MENSILE DI INFORMAZIONE E ANNUNCI SUL MONDO DEGLI ANIMALI
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GIOCANDO
si impara!
Il PRANZO delle tartarughe
A
LE ARI A I C E SP RASSIT NTIPA
La Ciotola ANNO IX - N.5 - MAGGIO 2010 - SPEDIZIONE ABB. POSTALE - D.L. 353/2003 (conv. in L.27/02/2004 n.46) art. 1 c.1, DCB Lucca
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La Ciotola
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La Ciotola ANNO IX - N.5 - MAGGIO 2010 - SPEDIZIONE ABB. POSTALE - D.L. 353/2003 (conv. in L.27/02/2004 n.46) art. 1 c.1, DCB Lucca
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Peccati di gola I NEMICI dei nostri AMICI Parassiti e parassitosi
Il PRANZO delle tartarughe
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Direttore responsabile Redazione Viale Europa 1 55013 LAMMARI (LU) Tel 0583.470.140 info@petfamilynews.it Progetto grafico e composizione Giampiero Orsi Ilaria Ammazzini Serena Danti Lisa Calamari Collaboratori Angelica D’Agliano Roberto Allegri Alessio Arbuatti Dott.ssa Marta Avanzi Dott. Alessandro Bianchi Dott. Gino Conzo Angela Corti Dott. Alessandro Cozzi Dott.ssa Sabrina Dominio Dott. Angelo Gazzano Prof. Alessandro Gramenzi Dott. Diego Manca Cristiana Marangoni Dott.ssa Chiara Mariti Dott.ssa Silvia Macelloni Dott. Giovanni Melegari Dott. Marco Melosi Dott.ssa Federica Micanti Claudio Minoli Dott.ssa Francesca Papi
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La Leshmaniosi
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STAMPA Printedita Negrar (VR) REGISTRAZIONE TRIBUNALE DI LUCCA n. 772 del 23/09/2002
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La foto del MESE:
SPECIALE: la pappa del cucciolo
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Adottare un cane
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Gegio
Le medicine non convenzionali
INNOVET: una vita per l’Artrosi
Inviaci una foto divertente del tuo amico a quattro zampe... La pubblicheremo il mese prossimo! Inviare con il proprio indirizzo a: PET FAMILY NEWS Viale Europa 1 - 55013 LAMMARI (LU) oppure all’indirizzo e-mail: internet@petfamilynews.it
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Dog Pride Day
Giocando... si impara!
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*Le foto inviate non verranno restituite
L’istruttore risponde
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Il Veterinario risponde
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Prodotti in primo piano
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Acquaforum
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Il Maine Coon
Allevatori e Istruttori
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Esposizioni di giugno
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Annunci
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Il Rottweiler
Se la dieta fa cilecca
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ACQUARIO: Alghe e piante nemiche mortali
ACQUARIO: I Cichlasoma
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24 Vegetariane per passione
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Le Rubriche
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42 ACQUARIO: L’Arapaima Gigas
I NEMICI dei nostri AMICI Parassiti e parassitosi nostro animale bisogna precisare che esistono due tipi principali di parassitosi: interne (come parassiti intestinali, ma anche le ben più temibili filaria e leishmania) ed esterne (pulci, zecche, acari e pidocchi). Per ogni tipo di parassitosi esistono in commercio prodotti che possono prevenire o debellare il problema. Importante è fare una buona prevenzione e, se questa non è sufficiente, intervenire con prodotti mirati per risolvere il problema in tempi rapidi.
Tra le scapole
Con la bella stagione molti proprietari non perdono l’opportunità di uscire col proprio cane, magari per fare gite in campagna o lunghe soste nei giardini della propria città. Ciò favorisce il benessere di bipedi e quadrupedi, sia dal punto di vista fisico che psicologico. Ma può comportare degli inconvenienti... 4
ra questi il più frequente è il rinvenimento di parassiti sul mantello del cane una volta rientrati a casa. In primavera e in estate, infatti, tendono ad aumentare le parassitosi esterne (e interne) nei nostri animali. Anche nel gatto le possibilità aumentano, perché con l’inizio della bella stagione Micio chiede sempre più spesso di uscire in giardino o in terrazza e caccia un maggior numero di prede (che sono possibili serbatoi di parassiti).
Che fare?
Per garantire il minor grado possibile di rischio al
Per pulci e zecche esistono molti tipi di repellenti e antiparassitari. Alcuni sono Alcuni parassiti intestinali possono essere trasmessi indirettamente anche all’uomo, per cui è bene trattare a cadenza regolare gli animali che vivono con noi, in particolar modo se ci sono bambini in casa.
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SALUTE Prevenzione contro la leishmaniosi vuol dire effettuare un esame del sangue almeno una volta all’anno, preferibilmente in autunno. rogna notoedrica e rogna sarcoptica) e della cheyletielliosi. Ognuna di queste va trattata diversamente e ha caratteristiche e gravità diverse.
Controlli regolari Alcune parassitosi si trasmettono direttamente da madre a figlio durante gravidanza e allattamento. in formulazione spray, altri in spot-on (pipette da spremere in genere tra le scapole, punto in cui l’animale non può leccarsi). In genere la formulazione in spot-on è da preferirsi perché di più facile utilizzo: con lo spray è infatti difficile calibrare la quantità di sostanza somministrata e distribuirla uniformemente sulla cute. Al contrario lo spot-on, legandosi alle sostanze grasse della cute, si distribuisce da solo nelle ore successive alla somministrazione su tutta la superficie corporea dell’animale.
Olio e alcool
Per le zecche si possono utilizzare sia alcuni antipulci ad attività multipla sia dei prodotti specifici. È bene controllare dopo ogni uscita il pelo dell’animale, soprattutto muso, orecchie e zampe: nel caso si rinvengano zecche attacAnche una semplice pulce può causare problemi gravi ai propri animali. 6
La frequentazione di luoghi in cui passano abitualmente molti cani (o altri animali) può aumentare il rischio di incontrare spiacevoli “coinquilini” cate alla cute è possibile coprirle con olio o alcool, attendere alcuni minuti e poi “estirparle” dalla pelle con un leggero e delicato movimento rotatorio, alla base del parassita.
Si possono prevenire mantenendo il nostro animale pulito ed è possibile accorgersi della loro presenza esaminando attentamente il pelo che rimane attaccato alla spazzola.
In campana
Prurito maledetto
Pulci e zecche possono veicolare parassiti interni e anche gravi malattie: è dunque bene prevenire quanto più possibile la loro comparsa e, ove si rinvengano pulci o segni di queste (ad esempio le feci delle pulci, piccole concrezioni nerastre che cadono dal pelo dell’animale quando lo spazzoliamo), effettuare un controllo delle feci dal proprio veterinario che eventualmente sverminerà l’animale.
Occhio ai pidocchi
Altri abitanti indesiderati del mantello dei nostri animali, ma più rari di pulci e zecche, sono i pidocchi.
Ci sono altri parassiti esterni da tenere assolutamente sotto controllo, e sono gli acari responsabili delle rogne (rogna auricolare, rogna demodettica,
Per quanto riguarda i parassiti intestinali del cane e del gatto, la prevenzione si attua prima di tutto trattando le future madri e ripetendo la somministrazione di vermifugo prima del parto e al momento dell’allattamento. Dalla
SALUTE nascita fino al primo anno di età è bene effettuare controlli delle feci a cadenza regolare (all’inizio ogni 15 giorni, poi ogni due mesi, successivamente ogni sei mesi) ed eventualmente trattare gli animali con farmaci antiparassitari adatti.
Dritti al cuore
Ultime ma non meno importanti le prevenzioni e le terapie per due parassitosi assai diffuse e pericolose: la filariosi e la leishmaniosi. La filariosi esiste nella forma cardiaca, in cui il parassita adulto si localizza nel cuore, e cutanea, in cui la filaria adulta, appartenente ad un altro genere, si localizza nella cute. Si tratta di una parassitosi
La pulce veicola la tenia nel cane e nel gatto. La zecca può causare la borreliosi o l’ehrlichiosi. trasmessa dalle zanzare: per questo motivo è importante trattare con specifici repellenti per insetti gli animali (cani e gatti) che vivono o trascorrono del tempo all’aria aperta.
La profilassi giusta
In commercio esistono sostanze formulate per effettuare una profilassi efficacissima (impediscono ai parassiti di diventare adulti e causare danni nell’organismo). Esiste la formulazione in compresse da somministrare una volta al mese oppure una formula da iniettare sottocute a cadenza annuale (ad effettuarle è il veterinario).
Moscerini subdoli
La leishmaniosi, malattia assai diffusa nel bacino del Mediterraneo ma in espansione in molte altre zone, è una parassitosi trasmessa dalla puntura di moscerini chiamati flebotomi. Anche qui è importantissima la prevenzione con repellenti (spot-on, collari, spray) e zanzariere. Per la leishmania non esistono vaccini, né prevenzione sicura perché va a localizzarsi all’interno delle cellule del cane. Presa per tempo può essere tenuta sotto controllo con successo per molti anni. Anche in questo caso la parola d’ordine è prevenzione. Specialmente nel cucciolo, prima di somministrare qualunque farmaco è bene consultare il veterinario per sapere se questo non sia dannoso
LEISHMANIOSI: SE LA CONOSCI LA PREVIENI L’avvicinarsi della stagione calda fa ritornare di attualità alcune problematiche sanitarie e in particolare, la leishmaniosi, una malattia che colpisce preferibilmente il cane ma che in alcuni casi può interessare anche l’uomo. Con la bella stagione arriva quindi il momento di “prendere per il collo” il nemico numero uno dei nostri cani, il flebotomo o pappatacio, un piccolo insetto che con la sua puntura può trasmettere al cane e all’uomo un parassita, Leishmania infantum, responsabile della comparsa di una grave malattia chiamata leishmaniosi, un tempo considerata malattia tropicale. I flebotomi o pappataci (così chiamati perché “pappano in silenzio”) sono minuscoli insetti notturni che per riprodursi hanno bisogno di sangue che prelevano dal cane o dall’uomo. In pratica un pappatacio che punge un cane affetto da leishmaniosi preleva insieme al sangue il parassita che si moltiplica all’interno del suo intestino infettandosi; con la puntura il pappatacio è successivamente in grado di trasmettere ad altri cani e uomini il parassita infettandoli. Anche il cane infetto a sua volta diventa “fonte di infezione” per altri pappataci. Ma nessun allarmismo !! Non c’è contagio diretto né fra cane e cane né fra uomo e cane in quanto sia il cane che l’uomo contraggono la malattia solo esclusivamente attraverso la puntura del pappatacio. Attualmente nel nostro paese la leishmaniosi, è presente non solo nelle regioni centro meridionali e insulari a clima tipicamente mediterraneo ma anche nelle regioni pre-appenniniche e addirittura in quelle prealpine a clima continentale delle regioni del nord Italia, tradizionalmente indenni. All’origine dell’attuale situazione epidemiologica sembra ci sia il cosiddetto “turismo con cane al seguito”, oltre all’adattamento dei pappataci a nuovi habitat, a seguito dei cambiamenti climatici. Il fenomeno desta preoccupazione, non solo per la necessità di proteggere il cane dalla malattia, ma anche per garantire una adeguata protezione sul fronte umano. Fortunatamente l’uomo è molto resistente alla malattia e il rischio che si ammali riguarda soprattutto persone affette da gravi malattie che compromettono il sistema immunitario come l’AIDS o gli organo- trapiantati.
www.intervet.it Oggi, in assenza di un vaccino efficace, l’unico rimedio contro la leishmaniosi è la protezione del cane contro la puntura del pappatacio. Pertanto nelle aree a rischio leishmaniosi è consigliabile: - evitare di portare a spasso il cane la sera; - far dormire il cane in casa durante le ore notturne e applicare alle finestre apposite zanzariere a maglie strette; - utilizzare prodotti a base di piretroidi di sintesi, come il collare a base di deltametrina, una sostanza che si distribuisce sulla cute del cane attraverso il film lipidico e impedisce la puntura del pericoloso insetto in grado di trasmettere l’infezione. Il collare a base di deltametrina ha un efficacia di 5 mesi ed è un utile presidio sia nei cani sani, al fine di evitare l’infezione, nei cani già infetti “serbatoio” del parassita per evitare di amplificare l’infezione, nei cani viaggiatori che, se condotti in una zona endemica e qui infettati, potrebbero portare la leishmaniosi anche in zone che sono attualmente indenni.
