Ciao+amici+4-5+rifless+ling

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Isolina Rota • Maria Vago

riflessione linguistica • comunicazione • semantica • fonologia • morfologia • sintassi • abilità linguisticheche

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INDICE c la ss e q ua r ta

cl as se q u ¡n ta

C o m u n¡ c az ¡ o n e

La comunicazione __________ 4

S e m an t¡ c a

Il dizionario________________ 6

F on o lo g ¡ a

La punteggiatura____________ 8 So fare… ________________ 10

M or f ol og ¡ a

I pref issi e i suff issi ________ I nomi concreti e astratti ____ I nomi falsi alterati ________ Lo schema del nome ______ Gli articoli ______________ So fare… ________________ Le preposizioni____________ So fare… ________________ Gli aggettivi qualif icativi ____ Gli aggettivi possessivi ______ Gli aggettivi dimostrativi ____ Gli aggettivi indef initi ______ Gli aggettivi numerali ______ Gli aggettivi interrogativi ed esclamativi ____________ So fare… ________________ I pronomi possessivi________ I pronomi dimostrativi ______ I pronomi indef initi ________ I pronomi numerali ________ I pronomi interrogativi ed esclamativi ____________ I pronomi personali ________ So fare… ________________ I verbi __________________ I modi dei verbi __________ Il modo indicativo ________ Il modo congiuntivo ________ Il modo condizionale ______ Il modo imperativo ________ I modi indef initi __________ Le tabelle dei verbi ________ So fare… ________________ Gli avverbi ______________ Le congiunzioni __________ Le esclamazioni __________ So fare… ________________

S ¡ n ta ss ¡

La frase ________________ Il soggetto ______________ Il predicato ______________ Il gruppo del soggetto e il gruppo del predicato ____ Il complemento oggetto ____ I complementi indiretti ____ So fare… ________________

11 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 31 32 33 34 35 36 37 40 42 44 45 47 52 54 55 56 57 58 59 60 61 62 63 64

ab ¡l ¡ tà l¡ n g u¡ s t¡ c he

C om u n ¡ ca z ¡ on e

La comunicazione ________ 66 Il contesto ______________ 67

Un p o’ d ¡ s t or ¡ a

L’origine della lingua italiana __ 68 Parole in prestito __________ 69 La lingua cambia __________ 70

Se m a n t ¡ ca

Gli omonimi ______________ I sinonimi ________________ I contrari ________________ Gli iperonimi e gli iponimi____

Mo rf o lo g ¡ a

71 72 73 74

Le parti del discorso ______ 75 Il genere dei nomi I nomi comuni e promiscui __ 76 I nomi indipendenti e mobili __ 77 I falsi cambiamenti di genere __ 78 Il numero dei nomi I nomi invariabili, difettivi, sovrabbondanti __________ 79 Gli articoli partitivi ________ 80 So fare… ________________ 81 Gli aggettivi qualif icativi ____ 82 So fare… ________________ 83 Le particelle pronominali ____ 84 I pronomi relativi __________ 85 So fare… ________________ 86 I verbi transitivi e intransitivi__ 87 La forma attiva e passiva ____ 88 Le tabelle dei verbi ________ 89 La forma riflessiva ________ 94 La forma impersonale ______ 95 I verbi servili ____________ 96 I verbi irregolari __________ 97 So fare… ________________ 98 Le esclamazioni __________ 99 Gli avverbi ______________ 100 Le congiunzioni __________ 102 So fare… ______________ 104

S¡ n t a s s¡

La frase ________________ Il soggetto ______________ Il predicato verbale ______ Il predicato nominale ______ L’attributo e l’apposizione __ Il gruppo del soggetto e il gruppo del predicato __ I complementi __________ So fare… ______________

105 106 107 108 109 110 111 113

A s c ol t ar e

Ascoltare per… __________ Qual è lo scopo ? ________ Ascolto attentamente ? ____ Ascolto e annoto ________ Più so, più capisco ________ Ascolto e… deduco ______ Ascolto il telegiornale ____

P arl are

Parlare per… ____________ Per parlare bene ________ Come parli ? ____________ Attenzione al contesto ! ____ Le parole giuste __________ La scaletta ______________ So esporre bene ________

Le g g ere

Leggere per… __________ C’è lettura e lettura… ____ La punteggiatura ________ Leggere bene ____________ Se non capisco tutto… ____ Informazioni generali ______ Lo scheletro del testo ____

S c r¡ve re

Scrivere per… __________ Prima di scrivere ________ Una poesia in prosa ______ Parlo di me ____________ È andata così ____________ Stringere ! ______________ Tanti modi di scrivere ____

116 117 118 119 120 121 122 123 124 125 126 127 128 129 130 131 132 133 134 135 136 137 138 139 140 141 142 143


STUDIERÒ ANCHE SINTASSI…

CL

AS

SE

Q

UA

A T R

IO I TASSI LI CONOSCO GIÀ.

SONO FEROCI ?


c l as s e 4 ª

c om un¡ caz ¡one

LA COMUNICAZIONE

SCOTTA !

HO CAPITO, FINALMENTE !

ANCHE Gli elementi della comunicazione sono: IL CONTESTO • il messaggio (quello che viene comunicato); TI AIUTA. • l’emittente (chi manda il messaggio); • il ricevente (chi riceve il messaggio); • il canale (il mezzo con cui è trasmesso il messaggio); • lo scopo (il motivo per cui si manda il messaggio); • il referente (ciò a cui si riferisce il messaggio).

Emittente e ricevente si capiscono se entrambi conoscono il codice, cioè il sistema di segni e di regole del messaggio. Il linguaggio più completo è quello verbale: il codice più ricco è l’alfabeto.

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c l as s e 4 ª

c omun¡c az¡o ne Per ogni situazione comunicativa completa lo schema. SE VIENI A GIOCARE DA ME, TI PRESTO I PATTINI.

EMITTENTE Paolo

RICEVENTE amico

CANALE aria

SCOPO convincere

CANALE ____________

SCOPO ____________

ELENA HA LA FEBBRE, VENGA A VISITARLA !

EMITTENTE ____________

RICEVENTE ____________

L’ALLENATORE MI HA MANDATO I NUOVI ORARI DEGLI ALLENAMENTI.

EMITTENTE ____________

RICEVENTE ____________

CANALE ____________

SCOPO ____________

È L’INVITO PER LA FESTA DI MAURA !

EMITTENTE ____________

RICEVENTE ____________

Riconoscere gli elementi della comunicazione.

CANALE ____________

SCOPO ____________

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c l as s e 4 ª

s e m a n t¡ ca

IL DIZIONARIO

Il dizionario raccoglie, in ordine alfabetico, le parole di una lingua. Di ciascuna dà informazioni grammaticali e sulla pronuncia, ne spiega il significato, la storia, l’origine. Riporta anche delle frasi in cui la parola viene usata, che servono come esempi. I nomi e gli aggettivi sono riportati al maschile singolare; i verbi all’infinito.

IL DIZIONARIO È UTILISSIMO.

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c l as s e 4 ª

semant¡ca Per usare il dizionario occorre conoscere l’ordine alfabetico. Numera le seguenti parole secondo l’ordine alfabetico.

amico elefante

comitiva lontra

gente

auto

colore avorio

esame

gesso coperta

prosciutto mosca

lupo

giraffa

Scrivi la forma che trovi sul dizionario quando cerchi le seguenti parole sottolineate.

• Gli alunni entrarono in aula. • Tua sorella è simpaticissima. • Udimmo le campane. • La gattina era tutta nera. • Romeo è un gattaccio. • Alice sorrideva felice.

___________________ ___________________ ___________________ ___________________ ___________________ ___________________

Cerca sul dizionario il signif icato delle seguenti parole e trascrivilo.

esotico latticino piazzare bonariamente prototipo remissivo sottovuoto garage

_______________________________________________________ _______________________________________________________ _______________________________________________________ _______________________________________________________ _______________________________________________________ _______________________________________________________ _______________________________________________________ _______________________________________________________

Sottolinea la forma o la pronuncia esatta.

grattugia – grattuggia mòllica – mollìca rubrìca – rùbrica polizzia – polizia édile – edìle italiano – itagliano

Consultare il dizionario.

È PROPRIO UTILE !

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c l as s e 4 ª

fon olog¡ a

LA PUNTEGGIATURA DOMANI ARRIVERANNO I NONNI.

DOMANI ARRIVERANNO I NONNI ! DOMANI ARRIVERANNO I NONNI ?

La punteggiatura aiuta a capire il senso delle parole e a dare l'esatta intonazione alla frase. • Il punto fermo indica una pausa forte; conclude una frase. Paolo è contento quando arrivano i nonni. • Il punto esclamativo esprime un’emozione. Arrivano i nonni ! Che bello !

• Il punto interrogativo esprime una domanda. Quando arrivano i nonni ?

• Il punto e virgola separa due frasi all’interno di una frase complessa. Paolo è contento; anche Elena aspetta i nonni con ansia.

• I due punti introducono un elenco, una spiegazione, il discorso diretto. Arrivano i nonni: Elena e Paolo sono contenti.

• I puntini di sospensione indicano una sospensione causata da dubbio, attesa, ironia; si usano inoltre quando non si può o non si vuole concludere la frase. Per i nonni prepareremo... una sorpresa. Quando apriranno la porta...

• La virgola si usa negli elenchi, in una serie di frasi, negli incisi, per isolare un nome. Quando arriveranno i nonni, speriamo presto, festeggeremo. • Il trattino lungo introduce il discorso diretto. La mamma dice: — Domani arriveranno i nonni.

• Le virgolette racchiudono i discorsi diretti, i titoli, le citazioni. Elena e Paolo hanno scritto una poesia: si intitola “Cari nonni”. • Il trattino corto unisce due parole o le divide a fine riga. I nonni arriveranno con il treno Napoli-Roma.

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c l as s e 4 ª

fo nol o g¡a Leggi attentamente il testo e inserisci la punteggiatura adatta.

Domani f inalmente arrivano i nonni Ce l’hanno promesso da molti giorni ormai e non vediamo l’ora Perché li aspettiamo con tanta ansia Perché con loro facciamo un sacco di cose divertenti al cinema e al museo e almeno una volta al mese una supermerenda a base di pasticcini con la crema

andiamo al luna park in pasticceria per E poi giochiamo per ore

Il nonno è bravo soprattutto con le carte la nonna è una campionessa a dama Noi glielo diciamo che è la numero uno e lei sorride soddisfatta e vince sempre Ogni volta che i nonni telefonano noi chiediamo Quando vi decidete a venire Presto rispondono ma poi non vengono mai Questa volta invece arrivano per davvero Che bello

Inserisci la punteggiatura nelle frasi in modo che il loro significato cambi.

Domani i nonni arriveranno con l’autobus noi andremo a prenderli. Domani i nonni arriveranno con l’autobus noi andremo a prenderli.

Mamma e papà ci aspetteranno a casa festeggeremo con una torta. Mamma e papà ci aspetteranno a casa festeggeremo con una torta. Il treno è in ritardo ovviamente noi aspettiamo. Il treno è in ritardo ovviamente noi aspettiamo. Usare i segni di punteggiatura.

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c l as s e 4 ª

S O FARE…

Quale delle seguenti frasi è scritta esattamente ? Segna con una X.

❑ Sul mio banco ho sistemato: le penne, il quaderno, il libro e il diario. ❑ Sul mio banco ho sistemato: le penne il quaderno, il libro e il diario. ❑ Al parco ci sono uno scivolo, e due altalene ❑ Al parco ci sono uno scivolo e due altalene. ❑ Non c’è nessuno – chiese il postino. ❑ Non c’è nessuno ? – chiese il postino.

❑ La maestra domandò: – Avete capito ! ❑ La maestra domandò: – Avete capito ? Cerchia in rosso le virgole usate in modo scorretto.

• Liliana, uscì di corsa dalla stanza. • Mauro si tolse gli occhiali, li posò sul comodino e si inf ilò sotto le coperte. • Per colazione ho mangiato, pane, burro e marmellata. • Non prendo né il tè, né il caffè. • Paola prese cappotto, cappello e guanti. • La nonna, di Antonio è un’insegnante. • Vuoi un panino, o una fetta di torta ? • Ahi, che mal di denti ! • Marco, è bravissimo a giocare a pallacanestro. Inserisci la punteggiatura del discorso diretto.

• Paolo disse Non posso seguirvi allo stadio perché devo studiare • Vieni con me esclamò Marco • Non piangere la rassicurò la mamma Ora ci sono io • Papà urlò Gianni Mi sono fatto male • Ascoltate ordinò la maestra • Fabrizio raccontò Sono stato tre giorni in montagna con la mia famiglia

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I PREFISSI E I SUFFISSI

c l as s e 4 ª

m o rf ol o g¡a

SEI INSOPPORTABILE ! CHE GAT TACCIO ! SUPEROSCAR !

Si chiama prefisso quella particella che si mette davanti a una parola per formarne un’altra. Si chiama suffisso quella particella che si aggiunge in fondo a una parola e che ne modifica il significato.

Completa con i suf f issi di derivazione.

latt-e

latt-aio

latt-eria

latt-icini

farmac-o

farmac ______

farmac ______

farmac ______

salum______

salum______

salum______

pium-a salum-e gelat-o

pium______ gelat ______

pium______ gelat ______

pium______ gelat ______

Completa con i suf f issi di alterazione.

scarp-a

scarp-ina

gatt-o

gatt ______

cas-a

cas ______

man-o

tavol-o

man ______

tavol ______

scarp-etta man ______

cas ______

tavolin ______

scarp-ona

scarp-accia

gatt ______

gatt ______

man ______

cas ______

tavol ______

man ______

cas ______

tavol ______

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c l as s e 4 ª

m o rf ol og ¡a

Forma alcune parole con i seguenti pref issi.

______________________________________________________________ SUPER ______________________________________________________________ ANTI ______________________________________________________________ AUTO ______________________________________________________________ MONO ______________________________________________________________ EXTRA ______________________________________________________________ ______________________________________________________________ TELE MICRO ______________________________________________________________ SEMI

Collega il pref isso alla parola.

in

uguaglianza

dis

certezza

s

a

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Riconoscere e usare prefissi e suffissi.

comodità patia


I NOMI CONCRETI E ASTRATTI OSCAR VUOLE AFFETTO !

PREFERISCO QUALCOSA DI PIÙ CONCRETO…

c l as s e 4 ª

m or fo lo gi a

MAGARI UN BISCOTTO !

I nomi concreti indicano persone, animali e cose che si possono percepire con i sensi. I nomi astratti indicano idee, sentimenti e cose non materiali.

Sottolinea in rosso i nomi concreti e in blu quelli astratti.

bontà – tovaglia – trasparenza – aria arcobaleno – educazione – cuore – augurio cassapanca – povertà – astuccio – f inestra amore – divano – fedeltà – istruzione

Completa aggiungendo cinque nomi.

CONCRETI

ombrello ____________________ ____________________ ____________________ ____________________ ____________________

ASTRATTI

felicità ____________________ ____________________ ____________________ ____________________ ____________________

Distinguere i nomi concreti e i nomi astratti.

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c l as s e 4 ª

I NOMI FALSI ALTERATI

m o rf ol og i a

DOVE ?

SIAMO INSEGUITI.

NASCONDIAMO IL BOTTINO.

IN QUESTA BOTTE !

SIETE IN ARRESTO !

E QUESTO BOTTONE ?

NON AVETE PROVE.

I nomi falsi alterati non c’entrano nulla con il nome da cui sembrano derivare.

Sottolinea solo i falsi alterati.

torrone – ventaccio – tacchino – quattrini omone – barchetta – mattone – gattino fumetto – dolcetti – rapina – tazzina – casetta

Ora scrivi una frase con ciascuno dei falsi alterati che hai sottolineato.

___________________________________________________________________ ___________________________________________________________________ ___________________________________________________________________ ___________________________________________________________________ ___________________________________________________________________ ___________________________________________________________________

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Riconoscere i nomi falsi alterati.


LO SCHEMA DEL NOME

c l as s e 4 ÂŞ

m or fo lo gi a

PRIMITIVO COMUNE PROPRIO

PERSONA ANIMALE COSA

MASCHILE

SINGOLARE

CONCRETO

FEMMINILE

PLURALE

ASTRATTO

DERIVATO ALTERATO COMPOSTO COLLETTIVO

Aiutandoti con lo schema, analizza i seguenti nomi.

telecomando: nome comune di cosa, maschile, singolare, concreto, composto

secchiello: ___________________________________________________________ gazzella:

___________________________________________________________

latteria:

___________________________________________________________

Tevere: pineta: casa:

amore:

___________________________________________________________

___________________________________________________________ ___________________________________________________________ ___________________________________________________________

Mariarosa: ___________________________________________________________ gattaccio: ___________________________________________________________ pescheria: ___________________________________________________________ Analizzare i nomi.

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c l as s e 4 ª

GLI ARTICOLI

m o rf ol og ¡a

TI LEGGO LA STORIA DI UN PRINCIPE. IL PRINCIPE DI BIANCANEVE ?

Gli articoli determinativi (IL, LO, LA, I, GLI, LE) indicano persone, cose, animali determinati, precisando se sono maschili o femminili, singolari o plurali. Gli articoli indeterminativi (UN, UNO, UNA) precedono persone, cose, animali non ben determinati.

Completa con l’ar ticolo determinativo e indeterminativo adatto.

la ____ ____ ____

una ____ ____ ____

storia quadro spicchio amica

____ ____ ____ ____

____ ____ ____ ____

soff io lampo scoglio orso

L’articolo determinativo si usa: • con i soprannomi: il Pirata (il ciclista Pantani); • con i cognomi di personaggi famosi: il Manzoni, la Pausini.

____ ____ ____ ____

____ ____ ____ ____

L’articolo determinativo non si usa: • con i nomi propri di persona (se non sono preceduti da un aggettivo); • con i nomi di città e piccole isole (se non sono preceduti da un aggettivo o non indicano la località, ma, per esempio, una squadra di calcio: il Torino).

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Riconoscere e usare gli articoli.

vacanza squalo zattera anatra


S O FA RE …

c l as s e 4 ª

Leggi il testo e sottolinea i nomi.

Francesco e Marta balzano dal letto, corrono in cucina a fare colazione e subito escono fuori. Prima vanno a vedere come stanno i coniglietti appena nati e poi vanno a dare da mangiare ai pulcini e alle oche. Bisogna andare anche a salutare Ginger, il loro giovane puledro, che li aspetta nella scuderia. COLLETTIVO

COMPOSTO

ALTERATO

DERIVATO

PRIMITIVO

ASTRATTO

CONCRETO

PLURALE

SINGOLARE

FEMMINILE

MASCHILE

COSA

ANIMALE

marinaio

PERSONA

COMUNE

NOME

PROPRIO

Completa la tabella colorando la casella giusta.

pecorelle

biblioteca Luca

fotomodelle paura

calciatore torrone rana

libraccio

biancospino idee

Colora solo gli ar ticoli.

Con

Laura

lo

dal

spremiagrumi

preparerò

una

bevanda

ricca

di

vitamine.

fornaio ha comperato le pizzette, la focaccia e il pane.

Elena ha un coniglietto e i canarini.

Gli zii mi hanno regalato uno xilofono.

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c l as s e 4 ª

m o rf ol og ¡a

LE PREPOSIZIONI DIADAINCONSUPERTRAFRA ! DIADAINCONSUPERTRAFRA ! È UNA FORMULA MAGICA?

Le preposizioni semplici sono paroline invariabili (non hanno maschile e femminile, singolare e plurale) che servono per mettere in relazione le varie parti della frase. Sono: DI, A, DA, IN, CON, SU, PER, TRA, FRA. Le preposizioni semplici unite agli articoli determinativi formano le preposizioni articolate. il

lo

la

i

gli

le

di

del

dello

della

dei

degli

delle

da

dal

dallo

dalla

dai

dagli

dalle

a

al

allo

alla

ai

agli

alle

in

nel

nello

nella

nei

negli

nelle

su

sul

sullo

sulla

sui

sugli

sulle

con

col

-

-

coi

Leggi il testo e sottolinea le preposizioni semplici e ar ticolate.

-

-

Se dai un biscotto a un topo... il topo ti chiederà un bicchiere di latte. Quando avrà f inito il latte, ti chiederà un tovagliolo. Poi vorrà guardarsi allo specchio per controllare di non avere i baff i sporchi di latte. Guardandosi allo specchio, potrebbe accorgersi che i suoi capelli hanno bisogno di una spuntatina. Quindi probabilmente ti chiederà un paio di forbici. Quando avrà f inito di tagliarsi i capelli vorrà una scopa per ripulire il tutto. È probabile che si metterà a scopare i pavimenti di tutta la casa per f inire addirittura col lavarli ! Così, quando avrà f inito, gli verrà sicuramente sete. Allora ti chiederà un bicchiere di latte. E insieme vorrà anche un biscotto. Laura Joffe Numeroff, Se dai un biscotto a un topo, Piemme Junior

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Riconoscere e usare le preposizioni.


c l as s e 4 ª

S O FA RE … Cerchia le preposizioni semplici.

• L’aereo parte per Roma fra un’ora. • L’alpinista si arrampicò su una parete. • Carolina è arrivata in ritardo. • A dicembre festeggio il compleanno. • Il treno è partito da Milano. • I genitori di Marina sono usciti con gli amici. • Tra poco suonerà la campanella dell’intervallo.

Cerchia le preposizioni ar ticolate.

• L’aereo atterra sulla pista. • La volpe vive nei boschi. • Il pullman passa alle otto. • Il cane dorme nella cuccia. • Sul letto c’è il mio cuscino. • Il collo della giraffa è lungo. • Sono andato al cinema coi nonni. • Dal f inestrino vedo un paesaggio meraviglioso. Ora analizza le preposizioni ar ticolate che hai cerchiato nell’esercizio precedente.

sulla: preposizione articolata, femminile, singolare, formata da SU + LA ___________________________________________________________________ ___________________________________________________________________ ___________________________________________________________________ ___________________________________________________________________ ___________________________________________________________________ ___________________________________________________________________ ___________________________________________________________________

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c l as s e 4 ª

m o rf ol og ¡a

GLI AGGETTIVI QUALIFICATIVI PIÙ CELEBRE DI MINIMISS ?

MI PIACEREBBE ESSERE UNA CELEBRE CANTANTE.

SÌ, CELEBERRIMA !

Gli aggettivi qualificativi si aggiungono ai nomi per precisarne le qualità. Possono essere espressi in diversi gradi di qualità: positivo: simpatico di maggioranza: più simpatico comparativo di minoranza: meno simpatico di uguaglianza: simpatico come

superlativo

relativo: il più simpatico; il meno simpatico assoluto: simpaticissimo

Il superlativo relativo si forma mettendo l’articolo determinativo davanti al comparativo di maggioranza o di minoranza. Il superlativo assoluto si forma aggiungendo il suffisso -ISSIMO (o -ERRIMO) o i prefissi ARCI-, EXTRA-, STRA-, IPER-, SUPER- o rinforzando con gli avverbi MOLTO,

Completa inserendo l’aggettivo al grado indicato.

ASSAI…

• La crostata della nonna è (buona, superlativo assoluto) ____________________. • Questa colla è (forte, superlativo assoluto) ____________________. • Luca è (gentile, superlativo relativo) ____________________ di tutti. • Laura è (alta, superlativo relativo) ____________________ della classe. • Il tempo è stato (cattivo, superlativo assoluto) ____________________.

Alcuni aggettivi hanno comparativi e superlativi speciali.

alto

basso esterno interno

20

più alto superiore

altissimo supremo, sommo

più basso inferiore

più esterno esteriore più interno interiore

bassissimo infimo estremo intimo

Riconoscere e usare gli aggettivi qualificativi.


c l as s e 4 ª

GLI AGGETTIVI POSSESSIVI MOLLA LA MIA PALLINA !

m o rf ol o g¡a

È LA NOSTRA PALLINA !

NON È LA TUA PALLINA…

Gli aggettivi possessivi si aggiungono al nome per precisarne il possesso.

1a persona sing.

2a persona sing. 3a persona sing.

maschile singolare

femminile singolare

maschile plurale

femminile plurale

tuo

tua

tuoi

tue

mio suo

mia sua

miei suoi

mie sue

1a persona plur.

nostro

nostra

nostri

nostre

3a persona plur.

loro

loro

loro

loro

2a persona plur.

vostro

vostra

vostri

vostre

Sono aggettivi possessivi anche proprio, propria, propri, proprie e altrui.

Completa con gli aggettivi possessivi adatti.

• Abbiamo mangiato i _______________ panini. • Ciascuno prenda le _______________ cose. • Non bisogna danneggiare le cose _____________ . • I cani corsero dal _______________ padrone. • Quella è la __________ bicicletta ? • No, è la _______________ bicicletta ! • Ci prestate il _______________ dizionario ? • Chiedi a tuo fratello se mi presta il _______________ pallone. • Ti restituisco il _______________ libro. Riconoscere e usare gli aggettivi possessivi.

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c l as s e 4 ª

m o rf ol og ¡a

GLI AGGETTIVI DIMOSTRATIVI PASSAMI IL LIBRO !

