Semestrale del Comune di Vallarsa - Anno IX - n. 46 - agosto 2010 - Autorizzazione Tribunale di Rovereto n. 167 d.d. 11.06.1991 Spedizione in abbonamento postale art. 2 comma 20/c legge 662/96 Filiale di Trento - Taxe Perçue (Tassa Riscossa)
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sommario Vallarsa Notizie editoriale 1 Vallarsa notizie mantiene l’appuntamento il saluto del sindaco 2 Continua il percorso assieme dall’amministrazione comunale 4 Notizie in breve 6 Il nuovo consiglio comunale 8 Prove sismiche a scuola 9 Un contributo se la festa è ecologica 10 Il teleriscaldamento a Raossi 11 Divertimento, creatività, musica e viaggi...con “Punto in Comune” 12 Firmato il gemellaggio con i cugini di Carlat 13 Nel bosco in sicurezza dalla biblioteca 14 Torna il concorso “Ti racconto...” 15 Vedere e fotografare il corso dalle scuole 16 Una giornata di amicizia alle scuole dell’infanzia dalla casa di riposo 17 Sole e mare per i nonni della casa di riposo dalle parrocchie 18 Lavori in corso in Parrocchia origini, storia, attualità 20 Paesaggi di guerra le novità in valle 22 Il mercato dei prodotti tipici 23 Malga Zocchi rimessa a nuovo
dalle associazioni 24 Coro Pasubio 26 Gym Valley 28 Vigili del fuoco 30 Sat di Vallarsa 31 Pasubio 100 anni 32 Ferrari Club Vallarsa 34 Centro studi museo etnografico 36 Movimento pensionati ed anziani 38 Circolo culturale Malga Fratte 39 Tra le rocce e il cielo 40 Gruppo Alpini Vallarsa i nostri studenti 44 Dottore, dottore... dai lettori 45 Peter Pan sul palcoscenico... un viaggio tra sogni e realtà 46 Vallarsiland, il paese dei ragazzi 48 Fotografie a Campogrosso 49 Da Matassone la campionessa di lancio del martello 50 Qualsiasi altra cosa il viaggio ti porti 54 Le poesie della zia Lina 56 Il comune delibera, il comune determina
In copertina “Gli asinelli”, foto di Giorgio Broz. I due animali, fotografati a malga Pasubio, arrivavano da malga Campobiso. Fuggiti alla loro proprietaria hanno attraversato il Pasubio per ricongiungersi ad altri asini, loro cugini o fratelli, presenti nella malga (allettante anche per la costante presenza d'acqua). Vallarsa notizie Periodico semestrale del comune di Vallarsa anno IX, n. 46, agosto 2010 Direttore Responsabile Stefania Costa Comitato di Redazione Renato Angheben Stefania Costa Ornella Martini Rudi Piazza Massimo Plazzer Recapito Comune di Vallarsa, fraz Raossi Stampa e impaginazione Grafiche Futura • Mattarello Il notiziario è consultabile sul sito del comune www.comune.vallarsa.tn.it sezione: “il comune”
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editoriale
Vallarsa Notizie mantiene l'appuntamento
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on un po’ di ritardo sulla consueta tabella di marcia, siamo felici di presentarvi il nuovo numero di Vallarsa Notizie. Il cambio di amministrazione, le elezioni e i tempi tecnici di insediamento che le hanno seguite, ci hanno costretto a posticipare l’uscita del notiziario comunale. La scelta adottata è stata però quella di non saltare il numero estivo di Vallarsa Notizie, ma di riuscire a realizzare – un po’ di corsa – la rivista. Anche se a volte non sembra, di cose ne accadono in valle e per evitare di avere un numero “sovraccarico” a dicembre siamo riusciti a realizzare questo periodico. Oltre all’amministrazione anche il comitato di redazione del nostro giornale è cambiato. Non è cambiato però lo spirito che sta dietro a Vallarsa Notizie, la sua ragion d’essere. Quello che ci troviamo ad approntare è uno strumento di comunicazione che mette assieme tutte le voci della nostra valle. La voce amministrativa, quella che i rappresentanti di maggioranza e minoranza del consiglio comunale realizzano per spiegare ai loro “editori”, i cittadini di Vallarsa, il proprio lavoro. La voce corale delle associazioni e delle istituzioni che rendono viva la nostra valle unendo il lavoro di più persone. Infine la voce e la
passione dei lettori che ogni numero partecipano con racconti, poesie e testimonianze che formano gran parte del nostro notiziario. Con la consapevolezza che Vallarsa Notizie non è un prodotto preconfezionato ma una torta casereccia nella quale ognuno mette un ingrediente, iniziamo i nostri cinque anni di “cucina”. La ricetta, ce l’ha lasciata chi ha lavorato prima di noi. Il direttore Massimo Fotino e il comitato di redazione che con il numero scorso ha concluso il suo lavoro. A loro, oltre che a tutti voi, va il nostro più sentito ringraziamento e un augurio di buona lettura.
Il comitato di redazione Stefania Costa Ornella Martini Massimo Plazzer Rudi Piazza Renato Angheben
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Il saluto del sindaco
Continua il percorso assieme
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on le elezioni di maggio è iniziato un nuovo ciclo amministrativo che durerà, salvo imprevisti, per i prossimi cinque anni. Come sempre, nel momento di iniziare un nuovo cammino appare opportuno, da un lato, considerare il percorso già fatto, dall’altro guardare avanti per individuare le opportunità e le maggiori difficoltà che si possono incontrare. Relativamente al primo aspetto ritengo che la cosa importante da fare sia quella di ringraziare i consiglieri e gli assessori comunali uscenti che non fanno più parte dell’attuale consiglio. Gli stessi hanno accettato, a suo tempo, di divenire amministratori comunali in una situazione non facile e non hanno fatto mancare il loro impegno per i sei anni di durata della consigliatura. A tutti un grazie di cuore per quanto fatto, con l’augurio che vogliano continuare a dare il loro contributo per la crescita della nostra comunità. In secondo luogo un ringraziamento va a coloro che, indipendentemente dal risultato finale, hanno scelto di candidarsi per il consiglio comunale. Diventare consigliere in una realtà come la nostra vuol dire assumersi responsabilità senza, in molti casi, avere soddisfazioni paragonabili all’impegno profuso. Resta, a volte, solo la consapevolezza di aver fatto ciò che era in proprio potere per migliorare la situazione della comunità in cui si vive. Per
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questo mettersi a disposizione è un impegno che va apprezzato. Grazie, quindi, a tutti i candidati ed in particolare a quelli che non sono stati eletti. Tra gli eletti i consiglieri di maggioranza, rispetto a quelli di minoranza, hanno ruoli e responsabilità differenziate. Una distinzione dei ruoli va mantenuta con l’augurio che sulle cose importanti ci sia la capacità di tutti di mettere al primo posto l’interesse generale della comunità della Vallarsa. All’interno della maggioranza è stata fatta la scelta di delegare ad ogni consigliere uno specifico settore d’attività. Tale scelta dovrebbe consentire da un lato l’acquisizione di maggiori competenze da parte dei consiglieri, dall’altro una maggiore capacità di risposta alle esigenze della comunità. Un ringraziamento va anche al dott. Fotino, direttore responsabile di questa pubblicazione negli ultimi anni. La possibilità di avere tra i consiglieri una persona avente i titoli per essere direttore responsabile di un giornale è parsa, alla maggioranza del consiglio comunale, un’occasione da non perdere, nell’ottica di valorizzare le persone residenti nella nostra valle. Per questo, senza nulla togliere ai meriti di chi l’ha preceduta si è deciso di dare l’incarico di direttore responsabile a Stefania Costa a cui vanno i più sentiti auguri di buon lavoro. Per quanto riguarda il futuro prossimo si deve ritenere che si sia alla vigilia di importanti cambiamenti.
Geremia Gios
In primo luogo la crisi economica, la necessità di contenere il deficit della finanza pubblica e la ristrutturazione della spesa porteranno, con tutta probabilità, ad una riduzione dei trasferimenti da parte della Provincia anche al nostro comune. Sarà pertanto necessario continuare nella ricerca di fonti di finanziamento proprie e nella razionalizzazione della spesa. La scelta, attuata già da alcuni anni, di operare in tale direzione si è dimostrata lungimirante e dovrà essere perseguita anche negli anni a venire. In secondo luogo, con l’autunno saranno attive anche le comunità di valle. Si tratta di enti che sostituiscono i Comprensori e per i quali non sono ancora del tutto chiariti i rapporti con i Comuni. Sicuramente ci sarà un periodo di transizione non facile e sarà necessario trovare nuovi equilibri tra le funzioni svolte dal Comune e quelle perseguite dalla nuove Comunità di valle. In terzo luogo si presenta il problema della privatizzazione della gestione dell’acqua. Il Comune, sulla base di una legge nazionale, non potrà più gestire direttamente l’acquedotto e sarà necessario trovare nuove modalità organizzative per evitare che una risorsa strategica venga gestita da organismi esterni alla nostra valle. La decisione da prendere sull’argomento ha importanza rilevante e per questo saranno organizzate, in autunno, occasioni di incontro sull’argomento.
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Il saluto del sindaco
...le sfide del futuro: trovare nuovi finanziamenti, la comunità di Valle ormai alle porte, la gestione dell’acqua tutto mantenendo e potenziando i servizi...
In quarto luogo sono da mantenere ed in alcuni casi potenziare i servizi attivati gli anni scorsi. In presenza di una riduzione delle risorse non sarà facile ma si cercherà di fare tutto il possibile. In quinto luogo ci sono i lavori pubblici, la macchina comunale, i problemi delle attività economiche, quelli dell’ambiente e molti altri ancora. La situazione non è semplice, ma si cercherà di affrontare e risolvere i diversi problemi nel modo migliore possibile. Alcuni saranno risolti ed altri di nuovi diventeranno urgenti. Sicuramente all’inizio di questo periodo abbiamo trovato la Vallarsa già fatta e la lasceremo dopo cinque anni ancora da finire. Potremmo lasciarla migliore se ci sarà, in tale direzione, l’impegno non solo di sindaco, assessori, consiglieri, ma anche di ciascun componente della nostra comunità, nessuno escluso. Impegno che può tradursi nel cercare di comprendere il punto di vista degli altri; nel portare pazienza rispetto a qualche inevitabile disagio; nel fare presente le cose che non vanno direttamente a sindaco, assessori,consiglieri senza limitarsi a mugugnare o a parlare dietro le spalle; nel dare il proprio contributo di idee o di lavoro quanto è possibile; o semplicemente nel regalare ogni tanto un sorriso o a scambiare due parole con chi abita in valle. Il futuro si presenta meno facile del recente passato ma se ognuno
darà il proprio contributo le inevitabili difficoltà potranno essere superate ed i risultati non potranno che essere positivi. Grazie in anticipo a tutti coloro che vorranno dare una mano perché quella della Vallarsa continui ad essere una comunità in cui vale la pena di vivere.
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dall’amministrazione comunale
Notizie in breve PATTI TERRITORIALI, DOMANDE FINO A DICEMBRE Notevole affluenza di domande da parte di privati per i patti territoriali. Nei primi mesi dell’anno sono arrivate domande per iniziative collocate in Vallarsa per più di sette milioni di euro di investimento. Si ricorda che la chiusura del bando stesso è stata prorogata alla metà di dicembre. Non ci saranno ulteriori proroghe si invitano, pertanto, gli interessati ad attivarsi per presentare in tempo eventuali domande di contributo. FOGNATURE, ALLACCIAMENTI A FOXI E COSTA Sono possibili gli allacciamenti alle nuove fognature di Foxi e Costa. Si ricorda a tutti gli interessati che prima di iniziare i lavori è necessario presentare domanda in comune (o per chi lo desidera alla Trentino servizi) e che, ultimati i lavori ci sarà un collaudo per verificare il rispetto delle normative. OMETTO, NUOVE TUBATURE PER L'ACQUA In occasione della posa (attuata da una ditta privata) della rete del gas nella frazione di Ometto è stata sostituita la condotta dell’acquedotto interna al paese. Allo stato attuale si può affermare che in poco meno della metà delle frazioni della valle, negli ultimi dieci anni, sia stata rifatta la rete di distribuzione interna.
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A VALMORBIA, PIÙ POSTI AUTO Ultimata la sistemazione di un parcheggio a Valmorbia. Il parcheggio, situato nella parte a monte del paese, consente di risolvere almeno parzialmente un esigenza fortemente sentita dagli abitanti della frazione.
in casi di estrema necessità. In caso contrario i costi non sarebbero sopportabili.
IL TEATRO TENDA RIAPRE DOPO I LAVORI In corso di ultimazione la sistemazione del teatro tenda. I lavori si sono resi necessari in quanto la copertura precedente non era più a SEGA, norma. Si ritiene che per l’autunno ACQUEDOTTO TERMINATO la struttura, così rinnovata, potrà esUltimato l’acquedotto che fornisce sere nuovamente agibile per le attiacqua alla frazione Sega. Fino a vità sportive. poco tempo fa la frazione si serviva di una sorgente locale che, oltre ad TRA COSTA E RAOSSI avere una portata ridotta, presentava STRADA ILLUMINATA fenomeni di inquinamento. Con il Ultimata l’illuminazione tra le franuovo acquedotto è stato, inoltre, zioni di Costa e di Raossi. Si è scelto risolto il problema legato alla pre- di installare lampioni alimentati con senza di una pressione insufficiente pannelli fotovoltaici per ridurre il per cui il servizio per le abitazioni è, consumo di energia elettrica e per ora, decisamente migliore. proseguire nell’intento di utilizzare quanto più possibile fonti energetiARREDO URBANO, che rinnovabili. CUMERLOTTI CAPOFILA Completato, a cura del servizio ri- TAGLIO LEGNA IN SICUREZZA pristino, la sistemazione dell’arredo CON I FORESTALI urbano a Cumerlotti. Il risultato ot- Ha avuto successo con un numero tenuto appare decisamente positivo di partecipanti superiore a quello e si sta studiando la possibilità di re- degli anni scorsi l’incontro di formaplicare l’operazione in altre frazioni. zione, organizzato dall’assessorato alle foreste, relativo all’utilizzo in siSTRADE COMUNALI curezza dei lotti di legna da ardere. ASFALTATURE IN AUTUNNO L’incontro, guidato da personale foAsfaltati alcuni tratti di strade co- restale, si è tenuto in bosco ed ha ilmunali in diverse frazioni. Altri in- lustrato con esempi pratici i terventi sono programmati per l’au- principali pericoli che si incontrano tunno. Le richieste di asfaltare strade nei lavori di taglio, allestimento ed comunali sono sempre numerose, esbosco delle piante destinate a tuttavia, è possibile intervenire solo legna da ardere.
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PIÙ RICHIESTE PER I LOTTI DI LEGNA Il numero dei censiti aventi diritto di uso civico che richiedono lotti di legna è risultato quest’anno superiore a quello degli anni scorsi. Le richieste sono state, infatti, pari a 129 lotti di legna in piedi. A questi si devono aggiungere un’altra quarantina di richieste per legna posto a casa da parte di anziani o persone in situazione di bisogno. NUOVA POZZA A CAMPOGROSSO Completata, a cura del servizio forestale, la sistemazione della pozza per raccogliere l’acqua che serve per il bestiame al pascolo, situata presso la cascina di malga Fondi (Campogrosso). L’intervento rientra in un piano di sistemazione delle malghe che viene condotto dal servizio foreste in accordo con il comune e proseguirà anche nei prossimi anni con la sistemazione di altre pozze. RIAPERTURA DELLA STRADA DELLE GIARE LARGHE Il servizio foreste renderà transitabile, per l’epoca in cui sarà aperto il taglio dei lotti di uso civico, la strada forestale tra le Giare Larghe e il colletto delle Siebe. Un tratto di tale strada è, infatti, interessato da un movimento franoso. Il completamento delle opere di sistemazione, che richiede la costruzione di scogliere consistenti, sarà fatto l’anno prossimo.
NUOVO AGRITURISMO A MALGA ZOCCHI E’ stato aperto un nuovo agriturismo a malga Zocchi all’interno della cascina recentemente sistemata della malga stessa. L’agriturismo è condotto dalla famiglia Iseppi del Dosso e l’attività è collegata con la conduzione della malga e con la caseificazione sul posto del latte ottenuto dalle vacche al pascolo. RIAPERTO L'MB RISTRUTTURATO Riaperto e completamente rinnovato il punto di ristoro MB vicino al Passo Pian delle Fugazze. L’immobile, di proprietà del comune, è stato ristrutturato in conto affitto dal gestore , Marco Piazza, che ha potuto godere anche dei contributi del Patto territoriale delle Valli del Leno. Il risultato è una struttura piacevole e funzionale. VALLARSILAND, INIZIATIVA DI SUCCESSO Notevole successo ha avuto l’esperienza di Vallarsiland tenuta a Cumerlotti e Riva nella seconda metà di luglio. L’iniziativa, promossa dalla associazione Albora di Mori, ha visto la partecipazione di 152 ragazzi ed ha coinvolto numerose associazioni e più di 50 animatori. A tutti coloro che hanno dato il loro contributo va un sentito ringraziamento.
