SOMMARIO#20 SPECIALETHEDECLINE 6
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"The Decline" non ha bisogno di presenrtazioni! Il brano simbolo di tutta una generazione di punkster e l'apice compositivo e lirico dei NoFx, è stato riproposto in queste settimane di lockdown forzato in una incredibile versione live su YouTube (prevista per l'estate l'uscita di in un 7" che si preannuncia da collezione) che ci ha fatto schizzare la pressione sanguigna a mille! Ci è parsa quindi l'occasione perfetta per tributare il giusto riconoscimento al manifesto di una intera generazione... The Decline!
TRIVIUM
Il traguardo del nono disco nel music biz attuale non è cosa di poco conto e i Trivium non hanno di certo lesinato gli sforzi nel dare alle stampe "What the Dead Men Say". Abbiamo contattato telefonicamente la band per capire meglio il concept e la genesi di un disco che regala tanti spunti interessanti e che probabilmente rappresenta al meglio la vera essenza della band di Orlando.
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AUGUSTBURNSRED
ALLTIMELOW
THEOLDSKULL
La miglior band metalcore in circolazione? Arduo stilare una classifica, ma gli August Burns Red con "Guardians" mantengono il loro altissimo standard qualitativo, motivo per il quale scommettiamo sarà un nuovo classico per i tanti fan di questo genere musicale!
Avete bisogno di un po' di positività in questi momenti così incerti e difficili? "Wake Up, Sunshine" degli All Time Low è il disco che fa per voi! Abbiamo contattato il frontman Alex Gaskarth per capire meglio la genesi di un disco che prende le distanze dall'introspezione del recente passato.
Come un fulmine a ciel sereno il 2020 ci ha regalato una dose massiccia di rapcore come mai ci saremmo aspettati: "Fantasmi, Ruggine e Rumore" non può mancare nelle playlist di tutti gli appasionati di questo genere e non ci siamo lasciati sfuggire l'occasione di fare quattro chiacchiere con la band romana.
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BEAR
TORCHIA
FILTHINMYGARAGE
Il mese di maggio vedrà l'esordio dei Bear nel roster Pelagic Records con l'ottimo "Propaganda". Scopriamo tutto quello che c'è da sapere su questa ottima band di Anversa nella nostra intervista esclusiva.
"The Coven" dei finlandesi Torchia è uno dei migliori dischi death metal usciti in questi primi mesi del 2020. Abbiamo contattato Ville Riitamaa (compositore e lead guitar) ed Edward Torchia (hellish death noises!!) per una interessante chiacchierata a base di death metal e congreghe di streghe!
Il nuovo enstusiamante album della band bergamasca ci restituisce una delle realtà più interessanti in ambito post-core della scena italiana. Li abbiamo contattati per una chiacchierata a tutto tondo su cosa li ha portati a pubblicare un album così maturo e convincente.
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KINGSMEN
TONIGHTWESTAND
WALLOFPALEMHOR
"Lo stato più piccolo degli States ha prodotto una delle band più accattivanti del panorama metal!": andiamo alla scoperta della proposta dei Kingsmen, gruppo del Rhode Island che debutta per Sharptone Records con un disco carico di significati.
La zona di Venezia ormai non sorprende più per la qualità delle band in campo metal e hardcore, in questo numero di Suffer Music Mag abbiamo intervistato i Tonight We Stand, freschi reduci di debutto su This Is Core Music.
Freschi di debutto con l'ottimo album intitolato ?D.R.A.M.A.C.O.R.E.? andiamo alla scoperta dei Wall Of Palemhor, un mix di metalcore e death metal melodico di scuola svedese.
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INSTUDIOWITH
RECENSIONI
LABELPROFILE
Torna una rubrica "storica" del nostro magazine e per l'occasione siamo andati a intervistare i milanesi Total Recall attesi a breve con la pubblicazione del primo disco.
Anche questo mese vi presentiamo tantissime recensioni che spaziano dal thrash metal (Havok) al punk (Scheletri, Smalltown Tigers), dal death (The Black Dahlia Murder) all'elettronica (Casino Royale).
E per concludere al meglio il numero #20 torna anche la rubrica dove andiamo a conoscere meglio una etichetta discografica. Quensto mese andiamo insieme alla scoperta di Tanato Recods.
CREDITS#20- MAGGIO2020 Foundedby: DavidePerl etti [DAP], Eros Pasi [EP] Hannocol l aboratoinquestonumero: DavidePerl etti [DAP], Marco"El Frez" Fresia[MF], LucaMal inverni [LM], Al ex Serena[AS], LucaAl banese [LA], BeppeBianchi [BW], Emanuel eGiurano[EG], MatteoBosonetto[MB] Foto: MatteoBosonetto(Fat MikeCover), MikeDunn(Trivium), Stef Exel mans (Bear), Emanuel aGiurano(Total Recal l , Al l TimeLow,Matt Heafy, Jke Luhrs), SilviaMinenna(SimoneTanatoRecords), LucaMarincione(TheOl dSkul l ), MartinaDeMaina(TheOl dSkul l Logo), Travis Shinn(LambOf God), Stef Steffany(FilthInMyGarage) Dovenonspecificatofotoel oghi del l ebandsonofornitedirettamentedal l el abel epromotionagency Grafica& Impaginazione: Suffer Music MagCrew(Layout Grafico), LeandroCaval canteDexter (Skul l & Skel etonLogo) Props to: W arner Music, Roadrunner Records, CenturyMedia, Spin- Go!, Pr Lodge, NeeceeAgency, Kinda, Press This Music PR, CZ! Promotions, Indiebox Music, Epidemic Records, This Is Core, Atomic Stuff Promotions, Earshot Media, SorryMom!, Ja.LaMediaActivities, PromoCerberus, Conza Press, AstarteAgency, Against PR
#staystafe#stayhome#fuckcovid19
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1999 - 2020: "TheDecl ine" non smette di essere "un al bum di riferimento, un?ossessione, una droga"! La versione l ive al Red Rocks non hafattoaltroche gettare benzinasul l anostrapassione... meet thedecl ine! ?Hey is there a Bassoon?? ?We?ve got a fucking Bassoon, do Bad Religion have a fucking Bassoon?? ?I?m not ready to do this!? "The Decline" è uscito nel 1999, 21 anni fa. Una vita intera. Se oggi mi chiedessero qual è l?unico album che ad ogni singolo ascolto mi fa venire la pelle d?oca, non avrei dubbi né esitazioni a rispondere: "The Decline". Lo ammetto a cuore aperto, processatemi. Sono conscio che il panorama musicale ha prodotto dischi incredibili e nessuno di quei dischi fondamentali, nessuna di quelle pietre miliari, riuscirà mai a farmi cambiare idea. "The Decline" è un album di riferimento, un?ossessione, una droga. Ad ogni ascolto il mio corpo rilascia quantità devastanti di serotonina e quando incontro qualcuno che lo canta dalla prima all?ultima parola (come me) scatta subito la fratellanza, l?unione. Mi ricordo addirittura il primo ascolto. Era l?estate del 1999 ed ero a casa del batterista del mio gruppo punk dei tempi (come tutti i giorni di quell?anno) e gli era appena arrivato un nuovo disco dei NoFx, lo mise nello stereo e tutto cambiò. Ok "Punk in Drublic", ok "Heavy Petting Zoo", ok "Ribbed", tutta la discografia dei NoFx fino a quel momento era il massimo per 5/6 campagnoli innamorati di Punk Rock come eravamo noi, ma "The Decline"... L?unico disco di cui, nonostante la mia memoria inesistente, ricordo ogni singola parola a memoria. Studiai il testo, entrai in ogni singola storia raccontata in questa devastante, cinica e disincantata fotografia della nostra epoca che era attuale 20 anni fa, prima delle Torri Gemelle, prima
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SPECIALE Ar t icolo di M F
di Bush, prima del tracollo finanziario, prima di un sacco di cose, così attuale anche adesso, adattabile ad ogni singola situazione da cui traspare la sconfitta dell?essere umano, netta, senza possibilità di risoluzione.
proposto al Jera on Air nel 2018. Non si poteva quindi non registrare e mettere su disco una cosa di tale bellezza. Ecco quindi che i nostri eroi decidono di farlo, registrarlo e, grazie a non so quale Dio, metterlo su vinile per lasciarlo ai posteri.
Penso che si potrebbero tranquillamente fare degli studi sociologici su "The Decline", principalmente per capire come quattro tossici punks americani siano riusciti a scavare così a fondo nel tessuto sociale dell?epoca in cui vivevano e a far capire a tutta una generazione quale fosse veramente il loro ruolo: ?We are the queer, We are the whore, Ammunition in the class War?.
Il risultato parla da solo: è un?opera indispensabile da tenere vicino al disco originale e saranno due vinili che, chi avrà dei figli, sarà fiero di lasciare loro, a memoria della discesa nel baratro della società moderna, a testimonianza di quanto il messaggio di "The Decline", in tutte le sue forme e a distanza di 20 anni, sia assolutamente ancora moderno, adattabile e modellabile su un periodo così esteso, fotografia della guerra vissuta dalla nostra generazione di numeri e dominata dal menefreghismo, dal concetto di Homo Homini Lupus, dall?immobilità della gente di fronte alle ingiustizie sociali che ci si ritrova davanti ogni singolo giorno, dalla dipendenze che sedano mente e spirito riassumibili perfettamente nell?epilogo:
Non voglio star qui a parlare degli ultimi dischi dei NoFx, ognuno ha il suo pensiero e il suo personale gusto, sicuro è che quando, in uno dei periodo peggiori della storia mondiale, i 4 di Los Angeles tirano fuori un nuovo vinile corredato di video testimonianza di un live intero di "The Decline" con tanto di orchestra alle spalle e copertina modificata per l?occasione con Mr Trump sulla copertina che gioca con un razzo, beh il cuore un po' vacilla. Come in tutti i live con un?orchestra, non si sa mai cosa aspettarsi, potrebbe essere la migliore cosa che tu abbia mai ascoltato come la peggiore, nel caso di "The Decline" il rischio è di snaturare il tutto. Questo live però non ha nulla di lasciato al caso. La Baz Orchestra, con cui si trovano sul palco i NoFx, aveva orchestrato "The Decline" già in occasione del quindiceesimo anniversario dell?album, ed il tentativo di unire orchestra e band era già stato
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?And so we go, on with our lives, we know the truth but prefer lies, lies are simple, simple is bliss. Why go against tradition when we can admit defeat? Live in decline. Be the victim of our own design. The status quo built on suspect. Why would anyone stick out their neck, fellow members Club ?we've got ours?, I'd like to introduce you to our host. He's got his, and I?ve got mine, meet the decline?. Di nuovo grazie NoFx!
THEDECLINE
Cogl iamo l 'occasione di ripercorre quattro tappe tra l e meno pubbl icizzate del l a discografia di Fat Mike e soci... Di seguitol e nostre "Fav Alternative Picks"... fateci sapere l e vostre sceltescrivendoci unamail !!!
Liberal Animation (1988/1991)
Heavy Petting Zoo (1996)
The War on Errorism (2003)
Ribbed: Live in a Dive (2018)
Se Fat Mike stesso lo definisce come il peggior album in carriera dei NoFx... In effetti "Liberal Animation" non regge il confronto praticamente con tutto il restante materiale pubblicato dai NoFx ma gli spunti di interesse non mancano. A partire dalla bizzarra copertina che tra il serio e il faceto cita l'ALF, la citazione dei Led Zeppelin ("Shut Up Already") e una prima infarinatura dell'humour a frequenze elevate e molto particolari ("Vegetarian Mumbo Jumbo") questo disco permise alla band di intraprendere il primo (fallimentare) tour e vede Dave Casillas alla chitarra. Da provare.
Inizio 1996, sezione recensioni delle principali riviste rock italiane (sì, all'epoca le trovavate in edicola!): una copertina da codice penale raffigurante un bizzarro atto di zoofilia veniva incensanto o come uno dei dischi più punk degli ultimi anni o stroncato senza pietà. "Heavy Petting Zoo" non lascia prigionieri e o si ama o si odia alla follia. Noi propendiamo per la prima scelta e le varie "August 8th", "Liza" e "What's the Matter with Kids Today?" sono brani che ancora oggi ci regalano una bella scarica di adrenalina e tanto, tanto sudore!
Il primo disco sulla lunga distanza per Fat Wreck Chords coincide con un attacco frontale al presidente USA George W. Bush, rappresentato amabilmente come il più classico dei clown e del resto, come cita il retro copertina, "Somewhere in Texas there is a village without its idiot"! "The Separation of Church and Skate" e "Franco Un-American" sono dei classici dei NoFx e "The War on Errorism" rappresenta uno dei punti più alti (insieme a "The Decline" ovviamente) del pensiero politico e sociale della band. Un disco dalle tematiche ahimè attuali anche in questo 2020.
