Portfolio SOA 2012

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studio associato soa

Spazio_Oltre_l’Architettura 2012


Lo studio Associato SOA nasce a Catania nel 2012 dall'iniziativa di 7 giovani professionisti, ingegneri e architetti under 35, che credono nella filosofia e nella cultura della collaborazione, intenzionati a convergere le proprie esperienze universitarie e lavorative personali all'interno di una “bottega” nella quale il pensiero diventa progetto. SOA è un open space al piano terra di un complesso storico recentemente restaurato, nel cuore della Catania di fine Ottocento, compreso tra gli assi urbani di viale XX Settembre e via Umberto. Nasce dalla voglia di mostrare la propria creatività e competenza in uno “studiovetrina”, allargando il concetto stesso di studio, solitamente nascosto e riservato, a contenitore culturale: uno SPAZIO OLTRE L'ARCHITETTURA. SOA si occupa principalmente di progettazione ad ogni scala di intervento anche con la partecipazione a concorsi e premi. Accanto all'attività più tecnica, lo studio svolge attività di promozione organizzando eventi legati al mondo dell'architettura e alla cultura del risparmio energetico e corsi di formazione. Lo Studio Associato SOA_Spazio Oltre l'Architettura ha sede in Catania, in via Redentore n°33 e dispone di una superficie utile di circa 100 mq attrezzata per ospitare sino a 8 postazioni di lavoro operative collegate in rete e attrezzate con programmi per il disegno, l'animazione, la modellazione, il calcolo strutturale, la stima e la contabilità dei lavori. E' dotato di periferiche per la stampa di tutti i formati ISO a colori e BN, per l'acquisizione di immagini, etc. Dispone di una linea telefonica, fax, modem e relativi programmi per la trasmissione e ricezione dati, e ha un accesso con relativo indirizzo alla rete Internet.

Studio Associato SOA via Redentore, 33 (viale XX Settembre, 50) 95129 CATANIA Italy tel/fax +39 095 21 80 223 www.soaassociati.eu studio@soaassociati.eu


studio associato soa

Team

e l e o n o r a m

maria elena

f r a n c e s c o

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Dopo la laurea ha concentrando la propria attività, che spazia dai lavori privati a quelli eleonorabonanno_architetto pubblici, nell'ambito dell'architettura sostenibile ed orientata ai principi di risparmio 1978 energetico. Diversi gli interessi fra i quali la fotografia e l'arte, curiosa verso ogni nuovo fenomeno culturale e attenta ai mutamenti rispetto ai nuovi metodi di comunicazione su internet (blog, social network … ) Dopo la laurea punta la sua attenzione all'ambito della Sicurezza ottenendo la qualifica di mariamanuli_architetto Coordinatore in fase di esecuzione e progettazione e Responsabile del servizio di Prevenzione 1983 e Protezione, partecipando inoltre a numerosi corsi di aggiornamento. Consegue anche un master di II livello in Progettazione e Direzione dei lavori. Pone grande attenzione al ruolo di responsabilità ricoperto dal progettista, in quanto interprete delle esigenze dei cittadini attraverso soluzioni in cui l'impatto ambientale e sociale è ben considerato. Architettura ed Ingegneria rappresentano per lui un'unità inscindibile: l'estetica, l'arte, la albertomarletta_ingegnere tecnica, lo spazio e la funzione devono convergere in un progetto nel quale ogni aspetto si 1979 integra con gli altri. Grande attenzione e curiosità è rivolta verso la computer grafica (disegno bidimensionale e tridimensionale, rendering), avendo ottenuto anche la certificazione Autodesk sull'utilizzo del programma 3D Studio Max, e verso l'arte di strada contemporanea. Si laurea con una tesi mirata a tracciare le linee guida per gli interventi nei centri storici, mariaelenamazzaglia_ingegnere proponendo l'utilizzo di un edificio esistente come spunto per la creazione di un'architettura 1981 con carattere contemporaneo che si confronti con le preesistenze riadattandole alle mutate condizioni della società a cui viene consegnato. Di indole idealista, crede che esistano un insieme di principi e valori etici la cui osservanza è di fondamentale importanza per portare avanti il rispetto degli altri e dell'ambiente. E' affascinato dalla complessità dell'Architettura, capace di suscitare emozioni e al contempo francescopuglisi_ingegnere di assolvere alle necessità di chi la vive. Il gesto iniziale, nel quale l'architetto gestisce le idee, le 1980 forme e lo spazio attraverso schizzi e disegni, viene guidato attraverso un percorso razionale che indirizza le scelte tecniche e la ricerca di nuove soluzioni tecnologiche. La fotografia, la realizzazione di video, l'editing e la grafica sono da lui utilizzate come forme di espressione a se stanti, anche, finalizzate al racconto del progetto di architettura. La sua passione per la salvaguardia ambientale, coltivata già durante gli studi universitari, si è valeriaspampinato_architetto perfezionata durante il Master Universitario di esperto in Procedure di Valutazione Ambientale. 1980 Ritiene necessario che si cominci a pensare ad un'Architettura etica, capace cioè di prendersi cura dei bisogni ambientali e sociali, in quanto è fra le attività umane con il maggiore impatto. Estimatrice dell'arte in tutte le sue forme, crede nelle affinità elettive e dedica particolare attenzione alla qualità del tempo. Si laurea in Ingegneria trattando una tesi in restauro architettonico basata sul concetto che alessandrotabuso_ingegnere ogni edificio, avendo una vita distinta da quella degli uomini, sia oggetto di trasformazioni, di 1980 adattamento e di ricostruzione. L'amore per la decorazione, l'arte e l'antiquariato lo porta a lavorare nel campo dell'interior design e della ristrutturazione di ambienti d'epoca. L'innata creatività lo spinge a cimentarsi nel design e nella realizzazione di oggetti “lussuosi” con l'utilizzo di materia prima “povera”. La passione per la scenografia ed il verde lo rende incline alla progettazione di giardini e spazi esterni.


