Magicamente Insieme 3 linguaggi

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Marilena Cappelletti - Angelo De Gianni


Coordinamento editoriale: Mafalda Brancaccio Progetto grafico e impaginazione: NO CODE Torino Copertina: Studio Oplà Illustrazioni: Anikibobo – Madeleine Frochaux – Maria Adelaide Negrin – Anna Pilotto Colorazione: Cinzia Cavallaro – Valentina Martegani (per Anikibobo e A. Pilotto) Ricerca iconografica: Carmen Fragnelli – Emanuela Lazzaroni Referenze iconografiche: Marka – Shutterstock – archivio Spiga LABORATORIO DI GRAMMATICA Testi Elena Costa, Lilli Doniselli Illustrazioni Giovanni Giorgi Pierfranceschi Impaginazione ESSECI Milano Stampa: Grafiche Flaminia • Foligno (PG)

09.83.020.0

Cinque copie del presente testo sono state depositate presso il Ministero della Pubblica Istruzione (Roma) e presso l’Assessorato della Pubblica Istruzione della Regione Sicilia (Palermo). È vietata la riproduzione dell’opera, con qualsiasi mezzo, non autorizzata. Tutti i diritti riservati © 2009 ELI s.r.l. • LA SPIGA Tel. 02 2157240 • e-mail info@laspigamodern.com


INDICE U.A. 1 • Viaggiare e scoprire

Stefano e Tafu Un magico viaggio nel regno dei ghiacci Il binario nove e tre quarti Laboratorio linguistico: la lettera Laboratorio di arte e immagine Le linee dei paesaggi I paesaggi nell’arte Giochi da viaggio Ora so fare

U.A. 2 • Il proprio territorio

percorso musicale

percorso di ascolto

6 8 9 10 12 14 15 16 17 18 20 21 22 23

U.A. 4 • Noi e gli altri

Che bella compagnia! Geraldine Chi siamo noi Laboratorio linguistico: il racconto Il gomitolo del nonno Un viaggio nel racconto L’ora di matematica Nevica – L’inverno Laboratorio di arte e immagine Sotto la neve Perry e la neve Il Natale del nonno Laboratorio delle attività progettuali Pendaglio mobile Tradizioni natalizie… Sono la Befana! Ora so fare

A scuola Il primo giorno di scuola La città La piazza Laboratorio linguistico: la descrizione Il vigile C’è un negozio Laboratorio di arte e immagine La città di notte Sole d’ottobre Autunno Autunno in città Vita in città Se fossi io a fare la città Laboratorio delle attività progettuali Una città tutta tua Città ammalate Mezzi pubblici in città Comportamenti corretti sui mezzi pubblici Ora so fare

32 34 35 36 37

Laboratorio linguistico: la fiaba L’anello della strega La fiaba e i suoi personaggi La struttura della fiaba Cruciverba delle fiabe Il drago a sette teste Il cavallo fatato La strega del fiume Il lago dei cigni Macedonia di fiabe Ora so fare

Ma che cosa mi è successo? Le paure Riordinare I mercoledì dalla zia Paola Teresa e i dolci Mangiare per vivere e per crescere Ad ognuno un compito diverso Ora so fare

38 40 41 42 43 44 46 47 49

Laboratorio linguistico: il mito Il grande uovo La luna e il sole Tanti uomini… tanti colori Come nacque l’arcobaleno Laboratorio linguistico: la leggenda Il gufo e il corvo Granelli di sabbia

U.A. 3 • La propria crescita

24 25 26 27 28 29 30 31

U.A. 5 • La fantasia

U.A. 6 • Miti e leggende

50 52 53 54 56 57 58 60 61 62 63 64 65 66 67 68 70 71 72 73 74 76 78 80 82 83 84 86 87 88 90 91 92


Il macinino magico La casa della tartaruga

Ora so fare

U.A. 7 • La natura

Nel bosco Il sole ama la terra

Laboratorio di arte e immagine Pascoli in primavera

93 94 95 96 98 100 101

Laboratorio linguistico: la favola L’airone

102

La tartaruga sciocca Il leone e il topo riconoscente Il cervo alla fonte Canti di primavera Pioggia di primavera

103 104 105 106 107

Primavera

Laboratorio delle attività progettuali Fantasia di fiori

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La pizza di Pasqua Il rondone

110 111

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Laboratorio linguistico: il testo informativo La rondine 112 Il riccio 113 La caccia delle renne

Laboratorio di arte e immagine I graffiti

114

Una grande scoperta Un cucciolo di mammut

117 118

116

Ora so fare

119

Amore e figurine Dolce piccina

120 122 123

La voce della nonna Albero secco

124 125

U.A. 8 • Emozioni

Laboratorio linguistico: la poesia Il risveglio del vento Il cielo di notte – Il ragno Spunta la luna – Alberi Ora so fare

126 127 128 129

U.A. 9 • Tempo di vacanze

Estate – Festa d’estate Laboratorio di arte e immagine Paesaggio estivo

130 132 133

Laboratorio linguistico: il testo regolativo Un gioco all’aperto 134 Una ricetta per l’estate 136 Una “nuova” casa 137 Ora so fare 138 Riflessione linguistica Un mondo di messaggi Gli elementi della comunicazione Lo scopo della comunicazione Messaggi e contesti Giocare con l’alfabeto Usare il dizionario La punteggiatura forte La virgola, il punto e virgola, i due punti Il discorso diretto e il discorso indiretto I sinonimi: parole diverse, significato simile Gli omonimi: parole uguali, significato diverso I nomi generici e i nomi specifici L’articolo, sempre prima del nome Il nome I nomi comuni e i nomi propri Il genere dei nomi Il numero dei nomi I nomi astratti e i nomi concreti I nomi primitivi e i nomi derivati I nomi collettivi I nomi alterati I nomi composti Il verbo Le coniugazioni dei verbi Le persone del verbo I tempi del verbo Essere e avere Il modo indicativo Gli aggettivi qualificativi

139 140 141 142 144 145 146 147 148 149 150 151 152 153 154 155 156 157 158 159 160 161 162 163 164 165 166 167 168


ANCORA INSIEME PER SCOPRIRE

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IRE R P O C S E E R A I G G VIA U.A. 1

Il mio papà ha una moto tutta blu che scoppietta e tossisce ogni momento quando sali non vorresti scender più con lei voli libero nel vento. Ma quando parti solo o in compagnia qualche sera ti prende nostalgia. Il mio papà ha una barca bianca e verde che scivola silenziosa sopra il mare lei ti porta dove l’occhio si perde a cercare conchiglie e perle rare. Ma quando viaggi e la luna splende senza volerlo nostalgia ti prende. Il mio papà ha un camper vagabondo che percorre senza posa strade e strade mi porta a visitare tutto il mondo fino a dove il sole stanco cade. Ma quando giri per il mondo grande la nostalgia dentro di te si spande.

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Ascolta la filastrocca sul CD-Audio.

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STEFANO E TAFU Stefano aveva paura dei viaggi, anche di quelli corti: aveva paura persino di uscire da casa sua. Un giorno il suo orsetto di pezza, di nome Tafu, disse: – Voglio fare un viaggio. – Ma non sai che fuori è pericoloso? – disse Stefano. – Forse – disse Tafu. – Ma bisogna andare a vedere. Il giorno dopo Tafu era scomparso. Stefano lo cercò dappertutto, ma non lo trovò. Poi ricordò quello che Tafu aveva detto, guardò fuori della finestra e, a una trentina di passi, dietro la siepe, vide spuntare le sue orecchie. Siccome voleva molto bene al suo orso, Stefano si fece coraggio e aprì la porta per andare a prenderlo. Girò dietro la siepe, ma quelle non erano le orecchie di Tafu: erano le gobbe di un piccolo cammello! Stefano si spaventò, ma il cammello sorrise e disse: – Cerchi Tafu, tu? Allora saltami in groppa! Stefano aveva paura, ma il cammellino gli piaceva e montò. Bigiobbe, il cammellino, partì a salti lunghissimi. Presto arrivarono in cima a una montagna, da dove si vedevano fiumi, laghi, colline e, in fondo, il mare. Saltando, girarono mezzo mondo, conobbero ventisette amici, videro ottantasettemeraviglie, ebbero centosei sorprese… R. Piumini - N. Costa, C’era una volta, ascolta, E. Elle

Rispondi.

Di che cosa ha paura Stefano? ....................................................................................... Che cosa pensa, invece, Tafu? ....................................................................................... Con chi viaggia Stefano? ................................................................................................. Che cosa trova? ................................................................................................................. Parla di te.

Ti piace viaggiare? ............................................................................................................. Secondo te, perché è bello viaggiare? .......................................................................... ..............................................................................................................................................

Dove ti piacerebbe andare? ............................................................................................

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O.A. - Leggere e comprendere un testo narrativo. Trasversalità: educazione all’affettività (esprimere in modo corretto la propria emotività).


UN MAGICO VIAGGIO NEL REGNO DEI GHIACCI

Quando mamma e papà ci hanno detto che saremmo andati in Antartide, io e i miei fratelli ci siamo messi a saltare dalla gioia. Siamo partiti con la nostra barca a vela, il Damien II. I primi giorni abbiamo avuto un bel po’ di paura! Il mare era in tempesta, ci sentivamo continuamente sballottati e dovevamo restare sottocoperta. Poi il tempo è cambiato e finalmente abbiamo potuto andare sul ponte. Ho avvistato io il primo iceberg, una montagna di ghiaccio galleggiante. – Quando ci sono gli iceberg, si è vicini alla terra – ha detto papà. Scesi a terra, io e i miei fratelli abbiamo cercato di avvicinarci a una colonia di pinguini. Credevamo che sarebbero scappati e invece no, non avevano paura di noi, anzi, sembravano incuriositi. Durante il viaggio di ritorno abbiamo disegnato tutti gli animali incontrati in Antartide: uccelli marini, foche, pinguini, balene… Mamma e papà ci hanno spiegato che questi animali sono sopravvissuti fino ad oggi perché l’uomo, in Antartide, non ha disturbato la natura. Sballottati: mossi di qua e di là. da Airone junior rid. e adatt. Sottocoperta: parte interna sotto il ponte della barca. Completa la tabella inserendo nella prima colonna le informazioni fornite dal brano e nella seconda quelle relative a una tua esperienza.

Con chi? Per dove? Con quale mezzo?

I protagonisti del brano sono partiti per un viaggio

Tu sei partito/a per un viaggio

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Che cosa hanno/hai visto? ................................................. ................................................. .................................................

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O.A. - Leggere un testo narrativo e coglierne informazioni; raccogliere idee per la scrittura attraverso il recupero in memoria.

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IL BINARIO NOVE E TRE QUARTI Il mattino dopo, Harry si svegliò alle cinque, ma era troppo eccitato e nervoso per riaddormentarsi. Si alzò e si infilò i jeans, perché non voleva arrivare alla stazione con gli abiti da mago… Due ore dopo era partito per la stazione con l’auto dei Dursley. Raggiunsero King’s Cross alle dieci e mezza. Lo zio Vernon gli disse: – Eccoci arrivati, ragazzo! Binario nove… binario dieci. Il tuo dovrebbe essere a metà strada.

Harry rimase solo e lottava per non cadere nel panico, finché passò un gruppetto di persone, con bauli come il suo. Harry si unì a loro. Una locomotiva a vapore era pronta lungo un binario gremito di gente. Un cartello alla testa del treno diceva Espresso per Hogwarts, ore 11. Harry si guardò indietro e vide un arco in ferro battuto, con su scritto Binario Nove e Tre Quarti. Ce l’aveva fatta! Una nube di fumo proveniente dalla locomotiva si alzava in grossi anelli sopra la testa della folla rumorosa.

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Le prime due carrozze erano già gremite di studenti, alcuni si sporgevano dai finestrini a parlare con i familiari, altri litigavano per un posto. Harry si fece largo tra la folla, finché non trovò uno scompartimento vuoto verso la coda del treno. Il treno si mosse. Dal finestrino vedeva le case allontanarsi veloci. Harry sentì un fremito di eccitazione. Non sapeva bene a che cosa stesse andando incontro… La campagna che sfrecciava sotto i loro occhi s’era fatta più selvaggia. C’erano boschi, fiumi tortuosi e colline coperte da una verde vegetazione. Harry sbirciò fuori dal finestrino. Stava calando la sera. Le montagne e le foreste si stagliavano contro il cielo. Il treno rallentò e risuonò una voce: – Tra cinque minuti arriveremo a Hogwarts. J. K. Bowling, Harry Potter e la pietra filosofale, rid. e adatt., Salani Editore

Metti in ordine le sequenze del racconto, numerandole da 1 a 6.

Harry andò alla stazione con i Dursley. Harry salì sul treno per Hogwarts. Il treno partì e attraversò la campagna. Harry si svegliò alle cinque. Una voce avvisò che dopo cinque minuti sarebbero arrivati. Harry rimase solo tra il binario nove e il binario dieci. Harry Potter, il protagonista del brano, prova diversi stati d’animo nei vari momenti della sua avventura. Rileggi il testo e completa.

Al risveglio, alle cinque del mattino, Harry era ......................... ..........................................................................................................

Rimasto solo alla stazione, Harry era ........................................ ..........................................................................................................

Quando il treno partì, Harry ......................................................... ..........................................................................................................

Tu che cosa provi quando si avvicina il momento di una partenza? .............................................................................................................. .............................................................................................................. .............................................................................................................. O.A. - Leggere e comprendere un testo narrativo. Trasversalità: storia (riordinare eventi in successione logico-temporale) - educazione all’affettività (esprimere in modo corretto la propria emotività).

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laboratorio linguistico la lettera

data destinatario

messaggio

mittente

31 >lugliø C>arø Giuliø, sonø >ai C>araibi >da >una settimana >con >la mia >famiglia >e mi sembra <di sognare! Mi >trovø su >un’isoletta >in mezzø >all’oceanø, >tra >palme verdi, sabbia >bianca >e >un mare >blu straordinariø. L’>acqua >è >cosi >limpida >e >calma >che >ti >permette >di vedere >il >fondale >benissimø. C>on >la maschera >e >le >pinne, >insieme >al >papà, scendø >q>ualche metrø sott’>acq>ua, >tra >coralli rosa, >piante multicolori >e >banchi >di >pesci >incredibili. D>ove >termina >la spiaggia, >una >collinetta ricoperta >di >un verde >intensø >ci separa >dal villaggiø, >al >q<uale >facciamø ritornø solø >alla sera. C>he >incantø! S>embra >di vivere >in >una >favola! C>ome vorrei >che >tu >fossi >q>ui! Insieme >ci >divertiremmø >un mondø. >A >prestø >Andrea

La lettera è una comunicazione scritta che avviene tra un mittente e un destinatario. Una lettera si scrive per comunicare, raccontare, informare, chiedere qualcosa… Rispondi.

Quando è stata scritta questa lettera? ............................ Da dove? ............................. Chi è il mittente? .................................... Chi è il destinatario? ...................................... Qual è il messaggio? ........................................................................................................ ..............................................................................................................................................

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O.A. - Leggere un testo narrativo (la lettera), individuarne gli elementi costitutivi e riconoscerne la funzione.


Laboratorio linguistico: la lettera

Ora prova tu a scrivere una lettera, seguendo le indicazioni.

Scrivi a un tuo amico o a una tua amica. Informalo/a sull’inizio del nuovo anno scolastico. Chiedigli/le di risponderti.

data destinatario

..................................... .......................................... .................................................................................................... .................................................................................................... .................................................................................................... .................................................................................................... .................................................................................................... .................................................................................................... ....................................................................................................

messaggio

.................................................................................................... .................................................................................................... .................................................................................................... .................................................................................................... .................................................................................................... .................................................................................................... .................................................................................................... .................................................................................................... .................................................................................................... .................................................................................................... .................................................................................................... ..........................................

mittente

O.A. - Pianificare testi scritti, scegliendo le idee in base al destinatario e allo scopo.

..........................................

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laboratorio

arte e immagine

LE LINEE DEI PAESAGGI Osserva questo paesaggio di montagna.

Possiamo disegnare questo stesso paesaggio solo con le linee.

Completa segnando con una x.

Le linee di questo paesaggio sono: spezzate orizzontali diritte verticali

seghettate ondulate

Ora osserva questo paesaggio di collina e prova tu a disegnarlo solo con le linee.

Completa segnando con una x.

Le linee di questo paesaggio sono: spezzate orizzontali diritte verticali

seghettate ondulate

Cerca su giornali e riviste immagini di paesaggi, sovrapponi un foglio di carta trasparente e disegna solo le linee principali, spiegando poi di che tipo di linee si tratta.

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O.A. - Riconoscere e usare gli elementi del linguaggio visivo: la linea. TrasversalitĂ : geografia (riconoscere le caratteristiche tipiche di un paesaggio).


laboratorio

arte e immagine

I PAESAGGI NELL’ARTE Osserva con attenzione il dipinto e completa.

Il dipinto rappresenta: un paesaggio un ritratto un avvenimento In primo piano vedo ............................................................

In secondo piano vedo ............................................................

Sullo sfondo vedo ............................................................

Gli elementi del paesaggio sono rappresentati: con tratti semplici e stilizzati nei minimi particolari

Vincent van Gogh, La Piana d’Anvers.

Le linee di questo paesaggio sono: spezzate orizzontali diritte verticali

seghettate ondulate

Osservando questo quadro provi sensazioni di: serenità tristezza agitazione pace

allegria noia

O.A. - Osservare e analizzare un’opera d’arte.

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GIOCHI DA VIAGGIO

Il ricava-numero

Puoi giocare da solo/a o con compagni/e di viaggio. Ecco come devi fare. Scegli un numero tra 1 e 50. Guarda fuori dal finestrino dell’auto su cui viaggi e leggi il numero a tre cifre della prima automobile che incroci. Usando queste tre cifre e facendo addizioni, sottrazioni, moltiplicazioni e divisioni devi arrivare al numero che hai scelto. Per esempio: – il numero scelto è 12 – la targa vista è BK 542 AB – usando le cifre 5, 4 e 2 devi arrivare a 12 5 x 2 = 10 10 + 4 = 14 14 – 2 = 12

Alfabeto del viaggiatore Per fare questo gioco bisogna essere almeno in due. Il primo viaggiatore dice una frase tipo: – Vado in Argentina. Può scegliere qualsiasi nome di Stato o di città che inizia con la lettera A. Poi dovrà proseguire dicendo che cosa farà una volta arrivato e con chi, ma usando azioni e nomi che inizino solo con la lettera A, per esempio: – Accompagnerò Anna. Il secondo giocatore deve fare lo stesso usando la lettera B: – Vado a Bologna e ballerò con Barbara. Si procede a turno con le altre lettere dell’alfabeto, finché qualcuno non sarà in grado di trovare il luogo in cui andare o non riuscirà a completare la frase.

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O.A. - Comprendere testi regolativi per realizzare giochi. Trasversalità: educazione all’affettività (attivare modalità relazionali positive con gli altri).


ora so fare

PARTENZA PER IL GIRO DEL MONDO

– Passepartout – disse Mr Fogg – tra dieci minuti partiamo per Dover e Calais. Sul viso rotondo del domestico si disegnò una curiosa smorfia. – Il signore si mette in viaggio? – domandò. – Sì – rispose Phileas Fogg. – Faremo il giro del mondo. A quelle parole, Passepartout fece un’espressione di stupore e ripeté con un filo di voce: – Il giro del mondo? – In ottanta giorni – precisò Phileas Fogg. – Ragion per cui, non abbiamo un istante da perdere. – E i bauli? – domandò il domestico. – Nessun baule. Solo una valigia. Dentro metterete due camicie di lana e tre paia di calze. Altrettanto per voi. Il resto lo acquisteremo per strada. Poco tempo dopo, padrone e domestico scesero in silenzio le scale. La porta d’ingresso venne richiusa a doppia mandata. I due salirono su una carrozza che, alle otto e venti, si fermò davanti alla stazione. Raggiunta la grande sala della stazione, Phileas Fogg acquistò due biglietti di prima classe per Parigi. Alle otto e quaranta, Phileas Fogg e il suo domestico presero posto nello scompartimento. Alle otto e quarantacinque in punto risuonò un colpo di fischietto e stancamente il treno si mise in moto. Jules Verne, Il giro del mondo in 80 giorni, rid. e adatt.

Rispondi

In casa tua i preparativi per la partenza come avvengono? ................................................................................................................................................ ................................................................................................................................................ ................................................................................................................................................

Quali sono i tuoi compiti? .................................................................................................. ................................................................................................................................................

Questo lavoro è stato:

difficile

abbastanza facile

facile

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IL PROPRIO TERRITORIO U.A. 2

Una città ha una voce che è tante voci insieme. Ci sono dentro il rotolio delle macchine, il motore delle automobili… … le campane delle chiese, il richiamo della mamma… … il suono dei cellulari, il fischiettare di un ragazzo in bici… … la voce del venditore di caldarroste, quelle dei bimbi felici in una piazza…

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Una città ha un’immagine che è tante immagini insieme. Ci sono la fontana che zampilla nella piazza, i tavolini fuori dal bar… … il semaforo che lampeggia e cambia colore… il bus giallo alla fermata… …le vetrine piene di pane e focacce, le signore con le borse della spesa… … il portone di un antico palazzo, i fiori sui balconi in ferro battuto…

Chiedi all’insegnante di farti ascoltare “Un americano a Parigi” di George Gershwin.

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A SCUOLA

È settembre. Si ritorna tutti a scuola. Zaino in spalla ogni mattino per riprendere il cammino solo a giugno abbandonato. Ci siam tutti un po’ cresciuti neanche tanto dispiaciuti. Anzi, è bello i compagni ritrovare per passare un altro anno ancora insieme. Un anno dolce come il miele.

Rispondi.

In quale mese sono terminate le scuole? ............................................ In quale mese ricominciano? ..............................................................

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Scrivi i nomi dei mesi in cui andrai a scuola. ...................................................................

Quali mesi sono passati tra la fine

...................................................................

e l’inizio della scuola?

...................................................................

..............................................................

...................................................................

..............................................................

...................................................................

O.A. - Leggere e comprendere un testo poetico. Trasversalità: storia (consolidare le conoscenze del calendario).


IL PRIMO GIORNO DI SCUOLA Il primo giorno di scuola ho rimediato subito un pugno in testa. Me lo diede Antonio Cioccoloni, il figlio del fornaio. E pensare che mi era simpatico, con quel nome che sapeva di cioccolata, il viso tondo, i capelli neri e gli occhi brillanti. Mi aveva domandato: – Come ti chiami? – e io subito, credendo che volesse fare amicizia: – Isa, Isotta. – Isotta la grassotta – aveva riso lui e poi mi aveva dato il pugno in testa. Dovevo imparare a difendermi. Per incominciare, dovevo cambiare nome. Come può essere rispettata una che si chiama Isotta? Quando, a casa, mio fratello mi prese in giro, lo graffiai sul collo. Lui canticchiò: – Iso Osa, la Furiosa… – convinto di farmi arrabbiare. Invece sorrisi. Quello sarebbe stato il mio nuovo nome, il mio nome di battaglia. Isa Osa, la Furiosa. E mi sarei battuta alla grande! Teresa Buongiorno, Io e Sara, Piemme Junior

Racconta.

È successo anche a te di avere un litigio con un compagno o una compagna di scuola? Perché? Come è andata a finire? Prova, come nel brano, a trovare parole che facciano rima con il tuo nome e con quello dei compagni e delle compagne. O.A. - Leggere e comprendere un testo descrittivo. Trasversalità: educazione all’affettività (avere percezione di sé, del proprio ruolo nel gruppo dei pari).

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LA CITTÀ Dalla collina ci apparve la città, grande e fitta di case e palazzi. Tra tetti e muri colorati, qua e là, squarci di verde subito ingoiati da altri tetti e altri muri. Alto sulle case, sulla destra, svettava il campanile del duomo; la cupola e le absidi arrotondate ingentilivano la sagoma squadrata della costruzione. Lo spazio vuoto davanti al duomo faceva intuire la piazza non del tutto visibile. Sotto di noi, le strade grigie attraversavano la città come arterie, percorse dal solito flusso di automezzi, il cui rumore ci giungeva come ovattato dalla lontananza. Verso sinistra, la parte moderna della città mostrava palazzi più alti e qualche grattacielo, le cui numerose finestre brillavano al sole del tramonto. In fondo a sinistra, la zona industriale riempiva con le sue ciminiere diritte un cielo che appariva meno limpido. Sulla collina di fronte, ricoperta di verde, la torre antica sembrava facesse la guardia.

Le parole in corsivo sono gli indicatori spaziali e servono a descrivere un ambiente, osservando la posizione che gli elementi occupano nello spazio. Scegli un ambiente che frequenti abitualmente, fermati ad osservarlo con attenzione, registra gli elementi che lo caratterizzano e la loro posizione, poi descrivilo utilizzando gli indicatori spaziali.

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O.A. - Leggere e comprendere un testo descrittivo. Trasversalità: geografia (utilizzare in maniera corretta gli indicatori spaziali).


LA PIAZZA

Osserva la fotografia e rispondi.

Quali sono gli elementi principali di questa fotografia? ..............................................................................................................................................

Usando gli indicatori spaziali, definisci la posizione degli elementi principali. ..............................................................................................................................................

Quali elementi si trovano in primo piano? .................................................................... Quali elementi si trovano in secondo piano? ................................................................ In riferimento alla parola “piazza� sono nati alcuni modi di dire. Collega ognuno di essi al relativo significato.

Scendere in piazza.

Litigare violentemente in pubblico.

Fare una piazzata.

Far conoscere a tutti gli affari propri o di altri.

Mettere in piazza.

Girare i negozi per cercare di vendere un prodotto.

Fare il piazzista.

Fare un corteo per protesta.

O.A. - Leggere immagini; approfondire la conoscenza della lingua. TrasversalitĂ : geografia (utilizzare in maniera corretta gli indicatori spaziali).

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laboratorio linguistico la descrizione

IL VIGILE

Zio Salvatore era il capo dei vigili del paese. Era un signore magro e distinto, dalla carnagione piuttosto chiara. Sempre in ordine nella sua divisa di poliziotto municipale, aveva uno sguardo simpatico e vivace negli occhi scuri e un bel paio di baffi sottili sotto il naso. Era il vigile più anziano. Conosceva tutto e tutti e, sotto un’apparente severità, nascondeva un animo sensibile e attento ai problemi della gente e del paese. Con i ragazzi poi era sempre disponibile a parlare… Tutti lo chiamavano “zio” a testimoniare il rispetto e l’affetto da cui era circondato. A lui si rivolsero i ragazzi, sicuri che li avrebbe ascoltati e capiti. A. De Gianni, Il medaglione dell’imperatore, Delta 3 Edizioni

Chi è zio Salvatore? Segnalo con una x.

Registra le caratteristiche della persona descritta.

Aspetto fisico

Carattere e comportamento

..................................................................

...................................................................

..................................................................

...................................................................

..................................................................

...................................................................

Di sicuro, tutti i giorni, vicino alla tua scuola, c’è un vigile o una vigilessa. Descrivi il suo aspetto fisico e il suo comportamento.

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O.A. - Leggere e comprendere un testo descrittivo.


Laboratorio linguistico: la descrizione

C’È UN NEGOZIO C’è un negozio nella via proprio dietro casa mia dove trovi sempre tutto dai giocattoli al prosciutto dai finocchi al giornalino dalle uova all’acqua e al vino. Un simpatico nonnino occhialetti e grembiulino dietro al banco, sorridente, ti saluta: – Serve niente?

In una città ci sono tanti negozi: la salumeria, la farmacia, i bar, la latteria, la merceria, i supermercati… In ogni negozio ci sono delle persone che lavorano e che sono sempre gentili con i loro clienti. Ne sapresti descrivere qualcuno che vedi spesso e che ricordi meglio? Segui lo schema.

Signor/Signora: .................................................................................................................... Corporatura: ........................................................................................................................ Capelli: .................................................................................................................................. Viso: ...................................................................................................................................... Occhi: ................................................................................................................................... Naso: .................................................................................................................................... Come si comporta con le persone: ................................................................................. ................................................................................................................................................

Come si muove: ................................................................................................................. Una sua caratteristica particolare: ...................................................................................

O.A. - Leggere e comprendere un testo poetico.

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laboratorio

arte e immagine

LA CITTÀ DI NOTTE

Rispondi e completa.

Il quadro presenta una zona in luce e una zona in ombra. Qual è la zona in luce? .......................................................... ..........................................................

La luce è: naturale

artificiale

Da dove proviene? .......................................................... ..........................................................

In questa zona in luce il pittore ha usato colori: caldi freddi Qual è la zona in ombra? .......................................................... ..........................................................

In questa zona in ombra il pittore ha usato colori: caldi freddi

Vincent van Gogh, Esterno di caffè di notte.

Questo dipinto ti dà una sensazione di: immobilità movimento

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O.A. - Osservare un’opera d’arte e cogliere gli elementi del linguaggio visivo.


SOLE D’OTTOBRE

In questi giorni d’ottobre sembra di essere tornati in primavera: la natura mostra gli ultimi fiori e le forme incredibili dei funghi. Le foglie degli alberi assumono colori meravigliosi: rosso, arancione, giallo, rame, bruno, che spiccano nel cielo lavato dalle piogge estive. Gli animali sono tutti in movimento: partono gli uccelli migratori; i grandi mammiferi cambiano pelo e assumono una folta pelliccia invernale, mentre gli animali che vanno in letargo si danno da fare ad accumulare le loro riserve di grasso. E in questi ultimi giorni di sole prima delle nebbie invernali, ricci e ghiri, tassi e serpenti, tartarughe e rospi girano tra l’erba e il sottobosco in cerca di cibo. Se andrete in campagna, potrete avere sorprese bellissime: raccogliere le noci e le castagne che nessuno ha scoperto; scoprire che ora fioriscono le cicorie celesti, la mentuccia profumata e i ciclamini autunnali. F. Prati, L’orsa, Primavera

Rispondi.

Perché in ottobre sembra di essere tornati in primavera? ..............................................................................................................................................

Perché gli animali in questo periodo sono tutti in movimento? ..............................................................................................................................................

Quali sorprese si possono avere andando in campagna? ..............................................................................................................................................

Che cosa ci sarà dopo questi ultimi giorni di sole? .............................................................................................................................................. O.A. - Leggere e comprendere un testo descrittivo. Trasversalità: storia (riflettere sui cambiamenti stagionali).

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AUTUNNO Quando la terra comincia a dormire sotto una coperta di foglie leggere, quando gli uccelli non cantano niente, quando di ombrelli fiorisce la gente, quando si sente tossire qualcuno, quando un bambino diventa un alunno: ecco l’autunno. R. Piumini, Le piccole poesie, A. Mondadori

L’autore ha descritto in linguaggio poetico le caratteristiche dell’autunno. Trova, per ogni caratteristica della stagione, i versi del poeta.

Le foglie cadono.

......................................................................................................

Comincia la scuola.

......................................................................................................

Piove spesso.

......................................................................................................

Gli uccelli migrano.

......................................................................................................

Fa freddo.

......................................................................................................

Improvvisati poeta. Scegli delle situazioni reali, scrivi una frase, poi trasformala in linguaggio poetico.

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O.A. - Leggere, comprendere e produrre un testo poetico.


AUTUNNO IN CITTÀ Verso la fine di ottobre, in un solo giorno, cambiava il tempo. Di notte dovevamo chiudere le finestre perché non entrassero la pioggia e il vento freddo, che strappava le foglie dagli alberi della piazza. Le foglie, gialle, rosse, arancioni, si staccavano dai rami e andavano a formare tappeti colorati e viscidi sui marciapiedi. Quelle già marroni si ammucchiavano agli incroci delle strade. Il vento spingeva la pioggia contro gli autobus fermi al capolinea. La sera calava una nebbia leggera che mascherava il contorno delle cose. Le luci dei lampioni e delle finestre delle case risaltavano nel buio.

Con l’arrivo dell’autunno avvengono dei cambiamenti ambientali che causano anche delle modificazioni nei comportamenti delle persone. Utilizzando le informazioni del testo e quelle fornite dalla tua esperienza, stabilisci dei confronti e completa la tabella.

In autunno

In estate

di notte

.................................................

.................................................

il vento

.................................................

.................................................

le foglie

.................................................

.................................................

alla sera

.................................................

.................................................

le persone

.................................................

.................................................

O.A. - Leggere e comprendere un testo descrittivo. Trasversalità: storia (riflettere sui cambiamenti ambientali e di comportamento legati al succedersi delle stagioni).

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VITA IN CITTÀ – Che magnifica domenica abbiamo trascorso ieri in campagna! – dice la mamma di Pilli. – La vita lì è diversa: sono meno nervosi e non hanno fretta. Qui in città non è così! – Sì – dice Pilli. – Pensa a una giornata qualunque: ti alzi di corsa e devi affrettarti per prendere il bus che ti porta a scuola. Se al pomeriggio c’è il corso di nuoto o decidi di andare a trovare un amico, è la fine.

Quando tu, mamma, hai finito di litigare con i sensi unici e le code, con quelli che ti suonano se non schizzi via come un razzo, di piagnucolare perché non trovi il parcheggio, beh, a quel punto è quasi finita l’ora di piscina! Guarda, mamma, per forza non trovi da parcheggiare: tu hai bisogno di uno spazio lungo venti metri, dove si può far entrare l’auto con il muso! – Pilli, i parcheggi a marcia indietro li so fare benissimo, ma mi agito quando vedo che si sta formando la coda dietro di me. – Intanto passano le ore e tu continui a guardare l’orologio. Non è possibile che sia sempre tardi! Carlotta Montan Colombo, La sera che abbiamo visto le lucciole, Fabbri

Rispondi segnando con una x.