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dall’amministrazione comunale
Il nuovo Consiglio comunale e elezioni del 16 maggio scorso hanno visto il confronto tra tre candidati alla guida del comune di Vallarsa: Geremia Gios, Gianni Voltolini e Rudi
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Piazza. Primo cittadino è stato ri- sono andati a “Vallarsa domani” confermato il sindaco uscente Ge- che sosteneva Voltolini e 76 alla remia Gios. La lista che lo lista della “Lega Nord” di Piazza. appoggiava, “Per la Valle e la sua gente”, ha ricevuto 500 voti, 314
In giunta, col sindaco, ci sono:
IL NUOVO CONSIGLIO COMUNALE SINDACO Gios Geremia VICE SINDACO Darra Rino ASSESSORI Plazzer Massimo, Martini Ornella, Rippa Luciano CONSIGLIERI
Gruppo "Per la valle e la sua gente”: Costa Stefania (capogruppo) Angheben Marco Cobbe Fabio Daniele Giuseppina Pezzato Fabio Gruppo "Vallarsa Domani" Voltolini Gianni (capogruppo) Briccio Nicola Pezzato Davide Testa Franca Fiorenza Gruppo "Lega Nord Trentino" Piazza Rudi (capogruppo)
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Ad ogni consigliere della maggioranza il sindaco ha attribuito una carica:
• Rino Darra Vice sindaco e assessore ai lavori • Marco Angheben: pubblici e cantiere comunale Biblioteca, iniziative per la valorizzazione della sentieristica e • Ornella Martini delle attività di orienteering, Assessore alla cultura, turismo, supporto bilancio. scuola, sport, servizi alla persona per la popolazione giovane • Fabio Cobbe: Reti tecnologiche, Commercio, • Luciano Rippa supporto lavori pubblici Assessore alle foreste, agricoltura e patrimonio • Stefania Costa: Comunicazione istituzionale, • Massimo Plazzer promozione turistica, collaboAssessore all'ambiente, arredo razione piano giovani urbano, pianificazione territoriale e urbanistica • Giuseppina Daniele: Servizi alla popolazione adulta e anziana e associazioni • Fabio Pezzato: Energia e cave, artigianato
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MARCO ANGHEBEN
NICOLA BRICCIO
FABIO COBBE
STEFANIA COSTA
GIUSY DANIELE
RINO DARRA
GEREMIA GIOS
ORNELLA MARTINI
DAVIDE PEZZATO
FABIO PEZZATO
RUDI PIAZZA
MASSIMO PLAZZER
LUCIANO RIPPA
FRANCA TESTA
GIANNI VOLTOLINI
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dall’amministrazione comunale
Prove sismiche a scuola li edifici del nostro comune sono tutti sicuri. Sono infatti conformi alle normative vigenti e resistono ai terremoti come previsto dalla legge. È probabile però che nella prossima revisione della carta sismica provinciale, la nostra zona venga inserita in una fascia di più alto rischio sismico. Gli edifici pubblici dovranno perciò rispondere in modo diverso e dimostrare di resistere ad un sisma più forte. Per questo il comune ha iniziato una campagna di rilievi che interesserà alcuni edifici comunali, per verificarne la rispondenza ad un eventuale terremoto. Si è cominciato dalle scuole elementari perché i bambini sono più importanti. In futuro le prove saranno fatte nel municipio e nella caserma dei vigili del fuoco. In pratica si tratta di alcuni carotaggi e delle prove di carico che sono state effettuate all’interno dell’edificio scolastico. Uno studio di ingegneria ha svolto i rilievi e ha costruito un modello digitale per capire la resistenza dell’edificio ad un sisma potente. Nulla di devastante per la struttura, solo dei carotaggi nelle pareti portanti e delle prove di carico fatte con una macchina che spinge il solaio per verificarne la resistenza. Quando a settembre i nostri bambini andranno a scuola non si accorgeranno di nulla. I risultati ufficiali si avranno durante l’inverno e appena li avremo saranno resi noti alla popolazione. Intanto, parlando con i tecnici ab-
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biamo appurato che l’edificio delle scuole elementari con minimi interventi potrà diventare molto sicuro. Con la struttura in pietra che lo porta e la conformazione statica dell’edificio, le nostre scuole potranno resistere a terremoti forti, tra il settimo e l’ottavo grado della scala Richter. Per capirci, la scossa più potente del terremoto de L’Aquila ha raggiunto i 5,9 gradi della stessa, che è una scala esponenziale quindi per ogni grado aumenta enormemente l’energia del terremoto (6 gradi di magnitudo corrispondono a un milione di tonnellate, 8 gradi corrispondono a un miliardo di tonnellate). Le nostre scuole possono resistere molto, anche perché hanno solai in legno che, avendo una più alta elasticità, dà minor problemi sismici. I
Massimo Plazzer
nostri ragazzi non devono quindi temere un terremoto. Un unico problema riguarda i locali della biblioteca. Le prove di carico (che ne hanno costretto la chiusura nel periodo estivo) hanno dimostrato che il peso dei libri che insiste sul solaio è eccessivo e che, per rientrare negli standard di sicurezza, si deve alleggerire il carico. Per questo, quando la biblioteca riaprirà, avrà a scaffale solo alcuni dei libri. Gli altri saranno depositati in un magazzino e saranno comunque rintracciabili per chi intendesse prenderli in prestito.
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Un contributo se la festa è ecologica
pesso non ci si pensa ma i rifiuti prodotti nel corso di una festa o di una sagra sono davvero molti. Chi ha organizzato una qualche manifestazione lo saprà sicuramente. Per ridurre i rifiuti ed incentivare la raccolta differenziata e l’uso di stoviglie biodegradabili o riutilizzabili, il Comprensorio della Vallagarina promuove le “Ecofeste” e dà un contributo per l’acquisto di stoviglie ecologiche. L’iniziativa è molto semplice. Oggi, chi organizza le feste utilizza bicchieri e piatti di polistirolo o di plastica che spesso non sono riciclabili. Inoltre quasi mai in una festa di paese si vede la raccolta differenziata oppure l’utilizzo di acqua del rubinetto ed altri accorgimenti che possono aiutare l’ambiente. Le stoviglie bio però costano di più e per una festa di paese – dove le risorse economiche sono sempre limitate – non c’è la possibilità di affrontare costi maggiori senza avere un beneficio diretto. Con questa iniziativa il Comprensorio della Vallagarina dà il marchio “EcofestaC10” a quelle manifestazioni che intendono adottare questi accorgimenti per l’ambiente, coprendo con un contributo la differenza di costo tra le stoviglie normali e quelle biodegradabili. Come fare per ottenerlo? È abba-
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stanza semplice. Dal sito www.ambientec10.tn.it si può scaricare il regolamento. È sufficiente, trenta giorni prima della manifestazione, presentare allo sportello ambiente del comprensorio la domanda compilata allegando due preventivi: quello per l’acquisto di stoviglie normali e quello per l’acquisto delle stesse in materiale compostabile o riutilizzabile. È poi necessario svolgere la raccolta differenziata all’interno della festa, fare della campagna informativa (il comprensorio fornisce il materiale) ed individuare un responsabile ambientale per la manifestazione. Se la domanda viene accettata, il comprensorio copre fino a 1500 euro di spesa la differenza tra le stoviglie normali e quelle bio. Ad ogni iniziativa adottata per l’ambiente (come l’uso di acqua del rubinetto, l’incentivo ad usare mezzi pubblici o biciclette ecc…) è poi legato un punteggio. Maggiore è il punteggio con il quale si presenta la domanda, migliore è la probabilità che questa sia accettata. Al termine della festa, un modulo di autovalutazione dovrà essere presentato allo sportello e l’aver svolto gli obiettivi prefissati darà modo di avere il contributo.
Massimo Plazzer
In Vallarsa qualcuno ha già approfittato di questa possibilità. Le due serate del venerdì con i genitori di Vallarsiland, usavano piatti e bicchieri compostabili. E anche la manifestazione “Obra in festa” ha utilizzato questa possibilità. L’auspicio è che sempre più associazioni della nostra valle organizzino manifestazioni “verdi”, anche perché tra non molto le stoviglie usa e getta in plastica saranno bandite. Per questo un’iniziativa di questo genere non può che aiutare a sensibilizzare la popolazione, facendo riflettere sull’importanza di non sprecare e di non produrre rifiuti che impiegano centinaia di anni ad essere poi smaltiti.
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Il teleriscaldamento a Raossi all’autunno gli edifici pubblici di Raossi verranno riscaldati, non più a gasolio, ma con gli scarti di legna grazie al teleriscaldamento. Ma cos’è il teleriscaldamento? E’ un sistema di riscaldamento a distanza. In questo tipo di sistema il calore viene distribuito agli edifici tramite una rete di tubazioni in cui fluisce l’acqua calda o il vapore. E’ una soluzione alternativa, rispettosa dell’ambiente, molto utilizzata soprattutto in Alto Adige e nel mondo tedesco, ma vi sono altri esempi anche sul territorio provinciale. A Raossi verranno riscaldati con questo sistema la scuola elementare, l’asilo, il municipio e gli alloggi protetti da subito. Poi la Casa di Riposo e c’è la possibilità che, tra qualche anno, anche i privati possano collegarsi alla rete. Perché utilizzare questo sistema? Le motivazioni che hanno portato a progettare e realizzare l’impianto sono principalmente due. La prima è una scelta ambientale, quella di utilizzare energie rinnovabili: il legno è una risorsa di questo tipo e quindi, a differenza del gasolio, non da contributi rilevanti all'effetto serra. La seconda è di tipo economico. Il Comune spende ogni anno per riscaldare gli edifici pubblici di Raossi tra i 60 e i 70 mila euro di gasolio. Utilizzando il cippato questa cifra rimarrà inferiore ai 40 mila euro.
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Come funziona il teleriscaldamento? La caldaia di Raossi brucerà cippato, cioè legno triturato. Ne occorreranno circa 3 mila quintali ogni anno, che costeranno circa 12 euro a quintale. Il cippato, fuori dalla valle, può essere acquistato per cifre inferiori (tra i 5 e i 7 euro al quintale), ma si è deciso di utilizzare i molti boschi, e di conseguenza anche il personale che dovrà tagliarli, del territorio. La produzione potenziale dei boschi della Vallarsa è superiore ai 50 mila quintali l'anno. Subito dopo la II guerra mondiale nei boschi pubblici della valle si tagliavano più di 100 mila quintali ogni anno, senza contare quelli dei boschi privati. L’impianto del teleriscaldamento si carica in automatico, il deposito che la sovrasta invece dovrà essere riempito ogni 2 o 3 settimane. Creerà problemi di inquinamento? Tre diversi tipi di filtri, sono posizionati ad altezze diverse nel camino. Si puliranno "automaticamente" scaricando in un "sacco", il cui contenuto verrà poi vetrificato per rendere inerti gli inquinanti. I filtri, che verranno cambiati periodicamente, garantiscono la sicurezza dal punto di vista delle emissioni e impediscono anche il passaggio delle microparticelle inquinanti, quelle che creano problemi per il superamento della normativa nelle aree di fondovalle. Da questo punto di vista, bruciando il cippato si hanno meno immissioni
Stefania Costa
che con il gasolio e la caldaia del teleriscaldamento è molto più controllata di qualsiasi camino delle abitazioni dei privati. A cosa è dovuta la differenza di costo tra gasolio e legna? Il gasolio, rispetto alla legna, ha una maggiore resa energetica. Un quintale del combustibile ha 11.000/12.000 calorie e costa circa 100 euro. Un quintale di legna, che può costare tra i 10 e i 15 euro, invece ne ha 3.000/4.000. Nella stufa economica, quella di casa, la legna rende solo il 20/30%. La maggior parte del calore potenziale “se ne va su per il camino”. In quelle moderne la resa si aggira attorno al 70%, mentre quella del gasolio supera il 90%. Rispetto alle caldaie a gasolio, per accendere le quali basta premere un pulsante, quelle a legna richiedono tempo per essere ricaricate. La minor resa e facilità d’uso del legno rispetto al gasolio si riducono nel teleriscaldamento. Nelle caldaie installate in questi impianti il legno ha una resa superiore all’80%, e il caricamento automatico riduce il tempo e la fatica da dedicare a quest’operazione. Quanto costa l’impianto? La progettazione e la costruzione dell’impianto costano 750.000 euro. Per questo tipo di opere la Provincia copre l'80% della spesa. Il Comune quindi, visto anche il risparmio sui costi di riscaldamento, ammortizzerà l’investimento in 4/5 anni.
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Divertimento, creatività, musica e viaggi... con “Punto in Comune” ivertimento, creatività, musanno a chi chiedere per aiutare sica e viaggi...come ogni i loro figli nello studio, è arrivato anno il Piano Giovani di nei tre comuni lo spazio comVallarsa, Terragnolo e Trambileno ripiti Funsquola! Ed oltre allo propone una serie di attività per i spazio è possibile avere alcuni ingiovani del territorio. segnanti che seguano nello stuL’anno è cominciato con la realizdio, con lezioni individuali, i zazione di un concorso grafico per ragazzi a costi agevolati. realizzare il volantino del Piano Gio- • Ai ragazzi delle medie che vovani, che ha vinto Veronica Martini. gliono liberare la propria creatiIl nostro tavolo ha poi aderito a due vità è dedicato “Libera Mente iniziative provinciali: il viaggio in creando”. Si tratta di un laboCina ed il viaggio formativo a Bruratorio all’interno del quale xelles previsto dal progetto “Essere verranno rivisitate le leggende in Europa”. Per entrambi sono stati e la storia dei comuni di Tramraccolti i nominativi tramite dei bileno e di Vallarsa, per farne bandi. una rappresentazione teatrale Ecco una breve descrizione dei che verrà proposta al pubblico progetti di quest’anno: nel periodo natalizio. • A Maso S. Giuseppe di Terra- • Pronto per partire è anche gnolo si è svolto il corso animail laboratorio creativo tori, ed a Trambileno si è tenuto “New life”, ideato ed il laboratorio del colore naturale, impostato allo scopo che ha saputo conquistare i più di far emergere piccoli. abilità creative e • A maggio è stato cominciato, manuali, attranella sala multimediale di Raossi, verso il mondo il corso di programmazione della sartoria si web, che proseguirà a settemtoccheranno con bre con un approfondimento sul mano le strategie mondo del web design, un labodi vendita, eleratorio che certamente forgerà menti di manapiccoli designer! gement e l’im• Per la gioia dei ragazzi che si anportanza della noiano a studiare da soli, e per personalità e quella dei genitori che non della creatività.
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Elisa Pizzini
• Per giovani pompieri e non solo è stato organizzato il progetto “Crescere in sicurezza”, che prevederà anche il viaggio a Paganica oltre che dei percorsi mirati sulla sicurezza. La carne al fuoco è molta, quindi tenete gli occhi bene aperti e le orecchie belle tese ad ascoltare!
Chiamateci! ioni al Info e iscriz (Elisa) 348 0412370
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dall’amministrazione comunale
Firmato il gemellaggio con i cugini di Carlat ei giorni tra il 12 ed il 15 luglio un gruppo di una ventina di persone si è recato a Carlat (Francia) per le iniziative relative al gemellaggio tra tale comune e quello di Vallarsa. Carlat è un piccolo comune rurale con poco meno di 300 abitanti, situato nella zona del Massiccio centrale, si trova ad un altitudine di circa 700 metri. L’economia è prevalentemente basata sull’agricoltura ed in particolare sull’allevamento ed il paesaggio è tutto un susseguirsi di prati, pascoli e boschi. L’idea del gemellaggio è partita dal sindaco del comune francese poco più di un anno e mezzo fa e, dopo lo scambio di reciproche visite, ha trovato alimento nella condivisione di problemi analoghi tra le due comunità e nella simpatia istintiva che ha coinvolto gli amministratori. In effetti tra i due comuni vi sono molte similitudini e nei dialoghi con gli amministratori si è potuto constatare che lo scambio di esperienze può risultare utile ad entrambe le amministrazioni per migliorare il proprio operato. Creare un’ampia rete di conoscenze reciproche è del resto uno degli obiettivi delle iniziative dell’Unione Europea in tema di scambio di esperienze tra i diversi comuni, nella convinzione che senza le stesse la costruzione di uno spazio comune in Europa rimane fragile. L’accoglienza da parte degli amministratori di Carlat è stata veramente calorosa ed è stato fatto tutto il possibile per farci sentire a nostro agio e per creare occasioni di
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incontro e di scambio di pareri ed informazioni. Anche la diversità di lingua non ha comportato l’instaurarsi di una barriera insormontabile. Questo a dimostrazione che quando c’è buona volontà si riesce a capirsi comunque. In conclusione, un’esperienza sicuramente positiva che ha portato alla nascita di nuove amicizie e ad un aumento della conoscenza reciproca. Conoscenza che potrà essere ulteriormente approfondita nei prossimi anni. Esperienza impreziosita dal fatto che durante il viaggio di andata è stato possibile, durante una sosta a St. Etienne, incontrarsi con un gruppo di persone originarie dalla Vallarsa ed emigrate in Francia da molti anni. E’ stato un momento intenso che ha consentito di rinsal-
Geremia Gios
dare rapporti con persone che le vicende della vita hanno portato lontano dalla nostra valle, ma che conservano sempre il ricordo della stessa nel cuore.