Citiamo questo live per svariati motivi: in primis perché segna il ritorno della serie "Live in a Dive" quasi tredici anni dopo il live dei Lagwagon. In questo live registrato al Mayan Theater di Los Angeles nel 2012 viene suonato per intero "Ribbed", il primo album che ha alzato l'asticella qualitativa della band! E poi non dimentichiamoci che tutti dicono che i NoFx dal vivo facciano schifo... motivo per ricredersi? Certamente sì perché i NoFx ci regalano una performance asciutta e straight to the point!
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L'eticadel l avorodei Triviumnonpermettesostedi sorta! Adueanni emezzodai buoni riscontri del precedente"TheSinandtheSentence" approdanei negozi (virtual i enon) "W hat TheDeadMenSay", al bumchevedel abanddi Orl andosemprepiĂšmaturaedeterminata. Abbiamointervistato tel efonicamenteunparticol armenteciarl ieroCoreyBeaul ieupocoprimadel l apubbl icazione del l 'al bumper avereil puntodel l asituazioneincasaTrivium! [DAP]
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Ciao Corey! Come va? (Corey) Molto bene grazie! Stiamo facendo promozione per il nuovo album e quindi siamo attaccati al telefono e alle mail tutto il giorno, c'è di peggio (ride ndA). " What The Dead M en Say" è quasi nei negozi (l'inter vista r isale alla settimana precedente all'uscita del disco ndA), puoi par larci della sua realizzazione e in gener ale del processo creativo? (Corey) Dobbiamo tornare indietro all'anno scorso: devi sapere che non stiamo mai fermi, componiamo e scriviamo sempre anche se siamo in tour, in questo modo rimaniamo sempre attivi e riusciamo a essere molto prolifici. È stato un processo abbastanza lineare e veloce, ognuno porta delle idee agli altri e insieme poi - molto spesso da remoto se non siamo in tour visto che viviamo in città diverse - arrangiamo e costruiamo letteralmente le canzoni. Questo processo è durato per "What The Dead Men Say" indicativamente da marzo ad agosto dell'anno scorso, poi parte la fase di scelta dei brani da includere su disco. Ci siamo presi poi del tempo per riascoltare tutto il materiale e scegliere i brani da inserire nel disco. A quel punto abbiamo registrato il disco in tre settimane. Almeno dal punto di vista musicale, questo è stato l'iter che abbiamo seguito. Creativamente quindi ognuno ha portato le sue idee ma il risultato finale è un gioco di squadra. Ogni vostro album ha un filo conduttore che lega la maggior par te delle canzoni. Qual è il tema di " What The Dead M en Say" ? (Corey) Di base ogni disco racconta un capitolo della nostra vita e riflette proprio quello che succede nei mesi nei quali buttiamo giù le idee per i vari brani. È stato un periodo piuttosto complesso nel mondo Trivium: il cambio di batterista ovviamente ma anche qualche avvicendamento nella nostra crew, purtroppo qualche nostro famigliare è venuto a mancare, oltre ovviamente a tutto quello che è successo nel mondo... Insomma il concept ruota attorno alla vita e alla morte. Mi piace citare la copertina in questo senso, un fiore rinchiuso in sè stesso che lascia il dubbio a chi lo guarda: sta marcendo o sta fiorendo? Visto che lo hai citato, Sembr a che finalmente avete trovato un batter ista stabile, Alex Bent. I n che modo questo ha influito sul processo di scr ittur a visto che finalmente avete lo stesso batter ista per due album di fila? (Corey) Sono molto contento di questa domanda perché avere finalmente un batterista stabile mi da molta sicurezza, e questo si sente nell'album. È stato un aiuto fondamentale nella scrittura dell'album ma, in generale, ci ha aiutato ad avere quel senso di sicurezza e di stabilità che ci ha dato quello status mentale per comporre in tranquillità il disco. Alex è un batterista eccellente, suona in modo estremo il suo strumento e non da mai la sensazione di essere al limite delle sue possibilità. Avere un musicista con le sue doti dalla nostra parte è una benedizione, oltretutto è un professionista impeccabile e un gran lavoratore. Tra l'altro Alex si è inserito anche umanamente nelle nostre dinamiche in modo eccellente: sai, non è facile entrare in cerchio di amicizie che durano da una vita e che oltretutto hanno ripercussioni anche sul luogo di lavoro (ride ndA). Alla fine siamo amici e suoniamo per lavoro nella stessa band, è un legame talmente forte che riuscire ad accettare un nuovo membro non è una cosa semplice, per noi ma anche per chi deve
entrare! È una struttura molto rigida se ci pensi, e ci vuole tanto lavoro e la volontà da entrambe le parti per poter trovare un legame duraturo. Ascoltando il disco più e più volte ho percepito una sor ta di venatur a heavy rock, for se per la presenza di br ani meno frenetici e più cadenzati. Anche il singolo " Catastrophist" nonostante le r itmiche sostenute mi sembr a possegga questo mood, concor di? (Corey) Sì ho capito quello dici. Concordo in senso generale, e forse questo mood un po' più introverso è da rileggere come il risultato delle situazioni che abbiamo vissuto in questo periodo e che ti citavo prima. Diciamo che "What The Dead Men Say" ha tutti gli elementi Trivium ma più ponderati: non vuol dire che siamo meno heavy, ma di sicuro certi arrangiamenti e certe soluzioni hanno molto a che fare con sonorità più rock. Devo dirti che una cosa bella dei Trivium è che non abbiamo particolari paletti; certo, difficilmente nel prossimo disco troverai un pezzo di musica caraibica (ride ndA), però siamo aperti ad ogni influenza. Avete pubblicato una ser ie di video molto cinematogr afici, quanto è impor tante l'aspetto gr afico e visivo per la band? (Corey) Assolutamente sì! Il pacchetto per quanto mi riguarda deve essere completo. Ci siamo rifatti alle grandi band metal, hai presente il lavoro che fanno i Rammstein? Il packaging dei loro dischi è clamoroso, sia in formato cd che vinile. E poi le foto promozionali, tutto il merchandising. Fanno un lavoro incredibile e sono di grande fonte di ispirazione. Per non parlare dei loro video, curatissimi ed estremi! Ecco, sono un punto di riferimento enorme per quanto mi riguarda e con i video tratti da "What The Dead Men Say" abbiamo cercato di ricreare proprio quel feeling molto curato e cinematografico che ritrovo in band come i Rammstein. I ragazzi che hanno realizzato la serie di video sono inglesi, molto dotati tecnicamente e a livello creativo. Gli abbiamo dato carta bianca anche se, come avrai intuito, ovunque sia stato possibile volevamo dire la nostra. Sempre nel rispetto dei ruoli sia chiaro! Passiamo invece a qualcosa di più per sonale, di quali par ti di chitar r a vai più fiero tr a quelle presenti " What The Dead M en Say" ? (Corey) Ah sì, questa è tosta. Penso che in questo album ci siano tanti parti di chitarra valide, ci siamo concentrati molto sulle armonie, come sempre, ma anche sull'impatto finale. Vado particolarmente fiero di "Amongst The Shadows & The Stones", c'è una parte in crescendo che mi esalta sempre suonare. Tra l'altro è stato uno dei riff scritti all'ultimo minuto, proprio prima di entrare in studio di registrazione. Anche "The Ones We Leave Behind" ha delle notevoli parti di chitarra. In generale mi piacciono i riff epici, ad effetto, quelli che ti rimangono in testa e non riesci a farne a meno. Ho una cur iosità: a inizio car r ier a la stampa vi definiva come i nuovi M etallica, una " benedizione" decisamente impegnativa. Quanto ha inciso - se ha inciso ovviamente - questa investitur a? Vi ha messo addosso una sor ta di pressione? (Corey) Penso che fosse una cosa più per la stampa, noi onestamente non ci abbiamo mai fatto caso più di tanto. Siamo amici da un sacco di tempo, abbiamo iniziato a suonare insieme da adolescenti,
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ovvio che l'idea di essere delle rockstar mondiali non ci sfiorava nemmeno come ambizione, ma non vuol dire che non ci sarebbe piaciuto esserlo (ride ndA)! Devo dire che siamo davvero contenti di come la nostra carriera si è sviluppata: i Trivium sono diventati la nostra unica occupazione, viviamo di musica, pubblichiamo regolarmente album che ricevono critiche sempre positive, suoniamo in giro per il mondo. Ecco, ovviamente questo oggi non è possibile e mi manca enormemente. Però tornando alla domanda iniziale non abbiamo mai sentito quel tipo di pressione e di certo non ci siamo montati la testa quando leggevamo quegli articoli. Anzi, mi ricordo bene le prime volte che abbiamo suonato di supporto ai Metallica, sono stati stragentili con noi e ci trattavano come pari, ecco quello è stato un momento veramente esaltante. Sai ai nostri inizi l'essere in tour in Europa e vedere i nostri dischi nei negozi è stata una iniezione di adrenalina e energia incredibile, per questo le pressioni esterne o presunte tali non ci hanno poi influenzato più di tanto. A causa della diffusione del Coronavir us siete stati costretti a cancellare ovviamente tutti i tour previsti. Avete per ò annunciato che tr asmetterete in streaming circa 90 live su piattafor ma Twitch tr amite l'account di M att (Heafy, cantante e chitar r ista ndA). Vedi for se lo streaming di un concer to, magar i pagando un piccolo prezzo come hanno fatto recentemente K veler tak e altre band, un possibile futuro per la musica dal vivo? (Corey) Sì e no. Probabilmente non è il futuro, nel senso che si tornerà a suonare dal vivo appena la situazione tornerà alla normalità, e speriamo che sia presto! E poi per fortuna Internet ha rivoluzionato le cose già da tempo, pensa a YouTube e quanto sono fruibili spezzoni di live o anche concerti interi, il passaggio allo streaming era ed è inevitabile. Ho visto il concerto dei nostri amici Code Orange, bello ma senz'altro straniante. Proprio per questo non lo vedo come il futuro perché è già il presente. Tornando a noi, sfrutteremo il canale Twitch di Matt che è già molto attivo e seguito: giornalmente trasmette session di "training" alla chitarra, sessione live con i fans e tra l'altro Matt conosce personalmente i fondatori della piattaforma e con li tempo sono diventati molto amici. Il mondo dei videogame, dal quale nasce la piattaforma Twitch, ha ovviamente molti collegamenti con il mondo metal. Quindi organizzeremo sicuramente molte iniziative online in attesa che questa situazione si sblocchi. Dobbiamo stare tranquilli e a casa, avere fiducia delle istituzioni e sperare che il tutto si risolva al più presto. Alla fine siamo degli intrattenitori e visto che la sicurezza dei nostri fan, e ovviamente nostra e della crew che lavora per noi, è a primo posto, ci sembra una soluzione ottimale per tutti. Gr azie mille Corey, hai un ultimo messaggio per i nostr i lettor i? (Corey) Grazie a voi. Spero che questa situazione si risolva presto, mi raccomando cercate di stare al sicuro e in salute. Nel frattempo ascoltate il nostro disco e fateci sapere cosa se "What The Dead Men Say" è entrato nella vostra heavy rotation! Spero proprio di sì perché è un lavoro per noi molto importante. Vorrei ringraziare i fan italiani per il supporto continuo nei nostri riguardi, i Trivium amano l'Italia e come sapete il nostro bassista Paolo ha sangue italiano!