NO, VOGLIO QUEL LIBRO SULLO SCAFFALE.

QUALE ? QUESTO LIBRO SULLA SCRIVANIA ?

Gli aggettivi dimostrativi si aggiungono al nome per precisarne la posizione rispetto a chi parla e a chi ascolta.

QUESTO (questa, questi, queste) indica qualcosa vicino a chi parla. CODESTO (codesta, codesti, codeste) indica qualcosa vicino a chi ascolta.

QUELLO (quella, quelli, quelle) indica qualcosa lontano da chi parla e da chi ascolta. Sono aggettivi dimostrativi anche STESSO, MEDESIMO, TALE, che indicano somiglianza o identità.

Completa con gli aggettivi dimostrativi adatti.

• Non arriveremo mai a _______________ vetta. • Verrò con _______________ vestito che indosso. • _______________ alberi laggiù non saranno abbattuti. • Non sporgerti troppo da _______________ f inestra: potresti cadere ! • Il tuo zaino è _______________ e quale il mio. • Troviamoci tra un’ora allo _______________ posto di ieri. • Scendo a prendere _______________ bottiglia che è in cantina. • Siamo partiti il _______________ giorno del vostro arrivo.

22

Riconoscere e usare gli aggettivi dimostrativi.


GLI AGGETTIVI INDEFINITI CERTI ANIMALI FANNO PASTICCI !

c l as s e 4 ª

m o rf ol o g¡a

NON TUTTI GLI ANIMALI, PERÒ…

Gli aggettivi indefiniti indicano una quantità o qualità non definita. maschile ogni ciascuno qualunque qualsiasi qualsivoglia nessuno qualche alcuno taluno certuno certo tale poco alquanto parecchio molto tanto troppo altrettanto tutto altro vario

singolare

femminile ogni ciascuna qualunque qualsiasi qualsivoglia nessuna qualche alcuna taluna certuna certa tale poca alquanta parecchia molta tanta troppa altrettanta tutta altra varia

Sottolinea gli aggettivi indef initi.

• La maestra ha assegnato pochi compiti. • Nel mio caffè c’è troppo zucchero. • Vorrei qualche tua fotograf ia. Riconoscere e usare gli aggettivi indefiniti.

maschile alcuni taluni certuni certi tali pochi alquanti parecchi molti tanti troppi altrettanti tutti altri vari

plurale

femminile alcune talune certune certe tali poche alquante parecchie molte tante troppe altrettante tutte altre varie

• Ti ha chiamato parecchie volte. • Hanno letto molti libri. • Nessuna mia compagna è bionda.

23


c l as s e 4 ª

m o rf ol og ¡a

GLI AGGETTIVI NUMERALI

OP…OP… FACCIO DUE SALTI !

IO FACCIO UN TRIPLO TUFFO !

IO FACCIO UN DOPPIO SALTO MORTALE.

Gli aggettivi numerali indicano una quantità se sono cardinali (uno, due, tre…) o un ordine se sono ordinali (primo, secondo… penultimo, ultimo). Ci sono poi i frazionari (mezzo, un terzo…), i moltiplicativi (doppio, triplo…), i distributivi (uno a uno, uno per volta…) e i collettivi (entrambi…).

Scrivi gli aggettivi numerali ordinali corrispondenti.

12 50 99 115 1 000 1 000 000

_______________________________ _______________________________ _______________________________ _______________________________ _______________________________ _______________________________

Sottolinea gli aggettivi numerali.

• Nella seconda f ila ci sono cinque banchi. • In due giorni abbiamo fatto tre verif iche. • L’acrobata ha eseguito un triplo salto mortale. • Ho già letto un terzo delle pagine. • Ogni giorno bevo almeno mezzo litro di acqua. • La nonna ci ha regalato un dolce per ciascuno.

24

Riconoscere e usare gli aggettivi numerali.


GLI AGGETTIVI INTERROGATIVI ED ESCLAMATIVI CHE BEL GATTO ! QUANTI ANNI HA ?

c l as s e 4 ª

m o rf ol o g¡a

È UN SEGRETO…

Gli aggettivi interrogativi si uniscono al nome per fare una domanda. Gli aggettivi esclamativi si uniscono al nome per introdurre un’esclamazione. Sono: QUANTO, QUANTA, QUANTI, QUANTE QUALE, QUALI CHE

Sottolinea in rosso gli aggettivi interrogativi e in verde quelli esclamativi.

• Quale libro preferisci ? • Quanta fatica gli allenamenti ! • Che gioia ! • Che cappello ti metti ? • Quanti scolari mangiano in mensa ? • Quanti amici alla tua festa !

Completa con gli aggettivi interrogativi ed esclamativi adatti.

• ____________ percorso hai scelto ? • ____________ meraviglia questo tramonto ! • Mi domando ____________ sia il tuo colore preferito. • ____________ spreco ! • ____________ errori ! Sono troppi ! • ____________ soldi hai in tasca ? Riconoscere e usare gli aggettivi interrogativi ed esclamativi.

25


c l as s e 4 ª

S O FARE…

Collega ogni frase alla relativa spiegazione.

Bobi è affettuoso.

La qualità è espressa al massimo grado.

Buck è affettuoso come Bobi.

La qualità è espressa senza confronti.

Niki è il più affettuoso dei miei cani.

La qualità è espressa al massimo grado, in relazione al gruppo intero.

Lara è affettuosissima.

La qualità viene messa a confronto.

Sottolinea tutti gli aggettivi e poi sistemali nella tabella.

• • • • • • • • • • • •

La pizza è più saporita della focaccia. Molti scolari sono in cortile. La nostra amicizia è preziosissima. Hai ricevuto la mia lettera ? Mi piacciono questi vestiti. Quante pagine avete letto ? Dove hai scattato quella foto ? Vorrei alcuni fogli. Chiamami a qualunque ora. Mi hai spedito quattro cartoline. La squadra si è classif icata al secondo posto. I tuoi compagni sono superveloci nel calcolo.

QUALIFICATIVI

26

POSSESSIVI

DIMOSTRATIVI

INDEFINITI

NUMERALI

INTERROGATIVI ESCLAMATIVI


I PRONOMI POSSESSIVI L’HAI ROTTO ! TANTO È QUELLO DI ELENA…

c l as s e 4 ª

m o rf ol o g¡a

BISOGNA AVERE CURA DELLE COSE ALTRUI COME DELLE PROPRIE !

I pronomi possessivi indicano a chi appartiene ciò di cui si parla. Hanno la stessa forma degli aggettivi possessivi (MIO, TUO, SUO, NOSTRO, VOSTRO, LORO, PROPRIO, ALTRUI), ma stanno al posto del nome.

Completa con i pronomi possessivi adatti.

• Il mio orologio è fermo; che ora fa il _____________ ? • Il mio gatto si chiama Oscar. E il _____________ ? • Il tuo piatto è già vuoto, il _____________ è pieno ! • Metti giù quel berretto: è il _____________ . • Quell’automobile nuova è la _____________ ? • Se il computer non ha quel programma, potete usare il _____________ . Sottolinea in rosso gli aggettivi possessivi e in blu i pronomi possessivi.

• Il mio gatto dorme sempre; e il vostro ? • Ho perso la mia matita: mi presti la tua ? • I nostri zaini sono uguali: non distinguo mai il mio dal tuo. • Si fanno i fatti loro, non i nostri. • Sono amici di Luca, perciò fanno i suoi interessi. • Ognuno ama il proprio Paese. • Gli ha detto che era preoccupato per la sua salute più che per la propria. • È il tuo astuccio ? Sì, è il mio.

Riconoscere e usare i pronomi possessivi.

27


c l as s e 4 ª

m o rf ol og ¡a

I PRONOMI DIMOSTRATIVI TOGLITI SUBITO QUELLA MAGLIETTA !

È LA STESSA !

IERI HAI DETTO CHE ANDAVA BENE…

I pronomi dimostrativi indicano la posizione nello spazio e nel tempo dei nomi che sostituiscono.

Molti pronomi dimostrativi hanno una forma corrispondente agli aggettivi dimostrativi: QUESTO vicino a chi parla CODESTO vicino a chi ascolta QUELLO lontano da chi parla e da chi ascolta STESSO, MEDESIMO, TALE Sono invece solo pronomi dimostrativi: COSTUI (quest’uomo) COLUI (quell’uomo) COSTEI (questa donna) sostituiscono nomi di persona COLEI (quella donna) COSTORO (questi uomini) COLORO (quegli uomini) CIÒ (questa cosa, quella cosa, codesta cosa) sostituisce nomi di cosa Hanno valore dimostrativo anche ne (di ciò), lo (ciò), ci e vi (a ciò).

Sottolinea i pronomi dimostrativi.

• Quella non è la mia bicicletta. • Questo treno è più veloce di quello. • Ciò non va bene. • Ci penserò io. • Costoro sono gli amici di cui ti ho parlato. • Ne parleremo dopo. • Il tale vive a Milano. • Carlo e Andrea studiano: questi al liceo, quello all’università.

28

Riconoscere e usare i pronomi dimostrativi.


I PRONOMI INDEFINITI

Molti pronomi indefiniti hanno una forma corrispondente agli aggettivi indefiniti.

CHI PENSA COSÌ NON CAPISCE NIENTE !

maschile ciascuno nessuno diverso alcuno taluno certuno certo tale poco alquanto parecchio molto tanto troppo altrettanto tutto altro vario

femminile ciascuna nessuna diversa alcuna taluna certuna certa tale poca alquanta parecchia molta tanta troppa altrettanta tutta altra varia

Sono invece solo pronomi indefiniti: maschile uno qualcuno ognuno chiunque chicchessia qualcosa alcunché checché niente

singolare

m o rf ol o g¡a

I pronomi indefiniti indicano in modo generico quantità e qualità dei nomi che sostituiscono.

QUALCUNO PENSA CHE I PESCI NON SIANO AFFETTUOSI.

singolare

c l as s e 4 ª

maschile diversi alcuni taluni certuni certi tali pochi alquanti parecchi molti tanti troppi altrettanti tutti altri vari

plurale

femminile diverse alcune talune certune certe tali poche alquante parecchie molte tante troppe altrettante tutte altre varie

femminile una qualcuna ognuna chiunque chicchessia-

29


c l as s e 4 ª

m o rf ol og ¡a Sottolinea i pronomi indef initi.

• Qualcuno mi ha detto di non cantare perché sono stonato. • In strada alcuni non rispettano i limiti di velocità. • In pentola bolle qualcosa. • Dall’ultima volta non è cambiato alcunché. • Chiunque potrà partecipare alla gara. • Taluni preferiscono il mare, altri la montagna. • Troppi buttano cartacce per le strade. • Ognuno scelga il libro che vuole. • Nessuno sapeva indicarmi la strada giusta. Completa con i pronomi indef initi adatti.

• Vorrei bere __________ . • Hai mangiato __________ . • __________ suoni alla porta, tu non aprire ! • Vedrai che __________ verrà. • __________ ascoltano solo musica classica. • Non posso prometterti __________ . • __________ può fare __________ per gli altri. • __________ potrà farmi cambiare idea. • Ho incontrato un __________ che parlava da solo. Scrivi una frase per ciascuno dei seguenti pronomi indef initi.

qualcuno – ognuno – niente – chiunque – alcuno – qualcosa

___________________________________________________________________ ___________________________________________________________________ ___________________________________________________________________ ___________________________________________________________________ ___________________________________________________________________ ___________________________________________________________________

ATTENZIONE A NON CONFONDERE PRONOMI E AGGETTIVI !

30

Riconoscere e usare i pronomi indefiniti.


I PRONOMI NUMERALI OGGI NE HO FATTI FUORI ALMENO TRENTA !

SONO UN GRANDE CACCIATORE.

c l as s e 4 ª

m o rf ol o g¡a

DI BISCOTTI !

I pronomi numerali sostituiscono un nome e indicano una quantità (cardinali) o un ordine (ordinali). Ci sono poi i frazionari, i moltiplicativi, i distributivi e i collettivi.

Completa con i pronomi numerali adatti.

• Tuo padre guadagna il _________________ del mio. • La nonna ci ha dato le caramelle: ________________ per ciascuno. • Nella confezione ce ne sono _________________ . • Ho il cappello come il tuo, ma l’ho pagato il _________________ . • Nella gara di ieri io sono arrivato _________________ ; mio cugino invece _________________. • Io ho nove biglie, tu ne hai sei, cioè i _________________ . Sottolinea in rosso gli aggettivi numerali e in blu i pronomi numerali.

• Mia zia abita al secondo piano; io al terzo. • Il primo giovedì del mese vado in piscina, il secondo vado a chitarra. • In sette giorni ho partecipato a due feste: la prima per il tuo compleanno, la seconda per le nozze d’oro dei nonni. • Io ho dieci anni; mia sorella due. • Quindici alunni sono in aula; otto sono in palestra. • Anna ha bevuto un bicchiere di latte; io mezzo. • Gennaio è il primo dei dodici mesi. • – Quante caramelle vuoi ? – Solo una, grazie ! Riconoscere e usare i pronomi numerali.

31


c l as s e 4 ª

m o rf ol og ¡a

I PRONOMI INTERROGATIVI ED ESCLAMATIVI HO USATO IL TUO PASTELLO ?

QUELLO BLU !

QUALE ?

I pronomi interrogativi pongono una domanda. I pronomi esclamativi introducono un’esclamazione. Sono: CHI CHE QUALE, QUALI QUANTO, QUANTA, QUANTI, QUANTE

Completa con i pronomi interrogativi ed esclamativi adatti.

• Guarda __________ si vede ! • __________ sa la risposta ? • __________ mi piace la musica ! • __________ hai scelto ? • __________ vorrei essere in vacanza ! • __________ mi tocca sentire ! • __________ hai combinato ? • Ho due dolci. Tu __________ ne vuoi ?

Sottolinea in rosso gli aggettivi interrogativi ed esclamativi e in blu i pronomi interrogativi ed esclamativi.

• • • • • •

32

Quanta neve è caduta questa notte ! Chissà quanto costa quel gioco ! Che fai ? Che bella giornata ! Chi ha copiato ? Quali guanti hai perso ?

• • • • • •

Che noia ! Bussano: chi sarà ? Quante pizzette ho mangiato ! Qual è la strada giusta ? Quanto manca al rifugio ? Quanti premi avete vinto ?

Riconoscere e usare i pronomi interrogativi ed esclamativi.


c l as s e 4 ª

I PRONOMI PERSONALI ELENA È MIA SORELLA E IO LE VOGLIO BENE !

SONO I NOSTRI ANIMALI: NOI VOGLIAMO LORO BENE.

PAOLO È MIO FRATELLO E IO GLI VOGLIO BENE !

m o rf ol o g¡a SÌ, GLI VOGLIAMO BENE.

I pronomi personali si usano per sostituire i nomi di persona, di animale, di cosa. persona

pronome soggetto

pronome complemento

2a singolare

tu

te-ti

1a singolare 3a singolare

1a plurale 2a plurale 3a plurale

io

me-mi

egli-ella-esso-essa

lui-lei-sé-lo-la-gli-le-si

voi

vi

noi

essi-esse

ci

loro-li-le-si-sé

La terza persona ha anche un altro pronome personale complemento: ne. Esso significa: di lui, di lei, di ciò, di loro, da lui, da lei, da ciò, da loro. Ho fatto il budino: ne vuoi un po’?

ne = di budino

Completa con i pronomi personali adatti.

• Quando vedi Laura, _____ dici di telefonarmi ? • Giocheremo con _____ se _____ starai in porta. • Forse _____ sbaglia. • Quando _____ lo restituirete ? • Parla sempre di _____ stesso. • Arriva Giorgio: _____ faremo una sorpresa ! • È l’anniversario dei nonni: regalerò _____ un mazzo di f iori. • Lava le mele, sbuccia _____ e affetta _____ . Colora la forma corretta.

• La mamma rimprovera Luca e gli le dice di stare più attento. • Teresa è felice perché gli le hanno regalato un gattino. • Oggi è il compleanno di Giulio: gli le farò una bella sorpresa. • Mamma e papà sono in giardino: adesso gli li chiamo. Riconoscere e usare i pronomi personali.

33


c l as s e 4 ª

S O FARE…

Sottolinea tutti i pronomi e poi sistemali nella tabella.

• • • • • • • • • • •

Ho due gelati: quale vuoi ? La maestra ci ha sgridati. Tutti sono stanchi. Suonano: chi può essere ? I miei nonni abitano al primo piano, i tuoi al secondo. Il loro lavoro è ordinato, il vostro no. Nicola partirà con la sua auto, io con la mia. Costui non ubbidisce mai. Nessuno conosceva quella via. Questo f ilm è divertente, quello è noioso. Egli ha due cani, Elisa tre.

POSSESSIVI

DIMOSTRATIVI

INDEFINITI

NUMERALI

INTERROGATIVI PERSONALI ESCLAMATIVI

Sottolinea i pronomi personali.

• Paolo si avvicina a Oscar, lo prende e lo accarezza. • Lo zio mi regala un libro e io subito lo ringrazio. • Ho perso la gomma, non la trovo più. • Ho comperato un CD nuovo, lo vuoi sentire ? • Devo telefonare ai nonni: non li sento da tempo. • Portatemi i quaderni dei compiti sulla cattedra.

34


c l as s e 4 ª

I VERBI IO MANGIO LA PIZZA.

m o rf ol o g¡a LA MANGIAMO TUTTI E TRE !

ANCHE ISA MANGIA LA PIZZA.

Il verbo indica un’azione, uno stato o un modo di essere di persone, animali o cose. Ha una parte invariabile, la radice, e una variabile, la desinenza. La desinenza ci dice qual è la persona che compie l’azione e il tempo in cui avviene l’azione. E DOMANI DOVE DORMIRÀ ?

IERI OSCAR DORMIVA SUL TAPPETO. OGGI DORME SUL DIVANO.

CHI LO SA ?

I tre tempi fondamentali del verbo sono passato, presente e futuro. Sono tempi semplici quelli formati da radice + desinenza; sono tempi composti quelli formati dagli ausiliari ESSERE o AVERE + il participio passato del verbo.

Sottolinea in rosso le forme semplici del verbo e in blu le forme composte.

• Quando avrò letto questo libro, te lo presterò. • Quando ebbero f inito di cenare, tutti presero il caffè. • Mentre tu riposavi, noi abbiamo riordinato la cameretta. • Dopo che Luca ebbe ripetuto la poesia, tornò al proprio banco. • Avevo da poco terminato i compiti quando qualcuno suonò alla porta. • Ho notato che da qualche tempo prendi il pullman. Conoscere i tempi semplici e i tempi composti del verbo.

35


c l as s e 4 ª

I MODI DEI VERBI

m o rf ol og ¡a

FINITE I COMPITI !

ADESSO LI FINIAMO.

L’azione di un verbo si presenta in diversi modi. I modi sono finiti quando sono indicati da persona e numero; altrimenti sono indefiniti. I modi finiti sono:

• INDICATIVO: presenta l’azione come reale. Paolo gioca a pallone.

• CONGIUNTIVO: esprime desiderio, probabilità, dubbio. Spero che Paolo giochi bene.

• CONDIZIONALE: presenta un’azione che può realizzarsi solo a determinate condizioni. Paolo giocherebbe meglio se si allenasse di più. • IMPERATIVO: esprime un comando, un invito. Paolo, gioca tu, adesso ! I modi indefiniti sono:

• INFINITO: è verbo e sostantivo, indica semplicemente l’azione; ci dice la coniugazione. A Paolo piace giocare a pallone. • PARTICIPIO: è verbo, sostantivo e aggettivo. Oggi Paolo ha giocato bene.

• GERUNDIO: indica un’azione contemporanea a un’altra precisandone modo, causa, mezzo. Giocando a pallone ci si diverte.

36

Conoscere i modi finiti e indefiniti del verbo.

VORREI CHE FOSSERO GIÀ FINITI.


c l as s e 4 ª

IL MODO INDICATIVO HAI GIOCATO A PALLONE ?

m o rf ol o g¡a

SÌ, GIOCHERÒ ANCHE DOMANI !

I tempi del modo INDICATIVO sono:

MOMENTO IN CUI SI PARLA:

PRIMA

ORA

DOPO

PASSATO REMOTO giocò

IMPERFETTO giocava

PRESENTE gioca

FUTURO SEMPLICE giocherà

TRAPASSAT O REMOTO ebbe

TRAPASSAT O PROSSIMO aveva

PASSATO PROSSIMO ha giocato

FUTURO ANTERIORE avrà giocato

• Il presente indica un’azione che avviene mentre l’emittente parla o scrive. • L’imperfetto indica un’azione passata non finita, che dura ancora rispetto a un’altra oppure un’abitudine.

• Il passato prossimo indica un’azione passata, ma recente, anche non conclusa.

• Il passato remoto indica un’azione lontana, senza più effetti sul presente.

• Il trapassato prossimo indica un’azione anteriore rispetto a un’altra già passata. • Il trapassato remoto indica un’azione anteriore rispetto a un’altra espressa con il passato remoto.

• Il futuro semplice indica un fatto che non è ancora avvenuto.

• Il futuro anteriore indica un’azione che avverrà prima di un’altra azione futura.

37


c l as s e 4 ª

m o rf ol og ¡a Completa la tabella.

VERBO INFINITO avete udito udire ha lodato pensò vidi ebbe amato avrò creduto dormirete aveste preso abbiamo letto salutiamo ascoltavamo avesti ballato

CONIUGAZ. 3a

MODO indicativo

TEMPO PERSONA pass. prossimo 2a plurale

Sistema le seguenti voci verbali.

ho bevuto – hanno osservato – avevo pulito – avrai spolverato ebbi raccolto – avesti preso – avemmo discusso – hai sfogliato – aveva sistemato avrete applaudito – avremo festeggiato – avevano svelato abbiamo saputo – avevamo suggerito – aveste f inito – avrà sentito PASSATO PROSSIMO

38

TRAPASSATO PROSSIMO

TRAPASSATO REMOTO

FUTURO ANTERIORE


c l as s e 4 ª

m o rf ol o g¡a Completa la tabella.

VERBO

INFINITO avere essere essere essere avere essere essere avere avere essere avere essere

CONIUGAZ. propria propria propria propria propria propria propria propria propria propria propria propria

MODO indicativo indicativo indicativo indicativo indicativo indicativo indicativo indicativo indicativo indicativo indicativo indicativo

Completa sostituendo all’inf inito il tempo esatto.

TEMPO pass. pross. trap. pross. futuro ant. pass. remoto pass. pross. trap. pross. futuro ant. presente trap. remoto trap. pross. futuro imperfetto

PERSONA 1a singolare 3a plurale 1a plurale 3a singolare 2a singolare 1a plurale 2a plurale 3a singolare 1a singolare 2a plurale 2a plurale 1a singolare

• Isabella piangeva perché (cadere) ________________ dalla bicicletta. • Un’onda (distruggere) __________________ il castello di sabbia che Luigi (costruire) __________________ sulla spiaggia. • Dopo che (vincere) ________________ la partita, la squadra esultò. • Poiché (arrivare) ________________ tardi, vide solo una parte dello spettacolo. • L’anno scolastico (iniziare) _______________ quando furono terminate le vacanze. • Quando sarai partito, (sentire) __________________ la tua mancanza. • Quando il nonno si sarà riposato, (giocare) ________________ con noi. • Appena il mare si sarà calmato, (fare) ________________ un giro in barca. • La mamma asciugherà i piatti quando li (lavare) __________________ . • Sono spuntati i f iori che il nonno (seminare) ________________ in giardino.

Riconoscere e usare i tempi del modo indicativo.

39


c l as s e 4 ª

m o rf ol og ¡a

IL MODO CONGIUNTIVO

PIOVE UN PO’… HO PAURA CHE NON SI GIOCHI.

I tempi del modo CONGIUNTIVO sono:

MOMENTO IN CUI SI PARLA: PRIMA

ORA

IMPERFETTO che io giocassi

PRESENTE che io giochi

TRAPASSATO che io avessi giocato

PASSATO che io abbia giocato

Colora la voce verbale corretta.

• È necessario che egli vieni venga con noi. • Può darsi che tu abbia hai ragione.

• È meglio che i compiti siano sono svolti prima di cena.

• Era proprio necessario che tornava tornasse un giorno prima ? • Credo che una bella vacanza fa faccia bene a tutti !

• Molti pensano che la televisione sia è dannosa per i bambini.

40


c l as s e 4 ª

m o rf ol o g¡a Completa la tabella.

VERBO (che) tu avessi udito (che) io abbia lodato (che) noi avessimo pensato (che) tu ami (che) noi servissimo (che) egli volasse (che) voi abbiate (che) essi avessero (che) voi abbiate avuto (che) noi fossimo (che) io sia (che) essi fossero stati

INFINITO CONIUG. udire 3a

MODO cong.

TEMPO PERSONA trapassato 2a sing.

Completa coniugando il verbo tra parentesi al congiuntivo presente.

• Penso che (essere) _____________ un bel f ilm. • Non sono certo che egli (dire) _____________ la verità. • Non credo che essi (venire) _____________ alla partita. • La polizia pensa che si (nascondere) _____________ all’estero. • È necessario che tu li (vedere) _____________ subito.

