Gli Angeli di ULISSE SARTINI
Celada Notizie n. 38 Novembre 2008 - Poste Italiane spa - Sped. in A.P. - D.L.353/2003 conv. L.46/2004, art1, c1, DCB Milano
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Tutte le novità DAL “RED CARPET” CELADA DI BI-MU ’08
“Messaggeri di luce” LA MOSTRA DEDICATA ALLA MEMORIA DI GIOVANNI CELADA
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S o m m a r i o
E d i t o r i a l e
Celada Notizie Trimestrale d’informazione anno 11° - n. 38, Novembre 2008 - Milano
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Editore: Micos s.a.s. Direttore Responsabile: Alberto Costa Art Director: Mauro Minervino Realizzazione:
Milano 20123, Via G.B. Vico, 42 Tel. 02.48.00.98.95 Fax 02.48.51.86.55 www.alcoscomunicazione.com Hanno collaborato: Guido Celada, Mila Celada, Luigi Boiano, Grazia Gozzi Enzo Bernardini, Davide Bullo, Matteo Fontana, Giovanna De Filippi, Roberto Izzi
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SPECIALE 26MA BI-MU 2008 Le novità dalla Fiera più attesa
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Questi timori sono probabilmente giustificati almeno in parte, ma devono soprattutto far riflettere su che cosa sia il valore e che cosa significhi investire.
RETROSPETTIVA “D’AUTORE” Direttamente dal Red Carpet
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PORTFOLIO Protagonisti della nuova tecnologia
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Segreteria di redazione: Alessandra Castaldelli
IN ESCLUSIVA PER IL CELADA NOTIZIE Stampa: Euroteam (Bs) Aut. Trib. Milano n. 564 del 20 Dicembre 1993, spedizione in abbonamento Poste Italiane spa Sped. in A.P. D.L.353/2003 conv. L.46/2004, art1, c1, DCB Milano In ottemperanza alle disposizioni della legge n. 675/96 sulla tutela dei dati personali, qualora lei non desiderasse ricevere altro materiale informativo, pubblicitario o promozionale o qualora volesse consultare, modificare o cancellare gratuitamente i suoi dati, la preghiamo di scrivere a: ALCOS s.r.l. via G.B. Vico, 42 - 20133 Milano - che provvederà immediatamente ad accogliere la sua richiesta. I dati sono facoltativi, la mancata risposta non comporta conseguenze.
Giù la maschera, Signor Gray!
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NEWS Le novità dal mondo Celada
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lla fine di questa BIMU, siamo confortati da una affluenza assolutamente in linea con le edizioni precedenti e da un interesse molto elevato. Questo interesse sembra essere solo in parte diminuito da un certo timore che fatti totalmente estranei al nostro mondo possano in qualche maniera influire sulla nostra capacità di accedere al credito e quindi abbiano un effetto in qualche maniera limitante sul nostro lavoro.
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Credo che gli imprenditori che hanno investito sulla loro attività, dando fiducia all’imprenditore che conoscono meglio, siano quelli che sono oggi meno spaventati: i loro capitali non sono affidati ad investimenti fatti su entità economiche dai nomi impronunciabili e, soprattutto le cui attività sono assolutamente oscure. Credo che in proiezione ne uscirà del bene perché la vera economia è la nostra, quella che genera valore, che crea occupazione, che produce. Ed ora è sotto gli occhi di tutti. Guido Celada
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www Sito internet R.F. Celada
www.celada.it
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Le novità dalla Fiera più attesa Novità, anticipazioni e curiosità della 26ma biennale della macchina utensile, robot, automazione e prodotti ausiliari
Sodick AD325L C’è una nuova elettroerosione a filo. Questa la prima novità proposta in BI-MU, la AD325L. Una macchina completa, ma che coniuga felicemente le ragioni della tecnica con quelle del portafoglio. “Entry Level” per definizione, è particolarmente indicata per chi cerca un’elevata efficienza di lavorazione senza spendere una fortuna. Grazie ai più evoluti sistemi di progettazione e calcolo strutturale CAD 3D, i motori lineari Sodick possono lavorare a
grandi velocità. La rigidità della macchina inoltre è incrementata del 70%, minimizzando le deformazioni e esaltandone le prestazioni di accelerazione e velocità. Tra le migliorie sono da segnalare il nuovo controllo LN di ultima generazione, con la possibilità di poter montare, per la lavorazione di sagome complesse, un divisore opzionale indexato, che con-
sente alla macchina di essere impiegata con successo anche nel settore medicale ed aerospaziale e nella produzione di particolari di alta precisione. Inoltre il generatore della serie WS garantisce un’elevata precisione, soprattutto nella lavorazione d’utensili quali CBN, PCD e nella lavorazione a passo. L’originale design della nuova tavola appoggio pezzi, dalla for-
Anche l’abito fa il monaco... A sinistra, uno scorcio dello stand Celada, (1.300 metri quadrati) vera “isola rossa” della fiera. In alto, un particolare della “piazzetta” dello stand, con bar annesso, visitata da migliaia di curiosi in cerca di ristoro. A destra, le nuove divise sfoggiate per l’occasione, con il logo Celada riportato anche sulla shopping bag regalata come gadget ai visitatori.
