Ragusa
MODICA
EXPO DELLA CONTEA Benvenuti all’EXPO della CONTEA. Lo diciamo alle famiglie di Modica e della provincia. Ai bimbi che potranno divertirsi con i giochi e i gadget realizzati da materiale riciclato. Lo ripetiamo ai loro papà e alle loro mamme che, tra uno stuzzichino bio e l’altro, potranno informarsi sull’imminente arrivo delle auto elettriche e sui nuovi modelli di riscaldamento/raffreddamento di casa. Lo ribadiamo con piacere anche ai loro nonni che, dopo aver fatto shopping di prodotti del territorio, potranno approfondire le buone pratiche della differenziata, per immaginare la nuova vita che possono avere i rifiuti se conferiti in maniera corretta e consapevole. Bentrovati a questo primo grande evento dal “mindset green”, chiamato EXPO della CONTEA, caratterizzato da un percorso virtuoso, fondato sui principi della crescita consapevole, nel rispetto di quel bene comune denominato ambiente e verso un nuovo modello di sviluppo. Valori concreti, capaci di creare economia reale e innovativi posti di lavoro, declinati dentro un evento dall’anima sostenibile per coinvolgere enti, associazioni, imprenditori, cittadini e aziende del territorio ibleo in una rete di esposizioni, prodotti, servizi, momenti di carattere sociale e divulgativo inerenti al tema delle energie rinnovabili. Un percorso che ZERO, agenzia impegnata nella comunicazione per le aziende del territorio siciliano, ha voluto intraprendere affiancandosi a Creo Service che dopo 21 anni ha posto le condizioni per un progetto di rilancio di quella che un tempo era la Fiera della Contea. Ecco le motivazioni alla base di questa scelta, nelle parole di Giuseppe Garaffo di Zero e Luigi Galazzo, titolare di Creo Service: «Ci siamo dati un inedito e ambizioso obiettivo. L’idea è creare a Modica una piazza aperta a tutti i cittadini, gli imprenditori, gli enti e le aziende del territorio ibleo che hanno scelto di investire sul risparmio energetico e hanno
un core business verde. EXPO cioè come momento di esposizione, ma anche di confronto su temi che sono già realtà. Tenendo conto non solo che è eticamente importante dialogare su quale città lasceremo ai nostri figli, ma è economicamente rilevante anche sapere che le nostre figlie e i nostri figli sceglieranno carriere e lavori sempre più green e se debitamente formati potranno diventare eco-designer, agricoltori hi tech, bioingegneri». E si sta parlando di milioni di posti di lavoro: ruoli e figure di cui ci sarà sempre più bisogno nei prossimi anni. Il viaggio verso il futuro si prepara ora, insomma. Cominciando dalla comunicazione delle buone pratiche green, il focus intorno al quale ruota EXPO della CONTEA, per farle diventare sempre più abituali e quotidiane.
Ingresso CC
Centro Commerciale LA FORTEZZA
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76
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10 transenna uscita di sicurezza pannelli pubblicitari portale ingresso
Ingresso
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Uscita
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LA PIANTA DELL’EXPO
IL MARCHIO A seguito di incontri del gruppo creativo e commerciale dell’agenzia, abbiamo stilato una serie di obiettivi da raggiungere tramite lo sviluppo del marchio. L'obiettivo principale è quello di effettuare un rinnovamento in linea con i tempi, che possa dare un segno tangibile alla nuova avventura espositiva della Contea. Nel dettaglio, con questo logotipo puntiamo a: • Portare a conoscenza del pubblico i valori principali del territorio declinati in una innovativa versione tencologica. • Caratterizzare l’Expo in maniera incisiva e moderna. In particolar modo il colore “Verde Salvia” serve a connettere l’identità dell’evento con la filosofia Green. • Rendere l’immagine flessibile ai new media, proponendo un impianto progettuale che possa adattarsi a diversi formati comunicativi. • Creare un forte legame tra la potenza del linguaggio Hi-tech e l’energia rinnovabile. Il Marchio infatti è caratterizzato da 7 folder (cartella da desktop), che nel loro insieme prospettico danno l’idea di un gruppo di stand, all’interno di un impianto espositivo.
