a cura di
VIRGINIA GRANDINETTI LOREDANA PEPE
LETTURE RIFLESSIONE sulla LINGUA
Area linguistico-espressiva
Coordinamento redazionale: Manuela Ferrante Redazione: Letizia Costanza Coordinamento e progetto grafico: Sabrina Siviero , Torino Realizzazione copertina: Sabrina Siviero
, Torino
Illustrazione di copertina: Gianni Tacconella Impaginazione:
, Torino
Illustrazioni: Silvia Forzani, Gianni Tacconella Computer graphic 3D: Gianni Tacconella Ricerca iconografica: Cristina Maccario Referenze iconografiche: Archivio il capitello, Agenzia ICP, Agenzia Tips Collaborazione fotografica: Giancarlo Tovo Realizzazione lastre CTP: Litohelio, Torino Stampa: © SIGNUM SCUOLA, Torino
Proprietà letteraria riservata L’Editore, nell’ambito delle leggi internazionali sul copyright, è a disposizione degli aventi diritto non potuti rintracciare. 1ª edizione: febbraio 2008 Ristampa 5 4 3 2 1
2012 2011 2010 2009 2008
© SIGNUM SCUOLA, Torino via Sansovino, 243/22/R - 10151 Torino Telefono 011/4513611 Internet: www.signumscuola.it e-mail: info@signumscuola.it
Cinque copie di questo testo sono state depositate presso il Ministero della Pubblica Istruzione (Roma) e presso l’Assessorato della Pubblica Istruzione della Regione Sicilia (Palermo). Il presente testo è stato redatto secondo le norme e avvertenze tecniche adottate dal M.P.I. con D.M. n. 547/99 del 7/12/1999. I controlli di qualità ai quali è stata sottoposta questa prima edizione sono stati effettuati da: S.T.A.N.I.M.U.C. - Torino (certificato n. 208L089)
Per realizzare un libro non bastano competenza, passione e creatività, occorre un lungo lavoro fatto anche di numerosi controlli sui testi, sulle illustrazioni e sulla relazione che lega gli uni alle altre: per questo motivo è spesso impossibile pubblicare un libro del tutto privo di errori. Chiediamo quindi a insegnanti e alunni di segnalarceli, per aiutarci a migliorare la nostra produzione nell’interesse dei piccoli utenti. Questo progetto didattico segue le indicazioni del Progetto Polite per la formazione di una cultura delle pari opportunità e del rispetto delle differenze.
All’interno del volume riproduzioni di: Joan Mirò, Vasilij Kandinskij, Maurice Vlaminck, Otto Dix © SIAE 2008.
VIENI CON ME, DOVE LE PAROLE NON STANNO MAI DA SOLE! TUFFATI NEI RACCONTI, NUOTA TRA LE STORIE, GALLEGGIA LEGGERO SULLE LETTURE DIVERTENTI, INSIEME LEGGEREMO E IMPAREREMO FELICI E CONTENTI! 5 PAROLE PER SCRIVERE BENE 6 Dopo l’estate Una storia da ascoltare e da vedere
8 9 10 11 12 13 14
L’estate è finita Primo giorno di scuola Una gran sognatrice Dialogo tra foglie Dopo l’acquazzone C’era, c’era… CHE COSA HO IMPARATO?
verifica finale
15 PAROLE PER DESCRIVERE 16 Indovina, che cos’è? Una storia da ascoltare e da vedere
18 19 20 21 22 23 24
La trasformazione Viva il compleanno! Il quartiere di Maria Topino e l’aquilone Fuori e dentro il mare Il cuore dell’albero Rispettare l’ambiente: educazione ambientale
26 27 28 30 31 32 34
La cinciarella L’asinello Platero
per ASCOLTARE bene Un gatto per cuscino Vorrei un animale!
SCRIVO e DESCRIVO CHE COSA HO IMPARATO?
verifica finale
35 ALFABETO DELL’AUTUNNO 36 Pezzi d’autunno 38 Per Fare e Creare Topo di biblioteca 39 PAROLE PER RACCONTARE 40 Il mondo sopra il mare Una storia da ascoltare e da vedere
42 43 44 46 48 50 52
Una brutta botta Il ritratto Uno scherzo alla maestra
per PARLARE bene
Papà, raccontami Viva la bicicletta!
Rispettare la sicurezza: educazione stradale
54 SCRIVO e RACCONTO 56 CHE COSA HO IMPARATO? verifica finale
57 PAROLE PER PENSARE 58 Somiglianze e differenze Una storia da ascoltare e da vedere
60 62 63 64 65 66
Tutti i gusti… sono gusti! Amici… nemici Amici, grandi amici Una bella macedonia Un nuovo compagno Rispettare gli altri: educazione alla cittadinanza
68 CHE COSA HO IMPARATO? verifica finale
69 ALFABETO DELL’INVERNO 70 Pezzi d’inverno 72 Per Fare e Creare Il mini albero di Natale 73 PAROLE PER CAPIRE 74 L’album di famiglia Una storia da ascoltare e da vedere
76 78 79 80 82 84 85 86 88
Bello essere bambini! Giocare insieme Per fare e creare Quando sarò grande… Il computer del nonno Viaggio nel computer Una volta…
per LEGGERE bene
CHE COSA HO IMPARATO?
verifica finale
89 ALFABETO DI PRIMAVERA 90 Pezzi di primavera 92 Per Fare e Creare Un uovo di… palloncino PAROLE E IMMAGINI PER SOGNARE
93 94 I sogni di Ondino
98 100 101 102 104 105 106 107 108 110 111 112 113 114 115 116 118
Il garzone e la gattina I pirati grassi
SCRIVO e RACCONTO una fiaba
Sogno o fiaba? Il coccodrillo e la volpe Il leone e il topolino Il gallo e la volpe La giraffa vanitosa Il cane e il gatto Libri in filastrocca Un poeta disordinato Le mie emozioni Notte Farfalle Raggio di luna Poesia a colori
SCRIVO e INVENTO poesie
119 ALFABETO DELL’ESTATE 120 Pezzi d’estate 122 Per Fare e Creare Il paracadute PAROLE PER RIFLETTERE SULLA LINGUA
123 Riflessione sulla lingua
Una storia da ascoltare e da vedere
96 Trecce lunghe lunghe Alcuni testi, per esigenze didattiche, sono stati ridotti e adattati.
PAROLE PER SCRIVERE BENE
GLI
SC GN
CHE
GHI
RACCONTA CIÒ CHE VEDI.
QUESTI BAMBINI STANNO CERCANDO DI RAGGIUNGERE QUALCOSA: CHE COSA? SONO AGITATI PROPRIO COME I PESCIOLINI IN FONDO AL MARE: PERCHÉ?
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DOPO L’ESTATE
La vita nelle acque profonde intorno alle isole dell’Arcobaleno era trascorsa serenamente durante l’estate, ma in quella mattina di settembre c’era una certa agitazione. 6
In mezzo alle onde i pesciolini correvano di qua e di là e sembravano avere un gran daffare. – Sono in ritardo! – disse Ondino a mamma Amelia. Nel sentire quelle parole, Isa aggiunse: – Hai ragione, bisogna affrettarsi. Nonno Nino, svegliato da tutto quel trambusto, si avvicinò ai nipotini. – Si può sapere che cosa succede? Ascolta la storia e conoscerai il motivo di tanta agitazione.
Per Ascoltare Dopo aver ascoltato la storia osserva l’immagine e racconta ciò che vedi. UNA STORIA DA ASCOLTARE E DA VEDERE • Il testo si trova nella guida per l’insegnante.
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LE per scrivere bene PARO
L’ESTATE È FINITA Mentre sotto le onde tutti i pesciolini si preparano, sulla spiaggia Lisa è sdraiata sulla sabbia e guarda il mare. È un po’ triste perché le vacanze sono finite. I suoi occhi seguono due barche che ancora galleggiano sull’acqua, mentre le mani stringono un sacchetto nel quale ha racchiuso un piccolo tesoro: una conchiglia due chele di granchio marina
,
e una piccola stella
.
Sul viso di Lisa appare un bel sorriso: la bambina pensa che il mare sarà sempre lì ad aspettare il suo ritorno.
Per l’Ortografia Sottolinea nel testo tutte le parole con chi e che. Scrivine altre sul quaderno.
Per me il mare è ................................................. .......................................................................................... ......................................................................................................... .........................................................................................................
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PRIMO GIORNO DI SCUOLA
È il primo giorno di scuola. Lino quest’anno è in seconda, dove ha già ritrovato i suoi compagni dello scorso anno. La maestra li ha accolti con un gran sorriso e ha chiesto loro di raccontare come hanno trascorso le vacanze. – Io sono stato a vedere i laghi – dice Giulio. – Io ho portato tanti aghi di pino profumati – aggiunge Sara. – Li ho raccolti in montagna. – Io sono stata al mare – ricorda Lisa – e ho visto tante cose, anche delle belle alghe lucenti. – E tu che cosa hai fatto? – chiede la maestra a Marco, che se ne sta zitto zitto. – Oh – risponde il bambino, che è un gran ghiottone – io ho mangiato tanti ghiaccioli colorati!
Per l’Ortografia Sottolinea tutte le parole con ghi e ghe. Scrivine altre sul quaderno.
Per Raccontare E tu che cosa hai fatto durante le vacanze? Racconta a parole e con un disegno. 9
LE per scrivere bene PARO
UNA GRAN SOGNATRICE Irene è una bambina un po’ timida ed è una gran sognatrice. Ama fantasticare e spesso sogna anche ad occhi aperti splendide avventure. Ora, mentre dorme, sogna di essere una fatina del bosco. Il bosco è umido e ombroso ed è abitato da piccoli gnomi che vanno in cerca di pigne, per ornare il loro regno profumato di resina. Lei li aiuta, ma a un certo punto vede un ragno nero che frigna. – Perché piangi? – chiede Irene allo sconsolato ragno. – Perché prima anch’io ero uno gnomo, ma un brutto giorno un folletto maligno mi ha trasformato e ora i miei amici non mi riconoscono più. – Non preoccuparti – risponde la bimba. – Ci penso io! Ecco fatto: con la sua bacchetta magica Irene tocca il ragno, che ridiventa un piccolo gnomo felice. Irene, adesso, si sveglia e pensa che sognare è proprio bello.
Per l’Ortografia Sottolinea tutte le parole con gn. Scrivine altre sul quaderno. 10
E tu come sei? Racconta.
paro l
e per scrivere bene
DIALOGO TRA FOGLIE
Due foglie s’incontrano. I loro rami sono vicini, anche se appartengono a piante diverse. La prima, una foglia di tiglio, chiede: – Non hai freddo? Io sono già mutata di colore… Morirò… Come mai tu sei ancora tanto verde? – Sono una foglia di alloro: resto verde anche durante l’inverno. La foglia di tiglio si scuote per la sorpresa e cade a terra tra gli ultimi trifogli. Rosita Corbella Paciotti, Così imparo a leggere, De Agostini
Per l’Ortografia Sottolinea tutte le parole con gl. Scrivine altre.
Per Capire In quale stagione si svolge il dialogo tra le due foglie? Primavera Estate Autunno Inverno 11
LE per scrivere bene PARO
DOPO L’ACQUAZZONE
Sera d’estate. Dopo l’acquazzone, la campagna appare come sciacquata. Il cielo, liberato dai nuvoloni neri, sembra quasi dipinto ad acquerello con limpide tinte azzurro e rosa. Una squadra di rane chiacchierone gracida sui sassi che sporgono fuori dall’acqua dello stagno. Tutto è calmo, nell’aria c’è un frizzante odore di pulito. Gli occhi di una piccola ranocchia spuntano curiosi dall’acqua ferma.
Per l’Ortografia Mamma acqua dà vita a tante parole. Completa le frasi. Io dipingo con gli ............................................................................................................................................................................ Posa il piatto nell’ ............................................................................................................................................................................. Ho dei pesci nell’ .............................................................................................................................................................................. La strada è allagata, c’è stato un vero .................................................................................................................................. 12
paro l
e per scrivere bene
C’ERA, C’ERA… Nella stalla c’è la mucca e nell’orto c’è la zucca. C’era il re dentro il castello e nella grotta il pipistrello. Nello stagno c’è la rana c’è la volpe nella tana. C’eran sempre nelle fiabe orchi, streghe, fate e maghe. C’eravamo tutti noi c’eravate tutti voi. E l’apostrofo, lui c’era? C’era, c’era… quella sera!
Per l’Ortografia Completa le frasi scrivendo ciò che manca al posto dei puntini.
L’altro ieri .............................. stato un forte temporale. Tu .............................. alla festa di Sara? Venerdì .............................. qualcuno in casa? ..............................
molta luce in quell’aula della scuola.
Non .............................. niente da fare: volpacchiotti e leprotti non sanno stare fermi. 13
che cosa ho imparato? Ecco i titoli di alcune delle storie che hai letto. Rispondi alle domande e dopo indica nell’apposito spazio quanto ti sono piaciute disegnando uno dei simboli che trovi in fondo alla pagina.
Una gran sognatrice Perché Irene è definita «sognatrice»? Che cosa sogna una sera? Che cosa pensa quando si sveglia?
Primo giorno di scuola Chi è il protagonista della storia? Che classe frequenta? Di che cosa parla in classe con la maestra e i suoi compagni? Chi dà la risposta più buffa?
Dialogo tra foglie Perché il brano è intitolato così? Che cosa dice la foglia di tiglio? Che cosa risponde la foglia di alloro? Come finisce la storia?
Quale storia ti è piaciuta di più? Perché? Quale storia ti è piaciuta meno? Perché? 14
Moltissimo
Molto
Abbastanza
Poco
PAROLE PER DESCRIVERE INDOVINA! CHE COS’È?
È UNA COSA CHE VIAGGIA VELOCE, CHE VOLA SULLA CITTÀ…
È UNA COSA CON LE ALI D’ACCIAIO…
IO NON VEDO SOLO QUESTO. C’È IL VERDE DELLE COLLINE, LE STRADE TRA LE CASE…
E TU, CHE COSA VEDI? DESCRIVILO CON PAROLE TUE.
Gerardo Dottori, A 300 Km sulla Città
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INDOVINA, CHE COS’È?
Il mare era in tempesta. Le onde si sollevavano e facevano vibrare i vetri delle finestre. La mamma guardava i coralli che si muovevano spinti dalla forza dell’acqua. Le vie del mare erano deserte. Solo un pesce lanterna mise la testa fuori della porta, ma rientrò svelto in casa. – Che tempaccio! – disse la mamma. – Meglio non uscire. 16
– Ma in casa mi annoio! – si lamentò Ondino. – Anch’io mi annoio! – fece Isa tutta imbronciata. – Anch’io! – disse il nonno deciso. – Ma tu sei grande! – esclamò Isa. – E allora? Chi l’ha detto che i grandi non si annoiano? Se proprio lo volete sapere, i grandi si annoiano proprio come i bambini; e per non annoiarci più, propongo di fare un bel gioco. – Sì, dai nonno, che bello! – dissero insieme i pesciolini. Quale gioco vuole fare il nonno? Lo scoprirai ascoltando la storia.
Per Ascoltare Racconta seguendo le domande. • Quale gioco vorrebbe fare Isa? • Quale gioco propone invece Ondino? • E il nonno quale gioco propone? • Qual è il primo oggetto da indovinare?
• E il secondo oggetto, quello proposto da Ondino, che cos’è? • Che cosa offre la mamma a conclusione del gioco?
UNA STORIA DA ASCOLTARE E DA VEDERE • Il testo si trova nella guida per l’insegnante.
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LE per descrivere PARO
LA TRASFORMAZIONE Per Descrivere Descrivi l’orchestra di Pietro e prova anche tu a realizzare questi strumenti.
Il primo strumento è un bicchiere di ................................................... riempito di .............................................
....................................................................... ....................................................................... .......................................................................
....................................................................... ....................................................................... .......................................................................
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La mamma scese dalla soffitta con una scatola piena di oggetti: – Che ne facciamo di tutte queste cose vecchie? Si vedeva che aveva voglia di buttare tutto. – Vediamo di che cosa si tratta – disse il papà – magari c’è qualcosa che può ancora servire – e fece l’occhietto a Pietro. Misero un giornale sul tavolo prima di rovesciare il contenuto della scatola. Le cose che erano in fondo si trovavano adesso in cima al mucchio: c’erano chiodi e viti di varie dimensioni, un sacchetto che conteneva chicchi di mais, una scatolina di latta piena zeppa di bottoni, un cacciavite con la punta a stella. – Non c’è niente d’interessante – brontolò Pietro. Il papà intuì la delusione. – Non c’è niente d’interessante?! – esclamò esagerando. – Qui c’è una vera orchestra! Fu questione di un attimo. Il papà prese alcuni bicchieri di plastica: in uno versò chiodi e viti, in un altro mise i chicchi, in un altro ancora i bottoni. Chiuse i bicchieri con dei cartoncini fissati con nastro adesivo e, agitando quegli strumenti improvvisati, si mise a cantare a squarciagola: – Vamos a bailaaar! Pietro non comprese bene le parole del papà, ma era così buffo vederlo agitarsi in quel modo che scoppiò a ridere. Entrò la mamma: – Allora, avete buttato via quella roba vecchia? – Non era roba vecchia, mamma, era un’orchestra! Francesca Ferrante
par ole per descrivere
VIVA IL COMPLEANNO!
Per Scrivere
Ieri finalmente è arrivato il mio compleanno! Così adesso ho sette anni! È stato proprio un giorno magico, devi credermi! Infatti sabato, quando sono andata a dormire, avevo solo sei anni. E il mattino dopo… bum!… ne avevo già sette! La mia festa è stata bellissima e mi è piaciuta un sacco. Prima di tutto mi è piaciuta la torta con le candeline sopra. Poi mi è piaciuto il gelato alla fragola. E anche i palloncini! E il cappellino con scritto «Buon compleanno». E poi tutti i bigliettini di auguri! Ma più di tutto il resto mi sono piaciuti… i regali! Avevo ben cinque pacchi da aprire e… Vuoi sapere una buona notizia? In nessun pacco c’erano dei vestiti! Ho ricevuto soprattutto giocattoli e giochi da fare con i miei amici.