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dall’amministrazione comunale
Nel bosco in sicurezza i punta sulla sicurezza in Vallarsa per quanto riguarda il bosco. L’assessorato alle foreste ha promosso un corso di taglio della legna in sicurezza, dedicato a tutti i boscaioli della valle. Il corso si è tenuto sabato 31 luglio in località MB al Pian delle Fugazze, dove i maestri di motosega della Forestale hanno insegnato come segare, sramare e movimentare legna senza rischi. «La Vallarsa ha un territorio con un’altissima presenza di boschi – spiega l’assessore alle foreste Luciano Rippa – ogni anno in tanti vanno nel bosco a far legna ma spesso ci si dimentica di osservare
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alcune regole di sicurezza, a partire dai DPI (Dispositivi protezione individuale). Questo corso era rivolto a tutti i residenti che tagliano il bosco e in particolare a quelli che hanno preso in assegnazione i lotti del comune: chi frequenta questo corso avrà, infatti, uno sconto sul costo del lotto di legna.» Un modo quindi per investire in sicurezza ed evitare incidenti che possono essere anche gravi.
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dalla biblioteca
Torna il concorso “Ti racconto...” arrivato alla sua ottava edizione il concorso letterariofotografico “Ti racconto” organizzato dalla biblioteca comunale di Vallarsa, “dedicato a chi ha la Vallarsa nel cuore”. Testi e fotografie vanno consegnati in biblioteca, a Raossi, entro la fine dell'anno. Il termine ultimo per partecipare al concorso è infatti il 31 dicembre. Per la parte letteraria si potrà scrivere su temi a libera scelta che dovranno essere consegnati inediti, dattiloscritti (massimo 5 cartelle) e contrassegnati da uno pseudonimo. Le generalità dello scrittore dovranno essere inserite in una busta chiusa, all'esterno della quale dovrà comparire lo pseudonimo, da consegnare con l'elaborato. I partecipanti verranno divisi nelle categorie: scuole elementari, medie, superiori e adulti. Verranno premiati gli scritti migliori di ogni categoria e un premio speciale sarà attribuito dalla giuria al primo racconto dedicato alla Vallarsa. Per la parte fotografica invece possono essere presentate solo fotografie scattate sul territorio del comune. I partecipanti, che potranno consegnare non più di 5 foto sotto pseudonimo, saranno divisi in due categorie: studenti delle scuole elementari e medie, studenti delle superiori e adulti. La giuria premierà i migliori scatti di ogni categoria. Le informazioni e il regolamento completo si trovano in biblioteca.
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dalla biblioteca
Vedere e Fotografare, il corso
Marco Angheben
edere e fotografare sono semplici parole che racchiudono l’essenza della fotografia intesa come individuazione, studio e cattura di un’immagine. Sembrano operazioni oggi lontane, abituati più a confrontarsi con i megapixel o con Photoshop piuttosto che con le dinamiche intime, estetiche o documentaristiche che danno origine alla voglia di congelare un momento, una sensazione o delle semplici forme astratte. Prima di prendere in mano le attrezzature, però, è stato un piacere poter trascorrere una serata in compagnia di Maurizio Rebuzzini, docente all’Università del Sacro Cuore di Brescia e direttore ed editore della rivista FOTOgraphia, che ha accompagnato i partecipanti al corso in un viaggio inusuale attraverso la storia della fotografia, partendo dalle prime intuizioni sulla camera obscura (risalenti all'XI secolo) fino ad arrivare ai primi prototipi del digitale all’inizio degli anni 80, ultima vera rivoluzione in questo affascinante mondo che, a partire dal 1839, ha conosciuto uno sviluppo a volte frenetico di tecniche, attrezzature ed espressioni artistiche. Maurizio Rebuzzini, milanese D.O.C., che di lui dice “se dovessi svenire, fatemi annusare un po’ di asfalto o un bolognino” e che dichiara di non esser mai stato in un posto così “in quota” (la serata si è tenuta a Parrocchia!), ha più volte declamato di non condividere la
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convinzione di chi si alza il sabato mattina presto per andare in giro a fotografare fiori e montagne; puntualmente il suo ironico augurio “spero che sabato piova” si è avverato, costringendoci a rinunciare alla prima uscita del corso. Rinviato quindi il primo appuntamento al sabato successivo, abbiamo iniziato passeggiando in Val Sinello, per continuare la settimana successiva tra le malghe del Lancia e finire nella -suggestiva per antonomasiaVal di Fumo. Indicativo dell’interesse dei partecipanti è il fatto che i percorsi previsti sono stati mediamente ridotti ad un terzo del previsto, per consentire di imparare, chiedere, provare, confrontarsi e infine fotografare. Ai
meno interessati non è mancata l’occasione di far tesoro in altro modo dei frutti della natura, cogliendo sufficienti spinaci di montagna da garantire a tutti i partecipanti una serata al Bersaglio a base di strangolapreti e proiezione di fotografie. Ringraziando la Biblioteca Comunale per l’organizzazione e la SAT per la disponibilità e il supporto, nella speranza di riuscire ad organizzare una sessione autunnale o invernale, auguro a chi ha partecipato, e a quelli che vorranno farlo, di imparare ad osservare quanto ci circonda, ad innamorarsene e infine ad immortalarlo per non scordarlo e riuscire ad emozionare chi non può goderne.
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dalle scuole
Una giornata di amicizia alle scuole dell'infanzia n una bella giornata di sole, alla fine del mese di maggio, i bambini delle due scuole dell’infanzia della Valle, con i loro genitori e le maestre, si sono incontrati per una giornata all’insegna della collaborazione e dell’amicizia. E’ il secondo anno che i comitati di gestione organizzano questa iniziativa comunitaria, promuovendo al contempo la valorizzazione del territorio con le sue bellezze naturali e facendo conoscere la rete di sentieri che la percorre, avvalendosi anche di alcune associazioni che hanno collaborato per la buona riuscita dell’iniziativa. Quest’anno la Sat, che ha messo a disposizione la sua sede “Al Bersaglio”, lo scorso anno i circoli del paese di Obra che avevano dato in uso la propria sede. Questa giornata trascorsa assieme ha dato opportunità di incontro,
le maestre
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scambio e relazione tra famiglie, bambini e insegnanti delle due scuole, in un clima di festa. Si è concluso così un anno scolastico che ha visto intensificarsi le occasioni di incontro tra i due comitati di gestione i quali
si sono incontrati non solo con lo scopo di organizzare momenti ricreativi, ma anche con l’intento di creare un ampio e approfondito confronto sulle realtà scolastiche della Valle e su ciò che in futuro sarebbe utile realizzare per offrire ai bambini e alle loro famiglie dei servizi moderni e meglio rispondenti alle esigenze attuali: un’unica e nuova scuola dell’infanzia o, meglio ancora, un polo scolastico unitario. Quest’idea è come un seme che deve germogliare e crescere per portare un domani i suoi frutti. La speranza è che i nuovi comitati che saranno eletti all’inizio del nuovo anno scolastico portino avanti questo pensiero, sensibilizzando le famiglie e gli organi competenti e lavorando in un’ottica di miglioramento dei servizi a favore dei bambini che rappresentano, non dimentichiamolo, il futuro della nostra comunità.
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dalla casa di riposo
Sole e mare per i nonni della Casa di riposo uest’estate per gli ospiti della casa di soggiorno per anziani di Raossi, è iniziata nel migliore dei modi. A fine maggio un gruppo di ospiti è andato al mare, in ferie fino a Caorle. Una vacanza che il direttore e gli operatori della struttura di Raossi hanno voluto fare e pensare su misura proprio per loro. Per questo prima del viaggio sono state raccolte esigenze ed aspettative e dopo la settimana di mare ognuno ha indicato le proprie impressioni. Nove ospiti ad aprile si sono trovati nella saletta della casa di Raossi e con il direttore della struttura, Michela Plazzer, ed alcuni operatori hanno parlato di mare. Lo scopo era vedere se avessero piacere di trascorrere qualche giorno di “vacanza” sulla spiaggia, non con la loro famiglia, ma con gli amici della Casa di Raossi. Si trattava di nonni di mondo perché tutti erano già stati al mare. Fernanda ad esempio ci era andata una volta con il fratello: “era tutto gratis… mi piaceva tanto…” ha detto. E se Gino era stato a Jesolo, Augusta aveva già visto Rimini e anche la Croazia. Al mare poi, ognuno va a fare qualcosa di diverso. Gino mette le cose in chiaro: “Mi vago per noar…” A Maria basta invece mettere i piedi in acqua. Lidia e Gina non disdegnano lo shopping e anche Gino si lascia convincere: “en dì se va per souvenir…” E se Lidia non si dimentica di “Andare a Messa”, Augusta riassume il pensiero di tutti, si va al
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mare per fare “L’arte del Michelaz!”. Augusto pensa anche agli amici e alle serate in allegria: “Porto la fisarmonica! Dopo se pol zugar anca a dama, a scacchi, a tombola…” Rino vuole andare a pescare, Gina vuole mangiare il gelato, “ciapar el fresc e ale oto eser en del let!” Augusta vuole danzare in spiaggia mentre Lidia riassume “Fem le siore, pian pianim fen quel che ne sentim”. Se poi si parla di battello, sono tutti scettici. “Mi no, ve, sul batel!” dice Lidia. “G’ho l’mal de mar” dice Gina. “Sul batel no, voi nar sull’elicottero!” dice Augusto. Infine Gino, entusiasta, proclama: “L’ultim dì fem la bala!” Così a maggio tutti sono partiti per il mare. Gli operatori hanno cercato di soddisfare tutte le richieste degli ospiti. Niente nuotata a causa del brutto tempo. Niente giro in elicottero e neanche la pesca per Rino: gli accompagnatori si sono informati per portarlo su un peschereccio ma serviva un permesso speciale. Si è però fatto shopping, camminato tanto, visitato chiese oltre a tanto relax. E ancora alcuni aperitivi, gelati e la festa l’ultima sera con tanto di bottiglia di spumante! Prima del rientro in valle è stato fatto un incontro simile al primo per tirare le somme della settimana di mare passata con altri e non con i familiari. “L’è sta bel dai!” dice Gino. “Par de eser en famiglia” afferma Gina. Tra le cose che sono state apprezzate di più, la compagnia per Maria,
Massimo Plazzer
le donne per Augusto, mentre a Rino è piaciuto il mare. A Lidia sono piaciute le chiese e la Messa …e camminare! A Carla è piaciuto tutto e si è proprio divertita. E Gino è contento di essere stato assieme alle sue amiche e non aver litigato, oltre ad apprezzare l’ottimo cibo! Nessun rimpianto: “L’è sta così bel… no credeva gnanca così!” dice Gina. “Avem vist robe che en montagna no g’hè!” dichiara Lidia. “Però podevem ‘nar col batel…” rimpiange Augusto. Gino non avrebbe disdegnato qualche bianchetto in più, mentre ad Augusta sarebbe bastato un po’ di sole (per tornare magari con la tintarella). Un soggiorno che ha soddisfatto tutti, anche dal punto di vista organizzativo. Il cibo era buono, gli accompagnatori gentili e simpatici. E alla domanda “Volete tornare l’anno prossimo?” tutti rispondono entusiasti: “Sicuro!”
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dalle parrocchie
Lavori in corso in Parrocchia
don Andrea
n questo numero di Vallarsa Notizie vorrei improvvisarmi tecnico e rendere tutti voi partecipi dei lavori di ristrutturazione della canonica di Parrocchia, visto che molti mi domandano informazioni riguardo al cantiere. I lavori ufficialmente sono iniziati lunedì 12 aprile 2010. Il contratto prevede 500 giorni di calendario per arrivare a terminare l’immobile. Con un breve calcolo dovrebbero terminare il 25 agosto 2011. Vedremo. Proviamo a fare alcuni commenti grazie a due immagini.
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PROSPETTO EST (facciata che guarda sulla piazza di Parrocchia) Appare subito che la porta del garage (sulla destra vicino al campanile della chiesa) non c’è più. Infatti il garage viene spostato nel piano seminterrato. La scelta può essere criticabile, vista la comodità di avere l’ingresso della macchina dalla piazza, soprattutto pensando alle nevicate d’inverno. Abbiamo suggerito questa idea alla Curia di Trento senza nessun successo. La Soprintendenza per i Beni Architettonici ha voluto ripristinare la facciata come era in origine, rimettendo la finestra. Al posto del garage, nell’interno, verrà fatta una sala polivalente di 50 mq (occuperà le ultime due finestre di destra). Sempre al piano terra, al posto della cucina (ultima finestra
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sulla sinistra) verrà fatto l’archivio parrocchiale, che confina con un’altra stanza verso ovest, che sarà la sede dell’ufficio parrocchiale. Poi bagni e giro scale. Il primo piano verrà occupato da 3 sale parrocchiali per incontri vari: di catechesi, consiglio parrocchiale… Una di 50mq sopra l’ex garage e altre due (18mq e 24mq) sopra l’archivio e l’ufficio parrocchiale. Poi bagni e giro scale. Abbassando il soffitto del primo piano, recuperiamo il piano sottotetto, dove è prevista l’abitazione del parroco, con cucina e soggiorno nella parte sud e reparto notte nella
parte nord, con due stanze da letto e tre bagni. La nuova canonica è costruita su 4 piani: seminterrato, piano terra, primo piano, sottotetto. Con le nuove regole necessita dell’ascensore, che è posizionato nel punto più centrale della casa, a fianco del giro scale. PROSPETTO OVEST (facciata che guarda verso la valle) Appare tutto identico, tranne per quanto riguarda il seminterrato, dove c’è la novità del portone del garage sulla sinistra. Per arrivarci l’automobile dovrà percorrere la strada per andare al Maso di Parrocchia e poi subito
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dalle parrocchie
svoltare a sinistra e scendere verso la fontana. Nel seminterrato è presente lo spazio per il gioco, vista anche la vicinanza del prato lì accanto: la sala dell’oratorio di 43 mq, la cucina di 18mq e la centrale termica. A grandi linee questa è la descrizione che mi sono permesso di fare della canonica. Non mi reputo una persona competente in questo ambito e probabilmente anche i termini e la visuale d’insieme sono poco precisi. Penso comunque che il desiderio sia quello di sapere cosa ci troveremo tra le mani, tra qualche mese. A grandi linee, penso di non avere sbagliato di molto.
menta, e una buona isolazione per mantenere il caldo. Servono persone ricche che la frequentano, di validi principi e solide fondamenta, capaci di custodire il calore di amicizie sincere anche di fronte alle bufere più temibili. Nessuno riesce ad isolare di più della nostra fedeltà. E persone così, qui in Vallarsa, ce ne sono parecchie, grazie al cielo. E allora, con pazienza e un po’ di curiosità, attendiamo che i lavori proseguano, speriamo senza grossi ritardi.
Un po’ di rammarico forse è quello di non vedere le nostre ditte, i nostri artigiani, a lavorare per un edificio che alla fine fa’ parte della nostra storia e del nostro patrimonio. Se non siamo riusciti a lavorarci all’interno durante la ristrutturazione, speriamo di riuscirci a lavori ultimati, perché possa essere utilizzato come casa della comunità. Un luogo dove si riesce a stare insieme per costruire qualcosa di positivo per la Vallarsa. Il rischio è quello di trovarsi una struttura nuova di zecca, e poco utilizzata. Non sono sufficiente pareti nuove, ascensori per salire, solide fonda-
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origini, storia, attualità
Paesaggi di guerra el corso del 1915, le truppe italiane avanzarono sul Pasubio occupando il territorio dei comuni di Terragnolo, Trambileno e della Vallarsa fino al ponte di San Colombano, alle porte di Rovereto. Nel maggio 1916 l’offensiva austroungarica di primavera, la Strafexpedition, costrinse i reparti italiani ad abbandonare una parte del territorio conquistato. Sullo Zugna e a Passo Buole, tuttavia, e nella parte meridionale del Pasubio la resistenza italiana fu tale da farla fallire.