Icona Folder Desktop
Pantone® 576U 47, 24, 71, 6 124, 154, 97 #7c9a61
Pantone® 7533C 50, 60, 70, 60 81, 61, 45 #513d2d
Area mt 4x4 tipica degli stand fieristici
Pantone® Warm Gray 4C 30, 27, 31, 7 181, 163, 164 #b5ada4
SORPRESA! L’ITALIA LEADER UE NELL’APPLICAZIONE DELLE NORME SUGLI APPALTI PUBBLICI VERDI Buone pratiche originano anche buone notizie. Eccone una: l’Italia è al primo posto in Europa terza nel mondo dopo Cina e Giappone) per numero di aziende oltre 22 milaModica - che Ispica S.S.(e 115 S.S. 115 --Via Nazionale applicano il "Green Public Procurement" (Gpp): ossia, le norme europee in materia di appalti pubblici verdi. Non solo: le politiche in vigore in Italia rappresentano un riferimento per molti Paesi che stanno intraprendendo un percorso per una più efficace applicazione di tali regole. Le 22mila aziende italiane sono quelle certificate da Accredia - l'Ente unico nazionale di accreditamento designato dal Governo italiano - che ha recentemente realizzato uno studio, in collaborazione con l’Istituto di Management della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa. Dallo studio si evince che la stessa attenzione nei confronti dell'ambiente non c'è negli altri paesi europei. Dove, pur essendo stati elaborati criteri ambientali in molti settori, l’inserimento degli stessi nei bandi di gara non viene previsto come obbligo ma come mera raccomandazione. E stiamo parlando di opere e lavori pubblici che in Europa generano una spesa di circa 1.800 miliardi di euro l'anno, circa il 14% del Pil europeo; mentre in Italia, nel 2016, gli appalti pubblici hanno avuto un valore di circa 111,5 miliardi. E comunque, in Italia e nelle sue province (ed è molto positivo constatare che quella iblea non ne è rimasta esclusa), la consapevolezza della opportunità di un approccio circolare all’economia è notevolmente cresciuta. Una particolare attenzione che ha portato il nostro Paese ad un tasso di riciclo dei rifiuti urbani (e anche a questo importante capitolo EXPO della CONTEA ha voluto dedicare una serie di incontri specifici e pratici per rendere sempre più abituale la buona pratica della differenziata) pari al 45,1% nel 2016, con una crescita del 4% rispetto all’anno precedente (fonte Eurostat, 2016). Una dinamica di crescita tra le migliori nel panorama europeo. «L’economia circolare, improntata sulla gestione più efficiente delle risorse, sulla riduzione degli sprechi e sul riutilizzo, è un percorso inevitabile per lo sviluppo di lungo periodo. Per questo, l’attenzione del legislatore europeo è diventata alta in questi anni, con continui interventi, fino a quello di pochi giorni fa, con il nuovo Pacchetto sull’economia circolare», ha commentato il presidente di Accredia, Giuseppe Rossi, “anche noi nel nostro piccolo la pensiamo così”.
a smart
Il marchio che certifica l’entrata di un’azienda o di un ente nel PATTO di ZERO è un’ape, che accompagna tutte le attività di comunicazione del percorso di eco-sostenibilità dell’agenzia. IN PATTOZERO La scelta di questo simbolo (oltre al fatto, inutile nasconderlo, che l’insetto alterna i due colori, giallo e nero, del brand Zero) deriva dalla consapevolezza che le api sono un indicatore straordinario dello stato di salute dell'ambiente che ci circonda. Instancabili e provvidenziali lavoratrici, nutrono se stesse, uomini e animali e permettono, favorendo l'impollinazione, il ciclo naturale delle piante. Le api, si sa, electric drive sono elementi fondamentali per la conservazione di tanta della biodiversità vegetale che ci circonda. E allora l’ape di Zero sta su tutte le attività previste dal percorso e su tutti i canali (comunicati, brochure, banner, 6x3, social, web) usati per raccontare eventi e progetti.