macro interventi



sistema di residenze e servizi

Reggio Calabria 2002


Un grande complesso residenziale nella periferia di Reggio Calabria dotato di servizi e spazi commerciali. Un sistema architettonico che si sviluppa su una lunga serpentina, che si piega in pianta e si trasforma, di volta in volta, in altezza creando picchi e depressioni della copertura. Nella zona a sud-ovest si concentrano gli spazi commerciali: uno spazio porticato su cui sono distribuite le botteghe a doppia altezza e un volume, riconoscibile dalla superficie pannellata e dalle strette aperture, che ospita il supermercato.

I duplex, dotati di una grande vetrata esposta a sud per raccogliere e distribuire la luce negli ambienti interni, sono progettati per famiglie composte da 4/5 persone. I ballatoi esterni, esposti a nord, distribuiscono ai vari simplex, concepiti per accogliere famiglie composte da 3/4 persone. Infine, le residenze/studio per i single-artisti, grandi open-space vetrati dotati delle funzioni minime necessarie.

nell’immagine render di progetto


museo del cinema

Catania 2005


Il progetto riguarda un Museo del Cinema da realizzarsi nel lungo il waterfront di Catania. L’idea prevede una hall che funga da cerniera per tutte le funzioni distinte del complesso edificio. Infatti tramite l’atrio completamente vetrato è possibile accedere al museo vero e proprio, suddiviso su tre livelli con percorso obbligato, al cinema ed alla sala I-max. Anche la forma dei tre blocchi che ospitano le tre funzioni distinte ne caratterizzano il contenuto. Infatti: il museo è ospitato in un parallelepipedo in calcestruzzo armato, al quale manca un pezzo; il cinema ha una forma cuneiforme-trapezoidale con rivestimento in pietra ed rame pre-ossidato con

una vetrata che illumina il connettivo verticale; l’I-max, per via delle sue caratteristiche intrinseche, è di forma sferica con rivestimento in rame pre-ossidato. Molta importanza è stata data agli spazi di relazione, creando un sistema di tre piazze collegata da passaggi pedonali. Una delle piazze è ospitata sulla copertura della grande hall.