Quanti punti esclamativi in questo brano! Circondali tutti con il blu. Perché l’autore ne ha scritti tanti? Per far sentire la felicità di chi festeggia il compleanno Per dare degli ordini
Per Raccontare Racconta tutto quello che ricordi del tuo ultimo compleanno. Descrivi la tua torta e disegnala qui sotto.
Barbara Park, Giulia B. e la cerimonia per la promozione, Mondadori
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LE per descrivere PARO
IL QUARTIERE DI MARIA Per l’Ortografia Completa con c’è o con ci sono. Nel viale ................................................ le automobili. Nella casa ................................................ rumore. Alla fine della strada ....................... ......................... l’ospedale. Nel negozio ........................................... i giocattoli.
Oggi Maria esce con la mamma a fare la spesa. La sua abitazione si trova in un grande viale pieno di traffico. Lungo il viale crescono gli alberi in fila e svettano i palazzi: la famiglia di Maria occupa l’appartamento al 7° piano di un palazzo giallo. Dalla finestra della sua cameretta vede il passaggio delle automobili, degli autobus e delle motociclette; in alcuni momenti del giorno c’è anche tanto rumore, ma se chiude i vetri e guarda in alto i rumori diventano lontani e il cielo sembra tanto vicino! Nel quartiere ci sono alcuni grandi magazzini, una farmacia e negozi per comprare vestiti, libri e giocattoli. In una via stretta e corta ci sono due alberghi e una banca. In fondo alla strada principale c’è l’ospedale, con le ambulanze che arrivano e partono a sirene spiegate. Maria esce volentieri con la mamma, così può passeggiare per il quartiere e osservare tutto quello che la circonda. José María Parramón-Irene Bordoy, Ecco la mia via, Edison
Per Descrivere Quali sono gli elementi che Maria trova nel suo quartiere?
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elementi fissi
elementi mobili
il viale
le automobili
............................................................
............................................................
............................................................
............................................................
............................................................
............................................................
............................................................
............................................................
par ole per descrivere
TOPINO E L’AQUILONE Riordinando i suoi giochi, Topino ritrova l’aquilone e decide di farlo volare. Fuori c’è uno splendido cielo azzurro e un delizioso venticello ha spazzato le nuvole: – Evviva il vento e il cielo blu! Così il mio aquilone può volare libero e felice. Ecco che, all’improvviso, il filo gli sfugge di mano e l’aquilone s’innalza sempre più. – Ma dove vai? Perché scappi così? Ma l’aquilone non sente e non si gira neppure a guardare: vola e vola, sempre più piccolo, sempre più lontano. Eccolo. È sopra il bosco, guarda le chiome degli alberi mosse dal vento. Quanti verdi diversi: il verde smeraldo, il verde scuro, il verde tenero delle foglie nuove! L’aquilone vede gli arbusti che crescono sul terreno vicino ai funghi dai cappelli rossi. Scende per osservare meglio e… rimane impigliato in un ramo. – Che fortuna! – esclama Topino che non l’aveva perduto di vista. Sale svelto sull’albero e recupera il suo caro giocattolo, poi tutto felice lo riporta di corsa a casa. Topino e l’aquilone, AMZ Editrice
Per Capire Nel brano sottolinea la parte dove si parla del bosco e rispondi. Come sono le chiome degli alberi? ....................................................................................................................................
Quanti colori hanno? ................................................................................................................................................................... Che cosa cresce sul terreno? ................................................................................................................................................... Come sono i cappelli dei funghi? ......................................................................................................................................... 21
LE per descrivere PARO
FUORI E DENTRO IL MARE Lungo la spiaggia ho trovato scarpe di sabbia. Le ho infilate per camminare. Sono entrato nel mare. Ho levato le scarpe di sabbia e infilato pantofole d’acqua per camminare. Sono uscito dal mare. Ho levato pantofole di mare. Ho infilato scarpe di sabbia per andare lungo la spiaggia. Roberto Piumini
Per Descrivere Collega nel modo giusto. Come saranno le scarpe di sabbia? Calde
Lisce
Come saranno le pantofole di mare? Fresche Granulose
Asciutte
Bagnate
Morbide
Dure
Il poeta indossa davvero delle scarpe di sabbia e delle pantofole di mare? Qual è la sensazione del poeta quando mette i piedi prima nella sabbia e poi nell’acqua? Come si sta più comodi, con le scarpe o con le pantofole? 22
IL CUORE DELL’ALBERO Fra i tanti alberi di una collina ce n’era uno che non perdeva mai le foglie, neanche nei mesi freddi dell’inverno. Era un albero alto e robusto. Aveva il tronco ricoperto da una ruvida corteccia e le radici che affondavano in profondità, formando una solida rete: con quella rete si teneva ben aggrappato al terreno quando il vento soffiava impetuoso. Attaccati ai rami ricurvi c’erano ciuffetti di foglie, ogni foglia era a forma di ago e come un ago pungeva se la toccavi sulla punta. Il contadino si meravigliò che l’albero non perdesse le foglie e chiamò degli esperti; essi lo esaminarono a lungo ma nessuno seppe dare una spiegazione. Eppure la verità era semplice: l’albero conservava le foglie per riparare i passeri nelle fredde notti d’inverno, dimostrando di avere un cuore. Romano Battaglia, Il canto della natura, Larus
Per Descrivere Sottolinea nel brano la parte che riguarda la descrizione dell’albero e completa lo schema.
L’albero è alto e ....................................... Le foglie sono raccolte a ....................................... e hanno la forma .......................................
I rami sono
Le radici formano
Il tronco è
.......................................
.......................................
.......................................
nel ....................................... 23
nte e i b m a ’ l Rispettare Una notte nella foresta Nella foresta di Bosco Vecchio dove crescono gli abeti più antichi del mondo sono ormai centinaia di anni che nessuno taglia più una pianta. Qui vive un vecchio colonnello di nome Pròcolo. Non è tanto che si è trasferito a Bosco Vecchio e non conosce ancora la zona. Una fresca notte d’autunno Procolo decide di fare una passeggiata tra gli alberi più fitti. Camminando sente dei rumori che nel bosco ci sono sempre, ma che nessuno ascolta mai. Sente il fruscìo delle foglie secche cadute sul terreno. Sente lo scricchiolìo dei rami secchi, il tonfo delle pigne che caNel mondo, a differenza di quanto accade a Bosco Vecchio, ogni giorno vengono tagliati moltissimi alberi. Sai quali danni questo provoca? Quali conseguenze avrà per la Terra in un futuro non molto lontano? Leggi e fai le tue deduzioni.
Le grandi foreste del nostro pianeta contribuiscono a rendere più pura l’aria che respiriamo. 24
Aiutano la formazione delle nuvole che portano la pioggia.
Rispettare
l’ambiente
dono. Sente il batter d’ali di un grosso uccello notturno, lo scalpiccìo delle donnole che attraversano veloci la foresta. Sente il fruscìo della biscia che striscia sull’erba e il grido improvviso di una civetta. «Com’è vivo il bosco di notte!» pensa Pròcolo. Era abituato a vivere in città, dove i rumori non si spengono mai; credeva che in campagna di notte ci fosse il silenzio più completo. Decise di scoprire, attraverso i rumori, quali animali vegliano la notte. Si sedette su una grossa pietra e attese i segni della vita notturna della foresta. Dino Buzzati, Il segreto del Bosco Vecchio, Mondadori
La pioggia bagna i campi e rende ricchi di acqua fiumi e torrenti. L’acqua consente la crescita delle piante e degli animali e permette la vita e le attività dell’uomo.
Che cosa sarebbe la Terra senza gli alberi? Descrivi. ......................................................................................... ...................................................................................................... ......................................................................................................
25
LE per descrivere PARO
LA CINCIARELLA Per l’Ortografia Quante parole con le doppie in questo brano! Sottolineale tutte con la matita rossa.
È ottobre. I piccoli della cinciarella sono ormai grandi. Per tutta l’estate i loro genitori li hanno imbeccati fino a che il loro becco di pulcini, tenero e fragile, non è diventato forte e scuro. Adesso si divertono tra i rami degli alberi a dar la caccia agli insetti. Tra poche settimane il freddo sarà intenso e forse arriverà anche la neve. Per fortuna le cinciarelle non temono il freddo. Né temono la fame. Non ci sono più che pochi insetti? Non importa. Per loro vanno bene anche i semi più piccoli. Vanno bene persino le grosse ghiande della quercia. Nonostante il duro inverno, volano allegre le cinciarelle, animando il bosco e i parchi cittadini con i loro vivaci colori. Non appena marzo tornerà e gli alberi metteranno le prime foglie, le sentiremo nuovamente cantare. Alessandra D’Este, La cinciarella, Edizioni Arka
Per Capire Completa.
Prima
Dopo
I piccoli avevano il becco .............................................
Il becco è diventato .........................................................
Erano imbeccati dai .........................................................
Ora danno la caccia .........................................................
Era estate.
Adesso è .................................................................................
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par ole per descrivere
L’ASINELLO PLATERO Platero è piccolo, peloso e soffice; morbido come se fosse fatto di bambagia. Solo gli specchi dei suoi occhi sono duri, come il cristallo nero. Lo lascio libero e se ne va nel prato e accarezza delicatamente col suo musetto i fiori rosa, celesti, gialli. Lo chiamo dolcemente e lui viene da me con un trotterello allegro. Mangia quando gliene do. Gli piacciono i fichi violetti, con la loro gocciolina di miele cristallina. È tenero, pieno di grazia come un bimbo. Juan Ramón Jimenez, Platero e io, Passigli
Per Descrivere Com’è l’aspetto di Platero? Il corpo è ................................................. ........................................................................
Gli occhi sono
......................................
........................................................................
Come si comporta? Se ne va nel .................................. e ..... ........................................................................ ........................................................................
Se lo si chiama, lui ............................. Gli piacciono i ...................................... Come avrai capito Platero è un asinello, ma la sua descrizione potrebbe riferirsi anche a un altro animale. Leggi ancora la prima parte e pensa a un gattino o a un cagnolino. Che te ne pare? Prova a descrivere Platero gatto o cane.
Per Imparare Parole Nuove Questa è la bambagia, chiamata anche ovatta. È costituita dalle fibre più corte del cotone, quelle che non possono essere filate. 27
Per ASCOLTARE bene Saper ascoltare è importante. Chi ascolta con attenzione ricorda meglio. Ma non sempre è facile ascoltare. Osserva l’immagine: questi due bambini sembrano ascoltare ma… I gatti vivono nelle case a contatto con l’uomo, per questo si dicono domestici.
Di che cosa parla l’insegnante? .............................................................................................................................. A che cosa pensa il bambino? ................................................................................................................................ A che cosa pensa la bambina? ............................................................................................................................... Come ti comporti in classe quando ascolti la maestra che parla? Segna con una crocetta. Mi concentro sulle parole Interrompo spesso Cerco di capire e ricordare Sto tranquillo/a e in silenzio Mi agito sulla sedia Sto seduto/a composto/a Cerco d’immaginare quello che ascolto
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Ricorda: le orecchie possono essere aperte, ma se pensi ad altro è come se fossero chiuse. Ascoltare è un’attività della mente e non… delle orecchie!
Per ASCOLTARE bene Questi sono alcuni suggerimenti per effettuare un buon ascolto. CERCO DI CAPIRE E RICORDARE.
… felino… … artigli…
Il gatto è un felino, come il leone e la tigre. Le sue unghie si chiamano artigli. SE STO ATTENTO RIESCO A PREVEDERE QUELLO CHE DICE CHI PARLA.
L’ambiente in cui vive solitamente è la…
… casa!
Non si procura il cibo cacciando, infatti mangia…
Quando il gatto si trova in pericolo gonfia il pelo per far paura all’avversario!
…croccantini e cibo in scatola!
CERCO D’IMMAGINARE QUELLO CHE ASCOLTO.
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LE per descrivere PARO
UN GATTO PER CUSCINO Per Capire Come si chiama il gattino del racconto? Com’è il suo aspetto? Dove gli piace infilarsi? Dove dorme? Che cosa fa quando gli fanno le coccole?
Oscar è il mio gattino. La mamma l’ha chiamato come un premio che danno agli attori perché ha detto che fin da piccolo era uno spettacolo! È tutto grigio con dei magnifici occhi azzurri che spalanca di botto quando si spaventa. È curioso, s’infila nelle scatole, nei cassetti aperti, negli armadi e persino nella borsa di cuoio di papà, quella che usa per andare al lavoro. – Un giorno di questi me lo porto in ufficio! – scherza lui. Quando faccio i compiti dorme nella cesta dei giochi; se lo chiamo sottovoce muove le orecchie senza aprire però gli occhi. Per fargli le coccole lo gratto lentamente e appoggio la mia testa sulla sua pancia come se fosse un cuscino. Oscar allora fa le fusa e io immagino che dica tante cose: ron ron ron… come sto bene… ron ron… che bel calduccio… non muoverti… ron ron ron… grattami ancora… Federica Borchi, Un’estate in campagna, Editrice Piccoli
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par ole per descrivere
VORREI UN ANIMALE! Appartengo a quel gruppo di bambini che non ha un animale in casa. Nella mia classe si sprecano compagni con gatti, criceti, cani… Martina ha addirittura un furetto, che dorme su un cuscino di seta «cinese!», precisa sempre lei. E io nemmeno una zanzara! Non vi so dire quanto ho pregato, piagnucolato, borbottato per ottenerlo, ma niente! I miei genitori sono irremovibili, e per farmi capire che non è per cattiva volontà ma per necessità, mi spiegano ogni volta con pazienza le loro ragioni: «Non abbiamo la casa adatta…», «Gli animali hanno bisogno di spazio, ci vorrebbe almeno un giardino…», «Lavoriamo tutto il giorno, sai come si sentirebbe solo!». L’ultima delle ragioni, quella che non sopporto davvero perché mi sembra ingiusta, è: «Un animale non è un giocattolo, quando ce l’hai lo devi curare, sacrificando anche un po’ del tuo tempo». E io dico: «Allora mettetemi alla prova!». Glielo farei vedere io quanta cura e quanta attenzione saprei dedicare a un piccolo animale! Francesca Ferrante
Per Descrivere Descrivi un animale che hai in casa e se non ne hai scrivi come lo vorresti. Segui queste indicazioni.
Io ho .......................................................................................... Il suo nome è ....................................................................... Il suo aspetto è ................................................................... Quando siamo insieme .................................................
Io vorrei avere ...................................................................... Lo chiamerei ........................................................................ Vorrei che fosse .................................................................. Insieme a lui farei .............................................................. 31
SCRIVO e DESCRIVO Ecco una bella immagine. Descrivila servendoti dello schema.
Un paesaggio
Di quale luogo si tratta? ..................................................................................................
Che cosa c’è davanti? .................................................................................................. ..................................................................................................
Che cosa c’è in fondo?
...............................................
..................................................................................................
Che cosa c’è in alto? .................................................... Chi si nasconde in basso a destra? ...................... .................................................................................................. ..................................................................................................
Tito la talpa va a vivere da solo e si costruisce una casa tutta per sé. Com’è la casa di Tito? Leggi e disegna. Una tana
Tito si prepara una tana sotto la quercia. Prima scava una galleria stretta verso il basso, poi la allarga e costruisce una bella stanza spaziosa. Tira due corde parallele da destra a sinistra, poi sopra ci annoda una coperta e ottiene una bella amaca; poi inchioda un disco rosso sopra un vecchio cappello a cilindro e lo sistema al centro della stanza. Ecco fatto il tavolo. Davanti al tavolo mette una scatola gialla, che diventa una sedia. Daniela Kulot-Frisch, Vado a vivere da solo, Bompiani
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SCRIVO e DESCRIVO Un cane
Fido ha trovato un bell’osso e se lo gusta deliziato. Descrivilo. Chi è? ...................................................................................
Come si chiama? .......................................................... Com’è? Descrivi il suo aspetto. .................................................................................................. .................................................................................................. ..................................................................................................
Che cosa fa? Descrivi il suo comportamento. .................................................................................................. ..................................................................................................
Serve un aiuto? Ecco tante parole per chiamare per nome le parti del corpo di un cane. Muso, baffi, denti, orecchie, capo, zampe di dietro, zampe davanti, coda.
Queste invece sono parole che dicono quello che può fare un cane. Abbaiare, ringhiare, mostrare i denti, agitare la coda, abbassare le orecchie, stirarsi, sbadigliare, tenere la coda tra le zampe…
Una bambina
Com’è questa bambina? Che cosa fa? Osserva l’immagine e descrivila. La bambina è ..................................................................
In testa ha ......................................................................... Dal berretto escono i ................................................. di colore ............................................................................. Indossa ................................................................................ Ai piedi porta un paio di .......................................... Alle mani ha i .................................................................. La bambina sta costruendo ................................... ..................................................................................................
proprio davanti ..............................................................
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che cosa ho imparato? Ecco i titoli di alcune storie che hai letto nelle pagine precedenti. Rispondi alle domande e poi indica nell’apposito spazio quanto ti sono piaciute disegnando uno dei simboli che trovi in fondo alla pagina. Se non ricordi bene torna indietro.
Il cuore dell’albero Di chi si parla nel racconto? Perché gli esperti esaminano l’albero? Perché l’albero conserva le foglie?
Viva il compleanno Quanti anni ha compiuto la bambina che ha festeggiato il compleanno? Che cosa le è piaciuto più di tutto? Che cosa è stata contenta di non aver ricevuto alla sua festa?
La trasformazione Che cosa c’era nella scatola che la mamma ha trovato in soffitta? Che cosa fa il papà con i chiodi, con i semi e i bottoni? Che cosa diventano le cose vecchie?
Quale storia ti è piaciuta di più? Perché? Quale storia ti è piaciuta meno? Perché? 34
Moltissimo
Molto
Abbastanza
Poco
ALFABETO DELL’AUTUNNO Autunno. Brune Castagne Dall’albero cadono E si adagiano sul tappeto di Foglie Gialle che Hanno Incamerato la Luminosità Meravigliosa del sole. Non ci sono più Ombrelloni, ma Parecchie nuvole vagano Quando Rabbrividisce il Sole. Tu guardi un uccello che Vola via Zigzagando nel cielo. Virginia Grandinetti
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PEZZI D’AUTUNNO L’ultima fogliolina L’ultima fogliolina di un albero rabbrividisce nel vento freddo d’autunno.
