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CINELLI, OGGETTI DI CULTO

OGGETTI DI CULTO

Abbiamo visitato il cuore della “C alata” a Caleppio di Settala, Milano. Una struttura industriale dove passato e futuro si fondono di continuo. Grazie alla sua affascinante storia, oggi Cinelli è protagonista del ciclismo ibrido e informale e gode di grande credibilità

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di Cristina Turini

Il Rampichino

Fin dalla sua nascita nel 1948, Cinelli è stato pioniere dell’innovazione grazie al suo fondatore, Cino Cinelli, che con il classico telaio Supercorsa, il primo manubrio in alluminio, il famoso 1A, e il pedale a sgancio ha portato la migliore ingegneria italiana nel mondo del ciclismo. Questo imprinting fortemente tecnologico è stato poi contaminato dall’arte e il design di Antonio Colombo, quando nel 1979 ha acquisito l’azienda.

Un connubio perfettamente riuscito che si respira ovunque, entrando nella sede di Caleppio di Settala (MI). La struttura industriale definisce il dna del brand, dove la street art fa da scenografia al mondo delle due ruote della C alata, dalle bici e componenti che hanno fatto la storia o che sono stati precursori come il Rampichino, la prima mountainbike italiana o gli “Spinaci”, le famose prolunghe che negli Anni ’90 erano un must have, passando poi dai modelli a scatto fisso fino alle ultimissime novità non ancora presentate al mercato. L’acquisizione dell’azienda da parte di Antonio Colombo coincide con la rivoluzione del design milanese e quindi con le prime interazioni del marchio con i creativi, a partire da Italo Lupi che nel 1979 disegna la C alata, il logo più imitato nella storia del ciclismo moderno. Due anni dopo Cinelli, presenta al mondo la prima Laser, la bicicletta aerodinamica sviluppata per conquistare record di velocità in voga in quegli anni, dal record dell’Ora al kilometro fino ai 100 km dalla crono a squadre. Nel 1986 Colombo incontra un giovane Keith Haring. I due diventano amici e Antonio gli regala una mountainbike arancione, con cui l’artista pedala per tutta Manhattan, insieme al suo telaio Laser. Quattro anni dopo l’americano invita Colombo nel suo studio a New York per ritirare la Laser, il quale arriva nello studio e vede che Haring aveva disegnato la sua famosa serie di figure interconnesse su entrambe le ruote lenticolari, insieme a un piccolo bambino che gattona sul lato sinistro del tubo orizzontale. Questa bici diverrà il simbolo di tutti i valori che l’azienda rappresenta. Nel 1991 il modello Laser Evoluzione vince il Compasso d’Oro: Cinelli è l’unico brand di bici al mondo a ricevere il riconoscimento più prestigioso nel mondo del design.

Dagli anni 2000 Cinelli diventa un marchio di rilevanza culturale grazie alla sua vicinanza e collaborazione con le sottoculture urbane, come il movimento delle biciclette a scatto fisso, rilanciando sul mercato quella che per molti è una nuova dottrina ciclistica. Un vero credo concretizzatosi prima nel 2009, con la sponsorizzazione del più estremo collettivo a scatto fisso, Mash di San Francisco, facendo diventare la collaborazione una vera e propria partnership con l’uscita del primo prodotto sviluppato insieme, un telaio da inseguimento su pista con le grafiche grigie tono su tono di Benny Gold. Il Mash è il primo telaio studiato appositamente per la performance urbana e diventa fin da subito un

La nuova T-shirt Racing Bicycles

Il logo progettato da Italo Lupi La gravel King Zydeco Iuter in edizione limitata

best seller. Segue poi la sponsorizzazione, dal 2010 al 2016, del Red Hook Crit dove in prima linea corre il Team Cinelli Chrome.

Oggi l’azienda è protagonista nei mercati di ciclismo ibrido e informale e gode di grande credibilità proprio nelle sottoculture ciclistiche, infondendo nei materiali e nelle funzioni del ciclismo performance la sua attitudine urbana, dotando i suoi prodotti di elementi lifestyle. Una continua e diversa interpretazione delle due ruote che rappresenta un valore che va oltre lo sport e si lega ai temi e alle tendenze contemporanee. La nostra visita in azienda, infine, si conclude con un emozionante tour nella parte produttiva della Columbus, tappa imprescindibile per capire a pieno la storia dei due marchi che da più di 40 anni percorrono con passione la stessa strada nel mondo della bici. Oggi questa realtà fornisce il 90% dei suoi tubi in acciaio e forcelle in carbonio per conto terzi, mentre in Cinelli li troviamo in tutta la gamma acciaio e in particolare nell'alta gamma XCR e Nemo.

L’azienda, fondata nel 1919 da Angelo Luigi Colombo, sin dagli anni ’20 si è specializzata nella produzione di tubi trafilati a freddo per usi ciclistici. Da subito ha commercializzato però anche mobili in tubolare metallico in quella che era l’epoca d’oro del design, prendendo ispirazione dagli arredamenti di Marcel Breurer e del Bauhaus fino alle forniture per la storica Casa del Fascio di Giuseppe Terragni. Una digressione architettonica non casuale, che ha segnato il nostro tour all’interno dell’archivio storico dell’azienda e che mette in evidenza quanto passato ci sia in quei tubi in acciaio italiano che ancora oggi vengono modellati con la stessa cura e precisione, per diventare parte integrante delle bici più ricercate del mercato.

BADLANDS 2022 I rider da tutto il mondo si sono dati appuntamento alla Badlands, una delle più famose gare di lunga distanza senza supporto nel deserto spagnolo. Cinelli ha formato la sua squadra di quattro atleti che hanno gareggiato ed esplorato questa corsa mitica: Taylor Phinney, Luisa Werner, Sophie Jail e Davide Belfiore.

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