Merito di essere felice Di Massaro Stefano
“ Se vuoi essere felice, smetti di guardarti intorno, guardati dentro e riaccendi il tuo cuore�.
Introduzione Io amo la felicità. C’è qualcosa di magico in essa, come se il suo solo pensiero producesse in me una sensazione da cui riesco estrarre colori, profumi e percezioni tattili. Vedo arcobaleni, mi si riempiono i polmoni di essenza di lavanda, sento la morbidezza della pelle di un bambino, come se lo stessi accarezzando e questo mi fa sentire come se avessi raggiunto il nirvana. E tutto questo con gli occhi chiusi. Eppure ho sofferto. Eppure sono annegato più volte nella totale tristezza. Eppure credo ancora nella felicità e desidero trasmettere a voi questa mio pensiero attraverso il flusso delle mie parole. L'unica intenzione di questo scritto è quella di motivarvi a credere in voi stessi e nei vostri sogni. Questo è ciò in cui credo, nella natura, nella bellezza, nella passione; tutto il resto non esiste, o meglio, esiste ma non me ne accorgo, sono troppo indaffarato a coltivare i miei fiori, nel mio giardino.
Buona lettura
E dopo esser stato li, in quell’ascensore, assieme alla bara zincata dove riposava inanime il corpo di mia madre, mi son detto: “ non avrò più paura di nulla; nulla mi farà più paura”. Ma la paura era li ad attendermi, in agguato, come un branco di leoni che accerchiano una giraffa; povera giraffa! povero me! Ma la felicità, che mi ha ossessionato dall’alba al tramonto, se ne andava via lontana, senza nemmeno sfiorarmi, senza nemmeno preoccuparsi di chi fossi e cosa volessi. VOLEVO SOLO ESSERE UN PO’ PIU FELICE. Volevo forse troppo, che sua maestà Universo non
potesse esaudire la mia richiesta? O forse ero io a non ascoltarmi, indifferente, nei miei confronti? In fondo, essere felici, come essere tristi, è una scelta, più che un merito. Non puoi pensare di meritarla solo perché hai sofferto molto; puoi, però, dire: “ la sofferenza se ne va via, fuori, lontana, resto io, libero e il mio entusiasmiamo”. Una persona, dopo anni di sofferenza, pensa di non poter più essere felice, cosi si arrende, getta la spugna, si accontenta, ma non ha nemmeno il coraggio di guardarsi allo specchio: odia quegli occhi spenti e desolati, vittime di un tempo infausto e di circostanze “ non favorevoli”, e si sdraia sul letto, guarda il soffitto e si sente vuota. Eppure, in fondo, nel sottosuolo, qualcosa esiste, qualcosa vuol sbocciare. La felicità è qualcosa che devi coltivare nel tuo giardino, annaffiando, giorno per giorno, i fiori della passione, con costanza e dedizione. E anche se un giorno arriverà la tempesta, tu sarai li a proteggerli e a guarirli. La felicità era il mio unico progetto: lavoravo giorno e notte, mi esercitavo e mi impegnavo alla felicità perché ero convinto che potevo forzarla, come si può forzare una chiave nella serratura, ma mi sbagliavo. E come se mi sbagliavo! Forse, la volevo stringere a tutti i costi perché troppe volte mi è sfuggita dalle mani, portando via con se le mie speranze, lasciandomi come un predicatore, solo, nel deserto a parlare e predicare di una fragranza occulta. La felicità era qualcosa di occulto, nascosto e impenetrabile. E chi la può comprendere? Nessuno, se non chi la vive nelle piccole cose. Intendo, con questo testo, motivarvi-e motivarmi- a inseguire quella tanto rinomata felicità, inno alla vita, fine di ogni buon uomo che calpesta questa terra. E sono convinto, che se riuscirete ad abbattere quelle stramaledette convinzioni limitanti, non dico che avrete tutto quello di cui sentite il bisogno, ma, quantomeno, vi sentirete vivi e non dei semplici automi che seguono una routine. La routine è una grave malattia. Noi non siamo robot, non siamo schemi, noi siamo anima e spirito, e dobbiamo celebrare e manifestare la scintilla amorevole che da vigore al cuore. E se
sei triste, questo non significa che la scintilla sia spenta, solo che è diventata una luce fioca, soffocata, ma basta poco per darle ossigeno. Basta un pensiero d’amore. E di tristezza ne ho avuta tanto, ne avete avuta tanta, ora tocca al coraggio. Maledetta tristezza Quante volte avete sopportato il peso della tristezza sopra il vostro capo, che vi spingeva a terra, mentre voi sognavate e cercavate di toccare il cielo con le dita. Quante volte il vostro cuscino si è bagnato delle vostre tenere lacrime? Essere tristi è qualcosa di rischioso perché arrivi a un punto dove devi trovare le parole giuste per consolarti e soprattutto devi trovare il coraggio di essere sincero con te stesso e capire da dove arriva quel tremendo dolore che ti attacca alle spalle. Vigliacco il dolore! E vigliacco io che mi nascondo dietro alla mia faccia perplessa, come se non sapessi da dove arriva quel tormento, quando lo so per certo. Allora mi dico: “ maledetto il dolore!”, ma il patimento rimane li a osservarmi con quel tremendo ghigno, quasi volesse schernirmi. Allora mi dico: “maledetti i cieli, che non mi aiutan” e cosi sposto l’attenzione all’esterno, fuori, lontano da me. E, nel frattempo, lassù, qualcuno, assieme agli angeli, ride di quel poveretto che impreca , dapprima, contro i diavoli e poi contro i “celesti”. Allora mi dico: “ che sia colpa del cielo che non mi aiuta o dei diavoli sabotatori? “. Alla fine di una tremenda giornata di sole, stavo a osservare le stelle -Ah, magnifiche lucciole che dipingono di sfumature i miei dolci sogni- e mi lasciavo andare a lunghe elucubrazioni sul “ dove” e sul “chi” avesse tanto “ a cuore” il mio dolore da assicurarsi quotidianamente che me ne scorresse alquanta dose nelle vene. E li, mentre meditavo, si alzò un colpicino di vento che, dapprima, fece ondeggiare il grano turco dietro le mie spalle, poi, come un dolce suono di flauto, mi passò accanto e portò via con sé quel ammasso informe di pensieri frivoli e mi lasciò con la verità nelle mani e nelle orecchie: « caro Stefano, puoi odiare il cielo, puoi