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ma ad O e di dimensioni maggiore, consente all’operatore di montare pezzi di grandi dimensioni (anche 800x550x215mm). Di nuova concezione anche il sistema automatico d’inserimento filo, grazie al quale il filo viene tagliato all’estremità in modo efficace e sicuro. Ovviamente la macchina sfrutta tutti i brevetti Sodick di successo, come ad esempio l’utilizzo della ceramica e i motori a trasmissione lineare progettati e sviluppati in-house.
STORIA DELLA BIENNALE BI-MU
Sodick AQ750 Il modello, già esistente sul mercato, è stato radicalmente modificato, andando ad aumentare la capacità di taglio in Z, portandola dalla precedente di 500mm ai 600mm attuali d’altezza pezzo massimo lavorabile. Questo aumento è stato richiesto dalle esigenze di mercato, nel quale i televisori a schermo piatto fanno la parte del leone. La costante crescita di stampi di maggiori dimensioni ha spinto Sodick a sviluppare macchine a filo con motori lineari che possono spaziare dalle dimensioni ridotte degli schermi o monitor fino alle grandi dimensioni di componenti automobilistici, quali paraurti o cruscotti. Le macchine di questa serie utilizzano motori su quattro assi, lungo i quali il movimento è preciso e scorrevole. Sodick offre inoltre, a dimostrazione della fiducia nei propri mezzi, una garanzia di dieci anni sulla precisione di posizionamento su tutte le EDM lineari. Da oggi, inoltre, la partnership tra Sodick e Celada diventa ancora più fruttuosa, grazie alla possibilità di automatizzare e robotizzare le elettroerosioni Sodick mediante i robot antropomorfi presentati dalla Celada, aprendo una nuova era dell’automazione.
Sodick, tra tradizione e innovazione Nelle foto a destra, solo alcuni degli esemplari di macchine Sodick esposti per la BI-MU 2008. Da notare la “promessa” che Sodick stipula con ogni cliente: una garanzia di 10 anni, un plus che poche case produttrici possono vantare.
Hardinge, per cacciatori di millesimi Celada offre la rappresentanza delle macchine Hardinge (Hauser, Kellenberger e Tschudin) per venire incontro alle molte richieste di clienti che fanno della perfezione assoluta il loro lavoro quotidiano, cacciatori di millesimi perduti e desiderosi di possedere il top del mercato. Una precisazione necessaria: con l’avvento di questo gruppo la Celada non rappresenterà più la storica marca Moore, della quale però continuerà a garantire a tutti i propri clienti il servizio di assistenza. Cessa quindi la commercializzazione del prodotto ma non l’assistenza sulle macchine vendute, per cui i clienti possono sempre contare sulla collaborazione della Celada.
Hauser Con la rappresentanza delle nuove Hauser (S35400, S45-400 e S55-400) si apre una nuova era nelle rettifiche coordinate rappresentate da Celada: sono macchine che hanno conosciuto, durante gli ultimi anni di ricerca e studio, un rinnovamento straordinario dal punto di vista tecnolo-
BI-MU è la fiera biennale che espone Macchine Utensili, Robot e Automazioni che già da molti anni si è classificata a livello internazionale come uno dei più importanti appuntamenti del settore. È un momento atteso per due lunghi anni dagli addetti ai lavori che arrivano da ogni parte del mondo per prendervi parte. La serietà e importanza costruita dalla manifestazione a partire sin dal 1958, anno della prima edizione, costituisce un’ottima garanzia di qualità: da 50 anni BI-MU è la vetrina del settore, con la “V” maiuscola, cui l’intera industria manifatturiera fa riferimento per aggiornare il modo di progettare e costruire i propri prodotti.
Nuove promesse Kellenberger Il marchio Kellenberger, che vanta novant'anni di storia, è il riferimento per lo sviluppo e la produzione di sistemi a controllo numerico e macchine di rettifica di alta precisione, sistemi studiati per l'applicazione nel settore della media e alta tecnologia.
