URBAN CONTEST Roma 2010
Sindaco di Roma
Gianni Alemanno
L
a manifestazione ”Urban Contest” Roma è per la nostra città un evento nuovo che dà spazio alla cultura e all’arte contemporanea prevedendo momenti di confronto tra i migliori artisti di strada europei e internazionali. Ad accogliere le opere che gli artisti di strada comporranno dal vivo, una cornice straordinaria e unica: il Circo Massimo, l’antica area romana situata tra il Palatino e l’Aventino, dedicata alle corse dei cavalli, sede di giochi sin dagli inizi della storia dell’Urbe. Saluto con particolare favore questa iniziativa proprio perché per vedere la Capitale pulita sappiamo che c’è bisogno di individuare e dedicare spazi a coloro che sino ad oggi hanno lasciato la propria firma su monumenti, edifici pubblici e privati, vagoni della metropolitana. Se a volte può risultare difficile distinguere il confine tra arte e vandalismo, è certo che i danni superano i vantaggi e questa forma di decorazione non legalizzata costa molto alle casse del Comune. Nella necessità di distin-
guere le forme artistiche da tutto ciò che ha la presunzione di esserlo, oltre ad avere varato un provvedimento sanzionatorio nei confronti di chi viene sorpreso ad imbrattare, stiamo individuando per ogni municipio delle aree apposite dove gli artisti di strada potranno esprimere il loro talento. Realizzeremo inoltre un albo delle associazioni dei writers al quale potranno aderire anche i singoli che condividono le esigenze di rispetto per il decoro della città che è la casa di tutti. Nessuna possibilità di dialogo, invece, con gli autori delle scritte selvagge i quali sono obbligati, entro quindici giorni dalla ‘bravata’, a ripristinare lo stato dei luoghi deturpati o, in alternativa, al pagamento delle spese per la loro pulizia. Ci siamo resi conto che per arginare questo fenomeno era necessario un atteggiamento serio, con sanzioni molto nette e forti. Occorre invece che i giovani recuperino il senso civico e la voglia di appartenenza a Roma, perché il decoro urbano significa soprattutto decoro umano.
Responsabile del Decoro Urbano del Comune di Roma
Francesco Orsi
P
roviamo ad immaginare, insieme, una città vuota, senza nessun riferimento. Cosa provate? Forse incertezza o instabilità, tentennamento o angoscia, sicuramente solitudine.. Ora, invece, immaginiamo di essere seduti di fronte ad un monumento che risale alla storia più antica, che forse da solo non ci comunica nulla, ma che, se unito ad altri monumenti, e guardati insieme, allora torniamo ad essere tranquilli, sereni, torniamo a riconoscere e torniamo a vivere nella Nostra città, ci sentiamo a casa. E allora perché mi domando, nonostante questa nostra consapevolezza, facciamo del tutto per rovinare, deturpare, umiliare ed imbruttire, la culla dove siamo nati, la nostra città.. Forse non c’è risposta a questo, forse ci sarà una risposta quando qualcosa cambierà solo ed esclusivamente in noi stessi, quando avremmo la sensazione di non poter più vedere i nostri monumenti, così come sono stati concepiti, quando cambieranno talmente tanto da non riconoscerli più e quindi, di non avere più i nostri punti di riferimento.Vorrei che i nostri figli vivessero e amassero la nostra città con le sue strade, vicoli, piazze, ponti, come un qualcosa appartenente a loro stessi, come ad una personalità unita di tutto inscindibile da loro, perché di fondo, non penseremmo mai di far del male a noi stessi,
così, gratuitamente, solo perché annoiati dal gesto di farci del male, non vorremmo mai umiliarci, e così deve essere l’amore per la nostra città. Così da far crescere e maturare una solida e consapevole coscienza in ognuno di noi. Non possiamo più permetterci di andare avanti così, in maniera così distratta, in maniera così anonima. La critica è un'arma fondamentale per un confronto equo, criticare e giudicare ciò che non è mai stato impresso nella nostra cultura o che forse è cambiato negli anni, ci sprona a realizzare di più, ci aiuta a trovare soluzioni, a saperci confrontare gli uni con gli altri, esseri uguali o simili o esseri totalmente diversi. Creare, creare e creare. Creare un mondo dove ognuno a modo suo, interpreta il proprio decoro e quello della propria città, creare un mondo dove alla base ci sia la cultura come collante tra ogni singolo essere vivente. Voglio un progetto di lungo periodo dove avere la possibilità di vedere nascere e maturare tutto questo. La nostra città siamo noi, porta i nostri nomi e i nostri cognomi, è la nostra stessa carta di identità, afferriamo questa opportunità, non perdiamo la nostra identità, non perdiamo la consapevolezza di sapere chi siamo, e come vorremmo che gli altri ci guardassero e ci giudicassero, non c’è un’altra copia di Roma, come non c’è un’altra copia di noi stessi.