Completa coniugando il verbo tra parentesi al congiuntivo passato.

• Non penserai che (spendere) _____________ tutti i soldi. • Credo che i vicini (uscire) _____________ . • Spero che tu (leggere) _____________ quell’avviso. • Non crederanno che (cucinare) _____________ tutto io ! • Temo che il postino non (consegnare) _____________ il pacco. • Credono che tu (sapere) _____________ ciò che è successo.

Riconoscere e usare i tempi del modo congiuntivo.

41


c l as s e 4 ª

IL MODO CONDIZIONALE

m o rf ol og ¡a

SE IL TEMPO FOSSE BELLO, GIOCHEREMMO.

Il modo CONDIZIONALE ha due tempi: PRESENTE io giocherei

PASSATO io avrei giocato

Coniuga i seguenti verbi al condizionale presente e passato. NUOTARE

condizionale presente _____________ _____________ _____________ _____________ _____________ _____________

condizionale passato _____________ _____________ _____________ _____________ _____________ _____________

SALIRE

condizionale presente _____________ _____________ _____________ _____________ _____________ _____________

42

condizionale passato _____________ _____________ _____________ _____________ _____________ _____________

VEDERE

condizionale presente _____________ _____________ _____________ _____________ _____________ _____________

condizionale passato _____________ _____________ _____________ _____________ _____________ _____________

Sottolinea i verbi al modo condizionale. salterò usciresti dormirei f ischiò ameremmo avrebbero scritto sentissi

parlerebbe saremmo andati udivate aveste letto avreste letto raggiungi cantavano


c l as s e 4 ª

m o rf ol o g¡a Completa la tabella.

VERBO amerei sognerebbe credereste avrei dormito avrebbero pulito avresti avremmo avuto avreste ubbidito avresti avuto avrebbe cucinato sarei sareste stati

INFINITO amare

CONIUG. MODO condizionale 1a

TEMPO presente

PERSONA 1a singolare

Completa coniugando il verbo tra parentesi al tempo adatto del modo condizionale.

• (leggere) _________________ molto di più se ne avessi il tempo ! • Tuo papà (andare) _________________ a prenderli se avesse avuto l’automobile. • Non (perdere) _________________ il treno se non fossimo stati in ritardo. • (mangiare) _________________ se avessi avuto fame. • (potere) _________________ avere un bicchiere d’acqua ? • (vedere) _________________ l’alba se ti fossi svegliato presto ! • (uscire) _________________ se non piovesse. • (desiderare) _________________ che tu fossi più attento.

Riconoscere e usare i tempi del modo condizionale.

43


c l as s e 4 ª

m o rf ol og ¡a

IL MODO IMPERATIVO LASCIA, È MIA !

TACI, BUGIARDO !

SMETTETELA !

Il modo IMPERATIVO ha solo il PRESENTE e solo due persone: Gioca ! 2a persona singolare Giocate ! 2a persona plurale

Per tutte le altre persone sono usate le voci del presente congiuntivo: Giochi ! 3a persona singolare Giochiamo ! 1a persona plurale Giochino ! 3a persona plurale

Nella forma negativa l’imperativo nella 2a persona singolare non viene mai usato. Al suo posto si usa l’infinito: Non attraversare con il semaforo rosso ! Non correre !

Sottolinea le voci verbali dell’imperativo e indica la persona fra parentesi.

• Fate silenzio ! (_________________) • Non tornate troppo tardi ! (_________________) • Fatti capire meglio ! (_________________) • Fammi scendere ! (_________________) • State zitti ! (_________________) • Non nuotare troppo vicino agli scogli ! (_________________) • Apri subito la porta ! (_________________) • Parlate piano: il nonno sta dormendo ! (_________________)

44

Riconoscere e usare i tempi del modo imperativo.


c l as s e 4 ª

I MODI INDEFINITI CHE BELLO, GIOCARE A PALLONE !

DOPO AVERE GIOCATO SEI SEMPRE TUTTO INFANGATO.

m o rf ol o g¡a CHE BELLO !

Il modo INFINITO ha due tempi: PRESENTE giocare

PASSATO avere giocato

Il modo PARTICIPIO ha due tempi: PRESENTE giocante

PASSATO giocato

Il modo GERUNDIO due tempi:

PRESENTE giocando

PASSATO avendo giocato

Sottolinea i verbi espressi nei modi indef initi.

• Girare a destra. • Arrivato in stazione, prese un taxi. • Essendo uscito presto da scuola, sono passato in biblioteca. • Mi piace dipingere. • Camminava f ischiettando. • I libri letti in vacanza ti sono piaciuti ? • I partecipanti al concorso verranno premiati. • Pensavo di essere chiamato fra qualche mese.

45


c l as s e 4 ª

m o rf ol og ¡a Completa la tabella.

VERBO scritto parlante avendo sentito leggendo avere avuto essere avere avendo letto avere scritto essendo cantante temuto

INFINITO scrivere

CONIUG. 2a

MODO participio

TEMPO passato

PERSONA -

Scrivi l’inf inito presente dei seguenti verbi.

entrarono parleranno vai cantato colsi udimmo Scrivi il par ticipio presente dei seguenti verbi.

offrire entrare insegnare comandare esultare nascere

46

¡ ¡ ¡ ¡ ¡ ¡

_________________ _________________ _________________ _________________ _________________ _________________ Riconoscere e usare i tempi dei modi indefiniti.

¡ ¡ ¡ ¡ ¡ ¡

_________________ _________________ _________________ _________________ _________________ _________________


c l as s e 4 ª

IL VERBO ESSERE MODO INDICATIVO Tempi semplici Tempi composti

MODO CONGIUNTIVO Tempi semplici Tempi composti

PRESENTE

PASSATO PROSSIMO

IMPERFETTO

TRAPASSATO PROSSIMO IMPERFETTO

io sono tu sei egli è noi siamo voi siete essi sono

io sono stato tu sei stato egli è stato noi siamo stati voi siete stati essi sono stati

io ero tu eri egli era noi eravamo voi eravate essi erano

PASSATO REMOTO io fui tu fosti egli fu noi fummo voi foste essi furono

FUTURO SEMPLICE io sarò tu sarai egli sarà noi saremo voi sarete essi saranno

essere

io sia tu sia egli sia noi siamo voi siate essi siano

io ero stato tu eri stato egli era stato noi eravamo stati voi eravate stati essi erano stati

che che che che che che

io fossi tu fossi egli fosse noi fossimo voi foste essi fossero

TRAPASSATO REMOTO

PRESENTE

io sarò stato tu sarai stato egli sarà stato noi saremo stati voi sarete stati essi saranno stati

PASSATO

io sarei tu saresti egli sarebbe noi saremmo voi sareste essi sarebbero

essere stato

(ente)

che che che che che che

io sia stato tu sia stato egli sia stato noi siamo stati voi siate stati essi siano stati

che che che che che che

io fossi stato tu fossi stato egli fosse stato noi fossimo stati voi foste stati essi fossero stati

TRAPASSATO

PASSATO

io sarei stato tu saresti stato egli sarebbe stato noi saremmo stati voi sareste stati essi sarebbero stati

MODO IMPERATIVO PRESENTE

PARTICIPIO

PRESENTE

PASSATO

MODO CONDIZIONALE

FUTURO ANTERIORE

INFINITO

PRESENTE

PRESENTE che che che che che che

io fui stato tu fosti stato egli fu stato noi fummo stati voi foste stati essi furono stati

m o rf ol o g¡a

PASSATO stato

– sii (tu) sia (egli) siamo (noi) siate (voi) siano (essi)

GERUNDIO

PRESENTE essendo

PASSATO

essendo stato

47


c l as s e 4 ª

IL VERBO AVERE

m o rf ol og ¡a

MODO INDICATIVO Tempi semplici Tempi composti

MODO CONGIUNTIVO Tempi semplici Tempi composti

PRESENTE

PASSATO PROSSIMO

IMPERFETTO

TRAPASSATO PROSSIMO IMPERFETTO

io ho tu hai egli ha noi abbiamo voi avete essi hanno

io ho avuto tu hai avuto egli ha avuto noi abbiamo avuto voi avete avuto essi hanno avuto

io avevo tu avevi egli aveva noi avevamo voi avevate essi avevamo PASSATO REMOTO io ebbi tu avesti egli ebbe noi avemmo voi aveste essi ebbero

io avrò tu avrai egli avrà noi avremo voi avrete essi avranno

avere

48

io abbia tu abbia egli abbia noi abbiamo voi abbiate essi abbiano

io avevo avuto tu avevi avuto egli aveva avuto noi avevamo avuto voi avevate avuto essi avevano avuto

che che che che che che

io avessi tu avessi egli avesse noi avessimo voi aveste essi avessero

TRAPASSATO REMOTO

PRESENTE

io avrei tu avresti egli avrebbe noi avremmo voi avreste essi avrebbero

avere avuto

avente

io abbia avuto tu abbia avuto egli abbia avuto noi abbiamo avuto voi abbiate avuto essi abbiano avuto

che che che che che che

io avessi avuto tu avessi avuto egli avesse avuto noi avessimo avuto voi aveste avuto essi avessero avuto

TRAPASSATO

PASSATO

io avrei avuto tu avresti avuto egli avrebbe avuto noi avremmo avuto voi avreste avuto essi avrebbero avuto

PRESENTE

PARTICIPIO

PRESENTE

che che che che che che

MODO IMPERATIVO

io avrò avuto tu avrai avuto egli avrà avuto noi avremo avuto voi avrete avuto essi avranno avuto

PASSATO

PASSATO

MODO CONDIZIONALE

FUTURO ANTERIORE

INFINITO

PRESENTE

che che che che che che

io ebbi avuto tu avesti avuto egli ebbe avuto noi avemmo avuto voi aveste avuto essi ebbero avuto

FUTURO SEMPLICE

PRESENTE

PASSATO avuto

– abbi (tu) abbia (egli) abbiamo (noi) abbiate (voi) abbiano (essi)

GERUNDIO

PRESENTE avendo

PASSATO

avendo avuto


1

a

CONIUGAZIONE: AMARE

MODO INDICATIVO Tempi semplici Tempi composti PASSATO PROSSIMO

IMPERFETTO

TRAPASSATO PROSSIMO IMPERFETTO

io ho amato tu hai amato egli ha amato noi abbiamo amato voi avete amato essi hanno amato

io amavo tu amavi egli amava noi amavamo voi amavate essi amavano PASSATO REMOTO io amai tu amasti egli amò noi amammo voi amaste essi amarono

FUTURO SEMPLICE io amerò tu amerai egli amerà noi ameremo voi amerete essi ameranno

amare

io ami tu ami egli ami noi amiamo voi amiate essi amino

io avevo amato tu avevi amato egli aveva amato noi avevamo amato voi avevate amato essi avevano amato

che che che che che che

io amassi tu amassi egli amasse noi amassimo voi amaste essi amassero

TRAPASSATO REMOTO

PRESENTE

io amerei tu ameresti egli amerebbe noi ameremmo voi amereste essi amerebbero

avere amato

amante

io abbia amato tu abbia amato egli abbia amato noi abbiamo amato voi abbiate amato essi abbiano amato

che che che che che che

io avessi amato tu avessi amato egli avesse amato noi avessimo amato voi aveste amato essi avessero amato

TRAPASSATO

PASSATO

io avrei amato tu avresti amato egli avrebbe amato noi avremmo amato voi avreste amato essi avrebbero amato

PRESENTE

PARTICIPIO

PRESENTE

che che che che che che

MODO IMPERATIVO

io avrò amato tu avrai amato egli avrà amato noi avremo amato voi avrete amato essi avranno amato

PASSATO

PASSATO

MODO CONDIZIONALE

FUTURO ANTERIORE

INFINITO

PRESENTE

PRESENTE che che che che che che

io ebbi amato tu avesti amato egli ebbe amato noi avemmo amato voi aveste amato essi ebbero amato

m o rf ol o g¡a

MODO CONGIUNTIVO Tempi semplici Tempi composti

PRESENTE

io amo tu ami egli ama noi amiamo voi amate essi amano

c l as s e 4 ª

PASSATO amato

– ama (tu) ami (egli) amiamo (noi) amate (voi) amino (essi)

GERUNDIO

PRESENTE amando

PASSATO

avendo amato

49


c l as s e 4 ª

m o rf ol og ¡a

2a

CONIUGAZIONE: TEMERE

MODO INDICATIVO Tempi semplici Tempi composti

MODO CONGIUNTIVO Tempi semplici Tempi composti

PRESENTE

PASSATO PROSSIMO

IMPERFETTO

TRAPASSATO PROSSIMO IMPERFETTO

io temo tu temi egli teme noi temiano voi temete essi temono

io ho temuto tu hai temuto egli ha temuto noi abbiamo temuto voi avete temuto essi hanno temuto

io temevo tu temevi egli temeva noi temevamo voi temevate essi temevano PASSATO REMOTO io temetti tu temesti egli temette noi tememmo voi temeste essi temettero

io temerò tu temerai egli temerà noi temeremo voi temerete essi temeranno PRESENTE temere

50

io tema tu tema egli tema noi temiamo voi temiate essi temano

io avevo temuto tu avevi temuto egli aveva temuto noi avevamo temuto voi avevate temuto essi avevano temuto

che che che che che che

io temessi tu temessi egli temesse noi temessimo voi temeste essi temessero

TRAPASSATO REMOTO

PRESENTE

io temerei tu temeresti egli temerebbe noi temeremmo voi temereste essi temerebbero

avere temuto

temente

che che che che che che

io avessi temuto tu avessi temuto egli avesse temuto noi avessimo temuto voi aveste temuto essi avessero temuto

TRAPASSATO

PASSATO

io avrei temuto tu avresti temuto egli avrebbe temuto noi avremmo temuto voi avreste temuto essi avrebbero temuto

PRESENTE

PARTICIPIO

PRESENTE

io abbia temuto tu abbia temuto egli abbia temuto noi abbiamo temuto voi abbiate temuto essi abbiano temuto

MODO IMPERATIVO

io avrò temuto tu avrai temuto egli avrà temuto noi avremo temuto voi avrete temuto essi avranno temuto

PASSATO

che che che che che che

MODO CONDIZIONALE

FUTURO ANTERIORE

INFINITO

PASSATO

che che che che che che

io ebbi temuto tu avesti temuto egli ebbe temuto noi avemmo temuto voi aveste temuto essi ebbero temuto

FUTURO SEMPLICE

PRESENTE

PASSATO temuto

– temi (tu) tema (egli) temiamo (noi) temete (voi) temano (essi)

GERUNDIO

PRESENTE temendo

PASSATO

avendo temuto


3

a

CONIUGAZIONE: SENTIRE

MODO INDICATIVO Tempi semplici Tempi composti PASSATO PROSSIMO

IMPERFETTO

TRAPASSATO PROSSIMO IMPERFETTO

io ho sentito tu hai sentito egli ha sentito noi abbiamo sentito voi avete sentito essi hanno sentito

io sentivo tu sentivi egli sentiva noi sentivamo voi sentivate essi sentivano PASSATO REMOTO io sentii tu sentisti egli sentì noi sentimmo voi sentiste essi sentirono

FUTURO SEMPLICE io sentirò tu sentirai egli sentirà noi sentiremo voi sentirete essi sentiranno

sentire

io senta tu senta egli senta noi sentiamo voi sentiate essi sentano

io avevo sentito tu avevi sentito egli aveva sentito noi avevamo sentito voi avevate sentito essi avevano sentito

che che che che che che

io sentissi tu sentissi egli sentisse noi sentissimo voi sentiste essi sentissero

TRAPASSATO REMOTO

PRESENTE

io sentirei tu sentiresti egli sentirebbe noi sentiremmo voi sentireste essi sentirebbero

avere sentito

io abbia sentito tu abbia sentito egli abbia sentito noi abbiamo sentito voi abbiate sentito essi abbiano sentito

che che che che che che

io avessi sentito tu avessi sentito egli avesse sentito noi avessimo sentito voi aveste sentito essi avessero sentito

TRAPASSATO

PASSATO

io avrei sentito tu avresti sentito egli avrebbe sentito noi avremmo sentito voi avreste sentito essi avrebbero sentito

PRESENTE

PARTICIPIO

PRESENTE

che che che che che che

MODO IMPERATIVO

io avrò sentito tu avrai sentito egli avrà sentito noi avremo sentito voi avrete sentito essi avranno sentito

PASSATO

PASSATO

MODO CONDIZIONALE

FUTURO ANTERIORE

INFINITO

PRESENTE

PRESENTE che che che che che che

io ebbi sentito tu avesti sentito egli ebbe sentito noi avemmo sentito voi aveste sentito essi ebbero sentito

m o rf ol o g¡a

MODO CONGIUNTIVO Tempi semplici Tempi composti

PRESENTE

io sento tu senti egli sente noi sentiamo voi sentite essi sentono

c l as s e 4 ª

PASSATO sentito

– senti (tu) senta (egli) sentiamo (noi) sentite (voi) sentano (essi)

GERUNDIO

PRESENTE sentendo

PASSATO

avendo sentito

51


c l as s e 4 ª

S O FARE…

Cerchia l’intruso in ciascuna serie.

riesce – conosce – nasce – cresce – pesce tenete – volete – sapete – monete – scegliete capii – partii – fruscii – f inii – mentii udivo – ulivo – capivo – sentivo – mentivo parlato – giocato – amato – soldato – ascoltato Riscrivi al tempo imper fetto il seguente brano, dopo avere sottolineato tutti i verbi.

“Al lupo zoppo” è il migliore ristorante della regione. Si chiama così perché il proprietario, il signor Lupon, è un lupo e zoppica alla zampa sinistra, leggermente più corta dell’altra a causa di un incidente. È successo molti anni fa: mentre il signor Lupon assaliva un gregge, il pastore gli sparò, azzoppandolo. Da allora il signor Lupon zoppica, si tiene alla larga dalle greggi e mangia solo frutta e verdura. Anche nel suo ristorante si mangiano solo frutta e verdura. Per mangiare “Al lupo zoppo” arriva gente da molto lontano, persino dall’estero. Si mangia bene e inoltre il locale è carino: su ogni tavolo c’è un mazzolino di f iori e una candela bianca.

“Al lupo zoppo” era il migliore ristorante __________________________________ ___________________________________________________________________ ___________________________________________________________________ ___________________________________________________________________ ___________________________________________________________________ ___________________________________________________________________ ___________________________________________________________________ ___________________________________________________________________ Indica se le voci verbali sono espresse nei modi f initi o nei modi indef initi, precisandole.

• • • • •

52

salirete: modo finito - futuro semplice essendo venuto: _______________________________________ ebbero guardato: ______________________________________ parlare: ______________________________________________ hai ascoltato: __________________________________________


S O FA RE …

c l as s e 4 ª Completa la tabella.

VERBO sono stato (che) tu fossi saresti stato avevano avrete avuto salite (voi) ebbe parlato

INFINITO

CONIUG.

MODO

TEMPO

PERSONA

avessimo ascoltato crederebbero (che) io avessi udito avere sentito leggendo avrai nuotato amare Leggi la poesia e sottolinea i verbi.

NOTTE DI LUNA Era come se il cielo, con grande ardire, avesse baciato la terra, silenziosamente; e lei, nello splendore del nuovo f iorire, di lui stesse sognando dolcemente. L’aria tra i campi soff iava, le spighe eran ritte sentinelle, il bosco ombroso sussurrava, la notte era chiara di stelle. E la mia anima allargò ampie le ali poderose, sulla quiete dei campi volò, come se tornasse a casa.

Joseph von Eichendorff, Nel buio splendeva la luna, Einaudi

53


c l as s e 4 ª

GLI AVVERBI

m o rf ol og ¡a IO DI SERA ESCO SEMPRE.

IO RARAMENTE.

IO MAI.

Gli avverbi si aggiungono ai verbi, agli aggettivi o ad altri avverbi per precisarne meglio il significato. Sono invariabili, non hanno né genere né numero. Possono essere di diverso tipo: modo

male, bene, adagio, fortemente, gentilmente, tristemente…

luogo

dietro, dentro, qui, là, lassù, laggiù, sopra, sotto, lontano, vicino…

tempo

ora, mai, oggi, ieri, domani, prima, dopo, poi, spesso…

quantità

molto, poco, troppo, niente, più, meno, abbastanza, parecchio…

negazione

no, neppure, nemmeno, neanche, non…

affermazione dubbio

sì, appunto, sicuramente, certo…

forse, probabilmente, quasi, chissà…

Scrivi l’aggettivo da cui deriva l’avverbio.

duramente ______________________ avidamente _____________________ frettolosamente __________________ brevemente _____________________ affettuosamente __________________

paurosamente __________________ calorosamente _________________ anticamente ___________________ chiaramente ___________________ probabilmente __________________

Completa con gli avverbi adatti.

• Non scendo in cantina: ____________________ ci sono i topi. • I nonni camminano ____________________. • ____________________ si usavano le carrozze. • Stracciò la lettera ____________________. • Sono stanco: ho lavorato ____________________. • Ascoltava ____________________ la lezione. • Brava, questa volta hai fatto ____________________. • Sono caduto ____________________.

54

Riconoscere e usare gli avverbi.


c l as s e 4 ª

LE CONGIUNZIONI IO E TINO SIAMO TRANQUILLI…

PERCHÉ OSCAR DORME.

m o rf ol o g¡a

PERÒ VI TENGO D’OCCHIO !

Le congiunzioni servono a congiungere, a collegare due parole di una frase o due frasi.

Le congiunzioni più usate sono: E, O, MA, PERÒ, INFATTI, PERCHÉ, MENTRE, SE, POICHÉ.

Completa con la congiunzione adatta.

• Ho comperato un DVD _________ un libro. • Corro _________ sono in ritardo. • Viene la mamma _________ il papà a prenderti ? • Non ho fame e _________ sete. • Gli ho telefonato, _________ non era in casa. • Non ho visto Marcello _________ Luca. • _________ f inisci il compito, andrò fuori con il cane. • Verrò solo _________ lo vorrai. Completa.

• Ho incontrato Marta • Mangio la frutta

ma ___________________________ . e _____________________________ .

o _____________________________ . perché ________________________ .

• Vorrei andare al cinema però __________________________ . quindi _________________________ . Riconoscere e usare le congiunzioni.

55


c l as s e 4 ª

m o rf ol og ¡a BRR… CHE PAURA !

LE ESCLAMAZIONI IO STO IN CASA…

BRR, CHE FREDDO !

DAI, FIFONA !

Le esclamazioni o interiezioni sono parole invariabili che esprimono sensazioni o sentimenti intensi o riproducono dei suoni. Di solito, sono seguite dal punto esclamativo. Esse sono: proprie

improprie

oh!, ah!, ahi!, uffa!, ih!, ehi!, ohi!, ehm!, mah!, puh!, brr!, sst!…

Bene !, Bravo !, Evviva !, Bello !, Magnifico !, Certo !, Sicuro !, Giusto !, Peccato !, Guai !, Forza !…

Sottolinea le esclamazioni.

• Bello ! Hai un vestito fantastico. • Accidenti, mi sono dimenticato ! • Ohi, così non va ! • Beh, se proprio lo vuoi ! • Urrà, ecco il tesoro ! • Giusto, hai indovinato ! • Mah, non lo so ! • Sst, facciamo piano ! • Puh, che schifo gli spinaci ! • Ih, che rabbia ! • Addio, me ne vado ! • Basta, mi avete stancato ! • Peccato, non hai vinto !

56

Riconoscere e usare le esclamazioni.


c l as s e 4 ª

S O FA RE …

Sottolinea gli avverbi e indicane il tipo.

• Ivan ha bevuto volentieri lo sciroppo. • Il cielo è scuro: sicuramente pioverà. • Ho mangiato troppo. • Laggiù si vede il faro illuminato. • Ieri ti ho visto. • Forse verrò al cinema.

_________________ _________________ _________________ _________________ _________________ _________________

Completa con le congiunzioni adatte.

• Sono rimasta in casa __________ avevo la febbre. • Vieni __________ mi raggiungi dopo ? • Mia sorella giocava con la bambola __________ io studiavo storia. • Ho incontrato la maestra __________ l’ho salutata. • Elena __________ Paolo vanno in piscina. • Ho aperto __________ ho sentito suonare. Completa con un’esclamazione adatta.

• • • • • •

___________ ___________ ___________ ___________ ___________ ___________

! ! , , ! ,

Abbiamo vinto ! Al ladro ! che bella sorpresa ! ancora un po’ e saremo in vetta ! Ce la puoi fare ! abbiamo perso il treno !

Fai l’analisi grammaticale delle seguenti frasi.

• Mar tino legge un racconto poliziesco. __________________________________________________________________ • La nostra gat tina dorme profondamente. __________________________________________________________________ • Urrà ! Luca e Paolo hanno segnato un gol. __________________________________________________________________ • La zia par tirà presto con l’aereo. __________________________________________________________________

57


c l as s e 4 ª

LA FRASE

s ¡nta ss ¡

ARRIVO DI CORSA.

ARRIVO !

