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Sole sereno Bastano 12 giorni di smodata esposizione al sole per ridurre i livelli di beta-carotene nella pelle e nel plasma. Il fattore di protezione sulle confezioni di prodotti solari deve essere idealmente “ridotto” del 30%. Perché frutta e verdura sono indispensabili. Abbronzarsi bene e in sicurezza garantisce salute negli anni. Scopriamo cos’è l’aggressivo “ossigeno singoletto” di Bruno Brigo (*) esposizione troppo prolungata e intensa al sole accelera l'invecchiamento della pelle e aumenta il rischio di cancro cutaneo. La protezione solare sfrutta la forza della natura a difesa della pelle.

L’

I rischi dell’esposizione solare L'esposizione alla luce solare è un fenomeno vitale. Il sole è il grande sincronizzatore di tutti i ritmi biologici, favorisce la produzione e l'attivazione della vitamina D, necessaria per fissare il calcio nelle ossa, migliora il tono energetico generale, riduce la depressione, facilita la produzione delle endorfine che controllano il dolore e assicurano il benessere. Tuttavia l'esposizione prolungata e ripetuta può comportare numerosi rischi. La pelle non dimentica i danni conseguenti ad una prolungata o ripetuta esposizione alle aggressioni esterne. Essi vengono

registrati a livello del patrimonio genetico delle cellule e mantenuti nel tempo. L'esposizione troppo prolungata e intensa al sole accelera il processo di invecchiamento della pelle ed aumenta in maniera considerevole il rischio di cancro della pelle. Tale effetto è legato all'azione dei raggi ultravioletti che provocano la formazione dell'ossigeno “singoletto”, una forma di radicale libero responsabile di mutazioni a livello del patrimonio genetico cellulare. È sufficiente una smodata esposizione al sole per un periodo di 12 giorni perché si riduca nella pelle e nel plasma il contenuto di beta-carotene, uno dei micronutrienti di protezione nei confronti dell'ossigeno singoletto (O2+), che è uno dei radicali liberi più aggressivi e dannosi. Si forma principalmente in seguito all'esposizione prolungata ai raggi ultravioletti. Negli ultimi anni si assiste ad un incremento di affezioni cutanee a causa dell'au-

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mentata esposizione solare estiva, della riduzione dello strato di ozono nell'atmosfera e dell'attività fotosensibilizzante di alcune sostanze (cosmetici, profumi, antibiotici, ormoni). Va sottolineato come l'irraggiamento o potere riflessivo delle superfici esposte al sole possa essere estremamente variabile. Così se un prato riflette lo 0,5-3 % delle radiazioni, la sabbia e il mare riflettono il 20 %, mentre la neve il 60-80 %. È bene ricordare, inoltre, che il sudore diluisce la concentrazione dei filtri solari rendendo necessaria la ripetizione delle applicazioni della protezione solare.

I fototipi In base al comportamento della pelle in occasione dell'esposizione al sole è stato possibile identificare 4 fototipi. Il rischio di scottature si può valutare osservando il colore dei capelli e degli occhi. La pelle risulta più vulnerabile passando dai capelli neri e dagli occhi scuri, ai capelli biondi e agli occhi azzurri (vedi tabella nella pagina successiva).

Per una corretta fotoesposizione È consigliabile cominciare ad assumere almeno 30 giorni prima complementi nutrizionali che favoriscano l'abbronzatura, come betacarotene, olio di borragine, olio di enoteca, vitamina E. Durante l'esposizione al sole va evitata l'assunzione di sostanze o farmaci fotosensibilizzanti (cortisonici, diuretici, sulfamidici, tetracicline, sedativi). Va inoltre evitato l'uso di profumi contenenti sostanze fotosensibilizzanti (essenze di lavanda, cedro, limone, bergamotto, acqua di Colonia ...) o l'assunzione di alcune piante medicinali (Iperico, Angelica). Dal momento che durante una prolungata esposizione alla luce solare, in spiaggia o in alta montagna, il corpo perde quantità rilevanti di acqua, nel corso dell'esposizione solare risulta necessaria un'integrazione d'acqua, preferibilmente sotto forma di frutta fresca e di verdure crude. Questi alimenti sono ricchi di liquidi e di sali minerali. Essi presentano inoltre in abbondanza la vitamina A, C, E ed il selenio. Questi micronutrienti sono dotati di note-