Il mio giardino Il mio giardino in autunno assomiglia a una tavolozza di tanti colori mischiati e ogni persona ne rimane stupita. La natura nelle poesie di adulti e bambini, Editrice Piccoli
I colori dell’autunno L’autunno è un quadro immenso, il più bello, il più poetico, il più variopinto. I colori dell’estate sono scomparsi per lasciare il posto a tinte calde: prevalgono i gialli, i rossi e i marroni… L’aria è fresca, le giornate si accorciano. L’aspetto del cielo è mutevole; nuvole grigie e gonfie di pioggia si addensano e si sciolgono… È bello andare per i boschi a raccogliere castagne, noci, nocciole e funghi. Alice Sturiale, Il libro di Alice, Rizzoli
E tu che cosa diresti dell’autunno? Fai prima un bel disegno e poi descrivilo. 36
Maurice de Vlaminck, Rive della Senna a Carrière-sur-Seine
Osserva e racconta. È autunno, la stagione dai caldi colori. È arrivato con la sua tavolozza e ha dipinto le foglie, gli alberi, la terra … (Continua tu sul quaderno). 37
Per Fare e Creare TOPO DI BIBLIOTECA Quando le giornate si fanno più corte e una pioggia noiosa batte sui vetri della finestra è bello starsene in casa in compagnia di un libro: questo «topo di biblioteca» ti sarà davvero utile come segnalibro.
Materiale: un cartoncino grigio grande come metà di questa pagina, 3 fili di lana abbastanza lunghi, pennarelli e colla.
Segui le istruzioni 1 Disegna sul cartoncino il corpo del topolino e le orecchie. 2 Ritaglia i vari pezzi. 3 Disegna occhi, nasetto e baffi su entrambi i lati. 4 Fai un forellino dove sta la coda.
5 Piega i fili di lana a metà. 6 Infila la parte piegata nel forellino e otterrai un occhiello. 7 Passa l’altro capo dei fili nell’occhiello e tira.
8 Intreccia i fili e ferma la treccia con un nodo. 9 Incolla le orecchie. Il topo è pronto!
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PAROLE PER RACCONTARE GUARDA, ISA, QUESTO È IL MONDO SOPRA IL MARE!
QUESTE SONO LE CASE DEGLI UOMINI. SEMBRANO TANTE SCATOLE MESSE UNA ACCANTO ALL’ALTRA.
CI SONO ANCHE DEI PANNI STESI AD ASCIUGARE… A ME PIACE LA CASA CON LE FINESTRE AZZURRE.
FORSE IN QUELLA CASA ABITA UN BAMBINO, OPPURE UNA BAMBINA, O DUE FRATELLI COME NOI.
PROVA ANCHE TU A IMMAGINARE. IN QUALE CASA VORRESTI ABITARE? TI PIACEREBBE CAMMINARE SOPRA I TETTI DI QUESTE CASE? RACCONTA. Egon Schiele, Curva di case a Krumau
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IL MONDO SOPRA IL MARE Da alcuni giorni Isa e Ondino parlottavano fitto fitto tra loro. – Che cosa state complottando voi due? – diceva la mamma. I pesciolini sorridevano senza parlare: avevano un segreto che custodivano gelosamente. Nessuno lo doveva scoprire, altrimenti il progetto che avevano in mente non si sarebbe realizzato!
Qual era il segreto che Isa e Ondino non volevano rivelare a nessuno? Ăˆ presto detto: volevano allontanarsi da casa per andare a vedere il mondo sopra il mare! 40
– Il mondo sopra il mare è pieno di pericoli, non è adatto a due pesciolini inesperti! – diceva il papà quando na parlavano. Ma le storie raccontate dal nonno stuzzicavano la fantasia dei due fratellini. Il nonno parlava delle terre dove vivevano gli uomini, raccontava di animali che si spostavano nell’aria muovendo le pinne e di conchiglie che viaggiavano sulle ruote. – Tanto diamo solo un’occhiatina! – diceva Isa convinta – e quando torneremo a casa avremo tante cose da raccontare. Che cosa accadrà a Isa e a Ondino? Ascolta la storia e lo saprai.
Per Ascoltare Nel mondo sopra il mare i pesciolini vedono tante cose che non conoscono. • Chi sono gli animali che si muovono nell’aria con le pinne? • Che cosa sono le scatole dove vivono gli uomini? • E le conchiglie con le ruote? • Che cos’è il pesce che sembra uno squalo e ruggisce come un leone di mare?
UNA STORIA DA ASCOLTARE E DA VEDERE • Il testo si trova nella guida per l’insegnante.
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LE per raccontare PARO
UNA BRUTTA BOTTA Per Capire L’inizio della storia Dove si trovano le tre amiche? Che gioco decidono di fare? Lo svolgimento Perché le due bambine si scontrano? Che cosa accade alla protagonista del racconto? La conclusione Come si comporta la maestra? Il papà che cosa fa e che effetto ha?
Io, Sofia e Federica siamo molto amiche. Qualche giorno fa la maestra dettò qualche esercizio di matematica dicendo: – Chi finisce può uscire in cortile. Noi tre finimmo per prime. Decidemmo di fare una gara di corsa. Sofia a destra e io a sinistra, vinceva chi per prima fosse arrivata all’angolo di partenza. Federica era l’arbitro e ci diede il via. Noi partimmo come frecce. Ma, arrivata a metà, mi fermai pensando di tornare indietro. Certo era un imbroglio, lo sapevo… Quello che non sapevo era che Sofia aveva avuto la stessa idea! Quando arrivammo all’angolo di partenza fu un patatrac! Ci scontrammo e io andai a sbattere con la testa contro lo spigolo del muro. Tutti mi vennero intorno, anche la maestra impallidì guardandomi. Chiamò l’ambulanza e, dopo pochi minuti, arrivò anche papà. Lui mi prese la mano, così io mi sentii tranquilla: ora c’era lui, e io ero sicura che sarebbe andato tutto bene. Comunque pensavo che i grandi, quando ci fanno tante noiose raccomandazioni, non hanno poi tutti i torti. D’ora in poi sarei stata più prudente. Wolfram Hänel, Chiara l’ha scampata bella, Nord-Sud Edizioni
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par ole per raccontare
IL RITRATTO Per Capire L’altro giorno ho trovato una scatola di colori che la mamma e il papà mi avevano regalato a Natale. Scrivi sotto i disegni le diverse Era così bella che non avevo mai avuto il coraggio parti del racconto: inizio, svolgimento, conclusione. di usarla, perciò l’avevo messa dentro un cassetto e me l’ero dimenticata. Il giorno dopo sarebbe stato il compleanno del papà, così ho pensato di regalargli il suo ritratto, fatto proprio con i colori della scatola. Volevo disegnarlo con la cravatta celeste che gli piace tanto, così mi sono buttata sul foglio e ho cominciato a fare il tondo del viso, i capelli, le orec- ........................................................................................................ chie… Passavo dal tavolo al pavimento e avevo persino male al braccio e alla mano. Ho lavorato non so per quante ore, alla fine ero stanchissima e tutta sporca di colori, ma anche allegrissima. Ieri, finalmente, abbiamo festeggiato il compleanno del papà. Abbiamo mangiato un sacco di delizie e poi è arrivato il momento dei regali. Io non avevo il ........................................................................................................ coraggio di dargli il disegno perché improvvisamente mi era venuto il dubbio di aver fatto una schifezza. Poi gliel’ho consegnato ed è stato un successo: il papà mi ha presa in braccio e tutti mi hanno fatto i complimenti! Giuliana Maldini, La scatola di colori, Edizioni EL ........................................................................................................
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LE per raccontare PARO
UNO SCHERZO ALLA MAESTRA
Per Raccontare
Vuoi sapere quanti siamo nella mia classe? VentiNella classe di Leopoldina gli tré: dieci femmine e tredici maschi. Abbiamo due alunni sono molto vivaci. Com’è maestre. La maestra Clarissa è bella e buona, il tuo gruppo-classe? Disegnalo mentre la maestra Ermentruda è brutta e severise scrivi una breve frase che fac- sima. Guai se chiacchieri con il tuo vicino o se fai cia capire le sue caratteristiche. le orecchie sui fogli, se mastichi gomma americana o se pasticci sul libro. Io, che mi chiamo Leopoldina, sono quasi sempre in castigo, ma ieri abbiamo fatto chiasso in tanti e così, per punizione, domani non andremo a visitare la Centrale del Latte: resteremo nella classe dei bambini di prima. Paolo non ha detto niente ma io ho capito che stava pensando a come vendicarsi. Stamattina è arrivato in classe con aria misteriosa, portando una scatola avvolta in carta da regalo, con un bel fiocco in cima, e ha messo il pacco sulla cattedra. Non appena la maestra Ermentruda è entrata ha esclamato: – Oh, che bello, un regalo per me? Siete stati gentili, bambini. Tutti guardavamo curiosi. 44
par ole per raccontare
La maestra ha aperto la scatola ed è saltato fuori… un rospo! Lei non ha neanche fatto in tempo a dire una sola parola che il rospo… l’ha baciata. La maestra Ermentruda era rossa dalla rabbia ma… Sapete che cosa è successo? Incredibile! Seduto sul bordo della cattedra c’era un bellissimo Principe Azzurro che guardava la maestra. – Questa incantevole fanciulla mi ha liberato da un incantesimo. D’ora in poi vivremo insieme felici e contenti. E così se ne sono andati. Paolo era sconvolto: voleva fare uno scherzo alla maestra, non premiarla nel più fantastico dei modi. Comunque adesso è arrivata una nuova maestra, sembra dolce e buona: come farò a far arrabbiare una maestra così? Bianca Pitzorno, Incantesimi e starnuti, Mondadori
Per Capire Rispondi alle domande colorando il riquadro esatto. Quando avviene la storia? In un tempo lontano. Nel 1960. Ai nostri tempi.
Dove si svolge la vicenda? Nel mare. In cucina. In classe. Chi sono i personaggi principali? Paolo e un rospo. Leopoldina e una zucca.
Aureliano e un topo.
Che cosa accade? Un rospo si trasforma in cavallo e conduce via la maestra.
Paolo porta in classe un bel mazzo di fiori per la maestra.
Il rospo si trasforma in principe e se ne va con la maestra. 45
Per PARLARE bene Nell’angolo della conversazione i bambini e la maestra della 2ª B parlano tra loro. Ascoltiamo che cosa dicono. Mi piace giocare all’aperto. Non mi piace alzarmi presto alla mattina.
Oggi parleremo di quello che vi piace e di quello che non vi piace. Ricordate, ognuno deve raccontare di sé!
Non mi piace la confusione. Durante la ricreazione preferisco ritagliare e incollare.
Come ti comporti? Secondo te, come ci si deve comportare durante una conversazione? Segna una crocetta dove lo ritieni opportuno. Bisogna: aspettare il proprio turno per parlare parlare contemporaneamente agli altri dire le prime cose che vengono in mente, senza pensarci tanto dire le cose che riguardano l’argomento della conversazione stare zitti e ascoltare che cosa dicono gli altri battere le mani 46
Mi piace quando la mamma mi sorride, non mi piace quando mi sgrida…
Fai conversazione anche tu! Prendete spunto dall’argomento di questa conversazione. Provate a dire quali sono le cose che vi piacciono e quelle che invece non vi piacciono. Cercate anche di spiegare il perché delle vostre scelte. Per esempio: «Non mi piace il buio perché ho paura, infatti penso che nel buio…».
Per PARLARE bene Mi piace quando parliamo tutti insieme, nell’angolo della conversazione.
Mi piace la matita fluorescente del mio amico Lorenzo.Vorrei che me la prestasse… Non mi piace il buio!
Perché conversare? Ti sei mai chiesto/a a che cosa serve fare conversazione? Segna con una crocetta o scrivi il motivo che ritieni più opportuno. Conoscersi meglio Scambiarsi idee Dire quello che si pensa .........................................................
Mi piace avere tanti amici, non mi piace stare da solo.
Scegli gli argomenti Ecco alcuni argomenti che possono essere utilizzati per fare conversazione. • Quali sono i giochi più divertenti? • Quali sono le cose che fanno paura? • Quando sei tanto felice? Quando sei triste? • Quale animale vorresti essere?
Durante una conversazione ti è mai accaduto che… Non avessi niente da dire ma ascoltando gli altri ti siano venuti pensieri e idee? Sì No
Dopo aver parlato con gli altri di un argomento, tu ti sia accorto/a che hai dato il tuo contributo e che quello che hai detto è servito a spiegare meglio le cose? Sì No
Tu sia sempre stato zitto/a perché non hai avuto il coraggio di parlare? Sì No
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LE per raccontare PARO
PAPÀ, RACCONTAMI Era sera e prima di andare a letto il bambino chiese al padre di raccontargli una storia. Il padre rimase perplesso: non gliene veniva in mente nessuna. Rifletté un istante e disse: – Cerchiamo di raccontarne una insieme. – Sì, ma da dove cominciamo? – Che cosa ti piacerebbe? – Beh – disse il bambino – mi piacerebbe una storia di animali. Di cani. Sono gli animali che preferisco. – E va bene. C’era una volta un cane… – Un cane come quello che viene sempre da noi quando siamo in campagna. Sai, quello che dalla strada si affaccia alla finestra per scroccare qualche avanzo… – Un cane randagio, allora? – Sì – rispose il bambino – molto grosso, con il pelo color marrone e bianco, non troppo lungo. E un bel muso largo, con una chiazza bianca tra gli occhi. – E va bene. Dal momento che era molto grosso aveva molta fame, no? – propose allora il padre. 48
par ole per raccontare
– Sì, aveva fame, ma non aveva nessuno che pensasse a lui. Solo un altro cane, un cane ben nutrito, con una casa e un padrone che non gli faceva mancare niente. Si chiamava Briciola. – Sì, Briciola dava un poco del suo cibo a… – Bernardo? Ti piace come nome? – Sì! Dunque: Bernardo andava ogni giorno da Briciola per sfamarsi… – Certo – disse il bambino – ma un brutto giorno il padrone di Briciola aveva sorpreso Bernardo in giardino e lo aveva cacciato via. Ma ora, papà, come facciamo a far stare insieme Briciola e Bernardo? – Mi viene un’idea. Ora ti racconto. Un giorno, mentre i padroni di Briciola erano fuori casa, arrivarono i ladri. Briciola stava in giardino con Bernardo quando…
Per Capire Chi sono i protagonisti della storia inventata dal papà e dal bambino? Due cani Due ladri Come si chiamava il cane randagio? Qual era il nome del cane ben nutrito?
Per Raccontare Che cosa avrà fatto Bernardo alla vista dei ladri? Alla fine i due amici riusciranno a stare insieme per sempre? Continua tu la storia insieme ai tuoi compagni, trovando uno o più finali con un lavoro di gruppo.
Luigi Brioschi, Briciola e Bernardo, Giunti Lisciani
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LE per raccontare PARO
VIVA LA BICICLETTA! Per Imparare Parole Nuove
Un giorno il cartello della pista ciclabile cominciò a parlare. Il primo ad accorgersene fu Pietro anLa zecca è lo stabilimento dove dando a scuola: si fabbricano le monete di uno – Il tuo zaino è troppo pesante e hai le scarpe stato. Una moneta «nuova di strette! zecca» è quella appena fabbricata e ancora lucidissima. Per Pietro si stupì: era un segnale stradale, ma sapeva questo si dice «nuovo di zecca» parlare e per di più diceva cose vere! di un oggetto nuovo fiammante A scuola avvertì i compagni dell’accaduto e al momento dell’uscita si radunarono tutti sotto il o non ancora usato. cartello. Era tondo, blu, con l’immagine di una bicicletta proprio al centro, ed era nuovo di zecca! Il segnale era arrabbiato perché la pista ciclabile era stata costruita già da un mese ma nessuno la percorreva.
Per Raccontare Hai una bicicletta oppure vorresti averne una? In quali occasioni la utilizzi o la utilizzeresti? Per andare a scuola Nel tempo libero ................................................................................................
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Nel luogo dove vivi esistono piste ciclabili? Secondo te, perché le piste sono utili? ...................................................................................................... ...................................................................................................... ......................................................................................................
par ole per raccontare
– A che cosa serve una pista ciclabile? – disse qualcuno. – Tanto in bicicletta posso andare anche per la strada, sul marciapiede o ai giardini. – Ma non è la stessa cosa! – disse il cartello. – Sulla pista puoi correre libero, senza il pericolo di essere investito. – Mi piacerebbe venire sulla pista con i miei genitori – fece una bambina. – Questa è un’ottima idea! – esclamò il segnale stradale. Così da quel giorno sulla nuova pista ciclabile cominciarono a viaggiare i ragazzi in sella alle loro biciclette. La domenica pomeriggio si univano anche i grandi e molti di loro decisero di lasciare l’auto in garage e di percorrere la pista anche durante la settimana per recarsi al lavoro. Così l’aria diventò più pulita e la città meno rumorosa. Francesca Ferrante
Per Descrivere Descrivi una bicicletta utilizzando i nomi corretti delle parti che la compongono. Arricchisci la descrizione con aggettivi: «La bicicletta ha un telaio robusto di un bel colore rosso. Il sellino è nero e morbido…».
campanello freno
manubrio
luce anteriore
sellino
luce posteriore
portapacchi
catena ruota posteriore
cestino
telaio
pedale raggi
ruota anteriore
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rezza u c i s a l Rispettare In bicicletta Osserva bene l’immagine e scopri tutto quello che non va. Poi leggi il testo e controlla se sei un/una bravo/a ciclista.