ARRIVO DI CORSA PER FARE UNO SPUNTINO.

La frase è un insieme ordinato di parole con un significato. La frase minima è costituita solo di un soggetto (che può essere sottinteso) e di un predicato.

Sottolinea la frase minima.

• Il fanale della bicicletta di Flavio è rotto. • Sul pullman i tifosi cantavano a squarciagola. • Il nonno di Alice prima fumava la pipa. • Nel cielo blu scintilla la luna. • Federica e Riccardo suonano il pianoforte. • Dalla f inestra aperta entrava il profumo delle rose. • I passeri saltellano sul balcone. • In cortile Luca gioca a pallone con gli amici. Ricomponi le frasi minime.

Marta Il vento La torta I grilli L’acqua I f iori

58

è squisita. friniscono. ha studiato. soff iava. sbocciano. scorre.

Riconoscere le frasi minime.

PRIMA DI TUTTO, TROVA IL PREDICATO !


c l as s e 4 ª

IL SOGGETTO DOMANI VERRÀ LUCA.

GIOCHEREMO CON I VIDEOGIOCHI.

s¡n tass ¡

NON VEDO L’ORA !

Il soggetto indica la persona, l’animale, l’oggetto che compie l’azione. Concorda con il predicato in genere e numero. A volte è sottinteso. Non è sempre all’inizio della frase.

Sottolinea il soggetto.

• Anna ha moltissimi amici. • Un giorno arrivò il circo. • Cadeva la pioggia. • C’era una volta un re. • Noi verremo in piscina con te. • Laura e Marco ridevano. • Noi usciamo spesso. • Il gatto rincorreva una pallina. Completa con i soggetti adatti.

• _________________ avete ragione. • È partito _________________. • _________________ splende in cielo. • _________________ giocano in cortile. • Sono arrivati _________________. • _________________ passa veloce sulle rotaie. • _________________ siamo stanchi. • _________________ arrivarono in un prato f iorito. Riconoscere il soggetto.

59


c l as s e 4 ª

IL PREDICATO

s ¡nta ss ¡

TINO NUOTA…

E FA I TUFFI.

È UN CAMPIONE !

Il predicato è ciò che si dice del soggetto. Il predicato verbale è formato da una qualsiasi voce verbale e concorda con il nome in genere e numero. Il predicato nominale è formato dal verbo ESSERE (o SEMBRARE, PARERE, RIMANERE, DIVENTARE, RISULTARE) unito a un aggettivo o a un nome. Indica che cosa è o come è il soggetto.

Sottolinea il predicato e scrivi PV (predicato verbale) o PN (predicato nominale).

• Martina passeggia. • Le mele sono frutti. • Il treno attraversava la pianura. • Sei diventato grande. • La Corsica è un’isola. • Abbiamo scritto al sindaco. • Hanno telefonato i nonni. • Mattia e Luca sono fratelli.

Completa con il predicato adatto.

• Luisa ____________ una lettera all’amica. • Il marinaio ____________ le reti. • Le vacanze ____________. • Teresa ____________ la televisione. • Io ____________ a stile libero. • Mi ____________ la gomma ? • Il dentista ____________. • I gabbiani si ____________ sulla spiaggia.

• Il luogo sembra bellissimo. • Fate gli esercizi con calma.

60

Riconoscere il predicato verbale e il predicato nominale.


IL GRUPPO DEL SOGGETTO E IL GRUPPO DEL PREDICATO LA NONNA DI GIULIA FA LE TORTE.

c l as s e 4 ª

s¡n tass ¡

LA NONNA DI ELENA…

FA LE FRITTELLE !

Il soggetto e il predicato possono essere arricchiti da espansioni (o complementi). di Elena _____________ beve

il latte .

Il gatto

predicato (P)

soggetto (S)

gruppo del soggetto (GS)

gruppo del predicato (GP)

Il soggetto con le sue espansioni forma il gruppo del soggetto (GS). Il predicato con le sue espansioni forma il gruppo del predicato (GP).

Arricchisci ogni frase minima con espansioni del soggetto e del predicato.

_____________ racconta

soggetto (S)

I cugini

gruppo del predicato (GP) predicato (P)

_____________ hanno vinto

gruppo del soggetto (GS)

Sottolinea in rosso il GP e in blu il GS.

• • • • • • • •

.

冦 冦

gruppo del soggetto (GS)

冦 冦

La nonna

predicato (P)

soggetto (S)

gruppo del predicato (GP)

.

La zia di Lucia arriverà in treno lunedì. Paolo e Susanna fanno un giro in bicicletta. La biro della maestra è caduta dalla cattedra. È suonata la sveglia. La nonna di Franco gioca a carte con gli amici. Ieri si è rotto il telecomando della televisione. La città di Roma è la capitale d’Italia. Le cime delle montagne sono innevate.

Riconoscere il gruppo del soggetto e il gruppo del predicato.

61


c l as s e 4 ª

s ¡nta ss ¡

IL COMPLEMENTO OGGETTO

HO IMPARATO UNA CANZONE.

BASTA ! LA VOGLIO SENTIRE.

Il complemento oggetto è un complemento diretto perché si unisce al verbo direttamente, senza preposizioni. Risponde alle domande: chi ? che cosa ?

Sottolinea il complemento oggetto.

• Giulia adora nuotare. • Veronica studia il violino. • Mio zio ha un negozio. • La maestra interrogherà tutti. • Il capitano ha scelto noi. • La mamma li ha rimproverati. • Cercavo te. • Ho incontrato l’allenatore. Completa con il complemento oggetto adatto.

• I tifosi riempivano __________________________ . • L’avvocato lesse ____________________________ . • Il cane insegue ____________________________ . • Ho bevuto _______________________________ . • Il poliziotto ha scoperto _____________________ . • Il dottore ha prescritto ______________________ . • L’elettricista ha riparato _____________________ . • L’astronave superò _________________________ .

62

Riconoscere il complemento oggetto.


I COMPLEMENTI INDIRETTI

c l as s e 4 ª

s¡n tass ¡

DOV’È IL MAGLIONE DI PAOLO ?

L’HA LASCIATO SUL LETTO.

COME DORMO BENE…

I complementi indiretti sono tanti: esprimono tutti gli elementi che arricchiscono una frase. complemento

domanda

esempio

termine

a chi ? a che cosa ?

Paolo offre un fiore alla mamma. Elena spazzola i capelli alla bambola.

specificazione

tempo

luogo

compagnia

mezzo

di chi ? di che cosa ?

quando ?

dove ?

con chi ?

La sorella di Paolo è Elena. Elena annaffia le piantine di rose.

In inverno Paolo e Elena vanno a sciare.

Tino nuota nella boccia di vetro.

Elena va a scuola con Paolo.

causa

per mezzo di che cosa ?

per quale motivo ?

Il papà va in ufficio in automobile.

modo

in che modo ? come ?

Elena e Paolo curano i loro animali con amore.

Paolo è rimasto assente da scuola a causa dell’influenza.

Completa rispondendo alle domande tra parentesi.

• Ho letto una fiaba (a chi ?) ______________________ . • La sorella (di chi ?) ______________________ studia spagnolo. • Abitiamo (dove ?) ______________________ . • Nel parco è vietato dare il cibo (a chi ?) _____________________ . • Andrò a trovare la zia (quando ?) ______________________ . • Leggete queste pagine (come ?) ______________________ . • Gioco spesso (con chi ?) ______________________ . • Paolo quasi sveniva (a causa di cosa ?) ______________________ . • I nonni passeggiano (dove ?) ______________________ . • Vado a scuola (con che cosa ?) ______________________ . Riconoscere i complementi indiretti.

63


c l as s e 4 ª

S O FARE… Sottolinea la frase minima.

• Martina legge molti libri. • Nel campo sportivo i bambini si allenano. • I giocatori entrarono in campo. • Nella gabbia gli uccellini mangiano i semi di miglio. • L’arrosto cuoce nel forno. • Antonella, la sorella di Mario, è partita per il mare. Inserisci il soggetto sottinteso adatto.

• • • • • •

(___________) hai visto i cartoni animati ? (___________) andate subito a lavarvi le mani ! (___________) mi hai telefonato, ma (___________) non ho potuto risponderti. Oggi (___________) faremo ginnastica artistica. La mamma ha sgridato Lucia perché (___________) non aveva studiato. (___________) mi ha inviato una e-mail.

Sottolinea in rosso il predicato verbale e in blu il predicato nominale.

• La mia bicicletta è coloratissima. • L’istruttore di nuoto allena i bambini. • Sara e Claudia sono amiche. • Il gatto afferra il gomitolo della mamma. • Il computer di Giulia è nuovo. • I compiti sembravano facili. Completa la tabella.

FRASE MINIMA La nonna saluta Sara scrive I ragazzi usciranno I vigili controllano Anna e Gianni partono Essi corrono Diego discute Noi cantiamo

64

COMPLEMENTO Martina. all’amica. a mezzogiorno. il traff ico. in treno. in palestra. con l’allenatore. con allegria.

TIPO DI COMPLEMENTO complemento oggetto


CLAS S

E Q UI N T

IO CUOCIO, IO HO COTTO, IO COSSI…

A

STAI STUDIANDO I VERBI DIFFICILI ?

PREFERISCO I VERBI FACILI: IO MANGIO, IO MANGIAI, IO MANGERÒ…


c l as s e 5 ª

LA COMUNICAZIONE

c omunic azio ne NON TI SENTO BENE…

NEANCH’IO. C’È UN PROBLEMA ALLA LINEA.

Come ricorderai, gli elementi della comunicazione sono: • il messaggio • l’emittente • il ricevente • il codice • il canale • lo scopo • il referente

A volte il messaggio non arriva con chiarezza a causa di disturbi.

Anche non conoscere bene il codice crea disturbi nella comunicazione. I segni cambiano significato in situazioni diverse. Il contesto ci aiuta a scegliere quello giusto.

X = incrocio pericoloso

X = “per” moltiplicativo

X = lettera ics

X = sconosciuto

66

Riconoscere gli elementi della comunicazione.

X = pareggio


c l as s e 5 ª

IL CONTESTO ABBIAMO FATTO CAPPOTTO.

HO CUCITO UN CAPPOTTO !

com u n ic az io ne LA MIA BARCA HA FATTO CAPPOTTO.

Alcuni contesti hanno un linguaggio specifico.

Collega le parole al loro contesto.

registro maggioranza programma prognosi galassia regista professionista cronaca prof itto

politica scuola medicina sport cinema giornalismo astronomia televisione economia

Il linguaggio è influenzato anche dal contesto geografico. A volte, per dire la stessa cosa in regioni italiane diverse, si usano parole differenti. • La gonna in Romagna e in Toscana è detta la sottana. • I calzini in Emilia sono i calzetti e a Roma i pedalini. • L’aghetto in Lombardia si chiama stringa e in altre regioni laccio e legaccio. • Il piatto fondo per mangiare il brodo in Toscana è la scodella; al nord è la fondina e al sud diventa piatto cupo. • L’anguria la mangiamo al nord; al centro mangiamo il cocomero e al sud il melone d’acqua.

Completa la tabella con l’aiuto di persone che parlano dialetti di regioni diverse.

italiano testa sedia presina lavabo

Capire il linguaggio specifico; individuare corrispondenze/diversità tra italiano regionale e italiano standard.

67


c l as s e 5 ª

u n po’ d i st o ri a

L’ORIGINE DELLA LINGUA ITALIANA

La lingua italiana deriva dal latino: si dice, pertanto, che è una lingua neolatina, come il francese, lo spagnolo, il portoghese, il rumeno. ORO ! AURUM !

Per esempio, con il passare del tempo, la parola latina AURUM è diventata, nel linguaggio comune, ORO. Nel linguaggio dei dotti è rimasta una traccia più visibile della sua origine latina: un giacimento D’ORO è un giacimento AURIFERO; e accanto all’aggettivo DORATO c’è anche, più difficile, AUREO. E AURICOLARE ? Deriva sempre dal latino, ma dalla parola AURIS (orecchio).

Collega le parole italiane alla loro antenate latine.

toro donna libro uomo cane popolo città

canis domina homo liber taurus civitas populus

Prova a scrivere il significato delle seguenti parole latine che si usano ancora oggi. album alibi alias bonus ultras una tantum junior

68

_________________________________________________________ _________________________________________________________ _________________________________________________________ _________________________________________________________ _________________________________________________________ _________________________________________________________ _________________________________________________________ Conoscere l’evoluzione della lingua italiana.


PAROLE IN PRESTITO

c l as s e 5 ª

un p o’ di storia

Nel corso dei secoli si sono aggiunte alle parole di origine latina molte altre parole di origine diversa: francesi, tedesche, spagnole e, oggi soprattutto, inglesi.

Consultando il dizionario, risali all’origine geograf ica delle seguenti parole.

cioccolato sofà guerriglia melanzana ventaglio robot pizza

_________________ _________________ _________________ _________________ _________________ _________________ _________________

stendardo smog bicicletta parrucca staffa interferenza toilette

_________________ _________________ _________________ _________________ _________________ _________________ _________________

Traduci i seguenti vocaboli stranieri.

week-end wafer boutique computer kamikaze kit hobby disc-jockey desktop lifting garage look blitz murales mascotte majorette maquillage cargo

____________________ ____________________ ____________________ ____________________ ____________________ ____________________ ____________________ ____________________ ____________________ ____________________ ____________________ ____________________ ____________________ ____________________ ____________________ ____________________ ____________________ ____________________

Conoscere l’origine geografica dei vocaboli; conoscere vocaboli stranieri.

WÜRSTEL ! BRIOCHE !

HOT DOG !

69


c l as s e 5 ª

u n po’ d i st o ri a

LA LINGUA CAMBIA

La lingua non sta mai ferma! Alcune parole scompaiono perché non si usano più. Oggi: • granata si dice scopa; • canterano si dice cassettiera; • favellare si dice parlare; • eziandio si dice anche; • zitella si dice single.

Ne compaiono però anche sempre di nuove, per esempio in seguito a invenzioni o scoperte: la parola fotografia è nata nel 1839; vitamina nel 1913; televisione nel 1926; computer nel 1966… TAMINAVI ? MINATIVA ? NIMAVITA ? VITAMINA !

Prova a riscrivere sul quaderno con il linguaggio di oggi.

CANTICO DELLE CREATURE

Altissimu, onnipotente, bon Signore, tue so’ le laude, la gloria e l’honore et onne benedictione. Ad te solo, Altissimo, se konfano, et nullu homo ène dignu te mentovare.

Laudato sie, mi’ Signore, cum tucte le tue creature, spetialmente messor lo frate sole, lo qual è iorno, et allumini noi per lui. Et ellu è bellu e radiante cum grande splendore: de te, Altissimo, porta signif icatione.

70

Conoscere l’evoluzione della lingua italiana.


c l as s e 5 ª

GLI OMONIMI TI PIACE LA PESCA ?

CERTO CHE NO !

semantica

A ME SÌ, TANTO.

Gli omonimi sono parole che hanno la stessa forma, ma significato diverso.

Scrivi due frasi in cui ognuna delle seguenti parole abbia un signif icato diverso.

golf ___________________________________________________________________ ___________________________________________________________________ riso ___________________________________________________________________ ___________________________________________________________________ lama ___________________________________________________________________ ___________________________________________________________________ vite ___________________________________________________________________ ___________________________________________________________________ Alcune parole hanno anche più di due significati, sono le parole polisemiche: ad esempio tasso, pianta, penna, coda, rete…

Conoscere e usare gli omonimi e le parole polisemiche.

71


c l as s e 5 ÂŞ

I SINONIMI

s e m a n ti c a CHE CONIGLIETTA PAUROSA !

CHE PESCIOLINO FIFONE !

CHE GATTO PAVIDO !

I sinonimi sono parole che hanno forma diversa, ma significato molto simile.

Colora nello stesso modo le coppie di sinonimi.

fatto

notizia

baccano maniero

paura

panico

informazione

Scrivi un sinonimo per ogni parola.

abito libro casa gioia via calzoni

frastuono

alunno

_______________________ _______________________ _______________________ _______________________ _______________________ _______________________

castello

avvenimento scolaro

profumato rumoroso liscio mormorare traslocare cominciare

_______________________ _______________________ _______________________ _______________________ _______________________ _______________________

Sostituisci il verbo FARE con un sinonimo adatto. fare fare fare fare fare fare

72

un quadro un f ilm tanti soldi uno spor t un compito una casa

Conoscere e usare i sinonimi.

_________________________ _________________________ _________________________ _________________________ _________________________ _________________________


c l as s e 5 ª

I CONTRARI SONO TROPPO PICCOLO PER LA GIOSTRA…

MA GRANDE ABBASTANZA PER APPARECCHIARE.

semantica

NON È GIUSTO !

I contrari o antonimi sono parole che hanno significato opposto.

Scrivi il contrario di ogni parola.

prudente deciso comodo chiaro ordinato

_____________ _____________ _____________ _____________ _____________

coraggio gioia calma tristezza assenza

_____________ _____________ _____________ _____________ _____________

spegnere uscire aggiungere salire aprire

_____________ _____________ _____________ _____________ _____________

Collega le parole che hanno signif icato contrario.

simpatia destra affollato diligente leale saporito maturo rattristarsi

Conoscere e usare i contrari o antonimi.

negligente deserto antipatia insipido sinistra acerbo rallegrarsi sleale

73


c l as s e 5 ª

s e m a n ti c a

GLI IPERONIMI E GLI IPONIMI

HAI DIMENTICATO DI METTERE IN TAVOLA FORCHETTE E COLTELLI.

MA NON CI VOGLIONO LE POSATE…

…PER LA PIZZA !

Una parola che include il significato di un’altra è un iperonimo; la parola inclusa nella prima è un iponimo.

Per ogni serie, sottolinea la parola che comprende tutte le altre (iperonimo).

blu – viola – colore – giallo – verde tulipano – giglio – f iore – ortensia – dalia pallacanestro – pallavolo – ciclismo – sport – nuoto cavolf iore – ortaggio – carota – melanzana – cipolla ciabatta – scarpa – sandalo – stivale – calzatura lenticchia – pisello – legume – fava – fagiolo canino – premolare – molare – dente – incisivo Scrivi una parola di signif icato più ristretto (iponimo).

mobile mammifero pietra indumento elettrodomestico latticino rettile metallo parente albero giocattolo professione cereale imbarcazione

74

____________________ ____________________ ____________________ ____________________ ____________________ ____________________ ____________________ ____________________ ____________________ ____________________ ____________________ ____________________ ____________________ ____________________

Conoscere e usare gli iperonimi e gli iponimi.

Completa.

felino

_________ animale

patata

_________

_________


LE PARTI DEL DISCORSO LE PARTI DEL DISCORSO SONO NOVE.

c l as s e 5 ª

m or fo lo gi a

PER FORTUNA I GATTI NON STUDIANO GRAMMATICA !

Le parole, secondo le loro caratteristiche, possono essere raggruppate in nove categorie: verbi, nomi, articoli, aggettivi, pronomi, avverbi, esclamazioni, preposizioni, congiunzioni.

Le parti variabili (parole che hanno più forme) sono: articolo, nome, aggettivo, pronome e verbo. Le parti invariabili sono: avverbio, preposizione, congiunzione, esclamazione.

L’analisi grammaticale riconosce, analizza e classifica ogni parola. Evviva! Domani io e Laura partiremo per le sospirate vacanze. Evviva!: esclamazione Domani: avverbio io: pronome e: congiunzione Laura: nome partiremo: verbo per: preposizione le: articolo sospirate: aggettivo vacanze: nome

Fai l’analisi grammaticale delle seguenti frasi.

Il

cane

corre

nel

prato

Quel

grattacielo

è

molto

alto

Essi

sono partiti

ieri

per

Roma

Riconoscere le parti del discorso.

75


c l as s e 5 ª

m o rf ol og i a

IL GENERE DEI NOMI I NOMI COMUNI E PROMISCUI CHE BRAVA QUELLA CANTANTE !

MA È UN CANTANTE !

I nomi comuni hanno la stessa forma per il maschile e per il femminile. Il genere si riconosce dall’articolo.

Scrivi due frasi in cui ognuno dei seguenti nomi è usato al maschile e al femminile.

___________________________________________________________ ___________________________________________________________ giornalista ___________________________________________________________ ___________________________________________________________ ___________________________________________________________ parente ___________________________________________________________ ___________________________________________________________ nipote ___________________________________________________________ ___________________________________________________________ pediatra ___________________________________________________________ artista

I nomi promiscui indicano sia maschi sia femmine di animali. Per indicare il loro genere si aggiunge “maschio” o “femmina”. Per esempio: la volpe maschio, la femmina del corvo, il maschio della giraffa.

76

Riconoscere il genere dei nomi (comuni e promiscui).


I NOMI INDIPENDENTI E MOBILI

c l as s e 5 ÂŞ

m or fo lo gi a

MAMMA E PAPĂ€ SONO MARITO E MOGLIE.

ANCHE IL NONNO E LA NONNA.

I nomi indipendenti hanno una forma completamente diversa per il genere maschile e quello femminile. Sono nomi indipendenti: donna/uomo; sorella/fratello; femmina/maschio; maiale/scrofa; frate/suora; genero/nuora; ape/fuco; pecora/montone.

Scrivi una frase per ogni coppia di nomi.

padre /madre padrino/madrina genero/nuora

____________________________________________________ ____________________________________________________ ____________________________________________________

I nomi mobili diventano maschili o femminili cambiando solo la desinenza, la parte finale. Sono nomi mobili: alunna/alunno; signore/signora; attore/attrice; poeta/poetessa.

Completa.

MASCHILE scrittore _____________ _____________ ragazzo _____________ _____________ elefante _____________ infermiere leone professore _____________

Riconoscere il genere dei nomi (indipendenti e mobili).

FEMMINILE _____________ operaia studentessa _____________ pittrice bambina _____________ dottoressa _____________ _____________ _____________ suocera

77


c l as s e 5 ª

m o rf ol og i a

I FALSI CAMBIAMENTI DI GENERE

ADESSO AGGIUNGI LA PANNA.

L’HO ROVESCIATA !

PULISCI CON IL PANNO BAGNATO.

Nei falsi cambiamenti di genere tra i nomi non ci sono legami.

Cambia il genere e scrivi due frasi con sei dei seguenti nomi.

mostro – collo – banco – balena – cassetto – por to gambo – modo – palo – caso – colpo – tappo – posto

Il disegno di quel mostro fa rabbrividire! Ho visitato una mostra di quadri.

____________________________________________________________________ ____________________________________________________________________ ____________________________________________________________________ ____________________________________________________________________ ____________________________________________________________________ ____________________________________________________________________ ____________________________________________________________________ ____________________________________________________________________ ____________________________________________________________________ ____________________________________________________________________ ____________________________________________________________________ ____________________________________________________________________

78

Riconoscere i falsi cambiamenti di genere.


c l as s e 5 ª

IL NUMERO DEI NOMI

m or fo lo gi a

I NOMI INVARIABILI, DIFETTIVI, SOVRABBONDANTI HO VISTO UN BEL FILM.

PARLAVA DELLE GESTA DI UN RE.

È FINITO CON UNA FESTA DI NOZZE.

E POI ?

I nomi invariabili mantengono la stessa forma sia al singolare sia al plurale (il re, i re). I nomi difettivi hanno solo il singolare o solo il plurale (fame, occhiali). I nomi sovrabbondanti hanno più forme per il singolare o per il plurale (osso: ossa, ossi).

Scrivi il signif icato di ogni plurale.

muro

labbro ciglio

muri mura

_______________________________________________________ _______________________________________________________

cigli ciglia

_______________________________________________________ _______________________________________________________

labbri _______________________________________________________ labbra _______________________________________________________

Completa inserendo I (invariabile), D (difettivo), S (sovrabbondante).

osso

radio

pepe

urlo

sete

alluminio

bar

forbici caffè

Riconoscere il numero dei nomi (invariabili, difettivi, sovrabbondanti).

pantaloni f ilo

corno

spor t

sangue

braccio

79


c l as s e 5 ª

m o rf ol og i a

GLI ARTICOLI PARTITIVI

TI ABBIAMO PRESO DELLE ROSE…

POSSO AVERE UNA ROSA ANCH’IO ?

GRAZIE ! MI PIACCIONO LE ROSE.

Gli articoli determinativi precedono nomi determinati. Gli articoli indeterminativi precedono nomi indeterminati. Gli articoli partitivi sono le preposizioni articolate del, dello, della, delle, degli, dei quando indicano una parte indeterminata di un tutto; si usano anche per fare il plurale degli articoli indeterminativi. Il quaderno ha le pagine bianche = il quaderno ha tutte pagine bianche Il quaderno ha delle pagine bianche = il quaderno ha alcune pagine bianche

Sottolinea gli ar ticoli par titivi.

• Vuoi della panna sulla cioccolata ? • Vorrei dello zucchero. • Abbiamo dei libri nuovi. • Verrò in piscina con degli amici. • Vuoi dell’acqua ? • Nel buio si sentirono delle grida. • Ho trascorso delle belle vacanze in montagna. • Per fare le frittelle ho usato solo della farina, del latte e delle mele. Trasforma al plurale.

una statua uno zaino un bambino un castoro una matita

80

____________________ ____________________ ____________________ ____________________ ____________________

un’ape un’arancia uno scricciolo un videogioco uno sport

Riconoscere e usare gli articoli partitivi.