imprecare contro il diavolo tentatore, ma, alla fine, ti ritrovi sempre nelle tue “squallide sembianze”. E non ti dirò: ‘ essere triste è una tua scelta’, non lo hai scelto tu, non consapevolmente, ti sono solo scappate le redini di mano e ora sei convinto di non poter più guidare il carro. Quando sei triste, sei lontano da te stesso e questo ti fa sentire impotente. Ma fidati, non lo sei. E non ti dirò nemmeno di convincerti di essere felice, sarebbe un gioco fasullo, una stupida illusione. Ti dirò: ‘ torna a casa, torna in te e con te ’ ». Quella nomade voce si disperse come nebbia nel vento e io, fermo, immobile, resuscitavo la parte morta dentro di me, ritornavo a casa, nel mio tempio interiore, accendevo le candele ,fumigavo i quattro punti cardinali con l’incenso e tutto senza nemmeno muovere un dito. Mi creavo magia da dentro e la sentivo anche nell’aria. La tristezza ti facilita la vita, ti dice: “ non è colpa tua, piangi, magari qualcuno viene a farti l’elemosina”. Ma voi, come me, che tenete i palmi delle mani alti, lo fate per supplica o per sentire il “ peso leggiadro del cielo?”. Io ho imparato a farlo per la seconda opzione. Domani, forse, sarò ancora triste, ma sarò pronto ad accendere una candela dentro, a far luce e a liberare la mia fragranza, nonostante la pioggia, nonostante la tempesta. Avete mai visto un fiore triste, che appassisce di sua spontanea volontà e si rifiuta di liberare la sua essenza? Io no! Allora ho cominciato a dire: “ benedetta la tristezza che, come un’ombra nel deserto, mi ha fatto posare lo sguardo su un fiore in una crepa nella terra arida”. Era una notte qualunque Era una notte qualunque- pensavo- ma qualcosa di insolito ondeggiava tra una nube e l’altra, come a richiamare la mia attenzione: “ Proprio io?” mi dissi, sorpreso e sbalordito dalla magica sinfonia che intuivo nella dolce brezza che mi accarezzava le guance, quasi volesse farmi sentire la sua
presenza e la sua protezione. E pensare che maledissi i cieli, per quello che non ho avuto e per quello che mi è stato portato via, eppure ancora mi incitavano e mi spronavano a essere me stesso. E io, avviluppato nella mia tristezza, mi arrendevo, con gli occhi spenti, e mi gettavo a terra ancora prima di aver tentato… e che senso ha? Avrei voluto abbandonarmi a quel leggero refolo e svegliarmi su una nuvola, e sentirmi gioioso…gioioso di vivere; invece mi sentivo un sonnambulo che vagava nel tunnel della vita, insoddisfatto, irrealizzato e senza un brandello di fede. Ma c’era la luna e c’era l’alito del cielo che mi sussurrava dolce all’orecchio e allora mi sono quietato e ho ascoltato, disinteressato. In cielo c’era un’aurora boreale, un flusso magico che si aprii davanti e dentro me, e mi scrutò l’anima, portando a galla i “vampiri” e i sogni più reconditi insiti in me. C’era di tutto: scorreva davanti a me come una pellicola opaca, sbiadita dalle rughe del tempo e appesantita dagli ammassi di terrore che si erano appiccicati come della colla indurita dall’aria cruda. E io la fissavo e mi sentivo come un uomo legato in un binario che sentiva il passo del treno , ciuf ciuf, e non poteva muoversi, aspettava solo di essere mandato nell’aldilà con un colpo secco. Troppa sofferenza! Troppo dolore si annida nell’animo umano e, a volte, a deciderlo non siamo noi, ma la strafottenza e l’avidità dei nostri “ fratelli”. Allora, io dico: un uomo può curarsi da quel vissuto che gli avvelena l’anima e gl’intacca il subconscio come una muffa nell’intonaco? Può essere gioioso e sereno? Si! Egli può. Ma deve volerlo, deve sentirlo, deve mettersi in gioco e deve conficcare, con le sue stesse mani, un paletto appuntito nel cuore malato di quei maledetti “ vampiri”. Non fu di certo con gli occhi che vidi quell’aurora, ma con il sentimento: che spettacolo! Che colori! E l’avrei mai vista se non mi fossi fiondato nel deserto, nel bel mezzo della notte? Qualcosa o qualcuno mia ha parlato: “ O TI ARRENDI E TI GETTI A TERRA O RIEMERGI, COME MENTE, COME ANIMA E COME SPIRITO”. E nonostante tutto, nonostante la dose di
tristezza che mi scorreva nelle vene, nonostante il dolore e nonostante la mancanza, cantai un inno alla vita, ballando ancora prima di sentire la musica e scelsi di dedicarmi alla gioia e ai fiori profumati. E cosi farete voi…
Il cambiamento Una persona sente la necessità di cambiare, di dare una svolta alla propria esistenza, si sente stanca e sente che non sta dando il massimo, può essere molto di più. Allora dice dentro di sè di voler cambiare, di voler mutare le proprie pene in gioia, come farebbe un alchimista che estrae la parte più nobile dai metalli vili, portando in superficie la loro lucentezza. E l’uomo di luce ne ha davvero tanta. E come successe a me, forse stanco di essere triste, capii che anche una persona può guarire dal dolore e, pur avendo ancora ferite sanguinanti, può essere un esemplare felice, sulla terra. Ma da dove iniziare? Dal pensiero. La malattia è nella tua mente, la guarigione è nella tua mente. Sei schiavo del tuo pensiero e il tuo pensiero è macchiato dal tuo passato e da tutto ciò che gli è stato inculcato dentro nel tempo. Per cominciare, devi svuotare la tua mente, allenandoti a vivere il momento, percependo tutto quello che ti sta attorno, senza giudicare.
“Cerca di sentire, di percepire, invece di pensare” Quando imparerai ad essere nell’attimo, riuscirai a captare la vera essenza della vita e vedrai che anche un battito d’ali di una farfalla sarà intrinseco di significato. E poi, smettila di pensare a “quel che potrebbe essere se…” o “a quel che potrei avere…”, la tua vita è adesso, non domani o tra una settimana.
E la paura? Maledetta anche la paura; ella è la responsabile di tutto il malessere, si insinua ovunque, ma mai toccherà l’amore. L’amore è sacro, intaccabile, inaccessibile alla paura. Se a muoverti è l’amore, la paura, pur essendo viva in te, non potrà frenare la tua volontà. L’amore è coraggioso. Osa rischiare. La paura corrompe l’uomo di scarsa fede: “ stai qui, fermo, non vorrai mica rischiare… e se magari ti dice di no…” e con queste parole ti fa sentire al sicuro dove sei, ma non potrai mai godere dei maestosi panorami se te ne stai fermo su una sedia a pensare; al massimo ti marcirà la testa con tutti i suoi pensieri dentro e chissà che un giorno, dopo che questi si saranno decomposti, non verranno alla luce dei diamanti. Nelle tue idee sono nascosti diamanti, ma per spolverarli devi avere il coraggio di alzare il polverone che li sotterra. E devi essere pronto a prenderti la responsabilità delle tue scelte. Sentiti il condottiero della tua anima. Quando devi prendere una decisione importante, fallo da solo, cosi accrescerai la fiducia in te stesso. Quante volte hai chiesto consigli perché cercavi delle certezze negli altri, ma non c’è certezza maggiore delle tue decisioni, se condotte dal cuore.