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Stefania Costa
In particolare, gli italiani si attestarono sulla parte sommitale del Pasubio, bloccando la spinta austro-ungarica verso la pianura. I reparti austriaci tentarono in più occasioni (il 2 luglio e in settembre-ottobre) di occupare la parte presidiata dagli italiani. Nell’estate-autunno del 1916 gli austriaci diedero il via alla guerra di mine, che raggiunse il suo cul-mine il 13 marzo 1918, dopo dieci deflagrazioni, con il brillamento della mina austriaca da 50 tonnellate di esplosivo, che modificò
l’aspetto della montagna, lasciando però immutate le posizioni dei due eserciti. La popolazione dei tre comuni fu sfollata tra il maggio 1915 e la primavera del 1916, parte verso l’Austria, parte verso l’Italia. I centri abitati furono rasi al suolo dall’azione delle contrapposte artiglierie. Il comune di Vallarsa contava prima della guerra 975 case, delle quali, nel corso del conflitto, 682 vennero danneggiate o distrutte. Albaredo, Foppiano, Matassone, Aste, Riva, Sant’Anna, Robolli, Anghebeni, Foxi, Raossi, Speccheri, Zocchio e Valmorbia furono rasi al suolo; solo Staineri e Cumerlotti si salvarono. Dopo il richiamo alle armi dei soldati avvenuto nel 1914 e nella primavera del 1915, nei paesi era rimasta una popolazione di donne, vecchi e ragazzi che furono evacuati nel 1915 e nel 1916, verso l’Austria e verso l’Italia. Al loro ritorno, i profughi trovarono solo distruzione e rovina. Ogni palmo del territorio comunale portava le tracce del conflitto. In alcune frazioni non c’era una sola casa abitabile. L’intera comunità era rimasta priva di capre, di mucche e di maiali. La stessa possibilità di utilizzare i pascoli di montagna, che nell’anteguerra consentivano di mantenere un allevamento diffuso, era stata vanificata dalla presenza di residuati bellici. I boschi, un tempo fonte di red-
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origini, storia, attualità
dito, erano stati rovinati dai bombardamenti e dagli abbattimenti. Le campagne, invase da estese opere campali, erano nel più completo abbandono. L’approvvigionamento alimentare rimase per molto tempo incerto a causa della pessima condizione delle strade. Il rifornimento idrico in alcune frazioni mancò a lungo finché l’acquedotto non venne ripristinato da un intervento di emergenza realizzato dal Genio militare. Molti dei profughi dovettero rifugiarsi in piccole e insalubri baracche costruite dall’esercito italiano. I lavori di ripristino presero il via lentamente, al punto che nell’estate 1919 si fece concreta la prospettiva di un nuovo esodo delle popolazioni per assicurare loro, nel successivo inverno, il ricovero in abitazioni meno precarie. La guerra era finita. E’ questo il periodo storico raffigurato negli scatti di Paesaggi di Guerra, la mostra esposta nel teatro comunale di Sant’Anna dal 3 al 18 luglio scorso. Si tratta di un reportage fotografico, che ora si trova a Trambileno e dal 14 al 29 agosto si potrà vedere a Terragnolo, sulle Valli del Leno al termine della Grande Guerra, quando i Trentini tornarono dal fronte e dall’esilio. Le fotografie documentano quel desolante “paesaggio di guerra” e testimoniano l’avvio della ricostruzione e la ripresa della vita quotidiana: soldati del Genio militare italiano im-
pegnati in opere di ripristino, operai sui cantieri, donne e uomini al lavoro, edifici restaurati. Rovine di edifici e mutamenti del paesaggio, le montagne scavate dalle esplosioni e dalle trincee, i pascoli resi impraticabili dalla presenza di ordigni inesplosi e la devastazione delle foreste: attorno a questo bilancio si trovano a muovere i primi passi all’indomani della catastrofe quanti già prima del 1914 avevano assistito sul loro territorio al frenetico lavoro di costruzione del forte di Pozzacchio, all’avvio dei lavori per l’edificazione del forte sul monte Zugna, alla predisposizione del blockhaus e dei trinceramenti di Matassone: opere che si erano rivelate il preludio alla Grande Guerra. Chi ha visitato la mostra ha potuto osservare le fotografie, - raccolte anche con l’aiuto del Centro studi del museo etnografico di Vallarsa - accompagnate da pannelli che riportano testi di inquadramento storico, consultare un ampio catalogo e ammirare la videoinstallazione “Ritorni”, opera di Micol Cossali, che interpreta, attraverso un percorso di fotografie e di testimonianze, lo stato d’animo di profughi e di soldati che, tornando alle proprie case, scoprivano quanto la guerra avesse trasformato il mondo
che avevano lasciato alcuni anni prima. La mostra dedicata a Vallarsa, Trambileno e Terragnolo è un tassello del “mosaico” di 12 diverse mostre fotografiche realizzate dalla Rete Trentino Grande Guerra e dedicate al tema del Trentino nel 1919. Tra il 2010 e il 2011 verranno allestite nelle località poste lungo la linea del fronte 1915-1918: oltre che nelle Valli del Leno, in Valle di Sole, nella Valle del Chiese, nella Valle di Ledro, nell’Alto Garda, a Mori, in Vallagarina, sugli Altipiani di Folgaria, Lavarone e Luserna, in Valsugana e nel Tesino, nelle valli di Fiemme, Vanoi e Primiero. Visitare una mostra dopo l’altra permetterà di constatare quanta parte del Trentino sia stata sconvolta dal conflitto e di capire perché la memoria della Grande Guerra sia ancora tanto viva. Nell’autunno del prossimo anno, a Trento, sarà proposta una visione complessiva, che mostrerà “L’immagine del Trentino alla fine della Prima guerra mondiale”. Un percorso nato per fare pensare alle tante guerre che oggi come ieri continuano a colpire i civili, le città e i villaggi, come se quella lontana guerra avesse funzionato non da monito ma come cinico esempio.
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le novità in valle
Il mercato dei prodotti tipici arrivato in Vallarsa il mercato dei prodotti tipici locali. I banchetti delle aziende della zona sono arrivati per la prima volta in valle la prima domenica di luglio. «L’idea di fare un mercatino dei prodotti tipici – spiega Fabio Cobbe, il consigliere che si è occupato di organizzare l’iniziativa – è nata sia per favorire le aziende locali e il commercio all’interno della valle e per promuovere i prodotti tipici, sia per creare un momento di socialità e di incontro per chi vive in Vallarsa». Il mercato, che è stato realizzato con la collaborazione della Coldiretti di Trento, si è alternato, e continuerà a farlo fino alla fine di agosto ogni domenica mattina (dalle 9 a mezzogiorno) sulle due sponde della valle. Il periodo estivo è sembrato il migliore per verificare se nel comune una proposta di questo genere interessa. «Quest’esperienza servirà anche da sperimentazione per altri progetti» - sottolinea Cobbe. Tra i banchetti, sistemati una domenica nella piazza di Parrocchia e quella successiva sulla strada tra Riva e Bruni, si trovano prodotti agricoli, preferibilmente biologici e a chilometro zero, formaggi, salumi, bottiglie di vino, erbe, tisane e prodotti preparati con il miele. I commercianti sono stati scelti in base ad un regolamento che assegna dei punteggi relativi alle caratteristiche dei prodotti e dell’azienda. Sono favoriti i prodotti agricoli di qualità e i
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prodotti tipici locali, viene dato spazio prima alle aziende e ai venditori di Vallarsa, in secondo luogo a quelli della Vallagarina e poi a quelli della provincia di Trento.
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le novità in valle
Malga Zocchi rimessa a nuovo uest’estate le mucche sono tornate a pascolare a Malga Zocchi. Ha infatti riaperto i battenti la struttura sul Pasubio dopo i lavori di restauro effettuati negli ultimi anni. La malga di proprietà comunale è stata completamente rifatta ed adeguata alle esigenze che un allevatore in montagna ha oggi. La struttura precedente era organizzata nel modo tradizionale. Grazie agli interventi di restauro che sono stati totalmente finanziati con i fondi della Comunità Europea destinati esclusivamente alla salvaguardia dell’alpeggio - il patrimonio comunale dispone di una nuova malga dotata di attrezzature moderne ed efficienti. La malga rifatta dispone di una nuova cucina con accesso indipendente, una sala per la lavorazione del latte e anche una parte dedicata alla vendita di prodotti caseari. Al piano superiore la malga è organizzata con tre stanze da letto e relativi bagni; una sarà dedicata ai pastori mentre le altre rispondono alle norme e possono essere usate a fini agrituristici. Anche la stalla è stata completamente rifatta. Per prima cosa è stata adeguata alle norme di igiene sanitaria ed ambientale con la raccolta dei liquami in una camera stagna che esclude la dispersione sul terreno. La stalla è poi divisa in più locali: il ricovero delle mucche, la sala mungitura e la sua “sala d’attesa”, un ri-
Massimo Plazzer
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covero per i maiali e una parte dedicata a bestie con qualche difficoltà o problema e che perciò devono essere separate dal resto della mandria. Malga Zocchi ha poi una speciale casetta dedicata alla stagionatura del formaggio, con dispositivi che controllano la presenza di aria e umidità. Inoltre nel pascolo è stata completamente rifatta una pozza. Tutto l’impianto è stato poi collegato all’acquedotto del rifugio Lancia, con una vasca dedicata esclusiva-
mente a Malga Zocchi. Ora il comune dispone di un bene all’avanguardia, che risponde alle esigenze del mercato ed è pronto al futuro. Inoltre si è evitato di perdere uno dei beni collettivi, come le malghe, che ha grande importanza dal punto di vista ambientale. In questo modo si garantisce l’alpeggio in quella zona e si tengono controllati prati e boschi preservando un ambiente sano e salvaguardando un’usanza, quella dell’alpeggio, che è propria delle nostre tradizioni.
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dalle associazioni
Coro Pasubio Nuove canzoni e amicizie per i coristi della valle uando si incide un disco si chiude un capitolo per il Coro Pasubio e se ne apre un altro. Così, dopo il successo di “Fragili Fiori”, presentato lo scorso settembre, il maestro Ivan Cobbe ha messo sotto i coristi iniziando a preparare nuovi brani. Perciò per i sodalizi come il nostro di Vallarsa, la primavera passa con serate in allegria, chiusi nella sede del coro, a provare e riprovare brani. C’è qualche sbuffo, qualche brontolamento perché una nota o le parole non entrano in testa, ma alla fine si finisce sempre con un brindisi tutti assieme.
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Nonostante si possa in qualche modo dire che si è trattato di una primavera relativamente tranquilla, tante sono state le vicende che hanno attraversato la vita del coro. Positive e negative. Di positivo senz’altro il gruppo che continua ad espandersi. Nuovi coristi si aggregano ogni autunno e si avvicinano all’esperienza del coro, così anche Dario e Mattia che hanno cominciato da poco meno di un anno a farsi sentire tra le voci. E anche un gradito ritorno. Giovanbattista ha infatti concluso il suo periodo di studi e – dopo il matrimonio
Massimo Plazzer
grazie alla disponibilità della consorte – è tornato a cantare con il coro Pasubio. Positiva anche la vena musicale di Ivan che con il passare del tempo non si esaurisce anzi, acquista esperienza e creatività e riserva anche qualche sorpresa. Come l’ultimo brano, “Figlio della Luna” che da canzone pop degli anni ’80 Ivan ha sapientemente trasformato in brano per sole voci maschili regalando emozioni e sonorità uniche. Inoltre, tra le note certamente positive, troviamo il rafforzarsi delle amicizie con i cori vicini e lontani.
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dalle associazioni
Numerose sono state infatti le trasferte che hanno visto il coro muoversi per tutto il nord Italia, ospitati da cori amici. A Gennaio, subito dopo il “tour” natalizio, i coristi erano a cantare a Parma. Gli amici del coro S. Benedetto hanno infatti organizzato una rassegna in una delle chiese del centro storico emiliano. Così il coro Pasubio ha reso la visita che gli amici del S. Benedetto ci avevano offerto alla fiera di S. Luca. Altri appuntamenti per il coro sono stati una rassegna a Valdobbiadene, dove il nostro sodalizio è stato invitato per la presenza nel repertorio di brani inediti. E poi ancora la fiera della coralità a Verona dove il coro si è esibito in un concerto nel centro della città scaligera. Per finire, poco prima delle ferie, con la tradizionale Rassegna d’estate, che il coro Pasubio ha organizzato a Vallarsa. A questa hanno partecipato, il coro Lavaredo di Padova e il coro di Inzino. Questa stagione purtroppo è stata punteggiata anche di note negative. E infatti in questi mesi il coro ha dovuto cantare più volte per amici ed ex coristi che se ne sono andati. È uno dei momenti più delicati per i coristi salutare in chiesa gli amici che non ci sono più. Un atto dovuto, necessario e sentito, e la musica che esce dalle voci tremolanti e commosse in questi momenti vale più di mille fiori. Così il coro ha salutato gli amici: Ottone Brun, che
per tanti anni ha cantato ed è stato strappato come uno dei “Fragili fiori” in modo improvviso. Giulio Giovannini che è sempre stato amico di tutti mentre il coro è sempre stato amico suo. Di lui ricordiamo l’allegria negli occhi mentre cantavamo con lui nella casa di riposo, mentre continuerà ad essere tra noi nella sua canzone “Finchè el sole la so corsa finirà”. Giuseppe Nave, anche lui vecchio cantore del nostro sodalizio, è stato chiamato da quel “Signore delle cime” che lo ha accompagnato in tutti questi anni. E Aldo Chiasera, una persona che in qualche modo si può dire che “era” il coro. Dietro al suo aspetto burbero si nascondeva una persona estremamente umana e una voce possente che sembrava non potesse tacere mai. Invece anche lui è stato chiamato da “Maria lassù”. Ognuno di loro ha lasciato qualcosa nel coro e in noi. E se in un’orchestra uno strumento che si rompe sarà sostituito da uno uguale, in un coro se viene a mancare una voce, quella che la sostituirà non potrà mai regalare gli stessi suoni e le stesse emozioni.
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Gym Valley Si inaugura la palestra a Parrocchia, finalmente opo un anno e più di peripezie burocratiche, lavori di ogni tipo e di attesa, la nostra associazione Gym Valley, fondata da Andrea Martini, Andrea Robol, Michele Cobbe, Francesco Broz, Emanuele Angheben, Leonardo Angheben, vede il frutto del suo costante lavoro. Ma spieghiamo in sintesi come si è giunti all’apertura della palestra. L’idea nasce fondamentalmente dalla convinzione che un centro sportivo di questo genere, qual è una palestra, non può non essere presente nella nostra valle. Oltre alla funzione sportiva infatti, può prestarsi come punto di ritrovo e di conoscenza per tutti noi della valle. Pertanto, all’inizio del 2009, il gruppo fondatore decide di costituire un’associazione senza scopi di lucro. Chiaramente aprire una palestra, seppure di dimensioni ridotte, richiede un investimento iniziale non indifferente. Per questo il Comune concede un contributo straordinario all’associazione. Anche i giovani si impegnano personalmente: richiedono un lotto di legna sulla Strada degli Eroi e vendono, in seguito, il legname tagliato. A questo punto sono pronti, carichi di buona volontà e in grado di acquistare un bel po’ di attrezzi per il loro obiettivo finale, ma prima occorre sistemare la sala che diverrà palestra. Per questo il gruppo si improvvisa azienda di pulizie e rimette
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Leonardo Angheben
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a nuovo la sala dell’ex cooperativa a Parrocchia. L’assidua ricerca degli attrezzi conduce i sei (ora diventati quattro) a San Donato, nel sud-est milanese. Qui trovano una palestra completa e in buone condizioni ad un prezzo vantaggioso. Occorrono più viaggi per portare gli attrezzi in Vallarsa. Ed è già il 1° Marzo 2010. Dal giorno dell’inaugurazione ha inizio l’attività vera e propria dell’associazione, cioè la gestione di una piccola palestra. Le persone che si iscrivono aumentano costantemente e si allenano quotidianamente (quasi), arrivando a superare quota venti. Il funzionamento dell’iscrizione è molto semplice, ogni iscritto deve attenersi a delle regole di buon senso e di rispetto, e viene inoltre dotato di una propria chiave di entrata, per favorire la sua attività fisica, senza così esser limitato negli orari. I soci fondatori sono molto contenti, soddisfatti e orgogliosi del loro impegno, della loro unità e della loro dedizione verso lo scopo finale, che è stato a tutti gli effetti raggiunto. Si adopereranno nel prossimo futuro per migliorare il servizio che forniscono alla comunità. L’associazione coglie l’occasione per ringraziare vivamente tutti coloro che l’hanno aiutata in qualsiasi modo, in particolare l’ente comunale che ha contribuito in maniera de-
terminante alla riuscita del progetto palestra. Proprio in questi giorni l’associazione valuta la possibilità di organizzare un corso di pilates. Se l’idea sarà concretizzata ne verrà data comunicazione.
chiunque voglia iscriversi alla palestra può chiamare: leonardo al 3495496147 andrea m. al 3478591353 andrea r. al 3930476152 michele al 3476195113 l’iscrizione in palestra costa: 50 euro per tre mesi di attività, 90 per sei e 150 per un intero anno.