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S p e c i a l e 2 6 ma B I - M U 2 0 0 8 gico, con l’inserimento di un cambia mole automatico, con l’utilizzo di un dispositivo per il taglio con olio intero, che permette una grande riduzione dei consumi delle mole e un incremento della qualità superficiale oltre a una decisa riduzione dei tempi di lavoro. Anche su questa macchina è possibile caricare attraverso manipolatori esterni pezzi in serie. In questo modo la macchina può aprirsi, introducendo anche il nuovo dispositivo MSS (Multi Sensor System) che permette il rilevamento in automatico del consumo mola e la ravvivatura in automatico della mola senza dover interrompere il ciclo di produzione. Celada offre ai suoi clienti tre modelli di macchine, uno a tavola a croce classica e due a portale.
Kellenberger Chi conosce questo marchio sa che stiamo parlando di rettifiche di estrema precisione, garantendo precisioni millesimali in serie. Sono macchine universali (interni, esterni e a sfacciare), con possibilità di avere la rotazione in automatico della mola e quindi il cambio mola automatizzato, e poter usufruire dell’asse C, che permette la lavorazione di pezzi poligonali, non necessariamente ton-
di. Sono macchine ottime anche per le necessità di caricamento automatico, già predisposte al caricamento da esterni. Nei modelli più evoluti vale il discorso delle guide idrostatiche, un sistema di movimentazione su cuscino d’o-
DIAMO I NUMERI?
lio, gestito in automatico con un raffinato sistema di 18 sensori, che bilanciano le pressioni del peso del pezzo. Ciò permette di ridurre drasticamente l’usura delle guide e di aumentarne la fluidità di movimento: la macchina è più fluida e quindi più precisa. Sono cinque i modelli proposti dalla Celada - Varia, Viva, Vita, Vista e Universal – che racchiudono il meglio della produzione Kellenberger.
Tschudin Chi cerca una rettifica da produzione specializzata per esterni, cerca Tschudin. La macchina si contraddistingue per la propria precisione e velocità d’utilizzo, racchiudendo nel suo cuore metallico il meglio delle tecnologia delle macchine utensili. Una curiosità su tutte: apprezzata e amata dal settore automobilistico, è la macchina prediletta dal celebre gruppo Bosch - leader mondiale nella fornitura di tecnologie e servizi che ne commissiona le macchine anche personalmente su specifiche esigenze produttive.
Le idee di Kellenberger Molte le novità proposte da Kellenberger, tra cui i modelli Varia, Viva, Vita, Vista e Universal, in grado di soddisfare anche le esigenze di lavorazione complesse e accurate fino a rasentare la perfezione.
L’architetto Massimiliano Fuksas Per far capire l’importanza di un evento fieristico si è soliti dare i numeri che lo rendono grande. Quando si parla di BIMU le cifre iniziano a diventare imponenti. Il primo numero che salta all’occhio è il 26, ovvero il numero dell’edizione di quest’anno. Sí perché la biennale della macchina utensile, robot e automazione e prodotti ausiliari, tenutasi dal 3 al 7 Ottobre 2008 a Milano, ha raggiunto le nozze d’oro. E poi ci sono le 1.788 imprese presenti, il 42% delle quali straniere, e gli oltre 96mila visitatori del 2006, il valore delle circa 3.500 macchine calcolato in 300 milioni di euro che testimoniano l’importanza e il livello di specializzazione raggiunto dalla Fiera. L’87% dei visitatori è coinvolto nelle decisioni d’acquisto della propria impresa, tra cui sono presenti molti specialisti del settore ed esperti d’investimenti. Di una certa rilevanza sono, inoltre, le modernissime strutture del nuovo quartiere espositivo di Fieramilano, progettato da uno dei più grandi architetti del mondo, Massimiliano Fuksas.
Un record tutto italiano Il Nuovo Polo fieristico di Rho-Pero ha una superficie lorda di pavimento di 530.000 metri quadrati su un’area fondiaria complessiva di 2 milioni di metri quadrati.