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sh op .h ar d cor e-h el p .or g
Ci sono poche cer tezze in campo metalcore ma una, grossa come una casa, r isponde al nome August Bur ns Red! L a car r ier a dei r agazzi della Pennsylvania non ha visto per iodi di stanca ma anzi, è sempre r iuscita a staccar si nettamente dalla foltissima concor renza gr azie a capacità tecniche super ior i alla media e una ser ie di dischi di altissima livello qualitativo. E visto che l'ultimo album " Guar dians" non fa di cer to eccezione abbiamo contattato telefonicamente il batter ista M att Greiner per una bella e diver tente chiacchier ata su quello che succede in casa ABR in questo complicato momento. [DAP] Come va M att? (Matt) Molto bene grazie! Siamo tutti a casa con le nostre famiglie e stiamo promuovendo il disco in attesa di poter tornare on stage! I nnanzitutto complimenti per " Guar dians" che abbiamo recensito ottimamente nello scor so numero! (Matt) Grazie mille, è un disco molto valido anche secondo il nostro punto di vista (ride ndA). Devo essere sincero, appena finite le registrazioni e dopo avere ascoltato tutta la tracklist dall'inizio alla fine sapevo che sarebbe stato un disco di cui andare fieri. Nella car tella stampa dell'album viene citata questa fr ase: " Guar dians è il culmine di uno
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sfor zo di squadr a, completo e totale" . Quindi volevo chieder ti in dettaglio come si è sviluppato il processo creativo per questo disco! (Matt) Sì è corretto. Diciamo che lo sforzo del team che abbiamo citato non è altro che l'unione di intenti di amici che si conoscono da una vita. Il senso era che siamo uniti più che mai da una amicizia duratura e nel lavoro di tutti i giorni, che per noi è la band, questa unione diventa uno sforzo collettivo come team. Nulla a tavolino insomma, una unione molto naturale che deriva da tanti anni di passione comune e appunto, amicizia. Per quanto riguardo il metodo di lavoro non è cambiato anzi, possiamo dire che c'è stato un consolidamento della nostra metodologia proprio per il fattore "consuetudine" che di dicevo prima. Alla base del nostro lavoro di team c'è un profondo rispetto e anche tanto divertimento, questo ha cementato sia la nostra amicizia sia la nostra musica rendendoci estremamente produttivi in studio di registrazione. Qual è stato il tuo contr ibuto specifico su questo album? Come l'hai vissuto per sonalmente? (Matt) Quasi tutte le parti batteria sono nate in contemporanea con i riff di chitarra, di solito funziona così: JB e Brent propongono la struttura del brano e io mi immagino in testa il pattern di batteria, i vari cambiamenti di ritmo ecc... In pratica mi costruisco in testa la sezione ritmica e al 99% è un processo che funziona alla perfezione. Sono molto orgoglioso di avere contributo anche ai testi
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in alcuni brani, ad esempio "Defender" e "Lighthouse", entrambi dedicati a mio padre. Abbiamo un carattere molto simile e ci scontriamo spesso ma lo considero la mia roccia, un esempio. Non sono mai stato bravo a dirglielo direttamente, e quindi ho messo in canzone questo pensiero per lui. È difficile anche esprimersi attraverso un testo perché ti mette a nudo di fronte alle tue emozioni e alle esperienze passate, magari anche dure. In realtà poi il processo di scrittura è stato piuttosto semplice, ho preso una penna è iniziato a scrivere: per esempio "Defender" è nata di getto, volevo trasmettere tutto l'amore per un padre nel modo più positivo possibile. Dei testi molto per sonali quindi. M i viene allor a spontaneo chieder ti: ti senti più a tuo agio nello scr ivere testi o dietro la tua batter ia? (Matt) Ah senza dubbio dietro la mia batteria (ride ndA). Non sono mai stato una persona che ama essere al centro dell'attenzione, per questo abbiamo Jake (Luhrs, voce ndA) che fa il suo lavoro al meglio! È ovviamente l'autore della maggior parte dei testi e per me è assolutamente ok! L 'ultimo singolo che avete pubblicato è " Bones" . Perché la scelta è caduta su questa tr accia e come è nata l'idea del video che è assolutamente fantastico! (Matt) È molto bello e d'effetto vero? L'idea era appunto di far vedere come siamo fatti da dentro, che sotto la pelle c'è una essere vivente organico
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fatto di sangue, muscoli e ossa! Penso sia il video più bello tra quelli che abbiamo girato. Purtroppo non abbiamo partecipato alle fasi di post-produzione, nel senso che abbiamo suonato ma poi non abbiamo più avuto a che fare con il team che ha realizzato il video. Diciamo che è stato quasi uno shock vedere il risultato finale, in termini positivi ovviamente. Avete r aggiunto il tr aguar do dei diciassette anni di car r ier a, senti una sor ta di pressione ogni qual volta vi approcciate alla scr ittur a di un nuovo album? Senti di avere ancor a qualcosa da dimostr are? (Matt) Sento la pressione, ma deriva da noi stessi non dall'esterno. È la voglia di fare sempre meglio, di non sedersi sugli allori, di continuare a fare bene e mantenere l'ottimo livello raggiunto e se possibile anche di più. Ci diamo noi stessi le motivazioni e a volte la pressione è un po' forte in effetti perché forse non sembra ma siamo molto esigenti con noi stessi! L a coper tina di " Guar dians" come al solito è fantastica! I n questo caso troviamo r affigur ato un lupo, un animale che possiamo consider are in modo simbolico ed evocativo come un " animale guar diano" . (Matt) Grazie! Sì riguarda il concetto del titolo e volevamo ovviamente riportare nella copertina un riassunto del tema portante del disco. Graficamente
vogliamo sempre il meglio e non possiamo diminuire la qualità perché come dici tu tutte le nostre copertine sono fantastiche, non possiamo di certo abbassare il livello (ride ndA).
la pandemia è una cosa dannatamente seria e sta causando morte e drammi immensi, ma sono sicuro che ne usciremo al meglio, dobbiamo assolutamente rimanere positivi e vedere la luce in fondo al tunnel.
Da sempre gli August Bur ns Red por tano avanti un'etica DI Y per quanto r iguar da molti aspetti di promozione e attività collater ali alla band: quanto è impor tante per voi questa r icerca di " indipendenza" ?
Cose si svolge la tua gior nata in questo per iodo di emer genza?
(Matt) Facendo un paragone con il video di "Bones" considero Dustin (Davidson, bassista della band ndA) e Jake come il corpo della band, e noi siamo i tessuti, il sangue, le vene... Fanno un lavoro enorme per la band, entrambi hanno capacità manageriale superiori alla norma, di certo io non riuscirei a seguire tutti quegli aspetti della band che riescono a portare avanti in modo così brillante. L'essere indipendenti sotto molti punti di vista è una necessità per la nostra musica, ovviamente poi ci appoggiamo a label, manager esterni ecc... Però avere la nostra libertà d'azione per noi è una necessità irrinunciabile. Ovviamente anche per voi i piani di promozioni di " Guar dians" sono cambiati in modo dr astico, come vedi questa situazione?
(Matt) Lavoro alla mia fattoria, sto con la mia famiglia, pianifichiamo i prossimi tour e parlo con amici di tutto il mondo come sto facendo adesso con te. E' una vita semplice ma che mi soddisfa a pieno. La mia famiglia è fortunata, stiamo tutti bene e posso parlare anche per tutti gli altri membri della band. Quali sono i tuoi hobby? Ne condividi qualcuno con i tuoi compagni di band? Ad esempio spor t, videogame, fumetti? (Matt) No, no e no (ride ndA)! Tre " no" in fila, ottimo! (Matt) Mi dispiace, forse hai beccato il membro noioso (ride ndA). Devo ripetermi: fattoria, famiglia e pestare sulla mia batteria. Ogni tanto guardo un po' di sport in Tv ma non posso definirmi come un fanatico, anzi!
(Matt) È difficile, dannatamente difficile. Ma lasciami dire che l'unica mia preoccupazione è solo sapere quando torneremo a suonare dal vivo e non "se" ma "quando". Non voglio sembrare insensibile,
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" Wake Up, Sunshine" è propr io l'album che ser viva in questo momento: gli All Time L ow sono r iusciti a regalarci un pieno di positività e di sper anza con un album che r iprende il pop-punk solare degli esor di aggiungendo una buona per sonalità e un quid rock che rende più adulta la proposta della band amer icana. Abbiamo contattato il cantante e chitar r ista Alex Gaskar th per una breve ma piacevole chiacchier ata. [AS] Ciao Alex! Come va? (Alex) Hey! Tutto bene, abbiamo appena pubblicato un nuovo album ed è ovviamente un periodo molto eccitante! Certo, le cose sono molto strane in questo momento con tutto ciò che sta accadendo, stiamo però cercando di fare tutto il possibile per raggiungere e connetterci con i nostri fan in giro per il mondo e ricreare un po' di "normalità" secondo le nostre possibilità. " Wake Up, Sunshine" è finalmente disponibile, quali sono le tue aspettative a r iguar do? (Alex) La mia speranza, in questo momento storico, è che porti gioia alle persone. Questo è davvero tutto ciò che conta per me al momento. A differenza di " L ast Young Renegade" l'album suona molto positivo, ha un vibe r icco di sper anza, quale è stata l'ispir azione o cosa ha por tato a questo sound? (Alex) Penso che quel mood che citi tu sia il risultato del nostro stare insieme e gestire tutte le fase della composizione del disco come una band, dall'inizio alla fine. In un certo senso sembrava che
stessimo celebrando gli All Time Low mentre stavamo scrivendo la musica, e questo sono sicuro che si senta sicuramente nel risultato finale. Avete registr ato l'album a Palm Spr ings, pensi che anche la location abbia influenzato le atmosfere di " Wake Up, Sunshine" ? (Alex) Assolutamente! Sole e grandi dosi di margarita hanno sicuramente contribuito a influenzare il suono e il mood del disco (ride ndA)! Nell'album sono presenti due featur ing molto interessanti: blackbear e The Band CAM I NO. Come sono nate queste collabor azioni? (Alex) I The Band CAMINO sono nostri compagni di etichetta e sono solo un grande fan della loro proposta. Penso che in "Favorite Place" c'era un qualcosa che li ricordava e quindi mi è sembrato naturale chiedere loro di far parte della canzone per dare proprio un senso a quell'influenza.Per quanto riguarda "Monsters" tutto è nato grazie al produttore e nostro collaboratore Andrew Goldstein il quale ci ha messo in contatto con blackbear poiché nel recente passato hanno lavorato insieme. È qualcosa che non avremmo mai pensato di provare prima, e il risultato finale è sorprendente. Ha portato davvero tanto nella canzone, grazie alla sua abilità e sensibilità musicale. Avete r aggiunto il tr aguar do dell'ottavo album: cosa provi guar dandoti indietro r ipensando ai pr imi passi come All Time L ow? (Alex) Guardandomi indietro mi sento onorato e orgoglioso, allo stesso tempo mi sento davvero
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eccitato per quanto riguarda il futuro. Non spenso di essere mai stato così felice di far parte di questa band e di suonare musica con questi ragazzi. È un grande risultato far parte di una band con la stessa formazione per tanto tempo e mantenere la medesima passione per la musica che suoniamo, mi sto davvero godendo questo momento! E alla fine 2019 avete pubblicato " I t's Still Nothing Per sonal: A Ten Year Tr ibute" . Che posto occupa quell'album nella vostr a discogr afia? (Alex) "Nothing Personal" ci ha fatto capire di essere una band "vera", ci ha permesso di essere presi più seriamente nel settore ed è il disco che ci ha fatto capire anche che potevamo davvero intraprendere una carriera, non saremmo stati insomma solamente un gruppo buono per un paio di album per poi sparire. Cosa prevede il futuro in questi tempi incer ti per gli All Time L ow? (Alex) Difficile dirlo con tutto quello che sta succedendo in questo momento. Di certo posso assicurarti che appena si potrà andare in tour saremo su di un palco in meno di un secondo! Di più onestamente non so dirti, promuoveremo "Wake Up, Sunshine" al nostro meglio. Gr azie per la disponibilità Alex, vor resti lasciare un ultimo messaggio ai nostr i lettor i? (Alex) Vi voglio un sacco di bene!!! Grazie per il vostro sostegno, ci vedremo presto. State al sicuro e cercate di stare bene, mi raccomando!
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E' uscitoquasi insordinaainizioanno"Fantasmi, RuggineeRumore" maadistanzadi quasi tremesi nonescedal l enostrepl ayl ist! TheOl dSkul l , questol i nomedel l abandcapitol inachehadato final menteunnuovosensoal terminerapcore. Grazieancheadegl i ospiti indovinati epe(n)santi , su tutti Dannodel Col l eDel Fomento, "Fantasmi, RuggineeRumore" èunmanifestod'intenti chesiamo sicuri farà parl aredi sèper moltotempo. Abbiamocontattatol abandper unagustosaintervistaatutto vol ume! [DAP]
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Benvenuti sulle pagine di SM M ! Per pr ima cosa volevamo chieder vi come è nato il progetto e quale scopo vi er avate prefissati all'inizio di questa avventur a! (Luca) Prima di tutto, grazie per l'invito. Allora, i The Old Skull nascono a Roma nell?aprile del 2016. Il progetto è nato da un semplice bisogno che andava soddisfatto, ovvero, ritrovare un senso come musicisti, in un panorama musicale che senza neanche accorgersene ci era diventato totalmente sconosciuto? e ostile aggiungerei! Se da un lato c?era la trap, dall?altro l?indie stava muovendo passi sempre più grandi? E come fai se la musica che non ti piace è quella che effettivamente sta vivendo il suo momento ?evolutivo? nel presente? Come puoi sopperire a questa dilagante mancanza di cazzimma? Dov?è la nostra gente? Guardi indietro? volgi lo sguardo al passato: ai concerti sudati, al pogo, al collo che ti fa male per quanto hai scapocciato, all?incrocio di uno sguardo con uno sconosciuto aspettando insieme il breakdown del vostro pezzo preferito, al fischio delle orecchie usciti dalla sala prove, ai feedback delle chitarre, potrei andare avanti una vita intera? Capisci insomma che il trend attuale non fa per te, manca totalmente di verità.
