Notizie italiane LIGURIA
FRIULI VENEZIA GIULIA
Novità esplorative al Buranco da Carnabuggia Toirano (SV)
Skerk: un nuovo -100 da “sballo”
Il G.S.Cycnus di Toirano durante la prima visita al Buranco da Carnabuggia ha disostruito il colatoio del fondo della grotta, ricolmo di sfaciumi scistosi, aprendo così l’accesso al nuovo sistema di gallerie “dei Lombardo-Sardi”. Si tratta di ambienti freatici a tratti ampi e concrezionati che si sviluppano su più livelli raggiungendo tre fondi sifonanti. Il Buranco da Carnabuggia (1765 LI-SV) è stato trovato nel 2004 dal GG CAI Savona che lo ha esplorato per 300 m per una profondità di –137 m; ora il
Buranco da Carnauggia, si studia lo schizzo dei rami appena esplorati. (Foto V. Lazzaroni)
topografato complessivo supera i 500 metri e la profondità si è attestata a –143 metri. La grotta si apre nel versante meridionale del Monte Carmo di Loano a 795 m s.l.m nelle vicinanze del Buranco Cycnus (544 Li-SV) grotta che ha una sviluppo 200 m e una profondità – 63m. Le gallerie di queste due cavità si sfiorano e un loro ipotetico collegamento porterebbe uno sviluppo complessivo del sistema a circa 800 metri. Roberto Chiesa (GS Cycnus – Toirano SV)
Superati i -100 all’Abisso Skerk (già Jama na Opra) nel paese di Prepotto (Carso). Non fa tanto notizia l’ancora esigua profondità quanto la particolarità dell’ambiente in cui si apre l’ingresso: la fornitissima cantina vinicola della famiglia Skerk. La cavità si apre a pavimento proprio in mezzo alle botti seguendo la frattura principale intercettata dal proprietario durante i lavori di ripristino del locale. Il Sig. Boris Skerk ha avuto l’accortezza e l’intuito di non chiudere quell’apertura sul mondo sotterraneo in maniera da mantenere costante la temperatura della cantina estate – inverno in modo naturale, inoltre la curiosità verso le grotte l’ha spinto ad armare con scale fisse e illuminare i primi dieci metri, lavoro portato a termine da solo. La grotta era già stata esplorata e rilevata per i primi 50 m dal gruppo Grmada e da un socio del GS San Giusto qualche anno fa, poi per mancanza di tempo e per la quantità scoraggiante di argilla sul fondo che non lasciava presagire alcuna prosecuzione, era stata abbandonata l’idea di continuare gli scavi. Il Sig. Boris però non si
dava pace per l’enorme quantità d’aria fresca che a volte entrava altre usciva da quella botola e così nell’estate del 2007, per caso, come spesso accade, è venuto in contatto con un altro speleologo che, visto il posto allettante, non disdegnò di certo una discesa di perlustrazione. Due verticali parallele conducevano a due fondi distinti: uno intasato da detriti, l’altro finiva in un cunicolo basso a lame e occluso da massi e argilla. Effettivamente l’aria era abbondante e dappertutto, tanto che è servito fare una prova con il ventilatore posizionato all’ingresso per cercare di capire il punto esatto dell’eventuale prosecuzione: era il secondo fondo, quello argilloso. Dopo alcune uscite di scavo, si è riusciti ad allargare il cunicolo e ad affacciarsi su un altro salto di 40 m. L’abbondante e continua percolazione d’acqua lungo tutti i pozzi dovuta alle avverse condizioni meteo ha rallentato i lavori per quasi sei mesi. Agli inizi del 2009 finalmente, il tempo stabile e le basse temperature hanno permesso di continuare gli scavi alla base del nuovo pozzo e a scendere questa volta, molto comodamente nella frattura allargata fino a raggiungere quasi i 130 m di profondità. Ora gli ambienti sono grandi, interessati da
L’ingresso dell’Abisso Skerk, il sogno di tutti gli speleologi! (Foto C. Brun)
Speleologia60 79