SALUTE
UNA MALATTIA INSIDIOSA
La leishmanosi Recentemente si è assistito a un incremento della leishmaniosi canina a livello mondiale, legato a diversi fattori come i cambiamenti climatici. Infatti il riscaldamento globale del pianeta ha aumentato le aree in cui sono diffusi gli insetti vettori. All’infezione non segue necessariamente la malattia, infatti il cane si ammala solo se il suo sistema immunitario non risponde in maniera idonea. L’uomo non può essere contagiato dal cane, anche se può contrarre la malattia attraverso la puntura del flebotomo.
La sintomatologia è variabile, a volte può anche essere assente. Si può avere una modificazione del pelo, che può diventare più grigio se colorato, con un eventuale diradamento, più o meno evidente, soprattutto intorno agli occhi, che sembrano quasi “cerchiati” (infatti comunemente si dice che il soggetto ha l’aspetto di un cane anziano, anche se giovane d’età), alle orec-
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Dott.ssa FEDERICA MICANTI - Medico Veterinario
chie e alle labbra. Può anche essere presente una dermatite diffusa, con ulcerazioni oppure con forfora. Le unghie possono crescere in maniera irregolare e abnorme. Meglio controllare A tutti questi sintomi si possono aggiungere anche problemi articolari, renali e oculari più gravi. Anche se l’animale gode di ottima salute e non presenta alcun sintomo sarebbe bene effettuare un controllo una volta all’anno. Un semplice prelievo di sangue ci permetterà di verificare che il nostro beniamino non si sia infettato. Test rapidi Per la diagnosi della leishmania esistono dei test rapidi che possono essere svolti velocemente in ambulatorio. Questi hanno il vantaggio di rivelare in pochi minuti se l’animale è positivo o no, tuttavia non sempre sono attendibili.
“Ago aspirato” Se il laboratorio riferisce dei valori che superano una certa soglia, è necessario effettuare un’altra serie di analisi come i prelievi “ago aspirati”, grazie ai quali è possibile verificare al microscopio la presenza di parassiti. Questo e altri test servono solamente per sapere se l’animale è stato infettato e non svelano da soli lo “stato della malattia”: di conseguenza non sarebbero sufficienti per giustificare eventuali terapie d’attacco. Sangue e reni Anche il test più sensibile non è utile da solo a stabilire se il cane deve essere trattato o meno, e con quali modalità. In caso di positività occorre fare una serie di altre indagini collaterali che consentano per esempio di valutare la situazione delle proteine del sangue, che in corso di leishmaniosi presentano delle caratteristiche più o
Ne sono colpiti anche i gatti e viene trasmessa da un insetto chiamato flebotomo. La leishmaniosi è una malattia da non sottovalutare. meno peculiari. In secondo luogo è consigliabile effettuare analisi per valutare la funzionalità renale, che può essere compromessa in modo più o meno grave. La strada giusta. Una volta accertato dal veterinario che è presente la malattia, il passo successivo è rappresentato dalla scelta della terapia idonea. La terapia considerata “classica” (a base di antimoniato di metilglucamina e allopurinolo) uccide il parassita e ne impedisce l’ulteriore moltiplicazione nell’organismo del cane. Grazie ai farmaci il nostro amico potrà stare meglio (sempre ammesso che il sistema immunitario del cane inizi a lavorare in maniera idonea), ma il soggetto rimarrà per tutta la vita portatore di questi parassiti. PAROLA D’ORDINE: PREVENIRE
Purtroppo oggi non esistono vaccini in grado di proteggere l’animale dall’infezione. In commercio ci sono prodotti con azione repellente nei confronti dei flebotomi, che tuttavia devono essere utilizzati in maniera corretta. Si tratta di fialette scapolari per cani, da usare una volta ogni 15 giorni o una volta al mese, a seconda dei prodotti. Ci sono anche i collari, che hanno una durata decisamente maggiore. Questi prodotti non vanno assolutamente utilizzati nei gatti, perché possono avere gravi ripercussioni sulla salute di questi animali. Se possibile, nelle zone più a rischio sarebbe bene far dormire i cani al chiuso. Infatti i flebotomi entrano in azione al crepuscolo.
Distribuito da: MP Group srl – Cavriago (RE) – tel. 0522-942755 – fax 0522-946191 – e-mail: animondaitalia@gmail.com
LA PAPPA del cucciolo
Dott.ssa SABRINA DOMINIO - Medico Veterinario
Ormai in casa è tutto pronto: la cuccia, i giocattoli, il guinzaglio e il collarino. Il momento tanto atteso è arrivato: state per adottare un cucciolo. Ma avete pensato alla sua pappa? L’alimentazione, assieme alla visita veterinaria di controllo, sono gli aspetti fondamentali per garantire la salute ed il benessere del vostro cucciolo e permettergli di diventare un adulto sano, forte e bello.
Golosi Food Generation
I
cani hanno ritmi d’accrescimento elevati; basti pensare che un cucciolo raddoppia il suo peso alla nascita in circa 8 giorni e raggiunge il peso adulto, a seconda della razza, in 8-24 mesi. L’arco temporale in cui si può agire efficacemente dal punto di vista nutrizionale è quindi molto ristretto: ogni errore compiuto in questo periodo si ripercuote sullo sviluppo dell’intero organismo, creando conseguenze che l’animale si porterà dietro per tutta la vita.
Un bambino completa il suo sviluppo fisico 12 volte più lentamente di un cane. 10
A tutta energia
L’alimento deve fornire al cucciolo l’energia necessaria per svolgere tutte le attività quotidiane e permettergli di completare la sua crescita. Nonostante il cucciolo necessiti di quote elevatissime di energia, il suo apparato digerente non è ancora in grado di digerire grossi volumi di alimento. Per questo motivo è consigliabile suddividere la razione giornaliera in almeno quattro pasti nei primi 4 mesi di vita, che verranno gradatamente ridotti a due dai 6 mesi in poi.
Voraci o capricciosi
Nella fase di accrescimento non dovremmo lasciare
La nuova linea Golosi Food Generation ha come obiettivo la salute e il benessere dell’animale. Per questo ha introdotto su tutte le formule della gamma l’utilizzo di nutraceutici (alimenti benefici per la salute). Un’ampia linea composta da 9 tipologie per il cane e 8 per il gatto, tutte contraddistinte da: carne in prima voce; assenza di conservanti, coloranti e appetizzanti artificiali; probiotici F.O.S. (Frutto-Oligo-Saccaridi); integrazione vitaminico minerale ai massimi livelli
Tante novità per cuccioli golosi
Tra i prodotti riservati ai cuccioli troviamo Golosi Baby, un alimento completo ed equilibrato per il cucciolo di taglia piccola e media. Attraverso l’utilizzo di nutraceutici (pappa reale ed estratto di rosmarino) e probiotici (F.O.S.) Golosi Baby contribuisce, in modo naturale, ad assicurare il benessere del cane. Per i cuccioloni Zoodiaco propone Golosi Maxi Baby, un alimento completo ed equilibrato con carni bianche e riso, per il cucciolo di taglia grande. L’utilizzo dei nutraceutici (papaia fermentata ed estratto di rosmarino), con l’aggiunta di Condroitina e Glucosamina e dei probiotici (F.O.S.) contribuiscono ad assicurare il benessere del cucciolo. I prodotti Golosi Food Generation vengono presentati in Pack salvafreschezza da 3 Kg e 15 Kg per il cane e 1,5 Kg e 15 Kg per il gatto. ZOODIACO Area nord Tel.0425.474645 - Fax 0425.474647 Area centro-sud Tel.075.8987602 - Fax 075.8987333 www.zoodiaco.com – zoodiaco@zoodiaco.com
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ALIMENTAZIONE A causa della variabilità degli ingredienti utilizzati nella pappa casalinga, è estremamente difficoltoso formulare una razione completa e bilanciata. Meglio affidarsi a un prodotto commerciale in crocchette o scatoletta.
mentazione molto diversa rispetto al latte materno.
I mattoni della crescita
L’apporto di proteine deve essere molto elevato, perché l’organismo le utilizza per costituire i nuovi tessuti; in genere l’alimento dovrebbe fornirne dal 22 al 30% sulla sostanza secca. Ancora più importante è il tipo di proteina utilizzata, perché quest’ultima deve apportare tutti gli aminocidi essenziali nelle giuste proporzioni ed essere facilmente digeribile dall’organismo. Sono quindi da
la pappa sempre a disposi disposizione, per due ragioni. Innanzitutto il cucciolo non è in grado di autoregolarsi e finirebbe per assumere quantità eccessive di alimento. In secondo luogo egli deve ancora imparare le regole alimentari e deve capire che la pappa si assume a orari regolari e in quantità prestabilite. Se ciò non accadesse, i soggetti più voraci finirebbero per divorare la pappa in pochi secondi, mentre i cuccioli più “capricciosi” finirebbero per spiluccare qualche boccone qua e là nel corso della giornata, diventando ancora più svogliati ed irregolari nei pasti. Il fabbisogno energetico di un cucciolo è 2-3 volte superiore a quello di un adulto di pari peso.
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Cereali no grazie
È sempre meglio somministrare un alimento molto concentrato e digeribile, che sia in grado di apportare molta energia in piccole quantità. La maggior parte dell’energia deve derivare dai grassi. Al contrario, sono da evitare i mangimi costituiti prevalentemente da cereali, perché potrebbero provocare episodi di diarrea. A questo proposito, va preferito un alimento che contenga al massimo il 20% di carboidrati.
Appetitosi
I lipidi, oltre a fornire la maggior parte dell’energia necessaria al cucciolo, rendono l’alimento particolarmente appetibile. Questo aspetto è molto importante in un cucciolo appena svezzato, che deve abituarsi ad un tipo di ali-
Alito pesante?
Il cattivo odore che molto spesso emana dalla bocca di cani e gatti (alitosi) non è solo un fastidioso problema di “convivenza” con i proprietari, ma è il campanello d’allarme di una cattiva igiene orale e, molto spesso, il segno più evidente di gengiviti e parodontiti. Restomyl®supplemento è un metodo innovativo per migliorare l’alito, controllando la formazione della placca batterica e la deposizione del tartaro. Restomyl®supplemento agisce naturalmente per via sistemica. Contiene, infatti, un’alga bruna (Ascophyllum nodosum) che viene assorbita e si concentra nella saliva, dove contrasta la crescita dei batteri della placca.
Restomyl®supplemento va utilizzato quotidianamente per lunghi periodi. Si può mescolare al cibo, sia secco che umido. Restomyl®supplemento si può acquistare, senza obbligo di ricetta medica, nelle farmacie, presso alcune cliniche veterinarie e nei migliori negozi specializzati. Ed ora anche on line su www.innovet.it. Una confezione da 40g costa 24 Euro e dura fino a 8 mesi. Maggiori info su www.innovet.it e su http://blog.innovet.it (Servizio Clienti Innovet). INNOVET www.innovet.it http://blog.innovet.it
ALIMENTAZIONE di muscoli ed ossa è importantissimo permettere al cucciolo di svolgere tutto l’esercizio fisico di cui ha bisogno, facendolo giocare ed esplorare l’ambiente che lo circonda. È sconsigliabile costringere il cucciolo ad andature troppo sostenute prima dei 6 mesi di età: potrebbe portare patologie articolari che, a lungo andare, possono comprometterne lo stato di salute e le prestazioni atletiche.
I pasti devono essere somministrati ad orari regolari e lasciati a disposizione del piccolo per 2030 minuti. Il cibo avanzato va rimosso e ripresentato al pasto successivo.
preferire le proteine di origine animale piuttosto che quelle vegetali.
Evitiamo gli eccessi
Utilizzando i mangimi in commercio è praticamente impossibile che il cucciolo vada incontro a carenze alimentari. Per questo è del tutto inutile e addirittura pericoloso somministrare quantità di alimento superiori a quelle indicate sulla confezione, così come non si devono aggiungere integratori vitaminicominerali ad un mangime completo e bilanciato per cuccioli. Anche l’eccesso ener--
No ai cambi bruschi
Naturina Puppy offre un pasto completo e bilanciato tipicamente mediterraneo: un perfetto mix di carni di pollo e pesce, cereali, frutta e verdura. Il tutto condito con olio extravergine d’oliva che rende la crocchetta particolarmente appetitosa. Non utilizziamo grassi animali e nessun tipo di colorante e conservante di sintesi. Naturina Puppy è un alimento naturale adatto a soddisfare i fabbisogni energetici di cuccioli e cuccioloni di tutte le taglie da 60 giorni fino a 18 mesi di età. Tutti i prodotti Naturina sono rigorosamente realizzati in Italia con ingredienti italiani di qualità e privi di sostanze geneticamente modificate (NO OGM).