Siamo partiti da un lungo lavoro di riarrangiamento sui brani editi, aiutandoci a volte con gli a cappella delle versioni originali, stravolgendone poi tutta la struttura musicale, ritmica e melodica. Dopo di che molti degli MC hanno voluto ricantare i brani remixati per sposare al meglio il nuovo mood più aggressivo e groovoso. Con i due brani inediti invece il processo è stato più "naturale" per cui tendenzialmente a struttura finita o quasi, abbiamo passato il brano a Simone (Danno) per "Vecchio Teschio" e sempre a Simone, Chef Ragoo e No Bridge per "Peggio". Che significato date al titolo dell'album, " Fantasmi, Ruggine e Rumore" ? (Francesco) Nel titolo dell'album troviamo il concetto di "Fantasmi" che esprime e rievoca il passato, la ?vecchia scuola?, sia per il rap quanto per il metal; la "Ruggine", un metallo dall?estetica antica e trasandata. Infine il "Rumore", un sinonimo molesto di "suono", tipicamente utilizzato col rock/metal. Insomma, siamo dei feroci e rugginosi fantasmi incazzati, torniamo dagli inferi per fare tanto tanto Rumore!
E poi niente, come nel migliore dei film, dalla rabbia e la frustrazione ti viene un?idea che all?inizio sembra una cazzata? la condividi con altri artisti (quelli giusti, quelli veri, quelli che stimi? ) e con loro costruisci un fortino anti merda nel quale possono trovare riparo tutti quelli che non vogliono fare telefonate con le scarpe o sentire canzoni fatte di nomi, cose e città (e a volte medicine). Le cose sono andate più o meno così.
(Luca) Inizialmente lavorai con Francesco e Pillo su un remix di "Ma quali idoli" di Paura e lo feci ascoltare a Simone (Danno). La cosa gli piacque e da quel momento in poi, Simone ha fatto un po?da collante in tutta la lavorazione del disco, spingendo per andare avanti e coinvolgendo altre persone nel progetto. Danno viene dagli anni ?90 ma è molto attivo anche nel presente. Lo testimoniano le sue numerose collaborazioni? Avendo quindi così tante connessioni è stato in qualche modo il ?ponte? tra il nostro mondo fatto di chitarre pesanti e l?hip hop italiano di una certa pasta. Strada facendo siamo diventati anche buoni amici ed è per questo che trovate Simone in molti pezzi del disco, semplicemente ci siamo trovati bene a scrivere musica insieme. Un'altr a domanda invece r iguar da il punto di vista della scr ittur a dei br ani: i var i " ospiti" come sono stati coinvolti in questi due processi creativi? (Francesco) Questo disco presenta quattro brani inediti di cui due sono cantati, ossia "Vecchio Teschio" e "Peggio". Gli altri brani sono delle rielaborazioni.
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Noyz, Il Truceklan, Metal Carter, Danno, Primo? vengono tutti da li, conoscono quel tipo di approccio alla musica che è lo stesso da cui veniamo noi. Alla base di tutto, c?era comunque un minimo comun denominatore: il rodimento di culo (che era ovviamente protagonista di una buona parte delle canzoni). Al netto di una situazione live che ovviamente al momento e per l'immediato futuro ahimè è bloccata, dal punto di vista live come pensate di propor re " Fantasmi, Ruggine e Rumore" ? (Luca) Con questo primo album sapevamo da subito in che guaio ci stavamo cacciando? puoi immaginare che organizzare un Tour con il roster degli artisti al completo è praticamente una chimera. Ma nulla è impossibile, infatti (prima di questo pandemico delirio) stavamo organizzandoci per portare in giro un show ?alternativo?, pieno di sorprese r con artisti non presenti nell?album. A Roma ci sarà comunque (presto o tardi) il live di presentazione con tutta la ciurma ;) E visto che par liamo di futuro, con quali ar tisti vi piacerebbe collabor are? (Luca) Della nuova scena mi piacerebbe assolutamente fare qualcosa con Nitro, ha una timbrica perfetta per il genere, scrive bene e presta al Rap dal vivo un?attitudine (innata) da metallaro? Ensi, un altro che tiene la bandiera del Rap parecchio alta. Sempre tra i ?nuovi? spicca anche Mezzosangue. Proseguendo sulla scia del nostro primo disco invece ti direi: ESA, Kaos One, Neffa, Casino Royale? poi gli altri non te li dico perché sarebbe come svelarti quello che stiamo già facendo :P
(Francesco) Mi viene in mente la famosa frase del film "Blues Brothers": "Siamo in missione per conto di Dio".. Beh, riguardo allo scopo di questa avventura, non mi viene frase migliore! Data la natur a del progetto uno degli aspetti più interessanti è dato dalla presenza dei var i r apper e delle crew che par tecipano per la par te vocale: una pr ima domanda a r iguar do è come sono stati " scelti" e contattati per far par te del progetto?
(questo a livello nazionale e internazionale). A Roma (scusate la necessaria deviazione) non era difficile trovare serate miste Hip Hop / Hardcore ad esempio, dove chi di solito saltellava si ritrovava a pogare (e viceversa). Eravamo tutti un po' più ?meticci? :)
Uno dei br ani a nostro avviso più r appresentativi del disco è l'ennesima, ma davvero elettr izzante, ver sione di " Strozzapreti alla romana" : come è nata questa nuova e pompata ?ver sione?? (Francesco) "Strozzapreti" è uno dei brani sui quali ci siamo divertiti di più! E' un brano fantastico! Personalmente adoro il testo e siamo rimasti tutti molto soddisfatti del groove e del mood che si è raggiunto in fase di riarrangiamento. C'è poi la chicca (a mio avviso) di inserire la citazione ai Led Zeppelin di "Kashmir" nelle strofe. Credo sia stato proprio il testo a guidarci nel creare questa versione. Vista dall'ester no sembr a che le scene hip hop ?tout cour t? e di un cer to rock in senso lato (crossover, r apcore, har dcore ecc..) romane siano molto più " mixate" r ispetto ad altre zone d'I talia: vedi ad esempio l'immaginar io e le sonor ità del Tr uceklan giusto per fare dei nomi conosciuti a tutti. E' una impressione che cor r isponde alla realtà?
Concludiamo con il classico gioco dei nomi: consigliate due dischi hip hop italiani e due dischi crossover sempre italiani! (Luca) Ok! HIP HOP "Post Scripta" - Kaos One "Numero 47" - Artificial Kid CROSSOVER "Kuadra" - Kuadra (2010) "Horror Vaqui" - Linea 77 Vi ringraziamo per l?opportunità e per il tempo che ci avete dedicato, mi raccomando: sempre in aria le corna ;)
(Luca) assolutamente si! Devi sapere che negli anni 90 a Roma c?era una scena floridissima per entrambe le fazioni? penso che gli anni 90 siano per eccellenza gli anni della ?contaminazione" per quanto riguarda la musica: tutti ascoltavano tutto, il metal aveva tantissime sfumature, l?hip hop, l?elettronica? tutto stava vivendo un momento di profonda trasformazione e reciproca influenza
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Bea r Nati nel 2010 ad Anver sa, i Bear hanno consolidato nel cor so degli anni una solida fanbase in tutta Europa gr azie ad una manciata di album di massiccio ibr ido tr a har dcore (retaggio degli inizi) e un metal venato di progressioni dj ent. " Propaganda" è il titolo del nuovo album della band belga che debutta per Pelagic Recor ds e che abbiamo contattato " quasi" al completo per una diver tente chiacchier ata a tutto tondo! [L M ] Benvenuti sulle pagine di Suffer M usicM ag! Siete alla vigilia della pubblicazione del nuovo album, come vivete questo momento? (James) Ciao! Bene, al momento siamo impegnati a pianificare alcune cose interessanti per celebrare l'uscita del nostro album! È un periodo strano, e non essere in grado di poter suonare live per celebrare l'uscita è un peccato. Quindi cercheremo di trovare una degna alternativa! Abbiamo ascoltato " Propaganda" in antepr ima e volevamo congr atularci con voi. Potete dirci qualcosa a r iguar do del concept di " Propaganda" e dei concetti che volete tr asmettere all'ascoltatore. (James) Grazie! Siamo davvero contenti di come è venuto fuori. In termini di concept, sapevamo da molto tempo che il nostro album si sarebbe chiamato "Propaganda", e il nostro cantante, Maarten, ha scritto tutti i testi avendo ben in testa questo tema. Siamo esposti alla propaganda dal momento in cui ci svegliamo e controlliamo i nostri telefoni, ci circonda. Volevamo assicurarci, tuttavia, che la musica non fosse completamente oscurata da quel concetto. Penso che Maarten sia riuscito a fare un lavoro fantastico nel trasmettere le idee che volevamo trasmettere, senza renderlo
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eccessivamente politico. (Maarten) Per me "Propaganda" è tutto per farsi ascoltare. Come ottenere una voce come individuo. Tutte le canzoni trattano questo argomento, ad esempio ccme far fronte a pericoli e/o paure incontrollabili. A volte vengono dall'alto, a volte dal profondo. Dal punto di vista dei testi non è sicuramente un approccio puramente politico. Ogni essere umano deve affrontare i propri problemi, e questo è anche uno dei temi dell'album. Come ad esempio sconfiggere i propri demoni interiori. (Dries) Il tema di "Propaganda" esiste da quando sono nati i BEAR. Abbiamo sempre parlato di intitolare un album "Propaganda" e ora abbiamo sentito che era il momento perfetto per farlo. Inoltre, tutto ciò che facciamo come band può essere visto come una sorta di Propaganda: dalla vendita di merch, alla pubblicazione di nuova musica, alla musica dal vivo ... anche questa intervista è una forma di Propaganda. M usicalmente lo abbiamo trovato eccellente mix di suoni har dcore, industr iali: quali sono stati i tuoi r ifer imento dur ante il processo di dell'album?
come un metal e punti di scr ittur a
(James) Non credo che abbiamo davvero avuto un punto di riferimento quando abbiamo scritto le canzoni, oltre a quello che i BEAR hanno fatto in precedenza e le idee che avevamo per la direzione i questo disco. Ognuno di noi ha gusti musicali diversi, alcuni più moderni, altri più vecchi, quindi ovviamente anche il nostro suono ne viene influenzato. Volevamo fare qualcosa che sembrasse un logico passo avanti. (Dries) Cerchiamo solo di scrivere canzoni che riteniamo interessanti e divertenti da suonare. Se
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qualcosa non funziona per qualcuno, lo lasciamo perdere e proviamo a trovare un'alternativa migliore. In teoria, tutto è possibile, a condizione che tutti ne siano pienamente convinti. Per questo album penso che il principale distacco dalle precedenti registrazioni sia che abbiamo cercato di renderlo un po' più organico. (Maarten) Il motivo principale di quel mix di stile è che tutti ascoltiamo diversi stili musicali. Sebbene tutti amiamo i generi più hard, ma sono convinto che sia sempre meglio ampliare il tuo orizzonte musicale ascoltando e amando anche altri generi Per sonalmente trovo che " Red Throne" possa essere preso come " esempio" e canzone più r appresentativa dell'album? Siete d'accor do? I n caso contr ar io, dive r icadrebbe la tua scelta? (James) Questa è una scelta interessante! Penso che "Red Throne" sia probabilmente una delle canzoni tradizionalmente più "BEAR" dell'album. Penso che potresti avere ragione definendola come la canzone più rappresentativa del disco, ha un po? di tutto al suo interno! (Dries) Anche se pensiamo che una canzone come "Kuma" rappresenti in tutto e per tutto i BEAR: dal caotico al melodico, dal punk al metal, è tutto lì. I l video di " Apollo's Heist" è davvero sor prendente: mi sembr a un mix tr a Point Break e la ser ie di videogiochi " Payday" ! Come vi siete trovati davanti alla telecamer a e come è nata l'idea del video? (James) Fantastico! Bene, in termini di come è nato il video: il nostro batterista, Serch, ha davvero talento quando si tratta del lato audiovisivo delle cose. Siamo anche una band molto DIY, o almeno cerchiamo di esserlo quando è possibile, quindi
abbiamo avuto l'idea di provare a girare qualcosa con solo noi quattro, e il nostro produttore, Stef! Era la prima volta che recitavamo davanti a una telecamera ed è stata un'esperienza davvero divertente.
così tanta musica là fuori, è difficile riuscire a distinguersi senza il supporto di persone che credono in quello che fai. Ci sono molti aspetti nell'essere in una band, ed avere una etichetta che ti sta dietro fa davvero una grande differenza.
