LOMBARDIA Prosegue il Progetto InGrigna! Questa estate l’attività di InGrigna! è iniziata tardi a causa di una primavera abbondante di precipitazioni nevose. In Orione è stata terminata l’esplorazione di un ramo secondario a -200m. A Kinder sono stati esplorati circa 500m nuovi nelle zone comprese tra -550m e -300m, tra cui il Ramo Arera, che termina a -429m. È stato concluso il disarmo nel secondo weekend di agosto. Durante la seconda e terza settimana di agosto si è tenuto il consueto campo estivo, a cui hanno partecipato circa 30 persone dei seguenti gruppi: Associazione Speleologica Comasca, Gruppo Grotte Busto Arsizio, Gruppo Grotte Milano, Gruppo Grotte Saronno, Gruppo Speleologico Le Nottole, Speleo Club Erba, SCAB, Speleo Club Romano di Lombardia, Speleo Club Valceresio. In un’uscita a Topino sono stati esplorati circa 200m nuovi nella zona a -300m, senza purtroppo trovare la tanto sospirata via dell’aria. In zona rimangono ancora da scendere due pozzi. Le esplorazioni dell’Abisso Speleo Salmonato (-176m) e Viakal (-89m) si sono concluse. Una breve disostruzione della frana a -60m della Voragine di oltre 40m presso l’Ometto del Bregai, ha portato invece alla prosecuzione della grotta, che ora raggiunge i 950m di sviluppo e -340m, con pozzo interno di 152m. La grotta si avvicina notevolmente a Poltergeist (-435m) e l’esplorazione è ferma su pozzi da scendere, tra cui uno di oltre 80m. Sono state condotte poi le battute di ricerca un po’ in tutti i versanti della Grigna, sono state esplorate circa 25 grotte nuove, mentre ne sono state revisionate una quarantina, senza trovare alcuna prosecuzione degna di nota. Infine InGrigna! ha completato il riar-
mo di W Le Donne sino al Campo Base (-920m), dove si pensa di fare un campo interno invernale per tentare di proseguire le esplorazioni al fondo, dimenticate ormai da troppo tempo. Andrea Maconi, Progetto InGrigna!
Biospeleologia delle grotte in Grigna (LC) A partire da quest’anno il Progetto InGrigna! si occupa anche della biospeleologia delle grotte in esplorazione. Infatti, fino a questo momento, a parte qualche campionamento occasionale e pochi cenni generali sulle pubblicazioni specializzate, non sono mai state condotte ricerche sistematiche in questo ambito. Tra le principali grotte in cui quest’estate sono stati effettuati campionamenti ricordiamo: W le Donne, Kinder Brioschi, Orione, Topino e le Giostre, I Ching, Speleo Salmonato e Viakal. Si tratta di grotte ultraoligotrofiche, con temperature di pochi gradi centigradi. Solo pochi organismi molto specializzati riescono a vivere in condizioni tanto estreme e la maggior parte si concentrano in prossimità degli ingressi. Questo studio, oltre a colmare un’evidente lacuna, potrebbe anche riservare interessanti sorprese. Infatti, nei Sotto, dall’alto: esemplare giovanile di Ischyropsalis sp. (Foto A. Marieni) Un visitatore dell’abisso W le Donne (Foto A. Maconi)
periodi glaciali del Quaternario, la Grigna emergeva come un’area Questo studio, oltre a colmare un’evidente lacuna,
potrebbe anche riservare interessanti sorprese. Infatti, nei periodi glaciali del Quaternario, la Grigna emergeva come un’area di rifugio (“nunatak”) dai ghiacciai di fondovalle. La vita allora presente fu sottoposta a lunghi periodi di isolamento che potrebbero aver favorito, all’interno delle singole specie, la formazione di razze geografiche, sottospecie o persino nuove specie derivanti da un’unica progenitrice. Fino a questo momento il nostro fiore all’occhiello è rappresentato dagli opilionidi del genere Ischyropsalis che sono stati campionati in tutta l’area di ricerca. Caratterizzati da un evidente paio di “chele”, nello stadio giovanile sono completamente depigmentati, mentre gli adulti, di colore grigio scuro, sviluppano un marcato dimorfismo sessuale. Informazioni più dettagliate saranno presto disponibili sul sito http://ingrigna.altervista.org …e la caccia continua…! L. Aimar, A. Marieni, A. Premazzi (Speleo Club Erba) Progetto InGrigna!
VENETO Offertalloch (Bus della Valle di Sopra, VR) Nel 1957 alcuni speleologi del GES Falchi di Verona esplorano una grotta che si apre sul ciglio della strada che sale da Selva di Progno, in Val d’Illasi, a Velo, sull’Altopiano dei Lessini. La cavità si mostra subito interessante: tre pozzi in successione portano rapidamente alla profondità di 125 metri. Una strettoia sembra anticipare un nuovo pozzo ma le esigue dimensioni e l’ambiente estremamente franoso sconsigliano di insistere e l’esplorazione si conclude. Poco dopo l’Amministrazione Provinciale decide l’allargamento e l’asfaltatura della strada; a nulla valgono le richieste dei Falchi: durante i lavori la grotta viene chiusa e se ne perde
Speleologia59 65