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I Vigili del Fuoco Un nuovo furgone per i volontari Massimo Plazzer
vigili del fuoco di Vallarsa hanno ampliato il loro parco macchine. È arrivato ai primi di aprile nella caserma di Anghebeni il nuovo furgone polisoccorso; con l’arrivo della bella stagione (e delle moto sulle curve del Pasubio) il nuovo mezzo entra in funzione per garantire interventi più efficaci per incidenti stradali e non solo. Sabato 10 aprile, nella chiesa di S. Anna, il nuovo furgone è stato benedetto dal parroco di Vallarsa, don Andrea Fava. Vigili e allievi hanno poi festeggiato con una cena l’arrivo del nuovo mezzo e la chiusura di un anno di attività. Il furgone, un potente Volkswagen Transporter, è allestito a polisoccorso, quindi dotato di un po’ tutte le attrezzature “a secco” e in particolare quanto occorre per agire su incidenti stradali. Sul mezzo, allestito dalla ditta altoatesina Kofler Fahrzeugbau, sono presenti le pinze idrauliche, un generatore con una colonna fari per poter lavorare di notte, cuscini di sollevamento oltre ad attrezzi grandi e piccoli, estintori, polveri assorbenti e segnaletiche varie. «Il mezzo è attrezzato un po’ per tutti gli interventi – spiegava il comandante Mauro Stoffella presentandolo alla cittadinanza – sarà probabilmente il mezzo più usato per gli interventi perché ha un po’ di tutto ed è più versatile dell’autobotte. È davvero una bella macchina e siamo orgogliosi di averla anche se
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naturalmente si spera venga usata più per le esercitazioni che per incidenti veri.» L’occasione di festa è servita anche per tracciare un bilancio dell’attività del corpo nello scorso anno. Molti gli interventi, si è lavorato davvero tanto per la neve che ha provocato anche diversi incendi di camini ed incidenti vari. Nel corso della cena assieme al Corpo, anche il sindaco Geremia Gios e il vice sindaco Rino Darra hanno dimostrato il loro apprezzamento per il lavoro svolto dai 22 vigili del fuoco e dai 10 allievi.
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Il campeggio dei giovani pompieri Laura Rigo e Alice Arlanch
all’uno al quattro luglio si è svolto il campeggio dei vigili del fuoco allievi a Folgaria. Questa esperienza ci ha permesso di comprendere cosa vuol dire essere un vigile del fuoco. Il campeggio si è svolto così: il primo giorno ci siamo dedicati alla sistemazione nelle rispettive tende, abbiamo cominciato a fare conoscenze e ad ambientarci nel luogo mentre, il giorno dopo, è iniziato il campeggio vero e proprio con le manovre istruttive. Ci siamo radunati per poi essere divisi in vari gruppi con i quali abbiamo iniziato già da subito con le esercitazioni. Circa ogni ora ciascun gruppo si spostava in una diversa postazione assegnatagli per apprendere manovre differenti. Noi allievi di Vallarsa abbiamo operato nei seguenti campi: “apertura porte” che consiste nel riuscire ad aprire una porta, non chiusa a chiave, dall’esterno attraverso l’utilizzo di lamette metalliche; “creazione di un punto di sicurezza” per riuscire a calarsi da una certa altezza per salvare, per esempio, una persona in pericolo, “orientamento” attraverso cartine geografiche di un territorio e “ricerca dispersi”. Per riuscire in quest’ultima ci siamo recati in un bosco poco lontano dal luogo delle manovre e, allineandoci a due metri di distanza l’uno dall’altro lungo un lato del perimetro del bosco dove avremmo dovuto trovare il disperso, abbiamo incominciato a
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setacciare il territorio. Nel pomeriggio, invece, ci siamo dedicati alle manovre con le pompe. Nella prima ora ci hanno presentato tutti i tipi di pompa e la loro evoluzione nel tempo, nella seconda invece ci hanno spiegato come varia la pressione in base all’altezza e come si riesce a mantenerla sempre stabile. Una terza ora è stata usata per mettere in pratica quello che avevamo appreso nelle spiegazioni precedenti del pomeriggio con un’esercitazione da parte di noi allievi supportati dagli istruttori di Vallarsa. Nell’ultima lezione ci hanno mostrato le diverse altezze cui un gas può arrivare e come fare per verificarne la presenza in una stanza. Il giorno seguente, dopo una mattina di prove, abbiamo partecipato alla sfilata a Rovereto che finiva allo Stadio Quercia dove abbiamo dato il benvenuto al pubblico con manovre con l’utilizzo di
scale. La serata però si è bruscamente conclusa per colpa di un forte temporale che ci ha obbligati a fare ritorno al campo prima della conclusione. La domenica, l’ultimo giorno del campeggio, è cominciata con la sfilata per le strade di Folgaria e si è conclusa nel primo pomeriggio con un’adunata per i ringraziamenti generali, i saluti e le partenze per le rispettive sedi. Per noi è stata un’esperienza davvero travolgente e molto costruttiva. Naturalmente prima di partire per il campeggio ci siamo preparati facendo una manovra a Speccheri (la stessa poi riproposta in campeggio) con il nostro comandante. Ad ognuno era stato assegnato un ruolo ben preciso che permetteva a tutti di dare il proprio contributo nella ben riuscita dell’impresa. Si trattava di una simulazione d’incendio. Abbiamo lavorato con una pompa che dal fiume portava l’acqua al vascone montato pochi metri più in alto e da lì con un'altra pompa chiamata Canadese, attaccandoci una manichetta con lancia, abbiamo iniziato a spegnere l’incendio. Ma siccome essere un vigile del fuoco non vuol dire solo spegnere incendi ma anche salvaguardare la popolazione e prevenire eventuali incidenti nel campo in cui si opera, con l’auto botte (una volta imparato ad azionarla) ci siamo recati nel paesino di Bastianello per tenere sotto controllo il territorio nelle zone circostanti all’incendio.
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SAT di Vallarsa L'attività estiva del gruppo Excelsior Luciano Pezzato
iamo nel pieno dell’ estate e quindi anche della nostra attività che si concentra prevalentemente nei mesi estivi. Dopo una prima uscita sul sentiero n° 117 per Passo Buole ripulito nella parte alta da diverse piante che ostruivano il passaggio e una seconda sul sentiero Baglioni per verificare lo stato delle corde, delle staffe e della segnaletica, abbiamo momentaneamente sospeso la manutenzione dei sentieri, che riprenderemo a settembre perchè impegnati nelle altre attività ed escursioni estive. La nostra prima escursione è stata fatta al Rifugio Sette Selle e Lago di Erdemolo sul Gruppo del Lagorai. E’ stata proprio una bella escursione! Aiutati anche dal tempo e da un bel gruppo di Satini. Sono poi incominciate le passeggiate in Valle in collaborazione con altre associazioni, seguendo e accompagnando le comitive lungo i sentieri che attraversano i nostri boschi e le malghe. Con la biblioteca si è tenuto un corso di fotografia durante il quale sono state fatte tre uscite in ambiente montano: sulle Malghe di Campogrosso con partenza da Camposilvano, su quelle del Pasubio con partenza da Malga Valli e l’ultima in Val di Fumo. Con Pasubio 100 anni abbiamo fatto un’ escursione sul Corno Battisti con partenza da Anghebeni.
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Con i bambini della colonia estiva di Raossi una passeggiata naturalistica alle “Prache”. Con i ragazzi di “Vallarsiland”da Riva di Vallarsa, attraverso alcuni paesi della Valle e la diga di Speccheri, visitando dapprima il caposaldo del Parmesan, passando poi per Speccheri, i Poiani, la diga, Piano, Parrocchia e la Chiesa arcipretale giungendo alla nostra sede al Ber-
saglio dove abbiamo preparato per loro un grande “Pasta-Party”. Tutte le altre numerose manifestazioni sono contenute nel calendario estivo del comune di Vallarsa oltre che nel nostro libretto SAT che ogni socio possiede. Auguro così a tutti di trascorrere una buona estate partecipando anche alle nostre escursioni.
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Pasubio 100 anni Sulle orme della nostra storia l’associazione
gni territorio, ogni comu- pleto progetto, che nità, ciascuno di noi, ha nelle intenzioni una propria Storia da rac- potrà portare all’atcontare. tenzione di molti apVicende di tutti i giorni, avveni- passionati i risvolti di menti che la Storia stessa ha deli- un esodo prima, di neato, scolpito e resi indelebili, solo battaglie e distruse però qualcuno o molti hanno ope- zioni poi, e di un rato per preservarne la memoria. mesto e terribile riStoria e memoria sono le due pa- torno per finire. role chiave di una comunità: senza Stiamo raccola conoscenza del passato non c’è gliendo frammenti futuro, e senza memoria non c’è la di vita vissuta, meconsapevolezza del passato. La Val- morie per lungo larsa, come tutte le aree di monta- tempo lasciate nelgna, ha vissuto una storia molto l’oblìo, racconti che travagliata e sempre subìta; gli stanno smarrendo il loro filo logico. eventi di ogni tempo hanno agito, Questa è la parte del progetto che sia nelle vicissitudini umane che in più ci sta a cuore: ricostruire, attraquelle del territorio, facendola da verso i ricordi e gli oggetti di allora, padroni. e con il contributo di molti, la Storia La stessa Grande Guerra ha por- della valle negli anni che precedettato vicino alle nostre case le batta- tero e seguirono la prima Guerra glie di due eserciti, amici e nemici Mondiale. nello stesso tempo; la nostra valle Il territorio che ci circonda già ci non se l’è di certo cercata, ma una da una mano e racconta il suo pasvolta di più, volente o nolente, si è sato: a quasi cent’anni di distanza si ritrovata a scrivere la storia che ha presenta con le sue cicatrici, a mò di lasciato a noi tangibili e significativi trincea, appena appena sopite, resegni di quel tempo. stituendone intatta la carica evocaLeggiamo che a cura di varie asso- tiva che, se debitamente valorizzata, ciazioni, perlopiù a livello provin- potrà trasmettere e far rivivere ciale, le vicissitudini legate alla quelle sensazioni che percorrevano Grande Guerra vengano portate le decine e decine di chilometri di alla luce e debitamente pubbliciz- trincee e le centinaia di metri delle zate. gallerie. L’Associazione Pasubio 100 anni, Ecco che allora dei gruppi di vonel corso del 2009, ha avviato e lontari, che sono i primi soci dell’asreso operativo analogo e più com- sociazione, hanno avviato le
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ricognizioni e raccolta dati sul territorio, a partire dalle trincee di fondovalle alle gallerie del Corno Battisti. Poi verrà il tempo delle visite nelle case, dove ci si auspica venga concessa la visione, e se di gradimento la catalogazione, degli oggetti/ricordi/memorie ancora celati e segreti. Questo scampolo di Storia, che è comunque la parte più significativa e a noi vicina, ha bisogno di essere raccontata da tutti; perché ognuno conserva una sua piccola o grande tessera di questo puzzle di nome Vallarsa prima-durante-dopo la Grande Guerra. Una serie di volontari di Foppiano, Obra, Matassone, Raossi hanno già avviato con profitto le operazioni di mappatura e di ricerca; altri si stanno organizzando, ma stiamo aspettando anche te, perché il tuo contributo è indispensabile!
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Ferrari Club Vallarsa La Caretera entra nel campionato provinciale Stefania Costa izzarre macchinine si sono sfidate, domenica 18 luglio, sul percorso tra Bruni e Riva. La Caretera, la gara organizzata dal Ferrari Club di Vallarsa, è diventata una delle gare del “Trentino race cup”, il campionato provinciale di bolidi senza motore. Gli spettatori, per le quattro ore di durata della competizione, hanno potuto guardare veicoli di tutti i tipi lanciarsi negli 800 metri di discesa che uniscono i due paesi della valle. C'erano prototipi da gara aerodinamici e affusolati, macchine sgargianti e alcune molto originali e stravaganti. In gara si sono cimentati un bottiglione di amaro, un bruco giallo, un carretto, una jeep da guerra, una botte che spruzzava al suo passaggio gli spettatori, e pure due assi incrociate con sterzo e ruote. E questo solo per citarne alcuni. In pratica c'erano macchinine di tutti i generi e per tutti i gusti, tutte senza motore e con tanti freni, indispensabili per fermarsi dopo la linea del tragurdo. I kart infatti (non tutti per essere precisi) hanno sfrecciato tra gli ostacoli del percorso superando adirittura i 62 chilometri orari. «In gara c’erano 25 bolidi, 15 monoposto e 6 biposto, piloti di tutte le età (anche un ragazzo di soli 17 anni, seguito dal papà) ed equippaggi provenienti da diverse zone del Trentino, da Appiano, da Castel Selva e Levico, ma anche dall'Alto Adige e dal vicentino» spiega Claudio
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del Ferrari Club. «Questo ci ha fatto molto piacere. E' un modo diverso di far conoscere la nostra valle». Ogni vettura, costruita in modo artigianale secondo alcune direttive, ha fatto 3 discese. La migliore delle performance è servita per stabilire le classifiche.
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classifica simpatia/originalità: 1) Quattro assoti, sergio pedrini di lasino (tn) 2) montenegro car, gian luca berti e Jenny michelotti di pranzo di tenno (tn) 3) bot, pezzato enzo di vallarsa (albaredo) 4) full metal karret, gianluca denurtas di sarcedo (vi) 5) zocca, giorgio zanollidi trambileno classifica biposto: 1) el bonin 53”23 2) bruco mobile 1'02”84 3) montenegro car 1'02”98 4) full metal karret 1' 03”65 5) Quattro assoti 1'04”07 classifica monoposto: 1) blu rocket 49”30 2) bar spiaggia 49”39 3) big fish 49”77 4) green mamba 52”70 5) the passion 52”82
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Centro studi museo etnografico Notizie dal Museo Aldina Martini
’obiettivo del Centro Studi Museo Etnografico Vallarsa da oltre un decennio è quello di offrire attraverso interventi culturali e di vario interesse, a residenti e agli ospiti in valle, la possibilità di incontri importanti e piacevoli. Il programma dell’attività prevista per il 2010 è iniziato con i primi appuntamenti a metà giugno con la partecipazione, con uno spazio espositivo, alle Feste Vigiliane a Trento. Contemporaneamente si è intensificato il lavoro per la messa in opera
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dell’arredo urbano progettato su tutte e due le sedi museali. Un lavoro impegnativo, sia dal punto di vista economico, che si è potuto realizzare con la partecipazione ed intervento con la legge provinciale sui Patti Territoriali, e per l’impegno di forza fisica, di tempo e capacità tecniche, che ha visto impegnati i volontari in aiuto ai tecnici nella predisposizione e nel montaggio della nuova tensostruttura adiacente alla sezione agricola e della capannina in legno sul piazzale della ex scuola.
Oltre a queste innovazioni si aggiungono l’arredo interno con le sedie e il nuovo impianto video che consente di realizzare proiezioni video-voce idonee. Il Centro Studi Museo Etnografico Vallarsa si è visto inoltre impegnato con il Museo della Guerra di Rovereto per la preparazione e l’allestimento della mostra “Paesaggi di guerra” allestita presso il teatro comunale ed inaugurata il 3 luglio. Il giorno 4 luglio in contemporaneità all’inaugurazione della tensostruttura e dell’arredo si è allestita, nel soppalco della sede agricola, la mostra su: “I segni del sacro nella casa contadina”. Come già annunciato nel programma pubblicato in Vallarsa estate 2010 gli appuntamenti serali prevedono l’intervento di esperti che tratteranno argomenti interessanti per una approfondita conoscenza del territorio, della nostra storia partendo dai ritrovamenti fossili, fino alle forme di autogoverno della Comunità a partire dalla Carta di Regola del 1605. Da domenica primo agosto sarà visitabile la mostra dell’artista Luisa Rota Sperti che ha per tema “dalle Valli alle Vette…leggende alpine” unitamente alle sue installazioni di “Spaventa i passeri”. Altri incontri saranno con l’archi-
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tetto Marco Malossini che presenterà un suo studio su “I paesaggi potenziali delle Valli del Leno” e con il dott. Lorenzo Baratter che presenterà il suo libro “La storia dell’ASAR” (movimento sorto nell’immediato dopoguerra 39-45 che auspicava l’autonomia del Trentino). Il Prof. Enrico Casetti, accompa-
gnato dall’arpista Chiara Brun, decanterà le sue poesie dedicate alla nostra valle. Per ultimo, all’interno della manifestazione “Fra le rocce e il cielo” verranno ospitate le mostre fotografiche che saranno visitabili fino a fine agosto ed alcuni appuntamenti con gli scrittori di montagna.