____________________ ____________________ ____________________ ____________________ ____________________


c l as s e 5 ª

S O FA RE …

Riconosci ogni gruppo di nomi e collega.

concreti

fantasia – bellezza – calma – terrore

alterati

frutteto – orchestra – classe – costellazione

astratti

derivati

collettivi

composti

tostapane – mezzaluna – banconote – colapasta casetta – tettuccio – mazzolino – gattaccio osso – cane – casa – pane

maniglia – scarpiera – oref ice – cavaliere

Sottolinea i nomi di genere comune.

infermiere pianista cantante parente

dottore insegnante commesso animatore

Completa inserendo I se il nome è indipendente, M se è mobile.

amico montone sorella

uomo ape moglie

padre pensionato zio

Cerchia i falsi cambiamenti di genere.

velo re nonno

bambino f iglio posto

cugino foglio tappo

pizzo f ilo ragazzo

Sottolinea in rosso gli articoli determinativi, in blu gli articoli indeterminativi e in verde gli articoli partitivi. • • • • • • • •

Al parco ho conosciuto dei ragazzi inglesi. La maestra sta correggendo le verif iche. Ho incontrato degli amici del nonno. Uno stormo di gabbiani si levò in volo. Gli alunni aspettavano lo scuolabus. Sono andata in cartoleria per comperare dei quaderni e un album. Vorrei del pane integrale e una confezione di biscotti. Il giardiniere cura i f iori del nostro giardino.

81


c l as s e 5 ª

m o rf ol og i a

GLI AGGETTIVI QUALIFICATIVI

Gli aggettivi qualificativi precisano le qualità del nome a cui sono uniti e con cui concordano. Se l'aggettivo si riferisce a più nomi è plurale: femminile se i nomi sono tutti femminili; maschile se i nomi sono tutti maschili o misti.

Come i nomi, anche gli aggettivi possono essere primitivi (alto, rosso), derivati (leggibile, dubbioso), alterati (bellissimo, cattivone), composti (agrodolce, grigioverde). Quando l’aggettivo è preceduto dall'articolo prende la funzione di un nome e viene definito aggettivo sostantivato. Quando si unisce a un verbo prende la funzione di un avverbio e resta invariato: parla forte, parlate forte. COME SCRIVI CHIARO…

HO FINITO IL BLU, ALLORA USO L’ AZZURRO !

Sottolinea in rosso gli aggettivi sostantivati. • • • •

I buoni sono amati da tutti. Bisogna aiutare i bambini poveri. Mi piace il verde. I grassi fanno male.

• • • •

I dolci buoni f iniscono subito. Bisogna aiutare i poveri. Ho perso il pastello verde. I cibi grassi sono da evitare.

L’aggettivo, a volte, se sta prima del nome ha un significato, se sta dopo ne ha un altro.

Una amica vecchia = anziana Una vecchia amica = di vecchia data

Prova a spiegare il signif icato diverso.

Un ragazzo solo Un solo ragazzo Una notizia cer ta Una cer ta notizia Una f irma grande Una grande f irma

82

= = = = = =

________________________________________________ ________________________________________________ ________________________________________________ ________________________________________________ ________________________________________________ ________________________________________________

Riconoscere e usare gli aggettivi qualificativi.


S O FA RE …

c l as s e 5 ª

Leggi il testo e sottolinea in rosso gli aggettivi qualificativi e in blu gli altri aggettivi.

Qualche volta Tom andava a quella tavola calda dove sua madre lavorava e, sbirciando da dietro la grande vetrina, la guardava mentre serviva i clienti. Sua madre indossava un grembiulino bianco, era truccata e sembrava giovane e allegra. Ma quando tornava a casa si toglieva le scarpe ancora prima di entrare, perché i piedi le si erano gonf iati, e aveva sempre un gran mal di testa. Se Tom stava zitto per quindici minuti, gli regalava una monetina.

Christine Nöstlinger, L’invenzione del signor Batman, Salani

Scrivi da quali nomi derivano i seguenti aggettivi qualif icativi.

familiare pasticcione appetitoso invernale zuccherino mattiniero

____________ ____________ ____________ ____________ ____________ ____________

Scrivi un aggettivo derivato per ogni nome.

sera pirata gesto notte dialetto musica estate gioco luna pittore allergia fretta

______________ ______________ ______________ ______________ ______________ ______________ ______________ ______________ ______________ ______________ ______________ ______________

____________ innevato gelatinoso ____________ vergognoso ____________ ombreggiato ____________ campestre ____________ ____________ scolastico

Scrivi da quali aggettivi primitivi derivano i seguenti alterati.

____________ belloccio dolciastro ____________ ____________ acerrimo ____________ cattivello vecchiotto ____________ celeberrimo ____________ magrolino ____________ ____________ ot timo ____________ massimo amarognolo ____________ elegantone ____________ ____________ inf imo

83


c l as s e 5 ª

m o rf ol og i a

LE PARTICELLE PRONOMINALI

RIDAMMI IL MIO CUSCINO !

LO VOGLIO IO…

VATTENE !

Le particelle pronominali si uniscono alla parola che segue o a quella che precede. Sono: MI, TI, LO, GLI, LA, LE, SI, CI, VI, LI, LE, SI, NE.

Sottolinea i pronomi personali e le par ticelle pronominali.

• • • • • • • •

Passami il pallone ! Tiramelo ! Chiedigli di portarti gli sci. Le dissi la verità. – Lo dirai a tuo papà ? – Sì, glielo dirò ! Portale le chiavi. Ci dispiace vedervi andar via. Te ne parlerò presto. Ho prestato loro il libro, ma devono restituirmelo.

Le particelle che seguono gli imperativi tronchi (DA’, FA’, STA’, DI’) raddoppiano la loro consonante, tranne la particella GLI. Dalla a me. Fallo per me. Stammi vicino.

84

Riconoscere e usare le particelle pronominali.


c l as s e 5 ª

I PRONOMI RELATIVI

m or fo lo gi a QUELLO CHE TROVA !

CHI ARRIVA PRIMO MANGIA TUTTO…

I pronomi relativi sostituiscono i nomi ma collegano anche due frasi. soggetto

complemento oggetto

che, chi (colui il quale), il quale, la quale, i quali, le quali

che

complemento indiretto a cui, di cui, per cui… del quale, alla quale, per i quali…

Chi è un pronome misto perché formato da un pronome dimostrativo (colui, colei, coloro) e da un pronome relativo (il quale, la quale, i quali, le quali). Ci sono anche quanto (quello che, ciò che) e chiunque (tutti quelli che).

Completa con i pronomi relativi.

• • • • • •

Il libro _________ sfogli è bello. C’erano due uccellini _________ cinguettavano. Gli amici con i _________ ho giocato sono simpatici. Questa è la storia a _________ devi trovare un f inale. La casa _________ abito è rossa. Quello è l’aereo da _________ siamo scesi.

Sottolinea gli errori e correggili.

______________ • Lui entrò nel momento che uscivamo. ______________ • Ecco la bambina che ti parlavo. ______________ • Il cappotto il quale hai comperato è troppo grande. • La trasmissione nella quale ho assistito era molto interessante. ______________ ______________ • Non parlare con le persone le quali non conosci. ______________ • Voglio quello cui mi spetta. Riconoscere e usare i pronomi relativi.

85


c l as s e 5 ª

S O FARE… Sottolinea i pronomi personali e le par ticelle pronominali.

• Vi avevo detto di riportarmi i libri. • La mamma non mi ha creduto, ma io le ho detto la verità. • Spesso mi capita di pensarti. • Essi vi ascoltarono attentamente. • Ti è caduto il temperino, raccoglilo ! • Ricordaci di telefonare al dentista. Completa con i pronomi personali e le par ticelle pronominali adatti.

• • • • •

Ho chiamato Siria e ____ ho of fer to una caramella. ____ ho dato quei libri perché ____ possa esaminar ____ con at tenzione. Non ho trovato il nonno e così non ho potuto dar ____ la let tera. ____ ho accolti e ho of fer to ____ una bibita. Quando vedrai Luisa ____ darai questo quaderno.

Completa con i pronomi relativi.

____________ ____________ ____________ Stefania è un’amica ____________ ____________ ____________ ____________

ammiro. confido i miei segreti. mi f ido. mi capisce. vado in vacanza. sono impor tante. voglio tanto bene.

Sottolinea i pronomi e indicane il tipo.

• • • • • • • •

86

Nessuno ha alzato la mano. (___________________) È il libro di cui mi parlavi ? (___________________) Noi verremo in bicicletta. (___________________) Il mio astuccio è rosso, il tuo è verde. (___________________) Quella storia è meno divertente di questa. (___________________) Quanto pesi ? (___________________) Che farò senza di voi ? (___________________) Lorenzo ha cinque f igurine, suo fratello dieci. (___________________)


c l as s e 5 ª

I VERBI TRANSITIVI E INTRANSITIVI AHI ! SONO CADUTA !

OSCAR MI HA FAT TO INCIAMPARE.

m or fo lo gi a IN CAMBIO DI UN BISCOTTO !

HO PERDONATO QUEL GATTACCIO…

Un verbo è transitivo quando l'azione passa (transita) dal soggetto direttamente al complemento oggetto (anche non espresso). Un verbo è intransitivo quando l'azione non passa al complemento oggetto, ma ad altri complementi introdotti da una preposizione.

Ci sono verbi che hanno sia la forma transitiva sia quella intransitiva. Sono sempre intransitivi i verbi di movimento (andare, venire, partire, uscire, passeggiare…), quelli che esprimono suoni (abbaiare, miagolare, ululare…), che descrivono modi di essere (arrossire, impallidire…) e i verbi nascere, invecchiare, morire.

Sottolinea in rosso i verbi transitivi e in blu quelli intransitivi.

• • • • • • • • • •

Il bambino piange nel suo letto. Il medico prescrisse uno sciroppo alla nonna. Noi andiamo a casa. La tua compagna ride allegramente. Ho comperato un violino. Ho dormito bene. Il postino mi chiamò. Gli alunni ascoltarono le spiegazioni dell’insegnante. Noi partiremo per Mantova. La mamma ha sistemato i vestiti nell’armadio.

Completa scrivendo T se il verbo è transitivo, I se è intransitivo.

navigare

ascoltare

pescare

ridere

incontrare

togliere

litigare

costruire

volare

lanciare

Riconoscere la funzione transitiva e intransitiva del verbo.

miagolare camminare

87


c l as s e 5 ª

m o rf ol og i a

LA FORMA ATTIVA E PASSIVA

Oscar pesca Tino.

Tino è pescato da Oscar. CHE SCHERZO DA PESCE !

Il verbo si dice di forma attiva quando il soggetto agisce, cioè compie l'azione. Si dice, invece, di forma passiva quando il soggetto subisce l'azione. Per • il • il • il

trasformare una frase da attiva in passiva: complemento oggetto diventa soggetto verbo diventa di forma passiva soggetto diventa complemento d’agente.

Oscar

pesca

Tino

Tino

è pescato

da Oscar

Si possono esprimere in forma passiva solo i verbi transitivi. La forma passiva dei verbi si ottiene con l’ausiliare ESSERE + participio passato. A volte, invece del verbo ESSERE, si può usare il verbo VENIRE.

Riscrivi le frasi nella forma passiva.

• Giacomo accarezza il cane. • Il medico visita la paziente. • Il papà dipinge le pareti. • Viola costruisce un castello. • I carabinieri inseguono i ladri. • Il vento spoglia gli alberi. • Ivan guida la moto. • Anna scrive una lettera.

88

_____________________________________________ _____________________________________________ _____________________________________________ _____________________________________________ _____________________________________________ _____________________________________________ _____________________________________________ _____________________________________________

Riconoscere la forma attiva e passiva del verbo.


CONIUGAZIONE ATTIVA E PASSIVA AM-ARE

TEM-ERE

Coniugazione attiva io amo tu ami egli ama noi amiamo voi amate essi amano

io amavo tu amavi egli amava noi amavamo voi amavate essi amavano

io amai tu amasti egli amò noi amammo voi amaste essi amarono

io amerò tu amerai egli amerà noi ameremo voi amerete essi ameranno

PRESENTE temo temi teme temiamo temete temono

IMPERFETTO temevo temevi temeva temevamo temevate temevano

PASSATO REMOTO temei/temetti temesti temette tememmo temeste temettero

FUTURO SEMPLICE temerò temerai temerà temeremo temerete temeranno

SENT-IRE

MODO INDICATIVO

sento senti sente sentiamo sentite sentono

sentivo sentivi sentiva sentivamo sentivate sentivano

sentii sentisti sentì sentimmo sentiste sentirono

sentirò sentirai sentirà sentiremo sentirete sentiranno

c l as s e 5 ª

m or fo lo gi a

Coniugazione passiva PRESENTE

io sono amato tu sei amato egli è amato noi siamo amati voi siete amati essi sono amati

temuto temuto temuto temuti temuti temuti

io ero amato tu eri amato egli era amato noi eravamo amati voi eravate amati essi erano amati

IMPERFETTO

temuto temuto temuto temuti temuti temuti

PASSATO REMOTO

io fui amato tu fosti amato egli fu amato noi fummo amati voi foste amati essi furono amati

temuto temuto temuto temuti temuti temuti

FUTURO SEMPLICE

io sarò amato tu sarai amato egli sarà amato noi saremo amati voi sarete amati essi saranno amati

temuto temuto temuto temuti temuti temuti

sentito sentito sentito sentiti sentiti sentiti

sentito sentito sentito sentiti sentiti sentiti

sentito sentito sentito sentiti sentiti sentiti

sentito sentito sentito sentiti sentiti sentiti

89


c l as s e 5 ª

m o rf ol og i a

Coniugazione attiva PASSATO PROSSIMO

io ho amato tu hai amato egli ha amato noi abbiamo amato voi avete amato essi hanno amato

temuto temuto temuto temuto temuto temuto

TRAPASSATO PROSSIMO

io avevo amato tu avevi amato egli aveva amato noi avevamo amato voi avevate amato essi avevano amato

temuto temuto temuto temuto temuto temuto

TRAPASSATO REMOTO

io ebbi amato tu avesti amato egli ebbe amato noi avemmo amato voi aveste amato essi ebbero amato

temuto temuto temuto temuto temuto temuto

FUTURO ANTERIORE

io avrò amato tu avrai amato egli avrà amato noi avremo amato voi avrete amato essi avranno amato

90

temuto temuto temuto temuto temuto temuto

MODO INDICATIVO

sentito sentito sentito sentito sentito sentito

sentito sentito sentito sentito sentito sentito

sentito sentito sentito sentito sentito sentito

sentito sentito sentito sentito sentito sentito

Coniugazione passiva PASSATO PROSSIMO

io sono stato amato tu sei stato amato egli è stato amato noi siamo stati amati voi siete stati amati essi sono stati amati

temuto temuto temuto temuti temuti temuti

TRAPASSATO PROSSIMO

io ero stato amato tu eri stato amato egli era stato amato noi eravamo stati amati voi eravate stati amati essi erano stati amati

temuto temuto temuto temuti temuti temuti

TRAPASSATO REMOTO

io fui stato amato tu fosti stato amato egli fu stato amato noi fummo stati amati voi foste stati amati essi furono stati amati

temuto temuto temuto temuti temuti temuti

FUTURO ANTERIORE

io sarò stato amato tu sarai stato amato egli sarà stato amato noi saremo stati amati voi sarete stati amati essi saranno stati amati

temuto temuto temuto temuti temuti temuti

sentito sentito sentito sentiti sentiti sentiti

sentito sentito sentito sentiti sentiti sentiti

sentito sentito sentito sentiti sentiti sentiti

sentito sentito sentito sentiti sentiti sentiti


c l as s e 5 ÂŞ

m or fo lo gi a MODO CONGIUNTIVO Coniugazione attiva Coniugazione passiva che che che che che che

che che che che che che

che che che che che che

che che che che che che

io ami tu ami egli ami noi amiamo voi amiate essi amino

io amassi tu amassi egli amasse noi amassimo voi amaste essi amassero

PRESENTE

tema tema tema temiamo temiate temano

IMPERFETTO

temessi temessi temesse temessimo temeste temessero

PASSATO PROSSIMO

io abbia amato tu abbia amato egli abbia amato noi abbiamo amato voi abbiate amato essi abbiano amato

temuto temuto temuto temuto temuto temuto

TRAPASSATO PROSSIMO

io avessi amato tu avessi amato egli avesse amato noi avessimo amato voi aveste amato essi avessero amato

temuto temuto temuto temuto temuto temuto

senta senta senta sentiamo sentiate sentano

sentissi sentissi sentisse sentissimo sentiste sentissero

sentito sentito sentito sentito sentito sentito

sentito sentito sentito sentito sentito sentito

che che che che che che

che che che che che che

che che che che che che

che che che che che che

io sia amato tu sia amato egli sia amato noi siamo amati voi siate amati essi siano amati

PRESENTE

temuto temuto temuto temuti temuti temuti

IMPERFETTO

io fossi amato tu fossi amato egli fosse amato noi fossimo amati voi foste amati essi fossero amati

temuto temuto temuto temuti temuti temuti

PASSATO PROSSIMO

io sia stato amato tu sia stato amato egli sia stato amato noi siamo stati amati voi siate stati amati essi siano stati amati

temuto temuto temuto temuti temuti temuti

TRAPASSATO PROSSIMO

io fossi stato amato tu fossi stato amato egli fosse stato amato noi fossimo stati amati voi foste stati amati essi fossero stati amati

temuto temuto temuto temuti temuti temuti

sentito sentito sentito sentiti sentiti sentiti

sentito sentito sentito sentiti sentiti sentiti

sentito sentito sentito sentiti sentiti sentiti

sentito sentito sentito sentiti sentiti sentiti

91


c l as s e 5 ÂŞ

m o rf ol og i a MODO CONDIZIONALE Coniugazione attiva Coniugazione passiva io amerei tu ameresti egli amerebbe noi ameremmo voi amereste essi amerebbero

PRESENTE

temerei temeresti temerebbe temeremmo temereste temerebbero

io avrei amato tu avresti amato egli avrebbe amato noi avremmo amato voi avreste amato essi avrebbero amato

ama amate

PASSATO

temuto temuto temuto temuto temuto temuto

PRESENTE

temi temete

PRESENTE

sentirei sentiresti sentirebbe sentiremmo sentireste sentirebbero sentito sentito sentito sentito sentito sentito

senti sentite

sentente

amato

temuto

sentito

PRESENTE

sii amato siate amati

MODO PARTICIPIO

temente

temuto temuto temuto temuti temuti temuti

PASSATO

io sarei stato amato tu saresti stato amato egli sarebbe stato amato noi saremmo stati amati voi sareste stati amati essi sarebbero stati amati

MODO IMPERATIVO

amante

PASSATO

io sarei amato tu saresti amato egli sarebbe amato noi saremmo amati voi sareste amati essi sarebbero amati

PRESENTE

_ stato amato

MODO GERUNDIO

PRESENTE

temuto temuti

PRESENTE _

PASSATO

temuto

PRESENTE

amando

temendo

sentendo

essendo amato

avendo amato

temuto

sentito

essendo stato amato

PASSATO

PRESENTE

MODO INFINITO

amare

temere

sentire

essere amato

avere amato

temuto

sentito

essere stato amato

92

PASSATO

temuto temuto temuto temuti temuti temuti

temuto

PASSATO

temuto

PRESENTE temuto

PASSATO

temuto

sentito sentito sentito sentiti sentiti sentiti sentito sentito sentito sentiti sentiti sentiti

sentito sentiti

_ sentito

sentito sentito

sentito sentito


c l as s e 5 ª LA CONIUGAZIONE m or fo lo gi a DEI PRINCIPALI VERBI IRREGOLARI

1ª coniugazione INFINITO

PRESENTE andare dare stare

2ª coniugazione INFINITO

PRESENTE

bere chiedere conoscere correre crescere cuocere dire fare giungere leggere muovere nascere perdere piacere potere prendere ridere sapere scrivere tacere tenere vedere vivere volere

3ª coniugazione INFINITO

PRESENTE aprire morire salire udire uscire venire

PRESENTE vado do sto

PRESENTE bevo chiedo conosco corro cresco cuocio dico faccio giungo leggo muovo nasco perdo piaccio posso prendo rido so scrivo taccio tengo vedo vivo voglio

PRESENTE apro muoio salgo odo esco vengo

INDICATIVO

PASSATO REMOTO andai diedi stetti

FUTURO SEMPLICE andrò darò starò

INDICATIVO

PASSATO REMOTO bevvi chiesi conobbi corsi crebbi cossi dissi feci giunsi lessi mossi nacqui persi (o perdetti) piacqui potei presi risi seppi scrissi tacqui tenni vidi vissi volli

FUTURO SEMPLICE berrò chiederò conoscerò correrò crescerò cuocerò dirò farò giungerò leggerò muoverò nascerò perderò piacerò potrò prenderò riderò saprò scriverò tacerò terrò vedrò vivrò vorrò

INDICATIVO

PASSATO REMOTO aprii morii salii udii uscii venni

FUTURO SEMPLICE aprirò morirò salirò udrò uscirò verrò

PARTICIPIO

PASSATO andato dato stato

PARTICIPIO

PASSATO

bevuto chiesto conosciuto corso cresciuto cotto detto fatto giunto letto mosso nato perso (o perduto) piaciuto potuto preso riso saputo scritto taciuto tenuto visto o veduto vissuto voluto

PARTICIPIO

PASSATO aperto morto salito udito uscito venuto

93


c l as s e 5 ª

m o rf ol og i a Elena si spazzola.

LA FORMA RIFLESSIVA Elena spazzola Oscar. MA POI IO MI LECCO TUTTO.

Il verbo si dice di forma riflessiva se l’azione del soggetto si riflette, cioè ricade, sul soggetto stesso. La coniugazione riflessiva è uguale a quella di un verbo transitivo attivo, che ha come complemento oggetto le particelle pronominali mi, ti, si, ci, vi. Se le particelle pronominali non sono complemento oggetto, allora il verbo è un riflessivo apparente. Nei tempi composti i verbi di forma riflessiva hanno l’ausiliare ESSERE.

Scrivi R se il verbo è in forma riflessiva e A se è in forma riflessiva apparente.

Anna si veste.

Il nonno si pettina i baff i.

Le lucertole si scaldano al sole. L’attore si truccò il viso.

Mi macchiai di gelato il maglione nuovo. Ci laviamo la faccia e le mani. Laura si guarda allo specchio.

Per Carnevale ti travesti da fantasma.

94

Riconoscere la forma riflessiva del verbo.


LA FORMA IMPERSONALE PIOVE… BISOGNA PRENDERE L’OMBRELLO.

c l as s e 5 ª

m or fo lo gi a

SEMBRA CHE SMETTA.

ALLORA BASTA IL CAPPELLO !

I verbi di forma impersonale non hanno un soggetto determinato e sono usati alla terza persona. Sono impersonali i verbi che indicano le condizioni del tempo: piovere, nevicare, grandinare…

Possono essere usati in modo impersonale i verbi: sembrare, bisognare, parere, capitare, succedere, occorrere, convenire…

Tutti i verbi possono essere resi impersonali premettendo alla terza persona singolare la particella pronominale si.

Sottolinea i verbi impersonali.

• Ieri pioveva, oggi nevica: che tempaccio ! • Ti è piovuta dal cielo una bella fortuna. • Siamo partiti quando albeggiava. • Il sole stava tramontando quando siamo arrivati al rifugio. • Si mangia tra un’ora. • Conviene sempre dire la verità ! • Quando si parte ? • Si vedrà se andare al cinema o no. Scrivi una frase per ogni forma impersonale.

è piovuto si dice sembra occorre bisognava capitò

___________________________________________________________ ___________________________________________________________ ___________________________________________________________ ___________________________________________________________ ___________________________________________________________ ___________________________________________________________

Riconoscere la forma impersonale del verbo.

95


c l as s e 5 ª

m o rf ol og i a

I VERBI SERVILI

NON VOGLIO MANGIARE GLI SPINACI.

NON POSSO: LI HA MANGIATI TUTTI ISA.

DEVI MANGIARLI: TI FANNO BENE.

I verbi dovere, potere, volere, sapere hanno un significato proprio, ma spesso si usano uniti all’infinito di un altro verbo per precisarne il significato: in questo caso, si dicono verbi servili.

Nei tempi composti i verbi servili hanno generalmente lo stesso ausiliare dell’infinito a cui si accompagnano. Giorgio ha scritto una lettera. Giorgio ha voluto scrivere una lettera. Pia non è venuta. Pia non è potuta venire. Quando i verbi servili sono seguiti dal verbo ESSERE, l’ausiliare è sempre AVERE. Non ho potuto essere presente alla premiazione.

Sottolinea i verbi DOVERE , POTERE , VOLERE , SAPERE in rosso quando hanno la funzione di verbi servili e in blu quando hanno un significato proprio.