“Non cercare di combattere la paura, esercita il coraggio” Ogni giorno, dalle prime ore dal mattino, alle tarde ore della sera, esercita il coraggio. Sei coraggioso quando metti da parte l’orgoglio e doni in maniera naturale il tuo amore. Sei coraggioso quando sei il primo a dire: “ come stai, posso fare qualcosa per te?” e sei coraggioso quando dai il meglio di te, senza aspettarti nulla in cambio. Paradossalmente, un guerriero coraggioso è quello che getta a terra l’ascia da guerra e smette di difendersi e comincia a offrire la sua benevolenza. Non pensare che
donando te stesso t’impoverirai, anzi, al contrario, quel che doni è tuo per sempre. E l’unico rischio che correrai esercitando il coraggio è quello di essere te stesso, e sicuramente qualcuno ti giudicherà, ma tu, come un ape che impollina senza chieder nulla in cambio, continuerai a danzare e a cantare. Siate coraggiosi: fate quel che amate e siate voi stessi. Vi racconto una storia Hanno legato un uomo a una sedia di legno, con uno spago di lana. Aveva solo pochi anni di vita. Ora ha più di 20 anni ed è ancora legato alla sedia con lo stesso spago. Un giorno, un folle arrivò enunciandogli la verità: " è solo uno spago...è solo una sedia. Su, vai, corri". L'uomo lo maledisse: " che tu muoia, falso e spregevole persona. Vieni qui a insultarmi, per i miei limiti, per il mio malessere". L'uomo non sapeva più camminare. Era morto dentro. Un uomo si convince, non vuole ascoltare, sii crede immobile, fermo. Poi arriva un "folle" e gli stravolge la visione: l'uomo si alza, lentamente muove le gambe, poi corre. E lo spago? e la sedia? Bugie e illusioni depositate nel fondale dell'anima. Tu hai staccato lo spago? hai buttato giù la sedia? Chi ci dice che non siamo capaci, chi ci dice che non possiamo, che non è il giusto periodo, tutte fandonie che ci convincono e ci appannano la visuale. Non lasciare mai che i giudizi altrui influiscano sulla tua volontà.
La bacchetta magica Se hai deciso di celebrare la vita, di esserle grato e di posare il tuo sguardo sulle cose belle, allora hai deciso di essere un uomo consapevole, un vero mago che adopera gli occhi, le mani e l’anima in armonia con la natura. Quante volte avrai sognato di poter piegare la realtà ai tuoi piedi o di avere una magica bacchetta con cui creare e disfare a tuo piacimento; ebbene esiste, se pur non la puoi tenere in mano. La bacchetta magica è il tuo magnetismo, che nasce dentro e attira a te situazioni, cose e persone. Ma non pensare di poter usarla per disfare o per gettare discordia tra la gente, altrimenti, come un boomerang, quel che lanci riapproda a te. Sei particolarmente magnetico quando sei te stesso, senza trucco, naturale. Al contrario, quando ti sforzi di assomigliare a un prototipo, non eserciti nessun tipo di magnetismo, anzi, respingi quello che in realtà vorresti attirare. Sei magnetico quando guardi negli occhi e lasci che la magia degli sguardi si diffonda da un’anima all’altra. Sei magnetico quando esprimi un pensiero con parole sincere e non lasci che la tua timidezza ostacoli il flusso delle tue dolci parole. Anche se rischi, libera le tue parole, se sincere dal cuore. Non temere, chi vorrà comprenderle, le farà sue, ne capterà il vero significato. Non dissimulare mai i tuoi sentimenti. Sei magnetico quando sei dedito al momento presente, alla terra che stai calpestando e al lavoro che stai svolgendo, mentre quando la tua mente divaga e si sposta nel futuro e nel passato, perdi il tuo naturale influsso magnetico. Anche il corpo esercita un ruolo importante nell’influsso magnetico. Allena il tuo corpo, esegui esercizi di stretching quotidiani in modo da rendere tonici ed elastici i muscoli, non servono grandi sforzi, vedrai che ti sentirai meglio.
Le dipendenze, quali fumo, alcool e zucchero ti rendono uno schiavo, ti fanno sentire debole e in debito di energie; smetti di essere dipendente da qualcosa che non ti appagherà e scegli di sentirti più sano. Il cuore è una calamita. Se colleghi il cuore alla mente e la nutri di pensieri dolci, meravigliosi, ricchi di bontà e desiderio diventi un vero “superuomo”, che si fa strada per mezzo della gentilezza e della sensibilità. E si, la sensibilità è una vera e propria crudeltà nei confronti dell’uomo che ne ha possesso: tutto, anche le pene altrui, si abbattono su di lui e lo tormentano, ma in lui si risveglierà la magnanimità e la poesia. Perché la poesia è figlia delle anime sensibili, che sanno guardare oltre, che sanno ascoltare i paesaggi , che sanno immortalare l’effimero e che sanno stringere la mano anche alle persone di “ infimo rango”. Sei magnetico quando sei rilassato e ogni tuo cellula si carica di ossigeno, lentamente, senza impedimenti e senza essere contaminate dai veleni della rabbia e dell’ansia. Ricordati di camminare lentamente, respirando affondo, osservando il paesaggio che hai attorno e la gente che cammina vicino a te. C’è troppa fretta in giro: al supermercato, per le strade, nei bar, tutti sembrano impazienti e inappagati, cercano qualcosa che li faccia sentire bene, ma non cercano mai gli sguardi. Ah, cosa si perdono! Il potere del magnetismo del pensiero Anche il tuo pensiero è magnetico e, fin dalla notte dei tempi, chi riesce ad adoperarlo nel giusto modo, sembra godere appieno della vita, trasformandola in una continua beatitudine. I tuoi pensieri s’innalzano nei cieli mischiandosi con la sostanza universale, modellandola, per poi ricadere su di te. I tuoi pensieri ritornano a te sotto forma di fatti e di cose.