La mamma di Pilli afferma che in campagna le persone sono: più nervose più frettolose più calme Pilli è convinta che in città: si va sempre di corsa

la vita è tranquilla

La mamma è nervosa perché: i parcheggi sono stretti la sua auto è grossa gli automobilisti le mettono fretta

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O.A. - Leggere e comprendere un testo narrativo.

è bello andare in bus


SE FOSSI IO A FARE LA CITTÀ Se fossi io a fare la città la farei tutta a un piano subito sotto il cielo. Metà strade di acqua corrente, pietre ed erba l’altra metà. Nei negozi soltanto cibo, camicie di lino, spago e aria per biciclette. Le porte le farei leggere che a soffiare si aprono. Ad ogni incrocio musica. Un albero per ogni uomo e un bosco per ogni bambino. Il sindaco lo farei grasso, silenzioso e spazzino. Il vescovo lo farei magro e dolce e divertente. Gli angoli li farei tutti rotondi così la gente verrebbe poco a poco e dopo se ne andrebbe lentamente. R. Piumini

Secondo te, come dovrebbe essere una città per i bambini? Disegnala, poi confrontala con quella dei compagni e delle compagne.

O.A. - Leggere e comprendere un testo poetico.

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laboratorio

attività progettuali

UNA CITTÀ TUTTA TUA

Puoi costruire il plastico di una città immaginaria dove poter giocare con le tue automobiline e andare nei posti che vuoi. Ecco come puoi fare. Che cosa ti occorre per la base: – cartoncino grigio 100 x 70 – tempere – pennelli – forbici e colla per gli alberi: – cartoncino bianco – pennarelli – forbici e colla

per gli edifici: – piccole scatole di cartone – tempere e pennelli – forbici e colla – carta da collage per i semafori: – pasta per modellare – cannucce – scatole molto piccole – carta da collage – scotch

Come si fa 1. Per preparare la base, disegna sul cartoncino le strade, le piazze, le zone verdi.

2. Per preparare gli edifici, usa scatole di ogni tipo, anche di medicinali, dipingile come preferisci e scrivi anche le insegne. Per le finestre e le porte, fai dei tagli oppure incolla quadratini di carta da collage. Per i tetti, piega pezzetti di cartoncino e incollali sulle scatolette. Incolla infine gli edifici sulla base ai bordi delle strade.

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per i segnali stradali; – cartoncino bianco – cannucce – pasta per modellare – pennarelli – forbici e colla


Laboratorio delle attività progettuali

3. Per preparare i segnali stradali, disegnali sul cartoncino e colorali. Con la pasta per modellare prepara la base, infila la cannuccia e, all’altra estremità, incolla il segnale. Posiziona i segnali sulla base nei posti adatti.

4. Per preparare gli alberi, disegna la sagoma dell’albero sul cartoncino, colora con i pennarelli e ritaglia. Per fare un albero ti servono quattro sagome uguali. Piega le sagome lungo la linea tratteggiata e incollale tra di loro come vedi nel disegno, poi posizionale sulla base. 5. Per preparare i semafori, prendi una scatolina rettangolare piccola e colorala di verde scuro. Su una faccia incolla tre dischetti (rosso, giallo, verde) ritagliati dalla carta da collage. Prepara la base con la pasta per modellare come per i segnali stradali. Infila la cannuccia nella base e, all’altra estremità, attacca con lo scotch la scatolina del semaforo. Dopo aver sistemato tutti questi elementi sulla base grigia, dipingi con i colori adatti i vari spazi (prati, segnaletica, aiuole…) e aggiungi gli elementi che ritieni opportuni. Prendi le automobiline e gioca con i tuoi amici e le tue amiche ad essere dei bravi automobilisti muovendovi in città nel rispetto delle regole della strada. O.A. - Manipolare materiali plastici e polimaterici per fini espressivi. Trasversalità: educazione stradale (eseguire correttamente un percorso stradale in situazione simulata).

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CITTÀ AMMALATE

Molte città godono di pessima salute. Le analisi effettuate in molte città italiane hanno dato un quadro in molti casi drammatico. Il rumore, definito dagli specialisti “inquinamento acustico”, supera quasi ovunque le “soglie di rischio”, cioè i limiti oltre i quali ci sono danni all’udito. Per l’atmosfera la situazione non è migliore: in molte città, l’inquinamento provocato dalle sostanze sprigionate dai tubi di scappamento delle automobili, degli autocarri e delle fabbriche, raggiunge livelli altissimi. Salvare le nostre città, però, è possibile: chiudendo i centri storici alle auto private, trasformando le piazze in isole pedonali, aumentando gli spazi verdi, creando più piste ciclabili per incoraggiare la gente a muoversi in bicicletta. Completa.

Nel brano si afferma che ................................................................................................. ..............................................................................................................................................

Le cause sono ................................................................................................................... .............................................................................................................................................. ..............................................................................................................................................

Per salvare le città occorre .............................................................................................. .............................................................................................................................................. ..............................................................................................................................................

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O.A. - Leggere e comprendere un testo informativo. Trasversalità: educazione ambientale (conoscere aspetti di un problema ambientale).


MEZZI PUBBLICI IN CITTÀ Per spostarsi da un posto all’altro della città sicuramente hai utilizzato qualcuno di questi mezzi pubblici.

Ognuno di questi mezzi pubblici di trasporto ha le sue caratteristiche. Parlane con i compagni e le compagne e, insieme, rispondete alle domande.

Che differenza c’è tra autobus e tram? Che cosa si deve fare per prendere l’autobus o il tram? Che cos’è la metropolitana e quali sono le sue caratteristiche? A che cosa serve il taxi? Che cosa si deve fare quando si ha bisogno di un taxi? Lo scuolabus è un mezzo pubblico un po’ particolare. Perché? O.A. - Conoscere i mezzi pubblici.

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COMPORTAMENTI CORRETTI SUI MEZZI PUBBLICI Utilizzare i mezzi pubblici significa stare insieme ad altre persone, usando strutture che appartengono a tutti. Ăˆ necessario quindi rispettare regole di comportamento sia per educazione sia per sicurezza. Non fare chiasso con gli amici.

Non disturbare il conducente.

x

x

v Ricordarsi di obliterare il biglietto.

v Reggersi agli appositi sostegni.

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x Non sporgersi dal finestrino e non gettare fuori oggetti.

v Una volta scesi dal mezzo, aspettare che lo stesso sia ripartito prima di attraversare la strada.

O.A. - Conoscere i comportamenti corretti da tenere sui mezzi pubblici.

v Prima di salire sul mezzo, dare la precedenza a chi sta scendendo.


ora so fare Segna con una x solo i mezzi pubblici.

Sei un passeggero educato? Segna V (vero) o F (falso).

Per salire sui mezzi pubblici si spinge più che si può.

V F

È educato cedere il posto a sedere alle persone in difficoltà.

V F

Si può parlare con il conducente.

V F V F

È bene sistemare il proprio zaino in modo da impedire il passaggio agli altri. Durante il percorso ci si deve reggere agli appositi sostegni.

V F

Prima di salire su un mezzo pubblico, ci si deve procurare il biglietto.

V F

Ci si può sporgere dai finestrini.

V F

Una volta saliti sul mezzo pubblico, si deve obliterare il biglietto. V F Questo lavoro è stato:

difficile

abbastanza facile

facile

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A T I C S E R C A I R P O R LA P U.A. 3

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Rispondi.

Perché il bambino va verso la ferrovia? Perché il bambino rimane con la faccia da tonto? Perché Carmen fa venire il nervoso ai suoi compagni? Coma mai i due bambini sono andati entrambi alla “ferrovia” da soli?

I disegni sono stati rappresentati secondo l’ordine narrativo. Prova a numerarli da 1 a 6 in ordine cronologico, cioè secondo l’ordine in cui si sono svolti realmente i fatti nel tempo.

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MA CHE COSA MI È SUCCESSO? Non sono più lo stesso! Ma che cosa mi è successo? Scarpe e magliette mi vanno strette, pantaloni e cappelli li passo ai miei fratelli. Dormo da solo in cameretta, faccio le cose un po’ più in fretta, aiuto in casa, sono più attento e mi sento felice e contento. Sono cresciuto finalmente! E non mi importa se ho perso qualche dente! Tanto ricresce!

Rispondi.

Chi è il protagonista della poesia? Di chi sta parlando? ..............................................................

Perché scarpe e magliette gli vanno stretti? ..............................................................

Quali attività è in grado di svolgere adesso?

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Perché non si preoccupa se ha perso qualche dente? ..................................................................... .....................................................................

Come si sente questo bambino? Perché? .....................................................................

..............................................................

.....................................................................

..............................................................

.....................................................................

O.A. - Leggere e comprendere un testo poetico. Trasversalità: educazione all’affettività (sviluppare la consapevolezza dei cambiamenti personali nel tempo).


LE PAURE

Con mio cugino Franco vado molto d’accordo. Quando ci incontriamo d’estate al paese stiamo sempre insieme e ci divertiamo molto. A volte dorme da noi, nella mia stanza, che è l’ultima della casa. Quando le luci si spengono e il buio ci circonda, nella casa, che è molto vecchia, si sentono dei rumori, come dei fruscii, e allora noi giochiamo a “paure”. – Hai sentito? – sussurra lui – Proprio sulle scale. Sarà un fantasma o un folletto? – È il vento – rispondo tranquillo, anche se proprio tranquillo non sono. Passa qualche secondo e tocca a me: – Li senti? Li senti i suoi passi? È in cucina. È il folletto Cappuccione. Tra un po’ arriva da noi. – No! Questo è il gatto che rientra – dice Franco con un filo di voce. – È lui, ti dico! Se viene ci taglia la testa e la infila nel sacco… Franco non parla più, quasi non respira. Poi ride piano: – Va là, burlone! La casa scricchiola, dalla strada giungono rumori, miagolii, ululati, voci. Ascoltiamo con le orecchie tese. Il tempo passa e il sonno ci fa chiudere gli occhi. Dopo un po’, neanche i rintocchi dell’orologio a pendolo ci disturbano più. Rispondi.

Chi sono i protagonisti del brano? .................................................................................. Dove si svolgono i fatti? ................................................................................................... Quando? ............................................................................................................................. A che cosa serve il loro gioco? ....................................................................................... O.A. - Leggere e comprendere un testo narrativo.

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RIORDINARE Mario ha festeggiato il compleanno con tanti amici. È stato un bellissimo pomeriggio: regali, giochi, torte, bibite… Adesso la festa è finita e gli amici sono andati via. Il telefono suona: è la nonna che chiede come è andata la festa. Mario sente la mamma rispondere che tutto è andato bene, ma che adesso ha un bel po’ da fare per rimettere in ordine. La casa, in effetti, è irriconoscibile. La cameretta, poi, è a soqquadro! Ci sono carte fuori dal cestino, regali sul letto, giochi sparsi in ogni angolo, pacchettini, nastrini. Quasi non si può camminare, tanto il pavimento è ingombro. Mario comprende la situazione, perché anche salotto, cucina e bagno non sono in condizioni migliori e decide: la cameretta spetta a lui! Ha un anno in più o no? Si rimbocca le maniche e comincia: sistema i giochi sulle mensole, svuota il cestino, pulisce il tavolo e riordina i cassetti, raccoglie carte, nastrini, fogli utilizzati per i giochi, rimette a posto matite, penne, pennarelli e pastelli e, un po’ alla volta, la cameretta torna pulita, ordinata, bella. Quando la mamma vi entra resta a bocca aperta, poi lo abbraccia e gli dice: – Bravo, il mio ometto!

Tu solitamente dai una mano in casa? Prepari da solo/a il tuo zaino per la scuola? Fai da solo/a i compiti? Vai a scuola da solo/a? Racconta. Elenca le cose che sei in grado di fare da solo/a. .................................................... .................................................... .................................................... .................................................... ....................................................

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O.A. - Leggere e comprendere un testo narrativo. Trasversalità: educazione all’affettività (sviluppare la consapevolezza delle proprie capacità in relazione alla crescita fisica ed emotiva).


I MERCOLEDÌ DALLA ZIA PAOLA Oggi è mercoledì e non è un mercoledì come gli altri. Per me è un giorno importante, perché finalmente, dopo tanto tempo, dopo tanti anni, andrò a casa di zia Paola, la sorella della mamma, a mangiare la pizza. La zia Paola, che sa preparare una pizza davvero squisita, la prepara tutti i mercoledì. Solo che a mangiare quella pizza, di mercoledì, si va solo quando si è un po’ grandi, quando si è cresciuti, come è successo ai miei cugini Rony e Lucia, Marta, Daniele e Rachele, a mio fratello Michele, che, con mia grande invidia, tutti i mercoledì si ritrovano a casa della zia a mangiare questa pizza solo per grandi. All’inizio erano in pochi, poi, man mano, si è aggiunto qualche fortunato che aveva conquistato la possibilità di far parte del gruppo, perché capace di raggiungere da solo la casa della zia o perché gli orari della sua scuola gli lasciavano il mercoledì libero. Adesso, però, tocca anche a me. Era ora! La smetteranno di dire: – No! Tu non puoi venire: sei piccola! Eccomi, zia Paola. Ci sono anch’io. Arrivo! Rifletti e rispondi.

Anche a te, qualche volta, è stato impedito di fare qualcosa perché eri troppo piccolo/a? Che cosa? ............................................................................................ ..............................................................................................................................................

La protagonista di questo brano ha provato una grande invidia perché veniva esclusa da un’esperienza riservata ai grandi. Rispondi.

Tu come ti sei sentito/a in una situazione simile? ..............................................................................................................................................

Come ti sei comportato/a? .............................................................................................................................................. O.A. - Leggere e comprendere un testo narrativo. Trasversalità: educazione all’affettività (riflettere sulle proprie emozioni e sui propri comportamenti).

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TERESA E I DOLCI Teresa è la bambina più nervosa della terra. Le sue preoccupazioni iniziano di buon mattino: “Ho paura di far tardi a scuola” – e corre. In classe si agita tutta: “Spero che la maestra non mi interroghi”, pensa, e si nasconde dietro un libro. Quando, infine, torna a casa, altri timori la prendono: “Non riuscirò mai a finire i compiti”. I compiti Teresa li fa nella pasticceria della zia Matilde, ma non è tranquilla: “Saranno giuste queste operazioni?” e intanto si mangia tre pasticcini. “Il tema piacerà alla maestra?” e intanto manda giù un budino alla crema. La paura sale e i dolci scendono. Più ne mangia e più si sente lo stomaco e la testa pesanti. Un giorno Teresa si addormenta sulle pagine bianche del suo quaderno e sogna… Il forno della pasticceria è ancora tiepido e manda un buon odorino. Teresa lo apre e infila dentro la testa per vedere meglio. In fondo vede una piccola luce. La bambina avanza nel forno verso la luce e si ritrova in una grande stanza. “Una sala da pranzo? Ma che cosa fanno i miei dolci preferiti a tavola?” – Quando arriva! Ho una fame! – protesta un cannolo. – Dovrebbero servirla a momenti, cotta a puntino – sospira un bignè. – Non resisto più dalla voglia di mangiarla! – sussurra una torta. “Ma… quelli aspettano me!” intuisce Teresa. “Mi vogliono mangiare!”. A questo punto la bambina si sveglia di scatto. Arriva la zia Matilde e le chiede: – Sei riuscita a fare i compiti senza mangiare i miei dolci? – Non ho per niente voglia di mangiare dolci. D’ora in poi li cucinerò insieme a te… Dopo aver fatto i compiti, s’intende. N. Ceccoli-R. Geminiani, Teresa è nervosa, San Paolo Junior

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Completa sottolineando l’affermazione esatta.

Teresa è una bambina…

tranquilla.

nervosa.

Teresa si agita…

sempre.

qualche volta.

Teresa per calmarsi…

beve aranciate.

mangia pasticcini.

Teresa alla fine decide di…

cucinare lei i pasticcini.

mangiare sempre dolci.

Collega le preoccupazioni di Teresa ai relativi comportamenti.

Teresa ha paura di fare tardi a scuola.

Mangia tre pasticcini.

Teresa ha paura di essere interrogata.

Corre.

Teresa non sa se le operazioni sono giuste. Teresa non sa se il tema piacerà.

Mangia un budino. Si nasconde dietro un libro.

Racconta.

Capita anche a te di essere nervoso/a? In quali occasioni? Che cosa fai per calmarti? Anche tu mangi? Che cosa? O.A. - Leggere e comprendere un testo narrativo. Trasversalità: educazione alimentare (individuare l’alimentazione più adatta alle proprie esigenze).

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MANGIARE PER VIVERE E PER CRESCERE Tutti gli esseri viventi hanno bisogno di cibo, che, trasformato dai processi che avvengono nel corpo, dà: energia ai muscoli

vivacità al cervello

crescita al corpo

Pensa a un/una bambino/a appena nato/a. Pesa solo qualche chilo e misura circa cinquanta centimetri. Qualche mese più tardi, peso e dimensioni aumentano, perché i biberon di latte, le pappe, la frutta e la verdura sono stati efficaci. Adesso tu sei diventato/a grande, hai 8 anni, pesi circa ................................. e sei alto/a circa ................................., ma la tua crescita non è ancora terminata. Puoi, però, partecipare alla scelta degli alimenti che ti “fanno bene”e che ti aiutano a crescere in modo sano. Ricordati che non si mangia solo per crescere. Si mangia anche: perché lo stomaco brontola per la fame; perché mangiare è un piacere ed è un modo allegro di stare con gli altri; perché si vuole assaggiare qualcosa di nuovo; perché si offre qualcosa fatto da noi; perché è un modo per accettare o esprimere affetto. M. Grillo, Tutti a tavola, Città Nuova Editore M. Mira Pons, L’alimentazione a piccoli passi, Motta Junior

Aggiungi tu altri tuoi perché. ........................................................................................ ........................................................................................ ........................................................................................

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EDUCAZIONE ALIMENTARE O.A. - Riconoscere le esigenze del proprio corpo.


AD OGNUNO UN COMPITO DIVERSO Il cibo permette al tuo corpo di funzionare, di nutrirsi e di crescere, ma ogni cibo è composto di nutrienti diversi, ciascuno dei quali ha il suo compito, come ogni giocatore in una squadra di calcio. Per alimentarsi in modo adeguato è opportuno conoscere il compito di questi nutrienti e i cibi che li contengono. ZUCCHERI e CARBOIDRATI Danno energia al nostro corpo, soprattutto quando si fa sport. Ci sono zuccheri semplici, Ci sono zuccheri complessi, che si digeriscono che si digeriscono in fretta; lentamente e che danno al corpo energia per alcune si trovano in questi cibi: ore; si trovano in questi cibi:

GRASSI Danno molta energia al nostro corpo. Alcuni sono indispensabili, assunti in piccole dosi, alla pelle, al sistema nervoso, al cuore e alle arterie. I grassi si trovano in questi cibi:

Ma ci sono anche i grassi “nascosti”, contenuti in questi cibi:

PROTEINE Servono a formare, far crescere, mantenere, far funzionare bene e riparare il nostro corpo; si trovano in questi cibi: EDUCAZIONE ALIMENTARE

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VITAMINE Negli alimenti ci sono più di dieci tipi di vitamine, ciascuna con un compito importante per il buon funzionamento del corpo. Ecco le funzioni principali di alcune vitamine e gli alimenti che le contengono: Vitamina

Funzione

Alimenti che la contengono

vitamina A

aiuta la crescita

carote, burro, formaggio, fegato

vitamina B2

regola la crescita

latte, formaggio, uova, carne

vitamina C

difende dalle malattie

agrumi, fragole, kiwi, verdure

vitamina D

aiuta la formazione delle ossa

pesce, uova, latte, formaggio, olio di fegato di merluzzo

vitamina E

aiuta il lavoro delle cellule

latte, verdure

MINERALI Il calcio, il ferro, il fosforo, il fluoro, lo iodio sono solo alcuni dei minerali fondamentali per la salute. In piccole quantità, contribuiscono alla costituzione delle ossa e delle cellule e aiutano il sistema nervoso e i muscoli. Tutti gli alimenti contengono piccole quantità di una o più di queste sostanze. ACQUA Il nostro corpo è formato per il 60% di acqua, quindi essa è un elemento molto importante per il nostro star bene. Inoltre l’acqua serve ad eliminare i rifiuti dall’organismo. È indispensabile bere 8-10 bicchieri d’acqua al giorno. Anche gli alimenti che a noi sembrano solidi contengono una parte di acqua. Per esempio: 100 g di pane contengono 34 g d’acqua 100 g di frutta contengono 80 g d’acqua.

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EDUCAZIONE ALIMENTARE O.A. - Conoscere la composizione nutritiva di alcuni cibi.


ora so fare

SONO GRASSO

Sono GRASSO, ma così GRASSO che NON ENTRO neanche nel foglio. Me lo ripetono ogni giorno: – Cicciobombo, Rotolo, Cicciobum! Mi vergogno di essere ciccio quando la commessa del negozio mi fa provare la taglia più grande di tutte… Ma mi vergogno ancora di più quando penso a Marta, che è una bambina che mi piace tanto. L’ho vista solo in foto. È la cugina di Piero, il mio compagno di banco, e vive a Parigi. Io sono sicuro che Marta è bella magra e che a Parigi sono tutti magri come lei. Io per lei diventerei magro come una cannuccia. Stanotte me la sono sognata e insieme a lei c’ero io ed ero fino fino e alto alto come i maschi di Parigi… C. Rapaccini, Emme Edizioni

Rispondi.

Disegnati, poi descriviti.

Qual è il problema di questo bambino? ...................................................................

In quali momenti non si accetta? ................................................................... ................................................................... ...................................................................

Come gli piacerebbe essere? ...................................................................

Quali consigli gli daresti? ................................................................... ...................................................................

Tu sei contento/a di come sei o vorresti essere diverso/a? Come? ................................................................... ................................................................... ...................................................................

Questo lavoro è stato:

difficile

abbastanza facile

facile

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NOI E GLI ALTRI U.A. 4

… Se tu mi addomestichi, la mia vita sarà come illuminata. Conoscerò un rumore di passi che sarà diverso da tutti gli altri… il tuo passo mi farà uscire dalla tana come una musica. A. de Saint-Exupéry, Il piccolo principe

– Volare mi fa paura – stridette Fortunata alzandosi. – Quando succederà io sarò accanto a te – miagolò Zorba leccandole la testa… La gabbianella e il gatto nero grande e grosso iniziarono a camminare. Lui le leccava teneramente la testa e lei gli copriva il dorso con una delle sue ali tese. Luis Sepúlveda, Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare

I miei pensieri e i tuoi si sono stretti la mano: in due si pensa meglio e si va più lontano. G. Rodari

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I bambini s’incontrano sulla spiaggia di mondi sconfinati… fanno castelli di sabbia e giocano con vuote conchiglie. Con foglie secche intessono barchette e sorridendo le fanno galleggiare… R. Tagore, Poesie

Desidero una nonna proprio tanto, che mi stia sempre accanto… una nonna che lavora a maglia che sappia consolare chi sbaglia; seduta tranquilla sul divano, che mi coccoli piano piano. M.L. Vanini

Aggiungi un posto a tavola che c’è un amico in più se sposti un po’ la seggiola stai comodo anche tu, gli amici a questo servono a stare in compagnia sorridi al nuovo ospite non farlo andare via… Chiedi all’insegnante di farti ascoltare la canzone “Aggiungi un posto a tavola” e divertiti a cantarla con i compagni e le compagne.

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CHE BELLA COMPAGNIA ! – A volte penso di essere da solo in questo grande mondo. Ci son dei pomeriggi in cui mi annoio, ho i compiti da fare e non son pronto, il tempo è brutto, il telefono non suona. Ma è poi così davvero? O sono io che vedo tutto nero? – Ma come solo! Ma non ti guardi intorno? Tra nonni, zii, cugini e fratelli sono più numerosi dei capelli! E mamma e papà poi, dove li metti? Sorridi e tienili ben stretti. Se c’è anche Fido o Fuffi o un canarino come fai ad esser solo, poverino? E gli amici? Chissà che giochi, avventure, corse e voli: ma come fai a dire che si è soli!

Rispondi.

Nella prima parte della poesia il poeta dice di sentirsi solo. In quale occasione si sente così? ..............................................................................................................................................

Nella seconda parte della poesia viene dato un consiglio: guardarsi intorno. Perché? ............................................................................................................................... Tu in quali momenti ti senti solo/a? ..............................................................................................................................................

Che cosa vorresti che succedesse in quei momenti? ..............................................................................................................................................

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O.A. - Leggere e comprendere un testo poetico. Trasversalità: educazione all’affettività (attivare atteggiamenti di ascolto/conoscenza di sé).


GERALDINE Tutte le estati è la stessa storia: mia cugina Geraldine viene a passare le vacanze da noi. E chi se ne deve occupare? Io, naturalmente! – Ti farà compagnia, Millie – dice la mamma. – E cerca di essere gentile. Gentile?! Con Geraldine?! Geraldine ha solo otto anni, due meno di me, ma non sembrerebbe.

“Matura” la chiama la mamma. “Una presuntuosa piena di sé”, la chiamo io. È talmente perfettamente perfetta che mangia tutto quello che c’è nel piatto, si lava i denti tre volte al giorno, si rifà il letto tutte le mattine e dice “per favore” e “grazie” così spesso e così gentilmente che fa venire la nausea. E la cosa peggiore è che è bravissima a fare tutto. Ma quello che assolutamente non riesco a sopportare è la questione di Bingo. Bingo è il mio cane. Di solito vuole bene soltanto a me, tranne quando Geraldine è tra i piedi. La segue dappertutto, corre subito quando lei lo chiama, le riporta indietro la palla quando gliela lancia in giardino. Certe volte mi viene voglia di rimandarlo dove l’ho preso! Insieme a Geraldine, s’intende. M. Morpurgo, Il fantasma tuttopepe, Feltrinelli Kids

Segna V (vero) o F (falso).

Geraldine e Millie sono cugine. D’estate Millie va a trovare Geraldine. Secondo Millie, Geraldine è una presuntuosa.

V F

Geraldine è bravissima a fare tutto.

V F

V F

Bingo non può vedere Geraldine.

V F

V F

Geraldine è molto simpatica a Millie.

V F

O.A. - Leggere e comprendere un testo descrittivo. Trasversalità: educazione all’affettività (attivare modalità relazionali positive con i coetanei).

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CHI SIAMO NOI Prima di tutto sarà meglio che dica chi siamo “noi”. “Noi” vuol dire il nonno, la mamma, il papà, Martina, Niki e io. Il nonno ha quasi settant’anni e non sta troppo bene in salute. Anche se è malato, è sempre capace di dire un sacco di cose intelligenti. Papà ha circa quarant’anni e fa il capoufficio in un’agenzia assicurativa. Anche la mamma è sui quaranta, però sembra molto più giovane. Ha i capelli biondi e pesa solo cinquanta chili. È quasi sempre allegra, però, a volte, si arrabbia pure lei. Martina ha sedici anni. È alta, magra e bionda. Pare brutta perché ha la frangia che le scende sugli occhi. È innamorata di Alex, che a papà non piace perché ha i capelli lunghi. Niki è il nostro fratellino. A scuola impara quanto fa due più due. Una mattina si è alzato nel bel mezzo dell’ora di matematica, ha detto un bell’arrivederci e se n’è andato via! Non è venuto a casa, ma è andato dal nostro falegname, perché è il lavoro che vuole fare da grande. Io sono Wolfgang. Sono molto simpatico e ho tanti amici, anche se Martina dice che non ho una bella faccia. C. Nöstlinger, Che m’importa di re Cetriolo, Salani

In questo brano l’autrice ha descritto i componenti di una famiglia. Prova tu a descrivere alcuni dei tuoi familiari, dopo averli disegnati nei riquadri. .................................................................... .................................................................... .................................................................... ....................................................................

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.................................................................... .................................................................... ....................................................................

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.................................................................... .................................................................... ....................................................................

O.A. - Leggere e comprendere un testo narrativo Trasversalità: educazione all’affettività (sviluppare la percezione di sé e del proprio ruolo nella famiglia).

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laboratorio linguistico il racconto

IL GOMITOLO DEL NONNO Il campo di girasoli era grandissimo e i fiori erano molto più alti di Mattia e anche del nonno e così fitti che, dopo qualche passo, i due si persero di vista.

situazione iniziale

– Non possiamo attraversare così – disse il nonno, – ci perderemo. Allora tirò un filo di lana dal bordo della maglia, cominciò a disfarla, avvolgendo il filo rosso in un gomitolo. – Ora possiamo andare – disse il nonno. – Prima vado io e tieni tu il filo: quando arrivo oltre il campo, grido e tu segui il filo, avvolgendolo. Con il gomitolo in mano sparì tra i girasoli, mentre Mattia restava fermo con il capo del filo. Dopo un po’ sentì un grido lontano: era il nonno! Allora Mattia entrò nel bosco di girasoli e cominciò ad avvolgere il filo rosso. Ogni tanto il filo cambiava direzione, ma Mattia lo seguiva tranquillamente, avvolgendolo piano piano.

svolgimento

Quando il gomitolo fu più grosso di una mela, Mattia sbucò fuori dai girasoli e vide il nonno, seduto sull’erba, con l’altro capo del filo tra le mani, che lo aspettava.

conclusione

R. Piumini, Mattia e il nonno, Einaudi

situazione iniziale svolgimento conclusione

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presenta i personaggi e descrive l’inizio della storia racconta i fatti che succedono e ne spiega il perché descrive la fine della storia

O.A. - Leggere un racconto e comprenderne la struttura.


Laboratorio linguistico: il racconto

UN VIAGGIO NEL RACCONTO i personaggi, cioè di chi si parla l’ambiente, cioè dove si svolgono gli eventi Nel racconto troviamo il tempo, cioè quando avvengono gli eventi gli eventi, cioè quello che accade Rileggi il brano della pagina precedente, scopri gli elementi che costituiscono il racconto e completa lo schema.

IL GOMITOLO DEL NONNO

personaggi

ambiente

tempo

eventi

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..................................

..................................

..................................

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..................................

..................................

Prova tu a scrivere un breve racconto utilizzando gli elementi indicati.

personaggi: un bambino, un cane ambiente: parco giochi tempo: pomeriggio, d’inverno eventi: ........................................................................................... ......................................................................................................... ......................................................................................................... ......................................................................................................... ......................................................................................................... ......................................................................................................... ......................................................................................................... O.A. - Individuare gli elementi del racconto; produrre un testo narrativo.

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L’ORA DI MATEMATICA

Mamma mia, che noia la lezione di matematica, mi è sembrata durare un’eternità! Inoltre non capisco niente di quegli stupidi problemi che ci fanno fare. Ma adesso c’è l’intervallo, finalmente! – Filippo, credo che l’intervallo sia la tua materia preferita – mi ha detto una volta l’insegnante di matematica. Durante l’intervallo rendo il massimo. Vediamo che cosa c’è oggi nel panino. Formaggio: che buono! Il cortile della scuola è affollato di bambini che corrono, si spingono, urlano. Arriva Mohammed, un bambino con capelli neri e riccissimi. Ultimamente in classe non ha un compagno di banco. Mi piacerebbe sedermi al suo banco, anche perché non vado proprio d’accordo con il mio attuale vicino. Inoltre, Mohammed mi è simpatico, con lui riesco a parlare e a fare scherzi. Mohammed si ferma vicino a me mentre sto dando un altro morso al panino. – Ciao – mi saluta e si appoggia alla rete del cortile. – Trovo che matematica sia stato uno spasso oggi – continua. “Forse questo dà i numeri…”, penso. Con un sospiro dico: – Io non capisco nemmeno i compiti. – Ma dai che sono facilissimi – risponde. “Pazienza”, mi dico, “tanto lui è bravo in matematica”. Lui mi dice: – Non capisco come mai non ce la fai a fare i compiti. Sei abbastanza bravo a scuola. – Non in mate. E poi, soltanto l’intervallo è la mia materia preferita! Mohammed ride. Guarda il mio panino e chiede: – Che cosa c’è dentro? Glielo dico. Lui apre il suo panino e dice: – Anch’io ho del formaggio, ma è un formaggio greco.

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– Buono – rispondo. Allora lui strappa metà del suo panino e me la passa. – Vuoi metà del mio? – gli chiedo. Lui annuisce e così mangiamo in compagnia: Mohammed e io. I panini sono ottimi. Mohammed mi dice: – Se vuoi puoi venire a casa mia a fare i compiti di mate. Sono sorpreso. – Sì – rispondo – e dopo giochiamo. Sarà certamente un pomeriggio bellissimo! Magari dopo chiedo a Mohammed se posso sedermi vicino a lui. In fondo, è strano che non ci siamo mai visti al di fuori della scuola: Mohammed abita proprio vicino a casa mia. Achim Broger, Grandi amici… piccoli innamorati, Capitello

Rispondi.

Il protagonista del brano ha un problema. Quale? ..............................................................................................................................................

Chi gli dà una mano per cercare di risolvere questo problema? ..............................................................................................................................................

In che modo? ..................................................................................................................... ..............................................................................................................................................

Rifletti sulle tue esperienze.

Ti sei trovato/a qualche volta a dover affrontare un problema? Quale? ..............................................................................................................................................

Chi ti ha aiutato a risolverlo? ........................................................................................... In che modo? ..................................................................................................................... ..............................................................................................................................................

Hai chiesto tu aiuto o ti è stato offerto? ........................................................................ Ti è capitato di aiutare un amico o un’amica in difficoltà? Che cosa hai fatto? .............................................................................................................................................. .............................................................................................................................................. O.A. - Leggere e comprendere un testo narrativo. Trasversalità: educazione all’affettività (riflettere sulle modalità relazionali con i compagni e sull’opportunità di aiutarsi reciprocamente).