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Rispettare la
sicurezza
• Non indossare sciarpe lunghe o abiti larghi: potrebbero impigliarsi nei raggi. • Non usare una bicicletta troppo piccola, troppo grande o troppo vecchia. • Non usare bici senza fanali, campanello e parafanghi. • Tieni sempre la destra e segnala i tuoi cambi di direzione sporgendo il braccio in fuori. • Non andare in bicicletta con le cuffie del walkman sulle orecchie: non sentiresti i rumori della strada. • Se sei in compagnia di un amico non pedalargli accanto. Mantenetevi l’uno dietro l’altro a una certa distanza. • Se sei solo/a e hai qualche problema, entra in un negozio e chiedi aiuto. • Porta sempre con te un biglietto con il tuo nome, il tuo indirizzo e i numeri telefonici dei tuoi genitori. Sylvie Girardet, La prudenza a piccoli passi, Mottajunior
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SCRIVO e RACCONTO Racconta quello che vedi nelle immagini, poi scrivilo sotto in breve. Una storia Come inizia? Che cosa succede?
Un bambino trova un cucciolo affamato e in-
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freddolito ..................................................................
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E poi ancora?
Come si conclude?
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Una breve scritta che spiega un’immagine si chiama didascalia.
Per collegare bene le parti fra loro devi usare la punteggiatura. Usa la , per segnare una pausa breve nelle didascalie; usa il . tra una didascalia e l’altra.
Scrivi sul quaderno tutte le didascalie raggruppandole in un unico testo.
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SCRIVO e RACCONTO Un fatto personale
Oppure vorresti parlare di un fatto poco piacevole? Un guaio che hai combinato, una punizione, la paura provata quando sei rimasto/a solo?
Hai un episodio significativo da raccontare? Per esempio una festa di compleanno, una giornata al mare con un amico, una corsa in bicicletta… Inizio Quando è successo il fatto? Dove ti trovavi? Chi era con te? Com’è cominciato?
Prova a utilizzare questo schema.
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Sviluppo della storia Che cosa è accaduto? Che cosa hai fatto? Che cosa hanno fatto gli altri?
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Conclusione Come è andata a finire? Che cosa hai pensato?
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che cosa ho imparato? Questi sono i titoli di alcune storie che hai letto. Rispondi alle domande e dopo disegna nello spazio vuoto uno dei simboli che trovi in fondo alla pagina, per indicare quanto ciascuna ti è piaciuta. Se non ricordi le storie, torna indietro per controllare.
Uno scherzo alla maestra In classe ci sono due maestre. Quale delle due è la più severa? Clarissa Ermentruda Che cosa contiene la scatola che è stata regalata alla maestra? Un rospo Un criceto Che cosa ha fatto il rospo? È fuggito Ha baciato la maestra
Una brutta botta Dove giocano le tre amiche? Nel cortile della scuola Nel cortile di casa Che gioco fanno? Nascondino Una gara di corsa Dove si ferisce la bambina? Alla testa Alla spalla
Viva la bicicletta! In questa storia qual è l’oggetto che parla? Uno zaino Il cartello della pista ciclabile Nessuno percorre la pista. Che reazione ha il cartello? È arrabbiato È divertito Che cosa fanno allora i bambini? Viaggiano sulla pista Fanno i compiti
Quale storia ti è piaciuta di più? Perché? Quale storia ti è piaciuta meno? Perché? 56
Moltissimo
Molto
Abbastanza
Poco
PAROLE PER PENSARE ONDINO, CHE COSA VEDI ATTRAVERSO L’OBLÒ?
SÌ, È VERO, E COLORATI CON COMBINAZIONI DIVERSE: CELESTE SU ROSSO SU GIALLO, ROSSO SU CELESTE SU GIALLO…
VEDO CERCHI APPOGGIATI SU CERCHI APPOGGIATI SU QUADRATI.
PERÒ I GIALLI NON SEMBRANO TUTTI LO STESSO GIALLO, E ANCHE I ROSSI SEMBRANO DIVERSI TRA LORO…
CHE COSA NE PENSI? I GIALLI, I ROSSI E I CELESTI SONO DIVERSI TRA LORO O SONO UGUALI? E SE SONO UGUALI, CHE COS’È ALLORA CHE LI FA SEMBRARE DIVERSI? OSSERVA IL COLORE CHE LI CIRCONDA. Terry Frost, Tamburelli nel frutteto
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SOMIGLIANZE E DIFFERENZE
Nella classe di Ondino c’erano compagni che provenivano dai sette mari del mondo. Ognuno aveva un aspetto diverso e abitudini differenti. 58
Ogni mattina la maestra chiamava i pesciolini uno alla volta per vedere chi fosse assente: – Cucù Cavalluccio… – Presente! – Peter Palla… – Presente! Via via tutti gli alunni venivano chiamati… Per conoscere meglio i compagni di Ondino ascolta la storia con attenzione.
Per Ascoltare Ricordi le caratteristiche dei compagni di Ondino? Prova a descrivere con parole tue Walter Sogliola e Peter Palla. Qual è il messaggio che puoi trovare nel racconto? Si può essere diversi ma nello stesso tempo avere molte somiglianze Si può essere diversi: più magrolini o più cicciottelli, il peso non conta UNA STORIA DA ASCOLTARE E DA VEDERE • Il testo si trova nella guida per l’insegnante.
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LE per pensare PARO
TUTTI I GUSTI…
Per Capire L’anatra è molto stupita per le abitudini del gufo. Non sa che molti altri animali si comportano come lui. Conosci il nome di qualche animale che dorme di giorno e di notte invece sta sveglio? Scrivilo. .......................................................................
Un’anatra nuotava nell’acqua di uno stagno. Quando l’anatra uscì, si scrollò l’acqua dalle penne e guardò a lungo in alto, verso una betulla che stava sul prato. Quando ebbe guardato a sufficienza gridò: – Ehi tu, là in alto! – Hm – borbottò appena appena una voce dall’alto della betulla. – Sei proprio un gufo? – chiese l’anatra. – Hm. – Dai, scendi giù! – disse l’anatra, che voleva chiacchierare. – Hm – brontolò il gufo, e sbadigliò. Poi venne giù. – Perché dici sempre «hm»? Non sei capace di dire altro? – Certo che sono capace – rispose il gufo – ma non ne ho voglia perché stavo dormendo. – Santo cielo! – disse l’anatra. – Ma come puoi dormire in pieno giorno? Non si può proprio. – Come sarebbe a dire? – ribatté il gufo. – Io dormo sempre di giorno. – Che cosa buffa – disse l’anatra. – È di notte che si dorme. Hanna Johansen, Il gufo e l’anatra, Bompiani
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parole per pensare
… SONO GUSTI! Su di un prato un’anatra e un gufo, che già conoscete, stavano litigando da un po’. – Io la notte tengo gli occhi bene aperti e aspetto che passi qualcosa da mangiare – dichiarò il gufo. – Sei matto! – disse l’anatra. – Il cibo non ti passa mica davanti. Bisogna nuotare e tuffarsi e continuare a cercare finché non si trova qualcosa. – Mi sembra un modo ridicolo di mangiare – mormorò il gufo e l’anatra si arrabbiò. – Non è ridicolo, è normale – disse furiosa. E andarono avanti così per un bel pezzo. – Ehi, anatra – disse infine il gufo – perché stiamo litigando? Tu riesci a ricordare come abbiamo cominciato? – Certo – rispose l’anatra – perché tu fai tutto in modo sbagliato, per questo stiamo litigando. – Non faccio tutto in modo sbagliato, faccio in modo diverso, e si può fare anche in questo modo. Faccio come fanno i gufi. – E io faccio come fanno le anatre. Hai ragione, non c’è bisogno di litigare per questo.
Rispondi. – Conosci qualcuno che ha gusti e abitudini diversi dai tuoi? Chi è? .................. ......................................................................
– Che cosa fa di diverso? ............ ......................................................................
– Pensi che faccia qualcosa di sbagliato? Perché? ........................... ......................................................................
Per Riflettere Sulla Lingua È maschile (M) o femminile (F)? Scrivilo nel quadratino. anatra betulla gufo
cielo
stagno
prato
acqua
cibo
Hanna Johansen, Il gufo e l’anatra, Bompiani
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LE per pensare PARO
AMICI… NEMICI Per Raccontare Scrivi il numero per mettere in ordine le vignette.
inizio
vicenda
vicenda
vicenda
Tanto tempo fa cane e gatto erano grandi amici e stavano insieme così volentieri che un giorno decisero di fare una passeggiata. Il cane mise ai piedi le sue scarpe di pelle di capra, ma erano così morbide e delicate che dopo qualche passo si ruppero. – Dalle a me: sono un bravo calzolaio e so sicuramente come aggiustarle – disse il gatto. Il cane se le tolse e gliele diede. Mentre l’amico non guardava, il gatto si mangiò le scarpe in quattro bocconi e, quando il cane le rivolle indietro, rispose soffiando e inarcando la schiena: – Sto giusto preparando dello spago per cucirle! Ma il cane capì che se le era pappate e andò via offeso e furibondo, rompendo per sempre l’amicizia. Da allora, ogni volta che incontra il gatto gli abbaia contro chiedendo: – Dove sono le mie scarpe? E il gatto soffia e inarca la schiena. Francesca Lazzarato, Fiabe da un minuto, Mondadori
Per Capire
fine
Come si è comportato il gatto nei confronti del cane? Onestamente In modo disonesto Perché? Lo ha imbrogliato Ha parlato male di lui 62
parole per pensare
AMICI, GRANDI AMICI Sara e Matteo sono grandi amici. Si conoscono da quando andavano al nido, hanno frequentato insieme la scuola dell’infanzia e ora sono nella stessa classe della scuola primaria. Sara è alta e robusta, Matteo magro e scattante. Sono affezionati l’uno all’altra, si prestano le cose, a volte si scambiano la merenda, si tengono il posto nell’aula di musica o nel laboratorio d’informatica. Non sono compagni di banco, ma si divertono insieme durante la ricreazione oppure dopo la scuola: si rincorrono nel piazzale o giocano a nascondino mentre i genitori parlano. Matteo dice che Sara, per essere una femmina, è davvero veloce. Nel pomeriggio vanno in piscina. Sara è «acciuga», Matteo è ancora «seppia», ma spera di passare presto di categoria. A volte Sara si vanta di essere più avanti, Matteo allora si arrabbia e dice che lei invece che acciuga è una balena!
Quali sono le cose che fanno capire che Sara e Matteo sono molto amici? Come ti comporti nei confronti del tuo più caro amico o della tua migliore amica? Quali attenzioni hai nei suoi confronti? E quali sono invece le attenzioni che ricevi? Prova a scrivere un testo su questo argomento.
Marta Fedi, Un anno di scuola, Editrice Piccoli
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LE per pensare PARO
UNA BELLA MACEDONIA
Un po’ come i frutti di una macedonia, ogni bambino è diverso dall’altro e possiede abilità diverse. – Nella tua classe, chi sa disegnare meglio? Chi è il più spiritoso? Chi riesce a inventare le storie più belle? – Tu quale capacità pensi di possedere? E quale vorresti avere? 64
Da cinque semi diversi nacquero cinque alberi di melo diversi. Ogni albero diede un frutto diverso. Quando le mele diventarono mature pensarono di fare qualcosa di buono: decisero di preparare un frullato di frutta. Ma nessuna di loro voleva confondere il suo profumo spappolandosi in un frullato! – Facciamo una marmellata – disse decisa una mela. – Noo! – esclamarono le altre. – Troppo appiccicosa! – Facciamo una torta di mele – intervenne un’altra mela. – Per carità – replicarono tutte. – Nel forno fa troppo caldo. La mela più rotonda disse: – Perché non facciamo una macedonia? Questa idea piacque e andarono alla ricerca di altra frutta. Si ricordarono della pescanoce, che era sempre un po’ imbronciata perché non si sentiva né pesca né noce. Al posto dello zucchero scelsero l’ananas, il più dolce dei loro compagni. Chiamarono anche il limone: senza limone che succo c’è? Tutti insieme realizzarono una macedonia bellissima, così bella che nessuno ebbe il coraggio di mangiarla. Quartopiano studio eAlessandro Libertini, Diversi amici diversi, Fatatrac
parole per pensare
UN NUOVO COMPAGNO Quest’anno è venuto un bambino nuovo in classe. Appena è arrivato tutti gli hanno fatto un mucchio di domande: – Sei nuovo di queste parti? – Da dove vieni? – Sai giocare a «Mondo»? Domande di bambini. La più frequente era: – Come ti chiami? E nessuno capiva mai la sua risposta: – Mi chiamo Africa. – Africa? Ma non è un nome di persona, è un nome di paese! Ridevano: – Chi prendi in giro? Il bambino li guardava e domandava calmo: – Ho forse l’aria di scherzare? No, non ne aveva l’aria. – Scusaci, facevamo così per ridere… non volevamo… Lui levava una mano e sorrideva dolcemente per far capire che accettava le loro scuse. – Sì, mi chiamo Africa, è davvero il mio nome. Il mio cognome invece è N’Bia. Mi chiamo Africa N’Bia. Africa è un bambino molto simpatico: abbiamo fatto subito amicizia.
Per Capire Rispondi. In classe è arrivato un nuovo compagno. Che cosa hanno fatto tutti? Come si chiama il bambino nuovo? Perché ai bambini il suo nome sembra strano? I bambini ridono e il bambino che cosa fa? Si arrabbia?
Daniel Pennac, L’occhio del lupo, Salani
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ri t l a i l g Rispettare Come fiori colorati
Pelle bianca come la cera, pelle nera come la sera, pelle arancione come il sole, pelle gialla come il limone. Tanti colori come i fiori. Di nessuno puoi fare a meno per disegnare l’arcobaleno: chi un solo colore amerà un cuore grigio sempre avrà . Marcello Argilli
Completa ogni fiore con i petali e colorali con i colori che prevalgono nelle fotografie. 66
Rispettar
e gli altri
Quanti sono i colori dell’arcobaleno? Come si chiamano? Completa il disegno e colora.
Un arcobaleno senza il giallo o l’arancione è un vero arcobaleno? ......................... Sarebbe più brutto o più bello? ....................................................................................................
Osserva le immagini e spiegale con parole tue.
Il poeta dice che chi ama un solo colore ha il cuore grigio. Che cosa vuol dire avere il cuore grigio? 67
che cosa ho imparato? Questi sono i titoli di alcune delle storie che hai letto. Rispondi alle domande e nello spazio vuoto indica quanto ciascuna ti è piaciuta disegnando uno dei simboli che trovi in fondo alla pagina. Se non ricordi le storie, torna indietro per controllare.
Tutti i gusti… son gusti! Chi sono i personaggi del racconto? Un gufo e un’anatra Un gufo e un pesce Chi dorme di giorno? L’anatra Il gufo L’anatra e il gufo litigano perché: Hanno abitudini diverse Sono nemici
Amici… nemici All’inizio della storia il cane e il gatto sono: amici nemici Che cosa fa il gatto? Mangia il cappello del cane Mangia le scarpe del cane Alla fine della storia il cane e il gatto sono: amici nemici
Una bella macedonia Di chi si parla nella storia? Di cinque mele diverse Di cinque banane Che cosa pensano di fare le mele mature? Una marmellata Una macedonia Che fine fa la macedonia? Viene mangiata Non la mangia nessuno
Quale storia ti è piaciuta di più? Perché? Quale storia ti è piaciuta meno? Perché? 68
Moltissimo
Molto
Abbastanza
Poco
ALFABETO DELL’INVERNO Alberi spogli, Bruma nel cielo. Cade Dolcemente la neve E Forma un Gioioso tappeto: Ha In sÊ La lieve Morbidezza Nascosta nel bianco. Oh, Piove! Quasi tu vorresti Rimanere nel Silenzioso Tepore di Un camino Vicino al fuoco. Zitti, si dorme! Virginia Grandinetti
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PEZZI D’INVERNO Tempo d’inverno Nel cielo le nuvole giocano si rincorrono, si intrecciano, si abbracciano e diventano due nuvole grandi. L’aria si riga di gocciole. Piove? D’incanto tanti fiocchi dal cielo. Nevica sul bosco, sugli alberi, sulla terra. Pian piano tutto si nasconde e tutto è neve tanta neve bianca bianca bianca. Aol Huber-Kono
È inverno
E tu come vedi l’inverno? Disegnalo e poi descrivilo con parole tue. 70
Il bosco è coperto di neve. Gli animali si sono nascosti: qualcuno dorme profondamente, qualcun altro ogni tanto spia per guardare l’incanto di quelle stelline candide che scendono dal cielo così leggere e silenziose. Brrr, che freddo! È meglio starsene al calduccio nella propria tana. Anche gli alberi si sono addormentati, mentre la brina ricama forme e fiori sui loro rami nudi. Virginia Grandinetti
Otto Dix, Randegg sotto la neve con corvi
Osserva e racconta. Ăˆ inverno, stagione di freddi colori. Dal cielo quasi bianco scende candida la neve che‌ (Continua tu sul quaderno). 71
Per Fare e Creare IL MINI ALBERO DI NATALE Materiale: cartone, matita, tempere o pastelli a cera, bottoni (o perline colorate), forbici, colla vinilica o nastro biadesivo.
Segui le istruzioni 1 Sul cartone disegna un cerchio e la sagoma dell’albero (il tronco deve partire dal cerchio). Taglia la sagoma in un solo pezzo.
2 Colora la sagoma. Quando sarà ben asciutta attacca con il nastro biadesivo o la colla i bottoni o le perline.
3 Per far stare in piedi l’albero, taglia il cerchio a metà nel modo indicato, fai due incisioni e infila le due metà l’una nell’altra.
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PAROLE PER CAPIRE ANCHE SOTTO IL MARE IL TEMPO PASSA E I PESCIOLINI CRESCONO.
SUL FONDO MARINO CI SONO VALLI, MONTAGNE, GOLE PROFONDE E PERFINO VULCANI CHE, COL PASSARE DEL TEMPO, MUTANO LENTAMENTE.
