Fn aprile ricerca applicata propoli epid

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AZIENDE

ricerca applicata

Misurare la qualità degli estratti idroalcolici di propoli L’estrema complessità della propoli rende difficile standardizzare i suoi derivati. L’analisi della frazione polifenolica e volatile fornisce solo alcune informazioni. Un nuovo studio si è prefissato d’individuare un Indice di Qualità, che tenga conto di più parametri quantificabili e consenta, quindi, di classificare i diversi estratti idroalcolici Scaglianti1 M., Fachechi2 C., Scialpi3 A. e Ricchiuto3 G.M. Specchiasol srl – 1Ricerca e Sviluppo, 2Controllo Qualità, 3Direzione Scientifica – via B. Rizzi 1/3 – 37012, Bussolengo – VR

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A

(IQ) dell’estratto idroalcolico di propoli, calcolato mediante la seguente formula:

B

IQ = (X / Y)2 x 1.000 dove: X=% polifenoli, Y=residuo secco (%)

Figura 1 – Estratti idroalcolici di propoli in acqua. La dispersione è stata ottenuta diluendo 30 gocce di estratto in 50 ml di acqua. Prodotto A: 2,9% in polifenoli e residuo secco circa 17%. Prodotto B (Epid idroalcolico): 2,2% in polifenoli e residuo secco 7,8%.

100 81,6 Indice qualità

Farmacia News - aprile 2014

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li estratti purificati di propoli sono comparsi in Italia nei primi anni Settanta grazie all’iniziativa di Giuseppe Maria Ricchiuto che, intuendone le attività terapeutiche, fu il primo a studiare un metodo di purificazione e proporre poi al mercato Italiano i primi preparati a base di propoli. All’estratto idroalcolico, utilizzato principalmente per il trattamento delle infezioni delle prime vie respiratorie e di forme influenzali, sono attribuite diverse attività biologiche come quella antibatterica, antivirale, antifungina, antinfiammatoria, immunostimolante, antitumorale e anti-Helicobacter pylori (1). Queste sono dovute all’azione sinergica di diverse classi chimiche ma la frazione polifenolica è quella di maggiore interesse, sia perché rappresenta una quota maggioritaria, più del 25 % del peso secco, sia per le attività benefiche. I polifenoli sono costituiti da flavonoidi, quali crisina, pinocembrina, galangina, pinobanksina e suoi esteri e acidi fenolici (2). La propoli grezza deve essere purificata per eliminare cere e resine, che pregiudicano l’assorbimento dei polifenoli, e ottenere un estratto arricchito in polifenoli (3). La propoli può, però, provocare, in soggetti sensibili, dermatiti allergiche da contatto (4). Per ridurre i composti allergizzanti, la Specchiasol, in collaborazione con enti di ricerca, ha sviluppato e brevettato (N° 0001400937) una metodica produttiva basata sull’impiego di un particolare lattobacillo (ceppo depositato) e caratterizzata dall’assenza di solventi organici e dalla non alterazione sia delle caratteristiche sensoriali sia del contenuto in principi attivi. La propoli così trattata è poi purificata per ottenere il derivato idroalcolico (Epid – marchio registrato) che l’azienda utilizza sia in campo nutraceutico sia cosmetico. L’estrema complessità della propoli rende difficile standardizzare i suoi derivati e per tale motivo la determinazione dei costituenti dell’estratto idroalcolico ha ricevuto negli anni grande attenzione, soprattutto per l’analisi della frazione polifenolica e volatile, ma nonostante ciò una rilevante quota dei costituenti rimane sconosciuta. Anche per questo non è disponibile un parametro, relativo alla qualità, che consenta di classificare i diversi idroalcolici disponibili sul mercato. Lo scopo di questo lavoro è stato quindi quello di tentare di definire un parametro, l’Indice di Qualità, facilmente determinabile e che consentisse la valutazione qualitativa dell’estratto idroalcolico di propoli. Perciò nel biennio 2013-14 sono stati analizzati diversi idroalcolici, siglati A-G, per valutarne il contenuto in polifenoli e il residuo secco, oltre a idro-dispersione, colore e odore.

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A

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9,5 E

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Figura 2 – Indice di qualità relativo a estratti idroalcolici di propoli presenti sul mercato. Il prodotto B corrisponde all’integratore Epid idroalcolico.