Una specialità tutta italiana Naturina ha ideato NBP (Naturina Bio Protection) un sistema di protezione completamente naturale che garantisce uno sviluppo corretto dei differenti organi, in particolare dell’apparato scheletrico, senza forzare un eccesso di crescita e sovrappeso. NATURINA sas Nr. verde: 800.71.40.21 www.naturina.it
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getico va assolutamente evitato, perché stimola la proliferazione delle cellule adipose, che, soprattutto nelle razze di piccola taglia, condanna l’animale adulto all’obesità.
Problemi ossei
L’eccesso di energia in un cucciolo di grossa taglia è ancora più deleterio, perché spinge l’organismo ad accelerare la sua crescita. Le ossa e le articolazioni ancora in fase di sviluppo non riescono a sostenere pesi troppo elevati e subiscono uno stress che spesso conduce a problemi ossei nell’adulto.
Moto, né troppo né poco
Oltre al controllo delle quantità di cibo, per ottenere un corretto sviluppo Un cucciolo sovra-alimentato rischia di sviluppare eccessi di vitamina A, Calcio e Fosforo, le cui conseguenze sono gravi e soprattutto irreversibili.
Di norma, è meglio alimentare il cucciolo sempre con lo stesso mangime per evitare stress al suo apparato digerente. Il cane non ha nessuna necessità di variare la dieta, se quest’ultima è formulata per rispondere alle sue esigenze nutrizionali. Nella pappa, infatti, il cucciolo troverà tutti i fattori nutritivi di cui necessita. Il discorso cambia in caso di dieta casalinga, che è sempre meglio evitare, soprattutto in fase di accrescimento.
Con calma
Nel caso ci sia una reale necessità di cambiare alimento, è consigliabile effettuare il passaggio in modo graduale, in modo da abituare la flora intestinale e gli enzimi digestivi del cucciolo al nuovo mangime. L’ideale è mescolare percentuali crescenti del nuovo cibo all’alimento abituale, arrivando alla completa sostituzione in 5-7 giorni.
ALIMENTAZIONE
La Ricetta del Buon Appetito La linea tutta italiana di alimenti per cani e gatti Crancy Italian Way, Ricetta del Buon Appetito, Appetito realizzata da Giuntini, include anche le referenze per cuccioli e gattini appena nati: Cuccioli svezzamento e crescita, crescita alimento completo e bilanciato per i primi mesi di vita del cucciolo (da 2 mesi in poi); Gattini Crescita croccantini Svezzamento e Crescita, ideali per il passaggio dal latte materno cre al cibo solido e per la primissima crescita dei gattini. I croccantini possono essere somministrati al gattino già dalla terza settimana di vita.
Per cuccioli e gattini, dallo svezzamento alla crescita Per i cuccioli di cane come per i gattini, lo svezzamento è una fase fondamentale durante la quale è necessario fornire una dieta sana e completa, per garantire il corretto e armonioso sviluppo dell’animale. Crancy Italian Way svezzamento e crescita, per cuccioli dai due mesi in poi e per cuccioloni in accrescimento fino a un anno di età (e oltre) è disponibile nei sacchi in alluminio salvafragranza, nei formati da 3 kg e 15 kg. Crancy Italian Way Gattini Svezzamento e crescita è disponibile nel pack salvafragranza da 1 Kg. CONAGIT Sp.A Via R. Luxemburg 30 - 06012 CITTA’ DI CASTELLO (PG) Tel. 075.85.17.81 - Fax 075.85.17.804 info@conagit.it - www.conagit.it
È sbagliato imboccare un cucciolo svogliato per paura che non mangi abbastanza. In questo modo gli facciamo credere che lui è così potente da meritare i nostri servigi.
Un po’ di galateo
Abbiamo visto come sia importante educare fin da subito il cucciolo a pasti regolari. Naturalmente, vanno anche evitati tutti gli snack e gli avanzi di cucina. Il cibo fuori pasto deve essere somministrato raramente ed è meglio utilizzarlo come strumento per l’apprendimento: un appetitoso bocconcino può essere un ottimo premio, che motiverà il piccolo ad obbedire alle vostre richieste. Naturalmente, senza esagerare!
Per carità!
Non dovrete nemmeno permettere che il cucciolo elemosini il cibo a tavola. Questa brutta abitudine, oltre a rendere la sua ali-
mentazione disordinata, non è nemmeno educativa. Ricordate che il cane deriva dal lupo e parla il suo linguaggio. Nel branco, l’ordine gerarchico è molto ferreo e il capobranco (in questo il padrone) mangia per primo, mentre i sottomessi aspettano.
Morti di fame?
Ricordate che il cane è un animale istintivo e non si lascerebbe mai morire di fame per un capriccio. Se il vostro cucciolo non mangia tutto, evidentemente non ha poi così fame. Un po’ di digiuno non è per nulla dannoso; al pasto successivo vedrete che il vostro amico divorerà l’intero contenuto della ciotola.
GreenFish Dog Puppy GreenFish Dog Puppy è un alimento secco completo e bilanciato per cuccioli e fattrici di tutte le razze e taglie. La peculiarità della sua formula è data dall’abbinamento di proteine nobili ricavate dal pesce oceanico e dalla carne di agnello. L’integrazione salutare di piante officinali e l’ottimo rapporto tra acidi grassi Omega 3 ed Omega 6, rappresentano un’alimentazione ideale per i cuccioli fino ai 12 mesi di età. Seguendo una filosofia dove in ogni formulazione si utilizzano piante officinali specifiche, in GreenFish Dog Puppy sono state inserite: Acacia nicotica Wild, dalle proprietà prebiotiche, che ottimizza la crescita dei batteri prebiotici intestinali; Eleuteroccocco, dall’azione antistess; Equiseto, sorgente del Silicio, minerale importantissimo per lo sviluppo dell’apparato scheletrico.
La salute è servita GreenFish Dog Puppy Secco, può essere somministrato al cucciolo con eventuale aggiunta di Equilibria (monoproteico umido), che oltre a facilitare l’appetibilità, esalta anche le proprietà stesse dei prodotti. Ciò determinerà una sempre maggiore salute dell’animale. Una dieta a base di GreenFish Dog Puppy rappresenta un ottimo coadiuvante anche in abbinamento alla terapia farmacologica in presenza di patologie derivanti da intolleranze o allergie alimentari. MARPET SRL Via Bovazecchino 385/A 45021 BADIA POLESINE (RO) Tel. 042.55.94.699 Fax 042.55.94.804 info@marpet.it - www.marpet.it
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EDUCAZIONE
ADOTTARE UN CANE
Una decisione importante
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empre più spesso si sente parlare di aggressività dei cani verso adulti e bambini. A tal proposito sono state emanate ordinanze ministeriali, che in certi casi hanno preteso di individuare le cosiddette “razze pericolose”. Ma quanti cani sono diventati aggressivi solo perché sono finiti in mani sbagliate? C’è razza e razza Chi ha esigenze specifiche, come ad esempio la caccia e la difesa personale, ha la necessità di scegliere una razza con una particolare specializzazione. Se però si desidera un cane soltanto per godere della sua compagnia, si dovranno valutare con attenzione le proprie esigenze e le peculiarità della razza. Certe razze necessitano di attività fisica e hanno bisogno di più cure e di più conoscenze in campo cinofilo da parte del proprietario.
Dott. ALDO VIOLET - educatore A.P.N.E.C
Un amico tanto caro Chi non ha esperienza e vuole adottare un cane è bene che si rivolga a un educatore cinofilo, che saprà consigliare un animale dalle caratteristiche fisiche, psicologiche e comportamentali adatte alle esigenze e alle possibilità del neopadrone. Occorrerà anche valutare lo spazio disponibile, il tempo che si può dedicare al cane, e non ultimo, l’ impegno economico che si è disposti a sostenere. Questo perché un cane non può essere certo nutrito con gli avanzi della tavola: l’alimentazione di un cane, soprattutto di grosse dimensioni, costa. Come costano le vaccinazioni, le cure medico-veterinarie, l’eventuale corso di educazione e così via. Se lo dice la tivù… Negli ultimi anni il cine-
ma e la pubblicità hanno influenzato fortemente la scelta del cane. Pensiamo alla “carica dei 101”, oppure all’entusiasmo provocato da Shonik, il Border Collie di una nota pubblicità televisiva, che ha provocato la corsa all’acquisto di questa razza (meravigliosa nella conduzione del gregge ma sicuramente non adatta ad essere relegata in un appartamento senza possibilità di dar sfogo alla sua vitalità). Sotto controllo Una volta scelto il cucciolo, occorre dedicarsi alla sua educazione. E’ necessario, infatti, sia per il suo bene che per la tranquillità del proprietario, che esso sia preparato a vivere secondo precise regole. Così si troverà a suo agio in ogni situazione, a fianco del proprietario e sotto il suo pieno controllo.
La buona convivenza
Prima di insegnare al cane i comportamenti fondamentali per una corretta educazione, occorre che s’instauri con lui giorno dopo giorno una relazione basata sull’affetto e sulla fiducia reciproca, ma anche su un corretto rapporto gerarchico. Per ottenere questo risultato la relazione canepadrone non può che essere fondata sull’autorevolezza del proprietario nei confronti del proprio compagno a quattro zampe. Autorevolezza che niente ha a che fare con la violenza o la coercizione. Il proprietario autorevole è quello che soddisfa i bisogni del cane, compresi quelli legati alla sfera affettiva, che sa dare certezze e sicurezza, regole precise e coerenti. Egli deve gestire con autorevolezza tutte le interazioni con il proprio cane, dall’attività di lavoro ai complimenti, dal gioco a ogni tipo di contatto fisico. Solo in questo modo si potrà impostare una relazione rispettosa delle diversità e ricca di soddisfazioni.
L’ISTRUTTORE risponde Egregio Signor Istruttore, Sono una ragazza di 14 anni. Ho un cucciolo di Golden Retriever di cinque mesi del quale mi occupo personalmente. Devo discutere sempre con la mamma perché dice che non devo dargli da mangiare in continuazione. Credo che un cucciolo debba crescere bene, e il fatto che sia grassottello è certamente segno di buona salute. Io non insisto perché mangi, ma gli lascio semplicemente la ciotola piena di crocchette in modo che, quando ha fame, possa regolarsi da solo. Non pensa che io abbia ragione? Carla – Pordenone Cara Carla, penso proprio che la tua mamma abbia pienamente ragione. Al cane non si può lasciare la ciotola piena di cibo permanentemente. Ciò è dannoso dal punto di vista nutrizionale, e il tuo Medico Veterinario potrà spiegartene i motivi, ma ti assicuro che è anche estremamente dannoso dal punto di vista educativo. Al fine di creare una relazione gerarchicamente corretta, infatti, è il proprietario che deve gestire le risorse disponibili del proprio cane e quindi avere il controllo sul cibo. Il cane non dovrà avere la ciotola sempre piena e nutrirsi quando desidera. Sarà opportuno, invece, che quest’ultimo si abitui a pasti regolari. Se non mangerà nel quarto d’ora che gli concederai, toglierai la ciotola e mangerà al pasto successivo. Aldo Violet Educatore A.P.N.E.C
SALUTE
Le medicine non con v
La forza della natura per la salute dei n os Dott.ssa SILVIA RUINI – Medico Veterinario
L
e medicine non convenzionali sono accomunate dall’utilizzo di metodiche e di sostanze derivate dall’osservazione dei fenomeni fisici, chimici e biologici naturali: nell’agopuntura, ad esempio, l’applicazio-
Verso una nuova legislazione
In Italia le discipline mediche alternative più conosciute e praticate negli animali domestici sono l’omeopatia, l’omotossicologia, l’agopuntura, la fitoterapia e la floriterapia di Bach, ma vengono utilizzate anche terapie manuali come l’osteopatia e la chiropratica. Molte di queste sono già riconosciute e utilizzate in molti paesi europei al fianco della medicina tradizionale, mentre in Italia è ancora in via di discussione una legislazione che ne regolamenti l’utilizzo e determini i percorsi formativi di chi le esercita; nel 2005 la Fnovi (Federazione Nazionale Ordini Veterinari Italiani) ha ribadito che le Mnc in Veterinaria vanno considerate a tutti gli effetti ‘atto medico’ e pertanto di sola pertinenza del medico veterinario, ma la strada da fare per un pieno riconoscimento è ancora lunga.