PIÙ IN SUPERFICIE I PESCI FRUGANO TRA LE PIANTE IN CERCA DI CIBO. PROPRIO COME TE, ESSI SI NUTRONO, CRESCONO, DIVENTANO PIÙ GRANDI…
RACCONTA CIÒ CHE VEDI. Marilee Whitehouse-Holm, I segreti dei pesci
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L’ALBUM DI FAMIGLIA
Ondino era andato con il papà in soffitta e nel baule dei ricordi aveva trovato un vecchio album di fotografie. Ora era proprio curioso: non vedeva l’ora di guardarle! 74
Dopo aver preso l’album padre e figlio scesero in cucina. – Venite – disse papà Elio chiamando intorno a sé tutta la famiglia – guardiamo insieme le vecchie fotografie di famiglia. Sono bei ricordi! Ondino, Isa, vedrete qualche antenato che non conoscete. Il pesciolino si accomodò sul divano vicino agli altri: doveva ammettere che era curioso e anche emozionato. Che cosa vedrà Ondino? Ascolta la storia e lo saprai.
Per Ascoltare Dopo aver ascoltato, racconta quello che ha visto Ondino e spiega perché, alla fine della storia, il pesciolino si sente un po’ triste. UNA STORIA DA ASCOLTARE E DA VEDERE • Il testo si trova nella guida per l’insegnante.
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LE per capire PARO
BELLO ESSERE BAMBINI! I grandi dicono sempre: – Beato te che sei ancora un bambino! I grandi non hanno sempre ragione. Ma in questo caso sì. Da bambini si possono fare un sacco di cose che da grandi è più difficile fare. Un po’ perché non si ha mai tempo, un po’ perché ci si è dimenticati com’era bello. Si può imparare a nuotare, a far volare gli aquiloni, ad andare in bici senza rotelle. E, se si cade, pazienza. Si può imparare a fare la pizza, tanto se viene male, si mangia quella che ha fatto la mamma. Si può andare nelle pozzanghere. Basta avere gli stivali. Si può dire: – Mi scappa la pipì – in qualunque momento e in qualunque occasione. D’estate ci si può schizzare con l’acqua senza preoccuparsi dei vestiti bagnati.
Per Riflettere Sulla Lingua Scrivi tre qualità:
per un bambino
per un adulto
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r capir e parole pe
Da bambini si possono sognare un sacco di cose: di diventare astronauta, ballerina, casellante dell’autostrada, pompiere, fioraio, gelataio. Si può decidere quello che si farà da grandi e si può cambiare idea tutte le volte che si vuole. Quando non si riesce a fare una cosa si può dire: – Ma io sono piccolo! Quando si vuole fare una cosa a tutti i costi si può sempre dire: – Ormai sono grande! Beh, ci sono anche delle cose che non si possono fare quando si è bambini. Come sposare la mamma oppure il papà, o andare sulla luna. Ma i buoni motivi per essere bambini sono molti di più. Beatrice Masini, 101 buoni motivi per essere un bambino, Bompiani
Per Scrivere Scrivi sul quaderno tre spiegazioni del perché è bello essere bambini e tre del perché, qualche volta, non ti piace affatto esserlo. Il testo ti fa capire alcune regole, cioè ciò che si può o non si può fare. Spiega tu quali sono. 77
LE per capire PARO
GIOCARE INSIEME A scuola si fa presto a fare amicizia: basta giocare insieme e si scopre che il gioco più bello è quello in cui si può inventare, creare, costruire… Scopri il gioco dell’amicizia leggendo la storia della formica. La formica aveva una bellissima casa e ne era molto orgogliosa. Una cosa però la rendeva triste: nessuno, proprio nessuno veniva mai a farle visita. Passava le giornate in attesa, ma era inutile. Un giorno, stanca di aspettare, scese le scale e si accorse che la sua porta era chiusa e il campanello rotto. Ora, a chi le parla di solitudine, chiede sempre: – Ma la tua porta è sempre aperta?
Per Capire Gioca seguendo le regole. • Fai finta di essere la formica. Sei sola in classe. Gli altri sono fuori. • Ora devi mimare le diverse situazioni. All’inizio: sei una formichina triste, che si guarda intorno e non vede nessuno.
• Dopo: sei una formichina meravigliata, perché scopre la porta chiusa. • Dopo ancora: sei una formichina felice, perché apre la porta e trova tanti amici! • I tuoi compagni sono le altre formichine che, all’apertura della porta, fanno festa tutte insieme. I testi che insegnano a fare qualcosa illustrando le regole da rispettare si chiamano regolativi. In questi testi le istruzioni vengono date una dopo l’altra, in ordine. 78
r capir e parole pe
PER FARE E CREARE Per fare e creare con fantasia il primo passo potrebbe essere quello di preparare la cartapesta. Segui le indicazioni.
Per Fare e Creare Ti occorre: carta di quotidiani, colla vinilica, farina, acqua. 1. Strappa tanti pezzettini di carta.
2. Lasciali per qualche giorno nell’acqua.
3. Strizza l’impasto più forte che puoi, fino a ridurlo in poltiglia.
4. Aggiungi all’impasto un po’ di colla e un po’ di farina.
5. Impasta fino a ottenere un impasto morbido ed elastico: la cartapesta è pronta.
Se vuoi scrivere un testo regolativo devi seguire queste indicazioni: • indica che cosa serve (occorrente); • dai in ordine tutte le indicazioni necessarie per ottenere lo scopo; • scrivi frasi semplici e chiare; • quando hai finito di scrivere, prova a seguire le istruzioni date per vedere se sono complete o se manca qualcosa. 79
LE per capire PARO
QUANDO SARÒ GRANDE… Per Capire Rispondi. Il bambino vuole: restare sempre piccolo diventare grande di colpo È possibile una cosa del genere? Oppure per diventare grandi devono passare: molti mesi molti anni Perché il bambino vuole diventare grande? Perché pensa di: poter comandare poter fare tutto ciò che vuole vincere al calcio-balilla
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Lungo il marciapiede, nel buio della sera, il bambino camminava accanto al padre, chiacchierando tranquillamente. – E allora, da grande farai sempre l’astronomo? O hai cambiato idea? – domandò il padre. – L’astronomo sì, ma alla domenica anche il calciatore – precisò il bambino. – E tra una stella e l’altra, mentre sei astronomo, che cosa farai? – Ora mi stai prendendo in giro! Vuoi farmi piangere? – replicò un po’ offeso il figlio. Intanto erano giunti a casa. Entrarono nell’ascensore e, alzandosi sulla punta dei piedi, il bambino riuscì a raggiungere e a premere il pulsante. – Papà – disse allora – perché non è possibile che diventi grande di colpo? In una volta sola? – Forse sarebbe bello. Ma non è proprio possibile – rispose l’uomo. – Neanche se mangiassi un’intera balena? – rise il bambino. L’uomo fece una smorfia e gli diede un buffetto sul naso.
r capir e parole pe
– Voglio diventare grande in un minuto – seguitava a dire entusiasta il bambino. – Buono, topo, buono. Perché mai vuoi diventare grande così in fretta? – Papà, e se stanotte mi allungassi e domattina fossi lungo, più lungo del letto? – Ma perché? – Perché appena sarò lungo comanderò! – rise il bambino, arrossendo. Il padre sorrise. – Slacciati il cappotto e preparati pure a perdere al calcio-balilla con me, stasera. – Forse mi batterai ancora, stasera – gli rispose il bambino aprendo la porta dell’ascensore. – Ma quando sarò grande e tu sarai vecchio, vincerò io tutti i giorni.
Rispondi. Secondo te, quali cambiamenti avvengono quando si diventa grandi? Anche a te piacerebbe diventare grande il più in fretta possibile? Perché? Che cosa vorresti fare da grande?
Giovanni Arpino, Il grande albero, Edizioni il capitello
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LE per capire PARO
IL COMPUTER DEL NONNO Marco è andato a trovare il nonno e gli chiede di raccontargli una storia che gli era piaciuta tanto, ma il nonno non se la ricorda più. «Che strano!» pensa Marco. «È la prima volta che succede». Il nonno sospira: – Ho paura che la mia memoria non sia più quella di una volta. – Nonno – dice Marco – tu hai bisogno di un computer! Quando eri piccolo esistevano già i computer? Il nonno ci pensa un attimo: – Certo che esistevano. Anzi, più tardi andiamo a fare una passeggiata, così ti spiego come questa storia dei computer moderni sia vecchia come il cucco. Ti mostro la fabbrica dove li costruiscono ancora oggi questi computer. – Una fabbrica di computer qui? Mi stai prendendo in giro? Il nonno ride. Dopo pranzo si avviano verso l’orto dove ci sono maestosi girasoli. – Ma dov’è il computer? – Eccolo qui. – Il nonno apre la mano e fa vedere… un seme di girasole! – Non lo sottovalutare. Il mio seme computerizzato ha magnifici programmi. Sarai stupito da quante informazioni si trovano in questo piccolo seme. Conosce i dati per progettare fiori e foglie, sa come dev’essere costruito uno stelo per far arrivare l’acqua fino al fiore. Tutto senza pompa! Questo seme sa anche come, per crescere, la pianta abbia bisogno delle sostanze nutritive dell’acqua, della luce e della terra. Ora il nonno taglia un girasole e fa vedere a Marco che dentro è tutto vuoto, per essere più leggero e non spezzarsi al primo soffio di vento. Poi mostra al nipotino il capo del fiore. Nel mezzo si trovano i semi. – Somiglia a una torta – dice Marco. – E il nostro seme sa preparare perfettamente una 82
r capir e parole pe
«torta» come questa! Ogni anno, in autunno, in ciascun fiore maturano centinaia di piccoli semi computerizzati che sanno fare la stessa cosa. Già… Si moltiplicano. Non c’è un computer al mondo che sappia riprodursi! Marco non dice nulla. Pensa. – Tutte le piante sono fatte così? – Punta il dito verso un melo. – Ciò significa che in ognuno di questi minuscoli semi di mela è programmato un grande melo? – È proprio così! – Fantastico! Geniale! – Marco è eccitato. Adesso ha capito. Vuole portare al papà e alla mamma uno di quei semi computerizzati. – Ottima idea! – dice il nonno. – Questo è un modello veramente speciale, non si trova in nessuna Fiera di Computer al mondo. Ursel Scheffler, Il computer segreto del nonno, Nord-Sud Edizioni
Per Scrivere Completa il fumetto che racconta le sequenze del racconto, disegnando i protagonisti e scrivendo il testo nelle nuvolette.
Non ricordo più quella storia.
Somiglia a una torta!
Hai bisogno di un computer!
Ecco qui i computer…
È proprio così!
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LE per capire PARO
VIAGGIO NEL COMPUTER
Per Imparare Parole Nuove Conosci il significato delle parole mouse e internet? Il mouse (in inglese significa «topo») è un oggetto che serve per dare comandi al computer. Internet è un sistema che collega tra loro i computer nel mondo e trasmette informazioni ovunque. Queste due parole sono di uso recente. Chiedi ai tuoi nonni se quando erano giovani le conoscevano già e perché. 84
Il più bel gioco del mondo per Ivan era il computer, e i videogiochi di auto, robot e calcio. Ne era così affascinato che si dimenticava persino di mangiare. Un giorno una forza misteriosa lo attirò e lui si trovò dentro al video. Cammina, cammina vide una stanza con tante porte. Ivan ne toccò una e si trovò dentro un videogioco di auto da corsa: aveva paura, però, di essere travolto; toccò allora un’altra porta e si trovò in un campo da calcio. I giocatori correvano, tiravano in porta e anche Ivan avrebbe voluto giocare con loro, ma nessuno badava a lui. Ad un tratto gli venne una gran fame e si rivolse a una persona del pubblico chiedendo un panino. – Noi non mangiamo, nel computer non abbiamo bisogno di cibo per vivere. Ivan capì che quel mondo non era fatto per lui e mentre il suo stomaco brontolava decise di uscire dal video. Ah finalmente aria fresca e profumo di cibi buoni! Affamato si buttò sulla pastasciutta al pomodoro pronta sul tavolo, e se la mangiò con gusto! Mario Lodi, in «Popotus»
Ti piacciono i videogiochi? Che cos’è che ti piace in particolare? Secondo te, il computer serve soltanto per giocare con i videogiochi?
r capir e parole pe
UNA VOLTA… Una volta (il bisnonno era bambino) ci si scaldava al fuoco del camino. Era il tempo dei galeoni, la mamma rammendava maglioni, calzini, giacche e pantaloni. Si bucavano per i tarli, e a forza di usarli: prima li usava il genitore, poi il figlio maggiore… Quali erano i giocattoli? Si giocava con i barattoli. I fucili erano di canna. E appena notte si andava tutti a nanna.
Per Raccontare Invitate in classe alcuni nonni e fatevi raccontare i loro ricordi. Con quali giocattoli si divertivano? E i vostri genitori? Ne hanno ancora qualcuno in soffitta da farvi vedere? Quali giochi dei vostri genitori e dei vostri nonni fate anche voi?
Luigi Grossi, Una volta… Adesso…, Armando Armando
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Per LEGGERE bene Vuoi leggere con sempre maggior sicurezza? Ecco alcuni consigli che potrai subito mettere in pratica.
SPESSO IL TITOLO INTRODUCE L’ARGOMENTO DEL RACCONTO. ALLORA LEGGI IL TITOLO E CERCA DI CAPIRE DI CHE COSA SI PARLA.
LEGGI IL BRANO PRIMA SILENZIOSAMENTE E POI AD ALTA VOCE.
TIENI IL SEGNO CON IL DITO, PUÒ SERVIRE A DARTI SICUREZZA.
REGISTRA LA TUA VOCE MENTRE LEGGI E ASCOLTA LA REGISTRAZIONE, POTRAI CORREGGERE MOLTI DIFETTI.
Il topo poeta Un topo si recava spesso nello studio di un poeta per rosicchiare i fogli di carta che lui gettava nel cestino. Il topo Erminio non badava a quello che c’era scritto in quei fogli. In fondo lui non era istruito, era un topo pratico e il suo unico interesse era che il cestino del poeta fosse ben fornito. Un giorno il topo Erminio stava parlando con sua moglie, topa Ernesta, quando pronunciò queste parole: Cespugli di miele son le tue gote. La topolina arrossì per quella tenerezza da parte del marito. Ma anche Erminio arrossì, perché quelle non erano parole sue, ma gli erano uscite dalle labbra così, senza che se ne fosse accorto. Ma perché Erminio si comportava così? La colpa era tutta del rosicchiamento di quelle carte che contenevano i versi del poeta! Giacomo Vit, Il topo incantatore, Le Marasche
INFINE RICORDA CHE L’ESERCIZIO È MOLTO IMPORTANTE. PIÙ SI LEGGE E PIÙ SI DIVENTA SPEDITI! 86
Per LEGGERE bene Vuoi imparare a leggere con una bella intonazione della voce? Segui alla lettera queste regole.
Pippo, pesce ragioniere Pippo, pesce ragioniere, conta, conta tutto il giorno. Ma che cosa può contare? Tutto quel che vede intorno! RISPETTA LA PUNTEGGIATURA: • PAUSA BREVE PER LA , • PAUSA LUNGA PER IL . • TONO DI DOMANDA SE C’È UN PUNTO INTERROGATIVO ? • VOCE FORTE SE C’È IL PUNTO ESCLAMATIVO !
Pesci, bolle, granchi, onde, seppie, polipi, alghe, scogli. Però spesso si confonde, s’ingarbuglia negl’imbrogli.
DAI COLORE E MOVIMENTO ALLA VOCE: • FRECCIA ROSSA LA VOCE SALE
Prima prova un dispiacere, ma non molla, non si arrende
• FRECCIA BLU LA VOCE SCENDE • FRECCIA VERDE LA VOCE VA DRITTA
perché è un pesce ragioniere, e a contare lui riprende! Roberto Piumini
METTI IN PRATICA TUTTI QUESTI CONSIGLI MENTRE LEGGI LA FILASTROCCA! 87
che cosa ho imparato? Questi sono i titoli di alcune delle storie che hai letto. Rispondi alle domande e indica il tuo gradimento disegnando nell’apposito spazio uno dei simboli che trovi in fondo alla pagina.
Quando sarò grande… Chi è il protagonista della storia? Che cosa desidera? Che cosa gli risponde suo padre? Come finisce il racconto?
Il computer del nonno Di che cosa parlano Marco e il nonno? Che cosa fa vedere il nonno al bambino? Che cosa ne pensa Marco?
Vita moderna Qual è l’argomento del racconto? Che cosa dice Roberto alla mamma? Come reagisce la signora Coletti?
Quale storia ti è piaciuta di più? Perché? Quale storia ti è piaciuta meno? Perché? 88
Moltissimo
Molto
Abbastanza
Poco
ALFABETO DI PRIMAVERA Anemoni Baciati Con Delicatezza dal sole E Farfalle Girovaghe che Hanno un Incantevole e Lieve Movimento Nel vento. Ora, Pian piano, Qualcuno, Ridendo, Si sveglia. Tu lo vedi: è Un Vivace scoiattolo che Zampetta sui rami. Virginia Grandinetti
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PEZZI DI PRIMAVERA Primavera Ho visto la primavera. È verde come una mela selvatica. È allegra come la coda di uno scoiattolo. Parla con le parole del vento. Sorride col rosa delle rose. Quando credi che pianga è solo una goccia di pioggia. Anonimo finlandese
La primavera è già qui La primavera era già per strada e la Terra continuava a dormire con la coperta tirata fin sopra il naso. Marzo andò a svegliarla. Bussò e disse: – Scusi tanto, signora Terra, ma bisogna proprio che si alzi! La primavera è già qui. La Terra sbadigliò, poi saltò fuori dal letto e ordinò a Marzo: – Svelto, vai a prendere il vestito nuovo. Voglio quello verde tutto ricamato a fiorellini: primule, margherite, fiori di pesco e biancospino. Voglio che la primavera trovi tutti pronti a festeggiarla. N. Weiller, Il giardino, Edizioni Ofiria
E tu come vedi la primavera? Disegnala e descrivila. 90
Vincent Van Gogh, Giardino fiorito ad Arles
Osserva e racconta. È primavera, la stagione in cui la terra si ricopre di fiori. I colori sono tanti, l’aria profuma di… (Continua tu sul quaderno). 91
Per Fare e Creare UN UOVO DI… PALLONCINO Materiale: un palloncino, colla vinilica, forbici, spago colorato o lana, nastro colorato, acqua.
