N Tempi solcati
Diario dal Congresso
Un dettagliato rapporto sul XXI Congresso Nazionale di Speleologia Trieste - 2011
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omenica 5 giugno si è concluso a Trieste il XXI Congresso Nazionale di Speleologia, manifestazione promossa dalla Commissione Grotte E. Boegan e dal Dipartimento di Geoscienze dell’Università di Trieste. Alla sua organizzazione hanno provveduto anche la Federazione Speleologica Triestina e la Jamarska Sveza Slovenje, con il supporto della Società Alpina delle Giulie, della Grotta Gigante e con il contributo della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, della Provincia di Trieste, del Comune di Trieste e della Scuola Nazionale di Speleologia del CAI. Dopo quelli svolti nel 1933, 1954 e 1963 questo è il quarto Congresso nazionale di speleologia che si è tenuto a Trieste ed è stata anche un’ottima occasione per la speleologia italiana di celebrare i 150 anni dell’unità d’Italia, emblematicamente suggellata da trecento congressisti provenienti da tutte le regioni, dal Piemonte alla Sicilia, dalla Sardegna al Veneto. L’evento, inaugurato giovedì 2 giugno La RAI riprende un momento della cerimania di aperutra del XXI Congresso Nazionale di Speleologia nella sala del MIB nel palazzo del Ferdinandeo. (Foto M. Goldoni)
nei prestigiosi ambienti del MIB nel palazzo Ferdinandeo è iniziato con i saluti di Luigi Fozzati, soprintendente ai Beni Archeologici del Friuli Venezia Giulia, seguito dagli interventi di Mario Privileggi, presidente della Società Alpina delle Giulie, Louis Torelli presidente della Commissione Grotte Boegan, Furio Premiani presidente della Federazione Speleologica Triestina, nonchè Giampiero Marchesi, presidente della Società Speleologica Italiana. I lavori, seguiti subito dopo, sono stati aperti dal carsologo Fabio Forti che ha riassunto duecento anni di ricerche sul mitico fiume Timavo. Che il Congresso, il cui tema principale era la “Diffusione delle conoscenze”, abbia avuto successo è stato attestato sia dall’alto numero delle presenze, superiore a quello di molti altri congressi nazionali degli ultimi venticinque anni e sia dal numero dei relatori e degli studi presentati (più di 80 relazioni scritte e 17 studi illustrati su poster); a dimostrazione non solo che la speleologia è disciplina ben viva e vitale, ma anche che Trieste ed il suo Carso continuano a mantenere quel fascino misterioso che li hanno resi famosi in tutto il mondo. Così, in una struttura all’avanguardia
(Foto D.Vailati)
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come il MIB School of Management, abbiamo avuto anche la possibilità di fruire dei servizi di nuova tecnologia: collegamenti wireless , traduzione simultanea italiano/sloveno, sloveno/ italiano per i convenuti dalla vicina Slovenia, un servizio di videoregistrazione di tutto il Congresso con produzione di un DVD e diretta web sul sito ufficiale del Congresso di tutte le sedute congressuali.
I lavori I lavori erano divisi in varie sessioni: Biblioteche ed archivi, Riviste e libri, Catasti, Siti web, Didattica, Turismo, Videospeleografia, Soccorso, Attività di esplorazione e ricerca. All’esposizione introduttiva di Fabio Forti sono seguite una dozzina di relazioni, prima delle quali uno studio di Barbara Bigi e Paola Ugolini, dirigenti degli archivi del Comune di Trieste, che ha illustrato le notevoli possibilità di ricerca offerte dagli Archivi comunali proprio nel campo delle grotte e della ricerca dell’acqua. Dopo la pausa pranzo i lavori sono ripresi con una sessione dedicata ai Catasti grotte; qui, fra le varie note presentate, ha suscitato particolare interesse quella firmata da un gruppo di studio, e relazionata dalla specialista di preistoria Manuela Montagnari, sul “Catasto ragionato informatico delle grotte archeologiche on line”. Si tratta di un progetto interdisciplinare dell’Università degli Studi di Trieste che consente di reperire in rete i dati sulle cavità in cui sono state trovate tracce dell’uomo preistorico. La giornata si è poi conclusa con interventi sull’utilizzo dei siti WEB per la diffusione della speleologia. La scaletta dei lavori di venerdì 3 giu-