• Vorrei accompagnarti in piscina, ma devo andare dal dentista. • Non mi devi niente. • Paolo sa tutto sul calcio. • Domani devo andare dal dentista. • Vorremmo una casa al mare. • Luca dovrebbe studiare di più. • Posso giocare con te ? • Giulia sa sciare molto bene.

Inserisci il verbo ser vile, coniugandolo a un tempo passato e scegliendo l’ausiliare adatto.

• Hai letto un libro. (dovere) ¡ Hai dovuto leggere un libro. • Non sono andata in montagna. (potere) ¡ _________________________________ • Sono andata dal medico. (dovere) ¡ _______________________________________ • Avete incontrato i nonni. (volere) ¡ _______________________________________ • Abbiamo lavato l’auto di papà. (dovere) ¡ ___________________________________ • Lo avrei aiutato. (volere) ¡ ______________________________________________

96

Riconoscere e usare i verbi servili.


I VERBI IRREGOLARI

c l as s e 5 ª

m or fo lo gi a

HO LESSO UN RACCONTO CHE PARLAVA DI UN CANE.

HO LEGGIUTO UN BEL RACCONTO.

NON SI DICE LEGGIUTO !

I verbi irregolari presentano delle irregolarità nella coniugazione, perché modificano la radice o la desinenza. Sul dizionario puoi sempre verificare le forme corrette.

Quelli della prima coniugazione sono irregolari soprattutto nel congiuntivo (andare: vada; dare: dessi; stare: stia). Quelli della seconda e terza coniugazione sono irregolari soprattutto nel passato remoto e nel participio passato (crescere: crebbi; tacere: tacqui; bere: bevvi; nascere: nato; scegliere: scelto; cuocere: cotto; aprire: aperto).

Scrivi l’inf inito di ogni verbo e indica a quale coniugazione appar tiene.

seppe vinse spensero escano offrimmo diretto successe scuoteste

Scrivi il par ticipio passato di ogni verbo.

condurre parere tacere vivere sorgere porre cuocere espellere

______________________________ ______________________________ ______________________________ ______________________________ ______________________________ ______________________________ ______________________________ ______________________________

____________________ ____________________ ____________________ ____________________ ____________________ ____________________ ____________________ ____________________

Conoscere la coniugazione di alcuni verbi irregolari.

97


c l as s e 5 ª

S O FARE…

Completa scrivendo T se il verbo è transitivo, I se è intransitivo.

mangiare leggere

uscire

tornare

abbaiare

bere

arrivare vedere

dormire

scrivere

studiare ridere

Completa scrivendo A se i verbi sono di forma attiva, P se sono di forma passiva. • Il rubinetto è stato aggiustato dall’idraulico. riempitivo

• L’insegnante ha spiegato la lezione. • Tutti mangiarono il dolce.

• Fabio e Luisa sono stati rincorsi da un cane. • La porta è stata chiusa dal vento. • Mia sorella ha rotto un vaso.

Sottolinea in rosso i verbi impersonali e in blu i verbi riflessivi. • Il gatto si lecca e si pulisce. • Si narrano storie fantastiche nel tuo libro. • Si dice che sia arrivato il circo in città.

Sottolinea i verbi servili.

• Siamo dovuti scappare di corsa. • Non sono potuto venire alla premiazione. • Patrizia sa pattinare benissimo.

Completa la tabella.

cadere bere stare cuocere piacere aprire

98

INDICATIVO PASSATO REMOTO

(1ª

• Elisa si guardò allo specchio. • Giulio si prepara per uscire. • Prima tuonò e poi piovve a dirotto.

• Abbiamo voluto farvi una sorpresa. • Se avete caldo, potete aprire la f inestra. • Vuoi farmi compagnia ? PERS. SING.)

PARTICIPIO PASSATO


c l as s e 5 ª

LE ESCLAMAZIONI

m or fo lo gi a SEI STATO TU ? MA BRAVO !

MAMMA MIA !

TOH ! PENSAVO DI AVER FATTO UN GUAIO.

Le esclamazioni o interiezioni esprimono intensi sentimenti e sensazioni.

Possono essere proprie (ah!, ahi!, oh!, bah!, beh!, boh!, ehi!, mah!, puah!, st! o ss!, uffa!, uhm!) o improprie (Bene!, Coraggio!, Peccato!, Salute!, Magari!, Forza!, Bravo!, Salve!). Alcune esclamazioni assumono significati diversi in base al contesto: Ho vinto: ah, che gioia ! Sono caduto: ah, che dolore !

Le locuzioni esclamative sono formate da gruppi di parole o da intere frasi con valore esclamativo (Poveri noi!, Per amor di Dio!, Povero me!, Al ladro!).

Completa con esclamazioni o locuzioni esclamative adatte.

• • • • • • • • Riconoscere e usare le esclamazioni.

_________________ , abbiamo fatto goal ! _________________ , devo ancora studiare ! _________________ , vedrai che ci riuscirai ! _________________ , che freddo ! _________________ , mi sono punto ! _________________ , non toccare ! _________________ , fate silenzio ! _________________ , hai fatto tutto giusto !

99


c l as s e 5 ª

GLI AVVERBI

m o rf ol og i a

MA ORA… OSCAR DORME PROFONDAMENTE. …ARRIVERÀ DI CORSA !

Gli avverbi si aggiungono ai verbi, agli aggettivi, ad altri avverbi per precisarne meglio il significato. Sono invariabili, non hanno né genere né numero. modo

calorosamente

tempo

luogo

oggi

quantità

qui/qua

molto

certo

fuori

tanto

proprio

lentamente

ieri

lì/là

chiaro

sempre

dentro

troppo

lontano

più

forte

gentilmente tristemente adagio …

domani dopo

vicino

poi

spesso

dappertutto

giudizio

poco

sicuramente appunto

assai

no

neppure

meno

forse

Alcuni avverbi possono avere, oltre al grado positivo, anche un grado comparativo e superlativo. positivo

comparativo di maggioranza

superlativo assoluto

male

peggio

malissimo/pessimamente

bene

molto poco

grandemente

meglio più

meno

maggiormente

benissimo/ottimamente moltissimo

pochissimo

massimamente

Le locuzioni avverbiali sono avverbi formati da più di una parola: ALLA SVELTA, SENZA DUBBIO, IN PRATICA, MAN MANO, AL CONTRARIO, PER CONTRO ecc.

100


c l as s e 5 ª

m or fo lo gi a Sottolinea gli avverbi e le locuzioni avverbiali e indicane il tipo.

Piove sempre ! ___________________________________________ Vado di fretta. ___________________________________________ Di tanto in tanto vado al cinema. ___________________________ Ci rivediamo qua. ________________________________________ Forse verrò a trovarti. _____________________________________

Ho f inito velocemente i compiti per andare alla svelta a giocare. ______________________________________ Oggi non ho fame per niente. ______________________________ Hai sicuramente ragione. __________________________________ Non hai nemmeno risposto alla mia lettera. __________________ Ci sono giocattoli dappertutto. _____________________________

Scrivi il grado di ogni avverbio.

velocissimamente (___________________) pochissimo (___________________) ottimamente (___________________) maggiormente (___________________) Sostituisci le locuzioni con un avverbio.

peggio molto meglio meno

(___________________) (___________________) (___________________) (___________________)

Entrò all’improvviso. (_________________________) Mi rispose con rapidità. (_________________________) Di solito arriva con puntualità. (_________________________) L’ho incontrato per caso. (_________________________) Hai risposto in modo corretto. (_________________________) Vi riassumo in breve la trama. (_________________________) Domani mi alzerò di buon’ora. (_________________________) Non ti ho visto sorridere nemmeno una volta. (_________________________) Riconoscere e usare gli avverbi e le locuzioni avverbiali.

101


c l as s e 5 ª

LE CONGIUNZIONI

m o rf ol og i a

PERÒ COPRITEVI, PERCHÉ FA FREDDO.

CHI VIENE CON ME E LA NONNA ? FACCIAMO UNA PASSEGGIATA.

Le congiunzioni sono particelle invariabili che collegano due o più frasi o parole. In base alla loro funzione si dividono in coordinative (quando congiungono due frasi indipendenti, che hanno la stessa importanza) e subordinative (quando congiungono due frasi, una delle quali dipende dall'altra). Le locuzioni congiuntive sono formate da più parole scritte separatamente. CONGIUNZIONI COORDINATIVE: copulative

e, ed, anche, inoltre, pure, né, neanche, neppure, nemmeno

disgiuntive

o, oppure, altrimenti, ovvero

avversative conclusive

correlative esplicative

ma, però, tuttavia, bensì, invece, anzi, eppure dunque, quindi, perciò, pertanto, allora

sia… sia, né… né, o… o, non solo… ma anche cioè, infatti, ossia, vale a dire

CONGIUNZIONI SUBORDINATIVE: dichiarative

che, come

finali

perché, affinché, al fine di

causali

interrogative indirette

consecutive

perché, poiché, siccome, dal momento che, dato che perché, se, come, quando, quanto

così… che, tanto… che

temporali

quando, mentre, affinché, dopo che, ogni volta che, prima che

condizionali

se, quando, qualora, a patto che, a condizione che, purché

avversative concessive modali

comparative esclusive

eccettuative limitative

102

mentre, bensì

sebbene, benché, nonostante, anche se

come, secondo che, come se, quasi che, di modo che così… come, tanto… che, tanto… quanto senza che

salvo che, a meno che, tranne che, senza che, fuorché per quanto, quanto a, secondo che


c l as s e 5 ª

m or fo lo gi a Completa.

Ho lavorato tanto Sara alza la mano C’è confusione Cercavo te La TV non funziona Ho fatto tutto

perciò sono stanco. quindi ora mi riposo. ma non ho finito.

perché _______________________ quando ______________________ però _________________________

perciò _______________________ poiché _______________________ ma __________________________ invece _______________________ e ____________________________ benché ______________________

infatti ________________________ nonostante ___________________ cosicché ______________________

come ________________________ anche se _____________________ eppure _______________________

Sottolinea in rosso le congiunzioni coordinative e in blu le congiunzioni subordinative.

• Saltava e correva nel prato. • Desideri questo o quello ? • Laura, cioè mia cugina, vive a Roma. • Non indossai né giacca né maglione. • Vengo con te, se vuoi. • Quando piove non esco. • Hai sbagliato, tuttavia ti perdono. • Vorrei venire, ma non posso. • Corse tanto da crollare. • Scrivi oppure telefona. • Sebbene fosse facile, avete sbagliato. • Mangio un panino, perché ho fretta. Riconoscere e usare le congiunzioni.

103


c l as s e 5 ª

S O FARE…

Sottolinea le esclamazioni e le locuzioni esclamative.

• Aiuto ! Non so nuotare ! • Oh ! Non ce la faccio più ! • Ahimè, tra poco arriverà il temporale ! • Non c’è nulla di interessante in TV: uffa ! • Povero me ! Ho perso le chiavi dell’auto. • Beh, se vuoi ci possiamo vedere dopo… • Accidenti ! Mi si è rotto il computer. • Salute ! Ti sei preso un bel raffreddore ! • Ah, ho forato una gomma !

Sottolinea gli avverbi e indica a quale gruppo appar tengono.

• Ora telefonerò a Stefania. tempo ______________ • Fabio ha risolto facilmente il problema. ______________ • Hai scritto poco. ______________ • Non continuare a lamentarti ! ______________ • Sì, ho terminato gli esercizi di grammatica. ______________ • Da lassù si ammira tutto il panorama. ______________ • Ho parlato chiaramente con tutti. ______________ • Adesso piove. • Qui abbiamo incontrato Irene e Francesca. ______________ • Con quell’attività lo zio ha guadagnato molto. ______________ ______________ • I nostri amici ci raggiungeranno domani. ______________ • Ci sono libri dappertutto in questa casa ! Sottolinea le congiunzioni.

illustrare una frase

104

• La mamma è uscita benché piovesse. • Andrò allo stadio oppure seguirò la partita in TV. • Renzo è intelligente, ma svogliato. • Sono molto stanco perciò vado a riposare. • Siccome ho sonno, stasera non esco. • Non posso venire, infatti sono a letto ammalata. • Ti ripeto la spiegazione aff inché tu capisca meglio. • Preferisco leggere che guardare la televisione. • Verrò da te quando avrò f inito i compiti. • Se partirò, ti avviserò con una telefonata.


L A FR ASE Isa si fa coccolare…

Tino fa le bolle…

c l as s e 5 ª

s intas si

e Oscar fa i pasticci.

La frase è un insieme ordinato di parole con un significato. La frase semplice è composta di un soggetto, un predicato e una o più espansioni. La frase complessa è composta di più frasi semplici; ad ogni verbo corrisponde una frase. La frase minima è composta solo di un soggetto (che può essere sottinteso) e da un predicato. La frase nominale non ha il verbo, che è sottinteso. Si usa soprattutto nella lingua parlata e per i titoli.

Sottolinea i verbi e scrivi di che frasi si tratta.

Il pirata Rodriganzo perse la gamba destra combattendo contro il governatore Salvettorre de Torres (______________). Fu uno scontro memorabile (______________). La nave del pirata sciolse le vele (______________). Scivolò nella notte f in sotto le mura della fortezza del governatore (______________). Quando la sentinella se ne accorse e lanciò l’allarme, Rodriganzo e i suoi uomini erano già appesi come scimmie alle mura (______________). Con un ultimo sforzo balzarono in cima (______________). Cominciò la battaglia (______________). I pirati scovarono subito il forziere con il tesoro del governatore: si riempirono le tasche di monete e gioielli, si tuffarono in mare e tornarono a nuoto alla loro nave (______________). Rodriganzo portò via con sé, dentro un sacchetto di pelle che stringeva tra i denti, le perle più grosse di tutti i Caraibi; ci lasciò, troncata di netto da una sciabolata, la gamba destra (______________). Scrivi il verbo sottinteso di ogni frase nominale.

• Qui tutto bene. (____________) • Sciopero in vista. (____________) • Tanti saluti da Roma. (______________) • Via di qua ! (______________) • Un quaderno a righe, per favore. (______________) • Treni e aerei: nuovi aumenti. (______________) • Il Presidente in visita a Palermo. (______________) • Attenzione al gradino ! (______________) • Trionfo dell’Inter. (______________) • Un gelato ? (______________) Riconoscere frasi semplici, complesse, minime, nominali.

105


c l as s e 5 ª

IL SOGGETTO

sintassi

IO LEGGO UN LIBRO.

IL LIBRO È INTERESSANTE.

LEGGERE È IL MIO PASSATEMPO PREFERITO.

Il soggetto è ciò di cui si parla nella frase. Qualsiasi parte del discorso può esserlo, anche un’intera frase, ma di solito è un sostantivo. Una frase può avere più soggetti.

Sottolinea il soggetto.

• Elena e Paolo nuotano in piscina. • Nuotare è divertente. • Voi siete arrivati in tempo. • I cattivi furono puniti. • Tutti applaudirono il maestro. • Fare sport fa bene. Completa con i soggetti indicati tra parentesi.

• • • • • •

(verbo) ___________________ è noioso. (pronome) ____________ ascoltiamo la musica. (aggettivo) ________________ è un aggettivo. (pronome) ___________________ chiuda la porta. (nome) ___________________ è mio amico. (verbo) ___________________ tanto fa venire il f iatone.

Scrivi sei frasi minime aggiungendo un soggetto adatto ai seguenti predicati.

_____________ piangevano. _____________ dorme.

106

____________ correva. _____________ sciano.

Riconoscere il soggetto.

____________ sono caduti. ____________ partiremo.


IL PREDICATO VERBALE HO FAME…

c l as s e 5 ª

s intas si

CHE COSA POTREI MANGIARE ?

RUBO UN BISCOTTO A ISA !

Il predicato verbale indica l’azione compiuta o subita dal soggetto.

Il predicato verbale può essere formato da: • un verbo intransitivo, che non può essere seguito da un complemento oggetto; • un verbo transitivo, che è seguito da un complemento oggetto.

Il predicato formato da un verbo di forma passiva è sempre un predicato verbale.

Leggi il testo e sottolinea i predicati verbali.

Probabilmente conoscete già la storia del Principe Ranocchio. Va più o meno così: una Principessa indubbiamente viziata lascia cadere una palla d’oro in un pozzo e poi fa scene a non f inire. Appare una rana parlante, che va a prendere la palla. La Principessa si comporta con la rana in modo odioso. Poi si scopre che la rana è in realtà un bellissimo Principe, trasformato così da una strega cattiva. Inf ine i due si sposano. Vi è mai capitato di riflettere su questa storia ? Per esempio: perché giocare con una costosissima palla d’oro quando una normalissima pallina da tennis avrebbe reso un ottimo servizio ? La Principessa si sarà stupita di incontrare una rana parlante ? Che cosa aveva mai fatto il Principe per meritarsi di essere trasformato in una rana ? Che motivo aveva il Principe di sposare la Principessa, dopo che lei era stata così antipatica con lui ? Voi che ne pensate ? Kaye Umansky, La veva stovia del principe vanocchio, Piemme Junior

Riconoscere il predicato verbale.

107


c l as s e 5 ª

sintassi

IL PREDICATO NOMINALE SONO FURBO !

NO, RISULTI SOLO ANTIPATICO.

Il predicato nominale indica che cosa è o come è il soggetto. È formato dal verbo ESSERE o dai verbi copulativi (SEMBRARE, PARERE, DIVENTARE, MOSTRARSI) unito a un nome o a un aggettivo.

Sottolinea in rosso il predicato nominale e in blu il predicato verbale.

• Soff iava un vento fortissimo. • Mattia è un ragazzo. • Vanessa ha studiato pianoforte. • La sorella di Camilla è diventata medico. • Le arance sono agrumi. • È arrivato il nonno: sembra arrabbiato. • Le vacanze sono state piacevoli. • Marte è un pianeta. • Il treno attraversava la vasta pianura. • Ho scritto una cartolina ai miei compagni.

Collega il soggetto con il suo predicato nominale.

Le ciliegie Le balene Il sentiero Io La Sardegna Il cielo Marta e Giorgia Il f ilm

108

sembra interessante. sono felice. è un’isola. sono mammiferi. era ripido. sono amiche. diventò scuro. sono rosse.

Riconoscere il predicato nominale.


L’ATTRIBUTO E L’APPOSIZIONE DOMANI È IL COMPLEANNO DI GIULIA, L’AMICA DI ELENA.

ANCH’IO LE HO PREPARATO UN BEL REGALO.

c l as s e 5 ª

s intas si

UN DISEGNO FATTO DA ME.

ORRORE !

L’attributo è un aggettivo che si aggiunge ai nomi per specificarne le qualità.

L’apposizione è il nome che si aggiunge ad un altro nome per definirlo meglio. Attributo e apposizione possono essere riferiti a ogni elemento della frase, ma non al predicato verbale.

Sottolinea in rosso gli attributi e in blu le apposizioni.

• Ho incontrato Luca, l’amico di mia sorella. • Hai letto “La fabbrica di cioccolato”, il famoso libro di Roald Dahl ? • La piccola Lisa guardò il mare azzurro e tranquillo. • Ho visto un documentario interessante. • Mia cugina Bianca è venuta a trovarmi. • La nonna Lorenza prepara dei buonissimi dolci. • Diventerò un grande calciatore ! • Avete un cagnolino tenerissimo. Completa con le apposizioni adatte.

• Il _____________________ Pinocchio era di legno. • Il _________________ mignolo è il più piccolino. • Il _________________ Everest è il più alto del mondo. • Vivo a Roma, _________________ d’Italia. • Dracula, il ________________ , è un personaggio inventato. • Giove, il _________________ degli dèi, lanciava fulmini.

Riconoscere l’attributo e l’apposizione.

109


c l as s e 5 ª

sintassi

IL GRUPPO DEL SOGGETTO E IL GRUPPO DEL PREDICATO CATTURA LA PREDA !

OSCAR, IL GRANDE CACCIATORE…

Gli elementi essenziali di ogni frase sono il soggetto e il predicato. In una frase ci sono spesso altri elementi che ne arricchiscono il significato, che lo “espandono”. In analisi logica le espansioni che si aggiungono al soggetto e al predicato, per meglio precisarli, sono: • gli attributi; • le apposizioni; • i complementi.

mia

S

sorella

gruppo del soggetto (GS)

________________________

P

guarda

c. oggetto il mare

.

attributo mosso

gruppo del predicato (GP)

Sottolinea in rosso il GP e in blu il GS.

• I passeggeri scesero dal treno con numerose valigie. • Quel famoso attore ha incontrato alcuni giornalisti. • Beethoven, il celebre compositore, divenne sordo. • Il signor Rossi acquistò la favolosa villa sulla collina. • Mio nonno ha una falegnameria. • Al supermercato i miei genitori hanno acquistato un televisore. • Al ristorante abbiamo ordinato i tortellini alla panna. • “La Gioconda”, capolavoro di Leonardo da Vinci, è esposta al Louvre.

110

la posta

gruppo del predicato (GP)

attributo

consegna

c. oggetto

gruppo del soggetto (GS)

________________________

P

il postino

冦 冦

Federico

apposizione

S

Riconoscere il gruppo del soggetto e il gruppo del predicato.

.


c l as s e 5 ª

I COMPLEMENTI LASCIA IL GIORNALINO.

LASCIALO TU !

s intas si

VOLEVO LEGGERE…

Il complemento diretto o oggetto dipende sempre da un verbo transitivo e non è introdotto da preposizioni. Talvolta, però, è preceduto da articoli partitivi. In questo caso non bisogna confonderlo con un complemento indiretto. Può essere costituito, oltre che da un nome, anche da un pronome o da un verbo. I complementi indiretti sono quasi tutti introdotti da preposizioni. Forniscono informazioni su luogo, tempo, modo ecc. preposizione che introduce il complemento

di

a

da in con

per

tipo di complemento

esempio

specificazione tempo determinato moto da luogo materia

Ho letto un libro di fantascienza. Mio fratello esce spesso di sera. Il papà esce di casa presto. Il vaso di porcellana si è rotto.

agente causa efficiente moto da luogo

L’orto viene curato da mio nonno. Il vaso è stato rotto dal gatto. La zia viene da casa.

termine moto a luogo stato in luogo tempo determinato

modo tempo

mezzo compagnia unione modo

moto per luogo moto a luogo causa tempo continuato

Darò un premio a ciascuno. Sono arrivato a Roma. Abito a Milano. A giugno vado al mare.

Ascoltavamo in silenzio. In inverno vado a sciare.

Molte persone vanno al lavoro con l’autobus. La mamma è uscita con un’amica. Sono uscito di casa con l’ombrello. Martina ha eseguito i compiti con diligenza. Passeremo per i boschi. L’aereo è in partenza per il Messico. Era pallido per l’emozione. Ho studiato per un’ora.

111


c l as s e 5 ª

sintassi

Sottolinea in rosso il complemento oggetto e in blu i complementi indiretti.

• • • • • • • • • •

Il cane ha nascosto in giardino un osso. Filippo ha regalato a Simone un videogioco. L’anno scorso, al mare, trovai tante conchiglie. La mamma ha messo in lavatrice i panni sporchi. Matteo mi ha invitato a casa sua. Giulio desidera una bicicletta nuova. Ti chiedo un favore. Ho spedito ad Antonella la tua foto. Ho ritrovato gli appunti di Martina. La nonna mi ha comperato un libro di f iabe.

Completa inserendo il complemento indicato.

• • • • • • • • • •

Andrà in montagna (complemento di tempo) _________________________ . Giorgio va a scuola (complemento di compagnia) _________________________ . Lucia è uscita di casa (complemento di unione) _________________________ . Il mio cane corre (complemento di modo) _________________________ . Ieri non sono andato a scuola (complemento di causa) _______________________ . Giovanna è ritornata (complemento di luogo) _________________________ . La terra è illuminata (complemento di causa eff iciente) _______________________ . Quell’uomo fu salvato (complemento d’agente) _________________________ . Il Presidente ha reso omaggio (complemento di termine) _____________________ . In casa ci sono moltissimi CD (complemento di specif icazione)_________________ .

Fai l’analisi logica.

Paolo, mio fratello, è simpatico.

Paolo = soggetto mio fratello = apposizione + attributo è simpatico = predicato nominale Tommaso ascolta la radio ogni giorno. Tommaso = ______________________ ascolta = _________________________ la radio = ________________________ ogni giorno = _____________________

112

Anna gioca con la sua bambola in soggiorno. Anna = _____________________________ gioca = _____________________________ con la sua bambola = _________________ ____________________________________ in soggiorno = _______________________ La mamma di Bruno pulisce i vetri. La mamma = ________________________ di Bruno = __________________________ pulisce = ____________________________ i vetri = _____________________________

Riconoscere il complemento oggetto e i complementi indiretti.


c l as s e 5 ª

S O FA RE …

Separa con una / le frasi semplici all’interno di quelle complesse.

• • • • •

La mamma arrivò al portone, lo aprì e salì di corsa le scale. Ho preso un bel voto perché avevo studiato tanto. Era ancora buio quando il mio cane saltò sul letto e cominciò a leccarmi la faccia. I delf ini cacciano usando dei suoni che rimbalzano e tornano indietro. Ho letto un libro che mi è piaciuto perché parla dell’amicizia fra un bambino e un cane. • Mentre camminavo verso casa, incontrai il mio vecchio amico Claudio, che non vedevo dai tempi della Scuola dell’Infanzia. Sottolinea in rosso il GP e in blu il GS.

