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I Franco Arese

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Omaggio all’oro di Helsinki

Con una Trampas che porta il nome del suo chairman, Karhu celebra i 50 anni della vittoria di Franco Arese avvenuta sul tartan dello stadio olimpico finlandese

_ di manuela barbieri

Per celebrare il 50esimo anniversario della vittoria di Franco Arese ai Campionati Europei del 1971 nei 1.500 metri, Karhu ha lanciato una sneaker dedicata a questo trionfo storico. Realizzata in Italia, la nuova Trampas Franco Arese ha una tomaia blu come la canottiera che indossava all’epoca in gara. Ma anche dettagli rossi e oro come i suoi celebri pantaloncini portafortuna e il colore della medaglia orgogliosamente conquistata a Helsinki, terra di grandi mezzofondisti e sua seconda casa. Impresso sui lati, è inciso anche il suo nome.

A raccontarci come questo oro gli ha cambiato la vita, è Franco Arese in persona. Tornato di recente allo stadio olimpico della capitale finlandese per rivivere mezzo secolo di leggenda insieme al suo ex allenatore Kari Sinkkonen e al campione olimpico Pekka Vasala.

Come è stato tornare allo stadio olimpico di Helsinki dopo 50 anni dalla vittoria nel 1971 della medaglia d’oro ai Campionati Europei nei 1.500 metri? Che legame speciale ha con la Finlandia?

Entrare nello stadio di Helsinki è stata una grandissima emozione. Quella gara mi ha cambiato la carriera e la vita. Non dimentichiamoci che in quel periodo i campionati europei erano le gare più importanti insieme alle Olimpiadi. I mondiali non venivano ancora organizzati. La Scandinavia è stata per me un punto di riferimento importante professionalmente. Tutti gli anni, a luglio e ad agosto, passavo le estati a Turku, paese nativo del mezzofondista Paavo Johannes Nurmi, vincitore, tra il 1920 e il 1928, di nove medaglie d’oro olimpiche e tre d’argento, uno dei cosiddetti “finlandesi volanti”. I migliori meeting venivano organizzati proprio in Finlandia. In più, potersi allenare con i grandi campioni finlandesi per me è stato un grande onore e privilegio. Un confronto importantissimo per la mia carriera sportiva.

La scarpa celebrativa realizzata da Karhu presenta un riferimento ai suoi pantaloncini rossi portafortuna che le sono costati quasi una squalificazione. Ci parli di quell’episodio.

La divisa ufficiale della nazionale (all’epoca non c’erano sponsor) era maglietta azzurra e pantaloncini bianchi. Prima della

Da sinistra, Franco Arese con il suo ex allenatore Kari Sinkkonen e il campione olimpico Pekka Vasala

_ Tornare nello stadio di Helsinki è stata una grandissima emozione. Quella gara mi ha cambiato la carriera e la vita

gara di Helsinki, in occasione di tutte le più importanti gare che avevo vinto, avevo sempre indossato quei pantaloncini rossi. È per questo motivo che ho insistito per metterli di nuovo e non volevo toglierli per nessuna ragione. Ho rischiato la squalificazione, ma alla fine mi hanno autorizzato a gareggiare.

“L’atletica mi ha aperto la mente”, ha dichiarato recentemente in un’intervista rilasciata a un noto quotidiano nazionale. In che modo?

Tramite l’atletica sono riuscito a girare il mondo, ho imparato le lingue e instaurato molti rapporti che mi hanno aiutato a inserirmi nel mondo del lavoro.

Che messaggio si sente di dare alle nuove generazioni che si approcciano a questo mondo?

Non mi sento mai di dare dei consigli. Ogni periodo per me è diverso. Posso dire solo che, se uno ha la fortuna di aver talento nel mondo dell’atletica, deve continuare e perseverare.

Da atleta e campione prima, imprenditore di successo e presidente FIDAL poi, come ha visto evolversi il mondo della corsa nel corso degli anni?

L’atletica è cambiata totalmente, oggi dominano i manager. Sono diversi i metodi di allenamento, l’assistenza medica, l’alimentazione. L’unica cosa che non potrà mai mutare è la volontà di allenarsi.

il 2021 di KARHU nelle parole di franco arese

Come si è concluso il 2021 di Karhu? Bene, abbiamo lottato e raggiunto gli obiettivi e i budget prefissati.

Quali sono i Paesi che nel 2021 hanno performato meglio nel running? Stati Uniti e Germania, ma devo però sottolineare anche una bellissima crescita in Italia.

Quali invece i mercati su cui punterete nel 2022? Principalmente l’obiettivo è rafforzare e crescere in tutti i Paesi. Siamo partiti lo scorso anno anche con la Francia e ora sono curioso di vedere come reagirà il mercato.

In percentuale quanto incide il running sull’intero fatturato di Karhu? Incide di circa il 30%.

Come avete affrontato la questione dell’aumento dei costi delle materie prime e dei trasporti, le difficoltà degli approvvigionamenti e i ritardi nelle consegne? Faremo un leggero aumento sui prezzi a partire dalla FW22. Purtroppo è una situazione presente in tutti i mercati.

Aspettative e buoni propositi per il nuovo anno? Siamo molto determinati per tutti e due i settori. Abbiamo bellissime novità sia nel lifestyle che nel running. Le campagne vendite sono partite bene. Speriamo per tutto il mondo lavorativo che sia l’ultimo inverno difficile per l’emergenza Covid.

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