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Retrospettiva “d’autore”
Direttamente dal RED CARPET Per chi non era tra i 1250 visitatori dello stand Celada, e non sa darsi pace. Per chi ha trovato lo stand Celada, ma ha perso la memoria. Per chi era in Fiera, ma pensava alla partita della squadra del cuore… Insomma, una retrospettiva da non perdere
il già presente B300 e il prossimo B700, una macchina che sta riscuotendo grande successo sul mercato delle lavorazioni multitasking. Sempre parlando di Okuma, sul red carpet Celada era presente il modello V100R, tornio verticale con capacità tornibile di oltre un metro, una macchina “altezzosa” che vanta un mercato di nicchia, andato ultimamente ampliandosi a macchia d’olio. Anche in questo caso la rigidità di un verticale Okuma sa dare quel tocco in più all’investimento per avere i ritorni necessari. Proseguendo nella carrellata da segnalare il bimandrino frontale 2SP-150H, il più piccolo di gamma, che si sviluppa fino al diame-
tro di 800: chi ha osservato la macchina esposta in Fiera, avrà notato un caricatore automatico integrato a doppio alimentatore pezzi (macchina impiegata nel settore del flangiame di piccole dimensioni). I più attenti avranno poi notato un centro di lavoro orizzontale MA400H, il più piccolo della serie, che tuttavia pesa poco meno del doppio di quasi tutti i suoi concorrenti! Come tutti i centri di lavoro Okuma, trova particolare gusto se impegnata nelle lavorazioni di materiali “tosti” come acciaio e ghisa, senza precludersi però la possibilità di lavorare materiali abbordabili come l’alluminio. Terminando la panoramica Okuma, da ricordare il centro di
lavoro verticale MU 400VA (macchina derivata dalla serie MB) con la stessa concezione meccanica, dotata quindi d’elevatissima stabilità termica e rigidità, grazie a un potente mandrino capace di erogare 200 newton/metro di coppia, a cui si aggiunge una tavola quarto/quinto asse. Niente male, eh? Ma c’è di più…
“I grandi classici” Okuma Presente nello stand Celada con l’intera squadra, ha sfoggiato per l’occasione i protagonisti della sua storia, a partire dal tornio LB 3000 per arrivare fino al centro Okuma MU400V, dal più semplice dei torni a controllo numerico a 3 assi - particolarmente strutturato per lavorazioni raffinate e gravose - fino al top della gamma. Una breve carrellata sulle altre macchine, altrimenti si offendono: ecco una MB46VAE, uno dei pezzi migliori del settore, con caratteristiche di stabilità termiche eccezionali. Durate la BI-MU 2008 abbiamo visto inoltre il tornio LB 3000MWY, presente nella sua veste più ricca e “performante”: infatti, oltre al mandrino principale, agli utensili motorizzati, al contromandrino e all’asse Y, era installato anche il nuovo modello di torretta che permette di lavorare indifferentemente sui due mandrini contrapposti. Accanto al tornio LB 3000, era presente un altro dei gioielli della corona, l’Okuma Multus B400W: il modello “intermedio” della gamma Okuma, tra
In alto: l’LB 3000 EX, uno dei numerosi modelli Okuma esposti sul red carpet Celada. A sinistra: l’Okuma 2SP-150H.
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Retrospettiva “d’autore”
“Die” Hardinge La Hardinge, dopo aver recentemente acquisito la tecnologia Bridgeport ed essersi rilanciata sul mercato con una vasta gamma di prodotti dall’entry level al top level, era presente con una notevole gamma di macchine, a partire dai centri di lavoro verticali: XR1000, il nuovissimo Avis XR700APC con cambio pallet, l’XR6005AX con cinque assi controllati con tavole e culle integrati. Una breve premessa per chi non conosce queste macchine: dopo una breve parentesi di appannamento, con l’acquisizione del marchio Bridgeport, stanno conoscendo un grande rilancio. In abbinamento alla serie di centri Hardinge-Bridgeport, c’era una rappresentanza della gamma dei torni, pri-
mo fra tutti il GS200/66, con un nuovo contromandrino con utensili motorizzati ASY. A fianco l’RS51, macchina che ha fatto scuola tra le lavorazioni meccaniche nel mondo perché destinata alla lavorazione degli acciai temprati, con risultati che hanno generato nuovi standard per tutto il settore (da evidenziare che per la Celada la serie RS è una novità tra le macchine Hardinge rappresentate, un vero successo dell’azienda che è stata scelta dalla casa madre come rappresentate di riferimento anche per questa serie di macchine).