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Movimento pensionati e anziani Festa del pensionato nella nuova sede L’associazione pensionati
’annuale appuntamento della “Festa del pensionato” ha proposto nuovamente un’occasione per presentare l’operato della nostra Associazione, evidenziando il lavoro svolto da tutti i nostri Volontari; ciascuno dà il proprio contributo, dedicando impegno e attenzione nella convinzione di rendere un servizio gradito e prezioso a tutta la collettività. L’Associazione, rientrata nella confortevole e accogliente sede ristrutturata, è sempre più protagonista e impegnata in progetti che coinvolgono tutti coloro che ne condividono ideali, scopi e finalità. L’aggiornamento dello Statuto ha confermato l’intento di rinforzare i
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legami di solidarietà e collaborazione all’interno della nostra Comunità. La buona partecipazione agli incontri-conferenze di vari argomenti organizzati con specialisti ha sottolineato il gradimento delle iniziative culturali proposte; le allegre e distensive passeggiate “alla scoperta degli angoli nascosti della valle” hanno permesso a tutti di passare dei piacevoli momenti, riportando spesso alla memoria sopiti ricordi d’infanzia. Importante impegno mantenuto periodicamente nel tempo sono le visite agli ospiti della casa di riposo “Don G. Cumer”, con i quali si è instaurato un forte legame affettivo
che, arricchendo le persone coinvolte, le stimola a portare avanti l’appuntamento. Ha suscitato un apprezzato successo anche la proposta della genuina cucina delle nostre ottime cuoche-volontarie, il pranzo comunitario proposto a cadenza mensile; esperienza che sarà ripetuta anche in futuro. Con la certezza che quanto finora proposto e fatto sia gradito, contiamo di proseguire con il massimo impegno il percorso intrapreso.
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Ciao “maresciallo” Il saluto a Ezio Rippa Caro Ezio, Il nostro è un saluto corale a nome del Movimento Pensionati della Vallarsa e vuole essere un grazie riconoscente per la tua amicizia e per quanto hai saputo donare in modo discreto e generoso. Eri contento della nuova sede così rinnovata, quasi ne andavi orgoglioso di quanto nel tempo si è potuto via via costruire. Il tuo mattone, caro Ezio, ce l’hai messo anche tu e tutti ricordiamo
la tua presenza attenta e disponibile alla collaborazione. Al tuo arrivo in sede venivi salutato con evidente slancio di simpatia e di affetto. Ti chiamavamo “il maresciallo”, riconoscendo nell’attività e nel servizio esercitato lontano dalla tua Vallarsa, la specificità di un ruolo, conservato nel tempo e che ti ha consentito di crearti e conservare amicizie ed affetti. Ora Ezio, molte cose ci appaiono in una luce nuova; non ci sono
L’associazione pensionati
grandi o piccole cose, ma il ricordo e il valore della persona, con i suoi gesti, con la semplicità del suo saluto e delle sue peculiari caratteristiche con i suoi valori. E’ così che conserveremo il tuo ricordo, con nel cuore una preghiera, perché il Signore ti accolga nel suo regno di amore e di pace e doni a tutti noi la capacità di cogliere come un dono la testimonianza del tuo servizio e i momenti più belli che ci hai saputo donare.
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Circolo culturale Malga Fratte Apre il nuovo MB Stefania Costa
etro, sasso e legno. La combinazione di rustico e moderno dà il benvenuto a chi entra nella sede ristrutturata dell’MB. Il Magna&Bevi negli anni ’70 era una malga in abbandono, sulla strada tra Passo Pian delle Fugazze e Camposilvano. Sistemata da un gruppo di amici e volontari “capitanati” dal dottor Mario Guerriero, la struttura è diventata un luogo dove ritrovarsi per mangiare e bere qualcosa in compagnia. Questa sua funzione negli anni si è rafforzata e l’MB, che sorge a pochi metri dal bivio per Campogrosso, è diventata un punto di arrivo e di partenza per chi decide di trascorrere una giornata tra le montagne della valle. Nei mesi scorsi la struttura è rimasta
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chiusa. Erano necessari dei lavori per sistemare e mettere a norma l’immobile. A metà luglio, giusto in tempo per non perdere l’intera stagione estiva, un MB, restaurato e ampliato, ha riaperto le sue porte. A gestirlo c’è Marco Piazza, che ha stipulato con il Comune di Vallarsa, proprietario dell’immobile, una convenzione per 19 anni. Chi entra nel locale si trova davanti il bancone in legno del bar, sulla sinistra una grande vetrata che permette di ammirare le montagne e sulla destra una sala per i tavoli, molto più ampia di quella che c’era prima. Nell’ampliamento interrato è stata creata una sala con ingresso indipendente per il circolo culturale “Malga Fratte”. Nello svolgere i lavori di sistemazione – spiega il gestore –
si è fatta attenzione a mantenere la struttura esistente. Il risultato è una commistione di rustico e moderno, che rende il posto caldo e accogliente e allo stesso tempo nuovo. Un occhio di riguardo c’è stato anche per l’utilizzo delle risorse rinnovabili per produrre energia. Per questo sono stati montati i pannelli solari e una caldaia a legna.
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dalle associazioni
Tra le rocce e il cielo Al via il festival della montagna Fiorenza Aste e Mario Martinelli
nche quest'anno si svolgerà, nella nostra Vallarsa, il festival TRA LE ROCCE E IL CIELO, giunto alla sua seconda edizione. Da giovedì 19 agosto fino a domenica 22, la valle sarà teatro di questa grande festa delle Alpi, con protagonisti di eccezione del calibro di Armando Aste, Enrico Camanni, Spiro Dalla Porta Xydias, Fausto De Stefani, Loredana Giongo, Luisa Jovane, Heinz Mariacher, Annibale Salsa, Mirella Tenderini e molti altri ancora, riuniti a celebrare, insieme al pubblico, i molti modi in cui si può declinare il vivere in montagna, oggi. Sarà un'occasione per discutere dei grandi cambiamenti a cui l'ambiente montano sta andando incontro, in questi anni di profonda trasformazione globale; ma anche per godere film, mostre, concerti, incontri con le tradizioni delle minoranze, escursioni nella natura intatta della Vallarsa. Con un occhio di riguardo verso i più piccoli: ogni pomeriggio personale esperto si dedicherà a coinvolgerli in laboratori artistici e musicali sulla natura e sulle tradizioni dei nostri monti. Numerose saranno le associazioni della Vallarsa coinvolte nell'organizzazione della manifestazione: oltre all'associazione Tra le Rocce e il Cielo, collaboreranno anche il Museo della Civiltà Contadina, la sezione SAT locale, gli Alpini, il Soccorso Alpino, il Circolo Lamber, le
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associazioni Pasubio 100 Anni, Cacciatori, La Primula, Arte e Crescita, e Vallarsa Vacanze. Sedi della manifestazione saranno il Teatro Comunale di S. Anna, il Museo della Civiltà Contadina, e il
"Baitel dei Orsi", tendone montato presso la pista ghiaccio, dove si troverà anche il punto informazioni del festival. Buona Festa della Montagna a tutti!
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Gruppo Alpini Vallarsa Gli ultimi sei mesi a … Cumerlotti on è mai facile iniziare un articolo che riassuma quello che il Gruppo ha fatto od abbia intenzione di fare. La paura di auto – incensarsi è grande e altrettanto è quella di prendersi delle critiche … Allora, come sempre, diremo che non siamo stati fermi e che abbiamo cercato, col nostro stile, di fare qualcosa, da soli, o collaborando con chi ce lo ha chiesto, sempre con serietà, ma anche con tanto … divertimento. Sto pensando, p.es., alla pastasciutta organizzata per i bambini delle elementari al laghetto dei Poiani o a quella per i bambini di Vallarsiland alle Siebe. I numeri dei partecipanti hanno sempre superato le tre cifre e l’impegno, come si può capire, non è stato piccolo. Ma la bravura dei nostri cuochi e la loro abilità culinaria è così proverbiale che tutti i bambini (e gli adulti presenti) sono rimasti molto soddisfatti. Credo che non ci sia soddisfazione più grande, del resto, che il sorriso di un bambino o di un bambino che venga col suo piatto a chiederti il bis, perché … la sua mamma un ragù così buono non lo fa! Ma questo è solo un aspetto della vita del Gruppo! Siamo stati infatti impegnati su più fronti. Da quello ludico: gita a Roma e adunata di Bergamo, p.es.; a quello più serio: benedizione del nuovo Gagliardetto, restauro del
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monumento ai caduti e recupero della nostra storia, con ricerche d’archivio e passeggiate sul territorio, in compagnia di S.A.T. e “Pasubio 100 anni”, solo per citarne alcuni. Sembrano piccole cose, ma, alla fine, quando si tirano le somme, ci si accorge che le ore che si impegnano sono tante e che le persone con cui si collabora sono sempre poche e, purtroppo, sempre le stesse. A loro, però, deve andare il nostro ringraziamento e anche l’invito a non mollare. Viene quindi logico domandare l’impegno di tutti e sollecitare tutti a regalare un po’ del loro tempo al Gruppo o, per meglio dire, alla Comunità. Il tempo speso per il Gruppo, infatti, non va agli Alpini e non è degli Alpini, ma è sempre per la Comunità e della Comunità, qualsiasi sia l’aspetto in cui essa ci si presenta. Gli Alpini, al massimo, possono dare il necessario carburante per andare avanti, sul piano fisico (generi misti …), su quello spirituale (allegria, risate, battute …) e su quello … economico (il doppio, per tutti, di tutto)! Ritornando a cose un pochino più serie, da queste poche righe non può non uscire un ricordo per i nostri amici che, in questi ultimi mesi, sono “andati avanti”: Ottone, Ezio, Giuseppe. Di loro si potrebbe dire tanto, col rischio di cadere nella
Gregorio Pezzato
retorica. Mi limiterò a dire che la loro assenza si avverte e che il loro andarsene ci ha resi tutti più poveri. Erano delle persone che, ciascuna a suo modo, si era impegnata per il Gruppo e per la Valle. A noi, oggi, di loro rimane il ricordo, la nostalgia, l’esempio, l’impegno. Personalmente, di loro, posso dire che li ho conosciuti tardi. Non come nome, è vero, ma, piuttosto, come Persone. Per ciascuno di loro, però, conservo dei flash, che provo a trascrivere, così come mi vengono. Di Ottone ricordo la passione con la quale mi ha portato a scoprire le trincee del Parmesan, la sua bonomia, la sua affabilità e il suo stile, da vero inglese, per certi versi. Di Ezio, il suo fermarsi a Cumerlotti la domenica mattina, dopo essere stato in … “Italia” a farsi un giro; le sue battute ed il suo senso di ospitalità, nel baito, lassù, sotto passo Buole. E di Giuseppe la sua passione per gli Alpini e per le tante cose che c’erano da fare, la sua statura imponente, le sue sfuriate, la sua diplomazia e i suoi occhi profondi. Anche quando lo andavo a trovare in ospedale, poche erano le parole sulla guerra che stava combattendo contro la malattia. Tanti, invece, erano i suggerimenti, le indicazioni, gli sfoghi per le gioie e per le amarezze – è giusto parlare anche di quelle – che nei suoi venti anni da Capogruppo aveva vissuto e provato. E oggi, che non c’è più, quando,
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p.es., ci si trova per il direttivo, la sua presenza qua e là la si avverte, intensa: “Con Giuseppe si era fatto così, detto così, progettato così ...”. A tutti loro, adesso, io voglio dire, semplicemente, “grazie” e, soprattutto, “sit vobis terra levis! “. Ve lo siete meritato, per tutto quello che ci avete dato. Ricordando questi amici che sono stati costretti a fare “zaino a terra”, il mio pensiero va anche a un’altra cerimonia che, sotto la neve, nel silenzio della chiesa di Camposilvano, abbiamo celebrato nello scorso mese di gennaio: la benedizione del nostro nuovo Gagliardetto. Al termine della messa, con Luigina, la moglie di Olivo, che ci faceva da madrina, ci siamo stretti attorno a quel “pezzo di stoffa”, che don Andrea ha benedetto, e che è il simbolo dei nostri cinquant’anni di storia, dell’impegno di quei tanti che, purtroppo, in questi anni, hanno raggiunto il “paradiso di Cantore” e di noi che, oggi, vogliamo continuare a portare avanti quegli ideali, con lo stesso impegno e la stessa passione.
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dalle associazioni
Le Penne nere in trasferta … a Roma
Claudio
Però, con la sapiente guida di Anrande successo ha avuto la trasferta a Roma, organiz- tonio e Giovanna ci siamo proprio zata, ad aprile, dal nostro resi conto di quanto sia bella la nostra “Città eterna”. Gruppo. Per me e per qualcun altro, poi, è La gita ha visto la partecipazione di oltre quaranta persone, fra alpini, stato davvero importante e bello simpatizzanti, mogli e fidanzate, per perché era la prima volta. In tre giorni abbiamo potuto visitare tre giorni di vera spensieratezza, le cose più importanti, come le bafolclore ed amicizia. Organizzata dal nostro Capogrup- siliche di San Pietro, con i musei Vapo Gregorio, per una rimpatriata ticani e la Cappella Sistina, S. Paolo, sui luoghi del suo studio giovanile, Castel S. Angelo, le numerose piazze ha avuto proprio in lui la principale e fontane, l’Altare della Patria, il defezione, per un problema clinico Colosseo, i Fori Imperiali e il Pan(ora risolto), che gli ha impedito di theon, tutto in un’atmosfera di serenità e spensieratezza. farci da cicerone.
G
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Noi, come Alpini, ci abbiamo messo del nostro, con colazioni, spuntini e tanta buona volontà per rendere piacevole ed unica questa meravigliosa gita. I momenti passati assieme hanno davvero contribuito ad alimentare il nostro spirito di unione e siamo tornati a casa, in Vallarsa, davvero più ricchi. Arrivederci alla prossima trasferta. Ciao
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dalle associazioni
Gli Alpini ricordano Giuseppe Nave orrevano gli anni ’80. Nel corso della rituale cena sociale di metà gennaio, al termine della votazione, gli scrutatori dichiaravano eletto Capogruppo Giuseppe Nave, il “Bepone”, come lo chiamavano tutti. Riceveva il testimone da Maurizio Aste. Probabilmente, allora, Giuseppe non lo sapeva ancora, ma il suo mandato sarebbe durato per più di vent’anni. Quasi quanto il papato di Pio IX! Vent’anni: due parole facili a pronunciarsi, ma lunghe, lunghissime da vivere, portando il Cappello in testa. Farlo, non è stato, per Giuseppe, semplice folclore. È stata una missione e, soprattutto, un modo di essere e di rapportarsi, fondato sull’impegno, la passione, il senso civico e anche l’allegria. In questo è stato erede e custode di quel “rigagnolo di valori”, oggi più che mai validi, che è sgorgato più di 90 anni fa sulle nostre montagne e che, anni dopo, si è ingrossato nelle pianure della Russia e in tutte quelle altre situazioni in cui gli Alpini sono stati presenti. Dire chi sia stato, farne un ritratto, cioè, non è facile. Alto, imponente, barba da … alpino; burbero, forse, ma da lontano; voce possente e cuore da bambino, sono le prime cose che vengono in mente. E poi ancora paziente, diplomatico, caparbio, irruento … Sembrava di aver a che fare, talora, con le nostre montagne, i cui umori, talora tempestosi e tormentosi, si aprono ad aurore che indorano tutto o a tramonti infuocati. E anche gran trascinatore, coinvolgente, insistente …
C
Ed è stato proprio grazie a queste sue doti che ha preso inizio la grande stagione dei recuperi: del cimitero militare di Anghebeni e di quello del Cheserle e delle baite di malga Frate, ora diventata colonia estiva per i bambini, di malga Morbi e del casello dei Cumerlotti, che è stata, fra le sue creature, quella più riuscita. Poche sedi, senza tema di essere smentiti, possono reggerne il confronto! Ma non sempre è oro, tutto quello che luccica. Se è vero che queste cose sono state realizzate grazie alla sua caparbietà e al suo essere sempre in prima fila, che sono riuscite a coinvolgere molti di noi, in un contributo sempre appassionato e appassionante, è altrettanto vero che, spesso, c’erano mugugni, brontolii e qualche accesa discussione perché le sue idee o il suo modo di vedere le cose non era sempre condiviso o non collimava con quello di qualcuno. Mai, però, si è andati oltre al buon gusto e sempre il buon senso e il condividere certi ideali hanno avuto il sopravvento. La volta dopo, infatti, si riprendeva: la cazzuola in una mano e un bicchier di vino nell’altra; il sudore sulla fronte e lungo la schiena ed il sorriso sulle labbra … Sul declinare di questi ricordi piace ricordare, ancora, il suo impegno, quasi quotidiano, per l’Associazione (funerali, riunioni dei Capigruppo, manifestazioni alpine, adunate nazionali); e la sua preoccupazione per la cerimonia di monte Corno, organizzata assieme agli Alpini di Vanza. Quando se n’è andato, nel giorno del suo funerale c’erano il sole
gruppo Alpini di Vallarsa
e tanti alpini. Una rappresentanza per ciascuno dei 19 gruppi della zona di Rovereto. Basta questo per dirci chi era e che cosa ha fatto Giuseppe, più di tante parole. Però, quando abbiamo intonato il Signore delle cime, lo abbiamo visto, Alpino nella tormenta, lottare contro la sua malattia, scontrarsi con una quotidianità che faticava a comprendere e confrontarsi con le sue paure, le sue ansie, la disillusione e la speranza. Abbiamo intuito la sua profonda umanità e siamo stati costretti a riflettere sulla lezione che ci ha lasciato in eredità. Ci auguriamo che oggi, dopo la bufera, nel cielo di Giuseppe sia tornato a risplendere il sole! Per questo, in segno di riconoscenza per la sua lunga attività e per tutto quello che dalla sua sensibilità e dalla sua passione è nato, abbiamo deciso di ricordarlo, la seconda domenica di settembre, dedicandogli una delle due sale della nostra Sede. Ciao, Giuseppe!