nell’immagine render di progetto


piazza sulla timpa

Acireale 2007


La Timpa è una scarpata che si eleva a picco sul mare che va degradandosi verso la costa sul versante orientale dell'Etna; costituita da millenari strati di lava sovrapposti e coperti dall'ormai rara macchia mediterranea, rappresenta un patrimonio naturalistico e geologico eccezionale. Il progetto prevede la relizzazione di una piastra che, scavalcando l'attuale S.S. e la ferrovia, crei un nuovo spazio urbano il quale permetta alla città di riappropiarsi dell'affaccio sulla Timpa e sullo splendido tratto di mare antistante. L'intento è quello di proiettare la città verso il mare attraverso un “offset” dei suoi limiti. La rete viaria preesistente è servita come spunto per la creazione di diverse maglie modulari che definiscono gli spazi pedonali.

L'idea di rendere visibile questo nuovo spazio urbano dal mare è stata concretizzata mediante la progettazione di una quinta che, riprendendo le maglie, scherma le facciate degli edifici. La creazione di aree a parcheggio e la connessione con la villa comunale, fa si che questo diventi un luogo di aggregazione facilmente raggiungibile. “E la limitazione del paesaggio in quanto spazio è l'autolimitarsi dell'infinito, e insieme come uno schiudersi della finitezza tal quale il bocciolo quando diventa fiore: lo sbocciare, davvero, del finito, che pur rimanendo tale, rimuove uno dei propri limiti e si apre all'infinito; né più né meno di come l'infinito determina se stesso autolimitandosi, e così si immedesima al finito: passa, nella finitezza che lo ospita, e, questo, in quanto riceve in sé l'infinito, è finitezza aperta: così come l'infinito, passando nella finitezza, è infinità limitata.” R. Assunto, Il paesaggio e l'estetica.

nell’immagine render di progetto


riqualificazione corte interna di palazzo bufali

Belpasso 2008


Un complesso di grande valenza architettonica e culturale, sito nel cuore del centro storico: la residenza dei baroni Bufali. Un restauro conservativo e la rifunzionalizzazione per la zona più antica, dove saranno ospitati un museo civico, la biblioteca comunale, l'archivio storico e gli uffici turistici. I percorsi di collegamento alle varie funzioni acquisteranno, a loro volta, valenze funzionali. L'anonima corte interna, diverrà un open-space ricco di funzioni, da quella dell'attraversamento a quella espositiva, a quella delle piccole rappresentazioni, a belvedere, ecc…

Una grande rampa diventa una piccola platea per la presentazione di libri, il percorso che serve a raggiungere la biblioteca diventa una zona espositiva, la passerella che serve per raggiungere la sala espositiva diventa zona d'incontro ed eventualmente via di fuga. Infine, una sequenza di piani vetrati che fungono da copertura, diventa una grande terrazza-belvedere posta a 14 m di altezza, da dove è possibile ammirare la scacchiera caratterizzante la struttura urbanistica del centro cittadino. L'uso dei materiali contribuisce a questa distinzione di funzioni: basalto etneo per le zone di camminamento, legno nelle aree di sosta e di raccoglimento, vetro per le coperture. nell’immagine render di progetto


recupero e ampliamento di un isolato

Catania 2009


Nel progetto si propone da un lato il recupero dell' esistente, dall'altro la creazione ex novo di un blocco di nuove residenze collettive, che si innesta sul preesistente. Lo scopo è creare un'architettura che si confronti con le preesistenze lavorando per analogia, non negando l'edificio esistente, ma riproponendolo per far fronte alle nuove dinamiche del vivere contemporaneo. L' isolato appartenente al tessuto ottocentesco di espansione, si trova al limite con l'area post sventramento, ed è, quindi, strategico per il confronto del tessuto storico con il progetto contemporaneo previsto sui “vuoti“. Le “mensole della speranza”, che rappresentano l'incompiutezza del progetto, sono spunto per completare l'edificio esistente con un volume che si poggia idealmente su esse.