“Pensa , prima di pensare; ogni tuo pensiero è una creazione”
Se pensi alla gioia e lo fai con gioia, otterrai gioia. Al contrario, angoscia e sconforto ricadranno su di te, schiacciandoti sotto il tuo stesso peso. Devi imparare a pensare in maniera amorevole, spostando l’attenzione su ciò che realmente vuoi e non su ciò che ti fa provare paura, altrimenti finirai per ammalarti. Il cattivo pensiero è una grave malattia, che si trasforma in abitudine, e le cattive abitudini sono pericolose. La tua mente è il tuo tempio sacro, sei tu il padrone di casa e gli “ ospiti indesiderati” vanno cacciati fuori. Via, fuori! E dentro restano solo pensieri profumati e colorati. Ma attento! Non cercare di controllare continuamente i tuoi pensieri o diventerai ossessionato dalle immagini che scorrono nello schermo della tua mente. Il buon pensiero deve crescere in modo naturale e, all’inizio, ci saranno ancora i “mostri” a graffiarti la pelle, ma praticando costantemente il pensiero amorevole si disperderanno nell’etere.
Non è quel che pensate che conta davvero, ma le sensazioni che si creano in voi, quelle sono la vera forza magnetica. Le sensazioni parlano dei nostri sogni, ci fanno capire che può davvero accadere, basta crederci. Questa è la legge d’attrazione: noi attraiamo a noi, sotto forma di “ coincidenze” , situazioni e cose che precedentemente avevamo fatto nascere nella nostra testa. Pensa con amore e avrai amore. Pensa con gioia e avrai gioia. Quel che pensi si diffonderà nell’etere e farà ritorno a te. Perciò, adesso, in questo preciso istante, riaccendi i tuoi stupendi occhi e inizia a suonare la tua melodia ricca di gioia.
La transizione E nel bel mezzo del cambiamento, come avviene per il bruco, dentro di te nasce qualcosa di nuovo, una vera “ metamorfosi”. Durante questa fase, proprio come la notte buia prima dell’alba, ti sentirai abbattuto, più triste del solito, ma resisti: le ali stanno per spuntare . Avete mai visto una farfalla uscire dalla crisalide? Si contorce, sembra agonizzante, eppure sta per rinascere nella sua nuova veste . E cosi sarà per voi, occhi tristi che si trasformano in occhi luccicanti, ma il processo non sarà indolore. La transizione è uno stato incerto, dove tutto può apparirvi annebbiato, confuso, ma ben presto inizierete a battere le ali. La forza della volontà Forse non hai quello che vorresti avere, o magari non sei chi vorresti essere e tutto questo perché non eserciti la tua volontà. La volontà è il vero motore che ti sposta da un luogo all’altro e che ti permette di dare libero sfogo alla tua creatività. Quando pensi e non eserciti la volontà ti trasformi in un abulico e fai crescere lo sconforto in te. Vorresti convincerti che qualcosa debba accadere, mentre tu puoi startene tranquillamente impoltronito sul divano davanti alla tivù. No, amico, ti ammalerai cosi facendo, ti sentirai sempre più stanco e la tua forza si scioglierà come cera. Ogni giorno, esercita la volontà, fai qualcosa che “ non avresti voglia di fare”, mettiti in moto, altrimenti non arriverai mai “ là”. Avrebbe senso avere un sogno e non fare nulla, dico nulla, per realizzarlo? Sarebbe come chiudere il proprio amore in un barattolo, sotterrarlo e camminarci sopra ogni giorno. Sornione! E poi perché lamentarci, se siamo immobili, perché imprecare contro la “ Dea della fortuna”, se assistiamo impalati al “ destino” che fa il suo corso? I sogni marciscono nell’abulia dell’uomo, fermentando nella acque stagne dell’ignavia, ma quando a muoversi è la forza di volontà, l’acqua prende slancio e si fa strada verso nuovi torrenti e andrà a gettarsi nel vasto oceano della vita.
Attento, poi, alla procrastinazione infinita! Ti capita mai di dover fare una cosa, avere il tempo per farla e nonostante ciò rimandarla all’infinito? A me è capitato spesso e ho scoperto che la vita ti fa pagare gl’interessi. Non aspettare, non indugiare, se hai tempo, non aspettare. E specialmente in amore, donati appena senti che è il giusto momento, dichiara i tuoi sentimenti e non aver timore di quello che potrà accadere: se sei ben radicato in te stesso, nulla potrà abbatterti. Metti le mani in pasta Fui invitato al gran galà dei saggi: artisti, inventori, scrittori, uomini di successo e di fama mondiale si riunirono da tutto il mondo in una grande tavolata per condividere i loro arcani segreti. Mi avvisarono, anzi tempo, di portare foglio e penna, poiché tante sarebbero state le nozione degne di nota. Ad aprire i discorsi, si fece avanti un tizio dai lunghi baffi a “ manubrio”, con addosso una buffa camicia dal tema floreale: « Sai chi vince? Chi ha la volontà per iniziare, pur avendo la paura di sbagliare». « E quindi?», ribattei, con aria perplessa, come se le sue parole non avessero inizializzato in me nessuna meditazione. « E quindi, anche il più grande dei pittori, un tempo, non seppe disegnare», rispose l’uomo baffuto, pittore e maestro d’arte dei tempi che furono. Mi parlò poi delle tele stracciate e del tempo in cui la voglia di posare i pennelli sembrava poterlo convincere di reprimere la sua natura di pittore; eppure egli ha insistito proprio dove sbagliava. E quante meravigliose tele si sono completate grazie alla sua mano guidata dall’estro. Si fece avanti poi uno tra i più imponenti scrittori: « quante lettere dissolte nel vento, quanti versi scritti e riscritti e quante critiche sono piovute sulla
mia testa fradicia di tutto quel falso perbenismo. E sai, se avessi ascoltato i sapienti, ora sarei a coltivare mais- e sarebbe davvero piacevole e utile. Sai quante volte ho sentito il desiderio di gettare l’inchiostro nel vuoto e di buttare quei fiumi di parole nel gabinetto? Poi ho capito che avrei potuto scrivere anche per un solo lettore, anzi, lo avrei potuto e dovuto fare anche solo per me stesso. Scrivere mi faceva sentire me stesso». Si fece avanti il grande pasticcere, maestro dell’arte culinaria: « Quanti dolci mal riusciti, quanti biscotti frivoli e quante meringhe sgonfie…ah, mi fossi arreso alla prima crostata, sarei stato un completo incosciente. E ti dirò che ogni errore, pur ferendomi l’orgoglio, mi ha cresciuto, professionalmente e come persona». Si fece avanti il muratore: « Quante visioni di grandi cattedrali e di imponenti campanili. E quanta paura: paura dell’altezza, paura di non poter farcela…poi, un giorno, quando mi sentii in dovere di darmi una chance , scavai profonde fondamenta e posai il primo strato di mattoni, poi il secondo e via via andavo sempre più su, sostenuto dallo strato precedente. Vedi, a volte, basta iniziare e poi si creano le giuste condizioni in maniera automatica». Mettete la mani in pasta! Se amate dipingere, dipingete! Se amate scrivere, scrivete! Se amate cucinare, cucinate! Non rimandate, mettetevi all’opera, sbagliate, riprovate, pasticciate, che poi, alla fine, crescerete assieme ai vostri sogni. Datevi un’opportunità Perché limitarsi, nel mondo, quando possiamo cantare, ballare, osservare e celebrare la vita in tutta la sua pienezza? Perché non darsi un opportunità?