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ne degli aghi amplifica le reazioni nervose e ormonali che avvengono fisiologicamente nell’organismo. Nell’omeopatia e nell’omotossicologia vengono utilizzate sostanze vegetali, minerali e animali altamente diluite mentre nella fitoterapia le sostanze vegetali vengono utilizzare in quantità misurabili.
Alterazione d’insieme
Queste medicine hanno in comune una visione “olistica” dell’uomo e dell’animale cioè un’unità corpomente inscindibile che può condizionare le patologie. La “malattia”, quindi, viene considerata come l’alterazione dell’equilibrio di tutto l’organismo nel suo insieme, e non solo di una parte di esso.
SALUTE
n venzionali n ostri animali Un aiuto valido
Le medicine non convenzionali possono essere utilizzate sia come terapia unica sia in associazione alle cure tradizionali per trattare diverse patologie acute e croniche dei nostri animali. Possono essere utili nei problemi respiratori e cutanei, nelle turbe gastroenteriche, urinarie e genitali, nelle patologie muscoloscheletriche e nei problemi comportamentali. Le Mnc possono rappresentare un valido aiuto anche nei pazienti anziani e nei malati terminali.
Benessere a tutto tondo
Quando si parla di medicina non convenzionale è fondamentale affidarsi a medici veterinari che abbiano seguito dei corsi di formazione specifici e che sappiamo valutare in maniera critica e responsabile gli effetti clinici, in modo da assicurare ai nostri animali quel benessere che, secondo le indicazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, non sia solo “assenza di sintomi” ma un miglioramento della qualità della vita sotto tutti i suoi aspetti.
INNOVET
Una vita per l’artrosi accompagnano una malformazione biomeccanica dell’articolazione.
Nasce la condroprotezione
A metà degli anni Novanta nasceva in Italia un piccola Innovation Company, con la missione di trasferire l’innovazione, generata dalla ricerca scientifica, al mercato della salute degli animali d’affezione. Mercati di nicchia ad elevato valore aggiunto, in grado di crescere di pari passo con la crescita della sensibilità nei confronti dei bisogni di salute degli animali d’affezione. La prima, e fondamentale, nicchia di mercato “scoperta” da Innovet riguardava appunto la protezione di quel complesso sistema biologico, rappresentato dalle articolazioni, in tutte le fasi di vita del cane (e poi del gatto): dallo sviluppo all’età adulta e geriatrica. Proprio in quegli anni, nasceva tra i medici veterinari la consapevolezza che le note malattie ortopediche su base ereditaria - come il grande gruppo delle displasie articolari - non era un problema da affrontare con metodi esclusivamente chirurgici, ma necessitava di un approccio più ampio, in grado di controllare i molteplici e complessi meccanismi biochimici e molecolari, che sempre 20
A quel punto, l’intuizione di Innovet era assolutamente chiara: bisognava fornire al medico veterinario strumenti di facile utilizzo, in grado di affiancare e completare il management, fino a quel momento quasi esclusivamente chirurgico, delle malattie articolari e della loro più temibile conseguenza: l’artrosi. Nel 1997 nasce il concetto di condroprotezione: approccio nutraceutico, finalizzato a proteggere il principale tessuto che compone la “giuntura”, ovvero la cartilagine. Assieme al lancio dei primi prodotti per la condroprotezione – letteralmente protezione del tessuto cartilagineo - (Condrogen® e Condrostress®), si delineava subito anche quello che per diversi anni sarebbe stato il principale ostacolo da superare, per diffondere l’utilizzo di questo innovativo approccio medico: la conoscenza della malattia.
Coltura primaria di condrociti di cane (foto Laboratori di Ricerca Innovet)
La “cultura dell’artrosi”
A quei tempi, nel settore della medicina del cane e del gatto, mancava la conoscenza dei fenomeni degenerativi/infiammatori, oggi noti con il termine di artrosi. Bisognava, prima ancora di parlare del prodotto e della sua azione, diffondere una e vera e propria “cultura dell’artrosi”. Portare in Italia quel bagaglio di conoscenze che si stava, proprio in quegli anni, sviluppando nel mondo scientifico internazionale. A tale scopo, nasce una collaborazione scientifica con il maggiore
Le tappe fondamentali di un’azienda che dell’impegno nella diffusione delle conoscenze ha fatto il metodo di sviluppo di soluzioni sempre più efficaci per la gestione dell’artrosi del cane e del gatto. esperto italiano di artrosi del cane, il professor Carlo Maria Mortellaro (Facoltà di Medicina Veterinaria di Milano). Una collaborazione destinata a crescere negli anni, ed a portare frutti importanti per tutta la veterinaria italiana.
La nascita di IOVA Nel 2000, Innovet fonda un organismo non profit per lo studio e la ricerca sull’artrosi degli animali. Il suo nome è IOVA (Innovet Osteoarthritis Veterinary Association). Il comitato scientifico, formato dai massimi esperti italiani di ortopedia veterinaria, è presieduto dallo stesso Professor Mortellaro. L’anno successivo, IOVA organizza a Milano assieme a SCIVAC (la società scientifica dei veterinari per piccoli animali) la prima conferenza internazionale sull’artrosi del cane, che vede la partecipazione di ben 9 relatori di caratura internazionale, impegnati in una tre giorni di approfondimento e comparazione tra l’artrosi dell’uomo e quella del cane. Gli anni che seguono vedono IOVA impegnata nella realizzazione del primo (ed unico) studio epidemiologico a tappeto che determina la percentuale di diffusione di questa malattia in tutta la popolazione canina medicalizzata del nostro paese. I dati verranno presentati negli anni successivi a diversi congressi di medicina veterinaria nazionali ed internazionali.
SALUTE La collaborazione aveva lo scopo, prima di tutto, di studiare a fondo i dati fino a quel momento presenti nella letteratura scientifica internazionale, trovando, poi, i giusti canali di diffusione per raggiungere in maniera efficiente tutti i medici veterinari per cani e gatti del nostro territorio. I frutti di tale collaborazione non tardano ad arrivare. Nel 1998, Innovet lancia in Italia il primo speaker tour sull’artrosi del cane; vere e proprie tournée scientifiche in giro per lo Stivale, per parlare ai medici veterinari di artrosi. Poco dopo, la maggiore rivista italiana di medicina veterinaria (Veterinaria) pubblica un numero speciale di approfondimento interamente dedicato all’artrosi del cane: lo firmano Mor-
tellaro, Petazzoni e Miolo, una ricercatrice biomedica del CeDIS Innovet (Centro di Documentazione e Informazione Scientifica). Il numero in questione diventa una pietra miliare della conoscenza su questa malattia del cane per tutta la classe medico- veterinaria italiana.
Cartilagine ialina da articolazione coxo-femorale di cane (foto Laboratori di Ricerca Innovet)
L’Atlante BOA Un altro progetto, frutto dell’impegno Innovet nel settore ortopedico, riguarda la redazione di un opera editoriale scientifica, che rivoluziona l’approccio diagnostico alle malattie ortopediche del cane. L’intuizione, nata dai tre maggiori esperti di ortopedia del nostro paese – il Prof .Mortellaro, il Dr. Massimo Petazzoni ed il noto chirurgo ortopedico Aldo Vezzoni – riguardava la creazione di una sorta di bussola, in grado di orientare il veterinario di base nella diagnosi delle malattie dell’apparato scheletrico. Era noto che la selezione genetica spinta, che ha caratterizzato negli anni la creazione delle varie razze canine, ha portato con sé, come triste conseguenza, la predisposizione di alcune razze verso specifiche malattie ortopediche ereditarie (es. displasie). Il grande lavoro, fatto dei tre ortopedici con la collaborazione di Innovet, è stato quello di organizzare e catalogare tutte le evidenze, che dimostravano la prevalenza delle varie malattie suddivise per le varie razze. Un lavoro lungo e complesso, che ha permesso a Innovet di lanciare sul mercato editoriale un’opera pratica di consultazione quotidiana per il veterinario generalista.
L’artrosi oggi
La profonda conoscenza, accumulata negli anni da Innovet nel settore dell’artrosi del cane e del gatto, ha fatto nascere nel tempo prodotti sempre più innovativi ed efficaci, imitati oggi ormai dalla maggior parte delle aziende del settore veterinario. Ma ciò che differenzia i condroprotettori Innovet e li rende unici, oltre alla assoluta originalità dei principi attivi impiegati e alla dimostrazione scientifica della loro efficacia, è l’amore e la passione per la conoscenza e, soprattutto, per la corretta divulgazione della stessa, che guida l’azienda in tutte le fasi strategiche della promozione. In mercati a rapido accrescimento, come quello dei prodotti per la condroprotezione, spesso la strategia che guida il loro sviluppo si basa esclusivamente sull’acquisizione di quote di mercato quanto più grandi possibili. Il rischio è che la frenesia della promozione trasmetta messaggi non corretti e fuorvianti che, alla fin fine, si ripercuotono negativamente sulla salute e sul
benessere degli stessi pazienti. Veicolare messaggi rivolti all’utilizzo corretto e consapevole di questi straordinari strumenti di salute in mano ai veterinari, è invece la strategia che sta alla base della promozione Innovet. Anche a questo scopo Innovet ha recentemente deciso di supportare tutte le meritevoli attività di FSA, una fondazione di veterinari nata con l’obiettivo di migliorare il rapporto dell’uomo con l’animale d’affezione, e di mantenere il suo benessere mediante la prevenzione delle principali malattie ereditarie, displasie articolari in primis. Se oggi il problema dell’artrosi del cane è ormai affrontato e controllato con competenza ed efficacia dalla grande maggioranza dei medici veterinari italiani, è anche merito di Innovet, una piccola Innovation Company che ha dedicato gran parte del proprio tempo alla conoscenza degli intimi meccanismi alla base di questa grave e invalidante malattia del cane, migliorando la qualità della vita degli animali colpiti. 21
Al via la quinta edizione a Montecatini Terme Il 23 maggio si svolgerà la quinta edizione del Dog Pride Day, manifestazione in cui il protagonista sarà il migliore amico dell’uomo, il cane! L’evento è organizzato da gli Amici di Igor, un gruppo di convinti e appassionati cinofili, con il Patrocinio del Comune di Montecatini Terme e della Provincia di Pistoia e la collaborazione della Società Terme di Montecatini, dell’Associazione Amici degli Animali Onlus (che gestisce il Canile Hermada di Montecatini Terme) e dell’Istituto Alberghiero “Martini” di Montecatini Terme. Il Dog Pride Day è rivolto a tutti i bipedi che si sentono orgogliosi del proprio quattro zampe e si articola in due parti: la prima consiste in una bella passeg-
giata attraverso le vie del centro cittadino, accompagnati dal Corpo Musicale “Don Francesco Martini” di Villa Basilica (Lu), mentre la seconda parte si articola in una serie di esibizioni cinofile: avremo il piacere di avere con noi, oltre a Rocky, il Pastore Tedesco che ha fatto 600 Km per tornare a casa dal suo “padrone”, Riccardo Vignali, il “mago” del Disc Dog, Milli Boccardo, la “fenomena” del Dog Dance, Paolo Fossi ed il suo gruppo per l´Agility Dog, e, dulcin in fundo, Ylenia ed il suo gruppo per una eccezionale esibizione di Fly Ball. In cambio di un’offerta, a ogni cane partecipante alla sfilata verrà data una simpatica bandana mentre ai primi 100 padroni verrà consegnato un omaggio delle Gioiellerie Fabiani, storico sponsor della manifestazione. Sarà poi possibile acquistare le magliette e i cappellini Dog Pride Day e ricevere altri gadget da i numerosi sponsor. Tutto il ricavato sarà devoluto al Canile Hermada di Montecatini Terme.
