SPULCIANDO QUA E LA' IN BIBLIOTECA a cura di Paolo FORTI
DANTE VAILATI 1979 «LA SPELEOLO GIA IN TERRA BRESCIANA» Ed. Grafo Ho letto questo libro quasi tutto di un fiato e non perchè fosse emoziononante ed inaspettato come la trama di un buon romanzo, ma la curiosità prima e quin di, mano a mano che procedevo, l'am mirazione e una punta di invidia mi hanno spinto a divorarlo in un solo boc cone. Perchè? è presto detto: è una guida dav vero completa scritta in maniera piana, senza fronzoli inutili. È forse la prima volta che trovo un libro volutamente non scientifico, ma rigoro so, in cui si parla di esplorazioni, ma non di eroismi o di problemi di profon da psicologia. Direi che è un libro degno della speleo logia moderna, equilibrata, che non si lascia confinare nè nei ghetti dei labora tori di ricerca, nè nei crai muscolari. Ma veniamo all'organizzazione dell'o pera: le prime pagine sono dedicate a spiegazioni generali: speleogenesi, me teorologia ipogea, biologia; in questa parte ottimi gli schemi ed i disegni, al trettanto non si può dire delle fotografie, forse a causa della stampa. Quindi si passa ad analizzare il territorio bresciano, diviso in varie zone: molti i rilievi, i disegni, le foto. Il testo è sem pre misurato e riporta la descrizione del le cavità, gli itinerari interni, le cose da vedere e fotografare. Segue una breve storia della speleologia bresciana e un'ampia bibliografia. Insomma 150 pagine che, con poca spe sa, possono arricchire di molto la biblio teca di tutti gli speleologi, non solo i bresciani.
GRUPPO GROTTE CATANIA «1975 SETTIMANA SPELEOLOGICA CATANESE E SEMINARIO SULLE GROTTE LAVI CHE» - Atti È in circolazione in Italia praticamente 50
dal 1978, ma ben poche persone e ancor meno gruppi speleologici lo posseggono e questo a parer mio è un male. Infatti rappresenta, con le sue 260 pagi ne, l'unico compendio sulle grotte lavi che totalmente in italiano. Dodici relazioni tra cui quelle di alcuni dei maggiori esperti mondiali permetto no anche al profano di farsi un'idea suf ficientemente precisa dei fenomeni che portano alla genesi e allo sviluppo di ca vità laviche. Anche in paesi come l'Inghilterra e gli Stati Uniti, in cui lo studio e l'esplora zione di cavità laviche è certo molto più diffuso che da noi, non esiste certo un'opera così completa ed esauriente. Da noi ben pochi si interessano di vulcanospeleologia e questo forse perchè le grotte di questo tipo si trovano praticamente tutte sull'Etna, che è piuttosto di stante dai grandi centri speleologici na zionali. Eppure tutti nel corso della loro carriera speleologica dovrebbero concedersi il piacere di una visita ad un mondo così strano e diverso. Speriamo quindi che con una maggiore diffusione di questo libro che a buon di ritto può esser considerato un manuale, si accenda in Italia un maggior interesse per l'esplorazione e lo studio delle grot te laviche.
ROGER W. BRUCKER, RICHARD A. WATSON «THE LONGEST CAVE» A.A. Knopf, New York 1976 È la storia delle esplorazioni del com plesso «Flint-/yiammoth cave System». Già frequentata almeno 4000 anni fa da indiani che ne sfruttavano i minerali contenuti, la grotta è stata riscoperta da un cacciatore americano nel 1797 e le esplorazioni si sono succedute continuamente nel secolo scorso e quello attua le. Il complesso ha numerosi ingressi, e gli attuali 300 chilometri di sviluppo so
no il risultato di successivi collegamenti fra varie grotte. Il libro descrive le esplorazioni compiu te dal 1955 al 1972, cioè dal collega mento fra Unknown cave e Crystal ca ve, fino al quarto fra i grandi collegamenti, che unì la Mammoth cave col Flint Ridge System, e che ovviamente aveva avuto un'enorme eco anche fra gli speleologi europei. Gli autori sono fra coloro che per 20 an ni si sono dedicati, con tanti compagni, alla ricerca ossessiva del grande collega mento e hanno inteso rendere omaggio a tutti gli esploratori, presenti e passati, di questo grande complesso unico al mondo. Il racconto di tante avventure con molta ricchezza di particolari, è certamente in teressante per chi conosce la grotta e gli esploratori. Ma siccome pochi fra noi europei hanno avuto questa possibilità, il racconto alla fine può risultare un po' monotono. Infatti la grotta, benché così estesa, ha caratteristiche che si ripetono continuamente; le difficoltà sono sem pre i cunicoli fangosi, le strettoie, le di sostruzioni, mai i grandi pozzi. Ma fortunatamente gli autori hanno vo luto anche raccontare, in appendice, la parte storica, ovvero le esplorazioni av venute senza la loro partecipazione, dalla preistoria fino al 1955. In 34 pagi ne, scritte molto fitte, si narra di Stephen Bishop, lo schiavo negro che esplorò e studiò la grotta e divenne una guida fa mosa e apprezzata in tutti gli Stati Uniti, non solo per le grandi esplorazioni com piute, ma soprattutto per le doti umane e intellettuali; si narra di Floyd Collins, l'esploratore che rimase bloccato per 15 giorni in un cunicolo della Sand Cave e vi morì senza che i suoi compagni riu scissero a portarlo in salvo. Si narrano tanti altri episodi che rendono interes sante la lettura per chiunque ami la spe leologia. (a cura di CARLO BALBIANO)