Il nuovo blocco appare continuo e regolare, ma la sua rigidità viene contrastata dal trattamento dell'involucro che dona all'edificio totale flessibilità e forte identità rispetto al contesto. L'aumento di volume viene smentito dal gioco di pieni e vuoti delle logge, che prolungano lo spazio interno creando una dimensione semiprivata. Caratteristica del progetto è la versatilità: l'introduzione del ballatoio consente totale libertà nella distribuzione degli accessi agli alloggi. Gli appartamenti sono progettati per lasciare agli abitanti la massima libertà di vivere gli ambienti secondo le proprie abitudini; la presenza di spazi flessibili e personalizzabili asseconda le esigenze della società contemporanea. Fondamentale è la capacità di adattarsi a condizioni mutevoli nel tempo, gli alloggi sono, infatti, pensati per poter essere aggregati in funzione dell’evoluzione del nucleo familiare.

nelle immagini render e schemi di progetto


restauro complesso parrocchiale

Piedimonte Etneo 2010


Il recupero e la valorizzazione dell' ex convento dei padri cappuccini in Piedimonte Etneo è stato finalizzato alla realizzazione di una struttura turistica ricettiva con spazi di pertinenza pubblica nell'ottica di una funzione culturale da parte della città . Il progetto integra un intervento di conservazione della memoria storica nel rispetto dell'autenticità materica del manufatto e della sua primitiva conformazione spaziale, con le necessità contemporanee di spazi e funzioni ben distinte che parlano un linguaggio architettonico contemporaneo. L'intervento si articola principalmente in due parti, la prima mira all'eliminazione di tutte le superfetazioni, sorte durante gli anni 50 del novecento, per l'adeguamento dell'edificio alle nuove esigenze di uso, e in particolare ci si riferisce alla chiusura

delle arcate del chiostro, lato est, la chiusura delle aperture ancora ben visibili in facciata, lato sud, e l'aggiunta sopra il terrazzo di un casotto in cemento armato. La seconda parte mira principalmente all'adeguamento di tutti gli impianti rendendoli a norma di legge, all'eliminazione delle barriere architettoniche, al rifacimento del tetto, alla realizzazione di un nuova struttura in acciaio e vetro sul lato sud del chiostro, alla realizzazione di un piano ipogeo al di sotto del chiostro, con annesse due sale conferenze, delle zone espositive, e una nuova cappella. nelle immagini render di progetto


complesso residenziale|produttivo

San Giovanni La Punta 2012


La proposta progettuale per la nuova area artigianale del Comune di San Giovanni la Punta, riguarda la realizzazione di una stecca residenziale con botteghe artigianali poste al piano terra. L'idea alla base di questo progetto è quella di migliorare, attraverso una forte caratterizzazione della forma, gli aspetti inerenti il soleggiamento, il risparmio energetico, gli spazi abitativi e di connotare al contempo, un nuovo brano del territorio comunale. Ogni unità abitativa è volumetricamente suddivisa in due ambiti, uno residenziale e uno lavorativo, pensati in modo tale da poter essere indipendenti fra loro. Gli spazi interni sono caratterizzati da ambienti il più possibile connessi tra loro, e in cui le separazioni “fisiche” diventano tangibili man mano che le funzioni si differenziano.

Il dinamismo della forma, oltre ad essere funzionale in ambito espositivo e del risparmio energetico, genera una evoluzione della rigida tipologia a schiera: la ripetitività seriale caratteristica di questo modello, viene qui sostituita da una dinamicità volumetrica fortemente espressiva; la tipicità del muro in comune tra le abitazioni, lascia posto ad un volume in comune, generato dall'andamento curvo del lotto, e dove trovano spazio gli impianti e i posti auto degli edifici; l'inclinazione alternata dei blocchi al secondo livello consente il posizionamento di pannelli solari e fotovoltaici per le parti esposte a Sud/Est, e di tetti a verde estensivo per quelle esposte a Nord/Ovest così da garantire una mitigazione tra tecnologia e verde, contribuendo ad un risparmio in termini di consumo energetico e ad un miglioramento delle condizioni ambientali dell'intero contesto.