Salve a tutti, noi siamo gli “Amici di Igor”, ci siamo voluti chiamare cosí in onore dell’”amico peloso” del nostro “Boss” visto che é stata proprio lei che ha lanciato l’idea del DOG PRIDE DAY (e ne ha scelto anche il nome!)! Gli AMICI DI IGOR é, dunque,un’associazione spontanea (nel senso che per ora non é un’assocoazione ufficialmente riconosciuta) e libera (nel senso che é completamente indipendente da qualsiasi “colore” politico) composta da convinti ed appassionati animalisti e cinofili che si sono proposti l’unico scopo benefico di aiutare il canile Hermada e, di conseguenza, l’Associazione Amici degli Animali ONLUS che lo gestisce. L’idea di organizzare la “giornata dell’orgoglio canino” ci é venuta partecipando alla Terry Fox Run (o Corsa della Speranza) con i nostri amici a 4 zampe, constatando che é bello trascorrere una mattinata con i nostri migliori amici per uno scopo benefico e che i partecipanti a 4 zampe sono aumentati di anno in anno! Abbiamo quindi cominciato a parlarne e, si sa, da cosa nasce cosa...!!! OBIETTIVO DEL DPD Alla base del Dog Pride Day, c’é il proposito di dedicare una giornata speciale a tutti i partecipanti a 2 e 4 “zampe”, cercando, peró, allo stesso tempo di dare una mano ai loro “amici meno fortunati”. Il nostro lavoro é, infatti, indirizzato principalmente alla raccolta delle risorse indispensabili per una migliore gestione del canile Hermada di Montecatini Terme, che, come sará ormai noto a tutti, necessita sempre piú di fondi aggiuntivi rispetto a quelli (scarsi!) messi a disposizione delle Istituzioni, per offrire una sistemazione adeguata e dignitosa a tutti i suoi ospiti. L’obiettivo é, insomma, quello di regalare a tutti voi una giornata divertente in compagnia del Vostro amato “cucciolo” e, allo stesso tempo, regalarne quante piú numerose e serene possibile a tutti quei “cuccioli” che ancora non hanno una famiglia.
Programma INFORMAZIONI www.dogprideday.it info@dogprideday.it 0572.72.617 334.19.21.776 PER PRENOTAZIONI ALBERGHIERE: www.montecatini.it www.montecatiniturismo.it
ORE 9,00 Ritrovo dei partecipanti nel Piazzale delle Fiamme Gialle (ex Piazzale della Torretta); ORE 9.30 Partenza per la sfilata a 2 e 4 zampe per le vie del centro cittadino. Dalle ore10.30 alle ore12.30 nel parco pubblico termale avranno luogo le esibizioni cinofile di: Obbedienza e Condotta, Disc Dog, Dog Dance, Fly Ball, Agility Dog.
La manifestazione si terrà a Montecatini Terme (PT) nel Parco Pubblico Termale (chiamato “affettuosamente” PINETA) e attraverso le vie del centro.
Come arrivare In auto: Autostrada A11–Firenze Mare Uscita di Montecatini Terme Proseguire per il centro e percorrendo Corso Matteotti, Via San Martino e Viale Verdi si arriva alla PINETA In treno: Dalla Stazione “Montecatini Centro” proseguire verso Viale Verdi
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il eterinario
Hai un quesito da sottoporre alla Dottoressa? Collegati al sito wwww.petfamilynews.it e nella sezione del Veterinario Risponde troverai il modulo per formulare la tua domanda
Risponde
Ciao a tutti, ho adottato una trovatella che ai primi esami di routine è risultata positiva al test della leishmania con un valore di 1:50. Ripetendo il test dopo un mese e mezzo la positività è salita a 1:100. Il mio veterinario ha detto che è un valore molto basso e che per ora la mia cagnolina non necessita di una terapia ma di un monitoraggio ogni 4/6 mesi; ad ogni modo pensavo di affrontare il problema con una cura omeopatica. Chiedo consiglio per sapere se c’è qualche veterinario che abbia già avuto esperienze simili o si intenda di omeopatia. Il cane clinicamente non presenta segni della malattia, pesa 13-14 kg e ha circa 2 anni e mezzo: quella che avevo in mente è una terapia “preventiva” per far sì che non ci siano peggioramenti. Grazie ciao! Salve, sono la padrona di una Breton. Vorrei sapere se è possibile che la mia cagnolina di un anno e mezzo sia rimasta incinta di un Breton di cinque mesi (ho trovato aperta la porta che divide i due box).
Cara Lettrice, un trattamento omeopatico può essere un valido aiuto per la sua cagnolina, soprattutto perchè ancora non presenta i sintomi clinici della leishmaniosi. La scelta del rimedio omeopatico da utilizzare richiede, però, un’attenta analisi della storia clinica presente e passata della sua cagnetta, del contesto Grazie, Catia Sipace ambientale in cui vive e del suo ruolo all’interno della famiglia. Solo in questo modo è possibile Ciao Catia, cinque mesi sono pochi perché un maschio sia già trovare una terapia omeopatica che possa essere veramente efficace, altrimenti si rischia di dare maturo sessualmente. Certo la maturità sessuale rimedi omeopatici “generici” che darebbero risultati non dipende solo da questo, ma anche da altri fattori legati al carattere. Infatti un cane può anche altrettanto generici. Per questo le consiglio di rivolgersi direttamente a un veterinario omeopata già essere pronto fisiologicamente per riprodursi ma non riuscire a farlo per timidezza, inesperienza. che sappia prescriverle un rimedio specifico per la sua cagnolina e che possa successivamente valuÈ difficile che la tua cagnolina sia rimasta incinta, ma non impossibile. Magari il cucciolo è più sveglio tarne l’efficacia in associazione o meno alla terapia farmacologica classica”. di quello che possiamo immaginare… Dott.ssa Ruini Silvia Dott.ssa Federica Micanti Medico veterinario Omeopata Medico Veterinario
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EDUCAZIONE
GIOCANDO
si impara! Per Anfi Alessandra Mele Di Batte
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el gatto il gioco è la base per imparare a collaborare, convivere con i propri simili e sopravvivere. Il gioco è tutto ciò che esula dalle attività finalizzate alla sopravvivenza: in esso vengono mimate le posture di caccia, lotta, difesa e accoppiamento. È proprio la sequenza dei movimenti e le posture assunte che lanciano il messaggio di non aggressività. Esagerati... I cuccioli durante il gioco esagerano queste posture. 24
La loro successione avviene in modo disordinato, non sequenziale e non armonico proprio perché attraverso il gioco essi dovranno imparare a rapportarsi coi loro simili, a sapere dove e quando fermarsi e anche a conoscere le vere posture e gli atteggiamenti mirati a scopi diversi. ...o confusi? Possiamo fare l’esempio di cuccioli che giocano: si inseguono, poi a un tratto saltano come per cacciare una preda, il momento dopo rotolano appallotto
I nostri cuccioli vivono l’ambiente dei nostri allevamenti come la loro unica realtà. E lì che imparano i primi giochi. Stimolare i gattini e continuare a sollecitare gli adulti con regolarità è una fonte inesauribile di sensazioni di benessere, e questo va senz’altro a favore di una buona salute dei nostri amici felini.
Le endorfine tengono sotto controllo il cortisolo, ormone responsabile dello stress. Stress che a sua volta abbassa le difese immunitarie: quindi in maniera indiretta le endorfine mantengono un buon equilibrio del sistema immunitario. Il gioco ha anche delle componenti sociali e questo è importantissimo per i cuccioli: imparano gli elementi fondamentali per la loro sopravvivenza.
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EDUCAZIONE Per gli animali con capacità cognitive più sviluppate ci sono più tipi e varianti di gioco. Resta il fatto che per gli animali (come per l’uomo) già il fatto di cimentarsi è indice di un buono stato fisico e mentale. Neuroni specchio Gli ultimi studi fatti hanno dimostrato che durante la fase ludica negli animali si attivano dei particolari neuroni cerebrali (neuroni specchio), e questo succede contemporaneamente sia nel soggetto che invita al gioco sia nel suo simile che accetta l’invito.
lati e di punto in bianco è possibile che uno di loro salga sul dorso dell’altro come per mimare l’accoppiamento. Se si fosse trattato di un accoppiamento vero e proprio ci sarebbero state delle sequenze ben precise, sequenze dove i movimenti fatti per cacciare non ci sarebbero proprio stati come neppure il fingere di aggredirsi formando una palla. Piacere senza età Segnali inequivocabili sono quelli che invitano al gioco. È attraverso l’attività ludica che il singolo individuo acquisisce dati e nozioni sull’ambiente circostante, su i suoi simili e su se stesso. Mantenere il 26
gioco anche in età adulta per gli animali ha la stessa funzione che nell’uomo: una fonte inesauribile di sensazioni piacevoli. Giocologia É stato grazie a Konrad Lorenz che gli etologi hanno potuto mettere le basi per una nuova disciplina che studia gli atteggiamenti giocosi negli animali in tutte le sue sfaccettature. Questo ha permesso negli ultimi anni di capire che è possibile penetrare e capire il misterioso universo degli animali mediante lo studio della loro “giocosità” e di poter stabilire un dialogo con loro. Accetti la sfida? I comportamenti animali perseguono uno scopo preciso.
Questo fa scattare negli individui coinvolti quasi una identificazione che porta ad un senso di grande benessere e piacere. L’anello di re Salomone Il progredire della branca dell’etologia che si occupa della “giocosità negli animali” e di tutte le discipline che orbitano attorno ad essa sta aprendo nuove frontiere per la comunicazione tra noi esseri umani e gli animali: forse stanno maturando i tempi che permetteranno la decodificazione del linguaggio di diverse specie di animali.
Gli animali adulti giocano per rafforzare i legami di gruppo, anche se si tratta di un gruppo non naturale ma condizionato (come avviene negli allevamenti o nelle colonie feline), e lo fanno in modo meno esagerato rispetto ai cuccioli. A differenza degli adulti, i piccoli devono ancora imparare i confini tra gioco e realtà, tra postura di gioco e postura mirata a un fine determinato.
Anche se le tartarughe possono essere ghiotte di alimenti completamente inadeguati, non si deve cadere nell’errore di credere che se esse gradiscono un alimento, questo allora debba essere dato senza problemi.
Dott.ssa MARTA AVANZI Medico Veterinario
Vegetariane per passione
Gli errori alimentari sono una delle cause di malattia più comuni nelle tartarughe. Ma qual è la dieta corretta per le tartarughe di terra?
Fibra e calcio
Le tartarughe del genere Testudo sono rettili esclusivamente erbivori e come tali vanno nutriti. Per il buon funzionamento del loro apparato digerente richiedono elevati livelli 28
di fibra e hanno bisogno di molto calcio per formare una corazza robusta. L’alimento migliore per questi animali è costituito da erba e da piante di campo, in particolare tarassaco, trifoglio, piantaggine.
Self-service
Paradossalmente, il modo migliore di alimentare le tartarughe di terra consiste nel non dare loro nulla da mangiare, ma lasciare che pascolino nel giardino. Se non si dispone di uno spazio all’aperto abbastanza ampio per consentire alle tartarughe di trovare sufficiente alimento, possiamo raccogliere l’erba e le piante selvatiche da una
zona incolta. Solo un paio di raccomandazioni: dobbiamo avere la certezza che i vegetali che abbiamo raccolto non siano contaminati da pesticidi o altre sostanze tossiche. Inoltre si devono evitare le zone vicine al traffico, perché inquinate dagli scarichi delle macchine.
Foglie di fico
Altri alimenti adeguati che possiamo offrire sono l’erba medica, il gelso e le foglie di fico, tutti vegetali molto ricchi di calcio. Se la tartaruga ha a disposizione una quantità sufficiente di questi vegetali non ha bisogno di altri alimenti o di integratori.
Una dieta del cavolo
I vegetali coltivati, quelli che troviamo al supermer-
cato, rappresentano una scelta nettamente inferiore e vanno offerti sporadicamente, nei periodi in cui è carente l’alimento naturale. Si devono scegliere preferibilmente i vegetali ricchi di calcio, ad esempio radicchi, indivia, lattughe, cavoli (di vari tipi), ravizzone, prezzemolo, foglie di carota, cardo, coste. Tutti gli ingredienti devono essere ridotti in pezzi adeguati alla taglia degli animali, mescolati e cosparsi con un integratore multi-minerale e vitaminico di qualità e con carbonato di calcio. Testudo hermanni, T. marginata e T. graeca si sono evolute in ambienti caratterizzati da una vegetazione povera, da un clima a tratti molto arido e da un terreno ricco di calcio.
ALIMENTAZIONE
Parassiti intestinali
La frutta, di cui peraltro questi rettili sarebbero ghiotti, non è un alimento adeguato. La maggior parte della frutta contiene poco calcio, e se offerta in quantità eccessiva può causare gravi disordini intestinali, perché è povera di fibra e ricca di zuccheri, favorendo la proliferazione di parassiti intestinali quali i protozoi.
Carne no grazie
Le proteine animali, sotto qualunque forma (invertebrati, cibo per cani o gatti, cibo per tartarughe acquatiche, prosciutto, mozzarella, uova, carne e altro) sono molto dannose e devono essere totalmente bandite dalla dieta. La fisiologia di questi rettili erbivori non è fatta per digerire questo tipo di proteine, che nel lungo periodo possono danneggiare gli organi interni.
