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Ambiente e infrastrutture: un equilibrio possibile

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UN’AUTOSTRADA PUÒ ESSERE ECOSOSTENIBILE AL 100% SE VENGONO ADOTTATE TUTTE UNA SERIE DI MISURE E SEGUITI I PIÙ NUOVI CRITERI COSTRUTTIVI PER RISPETTARE IL PIÙ POSSIBILE L’AMBIENTE CIRCOSTANTE AMBIENTE E INFRASTRUTTURE:

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UN EQUILIBRIO POSSIBILE

Èproprio la tutela dell’ambiente una delle priorità di Autovie Venete che, sotto la regia del Commissario delegato per l’emergenza in A4, sta realizzando la terza corsia lungo l’Autostrada A4 Venezia-Trieste. Il rispetto del territorio è infatti fondamentale per la qualità della vita e il benessere delle persone che abitano nell’area attraversata dall’autostrada. Il punto di partenza quando si apre un cantiere è l’osservazione delle prescrizioni ricevute nell’ambito della procedura di Valutazione di Impatto Ambientale, prescrizioni che comprendono anche le misure per la tutela del territorio attraverso un accurato monitoraggio eseguito in tutte le fasi di realizzazione dell’opera: prima dell’inizio lavori, durante l’esecuzione e a infrastruttura completa. Sotto il controllo delle Agenzie regionali per la protezione dell’ambiente del Friuli Venezia Giulia e del Veneto e con l’ausilio di Ditte specializzate dove lavorano Chimici, Geologi, Biologi, Naturalisti e Tecnici Ambientali di vario genere, Autovie raccoglie una serie di dati in fase ante operam restituendo una fotografia che ritrae la situazione di tutta una serie di componenti ambientali (atmosfera, acqua, suolo, flora, fauna e così via). La Società in questo modo dispone di tutti i dati che metterà poi a confronto - nella fase cosiddetta in corso d’opera - con quelli raccolti prima dell’attivazione dei cantieri, al fine di valutare anche le eventuali misure di mitigazione da adottare per riportare i valori, se necessario, sotto le soglie previste. Una criticità che si può verificare durante i lavori è il sollevamento delle polveri causato sia dai macchinari di cantiere, sia dal transito dei veicoli. In questo caso, le Ditte si impegnano a ridurre il più possibile la dispersione delle polveri adottando alcuni accorgimenti come la bagnatura periodica delle piste di cantiere con apposite cisterne, riducendo la velocità dei mezzi d’opera e, ancora, coprendo con dei teli i cassoni dei camion che trasportano detriti o materiale.

1. Il nuovo ponte sul fiume Piave

IMPATTO AMBIENTALE

2. Stop al rumore grazie all’installazione di barriere fonoassorbenti

Nell’ultima fase - post-operam - viene nuovamente verificato lo stato dell’ambiente per avere la certezza che le misure adottate siano adeguate e che l’impatto della nuova opera sia coerente con le previsioni progettuali. Ad esempio, in tema di rumore, tutti i progetti prevedono l’installazione di barriere fonoassorbenti nei tratti più critici per ridurre l’inquinamento acustico: barriere che rispondono a criteri anche estetici così da inserirsi nel contesto paesaggistico circostante.

LA TUTELA DELLA FLORA E DELLA FAUNA

Preservare l’habitat naturale di flora e fauna quando si costruiscono le infrastrutture è possibile grazie a tecniche di costruzione innovative, all’utilizzo di materiali a basso impatto e all’allestimento di apposite aree umide. Le specie arboree ritenute “di pregio”, ad esempio, quando è possibile vengono trapiantate in altre aree oppure vengono sostituite creando nuove aree verdi “a compensazione”. Più di 145.000 esemplari di specie arboree e arbustive sono state infatti piantumate lungo le autostrade A28 e A34 nonché nel primo lotto (già aperto) della terza corsia. Entro l’autunno 2020, è prevista la piantumazione di altre 50.000 piante nel terzo e quarto lotto che sono attualmente in costruzione. Non di rado capita di dover fare i conti con aree protette sottoposte a uno specifico regime di tutela, come quelle inserite nella Rete Natura 2000. Si tratta di siti sui quali la Comunità Europea si focalizza in modo particolare per la tutela della biodiversità, in virtù della presenza di habitat e specie (di flora e fauna) meritevoli di protezione perché minacciate o rare, specie che peraltro vengono tutelate anche al di fuori di queste aree. Nei cantieri aperti per la terza corsia di questi siti ce ne sono diversi: le paludi di Porpetto, il canale Taglio, il fiume Lemene e il bosco di Alvisopoli. Proprio in quest’ultimo, durante i recenti monitoraggi, è stata rilevata la presenza di una rara specie di anfibio: la Rana di Lataste rinvenuta anche nel bosco Prasaccon (San Stino di Livenza). La fauna viene tutelata utilizzando vari accorgimenti: le spalle dei ponti di nuova costruzione, per esempio, “poggiano” al di fuori degli argini, di modo che gli animali possano transitare nell’area golenale ovvero nello spazio compreso fra il corso d’acqua e l’argine, ripristinando quindi, in varia misura, il cosiddetto “corridoio ecologico” di tali corsi d’acqua, lungo i quali permettere alla fauna il naturale e privilegiato luogo di spostamento sul territorio. Sempre per favorire il transito degli animali - in questo caso di piccola o media taglia come rane, lepri, ricci e così via - che necessitano di spostarsi da un luogo all’altro per cercare cibo o durante i periodi della riproduzione, lungo la A34 Villesse-Gorizia (in comune di Villesse) sono stati realizzati due scatolari larghi 1 m, alti 80 cm e lunghi 50 m che passano sotto l’autostrada. Agli imbocchi dei due sottopassi è stata piantumata un’apposita vegetazione che ricrea il loro habitat e quindi funge da richiamo. In questo modo gli animali sono invogliati ad utilizzarli. n

3. Rispettare l’habitat di piante e animali è un dovere della Concessionaria (1) Ufficio Stampa di Autovie Venete SpA

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