nelle immagini render di progetto


micro interventi



linea vetrine museali

Siracusa 2005


Il progetto propone una soluzione flessibile per la gestione di un allestimento museale, adattandosi alle piÚ svariate esigenze dimensionali e alle diverse necessità museali degli oggetti da esporre e custodire. Il sistema consta di due tipologie di espositori: una teca a tavolo e una verticale. La struttura, realizzata in profili di acciaio, fa da supporto ai vani, in legno di faggio e lamiera curvata, atti ad ospitare gli oggetti, sia singoli che in serie. Per l'illuminazione è stato utilizzato il sistema a fibre ottiche, a gemme orientabili, che allontanando la fonte di calore, non altera il microclima interno della teca. Nell'espositore verticale il sistema di apertura è garantito da un sistema meccanizzato, mentre in quello orizzontale l'apertura avviene mediante un sistema di binari.

nelle immagini grafici di progetto


giardino d’inverno

Pedara 2009


Un giardino d'inverno pensato come stanza filtro tra giardino e salotto, per godere del verde e dei colori della natura in ogni momento dell'anno. Per non distogliere l'attenzione dal giardino che è visibile dalle grandi vetrate, si sono usati colori dai toni bassi: il nocciola e il crema per le pareti, il legno sbiancato per il tetto e il bianco per gli elementi di arredo. Per la zona conversazione sono stati scelti mobili da giardino in ferro laccati in bianco; a questi sono stati accostati mobili decapati a mano: una credenza, una consolle e un tavolo francese luigi XVI per piccoli buffet. La sera, le luci calde delle candele e i faretti nascosti tra le travi, offrono il giusto scenario per occasioni speciali. I morbidi cuscini e lo sventolio dei tendaggi in organza, durante le fresche giornate di primavera, rendono questo luogo ideale per un momento di relax, dopo una dura giornata di lavoro.

nelle immagini foto del realizzato


sistemazione esterna

Pedara 2009


Una villa già esistente sulle pendici dell'Etna, con un giardino da rimodellare, è stata la sfida affrontata dallo studio per questo progetto. Tutto ruota attorno all'idea di proiettare all'esterno gli spazi abitativi, creando zone differenti per le diverse esigenze dei committenti. Dal piccolo portone su strada si entra subito a contatto con il giardino; si è accolti da una vegetazione tipica della macchia mediterranea, palme e piccoli arbusti sempre verdi, intervallata da piante da fiore che colorano l'ambiente con toni differenti al variare di ogni stagione. Le aiuole, dalle linee sinuose, sono definite da “cannizzi” tagliati a diverse altezze come a simulare la naturale crescita delle piante. Su un tappetto di sassolini di marmo bianchissimo, sono state inserite traverse in legno, recuperate dalla

ferrovia, per tracciare il passaggio e accompagnare il visitatore verso l'ingresso di casa. La sera il giardino è illuminato da faretti a led incassati tra la ghiaia, che evidenziano i percorsi e le piante.

nelle immagini foto del realizzato


casa privata

Catania 2011


Questo piccolo appartamento è stato concepito per una giovane coppia, che ama la convivialità e ospitare amici. La prima zona che incontriamo appena entrati è un unico ambiente dai toni caldi; la scelta è ricaduta su uno stile essenziale assoluto e non minimale, dal tono quasi sartoriale, con mobili in lacca bianchi ed elementi a contrasto in nero. L'ambiente ospita una zona soggiorno, con un grande divano e due pouf per la conversazione e per home theatre, una zona pranzo, nella quale si è scelto di collocare un tavolo laccato bianco realizzato su disegno accostato a sedie in metacrilato nere, e una cucina, sempre in laccato bianco lucido con elementi in cromo. In un angolo del soggiorno, dove si è voluto ribassare il soffitto per allargare lo spazio, trova posto un cassettone

d'epoca con ribalta che funge da scrittoio. Il gioco di luci soffuse, usate per i sotto pensili e la zona conversazione, rende l'ambiente caldo e accogliente sia per situazioni formali che per momenti di relax con gli amici. Nella camera da letto, non molto grande, fa da protagonista la testata del letto, realizzata su disegno, anch'essa dai toni bassi per creare continuità tra i diversi ambienti. Una specifica scelta progettuale è stata la creazione, ai lati del letto, di sospensioni in tessuto nero, che consentono di sfruttare al meglio lo spazio. Altra scelta è stata quella di lasciare a vista la cabina armadio. Una morbida e piccola poltrona e un soffice tappeto rendono la zona notte calda e confortevole per le lunghe notti d'inverno.