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i nostri studenti
Dottore, dottore, … continua la ru brica dedicata ai neolaurea ti della nostra valle nella quale ri p o rt ia m o una breve sin tesi delle tesi discusse. speriamo di non esserci d im enticati di nessuno. in questa eventu alità rimedieremo nel prossimo numero.
studente: plazzer mass imo università iuav di vene zia corso di laure a in scienze dell’architett ura data di laure a: 29 luglio 2 010 voto: 103/110 titolo tesi: po rtfolio
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er la laurea triennale della facoltà di architettura non è richiesta una tesi ma solamente la presentazione di un portfolio che racconta l’esperienza dello studente nei tre anni.
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Si tratta quindi di una selezione dei lavori svolti nel corso di laurea, in particolar modo i laboratori progettuali. Per questo per illustrare la mia tesi ai lettori di Vallarsa Notizie propongo una selezione di alcune immagini relative a progetti che ho affrontato.
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dai lettori
Peter Pan sul palcoscenico... un viaggio tra sogni e realtà Gloria Pezzato
iete sicuri che Peter Pan sia solo un personaggio di fantasia? Uno spigliato ragazzino che vive sull’Isola che non c’è circondato da fate, indiani e pirati? Non abbiamo forse tutti un piccolo Peter dentro di noi che ogni tanto… forse troppo raramente…ci fa sentire ancora bambini, ci fa sorridere ed essere felici? Questo è il filo conduttore di “Io sono Peter Pan”, lo spettacolo realizzato con il contributo dell’assessorato alla cultura di Vallarsa, andato in scena al teatro di S.Anna il 1 Giugno. Uno spettacolo interpretato e scritto dagli attori sotto la guida della regista Annalisa Morsella. Sul palcoscenico un numeroso gruppo formato da persone di ogni età bambini, adolescenti e adulti insieme per dare vita ad un viaggio tra il mondo reale e caotico e il magico mondo di Peter Pan con fate variopinte che prendono il the e pirati indaffarati tra piani d’attacco e lezioni di buone maniere. Un adulto e un bambino ripercorrono la favola di James Barrie per mostrarci come questa sia profondamente inserita
S
attori :
nella nostra quotidianità senza che noi ce ne rendiamo conto. La storia ci insegna che basta aggiungere un pizzico di fantasia e spensieratezza nella nostra vita per farci sentire più leggeri…e perché no, farci volare.
camilla angheb en, fabiola angheb en, mirella astfeller , angelica bergam o, sofia be rgamo, lisa cor nali, giada g asperini , eleonor a iseppi , ornella martini, stefano nave, gloria p ezzato, sabrina pezzato , mattia p ezzato, grazian o stofel la marco z ulian.
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dai lettori
Vallarsiland, il paese dei ragazzi orse qualcuno non se ne è accorto ma per due settimane, le ultime del mese di luglio, la Vallarsa è stata invasa da bambini e ragazzi. Tra Riva e Cumerlotti 152 ragazzi delle scuole elementari e medie che arrivavano, oltre che dalla nostra valle, da Rovereto, Sacco, Mori e da tutta la Vallagarina hanno fondato Vallarsiland, il paese dei ragazzi. Una simulazione contemporanea del mondo degli adulti, dove i più giovani lavorano, ricevono uno stipendio giornaliero che possono spendere all'interno della città (al bar, in negozio, nel salone di bellezza), eleggono i propri rappresentanti in Comune e nei Consigli d'amministrazione di cooperativa e Cassa Rurale, si confrontano, protestano e si divertono. Ma chi meglio di uno dei protagonisti di questa esperienza può spiegare in cosa consiste il progetto promosso dall'associazione Albora di Mori nella nostra valle?
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Buongiorno a tutti Prometto: sarò breve... mi trovo al salone "Ricci & Capricci" e mi sto acconciando per la festa di chiusura di un evento speciale. In strada odo il rumore dei go kart che sfrecciano da una parte all'altra del paese. Le urla del postino, il profumo dei dolcetti appena sfornati, le luci accese in cooperativa... ah, che pace! Oh, ma che sbadata! Non mi sono ancora presentata: salve a tutti, signore, signori, ragazzi, bambini, cittadini, io sono il sindaco di Vallarsiland, Stefania Raoss.
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Voi direte: "il sindaco di che?! Poi, a tredici anni e mezzo?! Ma chi vogliamo prendere in giro! Che sciocchezza!" e qui vi sbagliate. Io sono il primo cittadino di un luogo particolare, dove non ci si annoia mai: amministro, in sintonia con i miei colleghi, il Paese dei Ragazzi, che si trova a Riva di Vallarsa e dintorni. Un allegro borgo spensierato e rumoroso, però molto molto accogliente. In questa cittadina si incontrano volti conosciuti: il postino, l'oste, il barista, il ballerino, l'artista di strada, il falegname, il giornalista, il fotografo ed io sono fiduciosa nelle mani di una parrucchiera esperta. Sapete però qual è la cosa strana? È che tutti i lavoratori hanno un'età compresa fra i 6 e i 14 anni. Curioso, non è vero? Se anche voi state camminando per le vie di Vallarsiland e vi state stupendo per quello che accade, niente paura. Il
Stefania Raoss
progetto è stato sviluppato dal gruppo Albora di Mori. Si tratta di vari laboratori realistici e creativi che permettono a noi ragazzi di vivere un'esperienza unica: possiamo sperimentare il "mondo dei grandi", del lavoro e del commercio partecipando a queste attività. Un modo simpatico per passare il mese più caldo dell'estate in compagnia. Dove? L'ho già specificato: a Riva di Vallarsa e a Cumerlotti. Immersi nel verde e in totale autonomia possiamo crescere ed imparare cose nuove, utili per il nostro futuro, che ci sembra molto più vero e vicino, partecipando ai vari laboratori proposti, oltre 40. In questo modo ci abituiamo ad avere delle responsabilità. È stata per me un'esperienze significativa. Tutto molto realistico e molto simpatico, bello, allegro. Se l'anno prossimo dovesse ripetersi questo evento,
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dai lettori
consiglierei a molte persone di prendervi parte. E, ovviamente, ci tornerei. Magari non vestendo i panni di sindaco, ma quelli di semplice e umile lavoratore, però ci tornerei. Oh, mamma mia! Mi stavo dimenticando di illustrarvi la mia (e quella di tutti i lavoratori) giornata-tipo: alla mattina lavoro lavoro lavoro, pranzo e una piccola pausa, poi ancora lavoro lavoro lavoro (qualche volta anche consiglio comunale) ed infine gioco in compagnia e si torna a casa. Il mercoledì festività e quindi gita. Venerdì, giornata importante (è quella per cui mi sto preparando): arrivano i genitori! Dopo la cena offerta dal "Circolo Lamber", lo spettacolo in loro onore e i saluti e ringraziamenti finali. Ok ok, lo ammetto: non sono stata affatto breve, però ne è valsa davvero la pena. Mi affretto dunque a salutarvi, ma prima permettetemi un ultimo ringraziamento. Ringrazio per prima l'associazione Albora di Mori (in particolare Gigi e Marina), gli animatori, le tante associazioni che ci hanno aiutato ed hanno permesso la riuscita di questo evento straordinario, il ristorante albergo "Passo Buole" che ci ha offerto il pranzo ogni giorno, i ragazzi, i gentili signori che hanno messo a disposizione i loro portici e tutte le altre persone che hanno contribuito in maniera diretta e non all'iniziativa. Per ultimo (ma non meno importante) ringrazio il Comune di Vallarsa e, a nome di tutti i miei cittadini, voi e la vostra attenzione. Arrivederci, all'anno prossimo!
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dai lettori
Fotografie a Campogrosso e mostre fotografiche possono arrivare anche sulle montagne. Alla fine di giugno chi è salito al rifugio Campogrosso, ha potuto ammirare gli scatti di Giorgio Broz, custode forestale di Vallarsa e fotografo per passione. Le 50 fotografie della mostra “Immagini dell’ambiente montano” raffigurano particolari, grandi panorami, nuvole, fiori ed angoli della Vallarsa. Nella sala polivalente “ Gino Solda'” al rifugio, domenica 27 giugno è stata fatta anche una proiezione di diapositive dello stesso Broz e sono stati presentati due libri, uno di liriche in dialetto veneto, “Ariruè”, e uno di racconti, “Lilò”, della poetessa di Valli del Pasubio Marialinda Cicchellero. Entrambi i libri sono illustrati con immagini scattate dal forestale. «Voglio fare un sincero ringraziamento a chi ha visitato le mostra ed ha magari lasciato una dedica, un appunto e una critica» dice Giorgio Broz.
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dai lettori
Da Matassone la campionessa di lancio del martello una campionessa del lancio del martello e nelle sue vene scorre sangue vallarsero. Si chiama Giorgia Nave, ha 20 anni, frequenta il corso di Beni culturali all'Università di Trento ed, oltre a studiare, ha una grande passione che coltiva da anni: il lancio del martello. La giovane, che vive a Sacco con i suoi genitori e il fratello, ama la Vallarsa e spesso trascorre le sue giornate a Matassone, dove abita sua nonna Vittoria. Fin dalle elementari Giorgia, ha frequentato le palestre dove si dilettava in tutte le discipline dell'atletica leggera, finchè il suo allenatore Giampaolo Chiusole non si è accorto del suo talento nel lancio del martello. Una specialità in cui il lanciatore, dopo aver effettuato 3 o 4 rotazioni nella pedana facendo girare il martello sopra la testa, deve cercare di scagliare l'attrezzo (una sfera d'acciaio legata con un cavo di acciaio a un'impugnatura) il più lontano possibile. Così Giorgia ha cominciato ad allenarsi con costanza ed impegno ed ha raggiunto grandi risultati sin dalle categorie giovanili. E' diventata la più forte atleta trentina in questa disciplina ed è riuscita a conquistare diversi record imbattuti da anni. La ragazza originaria di Matassone però non si è fatta notare solo in regione. Da subito è diventata una delle atlete più forti nel panorama italiano, sempre ai primi posti nelle competizioni nazionali. Lo scorso 19 luglio, a Pescara, Giorgia
È
Veronica Costa
ha partecipato ai campionati italiani di atletica leggera. Lanciando il suo martello a ben 49 metri ha conquistato la medaglia di bronzo al suo primo anno nella nuova categoria, quelle della Promesse. Sul podio l'atleta, tesserata con la società “Crus Pedersano”, è salita grazie a un duro lavoro e tanta dedizione per la sua disciplina, basta pensare che la lanciatrice si allena cinque volte alla settimana. Facciamo quindi i complimenti a Giorgia e le auguriamo grandi soddisfazioni per la sua promettente carriera, orgogliosi che una campionessa del suo calibro sia originaria della nostra valle.
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dai lettori
Qualsiasi altra cosa il viaggio ti porti iaggiando per le montagne di mezzo mondo ho sempre provato un po’ di nostalgia di casa, a volte molta come mi è successo in questa spedizione. Nostalgia soprattutto delle persone che amo e che costituiscono senza ombra di dubbio la cosa più preziosa che possiedo. E sempre la nostalgia era più grande quanto più alto era il pericolo e la difficoltà della montagna o della parete che affrontavo.
V
So bene che questa sensazione è legata anche allo stato di tensione che porta con se una scalata rischiosa e lontano da casa, ma neanche gli anni e l’esperienza sono riusciti a lenire un po’ questa sensazione sgradevole. In alcune spedizioni a cui ho partecipato ho visto alcuni compagni tornare a casa in anticipo, un po’ per colpa dell’ambiente severo a cui qualcuno non era preparato, ma anche e soprattutto per il fatto di non aver vicino i propri affetti.
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È curioso, a volte ci consideriamo dei duri senza bisogno di niente e di nessuno se non della nostra libertà, ma spesso appena partiti già non vediamo l’ora di tornare, magari con la cima o la parete già in tasca. In realtà dopo i primi giorni di sconquasso emotivo ci si abitua presto ai nuovi ritmi di vita che mirano tutti ad un unico obbiettivo: salire, salire e salire ancora. Per noi alpinisti a questo infine si riduce la nostra attività, in questo riponiamo le nostre speranze, i sogni e le ambizioni. Il modo in cui saliamo e lo sguardo sul mondo che conserviamo distingue poi il nostro valore anche come essere umani. Da tempo ho smesso di mitizzare la figura dell’ alpinista che in realtà non è che un uomo come tutti gli altri e che quindi riflette pregi e difetti della società nel quale vive. È fuori dubbio comunque che in Patagonia ho spesso incontrato scalatori che poi sono diventati anche dei veri amici. Ho la netta sensazione che in alcune zone del mondo come in Himalaya ad esempio, questo non sia possibile. Forse su queste montagne a sud del mondo lo sguardo degli alpinisti è rimasto più umano ed equilibrato che altrove e probabilmente questo è anche merito del calore e dell’amicizia che il carattere degli Argentini porta con sé e che finisce col “contaminare” anche chi viene da fuori. In questo viaggio sono partito da solo e con il mio amico argentino. Cercheremo di scalare una bellissima torre di granito nel gruppo del Cerro Torre. La montagna è davvero spettacolare,
Luca Campagna
è stata salita una volta sola e la voglia di aprirvi una via nuova, legando così i nostri nomi a queste pareti, costituiscono una motivazione davvero forte e che ci farà sopportare grandi fatiche. I lunghi periodi di inattività che il clima patagonico costringe rimandano però spesso il pensiero verso casa. Cerco di farmi forza pensando a quanti lunghi mesi, se non anni, di lontananza, hanno dovuto subire le generazioni di esploratori, alpinisti e marinai precedenti alla nostra. Penso a chi è stato lontano da casa per la guerra, per la prigionia o perché emigrato in qualche paese lontano a cercar lavoro. Penso che non mi devo lamentare, sono qui con la fortuna rara di inseguire un mio sogno volontariamente e non a tutti questo è concesso. Ripenso ad uno dei più grandi alpinisti di tutti i tempi, a quel Renato Casarotto che compiva imprese estreme in luoghi lontani e spesso senza compagni di cordata. Durante molte spedizioni però al campo base sotto la montagna, insieme a lui la moglie Goretta. È incredibile quanto possa rendere forti a volte l’amore di un altro essere umano. Cerchiamo di sfruttare questi primi giorni di tempo decente trasportando fin sotto la parete tutto l’equipaggiamento alpinistico, viveri, fornelli, gas, tenda e tutto quello che ci servirà per i giorni della scalata. A momenti di bufera selvaggia si alternano bagliori di cielo azzurro e montagne meravigliose. Sul ghiacciaio dove poniamo il campo base non una traccia di vita animale o vegetale, solo ghiaccio, sassi e valanghe. Non più quell’odore dei faggi australi e
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del verde della Piedra del Fraile, quel verde che ti entra nei polmoni. Con quasi tutto il materiale sotto la montagna possiamo tornare nel villaggio del Chalten a riposarci. Da qui aspetteremo, se ci sarà, una finestra di tempo accettabile di almeno un giorno o due per provare ad arrampicarci sulla torre. Chissà se questa sarà la montagna dei miei sogni, spesso ci penso. Una torre di granito con la vetta tempestata di neve, una via estetica e logica che sale verso la vetta e poi passaggi difficili su fessure di granito e canali ghiacciati e intorno il bianco dei ghiacciai ed un cielo blu intenso. I momenti di attesa nel sacco a pelo, le mani spellate per il lavoro sulla roccia, la gioia della vetta e la lotta in mezzo alla tormenta. Quanti ingredienti servono per comporre una salita perfetta e per far sì che un sogno diventi realtà!? Passiamo alcuni giorni nel villaggio ad aspettare.
