Speleologia n. 54 - giugno 2006

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■ Gofredo

Gofredo Il frigorifero che divenne abisso Roberto Corsi, Massimo Neviani, Luca Chiericati Contributi di Luca Grillandi, Loris Santalmasi, Omar Belloni, Miki Ferrari Dal 2002 sul M. Sumbra un gruppo di ostinati esploratori guidati dal GSPGC di Reggio Emilia riapre le ricerche. Fino ad allora il massiccio calcareo apuano era stato davvero avaro, testimone solo dell’epopea dei “Draghi Volanti”, uno dei più fondi abissi italiani dei primi anni ’80. Nel corso di tre anni gli emiliani sono stati premiati dall’esplorazione di una complessa e profonda grotta, che ancora non ha esaurito tutte

Al principio era un frigo... Il M. Sumbra è stato uno degli ultimi massicci calcarei apuani ad essere visitato sistematicamente dagli speleologi. Sino al 1976 si ha notizia solo di alcune battute effettuate da speleo versiliesi negli scoscesi versanti meridionali. Negli stessi anni, speleologi bolognesi compiono qualche perlustrazione nella zona di Passo Fiocca, scendendo alcuni dei pozzi superficiali con gli ingressi più evidenti. Nella primavera del 1978, due giovanissimi soci del GSPF (Francesco Segoni ed io), partono per raggiungere il M. Sumbra. Il viaggio, effettuato in treno, corriera e autostop, richiede un’intera giornata. Dopo

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le potenzialità. Le sue acque risorgono dopo 7 chilometri, andando ad alimentare la TOSCANA polla del Frigido, la più Gofredo importante risorgente apuana.

aver girovagato a lungo, individuano una piazzola in mezzo al bosco, una vecchia carbonaia, con tanto di sorgente e abbeveratoio di legno. Il campo viene organizzato nel giugno successivo. Oltre ai due già citati ci sono anche Bruno e Nicola Steinberg: età media del campo 19 anni! Nei 10 giorni di permanenza vengono scoperte e rilevate diverse grotte, per lo più di modeste dimensioni. Il buco più vicino alle tende, utilizzato come frigorifero, diventa il passatempo del campo. Un giorno Bruno, apostrofato da fuori con un ironico “come si sta al fresco?” risponde, imitando i dialetti del nordest, con uno scocciato “go fredo …”. Nel successivo campo

d’agosto scaviamo ancora sino a raggiungere la roccia in posto, ma la fessura sembra proprio insuperabile con i mezzi di cui disponiamo; per questo, per molti anni ancora, la Buca Gofredo, rimarrà nient’altro che il frigorifero del campo. Leonardo Piccini

...poi, “Il mio primo ricordo delle Apuane è l’immagine del Monte Sumbra, ammirato da Vagli Sotto, dalla bella terrazza del compianto Igino Trombi, in un primo sole di primavera. Verso la metà degli anni novanta gli interessi di noi emiliani erano altri, ma l’incombere selvaggio di quella cima mi ha sempre


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