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5.9 - maggio 2012 interventi per la ricostruzione

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Il terremoto che nel 2012 ha colpito Emilia, Lombardia e Veneto è stato un evento sismico costituito da una serie di scosse localizzate nel distretto sismico della pianura padano-emiliana, prevalentemente nelle province di Modena, Ferrara, Mantova, Reggio Emilia, Bologna e Rovigo, ma avvertite anche in una vasta area comprendente tutta l’Italia Centro-Settentrionale e parte della Svizzera, della Slovenia, della Croazia, dell’Austria, della Francia sud-orientale e della Germania meridionale. Le due scosse più forti (alla fine riunite in una sola), rispettivamente di magnitudo 5,9 sono state registrate nello stesso istante il 20 maggio 2012 alle ore 04:03, con epicentro nel territorio comunale di Finale Emilia (MO), con ipocentro a una profondità di 6,3 km. Il 29 maggio 2012 alle ore 09:00, una nuova scossa molto forte di magnitudo 5,8, con epicentro situato nella zona compresa fra Mirandola, Medolla e San Felice sul Panaro è stata avvertita in tutta l’Italia Settentrionale, creando panico e disagi in molte città come Ferrara, Modena, Reggio Emilia, Bologna, Mantova e Rovigo. A quella delle 9:00 sono seguite altre tre scosse rilevanti. Pochi giorni dopo, il 31 maggio 2012 alle 16:58 una scossa di magnitudo 4,0, con epicentro a Rolo e Novi di Modena, colpiva la zona della bassa reggiana e dell’oltrepò mantovano, già molto provate dalle scosse dei giorni precedenti. Sempre la sera del 31 maggio alle ore 21:04 si verificava un’altra scossa di magnitudo 4,2 con epicentro a San Possidonio. Oltre alle vittime, 27 in tutto, i due eventi sismici principali hanno causato pesanti danni alle costruzioni rurali ed industriali, alle opere di canalizzazione delle acque, agli edifici e ai monumenti storico-artistici, agli edifici civili di vecchia costruzione in pietra o ciottoli. In alcuni casi sono stati danneggiati anche edifici ad uso abitativo di recente costruzione; tali danni sono spesso ascrivibili a diffusi episodi di liquefazione delle sabbie. Nella Provincia di Modena, i terremoti hanno duramente colpito tutta la zona della bassa modenese: Camposanto, Carpi, Cavezzo, Concordia sulla Secchia, Finale Emilia, Medolla, Mirandola, Novi di Modena, San Felice sul Panaro, pagina 4


San Possidonio e San Prospero hanno subito ingentissimi danni. Colpiti duramente i centri storici, i vecchi edifici in pietra, gli edifici rurali ed i capannoni nelle aree commerciali, artigianali ed industriali. Colpiti diffusamente su tutto il territorio anche gli edifici pubblici, fra i quali scuole ed ospedali. Buona è stata invece la risposta degli edifici di recente costruzione in calcestruzzo, per i quali sono stati registrati sporadici casi di danni strutturali, soprattutto nei comuni prossimi all’epicentro e localmente nelle zone interessate dai fenomeni di liquefazione. A poche settimane dalla prima scossa sono iniziati i primi interventi di ricostruzione. In particolare sono stati realizzati interventi di messa in sicurezza su edifici pubblici e privati soprattutto nei centri storici in modo tale da evitare pericoli alla pubblica incolumità e per prevenire ulteriori crolli e danni negli edifici qualora ulteriori scosse avessero interessato i comuni in questione. Per gli edifici in condizioni più critiche si è provveduto alla demolizione in quanto gli stessi difficilmente sarebbero potuti essere recuperati. Al termine degli interventi provvisionali la Giunta Regionale dell’Emilia Romagna, su impulso del Presidente Errani in qualità di Commissario Delegato per l’Emergenza sisma in Emilia Romagna, ha approvato il Programma delle opere pubbliche e dei beni culturali che prevede 1509 interventi per un importo superiore a un miliardo e trecentotrenta milioni di euro situati in particolare nei 33 comuni del Cratere sismico. Tali interventi verranno realizzati secondo un ordine determinato individuando specifici piani annuali riguardanti Edifici Culturali, Edilizia Scolastica e Università e altre Opere Pubbliche. Il primo piano riguarda il periodo 2013-2014 e concerne 653 interventi prioritari e urgenti per un importo di euro 521 milioni. In questo quadro, Costruzioni Generali 2 si è trovata fra le numerose imprese, chiamate ad intervenire per realizzare gli interventi di ricostruzione…………. …… [breve testo che spiega dove, come e in che termini Generali 2 è stata coinvolta nel piano degli interventi ricostruttivi, entro quale quadro legislativo, ecc]………………………. Da un punto di vista tecnico generale, gli interventi presentano aspetti simili, soprattutto quanto alle modalità di consolidamento di muri e pilastri. Il terremoto ha infatti prodotto uno scuotimento e un disassamento delle strutture, che ha imposto come obiettivo primario quello di riconnetterle e irrigidirle nuovamente. Riguardo tutto il resto, l’impresa ha necessariamente dovuto diversificare gli interventi, ricercando ogni volta la soluzione migliore a livello tecnologico, non solo perché ogni progetto ha una sua propria filosofia di intervento, ma soprattutto perché ogni edificio ha reagito diversamente all’evento sismico. pagina 5