Una vita da super… Star Un vero caso da prima pagina è la Star, che in questi anni ha subito un’autentica esplosione con circa 200 macchine l’anno vendute dalla Celada, cir-
ca un quinto dell’intera vendita del gruppo! In Fiera era rappresentata da tre esemplari significativi, l’SR20JC, ultima versione del tornio di grandissimo successo, l’SR32JN, rinnovato come caratteristiche e prestazioni, e infine l’apoteosi della torneria automatica: l’ECAS20T capace di realizzare pezzi complicatissimi in un’unica lavorazione. L’SR32JN è invece la macchina per chi desidera rispondere al vertiginoso aumento dei costi dei materiali: la macchina “intelligente” è grado di razionalizzare l’uso e il consumo dei materiali di produzione, abbassando drasticamente le spese di gestione.
Takahashi con furore La giapponese Takahashi era presente con due torni di grande pre-
cisione, L03 e LD65, uno dei quali completo di automazione integrata destinato alla lavorazione di precisione di piccoli particolari. La L03 è il modello più popolare, un vero best seller tra le vendite dei torni di precisione CNC. Il modello LD65, invece, è fornito di 6 assi di controllo, un centro attrezzato con asse Y ideale per azioni di lavoro combinate.
lavorazione. Passando alla TCS2C non si può non evidenziare la sua semplicità d’uso; la macchina fornisce tutte le funzionalità essenziali, come ad esempio l’ampio spazio di lavorazione, che permette la lavorazione di una grande varietà di parti, e le prestazioni di taglio, che permettono lavorazioni ad alto volume realizzate in brevissimo tempo.
Brother e i suoi fratelli
Continuavano a chiamarlo… Yasda
Per gli amanti del genere, ecco il centro TCS2C e la nuovissima versione del TC32NQT, con aree di lavoro ampliate e maggiorate nel rispetto di quella affidabilità che ne fa uno dei gioielli di famiglia. Il centro TC32NQT, si avvale di un grande tavolo QT per grandi pezzi da lavorare o quando si tratta di più parti di
Per finire, ecco il mitico 950V, centro di lavoro di grandissima precisione che non ha bisogno di presentazioni, il fantasista delle macchine utensili, il “Platinì” dell’utensileria, leader indiscusso di vendite nella lavorazione degli stampi. Una garanzia mondiale...
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Protagonisti della nuova tecnologia Una delle pi첫 ampie vetrine mondiali, di macchine utensili, robot, automazioni e prodotti ausiliari
(CN, utensili, componenti e accessori)
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In esclusiva per il Celada Notizie
GIÙ LA MASCHERA,
Signor Gray! I segreti del maestro Ulisse Sartini, il famoso pittore che ha ritratto Giovanni Celada, a cui sarà
intitolata la Mostra “Messaggeri di luce”
C’
è un celebre libro, scritto nel luglio 1860 da un certo Oscar Wilde, in cui il protagonista assoluto è un quadro, un ritratto per l’esattezza. Chi ha ben fresco nella memoria il suo ricordo, non potrà non rammentare il capolavoro dipinto da Basil Hallward, raffigurante un ragazzo d’eccezionale bellezza, il giovane Dorian Gray. Il culto della bellezza, “leitmotiv” dell’opera, costringe il pittore a concedersi davanti a un tal modello, mettendo sè stesso nel ritratto, esponendosi. L’arte con cui il maestro Sartini elabora ogni lavoro è ugualmente gravida di significati, grandemente agitata dalla ricerca dei segreti moti dell’anima, una caccia sfinente alle sottili sfumature dell’essere. Il maestro Sartini è essenzialmente un artista capace di ritrarre la realtà, catturata però sotto la luce acuta della sua visione poetica. I suoi ritratti, che spesso utilizzano sfondi metafisici per incorniciare i luminosi volti dei personaggi, vanno oltre la mera visione descrittiva: idealizzando l’uomo come strumento, egli trae la stilla dell’anima dai suoi soggetti, catturandoli in rari momen-
ti di serena armonia con se stessi e con il mondo che li circonda. Un lavoro duro la pittura, se come fine ha la perfezione! Il maestro Sartini abitualmente lavora su quattro, anche cinque tele alla volta, lasciandosi guidare dall’ispirazione del momento. Una quantità
sterminata di dipinti, come pochi artisti viventi possono vantare, fa da contraltare a una qualità che rasenta la perfezione. Ma guai a parlare al maestro di “iper-realismo”: la sua non è una pittura didascalica, al contrario, totalmente interpretativa e idealizzante.
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lature, accarezzata e “rivitalizzata” dalla lezione dei grandi maestri rinascimentali. Il suo mondo trae spunto dagli studi del passato, approfondendo una lezione di grande modernità, riproponendo, con sapienza, quel connubio inscindibile tra arte e bellezza.