E’ tutta colpa di quella stramaledetta paura, che ci tiene legati alla sedia, dubbiosi e confusi. E’ la paura di sbagliare. Ma imparerete di più dai sbagli che dalle vittorie e, come una fenice che si rianima dalla proprie ceneri, ripartirete più forti di prima.
“ Chi si arrende dentro, muore prima di nascere davvero” Datevi un’opportunità! Cosa serve? Servite voi e la vostra creatività interiore: risvegliate la scintilla creativa che vi abita dentro, nel cuore. La sentite? Vi chiama, vi fomenta a essere voi stessi. La sentite, prima di addormentarvi, mentre siete avviluppati nella vostra tenera sensazione di tepore proveniente dai sogni più intimi? Non vi servono soldi, non vi servono compromessi, non vi serve elemosina, vi serve solo la vostra forza d’animo, nascosta nello scrigno della volontà. Non convincerti di nulla A passo veloce, cominciai a studiare la scienza della felicità, credendo che la si potesse raggiungere per mezzo di alcuni metodi premeditati e approvati, come la seduzione, come l’autoconvinzione o come il pensiero positivo, ma rimasi molto deluso nel scoprire che più ti convinci di un qualcosa e più ne sei inconsciamente inconsapevole. Come puoi convincerti di non avere appetito, se non sazi la tua fame ? Non convincerti di nulla, piuttosto sperimenta e sperimenta più volte, metti le mani in pasta, osserva, contempla ma, per l’amor del cielo, non autodefinirti e non convincerti di essere “quel qualcuno” o rimarrai solo un riflesso di te stesso. Tu non devi sentirti sicuro di tutto ciò che fai, né tanto meno devi sentirti obbligato di gettarti nella folla e metterti in mostra; sii semplicemente te stesso, anche con un po’ di vergogna, ma non nasconderti dietro a una categoria o a una tendenza. Riscopri la tua originalità.
Non sedurre le persone, poiché la seduzione è falsità, un velo sottile fatto di premeditazioni e di apprendimento, proprio come farebbe un cacciatore che studia la sua prede. Donati per quel che sei, con quel che hai e se capirai che il vero dono che puoi condividere sei proprio tu, allora arriverai al centro del petto delle persone di cuore.
Ascoltati Quel che gli altri pensano di te non ti tocca minimamente, è un problema loro. Il tuo unico impegno consiste nel coltivare il tuo giardino, ma non tirarti mai indietro se vedi i fiori del giardino accanto assettati .Abbeverali! Tuo padre vuole vederti in un modo, gli amici in un altro, la società in un altro modo ancora; ma la domanda è: tu, chi vuoi essere? Vuoi essere te stesso o un raggio di luna, un riflesso? Devi saper ascoltarti, altrimenti rischierai di prendere le distanze da te stesso. Un uomo, pur essendo in sè stesso, è lontano anni luce dalla sua essenza e naviga controcorrente nell’oceano della vita. Ascoltatevi, parlatevi e fatelo in modo sincero. Quando siamo giù di morale, tendiamo a crocifiggerci con le nostre parole, spargendo sale sulle nostre ferite e, come dei carnefici indiavolati, ci battiamo la zappa sui piedi convinti che il dolore ci gratifichi e ci faccia sentire vivi. Ma il dolore non ti restituirà felicità, anzi, ti getterà nel pozzo dell’ignavia, senza appigli e senza vie di fuga.
“Nel dubbio, pensate e diffondete amore” Dove vivono i tuoi sogni, vivi tu e la tua vera natura, ma non riesci a esprimerla, per via di quel boccone incastrato che non lascia fuoriuscire
quel che sei davvero. Dagli un bel calcio e mandalo via, fuori! I tuoi pensieri sono il tuo più grande impedimento: tu pensi di non poter fare e di non poter esser, te lo stai imponendo e ti precludi cosi la possibilità di una crescita personale. Datti un’opportunità! Non domani, non dopo, adesso!
Uscite allo scoperto Uscite dall’involucro di paura in cui vi siete avviluppati voi stessi, forse senza accorgervene. Uscire allo scoperto significa mettervi in gioco, nudi, anche con vergogna, rischiando di essere umiliati, ma sarà per voi la vera opportunità per evolvere, magari sbagliando. Perché sbagliare è l’unico modo per imparare, solamente che bisogna trovare il coraggio di riprovare. E non importa quante volte sbaglierai, ci sarà sempre il tempo per imparare la lezione e ricominciare. E’ la forza che è in te che ti permetterà di realizzare il tuo sogno, e non è una forza bruta, ma una spinta dolce, come un fiore che spunta dalle crepe dell’asfalto, che si fa strada piano piano.
La domanda è: “ come posso esser felice?”. Non esiste un modo o una tecnica e nessuno potrà mai vendertela. Essa nasce nel cuore sincero e si diffonde nella mente libera per poi propagarsi nei cuori delle altre persone. Felicità può essere sempre e ovunque, qualsiasi cosa accada, se riesci ad arrivare al nocciolo delle cose. Anche il dolore può, come in una perfetta alchimia, mutare in felicità e gioia; devi solo saper guardare le cose dalla giusta prospettiva ed estrarne le qualità nobili da ogni situazione. L’uomo viene in terra, sembra esser felici nei primi anni della sua vita, poi, con l’avvento della “ragione”, sembra essere
stressato e, come dire, al quanto costernato in alcuni attimi del suo tempo. La ragione è malattia, se usata in maniera ossessiva. La ragione ti dirà che non puoi, che la società non ti accetta, che la politica non te lo permette, che il tuo corpo non va bene cosi, che le tue braccia non hanno la forza necessaria, che non puoi vergognati un istante… Tutte convinzioni che calano la nebbia dentro di te e offuscano il coraggio, gettando nell’oblio tutti i tuoi buoni propositi. Ma la bella notizia è che un uomo può cambiare, può lasciar fuori dalla porta della mente tutte quelle cattive abitudini di pensiero. Il tuo pensiero deve essere pilotato dal tuo cuore, innalzato nei cieli infiniti e tu , l’astronauta impavido e curioso, che spazia in mondi sconosciuti. La tua anima è un giardino Impara l’arte del giardiniere: prenditi cura dei tuoi fiori. La tua anima è il tuo giardino, dove pianti continuamente i semi della tua vita, lo fai con la mente, con i pensieri. Il mestiere del giardiniere è un lavoro che richiede costanza, dedizione e soprattutto tanto amore. Non puoi dimenticarti di annaffiare i fiori, altrimenti appassiranno. Costantemente, vai dentro il tuo giardino. Lo vedi ? Io vedo un cancelletto, uno di quei portoncini in ferro forgiato, battuto a mano, curato fin nei minimi dettagli. Lo apro, entro nel mio giardino e m’inebrio di mille fragranze, poi mi sdraio nel prato, sento il sole caldo sulle guance. Vedo una panchina verniciata di bianco, mi siedo e l’occhio cade su una foglia: una coccinella si muove lentamente e io mi meraviglio d’innanzi a quell’effimero attimo. Ci son anche le api, si posano di fiore in fiore, si nutrono e spargono il polline lungo il loro tragitto e, senza chiedere nulla in cambio, donano la vita.