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I 4 FOTOTIPI Tipo I - 2 % della popolazione del Centro-Europa. - Capelli chiari, biondi o rossi, occhi azzurri, lentiggini. - Estrema sensibilità al sole. Si scotta sempre, non si abbronza mai. Tipo II - 12 % della popolazione del Centro-Europa. - Capelli biondi. - Marcata sensibilità al sole. Generalmente si scotta, si abbronza con difficoltà. Tipo III - 70 % della popolazione del Centro-Europa. - Capelli generalmente castani. - Media sensibilità al sole. Qualche volta si scotta, si abbronza normalmente. Tipo IV - 8 % della popolazione del Centro-Europa. - Capelli bruni, occhi scuri, pelle olivastra. - Non si scotta quasi mai, si abbronza con facilità.

voli proprietà antiossidanti, antimutagene e protettive dell'integrità della pelle nei confronti dei danni da raggi infrarossi ed ultravioletti. L'uso di filtri solari, creme, latte e oli è un mezzo di protezione valido in quanto riduce la quantità di radiazioni ultraviolette che penetrano nella pelle. La protezione locale va rinnovata regolarmente prima dell'esposizione solare. I bambini sono particolarmente sensibili alla luce solare, vanno quindi protetti più degli adulti. Tutti i prodotti contenenti filtri solari indicano il fattore di protezione. È bene, tuttavia, ricordare che il fattore indicato sulla confezione deve essere ridotto del 30% perché la quantità testata in laboratorio è nettamente superiore a quella realmente utilizzata durante l'esposizione al sole. Pertanto un fattore di protezione solare 10 equivale ad una protezione 7. I filtri solari, scelti in base alle caratteristiche del proprio fototipo, vanno applicati mezz’ora prima dell'esposizione. Per essere efficace la fotoprotezione deve essere applicata ogni volta che ci si espone al sole, deve contenere sostanze ipoallergeniche capaci di garantire uno schermo fisico. Va evitata comunque l'esposizione solare nelle ore centrali della giornata, dalle ore 11 alle 15, quando massima è la concentrazione di ultravioletti. L'esposizione a fonti artificiali di raggi ultravioletti (lampade, lettini) accelera il processo di invecchiamento cutaneo e rappresenta un elemento di rischio. L'esposizione solare intensa e saltuaria con eritema ed ustioni sono indicative di comportamento a rischio per l'insorgenza di melanoma. La diminuzione di esposizione al sole riduce il rischio di invecchiamento cutaneo e di tumori

della pelle. In generale si consiglia di applicare un fattore di protezione pari ad almeno 15 SFP, anche se è preferibile ricorrere ad una protezione 50 SFP. È interessante rilevare come siano disponibili in commercio preparati in emulsione spray che stimolano i meccanismi fisiologici dell'abbronzatura, difendendo la pelle dall'invecchiamento provocato dai raggi ultravioletti e infrarossi solari. I costituenti principali comprendono, in particolare, l'aloe per la sua attività idratante e lenitiva; precursori della tirosina che favoriscono l'abbronzatura; probiotici in grado di impedire alla radiazione solare di rilasciare radicali liberi; miscele complesse di sostanze organiche naturalmente ricche di vitamina E e beta-carotene, come nel sedimento naturale del Brenta; cellule staminali di Stella alpina per la loro attività protettiva sul collagene della pelle. (*) Bruno Brigo, medico, specializzazione in Medicina Interna e Riabilitazione, autore di numerosi testi di Medicina integrata.

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