Spulciando in biblioteca PROGRESSIONE N. 56 2009 Commissione Grotte Eugenio Boegan Trieste Siamo ormai arrivati al n. 56 del bollettino della Commissione Grotte E.Boegan di Trieste. La veste editoriale rimane la stessa e a colori. Questa testata quando esce assomiglia sempre di più ad un libro. 206 pagine ricche di argomenti: ben 20 capitoli ospitano 70 contributi su tante tematiche diverse: le esplorazioni, ad esempio, sono suddivise in “Carso”, “Friuli”, “Italia” ed “Estero”. Per il Friuli segnaliamo l’Abisso Erich giunto a - 140 m. Per il Canin, storicamente uno dei principali “campi di battaglia” della Boegan, notiamo un articolo sull’aggiornamento esplorativo dell’abisso a Sud Ovest del Col delle Erbe, la cui profondità passa da - 420 a - 542 metri. Sempre sul Canin c’è anche un contributo (in inglese) sulle esplorazioni degli speleologi ungheresi del “Canin Explo Team”. Questa volta le ricerche si sono concentrate su 3 grotte distanti (in superficie) circa 200 - 300 metri tra di loro. Gli abissi Paolo Fonda (-710 m), Laricetto (-770 m) e l’abisso Sisma (- 515 m). Gli amici ungheresi sono riusciti a collegare le tre grotte in un unico sistema denominato “Sistema Gilberti”. Con sviluppo tra i 6 e i 7 km. In particolare all’abisso Sisma sono state esplorate nuove prosecuzioni per circa 1600 m di sviluppo. Interessante notare che il sistema del Gortani dista 400 - 500 metri. Chissà… Seguono una sezione sulla Slovenia e una sull’Albania. In particolare per la Slovenia si segnala l’esplorazione del Davorjevo Brezno (-192,5 m svil. 827 m) e della Shpella Zeze (o grotta Nera), cavità sub orizzontale attualmente in corso di
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esplorazione, topografata per 3362 m di sviluppo spaziale. Ci sarebbero da dire altre cose su questo ottimo bollettino ma preferiamo invitare i lettori a procurarselo e a leggerlo... ne vale decisamente la pena! Alberto Buzio
MONDO BUIO N. 1 - 2011 Gruppo Speleologico Trentino CAI-SAT Bindesi Villazzano Per festeggiare i dieci anni della fondazione del Gruppo Speleologico Trentino SAT Bindesi Villazzano è stato dato alle stampe “Mondo Buio”, il primo bollettino del sodalizio. Nato da una scissione interna al Gruppo Speleologico SAT Lavis, il GST nel corso degli anni ha visto uno spiccato incremento del numero di soci anche grazie ai regolari Corsi di Introduzione alla Speleologia e alle numerose iniziative di cui il gruppo si è reso promotore. “Mondo Buio” illustra l’intensa attività sociale e didattica svolta: accompagnamenti in grotta, stand gastronomici, raduni regionali e nazionali, corsi di perfezionamento tecnico, adesioni a Puliamo il Buio, escursioni in grotte italiane ed estere e tanto altro ancora. L’impaginazione è accattivante e la grafica elegante, anche la qualità delle immagini nella maggior parte dei casi è curata. Tuttavia non si può fare a meno di notare che, in contraddizione con il nome del bollettino, lo spazio dedicato all’attività esplorativa e alla ricerca - che dovrebbero essere i reali motivi che muovono un gruppo speleo - è veramente esiguo. Luana Aimar
ANTHEO N. 10 - 2011 Gruppo Speleo Archeologico “G. Spano” Cagliari Riappare Anthèo. A 5 anni dal prece-
dente, uscito per celebrare il trentennale del Gruppo, questo numero 10 ne celebra ovviamente il trentacinquesimo. Al netto del colore e della rinnovata veste grafica, si constata che lo Spano impegna ormai buona parte delle sue energie nell’ambito delle cavità artificiali, documentando con buona cura soprattutto l’attività negli ipogei dell’area cagliaritana. Appaiono così gli studi sull’Acquedotto Romano e su altri manufatti urbani, quali l’ex-ospedale militare ed altri ambienti cittadini come pozzi e cisterne. Nello stesso ambito di attività il Gruppo è impegnato, collaborando con altri gruppi, in un importante progetto voluto dal Comune di Cagliari che prevede la mappatura e l’accatastamento dei 100 siti più importanti della città, il tutto ai fini di una loro tutela. Per ciò che concerne invece l’attività in grotta, Anthéo 10 narra di uscite divise fra iglesiente e nuorese; qui, nella zona di Costa Silana – Monte Aunei, si dà conto del risultato più importante. Si tratta delle esplorazioni pluriennali alla Grotta Imene, cavità ricca di ogni tipo di ostacolo, che scende fino a 230 metri di profondità con uno sviluppo di 860. La grotta, ora ferma su un sifone probabilmente pensile, ha ancora buone potenzialità esplorative poiché, aprendosi a 980 m slm, si dirige nella zona della Codula di Orbisi, cioè in direzione di altre importanti cavità. Infine, in una sezione dedicata al Soccorso, è da segnalare un interessante e quanto mai utile articolo sulla “Sindrome da sospensione inerte” (o da imbrago) dove Valerio Tuveri, medico e tecnico del CNSAS, analizza contesti e cause che possono portare a rimanere inanimati appesi su una corda. Le puntuali indicazioni date sulla prevenzione e il trattamento della sindrome sono da imparare a memoria.