“ La api non giudicano i fiori per il loro aspetto, ma per la loro fragranza”
Voi pensate a coltivare i fiori nella vostra anima che, quando arriverà, il vento spargerà l’essenza in ogni dove e in ogni quando. Le api e le farfalle non tarderanno ad arrivare. Creatività Non limitarti semplicemente di seguire la ricetta, crea! Sei qui per creare, per sprigionare la tua creatività e la tua originalità. Non essere un automa, allontanati da mode e tendenze o finirai per sentirti obbligato di essere qualcosa che non rispecchia la tua vera natura. Inventa, non stare con le mani in mano, sono convinto che hai qualcosa d’immensamente grande da donare al mondo. Trova il modo per liberare la tua arte, che si tratti di fare un castello di sabbia o di costruire una lampada con vecchie bottiglie, dà vita alla tua fantasia.
“ Niente è più reale di una fantasia supportata dall’azione” E cos’è l’uomo senza immaginazione? Tutto ha origine li, nella testa, e se poi, l’uomo mette in moto la volontà e il coraggio, ecco che l’immaginazione comincia a prendere una forma definita sulla terra. Il paradiso è negli attimi Non succede mai niente, vero? Intorno a te tutto sembra essere fermo, immobile, eppure… la vita sboccia in ogni istante. C’è meraviglia ovunque, se ti “sforzi” di vederla- in realtà l’uomo dovrebbe cogliere la magia per natura, ma, con il tempo, sembra aver “ perso la vista”. Un buon osservatore osserva con la mente sgombera e coglie l’effimero in tutta la sua maestosità. Eh, si! I grattacieli sono imponenti, ma in confronto a una rosa resteranno sempre piccoli. Gli attimi, amico mio; gli attimi sono frammenti di paradiso. Il valore di un attimo è indefinibile. E, alla fine di tutto, saranno gli attimi a lasciarti
l’impronta e, come una foto appesa nella stanza della tua vita, porteranno a galla ricordi ed emozioni. Non volere grandi cose, non invidiare chi sembra avere tutto dalla vita, estrai la vera essenza dagli attimi e trasformala in poesia. Ed ecco che quel cornetto alla crema non è più un semplice sfizio, ma una coccola, un attimo ricco di gusto, dove possiamo lentamente assaporare la dolcezza della crema e la friabilità della sfoglia. E quel caffè non è più un semplice caffè, ma un momento da condividere, un attimo intrinseco di gusto e aromi. E l’attimo prima del bacio, te lo ricordi? Che poesia!
“Gli attimi sono frammenti di paradiso che possiamo vivere in terra” E non ti sei accorto che tutte le cose più belle della vita sono gratis? Se solo provassi a fare una lista delle cose stupende che la vita ti regala, ti stupiresti.
Le cose belle della vita
Un cornetto alla crema I baci sul collo Stare sotto le coperte mentre fuori piove Un abbraccio sincero L'istante che precede il bacio Camminare in mezzo alla natura
L'aroma del caffè alla mattina Guardarsi negli occhi Il profumo dell'erba appena tagliata Dilettarsi in cucina anche se non si è realmente capaci Tenersi per mano Sorridere anche quando qualcosa va storto Un pensiero che parla d'amore
Tutte cose semplici che rendono la nostra vita straordinaria. Per questo dovremmo sempre lottare.
Al primo posto metti te stesso Cerchi, cosa cerchi? Cerchi qualcuno, cerchi qualcosa, ma sei distante da te stesso, che quasi senti la nostalgia. Ritorna in te, altrimenti non sarai nessuno. Tu devi essere te stesso e per farlo devi essere in te, immerso nel momento che stai vivendo, con le mani, con le parole, con il cuore e con la mente. Non puoi fare quello o quell’altro, mentre la tua testa naviga lontana nell’oceano dell’illusione. Devi imparare a rispettarti, ad amarti, a coccolarti e per farlo devi dedicarti del tempo. Inevitabilmente, devi partire da te stesso e arrivare a te stesso. Questo viaggio è simile al cammino dell’eroe, che parte da un punto, attraversa mille vicissitudini e ritorna allo stesso punto, cambiato, trasformato. Egli si è trasformato nella sua vera natura.
Allena il corpo Rispetta il tuo corpo, non abusare del cibo per sentirti appagato. Mangia il giusto e metti in moto il corpo: non servono grandi sforzi, bastano pochi esercizi per mettere in circolazione il sangue e per dare tono ai muscoli. Allena la mente L’unico modo per allenare la mente è “non facendo nulla”, osservandola, seduti comodi, per vedere cos’ha da offrirci. E sarà tremendo vedere riemergere, dai fondali della memoria, i mostri della sofferenza, come vampiri inferociti, assetati della nostra linfa vitale; ma noi non li combattiamo, li osserviamo, li guardiamo dritti negli occhi e li lasciamo andare via. Fuori! La mente, una volta vuota, può contenere la magnificenza universale, l’ispirazione e la creatività, che scende su di noi, ci anima il corpo, l’anima e c ricorda quanto siamo vivi. Allena lo spirito La preghiera è il miglio allenamento per lo spirito, ma non trasformare quella che dovrebbe essere una manifestazione di gratitudine in una supplica; non sei un mendicante, sei uno spirito ricco, diffondi la tua essenza ed esprimi la tua mera gratitudine. Domani è il giorno perfetto Domani può essere il tuo giorno perfetto. Domani alzati presto, rinfrescati il viso, guardati negli occhi e sorridi. Fa’ una buona e sana colazione, senza fretta, mangia della frutta. Non accendere la tivù, esci e vai a fare una camminata fuori e osserva il paesaggio intorno a te. Respira a fondo e lascia andare i pensieri che ti distraggono. La vita è qui, ora. Domani, prenditi cura di te stesso. Coccolati, concediti del tempo per stringere amicizia con te stesso. Parlati: cosa ti piacerebbe fare? Perché non lo fai? Cosa t’impedisce di essere te stesso? Risponditi sinceramente. In te c’è sia il problema che la soluzione.
