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NASTROTEX

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VERSO LA DIGITALIZZAZIONE E OLTRE

Per presentare la sua novità, rh+ ha fatto affidamento al suo lato digitale e futuristico lanciando uno showroom online. Diviso in due stanze dedicate, focus sulla linea Climate e sulla collezione neve

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# TESTO: Sara Canali

Facile parlare di digitalizzazione, meno trasformarla in una realtà fruibile, strategica e funzionale. Per presentare la FW 21-22, rh+ ha fatto affidamento al suo lato più innovativo, in linea con la sua propensione a coinvolgere alle nuove tecnologie con uno sguardo proiettato al futuro. Infatti, anche una situazione come quella pandemica, con tutte le sue limitazioni, si può trasformare in una possibilità di innovazione se si è propensi ad accogliere il cambiamento. L’azienda lombarda, in seguito all’esperienza maturata in campagna vendita per la presentazione della linea SS 21, ha capito che il mondo stava cambiando e che per riuscire a lavorare anche a distanza con i propri clienti era necessario sfruttare gli strumenti virtuali a disposizione. Se dunque l’impossibilità di organizzare incontri reali ha rappresentato un limite negli affari, ha sicuramente velocizzato un processo verso cui rh+ era già indirizzata: quello appunto della

digitalizzazione. “Il lungo periodo di lockdown della primavera 2020 ci ha spinto a riflettere su cosa fare per non farci trovare impreparati in occasione dei lanci invernali”, commenta Andrea Pizzi, marketing e communication manager del brand.

Da cosa siete partititi per avviare questo processo? Una piccola premessa. Da sempre forniamo molto materiale digitale ai i nostri agenti e buyer. Quasi tutti gli elementi: dalle foto in still life a quelle in action, dai cataloghi ai video sono stati sempre archiviati in cartelle drop box, dove è possibile scaricare tutto ciò di cui ognuno ha bisogno. Inoltre, per velocizzare il lavoro di negozianti e agenti, i nostri cataloghi sono disponibili su Issue, lo sfogliatore online raggiungibile attraverso un link.

Quindi in cosa avete implementato la digitalizzazione? Mentre consideriamo il catalogo uno strumento di lavoro e quindi necessario nella doppia versione digitale e cartacea, ci sono altri strumenti che hanno senso di esistere solo in digitale, anche in ottica di rispetto dell’ambiente. Un esempio è il lookbook ovvero il biglietto da visita della collezione. Una sorta di raccolta di foto impattanti che ha l’obiettivo di presentare le novità ancora prima di mostrare le caratteristiche tecniche. Oltre a digitalizzarlo, lo abbiamo anche ottimizzato per fare in modo che gli agenti possano inviarlo via whatsapp ai negozianti. Così abbiamo ottimizzato il video di presentazione della collezione Climate. Poi abbiamo voluto creare un luogo virtuale dove il cliente stesso potesse incontrare l’azienda: è nato così il nostro virtual showroom.

Cioè? Di cosa si tratta? Un altro limite portato dalle restrizioni di questo periodo è quello di entrare fisicamente in contatto con le collezioni rh+ e con l’azienda. Per questo abbiamo creato lo showroom, come un modo per ospitare a casa nostra i clienti del mondo b2b. Con la mancanza di ISPO abbiamo deciso di realizzare comunque il nostro stand per presentare gli highlights delle collezioni. La proposta ci è stata fatta dal nostro partner in termini di allestimento, Expo Time che, con le fiere cancellate di questo periodo, ha studiato un modo alternativo di allestire spazi. Ci hanno proposto un piano B, prendendosi in carico lo sviluppo grafico dell’animazione 3D dello spazio virtuale. Io ho dato indicazioni di “mood” e abbiamo deciso di fare questa cosa innovativa per creare uno spazio virtuale dove poter incontrare le persone. L’idea è nata all’inizio di dicembre e siamo arrivati in tempo per ISPO.

Come si compone? Ci sono due ambienti comunicanti, uno per la Climate più in stile industrial e uno per la linea Snow, con orientamento più montano con tanto di parquet. Le foto sono presentate come se fossero una mostra d’arte, installate in un ambiente moderno tipo archeologia industriale. I pannelli, illuminati dal basso, mostrano gli highlights delle due novità con la narrazione dei progetti cardini. Ogni installazione racconta dunque uno sviluppo tecnologico della linea.

Quali azioni si possono compiere? Visitabile attraverso tutti i device, è tramite smartphone e tablet che si può vivere la migliore esperienza visto che è possibile muoversi nei due ambienti solo spostando il dito sullo schermo, allargando o stringendo la selezione. Cliccando sulle foto, si apre una scheda dove si presenta il capo nelle sue componenti tecniche e dove viene fornito un suggerimento di come mixare i vari componenti della collezione. Per ogni giacca, per esempio, sono abbinati due midlayer, un pantalone, ma anche un casco e una maschera. Insomma, raccontiamo la combinazione e il look che abbiamo pensato per quel tipo di prodotto. Andrea Pizzi, marketing e communication manager di Rh+

Qual è stato il feedback e quali i possibili sviluppi futuri? È piaciuto molto. In tanti mi hanno dato un feedback positivo, soprattutto dagli Stati Uniti e dal Canada dove sembra che nessun altro marchio abbia fatto una cosa del genere. Oggi lo usiamo come strumento b2b, ma nulla esclude che si possa rendere fruibile al consumatore finale quando presenteremo la collezione al pubblico, in modo da poter far vivere all’appassionato una vera esperienza immersiva.

SHOWROOM VIRTUALE

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