Poco calcio
Anche i carboidrati (pane, pasta e altro) sono dannosi, perché sono molto calorici ma privi di calcio e posso-
Se vogliamo che le tartarughe di terra crescano e si mantengano sane, è necessario evitare di fornire alimenti inadatti e seguire il più possibile un’alimentazione naturale.
no portare ad una crescita rapida accompagnata da una deformazione dello scheletro. Altri alimenti da evitare sono fagioli, piselli, fagioli germinati e alimenti troppo ricchi di proteine vegetali.
Viva l’acqua
Infine, non si deve dimenticare l’elemento nutritivo più importante: l’acqua. Anche se derivano da climi semiaridi, alle tartarughe di terra l’acqua non deve mai mancare, altrimenti possono andare incontro a disidratazione cronica, che è causa di danni renali irreversibili. Le tartarughe amano entrare in acqua mentre bevono, pertanto si deve mettere loro a disposizione un recipiente basso ma ampio, in cui possano entrare e uscire facilmente. Spesso mentre bevono le tartarughe contemporaneamente urinano e defecano, pertanto l’acqua va cambiata molto spesso.
Ecco i problemi più comuni che si osservano in caso di dieta inadeguata. Malattia ossea metabolica
Una dieta carente di calcio e troppo energetica stimola una crescita rapida ma non consente allo scheletro, compresa la corazza, di calcificarsi in modo adeguato. Ne deriva una patologia molto comune nei rettili detta malattia ossea metabolica. Secondo la gravità della condizione la corazza può apparire più o meno deformata, intenerita, appiattita. La parte superiore della corazza, il carapace, assume un aspetto bozzellato. La condizione è particolarmente seria nei giovani in crescita, perché la loro richiesta di calcio è molto alta e la deformazione scheletrica, anche se si corregge la dieta, è permanente. Nelle femmine adulte che stanno producendo le uova si può osservare un’improvvisa debolezza dovuta al fatto che per produrre i gusci l’organismo si impoverisce di calcio. Queste tartarughe non solo si muovono a fatica ma non riescono neppure a deporre le uova. Il calcio, infatti, è necessario per la contrazione della muscolatura, compresa quella dell’ovidotto.
Insufficienza renale
L’organismo delle tartarughe erbivore non è in grado di processare correttamente le proteine di origine animale, del tutto estranee al loro metabolismo. La conseguenza è un carico eccessivo di lavoro per i reni, deputati all’eliminazione dei prodotti di scarto derivati dall’utilizzo delle proteine. Con il tempo si verifica un’insufficienza renale cronica, che causa immancabilmente la morte del rettile.
Gotta
L’eccesso di proteine se si associa ad una carenza di acqua (disidratazione) causa la deposizione negli organi interni e nelle articolazioni di acido urico: ciò dà luogo a una grave patologia detta gotta. Si tratta di una malattia dolorosa e debilitante, difficile da curare e spesso associata all’insufficienza renale.
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IN VETRINA
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DAL WEB
Sul sito Royal Canin è online la nuova sezione
“Per il tuo gattino”
Royal Canin, gruppo francese specializzato nella produzione di alimenti di alta gamma per cani e gatti, aggiorna il proprio sito (www.royalcanin.it) con la nuova sezione ‘Per il tuo gattino’, online da marzo. Per chi ha appena adottato un gattino e desidera sapere come accoglierlo, educarlo e accudirlo, Royal Canin fornisce informazioni e curiosità attraverso un vero e proprio mini-sito articolato in differenti sezioni. Ecco le più importanti. Chiedi al nutrizionista: un filo diretto con gli esperti Royal Canin per tutto ciò che riguarda l’alimentazione e il benessere del gattino. Compilando un semplice form i veterinari Royal Canin risponderanno a tutte le domande. Educa il tuo gattino: un manuale semplice e pratico per conoscere tutti i segreti e le esigenze del gatto. La sezione è strutturata a sua volta in accoglienza, educazione, comportamento, linguaggio, crescita e alimentazione, salute igiene e benessere. Alimentazione: un’indicazione dei prodotti più adatti ad accompagnare il gattino nella fase della crescita; schede prodotto sintetiche illustrano il prodotto ideale in base a età e razza del proprio animale. Video Guida al gattino: un’esclusiva guida video a puntate, di cui ogni mese verranno messi a disposizione due speciali video per rispondere a tutte le curiosità e ammirare bellissimi gattini alle prese con i loro primi passi nel mondo. Per coloro che si registreranno, oltre alla newsletter periodica dedicata al gattino e redatta dagli esperti Royal Canin, saranno disponibili 3 video bonus.
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5000
prodotti per i nostri amici Record, lo specialista degli accessori Pet, presenta il nuovo sito dedicato ai clienti: www.recordit.com, uno strumento di servizio ancora più ricco di contenuti, con il catalogo on-line che riporta un’offerta estesa a 5000 prodotti per tutti gli animali domestici. Presentato in occasione dell’ultima rassegna internazionale Zoomark 2009, il sito Record è stato realizzato per essere un importante punto di contatto di Rinaldo Franco S.p.A. con il mercato, al quale illustrare l’azienda e i suoi prodotti in modo semplice ed efficace.
all’in Tra le novità di spicco figura l’On-line shop, all’interno del quale è possibile scorrere l’intero assortimento che può essere visionato articolo per articolo e raggruppato in una lista, utilizzabile per uso personale o per richiederne la disponibilità al proprio negoziante di fiducia. E sempre nell’ottica di servizio, è possibile anche scaricare l’intero catalogo per una maggiore velocità e completezza di consultazione. E’ nuova anche l’area “Le news”, dedicata alla rassegna stampa, all’interno della quale è possibile leggere i redazionali Record pubblicati dalle principali testate riguardanti le informazioni dettagliate su alcune linee di prodotti. Infine è stata rinnovata anche la sezione dedicata ai Prodotti Novità, già presente nella versione precedente e ora strutturata sotto forma di immagini delle pagine del catalogo Record.
www.recordit.com 31
o C e n i Ma o r e t s i m l e Il gatto d A cura del Maine Coon Club (www.mainecoonclub.it)
Ancora oggi le origini del Maine Coon sono avvolte nel mistero. Una leggenda narra che questa razza sia il frutto di un amore impossibile tra un gatto e un orsetto lavatore. Infatti il suo nome deriva dal “Maine” - stato del Nord America sulla costa
Il Maine Coon è un gatto rustico e robusto: sono sufficienti una spazzolata settimanale e periodicamente un bagno per garantire la perfetta toelettatura dell’animale.
atlantica a sud del Canada, dove il nostro gattone sarebbe comparso per la prima volta - e da “coon”, che è parte del nome in inglese del procione (racoon).
Micio vichingo
Un’altra teoria molto suggestiva racconta che il Maine Coon sia un diretto discendente dei gatti giunti in America sulle navi vichinghe. La storia più fantasiosa sostiene che il capostipite di questa razza sarebbe il gatto della regina Maria Antonietta, portato nel continente Americano per metterlo al sicuro dall’imminente rivoluzione francese. Infine, citiamo anche l’ipotesi di improbabili incroci tra linci selvatiche americane e gatti domestici, ipotesi forse legata all’aspetto maestoso e alle orecchie grandi con ciuffi di pelo sulle punte.
Pelo folto
Siamo invece certi che tra gli antenati dell’odierno Maine Coon ci sono gatti importati dall’Europa e dall’Asia nel Nuovo Continente dai coloni nel XVII secolo. La selezione di questa razza iniziò molto più tardi e fu il frutto di svariati accoppiamenti tra il gatto comune americano, l’American Shortair e gatti a pelo lungo di tipo Angora. Da qui sono nati felini di grandi dimensioni con un pelo folto e semilungo, necessario per resistere alle temperature rigide del Maine.
oon Il mantello deve essere folto e corto sulla testa, sulle spalle e sulle zampe per poi allungarsi sul corpo e sulla coda .
Il gatto nazionale
Dobbiamo aspettare la fine degli anni ’60 prima che le più grandi associazioni internazionali feline ratifichino lo standard della razza e la riconoscano ufficialmente. Solo alla fine degli anni settanta abbiamo la diffusione del Maine Coon anche in Europa. Nel 1985 lo stato del Maine, con atto legislativo, ha proclamato il Maine Coon “gatto nazionale americano”. Oggi il Maine Coon è una delle razze più rappresentate nelle esposizioni feline, grazie al favore che riscuote fra il pubblico per il suo aspetto maestoso e il suo carattere socievole.
Trillo selvaggio
Malgrado la sua mole imponente e l’aspetto fiero e
selvaggio, il Maine Coon ha un carattere molto equilibrato. È un gatto socievole con tutti: non a caso può convivere in perfetta armonia con altri animali, ad esempio i cani. Si adatta bene alla vita in appartamento anche se predilige gli spazi aperti dove può dar sfogo a tutte le sue energie. Il buon carattere del Maine Coon lo rende particolarmente adatto a convivere con l’uomo, col quale riesce ad instaurare un rapporto di fiducia to-
Il Maine Coon è un felino di dimensioni medio-grandi, muscoloso, dall’aspetto potente e fiero.
tale. Particolarità di questa razza è il suo caratteristico miagolio, simile ad un trillo che dona a questo gatto una bellezza selvaggia come le foreste da cui proviene.
Fusa sonore
Il Maine Coon è un gatto adatto a tutti; gioca volentieri con i bambini, ma ama anche accoccolarsi vicino al suo padrone, accettando di buon grado le carezze che ricambia con fusa sonore o spallate compiaciute; oppure si siede volentieri ad osservare le attività casalinghe (è molto curioso e si interessa a tutto ciò che lo circonda). Il Maine Coon stabilisce un rapporto molto speciale con il proprio padrone. Di fondamentale importanza è rispettarne la dignità, dato che questo splendido micio non accetta di buon grado l’eccessiva invadenza.
Il Maine Coon Club nasce il 14 gennaio 2007 per iniziativa di un gruppo di amici allevatori, con l’obiettivo di migliorare e tutelare la salute e lo standard della razza. Attualmente è il club felino di razza che raccoglie il maggior numero di soci e inoltre è il membro fondatore dello Studio di ricerca sulla cardiomiopatia ipertrofica felina (denominato “Osservatorio Italiano HCM Felina”), ormai famoso in tutta Europa per la serietà e la qualità delle procedure di studio e di analisi della malattia. Il Maine Coon Club inoltre organizza numerose “speciali di razza” all’interno delle manifestazioni feline internazionali che tutti gli anni vengono organizzate in Italia.
Un Tedesco tutto d’un pezzo
Il Rottweiler 34
Dott. MARIO BUONFRATE Medico Veterinario, perfezionato in ortopedia e traumatologia, allevatore di Rottweiler, assistente giudice specialista di razza.
SCHEDA
Cani gladiatori...
Il Rottweiler deriva il proprio nome dalla località di Rottweil nel Wurttemberg (Germania del sud), territorio occupato dagli antichi romani già nel 100 a.C. Proprio nell’antica Roma i Rottweiler erano impiegati, assieme ai mastini, nelle arene contro le belve. I legionari romani inoltre li usavano come cani da pastore e guardiani delle mandrie.
... e cani madriani
Nel medioevo Rottweil divenne un importante centro per il mercato del bestiame, centro che attirava molti compratori stranieri dalla Francia e dall’Ungheria. Il cane prescelto per trasferire le mandrie in questo contesto fu proprio il Rottweiler, considerato robusto, fedele ed equilibrato al punto giusto.
Nell’esercito
Un calo della diffusione dei Rottweiler avviene agli inizi del 1900 quando fu promulgata la legge che vietava la guida delle mandrie con i cani lungo le strade principali. In seguito però un grande incentivo alla diffusione della razza venne dato dalla polizia tedesca, svizzera ed austriaca, che adottò i rottweiler come cani poliziotto, addestrandoli anche Tra le malattie più frequenti che colpiscono la razza ci sono alterazioni delle palpebre, displasia dell’anca e dei gomiti, diabete, e alcune patologie del sangue (malattia di von willebrand).
È un cane molto versatile, infatti è stato utilizzato per il traino, come cane poliziotto, arruolato in vari eserciti e anche in mansioni di pubblica utilità. Può essere usato per la compagnia, per la guardia e per la difesa personale con ottimi risultati.
a svolgere mansioni militari. Durante la seconda guerra mondiale vennero utilizzati per trasportare le mine. Ancora oggi in alcuni paesi del sud america il rottweiler viene impiegato per scopi militari.