Tor nando ad ar gomenti più diver tenti, avete qualche aneddoto diver tente tr atto dai vostr i tour precedenti? Non vi preoccupare, la r ivista è scr itta solo in italiano ... sentitevi liber i di dire quello che volete!
(Maarten) Siamo incappati alcuni problemi con la polizia! Immagino che girare un video musicale con pistole e maschere in piena città non sia stata l'idea più intelligente!
I n questo per iodo di Coronavir us immagino che i vostr i piani per promuovere l'album, specialmente dal vivo, siano un po' saltati. Quali sar anno le vostre prossime mosse? I n gener ale, come state vivendo questa situazione di pandemia?
(James) Beh ... se vogliamo addentrarci in cose divertenti, abbiamo alcune storie piuttosto pazze dal nostro tour in India! Una di questi è quando ho avuto un brutto "India Belly" (leggasi caso di diarrea! ndA). Avevamo appena fatto colazione a Bangalore ed eravamo in un taxi sulla strada per l'hotel, e sono quasi saltato fuori per cagare nel bel mezzo della strada, stavo così male. Non era molto divertente al momento, ma ripensandoci adesso lo è! Penso che quasi tutti nella band abbiano una storia del genere da quel tour!
" Propaganda" è pubblicato da Pelagic Recor ds, come siete entr ato in contatto con i r agazzi dell'etichetta e in gener ale, al gior no d'oggi, quanto pensate sia impor tante avere una etichetta discogr afica alle spalle? (James) Beh; il nostro batterista, Serch e Paul (di Pelagic Records, batterista dei The Ocean) si conoscono da un po' di tempo. Avevamo appena concluso un tour in India e i The Ocean era stati contattati dal promoter del luogo (Ram di Unscene). Credo che Paul avesse chiesto a Serch della nostra esperienza, che era stata tra l'altro straordinariamente positiva. Quindi hanno finito per fare un tour laggiù, e credo che Ram abbia fatto ascoltare ai ragazzi dei The Ocean alcune delle nostre cose! Mesi dopo, siamo finiti a suonare in un festival nei Paesi Bassi chiamato Complexity Fest e abbiamo incontrato Robin (anche lui di Pelagic Records e a sua volta chitarrista nei The Ocean), a cui è piaciuto molto il nostro set. Siamo rimasti in contatto, gli abbiamo inviato alcune delle nuove canzoni a cui stavamo lavorando e abbiamo finito per firmare per Pelagic poco dopo! Siamo davvero felici di far parte dell'etichetta, ci sentiamo davvero come se avessimo una casa! Penso che ci siano vantaggi nell'essere una band completamente DIY, ma ai giorni nostri quando c'è
(James) Assolutamente. Ci ha presentato una sfida piuttosto grande. La nostra reputazione si basa in gran parte sui nostri show dal vivo, ed è molto strano non essere in grado di esibirsi o suonare queste nuove canzoni. Ovviamente ci troviamo in una situazione che stanno vivendo praticamente tutte le band del pianeta in questo momento. Non siamo gli unici a non essere in grado di esibirci o di pubblicare un album in questo periodo. Come ho già detto prima, non lasceremo che questa situazione ci rallenti. Stiamo esaminando le varie opzioni per portare la nostra musica al maggior numero possibile online e speriamo di tornare in piena forza quando la situazione migliorerà. Diavolo, ho già iniziato a scrivere l'album SUCCESSIVO (ride ndA)! (Maarten) Tutti amiamo i social media. Siamo letteralmente cresciuti con Instagram, Facebook, YouTube ... ma questi giorni di blocco ti lasciano quasi affamati di un vero contatto umano. Penso che sia una cosa molto positiva in questa era digitale. Spero che le persone provino lo stesso sentimento e, dopo il blocco, li ispirerà ad andare a vedere una band locale invece di stare tutto il tempo online. Niente batte quella vera sensazione che provi dal dal vivo
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(Dries) James e io abbiamo condiviso alcune camere d'albergo insieme durante quel tour, e gli piace ricordarmi che l'ho svegliato nel cuore della notte con un'enorme scoreggia. Secondo lui era come se ci fosse stato un forte terremoto e l'apocalisse fosse appena iniziata. Personalmente penso che abbia inventato la storia, perché ho dormito bene! Potrebbe anche essere stata causata da quella "India Belly" di cui stava parlando ... Giusto per essere chiari; Il cibo indiano è fantastico, ma ... il nostro sistema digestivo europeo non è sempre dello stesso avviso! Gr azie mille per la chiacchier ata, avete un ultimo messaggio per i nostr i lettor i? No problem! E' stato divertente! Grazie a tutti coloro che hanno ascoltato la nostra musica o acquistato del merch o l'album, speriamo di poter suonare presto per voi! OBEY THE BEAR /// PROPAGANDA
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In t er vist a di M F
In t er vist a di LM Benvenuti sulle nostre pagine! Che succede dalle vostre par ti? (Ville) Ciao! Considerando i tempi in cui viviamo, l'umore è in qualche modo in uno stato di stand-by. Tutti noi siamo ansiosi di superare questi giorni opprimenti e tornare a suonare dal vivo e diffondere nel mondo il nostro verbo a base di death metal! (Edward) Una pandemia globale non è nulla di cui essere felici, ma ci ha "concesso" una rara interruzione dal classico ciclo di un album. Abbiamo appena pubblicato un grande album ed è bello avere il tempo per prendere un respiro profondo e aspettare l'autunno, una stagione che ci piace molto ed è adatta per andare in tour. I nnanzitutto complementi per " The Coven" , che abbiamo recensito nel numero 19 della nostr a r ivista ocn un voto di 8/10! Come sono state le reazioni ad oggi e in par ticolare come vi sentite or a che l'album è disponibile nei negozi? (Ville) Grazie per la bella recensione! Abbiamo letto molte parole di elogio sull'album, quindi la sensazione generale è di sollievo. Dopo un sacco di duro lavoro, è sempre bello vedere il prodotto finale disponibile nei negozi e ben accolto. (Edward) Abbiamo davvero cercato di scavare nel profondo della musica heavy metal estrema e tutti i maniaci del metal lo hanno percepito chiaramente. La maggior parte delle critiche sull'album giravano attorno al concetto che i brani suonavano troppo estremi e tecnici. Ne siamo felici, perché non siamo misericordiosi! Ci r accontate qualcosa in più sul processo di scr ittur a di " The Coven?" (Ville) Non ho mai scritto un album e così tante canzoni in meno di un anno, quindi per me è stata un'esperienza un po' frenetica. Tutto è iniziato con la decisione di scrivere un album con sonorità più death rispetto al nostro precedente lavoro. (Edward) Con il primo disco abbiamo trovato una "formula" vincente che non volevamo cambiare. "The Coven" è stato scritto per suonare come un furioso mix di stili diversi, che ti colpisce duramente dal primo colpo di batteria all'ultimo riff di chitarra. E avevamo deciso che doveva essere sotto i 40 minuti!
Cosa ci r accontate invece delle stor ie nar r ate in " The Coven" ? C'è qualche tema relativo all'occulto / alle streghe r icor rente nelle canzoni del disco? (Ville) L'intero album è una raccolta di storie diverse, tra le quali trovi storie di magia, morte e così via. Ad esempio, "Memoirs" è in realtà un diario che parla di una specie di mago e della sua vita. "Moon, Rise" è un'ode alla natura e alla magia lunare. (Edward) Le canzoni del nostro debutto "Of Curses and Grief" riguardavano la natura umana in termini più generali, ma da allora abbiamo voluto inoltrarci in mondi più eccentrici e addentrarci maggiormente nel lato oscuro. Penso che il tipo di musica che suoniamo possegga un'aura mitica, quindi spicca ancora di più se i temi trattati non sono quelli "terreni". Par lando della coper tina è davvero impressionante, mi piacerebbe sapere qualcosa in più su come la cover sia collegata alla musica e come è stata concepita! (Edward) Un disegno misterioso, vero? La copertina dell'album è stata creata dal pittore simbolista Santiago Caruso, con il quale abbiamo lavorato anche al nostro debutto. Santiago ha preso la sua prima ispirazione dal nostro video musicale "Moon, Rise!", In cui siamo impiccati e suoniamo sul patibolo. Abbiamo giocato con l'idea di cantare impiccati, ma alla fine Santiago ha usato la sua vasta conoscenza del simbolismo per creare questa immagine molto surreale e inquietante. È il canto delle streghe morte ed è simboleggiato dai rami con pipistrelli e uccelli. Lo stesso canto che senti nell'intro e outro dell'album. Secondo voi qual è lo stato di salute della scena death metal melodica? (Ville) Oggi giorno quasi tutto quello che viene suonato con la chitarra distorta è etichettato come death metal melodico. Tutti i tipi di cose da discoteca sono chiamate death metal melodico, ed è strano. Non ho nulla contro musica diversa, ma il significato di "death metal" nella scena melodeath sembra essere quasi irrilevante o dimenticato. Per noi death metal melodicoriguarda band come At
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the Gates e Carcass e forse, almeno per alcuni album, i Death. Certo, anche altre band più recenti, ma questa è la base per noi. Ma alla fine la musica è musica e non mi interessa molto classificarla. (Edward) Siamo i negromanti melodeath che riportano in vita il death! Quanto è impor tante essere sotto contr atto per un'etichetta come Rockshots Recor ds nell'attuale stato del music biz? (Ville) È molto importante. C'è così tanta musica in giro al giorno d'oggi che devi avere contatti e aiuti per far risaltare il tuo lavoro. Anche se la tua musica fosse la migliore al mondo, potrebbe non arrivare ai fan e diffondersi in modo corretto perché la concorrenza è davvero ampia. (Edward) Immagino che non ci sia una "scommessa sicura" nel music biz, quindi siamo molto grati per la fiducia che Rockshots ha riposto nel nostro lavoro. Il futuro della scena musicale metal dipende dalle persone che sono disposte a correre rischi su band che non sono nomi conosciuti o alla moda. Ovviamente stiamo vivendo tempi molto complicati, quanto ha influito sui vostr i piani nella promozione dell'album? Par lando in gener ale come vivete la vita di tutti i gior ni? (Edward) Finora siamo fortunati a continuare i nostri lavori diurni nel mezzo di questo focolaio. La situazione è molto seria e sta causando molti morti; un tour cancellato di una band metal relativamente underground è il minimo delle preoccupazioni in questi tempi, ma è ovviamente un grosso svantaggio per noi che non possiamo portare la nostra nuova musica a un nuovo pubblico. Tuttavia, come ho detto all'inizio, abbiamo iniziato a schedulare molte cose per la fine dell'anno. Abbiamo già pensato al prossimo album e useremo questa primavera per iniziare a scrivere del nuovo materiale. Gr azie mille r agazzi, avete un ultimo messaggio per i nostr i lettor i? (Edward) Speriamo di incontrarti molto presto in una "evocazione" dal vivo. Fino ad allora, goditevi "The Coven" e, se lo stai ascoltando, diffondilo come la fottuta peste! (Ville) State al sicuro! Dall'oscurità, arriva la luce.