CONDOMINIO EUROPA MIRANDOLA Il condominio Europa di Mirandola è stato colpito dal sisma particolarmente nei muri laterali. Il fabbricato, realizzato con setti di cemento armato principalmente in una sola direzione, e collegato nell’altra dai cordoli dei solai, ha mal resistito alle scosse. L’intervento dell’impresa, iniziato nell’ottobre del 2013, è stato quindi incentrato non solo su opere di ricostruzione ma anche di miglioramento sismico. Dopo una messa in sicurezza provvisoria, mediante puntellamenti laterali con putrelle in ferro, si è proceduto al consolidamento delle fondazioni esistenti e dei muri laterali fino alla quota del primo impalcato, e alla controventatura laterale al piano terra, attraverso la sostituzione dei muri esistenti in laterizio con nuovi setti in cemento armato.. Sono poi state realizzate fasciature in fibre di carbonio nei pianerottoli delle scale al primo e secondo livello e chiodature delle rampe che, in quanto prefabbricate, risultavano completamente slegate. Le numerose crepe nei muri in cemento armato sono state trattate con iniezioni di resina fluida a pressione, sono poi state ricostruite le teste dei setti “scoppiate” durante il sisma. E’ stata infine alleggerita la copertura, rimuovendo lo strato di ghiaia che appesantiva il solaio, sono stati ripristinati i vani delle centrali termiche, sostituendo i muri in mattoni con muri di cemento armato e in ultimo sono state rifatte le facciate, rifinendole con i colori scelti dai proprietari. Una delle difficoltà maggiori di questo, come di altri interventi, è stata quella di operare sempre in presenza arredi all’interno degli appartamenti, accumulati al centro dei vani, avendo a disposizione poco più di un metro di spazio per lavorare alle pareti.

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I FIOCCHI DI CONNESSIONE In edilizia si usano come sistema di connessione, per il recupero strutturale e funzionale di elementi in calcestruzzo e muratura, danneggiati per i più svariati motivi. Sono costituiti da filamenti, una parte dei quali, immersa nella resina e irrigidita, viene posizionata all’interno della muratura (ad es. un pilastro), mentre la parte restante viene aperta a “fiocco” e “spalmata” all’esterno, per creare un effetto di connessione e rinforzo.

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CONDOMINI TORRE UNO E TORRE DUE - MIRANDOLA

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Il fabbricato di via Mameli, primo in classe E (quella degli edifici più danneggiati) ad essere terminato, presentava problemi affini a quelli del Condominio Europa, essendo stato anch’esso concepito all’incirca con gli stessi criteri. L’intervento di Costruzioni Generali 2 è stato dunque simile: consolidate le fondazioni, ripristinati i muri del vano ascensore al piano terra, completamente distrutti, sono stati creati sempre a pian terreno dei nuovi setti in cemento armato in sostituzione di quelli precedenti in muratura di laterizio, per dare maggiore rigidità e collegare il fabbricato in due direzioni. Anche qui sono state realizzate fasciature in fibre di carbonio nei pianerottoli delle scale e inserite putrelle in ferro nei vani scala per collegare i piani. Il tetto è stato alleggerito rimuovendo la ghiaia, e rifatta la guaina impermeabilizzante. Per volontà dei condomini sono poi state cambiate le vetrate del vano scala. Anche in questo caso le crepe nei setti di cemento armato sono state ricucite con iniezioni di resina, e ricostruzioni in betoncino di parte dei setti lesionati. Gli immobili sono stati riconsegnati ai proprietari nel corso dei primi mesi del 2014.

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