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NEVICA Quando la sera nevica e tu cammini a caso, senti l’aria che punge e ti pizzica il naso e ti arrossa i ginocchi: la neve scende a fiocchi nel buio della sera. K. Jackson

L’INVERNO Quando la terra è fredda e dura, sembra un guerriero con l’armatura, quando si chiude nel ghiaccio e nel gelo, quando son nude le piante in cielo e le cornacchie sopra la neve sembrano macchie sul tuo quaderno: questo è l’inverno. R. Piumini

Rispondi e completa.

Le due poesie mettono in evidenza alcune caratteristiche dell’inverno. Nella prima la poetessa ti immagina mentre cammini sotto la neve. Che cosa potresti avvertire? .................................................................

Nella seconda poesia si dice che è inverno quando la terra è .................. ................. e le piante sono ................

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Nella poesia “L ’inverno” ci sono due similitudini, cioè dei paragoni fra due cose molto diverse l’una dall’altra. Completa.

La terra fredda e dura viene paragonata a ............................................................ Le cornacchie sopra la neve vengono paragonate a ........................................ ............................................................... Ascolta “L’inverno” di A. Vivaldi sul CD-Audio.

O.A. - Leggere e comprendere testi poetici. Trasversalità: storia (individuare alcune caratteristiche stagionali) - musica (ascoltare un brano di musica classica).


laboratorio

arte e immagine

SOTTO LA NEVE Nel dipinto qui a lato si possono distinguere quattro piani compositivi. Completa.

In primo piano ci sono ........................................................ ........................................................

In secondo piano ci sono ........................................................ ........................................................

In terzo piano ci sono ........................................................ ........................................................

Sullo sfondo c’è ........................................................ ........................................................

Alice Brickner, Pattinaggio sul ghiaccio a Central Park.

Che cosa ha fatto la pittrice per dare vivacità a questo paesaggio sotto la neve? ................................................................................ ................................................................................ ................................................................................

Individua e circonda, nel quadro, con colori diversi: – la zona che dà l’idea di movimento; – la zona che dà l’idea di immobilità. O.A. - Individuare i piani presenti in un’opera d’arte.

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PERRY E LA NEVE Nel bosco soffiava un vento freddo e gelido. La neve cadeva in silenzio, nascondendo ai suoi occhi lo spettacolo del bosco. La scoiattolina Perry, dal suo rifugio, seguiva la sorte di ogni fiocco: alcuni volteggiavano nell’aria, altri scendevano dritti per posarsi su una foglia, su un sasso, su un ramo secco. Perry non aveva mai visto la neve prima di allora. Con occhi incantati, assisteva alla danza meravigliosa dei fiocchi di neve. Le sembrava di ascoltare una musica dolcissima, ma, in realtà, ogni fiocco scendeva come una goccia di silenzio. Dopo un po’ tutto era ricoperto di bianco. Perry si scosse il pelo, entrò nel nido, si raggomitolò sul letto d’erba, si coprì la testa con la coda a pennacchio e chiuse gli occhi. Incominciò la cura del sonno, che si sarebbe prolungata per tutta la stagione invernale. R. E. Disney, Secondo libro della natura e le sue meraviglie, Mondadori

Scopri gli elementi che costituiscono questo racconto completando lo schema.

I personaggi: ......................................................................................................................... L’ambiente: ........................................................................................................................... Il tempo: ................................................................................................................................ Gli eventi: ..............................................................................................................................

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O.A. - Leggere un testo narrativo e individuarne gli elementi essenziali. Trasversalità: scienze (riflettere sui comportamenti di difesa degli animali).


IL NATALE DEL NONNO Il nonno racconta: – Quando ero piccolo, mi svegliavo presto la mattina di Natale per la voglia di scoprire i miei regali. Di solito c’erano regali utili, quelli che non sopportavo: sciarpe pesanti che ci soffocavi dentro, berretti di lana che ti cadevano sugli occhi, canottiere così ruvide che quando le indossavi non finivi più di grattarti… Poi c’erano i regali inutili: caramelle gommose e colorate, una bandierina, un naso finto da pagliaccio. Una volta ho ricevuto anche un’anatra che, a schiacciarla, mandava un verso poco da anatra… Quelli che aspettavo con impazienza erano i giochi: squadre sfavillanti di soldatini, il Gioco del Sapone e quello dell’Oca. E il Meccano Facile per Piccoli Ingegneri con tanto d’istruzioni… Dopo aver scartato i regali ricevuti, restavo a giocare tutto il giorno dimenticando quello che mi circondava. D. Thomas, Un Natale, Salani

Il nonno classificava i regali che riceveva a Natale in tre gruppi. Scoprili e completa lo schema.

1. ..................................

......................................................... ......................................................... .........................................................

2. ..................................

......................................................... ......................................................... ......................................................... .........................................................

3. ..................................

......................................................... ......................................................... ......................................................... .........................................................

Trova anche tu una classificazione per i regali che ricevi o speri di ricevere a Natale.

Ascolta “Bianco Natale” sul CD-Audio e divertiti a cantare con i compagni e le compagne.

O.A. - Leggere e comprendere un testo narrativo. Trasversalità: matematica (raccogliere e classificare dati) - musica (ascoltare e riprodurre con la voce un canto, individualmente e/o in gruppo).

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laboratorio

attività progettuali

PENDAGLIO MOBILE

Che cosa ti occorre cartoncino bianco cartoncino dorato cartoncino colorato filo dorato forbici e colla pennarello dorato e pennarelli colorati

Come si fa 1. Disegna sul cartoncino bianco la sagoma della testa e del busto di un angioletto e ritaglia. Disegna con i pennarelli i particolari del volto; usa il pennarello dorato per i capelli.

2. Prendi un cartoncino dorato

3. Prepara i “moduli”, ritagliando cinque

di cm 10 x 3, piegalo a metà e ritaglia in doppio lungo il tratteggio. Incolla le ali dietro alla sagoma dell’angelo.

strisce di cartoncino colorato di queste dimensioni: cm 2 x 6, cm 2 x 10, cm 2 x 12, cm 2 x 16, cm 2 x 20. Piegali e chiudili come vedi nel disegno.

4. Incolla i cinque moduli uno sull’altro in ordine di grandezza. Metti la colla sulla linguetta che sporge dal busto dell’angelo e fissala sul primo modulo. Fai un forellino in cima all’angioletto, infila il filo dorato e appendilo dove preferisci.

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O.A. - Manipolare materiale di vario genere a fini espressivi.


TRADIZIONI NATALIZIE… …in Francia In tutte le case francesi si preparano le scene della natività con tanti piccoli personaggi di legno o di terracotta. Oltre ai soliti personaggi, ci sono anche statuine che raffigurano i vari mestieri.

…in Polonia La vigilia di Natale si chiama “Festa della Stella”. La gente digiuna per tutto il giorno per prepararsi alla festa che inizia quando spunta la prima stella. …in Messico Ci sono nove giorni di festa. Ogni sera i bambini fanno una processione con le statuine della natività e vanno di casa in casa dove si tiene una festa durante la quale gli ospiti, bendati, cercano di rompere una pentolaccia dipinta che contiene dolci e doni. …in Inghilterra Si prepara il “Christmas pudding”, un dolce natalizio composto di una quantità incredibile di ingredienti. La tradizione vuole che tutti i membri della famiglia debbano mescolare l’impasto a turno, esprimendo un desiderio. …in Australia In questo paese Natale cade in piena estate. Molte famiglie mangiano il tacchino arrosto a mezzogiorno e poi vanno a nuotare al mare. I canti natalizi australiani parlano di sole, non di neve. O.A. - Leggere e capire brevi testi scritti. Trasversalità: educazione alla cittadinanza (conoscere e confrontare tradizioni di paesi diversi).

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SONO LA BEFANA !

Fisicamente non sono un granché: capelli scarmigliati, gran naso adunco, occhiali… Si salvano solo gli occhi, vivi e penetranti. Non sono nemmeno tanto elegante: vestiti poveri, da contadina dei secoli passati, scialle, fazzolettone da annodare in testa, calze grosse di lana e scarpacce sfondate. Ma… chi se ne importa dell’apparenza! E poi tailleur e scarpe con il tacco non sono pratici per cavalcare una scopa. Inoltre i bambini mi conoscono e mi vogliono bene così e questa è la cosa più importante. Anche se sono brutta e vecchia, mi vogliono bene ovunque… Ma adesso, ragazzi, devo scappare: tra poco comincio il giro delle calze da riempire di dolci e regalini. Devo controllare se la scopa ha bisogno di qualche riparazione, aggiustare il sacco che si sta sfilacciando sui bordi eccetera eccetera. P. Arosio, in Airone Junior.

Completa lo schema mettendo in evidenza le caratteristiche della Befana descritta nel brano in relazione agli aspetti indicati.

aspetto fisico: ................................................................................................................. .............................................................................................................................................

abbigliamento: ............................................................................................................... .............................................................................................................................................

abitudini: .......................................................................................................................... .............................................................................................................................................

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O.A. - Leggere e comprendere un testo descrittivo.


ora so fare

UNA FESTA A SORPRESA Erano le sette di sera e sentimmo l’ascensore salire. Giò e io eravamo sicuri che fosse il babbo: l’ascensore aveva un suono diverso quando dentro c’era il mio papà! Facemmo tutti silenzio. Il mio papà suonò il campanello una volta, due, tre, ma nessuno rispose. Sentimmo che cercava le chiavi in tasca e appoggiava la borsa per terra. La chiave girò nella serratura, la maniglia si mosse e… il mio papà trovò un’altra porta di carta velina con su scritto AUGURI GRANDI! Così il mio papà entrò negli auguri e, mentre si liberava della carta che lo impicciava, si trovò in mezzo alle stelle filanti, agli abbracci e a tante voci allegre. In terrazza volava un aquilone con una coda lunga dove si leggeva: BUON COMPLEANNO. C’era poi il regalo di Nanni: un testone di cartapesta con i capelli un po’ lunghi, gli occhi scuri e un sorriso scanzonato. E tutti gli altri regali come il “Manuale delle Giovani Marmotte” e quelli seri come la borsa da viaggio. Più di tutti, però, piacque quello della mia mamma: il primo libro di scuola di papà e i suoi quaderni di bella scrittura. – Ci sono i voti della maestra? E tutti a vedere i quaderni, con gli errori segnati in blu o in rosso, le cancellature e in fondo a ogni pagina la fila di casine, di meline gialle con le fogliette verdi, di ciliegie e di bambini che si davano la mano. R. Marini, Alto, forte, con i capelli un po’ lunghi, rid. e adatt., Raffaello Editrice

Completa in modo logico sulla base delle indicazioni fornite dal testo.

Giò e suo fratello erano sicuri che il loro papà stava salendo perché ....................... ..............................................................................................................................................

Il papà aprì la porta di casa con le sue chiavi perché .................................................. ..............................................................................................................................................

Il papà trovò un’altra porta di carta velina perché ........................................................ ..............................................................................................................................................

Il regalo che piacque più di tutti fu quello della mamma perché ............................... ..............................................................................................................................................

Questo lavoro è stato:

difficile

abbastanza facile

facile

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LA FANTASIA U.A. 5

Un mondo di fiabe Avete già capito il mondo che vi aspetta quello di Cenerentola e della sua scarpetta un mondo di regine gnomi e fate di principesse addormentate. È un mondo un po’ matto dove gli stivali li porta un gatto un bastone picchia il locandiere un pastore diventa cavaliere il lupo in nonna si trasforma un orco può sempre cambiar forma il rospo è un principe stregato e può diventar re anche un soldato. Ci son difficoltà da superare se alla felicità si vuole arrivare ma accadono magici portenti ed ella fine son tutti contenti.

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Quali fiabe ti ricordano questi elementi presenti nella filastrocca?

scarpetta.................................................................... stivali ................................................................................ fuso

................................................................................

lupo

................................................................................

orco

................................................................................

rospo ................................................................................

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laboratorio linguistico la fiaba

L’ANELLO DELLA STREGA C’era una volta una principessa che viveva in un grande castello; era molto triste perché una strega la teneva sotto un incantesimo: ogni volta che qualcuno la chiedeva in sposa, veniva trasformato in una statua di sale. Un cavaliere seppe questa triste storia e si presentò alla reggia chiedendo di parlare con il re. Appena vide la principessa, che era molto bella, si innamorò di lei e, prima di chiederla in sposa, pensò di liberarla dall’incantesimo. Andò dalla sua madrina, che era la fata del fiume, e le chiese consiglio. La fata gli spiegò che, per rompere l’incantesimo, doveva rubare un anello che la strega aveva al dito e donarlo alla principessa. Poi gli diede una bevanda magica: chi la beveva si addormentava come un sasso. Il cavaliere si travestì da boscaiolo e raggiunse la grotta della strega. Appena le si trovò davanti, le chiese: – Vuole un po’ di legna, bella nonnina? La strega rispose: – Mi servirebbe proprio! Portamene un po’ in casa. Il giovane trasportò la legna al focolare della strega, poi chiese: – Nonnina, mi puoi dare un bicchiere d’acqua? La strega versò l’acqua per il giovane e anche per lei. Prima di bere, il giovane, di nascosto, versò la bevanda nel bicchiere della strega, che bevve e si addormentò di colpo. Il giovane le tolse l’anello e corse alla reggia, per farlo indossare alla principessa, che subito chiese in sposa. I due giovani si sposarono. E la strega… è ancora lì che dorme!

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O.A. - Leggere e comprendere un testo narrativo: la fiaba.


Laboratorio linguistico: la fiaba

LA FIABA E I SUOI PERSONAGGI La fiaba è un racconto fantastico in cui agiscono personaggi reali e personaggi fantastici, spesso con poteri magici. I personaggi delle fiabe hanno caratteristiche particolari. Il protagonista è bello, buono, gentile; ha un problema che non riesce a risolvere da solo.

L’antagonista è cattivo, brutto, malvagio; fa del male al protagonista, spesso ricorrendo alla magia.

L’eroe è bello, coraggioso, forte; supera ostacoli e prove difficili per aiutare il protagonista e, alla fine, riceve un premio. L’aiutante è quasi sempre un personaggio fantastico, buono e gentile; aiuta l’eroe a superare le prove donandogli un oggetto magico. Facendo riferimento alla fiaba della pagina precedente, completa la tabella.

protagonista

antagonista

eroe

aiutante

oggetto magico

...........................

...........................

...........................

...........................

...........................

O.A. - Conoscere gli elementi fondamentali della fiaba: i personaggi.

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laboratorio linguistico la fiaba

LA STRUTTURA DELLA FIABA Tutte le fiabe iniziano nello stesso modo: “C’era una volta…” , indicando che la storia si svolge in un tempo passato non ben definito. Nella fiaba si possono individuare diverse parti. Introduzione: viene presentato il protagonista e il luogo in cui si svolge la fiaba.

C’era una volta una principessa molto triste che viveva in un castello.

Sviluppo della vicenda: – l’antagonista crea un problema al protagonista

Ogni volta che qualcuno la chiedeva in sposa diventava una statua di sale.

– interviene l’eroe

Arriva un cavaliere che vuole liberare la principessa dall’incantesimo.

– l’aiutante dà all’eroe un oggetto magico

Il cavaliere va dalla fata del fiume, che gli dà una bevanda magica.

– l’eroe supera una o più prove grazie al suo coraggio e all’oggetto magico

Il cavaliere riesce a fare addormentare la strega e ruba l’anello.

Conclusione o lieto fine: il problema del protagonista viene risolto e l’eroe riceve una ricompensa.

La principessa viene liberata dall’incantesimo e sposa il cavaliere.

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O.A. - Analizzare la struttura della fiaba.


CRUCIVERBA DELLE FIABE Risolvi il cruciverba e scopri la chiave: due famosi scrittori di fiabe.

1. Punse la Bella Addormentata. – Tanti erano i nani. 2. Perse la scarpetta al ballo del principe. 3. La sorella di Hänsel. – La mangiò Biancaneve. 4. Era grande come un pollice, ma molto furbo. 5. Così era la bacchetta delle fate. – Nella fiaba portava gli stivali. 6. Era brutto, ma si trasformò in cigno. 7. Erano tre contro il lupo. 8. Apparteneva ad Aladino. – Nelle fiabe è brutto e cattivo. 9. Così si chiamava la fata che trasformò una zucca in carrozza. 1 2 3 4 5 6 7 8 9

(8 - 5) ..................................................................

O.A. - Stabilire relazioni logiche a livello lessicale.

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IL DRAGO A SETTE TESTE C’era una volta un giovane generoso. Non era ricco: possedeva solo un cavallo. Un giorno decise di montarci sopra e di andare per il mondo a cercare fortuna. Arrivò in un paese sconosciuto, dove tutti avevano la faccia triste. Il giovane ne chiese la ragione. – Mio bel giovane – gli dissero – questo è un paese sventurato. Un drago spaventoso con sette teste si annida nelle acque del fiume. Ogni giorno, a mezzogiorno in punto, esce dalla sua tana e mangia una ragazza. Oggi tocca alla figlia del re. – Sarò io a uccidere il drago! – esclamò il giovane. Il re, sentite queste parole, gli disse: – Tieni questa spada. Solo i coraggiosi sono in grado di usarla e tu mi sembri un giovane coraggioso. Il giovane spronò il cavallo verso la riva del fiume. A mezzogiorno in punto arrivò la principessa e si avvicinò alle acque del fiume. L’acqua ribollì di schiuma e sette teste orribili emersero dalle onde. Il drago si lanciò sulla principessa. Il giovane cavaliere gli corse incontro facendo ruotare la spada magica. Si accese una lotta furibonda e… zac, zac, zac, le sette teste caddero una dopo l’altra. Il drago era vinto e tutti tirarono un respiro di sollievo. Il cavaliere, naturalmente, sposò la principessa e vissero a lungo felici e contenti. G. Corretti, I miti e le favole antiche, Piccoli

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Nell’introduzione di questa fiaba non viene presentato il protagonista, ma l’eroe, di cui si descrivono le caratteristiche. Rispondi.

Chi è l’eroe? ....................................................................... Com’è? ................................................................................ ..............................................................................................

Scopri la struttura di questa fiaba, completando lo schema.

L’antagonista crea un problema alla protagonista.

Un drago a sette teste vuole mangiare la figlia del re.

...........................................

Interviene l’eroe.

........................................... ...........................................

L’aiutante dà all’eroe un oggetto magico.

........................................... ........................................... ........................................... ...........................................

L’eroe supera la prova.

........................................... ...........................................

La fiaba finisce con un lieto fine.

........................................... ........................................... ...........................................

O.A. - Analizzare la struttura della fiaba.

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IL CAVALLO FATATO

C’era una volta un vecchio che, quando le scuole non esistevano ancora, aveva insegnato a leggere e a scrivere ai suoi tre figli. – Così quando morirò verrete sulla mia tomba a leggere – diceva sempre. Ma, alla morte del padre, i due fratelli maggiori non mantennero l’impegno. Solo Giovannino si recava ogni giorno sulla tomba del padre. I due maggiori trattavano male il più piccolo: – Somigli a un papero spelacchiato – gli dicevano. In quei giorni la principessa Elena la Bella decise che avrebbe sposato quel giovane coraggioso che, in groppa a un cavallo volante, fosse riuscito a darle un bacio raggiungendola sull’alto trono sul quale stava seduta. I fratelli maggiori partirono per la capitale del regno per tentare la prova e sposare la principessa. Anche Giovannino voleva andare, ma lo presero in giro: – Dove vuoi andare, gallina zoppa? Chi vuoi che ti sposi? Giovannino andò sulla tomba del babbo per chiedergli aiuto. A un tratto, dai cespugli, balzò fuori un meraviglioso e magico cavallo: parlava, lanciava fuoco dalle orecchie e, magia delle magie, trasformò Giovannino in un giovane bellissimo. A cavallo dello splendido animale, Giovannino giunse davanti al palazzo del re. Qui il cavallo volò fino al trono dove Elena la Bella era seduta. Giovannino la baciò e poi scomparve con il suo cavallo.

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Il giorno dopo il re convocò a corte tutti i giovani del regno: la principessa voleva ritrovare il giovane che l’aveva baciata. Andò anche Giovannino, vestito poveramente, e si sedette dietro una colonna per non farsi vedere. Elena la Bella cercò tra la folla e finalmente vide Giovannino, lo riconobbe e lo fece sedere al suo fianco. Dopo qualche giorno furono celebrate le nozze e Giovannino divenne re. Afanasjev, Fiabe di principi, Editrice Piccoli

Questa fiaba assomiglia a quella, molto conosciuta, di Cenerentola. Scopri le somiglianze completando la tabella.

Il cavallo fatato I due fratelli maggiori prendono in giro Giovannino. Compare un cavallo bianco che porta Giovannino al castello.

Cenerentola ........................................................................ ........................................................................ ........................................................................ ........................................................................

Giovannino viene trasformato in un giovane bellissimo.

........................................................................

Giovannino bacia Elena la Bella.

........................................................................

........................................................................

........................................................................

La principessa cerca tra la folla il giovane che l’ha baciata. Elena la Bella riconosce il giovane e lo sposa. O.A. - Stabilire somiglianze logiche tra due testi narrativi.

........................................................................ ........................................................................ ........................................................................ ........................................................................

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LA STREGA DEL FIUME C’erano una volta un bambino e una bambina che giocavano vicino a un fiume. Senza sapere come, ci cascarono dentro. Purtroppo nel fiume abitava una vecchia strega, che afferrò i bambini, li portò in una grotta scura e disse loro: – Adesso lavorerete per me! Portò la bambina, che si chiamava Orchidea, vicino a un enorme mucchio di alghe blu e le disse: – Devi filarle tutte finché diventino seta fine. Portò il bambino, che si chiamava Olmo, vicino a un mucchio di sassolini neri e gli disse: – Devi lucidarli tutti finché scintillino come perle. Così i bambini lavoravano tutto il giorno ed erano sempre stanchi e affamati. Alla sera arrivava sempre un vecchio fantasma, il servitore della strega, e i bambini lo aiutavano a mettere in ordine la grotta. Dopo un mese, il fantasma disse ai bambini: – Domani mattina la strega esce e voi potete scappare. Prendete questi oggetti, vi potranno servire. E diede loro un pettine, una spazzola e uno specchio. La mattina dopo il fantasma chiamò i bambini, aprì un’uscita segreta e li fece scappare. I bambini si misero a correre, ma la strega li vide e si mise a correre pure lei, avvicinandosi sempre di più. Orchidea buttò a terra il pettine; si sentì un fruscio e, dove era caduto il pettine, nacque una montagna con mille e mille denti: la strega rimase dall’altra parte. I bambini continuarono a correre, ma ben presto sentirono dietro di loro i passi della strega che aveva superato la montagna.

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Olmo, allora, buttò a terra la spazzola e subito nacque un fittissimo bosco con mille punte aguzze che impedivano alla strega di correre. Poco dopo, però, i bambini sentirono ancora dietro di loro la strega. Orchidea gettò quindi a terra lo specchio e… meraviglia! Nacque un lago tutto di ghiaccio, così liscio che la strega scivolava in continuazione. I bambini si fermarono a guardare e capirono che finalmente erano salvi. Beatrice Garau, Ghiotti fantasmi rosa, Giunti

Non sempre nelle fiabe sono presenti tutti gli elementi. Completa lo schema e scopri quale personaggio manca in questa fiaba.

protagonista: ......................................................................................... antagonista:

.........................................................................................

eroe:

.........................................................................................

aiutante:

.........................................................................................

O.A. - Leggere e comprendere un testo narrativo.

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IL LAGO DEI CIGNI C’era una volta un castello in cui vivevano il principe Sigfrido e la regina sua madre. In occasione del ventunesimo compleanno del principe, la regina aveva organizzato due giorni di festa, durante i quali il giovane avrebbe dovuto scegliere la sua sposa. Gli invitati giunsero da ogni paese e tante ragazze ballarono con il principe, ma a Sigfrido non interessavano, così si allontanò dal castello e raggiunse un piccolo lago in mezzo al bosco. Passò un gruppo di cigni e il principe si accorse che uno aveva una piccola corona d’oro sulla testa. Al primo rintocco della mezzanotte, il cigno si trasformò in una bellissima fanciulla. – Chi sei? – domandò il principe. – Sono la principessa Odette – rispose con voce triste il cigno – Sono sotto un incantesimo del mago Rothbart, che ogni giorno, dall’alba a mezzanotte, mi trasforma nella principessa dei cigni. Sarò libera da questo sortilegio solo quando un uomo mi amerà. – Odette, io ti amo! – disse il principe. – Vieni domani al ballo e io sceglierò te come mia sposa. Ti aspetterò dopo mezzanotte. – Va bene – rispose Odette, – ma ricorda: non tutto è quello che sembra. La sera successiva il principe aspettava con ansia l’arrivo di Odette. Finalmente, un minuto dopo mezzanotte, giunse al castello il misterioso Cavaliere Nero con la figlia Odile, coperta dalla testa ai piedi da un abito di velluto nero.

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Sigfrido non si accorse che il Cavaliere Nero non era altro che il mago Rothbart; scambiò inoltre Odile per Odette e le giurò eterno amore. In quello stesso momento Odette fu condannata a restare cigno per sempre. Accortosi dell’errore, il principe scacciò Odile e corse al lago, dove la principessa cigno piangeva per il tradimento del principe. Sulla riva del lago, Sigfrido si trovò di fronte il mago Rothbart; i due iniziarono una lotta furibonda, finché un fulmine colpì il mago, che sprofondò nella terra. Subito il principe cercò con lo sguardo la principessa cigno, ma al suo posto vide Odette: con la morte del mago, infatti, l’incantesimo era svanito. I due giovani si abbracciarono e insieme tornarono al castello, dove vissero felici e contenti. Rispondi.

Qual è il sortilegio che perseguita Odette? All’alba ................................................................................................................................ A mezzanotte .................................................................................................................... Quando sarà libera da questo sortilegio? ...................................................................... ..............................................................................................................................................

Quale errore commette il principe Sigfrido? ................................................................ ..............................................................................................................................................

Che cosa succede al mago Rothbart? ........................................................................... ..............................................................................................................................................

Come si conclude la storia? ............................................................................................ ..............................................................................................................................................

Questa fiaba è stata messa in musica da un grande compositore russo, Pyotr Ilyich Ciajkovskij. Ascolta l’opera sul CD-Audio. O.A. - Leggere e comprendere un testo narrativo. Trasversalità: musica (ascoltare brani musicali di differenti repertori).

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MACEDONIA DI FIABE C’erano una volta due bambini, Hänsel e Gretel, che, durante una passeggiata nel bosco, si persero e non riuscirono più a ritrovare la strada per tornare a casa. Girando di qua e di là, arrivarono a una casetta da cui usciva un sonoro russare. Entrarono sperando di trovare qualcuno a cui chiedere informazioni e, sdraiato sul letto, videro un lupo addormentato. I due bambini si spaventarono molto e stavano per andarsene quando sentirono una vocina che diceva: – Aiuto! Aiuto! Capirono che qualcuno era nella pancia del lupo. Uscirono dalla casetta in cerca di aiuto; proprio in quel momento sulla strada passava la fata Smemorina, sulla sua carrozza a forma di zucca. I bambini la chiamarono e le spiegarono che cosa stava succedendo. La fata disse che purtroppo non si poteva fermare, perché stava andando al matrimonio di Cenerentola con il principe, ma regalò loro una lampada magica. Hänsel strofinò la lampada e subito uscì un genio. Entrati in casa, il genio alzò il lupo per le zampe posteriori, gli diede due bei pugni e così Cappuccetto Rosso e la sua nonna saltarono fuori sane e salve. La nonna non sapeva come sdebitarsi. Stabilirono allora che ogni pomeriggio la nonna avrebbe preparato per i due bambini delle splendide merende. E il lupo? Era un po’ stordito per i pugni presi, così la nonna decise di tenerlo con sé e gli affidò il compito di mescolare ben bene l’impasto per le torte. Con tutto quello zucchero, ben presto diventò dolce anche lui! Divertiti anche tu a mescolare più fiabe, inventandone di nuove.

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O.A. - Leggere e comprendere un testo narrativo; produrre testi scritti di tipo narrativo.


ora so fare

IL PRINCIPE POVERO

C’era una volta un principe bello e coraggioso, a cui uno zio malvagio aveva tolto il regno. Il principe partì in cerca di fortuna e giunse in un paese, dove il crudele mago Nero teneva prigioniera la principessa Bella in un castello magico, al quale nessuno si poteva avvicinare. Infatti, tutti quelli che avevano cercato di salvare Bella erano stati trasformati in alberi. Il principe decise di liberare la principessa e, una sera nebbiosa, si avviò verso il castello. Mentre osservava da lontano le alte mura e le torri merlate, vide un folletto vestito con un panciotto rosso, che gli chiese: – Che cosa cerchi, bel principe? .......................................................................................................................................................... .......................................................................................................................................................... .......................................................................................................................................................... .......................................................................................................................................................... .......................................................................................................................................................... .......................................................................................................................................................... .......................................................................................................................................................... .......................................................................................................................................................... .......................................................................................................................................................... .......................................................................................................................................................... .......................................................................................................................................................... .......................................................................................................................................................... .......................................................................................................................................................... ..........................................................................................................................................................

Completa la fiaba inserendo gli elementi caratteristici che mancano: oggetto/i magico/ci, prova/e da superare, conclusione.

Questo lavoro è stato:

difficile

abbastanza facile

facile

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MITI E LEGGENDE U.A. 6

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Completa segnando con una x.

Jouk diede alla Terra una forma: quadrata sferica triangolare Per dare la vita agli uomini Jouk utilizzò: il fango il sale la terra Jouk diede le orecchie all’uomo perché potesse ascoltare: la musica e le urla degli animali le parole dei saggi e il rumore del mare la musica e le parole dei saggi Le orecchie aperte permettevano nell’uomo il formarsi: dell’intelligenza del sale del linguaggio Metti in ordine, numerandoli da 1 a 6, i momenti della creazione dell’uomo di Jouk.

orecchie gambe occhi

lingua bocca braccia

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laboratorio linguistico il mito

IL GRANDE UOVO

All’inizio di tutto, Cielo e Terra non esistevano. C’era solo un grande, immenso uovo e, dentro di esso, cresceva Pangu, il creatore. Cresci e cresci, dopo diciottomila anni, Pangu era diventato un gigante; così ruppe il guscio con una gomitata e uscì dall’uovo. Il bianco dell’uovo diventò il Cielo, il tuorlo la Terra e Pangu rimase con la testa fra le nuvole e i piedi piantati al suolo. Quando poi il Cielo cominciò ad alzarsi e la Terra ad abbassarsi, il suo corpo si allungò a dismisura e Pangu morì. Il gigante cadde e cominciò la sua trasformazione: dal suo corpo nacquero le montagne, dai suoi muscoli i campi, dalle vene le strade e i sentieri, dai denti e dalle ossa i metalli, le pietre e le perle. Inoltre, dai suoi peli nacquero gli alberi, dalla sua voce il vento, dal suo sangue i fiumi. Dai pidocchi che aveva sul corpo, infine, nacquero gli uomini e gli animali. E il mondo intero, così come lo conosciamo, fu creato. Mito cinese in F. Lazzarato, L’uomo che amava i draghi, Mondadori

Il mito è un racconto immaginario creato dai popoli antichi per spiegare fatti a loro incomprensibili come: l’origine del mondo, la creazione degli esseri viventi, fenomeni naturali spesso misteriosi e terrificanti, quali temporali, fulmini, alluvioni, terremoti. È sorprendente constatare come popoli molto lontani gli uni dagli altri, che non hanno mai avuto contatti, abbiano dato origine a miti molto simili.

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O.A. - Leggere e comprendere miti di diversa origine.


LA LUNA E IL SOLE Un tempo, la Luna e il Sole erano marito e moglie. Accadde un giorno che il Sole tornò a casa dal solito giro intorno al mondo e non trovò la cena pronta. La Luna aveva sonnecchiato tutto il giorno. – Va’ almeno a prendere l’acqua! – disse il marito di malumore. Niente. La Luna non si muoveva. Il Sole, pazientemente, accese il fuoco e fece cuocere la polenta. La moglie stava a guardare. Quando la polenta fu pronta, il Sole la rovesciò sul tagliere. Non fece nemmeno in tempo a sedersi a tavola, che la Luna si precipitò sulla polenta fumante e se ne tagliò una fetta. Il Sole perse quel poco di pazienza che gli era rimasta e gridò: – Ah, sì? A mangiare sei veloce, ma in cucina ho dovuto sfacchinare io! – e urlò talmente tanto che la Luna, per la paura, corse a nascondersi. Da quel giorno, marito e moglie non si sono mai più riappacificati ed è per questo che noi li vediano soli nel cielo, prima uno e poi l’altra. Goy-Melegari, La storia della nostra amica Luna, Mondadori

Rispondi segnando con una x.

Che tipo di testo è “La Luna e il Sole”? fantastico realistico Segna V (vero) o F (falso).

La Luna e il Sole erano fratello e sorella. V F Il Sole si preparò da solo la polenta. V F La Luna mangiò una fetta di polenta. V F Il Sole sgridò la Luna perché aveva mangiato poca polenta. V F Il Sole e la Luna non fecero più pace. V F Che cosa vuole spiegare questo mito? Racconta. O.A. - Leggere e comprendere un mito.

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TANTI UOMINI… TANTI COLORI

Una mattina, Manitù, che è il dio dei pellerossa, si svegliò di buon umore e pensò di fabbricare l’uomo. Prese un po’ d’argilla e fece un pupazzo con testa, busto, braccia e gambe: una meraviglia! Poi accese un gran forno e lo mise a cuocere. Ma quel giorno faceva molto caldo e Manitù si addormentò. Quando si svegliò, sentì un forte odore di bruciato. Ahimè, il pupazzo era stracotto e, quando lo tirò fuori dal forno, Manitù vide che era nero come il carbone! – Sarà l’uomo dalla pelle nera! – disse Manitù. Il giorno dopo, il dio pensò di fare un altro pupazzo e di stare più attento. Ma, per paura di bruciarlo, mise poca legna nel forno e tolse il pupazzo prima del tempo. Altro disastro: il pupazzo era cotto poco e appariva pallido pallido. – Sarà l’uomo dalla pelle bianca! – esclamò Manitù.

