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Foppiano e il COVID

DAI LETTORI

Se quella col virus è stata ed è una guerra, a Foppiano ci sono 113 “combattenti”, che durante questo periodo di forzata convivenza con Covid-19, si sono fatti forza, sostenendosi l’uno con l’altro, lottando assieme. È stata per tutti un’esperienza nuova, per certi versi difficile da capire. Se riuscivamo a comprendere il martellamento televisivo “resta a casa” per chi vive ammassato in certe città, per noi era difficile capirne il senso. Perché non possiamo allontanarci da casa più di 200 o 400 metri? Perché non possiamo andare per i nostri boschi o camminare sulla strada fino ai paesi vicini? Noi non abbiamo problemi di ammassamento casuale, anzi… Comunque da buoni cittadini ci siamo adeguati. È stato più facile capire il motivo per cui i nostri uomini, a casa forzosamente, non potevano approfittare per procurarsi la legna per l’anno prossimo: gli ospedali sono intasati anche in Trentino e non possono essere ulteriormente gravati da incidenti evitabili non lavorando nei boschi. Ma forse è vero che “non tutto il male viene per nuocere” perché il Coronavirus ci ha aiutato a riscoprire i valori della fratellanza, della solidarietà, dell’amicizia... Abbiamo ringraziato ogni giorno la sorte per essere nati, cresciuti, o anche solo per aver scelto come dimora un paese di questa valla

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ta... di fare parte di una Comunità che in questo periodo ci ha protetti, coccolati e fatti sentire al sicuro. In un silenzio quasi surreale, ci hanno fatto da colonna sonora di questa quarantena: la nostra fontana, il Leno in lontananza ed i suoni di una natura che, con gli umani chiusi nelle case, si è ri-impossessata dei suoi spazi. Uccellini, caprioli, tassi, volpi, cervi, falene giganti hanno popolato il paese assieme a noi. Sui “salesai”, senza il passaggio delle macchine, sono spuntati fiori colorati di tutti i tipi. Durante queste settimane, ci siamo ritrovati al mattino sui balconi a scambiarci il buongiorno, abbiamo festeggiato compleanni e lauree “a distanza”, sofferto tutti assieme per la scomparsa di un nostro Valligiano, fatto il tifo per chi col virus ha dovuto combattere. Abbiamo atteso e ascoltato con emozione il suono delle Campane ogni domenica mattina, recitando una breve preghiera e sentendoci meno soli. La Domenica delle Palme abbiamo apprezzato moltissimo il ramo di ulivo, donato dai nostri parroci a tutte le famiglie. È arrivato tramite i referenti Covid del paese, che approfittiamo di quest’occasione per rin-

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