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I La Monviso 100 miglia

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di Mizuno

di Mizuno

Al cospetto del Re di pietra

Dopo l’edizione zero che si è tenuta lo scorso luglio, torna la Monviso 100 miglia. Un’ultra di 160 chilometri che fa il giro completo del monte alpino

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_ DI dino bonelli _ FOTO Dino Bonelli e Stefano Jeantet

Il Monviso, specie se visto da lontano, è una grossa piramide rocciosa che si erge prepotentemente dal resto delle Alpi cuneesi. Alto 3.841 metri, e con una prominenza topografica (altezza relativa) di 2.062 metri; ha un nome di derivazione latina: Mons Vesulus, ovvero montagna ben visibile. La popolazione occitana locale lo chiama semplicemente Viso, mentre il suo nome “d’arte” è Il Re di pietra. Interamente Italiano, anche se le pendici settentrionali radicano in territorio francese, a una quota di 2.020 metri ospita le sorgenti del fiume Po, che poi scorre energico nella valle omonima, costeggia la cittadina di Saluzzo e quindi si appiattisce per percorrere l’intera la Pianura Padana.

L’edizione zero delLA Monviso 100 miglia - Saluzzo,

parte alta, un pomeriggio inoltrato di fine luglio 2020, sui ciottoli e tra le case della città vecchia, una trentina di atleti partono, logicamente senza pettorale, per l’edizione zero del Monviso 100 miglia, un’ultra di 160 km che farà il giro completo del Re di pietra. Tra questi anche l’espertissimo e fortissimo Franco Collé, la compagna Giuditta Turini, l’ex campione del mondo di corsa in montagna Marco De Gasperi e la moglie Elisa Desco.

Dall’Italia alla Francia: anda-

ta e ritorno - A una trentina di chilometri dal via, dopo aver preso quota con stradine sterrate, gli atleti passano su un lungo crinale erboso con il Viso, ora completamente nero, di fronte. La piramide, incorniciata dalle rosee tonalità di un crepuscolo infuocato, crea un quadretto suggestivo di rara bellezza, che da solo varrebbe l’esperienza dell’intera gara. Poi, i runner, si tuffano nel nero della notte con un percorso estremamente vario e mai monotono che tramite il Buco di Viso li porta in territorio francese. Un tunnel questo, di 75 metri, scavato a mano nel lontano 1479 e sito ai 2.882 metri di quota. Il versante francese è anche lui un misto di stradine e sentieri, alcuni corribili e altri che suggeriscono una camminata veloce, tutti illuminati dal solo fascio delle singole luci frontali. Verso l’alba si ritorna in Italia. La luminosità del nuovo giorno che ricolora e rivitalizza gli splendidi paesaggi alpini, le verdi vallate che accompagnano il gesto tecnico, oramai strascicato e stanco dei pochi atleti rimasti in gara, fino all’arrivo, là dove si era partiti, nella bella Saluzzo alta. Mentre Franco Collé, non in condizione, si ferma a metà gara circa, Marco De Gasperi, alla sua prima esperienza su questa distanza, conclude per primo un’edizione zero completamente riuscita. Una “prima” che è servita per mettere a punto tutte le mille sfaccettature organizzative nascoste di una gara del genere, dettagli che faranno diventare quest’ultra una bella sfida già dal 23 al 25 luglio 2021.

Iscrizioni aperte su 100migliamonviso.eu Sul prossimo numero andremo in Svizzera per il Bernina Ultraks

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