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Il dio non si diede per vinto e, il giorno successivo, eccolo con un altro pupazzo da mettere in forno. “Perché non bruci” pensò tra sé e sé, “ti ungerò ben bene con l’olio. Così cuocerai a puntino” . Ma anche questo sistema non funzionò: Manitù aveva esagerato con l’olio e il pupazzo, tolto dal forno, aveva la pelle gialla come il limone. – Sarà l’uomo dalla pelle gialla! – disse il dio. A questo punto Manitù era diventato esperto. Fece un altro pupazzo e lo mise in forno. Utilizzò legna in quantità sufficiente, alimentò bene il fuoco, non usò troppo olio, ogni tanto diede una sbirciatina per seguire la cottura e, al momento giusto, tirò fuori un pupazzo cotto alla perfezione dalla pelle color rame. – Ecco l’uomo dalla pelle rossa! – esclamò Manitù tutto soddisfatto. M. Tibaldi Chiesa, La razza umana, Editrice Torinese

Rispondi segnando con una x.

Chi è Manitù? il dio dei pellerossa il dio dei colori Che cosa pensa di creare? il mondo l’uomo Quando, finalmente, Manitù si ritiene soddisfatto? quando ottiene tanti uomini tutti uguali quando ottiene l’uomo dalla pelle rossa Che cosa vuole spiegare questo mito degli Indiani d’ America? l’esistenza dei colori il fatto che gli uomini hanno la pelle di diverso colore Il mito, come ogni racconto, ha una situazione iniziale, uno svolgimento e una conclusione. Cerca i tre momenti nel brano che hai appena letto e sottolineali con colori diversi. O.A. - Leggere e comprendere un mito. Trasversalità: educazione alla cittadinanza (conoscere narrazioni di altre culture e esplicitarne i valori sottesi).

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COME NACQUE L’ARCOBALENO Ci fu un’epoca in cui dèi e dee passavano gran parte del loro tempo sulla Terra. È da loro che l’umanità ha imparato ad andare a caccia, a coltivare i campi, a cogliere le noci dalle palme più alte e a curare le malattie.

Un giorno, Bathala, il re degli dèi, decise di tornare nella sua casa celeste, per vedere se tutto era in ordine, con il suo cavallo, che correva più veloce del vento. Appena il dio gli salì in groppa, il cavallo cominciò a galoppare e in un lampo giunse sulla riva dell’oceano. Lì il cielo era così vicino che si poteva sentire la voce di quelli che vivevano lassù. – Salta, mio bel cavallino! – gridò il dio Bathala. Ma il cavallo indietreggiò, puntando le zampe: quel salto era troppo anche per lui, che pure balzava da una riva all’altra degli oceani. Allora il dio chiamò i suoi servi celesti, che calarono dall’alto un lungo nastro di sette colori. Quando toccò la Terra, Il mito ha le seguenti il nastro diventò un ponte abbastanza robusto caratteristiche: da reggere cavallo e cavaliere, che galopparono si svolge in un tempo sino al Cielo. Così nacque l’arcobaleno, che nelle lontano, indefinito; Filippine si chiama “bahaghari”, cioè “ponte del re”. si svolge in un luogo Ogni volta che compare nel Cielo, la gente indeterminato, generico; sa che il dio e il suo cavallo stanno andando dalla ha per protagonisti dèi o eroi, Terra al Cielo e tutti dicono: – Guarda, quello è creature o animali con poteri Bathala che se ne torna a casa! soprannaturali. F. Lazzarato, La fata della luna, Mondadori

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O.A. - Leggere e comprendere un mito. Trasversalità: educazione alla cittadinanza (conoscere narrazioni di altre culture e esplicitarne i valori sottesi).


laboratorio linguistico la leggenda

IL GUFO E IL CORVO

Molto tempo fa, il gufo faceva il tintore e tutti gli uccelli andavano da lui per farsi tingere le penne. Tutti erano soddisfatti, all’infuori del corvo, che disprezzava l’arte del gufo tintore e si vantava sempre per le sue penne bianche. Ma un bel giorno si stancò di tanta bianchezza e disse al gufo: – Tingi anche le mie penne, però di un colore speciale. Il gufo ci pensò un po’ su e, alla fine, scelse il nero. Quando il corvo si accorse che le sue penne erano completamente nere, come se fosse passato attraverso un camino, andò su tutte le furie. Ma che cosa poteva fare ormai? Da quel giorno, tutti i corvi andarono vestiti di nero. Ma non si sono dimenticati dello scherzo del gufo e, ogni volta che lo vedono, cercano di dargli una lezione. Ecco perché il gufo sta nascosto di giorno e vola solo di notte, quando tutti i corvi dormono. Leggenda giapponese, in Enciclopedia della favola, Editori Riuniti

Completa segnando con una x.

Questa leggenda vuole spiegare: perché i corvi volano perché i gufi volano solo di notte perché i gufi hanno gli occhi gialli

La leggenda è un racconto fantastico che cerca di spiegare fatti della realtà: le caratteristiche di animali e di piante, i fenomeni naturali, i nomi di certi luoghi, le origini di alcune tradizioni popolari. Anche la leggenda ha la medesima struttura del racconto: situazione iniziale – svolgimento – conclusione. O.A. - Leggere e comprendere una leggenda.

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GRANELLI DI SABBIA Al tempo dei tempi, tutta la terra era verde e fresca come una foglia appena spuntata. Allah disse agli uomini: – Questo giardino fiorito è vostro, ma, ogni volta che voi compirete un’azione malvagia io lascerò cadere sulla terra un granello di sabbia e l’acqua e gli alberi potrebbero sparire per sempre. Per molto tempo gli uomini ricordarono le parole di Allah. Un brutto giorno, però, due beduini litigarono per un cammello e Allah gettò sulla terra un granello di sabbia così minuscolo che nessuno se ne accorse. Passarono i giorni e gli uomini continuarono a ingannarsi, a rubare, a combattere uno contro l’altro, tribù contro tribù. In poco tempo, la terra fu coperta dalla sabbia: furono seppelliti i pascoli e i campi verdi, cancellati i corsi dei ruscelli, allontanate tutte le bestie. Così si creò il deserto e da allora le tribù vagarono tra le dune, pensando con nostalgia alla verde terra perduta per sempre. Leggenda del Marocco

Rispondi.

Com’era la terra al tempo dei tempi? .............................................................. ..............................................................

Che cosa disse Allah agli uomini? .............................................................. ..............................................................

Che cosa vuole spiegare questa leggenda? .............................................................. ..............................................................

Come si comportarono gli uomini? .............................................................. ..............................................................

Che cosa successe? .............................................................. ..............................................................

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Prova tu a inventare una leggenda per spiegare:

– perché le giraffe hanno il collo lungo; – perché gli alberi perdono le foglie.

O.A. - Leggere e comprendere una leggenda. Trasversalità: educazione alla cittadinanza (conoscere narrazioni di altre culture e esplicitarne i valori sottesi).


IL MACININO MAGICO Tanto tempo fa, il mare aveva l’acqua dolce. Nessuno conosceva il sale ed era un problema preparare piatti saporiti. Solo una vecchia strega, che abitava in riva al mare, riusciva a ottenere bianchi granelli di sale da un macinino magico. Un pirata seppe del macinino e decise di rubarlo. Una notte, sbarcò sulla spiaggia dove era la capanna della strega e, mentre lei dormiva, rubò il macinino. Quando fu sulla sua nave, volle provarlo per vedere che cosa sarebbe successo: il sale cominciò a uscire, con grande gioia del pirata. Al momento di fermare il macinino, però, il pirata non ci riuscì, perché non conosceva la parola magica. Il macinino girava in continuazione e il sale non smetteva più di uscire. In poco tempo la nave ne fu tanto carica che affondò. Ancora adesso il macinino è in fondo al mare a produrre sale. Leggenda olandese

Completa segnando con una x.

Questa leggenda vuole spiegare: perché non si deve rubare perché il mare è salato perché le navi affondano

Adesso che hai letto la leggenda di questa pagina e le due delle pagine 91 e 92 prova a completare segnando con una x.

Il gufo esce solo di notte, il deserto è fatto di sabbia, il mare è salato sono fenomeni: reali fantastici La leggenda ne dà una spiegazione: scientifica fantastica O.A. - Leggere e comprendere una leggenda.

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LA CASA DELLA TARTARUGA Un giorno Brama, Signore degli dèi, decise di sposarsi e invitò alla sua festa di nozze tutte le creature viventi: quelle che camminano su due zampe o più, quelle che volano, quelle che strisciano, quelle che nuotano… Tutti gli invitati arrivarono all’ora giusta, ansiosi di assistere alla festa. Tutti… tranne la Tartaruga. Lei arrivò un’ora dopo e Brama le lanciò un’occhiataccia. – Aspettavamo solo te per metterci a tavola! Come mai hai fatto così tardi? E la Tartaruga, tranquilla: – Sai com’è, grande Signore… stavo così comoda a casa mia, che continuavo a rimandare il momento di uscire. Non c’è nulla di più bello della propria casa, dico io! – Vuoi per caso dire che la tua sudicia tana è meglio del mio palazzo? – gridò Brama, che adesso era veramente arrabbiato. La Tartaruga sorrise e fece segno di sì con la testa. – Bene! – esclamò Brama. – Visto che tieni tanto alla tua casa, d’ora in poi te la porterai appresso giorno e notte, dovunque andrai! E da quel giorno la Tartaruga va per il mondo portandosi la casa sulla schiena. F. Lazzarato, La principessa di cristallo Storie, leggende e fiabe dello Sri Lanka, Mondadori

Rispondi.

Quale spiegazione dà la tartaruga per il suo ritardo alla festa del Signore degli dèi? ........................................................................... ...........................................................................

Come giudichi il comportamento della tartaruga? educato presuntuoso antipatico

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O.A. - Leggere e comprendere una leggenda.

Che cosa vuole spiegare questa leggenda? il perché le tartarughe si muovono lentamente il perché le tartarughe si portano la casa sulla schiena il perché le tartarughe stanno bene a casa propria


ora so fare

PERCHÉ LE LUCCIOLE HANNO IL LUMICINO

Completando il testo, prova tu a scrivere una leggenda che spieghi perché le lucciole hanno il lumicino.

Tanto tempo fa, le lucciole erano insetti neri, che uscivano dalla loro tana solo di giorno, quando c’era tanta luce. Una sera, la luna era appena apparsa nel cielo, una lucciola fu chiamata da ................................................................................................................................ ......................................................................................................................................................... ..........................................................................................................................................................

All’improvviso, una nuvola coprì la luna e la povera lucciola .................................................. .......................................................................................................................................................... ..........................................................................................................................................................

Nel buio, la lucciola sentì un rumore: ........................................................................................ .......................................................................................................................................................... ..........................................................................................................................................................

Quando si accorse del pericolo, la lucciola cercò di ................................................................ .........................................................................................................................................................,

ma non riuscì a trovare un nascondiglio: era così buio che non vedeva a un palmo dal suo naso. A un tratto, spinte dal vento, le nuvole si spostarono e la luna .......................... ..........................................................................................................................................................

Alla luce della luna, la lucciola ..................................................................................................... ..........................................................................................................................................................

Da quel giorno ............................................................................................................................... .......................................................................................................................................................... ..........................................................................................................................................................

Questo lavoro è stato:

difficile

abbastanza facile

facile

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LA NATURA U.A. 7

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Ascolta la sinfonia n. 6 di Ludwig van Beethoven sul CD-Audio.

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NEL BOSCO Fuori c’era tanta luce, nel bosco invece l’atmosfera sembrava strana, magica. L’ombra era fresca. Luca rimase un po’ a guardare le luci del bosco. I raggi del sole che riuscivano a passare tra le foglie buttavano macchie dorate e in quei punti apparivano erbe splendenti e fiori e sassi chiari. Era come un gioco di luci e di ombre che lo attirava. Fece qualche passo ed entrò in un mondo di fiaba. Il bosco era profondo e scuro. Più andava avanti, più c’era buio, ma nell’oscurità si aprivano finestre di luce che mostravano come bancarelle di cose sgargianti. Ai suoi piedi si illuminò un sasso bianco con strisce grigie. Mentre Luca lo guardava, però, scomparve e la finestra si chiuse. Ma più lontano se ne aprì un’altra e allora corse là. Dalla nuova bancarella venne un girotondo di profumi e di colori. “Che fiori sono questi, con la testolina china, dal colore rosso e dal profumo forte?” pensava. Luca non sapeva che erano ciclamini. Annusava il profumo, sfiorava con la punta delle dita le testoline che dondolavano. Ma anche quella finestra di luce si spense e i ciclamini tornarono nell’ombra. In tutto il bosco si accendevano e si spegnevano altre macchie di luce in terra, sui rami alti degli alberi, come un gioco. Chi creava quel gioco? Forse una fata? Camminando sul sentiero, passava davanti ai grandi castagni e seguiva le luci. A un certo punto, tra le chiome di due alberi, si aprì un drappo azzurro: un pezzo di cielo! Nel silenzio Luca udiva solo il rumore dei suoi passi e all’improvviso: ta, uno sparo. E poi altri spari: ta ta ta… ta ta ta. Più che spari sembravano colpi di un batterista. Camminò nella direzione del suono e, pochi passi avanti, eccolo il suonatore: è un uccello. È aggrappato al tronco di un albero e picchia col becco sulla corteccia. Ma perché picchia? Luca non sapeva che il batterista era il picchio Sgargianti: molto vistose, che stava pranzando: a colpi di becco cercava dai colori vivaci. larve di insetti nascoste tra le rughe della corteccia Drappo: pezzo di stoffa. e le ingoiava. Larve: prima forma di vita di Mario Lodi, Il drago del vulcano e altre storie, Giunti alcuni insetti, anfibi e altri animali.

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Passeggiando per il bosco Luca coglie molti dati sensoriali. Classificali collegandoli al cartellino corrispondente.

I raggi del sole formavano macchie dorate.

dati visivi

I ciclamini tornarono nell’ombra.

Udiva solo il rumore dei suoi passi. Si accendevano e si spegnevano macchie di luce in terra. Ai suoi piedi si illuminò un sasso bianco con strisce grigie.

O.A. - Leggere e comprendere un testo descrittivo.

Annusava il profumo.

dati olfattivi

All’improvviso: ta, uno sparo. Tra le chiome di due alberi, si aprì un drappo azzurro.

dati uditivi

Più che spari sembravano colpi di un batterista.

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IL SOLE AMA LA TERRA

Bisogna essere molto cortesi con la terra e con il sole. Bisogna ringraziarli, la mattina, svegliandosi, per il calore, per gli alberi, per i frutti, per tutto ciò che è buono da mangiare, per tutto ciò che è bello da vedere, da toccare. Il sole ama la terra, la terra ama il sole. J. Prevert

Rispondi.

Perché, secondo il poeta, bisogna ringraziare la terra e il sole? ..............................................................................................................................................

Secondo te, in quale modo il sole manifesta il suo amore per la terra? ..............................................................................................................................................

E in quale modo la terra manifesta il suo amore per il sole? ..............................................................................................................................................

E in quale modo gli uomini dovrebbero manifestare amore e rispetto per il sole e per la terra? ..................................................................................................................... ..............................................................................................................................................

100

O.A. - Leggere un testo poetico e riflettere sui messaggi che comunica.


laboratorio

arte e immagine

PASCOLI IN PRIMAVERA

G. Segantini, Pascoli in primavera.

Rispondi.

Qual è il colore predominante in questo quadro? ........................................................ Quali sono, secondo te, gli altri colori della primavera? .............................................. ..............................................................................................................................................

Che cosa è rappresentato nel quadro? un ambiente naturale un ambiente antropizzato Quali sono gli elementi naturali che puoi individuare nel dipinto? .............................................................................................................................................. ..............................................................................................................................................

C’è solo un particolare che testimonia la presenza dell’uomo. Qual è? ..............................................................................................................................................

Quali sensazioni e desideri suscita in te questo dipinto? .............................................................................................................................................. .............................................................................................................................................. O.A. - Osservare un’opera d’arte e cogliere gli elementi del linguaggio visivo. Trasversalità: scienze (rilevare le caratteristiche di un ambiente naturale).

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laboratorio linguistico la favola

L’AIRONE

Un airone passeggiava pigramente costeggiando un fiumiciattolo dalle acque limpidissime e poco profonde, quando scorse una carpa argentata che guizzava nella corrente in compagnia di un luccio amico suo. Il maestoso uccello avrebbe potuto facilmente afferrarli, tanto erano vicino alla sponda. Ma, non avendo molto appetito, pensò che avrebbe fatto meglio ad aspettare. Pochi minuti dopo, vide alcune tinche, ma le disdegnò. – Tinche? – gracchiò – Un airone che si rispetti non mangia un piatto così miserabile!

Poi avvistò dei pesci molto piccoli. – Non faccio neanche la fatica di aprire il becco per pesci simili! Di questo passo, si ritrovò a sera sfinito dalla fame e fu ben contento di sgranocchiare una minuscola lumachina. Chi troppo vuole nulla stringe! Favole di La Fontaine, Mondadori

I protagonisti delle favole sono animali con qualità e difetti simili a quelli degli uomini. La favola, come ogni racconto, ha la seguente struttura: situazione iniziale – svolgimento – conclusione. In più, presenta sempre una morale, cioè un insegnamento su cui riflettere a chiusura della vicenda, che si riassume in una breve frase o in un proverbio.

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O.A. - Individuare la struttura e le caratteristiche della favola.

Individua nella favola e sottolinea con colori diversi le tre parti di cui si compone. Poi cerchia la morale.


LA TARTARUGA SCIOCCA Una tartaruga un po’ sciocca, stanca della sua tana, desiderava viaggiare. Due anatre sue amiche pensarono a un modo per accontentarla: le misero in bocca, per traverso, un bastone e dissero: – Stringi bene… e non lasciare la presa!

Metti in ordine le sequenze della storia, numerando i disegni da 1 a 6.

Poi le due anatre afferrarono il bastone alle estremità, sollevarono la tartaruga e la portarono in alto. Chi passava di là e vedeva quello strano terzetto si meravigliava e gridava: – Guardate, passa la regina delle tartarughe! La tartaruga, sentendo queste parole, si sentì importante, cominciò a pensare che quello che la gente diceva fosse la verità e, senza riflettere, disse: – La regina! Proprio così: effettivamente sono la regina delle tartarughe! Per pronunciare questa frase, aprì la bocca e lasciò il bastone, andando a schiantarsi al suolo. La mancanza di riflessione è spesso pericolosa. La Fontaine, Tante favole, Giunti

O.A. - Leggere e comprendere una favola. Trasversalità: arte e immagine (osservare immagini) - storia (riordinare immagini in successione logico-temporale).

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IL LEONE E IL TOPO RICONOSCENTE

Un topolino correva sul corpo di un leone addormentato, il quale si svegliò e, acchiappatolo, fece per inghiottirlo. La bestiola cominciò a supplicare di risparmiarlo e a dire che, se ne usciva salvo, gli avrebbe dimostrato la sua riconoscenza. Il leone scoppiò a ridere e lo lasciò andare. Un po’ di tempo dopo, alcuni cacciatori riuscirono a catturare il leone e lo legarono con una corda. Il topo udì i suoi lamenti, accorse, rosicchiò la corda e lo liberò. Poi disse: – Tu, quella volta, ti sei fatto beffa di me perché non immaginavi di poter ricevere, un giorno, una ricompensa da parte mia. Sappi ora che anche i topi sono capaci di gratitudine. La favola dimostra come, con il cambiare delle circostanze, anche i potenti possono aver bisogno dei deboli. Esopo, Favole, Mondadori

Rispondi e completa segnando con una x.

I due animali di questa favola rappresentano delle caratteristiche umane. Quali? Il leone: Il topolino: la furbizia la riconoscenza la presunzione la prepotenza l’onestà la timidezza I personaggi delle favole sono generalmente: uomini animali

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Gli animali rappresentano: i vizi e le virtù degli uomini

i desideri e le speranze degli uomini

La favola ha lo scopo di: farci conoscere gli animali

dare agli uomini un insegnamento

O.A. - Leggere e comprendere le favole; riflettere sui loro insegnamenti.


IL CERVO ALLA FONTE Un cervo andò alla fonte a bere e, vedendo riflessa nell’acqua la sua immagine, pensò: “Come sono belle le mie corna, come sono eleganti! Le gambe, invece, sono brutte, troppo sottili…”. Ed ecco improvvisamente risuonare le grida dei cacciatori, i latrati furiosi dei cani. Il cervo si mise a correre attraverso i prati e con pochi balzi mise una buona distanza tra sé e i cani. Poi si rifugiò dentro il bosco. Pensava di essere ormai al sicuro. Ma le sue belle corna si impigliarono nei rami, così i cani lo raggiunsero e lo uccisero. Il cervo ebbe appena il tempo per pensare: “Come sono stato sciocco! Disprezzavo ciò che mi era utile e mi vantavo di ciò che è stato la mia disgrazia”. da Fedro

Rispondi.

Che cosa pensa il cervo quando vede la sua immagine riflessa nell’acqua? ..............................................................................................................................................

Che cosa succede all’improvviso? ..............................................................................................................................................

Che cosa gli permette di mettere una buona distanza fra sé e i cani? Perché? .............................................................................................................................................. ..............................................................................................................................................

Che cosa, invece, gli impedisce di raggiungere un posto sicuro? Perché? .............................................................................................................................................. ..............................................................................................................................................

Qual è la morale di questa favola? Sottolineala nel testo, poi spiegala. .............................................................................................................................................. .............................................................................................................................................. O.A. - Leggere e comprendere le favole; riflettere sui loro insegnamenti.

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CANTI DI PRIMAVERA Già sulle rive dello Xanto ritornano i cavalli, gli uccelli di palude scendono dal cielo, dalle cime dei monti si libera azzurra, fredda l’acqua e la vite fiorisce e la verde canna spunta. Già nella valle risuonano canti di primavera. Alceo

Che cosa succede, sulle rive dello Xanto, all’arrivo della primavera? Completa.

I cavalli .................................................... Gli uccelli ................................................

Xanto: fiume dell’ Asia Minore.

L’acqua ................................................... Primavera ride nel vento, le colline bevono il sole, l’aria pare d’argento, il bosco non trova parole per narrarti le sue meraviglie mentre incorona le viole e desta le cocciniglie. L. De Giovanni

In questa poesia alcuni elementi compiono azioni proprie degli uomini. Quali? Completa.

cocciniglie: insetti dannosi per le piante.

La primavera ....................................................................... Le colline ............................................................................ Il bosco ...............................................................................

Quali sensazioni suscitano in te queste due poesie? .................................................................................................................................................. ..................................................................................................................................................

106

O.A. - Leggere, comprendere e confrontare testi poetici.


PIOGGIA DI PRIMAVERA Mentre la terra era ancora immersa nel riposo invernale, una lunga pioggia leggera è scesa a cullare la fine del suo sonno. La terra sentiva, ma ancora non si svegliava. Dolce dormire. Sorrideva dietro le palpebre chiuse, a sentirsi frugare tra l’erba, a sentirsi toccare le violette ancora nascoste. Picchiettandola con le lunghe dita leggere, la pioggia le faceva il solletico e le diceva piano piano: – Svegliati!

E mormorava ancora: – Svegliati! E poi: – Su, su! È l’ora, vestiti! E la terra fingeva ancora di dormire, perché nulla era più dolce di quella carezza leggera e di quel dormiveglia. Alla fine ha aperto gli occhi delle margheritine ed è rimasto un odore di terra bagnata nei giardini. A. Campanile, Cantilena all’angolo della strada, Trevere

Rispondi.

Che cosa cerca di svegliare la terra dal lungo sonno invernale? ..............................................................................................................................................

Perché la terra non vuole svegliarsi? ..............................................................................................................................................

La pioggia diventa più insistente. In che modo? ..............................................................................................................................................

Che cosa succede alla fine? ..............................................................................................................................................

In questo brano la terra fa delle azioni tipicamente umane. Quali? .............................................................................................................................................. .............................................................................................................................................. O.A. - Leggere e comprendere un testo narrativo.

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PRIMAVERA Nel dormiveglia mattutino, mi disturba un indiavolato cicaleccio. Dalla finestra aperta, guardo i campi e scopro che, a far tanto chiasso, sono gli uccelli. Libero concerto di ali e di becchi, senza fine. La rondinella capricciosa innalza il suo canto sull’orlo del pozzo; il merlo fischia, sull’arancia caduta; rosso come il fuoco, il rigogolo bisbiglia fra i cespugli di rovere; sulla cima dell’eucalipto, il verdone ride a risate ora lunghe ora brevi; sul pino grande, i passeri ciarlano senza interruzione. Splendida mattinata! Il sole riversa sulla terra la sua allegria d’oro e d’argento; farfalle di cento colori giocano ovunque, tra i fiori, dentro e fuori casa, vicino alla sorgente. Dappertutto, nel campo, è un febbrile sbocciare di vita nuova e sana. J. R. Jimenez

Completa la tabella.

Chi

Che cosa fa

Dove

la rondinella

innalza il suo canto

................................................

il merlo

................................................

sull’arancia caduta

................................................

bisbiglia

fra i cespugli di rovere

il verdone

................................................

................................................

................................................

ciarlano

................................................

Ascolta “La Primavera” di Antonio Vivaldi sul CD-Audio e disegna lasciandoti ispirare dalla musica.

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O.A. - Leggere e comprendere un testo descrittivo. Trasversalità: musica (ascoltare un brano di musica classica ed esprimere le proprie emozioni attraverso i linguaggi verbali e non verbali).


laboratorio

attività progettuali

FANTASIA DI FIORI Che cosa ti occorre fogli di carta di colori vivaci forbici sagomate spiedino di legno pallina di carta pressata nastro adesivo verde

Come si fa 1. Ritaglia, con le forbici sagomate, tre cerchi con il diametro di 3, 8 e 14 centimetri, usando per ognuno carta di colore diverso.

2. Piega i cerchi lungo le linee tratteggiate.

3. Piega verso l’interno i due “petali” di destra e di sinistra.

4. Infila i tre “cerchi” nello spiedino dal più grande al più piccolo.

5. Dopo aver infilato in cima la pallina di carta pressata, rivesti lo spiedino con il nastro adesivo verde. O.A. - Manipolare materiali polimaterici a fini espressivi.

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LA PIZZA DI PASQUA Si racconta che in un paesino del Lazio viveva un fornaio molto avaro. Secondo un’antica usanza, la domenica di Pasqua, i paesani salivano al convento dei frati francescani con piccoli doni: uova, galline, frutta, verdura, che i frati distribuivano poi ai poveri. L’unico che non dava mai nulla era il fornaio, che, anzi, era molto seccato da tutto quel viavai di gente allegra e felice. Alla sera tutti si chiusero in casa per cenare e così anche il fornaio, al quale, però, la sua casa parve fredda e solitaria: sentiva un gran vuoto nel suo cuore. Andò a dormire, ma non ci riuscì. Allora si alzò, prese farina, zucchero e uova, impastò e infornò tanti pani. Al mattino, caricò tutte le pagnotte calde calde sul suo asino e andò di casa in casa a regalare le sue “pizze pasquali” alla gente. Poi salì al convento e consegnò il resto dei pani ai frati. Quando le sue ceste furono vuote si sentì leggero e con il cuore pieno di gioia. Da allora, per tradizione, nel Lazio, il giorno di Pasqua, si fanno i pani dolci, chiamati appunto “pizze di Pasqua”. AA.VV., Tutti insieme, E.D.T.

Collega lo stato d’animo del protagonista al disegno corrispondente.

Il fornaio si sentiva il cuore pieno di gioia.

Il fornaio era molto seccato.

Il fornaio sentiva un gran vuoto nel suo cuore.

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O.A. - Leggere e comprendere un testo narrativo. Trasversalità: educazione all’affettività (riflettere sulla propria emotività).


IL RONDONE Il rondone raccolto sul marciapiede aveva le ali ingommate di catrame, non poteva volare. Gina, che lo curò, sciolse quei grumi con batuffoli d’olio e di profumi, gli pettinò le penne, lo nascose in un cestino appena sufficiente a farlo respirare. Lui la guardava quasi riconoscente da un occhio solo. L’altro non si apriva. Poi gradì mezza foglia di lattuga e due chicchi di riso. Dormì a lungo.

Il giorno dopo all’alba riprese il volo senza salutare. Lo vide la cameriera del piano di sopra. Che fretta aveva, fu il commento. E dire che l’abbiamo salvato dai gatti. Ma ora forse potrà cavarsela. Eugenio Montale, Diari del ’71 e del ‘72

Completa segnando con una x.

Il rondone è: un insetto un aeroplano un uccello Il rondone è stato trovato: sul tetto sul marciapiede sul balcone O.A. - Leggere e comprendere un testo poetico.

Essere riconoscente significa: fare la conoscenza di qualcuno essere grato a qualcuno La cameriera del piano di sopra pensa che il rondone: sarà catturato dai gatti riuscirà a salvarsi

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laboratorio linguistico il testo informativo

LA RONDINE

La rondine è un uccello di piccole dimensioni. Ha il becco lungo e robusto, penne nero-azzurre, coda biforcuta. Possiede vista acutissima, nessun insetto le sfugge mai. Fedele al suo nido, ritorna ogni primavera nello stesso luogo dove ha nidificato l’anno precedente. Il piccolo nido, composto di terra, fili di paglia ed erba, costruito contro il muro di una casa o sotto una trave, viene imbottito di piume e erba secca. Tutti e due i genitori si prendono cura dei piccoli. Sia il maschio sia la femmina, infatti, si alternano nei voli in cerca di insetti per i loro rondinini. L. Pizzorni, Il chi è degli animali, Fabbri

Alcuni testi sono scritti con lo scopo di darci notizie su ciò che ci circonda: sono i testi informativi. In essi è importante il titolo perché ci anticipa l’argomento che viene trattato.

Ricerca nel testo le informazioni relative alle rondini e completa lo schema.

corpo

dimensioni: .......................... becco: ................................... penne: .................................. coda: ..................................... vista: .....................................

alimentazione abitudini

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..................................

..................................

O.A. - Leggere un testo informativo e individuarne le informazioni principali.

..................................

nido

..................................


IL RICCIO

nome

aspetto

ambiente di vita alimentazione abitudini

riproduzione

scientifico: Erinaceus europeans comune: riccio corpo: ricoperto di aculei tranne la testa colore: bruno-grigiastro lunghezza: circa 25 centimetri peso: 800-1 000 grammi musetto appuntito e nero, orecchie piccole e arrotondate boschi, prati, giardini frutti, insetti, uova, bruchi, lombrichi, ragni esce dalla tana dopo il tramonto per difesa si avvolge su se stesso in inverno va in letargo periodo: primavera cuccioli: nascono ciechi e senza aculei; vengono allattati

Utilizza le informazioni dello schema per scrivere un breve testo informativo. .................................................................................................................................................. .................................................................................................................................................. .................................................................................................................................................. .................................................................................................................................................. .................................................................................................................................................. O.A. - Utilizzare le informazioni di uno schema per produrre un testo informativo.

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LA CACCIA DELLE RENNE Dal bosco giunse di corsa Kalli. Agitava la lancia e gridava: – Ci sono renne! Tantissime, come zanzare! Tutto il villaggio si mise in agitazione. Kalli aggiunse: – Alla palude! Bisogna spingere le renne nella trappola. La trappola era stata preparata vicino al burrone. Con dei pali erano state alzate due palizzate, che formavano un imbuto con l’imboccatura dalla parte della palude e il vertice verso la scarpata. Il collo dell’imbuto era largo poco più di sette passi e portava a una terrazza fatta di rami intrecciati e sostenuta da rami sottili. Tutto il villaggio, eccetto i vecchi e gli ammalati, prese parte alla battuta. Un branco enorme di renne si dirigeva verso la palude. Le femmine e i piccoli camminavano davanti, seguivano i grossi maschi dalle corna enormi. Il branco percepì l’odore degli uomini e cominciò ad agitarsi. Le femmine davanti si fermarono ed ecco, alle loro spalle, si alzarono le urla di venti cacciatori usciti di colpo dai cespugli. Tutto il branco si lanciò in avanti, verso il burrone. Chiusi fra le due palizzate, gli animali si ammucchiavano nello spazio sempre più stretto, con i maschi che spingevano quelli davanti. Le grida degli uomini, delle donne e dei bambini fecero impazzire gli animali, che corsero verso la terrazza. La terrazza si schiantò e precipitò con fracasso. Ma ormai il branco non poteva più fermarsi. Spinti da quelli di dietro, femmine e piccoli cadevano in massa giù nel crepaccio, che presto fu pieno di animali morti o feriti. Tutto il villaggio scese nel burrone. Ci sarebbe stato da mangiare per giorni e giorni. S.V. Pokrovskij, I cacciatori di mammut adatt., Giunti Marzocco

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Completa e rispondi segnando con una x.

Questo racconto è: fantastico reale verosimile È ambientato: nel Medioevo nella Preistoria nell’antica Roma Ci fornisce informazioni: sulla nascita dell’agricoltura su un tecnica di caccia usata dall’uomo preistorico sulla costruzione delle palafitte

Da questo brano quali informazioni puoi ricavare in relazione alla caccia? solo gli uomini partecipavano alle battute di caccia si preparava una trappola in cui spingere gli animali la tribù spingeva gli animali verso la trappola con alte grida quasi tutti gli abitanti del villaggio partecipavano alla battuta di caccia gli uomini circondavano un animale e lo colpivano con dei bastoni

Perché la tribù del villaggio aveva preparato la trappola vicino al burrone? ................................................................... ................................................................... ................................................................... ...................................................................