Gabriele Bondanini | Laura Matarazzo | Rocco Schiavone
21Grammi
L
a nostra Società 21 Grammi, è lieta di presentare “UrbanContest”. Un progetto integrato dedicato alla Cultura, alla Legalità, alla Solidarietà, a beneficio della Città di Roma e di chi la abita. “Urban Contest” è un contenitore, all’interno del quale le Istituzioni, gli Artisti, e i Cittadini, avranno l’opportunità di interagire, promuovendo la cultura dell’Arte Urbana, offrendo modelli positivi per i giovani. Gli scopi di “Urban Contest – Roma” sono chiari: far conoscere la street art e sensibilizzare la comunità dei writers di Roma verso la legalità. 21 Grammi avvia operativamente le proprie attività nel settore culturale e degli eventi, ha voluto infatti proporre un’originale occasione di incontro e di confronto tra le Istituzioni, il pubblico, i critici e gli artisti che realizzano le loro opere urbane. Del resto, quello dei writers è un mondo poco conosciuto e spesso discriminato, ma che sta suscitando molto interesse.
Esiste infatti chi sporca le città con le bombolette di vernice e che devono essere isolati e perseguiti. Ma questi non vanno confusi con la creatività dell’Urban Art, che produce opere di notevole pregio nel rispetto della legge e dell’arte. Siamo onorati che questo nostro progetto abbia suscitato interesse e volontà di collaborazione da parte delle Istituzioni Nazionali e cittadine. Cogliamo l’occasione nel ringraziare per la loro disponibilità il Comune di Roma, ed in particolar modo il Resp. del Decoro Urbano On Francesco Maria Orsi, il Ministero della Gioventù, il Ministero dell’Interno, la Regione Lazio, e la Presidenza del Consiglio dei Ministri. Un ringraziamento particolare ai nostri partners e amici: la casa editrice Drago nella persona di Paulo Lucas Von Vacano, l’onlus ABIO Roma e la società di comunicazione Mediarkè diretta da Luciano Castro, ArtnetWorth di Massimo Maggio e alla nostra amica Rosa Valletta della ES Comunicazione che ha sostenuto “UrbanContest”.