Prodotti commerciali contenenti propoli, gli estratti idroalcolici

Perché utilizzare estratti purificati invece della propoli grezza o del suo macerato alcolico fatto in casa? La propoli grezza non è utilizzabile tal quale perché contiene terra, legno, paglia e residui d’insetti, mentre il macerato alcolico contiene anche cere e resine che riducono drasticamente sia la solubilità dei principi attivi che il loro assorbimento. Ecco perché la Specchiasol dispone oggi di un processo produttivo che permette di ottenere un estratto idroalcolico purificato e standardizzato (Epid), caratterizzato da un contenuto elevato di polifenoli (>3 %) e ridotto di cere (<0,2 %) e sostanze allergizzanti (<0,3 %). È quindi spontaneo chiedersi: “Gli idroalcolici presenti sul mercato presentano le caratteristiche di Epid?”. L’utilizzatore finale non può determinare i contenuti in polifenoli, allergeni e cere, ma se semplicemente diluisse qualche goccia di prodotto in acqua, si renderebbe subito conto che non sono tutti uguali! Alcuni formerebbero un alone scuro superficiale e altri un precipitato marrone, entrambi indici di un processo di purificazione non efficace. In figura 1 è riportata l’immagine ottenuta diluendo in acqua l’idroalcolico Specchiasol (B) e uno reperito sul mercato (A). I due prodotti hanno un titolo simile in polifenoli (B, 2,2 % e A, 2,9 %), ma A forma un marcato alone marrone scuro superficiale, dovuto a materiale “grasso”, mentre il prodotto Specchia-

sol è totalmente disperso, indicando così un maggiore grado di purificazione. La determinazione dei polifenoli ha inoltre rivelato profili cromatografici “atipici”, derivati probabilmente dall’utilizzo di metodi produttivi “aggressivi”, che provocano diminuzione o scomparsa di pinobankina-acetato e l’estere feniletilico dell’acido caffeico (Cape). Gli idroalcolici reperiti sul mercato erano perciò di diversa qualità. Mah, allora! Come poter definire la qualità di un estratto idroalcolico di propoli? La qualità indica una misura delle proprietà del prodotto in confronto a quanto ci si attende da tal entità, per un determinato impiego. Colore e aroma sono misurabili, ma non indicano la qualità del prodotto, perché dipendono della zona d’origine o dai trattamenti tecnologici subiti dalla propoli. Al contrario, indici qualitativi oggettivi sono un contenuto standardizzato di polifenoli e una ridotta quantità di sostanze inerti. La frazione polifenolica della propoli è determinabile, ma non è possibile quantificare singolarmente gli altri composti presenti nell’estratto. Questo dato può essere ricavato indirettamente attraverso la misura del residuo secco, che rappresenta la sostanza solida rimasta dopo evaporazione del solvente. Per definire la qualità potrebbero quindi essere utilizzati il contenuto in polifenoli e il residuo secco, costituito dai polifenoli e dai componenti non quantificabili. Mediante questi parametri il reparto Ricerca e Sviluppo della Specchiasol ha definito un Indice di Qualità

L’IQ è un numero adimensionale e per determinarlo sono stati analizzati diversi idroalcolici (A-G) sia dai laboratori della Specchiasol sia da uno indipendente. Il contenuto in polifenoli è stato anche comparato con quello riportato in etichetta e solo per due prodotti (B e G) è stata verificata corrispondenza. Per gli altri il titolo riscontrato era notevolmente inferiore rispetto al dichiarato, mediamente del 50 %, e per uno di questi (A) il titolo non era riportato in etichetta. La figura 2 riporta i valori dell’IQ relativi ai prodotti analizzati e i risultati evidenziano la grande variabilità qualitativa presente sul mercato. Va rimarcato che il contenuto in polifenoli non può essere utilizzato come parametro unico per definire la qualità. Infatti, l’estratto C (Fig. 2) sebbene fosse quello con titolo in polifenoli più elevato (circa 4,5 %), aveva un basso IQ e in acqua formava alone marrone scuro e precipitato; entrambi indici di scarsa purezza, come evidenziato dall’elevato valore di residuo secco, circa 31 %. Analogamente, i prodotti A, E e G, che avevano residuo secco rispettivamente del 17, 18 e 24 %, formavano precipitati e aloni scuri superficiali se diluiti in acqua. Il lavoro, eseguito sin qui dai laboratori Specchiasol, ha evidenziato come si possa finalmente misurare la qualità degli estratti idroalcolici di propoli. Chiaramente l’IQ non deve essere inteso come “parametro” unico, ma potrebbe diventare un nuovo indicatore di riferimento e in futuro potrebbe essere fissato un valore sopra il quale il campione è di buona qualità e invece, se al di sotto, sarebbe classificato come di scarsa qualità. Oltre a questo andrebbero considerati altri parametri quali idro-dispersione e profilo polifenolico, entrambi facilmente determinabili e standardizzabili. ■ © RIPRODUZIONE RISERVATA

Riferimenti bibliografici

1. de Groot, AC., (2013) Propolis: a review of properties, applications, chemical composition, contact allergy, and other adverse effects. Dermatitis 24(6): 263-82. 2. Gardana, C., Scaglianti, M., Pietta, P., Simonetti, P. (2007) Analysis of the polyphenolic fraction of propolis from different sources by liquid chromatography-tandem mass spectrometry. J. Pharm. Biomed Anal. 45:390-9. 3. Gardana, C., Simonetti, P., Berti, C., Pietta, P. (2007) Evaluation of propolis polyphenols absorption in humans by liquid chromatography/tandem mass spectrometry. Rapid Commun. Mass Spectrom. 21:3849-54. 4. Giusti, F., (2004) Sensitization to propolis in 1255 children undergoing patch testing. Contact Dermatitis, 51: 255–258.

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