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Freschi di nuovo disco in uscita per tre tr a le più attive etichette indipendenti italiane, abbiamo scambiato due parole con M atteo dei Filth in M y Gar age propr io a r iguar do del lavoro, del futuro, del presente e di un sacco di altre cose. [M F] Ciao r agazzi, intanto è un enor me piacere aver vi sulle nostre pagine in questo per iodo devastante. Come state? Come la state vivendo essendo dei dintor ni di Ber gamo e quindi avendo sotto gli occhi la situazione reale e attuale? Come anticipato nella domanda, il periodo è unico e problematico. Siamo costretti a fermare le nostre vite e ahimè, anche la musica. Vuoi per l'inquinamento, vuoi per il mal governo e la privatizzazione della sanità, ora la situazione in Lombardia è una grossa, grossa merda. Bergamo è la città che insieme a Brescia ha pagato il conto più salato in assoluto, ma i bergamaschi sono forti e si riprenderanno alla grande, questo è poco ma sicuro. Par liamo di musica. Sul numero precedente ho recensito il vostro ultimo lavoro. Un disco che mi è piaciuto molto e che non vedo l?or a di veder velo suonare live. M aturo, pensato, con soluzioni stilistiche par ticolar i che lo rendono
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diver so da quasi tutto quello che avete fatto pr ima. Come è nato? Cosa è cambiato r ispetto ai Filth I n M y Gar age di " Songs From The L owest Floor " ? Siamo cresciuti, abbiamo affrontato grandi cambiamenti a livello personale e di band. Ognuno di noi ha messo sempre del suo, il suono e lo stile che ne derivano ora rispecchiano ciò che siamo diventati. Anche "... Lowest Floor" a suo modo è stato un disco di passaggio da sonorità più dure e strutture più matematiche a pezzi più dilatati e lineari. Quest'ultimo disco ne segue la naturale evoluzione e non vediamo l?ora di suonarlo dal vivo. Questo nuovo disco l?ho trovato parecchio introver so e per sonale. Per usare un ter mine super sfr uttato, direi che è il vostro disco più intimo. Siete d?accor do? Di cosa par lano i testi e quanto sono impor tanti per questo disco? Il disco è stato sviluppato interamente in saletta basandoci su ciò che ci ritrovavamo a suonare. I pezzi sono nati sul momento, un riff o una base ritmica di partenza e il resto è venuto da sé suonando assieme ed influenzandoci a vicenda.
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Quindi sì, perché no, per noi tutti i nostri dischi sono un po' intimi, questo è forse il più essenziale e disincantato. I testi sono nati con spontaneità, influenzati da passioni e elementi della cultura pop: libri, videogiochi, fumetti ecc? Lasciamo agli intenditori scoprire le tematiche e riconoscere le fonti di ispirazione. I l disco esce per tre etichette indipendenti italiane tr a le più attive. Come vi siete trovati a lavor are con loro? Etichette indipendenti gestite da persone che stimiamo e che portano avanti con passione il loro operato. Con alcune di loro avevamo già collaborato in passato per l?uscita di nostri vecchi dischi, altre realtà le abbiamo conosciute macinando chilometri. Alla base di tutto c?è un legame di amicizia che ci lega con le persone che stanno dietro a queste piccole realtà indipendenti, è la cosa che innanzitutto cerchiamo nel fare le cose, il rapporto umano e le affinità artistiche e intellettuali. Come fanno loro noi ci mettiamo la stessa passione con la nostra musica, il resto è andato da sé.
I l disco è stato prodotto da niente di meno che Dave Cur r an. Com?è stato lavor are con un per sonaggio del suo calibro? E? inter venuto anche nella composizione dei pezzi o solamente nella definizione del suono? Sì, Dave ha missato il disco ed è stata una figata assurda passare ore in studio con il suo enorme bagaglio di esperienza in ambito musicale e personale. Dobbiamo questa fortuna al Trai (Fabio Intraina) che ce lo ha presentato, mentre registravamo nel suo Trai Studio. Abbiamo avuto il piacere di entrare in collaborazione con una persona eccezionale che da subito ha mostrato un grande interesse per il nostro lavoro. Ha dato il suo contributo al suono finale e ne siamo certamente felici anche se a dire la verità c?è stato ben poco da dirgli, qualche indicazione iniziale in merito alla strada da seguire a livello di bilanciamento dei singoli strumenti, un paio di riferimenti agli ascolti, poi per il resto ha fatto tutto di sue orecchie. Domanda di routine. Sempre che tutta questa situazione passi, pr ima o poi, in tempi or dinar i, come vedi la scena alter native italiana? Quali sono i pro e i contro? Anche alla luce del fatto che tu, M atteo, sei parecchio coinvolto tr a altre
band (i Fr ana) e la collabor azione con locali milanesi e ber gamaschi.
temo che non si tornerà a suonare in giro così presto, purtroppo.
Questa è una domanda difficile alla quale rispondere. Seguendo i notiziari e leggendo i vari articoli che sono usciti in questo periodo sembra quasi che ci si sia dimenticati dell?importanza che hanno i concerti e il mondo dello spettacolo in generale nel tessuto sociale.bNessuno parla di questo, nessuno ha ipotizzato un periodo di riapertura per i locali e alle grandi manifestazioni in generale perciò siamo in una fase dove è difficile poter dare una risposta, si naviga a vista.
Quali sono i 5 dischi fondamentali per i Filth in my Gar age?
Sicuramente per ogni periodo negativo ne nasce poi uno positivo e questo è la storia che ce lo insegna, ci saranno da rivedere parecchie cose ma non so che direzione perderà la musica live. La cosa certa è che già prima la scena alternativa italiana non stava poi così bene, se proprio dobbiamo dirla tutta, ma sono fiducioso del fatto che siccome ci troviamo tutti sulla stessa barca e che mai come ora sembra sentirsi questo sentimento di empatia ne usciremo tutti quanti più forti. La speranza è quella di riuscire a fare catena e di venirne fuori alla grande, tutti assieme, anche se
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Questo tipo di domande ci mette molto in difficoltà! È difficile identificarne cinque ma ci proviamo consapevoli di lasciarne fuori di incredibilmente importanti, stando un po?su quelli che più possono aver influenzato il nostro stile recente. ?Rancid 2000? dei Rancid, ?Godbox ep? dei Breach, ?The Tropic Rot? dei Poison the Well, ?Jerico Sirens? degli Hot Snakes e ?Guidance? dei Russian Circles. Come e dove vi vedete da qui a 5 anni? Da qui a 5 anni ci vediamo ancora a fare musica e a suonare dal vivo, magari ampliando i nostri orizzonti con nuove mete, abbasseremo sempre di più il gain per guadagnare in volume! Ognuno di noi ha bisogno di musica e stare assieme. Grazie mille e un abbraccione.
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In t er vist a di AS
Benvenuti sulle nostre pagine! Come va? Hey ragazzi! Al momento siamo tutti a casa a comporre nuove canzoni e pianificare cosa fare appena le cose torneranno alla normalità! Potete r accontarci la stor ia della band in modo da presentare i K ingsmen ai nostr i lettor i? Tutto è iniziato alla fine del 2016, quando i nostri precedenti progetti si sono completamente arenati. Praticamente tutti i membri della band si sono ritrovati insieme subito dopo aver superato alcune situazioni personali un po' problematiche, abbiamo deciso di usare quel "carburante" e creare i Kingsmen. Questa band è stata sin dal primo giorno una famiglia più che un semplice gruppo. " Revenge. For giveness. Recover y." è finalmente uscito, potresti descr iverci il processo di scr ittur a di questo album? Qual è stata la più gr ande sfida nel realizzar lo? Siamo super entusiasti di avere tra le mani questo album perché scriverlo e comporlo è stato molto impegnativo. Durante la creazione di questo disco abbiamo attraversato alcuni alti e bassi "estremi", sia a livello professionale che personale. Superare molti degli ostacoli che hanno portato alla conclusione dell'album è stato enorme. Abbiamo dovuto superare molti ostacoli di natura personale
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durante la composizione del disco: la figlia di Tim (Lucier, chitarrista ndA) ha avuto il cancro e sono venuti a mancare molti amici e parenti in questo periodo.
Adoriamo la nostra scena locale. Ci sono molte gemme nascoste qui nel New England. Un sacco di talento in un'area così piccola che ci dà un sacco di ispirazione!
I l titolo dell'album è molto for te, e anche la cover dell'album, che significato hanno?
Come siete entr ati in contatto con i r agazzi di Shar pTone Recor ds?
"Revenge. Forgiveness. Recovery." è la storia che tutti noi abbiamo vissuto. Vedi, la nostra convinzione personale è che quando una tragedia accade tutti e tre questi sentimenti o azioni ti passano per la mente. Innanzitutto sei arrabbiato e vuoi correggere o distruggere qualsiasi cosa ti ferisca ( vendetta). In secondo luogo, dopo il volere vendicarti per quello che è successo, tendi ad entrare in uno stato di perdono.
Siamo arrivati a SharpTone Records attraverso un amico comune. Adoro la label e non potremmo essere più felici del lavoro svolto insieme.
Durante questa fase, stai cercando di capire e accettare l'accaduto e andare avanti. Infine, si entra finalmente in uno stato di recupero. Recuperare vuol dire accettare ciò che è accaduto, perdonare e rendersi conto che puoi ancora andare avanti con la tua vita, nonostante ciò che ti ha fatto del male.
È stata dura. In questo momento volevamo davvero essere in tournée per promuovere il disco. Speriamo che tutti siano al sicuro e di poter usare al meglio gli strumenti social per "connetterci" con tutti i nostri fan.
" L o stato più piccolo degli States ha prodotto una delle band più accattivanti del panor ama metal!" , così cita la car tella stampa del vostro disco. Allor a, che succede nella scena metal del Rhode I sland?
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Sicur amente stiamo attr aver sando un per iodo piuttosto complicato: come vivete la vita di tutti i gior ni e quanto ha influenzato questo stato di pandemia che stiamo vivendo in ottica di promozione dell'album?
Gr azie mille r agazzi, avete un ultimo messaggi per i nostr i lettor i? Grazie mille a voi! Spero proprio che abbiate apprezzato il nostro nuovo disco in modo da essere pronti non appena ci rimetteremo in moto quando le cose si saranno sistemate!
To n i gh t
We St a n d
In t er vist a di LM
Ciao r agazzi, benvenuti sulle pagine di Suffer M usic M agazine. L a pr ima domanda è legata alla for mazione, che nel cor so del tempo da quanto si legge online si è tr asfor mata. A cosa dobbiamo questi cambiamenti e quanto hanno influito nella composizione di ?New Wor ld Disor der ??
di risolvere il problema partendo dal nostro piccolo fino ad arrivare a qualcosa di più grande. Vi ricordiamo che mancano un minuto e quaranta secondi all?orologio dell?apocalisse.
Ciao a tutti! Abbiamo cominciato la nostra avventura per quel che riguarda il nostro disco d?esordio con la formazione precedente, quindi io (Filippo Danieli), Alessandro Murello, Matteo Michielin, Andrea Franco e Riccardo Moretto. Non abbiamo avuto problemi perché Matteo e Andrea si sono allontanati per motivi personali dopo il completamento, la stesura e la registrazione dell?album. Non è stato facile dividerci perché abbiamo cominciato da zero e quello che abbiamo costruito l?abbiamo fatto insieme. Ora che abbiamo la rampa di lancio pronta, dobbiamo spingere e puntare altissimo.
Bella domanda quanto difficile. Penso sia un po? come scegliere il migliore o il preferito tra dieci figli, è veramente complicato. Ogni canzone prende una tematica a sé stante, però credo che la più rappresentativa sia la title-track, proprio perché alla luce di questo periodo storico particolarmente complesso e malsano, speriamo di lanciare un messaggio di monito alla società odierna che così non si può andare avanti.
Un disco che ? quasi a far lo apposta ? ha visto la luce in un per iodo stor ico decisamente complesso, causa pandemia. Facendo un confronto con i messaggi lanciati all?inter no del disco si potrebbe quasi dire che questo lavoro sia quasi una sor ta di monito o r iflesso della quotidianità che stiamo vivendo? Decisamente. Potremmo quasi dire ?ve l?avevamo detto?. Canzoni come ?Darkest Times? e ?New World Disorder? sono il nostro monito per come l?umanità sta trattando il luogo che ci ha dato la vita e che ci ha accolto dall?alba dei tempi, e noi la stiamo disprezzando, distruggendo e sfruttando. Se continuiamo così arriveremo ad un punto di non ritorno che ormai sembra essere sempre più vicino, dobbiamo prendere in mano la situazione e cercare
Sempre par lando di testi, quale pensate sia il più r appresentativo dell?intero lavoro e perché?
