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BIOMECCANICA E TECNOLOGIE SAUCONY /

© Simone Comi

Da sinistra, roberto Nembrini e Marco Coffinardi

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NON CHIAMATELA (SOLO) CALZA

Partire dai bisogni dell’atleta, raccogliere dati biomeccanici e sviluppare prodotti in grado di prevenire gli infortuni e velocizzare il recupero. Ecco come Floky sta diventando un riferimento nel panorama sportivo

_ di Davide L. Bertagna

Domenica 10 luglio, il team di Floky ha raccontato presso la sala meeting le peculiarità e la mission del brand italiano, attraverso una conferenza stampa intitolata “Non chiamatemi calza”, mediata da Roberto Nembrini, general manager, dal dottor Mauro Testa, esperto in biomeccanica, e con la partecipazione del ceo e founder Marco Coffinardi. Nel corso dell’incontro è stato presentato il marchio bresciano, descritta la storia, e la sua logica che sta dietro ogni prodotto e ci si è focalizzati su quelli che sono i progetti futuri. Floky negli ultimi anni ha sviluppato una tecnologia che permette di trasferire al corpo umano i principi della biomeccanica attraverso la progettazione, lo studio e lo sviluppo di applicazioni siliconiche innovative. Un sistema che permette di dare dei benefici reali agli atleti. Agire sul piede e sulla gamba vuol dire agire sulla salute del corpo e sulla performance. Grazie allo sviluppo di particolari tecniche serigrafiche ad alto contenuto tecnologico, l’azienda lombarda ha realizzato prodotti in grado di favorire il miglioramento della prestazione, ridurre l’usura del corpo, garantire la prevenzione da infortuni e velocizzare il recupero. La realtà oggi sviluppa modelli per varie discipline, tra cui running, calcio, padel, basket, pallavolo, trekking e trail. ALLA BASE, LA BIOMECCANICA Ogni prodotto del marchio parte da due presupposti: prima di tutto bisogna definire le richieste di uno sportivo e raccogliere i dati. Solo utilizzando al meglio questi ultimi, si possono sviluppare nuove creazioni e renderle davvero funzionali. I bisogni di un atleta sono sostanzialmente tre: proteggere il corpo dall’usura (che deriva da una frequenza di allenamento molto alta), prevenire gli infortuni e velocizzare il tempo di recupero. Nel corso della presentazione, sono stati resi noti quelli che sono i processi che portano alla nascita dei prodotti, veri e propri dispositivi, quali sono le strategie e gli studi dietro un lavoro di questo tipo, attraverso un’analisi del movimento durante una specifica attività motoria, con tecnologie all’avanguardia, come droni, sensori e indumenti elettromiografici. La progettazione biomeccanica, i dati scientifici e le applicazioni siliconiche danno vita a dei veri e propri dispositivi biomeccanici rivoluzionando il modo di progettare, sviluppare e produrre articoli sportivi altamente funzionali. Mauro Testa ha più volte puntato l’attenzione sul fatto che, solo attraverso un’attenta analisi biomeccanica, si possano creare dei prodotti funzionali che siano in grado di generare benefici reali e tangibili agli atleti. Come nello sviluppo delle calze da running, dove Floky ha cercato di risolvere al-

cune problematiche di chi corre: il focus è stato sulle infiammazioni dovute al sovraccarico del tendine d’Achille e sul fatto che durante la corsa ci sia una dislocazione del polpaccio durante la fase di atterraggio. Ridurre il movimento nel momento di landing con calze compressive, che riprendono nel dettaglio la fisiologia dell’arto, permette di infiammare meno le strutture e, di conseguenza, migliora le performance. I presenti hanno potuto poi assistere alla presentazione delle nuove linee prodotto, divise per categorie: dispositivi per il recupero e dispositivi per la protezione. A conclusione dell’evento sono saliti il team floky e gli ambassador © Simone Comi sul palco gli ambassador Floky: Sofiia Yaremchuk, atleta ucraina e corridore di lunga distanza, Marco Najibe Salami, mezzofondista e siepista, Nekagenet Crippa, corridore di fondo, Ahmed Ouhda, mezzofondista, e, infine, Mauro Ciarrochi, unico atleta italiano ad aver chiuso 42 Ironman, di cui otto alle Hawaii (attualmente si sta preparando per il nono Ironman delle Hawaii). RECHARGE, LA CALZA PER IL RECUPERO

Una delle novità presentate in Fiera è la Recharge, un prodotto sviluppato per essere impiegato durante il post gara/allenamento e dalle persone anche nella vita normale. Una calza che fornisce un supporto migliorativo e rigenerativo di tutte le funzioni biomeccaniche legate ai tendini e ai muscoli di piede e gamba, consentendo l’attivazione del ritorno venoso in totale comfort. Grazie alla tecnologia FIR permette di “immagazzinare” i raggi di luce all’infrarosso che raggiungono il nostro corpo e che si è scoperto essere in grado di dare dei benefici sul sistema immunitario e sul microcircolo velocizzando la rigenerazione cellulare. Il modello dispone inoltre di tutte le funzioni legate alla stampa innovativa taping come stabilità, compressione nel mesopiede, stabilizzazione dei tendini e dei muscoli. Tutto questo determina un recupero rapido e immediato che consente agli atleti di essere pronti per la performance. Il recupero, infatti, è importante quanto l’allenamento per determinare un miglioramento della prestazione.

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