• Il pesciolino rosso di Paolo nuota nella sua boccia. • La mamma di Elena ha preparato la torta di mele. • Nella biblioteca della scuola ci sono tanti libri. • Sulla pista è atterrato l’aereo. • Il vestito rosa di Giulia è nuovo.

Sottolinea la frase minima.

• Ada legge attentamente il giornale. • Il cane di Martino abbaia sempre agli estranei. • Nel bosco vicino casa ho visto un riccio. • Alla sera i nonni cenano presto. • Oggi la maestra è arrivata in anticipo. • Noi studiamo la lezione del giorno.

Sottolinea il soggetto.

• • • • • •

All’uscita da scuola la nonna comperò il gelato alla nipotina. Quell’automobilista ha superato l’auto della polizia. Leggere è importante. La grandine distrusse il raccolto. Ho risolto il problema. Tutti parteciparono al torneo di pallacanestro.

Sottolinea in rosso gli attributi e in blu le apposizioni.

• • • • • •

Ester, la sorella di Patrizia, è andata in Inghilterra. Il signor Egidio è il nuovo inquilino. Tiziano e Sergio, i miei cugini, verranno con noi. Hussnain, il nuovo compagno, viene dal Pakistan. Scilla, la gatta di Maria, è tenerissima. Enrico suona il flauto dolce.

113


c l as s e 5 ª

S O FARE…

Sottolinea in rosso il predicato verbale e in blu il predicato nominale.

• • • • •

Il gatto e il cane sono animali domestici. Quel libro è interessante. Io coloro con i pastelli a cera. Quel f ilm stato è emozionante. I f iori che mi hanno regalato per il compleanno sono profumati. • Io abitavo in una città sul mare.

Completa con i predicati nominali.

• • • • • •

I canarini ____________________ . Mirco ________________________ . L’amica di Luisa ________________ . Io __________________________ . Paolo e Marco ________________ . Quell’astuccio ________________ .

Fai l’analisi logica delle seguenti frasi, completando la tabella.

• • • • • • •

Luca dimenticò la penna in classe. La maestra rivolse una domanda agli alunni. Il cane del vicino gioca volentieri con i bambini. Ho ricevuto ieri la cartolina di Federico. Marta aveva lasciato l’astuccio sul banco. Nessuno scrisse ai nonni. Domani verranno al cinema con noi gli amici di Isabella.

soggetto predicato c. oggetto c. specific. c. luogo Luca

114

dimenticò la penna

in classe

c. tempo c. modo c. termine c. compagnia


ss cl a i

Q

UA RTA e

I N TA U Q

MI PIACE PARLARE CON LE AMICHE.

CHE BELLO LEGGERE !

IO SONO BRAVO AD ASCOLTARE !

IO NON SO SCRIVERE… FIRMO CON LE ORME !


c l a ss ¡ 4 ª - 5 ª

ab i l i t à l i ng u i s t ic h e a sc oltar e

ASCOLTARE PER…

Abbina gli scopi dell’ascolto alle vignette.

1. 2. 3. 4. 5. 6.

Capire le ragioni degli altri. Ricevere istruzioni. Imparare regole di comportamento. Essere informati. Divertirsi. Istruirsi.

GETTATE LE CARTE NEL CESTINO.

POI AGGIUNGI DUE UOVA…

NON ERA COLPA MIA !

È STATO FIRMATO IL TRATTATO DI PACE !

116

Conoscere gli scopi dell’ascolto.


cl ass¡ 4ª - 5 ª

QUAL È LO SCOPO ?

a b¡l¡tà l¡ng u¡st¡c he asc oltare

A volte lo scopo reale del messaggio non è quello apparente.

Scrivi per ciascuna vignetta qual è il vero scopo di chi parla scegliendolo tra quelli indicati.

interrogare – invitare ad agire in modo corretto richiedere aiuto – convincere a fare qualcosa CHE CALDO QUI !

_____________________________________ _____________________________________ È SBAGLIATO GETTARE I RIFIUTI A TERRA.

_____________________________________ _____________________________________ Riconoscere lo scopo reale del messaggio.

ALLE TRE NON ERI ANCORA A CASA…

_____________________________________ _____________________________________

SONO IN DIFFICOLTÀ !

_____________________________________ _____________________________________

117


c l a ss ¡ 4 ª - 5 ª

ab i l i t à l i ng u i s t ic h e a sc oltar e

ASCOLTO ATTENTAMENTE ?

Prima di ascoltare la lettura del brano “Il balafon” da par te dell’insegnante, leggi le domande a cui poi dovrai rispondere: ti aiuterà a seguire con più attenzione.

1. L’episodio narrato si svolge… ❑ all’alba. ❑ al tramonto. ❑ di notte.

3. Tra i rami canta meravigliosamente… ❑ una cicala. ❑ una ragazza. ❑ un uccello.

2. Il bambino sente intorno a sé… ❑ insetti e leoni. ❑ insetti ed elefanti. ❑ insetti e coccodrilli.

4. ll bambino lega dei bastoncini e li percuote… ❑ con delle conchiglie. ❑ con dei sassi. ❑ con un bastone. 5. Dalla boscaglia escono… ❑ iene ballerine. ❑ antilopi ballerine. ❑ antilopi canterine. 6. Il balafon è uno strumento musicale… ❑ indiano. ❑ australiano. ❑ africano.

• Se hai dato tutte le risposte esatte sei un superascoltatore. • Se ne hai azzeccate quattro sei abbastanza attento. • Se quelle giuste sono meno di quattro, devi impegnarti di più nell’ascolto.

118

Conoscere e usare strategie essenziali dell’ascolto finalizzato e dell’ascolto attivo.


ASCOLTO E ANNOTO

cl ass¡ 4ª - 5 ª

a b¡l¡tà l¡ng u¡st¡c he asc oltare

Prendere appunti mentre ascolti è il modo migliore per ricordare le informazioni, anche a distanza di tempo. Però non puoi scrivere tutto: annota solo le cose più importanti e, per essere più veloce, usa anche simboli e abbreviazioni. Per esempio: uguale

=

però

più

+

ora

h

diverso meno

≠ –

più o meno

+o–

maggiore

>

minore perché

<

xché

collegato a importante

!

destra

dx

confronta sinistra

per

cfr. sx x

Rileggi: Prendere appunti mentre ascolti è il modo migliore x ricordare le informazioni, anche a distanza di tempo. Xò non puoi scrivere tutto: annota solo le cose + importanti e, per essere + veloce, usa anche simboli e abbreviazioni.

Riscrivi il testo inserendo le parole al posto di simboli e abbreviazioni.

IL PERCORSO + BREVE La strada + breve x andare al parco passa x la piazza Mazzini. Ci vuole 1/2 h, + o – . Esco da scuola e giro a dx, poi diritto f ino alla gelateria e lì vado a sx. Posso anche continuare f ino al semaforo e poi andare a sx e ancora a sx: è = . Non devo superare la fermata dell’autobus: è !, xché altrimenti devo tornare indietro. Ancora 200 m e sono arrivata. !: se vado in bicicletta è perché dopo la gelateria c’è un senso unico e non posso svoltare.

________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________ Usare modalità per prendere appunti mentre si ascolta.

119


c l a ss ¡ 4 ª - 5 ª

ab i l i t à l i ng u i s t ic h e a sc oltar e

PIÙ SO, PIÙ CAPISCO

Ascolta il brano “Oggetti volanti” letto dall’insegnante. È tutto chiaro? Leggi le informazioni che trovi su questa pagina e riascoltalo. Capirai meglio.

Meteoroidi: rocce di misura diversa che vagano nel nostro sistema solare. Atmosfera: strato di aria spesso circa 500 chilometri che circonda il nostro pianeta, “proteggendolo”. Attrito: l’aria oppone resistenza a un corpo che la penetra e nella zona di contatto cresce la temperatura; se la velocità del corpo in caduta è alta, questo può incendiarsi e brucia anche l’aria intorno. Meteorite: la parte di meterora che non è bruciata nell’impatto con l’atmosfera e raggiunge perciò la superf icie terrestre. Luna: satellite della Terra privo della fascia di atmosfera, per cui i corpi celesti non vengono frenati né incendiati durante la caduta sulla sua superf icie. Sciame meteorico: gruppo di meteore che si muovono nella stessa direzione. Le stelle cadenti prendono il nome dalla costellazione da cui sembrano arrivare. Orionidi: stelle cadenti che attraversano la costellazione di Orione. Leonidi: stelle cadenti che attraversano la costellazione del Leone. Perseidi: stelle cadenti che attraversano la costellazione di Perseo. Geminidi: stelle cadenti che attraversano la costellazione dei Gemelli.

120

Utilizzare le preconoscenze.


ASCOLTO E… DEDUCO

cl ass¡ 4ª - 5 ª

a b¡l¡tà l¡ng u¡st¡c he asc oltare

Il contesto ti aiuta a capire meglio il testo.

Deduci i diversi significati della parola “estrazione” e completa.

1. Ieri è stata fatta l’estrazione.

Se il contesto è lo studio di un dentista, riguarda _______________________________ .

2. L'estrazione è costosa e spesso danneggia l'ambiente.

Se il contesto è una piattaforma in Arabia, riguarda _____________________________ . 3. Dopo la vendita dei biglietti, si procederà all’estrazione.

Se invece si parla di una lotteria, riguarda _____________________________________ . 4. È di alta estrazione.

Se si parla delle origini di una persona, riguarda ________________________________ . 5. Fin dai tempi antichi, le tecniche di estrazione dalle Alpi Apuane hanno profondamente condizionato e scolpito il paesaggio appenninico. Se si parla di ___________________________ , riguarda ____________________________ .

Comprendere l’interazione tra testo e contesto.

121


c l a ss ¡ 4 ª - 5 ª

ab i l i t à l i ng u i s t ic h e a sc oltar e

ASCOLTO IL TELEGIORNALE

Segui con attenzione, durante il telegiornale, una notizia di cronaca e poi rispondi.

1. CHE COSA è successo ? ___________________________________________ ___________________________________________ ___________________________________________ ___________________________________________ ___________________________________________ ___________________________________________ ___________________________________________

2. CHI sono i protagonisti ? _______________________________________________________________________ _______________________________________________________________________ _______________________________________________________________________ 3. DOVE è successo il fatto ? ___________________________ 4. QUANDO ? ___________________________ 5. COME ? ____________________________________ _______________________________________ _________________________________________ 6. PERCHÉ ? ______________________________________________________________________ ______________________________________________________________________ ______________________________________________________________________ Se non riesci a rispondere a tutte le domande (e sei stato/a molto attento/a), significa che la notizia è stata data in modo incompleto.

122

Comprendere semplici testi (derivanti dai media) cogliendone i contenuti principali.


PARLARE PER…

cl ass¡ 4ª - 5 ª

a b¡l¡tà l¡ng u¡st¡c he parlare

Abbina gli scopi del parlare alle vignette.

1. Comunicare opinioni. 2. Esprimere sentimenti. 3. Fornire istruzioni. 4. Convincere. 5. Divertire. 6. Raccontare storie.

TI RACCONTO UNA BARZELLETTA.

C’ERA UNA VOLTA…

AI CONIGLI PIACCIONO LE CAROTE.

Conoscere gli scopi del parlare.

SE MI AIUTI TI REGALO UN PACCHETTO DI FIGURINE.

ALLE QUATTRO ACCENDI LA LAVATRICE.

BRR ! CHE PAURA !

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c l a ss ¡ 4 ª - 5 ª

ab i l i t à l i ng u i s t ic h e p ar la r e

PER PARLARE BENE

Chi parla deve rispettare delle regole.

Segna con una X le regole da rispettare affinché una conversazione sia efficace e corretta.

❑ Riflettere prima di parlare.

❑ Non rif lettere prima di parlare. ❑ Interrompere chi parla.

❑ Prima di inter venire, aspet tare che l’altro/a abbia f inito di esporre il suo pensiero. ❑ Inter venire sempre e comunque. ❑ Inter venire al momento giusto.

❑ Scegliere le parole adatte alla situazione e all’interlocutore. ❑ Tenere un tono di voce altissimo. ❑ Usare un tono di voce tranquillo.

❑ Non tenere conto delle reazioni di chi ascolta. ❑ Fare at tenzione alle reazioni di chi ascolta.

124

Cogliere l’importanza delle regole di conversazione.


COME PARLI ?

cl ass¡ 4ª - 5 ª

a b¡l¡tà l¡ng u¡st¡c he parlare

Per parlare bene bisogna pronunciare chiaramente le parole, mettere le pause al punto giusto, non correre troppo… In una conversazione bisogna anche lasciare spazio agli altri.

Per verificare se tu, i tuoi compagni e le tue compagne sapete parlare bene, dividetevi in due gruppi. Mentre un gruppo discute, gli altri osser vano e completano, per ogni bambino/a, la scheda qui sotto; poi ci si scambiano i ruoli.

Argomento della conversazione: _____________________________________________

Data: ________________________________________ Alunno/a osservato/a: __________________________ Si sente chiaramente. Parla troppo piano. Parla troppo forte. Parla con un ritmo adeguato. Parla lentamente. Parla velocemente. Si capisce bene quello che dice. Non si capisce ciò che dice. Si mangia un po’ le parole. Ripete alcune parole. Interviene troppo. Interviene poco.

Valutare il modo di parlare.

❑ ❑ ❑ ❑ ❑ ❑ ❑ ❑ ❑ ❑ ❑ ❑

125


c l a ss ¡ 4 ª - 5 ª

ab i l i t à l i ng u i s t ic h e p ar la r e

ATTENZIONE AL CONTESTO !

La stessa cosa può essere detta in tanti modi diversi, in base al contesto e all’interlocutore.

Segna con una X la frase più adatta alla situazione.

❑ Ho l’onore di comunicare che la cena è stata servita e potete perciò accomodarvi alla tavola. ❑ Venite ! È pronto in tavola.

❑ Gli esiti degli esami non rivelano niente di preoccupante. ❑ Lei non ha un bel niente: via di qui !

❑ Sono qui per un prelevamento. ❑ Tirate fuori i miei soldi.

126

Usare registri linguistici diversi in relazione al contesto.


LE PAROLE GIUSTE

cl ass¡ 4ª - 5 ª

a b¡l¡tà l¡ng u¡st¡c he parlare

Per parlare bene occorre usare termini adeguati ed evitare ripetizioni ed espressioni che non hanno significato.

Trascrivi il brano sostituendo i termini inappropriati con altri specifici che ti sono indicati e eliminando le inutili espressioni colloquiali.

cime – rarefatta – dall’altitudine – i fattori climatici che influenzano le – al livello gli strati più alti dell’atmosfera – la temperatura – diminuisce – di altezza in tali condizioni – densa – la temperatura – rarefatta – verso i poli zone climatiche – regioni polari – è basso all’orizzonte – peluria a trattenere il calore – si disperde – vicine al suolo – sui pendii più ripidi

IL CLIMA MONTANO Allora… dunque, è così. In montagna l’aria è molto rada, cioè leggera. I climi che si fanno sentire sulla vita delle zone di montagna dipendono soprattutto da quanto si è in alto. Per modo di dire dall’altezza: le punte, infatti, arrivano dentro le fasce dell’aria intorno alla terra dove cambia la pressione e anche il caldo e il freddo, insomma lì ci sono cambiamenti. Per l’appunto cambia tutto. Ecco. E poi non dimentichiamo che più in alto si sale, meno è l’ossigeno nell’aria, quindi la pressione va giù. A 5400 metri in alto l’ossigeno è metà di quello alla base del mare. In quelle condizioni lì non è facile sopravvivere. L’aria è meno spessa e protegge meno, in poche parole. Per di più fa più freddo perché diminuisce il termometro più cresce l’altezza: boh, un grado per 150 metri, circa, credo. Dunque, allora… è un po’ come se si facesse un viaggio dai tropici in su o in giù verso le punte della Terra e così si incontrano tante diverse fette di clima. Sui ghiacci delle cime è come essere, per così dire, ai poli, cioè nelle regioni dei poli. Però non è la stessa cosa, perché là è la posizione, qui a volere precisare, è l’altezza che crea problemi. E infatti ai poli fa freddo perché c’è poco sole; cioè il sole resta in basso. In montagna, invece, il sole è addirittura più vicino sulle cime, ma l’aria è rara e non riesce a fermare il caldo. E il caldo, che non è fermato, scappa via; insomma, se ne va. Cioè, è così. E poi più si sale più le piante crescono basse. Dalle parti ripide la terra per l’appunto, scivola via, non si ferma, e per questo non ci sono radici grosse. Alla f ine crescono solo arbusti bassi o forse piante nane, però con le foglie rivestite da una specie Usare un lessico appropriato.

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c l a ss ¡ 4 ª - 5 ª

ab i l i t à l i ng u i s t ic h e p ar la r e

LA SCALETTA

Ripetere la lezione non significa impararla a memoria, ma organizzare l’argomento intorno ad alcuni punti principali, messi in ordine.

Leggi il brano e poi esponilo aiutandoti con la scalet ta.

• nome • origine del nome • dove vive

• quanti ce ne sono • le specie principali • l’aspetto

• i cuccioli • che cosa mangia • i pericoli

Simboli dell’Australia, ma presenti anche in Tasmania, Nuova Guinea e negli arcipelaghi a nord dell’Australia, quelli che per noi sono genericamente canguri per gli Australiani sono kangaroo, wallaroo e wallaby, distinguendo, grosso modo, tra canguri giganti (i primi due) ed esemplari delle specie più piccole. Il nome canguro nascerebbe, pare, da un equivoco: “kan-gu-ru”, cioè “non capiamo”, risposero gli aborigeni ai primi esploratori inglesi che chiedevano il nome di quello strano animale. Si tratta di una popolazione che può essere stimata in almeno 50 milioni di esemplari. Sono quasi tutti appartenenti a quattro specie principali: canguro gigante rosso, canguro gigante grigio, canguro grigio occidentale, canguro delle rocce. Ciò che caratterizza i canguri è la sproporzione tra la parte anteriore del corpo, esile e con arti ridotti, e quella posteriore, molto sviluppata, con zampe e cosce robuste. Una conformazione che è il risultato di un adattamento alla posizione eretta e all’avanzare a balzi con le lunghe zampe posteriori, mentre la coda fa da bilanciere. Un’altra particolarità dei canguri è la presenza del marsupio e il suo uso nel ciclo riproduttivo. Il neonato si arrampica lungo il pelo della pancia della mamma f ino a entrarci. Quando il giovane canguro si è completamente sviluppato esce dal marsupio, ma continua per un po’ a tornarvi in caso di pericolo. I canguri sono erbivori e possono restare a lungo senza bere. Caldo, siccità e carenza di cibo, oltre agli attacchi dei dingo, dei rapaci e dei serpenti, erano i pericoli del passato. Dopo l’insediamento in Australia degli Europei, si sono aggiunti l’allargamento delle zone a pascolo, che sottraggono territorio agli animali selvatici, la caccia e la distruzione del loro habitat naturale. Anche le strade sono nemiche dei canguri.

da Airone

128

Organizzare un breve discorso orale utilizzando scalette mentali o scritte.


SO ESPORRE BENE

cl ass¡ 4ª - 5 ª

a b¡l¡tà l¡ng u¡st¡c he parlare

Leggi il brano e poi spiegalo alla classe. Se la tua esposizione è stata efficace, i tuoi compagni e le tue compagne saranno in grado di completare segnando con una X.

Dio del tuono e della pioggia, Thor non passava certo inosservato quando correva tra le nubi sul suo rombante carro trainato da due caproni. Alto e massiccio, con la fluente barba fulva e i riccioli rossi come il fuoco, “il Tonante” aveva occhi di brace che lampeggiavano sotto le folte sopracciglia. Una pesante cintura gli cingeva la vita, e nelle mani guantate di ferro impugnava un martello. Quando era infuriato, il mondo intero tremava, le rocce si scuotevano, i nani correvano a rintanarsi nei loro anfratti e perf ino i giganti rabbrividivano di paura. Anche i due caproni avevano un che di spaventoso, con le loro corna esagerate e la bocca atteggiata a un ghigno inquietante: non a caso, infatti, si chiamavano “Colui che fa scricchiolare i denti” e “Colui che digrigna i denti”. Tanto per darvi un’idea! Thor faceva presto a inf iammarsi, ma per fortuna altrettanto rapidamente le sue furie sbollivano. Allora tornava a essere un tipo cordiale e alla mano, grande compagno di bevute e mangiatore formidabile. La sua disponibilità era proverbiale: era sempre lui che gli altri dèi invocavano quando qualcosa andava storto e non sapevano che pesci pigliare.

Ilva Tron, Il martello di Thor, Mondadori

Thor era il dio… Era… Il suo carro era trainato… Aveva capelli e barba… La sua arma era… Thor si arrabbiava… Era un tipo…

❑ ❑ ❑ ❑ ❑ ❑ ❑

del tuono. alto e magro. da due renne. biondi. una spada. di rado. antipatico.

❑ ❑ ❑ ❑ ❑ ❑ ❑

del fulmine. alto e massiccio. da due orsi. rossi. un incudine. in fretta. disponibile.

Riferire oralmente su un argomento di studio, un’esperienza o un’attività scolastica/extrascolastica.

❑ ❑ ❑ ❑ ❑ ❑ ❑

della neve. alto e snello. da due caproni. neri. un martello. sempre. vendicativo.

129


c l a ss ¡ 4 ª - 5 ª

LEGGERE PER…

ab i l i t à l i ng u i s t ic h e leg gere

Abbina gli scopi del leggere alle vignette.

1. 2. 3. 4. 5.

Aver notizie. Passare il tempo. Imparare. Ricavare istruzioni. Condividere emozioni.

VI VOGLIO TANTO BENE. È BELLO STARE INSIEME.

CHE BELLO QUESTO FUMETTO !

I RAGNI HANNO OTTO ZAMPE… IO NON LE HO MAI CONTATE !

DOMANI C’È LO SCIOPERO DEI TRENI.

LO SO, L’HO LETTO SUL GIORNALE.

130

Conoscere gli scopi della lettura.

PRIMA DEVO ABBASSARE LA LEVETTA GIALLA.


C’È LETTUR A E LETTUR A…

cl ass¡ 4ª - 5 ª

a b¡l¡tà l¡ng u¡st¡c he leggere

Si può leggere in tanti modi: dipende dal testo e dallo scopo. C’è la lettura silenziosa e c’è quella ad alta voce; c’è la lettura selettiva, che cioè sceglie, tra le tante, le informazioni che interessano; c’è quella veloce, per cogliere il senso complessivo; c’è quella approfondita, per capire e magari memorizzare; e c’è anche una lettura espressiva, con il tono di voce che cambia per raccontare meglio.

Completa la tabella indicando il tipo di lettura adeguato ai diversi testi e scopi.

Tipo di testo

elenco telefonico copione catalogo di videogiochi poesia articolo sportivo lezione di storia

Conoscere i diversi tipi di lettura.

Scopo

trovare il numero di un utente interpretare un personaggio scegliere un regalo per un bambino di 6 anni condividere i sentimenti del poeta approfondire una notizia di sport ripassare prima dell’interrogazione

Tipo di lettura

_______________________ _______________________ _______________________ _______________________ _______________________ _______________________

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c l a ss ¡ 4 ª - 5 ª

ab i l i t à l i ng u i s t ic h e leg gere

LA PUNTEGGIATURA

Per capire un testo è necessario conoscere il significato delle parole, ma è importante anche la punteggiatura.

Prova a leggere il brano e poi inserisci la punteggiatura adatta. Se lo avrai fatto in modo corretto, sarà tutto più chiaro.

Beh la scuola non è poi così male Marco si immaginava poca gente una scuola triste come quel paesino di montagna invece sono molti i ragazzi e le ragazze della sua età che arrivano da tutta la valle con la corriera c’è confusione all’inizio delle lezioni e peggio all’intervallo proprio come in città e c’è un’insegnante simpatica una stanza piena di libri f inalmente e un bidello rompiscatole con il camice nero no niente male certo all’inizio i suoi nuovi compagni l’hanno guardato con diff idenza tra di loro parlavano in dialetto velocemente e lui capiva poco e talvolta gli sembrava che lo prendessero in giro poi qualcuno ha scoperto chissà come che Marco è forte a giocare a pallone allora i maschi della classe hanno cominciato a trattarlo meglio a coinvolgerlo nei loro discorsi gli hanno detto che anche a Valle Chiara c’è una squadra ma bisogna aspettare che la neve si sciolga per radunarsi a giocare Franco Signoracci, Il segreto di Grun, Paoline

Leggi e confronta i due testi: vedrai che la punteggiatura influisce molto sul significato.

Ieri sera sono uscito con Marisa. Volevamo andare a vedere un appartamento nuovo. Non era brutto e piccolo come tanti altri, quelli che abbiamo visto f inora. Sembravano un po’ meglio i locali di via Pace; però sono addirittura orrendi quelli di piazza Repubblica. Tutti scrostati e umidi quelli di san Francesco. Non ci piacciono: rinunciamo ?