M usicalmente il disco conta al suo inter no una moltitudine di soluzioni, si passa da par ti sinfoniche al metal di scuola nor dica, ar r ivando al moder n e al metalcore. I l tutto senza per dere di vista la melodia. Come vi siete mossi in ter mini di songwr iting e quali dischi/band vi hanno influenzato maggior mente? Abbiamo in generale la fortuna/sfortuna di provenire da generi completamente diversi sia al tempo della vecchia formazione che con quella odierna. Credo sia questo il nostro vero punto di forza, abbiamo sempre avuto uno scambio di idee nel songwriting che non aveva limiti. Band che ci hanno ispirato per la creazione dell?album possono essere gli Avenged Sevenfold, Trivium, gli Iron Maiden, Atreyu e i Motionless in White. Propr io dalla consider azione appena fatta in ter mini di songwr iting mi viene da pensare che l?etichetta di metalcore band vi vada alquanto
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stretta? Come definireste la vostr a proposta a chi ancor a non vi conosce? Per quello che facciamo effettivamente tende a essere stretto come genere però al contempo stesso è quello che si avvicina al nostro genere. Noi amiamo non etichettarci in modo tale da essere liberi nelle nostre composizioni, la nostra proposta è un metal moderno con influenze di vecchio calibro con un pizzico di follia azzardando soluzioni alternative. Provenite da una zona geogr afica (Veneto) che in questi ultimi anni è molto attiva, sia per quanto r iguar da le band sia per la presenza di var i collettivi che or ganizzano ottime situazioni live. Avete qualche nome in par ticolare che volete sugger irci? In zona nostra stanno nascendo diverse band valide, dovrei nominarle tutte e verrebbe una lista infinita, però dall?estate scorsa è nato il Core Crew, un?iniziativa ad hoc a cui abbiamo partecipato nella primissima edizione per le diverse band del Veneto/Friuli, quindi se dovessi citare qualche band, farei conto di tutte quelle che sono dentro quel roster. Quali sono i prossimi step in casa Tonight We Stand? In questo preciso momento c?è molto lavoro di organizzazione e pianificazione: tante prove con i nuovi membri e ricerca di nuove soluzioni per il futuro. Per via della pandemia scoppiata nel mondo siamo stati costretti a rinunciare a diverse date programmate da tempo, cercheremo di recuperarle a tutti i costi perché è ora di tornare allo scoperto e far sentire a tutti quello che abbiamo da offrire.
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WALLOF PALEMHOR Andrea M ediolici fa da Cicerone nel mondo Wall Of Palemhor, combo tr icolore che ha da poco pubblicato il disco di debutto ?D.R.A.M .A.C.O.R.E.?, un mix di contaminazioni che vanno dal metalcore fino a giungere a quello che la scuola metal svedese ha insegnato in chiave melodica nel cor so degli anni. [AS] Par tiamo innanzitutto dalle presentazioni, ossia un r apido r iassunto di quanto accaduto in casa Wall Of Palemhor dagli inizi a oggi!§ (AM) I Wall Of Palemhor si formano agli inizi del 2015 dalla medesima passione di Niko (chitarra) e MKI (batteria) per la musica death metal. Iniziano quindi a cercare suoni neri e melodici ispirati alle atmosfere degli anni ?90/2000, con l?intenzione di creare musica estrema, melodie intense e voci aggressive. Il risultato di questo lavoro è l?EP ?Obscura?, un lavoro a quattro mani registrato nell?estate del 2015 presso i Suffering Studios. Dopo qualche mese dalla registrazione la band si riunisce con l?aggiunta di un nuovo componente, Andrea (chitarra), che aggiunge potere e gusto alle canzoni esistenti e contribuisce alla realizzazione delle nuove composizioni. La formazione si completa prima con Andrea (chitarra) e poi con Davide (voce): la presenza del nuovo timbro vocale aggiunge sonorità ?metalcore? alla band. Nel 2018 è il momento di un nuovo bassista, Fabio ?Tats?, con nuova energia e grinta all?interno
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della band nei diversi concerti che portano a farci conoscere. È il momento di mettersi alla prova con il nuovo materiale: nell?estate del 2018 presso Audiocore Studio si registra ?Worms Inside?. Il pezzo con le nuove sonorità introdotte convincono, si lavora quindi alla realizzazione di un nuovo disco. Par liamo quindi di ?D.R.A.M .A.C.O.R.E.?, e pr ima di tutto della scelta di autoprodur si. A cosa è dovuto questo passo, oggigior no molto apprezzato dalle band indipendenti? Quali sono i pro e i contro a vostro avviso di tale passo? (AM) Per noi suonare è un divertimento e l?idea di registrare è servita per darci un obiettivo. Non essendo addentro al mondo dell?imprenditoria musicale, l?autoproduzione era scontata fin dall?inizio, quantomeno la quota legata a registrazione, mix e master. Riguardo al passo successivo di promozione abbiamo ascoltato altre band che avevano già fatto una loro esperienza e chi, come i ragazzi dell?Audiocore Studio, seguono per lavoro come si muove la scena musicale. Visto il panorama attuale dove la possibilità di farti sentire/vedere in tutto il mondo è alla portata di tutti e dove spesso le piccole etichette chiedono un contributo piuttosto che darlo, l?autoproduzione è forse l?unica via anche per avere un controllo sul prodotto che si vuole fare. Magari da questo disco qualche etichetta interessata salta fuori per appoggiarci nel prossimo lavoro?
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Dal punto di vista strettamente musicale penso che il vostro lavoro sia un misto di influenze, al suo inter no ho trovato r ifer imenti al crossover /nu-metal di fine anni ?90, il metalcore e per sino qualcosa di death metal melodico. Siete d?accor do con questa mia visione delle cose e come si è ar r ivati in ter mini di songwr iting a questo r isultato? (AM) I brani nascono tutti da Nicola (chitarra) e in sala prove vengono rifiniti dalla band. I brani del disco non sono tutti nati nel medesimo periodo, raccolgono quindi spunti di vario genere da At The Gates fino al metalcore di As I Lay Dying (band preferita dal cantante) . Noi amiamo definire la nostra musica, quantomeno il nostro fondamento, death metal melodico, personalmente non nego che le classificazioni lasciano il tempo che trovano. Come evidenziato dal titolo, ma anche dall?ar twor k e da tutto il concept visivo legato al disco (vedi video e via dicendo) si intr avedono for ti tinte dar k, concetto che troviamo anche nei testi. Come avete sviluppato il concept visivo/testi in tal senso? C?è stato un autore/ar tista che vi ha influenzato in questo caso? (AM) I testi, a parte ?Here in Pain? e ?Lament of Soul?, sono di Nicola. Le due eccezioni sono rispettivamente di Guendalina Truden, la nostra fan nr.1, e di Davide. Per l?artwork invece bisogna chiamare in causa Mirko (batteria, in arte MKI) amante dell?arte grafica e degli horror anni 70.
Diciamo che non c?è un autore in particolare dal quale si è attinto, è più un sentire ?oscuro? comune che, sotto sotto, ci collega. Sempre a proposito di testi, quale pensate r iassuma per fettamente il tema pr incipale di ?D.R.A.M .A.C.O.R.E.?? (AM) Direi che il brano che riassume meglio il tema sia ?Here In Pain?. Quali sono stati i momenti più delicati in fase di composizione, se ce ne sono stati? (AM) I momenti delicati ci sono stati in fase di registrazione dove in certi frangenti eravamo talmente ?cotti? che non ricordavamo alcuni arrangiamenti provati in sala prove? Quanto è difficile por tare avanti un percor so promozionale legato a un disco che ha avuto la sfor tuna di vivere sulla propr ia pelle questa pandemia? (AM) Non nego che tra di noi ci siamo chiesti se fosse opportuno proseguire la promozione anche in questo periodo. questa però era già stata lanciata prima del lockdown e, ragionando sul nostro tipo di attività, tutte legate ai canali web, ritengo che non ci
dovrebbero essere state grandi penalizzazioni. Il problema più grande è l?esibizione live: in programma c?era, per ora, ?solo? (sigh) un concerto il 25 aprile? Speriamo che questo autunno si riesca a recuperare? Questa estate la vedo un po? a rischio. Visto il momento estremamente difficile che la scena musicale inter nazionale sta vivendo a causa di questa pandemia, come pensate ne uscir à la scena indipendente/l?industr ia discogr afica? Quali sono a vostro avviso i punti su cui si far à più fatica r iprendere in chiave musicale? (AM) La parte live risulta penalizzata già in condizioni normali, con questo isolamento sociale ? necessario e spero breve ? chiaramente quel poco che c?era di programmato è saltato. Potrebbe anche succedere che, appena ci sarà il ritorno alla (quasi) normalità, si capovolga la situazione e scoppi la voglia di eventi live. Incrociamo le dita! Fate par te di una scena local da sempre molto attiva. Quali band consigliereste ai nostr i lettor i? (AM) Ti dico le prime che mi vengono in mente: The Modern Age Slavery, Crowdead, Injury,
Distruzione A voi la chiusur a! (AM) Che dire: ascoltate ?D.R.A.M.A.C.O.R.E.?, condividetelo, supportateci e seguiteci sui nostri canali Social!
In t er vist a di DAP Ciao r agazzi! Benvenuti sulle pagine di Suffer M usicM ag! Come pr ima domanda, visto anche se siete una band " nuova" non siete cer to novellini della scena, presentate i " gulty par ties" della band? Grazie a voi per averci dedicato questo spazio. I TOTAL RECALL sono Andrea ?Ronda? Rondanini alla voce e già cantante dei Crushed to Dust e poi dei Rise Above Dead, Stefano ?Stef? Anderloni alla chitarra e già chitarrista di K-again, Traces of You, Face your Enemy e Die Trying, Daniele ?Danny? Calleri alla batteria e già batterista di Monalisabay, L?Oceano Sopra ed Embrace Destruction, Stefano ?Bleed? Bigoni alla chitarra e già chitarrista di Rise Above Dead e Thunder Brigade e Luca ?Pigo? De Simone al basso e già cantante in K-again, ed Embrace Destruction, chitarrista nei Until We Bleed e With Pride e bassista nei Samaritan. Par tiamo dal pr incipio. I l progetto Total Recall nasce in memor ia di un caro amico pur troppo scompar so, volete condividere con i nostr i lettor i un r icor do di M assimo? Massy è stato di certo un grandissimo bassista. Il fatto che prediligesse suonare in modo ?semplice? era solo dettato dalla sua attitudine, aveva delle skill tecniche al basso che ben pochi possono dire di avere. Ma a parte questo era una grande persona, un esempio per tutti noi, una persona onesta sincera e coerente caratteristica quest?ultima che riteniamo sia molto rara. Un amico e un fratello con cui alcuni di noi hanno condiviso 20 anni di palchi, tour ed esperienze che forse legano più di una famiglia. Suonava per il piacere di suonare e suonava solo quello che voleva suonare, sarebbe di certo potuto diventare un professionista, un turnista o qualsiasi
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altra cosa grazie alle sue skill, ma è sempre stato coerente con il suo modo di essere e di intendere la musica. Diceva di non amare particolarmente la razza umana, eppure ha lasciato un numero di amici in giro per il mondo di incredibile valore, persone che lo hanno visto poche volte ma che gli sono rimaste legate, questo pensiamo sia una cosa davvero speciale. Ha combattuto fino all?ultimo da combattente quale era ed alcune delle sue ultime parole prima di cedere al male, a chi gli ha chiesto cosa avesse fatto nella vita sono state ?ho fatto il falegname ed ho suonato il basso in una band? ..e mi sono divertito?. Pensiamo che nella semplicità di questa espressione ci sia un insegnamento di cui molti dovrebbero fare tesoro. Noi di certo lo porteremo sempre nel cuore per il resto della nostra vita e lo continueremo ad applicare in quello che facciamo nella musica e nella quotidianità vivendo nel suo esempio. Nel mese di Gennaio avete pubblicato un pr imo EP intitolato " Wooden Scar s" contenente due br ani, una sor ta di anticipazione del vostro pr imo album. Come è stato accolto? Abbiamo passato 8 mesi in studio, da Marzo 2019 in poi, scrivendo brani tutti insieme. Arrivati a dicembre dello scorso anno ci siamo detti che forse era il caso di buttarne fuori un paio, giusto per vedere che effetto avrebbero fatto a persone che non eravamo noi e sentire quale fossa la resa dei nostri pezzi registrati non su uno ZOOM Q3. Abbiamo deciso di incidere con Mark, un produttore con le palle quadrate e che ha suonato con Massy nei Traces of You. Siamo stati felicissmi dell?outcome. Mark sapeva già cosa fare pur non avendo mai sentito i pezzi o il nostro stile, un?esperienza
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davvero gratificante. L?EP è stato accolto decisamente bene ed ha avuto ottime reviews e passaggi radio del tutto inaspettati in diversi paesi tra cui l?Australia e gli Stati Uniti. Considerato che non abbiamo fatto nessuna particolare promozione ci riteniamo soddisfatti, anche se ad onor del vero non ci basiamo minimamente sul giudizio o sulla response della critica rispetto alla nostra musica. Quello che facciamo lo facciamo per un motivo ben preciso che poco ha a che fare con la ricerca dell?avere un prodotto che sia accettato dalla massa. Ar r iviamo al vostro pr imo full length album intitolato " Always Together " . Siete recentemente entr ati negli SPVN Studios con produttore Stefano " Or kid" Santi, per completare i lavor i: r accontateci tutto quello che dobbiamo sapere a r iguar do! ALWAYS TOGETHER è il punto di arrivo del nostro primo anno insieme. 9 brani scritti a 10 mani dove ognuno ha messo il suo contributo. Nessun intro, nessun outro o skit, l?album sarà semplice e diretto. E soprattutto molto scuro e potente. Abbiamo scelto Orkid come produttore sia perché conosceva Massimo dal 2002 (lo trovate giovanissimo come comparsa nel video di Father dei K-again), sia perché ha un background molto orientato ad un tipo di metal molto scuro e variegato. Il nostro timore infatti era quello di avere un prodotto che suonasse per così dire standard rispetto ai prodotti di Heavy Metallic Hardcore che indipendentemente dai brani o dagli stili più o meno variegati hanno tutti lo stesso tipo di timbro e master. Abbiamo cercato di curare al massimo questo aspetto sin dalle prime fasi, impostando le batterie in un certo modo, ed utilizzando strumentazioni variegate ed alcuni trucchi del
.: In
mestiere che Orkid ovviamente tiene per sè. Abbiamo lavorato molto sulla sezione ritmica e sulle voci, non è stato un processo indolore, anzi al contrario lungo ed intricato anche nella fase di mastering ma alla fine usciremo con un prodotto che suona esattamente come ci siamo immaginati e di cui siamo certi che Massimo sarebbe fiero. La principale caratteristica è che quello che si sentirà in registrazione si sentirà anche live. Per noi vecchietti ancora abituati a conquistarsi il pubblico un concerto alla volta è un aspetto vitale. É sempre antipatico par lare di gener i, ma come vi inquadr ate o come descr ivereste il vostro sound a chi ancor a non vi ha conosciuto? É antipatico ma è così da sempre per cui non preoccupatevi. Abbiamo affrontato il song writing con la precisa intenzione di non darci delle particolari barriere. Abbiamo tutti carriere alle spalle e più di 20 anni di esperienza per cui eravamo confidenti che quando il pezzo avrebbe suonato come doveva ce ne saremmo accorti. L?unica linea guida che ci siamo dati è che la musica che avremmo scritto avrebbe dovuto essere un blend dei vari generi che Massimo ha suonato nella sua carriera. Metal in tutte le sue varianti, Heavy Hardcore, Numetal (si chiama ancora così?) e Post Hardcore. Non è stato per nulla difficile essendo che tutti noi proveniamo da quel background, per cui si potrebbe dire che il nostro genere sia un mix di quelli sopracitati. Dal punto di vista gr afico e di merch, in tutte le vostre avventure precedenti e attuali, siete sempre molto attenti: avete qualche chicca o idea par ticolare che avete in mente e ci volete anticipare?