A sinistra: gli Embriocosmo, ricerca espressiva di Sartini attraverso i misteri del cosmo, in un affascinante viaggio ideologico alla ricerca dell’origine dell’uomo contemporaneo. In centro: l’abitazione/studio del maestro.
L’INTERVISTA I ritratti a Papa Giovanni Paolo II, Benedetto XVI, Audrey Hepburn, Pavarotti, Callas, Pasolini, Verga, e poi Lord John Major, Vittorio Feltri e molti altri. Maestro, quante opere ha dipinto durante la sua carriera? La mostra e Giovanni Celada
Abituato a lavorare con i grandi personaggi della contemporaneità – è il ritrattista ufficiale di Papa Benedetto XVI, e prima di Papa Giovanni Paolo II – Sartini predilige il soggetto religioso, per il quale sente una particolare affinità: da fervente cattolico qual’è, cerca umilmente d’interpretare la sua arte come strumento di rivelazione del Divino, e sempre al servizio di nobili scopi. I suoi soggetti religiosi, apprezzati in tutto il mondo e spesso esposti nella “sancta sanctorum” dell’arte religiosa - i Musei Vaticani di Roma - vogliono essere un affettuoso contributo a tematiche morali e religiose intramontabili, in un contesto sociale caratterizzato da una perdita di spiritualità che rischia di far smarrire quei valori semplici a cui la sua arte si ispira. È stata da poco inaugurata presso il Palazzo Gotico di Piacenza, città poco lontana dalla natale Ziano Piacentino, una mostra dedicata agli Angeli come “Messaggeri di luce”, nella quale il maestro Sartini esporrà novanta tele. La mostra, che sarà poi trasferita a Milano – dal 20.12.2008 al
18.01.2009 presso la Sagrestia Bramantesca, Santa Maria delle Grazie – sarà dedicata alla memoria di Giovanni Celada, grazie alla volontà del figlio Guido che ha deciso la sponsorizzazione dell’evento. La mostra prenderà poi presumibilmente la strada verso la Capitale (mancano solo alcune autorizzazioni di rito).
Dall’irrealtà allo “svelamento” del reale
Nella rivelazione dei suoi Angeli è possibile trovare una curiosa commistione tra le due differenti strade battute dal maestro durante la sua carriera: da un lato gli Embriocosmo, rivelazione dei misteri che governano il nostro universo, e dall’altra la pittura per ve-
Quando i giornali mi chiedono i fotocolor dei miei lavori, e vado a cercarli nel mio archivio, mi spavento. Mi dico: “Dovrei avere trecento anni per averli dipinti tutti io!”. Credo che pochi artisti, anche del passato, abbiano lavorato tanto quanto ho lavorato io.
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Le novanta opere alla mostra di Piacenza ne sono la dimostrazione…
Ma quella è solo una piccola parte! Il grosso è sparso per il mondo. Le sue tele sono spesso di dimensioni considerevoli…
Mi piace dipingere in dimensioni naturali, di modo che le proporzioni siano rispettate fedelmente. Se posso scegliere, non lavoro sul piccolo. Ho fatto recentemente un quadro tondo per il Pontefice, dal quale è stato poi tratto un mosaico per la Basilica di San Paolo Fuori Le Mura. Maestro, quanto conta il talento oggi?
Sono partito dal geometrico, perché quando ho iniziato il ritratto era considerato retrò, stantio. Volevo essere considerato moderno. Poi ho capito la mia natura, la mia
strada. Ho applicato la tecnica delle velature sia agli Embriocosmo sia ai ritratti. Se non conosci la tecnica, il talento non basta: la tecnica permette al pittore di liberarsi, di raggiungere la perfezione, di esprimersi al meglio, come in qualsiasi altro lavoro. La mia tecnica è frutto di un grande impegno personale, cresciuto nella rivisitazione dei classici, del Rinascimento, con continui “pellegrinaggi” all’Accademia di Brera per studiare i grandi. Con gli Embriocosmo ho cercato d’affrontare il tema della Creazione a mio modo, un viaggio emozionante attraverso il mistero dell’universo. Spesso i miei ritratti sono inseriti in Embriocosmo, per collocarli fuori del
Quando si compra unʼautomobile si pensa sempre a quanto terrà sul mercato durante gli anni. È esattamente lo stesso con le macchine utensili: se ad esempio si acquista un centro di lavoro orizzontale con soli 60 utensili (ma con 6 pallet perché per la produzione dellʼattuale cliente è più che sufficiente), occorre considerare che quando in futuro si andrà a sostituire la macchina, con quelle caratteristiche avrà Per rendere l’idea di che cosa s’intende col termine di “velatura”, basta immaginare di osservare un dipinto, ponendo però davanti ai nostri occhi una di quelle carte trasparenti, solitamente usate per avvolgere le caramelle. Ecco che il dipinto ci apparirà attraverso la trasparenza della carta, l’effetto visivo è appunto una velatura dei colori che dona un aspetto sfocato e avvolgente all’intera immagine. La peculiarità di questa tecnica, che affonda le radici in epoca rinascimentale, è che le tinte si opacizzano ma i tratti dei tratti rimangono ben visibili e marcati. L’effetto velato si ottiene stendendo uno strato di colore molto diluito su uno più denso; uno tra gli esempi più importanti di velatura in campo pittorico ci viene da Leonardo da Vinci (1452-1519) che ne La Gioconda, dona un’atmosfera particolare allo sfondo paesaggistico, avvolgendolo da un’opacità quasi surreale.