Segui le istruzioni 1 Gonfia il palloncino cercando di dargli una forma a uovo. Chiudilo. 2 Immergi lo spago o la lana nella colla diluita con un po’ d’acqua e avvolgi il filo intorno al palloncino.
3 Lascia asciugare bene. Quando sarà secco e rigido buca il palloncino. 4 Sfila i brandelli molto delicatamente.
5 Infila il nastro e fai un bel fiocco. 92
E R A O L E R E I M MAGINI PER SOGN PA
ONDINO SORRIDE MENTRE DORME. STARÀ SOGNANDO? CHE COSA?
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I SOGNI DI ONDINO
Ondino, come ormai ben sai, era un pesciolino bello, curioso e sognatore. Dopo cena, quando la luna si scioglieva a pezzetti sulle onde, lui andava sempre da nonno Nino e si sistemava comodamente tra le sue grandi pinne per farsi cullare, per ascoltare le sue avventure e per raccontargli come aveva trascorso la giornata. 94
Quella sera Ondino raccontò al nonno che al mattino, quando era arrivato a scuola, la maestra aveva annunciato loro una sorpresa: – Pesciolini, in città è arrivato il circo! Mi hanno portato già un po’ di biglietti per voi. Più tardi era andato in classe il pesce pagliaccio, con un grande naso giallo e aveva loro detto: Oaic, inibmab, aro iv òraf erangos! Noi ci siamo messi a ridere. Parlavo proprio in un modo divertente!
Per Ascoltare Hai ascoltato la storia? Raccontala con parole tue, poi descrivi il sogno di Ondino guardando l’immagine a pag. 93. Che cosa ha detto il pesce pagliaccio? Per saperlo, nonno Nino ti consiglia di leggere al contrario ogni parola. UNA STORIA DA ASCOLTARE E DA VEDERE • Il testo si trova nella guida per l’insegnante.
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ognare E e i m ma g ini per s PAROL
TRECCE LUNGHE LUNGHE
Per Imparare Parole Nuove Si dice miope chi vede bene solo da vicino. La nespola è un frutto di forma tondeggiante con una spessa buccia bruna.
Per Riflettere Sulla Lingua Sottolinea i nomi comuni presenti nel testo in questa pagina. 96
Un orco molto miope e un po’ tonto aveva rapito per sbaglio una bambina perché credeva che fosse una nespola e l’aveva messa a maturare in mezzo alla paglia, chiusa in cima a un’alta torre. Tutte le sere andava a vedere se Nespolina era pronta per essere mangiata, ma decideva sempre di aspettare che fosse più morbida e grossa. Passarono gli anni e Nespolina era diventata una bellissima fanciulla con lunghi capelli biondi come l’oro. L’orco, per salire a controllarla, usava le lunghe trecce di Nespolina. Le gridava: – Nespolina, getta le trecce! – e si arrampicava. Questo particolare lo seppe anche il figlio del re, che voleva conoscere la persona che aveva delle trecce così stupende. – Nespolina, getta le trecce! – chiamò una sera. La prigioniera ubbidì.
paro
le e im magini per sognare
Come la vide il principe se ne innamorò e anche Nespolina, che fino ad allora aveva visto solo l’orco, ricambiò il suo amore. Ma non sapevano come fuggire perché Nespolina non poteva servirsi dei suoi capelli per scendere. – Tornerò a trovarti ogni sera – disse il principe. – Ogni volta ti porterò della seta con cui intreccerai una scala lunga abbastanza per poter fuggire. Ma l’orco scoprì i loro piani e, con un inganno, riuscì ad accecare il principe. Poi, presa Nespolina dalla torre, la abbandonò nel deserto. Da allora la fanciulla non fece altro che piangere. Il principe vagò per valli e monti fino a che, guidato dai singhiozzi della fanciulla, riuscì finalmente a raggiungerla. I due giovani si abbracciarono e le lacrime di Nespolina, non appena bagnarono gli occhi del principe, gli restituirono la vista. Tornarono allora alla reggia, si sposarono e vissero a lungo felici e contenti.
Per Raccontare Metti in ordine le parti (sequenze) della fiaba numerandole e racconta.
Nespolina ritrovata guarisce il principe Un orco rapisce la piccola Nespolina L’orco acceca il principe e abbandona Nespolina I due giovani si sposano e vivono felici Nespolina e il principe si innamorano
Jacob e Wilhelm Grimm, Fiabe, Fabbri Editori
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ognare E e i m ma g ini per s PAROL
IL GARZONE E LA GATTINA Questa è una fiaba. Leggendo attentamente potrai scoprire quali sono gli elementi che la compongono.
In un mulino lavoravano un vecchio mugnaio e tre garzoni. Il vecchio era stanco e un bel giorno disse che avrebbe lasciato il suo mulino a chi dei tre gli avesse portato il cavallo più bello. INIZIO
PROTAGONISTA: È IL PERSONAGGIO PIÙ IMPORTANTE E, DI SOLITO, È BUONO
I tre partirono. Quando arrivò la sera Vanni, il meno furbo, si addormentò e gli altri due decisero di liberarsene andando via. Quando Vanni si svegliò prima si disperò, poi si mise in cammino.
ANTAGONISTA: SI OPPONE AL PROTAGONISTA
Mentre camminava incontrò una gattina, che gli disse: – Io so che cosa desideri: un bel cavallo. Vieni con me e servimi per sette anni. Dopo ti darò il più bel cavallo che ci sia. 98
MEZZO MAGICO: AIUTA IL PROTAGONISTA
paro
le e im magini per sognare
VICENDA Vanni fece ciò che la gat-
tina gli chiedeva. Passati i sette anni lei gli disse: – Ora puoi tornare a casa. Il cavallo te lo porterò io fra tre giorni. Vanni tornò. Gli altri due avevano già portato i loro cavalli: uno era cieco e l’altro zoppo, ma poiché Vanni era a mani vuote lo cacciarono nella stia delle oche.
LIETO FINE Dopo tre giorni arrivò un coc-
chio con sei bellissimi cavalli. Un servo ne portava un settimo, un animale magnifico. Dal cocchio scese una bellissima principessa: era la gattina! La principessa diede a Vanni il cavallo e il mugnaio disse che avrebbe lasciato a lui il mulino, ma Vanni partì con la principessa verso il suo castello. Là si sposarono ed egli fu per sempre ricco e felice. Jacob e Wilhelm Grimm, Fiabe, Einaudi
99
ognare E e i m ma g ini per s PAROL
I PIRATI GRASSI Per Scrivere Decisero che cosa? Inventa tu il finale della storia e scrivilo sul quaderno.
Per Imparare Parole Nuove Che cosa vuol dire? Osserva i disegni e spiegalo tu. abbordaggio
galeone
C’era una volta una nave di pirati magri come acciughe, che andavano per il mare ad assaltare navi: erano valorosi, coraggiosi, avventurosi, ma avevano sempre fame e la prima cosa che facevano dopo l’abbordaggio non era cercare tesori ma correre a mangiare quello che c’era. Un giorno i pirati assalirono un galeone spagnolo sul quale viaggiava il viceré. I pirati presero solo il cibo e il cuoco di bordo. Poi dissero al cuoco, che si chiamava José Salsasugosa, di cucinare pietanze da far leccare i baffi. Così il cuoco, che era il migliore di Spagna, cominciò a cucinare per loro cose così saporite, che non solo si leccavano i baffi ma anche la barba. Fu così che, mangiando e bevendo, i pirati diventarono grossi come palloni e allora furono guai perché se salivano sulle vele cadevano giù, se si incontravano sul ponte s’incastravano… Che fare? Tornare magri come acciughe o continuare a… leccarsi i baffi? I pirati si misero a discutere e decisero… Roberto Piumini, C’era una volta, ascolta, Einaudi Ragazzi
100
SCRIVO e RACCONTO una fiaba Scegli di volta in volta uno degli elementi della fiaba proposti e inseriscili nel percorso, arricchendolo quando necessario.
C’era una volta… protagonista
un povero contadino
un
u na
sa a be lla principe s che viveva
c b os
casetta nel
re
un a
o
llo un e t magnifico cas
luogo
in
n
i
i
n
un a gr ma l a otta vicino antagonista
ma c’era anche
un m ago cattivo
un
orco prepotente
che…(inventa la vicenda) Venne in aiuto
un a
chiave mag ica
dolce fanciulla
un sasso d’oro e così… (inventa il lieto fine)
una
strega invidiosa
mezzo magico
un f iore parlante
101
ognare E e i m ma g ini per s PAROL
SOGNO O FIABA?
Vasilij Kandinskij, Coppia a cavallo
GUARDA CON ATTENZIONE IL QUADRO: UN PRINCIPE STRINGE LA SUA PRINCIPESSA SUL DORSO DI UN CAVALLO, CHE CAMMINA IN UN PAESAGGIO MAGICO. CI SONO ALBERI VARIOPINTI, SULLO SFONDO LA CITTÀ SI ACCENDE DI LUCI, LE ACQUE DEL FIUME RIFLETTONO L’INCANTO DEL CIELO…
PROVA A IMMAGINARE: IL PRINCIPE HA SALVATO LA PRINCIPESSA? DA COSA? DA DOVE VENGONO? CHE COSA PROVANO ADESSO, IN QUESTO PAESAGGIO DA SOGNO?
Scrivi la tua fiaba ricordandone la struttura: l’inizio, la vicenda, il o la protagonista e l’antagonista, il mezzo magico (sarà il cavallo?), il lieto fine. 102
paro
le e im magini per sognare
Prova a trasferire nella tabella i colori del quadro di pagina 102, come nell’esempio.
I COLORI SONO MEZZI MOLTO POTENTI PER FAR NASCERE QUALCOSA DENTRO DI NOI. IL MODO IN CUI IL COLORE, ATTRAVERSO L’OCCHIO, COMUNICA CON LA MENTE E CON IL CUORE FACENDO NASCERE EMOZIONI SI CHIAMA RISONANZA. IL COLORE SENZA LA FORMA, PERÒ, DIVENTA ASTRATTO E PERDE LA SUA MAGIA.
Colora questa immagine con i colori scomposti sopra, poi inventa una fiaba suggerita dalle tue emozioni.
103
ognare E e i m ma g ini per s PAROL
IL COCCODRILLO E LA VOLPE
Per Capire I personaggi di questa storia sono: animali persone Come si comportano? Come animali veri Come persone Hanno delle qualità? Quali? Furbizia Intelligenza Golosità Questo racconto è una favola, cioè una storia fantastica di animali che si comportano e parlano come gli uomini.
104
Un giorno un coccodrillo vide una volpe. Subito pensò di fare una buona colazione e si precipitò a preparare una trappola. Ammucchiò sull’acqua un fascio di giunchi, colse un fiore e lo mise in cima al mucchio, poi si nascose sotto con la bocca aperta. La volpe volle prendere il fiore e cadde in bocca al coccodrillo, che tutto soddisfatto fece: – Slurp! Allora la volpe gli disse: – Non mi preoccupo del tuo slurp! Avrei avuto paura del tuo gnam gnam! Allora il coccodrillo spalancò la bocca per dire gnam e la furba volpe scappò. Ruth Manning-Sanders, Storie di una tartaruga e di altri animali, Nuove Edizioni Romane
paro
le e im magini per sognare
IL LEONE E IL TOPOLINO Una volta un topolino si divertiva a correre avanti e indietro sopra la schiena di un leone addormentato. All’improvviso il re degli animali si svegliò, afferrò il topolino e stava per mangiarselo quando questi lo supplicò: – Pietà, signor leone! Ti scongiuro, non mi mangiare! Lasciami libero! – Perché dovrei farlo? – Perché un giorno ti potrò ricambiare il favore. – Ah! Ah! Vai! Ma solo per questa volta! Alcuni giorni dopo il leone fu catturato e legato a un albero. I lacci erano stretti e inutili risultavano gli sforzi che la bestia faceva per liberarsi. Subito accorse il topolino, che aveva sentito i lamenti del leone. – Aspetta, aspetta. Arrivo io! Così cominciò a rosicchiare la corda e, in un batter d’occhio, liberò il leone. – Grazie, amico mio! – Tempo fa hai riso di me, ricordi? Ora sai che anche noi, piccoli e deboli, possiamo essere utili ai grandi.
Per Capire La favola contiene sempre una morale, cioè un insegnamento. Qual è la morale di questa favola? Inserisci le vocali che mancano e lo saprai. A volte chi si comporta da pr........ potente, perché è grand........ e gross........ , è più pauros........ degli altr........ .
Le favole di Esopo, Fabbri Editori
105
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IL GALLO E LA VOLPE Una volta un gallo era salito su un albero vicino a casa sua e cantava. Lo sentì una volpe che si mise a parlargli con una vocina dolce: – Scendi, amico mio, a farmi compagnia. Non la sai la novità? Ora gli animali sono in pace tra loro. Non c’è più guerra! Vivremo tutti da buoni amici. Il gallo non rispondeva, e intanto si mise a guardare verso la casa del padrone. – Che cosa guardi, amico gallo? – chiese allora la volpe. – Guardo se viene il mio amico cane, perché voglio dire pure a lui la novità. La volpe, sentendo che in casa c’era un cane, subito si allontanò. – Ma come, amica volpe, già te ne vai? Di che hai paura? Non hai detto che tutti gli animali vivranno d’amore e d’accordo? – Sì – rispose la volpe da lontano. – Ma non so se i cani l’hanno saputo. Favola greca moderna
Qual è la morale di questa favola? È meglio essere prudenti per non rischiare A volte i furbi trovano qualcuno più furbo di loro Secondo te, in quella casa il cane c’era davvero? 106
paro
le e im magini per sognare
LA GIRAFFA VANITOSA Ai limiti della grande foresta viveva una giraffa bellissima, agile e snella, più alta di chiunque altra. Sapendo di essere ammirata da tutti gli animali era diventata superba e non aveva più rispetto per nessuno, né dava aiuto a chi glielo chiedeva. Un giorno la scimmia decise di darle una lezione. Cominciò a dirle: – Ma come sei bella! Ma come sei alta! La tua testa arriva dove nessun altro animale potrà mai giungere… Intanto la condusse verso la palma più alta della foresta. Quando furono là le chiese di prendere i datteri che stavano in alto perché erano i più dolci. Il collo della giraffa era lunghissimo, ma per quanto si sforzasse non riusciva a raggiungere i frutti. Allora la scimmia, con un balzo, saltò sul dorso della giraffa, poi sul collo e finalmente si alzò sulla sua testa, riuscendo a prendere i datteri. Una volta tornata a terra,la scimmietta disse alla giraffa: – Vedi, cara mia, sei la più alta, la più bella, però non puoi fare a meno degli altri animali!
Per Capire Perché la giraffa è superba? Che cosa decide la scimmia? Qual è, secondo te, la morale di questa favola?
Per Imparare Parole Nuove Sai chi è superbo? Chi ha un’esagerata stima di se stesso.
Graziella Favaro, Mariangela Giusti, Un libro lungo un mondo, Giunti
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IL CANE E IL GATTO
Joan Miró, Interno olandese 2
C’ERANO UNA VOLTA UN CANE E UN GATTO CHE VOLEVANO TRASFORMARSI IN STRANI PERSONAGGI. ANDARONO COSÌ NEL «PAESE DOVE TUTTO È POSSIBILE» A CERCARE IL MAGO CHE VI REGNA E CHE ESAUDISCE I DESIDERI. COSÌ DISSERO A VOCE ALTA QUELLO CHE VOLEVANO E DI COLPO… COME SI SONO TRASFORMATI IL CANE E IL GATTO? TI SEMBRANO SODDISFATTI? Racconta tu la fine di questa fantastica favola ma ricorda: il finale deve contenere una morale che dia un insegnamento non solo ai due animali ma anche a voi bambini. 108
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le e im magini per sognare
Continua il disegno fuori del quadro disegnando da solo/a animali un po’ strani e colorando come vuoi.
Sono buffi questi animali? Sono diversi dalla realtĂ ? Inventane altri, disegnando sul loro corpo puntini, strisce e linee dritte o ondulate. A lavoro finito confronta i tuoi animali con quelli dei compagni: scoprirete che sono tutti diversi!
QUALI DEGLI ANIMALI DISEGNATI SCEGLIERESTI COME PROTAGONISTA DI UNA FAVOLA?
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LIBRI IN FILASTROCCA I miei libri sanno a memoria qualsiasi storia: sanno quella degli indiani, dei pellerossa e degli africani, dei pirati, dei corsari, dei beduini che vanno nel deserto a cavallo dei cammelli e dei dromedari. Loro sanno tutti i perché: perché la luna c’è e non c’è, perché il sole scompare in fondo al mare, perché la neve cade e dove vanno a finire tutte le strade. Gianni Rodari, Prime fiabe e filastrocche, Einaudi Ragazzi
Rifletti e rispondi. A che cosa servono i libri? Perché vengono scritti? Secondo te, i libri sanno veramente tutto? Com’è il tuo libro preferito? Che cosa speri di trovare in un libro? 110
Questa è una filastrocca, cioè una breve composizione in rima.
paro
le e im magini per sognare
UN POETA DISORDINATO Io sono Pingo, il re dei pittori, dipingo il mondo di tanti ............................................ . Con il giallo faccio un ............................................ e lo dipingo con grande passione. Con l’arancione un’arancia matura e la mia faccia di quando ho ............................................ . Con il verde posso attraversare senza che la mamma mi possa ............................................ . Ecco l’azzurro del cielo e del mare, senza di lui non posso ............................................ . Rosso è il fuoco del mio bel camino e anche il mantello del bel ............................................ . Nero è il colore che uso per ............................................ e senza di lui non posso più vivere.
Per Capire La rima è la ripetizione dello stesso suono alla fine del verso. Completa tu la filastrocca inserendo le seguenti parole al posto giusto. • principino • limone • scrivere • sgridare • nuotare • colori • paura
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ognare E e i m ma g ini per s PAROL
LE MIE EMOZIONI Io sono molto arrabbiato se mi cade per terra il gelato; invece sono contento se una musica allegra sento. Se arriva un pacco misterioso di colpo divento curioso. Quando piove sto in casa tappato e allora sono proprio annoiato! Quando un rimprovero ho avuto mi sento assai dispiaciuto. Una volta che ho avuto il morbillo a letto sono stato tranquillo.