Domani, sorridi, nonostante tutto, nonostante tutti, il sorriso è contagioso. Domani, sii gentile, senza pregiudizi, prova a donarti per quel che sei realmente. Domani, fatti un bel bagno caldo, rilassa i muscoli e trova conforto nella tua serenità interiore. Boschi e deserti Ci sono momenti in cui ci sentiamo dispersi in un deserto arido, assetati e soli, abbandonati dal mondo. Sono quei momenti dove smettiamo di credere in noi stessi e perdiamo la fede. Ci sono momenti in cui ci troviamo nei boschi oscuri della paura e sentiamo l’ululato terrorizzante dei lupi feroci e affamati che non vedono l’ora di trovarci per sbranarci. Quando ti troverai in questi luoghi, dovrai saper cavartela tra mille insidie, ma soprattutto dovrai esserti un buon amico e tenerti sempre compagnia, altrimenti arriverà un momento in cui prenderai delle drastiche decisioni. Nell’oscuro bosco dovrai saper accendere la tua luce, per illuminare e per illuminarti, e procedere in linea retta, cosi da esser sicuro di poter trovare una via d’uscita. Quante volte ci sentiamo soli, come se nessuno, in questo vasto mondo, importasse qualcosa di noi? Eppure abbiamo un intero universo che ci abita dentro. Guardati dentro, ci vedrai stelle cadenti e potrai cosi esprimere il tuo desiderio.
Donate l’amore di cui avete bisogno Non elemosinare amore. L’amore, quando si trasforma in bisogna, diventa un veleno, ma quando si libera sinceramente dal cuore, disinteressato, diventa un elisir che tutto può guarire. Libera il tuo amore ovunque e in ogni momento, senza desiderare nulla in cambio. E non aspettare di riceverne per donarne o ti precluderai la possibilità di essere beato.
In amore, dovremmo fare le cose senza un motivo: dare un bacio, senza un motivo; regalare un mazzo di fiori, senza un motivo; una carezza, senza un motivo; una sorpresa, senza un motivo; un abbraccio, senza un motivo... In amore non c'è un motivo. Ultimamente, l’amore si è trasformato in una forma di possessività: due persone innamorate si sentono imprigionate l’una dall’altra, ma l’amore non è schiavitù, l’amore è libertà. Se ami una persona, lasciala libera. Segui te stesso E’ arrivato il momento, è l’ora di dare inizio alla trasformazione, diventerai un vero alchimista, se lo vorrai e se ci crederai. Infatti, si dice che l’elemento segreto che fungeva da catalizzatore nelle loro operazioni di trasmutazione fosse la fede e la spensieratezza dell’alchimista. Quando cominci a credere in te stesso e nella magia dell’universo, si aprono delle strade che prima pensavi inesistenti e ti cadranno addosso piogge di “ coincidenze”. Questo succederà solo se seguirai sincero te stesso e la tua natura. Quando impari a dirigere l’attenzione al centro del tuo obiettivo, l’energia magnetica prodotta dal cuore inizierà ad attrarre a te tutto quello che ti servirà per compiere “ miracoli”. Quanti uomini tristi, quante persone si sentono circoscritte nelle mura dell’afflizione, e la cosa ancor più triste è che non tentano nulla per dare una svolta significativa alla loro situazione. E questo accade perché sono con gli occhi puntati fuori, alla tivù, ai giornali e perdono di vista quel che accade dentro. Ma c’è tempo, c’è ancora tempo e modo per riscoprirsi e portare a galla il proprio potenziale. Puoi guarire la tua vita Le persone si ammalano di cattive emozioni; le persone si ammalano di stress e di rabbia. Quante volte vi capita di sentirvi un bruciore allo
stomaco, pur non avendo abusato di alcolici o di cibi inconsueti? E’ lo stress, che lentamente v’intacca gli organi vitali. Non ammalatevi di rancore, di paura o d’invidia. Depurate e ripulite la vostra anima con l’esercizio della calma. Congiungete i palmi della mano, come se stesse per pregare, chiudete gli occhi ed esprimete la vostra mera gratitudine, perché nonostante tutto siete vivi e avete modo di sperimentare e celebrare la vita. Quindi, prendete coscienza e ringraziate per i colori che potete vedere, per l’acqua che potete bere, per l’aria che rinfresca il clima rovente della rabbia… Siate grati, anche solo per quel che siete, perché se siete persone sensibili potete dare davvero molto al mondo. Rabbia, invidia, avarizia, ansia, pessimismo, impotenza… lascio tutto fuori dal mio giardino e chiudo il cancelletto. Vedrai che il profumo della lavanda raggiungerà anche le erbacce della cattiveria, perché l’amore si posa su tutto e su tutti. Le passioni, non abbandonatele Ho visto un adulto che voleva far volare un aquilone in casa, allora gli chiesi come mai non lo lasciasse libero nel cielo e mi rispose che aveva paura di quelli che lo avrebbe giudicato, come se stesse compiendo qualcosa di illecito. E quanti altri abbandonano i loro giochi e i loro piaceri, per paura di essere giudicati? Io vi dico: non abbandonateli, non siete né troppo vecchi né troppo giovani. Fate quello che amate fare, come se nessuno vi stesse guardano, a mente libera.
Ribellatevi Siate ribelli, senza mancare di rispetto al prossimo. Dovete ribellarvi alla parte di voi che vi mortifica e vi dichiara dei perdenti, privi di speranza. Ribellatevi a chi vuole imporvi il proprio volere, voi non siete sotto il controllo di nessuno e tanto meno qualcuno può ipnotizzarvi e farvi credere degli zombie. A volte, capita che avreste voglia di parlare, di dire le vostre ragioni, eppure tacete e reprimete quello che sarebbe lecito far sapere a chi vi sta davanti. Ci sono persone che sopportano in silenzio e che subiscono abusi, ecco, è a loro che mi rivolgo: ribellatevi! La vita è vostra, nessuno al potere di dominarvi, di decidere per il vostro tempo libero o di decidere che professione dovreste fare . Ma, soprattutto, nessun uomo ha un potere più grande del vostro e non è la società a deciderlo. Certo, i mondani snobbano i braccianti, ma ciò non significa che loro siano in qualche modo esseri superiori. Non è la professione o il ceto sociale che fa’ di voi delle persone di successo, ma è ciò che regalate dal profondo del vostro cuore che vi rende grandi. Scegliete di essere grandi. E qualcuno vi dirà che ci vorrà un diploma, una laurea, un conto in banca, una nave.. nella vita ci vuole coraggio, ecco cosa serve. La formula del successo Se nella vita aspiri ad aver successo, devi sapere che, prima di tutto, il successo non è qualcosa che s’impone su gli altri ma, piuttosto, una forma di realizzazione dell’essere. Anche il contadino, che ama i campi e il suo lavoro, è una persona di successo. Al contrario, chi pensa che fare tanti soldi significhi successo, ha totalmente mancato il punto. Successo significa sentirsi realizzati e per farlo devi trovare la tua strada e dare il meglio di te. Trova la tua strada. Per farlo hai bisogna di fare dei tentativi e di capire dove ti senti realmente te stesso. Studia in maniera approfondita l’argomento che vorresti predominare.