Lungolinea
Davide Kid Head PASSO SUL TEMPO
PONTE BIANCO
Roma 1992
ZULUPARTY
NewYork 1994
Crash Kid / B-Boy Tim
IN GIRO PER LA CITTÀ
Roma 1994
Cromo
IN YARD
Roma 1992
Public & Urban Art Curator
ManyWays
Simone Pallotta
Muralisti.Writer. Stenciler. Pittori. Creativi. Gli artisti di questa performance sono parti di un ceppo che affonda le radici nell’America degli anni ’70 e che ha visto i suoi rami proiettarsi in direzioni diverse nell’arco degli ultimi quaranta anni. Una genealogia irregolare che ancora oggi si muove tra il rifiuto di regole e leggi e l’apprezzamento che alcuni dei suoi discendenti riscuotono nella cultura visiva contemporanea. La realtà urbana, luogo di varie esperienze formative, catalizza l’impeto espressivo che parte dallo scrivere il proprio nome fino a creare opere d’arte contemporanea. Se analizziamo l’estrazione culturale dei writer troviamo un’eterogeneità che si palesa in una sovrapposizione di segni e moventi dissimili: se alcuni rimangono affascinati dalla possibilità di esprimersi senza vincoli, direttamente nello spazio pubblico, altri vedono il writing come una riconquista della città da parte del singolo o come una modalità espressiva da piegare alla propria creatività, altri ancora un punto di partenza per raggiungere nuove fonti espressive. Questi scarti di comportamento hanno creato nel corso degli anni una diversità biologica all’interno del fenomeno e nelle singole ricerche personali. La radice di provenienza condivisa da questi artisti non giustifica né mette sullo stesso piano gli aspetti socialmente negativi, che i graffiti hanno ancora oggi sulla società, e le derivazioni artistiche più brillanti che da questi si sono sviluppate. Gli artisti urbani celebrati nelle gallerie e dai curatori di tutto il mondo provengono in gran parte da esperienze illegali: che artisti sarebbero oggi in mancanza di queste? Cosa aggiunge il background di provenienza alla loro capacità espressiva? Qui, oggi, è necessario focalizzare l’attenzione sull’apporto rivitalizzante che i graffiti e i linguaggi da loro derivati
hanno impresso all’arte contemporanea. Questa collettiva, ospitata all’interno del’evento Urban Contest, vuole dunque proporre una riflessione sulle propaggini del writing ed è in grado di farlo grazie alla presenza di artisti che nascono all’interno di questo fenomeno e che negli anni hanno lavorato allo sviluppo di uno stile personale. La poliedrica varietà di linguaggi rappresentati dai diversi percorsi di questi artisti ci permette di considerare l’arte urbana, nei suoi esiti più condivisi ed evoluti, la più innovativa e propulsiva realtà artistica contemporanea. Al di là di un naturale avvicinamento degli artisti urbani all’ambito istituzionale e galleristico, è oggi necessario convincersi che queste capacità creative devono essere utilizzate per valorizzare la città, lì dove ne ha bisogno. La capacità di intervenire nello spazio urbano li caratterizza e ne rende l’opera più incline ad essere in sintonia con questo. Bisogna spostare l’attenzione su quegli artisti che hanno cominciato a guardare il proprio modus operandi dal punto di vista dello spettatore piuttosto che continuare a dare risalto mediatico alle componenti vandaliche del writing che sono, e saranno sempre, perseguite dalle istituzioni e mai digerite dai cittadini, costrette ad una continua lotta per imporsi in una comunità civile contraria, lontana dal comprenderne il significato perlopiù confuso con le altre grafie che la città assorbe quotidianamente. Solo con l’esempio di un’arte che da urbana diventa Pubblica, internazionale e riqualificante, senza quindi perdere le sue componenti originarie ma facendo tesoro del suo passato per modificare il presente, si potrà preparare il terreno per le prossime generazioni. Con un lavoro sulla cultura figurativa urbana si aprono nuovi scenari dove questi artisti, e tanti altri, potranno dedicarsi a reinventare la percezione dello spazio pubblico.
Nasce ad Alessandria nel 1978. Le sue opere,caratterizzate da una matrice astratta e surreale, presentano un'impronta oscura e incomprensibile sapientemente risolta in una pittura di grandi dimensioni. Il suo lavoro si concretizza in misteriose figure nere che si impongono negli spazi pubblici con la loro tangibile e potente presenza. L'artista ha partecipato a eventi espositivi in Italia e all'estero: nel 2004 a Parigi per Nusign, la prima grande mostra sul post-graffitismo europeo, nel 2007 alla Biennale di Venezia come uno dei protagonisti di Walls: 108, Daim & JR presso la Fondazione Bevilacqua La Masa. Nel 2008 è stato invitato dallo Scion Space di Los Angeles ad esporre a Nomadaz, una mostra dedicata all'arte urbana europea.