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A sinistra: Ulisse Sartini posa a fianco del ritratto di Giovanni Celada, esposto alla Mostra “Messaggeri di luce” nella Sala Bramantesca in Santa Maria delle Grazie, famosa per il Cenacolo Vinciano, a Milano.
autoritratto giovanile e mi disse: “Ulisse, tu devi dedicarti alla bella pittura. Sai disegnare e dipingere altrettanto bene. Approfondisci il tuo talento, anche se fai l’astratto: sfrutta la bella pittura”. All’epoca in cui l’astratto dominava, saper disegnare era considerato quasi un limite! Mi costrinsi a rendere la mia arte criptica, chiusa e inaccessibile, negando la mia vera passione… Per fortuna ho avuto il coraggio di rischiare, e prendere una strada alternativa. Ancora oggi vedo ragazzi di talento che si sforzano di distruggere tutto quello che sanno per raggiungere l’astratto, l’inaccessibile, il concettuale. Credo sia uno spreco disumano. Fortunatamente le cose stanno cambiando, ritrovando il piacere della bella pittura… I suoi soggetti sono sempre simboli di positività e speranza…
tempo, accentuando il mistero del ritratto. Anche il paesaggio dei miei quadri è idealizzante e metafisico, una mia interpretazione della realtà. L’atmosfera in cui essi vivono esprime il mio concetto di rivisitazione dell’antico - da cui c’è sempre da imparare - proiettatandolo verso il moderno.
Come mai questo passaggio netto dall’astratto al ritratto?
In giovane età mi sono trasferito a Milano, studiando sotto la guida di Luigi Comolli, pittore allievo di Segantini. In seguito l’illuminato gallerista Filippo Schettini mi ha indicato la strada. Da vero scopritore di talenti, vide un mio
Credo che la pittura delle miserie, della corruzione umana e dei personaggi al limite dell’amoralità sia inutile ma soprattutto superata. La mia modernità sta nel cercare la bellezza, e tornare alla bella pittura, in chiave moderna. Credo che ci sia questa esigenza, oggi, in chi osserva un’opera d’arte. Spesso si
In alto: un momento della cerimonia con Sua Santità Papa Benedetto VI. A sinistra l’olio su tela, a destra il mosaico tratto dal dipinto. A sinistra: con “Big Luciano” Pavarotti, un caratteristico “Angelo” e il ritratto “Embriocosmico” a Pier Paolo Pasolini.
cerca e si vuole fare a meno di Dio… Se con i miei quadri posso essere utile a qualcuno per ritrovarsi, per pregare e avvicinarsi a Dio… ecco, questa è la più grande soddisfazione del mio lavoro. Spesso mi capita di vedere le persone ritratte commuoversi davanti al loro ritratto, piangere come bambini. Forse hanno ritrovato qualcosa di se stessi che avevano smarrito per strada, qualcosa che hanno cercato di tenere nascosto. La cosa assurda è che… succede la stessa cosa con gli autoritratti! Le persone che hanno la fortuna di essere ritratte da lei dicono di non essersi mai sentiti guardati in quella maniera prima. Quanto lavoro c’è dietro ogni tela?
Una mole enorme. E capita che quando vai a letto convinto di aver trovato quello che cercavi, la mattina successiva ti ritrovi a dover ricominciare tutto da capo. Prima di prendere il pennello in mano, faccio una quantità enorme di fotografie. Poi studio l’espressione, i tratti somatici, e mi lascio guidare idealizzando e tirando fuori la personalità più intima, nascosta, lavorando sulle sfumature. Com’è nato il ritratto del Signor Giovanni?
