Speleologia n. 54 - giugno 2006

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Tecniche e sicurezza

Interventi del soccorso speleologico nel 2005 Quest’anno abbiamo registrato 15 incidenti che hanno coinvolto 17 persone (15 maschi e 2 femmine) con queste conseguenze: nessuna 3 lieve 6 grave 7 morte 1 A questi incidenti speleologici, vanno aggiunti un paio di eventi decisamente singolari che hanno impegnato anche nostri volontari. 6 settembre, Lipari (Sicilia). Una turista tedesca di 53 anni cade in una cava di pomice e si frattura una gamba. Interviene un elicottero dei Vigili del Fuoco che cala la barella ma, nella fase di recupero, si rompe il verricello e l’intervento deve essere sospeso; sarà ultimato il giorno seguente. Ai primi di settembre in Valtellina (Lombardia), una cagnetta precipita in una spaccatura nascosta in un bosco. Per liberarla sarà necessario impiegare delle microcariche di esplosivo per allargare la fessura, raggiungere l’animale e portarlo in salvo. In generale si può rilevare che l’andamento degli ultimi tre anni è pressoché costante. Infatti il numero degli incidenti segnalati non varia molto: nel 2003 17, 13 nel 2004 e 15 nel 2005, con una flessione del numero delle

8 gennaio – Speluca della Fanaccia (Toscana) Lo speleologo VB, uscito dalla cavità sul Monte Pisanino, scendendo a valle scivola a causa di un tratto ghiacciato, restando bloccato.Viene avvisato il CNSAS che effettua il recupero. 24 gennaio – Buco TNT (Marche) 3 speleologi raggiungono la cavità che si apre sul Monte Catria mentre inizia una forte nevicata. Hanno come obiettivo superare una strettoia: la oltrepassano, la grotta continua e proseguono l’esplorazione. Durante la risalita pensano alla discesa notturna a valle, con ciaspole e sci. Ma altri amici all’esterno si preoccupano del tempo che passa e, temendo un incidente, allertano il 118 che mette in moto il CNSAS ed i Vigili del Fuoco. Quando, alle 21, i tre usciti dalla grotta avvisano gli amici, vengono a

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persone coinvolte (22 nel 2003, 24 nel 2004 e 17 nel 2005). L’unico incidente mortale avvenuto in grotta si riferisce all’evento di Rio Martino che ha visto protagonista un visitatore occasionale, sprovvisto della più elementare ed essenziale attrezzatura. Evidentemente i corsi di speleologia riescono a dare una formazione migliore e quindi a svolgere anche un’azione di prevenzione, alla quale consegue il calo del numero di incidenti. Se poi consideriamo il lavoro esplorativo che viene sviluppato in grotte tecnicamente molto impegnative, possiamo ritenere questo risultato soddisfacente. Un’ulteriore dimostrazione del fatto che vadano in grotta anche i non più giovani, si rileva dall’età di alcuni infortunati che hanno superato la sessantina e continuano nell’attività. Certamente è cresciuta anche l’età media degli iscritti ai corsi di speleologia; oggi si iscrivono persone che si avvicinano ai 25/30 anni, mentre anni addietro c’erano spesso problemi di assumersi la responsabilità per ragazzi di 15/16 anni. Il Soccorso Speleologico si appresta a compiere 40 anni ed il migliore augurio è quello di continuare a lavorare seriamente, in una visione di struttura nazionale. Lelo Pavanello

sapere della richiesta di soccorso in atto ed immediatamente fanno diramare il cessato allarme. La notizia però è già arrivata a stampa e radio che l’hanno già divulgata, creando preoccupazione in parenti ed amici. Per fortuna tutto si risolve senza ulteriori problemi. 25 febbraio – Abisso M. Gortani (Friuli Venezia Giulia) Una squadra di 3 speleologi ungheresi esce dalla grotta e tenta di scendere a valle nonostante la quantità di neve caduta e le pessime condizioni atmosferiche. Nella zona a Nord della montagna Bila Pec, JT scivola e precipita in un crepaccio procurandosi la lussazione di una spalla e restando quindi bloccato. I compagni, con il cellulare, riescono a chiamare altri amici a Budapest che a loro volta allertano il 118 che fa intervenire il CNSAS. In

piena notte e con condizioni quasi proibitive partono squadre del Soccorso Alpino di Moggio, Cave del Predil e Sella Nevea che, grazie all’utilizzo della funivia, si portano in quota e, nonostante l’alto rischio di valanghe, raggiungono il ferito e gli altri bloccati. Nella prima mattinata si riesce a far decollare un elicottero con il medico a bordo che, raggiunto e medicato l’infortunato, provvede al recupero. 8 maggio – Grotta 5609 VG (Friuli Venezia Giulia) PG 67 anni, durante la risalita si infila, per completare il rilievo topografico, in una strettoia. Uscendo viene investito da una frana che gli blocca polpacci e piedi; dopo essersi liberato faticosamente (nessuno può aiutarlo), risale coi propri mezzi. Riporta contusioni varie ed una ferita lacero contusa al polpaccio destro.


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