Nasce a Milano nel 1978. Crea le sue opere utilizzando la calligrafia come strumento espressivo e le lettere come componente strutturale. Insegnante di calligrafia per l'Associazione Calligrafica Italiana, tiene workshop in molte città europee. Ha partecipato a numerosi progetti indipendenti e fra i brand che hanno richiesto i suoi lettering figurano Carhartt, Nike, Zoo York, Eni, Universal e Sony BMG. Ha collaborato con il Museo Nazionale di Zurigo e nel 2009 è intervenuto alla collettiva Oscuro Scrutare presso la Galleria Patricia Armocida di Milano. L'artista ha partecipato nell'aprile 2010 alla mostra Gavinana Reloaded – Street culture per ripartire presso EX3 - Centroper l'Arte Contemporanea di Firenze.
Il personale linguaggio simbolico caratteristico delle sue opere è un invito rivolto allo spettatore affinchÊ quest'ultimo elabori un proprio codice d'accesso ad un mondo enigmatico ed arcano abitato da personaggi bizzarri e creature surreali. Un simile bestiario fantastico prende vita in fabbriche abbandonate e negli spazi pubblici di molte città europee. L'artista ha partecipato a numerose pubblicazioni ed interventi espositivi tra i quali figurano: nel 2007 la personale presso Oro Gallery di Goteborg in Svezia e la mostra Street Art Sweet Art al PAC di Milano;nel 2008 Nomadaz allo Scion Space di Los Angeles e nel 2009 il CCTV: Urban Art Show presso l'Apostrophe Gallery di Hong Kong.
Nasce nel 1983 a Roma, dove attualmente risiede e lavora. Realizza le proprie opere servendosi di una tecnica di stencil che gli permette di raggiungere un risultato fotograficamente dettagliato di tutti quegli aspetti che rendono unici i soggetti che è solito ritrarre ed estrapolare dalla realtà degli scorci urbani. Si contano oltre cinquanta mostre tra personali e collettive alle quali l'artista romano ha partecipato dal 2004 ad oggi. Tra queste figurano: nel 2008 il Cans Festival promosso da Banksy a Londra e la mostra collettiva Scala Mercalli presso l'Auditorium Parco della Musica a Roma, nel 2009 l'esposizione itinerante Twenty Street Artists commissionata dalla rock band Green Day negli Stati Uniti. Lucamaleonte è stato invitato a esporre in tutto il mondo, da Milano a Melbourne, passando per Berlino, Parigi e New York.
Nasce nel 1982 a Grosseto, attualmente vive e lavora a Roma. Visual artist, interessato da anni alle arti sceniche e all'interazione tra graphic design e spazi urbani, ricerca soluzioni ibride nell’uso simultaneo di mezzi artigianali e digitali. Nel 2007 è cofondatore di Rubiklab, collettivo impegnato in interventi di riqualificazione e decorazione di aree architettoniche di cui si occupa in veste di progettista e direttore creativo. Collabora con aziende private ed enti pubblici alla realizzazione di progetti come la riqualificazione della Stazione ferroviaria Monte Mario a Roma nell’ambito del progetto Qart nel 2007, le decorazioni digitali del reparto di Pediatria del Policlinico Umberto I di Roma nel 2009, e nel 2010, come art director al progetto Rebibbia on the Wall, un intervento decorativo d'arte pubblica all'interno della sezione di massima sicurezza del carcere di Rebibbia a Roma.
Nasce nel 1981 a Genova, dove attualmente vive e lavora. La commistione tra figurativo e astratto crea nelle opere dell'artista una dicotomia fusa in un’unica ispirazione, resa concreta da elementi che danno forma a uno stile grafico di forte impatto visivo, a volte arricchito da una componente sonora. L'artista, infatti, campionando suoni urbani e ambientali durante i propri sopralluoghi in aree abbandonate, realizza installazioni audio-visive. Le sue opere sono state esposte in alcuni tra i principali centri d’arte contemporanea internazionali: Centre Pompidou a Parigi, ShiodomeItalia Crative Center di Tokio, Shangai Art Museum e Triennale di Milano. Recentemente il Museo D'arte Contemporanea di Villa Croce a Genova ha acquistato un lavoro dell'artista per la collezione permanente.