(Ndr. Guido Celada prende la parola) A questa domanda, se il maestro permette, credo di potere rispondere io. Credo che oltre alle fotografie che Ulisse ha osservato, sia venuta fuori nel ritratto l’anima delle nostre
discussioni su mio padre: spesso ci capitava di parlare di cose quotidiane legate al nostro lavoro, e Ulisse, credo, abbia capito l’esatta personalità di mio padre da quelle conversazioni. Lo sguardo di quel ritratto, quella espressione estremamente potente, quella via di mezzo tra l’ironico e l’imperioso… è strano dirlo, ma si direbbe che Ulisse lo abbia conosciuto da una vita. È… magico, semplicemente sorprendente. Maestro, nella sua arte che mette in contatto cielo e terra ha ritratto celebrità infinite. Una domanda personale… Talento o anche un pizzico di fortuna?
Beh… preferisco chiamarla grazia Divina…
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N e w s ROTTA VERSO GLI EMIRATI ARABI
CELADA PUNTA SUL MEZZOGIORNO Con l’acquisto della Società Ce.mu Srl di Chieti – Via Vella, Celada dà un segnale forte e importante sulla volontà dell’azienda di investire sul territorio italiano, e non solo estero. La nuova sede sarà ospitata in un moderno stabile dove si potranno osservare alcune delle macchine più rappresentative del programma vendita Celada. Sempre da questi stabili partiranno i tecnici specializzati con il compito di installare o controllare le macchine acquistate. Dunque non rimane che invitare tutti alla grande Open House che si terrà nei giorni 20-21-22 Novembre 2008, con i seguenti orari: giovedì dalle 14.00 alle 19.00, venerdì dalle 10.00 alle 19.00 e sabato dalle 9.00 alle 18.00. Nel corso dell’evento sarà possibile visionare il meglio delle macchine prodotte dalle Case rappresentate da R.F. Celada, Celmacch e Mautus.
NASCE IL NUOVO CENTRO TECNICO DI PORDENONE Seguendo la filosofia aziendale della Celada - fornire sempre un servizio di alta qualità - la società ha inaugurato un nuovo centro tecnico sito in Pordenone. Grazie a questa scelta strategica, i clienti del Triveneto potranno usufruire del servizio di assistenza Celada (su ogni macchina rappresentata) a un costo decisamente minore: anche se il servizio verrà gestito dal call center di Milano, gli otto tecnici Celada del nuovo centro tecnico partiranno dalla sede di Pordenone, con un grande risparmio per il cliente finale. Il centro avrà anche un piccolo magazzino ricambi, per affrontare con tempestività le situazioni più urgenti. Il tutto con la garanzia Celada. Le zone di intervento sono le province di Treviso, Trieste, Belluno, Bolzano, Padova, Vicenza, Gorizia, Udine e Pordenone (escluse le province di Verona e Trento).
Celada presenta il progetto Celada Middle East, un’idea grandiosa che punta a offrire a tutti i clienti dell’azienda la garanzia di investire su un mercato in fortissima crescita e grande sviluppo. La città che è stata scelta per ospitare questo progetto è Dubai, negli Emirati Arabi, cuore delle terre petrolifere mediorientali. Celada garantisce la bontà degli investimenti sul territorio grazie ai 70 anni di esperienza nella vendita e assistenza delle migliori macchine utensili del mondo. La stessa qualità dei servizi a cui Celada ha abituato i suoi clienti si ritrova anche in questa nuova impresa, viene da chiedersi quali saranno le nuove terre che Celada conquisterà.
FERRI, LEGNI E SOLIDARIETÀ Il 9 Giugno scorso si è tenuta presso il Golf Club Milano l’importante iniziativa Pro-Am Celada. Una manifestazione a scopo benefico che vede ogni anno la partecipazione di golfisti professionisti, personaggi dello spettacolo e personalità di spicco. I partecipanti alla Pro-Am, scommettendo sul risultato dello Skins Game, e partecipando all’asta benefica tenutasi a fine giornata hanno permesso di raccogliere fondi che sono stati interamente e direttamente devoluti all’associazione “gli amici di Luca” ONLUS, un’associazione costituita nel 1997 per provvedere alle cure necessarie per risvegliare Luca, ragazzo bolognese di 15 anni in coma e stato vegetativo per 240 giorni e scomparso nel 1998. Dalla vicenda di Luca è nata nel 2004 a Bologna la “Casa dei Risvegli” a lui dedicata, centro innovativo di riabilitazione e di ricerca per pazienti con grave o gravissima cerebrolesione acquisita.
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