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Escursioni invernali sul Monte Sole
Foto: Frieder Blickle
Escursioni invernali sul Monte Sole Giallo ocra, marrone pallido, verde scuro, grigio ardesia… e un po' di bianco come la neve
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È bello camminare sul versante soleggiato con la vista sul versante innevato. Piccoli sentieri si snodano tra i declivi dalle tinte gialle e marroni con gli antichi sentieri delle rogge che incrociano il cammino. Anche alcuni masi ancora aperti costeggiano la via. Circondato dai gruppi montuosi, il monte Sole deve accontentarsi di 550 mm di precipitazioni all'anno. Il terreno è povero. Ma così crescono bene piante dell’Asia centrale e dell’area mediterranea. La steppa deve avere un aspetto simile. Povera e arida.
Robinie, roverelle, olivelli spinosi, e arbusti di ginepro crescono sul terreno brullo. Il balcone della Val Venosta esposto a sud è unico e bello. Difronte al versante esposto a nord risplende il bosco innevato. Alpino e freddo. Alcune zone del Monte Sole conservano tracce di insediamenti preromanici. L’ipotesi che gli alberi del Monte Sole vennero abbattuti dagli antichi Romani per costruire Venezia ha tenuto fino ad un passato recente. L’idea che i palazzi veneziani siano sostenuti da tronchi di legno della Val Venosta è intrigante. Ma l'Adige non è mai stato navigabile con zattere. La distruzione del patrimonio boschivo è semplicemente dovuto all’abbattimento e all’opera di pecore e capre. L’aria è chiara, i contorni delle montagne sono nitidi, i colori che mi circondano adorabili. Storia, flora, paesaggio: tutto si intreccia qui per una coesistenza tutta particolare. ¬
Testo: Karin Heinisch, insegnante e locandiera del Rifugio Oberettes, Mazia