nelle immagini foto del realizzato


arredamento d’interni

Pedara 2011


Intervento di interior design per una camera da letto. Il letto è in ottone anticato, mentre il comò ed i comodini sono d’epoca, con sopra due lampade in legno intagliato con decori in oro e argento e paralumi in seta ecrù. Il tendaggio è di pizzo francese, come il tessuto delle poltrone luigi XV. Uno specchio in foglia d’oro a tutta altezza copre la parete antistante il letto.

nelle immagini foto del realizzato


studio in vetrina

Catania 2012


Un open space bianco, dalle linee pulite è il giusto contenitore per sette giovani professionisti. Lo spazio testimonia il carattere personale e il talento creativo dei progettisti; le scelte d'arredo funzionali e versatili, ma al tempo stesso originali, rendono questo luogo adatto allo svolgimento della professione e a situazioni aperte al pubblico. Lo studio vuole essere, infatti, concepito come un laboratorio: luogo di pensiero, di manualità, d'arte e anche d’incontro. Accanto a pezzi di design come il tavolo della sala riunione e le sedie, si collocano oggetti spiritosi, arredi minimalisti e mobili ricavati da elementi, talvolta recuperati dalla strada, acquistati nei mercatini o disegnati ex-novo dagli stessi progettisti.

L'ambiente si articola in due aree una operativa e una di accoglienza, separate solo da elementi mobili che garantiscono grande flessibilità e versatilità. Il bianco della “scatola” è interrotto da un volume sottile dal colore naturale, che sospeso sulla parte operativa ribassa il soffitto enfatizzandola. Nello studio della luce si è creato un gioco di contrasti: sulla zona operativa si è scelto di mantenere la linearità dei volumi creando tagli di luce, mentre sulla zona formale scende dal soffitto, come un'esplosione, l'istallazione luminosa, che pur mantenendo forme geometriche e naturali, interrompe il rigore dell'ambiente. L'arte del riciclo e il senso del colore si combinano alla perfezione, rendendo lo spazio allegro, accogliente ed elegante.

nelle immagini foto del realizzato


parafarmacia

Misterbianco 2012


Si tratta di un intervento di restyling, che mira a trasformare in parafarmacia un locale sito in una zona commerciale alle porte di Catania. Partendo dai desideri dei giovani committenti, lo studio ha immaginato un design puro e trasparente, dove il prodotto da esporre fa da protagonista. Da qui l'utilizzo di espositori in vetro sorretti da piccoli elementi cromati appesi alle pareti, a contrasto con una originale boiserie in OSB a fasce orizzontali. Su disegno è il bancone in vetro bianco sul quale si è ripreso il motivo a righe orizzontali. Particolare attenzione nella scelta dell'illuminazione: una tecnica, faretti montati su cavi di acciaio per illuminare i prodotti e l'ambiente, e una emozionale, strisce led, montate sulla base del bancone per dare un effetto di leggerezza, e a contorno della boiserie per evidenziare il contrasto tra il legno e il bianco puro del resto dell'ambiente.

nelle immagini foto di cantiere e del realizzato


concorsi



riqualificazione del lungomare

Nicotera Marina 2008 4째 classificato menzione come progetto pi첫 innovativo


L'idea è quella di disegnare una fascia di waterfront come luogo della transizione, capace sia di mettere in contatto separando, che di separare mettendo in contatto. Il progetto intende creare uno spazio in cui tutti gli elementi si incontrino e si autodeterminino. In un “uno” morfologico il nuovo lungomare è strutturato mettendo in relazione il vicino con il lontano, il disperso con il compatto, il naturale con l'antropico. La risposta all'istanza di ricucitura della città con il mare, ambisce non solo alla unione fisica delle parti ma soprattutto alla ricostruzione di quel carattere di mediterraneità a cui questi luoghi hanno storicamente partecipato e che prescinde dalla linea di costa nel senso in cui Matvejević affermava che “le coste sono i confini del mare ma non del Mediterraneo”.