Metti in ordine le sequenze, numerandole da 1 a 6.

Il branco di renne venne spinto verso la trappola. Quasi tutti gli abitanti del villaggio si diressero verso la palude. La tribù scese nel burrone per prendere la carne degli animali. Kalli arrivò di corsa al villaggio per avvisare che c’erano molte renne. Molti animali caddero nel crepaccio. Le grida degli uomini, delle donne e dei bambini spaventarono gli animali. O.A. - Leggere e analizzare un racconto storico e ricavarne informazioni. Trasversalità: storia (conoscere alcuni aspetti della vita primitiva).

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laboratorio

arte e immagine

I GRAFFITI

Le prime forme d’arte ritrovate in Europa sono state i “graffiti”, disegni incisi sulla roccia con durissime selci appuntite realizzati dagli uomini primitivi. In queste “rappresentazioni artistiche” sono spesso riconoscibili degli animali, a testimonianza della loro importanza nella vita di quell’epoca. Nel graffito qui a lato è rappresentata una scena di caccia. Osserva e rispondi.

Quali animali puoi riconoscere? ......................................................................... .........................................................................

Quali altri elementi vi sono rappresentati? ......................................................................... ......................................................................... .........................................................................

Rappresenta anche tu una scena di vita quotidiana dell’uomo primitivo utilizzando la tecnica del graffito. Segui le indicazioni.

1. Su un cartoncino stendi, con i pastelli a cera, uno strato di colore, cercando di premere bene e di non lasciare spazi bianchi.

2. Ricopri poi tutta la zona colorata con uno strato di pastello a cera nero.

3. Graffiando con un pennino o con la punta di una matita, realizza il tuo graffito, lavorando con linee e tratteggi.

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O.A. - Scoprire forme d’arte di epoche passate.


UNA GRANDE SCOPERTA L’uomo primitivo si procurava il cibo anche dalle piante, ma queste crescevano dove volevano e l’uomo doveva andare a cercarle dove si sviluppavano. Anche quando andavano a caccia o a pesca, quindi, gli uomini non dovevano allontanarsi troppo dalle piante di cui si cibavano. Questa necessità portò a una grande scoperta, importante quanto e più della scoperta del fuoco, che cambiò per sempre la vita dell’uomo: la scoperta dell’agricoltura. L’idea fu questa: perché, invece di andare a cercare le piante, non portarle dove conveniva all’uomo? Le si poteva trasportare quando erano ancora piccole, tenendo le radici bagnate e con un po’ di terra intorno. Così, quando ci si fermava per passare l’inverno, si scavava una buca e si trapiantavano vicino alla caverna o alla capanna. Ma poteva essere ancora più semplice: bastava trasportare i semi o i frutti e interrarli. In questo modo gli uomini potevano muoversi più liberamente. È quasi sicuro che furono le donne a occuparsi dell’agricoltura. Quando gli uomini erano lontani, a caccia o a pesca, toccava a loro seminare, coltivare e raccogliere, conservare e trasformare. E. Damiano, La casa di Salomone, Mondadori Scuola

Completa segnando con una x.

Questo racconto ci fornisce delle informazioni sulla scoperta: del fuoco dell’agricoltura dei metalli In seguito alla scoperta dell’agricoltura, l’uomo diventò: nomade, spostandosi in continuazione da un posto all’altro sedentario, stabilendosi in un luogo per molto tempo O.A. - Leggere, analizzare e ricavare informazioni da un testo informativo. Trasversalità: storia (conoscere alcuni aspetti della vita dell’uomo preistorico).

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UN CUCCIOLO DI MAMMUT Nel maggio del 2007, dopo un sonno durato diecimila anni, Ljuba è tornata alla luce tra i ghiacci della Siberia. Lungo appena 130 centimetri e pesante una cinquantina di chili, il cucciolo di mammut è stato ritrovato da un pastore di renne nella penisola di Yamal. Rappresenta, secondo gli scienziati, una scoperta sensazionale. Salvo la coda smozzicata da qualche predatore, è in uno stato di conservazione pressoché perfetto: è la prima volta che ciò accade. L ’animaletto è femmina e l’hanno battezzata Ljuba, da “ljubov”, amore. Sarebbe morta in seguito alla caduta in una crepa vicina alla riva del fiume. Nel terreno ghiacciato, la sua pelle e i suoi tessuti molli hanno resistito al sigillo del tempo. Ljuba visse alla fine dell’ultima glaciazione, quando i mammut, apparsi circa 4,8 milioni di anni fa, cominciarono a svanire dal pianeta. La causa della loro estinzione non è stata ancora determinata: hanno influito il riscaldamento del clima e probabilmente la caccia che gli dava l’uomo preistorico. P. Del Re, La Repubblica

Rispondi.

Di quale ritrovamento si parla in questo brano? ..............................................................................................................................................

Dove, quando e da chi è stato effettuato? ..............................................................................................................................................

Perché gli scienziati lo ritengono una scoperta sensazionale? ..............................................................................................................................................

Individua e registra le informazioni che il brano fornisce sui mammut. .................................................................................................................................................. .................................................................................................................................................. .................................................................................................................................................. ..................................................................................................................................................

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O.A. - Leggere e comprendere un testo informativo.


ora so fare

I CAMOSCI

Era ormai primavera inoltrata. Mamma camoscia annusò la sua creatura appena nata, poi la toccò con il muso: – È una femmina – disse a papà camoscio. Il branco dei camosci si era fermato qualche giorno nella valle solitaria perché dovevano nascere i piccoli e, in poche ore, eccoli già capaci di reggersi sulle loro esili zampe. Erano nati cinque cuccioli: quattro maschi e una sola femmina. Trascorsero spensierati i giorni nella valle, poi, nelle calde giornate di maggio, i camosci decisero che era ora di lasciare la zona dei boschi per raggiungere le vette. Viaggiarono senza fretta, sempre attenti che qualche aquila non attaccasse i piccoli. Arrivati alle cime rocciose, la piccola non ne voleva sapere di correre e saltare, tutta impegnata com’era a specchiarsi nei laghetti azzurrini. Poi il branco trovò il luogo ideale dove abitare: un grande parco alpino dove la caccia era proibita. Fu lì che la piccola di camoscio imparò a saltare con agilità tra le rocce, proprio come i suoi fratelli. T. Wolf, Animali nel mondo, Dami Editore

Rispondi.

Dove si sono fermati i camosci per far nascere i piccoli? ................................................................

Quanti cuccioli sono nati? ................................................................

Durante il viaggio a che cosa stanno attenti?

Nel mese di maggio che cosa fanno i camosci?

In quale posto vanno ad abitare?

................................................................

......................................................................

................................................................

......................................................................

......................................................................

Questo lavoro è stato:

difficile

abbastanza facile

facile

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EMOZIONI

U.A. 8

… e la luna che si specchia nell’acqua del lago è come esile barca in mezzo a un prato illuminato d’oro. T. Klingsor

Dorme una canzone in ogni cosa: se ne sta lì, e non smette di sognare. Se la parola magica riuscirai a trovare, dalle cose uscirà la musica armoniosa. J. von Eichendorff

Cielo e terra dicono qualcosa l’uno all’altro nella dolce sera. Una stella nell’aria di rosa, un lumino nell’oscurità. G. Pascoli

E improvvisamente la neve, caduta all’improvviso nella notte. Il mattino comincia con i corvi, in fuga tra i rami tutti bianchi. È inverno… N. Hikmet

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Sulla sabbia in riva al mare quante cose puoi trovare, con l’aiuto delle onde anche quelle più profonde. Puoi trovarci una conchiglia, un bel sasso o una… ................................................ ................................................ M. Maiucchi

Avevamo una grotta, per i nostri giochi di bambini, e sul monte giocavamo a lancio… Sono fuggiti i giorni, non torneranno; non giocheremo più là sopra il monte… Canto indiano araucano

Scopri la similitudine che è presente in una delle poesie che hai appena letto e riscrivila. ............................................................................................................................................

Una stella che brilla nel cielo notturno a che cosa ti fa pensare? ............................................................................................................................................ ............................................................................................................................................

Concludi la poesia sul mare aggiungendo due versi su quello che puoi trovare sulla spiaggia. Nel canto indiano quale sentimento descrive il poeta? ............................................................................................................................................

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AMORE E FIGURINE M’hai regalato le cose più belle: tre figurine e due caramelle; io t’ho mandato cento biglietti e ho consumato un quaderno a quadretti. Quando ti penso divento rosso e mamma mi leva la maglia di dosso, così t’ho pensata da dietro una porta… e la mamma non se n’è accorta. Marco Moschini, Giocattoli di parole, Giunti Lisciani Editori

Rispondi.

Che cosa si sono scambiati i due bambini? .................................................................. Perché lo hanno fatto? ..................................................................................................... Che cosa pensa la mamma quando vede il bambino tutto “rosso”? ..............................................................................................................................................

A te è mai capitato di arrossire? Quando? Perché? .................................................................................................................................................. ..................................................................................................................................................

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O.A. - Leggere e comprendere un testo poetico. Trasversalità: educazione all’affettività (esprimere le proprie emozioni e la propria affettività).


DOLCE PICCINA Da dove sei venuta, guancetta piena, sorriso di fossette, pelle di rosa? Non c’eri poco prima e ora, dolce piccina, già tutto sei. Ti svegli e lanci un verso ed eccoci di corsa giovani e vecchi intorno al tuo lettino a spiare un piedino, il nasino, gli occhietti birichini. Tu guardi, scruti, muovi le manine biscottine, poi sorridi: un sole che sembra solo mio.

Rispondi.

Di chi si parla nella poesia? ............................................................................................. Come si comportano i familiari verso la piccola? ......................................................... ..............................................................................................................................................

Che cosa fa la bambina al risveglio? .............................................................................. Secondo te, perché le manine sono “biscottine”? ..................................................... ..............................................................................................................................................

A che cosa viene paragonato il sorriso della piccola? ................................................. Con quali espressioni affettuose viene chiamata la bambina? .............................................................................................................................................. O.A. - Leggere e comprendere un testo poetico. Trasversalità: educazione all’affettività (riflettere sulle relazioni affettive con le persone che si prendono cura di noi).

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LA VOCE DELLA NONNA Posavo la testa in grembo a mia nonna, e la sua mano, con le vene in rilievo, simili a una gialla foglia autunnale di castagno, mi accarezzava. Sapeva, mia nonna, raccontare quelle fiabe che riempiono gli occhi dei bambini di un sonno profondo come una notte stellata. N. Hikmet

Dopo aver letto la poesia, chiudi gli occhi e prova a “vedere” con la mente la scena descritta. Poi rispondi.

Grembo: incavo che si forma fra le ginocchia e l’addome quando una persona è seduta.

In quale posizione vedi la nonna e la nipotina? ..............................................................................................................................................

Quale atteggiamento affettuoso ha la nipotina verso la nonna? ..............................................................................................................................................

E la nonna verso la nipotina? ..............................................................................................................................................

Nella poesia ci sono due similitudini, una introdotta da “simili a” e l’altra da “come” . Cercale e scrivile. ......................................................... simili a ......................................................... ......................................................... come ...........................................................

Ora spiega con parole tue il significato delle due similitudini. Ascolta la “Ninna Nanna” di Johannes Brahms sul CD-Audio.

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O.A. - Leggere e comprendere un testo poetico. Trasversalità: educazione all’affettività (riflettere sulle relazioni affettive con i propri familiari) - musica (ascoltare un brano di musica classica).


ALBERO SECCO Un albero nudo fuori dalla mia finestra solitario leva nel cielo freddo i suoi rami bruni. Il vento rabbioso la neve il gelo non possono ferirlo. Ogni giorno quell’albero mi dà pensieri di gioia: da quei rami nudi indovino il verde a venire. Wang Ya-p’ing, Poesia cinese moderna, Ed. Riuniti

Og ni gi orno…

Scrivi l’ultima strofa di questa poesia sotto forma di calligramma. Aiutati con l’immagine qui sotto.

O.A. - Leggere un testo poetico e trasformarlo in calligramma.

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laboratorio linguistico la poesia

IL RISVEGLIO DEL VENTO Nel colmo della notte, a volte, accade che si risvegli, come un bimbo, il vento.

verso verso

strofa

Solo, pian piano, vien per il sentiero, penetra nel villaggio addormentato. Striscia guardingo, sino alla fontana; poi si sofferma, tacito, in ascolto. Pallide stan tutte le case, intorno; tutte le querce, mute. R. M. Rilke

La poesia è un testo scritto con ritmi particolari; esprime idee, sentimenti, emozioni, pensieri e riflessioni. Il poeta, attraverso la poesia, interpreta in modo personale e originale la realtà. La poesia è composta di versi. I versi possono essere raggruppati in strofe. Rispondi.

La poesia che hai appena letto di quanti versi è composta? ............... Di quante strofe? ............... Spesso il poeta, per dare ritmo e musicalità alla poesia utilizza parole poco comuni. Collega le parole tratte dalla poesia alle spiegazioni corrispondenti.

colmo penetra

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attento si ferma

guardingo

pieno

sofferma

entra

O.A. - Leggere un testo poetico e scoprire gli elementi che lo costituiscono.


Laboratorio linguistico: la poesia

IL CIELO DI NOTTE Il cielo è come un mare e le nubi paiono ombre; la luna è come una barca che naviga tra le stelle. Poesia giapponese

“Il cielo è come un mare” è una similitudine: il poeta ha creato un paragone fra due immagini diverse. Nella poesia ci sono altre due similitudini; scoprile tu.

Inventa tu alcune similitudini.

.......................... paiono ............................ .......................... è come ..........................

IL RAGNO

La luna è come .................................. L’albero spoglio è come ................... La notte è come ................................

La mia tela è un’amaca in cui ti puoi cullare e solo qualche volta un abbraccio da cui è difficile tornare. S. Colloredo

“La mia tela è un’amaca” è una metafora. Il poeta ha collegato due elementi diversi fra loro, ma che hanno una caratteristica comune. La tela del ragno dondola. La tela del ragno è un’amaca. L’amaca dondola. Completa inventando tu una metafora.

La nuvola è bianca. La nuvola è ................................... .................................. è bianca.

O.A. - Leggere testi poetici; scoprire e produrre le similitudini e le metafore.

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laboratorio linguistico la poesia

SPUNTA LA LUNA

Ma quando spunta la luna anche i cespugli danzano festanti! K. Issa, in Haiku, Galeati

“I cespugli danzano festanti” è una personificazione.

Il poeta ha attribuito ai cespugli un’azione propria delle persone. Quale? .............................................................

ALBERI

Mi domando se gli alberi son tristi quando son spogli e lieti quando le foglie mettono, e gemme e fiori dai bei colori. K. Jackson, Racconti d’inverno, Mondadori

La poesia contiene una personificazione: agli alberi vengono attribuite due caratteristiche proprie delle persone. Quali? ..................................................................................................................................................

Inventa tu alcune personificazioni.

Il sole ....................................................................................................................................... Il vento .................................................................................................................................... L’arcobaleno ...........................................................................................................................

128

O.A. - Leggere testi poetici; scoprire il significato delle personificazioni e produrne.


ora so fare

IL PORCOSPINO

Scoprimmo che al porcospino piaceva la pasta al ragù. Veniva a notte alta, lasciavamo il piatto a terra in cucina. Teneva i figli infruscati vicino al muro del garage. Erano molto piccoli, gomitoli. Più tardi il riccio fu visto nell’orto dei carabinieri. Non c’eravamo accorti di un buco tra i rampicanti. Eugenio Montale, Diari del ’71 e del ‘72

Completa segnando con una x.

Il testo informativo comunica: le caratteristiche dell’animale con termini scientifici le emozioni che l’animale suscita

Infruscati: nascosti.

Il testo poetico comunica: le caratteristiche dell’animale con termini scientifici le emozioni che l’animale suscita Rispondi segnando con una x.

Il porcospino è: un maialino un piccolo mammifero con gli aculei il riccio delle castagne Il porcospino della poesia mangiava volentieri: qualunque cibo la pasta con il ragù

la pasta

Il porcospino se ne andò perché: preferiva i carabinieri c’era un buco nella siepe i figli divennero grandi “Erano molto piccoli, gomitoli” è: una similitudine una metafora

una personificazione

Questo lavoro è stato:

difficile

abbastanza facile

facile

129


E TEMPO DI VACANZ U.A. 9

130


Completa segnando con una x.

In quale stagione si svolge il racconto? autunno estate primavera Perché, quando si incontrarono, i due architetti rimasero delusi? perché avevano sperato di essere soli perché erano due architetti perché non c’era spazio per tutti e due Quale animale uscì dal mare e distrusse i due castelli? un’aragosta un granchio una vongola Chi distrusse i castelli la seconda volta? una gigantesca balena blu una gigantesca onda blu un enorme cavallo blu Che cosa regalò, alla fine, il mare ai due architetti? una magica stella marina una magica alga verde una magica conchiglia Qual è il messaggio di questo racconto? bisogna costruire castelli molto solidi bisogna stare attenti a quando arriva l’onda bisogna lavorare insieme

131


ESTATE E viene il tempo degli alberi alti nel cielo azzurro viene il tempo dei fiori alti nell’erba verde. E il cielo acchiappa le nuvole bianche come vele. E. Borchers, Gira il tempo, gira il sole, Emme Edizioni

In questa poesia il poeta usa una similitudine. Sottolineala. Quali sono le caratteristiche dell’estate che il poeta mette in evidenza? Completa.

Gli alberi .......................................................................... I fiori ................................................................................ Nel cielo ..........................................................................

FESTA D’ESTATE Alla festa del sole son mille gli invitati: un mare di grano biondo e i papaveri dei prati le onde azzurre, azzurre, le vele bianco neve e tra le verdi foglie il vento lieve lieve, i castelli di sabbia accanto agli ombrelloni, risate di bambini, voli di aquiloni. M. A. Scavezzo

In questa poesia solo alcuni versi sono in rima. Sottolineali e scrivi le coppie di parole in rima. ................................................................................ ................................................................................ ................................................................................

l poeta presenta alcune immagini estive. Quali altre immagini suscita in te l’estate. ................................................................................ ................................................................................ ................................................................................

132

O.A. - Leggere e comprendere testi poetici.


laboratorio

arte e immagine

PAESAGGIO ESTIVO Completa e rispondi.

Il paesaggio rappresentato in questo dipinto è: di città di montagna di campagna di mare Gli elementi del paesaggio sono rappresentati con colori: fantastici reali Predominano colori: caldi freddi Quali sono i colori presenti nel dipinto che ti danno l’idea dell’estate? ...................................................... ......................................................

Paul Gauguin, Cascina ad Arles.

Questo paesaggio ti trasmette sensazioni di: confusione tristezza allegria tranquillità caldo movimento freddo immobilità

O.A. - Riconoscere gli elementi del linguaggio visivo.

133


laboratorio linguistico il testo regolativo

UN GIOCO ALL’APERTO

Il nostro compagno Xian ci ha spiegato un gioco cinese molto divertente. Per giocare bisogna prima costruire una “mattonella” di carta. Come si fa: 1. Prendi due strisce di carta di 21 cm di lunghezza e 7 cm di altezza. 2. Fai in entrambe le strisce delle piegature. 3. Sovrapponi i due fogli. 4. Piega i triangoli 1, 2, 3 verso l’interno. 5. Piega anche il triangolo 4 verso l’interno, ma infila la punta sotto il triangolo 1: ecco la “mattonella” pronta per giocare! Numero dei partecipanti: due o più giocatori. Luogo adatto: in cortile o in una stanza. Materiali: una “mattonella” per ogni giocatore.

Come si gioca A turno, ogni giocatore lancia per terra la “mattonella”, di piatto, cercando di farla rimbalzare e ricadere capovolta. Se la “mattonella” si capovolge, il giocatore fa un punto. Vince il giocatore che raggiunge per primo il punteggio stabilito, per esempio cinque punti. Graziella Favaro, Amici venuti da lontano, Nicola Milano Editore

134


Laboratorio linguistico:il testo regolativo

Adesso pensa a un gioco di gruppo che conosci e scrivi le informazioni utili e le regole per realizzarlo.

Titolo: .................................................................................................................................. Numero dei partecipanti: ................................................................................................. Luogo adatto: ..................................................................................................................... Materiali occorrenti: .......................................................................................................... Come si gioca: ................................................................................................................... .............................................................................................................................................. .............................................................................................................................................. .............................................................................................................................................. .............................................................................................................................................. .............................................................................................................................................. .............................................................................................................................................. O.A. - Leggere, comprendere e produrre un testo regolativo. Trasversalità : educazione alla cittadinanza (favorire la conoscenza e l’incontro con culture ed esperienze diverse).

135


UNA RICETTA PER L’ESTATE Adesso ti racconto che cosa devi fare per preparare una merenda fresca e deliziosa. Procurati quattro uova, due pomodori non molto grossi, tondi, rossi e belli sodi, un tubetto di maionese e qualche foglia di insalatina fresca. Fai bollire le uova per circa dieci minuti in modo che diventino sode. Quando sono pronte, togli il guscio e taglia una fettina orizzontale in cima a ogni uovo in modo che, capovolto, possa rimanere in piedi sulla parte tagliata. Taglia i pomodori a metà; con un cucchiaio togli un po’ di polpa e metti metà pomodoro rovesciato sopra a ogni uovo. Decora questi “cappellini rossi” con “fiocchetti” di maionese. Metti le foglie di insalatina su un piatto in modo che sembri un bel prato verde e sistema tra le foglie i “funghetti” di uova e pomodori.

Trasforma questa ricetta raccontata in un testo regolativo.

Che cosa ti occorre

1. .......................................................

2. ...................................................... 3. ...................................................... 4. ......................................................

Come si fa ............................................................................. ............................................................................. ............................................................................. ............................................................................. ............................................................................. ............................................................................. ............................................................................. ............................................................................. .............................................................................

136

O.A. - Leggere un testo e capire le regole espresse in forma narrativa; scrivere un testo regolativo.


UNA “NUOVA” CASA Cassie era seduta su una duna di sabbia vicino al mare ed era furiosa, tanto da scriverlo a grandi lettere sulla sabbia. Poi voltò le spalle al mare e guardò la nuova casa. Nuova per niente! Era vecchia, grigia e corrosa dalle intemperie e nel giardino cresceva soltanto un pino stento, così piegato dal vento e striminzito da non riuscire nemmeno a raggiungere il tetto. Il giardino era un caos: un cespuglio di iris qui, un gruppo di nasturzi là, pruni marittimi e rosmarini ovunque. All’inizio, appena arrivati, la vecchia soffitta era stata lo spazio di Cassie. C’era una finestrella rotonda da dove poteva vedere il mare, la sabbia e le stradine serpeggianti. Aveva sistemato in soffitta i suoi libri, il dizionario e i quaderni degli appunti. Aveva cercato sul dizionario gli aggettivi per descrivere la “nuova” casa e, finora, ne aveva trovati tre, tutti che iniziavano con la d: desolata, deprimente, decadente. P. MacLachlan, Un’estate particolare, Mondadori

Cassie era furiosa perché la sua “nuova” casa non era per niente nuova. Prova a riscrivere il testo immaginando che la casa sia veramente nuova e tanto bella da rendere Cassie molto felice.

Cassie era seduta su una duna di sabbia vicino al mare ed era .................................... Poi voltò le spalle al mare e guardò la nuova casa. Era ................................................... ................................................... e nel giardino cresceva .....................................................

Il giardino era .......................................................................................................................... Aveva cercato sul dizionario gli aggettivi per descrivere la “nuova” casa e, finora, ne aveva trovati ..................................................................................................................... .................................................................................................................................................. O.A - Leggere e comprendere un testo descrittivo; manipolare un testo.

137


ora so fare

IN VACANZA DALLA NONNA Questa volta ci siamo: parto e vado dalla nonna, in vacanza. La mamma mi raccomanda di essere bravo, di comportarmi bene e soprattutto di non dimenticarmi che la nonna è anziana. Rispondo di sì, ma so bene che quando siamo insieme la nonna ringiovanisce. Il treno esce dalla stazione e pian piano accelera. Attraversiamo la periferia: davanti ai miei occhi sfilano case, strade, auto, persone… Appena il tempo di vederle, e già si allontanano, diventano piccole e spariscono. Passerò un mese dalla nonna. Da lei c’è proprio tutto: il fiume, il bosco, la fattoria… e quando piove posso andare nella vecchia casa in fondo al giardino, che è il mio regno… Ecco, guardando dal finestrino, riconosco il ponte, il viale, l’albergo. Mi sento strano, tutto accaldato. È proprio vero, sono arrivato! Un signore mi aiuta a tirare giù la valigia. Salto sul marciapiede e la nonna è là, tutta ricciolina, che mi aspetta. – Sei andata dal parrucchiere? – le domando. – Sì, in tuo onore! Ci baciamo una volta, due volte, tre volte. Sprizziamo entrambi di gioia!

Rispondi.

Di che cosa non si deve dimenticare il protagonista quando sarà dalla nonna? ..............................................................................................................................................

Quanto tempo starà dalla nonna? .................................................................................. Che cosa il protagonista considera il suo regno? ........................................................ Quando capisce che è arrivato? ..................................................................................... ..............................................................................................................................................

Questo lavoro è stato:

138

difficile

abbastanza facile

facile


riflessione linguistica

UN MONDO DI MESSAGGI CIAO LUCA, HAI PORTATO LE FIGURINE?

Nel disegno qui sopra sono rappresentati diversi modi per comunicare. Collega ogni codice comunicativo al disegno corrispondente.

verbale

visivo

gestuale

sonoro

Comunicare significa stabilire un rapporto con gli altri, attraverso codici diversi. O.A. - Individuare i codici della comunicazione.

139


Riflessione linguistica

GLI ELEMENTI DELLA COMUNICAZIONE SIGNORA MAESTRA IN SEGRETERIA HANNO BOSOGNO DI LEI.

Rispondi.

Chi parla? ............................................................................................................................ A chi si rivolge? ................................................................................................................. Che cosa dice? .................................................................................................................. ..............................................................................................................................................

Quale codice usa? .............................................................................................................

Gli elementi della comunicazione sono: l’emittente, cioè chi manda il messaggio; il destinatario o ricevente, cioè chi riceve il messaggio; il messaggio, cioè il contenuto della comunicazione; il codice, cioè il mezzo usato per comunicare.

140

O.A. - Individuare gli elementi della comunicazione.


Riflessione linguistica

LO SCOPO DELLA COMUNICAZIONE LA RIPARAZIONE DELLA SUA AUTO COSTA 685 EURO.

A CHE ORA È PREVISTA LA RIUNIONE?

SIGNORA, MI CREDA, QUESTO TAGLIO DI CAPELLI LA RINGIOVANISCE!

HO DETTO DI SPEGNERE LA TELEVISIONE. VAI A LETTO!

Ogni messaggio ha uno scopo: informare, chiedere, dare ordini, convincere, raccontare…

1. .............................................................. 2. .............................................................

3. .............................................................. 4. ..............................................................

Individua lo scopo delle diverse situazioni rappresentate.

Per ogni situazione, scrivi un messaggio adatto.

Informare un tuo amico/una tua amica dell’orario della piscina. ..............................................................................................................................................

Chiedere in un negozio il costo di un giocattolo. .............................................................................................................................................. O.A. - Riconoscere lo scopo di un messaggio.

141


Riflessione linguistica

MESSAGGI E CONTESTI Un bambino ha bisogno di una biro rossa e esprime il suo messaggio con parole diverse in base alla situazione in cui si trova. MAESTRA, HO DIMENTICATO LA BIRO ROSSA. PUÒ PRESTARMELA?

VORREI UN BIRO ROSSA, PER FAVORE.

ANDREA, PASSAMI UNA BIRO ROSSA.

Il registro linguistico è il modo con cui esprimiamo un messaggio adattandolo al contesto della comunicazione, cioè alla persona a cui ci rivolgiamo e alla situazione in cui ci troviamo.

A chi rivolgi queste frasi?

Non ho capito bene quale compito devo fare. Me lo può ripetere? ...................................................... Dai, vieni con me a fare una sgommata in bici! ...................................................... Mi scusi se la disturbo, ma mi è caduta la palla nel suo giardino. .............................. Come ti esprimeresti in queste situazioni?

Devi chiedere in segreteria di poter telefonare a casa. ..................................................................................................................................

Devi informare il tuo amico che la partita è stata rinviata. ..................................................................................................................................

Devi convincere il papà a mandarti a una festa di compleanno. ..................................................................................................................................

142


Riflessione linguistica

Osserva i disegni e rispondi, scoprendo gli elementi della comunicazione.

TI HA TELEFONATO MARCO PER LA PARTITA.

Chi è l’emittente? ........................................

Chi è l’emittente? ........................................

Chi è il destinatario? ....................................

Chi è il destinatario? ....................................

Qual è il codice? ...........................................

Qual è il codice? ...........................................

Qual è il messaggio? ...................................

Qual è il messaggio? ...................................

.........................................................................

.........................................................................

Osserva i disegni e scrivi i messaggi adatti. ...................................

...................................

...................................

...................................

Scrivi i messaggi adattandoli ai diversi contesti.

Una bambina comunica che andrà al cinema con i genitori.

...............................................

...............................................

...............................................

...............................................

...............................................

...............................................

O.A. - Individuare registri linguistici adatti ai diversi contesti comunicativi.

143


Riflessione linguistica

GIOCARE CON L’ALFABETO Metti in ordine alfabetico i nomi degli elementi disegnati. ...................................................... ...................................................... ...................................................... ...................................................... ...................................................... ...................................................... ...................................................... ......................................................

Rispondi segnando con una x.

Dove puoi trovare le parole in ordine alfabetico? calendario elenco telefonico dizionario

registro di classe

Il dizionario o vocabolario è il libro che contiene in ordine alfabetico tutte le parole (vocaboli) di una lingua e ne spiega il significato. Ecco alcune fondamentali regole per usare correttamente il dizionario. Dobbiamo, per esempio, cercare la parola penna: cerchiamo le parole che cominciano con la lettera p; cerchiamo le parole che hanno come seconda lettera la e; cerchiamo le parole che dopo pe hanno la lettera n.

Riscrivi in ordine alfabetico le seguenti parole.

pesante

pericolo

...................................................... ...................................................... ......................................................

pentola pensiero

......................................................

pellicano

......................................................

pecora petunia

144

O.A. - Conoscere l’ordine alfabetico.

......................................................

......................................................

pezzo

......................................................


Riflessione linguistica

USARE IL DIZIONARIO Il dizionario serve, non solo a conoscere il significato delle parole, ma anche a risolvere dubbi ortografici e grammaticali.

Sul dizionario non sono presenti tutte le parole che si utilizzano: vi si trovano solo le parole nella loro forma base. I nomi sono scritti al maschile o al femminile singolare, perciò troverai: non libri ma libro non finestre ma finestra I verbi sono scritti all’infinito e terminano in -are, -ere, -ire, perciò dovrai trasformare tutte le voci verbali nella forma base dell’infinito: giocheremo giocare sono andata andare Gli aggettivi sono scritti al maschile singolare: antipatica antipatico colorate colorato In ogni gruppo di parole sottolinea la forma base che trovi sul dizionario.

scrittrice

ha bevuto

tranquille

sono usciti

scrittore

berremo

tranquilli

uscire

scrittori

bere

tranquillo

escono

O.A. - Saper usare il dizionario.

145


Riflessione linguistica

LA PUNTEGGIATURA FORTE Tanto tempo fa, quando i treni non correvano ancora sulle strade ferrate e gli aerei non volavano per il cielo, in un paese lontano vivevano i draghi. Vivevano nelle grotte, nei luoghi rocciosi ed erano un po’ una seccatura: quando si emozionavano mandavano dal naso fumo e fiamme, provocando incendi. Ogni tanto si portavano via qualche pecora per il pranzo e i contadini, arrabbiati, dicevano: – Accidenti! Ma non possiamo proprio trovare una soluzione a questo problema? R. Weir, Alberto il drago, Piccoli

I segni di punteggiatura si usano nei testi scritti per segnalare le pause e i toni della lingua parlata. Il punto (.) indica una pausa lunga e conclude la frase. Il punto interrogativo (?) indica la conclusione di una domanda. Il punto esclamativo (!) conclude un’esclamazione, un ordine, uno stato d’animo.

Concludi ogni frase inserendo il segno di punteggiatura adatto.

Come stai Accidenti, ho perso il treno Il vento soffia impetuoso La mamma è uscita

Ti piace la mia tuta Che bel disegno Che pasticcio ho combinato Come ti chiami

Leggere questo brano senza nemmeno un punto è piuttosto difficile! Inserisci tu il punto dove occorre.

Oggi è stata una giornata stupenda il mare era calmo il sole scottava sono andato con il papà in gommone alla spiaggia delle rocce rosa sono molto soddisfatto di questa vacanza peccato che la mia amica Simona domani mattina debba partire avrei preferito che si fermasse qui ancora qualche giorno

146

O.A. - Utilizzare correttamente i segni d’interpunzione (punto, punto interrogativo, punto esclamativo).


Riflessione linguistica

LA VIRGOLA, IL PUNTO E VIRGOLA, I DUE PUNTI La virgola (,) indica una pausa breve all’interno della frase e serve per: separare le parole di un elenco; separare brevi frasi; aprire e chiudere un inciso. Inserisci la virgola al posto giusto.

Il mio gatto è tigrato ha il pelo folto gli occhi chiari e si chiama Baffino. Nel giardino della nonna ci sono rose violette petunie tulipani e anemoni. Mentre l’insegnante spiega la lezione io prendo appunti. I tifosi al termine della partita si avviarono verso l’uscita.

Il punto e virgola (;) separa frasi diverse legate logicamente tra loro.

Inserisci il punto e virgola al posto giusto.

Roberto si preparò un panino con il salame Daniele preferì uno yogurt. Matteo era un monello tutto nervi le sue gambe erano sempre in movimento. A me piace disegnare Simona preferisce leggere Anna ama cantare. Il sole stava per tramontare l’aria diventava sempre più fresca. Inserisci i due punti al posto giusto.