Gioco sicuro
Il Rottweiler è un cane forte e robusto ma da cucciolo è molto sensibile al virus della parvovirosi che può scatenargli una gastro enterite emorragica e portarlo alla morte per miocardite. Il cucciolo va alimentato tre volte al giorno con crocchette per cuccioli di grossa taglia, senza appesantirlo per non forzare sulle articolazioni e sulle cartilagini. Non bisogna farlo soggiornare e giocare su superfici dure e scivolose per non danneggiare lo sviluppo dei piedi, e gli appiombi.
Un compagno affidabile
Una grossa amicizia
di essere gestito da chi ha polso (un buon padrone ha sempre un buon cane).
Di polso
A tutela della razza dal 1921 è stato fondato il ROTTWEILER club tedesco. In Italia le prime cucciolate registrate all’ENCI, risalgono al 1939, e dal 1982 è stato fondato R.C.I.
Il Rottweiler non è un cane per tutti: ha una notevole mole ed è fornito di pelo e sottopelo che durante la muta perde in abbondanza. Date le sue caratteristiche fisiche specialmente se si vive in appartamento bisogna dedicargli tempo per fargli fare del movimento. È un cane che si lega molto al suo proprietario, che identifica come capobranco. È molto rispettoso della gerarchia, ma tende come tutti i cani dominanti a scalare la scala gerarchica per diventare il “ leader” (specialmente i maschi). Ha quindi necessità
Tel. 0382-574757 www.rottweilerclubitalia.com rottweilerclub@libero.it
Sin dai due mesi il cucciolo deve essere educato a socializzare con esperienze positive sia con i suoi simili che con gli uomini. È necessario insegnargli a conoscere i rumori e l’ambiente che lo circonda per essere sicuro di se e affidabile. 35
ALIMENTAZIONE
Se la dieta fa cilecca Dott. GINO CONZO Medico Veterinario Specialista in Patologia Aviare
È detta MOM, può provocare paralisi e fratture spontanee: la malattia ossea metabolica nei rettili è una delle patologie più frequenti legate a errori alimentari. È provocata da uno squilibrio del rapporto tra calcio e fosforo (Ca:P) nell’organismo, dovuto ad una dieta povera in calcio o troppo ricca in fosforo. Il rapporto ideale tra i due
minerali dovrebbe essere, infatti, a vantaggio del calcio (almeno 1,5:1), mentre molti alimenti offerti ai rettili possiedono un rapporto totalmente sbilanciato in favore del fosforo. Anche la mancata esposizione dei rettili ai raggi UV (quelli naturali del sole o quelli generati dalle lampade nei terrari) può causare la MOM, perché ciò impedisce la sintesi di vitamina D3 da parte dell’organismo. Vitamina che è essenziale per il giusto assorbimento di calcio.
Arti gonfi
La MOM è frequente nei soggetti giovani in accrescimento e in particolare nei sauri come iguane e camaleonti e nei cheloni (tartarughe). Al contrario, è decisamente meno comune nei serpenti, dal momento che le prede intere di cui si nutrono
questi animali posseggono spesso un buon rapporto calcio-fosforo. I sintomi più comuni nelle giovani iguane e negli altri sauri riguardano essenessen zialmente lo scheletro per cui si può osser-vare deviazione della colonna vertebrale (cifosi, lordosi o sco-liosi), gonfiore della mandibola, della mascella spon e degli arti, fratture spontanee delle ossa lunghe, difficoltà nei movimenti ed inappetenza.
Guscio molle
Se la MOM insorge in soggetti adulti si osservano i sintomi tipici della ipocalcemia (bassi livelli di calcio nel sangue): paralisi, tremori muscolari, crisi epilettiformi. Nelle tartarughe in crescita abbiamo gravi alterazioni del carapace che si può presentare deforme e molle; ci può essere anche un’eccessiva crescita del becco e delle unghie. I movimenti delle tartarughe possono essere molto difficoltosi. Molto rara, invece, è la malattia nelle tartarughe adulte.
Nuova dieta
La MOM può essere confermata agevolmente dall’esame radiologico. La terapia richiede l’immediato intervento vete-
Rapporto Ca:P nei principali alimenti utilizzati per i rettili ALIMENTO
Rapporto Ca;P
Lattuga, pomodoro, zucchina
1:3
Carota, cavolo, uva, melone
1:2
Gamberetti, Grilli, Uovo sgusciato
1:3
Carne di pollo o manzo, fegato
1:20
Pulcino di un giorno
1,1:1
Topino di pochi giorni (pinky)
1:1
Topo adulto
1,5:1
rinario con somministrazione di calcio e vitamina D3, che spesso deve essere eseguita per iniezione dal momento che l’inappetenza è molto comune nei rettili affetti da MOM. In questi casi può rendersi necessaria l’alimentazione forzata o la reidratazione per via sottocutanea. Il veterinario potrà anche ridurre le fratture ossee
Insetti al calcio
La corretta alimentazione dei rettili è fondamentale per prevenire la MOM. Nei rettili che si nutrono di vegetali e insetti è importante integrare la dieta con calcio carbonato, da porre direttamente nell’alimen nell’alimento. Gli insetti che fungo fungono da cibo possono essere cosparsi dell’integratore di calcio in polvere prima di essere offerti ai rettili. Per poter correttamente sintetizzare la vitamina D3 è fondamentale che i ret rettili siano esposti per parte della giornata ai raggi UV provenienti dalla luce di diretta (non filtrata dal vetro) del sole o da lampade spe speciali da terrario.
Meglio il sole
Somministrare direttamente nel cibo integratori a base di vitamina D3 può presentare degli inconvenienti di sovradosaggio, che possono provocare gravi conseguenze. Per questo motivo è consigliabile dare integratori con scarse o nulle quantità di vitamina D3. Per quest’ultima, i rettili possono beneficiare di luce solare diretta o di terrari correttamente illuminati.
eventualmente presenti. Ovviamente è poi necessario correggere la dieta del rettile.
37
ACQUARIO
Alghe e piante NEMICHE MORTALI A cura di AIPA
Per chi non ha nozioni di botanica, la differenza tra piante e alghe può essere poco chiara e creare confusione. Senza addentrarci in discorsi complessi, si può dire che tutte le piante formano radici, mentre le alghe di un acquario di acqua dolce tropicale ne sono prive. In acquario le alghe hanno varie forme e colori, dal verde-bluastro al grigio, al
marrone-rossastro. Alcune alghe sono filamentose, più o meno lunghe, altre si presentano sotto forma di patina più o meno gelatinosa, altre ancora fanno una sorta di tappeto “peloso”.
Pesci... alghivori
In qualsiasi ambiente acquatico vivo sono presenti alghe più o meno visibili a occhio nudo. In acquario si deve fare di tutto per tenere sotto controllo il loro sviluppo. Il primo passo consiste nel disporre molte piante, il secondo nell’introdurre pesci “alghivori” e il terzo nel tenere sempre
bassa la concentrazione di materiale organico in decomposizione (come illustrato nell’articolo sulla manutenzione dell’acquario). Alghe e piante sono antagoniste: se crescono bene le prime, deperiscono le seconde, mentre un buon sviluppo delle piante impedisce ogni invasione di alghe.
Finalmente, pesci
Trascorsi almeno 15 giorni dall’allestimento dell’acquario, si può finalmente introdurre la definitiva popolazione di pesci. A questo punto si devono affron-
In una vasca lunga 100 cm (capacità di circa 150 l) si devono tenere circa 40 pesci lunghi 3 cm oppure circa 15 pesci lunghi oltre 5 cm.
tare due interrogativi di importanza vitale per l’acquario: quali pesci e quanti esemplari scegliere. L’offerta dei negozi di acquariofilia è vastissima e nelle vasche del negoziante ben fornito si trovano decine di tipi di pesci diversi per colore e forma. Non tutti sono però adatti per un primo acquario “facile”: l’allevamento di alcuni richiede una certa esperienza nella conduzione di un acquario, altri crescono troppo per lo spazio a disposizione nella vasca, altri ancora hanno caratteristiche tali da richiedere una vasca speciale.
Ospiti letali
In tutti i casi si tratta di una “vegetazione” antiestetica che in breve tempo può ricoprire tutto quanto si trova nell’acquario e portare alla morte delle piante, all’inquinamento dell’acqua e al decesso dei pesci.
alga verde puntiforme
R
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In un acquario lungo 60 cm e con una capacità di circa 50 litri d’acqua si possono introdurre circa 15 pesci con una lunghezza di 3 cm.
I consigli giusti
Se si considera che, più o meno regolarmente, in commercio si trovano dalle 400 alle 500 specie e varietà di pesci d’acqua dolce tropicale, il nostro consiglio è di affidarsi alle indicazioni e ai suggerimenti del negoziante qualificato, onde evitare spiacevoli sviluppi della fauna all’interno della vostra vasca.
Vademecum con le pinne
AIPA ha redatto un piccolo opuscolo dal titolo “Parametri minimi per il mantenimento dei pesci nell’acquario di acqua dolce”, dove sono riassunti i criteri per il benessere dei pesci d’acquario con specifiche indicazioni sulle condizioni ottimali di allevamento delle specie in commercio.
Quali...
Nella scelta tra i pesci facili, oltre che il loro aspetto (forma e colori) sarà opportuno tenere presenti anche le abitudini di vita delle varie specie. Per far occupare tutte le zone dell’acquario si dovrebbero introdurre pesci che vivono vicino al In un acquario di 80 cm (capacità 100 l) si dovrebbero allevare circa 30 pesci con una lunghezza massima di 3 cm o circa 10 pesci con una taglia finale di oltre 5 cm.
fondo (Corydoras, Ciclidi nani), pesci che nuotano nella parte centrale della vasca (Ciprinidi, Caracidi) e infine pesci che vivono nella parte alta dell’acquario (Pecilidi, Anabantidi).
… e quanti
Resta il secondo aspetto della scelta: quanti pesci possono vivere nell’acquario. Tutto dipende dalla grandezza della vasca e dalla taglia dei pesci. Quasi sempre nei negozi vengono offerti pesci giovani, ben lontani dalla loro dimensione massima, che però viene raggiunta nell’acquario di casa spesso in tempi abbastanza brevi.
Occhio alla taglia
Per questo non ci si deve far ingannare: si scelgano i pesci adatti tenendo in considerazione la loro taglia massima raggiungibile. Una volta che un pesce è diventato troppo grande nel proprio acquario, sarà estremamente difficile trovargli una nuova dimora, a meno che non si decida di allestire un acquario più grande.
La conta dei litri
Una volta individuate le specie, si dovrà decidere il numero di esemplari da acquistare. Una regola molto empirica, ma sufficiente
ACQUARIO
per i primi passi in acquariofilia, prevede: per pesci che da adulti raggiungono una lunghezza totale di circa 5 cm, almeno 1 litro d’acqua per centimetro; per pesci più grandi, 2 litri d’acqua per centimetro.
Dopo circa 10 minuti la temperatura del sacchetto sarà uguale a quella nell’acquario. A quel punto si può aggiungere una piccola quantità d’acqua dell’acquario nel sacchetto (circa un quarto del suo contenuto). Questa operazione va ripetuta, sempre a intervalli di 10 minuti, altre due volte.
La nuova casa
Col retino
I pesci appena portati a casa nel loro sacchetto di trasporto non devono essere liberati direttamente nell’acqua dell’acquario. Quasi sempre le condizioni chimico-fisiche dell’acqua di trasporto sono differenti da quelle in acquario, mentre i pesci hanno bisogno di un certo tempo per acclimatarsi alle nuove condizioni ambientali. Vediamo come procedere.
Al buio
Prima di tutto si deve spegnere la luce sopra l’acquario. Poi si apre il sacchetto e lo si pone nell’acquario in modo da farlo galleggiare (fissando eventualmente la parte superiore del sacchetto con una molletta al bordo della vasca).