Quando vedo un uomo soffrire mi sento nel cuore intristire. Ma‌ se per caso ho fatto un disastro e la mamma non urla nemmeno, allora mi sento sereno. A. Roda, Dai leggiamo ancora, Nicola Milano Editore
Quali sono le tue emozioni? Sei arrabbiato/a quando ....................................... Felice quando ......................................... Triste quando ......................................... Parlane con i tuoi compagni, confrontando le vostre emozioni. 112
paro
le e im magini per sognare
NOTTE È buio pesto, chi c’è lì fuori? Ci sono intorno strani rumori. È buio pesto, io ho paura! Qualcuno gratta la serratura. È buio pesto, mamma, papà! Nessuno viene, dormono già. La notte passa, arriva il mattino: un lupacchiotto mi è stato vicino. Un lupacchiotto di stoffa pelosa che tra le mie braccia dolce riposa. Christian Havard, Filastrocche del lupo cattivo, Mottajunior
Se la paura avesse un colore sarebbe…
Io, per mandarla via, uso un altro colore…
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FARFALLE Le farfalle ballano velocemente un ballo rosso nero arancione verde azzurro bianco granata giallo violetto… Pablo Neruda
Per Fare e Creare Prova a chiudere gli occhi e immagina di vedere tante farfalle colorate, poi disegnale mentre «volano» nell’aria. 114
La poesia è un testo fatto di poche parole che esprimono delle sensazioni.
paro
le e im magini per sognare
RAGGIO DI LUNA Lo sai chi sono io? Il raggio di luna. Sai da dove vengo? Guarda lassù. Mia madre splende, e la notte è bruna. Striscio sugli alberi e vado giù. Sull’erba mi distendo e corro sulla duna.
Per Imparare Parole Nuove La duna è una collina fatta di sabbia.
Guy de Maupassant
Per Capire Chi è il protagonista della poesia? La luna Il raggio di luna Chi è sua madre? Una stella La luna Quante cose fa il raggio di luna? Sottolineale nella poesia. 115
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POESIA A COLORI
Henri Rousseau, Giungla con scimmie e arance
IL POETA USA LE PAROLE COME IL PITTORE USA I COLORI PER FORMARE DELLE IMMAGINI.
116
Prova a scrivere una breve poesia osservando il quadro e ripetendo tre volte il nome dei colori che vedi. Ci vuole un fiore bianco bianco bianco e un’arancia arancione arancione arancione e poi dell’erba… e poi un cielo… Così tutti i colori formerebbero… … sul mondo.
paro
le e im magini per sognare
Con i tuoi compagni prova a creare un cartellone dove tanti bambini cantano insieme in un ambiente fantastico. Puoi usare la tecnica del collage a strappo, seguendo le indicazioni.
1 Realizza il disegno su un cartellone (puoi copiare quello suggerito qui).
2 Strappa a pezzetti con le mani carta colorata di tanti tipi (anche pagine di riviste).
3 Incolla i pezzetti a seconda del colore, partendo dallo sfondo.
4 Riempi tutto il cartellone seguendo il disegno.
117
SCRIVO e INVENTO POESIE Prova anche tu a scrivere una filastrocca. Prima cerca parole che suonino uguali.
Rime in -aso
Rime in -are
Rime in -ello
naso
......................................................
......................................................
......................................................
mare
......................................................
......................................................
......................................................
ombrello
......................................................
......................................................
......................................................
Ora scrivi brevi frasi che finiscono con le parole trovate. Non preoccuparti, possono anche essere senza senso. Ecco un esempio.
Com’è bello oggi il mare tanti pesci puoi trovare e con loro puoi giocare anche senza borbottare. Poi vai a prendere l’ombrello il cappello e il mantello; non aprire quel cancello soprattutto col martello! Dai, non essere monello!
118
ALFABETO DELL’ESTATE All’alba Brilla Con Dolcezza E poi Fa un Girotondo in cielo. Ha una calda Irraggiungibile Luminosità, Ma Non Occorre Palparla: la senti. Quando, senza Rumore, il Sole ti scalda, Tu sei Un bimbo felice che Vorrebbe vagare come uno Zingaro, senza meta. Virginia Grandinetti
119
PEZZI D’ESTATE Estate Una stradina polverosa sotto il sole che acceca. Una casina bianca col tetto di mattoni rossi. Un contadino, presso un covone, canta una canzone. A. Richiardi
È tempo di… L’estate è la stagione del solleone, del caldo, delle vacanze, dei gelati… Lucciole vagabonde punteggiano il blu della notte, mentre il canto dei grilli ne rompe il silenzio. Com’è bello giocare all’aria aperta!
Per me l’estate è
..................................................................................................
............................................................................................................................................ ............................................................................................................................................
120
Walt Kuhn, Bagnanti sulla spiaggia
Osserva e racconta. Ăˆ estate, la stagione delle vacanze. Sulla spiaggia affollata‌ (Continua tu sul quaderno). 121
Per Fare e Creare IL PARACADUTE Materiale: una borsa di plastica, spago (1,2 m), un pupazzetto, forbici.
Segui le istruzioni 1 Ritaglia dalla borsa un quadrato di 25 cm di lato. 2 Taglia lo spago in quattro pezzi uguali e annoda ciascuno di essi a un angolo del quadrato di plastica. 3 Lega le estremità dello spago al pupazzetto, meglio se nello stesso punto.
Si gioca così • Il paracadute va lanciato il più lontano possibile. Ogni giocatore ha a disposizione tre lanci. • Traccia alcuni cerchi concentrici sul terreno. Vince chi fa atterrare il suo paracadute più vicino al centro. Quando non giochi più non abbandonare nell’ambiente il tuo paracadute. La plastica sporca e inquina! 122
VIENI CON NOI A OSSERVARE DA VICINO LE PAROLE. PAROLE PER RIFLETTERE SULLA LINGUA
ORTOGRAFIA 124 Ondino e l’alfabeto conoscere l’alfabeto
125 Incrocia che, chi, ghe, ghi riconoscere i suoni duri di c e g
126 Gioca con ce, ci, ge, gi riconoscere i suoni dolci di c e g
127 Gioca con gn e gli saper scrivere parole con gn, ni, gli, li
128 Gioca con sce e sci saper scrivere parole con sce, sci, scie
129 Gioca con qu e cu osservare le differenze tra qu e cu
130 Parole capricciose imparare le parole con il gruppo cu
131 Quanta acqua! imparare parole contenenti il gruppo cqu
132 È meglio in due! saper usare le doppie
133 Parole a pezzetti saper dividere in sillabe
134 Pezzetti… più difficili! saper dividere in sillabe
135 CHE COSA HO IMPARATO? verificare la capacità di scrivere correttamente parole e di dividerle in sillabe
139 Uno o tanti? distinguere il numero dei nomi
140 Gli articoli distinguere diversi tipi di articoli
142 Una vocale di troppo! usare apostrofo e articoli determinativi
143 Articoli capricciosi usare apostrofo e articoli indeterminativi
144 Fai il gioco del com’è conoscere l’aggettivo
145 Gli aggettivi qualificativi distinguere gli aggettivi qualificativi
146 I verbi conoscere il verbo
147 I tempi del verbo distinguere presente, passato, futuro
148 Il verbo essere conoscere il verbo essere
149 Il verbo avere conoscere il verbo avere
150 CHE COSA HO IMPARATO? verificare la capacità di distinguere nomi e verbi
SINTASSI 151 Che cos’è una frase? osservare le caratteristiche della frase
152 Soggetto e predicato conoscere soggetto e predicato
MORFOLOGIA 136 I nomi conoscere i nomi comuni
137 Comuni e propri scrivere nomi propri
138 Maschili e femminili distinguere il genere dei nomi
153 La frase minima lavorare con frasi minime
154 Ci vuole la punteggiatura! saper usare i segni di punteggiatura
156 CHE COSA HO IMPARATO? verificare la conoscenza delle caratteristiche della frase
Parole per...
ONDINO E L’ALFABETO Per andare da casa a scuola, Ondino deve seguire questo percorso e scrivere in ordine su ogni conchiglia le lettere dell’alfabeto. 1. Aiutalo tu! Fai attenzione: devi inserire anche le lettere j, k, w, x e y.
B I M T 124
rifl ettere sulla lingua
INCROCIA CHE, CHI, GHE, GHI 1. Aiuta Ondino a completare il cruciverba scrivendo al posto giusto il nome degli elementi disegnati.
2 1
1
F
C
2
R
3 4
5
A
6 7
U
T
8
4
3 5 6 8 7 Che cosa noti? Nella colonna colorata c’è sempre la lettera ....................................................... L’h rende duro il suono della c e della g. 125
Parole per...
GIOCA CON CE, CI, GE, GI Il riccio Rino cerca in fondo al mare un po’ di cibo. 1. Che cosa trova? Scoprilo completando le parole. Il riccio Rino trova: un
.......... stino vuoto
.......... polla appassita
una
.......... ntura
una
perduta
un
pi.......... ama a fiori
due
conchiglie .......... melle
Rino è deluso. Sale a galla per farsi consolare da un
rag.......... o di sole.
2. Osserva i disegni e poi scrivi i nomi nella casetta adatta.
126
CI
CE
GI
GE
rifl ettere sulla lingua
GIOCA CON GN E GLI In soffitta il pesce ragno ha tessuto una grande ragnatela. 1. Osserva e scrivi che cosa vi è rimasto impigliato.
2. Completa.
GN o NI?
GLI o LI? lava.......... a
cande.......... ere
gera.......... o
fo.......... a
ca.......... olino
botti.......... a
pa.......... ere
o.......... o 127
Parole per...
GIOCA CON SCE E SCI 1. Completa ogni parola e riscrivila al posto giusto. pe ...............
ru ............... llo
...............
arpa
sce ...............
riffo
...............
volo
sci va ............... llo
cu ............... no
pe ...............
.....................................................................
.....................................................................
.....................................................................
.....................................................................
.....................................................................
.....................................................................
.....................................................................
.....................................................................
2. Completa.
SCE o SCIE?
128
.......... nziato
ru.......... llo
mo.......... rino
u.......... re
ramo.......... llo
.......... ttro
rifl ettere sulla lingua
GIOCA CON QU E CU 1. Segui i fili colorati e riscrivi le parole ottenute.
.......................................................................................................
.......................................................................................................
.......................................................................................................
.......................................................................................................
Il gruppo qu è sempre seguito da una vocale. Il gruppo cu è sempre seguito da una consonante.
2. Completa.
QU o CU? .......... ercia
s.......... alo
.......... bo
.......... lla
.......... pola
.......... ffia
Ricorda: soqquadro è l’unica parola che si scrive con due q. 129
Parole per...
PAROLE CAPRICCIOSE Lo sai perchĂŠ sono capricciose? PerchĂŠ dopo cu vogliono una vocale.
1. Prova a riconoscere le parole capricciose, colorale e riscrivile qui accanto.
.......................................................................................................... .......................................................................................................... .......................................................................................................... .......................................................................................................... .......................................................................................................... ..........................................................................................................
2. Leggi e sottolinea le parole capricciose. Il cuoco Gastone cuoce col cuore vivande di grande sapore. Poi prende la borsa di cuoio, un ciao alla cucina e va a scuola per imparare quei segreti che possono rendere i cibi squisiti. 130
rifl ettere sulla lingua
QUANTA ACQUA! 1. Dove manca la parola acqua? Osserva l’immagine e completa.
Un acquazzone scende sul mare. Ondino esce dall’.................................................... salata e felice si bagna con l’.................................................... che viene dal cielo. Le parole della famiglia dell’acqua si scrivono con cq!
2. Osserva le immagini, scopri la parola nascosta e completa le frasi.
Isa colora con gli .....................................................
Ondino non vuole andare nell’.................................................... .
Lo zio Ettore ha l’.................................................... in bocca.
131
Parole per...
Ăˆ MEGLIO IN DUE! 1. Scrivi il nome sotto ogni disegno e circonda di rosso le lettere doppie.
pacco
2. Osserva l’immagine e scrivi i nomi degli animali e delle cose che contengono lettere doppie. ....................................................................................................... ....................................................................................................... ....................................................................................................... ....................................................................................................... ....................................................................................................... ....................................................................................................... ....................................................................................................... ....................................................................................................... ....................................................................................................... .......................................................................................................
132
rifl ettere sulla lingua
PAROLE A PEZZETTI Il pescespada si è divertito a tagliare a pezzetti le parole. 1. Aiuta tu Ondino a ricomporle.
me po
ve
so na
le
re
ci
ma la
ma
to
..................................................................
..................................................................
..................................................................
..................................................................
..................................................................
..................................................................
ti to
la ge
ma
vo
ta
ta
la vo
nu lo
lo
re
ci
co
cu
na
..................................................................
..................................................................
..................................................................
..................................................................
..................................................................
..................................................................
Quando incontri le doppie devi dividerle a metĂ .
2. Dividi in sillabe sul quaderno. tetto
palla
notte
mamma
sasso
bottone
cavallo
cappello 133
Parole per...
PEZZETTI… PIÙ DIFFICILI! Quando ci sono due consonanti vicine, la seconda va a capo.
1. Dividi in sillabe. bar ca
lampo
monte
zampa
.................................................
.................................................
.................................................
.................................................
Non si dividono digrammi e trigrammi.
pa sta
bosco
scoglio
festa
.................................................
.................................................
.................................................
.................................................
strada
foglia
strega
sgridare
.................................................
.................................................
.................................................
.................................................
Quando si trovano all’inizio di una parola, le vocali stanno da sole!
a mo
.................................................
134
asino
elefante
amico
.................................................
.................................................
.................................................
che cosa ho imparato? 1 Completa tu la storia con le parole illustrate, poi dividi in sillabe le parole sottolineate.
Oggi i
..............................................
si divertono a giocare a nascondino.
Quanti bei nascondigli! Ondino sceglie una di sassolini, Isa va dietro un cespuglio di Seppietta chiede al suo amico
..............................................
.............................................. ,
..............................................
di nasconderla sotto la sua pinna. Mimma ha trovato uno
.............................................
E il riccio Rino? Con i suoi
.
..............................................
sa dove andare! Poi si decide e va dietro una grande
così lunghi non
............................................ .
Ora sì che viene il bello! Riuscirà nonno Nino, che già non vede tanto bene, a trovarli tutti? ......................................................................................................
......................................................................................................
......................................................................................................
......................................................................................................
......................................................................................................
......................................................................................................
......................................................................................................
......................................................................................................
......................................................................................................
......................................................................................................
......................................................................................................
......................................................................................................
135
Parole per...
I NOMI Oggi, insieme alla maestra, abbiamo provato a dare un nome a ciò che vedevamo!
Questi sono nomi comuni perchÊ indicano in generale le persone, gli animali e le cose. 1. Trascrivi nella tabella tutti i comuni nomi che leggi nell’immagine.
Nomi di persona
Nomi di animale
I nomi possono essere riuniti in tre grandi gruppi: nomi di persona, nomi di animale e nomi di cosa. 136
Nomi di cosa
2. Gioca con i tuoi compagni a trovare il maggior numero di nomi comuni di persona, di animale e di cosa nel minor tempo possibile.
rifl ettere sulla lingua
COMUNI E PROPRI La bidella si chiama Rossella.
La maestra si chiama Francesca.
La bambina si chiama Marta.
Il bambino si chiama Alessandro.
Rossella, Francesca, Marta, Alessandro sono nomi propri perchĂŠ indicano con precisione di chi si parla. Ricorda! I nomi propri si scrivono sempre con la lettera maiuscola.
2. Scrivi il nome proprio accanto a ciascun personaggio cinematografico.
...........................................................
1. Quali sono i nomi propri della tua famiglia? Completa. Nonno
.........................................................................
Nonna
.........................................................................
PapĂ
.........................................................................
Mamma
.........................................................................
Sorella
.........................................................................
Fratello
.........................................................................
Cugino
.........................................................................
Cugina
.........................................................................
...........................................................
...........................................................
...........................................................
137
Parole per...
MASCHILI E FEMMINILI I nomi possono essere di genere maschile o di genere femminile. Elefante è un nome maschile, elefantessa è un nome femminile.
In questa scatola ci sono solo nomi maschili.
In questa scatola invece ci sono nomi femminili, ma c’è anche un intruso. Quale? Perché?
1. Leggi i nomi e colora i cartellini di ciascuna scatola con colori diversi: azzurro per i nomi maschili, giallo per quelli femminili. 2. È maschile o femminile? Scrivilo accanto. ..........................................................
..........................................................
3. Trasforma questi nomi: dal maschile al femminile o viceversa. Bambina
...........................................................................
Cavallo
...........................................................................
Papà
...........................................................................
Regina
...........................................................................
Attrice
...........................................................................
Maestro
...........................................................................
Gatto
...........................................................................
Strega
...........................................................................
..........................................................
..........................................................
..........................................................
138
rifl ettere sulla lingua
UNO O TANTI? Questo è il mio compagno di banco.
Questi sono i miei compagni di scuola.
Il compagno È uno solo (singolare)
I compagni Sono tanti (plurale)
I nomi possono essere di numero singolare o di numero plurale. Per riconoscerli devi guardare la quantità, cioè quanti sono!
1. Scrivi accanto a ogni nome se è singolare o plurale. Libro
............................................................................
Case
............................................................................
Mucche
............................................................................
Bottiglie
............................................................................
Bambini
............................................................................
Foglie
............................................................................
Zaino
............................................................................
Matita
............................................................................
Tavolo
............................................................................
Scarpe
............................................................................
2. Trasforma i seguenti nomi.
Singolare
diventa
Plurale
bambola zanzara commesse scatole palloni cappello 139
Parole per...
GLI ARTICOLI Tommaso, scegli una matita, prendi un quaderno e traccia un segno.
Martina, prendi la matita rossa, il quaderno d’italiano e scrivi il titolo del racconto.