Esercitati e metti le mani in pasta. Se pensi che sia la strada giusta, comincia a muoverti con perseveranza in quella direzione. Non lasciarti intimorire dai giudizi delle persone. Ci saranno persone che vorranno sabotare il tuo lavoro, ma troverai anche chi vorrà aiutarti. Accetta i consigli. Non fare tutto di testa tua, sii umile e accetta l’aiuto sincero di chi vorrà aiutarti. Lavora con entusiasmo. L’entusiasmo è contagioso e aiuterà anche i più pessimisti. Ascolta il tuo istinto e agisci per ispirazione Non arrenderti quando trovi delle difficoltà, sii umile e accetta il fatto che hai ancora molto da imparare. Aggiornati sempre, non credere mai di aver imparato abbastanza. Aiuta chi si troverà in difficoltà. Non perdere mai il tuo lato giocoso e non prendere tutto in maniera troppo seria. Quando festeggi una vittoria, rendi pubblici i meriti e gratifica chi ha dato il meglio di sé.
Spero di averti regalato qualcosa, una spinta, uno slancio per poter dire: “ posso esser felice”. E se capirai il tuo infinito potere, nessun potrà fermarti e nessuno potrà ostacolare il tuo cammino. Abbi fede e muoviti in direzione dei tuoi sogni, ama e coltiva il tuo giardino interiore, vedrai accadere dei veri e propri miracoli. Ma devi smetterla di guardarti intorno e di abbassare lo sguardo, convinto che qualcuno ti stia giudicando male. Devi smetterla di auto-limitarti, non concedendoti un’opportunità. E devi
smetterla di sentirti triste. Il coraggio ti aprirà un nuovo sentiero e se ti metterai in viaggio fiducioso arriverai ovunque. Volevo concludere il testo con questa storiella
Nuovo. Un uomo nuovo. Mi sento cosi. Ero andato a prendere un po' d'aria, mi sentivo infastidito, continuavo a ripetermi: "mollo tutto, mollo tutto". A volte pur non avendo nulla, avresti voglia di mollare tutto. Che desolazione...Uscii, nello sconforto, mi sentivo come se avessi addosso una cravatta con il nodo troppo stretto, insomma, avevo addosso un abito che non era il mio. Io mi vedrei bene con qualcosa di molto semplice, tipo il vestitino che indossava Peter Pan, lui si che si sentiva leggero; io mi sento sempre pesante, sarà il macigno di pensieri che reggo sulle spalle. Se solo riuscissi a liberarmene! Ebbene si, sono malato: penso troppo. Allora andai da un esperto, un famoso psicologo, quello che tutti vorrebbero avere al loro fianco. Più che un esperto della mente umana, è un vero e proprio consigliere di vita. "Attento", lo incalzai " voglio liberarmi di tutti questi pensieri, puoi aiutarmi, maestro?". Gli scappò un sorriso beffardo e poi, da sotto il bancone, tirò fuori un enorme katana: " poggia qui la testa, un taglio secco e via, tutti i pensieri spariscono". Ahahahaha! simpatico, lui. Ma forse non scherzava poi cosi tanto: via la testa, via i pensieri. " Dai, su, sia serio, mi aiuti". Improvvisamente gli si dilatarono le pupille, si alzò in piedi, come un oratore in mezzo alla platea: " Attento! Attenti! Sei malato dentro. Sei marcio. I tuoi pensieri marciscono di muffa nel tuo cranio: si sente il tanfo della paura fin qua. La paura puzza. Ma parliamo di belle cose, ne hai bisogno. Ascoltami, io non posso programmarti come fossi una macchina, non bastano delle semplice nozioni per piegare qualcosa di cosi " banalmente complesso" perché, vedi, se lo vuoi, anche adesso puoi essere un esempio del vuoto. La tua mente è sempre piena, giusto? questo accade perché tu stai pensando e lo fai perché credi di risolvere i tuoi demenziali problemi con la pratica della visualizzazione, ma
non ci riesci, produci una tale quantità d'interferenze che contamini la tua purezza. Allora, ascoltami, parliamo del vuoto mentale: esiste solo quando pratichi e celebri l'esistenza. Quando ascolti il mare, quando osservi un paesaggio, quando preghi disinteressato, quando baci, quando abbracci, quando fai l'amore, quando cammini in mezzo alla natura, quando studi per prediligere un argomento, quando balli, quando canti, quando fai ciò che vuoi... Quando celebri il tuo tempo, la mente è vuota; quando ti sforzi di voler vedere vai contro l'armonia della natura, senza poter coglierne l'essenza. Va a casa o va dove vuoi, ama, danza, celebra la vita e soprattutto libera la tua creatività; hai bisogno di sentirti vivo e per farlo devi sentirti libero, senza freni". E cosi ho fatto, sono andato in mezzo alla natura, mi sono disteso, ho chiuso gli occhi e ho respirato consapevolmente e mi sono emozionato, forse ho anche pianto. Ho pianto perché qualcosa ha traboccato, qualcosa non si tratteneva, era la gioia, la gioia della semplicità.
©Massaro Stefano Amo fare il pane in casa, dilettarmi in cucina, anche se, forse, a volte, non so nemmeno da dove iniziare, eppure, in ogni caso, mi diverto e imparo le lezioni della vita: il primo passo, in ogni caso, in ogni situazione, è iniziare sul posto con quello che si ha. Amo leggere, amo scrivere, e ogni volta che lo faccio mi sento me stesso. Quando scrivo mi sento forte, forse perché, oltre a donare qualcosa, scrivendo, imparo ad ascoltarmi nel profondo. Fate quello che amate fare, punto. Contatti: stepmass89@yahoo.it Blog: http://mralchemya.blogspot.it/