I due punti (:) introducono: un elenco; una spiegazione; il discorso diretto.

Antonio è caduto non ha visto il gradino. I piatti che preferisco sono gli spaghetti al ragù, il pollo al forno, le patatine fritte. La circolazione è molto lenta c’è nebbia fitta. Marco mi chiese: – Mi aiuti nei compiti?

O.A. - Utilizzare correttamente i segni d’interpunzione (virgola, punto e virgola, due punti).

147


Riflessione linguistica

IL DISCORSO DIRETTO E IL DISCORSO INDIRETTO

A SCUOLA VOGLIO IMPARARE SUBITO A LEGGERE. Discorso diretto: Pinocchio dice: “A scuola voglio imparare subito a leggere”. Il discorso diretto si usa per scrivere in modo esatto le parole pronunciate dai personaggi; è introdotto dai due punti seguiti dalle virgolette oppure da una lineetta.

Discorso indiretto: Pinocchio dice che a scuola vuole imparare subito a leggere. Il discorso indiretto racconta quello che dicono i personaggi; non si usano segni di punteggiatura e si utilizzano parole di collegamento: CHE, SE, DI, A.

Leggi i fumetti e scrivi i dialoghi prima usando il discorso diretto, poi quello indiretto.

MAMMA, VADO AL PARCO CON I MIEI AMICI. QUANTO COSTA QUESTO SERVIZIO DI PIATTI? DIVERTENTE QUESTO LIBRO! NON VEDO L’ORA DI SAPERE COME FINISCE.

148

discorso diretto Luca dice: .........................................

discorso indiretto Luca dice alla sua mamma che .................

.........................................

.........................................

.........................................

.........................................

La signora chiede:

.........................................

.........................................

.........................................

.........................................

.........................................

.........................................

.........................................

Elisa

.........................................

.........................................

.........................................

.........................................

.........................................

.........................................

.........................................

O.A. - Utilizzare il discorso diretto e quello indiretto all’interno di una comunicazione scritta.


Riflessione linguistica

I SINONIMI: PAROLE DIVERSE, SIGNIFICATO SIMILE

La classe è avvolta dal silenzio. Tutti gli scolari sono impegnati nella risoluzione di un problema. Il maestro sta sistemando il materiale su uno scaffale. Un rumore improvviso rompe quella quiete. Gli alunni alzano gli occhi dai fogli per cercare la causa di quel frastuono. – Che cos’è questo baccano? – chiede preoccupata la bidella arrivata di corsa dal corridoio. – Niente, niente – replica l’insegnante, – è solo caduta una pila di libri. Gli allievi tirano un sospiro di sollievo e ritornano al loro lavoro.

Le parole che hanno forma diversa, ma significato simile si chiamano sinonimi.

Cerca nel brano i sinonimi di…

scolaro ...................................

Colora nello stesso modo i sinonimi.

felice

vestito

sasso

splendere

abito

pietra

luccicare

contento

maestra ................................... rumore ...................................

Sostituisci le parole sottolineate con un sinonimo.

Le vie del centro sono sempre affollate. La cima della montagna era illuminata dal sole. Marco e Stefano parlano spesso. Per il mio compleanno ho ricevuto un dono molto gradito. Gli occhi del bambino brillavano di gioia. Mio fratello fa la raccolta dei francobolli. Tra i rami degli alberi abbiamo potuto scorgere uno scoiattolo. O.A. - Conoscere e usare i sinonimi.

...................................... ...................................... ...................................... ...................................... ...................................... ......................................

......................................

149


Riflessione linguistica

GLI OMONIMI: PAROLE UGUALI, SIGNIFICATO DIVERSO La coda del gatto è sempre in movimento, la coda delle auto rende il traffico lento. I piedi del monte per secoli fermi stanno, i piedi del mio bimbo fan chilometri ogni anno. I venti del nord rinfrescano l’ambiente, venti divisioni lo fan diventar bollente. La pianta del giardino ha mille foglie verdi, con la pianta della città ti sposti e non ti perdi.

Collega le parole della filastrocca scritte in corsivo con il disegno che le rappresenta.

Discuti in classe sul diverso significato delle parole scritte in corsivo in base al contesto cui si riferiscono.

Le parole che si scrivono nello stesso modo ma hanno significato diverso si chiamano omonimi.

Prendi il primo volume dell’enciclopedia. Abbassa il volume della radio. Nei latticini è contenuto il calcio, che fa bene alle ossa. Il gioco che preferisco è il calcio. Ho chiamato il portiere dell’albergo. Il portiere ha parato il rigore. Le penne del pappagallo sono molto colorate. Ho mangiato uno squisito piatto di penne al ragù.

Per ogni omonimo, scrivi due frasi in cui usi la stessa parola con significati diversi. .............................................................................................................................

viola ............................................................................................................................. .............................................................................................................................

abito .............................................................................................................................

150

O.A. - Conoscere e usare gli omonimi.


Riflessione linguistica

I NOMI GENERICI E I NOMI SPECIFICI

Giuditta è una nonna, anzi una bisnonna, molto simpatica. Ogni volta che vado a trovarla mi parla della sua vita quando era giovane. Ieri mi ha raccontato che, ai suoi tempi, la gente faceva dei mestieri che oggi sono scomparsi: lo spazzacamino, l’arrotino, l’ombrellaio, il carbonaio.

Ci sono parole che “stanno sopra le altre”, perché hanno un significato generale, come mestieri. Queste parole ne comprendono delle altre che hanno un significato specifico, come spazzacamino, arrotino, ombrellaio, carbonaio. Scrivi un paio di nomi con significato specifico in relazione a:

mestieri: .............................................

persone: ....................................................

città:

.............................................

bevande: ....................................................

metalli:

.............................................

insetti:

Sostituisci i nomi generici scritti in corsivo con alcuni nomi specifici.

....................................................

Sostituisci i nomi specifici scritti in corsivo con nomi generici.

Ho mangiato la frutta.

Nel giardino sono spuntate le dalie.

...............................................................

...............................................................

Un uccellino è caduto dal nido. ...............................................................

In pasticceria c’è un bel vassoio di bignè.

Vorrei una bibita.

...............................................................

...............................................................

Su quel faggio cinguetta un passero.

La mamma ha cucinato il pesce.

...............................................................

...............................................................

Io abito in una villetta in periferia.

Il papà mi ha regalato un gioco.

...............................................................

...............................................................

Ho comperato un armadio nuovo. ...............................................................

O.A. - Conoscere e utilizzare termini generici e termini specifici.

151


Riflessione linguistica

L’ARTICOLO, SEMPRE PRIMA DEL NOME Gli articoli si trovano prima del nome, con il quale si concordano nel genere e nel numero. Si distinguono in: determinativi: il - lo - la - i - gli - le

indeterminativi: un - uno - una

Lo e la si apostrofano davanti ai nomi che iniziano con vocale.

Una si apostrofa davanti ai nomi femminili che iniziano con vocale.

Per ogni nome scrivi l’articolo determinativo e quello indeterminativo adatti. ............

............

............

fiore

zaino

............

............

............

............

vacanza ............

squadra ............

............

scoglio ............

............

parco ............

............

............

famiglia ............

cuoco ............ ............

spruzzo ............

lago ............

Ora riscrivi le stesse parole al plurale con l’articolo determinativo adatto. ............................

............................

............................

............................

............................

............................

............................

............................

............................

............................

Completa le tabelle.

Articolo determinativo

Articolo indeterminativo

Articolo determinativo

Articolo indeterminativo

........................... ........................... albero

........................... ........................... uomo

........................... ........................... amica

........................... ........................... aquilone

........................... ........................... edicola

........................... ........................... uscita

........................... ........................... indiano

........................... ........................... impronta

........................... ........................... ombra

........................... ........................... ombrello

152

O.A. - Conoscere e utilizzare gli articoli.


Riflessione linguistica

IL NOME Leggi la filastrocca e sottolinea i nomi.

Suona la sveglia birichina si alza Caterina beve il caffelatte non trova le ciabatte le ha prese il micetto le ha nascoste sotto il letto arriva suo fratello in casa con l’ombrello il cane vuol la pappa Caterina scappa scappa.

I nomi sono parole che indicano persone, animali, cose. Ora completa la tabella inserendo i nomi che hai sottolineato.

Nomi comuni

Nomi propri

nomi di persona

......................................................

......................................................

nomi di animale

......................................................

......................................................

......................................................

......................................................

......................................................

......................................................

......................................................

......................................................

......................................................

......................................................

......................................................

......................................................

......................................................

......................................................

......................................................

......................................................

......................................................

......................................................

nomi di cosa

O.A. - Riconoscere i nomi.

153


Riflessione linguistica

I NOMI COMUNI E I NOMI PROPRI Completa la tabella scrivendo i nomi mancanti. Ricorda che i nomi propri si scrivono con la lettera iniziale maiuscola.

Nomi comuni

Nomi propri

papĂ gatto amico/a

...............................................

...............................................

Pinocchio

mamma

...............................................

...............................................

Lombardia Barbie

............................................... ...............................................

...............................................

cane automobile

...............................................

...............................................

Roma

libro

...............................................

...............................................

Play Station Juventus

...............................................

...............................................

Il nome comune indica persone, animali o cose in generale. Il nome proprio serve a distinguere una persona, un animale o una cosa da tutti gli altri e si scrive con la lettera maiuscola.

Scrivi autori e titolo di questo libro che stai usando.

Completa la busta.

........................................... ...........................................

Signor ........................................

...........................................

via .............................................. ............

154

O.A. - Riconoscere nomi propri e nomi comuni.

..............................


Riflessione linguistica

IL GENERE DEI NOMI I nomi possono essere di genere maschile o di genere femminile. nonno/maestra gatto/leonessa tavolo/banana

Completa la tabella scrivendo i nomi contenuti nella barzelletta.

PerchĂŠ le lucciole di sera hanno il lumicino acceso? Per non prendere una multa dai vigili!

Maschili

Femminili

........................................

........................................

........................................

........................................

........................................

........................................

Scrivi se i seguenti nomi sono M (maschili) o F (femminili).

fratello sedia nuvola

amica pennello finestra

leonessa moglie scultore

orso maestro cerbiatto

Completa la tabella con i nomi che mancano, dove è possibile.

Femminile

Maschile

................................... sorella

dottore

...................................

elefante

................................... pastello

................................... cuoca

zaino

Femminile

Maschile

...................................

asino

...................................

................................... pittore

...................................

I nomi di cosa non possono cambiare genere. Se trasformati, danno nomi di altro significato. il collo O.A. - Riconoscere il genere dei nomi.

la colla

la foglia

il foglio

il palo

la pala

155


Riflessione linguistica

IL NUMERO DEI NOMI I nomi possono essere di numero singolare quando indicano un solo elemento, di numero plurale quando indicano più elementi. bambino/bambini gatta/gatte porta/porte

Il bambino gioca con il pallone.

I bambini giocano con il pallone.

Trasforma ogni nome dal singolare al plurale.

il pacco

..........................................

la farmacia

........................................

lo zio

..........................................

il medico

........................................

il drago

..........................................

la focaccia

........................................

lo gnomo

..........................................

la strega

........................................

Alcuni nomi sono invariabili, cioè non cambiano passando dal singolare al plurale. Il loro numero si riconosce dall’articolo che li precede.

Trasforma ogni nome dal singolare al plurale.

il re

...............................................

lo sport

...............................................

il caffè

...............................................

l’auto

...............................................

Alcuni nomi hanno un doppio plurale, ma cambiano anche di significato. Leggi, osserva i disegni e completa.

il muro: i ................................

le ................................

il ciglio: i ................................

156

O.A. - Riconoscere il numero dei nomi.

le ................................


Riflessione linguistica

I NOMI ASTRATTI E I NOMI CONCRETI

Stefania mangia il gelato.

Stefania non ha molto coraggio.

Il gelato è un oggetto reale, che noi percepiamo attraverso i sensi e possiamo perciò rappresentare con un disegno: la parola gelato è un nome concreto. Il coraggio è uno stato d’animo, un’idea della nostra mente che non può essere disegnata: la parola coraggio è un nome astratto. Colora solo i nomi astratti. Che cosa apparirà?

dito

altalena mat ita

faro

casa

penna

occhio

palla gioia

solitudine mano

libro bellezza

libertà allegria

riga

porta

scivolo amore

torta

ricchezza

gio vin ezz a paura

agenda

ruota

dolore

vecchiaia

noia campana

rete scuola

Per ogni nome astratto, scrivi il suo contrario.

simpatia

.................................................

partenza

.................................................

amore

.................................................

bugia

.................................................

coraggio

.................................................

felicità

.................................................

bruttezza

.................................................

attenzione ................................................. O.A. - Riconoscere i nomi astratti e i nomi concreti.

157


Riflessione linguistica

I NOMI PRIMITIVI E I NOMI DERIVATI Ăˆ autunno e nel frutteto di Giacomo gli alberi sono pieni di frutti. Giacomo prende un cestino e va a raccoglierli per i suoi nipotini. Riempie il cestino, poi in cucina mette tutto nella fruttiera. Che fortunati i suoi nipoti: non devono andare dal fruttivendolo!

frutteto frutto

fruttiera fruttivendolo

La parola frutto è un nome primitivo Le parole frutteto, fruttiera, fruttivendolo sono nomi derivati (da frutto).

Partendo dal nome primitivo degli elementi disegnati forma i nomi derivati. ........................

........................

........................

........................

........................

........................

........................

........................

........................

I nomi derivati hanno un significato diverso dal nome primitivo da cui provengono.

Scrivi il nome primitivo da cui provengono i seguenti derivati.

panificio, panetteria, paniere, pagnotta ....................... carriola, carrozza, carrello, carrista

.......................

vetraio, vetrina, vetrata, vetrinista

.......................

portiere, portinaio, portellone, portiera .......................

In ogni gruppo di parole, cancella con una x quella intrusa.

carta cartone cartolaio carrello cartolina

158

pesce pescheria pescivendolo pescespada

O.A. - Riconoscere i nomi primitivi e i nomi derivati.

latte latteria caffelatte latticini lattante

dente dentiera dentista dentifricio fondente


Riflessione linguistica

I NOMI COLLETTIVI I nomi collettivi indicano, al singolare, un insieme di persone, di animali o di cose della stessa specie. sciame = insieme di api folla = insieme di persone libreria = insieme di libri

Leggi il brano, sottolinea i nomi collettivi, poi spiega il loro significato.

Antonio si allontanò dal gregge e giunse in un bosco fitto e scuro. La luce del sole non riusciva a penetrare nel fogliame e il sentiero era appena visibile. Fatti pochi passi, vide uno sciame di api che girava vorticosamente intorno a un favo appeso a una quercia. Antonio tornò sui suoi passi di corsa e fece volare uno stormo di cince spaventate. Sempre correndo, passò di fianco alla pineta, salì la collina e vide nel prato una scolaresca che faceva colazione e, poco lontano, una mandria di mucche tranquille. Nel cielo passò rombando una squadriglia di aerei. Completa con il nome collettivo adatto.

insieme di isole:

................................

insieme di soldati:

insieme di marinai:

................................

insieme di 100 anni: ................................

insieme di abeti:

................................

insieme di lupi:

................................

insieme di navi:

................................

insieme di cuccioli:

................................

insieme di quadri:

................................

insieme di calciatori: ................................

................................

Per ogni nome collettivo, segna con una x il significato corretto.

plotone: aiuola: comitiva: mobilia:

insieme di soldati insieme di vespe insieme di camicie insieme di biglie

O.A. - Riconoscere i nomi collettivi.

insieme di polli insieme di anatre insieme di persone in gita insieme di mobili

insieme di quadri insieme di fiori insieme di frutti insieme di alberi

159


Riflessione linguistica

I NOMI ALTERATI Modificando la parte finale della parola scarpa sono state formate nuove parole che si riferiscono sempre a una scarpa, ma ne esprimono alcune particolari qualità. Scarpina, scarpetta, scarpona, scarpaccia sono nomi alterati. -ina, -etta, -ona, -accia ti permettono di ottenere i nomi alterati nelle loro forme: diminutivo, vezzeggiativo, accrescitivo, dispregiativo.

diminutivo

esprime l’idea di piccolo casina = piccola casa

-ina/-ino

vezzeggiativo

-etta/-etto -uccia/-uccio

accrescitivo

-ona/-one

dispregiativo

esprime l’idea di piccolo, simpatico, tenero casetta/casuccia = casa piccola e graziosa esprime l’idea di grande casona = casa grande esprime l’idea di grande e brutta, qualità negativa casaccia = casa brutta

-accia/-accio

Quale alterato per indicare…? Segna con una x.

Una gomma brutta e sporca: gommina gommona

gommetta

gommaccia

Una strada grande:

stradaccia

stradina

stradetta

stradona

Un gatto piccolo:

gattino

gattuccio

gattone

gattaccio

bancuccio

bancaccio

Un banco piccolo e bello: bancone banchino

160

O.A. - Riconoscere e formare i nomi alterati.


Riflessione linguistica

I NOMI COMPOSTI I nomi composti sono nomi formati da due parole, ognuna delle quali ha un suo significato. pesce +

spada = pescespada

Collega le parole e scrivi i nomi composti che si formano.

forte volo ghiaccio mano giorno squadra

asciuga mezzo piano capo palla trita

...................................................... ...................................................... ...................................................... ...................................................... ...................................................... ......................................................

Risolvi i rebus e scrivi i nomi composti. ....................................

....................................

....................................

....................................

....................................

....................................

....................................

....................................

Completa per formare nomi composti.

arco ...............................

gira ...............................

apri ...............................

attacca ...............................

sempre ...............................

scola ...............................

............................... cotta

para ...............................

mezza ...............................

............................... noci

............................... agrumi

............................... capelli

O.A. - Riconoscere e formare i nomi composti.

161


Riflessione linguistica

IL VERBO Piero e Francesca, con i compagni e le compagne, si trovano al Museo di Storia Naturale, dove sono esposti gli scheletri degli animali preistorici, tra cui i dinosauri. Sanno che gli scheletri non furono trovati come ora si vedono, ma che le ossa rinvenute qua e là sono state ricomposte con molta cura e pazienza. I due ragazzi si fermano vicino all’animale più grande e leggono: “Tirannosaurus Rex: era lungo più di quindici metri, era carnivoro, mangiava altri rettili, mentre nessuno mangiava lui” . Mentre si avviano verso l’uscita, Piero e Francesca sono felici di questa esperienza. N. Vicini 365 storie adatt., Fabbri

Le parole in colore sono i verbi. Il verbo è la parte più importante della frase e indica: un’azione leggono un modo si essere sono felici una situazione si trovano Colora solo i verbi.

partono

colore leggo andrete

simpatico

coloriamo

In ogni frase sottolinea i verbi seguendo le indicazioni: rosso azione; verde modo di essere; blu situazione.

I bambini giocano volentieri a pallone. Il mio cane sta spesso nella cuccia. Il vento primaverile è fresco. Il papà di Francesca è partito per lavoro. I miei compagni hanno già terminato gli esercizi. Il vermetto era nella mela. Noi siamo bambini simpatici.

162

O.A. - Riconoscere e utilizzare i verbi.

aquilone

sono azzurro


Riflessione linguistica

LE CONIUGAZIONI DEI VERBI Alice e Giulia sono due sorelle gemelle: si assomigliano molto fisicamente, ma hanno interessi diversi. Ad Alice piace ballare, correre, uscire spesso; Giulia preferisce disegnare, leggere, dormire.

I verbi in colore sono espressi al modo infinito. I verbi sono parole variabili formate da una parte fissa, la radice, e da una parte che cambia, la desinenza. ball – are radice corr – ere desinenza usc – ire In base alla desinenza all’infinito, i verbi si classificano in tre coniugazioni prima (-are) disegn – are parl – are

seconda (-ere) legg – ere ved – ere

terza (-ire) dorm – ire part – ire

Per ogni verbo, scopri l’infinito e indica a quale coniugazione appartiene, come nell’esempio.

cantavamo: scoprono: ho capito: abbiamo imparato: siete tornati: ascolto: piangevano: usciamo: hanno raccolto: O.A. - Riconoscere e classificare i verbi in base alla coniugazione.

cantare, 1ª coniugazione ............................................................... ............................................................... ............................................................... ............................................................... ............................................................... ............................................................... ............................................................... ............................................................... ...............................................................

163


Riflessione linguistica

LE PERSONE DEL VERBO – Io vado dal mio amico Alberto – dice Stefano alla mamma. – Va bene, ricordati, però, che tu devi tornare Le parole in colore a casa prima delle cinque perché, indicano le persone di cui si parla insieme, noi andremo dalla nonna. e che compiono un’azione. Sono pronomi personali.

Singolare

Plurale

1a persona

io

noi

2a persona

tu

voi

3a persona

egli - esso - lui ella - essa - lei

essi - esse loro

Per ogni verbo, scrivi il pronome personale adatto. ............ usciamo

............ scriverete

............ avevamo cucinato

............ hai capito

............ sei caduto

............ arriveranno

............ sono usciti

............ ritagliava

............ è partita

............ leggo

............ hanno vinto

............ disegnavano

............ giocherò

............ avevo nuotato

............ scriveva

............ suonai

............ ascoltate

............ mangiavo

Completa con i pronomi personali adatti.

Domani ............ andrò allo stadio per il torneo di calcio. ............ prepariamo lo sfondo, ............ dipingete gli elementi del paesaggio.

I nostri amici vanno al mare: ............ sì che sono fortunati! Mentre ............ raccogli le foglie, ............ le mette nel sacco.

164

O.A. - Riconoscere e usare i pronomi personali.


Riflessione linguistica

I TEMPI DEL VERBO Io e la mia amica Simona passiamo insieme quasi tutti i pomeriggi. Ieri abbiamo fatto i compiti e poi abbiamo passeggiato nel parco; oggi andiamo in piscina; domani faremo una gita in montagna con i nostri genitori fino alle baite, da dove vedremo un panorama incantevole. I verbi indicano azioni compiute in tempi diversi: nel passato nel presente nel futuro abbiamo fatto passiamo faremo abbiamo passeggiato andiamo vedremo Inserisci nella tabella le seguenti forme verbali, aggiungendo ad ognuna il pronome personale corrispondente, come nell’esempio.

parlano, leggerò, sono usciti, colorano, ha scritto, ascolteremo, scrive, correvano, tornerete, studiate, vissero, chiameranno, avevi telefonato, disegnerai, ridono, dormirete, andavano, festeggio Passato

Presente

Futuro

..............................................

essi parlano ..............................................

..............................................

..............................................

..............................................

..............................................

..............................................

..............................................

..............................................

..............................................

..............................................

..............................................

..............................................

..............................................

..............................................

..............................................

..............................................

..............................................

Completa le frasi sottolineando il verbo al tempo adatto.

Domani faccio/farò/ho fatto gli auguri alla nonna per il suo compleanno. Il mese scorso mio papà compera/ha comperato/compererà l’auto nuova. Gli uomini primitivi imparano/impareranno/impararono a costruire le palafitte. Oggi inizieranno/iniziano/iniziarono le lezioni di nuoto. La prossima settimana Sara e Camilla andarono/vanno/andranno dai nonni. O.A. - Conoscere i tempi dei verbi.

165


Riflessione linguistica

ESSERE E AVERE Mario è un ragazzo appassionato di calcio e ha la divisa della Juventus.

Ieri è andato allo stadio e ha visto la partita.

Nella prima frase i verbi essere (è) e avere (ha) sono utilizzati in forma propria: il verbo essere ci dice com’è Mario, il verbo avere ci dice che cosa possiede. Nella seconda frase i verbi essere e avere sono uniti ad altre forme verbali (è andato, ha visto) e formano i tempi composti dei verbi andare e vedere. Quando si uniscono ad altri verbi per formare i tempi composti, essere e avere si chiamano ausiliari. MODO INDICATIVO ESSERE AVERE Tempi composti Tempi semplici Tempi composti Tempi semplici passato prossimo presente passato prossimo presente io ho avuto io ho io sono stato io sono tu hai avuto tu hai tu sei stato tu sei egli ha avuto egli ha egli è stato egli è noi abbiamo avuto noi abbiamo noi siamo stati noi siamo voi avete avuto voi avete voi siete stati voi siete essi hanno avuto essi hanno essi sono stati essi sono trapassato prossimo imperfetto trapassato prossimo imperfetto io avevo avuto io avevo io ero stato io ero tu avevi avuto tu avevi tu eri stato tu eri egli aveva avuto egli aveva egli era stato egli era noi avevamo avuto noi avevamo noi eravamo stati noi eravamo voi avevate avuto voi avevate voi eravate stati voi eravate essi avevano avuto essi avevano essi erano stati essi erano trapassato remoto passato remoto trapassato remoto passato remoto io ebbi avuto io ebbi io fui stato io fui tu avesti avuto tu avesti tu fosti stato tu fosti egli ebbe avuto egli ebbe egli fu stato egli fu noi avemmo avuto noi avemmo noi fummo stati noi fummo voi aveste avuto voi aveste voi foste stati voi foste essi ebbero avuto essi ebbero essi furono stati essi furono futuro anteriore futuro semplice futuro anteriore futuro semplice io avrò avuto io avrò io sarò stato io sarò tu avrai avuto tu avrai tu sarai stato tu sarai egli avrà avuto egli avrà egli sarà stato egli sarà noi avremo avuto noi avremo noi saremo stati noi saremo voi avrete avuto voi avrete voi sarete stati voi sarete essi avranno avuto essi avranno essi saranno stati essi saranno

166

O.A. - Conoscere i verbi ESSERE e AVERE.


Riflessione linguistica

IL MODO INDICATIVO Il modo indicativo viene usato quando si vogliono esprimere azioni certe, cioè azioni che sono accadute, che accadono o che accadranno realmente. Il modo indicativo è formato da quattro tempi semplici formati da un solo verbo

PRESENTE

io parlo tu parli egli parla noi parliamo voi parlate essi parlano

leggo leggi legge leggiamo leggete leggono

PASSATO PROSSIMO

sento senti sente sentiamo sentite sentono

IMPERFETTO

io parlavo tu parlavi egli parlava noi parlavamo voi parlavate essi parlavano

leggevo leggevi leggeva leggevamo leggevate leggevano

lessi leggesti lesse leggemmo leggeste lessero

sentivo sentivi sentiva sentivamo sentivate sentivano

sentii sentisti sentì sentimmo sentiste sentirono

FUTURO SEMPLICE

io parlerò tu parlerai egli parlerà noi parleremo voi parlerete essi parleranno

leggerò leggerai leggerà leggeremo leggerete leggeranno

io ho parlato tu hai parlato egli ha parlato noi abbiamo parlato voi avete parlato essi hanno parlato

letto letto letto letto letto letto

sentito sentito sentito sentito sentito sentito

TRAPASSATO PROSSIMO

PASSATO REMOTO

io parlai tu parlasti egli parlò noi parlammo voi parlaste essi parlarono

quattro tempi composti formati da due verbi: essere o avere + un altro verbo

sentirò sentirai sentirà sentiremo sentirete sentiranno

O.A. - Conoscere il modo indicativo del verbo nelle tre coniugazioni.

io avevo parlato tu avevi parlato egli aveva parlato noi avevamo parlato voi avevate parlato essi avevano parlato

letto letto letto letto letto letto

sentito sentito sentito sentito sentito sentito

TRAPASSATO PROSSIMO

io ebbi parlato tu avesti parlato egli ebbe parlato noi avemmo parlato voi aveste parlato essi ebbero parlato

letto letto letto letto letto letto

sentito sentito sentito sentito sentito sentito

FUTURO ANTERIORE

io avrò parlato tu avrai parlato egli avrà parlato noi avremo parlato voi avrete parlato essi avranno parlato

letto letto letto letto letto letto

sentito sentito sentito sentito sentito sentito

167


Riflessione linguistica

GLI AGGETTIVI QUALIFICATIVI Sopra il pianeta Venere c’è un uomo di cenere, alto, bello e agile però è molto fragile. Ha due begli occhi rosa e la bocca armoniosa, ha un corpo ben formato però è delicato. R. Piumini rid.

Rispondi.

Gli aggettivi qualificativi aggiungono delle qualità ai nomi cui si riferiscono e concordano con essi nel genere e nel numero.

Com’è l’uomo di cenere? .................................. ...............................................................................

Come sono i suoi occhi? ................................... E la sua bocca? ................................................... E il suo corpo? ....................................................

Per ogni nome, aggiungi l’articolo determinativo e un aggettivo qualificativo concordandoli nel genere e nel numero, come nell’esempio.

l’ acqua .............................. trasparente .........

......... amici ..............................

......... biciclette ..............................

......... giornale ..............................

......... festa ..............................

......... viaggio ..............................

......... sciroppo ..............................

......... scolari ..............................

......... treni ..............................

......... scuola ..............................

Completa le tabelle.

grande sbagliato nuvoloso allegro buio

168

Sinonimo

Contrario

........................

........................

........................

........................

........................

........................

........................

........................

........................

........................

O.A. - Conoscere e utilizzare gli aggettivi qualificativi.

sgarbato distratto preciso utile simpatico

Sinonimo

Contrario

........................

........................

........................

........................

........................

........................

........................

........................

........................

........................


Labo ra torio di gram ma tica CIAO, SIAMO DUE VECCHI AMICI DI MAGO TEO.

STAREMO UN PO’ DI TEMPO INSIEME A LUI. QUI C’È SEMPRE COSÌ TANTO DA FARE…!


ORTOGRAFIA

INDICE

L’alfabeto ............................................................................... 3 L’ordine alfabetico .............................................................. 4 Il dizionario o vocabolario ................................................ 5 L’uso della maiuscola .......................................................... 6 Le sillabe ................................................................................ 7 L’accento .............................................................................. 10 I monosillabi ........................................................................ 11 Ho hai ha hanno .............................................................. 12 L’ho lo l’ha la l’hanno l’anno ..................................... 13 Oh! ahi! ah ......................................................................... 14 L’apostrofo ........................................................................... 15 La punteggiatura ................................................................ 16 La punteggiatura nel discorso diretto .......................... 18 Dal discorso diretto al discorso indiretto ................... 19 Dal discorso indiretto al discorso diretto .................. 20

MORFOLOGIA

Il nome .................................................................................. 21 I nomi: generali e specifici ............................................ 22 I nomi di persone, animali, cose ................................... 23 I sinonimi ............................................................................. 24 Gli omonimi .......................................................................... 25 I nomi comuni e i nomi propri......................................... 26 I nomi maschili e i nomi femminili ............................... 27 I nomi singolari e i nomi plurali ................................... 29 I nomi invariabili ............................................................... 30 I nomi primitivi e i nomi derivati .................................. 31 I nomi alterati .................................................................... 33

I falsi alterati .................................................................... 34 I nomi composti ................................................................. 35 I nomi collettivi ................................................................. 36 I nomi concreti e i nomi astratti .................................. 37 Gli articoli determinativi ................................................. 38 Gli articoli indeterminativi ............................................. 39 Le preposizioni .................................................................. 40 Gli aggettivi qualificativi ................................................. 41 Gli aggettivi possessivi .....................................................43 Gli aggettivi dimostrativi ................................................ 44 I contrari .............................................................................. 45 I pronomi personali .......................................................... 46 Il verbo ................................................................................. 47 Le tre coniugazioni ............................................................ 48 Il modo indicativo ............................................................. 49 Il verbo ESSERE e il verbo AVERE .................................... 51 L’avverbio ............................................................................. 53

SINTASSI

La frase ................................................................................ 54 La frase minima .................................................................. 56 Il soggetto ........................................................................... 57 Il soggetto sottinteso ...................................................... 58 Il predicato ......................................................................... 59 Le espansioni ...................................................................... 61 L’espansione diretta ......................................................... 62 Le espansioni indirette .................................................... 63 Il gruppo nominale e verbale ........................................ 64


ortografia

L'ALFABETO

L’alfabeto è l’insieme delle lettere di una lingua. Le lettere dell’alfabeto italiano sono 21: 5 vocali (A E I O U) e 16 consonanti

(B C D F G H L M N P Q R S T V Z).

Per scrivere parole straniere si usano anche le seguenti lettere: J K W X Y.

Le vocali possono essere pronunciate senza l’aiuto di altre lettere.

Le consonanti hanno invece bisogno delle

vocali per essere pronunciate. Consonante significa, infatti, che suona insieme.

1. Aggiungi alle seguenti consonanti le vocali adatte per formare i nomi di alcuni mezzi di trasporto. BCCLTT _________________

MT _____________________

NV ______________________

LCMTV __________________

RPLN ___________________

TRN ____________________

2. Aggiungi alle seguenti vocali le consonanti adatte per formare i nomi di alcuni oggetti che usi a scuola. AIA _________________________ IO __________________________ AIO _________________________ UAEO _______________________ AUIO _______________________ EEIO ________________________

3. Collega i nomi ai disegni. jeep skateboard Jeans

chewing gum cracker sandwich

O.A. – Conoscere la struttura dell’alfabeto e discriminare vocali e consonanti.

3


ortografia

L’ORDINE ALFABETICO RIPETIMI LA SUCCESSIONE DELLE LETTERE DELL’ALFABETO CONSIDERANDO ANCHE LE LETTERE STRANIERE.