Via Modica/Ispica, 34 97015 Modica RG IT 01596830883
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DA TEMPO, QUI IN ZERO, COLTIVIAMO UN'ANIMA GREEN. E sì, nel nostro piccolo ci è sempre piaciuto impegnarci ad offrire un sostegno concreto allo sviluppo sostenibile: dalla raccolta differenziata dei rifiuti, al riuso dei materiali, alla limitazione degli sprechi di carta e acqua, all'illuminazione a led, al riscaldamento a pellet. Sulla scia delle buone azioni messe già in pratica tra le nostre mura, abbiamo deciso di provare a dare il via ad un processo di rinnovamento culturale che ponga al centro il rapporto tra uomo-produzione-consumo-ambiente. E questo processo lo abbiamo chiamato In_PATTOZERO. Testardi come siamo, porteremo avanti un progetto che speriamo sappia coinvolgere, in primis, le nostre aziende partner, chiedendo a chi voglia farne parte di stipulare un patto - da qui il nome del progetto: In_PATTOZERO - di sostenibilità e sensibilizzazione sulle vie alternative della produzione e della comunicazione ecocompatibile e sostenibile. Partnership, azioni mirate di co-branding, contratti, eventi: a qualunque realtà che accetterà di partecipare al nostro percorso ecologico proporremo la firma di un patto, con regole chiare, condizioni precise e ritorni certi, non solo d'immagine. A cominciare dall’opportunità di far parte di un nucleo green, propositivo e virtuoso, che abbia la volontà di garantire ai propri figli la sostenibilità di un futuro migliore mostrando, con azioni concrete e messaggi ideali, di aver compreso quale sia la giusta chiave di sviluppo per far fronte alle sfide di domani. E poi, finalmente, dopo settimane di brainstorming e consapevoli del valore aggiunto del progetto In_PATTOZERO, ci siamo guardati negli occhi e abbiamo capito che è arrivato il momento giusto per portare la filosofia di In_PATTOZERO tra le vie della Città della Contea. Perché la Modica di domani la immaginiamo ecologicamente ed economicamente sostenibile, la pensiamo #green, la vorremmo capace di far fronte alle sfide della modernizzazione nel rispetto della natura e della salute di ognuno di noi. Che cosa abbiamo pensato di fare concretamente? Per scoprirlo, date un'occhiata alla pagina Facebook di Expo della Contea. E se anche voi condividete la filosofia della sostenibilità, dateci una mano diventando nostri partner durante questa fantastica avventura. La rivoluzione verde comincia da Zero.
IL GREEN CONVIENE. ECCO PERCHÉ Diamo i numeri? Sì, tanto sono positivi. E allora: nel suo ultimo report l’ILO, l’agenzia delle Nazioni Unite che si occupa di “lavoro dignitoso e produttivo”, dice che entro il 2030 i nuovi assunti nei settori produttivi della green economy saranno circa 24 milioni di persone, (molti di più cioè dei lavoratori che rimarranno senza lavoro perché la loro attività verrà superata o ottimizzata dalle nuove tecnologie verdi). E a questi si potrebbero aggiungere «altri 6 milioni di posti di lavoro attraverso la transizione a una economia circolare», ossia quella del riuso e della condivisione delle risorse e dell'impiego di materie prime da riciclo. Non si tratta quindi solo di ridipingere di “verde” l’economia mondiale e la produzione di beni e servizi. Si tratta di impostare, convintamente, un nuovo modello di sviluppo. In modo che a trarne beneficio non sia solo il pianeta Terra (e il genere umano, di conseguenza), ma anche l’occupazione dei singoli Paesi.
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A cominciare da quelli - tra cui l’Italia - che nel 2015/16 hanno stilato e firmato gli accordi di Parigi, impegnandosi (come primo e concreto obiettivo) a contenere l'aumento della temperatura ben al di sotto dei 2 gradi centigradi rispetto ai livelli pre-industriali, con l'impegno a limitare l'aumento di temperatura a 1,5 gradi. Ma il cambio di “cultura” e di “produzione” non spetta solo alla politica e ai Governi. Un impulso fondamentale deve essere impresso anche dalle imprese private: incentivando la mobilità sostenibile e la produzione di auto elettriche o trovando soluzioni sempre più efficienti dal punto di vista energetico nell’edilizia per la realizzazione di edifici intelligenti. In ballo, insomma, non c’è solo il pianeta futuro che intendiamo lasciare ai nostri figli (e nipoti). Ci sono anche milioni di nuovi posti di lavoro: 14 milioni in Asia e nei Paesi del Pacifico, 3 milioni per le Americhe, 2 milioni in Europa. Abbandonare le vecchie logiche produttive (e le relative materie prime fossili) così come cambiare abitudini e atteggiamenti, è vero, può non essere facile e “comodo”. Ma può essere di sicuro molto conveniente.