Quale dei due messaggi è più preciso? Il primo Il secondo La matita che deve prendere Tommaso è: una matita qualsiasi una matita ben precisa Il quaderno è: un quaderno qualsiasi un quaderno ben preciso
La matita che deve prendere Martina è: una matita qualsiasi una matita ben precisa Il quaderno è: un quaderno qualsiasi un quaderno ben preciso
Le parole che vedi evidenziate accompagnano sempre i nomi e si chiamano articoli. Gli articoli si chiamano indeterminativi quando indicano un nome qualsiasi. Gli articoli si chiamano determinativi quando indicano un nome preciso.
un, uno, una
la, i, gli, le , o l , l i
sono articoli indeterminativi
sono articoli determinativi
140
rifl ettere sulla lingua
2. Scrivi l’articolo determinativo.
1. Scrivi l’articolo indeterminativo. ..........
zaino
..........
mano
..........
zii
..........
bandiere
..........
matita
..........
piatto
..........
pane
..........
scolari
..........
foglia
..........
zoccolo
..........
sedie
..........
gatti
..........
cane
..........
gatta
..........
penna
..........
mamma
3. Per ogni palloncino un animale! Collega nel modo giusto.
il scoiattolo
lo
la
uccellini
i cane
gli rana
le topi
lucertole
Articoli maschili o femminili? Singolari o plurali? Per riconoscerli senza sbagliare prova a mettere un nome accanto a ciascuno, infatti l’articolo e il nome vanno d’accordo sia nel genere sia nel numero.
L’articolo è La
mamma
è femminile
................................................................................................
è singolare
................................................................................................
L’articolo è Il
papà
è maschile
................................................................................................
è singolare
................................................................................................
L’articolo è Le
matite
è femminile
................................................................................................
è plurale
................................................................................................
L’articolo è I
gatti
è maschile
................................................................................................
è plurale
................................................................................................
141
Parole per...
UNA VOCALE DI TROPPO! Prendete lo album e disegnate lo amico o la amica che è nel banco con voi.
Ma come parla oggi la maestra?!
Come suonano le parole lo album, lo amico, la amica? Gradevoli Sgradevoli Buffe Strane
In queste parole ci sono troppe vocali: prova a leggerle adesso!
Gli articoli lo e la si devono apostrofare davanti alle parole che iniziano per vocale.
1. Metti l’apostrofo, poi leggi ad alta voce prima e dopo. laX isola
l’isola
lo
angelo
...............................................................
loX albero
.................................................................
la
acqua
...............................................................
laX aquila
.................................................................
lo
imbuto
...............................................................
2. Scegli due parole dell’esercizio precedente e inventa una frase con ognuna, poi scrivile qui sotto. ...................................................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................................................
3. Metti l’articolo, apostrofato dove occorre, e leggi di seguito la ricetta. ...........
farina
...........
...........
latte
........... uvetta
142
cioccolato
...........
zucchero vanigliato
........... sale
........... uovo
e ........... torta è preparata!
rifl ettere sulla lingua
ARTICOLI CAPRICCIOSI 1. Per ogni palloncino tre personaggi delle fiabe! Collega nel modo giusto.
gnomo
stregone mago
u na
uno
un
orco drago
fata spiritello
principessa sirena
L’articolo indeterminativo una si apostrofa davanti ai nomi femminili che iniziano con una vocale.
2. Metti l’articolo corretto davanti ai seguenti nomi: scegli tra un e un’. oca
un’oca
orso
...................................................................
imbuto
...................................................................
alunna
...................................................................
infermiera
...................................................................
uovo
...................................................................
elmo
...................................................................
attrice
...................................................................
elica
...................................................................
amico
...................................................................
uomo
...................................................................
aquila
...................................................................
Ci hai fatto caso? Gli articoli indeterminativi non hanno il plurale!
un
quaderno
è uno solo
una
matita
è una sola
uno
zaino
è uno solo 143
Parole per...
FAI IL GIOCO DEL COM’È Silenziosa…
Bella!
Com’è la neve?
Fredda…
Bianca… Leggera… 1. Adesso prova tu. Com’è la bambina?
....................................
....................................
....................................
....................................
....................................
Le parole che stanno accanto al nome e ne indicano le qualità si chiamano aggettivi qualificativi.
2. Trova per ogni nome l’aggettivo qualificativo che ne indichi il giusto colore.
144
cielo
azzurro
neve
......................................................
mare
......................................................
limone
......................................................
nuvola
......................................................
fragola
......................................................
rifl ettere sulla lingua
GLI AGGETTIVI QUALIFICATIVI 1. Trova un aggettivo qualificativo per ciascun personaggio. Biancaneve
Cappuccetto Rosso
................................................................
................................................................
La strega
Il lupo
................................................................
................................................................
Il principe
Il cacciatore
................................................................
................................................................
2. Leggi e sottolinea tutti gli aggettivi qualificativi. Se hai qualche dubbio, ricorda che ogni aggettivo qualificativo risponde alla domanda «com’è?», «come sono?». Olivia è una gatta nera e agile. Di giorno se ne sta sdraiata sull’erba fresca, sotto l’albero di nocciole che è piccolo ma ombroso. Di notte, mentre tutti dormono, va a curiosare nella soffitta buia: fruga tra le scatole rotte, annusa nel grande cesto della legna, gratta la vecchia poltrona di stoffa fioreggiata. All’alba, stanca e felice, torna nella cucina silenziosa. Sul pelo lucido e sui baffi sottili si vedono fili bianchi di ragnatele. 3. A chi assomiglia? Scrivi il nome adatto.
4. Collega i contrari.
Veloce come
......................................................................
piccolo
basso
Lento come
........................................................................
alto
lungo
Freddo come Caldo come
.....................................................................
........................................................................
Coraggioso come ........................................................... Pauroso come
...................................................................
corto
grande 145
Parole per...
Oggi facciamo il gioco dei mimi. Indovinate tutte le azioni che compie Pietro.
I VERBI .........................................
.........................................
.........................................
Ride, piange, saluta sono verbi, cioè parole che indicano le azioni che vengono compiute.
1. Trova un verbo per ogni animale.
2. Trova un animale per ogni verbo.
Il gabbiano
..........................................................................
........................................................................
cinguetta.
Il cane ......................................................................................
........................................................................
salta.
Il gatto
....................................................................................
........................................................................
striscia.
La tigre ....................................................................................
........................................................................
nuota.
3. Quali azioni compiono queste persone? Osserva le immagini e scrivi il verbo. La mamma ..................................................... un libro. Fabio ..................................................... in piscina. Lisa ..................................................... un gelato. La nonna ..................................................... la televisione. Il dottore ..................................................... la ricetta.
146
rifl ettere sulla lingua
I TEMPI DEL VERBO La settimana scorsa
Oggi
Tra qualche giorno
abbiamo piantato i semi…
vediamo le piantine…
spunteranno i fiori.
Questa è un’azione che è già avvenuta. Il tempo è passato.
L’azione accade adesso. Il tempo è presente.
L’azione deve ancora avvenire. Il tempo è futuro.
Tutte le azioni si compiono in un tempo preciso: nel passato (prima), nel presente (adesso) o nel futuro (poi).
1. Completa la tabella con i verbi.
Passato
Presente
Ieri ........................................... a pal- Ora mi ........................................... i lone con gli amici nel cam- capelli con lo shampoo e petto dietro la scuola. me li ........................................... con il phon.
Futuro Quando ........................................... grande ........................................... il dottore, perché voglio aiutare chi sta male.
Prima ........................................... Adesso ........................................... L’estate prossima .................... ....................... al mare con i miei freddo e mi stanco, non .......................................... la sciarpa, ........................................... giocare a genitori. ........................................... i guanti e il cappello. nascondino con voi. tanti bagni e .............................. ...................... con la sabbia. 147
Parole per...
IL VERBO ESSERE Ora la lucertola è sul muretto vicino alla palestra, prima era nell’erba.
Oggi in giardino abbiamo trovato una lucertola!
La lucertola è verde ed è veloce come un razzo! Io sono contenta di aver visto la lucertola!
Com’è la lucertola? ........................................ verde. ........................................ veloce.
Dov’è la lucertola? ........................................ sul muretto. Dov’era prima? ........................................ nell’erba.
Le parole è, era, sono sono voci del verbo essere. Il verbo essere può indicare una qualità di una persona, di un animale o di una cosa.
1. Scrivi se il verbo essere indica una qualità (Q) oppure indica trovarsi (T) in un luogo. Noi siamo in palestra. Lucia è bionda e magra. Lo zio è al supermercato.
Il verbo essere può spiegare dove si trova un animale, una persona o una cosa.
2. Inserisci la voce del verbo essere adatta. Noi ............................................................... alti come te. L’anno scorso Lina .................................... più grassottella. Alessandro ............................................ al luna park. Marta ................................................ gentile con tutti.
Quando era giovane la nonna era atletica. 148
Voi fratelli .............................................. proprio uguali!
rifl ettere sulla lingua
IL VERBO AVERE Le lucertole hanno quattro zampe, hanno la coda e hanno la lingua divisa in due sulla punta.
Come sono fatte le lucertole?
Io ho paura della lucertola!
Che cosa hanno le lucertole? .................................. quattro zampe. .................................. la coda. .................................. la lingua divisa in due.
A dire la verità, è la lucertola che ha paura di te!
Che cosa dice la bambina spaventata? ............................................ paura! Che cosa ha (sente) la lucertola? ............................................ paura.
Le parole ho, ha, hanno sono voci del verbo avere e, come vedi, vogliono sempre l’h davanti. Il verbo avere può significare Il verbo avere può avere il sentire, cioè provare una significato di possedere. sensazione o un’emozione.
1. Scrivi se il verbo avere indica possedere (P) o sentire (S). Le bambine hanno i quaderni nuovi.
La mamma ha una borsa grande.
La gattina ha fame.
Loro hanno freddo.
Io ho paura del buio.
Lo zio ha l’autoradio nuova.
Marco ha tanta sete.
Io ho timore di sbagliare. 149
che cosa ho imparato? 1 È maschile o femminile? Metti i nomi dei giocattoli nella cesta giusta. trenino
2 È singolare o plurale? Metti i nomi degli oggetti nello zaino giusto. quaderni
bambola
gomma
palla
libri
palloncino
matite
costruzioni
pennarelli
game-boy
evidenziatore
robot
temperamatite
marionetta
colla
3 Completa il messaggio di Marta con gli articoli determinativi adatti.
4 Completa il messaggio di Sandro con gli articoli indeterminativi adatti.
Mi piacciono ........... gelati. Adoro ........... strudel con ........... mele e ........... crostata con ...........
........... volta ho mangiato ........... quantità esage-
frutti di bosco. Vorrei mangiare ........... zucchero filato tutti ........... giorni. Ma ........... mamma non è d’accordo: chissà perché? 5 Scrivi per i tuoi compagni preferiti un aggettivo qualificativo che spieghi il loro aspetto e il loro carattere.
rata di dolci! Ho fatto ........... solenne indigestione, mi è venuto ........... brutto mal di pancia, gran mal di testa e persino ........... carie a ........... dente! Sono stato davvero sciocco! ...........
6 Che tempo è? Presente (P), passato (PA) o futuro (F)? Domani andrò dal dentista.
..................................................................................................... .....................................................................................................
Oggi sono contento.
.....................................................................................................
L’anno scorso ero più basso.
.....................................................................................................
In estate mangerò l’anguria.
..................................................................................................... ..................................................................................................... .....................................................................................................
150
Adesso scrivo una lettera. Ieri sono andato al cinema.
rifl ettere sulla lingua
CHE COS’È UNA FRASE? Bernardo ha scritto una frase bellissima! Peccato che non sia molto comprensibile…
Una frase deve essere comprensibile, cioè deve avere un significato. Per scrivere una frase con un significato è necessario mettere le parole in ordine.
Aiuta Bernardo a riordinare le parole della frase. Vorrei
la
.............................
per
.......................
1. Cancella le frasi senza significato. I bambini nel prato rincorrono le farfalle variopinte. Nel prato i bambini rincorrono le farfalle variopinte. Le variopinte bambini nel rincorrono prato i farfalle. Le farfalle prato nel variopinte rincorrono bambini i. Bufera la distrutto ha il nido. La bufera il nido ha distrutto. Il nido ha distrutto la bufera.
.......
bambini
del
.............................
2. Se sposti le parole puoi ottenere frasi che hanno un significato assurdo. Segnale con una X. Il gatto insegue il topo nella tana. Nella tana il topo insegue il gatto. La bambina seduta sul tappeto pettina la bambola. La bambola seduta sul tappeto pettina la bambina. Al cinema il bambino guarda il leone nella savana. Al cinema il leone guarda il bambino nella savana. 151
Parole per...
SOGGETTO E PREDICATO
Francesca gioca.
La palla rotola.
La lucertola scappa!
Di chi si parla in queste frasi? ..........................................................
gioca
..........................................................
rotola
..........................................................
scappa
La parola che precisa chi o che cosa compie l’azione si chiama soggetto.
Che cosa si dice del soggetto? Quale azione compie? Francesca .......................................................... La palla ..........................................................
La parola che precisa l’azione compiuta dal soggetto si chiama predicato.
La lucertola .......................................................... La frase formata dal soggetto e dal predicato si chiama frase minima.
1. Aggiungi il soggetto o il predicato per formare frasi minime. Il cane ................................................... La mamma ........................................... ................................................... miagola
...................................................
Il telefono ..............................................
Il dottore ................................................
...................................................
152
ride
legge
................................................... sboccia
rifl ettere sulla lingua
LA FRASE MINIMA 1. Scrivi una frase minima per ogni immagine. Ricorda, solo soggetto e predicato! ....................................................................
....................................................................
....................................................................
....................................................................
....................................................................
....................................................................
....................................................................
....................................................................
....................................................................
....................................................................
....................................................................
....................................................................
2. Per ogni soggetto il suo predicato. Collega. Chi?
Che cosa fa?
Lo sciatore
cucina
L’attrice
multa
Il vigile
recita
La cuoca
scia
Il camionista
corre
L’atleta
guida
3. Un solo soggetto per piĂš predicati. Scrivi. Chi?
Che cosa fa? ...........................................................
La maestra
........................................................... ...........................................................
Il cane
........................................................... ...........................................................
La palla
...........................................................
4. Cerca le frasi minime e trascrivile. Per ogni frase chiediti prima di chi si parla (soggetto) e circondalo di rosso, poi domandati che cosa fa il soggetto (predicato) e circondalo di blu. soggetto
predicato
Maria mangia la frutta.
...........................................................
...........................................................
Il pittore dipinge un bel ritratto.
...........................................................
...........................................................
Di notte il gatto miagola sul tetto.
...........................................................
...........................................................
Il pallone rotola nella rete.
...........................................................
...........................................................
153
Parole per...
CI VUOLE LA PUNTEGGIATURA! I segni di punteggiatura sono importanti perché aiutano a rendere più comprensibile ciò che si scrive. Il punto . indica una pausa lunga e si mette alla fine di una frase. Dopo il punto occorre sempre la lettera maiuscola.
1. Metti la lettera maiuscola nel messaggio di Giulia. La mattina mi alzo presto. ....accio una bella colazione e dopo mi lavo i denti. ....i vesto con abiti pesanti perché fa freddo. ....ado a scuola a piedi perché abito vicino. ....ungo il tragitto ripasso le tabelline.
La virgola , indica una pausa breve e serve per separare le parole. Dopo la virgola non ci vuole la lettera maiuscola.
2. Leggi il messaggio di Tobia e fai una breve pausa dopo ogni virgola. Sono andato in cartoleria con la mamma e ho comprato due quaderni, le matite, la gomma, la colla, le etichette adesive, i pennarelli e un evidenziatore.
Il punto interrogativo ? esprime una domanda o un dubbio. Dopo il punto interrogativo ci vuole sempre la lettera maiuscola.
3. Scrivi il punto interrogativo alla fine di ogni domanda di Lucia.
Mi presti la gomma
Mi presti il righello
Mi presti la matita rossa Il punto esclamativo ! si usa per esprimere delle emozioni o un comando. Dopo il punto esclamativo ci vuole sempre la lettera maiuscola.
154
4. Scrivi il punto esclamativo nelle risposte di Marco.
Sei più insistente di una mosca
Basta
rifl ettere sulla lingua
Puoi mettere la virgola quando fai un elenco, tra una parola e quella successiva.
5. Metti la virgola dove occorre.
Devi mettere il punto alla fine di una frase.
6. Metti il punto dove occorre.
Quando nevica indosso il maglione pesante gli scarponcini il piumino i guanti e la sciarpa! In estate mi metto i sandali le magliette senza maniche i pantaloni corti il cappellino con la visiera e gli occhiali da sole.
Oggi siamo andati al parco con la maestra Ăˆ quasi inverno e gli alberi sono spogli Abbiamo raccolto le foglie cadute per fare un cartellone La foglia di Simone sembra una lancia, la mia ha la forma di un cuore
7. Osserva le immagini e scrivi il punto interrogativo (?) o il punto esclamativo (!) nei fumetti.
Scusi, sa dirmi che ore sono
Ăˆ tardi, fila a letto
Che magnifico regalo
Hai preparato lo zaino
155
che cosa ho imparato? 1 Riordina le parole e componi delle frasi con un significato.
mamma telefono al La parla zia con la
volpe La rossa tana nella bosco dorme nel
Luca a rana piscina in nuota a e dorso.
..................................................................
..................................................................
..................................................................
..................................................................
..................................................................
..................................................................
..................................................................
..................................................................
..................................................................
2 Circonda il soggetto. I bambini giocano nel giardino.
3 Circonda il predicato. L’automobile frena lentamente.
In poltrona la nonna legge.
Il fornaio vende il pane.
Il bicchiere è caduto dal tavolo.
Al cinema il nonno ride.
Il cane rincorre il gatto.
In cucina Maria mangia la pizza.
È caduto il quadro del salotto.
Il treno è passato da poco.
La scrivania è piena di libri.
Luca ha disegnato una barca gialla.
4 Osserva le situazioni e scrivi, per ciascuna, una frase minima.
...................................................................................................
156
...................................................................................................