Tra i locali del paese incontro gli alpinisti bellunesi che son qui per scalare il Torre; tra loro anche Manrico Dell’Agnola che mi dice di esser ospite nella casa che Egidio Gusmeroli possiede in paese. Conobbi Egidio dieci anni fa qui in Patagonia. Stufo della sua attività imprenditoriale si era trasferito qui mollando tutta la sua vita precedente per cercare qualcosa che lui stesso non sapeva ben definire. Dopo qualche anno ricevetti sue notizie da un comune amico venuto quaggiù per attraversare lo Hielo Continental con gli sci. Sembrava che l’irrequietezza di Egidio si fosse un po’ placata e che avesse trovato quel che cercava. Ora nella sua casetta qui al Chalten vive la figlia italiana che si è sposata con un gaucho argentino. Egidio ci ha lasciato da pochi mesi. Storie incredibili si incrociano in
Patagonia, sembra quasi che nel villaggio del Chalten i destini di molti uomini vengano condotti da qualche forza oscura e che qui restino imprigionati per sempre. Le bufere sulla montagna si susseguono da giorni e le previsioni non preannunciano nessun miglioramento. Molti climber hanno finito il loro tempo a disposizione e devono rientrare. Chi aveva il materiale sotto le pareti deve risalire appositamente per recuperarlo. Questo è l’alpinismo in Patagonia, per ora tocca questo lavoro allo svizzero Karstenz e al Ragno di Lecco Lorenzo Lanfranchi. David Lama attende da mesi di scalare in libera il Torre e nemmeno Salvaterra è riuscito a salire sulla “sua” montagna.
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dai lettori
...Nessun errore di valutazione, tanto coraggio ed esperienza, un’impresa quasi riuscita. Alpinisti completi, fortissimi e saggi che però la montagna non ha risparmiato di colpire con una violenza inaudita...
Fino ad ora questo è stato un anno che ha davvero lasciato poco spazio ai sogni alpinistici di tutti. I prossimi nella lista saremo noi? Patagonia, terra di sogni infranti diceva Cesarino Fava, il vero scopritore del Torre. Seppur alpinista, non si riferiva però ai soli sogni degli scalatori, bensì ai sogni di una vita migliore per le migliaia di uomini e famiglie che si stabilirono in queste terre desolate e solitarie sognando che le loro estancia potessero ingrandirsi e prosperare. Per molti però la fortuna non arrivò mai, solo lunghi anni solitari e di lavoro durissimo senza trovare mai pace.
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Paragonata alla loro vita, la mancata salita di una cima può solo far sorridere una persona con un minimo di obbiettività. Prendiamo quindi questi giorni di maltempo con filosofia; del resto la pazienza è la prima qualità richiesta ad uno scalatore patagonico. L’unico fatto che ci lascia davvero sconcertati è la tragedia capitata pochi giorni fa a Fabio Giacomelli ed Elio Orlandi. Nessun errore di valutazione, tanto coraggio ed esperienza, un’impresa quasi riuscita. Alpinisti completi, fortissimi e saggi che però la montagna non ha risparmiato di colpire con una violenza inaudita. Una guida alpina del Chalten, Lorenzo Viamonte, mi ha fatto vedere alcune sue foto notturne fatte due giorni prima della morte di Fabio in una rara finestra di bel tempo. Si vede il profilo del Cerro Torre nella notte, le stelle che brillano nel cielo ed una lucina a due terzi della parete strapiombante. La minuscola tendina persa nel buio del Torre che emette un bagliore nell’infinito come un sole lontano. In questi giorni chiuso nella tenda in mezzo alla bufera leggo queste parole di Esiodo dalle Opere e Giorni: «Zeus padre, una terza stirpe di gente mortale fece, di bronzo, nata da frassini, potente e terribile. Loro di Ares avevan care le opere e la violenza, ne pane mangiavano, ma d’adamante avevan l’intrepido cuore». A Fabio rivolgo questo pensiero. I giorni diventano presto settimane e siamo sempre chiusi in tenda, immobili sotto il tiro di bufere senza fine. Nella testa il pensiero di un alpinista che non
c’è più, le persone che sono a casa ad aspettarmi e i giorni che passano nell’apatia che l’immobilità porta. Giorni, settimane, mesi, unità di tempo che la montagna non considera neppure ma che per noi sembrano un eternità e che mettono a dura prova anche la motivazione più forte. A casa, pensare di trascorrere tanto tempo chiusi tra fragili tende di tela senza poter far nulla sembra un pensiero insopportabile. Eppure qui ci adattiamo anche a questo. In alcuni brevi istanti in cui il vento sembra non voler più spezzare i paletti della tenda proviamo a salire, ma sono tentativi senza speranza dettati solo dalla noia e dall’inattività che in alcuni momenti prende lo stomaco per quanto è insopportabile. Il tempo sembra scollarsi da noi, come la pelle delle nostre mani che cade dopo averle martoriate su questo granito tagliente. Quello in cui siamo immersi è un mondo di giganti e di pareti minerali che possiamo salire solo con la fantasia o al prezzo di fatiche a volte insensate. Non capisco come di notte riusciamo ad addormentarci, visto che per tutto il giorno e per più giorni di fila non facciamo altro che stare sdraiati a fissare il telo della tenda che sbatte a cinquanta centimetri dalla faccia. Probabilmente pensare tutto il tempo è più sfibrante che scalare e a volte la stanchezza sembra così grande che pare quasi come se qualcuno ci versasse il sonno direttamente negli occhi. Scendere a valle in quelle condizioni non è un tradire i nostri sogni, ma una necessità per la mente.
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dai lettori
In paese sembra di esser di colpo tornati in paradiso. L’erba verde e gli alberi ci danno più calore e conforto che il vedere altri esseri umani. Anche il sole qui ci scalda in un modo diverso. Sulle vie d’arrampicata sportiva vicino al villaggio e nella “cioccolateria” ritroviamo alcuni degli alpinisti più forti del mondo e ci fermiamo con loro a scambiarci notizie sui nostri obbiettivi, la meteo e consigli sulle migliori birrerie del Pueblo. I fratelli Hubert con la loro squadra, Tommy Ponholzer, Rolo Garibotti, Colin Haley e David Lama, Max Odell e noi, tutti riuniti a fare baccano sui tavoli del locale. Sembra quasi un ritorno alla vita dopo giorni e giorni di nulla in mezzo al bianco dei ghiacciai. I turisti che ormai arrivano a frotte al
Chalten, vedendoci così in gruppo ci guardano strano, ma non hanno dubbi su quel che siamo qui a fare. Siamo alpinisti e scaliamo montagne dure e bellissime e le nostre magliette lerce, i capelli arruffati e un concentrato di braccia molto più muscolose del normale sono lì a testimoniarlo. Per noi, però, è soprattutto sentire che forse non siamo dei pazzi solitari. C’è dunque qualcun altro che per mesi sacrifica la carriera e il lavoro, che soffre lontano da casa e dagli affetti per venire a vivere quaggiù dei momenti fatti di incertezza, momenti così duri e lontani da tutto che a volte ci sembrano quasi felici. Nelle forti strette di mano, negli occhi di questi uomini duri vedo la dolcezza e il senso di fratellanza che ci accomuna e che deriva tanto dall’aver visto mon-
tagne meravigliose, quanto nel porsi le stesse domande sul perché del nostro vagabondare per il mondo, sull’amore per la nostra casa e per le nostre famiglie, per le nostre compagne che ci capiscono e appoggiano nonostante le critiche di una società sempre più idiota e borghese. Saliamo ancora e poi ancora, frustati dalle bufere che non lasciano speranza e poi aspettiamo… per ripartire ancora appena il tempo sembra migliorare appena un po’. Non facciamo a tempo ad arrivare al campo avanzato quando vediamo una enorme corazza di neve, come poche volte si è visto negli ultimi anni, che viene pressata e incollata alle cime dall’urlo del vento. Basta un raggio di sole o un piccolo rialzo termico per vedere con sgomento crollare interi palazzi di ghiaccio sulle rocce che dobbiamo scalare. Proviamo a salire comunque ma non troveremo la vetta questa volta, non tracceremo la via nuova che sognavamo, lo sappiamo bene. Ma forse è proprio per questo che dobbiamo provare a salire ancora. È una cosa bellissima e gratificante partire per un viaggio inseguendo un sogno ed è un immensa gratificazione trovare o realizzare quello che si sperava. Ma è una cosa grande e che forse ti apre ancor più la mente il non trovare quello che pensavi bensì qualsiasi altra cosa il viaggio ti porti e che non ti saresti mai immaginato né sognato. Questo diceva Hermann Hesse in Siddharta e allora questo, forse, andiamo a cercare noi, domani in mezzo a quelle nuvole lassù!
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dai lettori
Le poesie della zia Lina
Graziella Rigo
«Sono stata a fare visita a mia zia Lina Dosso. Lei ha già l’età di 95 anni, ma la sua mente è molto lucida e memore di tutto. Mi racconta sempre aneddoti dei tempi passati ed io ne faccio tesoro. Si ricorda tutte le poesie imparate sui banchi di scuola. Pensate che si tratta di ben più di 80 anni fa. Tra quelle che mi ha declamato ho deciso di condividerne due che mi sembrano significative».
il Canuto Mentre il canuto compie il suo corso in grembo al nulla scende tra i più dimmi bambino senza rimorso l’estremo vale darle puoi tu? I discendenti 12 mesi che il morituro ti prodigò dimmi fanciullo se gli hai ben spesi oppur se l’ozio te li rubò? Su carte e libri hai sempre piegato la testolina con volontà? Oppur hai giocato più che studiato via dimmi tutta la verità… 54 | vallarsanotizie
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dai lettori
Vallarsa Quande me perdo ‘n mezo ai monti ‘nparo ‘l cantar de le acque E dele piante ‘l sonar d’n campanil distante che me par ‘l dialeto montagnaro, e soto ai foghi den tramonto ciaro sentà su l’erba contorna da tante…….. Oh! Margheritina dal vestito a stele Se te cavo le foie a una a una Senza farte tanto male voto mai dirme se stà vale bela la gavarà fortuna? L’ultima foia la me gà dito de Sì vallarsanotizie | 55
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dall’amministrazione comunale
Il comune delibera, il comune determina Pubblichiamo di seguito uno stralcio spazio non riusciamo a pubblicarle tutte larsa.tn.it nella sezione documenti ondelle delibere e delle determine dei Le potete trovare in versione integrale line. primi sei mesi del 2010. Per ragioni di sul sito del comune www.comune.val-
Delibere consiglio comunale 01 02
20.01.2010 20.01.2010
03
20.01.2010
04 05 06 07 08 09 10 11
20.01.2010 20.01.2010 20.01.2010 25.02.2010 25.02.2010 25.02.2010 25.02.2010 25.02.2010
12 13
30.03.2010 30.03.2010
14 15 16 17
30.03.2010 30.03.2010 30.03.2010 30.03.2010
18
30.03.2010
19 20
23.04.2010 23.04.2010
21
31.05.2010
22
31.05.2010
23
31.05.2010
24
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Esame ed approvazione verbale della seduta del Consiglio Comunale dd. 10.12.2009. Presa d’atto del bilancio di previsione per l’esercizio finanziario 2010 del Corpo Volontario dei Vigili del Fuoco di Vallarsa. Approvazione del bilancio di previsione per l’esercizio finanziario 2010 e pluriennale 2010-2012 e degli atti programmatici a corredo. Linee guida per la sospensione dell’uso civico delle malghe comunali Sospensione dell’uso civico di malga Streva per anni 14 ed operazioni conseguenti. Approvazione del Manuale di intervento per gli insediamenti storici. Esame ed approvazione verbale della seduta del Consiglio Comunale dd. 20.1.2010. Sospensione dell’uso civico di malga Boffetal per anni 5 ed operazioni conseguenti. Sospensione dell’uso civico di malga Zocchi per anni 5 ed operazioni conseguenti. Integrazione del Regolamento edilizio comunale Esame ed approvazione deroga urbanistica per la realizzazione dell’opera di interesse pubblico denominata: "centro di formazione Camposilvano di proprietà di La Fondazione Michelangelo dall’Armellina e Vittoria Rubbi” - p.ed. 1396 C.C. di VallarsaEsame ed approvazione verbale della seduta del Consiglio Comunale dd. 25.2.2010. Approvazione dello schema di convenzione con il Comprensorio della Vallagarina per l'assistenza tecnica in materia di predisposizione delle certificazioni di destinazione urbanistica. Sospensione dell'uso civico di malga Monticello/Buse per anni 5 ed operazioni conseguenti. Sospensione dell'uso civico di malga POZZE per anni 5 ed operazioni conseguenti. Sdemanializzazione di particelle diverse per regolarizzazione ripristino libro fondiario. Ratifica deliberazione della Giunta Comunale n. 32 di data 23.03.2010 recante: "Esame ed approvazione prima variazione di bilancio e storno di fondi anno 2010". Approvazione schema di Statuto della Comunità della Vallagarina, ai sensi dell'art. 14, comma 3, della L.P. 16 giugno 2006, n. 3 Esame ed approvazione verbale della seduta del Consiglio Comunale dd. 30.03.2010 Esame ed approvazione del rendiconto dell’esercizio finanziario 2009 del Comune di Vallarsa. Esame delle condizioni di eleggibilità ed incompatibilità alla carica di Sindaco e relativa convalida. – Giuramento.Esame degli eletti alla carica di consigliere comunale e delle condizioni di eleggibilità e di incompatibilità di ciascuno di essi e loro relativa convalida.Comunicazione da parte del Sindaco della composizione della Giunta comunale e dell’Assessore incaricato di svolgere le funzioni di Vicesindaco. Esame ed approvazione della proposta del documento programmatico contenente gli indirizzi generali di governo.
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dall’amministrazione comunale
Delibere della giunta comunale da Gennaio a Marzo 2010 01
05.01.2010
02 04 05
12.01.2010 26.01.2010 26.01.2010
06
26.01.2010
08
26.01.2010
10
02.02.2010
11
02.02.2010
13 15
09.02.2010 23.02.2010
16
23.02.2010
17
23.02.2010
18
23.02.2010
20
02.03.2010
21
02.03.2010
22
16.03.2010
23
16.03.2010
24
16.03.2010
25
16.03.2010
Determinazione delle spese di notificazione dei verbali di accertamento delle violazioni amministrative a decorrere dal 1 gennaio 2010. Approvazione del programma relativo ai piani giovanili di zona per l’anno 2010. Verifica della regolare tenuta dello schedario elettorale, relativa al mese di gennaio 2010. Realizzazione interventi finalizzati al miglioramento dei patrimoni forestali ed alla difesa dei boschi dagli incendi da realizzare con il supporto della P.A.T. Servizio Foreste e fauna. Autorizzazione all'occupazione permanente di suolo pubblico presso la frazione Ometto di Vallarsa da parte della ditta “Chizzola Virginio” di Mori per la posa condutture di distribuzione di gas G.P.L. Approvazione rendiconto delle Scuole dell’Infanzia di Raossi e di S. Anna per l’anno scolastico 2008/2009. Maggiorazione di euro 1,20/ora del contributo concesso alle famiglie richiedenti il servizio tagesmutter per l’anno 2010, ai fini dell’abbattimento del costo orario a carico delle stesse. Servizio di accoglienza diurna per la Prima infanzia “Freeway” presso la Fondazione Famiglia Materna di Rovereto. Azione 10/2009. Lavori socialmente utili. Approvazione del rendiconto sull'attività svolta. Approvazione in linea tecnica del progetto definitivo di “fognatura per acque nere e bianche ed acquedotto in località Piazza”. Legge Provinciale 21 marzo1977 n. 13, art. 54. Assunzione a carico del Comune di Vallarsa degli oneri relativi alla gestione delle Scuole dell’Infanzia “Aldo Moro” di Raossi e di Sant’Anna per l’anno scolastico 2010/2011. Impegno e liquidazione alla ditta Onoranze funebri Feller di Nomi per spese di rappresentanza. Affido alla ditta Trentino Trasporti S.p.A. del servizio di trasporto dei bambini della scuola dell’infanzia di S. Anna al corso di nuoto presso centro natatorio di Ala Lavori di ristrutturazione ed ampliamento dell’edificio p.ed. 1396 in C.C. Vallarsa denominato Centro di formazione della Fondazione Michelangelo Dall’Armellina e Vittoria Rubbi con sede nella Frazione di Camposilvano di Vallarsa.- Parere in ordine al pubblico interesse dell’opera ai sensi della L.R. 5.11.1968 n. 40 e s.m. Servizio di Economato per l’esercizio finanziario 2009. Approvazione e parificazione del conto della gestione reso dall’Economo comunale dott.ssa Roberta Angheben per il periodo 01 gennaio - 31 dicembre 2009 Concessione in uso alla sig.ra Toniolo Marisa della fraz. di Albaredo di Vallarsa della malga Campogrosso (ai Fondi -Storta) per la durata di cinque anni a decorrere dal 2010 fino al 2014. Concessione in uso al sig. Iseppi Gianfranco della frazione Dosso di Vallarsa della Malga Prà di Mezzo per la durata di 5 anni a decorrere dal 2010 fino al 2014. Concessione in uso al sig. Rippa Marco della fraz. Riva di Vallarsa della malga comunale Siebe/Monte di Mezzo per la durata di cinque anni a decorrere dal 2010 al 2014. Sospensione dell’uso civico per la durata di un anno (2010) e contestuale proroga del contratto di locazione dei terreni pascolivi della malga Pasubio Cosmajon e malga Cheserle al sig. Dal Lago Cristian di Schio per analogo periodo.
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dall’amministrazione comunale
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