A B C D E F G H I J K L M

N O P Q R S T U V W X Y Z

1. Riscrivi in ordine alfabetico le seguenti parole. cavallo • vaso • aereo • toro • sale • fata • pera • gatto • barca hotel • xilofono • elefante • würstel • quadro • isola • zebra • limone oca • mamma • divano • neve • jeans • yogurt • rana • uva • kiwi _____________________________________________________________________________ _____________________________________________________________________________ 2. Metti in ordine alfabetico le parole di ciascun gruppo osservando la seconda lettera di ogni parola. bruco • banana • burro • biro • botte • befana _____________________________________________________________________________ gnomo • gatto • gelato • grano • gufo • goccia • giro • ghiro _____________________________________________________________________________

3. Metti in ordine alfabetico le seguenti parole osservando la terza lettera di ognuna. miele • miraggio • miagolare • minuto • mistero • micio • mimosa ____________________________________________________________________________

4

____________________________________________________________________________ O.A. – Conoscere e usare l’ordine alfabetico.


ortografia

IL DIZIONARIO O VOCABOLARIO CHE COS’È

IL DIZIONARIO ?

IL DIZIONARIO O VOCABOLARIO

È UN LIBRO CHE CONTIENE, IN ORDINE ALFABETICO, TUTTE LE PAROLE DI UNA LINGUA E NE SPIEGA IL SIGNIFICATO.

1. Segna con una X il significato delle seguenti parole, poi controllalo sul dizionario e colora il pallino in verde se hai indovinato, in rosso se hai sbagliato. Tipo di nave.

Fiore.

Galeone:

Campanula:

Grosso fiocco.

Campana di una piccola chiesa.

Persona che ripara scarpe.

Strada che corre lungo la costa del mare.

Calzolaio:

Costellazione:

Persona che vende pantaloni.

Insieme di stelle.

2. Scrivi la definizione che daresti tu alle seguenti parole. MEDICO _________________________________________________________________ SCUOLA _________________________________________________________________ 3. Ora cerca sul dizionario la definizione delle parole dell’esercizio precedente e riscrivila. MEDICO _________________________________________________________________ SCUOLA _________________________________________________________________ O.A. – Formulare ipotesi semantiche e usare il dizionario per verificare il significato.

5


ortografia

L’USO DELLA MAIUSCOLA La lettera maiuscola si usa: • dopo il punto fermo; • dopo il punto interrogativo; • dopo il punto esclamativo; • per i nomi propri; • per i nomi delle festività; • per i nomi dei popoli; • per la prima lettera dei titoli.

1. Riscrivi le frasi mettendo la lettera maiuscola dove occorre. luigi e andrea trascorreranno le vacanze di pasqua a parigi. ______________________________________________________________________________ che meraviglia ! sono stata a torino e ho visto il museo egizio e il po. ______________________________________________________________________________ per natale lo zio filippo mi ha regalato le avventure di pinocchio. ______________________________________________________________________________ i romani andavano a vedere le lotte dei gladiatori al colosseo. ______________________________________________________________________________ “i greci viveveno in egitto?” “no, in grecia.” ______________________________________________________________________________ i nostri amici billy e tommy sono un canguro e un koala e vivono in australia. ______________________________________________________________________________

6

______________________________________________________________________________ O.A. – Usare correttamente la lettera maiuscola.


ortografia

LE SILLABE

Ogni gruppo di lettere che compone una parola e che si pronuncia con una sola emissione

di voce costituisce una sillaba. Le parole possono essere composte da una o più sillabe. La sillaba deve sempre contenere una vocale.

1. Dividi in sillabe le seguenti parole. TAVOLO ___________________________________

VEN-GO DA

UN PIA-NE-TA LON-TA-NO !

SEDIA _____________________________________ APE ______________________________________ OCA ______________________________________ TELEVISIONE ______________________________ CINEMA ___________________________________ MAGICO __________________________________ AMICO ____________________________________ ANIMALI __________________________________ BANANA __________________________________ MATITA ___________________________________

CON LA TUA

A-STRO-NA-VE ?

TELEFONO ___________________________ FRIGORIFERO _____________________________ CALORIFERO ______________________________ POMODORO _______________________________ FELICITÀ __________________________________ EDERA ____________________________________ ISOLA _____________________________________ CUCINA ___________________________________ ASINO _____________________________________ O.A. – Individuare le sillabe piane e dividere in sillabe le parole.

7


ortografia

LE SILLABE

1. Dividi in sillabe le seguenti parole.

Le lettere doppie si possono sempre separare.

È preferibile non separare i gruppi di più vocali.

CAVALLO ___________________________________ CAMMELLO _________________________________ SETTIMANA ________________________________ ANNO ______________________________________ SCUOLA ___________________________________ AULA ______________________________________ SUONO _____________________________________ PIEDE ______________________________________ BRACCIO ___________________________________

La lettera S non si divide mai dalla

consonante che la segue. I gruppi

MB MP si dividono sempre.

2. Dividi in sillabe le seguenti parole. INCHIOSTRO _____________________________ MASCHIO ________________________________ ASPETTARE _____________________________ PASTICCIO ______________________________ FINESTRA _______________________________ PALESTRA ______________________________ IMBUTO _________________________________ CAMPANELLO ____________________________ POMPIERI _______________________________ CAMPAGNA _____________________________

8

IMPORTANTE ____________________________ O.A. – Individuare le sillabe e dividere in sillabe le parole.


ortografia

LE SILLABE

1. Dividi in sillabe le seguenti parole. MANICHINO _______________________ MOSCERINO _______________________ MASCHERA ________________________

I gruppi GNA

GNE GNI GNO GNU GLI CHI CHE GHI GHE SCA SCO SCU

SCHI SCHE SCI SCE non si dividono mai.

CONIGLIETTO _____________________ MARGHERITA ______________________ PESCATORE _______________________ RAGNATELA _______________________ RACCHETTA _______________________ I gruppi BR DR FR GR PR

BL CL FL PL non si dividono mai. I gruppi NF NT LC LD LT

RC RD RT si dividono sempre. Nel gruppo CQU si divide la C da QU.

2. Dividi in sillabe le seguenti parole. IDRAULICO ________________________

COBRA ___________________________

LADRO ____________________________

CICLAMINO _______________________

RIFLETTERE _______________________

SEMPLICE ________________________

PROBLEMA ________________________

OFFRIRE __________________________

MAGRO ___________________________

APRIRE ___________________________

MANTELLO ________________________

PORTA ____________________________

ALTEZZA __________________________

GONFIO __________________________

CALDO_____________________________

GONDOLA ________________________

SUBACQUEO _______________________

RISCIACQUARE ___________________

O.A. – Individuare le sillabe complesse e dividere in sillabe le parole.

9


ortografia

L’ACCENTO

DOV’È IL MIO CASCÒ ?

HAI SBAGLIATO

ANCORA L’ACCENTO !

1. Nelle seguenti frasi metti l’accento dove occorre.

La maestra durante l’intervallo beve il caffe.

Il fulmine incendio il tronco dell’albero.

Dimmi la verita: ti sei dimenticato di telefonare alla nonna.

Da grande faro il guardiano del faro.

Sono molto stanca, pero vengo con te al supermercato.

Il papa mi ha comperato un nuovo libro.

Cenerentola ballo tutta la sera con il principe.

Per arrivare alla meta il cammino è ancora lungo: siamo a meta strada.

Nel fitto bosco Cappuccetto Rosso incontro il lupo.

Il pastore Serafino ando in citta a vendere la lana delle sue pecore.

2. Volgi al futuro le seguenti frasi.

Per merenda io mangio pane e cioccolata. _____________________________________________________________________________

Matteo scrive una lettera al suo amico che abita in Germania. _____________________________________________________________________________

• 10

Luisa guarda i cartoni animati alla televisione. _____________________________________________________________________________ O.A. – Usare correttamente l’accento.


ortografia

I MONOSILLABI I monosillabi PIÙ GIÙ GIÀ

CIÒ PUÒ hanno sempre l’accento.

1. Scrivi sul quaderno una frase per ognuno dei seguenti monosillabi: PIÙ GIÙ GIÀ CIÒ PUÒ. Alcuni monosillabi cambiano significato a seconda che abbiano o meno l’accento.

2. Completa le seguenti frasi con il monosillabo adatto. DI

Il medico ha detto che la zia Giulia deve prendere la medicina tre volte al ___.

La medicina della zia Giulia è al sapore ___ limone.

NE

Ho mangiato un piatto di pasta, ma ___ vorrei ancora.

Stasera non andrò ___ al cinema ___ fuori a cena.

LI

Per Natale volevo i pattini nuovi e il nonno me ___ ha regalati.

Non posso prendere ora il libro, appoggialo ___ .

SE

La zia andrà a Parigi e mi porterà con ___ .

___ non pioverà andremo al parco a giocare.

E

La margherita ____ un fiore.

È

Il cane ___ il gatto sono animali.

3. Scrivi sul quaderno una frase per ciascuno dei seguenti monosillabi. LA LÀ

DA DÀ

O.A. – Riconoscere e usare i monosillabi con o senza accento.

SI SÌ

TE TÈ

11


ortografia

HO HAI HA HANNO O si usa nel

significato di oppure. HO, HAI, HA, HANNO si scrivono con l’H quando indicano:

• avere la sensazione di…;

• un’azione compiuta nel passato;

• possesso di qualche

AI quando risponde

alla domanda a chi ?

A quando risponde alle domande: dove ? a chi ? quando ?

come ? a fare che cosa ?

ANNO indica un periodo di tempo (l’anno solare).

cosa.

1. Cancella la forma errata.

Ieri al cinema ho/o visto un bellissimo film di avventura.

Gli uomini primitivi andavano a/ha caccia con le lance.

La mamma cambierà la sua automobile tra un hanno/anno.

Ho regalato i miei giocattoli di quando ero piccolo hai/ai miei cuginetti.

Non so se fare prima i compiti di matematica ho/o studiare storia.

L’uomo primitivo ha/a cambiato la sua vita quando a/ha imparato a/ha usare il fuoco.

Gli scriba hanno/anno scritto la storia della vita dei faraoni sulle pareti delle piramidi.

Non sei stato attento e hai/ai scritto sulla verifica di storia che gli Egizi vivevano in Grecia!

12

O.A. – Discriminare le voci verbali HO HAI HA HANNO.


ortografia

L’HO LO L’HA LA L’HANNO L’ANNO NON TI ARRABBIARE:

L’HO ZAINO LO PRESO IO !

IO MI ARRABBIO

PER GLI ERRORI CHE FAI SCRIVENDO !

1. Completa inserendo L’HO o LO.

Ho visto ____ scoiattolo nel bosco e ____ disegnato sul quaderno appena tornato a casa.

In cartoleria ho visto ____ zaino che mi piaceva tanto e finalmente ____ comperato.

Avevo perso il mio cerchietto per i capelli e ____ trovato tra i giocattoli.

Giocando a calcio ho spinto Aurelio e ____ fatto cadere.

Eugenio ha rotto ____ bicicletta ma poi ____ aggiustata.

Agnese ha studiato ieri ____ poesia e questa mattina ____ ripassata.

Gigliola ha finito di preparare ____ torta e ora ____ mette nel forno.

Antonio ha preso ____ mela e ____ sbucciata.

In una piramide, _________ scorso, gli archeologi hanno trovato una mummia e _________ portata al museo del Cairo.

_________ nuovo è stato festeggiato con degli spettacolari fuochi d’artificio.

Il semaforo vicino alla scuola era guasto e i tecnici _________ riparato.

2. Completa inserendo L’HA o LA.

3. Completa inserendo L’HANNO o L’ANNO.

O.A. – Utilizzare in modo corretto L’HO LO L’HA LA L’HANNO L’ANNO.

13


ortografia

OH! AHI! AH!

AHI ! AHI ! OH ! CHE MALE ! AH ! NON NE POSSO PIÙ !

VIENI, TI AIUTO IO !

1. Completa inserendo l’espressione adatta scegliendo tra HO, OH, O.

___, che bel disegno ___ fatto! Non sapevo se colorarlo con i pennarelli ___ con le matite colorate.

Suonano alla porta. Chi sarà? ___, che bella sorpresa! ___ visto dallo spioncino che è arrivato lo zio Antonio.

___, accidenti! ___ dimenticato a casa l’astuccio.

2. Completa inserendo l’espressione adatta scegliendo tra HA, AH, A.

___ ! ___ ! Che ridere! La barzelletta che ___ raccontato Emilio è bellissima!

Guarda, arriva Giulia! ___, sapessi che cosa le è successo!

Virginia ___ prestato ___ Matilde la sua giacca ___ vento rossa.

3. Completa inserendo l’espressione adatta scegliendo tra HAI, AHI, AI.

14

___, che male! Mi sono slogata una caviglia!

___ rotto il vaso di cristallo: ___, ___, è proprio un guaio!

___ avvisato Elio che oggi non vai ___ giardini con lui? O.A. – Utilizzare in modo corretto O OH HO A AH HA AI AHI HAI.


ortografia

SEI CADUTO DAL PERO

L’APOSTROFO

MENTRE TI DONDOLAVI COME SE FOSSI

SULL’ALTALENA !

1. Completa la tabella come nell’esempio. aereo • mare • tetto • isola • orso • edicola • erba • treno • albero DEL DELL’

AL ALL’

SUL SULL’

NEL NELL’

DAL DALL’

2. Scrivi l’articolo UN oppure UN’ davanti ai seguenti nomi. ___ amico

___ amica

___ letto

___ etto

___ arancia

___ amaca

___ anello

___ oasi

___ orso

___ auto

___ limone

___ indiano

O.A. – Usare correttamente l’apostrofo.

15


ortografia

LA PUNTEGGIATURA Il punto si mette alla fine

di ogni pensiero. Dopo il punto ci vuole

la lettera maiuscola.

1. Metti i punti e le lettere maiuscole (in rosso) dove occorrono. Un lupo seguiva un gregge di pecore senza far loro del male in un primo tempo il pastore si preoccupò, ma poiché il lupo non tentava di sbranarne nemmeno una, finì per considerarlo un amico un giorno, dovendo andare in città, il pastore decise di affidare le sue pecore al lupo l’animale non aspettava momento migliore, assalì il gregge e sbranò molte pecore quando il pastore tornò e vide il suo gregge distrutto, sospirò: “Come ho potuto affidare le mie pecore a un lupo?”. Il punto

esclamativo si usa quando la frase

esprime rabbia,

meraviglia, sorpresa, un ordine.

Il punto

interrogativo si usa quando la frase

esprime una domanda, un dubbio.

2. Completa con il punto esclamativo o il punto interrogativo.

Quanti anni hai __

Basta __ Stai zitto __

Chi ha telefonato ieri sera __

Mamma mia __ Quanti piatti da lavare __

Che cosa __ Hai comperato l’automobile nuova __

16

O.A. – Usare correttamente il punto fermo, il punto esclamativo e il punto interrogativo.


ortografia

LA PUNTEGGIATURA La virgola

indica una pausa molto

Il punto e virgola indica

breve e serve

per separare i termini di un elenco.

una pausa meno lunga del punto

e serve per separare due frasi.

1. Nelle seguenti frasi metti la virgola dove occorre.

Al mattino quando suona la sveglia mi alzo mi lavo faccio colazione tolgo il pigiama mi vesto e vado a scuola.

Per Natale mi piacerebbe ricevere questi regali: un videogioco una bambola il monopattino due libri di fiabe e un orologio nuovo.

I pesci nuotano nell’acqua gli uccelli volano nell’aria.

I due punti indicano una pausa molto breve e si trovano prima di un elenco, di una spiegazione e delle virgolette (o lineette) nel discorso diretto.

2. Completa con il punto e virgola o i due punti.

• • • •

Il cielo si riempì di nuvole nere __ stava per scoppiare il temporale. Lucia è partita per il mare __ Luca, suo fratello, si era recato in montagna. Al supermercato devo comperare queste cose __ latte, pasta, biscotti, pomodori e acqua minerale. Guarda quei bambini laggiù __ Fabrizio corre, Manuela e Carla saltano.

O.A. – Usare correttamente la virgola, il punto e virgola e i due punti.

17


ortografia

LA PUNTEGGIATURA NEL DISCORSO DIRETTO STAI GIÙ ! IL DOTTORE HA

DETTO: ––ASSOLUTAMENTE NON DEVE ALZARSI !

Le virgolette e le lineette servono per racchiudere le parole pronunciate da qualcuno. All’interno di una frase sono sempre precedute dai due punti.

1. Scrivi ciò che possono dire i seguenti personaggi.

Pinocchio: ___________________________________________________________________ _____________________________________________________________________________

Un uomo primitivo: ___________________________________________________________ _____________________________________________________________________________

Un giocattolo: ________________________________________________________________ _____________________________________________________________________________

Una maestra: ________________________________________________________________ _____________________________________________________________________________

2. Trascrivi le frasi dei fumetti usando la punteggiatura adatta. A CHE ORA POSSO

QUANDO AVRAI

LA TELEVISIONE ?

I GIOCATTOLI.

Il principe sospirò: _____

Elio chiede alla mamma:

La mamma risponde: ___

______________________

______________________

______________________

______________________

______________________

______________________

OGGI AL BALLO RIVEDRÒ LA PRINCIPESSA.

18

ACCENDERE

O.A. – Usare correttamente la punteggiatura nel discorso diretto.

SISTEMATO


ortografia

DAL DISCORSO DIRETTO AL DISCORSO INDIRETTO Nel discorso

diretto si riferiscono

esattamente le parole

IL DOTTORE HA DETTO: –– NON DEVE SUDARE !

dette o pensate da una persona,

che si racchiudono

LO SO, IL DOTTORE HA DETTO CHE NON DEVO SUDARE ! UFFA !

1. Trasforma i discorsi diretti in discorsi indiretti. SARA, CAMBIA CANALE !

indiretto non si

riportano le parole

precise, ma si spiega ciò che ha detto una persona

usando le parole

tra le virgolette o le lineette.

Nel discorso

CHE, DI, SE.

HAI LETTO

LE PREVISIONI DEL TEMPO ?

Stefano dice a Sara di ______________

Il papà chiede alla mamma __________

__________________________________

__________________________________

BAMBINI, OGGI

ANDREMO IN GIARDINO !

NON MANGIARE TROPPE NOCI!

__________________________________

__________________________________

__________________________________

__________________________________

O.A. – Trasformare il discorso diretto in discorso indiretto.

19


ortografia

DAL DISCORSO INDIRETTO AL DISCORSO DIRETTO

1. Trasforma i discorsi indiretti in discorsi diretti, come nell’esempio. Il leone pensò che si sarebbe mangiato una grassa gazzella. OGGI MI MANGIO

UNA GRASSA GAZZELLA !

La mamma raccomandò a Cappuccetto Rosso di non fermarsi nel bosco. ______________

_____________________

_____________________ ______________

Il papà chiese a sua figlia se voleva andare alle giostre.

______________

_____________________

_____________________ ______________

La maestra dice a Luca di andare a prendere il quaderno nell’armadio. ______________

_____________________ _____________________ ______________

20

O.A. – Trasformare il discorso indiretto in discorso diretto.


morfologia

IL NOME

DIMMI IL NOME DI TUTTO CIÒ CHE VEDI !

CONTADINO,

MAIALE, CESPUGLIO, TRATTORE, AMORE…

I nomi indicano

le persone, gli animali, le piante,

le cose, i sentimenti, le sensazioni.

1. Trova i nomi cui si riferiscono le seguenti definizioni.

Albero che dà come frutti le castagne: __________________________________________

Persona che vende quaderni, matite ecc.: _______________________________________

Sentimento che provi quando litighi con qualcuno: _______________________________

Lo usi per temperare le matite: _________________________________________________

Ha quattro zampe e un guscio duro, dentro il quale si ritrae per difendersi: ___________________________________________

2. Scrivi tre nomi di:

• • • • • •

oggetti che ci sono in classe: __________________________________________________ persone che lavorano nella scuola: _____________________________________________ pesci: ______________________________________________________________________ sentimenti: __________________________________________________________________ oggetti che ci sono nella tua camera: ___________________________________________

21

alberi: ______________________________________________________________________

O.A. – Riconoscere il nome quale definizione e identificazione di qualcosa.


morfologia

I NOMI: GENERICI E SPECIFICI

I nomi che hanno significato generale indicano un gruppo di elementi che hanno

qualcosa in comune o appartengono alla stessa categoria. PANTALONI, CAMICIA,

MAGLIETTA, CAPPOTTO, GIACCA: DI CHE COSA STO PARLANDO ?

NON CI CASCO:

DI INDUMENTI !

I nomi che hanno significato specifico indicano un elemento particolare.

1. Per ciascun gruppo, scrivi il nome generico corrispondente. ______________

_____________

______________

_____________

lavatrice

sedia

pino

torta

asciugacapelli

tavolo

ciliegio

pasticcino

frigorifero

letto

pesco

budino

aspirapolvere

armadio

castagno

gelato

2. Per ciascun gruppo, scrivi i nomi specifici corrispondenti.

22

malattie ______________

strumenti ______________

frutti _______________

fiori ______________

______________

______________

_______________

______________

______________

______________

_______________

______________

______________

______________

_______________

______________

O.A. – Individuare iperonimi e iponimi.


morfologia

I NOMI DI PERSONE, ANIMALI, COSE

1. Scrivi nomi di persone, animali e cose che iniziano con la lettera indicata.

NOMI DI PERSONE

NOMI DI ANIMALI

NOMI DI COSE

T _______________________________________________________________________ _______________________________________________________________________ O _______________________________________________________________________ _______________________________________________________________________ P _______________________________________________________________________ _______________________________________________________________________

C _______________________________________________________________________ _______________________________________________________________________

O.A. – Riconoscere i nomi comuni e classificarli.

23


morfologia

I SINONIMI NON FARE TUTTO QUEL CHIASSO !

I sinonimi sono nomi

che hanno significato molto simile.

IO FACCIO RUMORE QUANTO MI PARE !

1. Collega i sinonimi. CHIASSO SCOLARO MAESTRA RACCONTO PIETRA MISSILE SCARPA GATTO

MICIO CALZATURA RAZZO RUMORE ALUNNO INSEGNANTE STORIA SASSO

2. Trova un sinonimo per ciascuno dei seguenti nomi.

24

ABITAZIONE ______________________

USCIO ______________________________

BOTTEGA ________________________

CLASSE _____________________________

VOLTO ___________________________

METROPOLI _________________________

FANCIULLO _______________________

SCODELLA __________________________

CAVERNA _________________________

LOCALE _____________________________

ALBERO __________________________

GIOIA _______________________________

CALZONI _________________________

DANZA ______________________________

O.A. – Conoscere e utilizzare sinonimi.


morfologia

GLI OMONIMI

TI AVEVO CHIESTO

UN DADO, MA QUELLO PER PREPARARE LA MINESTRA !

Gli omonimi sono parole che si scrivono nello stesso modo, ma hanno significato diverso.

1. Collega ciascun omonimo alla definizione corrispondente.

coda

Forte colpo dato con un piede. Camminata ordinata di persone. Musica ritmata.

pesca

Essere vivente vegetale. Gioco a palla tra due squadre.

marcia calcio

Rappresentazione di un appartamento, di una città in dimensioni ridotte. Frutto che matura in estate. Fila di persone in attesa.

pianta

Parte posteriore del corpo degli animali. Attività per catturare i pesci.

2. Scegli due parole tra quelle dell’esercizio precedente e forma altrettante frasi con ciscuna.

____________________________________________________________________________

____________________________________________________________________________

O.A. – Riconoscere e utilizzare gli omonimi.

25


morfologia

I NOMI COMUNI E I NOMI PROPRI HAI VISTO COM’ È INTERESSANTE QUESTA CITTÀ ? LO SAI COME SI CHIAMA ? VENEZIA !

Con il nome comune si indica una categoria di elementi.

1. Inventa e scrivi nei cartellini dei nomi propri.

Con il nome proprio si indica un particolare elemento di quella categoria. Esso si scrive con la lettera maiuscola.

2. Per ciascuna serie di nomi propri, scrivi il relativo nome comune.

• • • • •

Tevere, Nilo, Arno, Po _______________________________ Garda, Como, Trasimeno ____________________________ Napoli, Catania, Milano, Torino _______________________ Fido, Bobi, Full _____________________________________ Toscana, Puglia, Veneto, Umbria _____________________

3. Collega i nomi comuni ai nomi propri corrispondenti.

26

NAZIONE

CIP

FIABA

SILVESTRO

SCOIATTOLO

ITALIA

GATTO

CENERENTOLA

O.A. – Riconoscere i nomi comuni e i nomi propri.


morfologia

I NOMI MASCHILI E I NOMI FEMMINILI È UN GATTO !

NO, È UNA GATTA !

1. Volgi al femminile i seguenti nomi maschili. FIGLIO ________________________ AMICO ______________________________ MAESTRO _____________________ PORTINAIO _________________________ OPERAIO ______________________ CONTADINO _________________________

PADRE ________________________ FRATELLO __________________________ UOMO ________________________ GENERO ____________________________ MONTONE _____________________ ROSPO _____________________________ 2. Volgi al maschile i seguenti nomi femminili. ATTRICE _______________________ IMPERATRICE ________________________ LAVORATRICE __________________ AMMIRATRICE _______________________ DIRETTRICE ___________________ VENDITRICE _________________________ ELEFANTESSA _________________ LEONESSA __________________________ POETASSA _____________________ CONTESSA __________________________ DOTTORESSA __________________ PRINCIPESSA _______________________ O.A. – Discriminare il genere maschile e femminile.

27


morfologia

I NOMI MASCHILI E I NOMI FEMMINILI BILLY, SECONDO TE,

Alcuni nomi indicano sia la femmina

O FEMMINILE ?

re se si tratta di un nome maschile

IL NOME NIPOTE È MASCHILE

sia il maschio. Solo l’articolo ci fa capio femminile. Questi sono nomi

di genere comune.

1. Completa la tabella inserendo i seguenti nomi. impiegato • cantante • cameriera • donatella • nipote • turista • pecora • marinaio • barista • tigre • gatto • gatta • tassista • nonno • insegnante • mandorlo • mandorla • giornalaia • artista NOMI FEMMINILI

NOMI MASCHILI

NOMI DI GENERE COMUNE

?

_______________________________________________________________________ ___________________________________________________________________ ________________________________________________________________ ________________________________________________________________ ________________________________________________________________ ________________________________________________________________ ___________________________________________________________ Ci sono nomi che non si possono

volgere al maschile o al femminile, altrimenti cambiano di significato.

2. Scrivi il significato di ciascuno dei seguenti nomi.

28

MOSTRO __________________________

MOSTRA _____________________________

PIANTA ___________________________

PIANTO _____________________________

O.A. – Riconoscere il genere dei nomi.


morfologia

I NOMI SINGOLARI E I NOMI PLURALI

1. Volgi al plurale i seguenti nomi.

SCUOLA _______________________ BALENA _______________________

QUADRO _____________________

TAVOLA _______________________

TAVOLO ______________________

MACCHINA ____________________

POMODORO ___________________

MADRE ________________________

PEPE _________________________

CHIAVE ________________________

CANE _________________________

SPECIE ________________________

ATTORE ______________________

PACE __________________________

CAMPANILE ___________________

2. Volgi al singolare i seguenti nomi. _______________________________ BACHI ___________________________ MACCHIE ________________________ AGHI ____________________________ COLLEGHE ______________________ CACHI ___________________________ VANGHE _________________________ FANGHI __________________________ FACCE __________________________ VIAGGI __________________________ PANCE __________________________ MEDICI___________________________ PIOGGE _________________________ BACI _____________________________ FRANGE _________________________ DENTIFRICI_______________________ O.A. – Volgere i nomi dal singolare al plurale e viceversa.

29


morfologia

I NOMI INVARIABILI

LA MIA MOTO È NUOVA COME LA TUA !

SONO PROPRIO

BELLE LE NOSTRE MOTO.

Ci sono dei nomi che hanno la forma singolare uguale a quella plurale. Sono i nomi invariabili.

1. Volgi al plurale le seguenti frasi. Nella città in cui vivo c’è molto inquinamento. ____________________________________________________________________________ La radio non funziona più. ___________________________________________________ Alla sera il bar chiude alle sette. _______________________________________________ Il tram è un mezzo di trasporto che funziona elettricamente. __________________________________________________________________________________ 2. Cerchia solo i nomi invariabili e forma una frase con ciascuno di essi. quaderno • oasi • piantagione • frutteto • parentesi • calcolatrice • marciapiede • sci • treno

30

___________________________________________________________________

___________________________________________________________________

___________________________________________________________________

O.A. – Riconoscere i nomi invariabili.


morfologia

I NOMI PRIMITIVI E I NOMI DERIVATI QUELLA È LA MIA CAVERNA.

1. Per ciascun nome primitivo, scrivi un nome derivato. CITTÀ ____________________________ LIBRO ____________________________ CASA _____________________________

E TU SEI UN

CAVERNICOLO.

CANDELA _________________________ MURO_____________________________ DENTE ____________________________ PESCE ____________________________ VASO _____________________________

Tutti quei nomi che non derivano da altri si dicono primitivi. I nomi che, invece,

derivano da altri si dicono derivati.

GIORNALE ________________________ INSALATA _________________________

2. Per ciascun nome derivato, scrivi il nome primitivo. AUTISTA __________________________

BIGLIETTERIA ________________________

CARTELLA ________________________

MOBILIERE __________________________

TEIERA ____________________________

SCIATORE ___________________________

PANETTIERE _______________________

SCOLARO ____________________________

MACCHINISTA______________________

ORECCHINO _________________________

3. Cerchia in verde i nomi primitivi e in rosso quelli derivati. canile • portinaia • sedia • calorifero • mela • libreria • latte • gioielliere • canto • cantante • orto • legna O.A. – Riconoscere i nomi primitivi e i nomi derivati.

31


morfologia

I NOMI PRIMITIVI E I NOMI DERIVATI

1. Completa come nell’esempio.

BENZINAIO MARE

PRIMITIVO

DERIVATO

benzina

x

x

mareggiata

OMBRELLO LANIFICIO PLANETARIO BASTONE BOSCAIOLO SCARPA TETTOIA IMBARCAZIONE TEMPO BORSA SCALATA GIORNALISTA

2. Cerchia con lo stesso colore il nome primitivo e il rispettivo derivato.

carne • stalla • rifugio • cavallo • carnivoro • astronomo • stalliere • cavaliere • astro • rifugiato

32

O.A. – Usare i nomi primitivi e i nomi derivati.


morfologia

I NOMI ALTERATI COM’È PICCOLO

QUELL’UCCELLINO.

GUARDA, INVECE, CHE BRUTTO

QUELL’UCCELLACCIO.

Quando ci si riferisce a persone,

animali o cose particolarmente piccoli,

graziosi, brutti ecc. si usano i nomi

alterati, i quali si ottengono aggiungendo

alber

al nome il suffisso adatto.

-ello, -ino

DIMINUTIVO

-one

ACCRESCITIVO

-uccio

-accio

VEZZEGGIATIVO DISPREGIATIVO

1. Inserisci i seguenti nomi nelle caselle adatte. maglietta • casina • stregaccia • topino • cosuccia • donnone • tempaccio • nuvolone • vasetto • sgabellino • cavalluccio • boccuccia • tavolino • libretto • omone • omino • omaccio • ometto

-INO/A

-ETTO/A

-UCCIO/A

-ONE/A

-ACCIO/A

____________

____________

____________

____________

____________

____________

____________

____________

____________

____________

____________

____________

____________

____________

____________

____________

____________

____________

____________

____________

____________

____________

____________

____________

____________

O.A. – Riconoscere i nomi alterati.

33


morfologia

I FALSI ALTERATI I falsi alterati sono nomi che,

pur terminando in -ino, -one, -uccio‌,

sono nomi primitivi e, quindi, non alterati.

1. Segna con una X la definizione giusta.

34

BOTTONE

grossa botte

piccolo disco che serve ad allacciare gli abiti

BANCHETTO

pranzo importante

piccolo banco

LIMONE

frutto aspro

grossa lima

MATTONE

matto molto grosso

materiale per costruzioni

FOCACCIA

pane di forma larga e schiacciata

foca brutta e cattiva

TORRONE

torre grossa e alta

dolce fatto con miele e mandorle

O.A. – Riconoscere i falsi alterati.


morfologia

BILLY, CHIAMA

I NOMI COMPOSTI

I nomi composti sono

LO SPAZZACAMINO.

nomi formati da due parole.

1. Scrivi i nomi composti relativi ai seguenti disegni.

_______________________

_______________________

_______________________

_______________________

_______________________

_______________________

2. Forma i nomi composti, collegando le parole di sinistra con quelle di destra. gratta

ferro

piano appendi

banco bianco

marcia

spino salva

auto

abiti via

lavaggio

gente forte

cielo nota piede

________________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________________

35

________________________________________________________________________________ O.A. – Riconoscere e formare i nomi composti.


morfologia

I NOMI COLLETTIVI

QUELLA PECORA SI STA

I nomi collettivi sono nomi

ALLONTANANDO. BILLY,

che indicano un insieme

RIPORTALA NEL GREGGE.

di persone, animali, cose.

1. Scrivi l’insieme indicato dai nomi collettivi.

La flotta è un insieme di _________________

Il gregge è un insieme di _________________

La biblioteca è un insieme di _________________

L’arcipelago è un insieme di _________________

La scolaresca è un insieme di ________________

La pinacoteca è un insieme di ________________

La costellazione è un insieme di ________________

L’orchestra è un insieme di ________________

2. Scrivi il nome collettivo adatto.

Un insieme di oggetti d’argento: ________________________

L’insieme dei soldati di uno Stato: ______________________

Un insieme di mucche: ________________________________

Un insieme di insetti: __________________________________

36

O.A. – Rriconoscere i nomi collettivi.


morfologia

I NOMI CONCRETI E I NOMI ASTRATTI Un nome si dice concreto

Un nome si dice astratto

se indica persona, animale o cosa

quando indica qualcosa

che è possibile percepire

che non è percepibile

con gli organi di senso.