GREEN JOBS ENTRO IL 2030 (Fonte ONU)
AMERICHE
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ASIA
3mln 2mln
EUROPA
Giovedì 14 Ore 19.00 Ore 19.30 Ore 20.00
Taglio nastro Apertura stand espositori EXPO della CONTEA Aperitivo Bio
Ore 18.30
AREA TALK Consorzio COREPLA: “La rivoluzione della raccolta differenziata degli imballaggi in plastica: focus sul Comune di Modica”
Ore 20.00
AREA TALK Consorzio COMIECO: “Carta preziosa: il valore del riciclo di carta e cartone”. Relatore: avv. Emma Schembari - Coordinatore regionale COMIECO
Ore 21.30
AREA TALK SLOW FOOD RAGUSA: “Sostenibilità delle diete e degli stili di vita” Relatore: prof.ssa Maria Bonomo
TUTTI I GIORNI - AREA FOOD aperta dalle 18.30 alle 23.00
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PROGRAMMA
Venerdì 15
Ore 18.30
AREA TALK Ass. PRODIGITALE: “La fatturazione elettronica come risparmio di tempo e di carta” Relatore: Dott. Carmelo Santaera
Ore 18.30
AREA CONVEGNI - CC La Fortezza Unione Giovani Commercialisti della Provincia di Ragusa: “L’Ecobonus come opportunità per aziende e famiglie” Relatori: Dott. Michelangelo Aurnia Dott.ssa Maria Nannara
Ore 20.00
AREA TALK UFFICIO ECOLOGIA: “La raccolta spiegata bene” Relatore: Dott.ssa Vincenza Di Rosa Responsabile Ufficio Ecologia Modica
Ore 21.00
AREA TALK Associazione RIFIUTI ZERO Siracusa: “Il compostaggio domestico e di comunità. Esempi di buone pratiche”. Relatore: prof. Salvo la Delfa, presidente Rifiuti Zero Siracusa.
Ore 22.00
AREA TALK SLOW FOOD RAGUSA: “La dieta mediterranea e la sua anima green” Relatore: dr.ssa Lina Lauria Fiduciaria Slow Food Ragusa
differenziata
PROGRAMMA
Sabato 16
Ore 18.30
AREA TALK EUROMOTOR RAGUSA: “L’auto elettrica alla conquista del futuro. Pregi e limiti della mobilità sostenibile” Relatore: Ing. Daniele Spataro Manager certificato smart
Ore 19.30
AREA TALK MEDITERRAE: “Non solo Ragusano. I tesori caseari degli Iblei”. Relatore: Rosario Petriglieri - produttore
Ore 20.00
AREA CONVEGNI - CC La Fortezza SECURIMPIANTI: “Il conto termico come opportunità economica ed ecologica” Relatore: Ing. Giovanni Calvo
Ore 21.30
AREA TALK SLOW FOOD RAGUSA: “I presidi Slow Food degli Iblei e il recupero della tradizione” Presentazione del Libro Ligghiennu e Mangiannu della prof.ssa Astrid Giada Ragusa
TUTTI I GIORNI - AREA FOOD aperta dalle 18.30 alle 23.00
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PROGRAMMA
Domenica 17
LA SICILIA È LA REGIONE PIÙ BIO D’ITALIA Pranzi e cene sempre più bio per gli italiani, nel 2017. A dirlo sono i dati della Coldiretti che certificano un aumento del 16% delle vendite al dettaglio degli alimenti biologici, divenuti le vere star del carrello della spesa delle famiglie italiane (e il trend è in crescita, a dire il vero, da oltre un decennio). Il fatturato realizzato dal settore al consumo supera i 2,5 miliardi di euro e tra i canali di acquisto, oltre agli scaffali della grande distribuzione e dei negozi specializzati, hanno trovato spazio le vendite dirette dai produttori nei così detti farmers market. Oltre a queste notizie, però, ce ne sono altre due molto belle e importanti. Soprattutto per la comunità della nostra Isola. La prima è che – sottolinea sempre la Coldiretti – l’Italia è leader europeo nel numero di imprese che coltivano biologico con 72.154 operatori e 1.795.650 ettari, entrambi in aumento del 20% rispetto all’anno precedente. E ortaggi (+48,9%), cereali (+32,6%), vite (+23,8%) e olivo (+23,7%) sono tra le coltivazioni con maggiore incremento. Ma la Coldiretti fornisce pure una seconda ottima notizia, riferita al 2017: con 363.639 ettari, è la Sicilia la regione con maggiore estensione delle superfici coltivate a bio.