Il progetto disegna l'intera fascia del lungomare come una nuova topografia, a metà tra l'urbano e il naturale, che tiene conto di una strategia della soglia al fine di stabilire correlazioni tra gli elementi sequenziali, esistenti e di nuovo impianto, assecondando una maggiore dinamicità dello spazio indotta dall'inserimento della fascia a mare dei percorsi ciclo-pedonali. Lo spazio del lungomare si arricchisce così di un nuovo sistema di segni, di presenze simboliche e di tracce urbane che si completa con le forme architettoniche, anch'esse determinate dal dinamismo che i luoghi richiamano. La passeggiata ciclopedonale che corre lungo una linea spezzata che si apre ad inediti scorci visivi. Il progetto, coerentemente al disegno della passeggiata, definisce il percorso che conduce al belvedere sul golfo all'estremità nord del paese.

nelle immagini render di progetto


riqualificazione della piazza della stazione

San Giovanni in Persiceto 2012 2째 classificato menzione speciale


Il progetto, prevede la riqualificazione del piazzale antistante la Stazione ferroviaria e il recupero di alcuni edifici ad essa annessi. Un grande quadrato al centro dello spazio enfatizza la forma tipica della piazza. Questo non rappresenta, lo spazio pedonale ma una grande zona permeabile ricoperta da un prato verde. Il "quadrato", posto in modo inclinato e asimmetrico rispetto all'edificio della Stazione, si sviluppa al seguendo il percorso ferrato che segna profondamente l'area del piazzale. Una scultura realizzata in tubolari di acciaio, si piega e affonda nel terreno per risalire in superficie al di fuori del “quadrato” verde collegando visivamente le pensiline per il bus-stop e per il bike-net.

Data la valenza storico-architettonica dell'edificio dell'Ex Arte Meccanica si è deciso di intervenire con opere di restauro per il recupero delle parti di maggior interesse e demolire le superfetazioni e le parti non recuperabili. Alle parti recuperate dell'edificio esistente, si è deciso di affiancare un nuovo intervento di architettura contemporanea. La prima sala, ubicata nella parte di edificio recuperata, potrà essere destinata a vari usi anche grazie all'utilizzo di un sistema di sedute a scomparsa a pavimento. Sempre nella parte restaurata grande spazio è dedicato al museo dell'Arte Meccanica. Il nuovo volume è, invece, destinato ad ospitare al piano terra laboratori didattici, zona consultazione, sala lettura, spazi ricreativi per bambini ed un bar book-shop a servizio del Museo, mentre il piano superiore è destinato a sala per le esposizioni temporanee.

nelle immagini render di progetto


mercato di santa lucia

Bologna 2012


L'intento progettuale è garantire un nuovo lay-out al portico e al quadriportico mediante un restyling dell'intera area. Nella zona interessata dal mercatino è stata inserita una quinta, una membrana traslucida che funge da filtro con la città enfatizzando gli accessi. Così, per gli stand su Strada Maggiore, ciò che è considerato “retro” diviene facciata e punto attrattivo per il visitatore. Lo spazio sopra gli stand diviene un “tappeto” di luci, che lega il portico alla piazza, dove appare l'installazione luminosa. Questa, nata dalla decostruzione del volume dello stand, si articola in cubi di differenti dimensioni che fungono da sedute o piani di appoggio per attività extra-fiera da svolgersi all'aperto.

Il modulo generatore usato per gli stand è adattabile alle diverse dimensioni degli stalli, pur mantenendo una propria autonomia stilistica. E' formato da 4 moduli, di cui i 2 laterali sono opachi, con funzione di magazzino e zona privata. I 2 moduli centrali, cuore dello stand, sono caratterizzati da diverso trattamento materico: i pannelli trasparenti garantiscono maggiore visibilità delle merci, la texture riprende il modulo guida e la tela metallica consente di appendere la merce da esporre. Si è cercato un sistema semplice e funzionale, in cui la configurazione flessibile di mensole e bancone consente di rispondere al meglio alle esigenze delle diverse categorie merceologiche. Il volume è rivestito da policarbonato alveolare, questo involucro semitrasparente consente di creare una “lanterna” che evoca lo spirito natalizio, fondamentale in una fiera così tradizionale per la città di Bologna.

nelle immagini render di progetto


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