1. Completa la tabella inserendo i seguenti nomi.

materialmente.

martello • tristezza • ragazza • paura • amicizia • statua • tazzina • sonno • simpatia • tonno • carta • pace • impazienza • piede • bugia • libraio NOMI CONCRETI

NOMI ASTRATTI

________________________________________________ ________________________________________________ ________________________________________________ ________________________________________________ ________________________________________________ ________________________________________________ ________________________________________________ ________________________________________________

2. Collega il nome concreto al nome astratto corrispondente. scienziato

amicizia

compagno

scienza

studioso

studio

amico

insegnamento

insegnante

compagnia

O.A. – Riconoscere i nomi concreti e i nomi astratti.

37


morfologia

GLI ARTICOLI DETERMINATIVI

IL CALCIO, LO SCI E

LA PALLACANESTRO SONO

GLI SPORT CHE PREFERISCO.

Gli articoli determinativi indicano con precisione quella persona, quell’animale, quella cosa. Gli articoli determinativi sono: IL, LO, LA, I, GLI, LE. Se la parola che li segue inizia con una vocale, si usa L’.

1. Completa con l’articolo determinativo adatto. ____ autostrada

____ psicologo

____ occhi

____ materasso

____ cartella

____ bretelle

____ cantanti

____ xilofono

____ taxi

____ stagione

____ stormo

____ italiano

____ strada

____ stregone

____ maghi

____ gnomi

2. Completa con IL oppure LO.

• •

___ stagno si trova in fondo al campo dove c’è ___ pero.

Sei certo che ___ pesce più pericoloso sia ___ squalo?

In questa fiaba ___ personaggio più simpatico è ___ gnomo mattacchione.

3. Completa con IL, LO, LA oppure L’.

• • • 38

___ orologio del campanile non segna ___ ora esatta. ___ Fata Turchina diede ___ medicina a Pinocchio. ___ strumento musicale preferito da Tommaso è ___ pianoforte. O.A. – Riconoscere la funzione degli articoli determinativi.


morfologia

GLI ARTICOLI INDETERMINATIVI UN GIORNO ANCH’IO SCEGLIERÒ UNO SPORT ADATTO A ME !

Gli articoli indeterminativi non indicano con precisione il nome cui si riferiscono.

Gli articoli indeterminativi sono: UN, UNO, UNA. Se la parola che li segue è di genere femminile e inizia con una vocale, si usa UN’.

1. Completa con l’articolo indeterminativo adatto. ___ amica

___ scatola

___ treno

___ stuzzicadenti

___ amico

___ lampadario

___ stivale

___ festa

___ armadio

___ isola

___ pentola

___ aiuola

___ isolotto

___ scarpone

___ elicottero

___ gnomo

2. Completa con UN oppure UN’.

• • • •

___ elefante faceva il bagno in ___ ansa del fiume. ___ aquila ha catturato ___ capretto che pascolava nella valle. ___ orso affamato cercava di afferrare ___ salmone nel fiume. In ___ documentario sui fondali marini ho visto ___ alga coloratissima.

3. Completa con UNO oppure UN.

• • •

La maestra ci ha portati a vedere ___ spettacolo teatrale. Dietro la casa del nonno c’è ___ orto ben curato. Per il mio compleanno mi hanno regalato ___ orologio e ___ zaino.

O.A. – Riconoscere la funzione degli articoli indeterminativi.

39


morfologia

LE PREPOSIZIONI DOVE HAI PRESO

LE CILIEGIE CHE HAI NEL CESTINO ?

LE HO COLTE SUL

CILIEGIO DI POLDO.

1. Completa con la preposizione semplice adatta.

Il proprietario dell’hotel ha acquistato alcune poltroncine _____ vimini per il giardino.

• •

Sono stanco e me ne torno _____ casa.

La mamma ha portato _____ cantina i giocattoli vecchi.

Ho giocato sulla spiaggia _____ la paletta e le formine.

Presto gli astronauti sbarcheranno _____ Marte.

Il papà ha usato il trapano ____ montare i mobiletti del bagno.

articolate sono

preposizione semplice

_____ un mese festeggeremo il primo compleanno del mio fratellino.

Lo scoiattolino spaventato si è nascosto _____ le foglie della quercia.

Le preposizioni

si usano per legare tra loro le parole di una frase.

Le preposizioni semplici sono:

DI, A, DA, IN, CON, SU, PER, TRA, FRA. Le preposizioni formate dalla più l’articolo.

La settimana scorsa mio fratello ha comperato una racchetta _____ tennis.

2. Scrivi due frasi che contengano SU e PER.

• __________________________________________________ • __________________________________________________ 40

O.A. – Conoscere la funzione delle preposizioni.


morfologia

GLI AGGETTIVI QUALIFICATIVI QUESTA È UNA

SCIARPA CALDA, MORBIDA E COLORATA.

1. Sottolinea gli aggettivi qualificativi. Mirtilla la perfida Mirtilla era una vecchia strega brutta e cattiva che abitava in una caverna umida e fredda ai margini di una spaventosa foresta. Durante il giorno dormiva russando rumorosamente, ma di notte si metteva davanti a un enorme pentolone nel suo laboratorio misterioso e preparava i suoi pericolosi intrugli magici che sperimentava sui poveri abitanti del vicino villaggio. Mirtilla aveva un temibile nemico: il mago Cirillo. Questo era un mago forte e potente; anche lui era in grado di preparare pozioni magiche, ma, a differenza di Mirtilla, non aveva intenzioni cattive e desiderava più di ogni altra cosa fermare la vecchia megera e liberare il villaggio dai suoi perfidi incantesimi. Cirillo allora pensò di allearsi con il buon drago Sgrunt il quale, pur avendo un cuore tenero e gentile, spaventava tutti e non riusciva mai a farsi un amico. Cirillo e Sgrunt con la magia e con il fuoco distrussero il famigerato laboratorio di Mirtilla e le impedirono per sempre di compiere altre cattiverie.

2. Per ciascun nome, scrivi un aggettivo qualificativo. PAVIMENTO _______________________

CIELO _______________________________

ARROSTO _________________________

PARCHEGGIO ________________________

CAMICETTA _______________________

LAMPADINA __________________________

O.A. – Riconoscere la funzione dell’aggettivo qualificativo.

41


morfologia

GLI AGGETTIVI QUALIFICATIVI FINALMENTE SIAMO

IN MONTAGNA, CON TANTA NEVE BIANCA, FREDDA E SOFFICE.

1. Per ciascuna coppia di aggettivi, scrivi un nome adatto.

Giallo e caldo: __________________________

Profumato e appetitoso:

Simpatico e affettuoso: _________________

Veloce e sportiva: _______________________

Peloso e feroce: ________________________

Limpido e azzurro: ______________________

________________

2. Completa le frasi con i seguenti aggettivi qualificativi. folte • impetuoso • umide • primitivi • vaste giganteschi • noiosa • freddi • buie

Il vento ________________ sradicò l’albero del giardino.

Gli animali che vivono in luoghi ________________ sono dotati di ________________ pellicce.

Gli uomini ________________ spesso vivevano in ________________ e ________________ caverne.

Milioni di anni fa, nelle ________________ praterie, vivevano animali ________________.

42

La ________________ zanzara ronzava sopra la mia testa.

O.A. – Riconoscere la funzione dell’aggettivo qualificativo.


morfologia

GLI AGGETTIVI POSSESSIVI

LO ZAINO È MIO,

MENTRE LA VALIGIA

Gli aggettivi possessivi accompagnano

È TUA.

sempre il nome indicando a chi appartiene una cosa, un animale o una persona.

Essi sono: MIO, TUO, SUO, NOSTRO, VOSTRO, LORO, PROPRIO, ALTRUI.

1. Completa le frasi con gli aggettivi possessivi adatti.

• •

Ho dimenticato a casa i ____ pennarelli: mi presteresti le ____ matite colorate? Quando il tempo è bello, noi trascorriamo la ricreazione nel giardino della _______ scuola.

• • •

Franco e Paola ci hanno mostrato il _______ cagnolino appena nato.

• •

La leonessa osserva attentamente i _______ piccoli mentre giocano nella savana.

Siete proprio antipatici: non vi fate mai i fatti _______ ! Federica e la _______ amica Giulia ci hanno chiesto di andare a fare una ____________________________passeggiata insieme.

Ognuno metta in ordine le _______ cose!

2. Scrivi una frase con ciascuno dei seguenti aggettivi possessivi. TUOI • MIA • NOSTRE

• _____________________________________________________________________ • _____________________________________________________________________ • _____________________________________________________________________ O.A. – Riconoscere la funzione dell’aggettivo possessivo.

43


morfologia

GLI AGGETTIVI DIMOSTRATIVI QUESTA BICICLETTA

È MIA, MENTRE QUELLA

MOTO LAGGIÙ È DI MIO CUGINO ALFONSO.

Gli aggettivi dimostrativi

1. Completa le frasi con gli aggettivi dimostrativi adatti.

indicandone la posizione

Prendi ________ libro che è sul tavolo vicino a me.

Riesci a vedere ________ aereo lassù nel cielo?

Mostrami ________ penna che è accanto a te.

Se vieni qui da me ti faccio assaggiare ________ biscotti appena sfornati.

Ti ricordi ________ cagnolino che avevamo trovato in montagna l’estate scorsa? Guarda come è cresciuto!

________ sera andrò al cinema con i miei genitori.

accompagnano il nome

nello spazio e nel tempo

rispetto a chi parla.

Essi sono: QUESTO

(vicino a chi parla), CODESTO (vicino

a chi ascolta), QUEL,

QUELLO (lontano da chi

parla e da chi ascolta).

2. Scrivi una frase per ciascuno dei seguenti aggettivi dimostrativi. QUEI • QUESTO • QUELLE

44

• _________________________________________________________________________ • _________________________________________________________________________ • _________________________________________________________________________ O.A. – Riconoscere la funzione dell’aggettivo dimostrativo.


morfologia

I CONTRARI OGGI È UNA

BRUTTA GIORNATA.

SPERIAMO CHE

DOMANI CI SIA UNA BELLA GIORNATA.

1. Forma il contrario dei seguenti aggettivi. AVARO _______________________

ALLEGRO ___________________

SERENO ______________________

VICINO ______________________

AGGIUSTATO __________________

SVEGLIO ____________________

TRASPARENTE ________________

COTTO _____________________

PRESENTE ____________________

PULITO _____________________

PROFUMATO __________________

SOLIDO _____________________

ANTIPATICO ___________________

LENTO ______________________

2. In ciascuna frase sostituisci l’aggettivo evidenziato con un altro di significato contrario.

• Mia zia ha un cane fifone. ______________________________________________________________________

• In quel ristorante ho mangiato degli spaghetti molto gustosi. ______________________________________________________________________

Sono andato al cinema con Gustavo e abbiamo visto un film noioso. ______________________________________________________________________

Questa verdura è troppo insipida. ______________________________________________________________________

O.A. – Riconoscere gli aggettivi di significato contrario.

45


morfologia

I PRONOMI PERSONALI I pronomi personali si usano

al posto del nome per evitare di ripeterlo.

IO, TU, EGLI, ELLA, ESSO,

1. Cerchia i pronomi personali.

La sera io non vorrei mai andare a letto.

Non so se voi potrete andare al lago domani.

I fiori che tu hai raccolto sono veramente belli.

Io e Carlo amiamo sciare; il prossimo inverno noi andremo in montagna.

ESSA, NOI, VOI, ESSI, ESSE sono pronomi personali

con funzione di soggetto.

2. Completa le frasi con i pronomi personali adatti.

• • •

46

La maestra ha detto che _____ andremo a teatro la prossima settimana. _____ non penso che _____ possa vedere la TV fino a tardi. _____ abbiamo studiato la storia di Romolo; _____ fu il primo re di Roma.

Gli uomini primitivi abitavano nelle caverne. _____ ne dipingevano le pareti.

• •

_____ leggete troppo poco! Marco è proprio sfortunato: _____ si è preso un noiosissimo raffreddore.

O.A. – Riconoscere i pronomi personali con funzione di soggetto.


morfologia MENTRE TORNAVO

DA SCUOLA HO INCONTRATO IL NOSTRO AMICO FULL:

IL VERBO

HA DETTO CHE VERRÀ

Il verbo, che prende anche

QUI DOMANI.

il nome di predicato, serve a indicare le azioni ed è

una parte indispensabile della frase.

1. Completa le frasi con i verbi adatti.

Con le loro agili navi i Fenici ___________________________ in tutto il mar Mediterraneo.

Gli Egizi ______________________ altissime piramidi.

In autunno molti uccelli ___________________ verso i paesi più caldi.

Adesso non ho voglia di leggere questo libro: lo ___________________ domani.

Ho le mani sporche: ora me le ______________________ .

2. Sostituisci alle seguenti espressioni il verbo adatto.

Dire ciao: ______________________

Dire bugie: __________________________

Dire un racconto: _______________

Andare giù: __________________________

Andare su: _____________________

Fare uno sbaglio: _____________________

Fare un dipinto: ________________

Dare fuoco: __________________________

Fare una domanda: _____________

Fare da mangiare: ____________________

Fare un invito: __________________

Fare i conti: _________________________

O.A. – Riconoscere la funzione del verbo nella frase.

47


morfologia

LE TRE CONIUGAZIONI

I MIEI PASSATEMPI

PREFERITI SONO: GIOCARE, LEGGERE E DORMIRE.

Quando i verbi sono espressi all’infinito possono avere la desinenza in:

-ARE (1ª coniugazione); -ERE (2ª coniugazione); -IRE (3ª coniugazione).

1. Completa le frasi sostituendo il verbo all’infinito scritto tra parentesi con il verbo adatto.

La settimana scorsa noi (andare) _________________________ al Parco della preistoria.

Io vi ho detto la verità anche se voi non mi (credere) _____________________________ .

Prendi lo sciroppo: tu (tossire) _________________________ tutto il giorno.

Tra una settimana sarà il mio compleanno e finalmente (mangiare) __________________ la torta con le meringhe.

Ieri sera, mentre Gianni (raccontare) __________________________ quella barzelletta, Luisa (ridere) __________________ a crepapelle.

2. Ora sistema i verbi dell’esercizio precedente nella tabella. 1ª CONIUG. (-ARE)

2ª CONIUG. (-ERE)

3ª CONIUG. (-IRE)

________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________

48

O.A. – Conoscere l’infinito dei verbi e le desinenze delle coniugazioni.


morfologia

IL MODO INDICATIVO PRIMA CONIUGAZIONE

1. Completa la tabella. TEMPI SEMPLICI

TEMPI COMPOSTI

PRESENTE Io canto Tu ________________________ Egli ________________________ Noi cantiamo Voi ________________________ Essi cantano

PASSATO PROSSIMO Io ho cantato Tu ________________ cantato Egli ha _____________________ Noi abbiamo _______________ Voi ________________________ Essi ________________________

IMPERFETTO Io cantavo Tu ________________________ Egli cantava Noi ________________________ Voi ________________________ Essi ________________________

TRAPASSATO PROSSIMO Io avevo cantato Tu ________________________ Egli aveva cantato Noi Voi avevate ________________ Essi ________________________

PASSATO REMOTO Io _______________________ Tu cantasti Egli _______________________ Noi _______________________ Voi cantaste Essi _______________________

TRAPASSATO REMOTO Io ebbi ___________________ Tu avesti___________________ Egli ebbe cantato Noi ________________________ Voi aveste _________________ Essi ebbero cantato

FUTURO SEMPLICE Io _______________________ Tu _______________________ Egli canterà Noi _______________________ Voi _______________________ Essi canteranno

FUTURO ANTERIORE Io avrò cantato Tu ________________________ Egli ________________________ Noi ________________________ Voi avrete __________________ Essi ________________________

O.A. – Conoscere il modo indicativo della prima coniugazione.

49


morfologia

IL MODO INDICATIVO

1. Completa la tabella.

SECONDA CONIUGAZIONE PASSATO PRESENTE PROSSIMO Io ho visto Io vedo _____________ Tu _____________ Tu Egli _____________ Egli _____________ Noi _____________ Noi _____________ Voi _____________ Voi _____________ Essi _____________ Essi _____________

TERZA CONIUGAZIONE PRESENTE PASSATO PROSSIMO Io ho offerto Io offro _____________ Tu ____________ Tu Egli ____________ Egli _____________ Noi ____________ Noi _____________ Voi ____________ Voi _____________ Essi ____________ Essi _____________

IMPERFETTO

IMPERFETTO

TRAPASSATO PROSSIMO Io avevo visto Tu _____________ Egli _____________ Noi _____________ Voi _____________ Essi _____________

Io Tu Egli Noi Voi Essi

vidi ____________ ____________ ____________ ____________ ____________

TRAPASSATO REMOTO Io ebbi visto Tu ____________ Egli ____________ Noi ____________ Voi ____________ Essi ____________

PASSATO REMOTO Io offrii Tu ____________ Egli ____________ Noi ____________ Voi ____________ Essi ____________

FUTURO SEMPLICE Io vedrò Tu ____________ Egli ____________ Noi ____________ Voi ____________ Essi ____________

FUTURO ANTERIORE Io avrò visto Tu ____________ Egli ____________ Noi ____________ Voi ____________ Essi ____________

FUTURO SEMPLICE Io offrirò Tu ____________ Egli ____________ Noi ____________ Voi ____________ Essi ____________

Io Tu Egli Noi Voi Essi

vedevo ____________ ____________ ____________ ____________ ____________

PASSATO REMOTO Io Tu Egli Noi Voi Essi

50

offrivo ____________ ____________ ____________ ____________ ____________

O.A. – Conoscere il modo indicativo della seconda e della terza coniugazione.

TRAPASSATO PROSSIMO Io avevo offerto Tu _____________ Egli _____________ Noi _____________ Voi _____________ Essi _____________ TRAPASSATO REMOTO Io Tu Egli Noi Voi Essi

ebbi offerto ____________ ____________ ____________ ____________ ____________

FUTURO ANTERIORE Io Tu Egli Noi Voi Essi

avrò offerto ____________ ____________ ____________ ____________ ____________


morfologia

IL VERBO ESSERE E IL VERBO AVERE

1. Completa la tabella.

ESSERE - MODO INDICATIVO TEMPI SEMPLICI TEMPI COMPOSTI

AVERE - MODO INDICATIVO TEMPI SEMPLICI TEMPI COMPOSTI

PRESENTE

PASSATO PROSSIMO

PRESENTE

PASSATO PROSSIMO

Io Tu Egli Noi Voi Essi

Io sono stato Tu _________ stato Egli _________ stato Noi siamo_________ Voi siete __________ Essi _________ stati

Io ho Tu ______________ Egli ______________ Noi ______________ Voi ______________ Essi ______________

Io ho avuto Tu hai ___________ Egli ha ____________ Noi ________ avuto Voi ________ avuto Essi hanno ________

IMPERFETTO

TRAPASSATO PROSSIMO

IMPERFETTO

TRAPASSATO PROSSIMO

Io Tu Egli Noi Voi Essi

Io ero stato Tu eri ___________ Egli _________ stato Noi eravamo ______ Voi _________ stati Essi erano _________

Io avevo Tu ______________ Egli ______________ Noi ______________ Voi ______________ Essi ______________

Io avevo avuto Tu ________ avuto Egli aveva _________ Noi ________ avuto Voi avevate _______ Essi ________ avuto

PASSATO REMOTO

TRAPASSATO REMOTO

PASSATO REMOTO

TRAPASSATO REMOTO

Io Tu Egli Noi Voi Essi

Io fui stato Tu _________ Egli _________ Noi _________ Voi _________ Essi _________

Io ebbi Tu _______________ Egli _______________ Noi _______________ Voi aveste Essi _______________

Io ________ Tu ________ Egli ________ Noi ________ Voi ________ Essi ________

sono ______________ ______________ ______________ ______________ ______________

ero _______________ _______________ _______________ _______________ _______________

fui _______________ _______________ _______________ _______________ _______________

stato stato stati stati stati

avuto avuto avuto avuto avuto avuto

FUTURO

FUTURO ANTERIORE

FUTURO

FUTURO ANTERIORE

Io Tu Egli Noi Voi Essi

Io sarò stato Tu _________ Egli _________ Noi _________ Voi _________ Essi _________

Io avrò Tu _____________ Egli _____________ Noi _____________ Voi _____________ Essi _____________

Io avrò avuto Tu ________ avuto Egli ________ avuto Noi ________ avuto Voi ________ avuto Essi ________ avuto

sarò _______________ _______________ _______________ _______________ _______________

stato stato stati stati stati

O.A. – Conoscere il modo indicativo dei verbi essere e avere.

51


morfologia

IL VERBO ESSERE E IL VERBO AVERE IO SONO

IO HO PENSATO CHE

UN GRANDE

TU SEI TUTTO MATTO !

CANGURO !

Quando ESSERE e AVERE servono a formare i tempi composti di altri verbi sono ausiliari.

1. Cerchia

• • • • • •

ESSERE

e

AVERE

quando non sono ausiliari.

Quando ero sulla montagna vedevo un panorama stupendo. Avevo sentito uno strano rumore e avevo tanta paura. Sei proprio bravo a giocare a pallone! Hai visto quel film di pirati? Era davvero emozionante! Sei in ottima forma: hai un magnifico aspetto. Quando sarà inverno quelle montagne saranno coperte di neve. 2. Cerchia solo gli ausiliari

52

ESSERE

e

AVERE.

La neve caduta questa notte ha ricoperto le cime delle montagne.

• •

Al Parco-zoo è nato un leoncino.

• • •

Sul pullman ho cantato per tutto il viaggio.

Se ieri non fossimo stati troppo stanchi, saremmo venuti a cena a casa vostra.

Hai la febbre alta: prendi questa medicina. Siete arrivati appena in tempo: siamo tutti pronti per uscire.

O.A. – Distinguere i verbi ESSERE e AVERE dagli ausiliari.


morfologia

L’AVVERBIO PER FAVORE BILLY,

CAMMINA LENTAMENTE.

NON CREDEVO

DI CAMMINARE VELOCEMENTE.

Gli avverbi servono

a specificare meglio

il significato del verbo cui si accompagnano.

Non hanno né il maschile

né il femminile; né il

singolare né il plurale.

1. Completa le frasi con uno dei seguenti avverbi. frettolosamente • lontano • domani • dolcemente • non • spesso • sempre • avidamente

Il neonato dormiva ________________ nella piccola culla.

Appena iniziò a piovere, la gente si mise a camminare ________________ .

La nonna abita ________________, ma vado ______________ a trovarla.

Francesco aveva una gran fame e quando ebbe tra le mani il panino lo mangiò ________________ .

Mi sono dimenticato di andare in farmacia; ci andrò ________________ .

_________ credo alle tue parole, tu menti ________________ !

2. Per ciascun verbo, scrivi due avverbi adatti. CORRERE

__________________________

_____________________________

MANGIARE __________________________

_____________________________

GUARDARE __________________________

_____________________________

PARLARE

_____________________________

__________________________

O.A. – Riconoscere la funzione dell’avverbio nella frase.

53


sintassi

CUCCIA DORME

NELLA FULL SUA.

LA FRASE

BILLY, SE NON METTI

IN ORDINE LE PAROLE

DELLA TUA FRASE NON SI CAPISCE NULLA !

La frase esprime

un messaggio che abbia

un senso compiuto.

In ogni frase ci devono essere il soggetto e il predicato.

1. Dai un ordine logico alle parole per formare frasi sensate. coprono Le montagna cima della nuvole la _____________________________________________________________________________ a giocano Michele nel Antonella e nascondino giardino _____________________________________________________________________________ scorsa ha vinto partita la Domenica squadra mia preferita la _____________________________________________________________________________ sono partiti Gli per avventura astronauti nuova una spaziale _____________________________________________________________________________ 2. Cerchia la parola che non c’entra.

54

Nel museo archeologico astronomico ho visto gli utensili usati dagli uomini primitivi.

• •

Nel laghetto artificiale venivano allevate coltivate le trote. Ieri sera poltrona ho visto un bellissimo film alla televisione.

O.A. – Riconoscere l’ordine logico all’interno di una frase.


sintassi IO PENSIAMO CHE GIAI SIA NASCOSTI SULL’ALBERO.

LA FRASE

BILLY, MA QUANTI

ERRORI NELLA TUA FRASE !

1. Riscrivi le frasi correggendo gli errori.

Ho preso in prestito questi libro dalla biblioteca del scuola. _____________________________________________________________________________

Non puoi uscire con i tuoi amico, abbiamo molta tosse. _____________________________________________________________________________

Hänsel e Gretel voleva mangiare il dolci della casette della strega. _____________________________________________________________________________

Atene e Sparta erano la più importanti città del Grecia antica. _____________________________________________________________________________

Le città di Pompei e Ercolano fu sommerse dalle lava dei vulcano Vesuvio. _____________________________________________________________________________ 2. Completa le frasi.

Sono andata ______ parrucchiere a ___________ i capelli.

Il gatto ____ Nicoletta ______ dormendo vicino ____ caminetto.

Luca era arrabbiato ___________ aveva perso ____ partita.

La Terra ____ un pianeta che gira _____________ al Sole.

Il fiume che entra ______ lago è ______ immissario.

O.A. – Riconoscere incongruenze all’interno della frase.

55


sintassi

LA FRASE MINIMA La frase minima è formata

solo dai sintagmi essenziali: il soggetto e il predicato.

1. Sottolinea in rosso la frase minima.

Ieri Giovanni ha comperato un nuovo paio di pattini.

Dall’alto, l’aquila avvistò un piccolo capretto.

Le trote nuotavano nelle fresche acque del laghetto.

Nel silenzio della notte, Gaia udì un rumore sospetto.

Al circo il pagliaccio suonava il tamburo.

Di pomeriggio Annalisa gioca da sola con le sue bambole.

La mamma, la domenica, cucina ottimi pranzetti.

2. Per ciascun disegno, scrivi una frase minima.

56

____________________

____________________

____________________

____________________

____________________

____________________

____________________

____________________

____________________

____________________

____________________

____________________

____________________

____________________

____________________

____________________

O.A. – Riconoscere la frase minima.


sintassi

IL SOGGETTO

IL GAMBERO CAMMINA ALL’INDIETRO.

IN QUELLA VASCA IO HO VISTO

UN GROSSO SQUALO.

1. Inserisci il soggetto scegliendolo tra i seguenti. la zia • Romolo • l’orso • i nonni • le foglie • l’acqua

• • • • • •

In autunno __________ diventano gialle. __________ fu il primo re di Roma. Durante l’inverno __________ va in letargo. __________ di Marinella andò a Parigi in aereo. __________ dei laghi e dei fiumi non è salata. Sabato prossimo __________ verranno a pranzo a casa nostra.

2. Completa inserendo soggetti diversi. ______________

______________

______________

corre veloce

______________

______________

______________

scrivono

O.A. – Riconoscere il soggetto di una frase.

57


sintassi

IL SOGGETTO SOTTINTESO (TU) VIENI CON ME ?

(IO) STO CUCINANDO, ( IO) NON POSSO.

A volte non è necessario esprimere il soggetto,

perché lo si individua dal contesto: in questo caso, il soggetto è sottinteso.

1. Inserisci i soggetti sottintesi.

( ____ ) non sono riuscito a leggere tutto il libro: ( ____ ) lo finirò domani.

( ____ ) mi hai telefonato, ma ( ____ ) non ti ho potuto rispondere perché ( ____ ) stavo facendo la doccia.

( ____ ) ci siamo divertiti moltissimo quando ( ____ ) siamo andati in piscina.

La mamma ha sgridato Luca perché ( ____ ) non aveva studiato la lezione di storia.

( ____ ) vi ricordate quando ( ____ ) abbiamo fatto quello scherzo ad Andrea?

2. Quando è possibile, togli il soggetto e riscrivi la frase.

Tu non hai voluto metterti la giacca pesante e adesso tu hai freddo. _____________________________________________________________________________

Io sono stanco di ripetere sempre le stesse cose. _____________________________________________________________________________

Ogni mattina il sole sorge e ogni sera il sole tramonta.

58

_____________________________________________________________________________ O.A. – Riconoscere il soggetto sottinteso.


sintassi

TOMMY, HO VISTO UN

IL PREDICATO SEI PROPRIO

FANTASMA ORRIBILE !

TUTTO MATTO !

Il predicato esprime un’azione o un modo di essere del soggetto. È verbale quando indica l’azione compiuta dal soggetto; è nominale quando indica un modo di essere del

soggetto ed è formato dal verbo

ESSERE

seguito da un nome o da un aggettivo.

1. Collega ciascun soggetto al predicato verbale adatto. Il telefono

cucina

La sarta

barrisce

La rana

soffia

Il cavallo

fischia

Il cuoco

striscia

Il capostazione

recita

Il vento

squilla

L’attore

cuce

Il chirurgo

gracida

L’elefante

splende

Il serpente

opera

Il sole

galoppa

2. Collega ciascun soggetto al predicato nominale adatto. Il forno

è noiosa

L’ascensore

è d’oro

La valigia

è caldo

L’orologio

è fragile

La torta

è acceso

Il pagliaccio

è guasto

La lezione

è pesante

Il cuscino

è feroce

Il libro

è gustosa

Il vetro

è morbido

Il camino

è interessante

Lo squalo

è divertente

O.A. – Riconoscere il predicato verbale e il predicato nominale.

59


sintassi

IL PREDICATO

1. Per ciascuno dei seguenti soggetti, scrivi un predicato. Il cane ____________________________

Pinocchio ____________________________

La portinaia _______________________

Il fotografo ___________________________

Tonino ____________________________

Il negoziante __________________________

I pesci ____________________________

I bambini _____________________________

Le castagne _______________________

Il libro _______________________________

2. Collega il soggetto disegnato al predicato adatto, poi scrivi la frase. naviga vola voliamo ____________________________________________________________________________ sono appassiti è sbocciato sono utili ____________________________________________________________________________ è un rettile nuota è un insetto ____________________________________________________________________________ dormono è ammalato sogna

60

____________________________________________________________________________ O.A. – Individuare il predicato adatto al soggetto.


sintassi

LE ESPANSIONI

ADESSO IO VADO IN PALESTRA CON POLDO.

Le espansioni servono ad

arricchire con altre informazioni l’enunciato minimo.

che cosa? dove?

un film alla televisione

quando? con chi?

adesso con suo fratello

Anna vede

1. Completa con le espansioni adatte e trascrivi le frasi.

Io vado

Elena ha regalato

Il nonno ha incontrato

dove?

_________________

______________________________

con chi?

_________________

______________________________

quando?

_________________

______________________________

che cosa?

_________________

______________________________

a chi?

_________________

______________________________

quando?

_________________

______________________________

chi?

_________________

______________________________

dove?

_________________

______________________________

quando?

_________________

______________________________

O.A. – Riconoscere le espansioni della frase.

61


sintassi

L’ESPANSIONE DIRETTA IO CONTROLLO

GLI ORARI, TU CHIUDI LA VALIGIA.

L’espansione diretta risponde

alle domande chi? che cosa? e

non è introdotta da nessuna preposizione.

1. Completa con le espansioni dirette adatte. Il cane ha visto

(chi?) __________________________________________ (che cosa?) ____________________________________

Silvia ha urtato

(chi?) __________________________________________ (che cosa?) ____________________________________

Marco ha trovato

(chi?) __________________________________________ (che cosa?) ____________________________________

2. Segna con una X solo l’espansione diretta.

62

Il musicista suona

con l’orchestra

il pianoforte.

Nadia scrive

una lettera

ai nonni.

Tu mangi

un panino

al ristorante.

La mamma lava

con la lavatrice

la biancheria.

La maestra insegna

agli alunni

la grammatica.

La signora Rita spolvera

con lo straccio

la credenza.

O.A. – Riconoscere l’espansione diretta.


sintassi

LE ESPANSIONI INDIRETTE

NOI STIAMO ANDANDO

AL MARE CON IL TRENO ASSIEME

AI NOSTRI AMICI POLDO E BETTA.

Le espansioni indirette rispondono alle domande a chi? a che cosa? quando? dove? con chi? con che cosa? per chi? per che cosa? e sono introdotte quasi sempre da preposizioni.

1. Completa le frasi con una espansione indiretta.

• • • • • •

I bambini giocano in cortile _____________________________________________________ _______________________________ con la mamma mi compererò un cappotto nuovo. Più tardi telefonerò ___________________________________________________________ Il mio gatto dorme ____________________________________________________________ Oggi pomeriggio andrò al parco ________________________________________________ _____________________________________ al mare non mi sono divertito come al solito.

2. Per ciascuna espansione, scrivi la domanda cui risponde, come nell’esempio.

• • • • •

In autunno (quando?) andremo in gita a Roma (dove?). I nobili Romani andavano tutti i giorni ( ________?) alle Terme ( _________?). Mia sorella ha litigato con la sua amica ( ________?) a scuola ( ________?). L’altro ieri ( ________?) Piero ha dato un pugno a Luigi ( ________?) Per il mio compleanno ( ________?) i miei amici mi hanno riempito di regali ( ________?).

O.A. – Riconoscere le espansioni indirette.

63


sintassi

IL GRUPPO NOMINALE E VERBALE LA PALLA DI POLDO

È ROTOLATA NEL FOSSO.

Il gruppo verbale è formato

Il gruppo nominale è formato

dal predicato e dalle sue espansioni.

dal soggetto e dalle sue espansioni.

1. Collega ciascun gruppo nominale al gruppo verbale corrispondente. è caduta dalla cattedra

La nonna di Elvira

ha le maniche corte

Le cime delle montagne Il vestito della mia amica

allatta i suoi cuccioli

La luna d’agosto

è andata a Napoli sono coperte dalla neve

La biro della maestra La gatta dei vicini

ha un alone intorno

2. Sottolinea in rosso il gruppo nominale, in blu quello verbale.

L’isoletta di fronte è raggiungibile a nuoto.

Il mostro di Lock Ness è un’invenzione.

La città di Roma è la capitale d’Italia.

I fiori nella serra sono sbocciati a dicembre.

L’orologio a pendolo è stato spostato in salotto.

Il nonno di Gabriella gioca a carte con gli amici.

64

O.A. – Riconoscere il gruppo nominale e il gruppo verbale.


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