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I Export: una crescita continua
Export: una crescita continua
Da sempre fiore all’occhiello dell’industria sportiva italiana, l’export genera il 32% del nostro pil nazionale. Ecco i dati del rapporto “L’Italia nell’economia internazionale” presentato da ICE lo scorso settembre
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_ di manuela barbieri
Secondo il rapporto sul commercio estero “L’Italia nell’economia internazionale” presentato lo scorso 6 settembre da ICE - Agenzia per la promozione all'estero e l'internazionalizzazione delle imprese italiane, le imprese esportatrici italiane hanno reagito prontamente durante e dopo la pandemia, facendo registrare per l’Italia tassi di crescita dell’export più sostenuti di quelli di altre grandi economie comparabili. In base ai dati del 2021, il nostro paese è infatti l’ottavo esportatore al mondo, dopo Cina, Stati Uniti, Germania, Paesi Bassi, Giappone, Hong Kong e Corea del Sud (grafico 1). Se già alla fine del 2021 l’export italiano aveva superato del 7,5% i livelli precedenti al Covid con una crescita del 18,2% sul 2020 (grafico 2), nei primi sei mesi del 2022 si è registrato un ulteriore balzo in avanti del 22,4% sullo stesso periodo del 2021. Dati che vanno letti però tenendo conto dell’inflazione che, dopo 30 anni, è tornata a essere una delle variabili in grado purtroppo di condizionare l’evoluzione dell’economia globale. In quest’ottica, la “componente prezzo” incide per circa 20 punti percentuali sul +22,4% delle nostre esportazioni nei primi
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sei mesi dell’anno. I prezzi delle materie energetiche contribuiscono al forte rialzo del valore delle importazioni, ma comunque, anche in volume, l’export italiano continua a crescere.

Considerando l’andamento dell’export nel primo semestre di quest’anno, è verso la Turchia che le esportazioni italiane hanno registrato la maggior crescita (38,5% rispetto allo stesso periodo del 2021), seguita da Belgio (+32,7%), Stati Uniti (+31,3%), Spagna (29,1%), Austria (+24,8%), Romania e Paesi Bassi (+23%), Regno Unito (+20,8%) e Francia (+20%). Solo per la Russia (-17,6%), a seguito del conflitto in Ucraina, si evidenzia una sostanziale flessione (grafico 3).

Entrando nel dettaglio delle categorie merceologiche, invece, il ramo tessile, e più in generale quello di abbigliamento, pelletteria e accessori, si posizionano al terzo posto tra i principali settori dell’export, sia nel 2021 che nel primo semestre del 2022, dietro macchinari e prodotti metallici (grafico 4).
CARO-ENERGIA: L’ALLARME DELLA SPORT INDUSTRY
_ Lo sport deve tornare al centro dell’agenda politica. Chiediamo non vengano dimenticate le esigenze di quasi mondo che rimane un asset fondamentale della nostra economia e della società
Anna Ferrino, presidente di Assosport
L’Associazione Nazionale tra i Produttori di Articoli Sportivi (oltre 120 aziende in Italia, 300 brand, 9.300 addetti e un fatturato aggregato pari a 12,2 miliardi di euro) si sta facendo portavoce, per mezzo delle sue associate, delle tante aziende del settore che nei prossimi mesi rischiano di ritrovarsi in difficoltà per colpa del
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caro-energia (grafico 5) e delle problematiche a esso connesse. A impensierire lo sport system è appunto la difficile situazione legata ai rincari, con l’indice generale dei prezzi al consumo che proprio per abbigliamento e calzature è già balzato dallo 0,03 dello scorso anno allo 0,06% attuale (grafico 6).
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