Ieri sera sono uscito, con Marisa volevamo andare a vedere un appartamento. Nuovo non era, brutto e piccolo come tanti; altri, quelli che abbiamo visto, f inora sembravano un po’ meglio. I locali di via Pace però sono addirittura orrendi. Quelli di piazza Repubblica tutti scrostati. E umidi quelli di san Francesco. Non ci piacciono? Rinunciamo.

132

Capire l’importanza della punteggiatura.


LEGGERE BENE

cl ass¡ 4ª - 5 ª

a b¡l¡tà l¡ng u¡st¡c he leggere

Leggere bene ad alta voce significa dare vita ed espressione a quello che c’è scritto. Cioè rispettare il ritmo del testo, cambiare voce per caratterizzare i diversi personaggi, scegliere l’intonazione giusta, creare le pause dove sono necessarie.

Prova a leggere il brano a voce alta in maniera espressiva. Non fermar ti, però, al primo tentativo!

LA CONFERENZA MONDIALE – Ragazzi – dice la maestra con la solennità di un presidente della Repubblica durante il messaggio alla nazione, – lavoreremo a un progetto multimediale sulla fame nel mondo. La prima cosa da fare è raccogliere notizie. Quella sera, dopo cena, Chiara si siede davanti alla tivù. Dal TG apprende che i grandi della Terra sono riuniti intorno ai tavoli delle trattative. A un certo punto il suo fratellino le strappa di mano il telecomando e passa dall’apertura della conferenza mondiale sulla povertà ai cartoni animati. – Lascia dov’era – urla Chiara. – Ma è un telegiornale ! – esclama lui stupefatto e con disgusto. – Bisogna tenersi informati. – E perché ? – Perché può tornare utile. Noi grandi abbiamo tante cose da imparare. – aggiunge Chiara, solennemente, cambiando canale. Adesso il TG trasmette altri servizi da luoghi lontani. In una regione devastata dalla povertà, i bambini raccolgono riso bollito con le dita. Altri f issano l’obiettivo con occhi larghi e cisposi. Non scostano una manciata di mosche che passeggia sulla loro faccia. Chiara annota mentalmente la prima notizia: i bambini malnutriti e malvestiti sopportano le mosche. Da un rivolo di fango, una donna con i f igli in braccio riempie la sua ciotola. Seconda notizia: ai bambini malnutriti e malvestiti, solo acqua marrone, ma senza bollicine. I grandi della Terra fanno la foto di gruppo sui marmi di un palazzo tirato a lucido. Si stringono la mano e sorridono ai flash. Un doppiopetto dice che questa è una giornata storica, perché è stato fatto un passo avanti sulla strada dello sviluppo e della solidarietà. Per f inire, immagini di ospedali e di corpi disfatti e gonf i tra cenci. Terza notizia: i bambini malnutriti e malvestiti sono morti prima che qualcuno li avvisasse della storica giornata. Chiara spegne la tivù e va in camera sua. Cinzia Zungolo, Radiolisa, Salani

Comprendere e utilizzare la componente sonora dei testi (timbro, intonazione, intensità, accentazione, pause) nei testi espressivi.

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c l a ss ¡ 4 ª - 5 ª

ab i l i t à l i ng u i s t ic h e leg gere

SE NON CAPISCO TUTTO…

Leggere le parole inserite in un contesto ti aiuta a capirne il significato; anche di quelle nuove.

Prova a dare una definizione dei termini evidenziati prima e dopo la lettura del testo.

DOVE SONO I RICORDI ? Non esiste un luogo specif ico del cervello dove ci sono i ricordi. Tuttavia l’ippocampo (chiamato così perché ha la forma di un cavalluccio marino) ha un ruolo fondamentale per la memoria. Sembra infatti che trasformi la memoria a breve termine in ricordi. Se viene danneggiato si soffre di amnesia, cioè non è possibile memorizzare nuovi ricordi o richiamare quelli vecchi.

Chiudi gli occhi e prova a ripetere l’ultima frase che hai letto. Stai usando la memoria a breve termine. Dura solo pochi secondi o minuti, poi scompare. Tuttavia è fondamentale mentre leggi o guardi un f ilm.

Che regali hai ricevuto a Natale ? Ora stai usando la memoria a lungo termine, che durerà per tutta la vita. Le emozioni forti, come una grande gioia o uno spavento, possono lasciare tracce permanenti nella tua memoria a lungo termine. Dove hai passato le vacanze estive ? La memoria episodica è un diario mentale in cui sono registrate, con tanto di tempi e date, esperienze complete: non solo quello che hai visto, ma anche le sensazioni che hai provato.

Qual è la montagna più alta del mondo ? Per rispondere, usi la memoria semantica, che è a lungo termine. Qui registri tutto quello che impari a scuola. Dev’essere tenuta in allenamento, altrimenti si atrofizza e rischia di scomparire. Per migliorare la memoria si può ricorrere a trucchi mnemonici. Per esempio, collegando informazioni noiose con qualcosa di simpatico o ricorrendo a rime e brevi f ilastrocche. Quanti giorni ha novembre ? Dimenticare è importante come ricordare. Se il tuo cervello non dimenticasse, la tua memoria superaffollata si intaserebbe di dettagli insignif icanti e non potresti pensare in modo chiaro. Per questo motivo il cervello f iltra solo informazioni interessanti e insolite ed elimina tutto il resto. Robert Winston, Come siamo fatti?, Fabbri

134

Utilizzare tecniche di lettura silenziosa con scopi mirati.


INFORMAZIONI GENERALI

cl ass¡ 4ª - 5 ª

a b¡l¡tà l¡ng u¡st¡c he leggere

Da un brano ricco di informazioni dettagliate, si possono ricavare informazioni generali, più facili da ricordare.

Leggi e segna con una X le affermazioni corrette.

Gli Etruschi non amavano le guerre e fu per questo che Roma riuscì a sottometterli. Loro preferivano dedicarsi a opere di pace, costruire ponti, palazzi, impianti idraulici, lavorare i metalli, fabbricare stoffe, fare sculture e ceramiche, modellare il legno. ❑ Gli Etruschi erano un popolo guerriero. ❑ Gli Etruschi erano un popolo pacif ico. Nelle loro terre c’erano miniere di rame, ferro, piombo argentifero, stagno. Scambiavano i metalli con Greci, Spagnoli, Franchi e Britanni. ❑ Gli Etruschi avevano risorse minerarie, che scambiavano con altri popoli. ❑ Gli Etruschi avevano risorse agricole, che tenevano per sé. Le donne etrusche, a differenza di quelle greche e romane tutte dedite alla casa, godevano di grande libertà. Partecipavano ai banchetti, ai concerti, perf ino agli incontri di pugilato. ❑ Le donne etrusche erano sottomesse ai mariti. ❑ Le donne etrusche godevano di molta libertà. A differenza dei Romani, gli Etruschi spendevano molto per i vestiti. Militari e sacerdoti portavano un corto mantello ornato di frange scarlatte. Il mantello delle donne era bianco, con il bordo nero o rosso. Si abbellivano con numerosi gioielli, molto raff inati; le collane erano in pasta di vetro colorato. ❑ Gli Etruschi curavano molto l’abbigliamento. ❑ Gli Etruschi si vestivano semplicemente. Gli Etruschi erano molto religiosi. I loro dèi assomigliavano a quelli greci e i Romani se ne appropriarono. Il re degli dèi era Tinia, la regina Uni, la Grande Madre; c’erano poi Menerva, Usil (Apollo) e anche Hercle. ❑ Gli Etruschi erano religiosi e adoravano molti dèi. ❑ Gli Etruschi erano religiosi e adoravano un solo dio. Ricavare informazioni generali.

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c l a ss ¡ 4 ª - 5 ª

ab i l i t à l i ng u i s t ic h e leg gere

LO SCHELETRO DEL TESTO

Ogni testo ha una struttura, uno schema, in base a come sono organizzate le informazioni (in successione cronologica, logica, secondo causa ed effetto…).

Leggi il brano e ricavane lo schema.

L’abitante più celebre delle gelide terre polari è senz’altro l’orso bianco. Può arrivare addirittura ad un’ altezza di 2,5-3 m e f ino a un peso di 700 kg per i grossi maschi. La vita dell’orso polare è una marcia continua sulle immense distese galleggianti di ghiaccio, alla ricerca di una preda. La sua fonte principale di cibo sono le foche, ma per acchiappare qualche pesce in più non si sottrae neppure a un bel tuffo nelle gelide acque. E infatti

è davvero un ottimo nuotatore: può arrivare a percorrere f ino a 100 km senza fermarsi e le sue grandi zampe anteriori arrotondate funzionano perfettamente come remi. Il suo isolamento termico è così ben fatto che, pur vivendo in mezzo ai ghiacci, non ha bisogno di una tana: spesso si limita a sdraiarsi sulla coltre gelata per schiacciare un pisolino. L’unica cosa che minaccia questo massiccio animale è il progressivo scioglimento dei ghiacci polari per l’innalzamento della temperatura terrestre: ciò rende sempre più piccolo il suo territorio e limitate le sue riserve di caccia. ____________________________________ ____________________________________ ____________________________________ ____________________________________ ____________________________________ ____________________________________ ____________________________________ ____________________________________ ____________________________________ A partire da questo schema, scrivi sul quaderno un testo su un animale a tua scelta. • • • • • •

Com’è: l’aspetto f isico. L’habitat: dove vive. La dieta: cosa mangia. La riproduzione: i cuccioli. Il comportamento: che cosa fa. Il rapporto con l’uomo: compagnia, salvaguardia, rischio di estinzione, sfruttamento…

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Tradurre testi in schemi e viceversa.


SCRIVERE PER… Indica lo scopo dei seguenti testi.

1. 2. 3. 4.

Narrare. Descrivere. Dare istruzioni. Esprimere emozioni, impressioni.

LA SOFFITTA La soff itta era grande e buia. Odorava di polvere e di naftalina. All’infuori del tambureggiare leggero della pioggia sulle lastre di rame del gran tetto, non si sentiva volare una mosca. Travi possenti, nere di vecchiaia, si levavano dal pavimento, si incontravano più in alto con altre travi del tetto. Qua e là pendevano ragnatele grandi come amache, che si muovevano avanti e indietro nella corrente d’aria, lievi e silenziose come spiriti. Dall’alto di un f inestrino che si apriva nel tetto scendeva un lattiginoso raggio di luce. Roal Dahl

cl ass¡ 4ª - 5 ª

a b¡l¡tà l¡ng u¡st¡c he sc r iver e

FARFALLE Sembra che petali di f iori caduti risalgano in volo sugli alberi. Oh, no. Sono ali di farfalle volteggianti attorno ai rami. R. Tagore

L’UCCELLINO La primavera scorsa un uccellino cadde dal nido e f inì sul balcone di casa mia. Per fortuna me ne accorsi e tutta la famiglia si diede da fare per salvarlo. Gli preparammo il nido in un cestino e mamma e papà lo imbeccarono a turno. Quando l’uccellino cominciò a zampettare, lo mettemmo in una gabbia sul balcone. Intorno alla gabbia il papà sparse tanti semi e così arrivarono altri uccellini per fare amicizia. Poi aprimmo lo sportellino e l’uccellino usciva ed entrava quando voleva. Un giorno, però, se ne volò via con gli altri: era diventato grande.

IL RICCIO DI CIOCCOLATO INGREDIENTI

4 tuorli d’uovo – 8 cucchiai di zucchero – 250 grammi di burro – 250 grammi di biscotti secchi – 150 grammi di cacao amaro – 1 bustina di pinoli – 2 ciliegie candite PROCEDIMENTO

1) 2) 3) 4)

Sbattere i tuorli d’uovo con lo zucchero. Sbriciolare i biscotti in una terrina a parte, unire il burro e il cacao. Mescolare tutto insieme, f ino a ottenere una pasta morbida. Sul piatto di portata, dare all’impasto la forma del riccio, decorare con i pinoli imitando gli aculei e sistemare le ciliegie al posto degli occhi. 5) Lasciar raffreddare in frigorifero per qualche ora.

Conoscere lo scopo dello scrivere.

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c l a ss ¡ 4 ª - 5 ª

ab i l i t à l i ng u i s t ic h e s c r¡v er e

PRIMA DI SCRIVERE

Prima di scrivere un testo, affinché sia completo e coerente, è utile organizzare un vero e proprio piano. Stabilire cioè:

• • • • •

l’argomento il destinatario lo scopo il tipo di testo le tecniche

Prova a produrre un breve testo a par tire dal seguente piano.

• • • • •

L’argomento: è arrivato un cucciolo. Il destinatario: lo zio che te lo ha regalato. Lo scopo: ringraziare e raccontare come va con lui in casa. Il tipo di testo: lettera. Le tecniche: tutte quelle che conosci (descrizioni, dialoghi, flashback…).

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Pianificare un testo.


UNA POESIA IN PROSA

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a b¡l¡tà l¡ng u¡st¡c he sc r iver e

Il linguaggio della poesia è sintetico, allusivo, ricco di immagini… A volte per capire un testo poetico bisogna “tradurlo” usando un linguaggio più semplice, quotidiano; e anche dare qualche spiegazione. Ecco un esempio. Dal “Gelsomino notturno” di Giovanni Pascoli: Da un pezzo si tacquero i gridi: là sola una casa bisbiglia. Sotto l’ali dormono i nidi, come gli occhi sotto le ciglia.

Un’ape tardiva sussurra trovando già prese le celle. La Chioccetta per l’aia azzurra va col suo pigolio di stelle.

È da tanto tempo ormai che c’è un grande silenzio. In una casa però le persone sono ancora sveglie, ancora parlano, ma piano. Dentro i nidi gli uccellini nati da poco dormono, ben protetti sotto le ali dei genitori. I nidi vengono perciò paragonati agli occhi chiusi, protetti dalle palpebre, di una persona che si abbandona al sonno.

Un’ape ritardataria torna all’alveare, dove già si sono ritirate le sue compagne. Ronzando, esplora una celletta dopo l’altra e le trova tutte già occupate. In cielo brilla la costellazione delle Pleiadi, che i contadini chiamano “Chioccetta”. La luce pulsante ricorda il tremulo pigolio dei pulcini che seguono la chioccia in giro per l’aia; un’aia azzurra, in questo caso, perché è appunto il cielo.

Ora fai tu la parafrasi di “La mia sera”, sempre di Giovanni Pascoli.

Il giorno fu pieno di lampi, ma ora verranno le stelle, le tacite stelle. Nei campi c’è un breve gre gre di ranelle. Le tremule foglie dei pioppi trascorre una gioia leggera. Nel giorno, che lampi ! Che scoppi ! Che pace, la sera ! È, quella inf inita tempesta, f inita in un rivo canoro. Dei fulmini fragili restano cirri di porpora ed oro.

I poeti a volte scelgono parole un po’ difficili oppure, se sono vissuti nel passato, che non si usano più; può aiutarti conoscere il significato di alcuni termini: tacite = silenziose; ranelle = ranocchie; trascorre = attraversa; rivo = piccolo corso d’acqua; canoro = che canta; cirri = grandi nuvole rigonfie. Scrivere una parafrasi.

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PARLO DI ME

In un’autobiografia si parla di sé. Ci si descrive, si racconta la propria vita, si elencano i propri gusti, difetti, sogni… Si rivela, insomma, anche qualche piccolo segreto. Come esempio ecco l’autobiografia di Franca Trabacchi, l’illustratrice che ha realizzato i disegni di questo libro.

Leggi con attenzione e poi scrivi anche tu sul quaderno la tua autobiografia.

Sono nata a Cavazzo Carnico, in Friuli, nel 1955. I miei genitori abitavano a Milano, ma erano andati a trovare i nonni, che vivevano in una grande casa in campagna. E siccome la campagna mi piace più della città, ho approf ittato dell’occasione ! Fin da piccola ho avuto un amore grandissimo per gli animali. Mia madre racconta che, quando avevo tre anni, mi trovò teneramente abbracciata a un enorme cane incatenato, ringhioso e inavvicinabile per tutti gli altri. Delle mie estati in Friuli i ricordi più belli sono le passeggiate che facevo con Tommaso. Di nascosto, naturalmente, perché i vitelli non si portano in giro al guinzaglio ! A Milano, dove ho sempre vissuto, in casa si poteva tenere a scelta un cane o un gatto; un pappagallino o un pesce rosso. Come circondarmi, allora, di tutti gli animali che avrei voluto ? Bastavano colori, pennelli e fogli ! Ed ecco, sul mio tavolo, cavalli, leoni, canguri, dinosauri… Poi vennero gli studi: il liceo e, a diciotto anni, l’Accademia di Belle Arti. Finché non ho iniziato a lavorare illustrando libri e giornalini. Da allora ho fatto tantissime illustrazioni. Raramente ne sono soddisfatta. Però so che a qualcuno piacciono, ne sono sicura ! Dopo aver saltellato qua e là sulla moquette e aver distrutto un po’ di f ili elettrici, Chicco raggiunge il mio tavolo (quando non ci sono) e apprezza appieno la qualità dei miei disegni. Predilige gli acquerelli per via della carta croccante che rosicchia con gusto. È un coniglietto dai gusti piuttosto raff inati, lui ! Il mio sogno ? Scappare via dalla città e andare a stare in un posto pieno di aria e di sole, possibilmente in riva al mare.

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Produrre un’autobiografia.


È ANDATA COSÌ

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a b¡l¡tà l¡ng u¡st¡c he sc r iver e

La relazione è un resoconto di una vicenda, di un viaggio, di un esperimento… Deve essere sintetica, ma allo stesso tempo precisa e soprattutto ordinata.

Leggi il testo e poi scrivi anche tu sul quaderno un breve resoconto di una visita di istruzione che hai fatto.

Il giorno 20 aprile la nostra scuola aveva organizzato per le classi quarte e quinte la visita a un museo di reperti e opere d’arte. Alle otto in punto eravamo tutti davanti alla scuola; c’erano anche le maestre che ci avrebbero accompagnato: Rita, Elisa, Marica e Guendalina. Siamo saliti sul pullman. Alle dieci ci siamo fermati in una piazzola attrezzata e abbiamo mangiato e giocato un po’. Alle undici siamo arrivati davanti al museo. È una costruzione grande, un po’ vecchia, ma bella. Per entrare si sale una scala corta e poi si passa sotto un portico con delle colonne altissime, di stile ionico. Nell’atrio abbiamo incontrato la nostra guida, un ragazzo giovane e simpatico che sapeva tantissime cose. Abbiamo visitato tutte le sale. In ognuna c’erano delle cose interessanti: vasi, monete, sculture, gioielli, armi, dipinti… A volte c’erano anche dei plastici, che facevano vedere in miniatura degli edif ici e uno addirittura riproduceva un’intera città. La guida spiegava e, se c’era qualcosa che non avevamo capito, ce lo ripeteva; ma capivamo quasi tutto, perché spiegava bene e usava parole facili. La sala che ci è piaciuta di più è stata quella “tattile”, perché le cose che c’erano lì potevamo toccarle e rigirarle tra le mani, per vederle bene. Abbiamo imparato tante parole nuove, che sono scritte anche sul depliant che ci hanno dato alla f ine della visita, così non ce le dimenticheremo. È stata una visita lunga più di due ore e infatti siamo usciti dal museo che erano già le tredici e trenta. L’uscita non è sotto il portico con le colonne, ma dà su un cortile con un bar e dei tavolini, dove abbiamo mangiato il resto di quello che ci eravamo portati. Ma chi non aveva più niente ha potuto comperare qualcosa al bar. Lì vendevano anche cartoline e io ne ho spedita una ai miei zii, che vivono a Roma. Alle quindici in punto è arrivato il pullman e siamo ripartiti per andare a visitare una grotta, anzi tante grotte, piene di stalattiti e stalagmiti. Produrre una relazione.

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STRINGERE !

Fare il riassunto di un testo significa togliere ciò che non è essenziale, mantenendo solo ciò che serve per capire quello di cui si parla. Puoi procedere così: • leggi con attenzione; • dividi il testo in sequenze; • togli le informazioni meno importanti; • sintetizza ogni sequenza in una frase breve ed efficace; • collega le sequenze sintetizzate con i legami opportuni.

Ricorda che: la narrazione in prima persona va sostituita con la forma impersonale; il discorso diretto va trasformato in discorso indiretto; le descrizioni vanno semplificate.

Leggi il seguente testo e riassumilo sul quaderno.

ARGO C’era una volta in Grecia, tanto tanto tempo fa, un mostro gigantesco e fortissimo che si chiamava Argo. Aveva cento occhi: grandi e rotondi, con le iridi di un blu metallico, circondate di rosso o arancione o verde, e certe pupille nere nere. Gran parte di quegli occhi gli cingevano la testa, mentre altri erano sparsi sulla schiena, sulle spalle, sul petto. Disponendo di una vista così prodigiosa, Argo era praticamente invincibile. Nessuno poteva pensare di prenderlo alle spalle, perché lui coglieva qualunque movimento. Inoltre era sempre sveglio, perché i suoi occhi dormivano a turno: ogni notte se ne addormentavano cinquanta e gli altri cinquanta vegliavano. Argo era molto devoto agli dèi, specialmente a Era, e ubbidiva a tutti i suoi ordini. Quando, dopo tante avventure, morì, la dea si chinò su di lui. – Mio fedele Argo ! – disse, con le lacrime gli occhi. – Non lascerò che si spenga il tuo ricordo. La tua f igura mostruosa sarà associata per sempre alla bellezza ! Così dicendo, schioccò le dita: ed ecco comparire il suo animale sacro, il pavone. Era un magnif ico uccello, con una lunga coda verde e piumosa. – Guarda che cosa faccio per te, mio povero Argo ! – continuò Era. Si inginocchiò sopra il suo corpo immobile e a uno a uno colse i cento occhi, gettandoli sulla coda del pavone. E quando l’uccello allargò la coda, il grande ventaglio di penne era tutto ricoperto di occhi variopinti, splendenti come gemme. Da allora tutti i pavoni esibiscono quella superba ruota di occhi luminosi, a ricordarci per sempre la storia di Argo, l’infelice mostro con il cuore da eroe. Ilva Tron, I cento occhi di Argo, Mondadori

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Dato un testo, produrre una sintesi efficace e significativa dato un testo scritto.


TANTI MODI DI SCRIVERE

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a b¡l¡tà l¡ng u¡st¡c he sc r iver e sc r¡ ver e

Tu leggi un brano così come l’ha scritto l’autore; che, però, avrebbe potuto scriverlo in tanti altri modi oppure raccontare la vicenda da un altro punto di vista.

Leggi il seguente testo e riscrivilo sul quaderno dal punto di vista di Matilde, del bidello, del professore di musica, del pianista.

Vicino al portone del Conservatorio, Matilde sta aspettando, insieme agli altri, che cominci l’esame. È un po’ emozionata. – Tocca a lei – dice una voce rude. Il bidello del Conservatorio la guarda stupito. È la prima volta che vede una capra che vuole fare la cantante. – Veeengo ! – esclama Matilde tutta agitata e si precipita dentro. I professori la aspettano seduti dietro un lungo tavolo. Sembrano molto severi, specialmente quello magro magro con gli occhiali. – Bene, cominceremo con un pezzo molto semplice – dice il professore magro magro e le porge uno spartito. La capra è così spaventata che rigira il foglio e lo stropiccia un po’, poi se lo mette in bocca e comincia a mangiucchiarlo. Lo mastica rumorosamente e poi lo inghiotte. Il professore magro magro, che sembra severo, ma in realtà non lo è, le dice: – Non si emozioni. Non le piaceva, quel pezzo ? Riproviamo con una canzone che le piace. Va bene ? Matilde si schiarisce la voce e attacca a cantare con una vocetta tremula e stonata. – Basta ! Basta ! – gridano i professori, guardandola in modo terribile. Matilde è così spaventata che spicca un salto e f inisce sul pianoforte. Il coperchio del pianoforte si chiude con fracasso e schiaccia le dita del pianista. Il pianista si mette a urlare. C’è una gran confusione. Il bidello pensa che sia scoppiato un incendio e accorre con l’estintore. – Via di qui ! – gridano tutti i professori a Matilde. Anche il pianista grida e le dice: – Se ti prendo ti strangolo ! – Aiuto ! – strilla Matilde e salta di qua e di là inciampando nella lunga gonna. Maria Vago, Matilde vuole cantare, Piemme Junior

Manipolare semplici testi in base ad un vincolo dato.

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Coordinamento editoriale Mafalda Brancaccio Progetto grafico Cristina Fabbricosi Impaginazione Esseci • Milano Illustrazioni Franca Trabacchi Stampa Grafiche Flaminia • Foligno (PG) I brani di cui non si cita la fonte sono di Maria Vago. Gli altri sono stati quasi tutti ridotti e/o adattati. L’editore è a disposizione degli aventi diritto per eventuali omissioni o inesattezze nella citazione delle fonti. È vietata la riproduzione dell’opera, con qualsiasi mezzo, non autorizzata.

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