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L’ACCELERAZIONE DELLA MOBILITÀ SOSTENIBILE Dicendola con Galilei: eppur si muove... E infatti si sta parlando di mobilità. Di mobilità elettrica, per la precisione. Si muove, anche se lentamente rispetto alle esigenze del pianeta, e comincia ad affascinare sempre più persone. I numeri (del 2017 e resi noti da Milena Gabbanelli sul Corriere della Sera) dicono che sulle strade del mondo girano sempre più auto elettriche. I Paesi più “virtuosi”? La Cina, che con 652 mila auto vendute si conferma come il mercato più in espansione; poi gli Stati Uniti con quasi 200 mila mezzi elettrici su un totale di circa 17,2 milioni di auto vendute; poi l’Europa intera, dove nel 2017 il mercato è cresciuto del 43,6%, e dove, complessivamente, circolano 501.798 vetture elettriche. Nel Vecchio Continente, a proposito, l’Italia è nelle posizioni di retroguardia, rispetto a Norvegia, Germania e Regno Unito. Vero che l’anno scorso, da noi, le vendite sono aumentate, attestandosi intorno alle 5mila unità (secondo il report di Frost & Sullivan pubblicato da Il Sole 24 Ore), ma con una percentuale da prefisso telefonico rispetto all’intero parco auto nazionale.
Uno dei capitoli degli accordi firmati a Parigi nel dicembre del 2015 stabiliva proprio di mettere fine alla vendita di automobili a benzina o diesel, per limitare i gas di scarico delle automobili e il conseguente surriscaldamento del pianeta. E allora, chiediamocelo: cosa frena la diffusione capillare dei mezzi elettrici, in Italia (e nel mondo)? Cosa ne frena la vendita? Quali sono i limiti che rallentano l’adozione da parte del pubblico delle auto elettriche? Quale impulso serve per convincere il pubblico a sostituire le proprie auto alimentate a benzina e diesel e salire a bordo di un’auto silenziosa, messa a ricaricare, la sera, nello spinotto del garage di casa?
Domande, legittime, a cui anche a EXPO della CONTEA, cercheremo di dare una risposta. Innanzi tutto mettendo a disposizione dei visitatori alcune smart elettriche per un test drive su strada, e poi confrontandoci con i manager di Mercedes-Benz e smart che ci spiegheranno come una tra le più importanti e affascinanti case automobilistiche del mondo possa contribuire ad accelerare la rivoluzione green della mobilità. La casa della Stella ha infatti recentemente annunciato che entro il 2022 lancerà sul mercato oltre dieci vetture elettriche, distribuite in tutti i segmenti: da smart alle suv. L'azienda di Stoccarda ritiene che, entro il 2025, la quota di modelli elettrici rispetto alle vendite complessive di Mercedes-Benz sarà compresa tra il 15 ed il 25%. Mentre a partire dal 2020, proprio il marchio smart offrirà esclusivamente vetture elettriche sia in Europa che negli Stati Uniti, diventando così la prima casa automobilistica del mondo a convertirsi completamente dai motori a combustione interna a quelli elettrici.
Eppur si muove, la mobilità elettrica. E anche voi potete darle impulso: che cosa aspettate?
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Una delle più concrete strategie contro l’inquinamento e per agevolare la mobilità urbana è creare infrastrutture a favore della ciclabilità. Piste ciclabili ben realizzate e collegate tra loro per attuare un cambiamento delle abitudini e della mentalità di tutti noi, con conseguenti e significativi benefici ambientali. In questo senso, anche il #bikesharing rappresenta sicuramente una via da percorrere... pedalando! IL BIKE-SHARING STA STRAVOLGENDO IL MERCATO MONDIALE DEI MEZZI DI TRASPORTO Il servizio di bike-sharing è un settore in rapida crescita. La settimana scorsa Uber ha acquisito la startup Jump, integrando una flotta di 12.000 biciclette dockless alle sue proposte di trasporto. È indubbio che Uber stia guardando con molta attenzione alla crescente diffusione dei servizi di bike-sharing che stanno decollando nelle città di tutto il mondo.
AGRICOLTURA SOSTENIBILE Innovare in agricoltura, al giorno d'oggi, significa essere in grado di rispettare i criteri di sostenibilitĂ nella produzione agroalimentare: occorre saper privilegiare quei processi naturali che garantiscono il preservare della terra, intesa come risorsa. In questo modo si tutela la salute dell'agricoltore e del consumatore, oltre a salvaguardare la fertilitĂ del suolo e a conservare nel tempo le qualitĂ ambientali. Per un prodotto sempre sano e genuino, e anche buonissimo.
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