Al termine di questi travasi d’acqua, i pesci si saranno abituati ai nuovi valori chimici dell’acqua in acquario. La soluzione migliore a questo punto sarà il trasferimento dei pesci con l’aiuto di un retino nell’acquario. L’acqua contenuta nel sacchetto di trasporto va gettata: specialmente in acquari relativamente piccoli (fino a circa 100 l) l’acqua di trasporto potrebbe inquinare troppo l’acqua dell’acquario. Per almeno un’altra ora si dovrebbe lasciare ancora spenta l’illuminazione della vasca. Dopo questo periodo di ambientamento si potranno finalmente ammirare i pesci nel proprio acquario!
i r o t a d e r Ip a i n o z z a m dell’
A
Dott.ssa FEDERICA MICANTI - Medico Veterinario
ono pesci d’acqua dolce appartenenti alla grande famiglia dei Ciclidi. Sono diffusi nell’America centrale e nelle regioni settentrionaTra le specie dell’America centrale le più diffuse in acquario sono il C. meeki (che raggiunge i 15 centimetri), il C. salvini (anch’esso di circa 15 centimetri) e il C. octofasciatum (20 centimetri).
li dell’America del Sud, compreso il bacino amazzonico. Popolano laghi, fiumi e torrenti e si trovano a loro agio sia nei luoghi provvisti di rigogliosa vegetazione acquatica che in ambienti più spogli.
Aggressivi
Sono pesci adatti a vivere unicamente con specie di taglia uguale o superiore. Al contrario pesci più pic-
MA
O I CICHLAS
coli corrono il rischio di diventare prede. Le coppie adulte durante il periodo riproduttivo possono diventare aggressive per difendere la prole.
Nuovi generi
In passato il genere Cichlasoma era molto più numeroso. In seguito gli studiosi, cioè gli ittiologi, hanno istituito altri generi in cui sono state spostate diverse specie di Cichlasoma del Sud America. Per quelle dell’America
È indispensabile un buon sistema di filtrazione unito a frequenti cambi parziali dell’acqua.
centrale, assai numerose, è stata proposta una classificazione che trova ancora molto discordi gli specialisti del settore.
Uniti per la vita
I Cichlasoma hanno una taglia non piccolissima: anche le specie di dimen-
ACQUARIO
Una coppia adulta di Cichlasoma necessita di vasche di almeno 100 centimetri di lunghezza.
sioni più piccole superano comunque i 10 centimetri di lunghezza. È consigliabile allevare piccoli gruppi di giovani, tra i quali col tempo si formeranno delle coppie. Queste ultime in genere rimangono unite per tutta la vita, difendendo un proprio territorio.
Piante resistenti
Quasi tutti i Cichlasoma scavano sul fondo dell’acquario, soprattutto durante il periodo riproduttivo, sradicando le piante. Quindi sarebbe preferibile inserire nella nostra vasca rocce e radici legnose e piante resistenti, magari inserite nei vasetti, come Anubias e Sagittaria. Ottime sono anche le piante galleggianti. Cuore di bue. Sono pesci molto voraci, che vanno nutriti con un mangime apposta per grossi Ciclidi in pellet o fiocchi. Il tutto
Red Parrot
Il “Red Parrot”, un ospite speciale
Negli anni Ottanta è comparso sul mercato acquariofilo un Ciclide con il muso simile a un pappagallo. Ben presto è diventato un pesce diffuso e apprezzato tra gli acquariofili, malgrado il prezzo notevolmente alto. Sembra che sia stato selezionato nel Sud-est asiatico, con tutta probabilità a Taiwan. È lungo fino a 20 centimetri e ne esistono diverse varietà di colore, oltre a quella classica rossa. Spesso le livree di questi pesci venivano “vivacizzate” con l’utilizzo di varie sostanze dagli allevatori asiatici. La riproduzione in acquario è difficile rispetto agli altri Cichlasoma, inoltre la mortalità delle uova e dei picco
deve essere integrato con lombrichi, cuore di bue, polpa di gamberi, verdura cotta. I piccoli vanno nutriti con naupli di artemia e con altro cibo vivo prima di passare ai mangimi secchi.
Pinne appuntite
Spesso i maschi non si riconoscono bene dalle femmine, anche se i primi sono
leggermente più grandi e hanno pinne più ampie e appuntite. La riproduzione in cattività può avvenire solo a patto che la coppia sia ben affiatata. I genitori di solito depongono le uova su di un legno o una roccia piatta. Le uova vengono curate e difese dalla coppia come pure gli avannotti dopo la schiusa.
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L’Arapaima gigas Il re del Rio Delle Amazzoni Le acque lente del bacino del Rio delle Amazzoni e degli altri corsi d’acqua di Brasile, Colombia, Ecuador e Perù, sono la casa di una delle specie ittiche d’acqua dolce più straordinarie al mondo: l’Arapaima gigas, un pesce che può raggiungere i 4,5 metri di lunghezza e i 300 Kg di peso.
Noto agli indios con il nome di: “Pirarucu”, l’Arapaima gigas è considerato dagli abitanti quasi come un essere magico in quanto, pur essendo un pesce, è obbligato a respirare aria atmosferica per sopravvivere. Infatti emerge in superficie circa ogni 20 minuti per poi immergersi nei fondali spesso limacciosi. Tale caratteristica fisiologica permette a questo grande predatore di colonizzare anche corsi d’acqua particolarmente poveri in ossigeno disciolto.
Un predatore invisibile
L’Arapaima gigas si nutre principalmente di pesci e altri piccoli animali che cadono in acqua. Il corpo allungato ed una colorazione tendenzialmente grigia con piccole zone arancio-
Alessio Arbuatti Facoltà di Medicina Veterinaria, Università degli Studi di Teramo Laboratorio di Psicobiologia, Cognizione e Benessere animale
Le popolazioni indigene lo considerano un pesce magico, perché ha bisogno di uscire dall’acqua ogni venti minuti per vivere.
ni tra le scaglie nella zona caudale ed inferiore del corpo, lo rendono pressoché invisibile nelle acque scure della maggior parte dei bacini sudamericani. La deposizione delle uova avviene durante la stagione secca in nidi appositamente preparati e sorvegliati da entrambi i genitori. Questi ultimi si occupano anche di ossigenare le uova con i movimenti delle pinne. Se non lo facessero rischierebbero la morte embrionale dei piccoli, a causa del poco ossigeno disciolto in acqua.
Vicino a me
Dopo circa tre-cinque giorni le uova si schiudono e la femmina lascia al maschio il compito di proteggere gli avannotti. Il padre controlla i piccoli
costantemente e non permette loro di allontanarsi per più di un metro. Con il ripresentarsi delle piogge stagionali, i soggetti migrano negli acquitrini e nei canali allagati. I giovani restano circa tre mesi con il genitore. Al termine di tale stagione gli adulti e i giovani si separano. Questi ultimi raggiungono la maturità sessuale in quattro-cinque anni.
Sempre più rari
Le popolazioni indigene pescano l’Arapaima gigas con ampie reti, veleni dispersi in acqua o mediante L’arapaima è classificato nella famiglia degli Osteoglossidae, o lingue ossee, che risalgono a oltre 100 milioni di anni fa.
a cura di ALESSIO ARBUATTI
Ciao Alessio, Ho sentito che in Asia utilizzano degii estratti vegetali per tropicalizzare l’acqua e diminuire il rischio di malattie batteriche, è vero? Se si quale pianta è utilizzata e, soprattutto, possiamo acquistarla anche in Italia? Saluti, Lara da Modena
frecce e lance nel momento in cui i soggetti salgono in superficie per respirare. Purtroppo la pesca, non quella delle popolazioni indigene, ma quella sportiva e anche il forte inquinamento di lunghi tratti del Rio delle Amazzoni, stanno facendo diminuire molto il numero di soggetti in natura, tanto che l’Arapaima gigas sta diventando una specie molto vulnerabile. Questo pesce è presente sia nella Lista Rossa della IUCN che in Appendice 2 della CITES (Convenzione di Washington).
Una specie difficile
La popolazione selvatica è stimata tra i 50.000 ed i 100.000 esemplari in natura. La riproduzione in cattività non è comune anche a causa della mancanza di
L’Arapaima non ha un appetito molto selettivo: causalmente ingerisce anche sassi, sabbia e carbone.
molte notizie riguardanti la biologia riproduttiva (a partire dal riconoscimento delle differenze fisiche tra soggetti di sesso maschile e femminile, che da pochi anni è divenuto possibile mediante valutazioni su campioni di sangue). In futuro la riproduzione in cattività, unitamente all’ampliamento delle zone di protezione amazzoniche, permetteranno una miglior salvaguardia di tale specie. Al momento attuale, diversi esemplari sono ospitati in acquari pubblici in tutto il mondo per far conoscere a tutti i visitatori la maestosità e insieme la fragilità di questa magnifica specie.
Ciao Lara, si vi sono numerose piante che hanno potere acidificante, una tra queste è la Terminali catappa, o mandorlo indiano In realtà è un grande albero le cui foglie vengono precedentemente essiccate e poi poste nel filtro (1 ogni 60/70 ) litri al fine di diminuire il pH della vasca. In realtà l’efficacia nell’abbassare il pH dipende anche dalla durezza dell’acqua, ma è indubbia anche un’altra capacità di tale vegetale. Infatti da studi condotti, si è visto che ha una forte attività antibatterica e favorisce la cicatrizzazione delle ferite evitando la contaminazione di queste in acqua. Da noi l’albero può essere anche coltivato, è presente in alcuni orti e giardini botanici, ma le foglie possono essere
comunemente acquistate via internet o nei negozi specializzati in acquariologia. Saluti Alessio. Ciao Alessio, ho un acquario di Poeclidi, ed in genere vario molto la loro alimentazione. Purtroppo ho anche notato che quando somministro il Chironomus ho delle reazioni cutanee strane e degli arrossamenti, è un caso? Marcello, Barletta Ciao Marcello, in effetti, se la sequenza è quella che hai descritto, sembra che tu soffra di allergia, o comunque ipersensibilità, ai Chironomus. Non sarebbe una novità acquariofila, in quanto ho sentito negli anni diverse persone che sono sensibili al Chironomus quando lo utilizzando anche semplicemente per alimentare dei pesci in acquario. Nel tuo caso, non essendo medico umano, non posso sbilanciarmi, ti consiglio di recarti da un allergologo e far presente questa serie di eventi e soprattutto la tempistica con la quale appaiono queste manifestazioni. Saluti Alessio
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Natale con cuccioli di Bovaro Bernese
Nevada femmina di Bovaro comincia ad essere irrequieta, il respiro sta diventando affannoso, il momento del parto si avvicina. E’ il 25, il giorno di Natale, e tra preoccupazione, euforia, agitazione chiamiamo il Dr. Andrea Bonato, il Veterinario, che arriva in un lampo e dopo aver visitato Nevada e preparato tutti i suoi arnesi e i vari farmaci, con capacità e sicurezza la aiuta a far venire al mondo la sua prima creatura: una femmina. Dopo un’ora arriva anche la seconda femmina, poi il maschio, un’altra femmina e infine due maschietti. Tutti i 6 cuccioli, tra i 650 e i 750 gr., sono sani e in forma e da subito iniziano a poppare il latte che mamma Nevada ha in gran quantità. Una cucciolata arrivata nel giorno del Santo Natale, giornata che resterà memorabile per tutti noi che abbiamo vissuto questa esperienza meravigliosa. Non mancheremo mai di essere grati al Dr. Andrea Bonato per la sua completa disponibilità e costante presenza, per la sua competenza e serietà che ci hanno dato sicurezza e tranquillità in ogni momento.
EVENTI C.A.B.B.I.
Raduno domenica 23 maggio 2010 via molinella 10/e mira (ve) Convegno nazionale 14 maggio 2010 presso l’autodromo di adria (ro). Il convegno riguarderà la pet-therapy. Per informazioni: Tel. 0445741347 Cell. 3381613919
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2 Giugno VITERBO Gruppo Cinofilo Viterbese Tel. 0761-304840 6 Giugno PALERMO Kennel Club Palermo Tel. 091-300612 13 Giugno BARI Kennel Club Bari Tel. 080-5046733 20 Giugno ALESSANDRIA Gruppo Cinofilo Alessandrino Tel. 0131-772837
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2 Giugno BOLOGNA Circolo Cinofilo Bolognese Tel. 051-4170068 6 Giugno BAVENO (VB) Gruppo Cinofilo Del Verbano Tel. 0324-241954 CHIARAMONTI (SS) Gruppo Cinofilo Lugudorese Tel. 079-770491 POGGIBONSI (SI) Gruppo Cinofilo Poggibonsi Tel. 0577-934858 VICENZA Gruppo Cinofilo Vicentino Tel. 0444-291142 19 Giugno ALESSANDRIA Gruppo Cinofilo Astigiano Tel. 0141-436412 20 Giugno ARGENTA (FE) Gruppo Cinofilo Ferrarese Tel. 0532-909543 CASALE (PO) Gruppo Cinofilo Pratese Tel. 0574-31461 CATANIA Gruppo Cinofilo Etneo Tel. 095-2545385
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