St u dio Wit h
Domanda molto interessante anche perché ci teniamo particolarmente. Con le varie esperienze musicali passate, abbiamo imparato molto quindi la scelta su cosa fare è stata piuttosto immediata. Per il "tessile" dei Total Recall, abbiamo chiesto una mano agli amici e fratelli della CBC (Caserta Beatdown Commando) e precisamente a Dome (Face Your Enemy, Fulci, Mad Old Man, ex Embrace Destruction) e Klem (tatuatore, Fulci, ex Embrace Destruction). Partiremo con due grafiche che secondo noi saranno molto valide e non a caso una delle due avrà una connection con un certo attore che noi ma anche molti di voi amano eheheh. Presto metteremo i preorder online quindi attendiamo fiduciosi un bel riscontro, tenente d'occhio i nostri social. Pur troppo la situazione attuale non per mette ovviamente di prevedere il r itor no on stage e anche l'uscita dell'album potrebbe r isentire e slittare data questa emer genza: come vi siete quindi or ganizzati e quali sono le vostre prossime mosse? Avete detto bene. Avevamo fatto dei piani temporali ben diversi. L?album sarebbe dovuto uscire il 10 Aprile, in concomitanza con le nostre prime apparizioni live. Purtroppo il COVID aveva altri progetti per cui abbiamo dovuto riadattare il tutto. Questo ci ha dato un po? di tempo in più per finalizzare alcuni dettagli all?interno dell?album e per pianificare meglio quello che uscirà a supporto dello stesso, a partire dai video per passare al merch ed ovviamente ai live che contiamo di iniziare appena sarà reso possibile. Ci ha anche permesso di pensare ad una strategia più efficace per raggiungere più persone possibili con la nostra musica. Siamo tutti abbastanza attempati e ci siamo resi conto che
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le cose sono decisamente cambiate da quando ognuno di noi si gestiva la parte di promozione delle rispettive band. Abbiamo quindi deciso di continuare a farlo in autonomia ma affidandoci anche a dei partner che hanno la nostra stessa mentalità ed attitudine ma che conoscono molto meglio di noi le dinamiche attuali. Non è stato facile ed è stata una ricerca abbastanza dolorosa in quanto ci siamo imbattuti in diverse situazioni di totale improvvisazione e mentalità totalmente opposta alla nostra e che quindi abbiamo cortesemente mandato a quel paese (immaginiamo che mandati affanculo non si possa dire, ma così abbiamo fatto). Ma se un processo non è doloroso non è divertente, ed ora siamo molto soddisfatti delle persone che lavorano con noi e dell?ambiente di collaborazione che si è instaurato con loro. Come ultima domanda, e non deludeteci... confer mateci che Total Recall è una colta citazione al gr ande Schwar zy! Lungi da noi dal deludervi. Si lo è? .. Troverete già dei chiari reminder di quell?immaginario in una delle T-Shirt degli Embrace Destruction e nel poster del tour Occupy Europe 2012. D?altra parte quando si fanno film nei quali per il 60% del tempo non ci sono dialoghi ma solo rumori di lotta e spari non si può non rimanerne affascinati. Ma questa non è la unica motivazione che ci ha portato a scegliere un nome che richiamasse muscoli lacustri austriaci allo steroide, TOTAL RECALL infatti è il primo film che Massimo andò a vedere con sua sorella Maura alla quale siamo molto legati. Quando Maura ce lo raccontò non avevamo ancora un nome per la band, e tutto ci sembrò dannatamente chiaro rispetto al nome da scegliere.
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RECENSIONI AD I NFI NI TUM [6] Chapter I - Monarchy
questo concept gli svizzeri dovranno sforzarsi molto di più. [LM]
M I DDL E-AGED QUEERS [7] Too Fag For Love
TRI VI UM [7] What The Dead Men Say
(Napalm Records) Arrivano al debutto direttamente su Napalm Records gli svizzeri Ad Infinitum, band di symphonic metal che vede la bella Melissa Bonny (tralasciamo i suoi trascorsi nei pessimi Rage of Light e le scandalose cover in chiave elettro metal degli Aqua...) sugli scudi in veste di frontwoman. La band ci regala un disco senza infamia e senza lode che si inserisce in un filone sonoro con precisi stilemi stilistici e bisogna ammettere che i nostri, formalmente, hanno tutto per raccogliere consensi tra i fan del genere: brani come l'incalzante "Marching On Versailles" mettono in mostra le doti tecniche della band e in particolare quelle canore da mezzosoprano di Melissa; in generale è evidente come i nostri riescano a riversare una discreta fantasia negli arrangiamenti, sempre tenendo ben presente i paletti "imposti" dal genere. In questo senso funzionano bene i brani più leggeri e scorrevoli come "Life Before You Die" e quelli dove l'alternanza della voce melodica di Melissa con il growl maschile (vedi "Demons") regalano una bella dose di grinta al concept. Citazione veloce anche per quanto riguarda il canovaccio narrativo, quanto meno attuale, visto che tutti i brani vertono su una immaginaria storia ambientata durante la Peste Nera che ha devastato l'Europa a metà del quattordicesimo secolo: tutti i brani vertono su questo argomento, trattato alla stregua di una fiction, e anche l'aspetto "visuale" e grafico della band riprende questo immaginario. Tirando le somme, la band riesce a raggiungere senz'altro la sufficienza ma per fare il salto di qualità e convincere i fan più smaliziati ho paura che con il secondo capitolo di
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(Roadrunner Records) "What The Dead Men Say" è il nono album dei Trivium, gli ex "bambini prodigio" di "Ascendancy" e bollati all'epoca da tutti come i nuovi Metallica. Quasi in sordina i Trivium sono riusciti a dare forma ad un disco che riassume al meglio quasi tutti i pregi emersi in ormai una lunga carriera. Matt Heafy e soci, trovato finalmente a quanto pare un batterista in pianta stabile con il solido e fantasioso Alex Bent, aggiungono un accenno leggermente dark all'ottimo songwriting del precedente "The Sin and the Sentence", riuscendo a coniugare perfettamente il classico Trivium sound (thrash metal con un pizzico di sonorità moderne) con un approccio quasi heavy rock, molto cadenzato e incalzante. Ottima come sempre la prova al microfono di Matt Heafy, fenomenale nel colorare di umori unici brani come "Scattering the Ashes" e "Amongst the Shadows and the Stone"; quest'ultima in particolare colpisce sin dal primo ascolto avvalendosi tra l'altro di riff di chitarra centrale dalla forte e spiccata personalità. Tra immediatezza (cfr. "Catastrophist") e un generale "snellimento" di eccessivi orpelli che in passato appesantivano a volte la riuscita finale dei brani (ottima in tal senso in termini di arrangiamenti "Sickness Unto You"), "What The Dead Men Say" non delude le aspettative e si dimostra un album solido e perfettamente riuscito. I Trivium non sananno gli eredi dei Metallica (ma chi mai lo sarà??) ma si confermano come pesi massimi della scena heavy! [DAP]
(Outpunx Records/Sell The Heart Records) Una manciata di veterani della scena DIY punk della Bay Area (Oakland per la precisione) si ritrova sotto un moniker piuttosto esplicito e ci regala un disco grezzo e militante di queer core senza compromessi. Il titolo e la copertina dissacranti, che citano in modo beffardo i Mötley Crüe, ci anticipano una manciata di brani rozzi, sporchi, scollacciati e senza peli sulla lingua. Se siete amanti del punk patinato o di quello solare e zuccherino i Middle-Aged Queers non fanno di certo al caso vostro, se non avete paura invece di tuffarvi di peso in una proposta più radicale (e sincera?) alzate il volume a palla e sparatevi a mille "SoDoMe", il divertimento è assicurato. [AS]
BOL OGNA VI OL ENTA [7.5] Bancarotta Morale
(Overdrive Records) Il progetto Bologna Violenta ha la capacità di lasciarmi sempre senza parole. "Bancarotta Morale" è decisamente un album elettro folk strumentale. Il filo conduttore di tutto il disco è il violino che ci porta a far conoscenza
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con i vari personaggi narrati in questo nuovo capitolo della band, descrivendone tratti e personalità con le linee composte dallo strumento. Genialità? Penso proprio di sì seguendo da un po' le scorribande del dottor Manzan e dal vicino dal compagno di avventura l?ing. Vagnoni. L?album inizia ad farsi intendere dopo numerosi ascolti e l?interpretazione data in questa recensione è una delle molteplici che si potrebbe dare al main concept di "Bancarotta Morale". E la grandezza sta proprio in questo, nel libero spazio all?intepretazione. Amali, odiali, Bologna Violenta non ha compromessi. [MF]
THE BL ACK DAHL I A M URDER [8] Verminous
(Metal Blade) Dite pure quello che volete ma per me i BDM non sbagliano mai un colpo! "Verminous" è l'ennesimo ottimo episodio di death metal di stampo ibrido, tra la violenza (e la cazzutaggine) americana e il tecnicismo di marca scandinava, da assaporare dall'inizio alla fine. Trevor Strnad si dimostra come un affabile cantastorie dall'ugola di amianto e i suoi partner in crime, soprattutto il drumming assassino di Alan Cassidy, lasciano di stucco in quanto a precisione e "wall of sound". Abbandonata definitivamente ogni minima velleità melodica, i BDM del 2020 sono una macchina da guerra dall'impatto devastante e dalla capacità compositiva decisamente superiore alla media. La band di Detroit si eleva a status di "leader of the pack" in campo death metal e "Verminous" è l'album giusto, al momento giusto, per fargli fare il salto di qualità (e speriamo di notorietà) definitivo. [DAP]
BRI AN FAL L ON [6.5] Local Honey
(Lesser Known Records) Abbandonata forse definitivamente l'avventura con i Gaslight Anthem torna Brian Fallon con il terzo lavoro solista, edito per l'occasione per sua label personale, Lesser Known Records. "Local Honey" è uno sguardo intimo al presente e, come per volontà dell'artista, ogni brano racconta storie contemporanee fatte di piccole o grandi vicissitudini quotidiane, come la fine di una relazione ("21 Days") o il delicato rapporto uomo-donna dopo una storia di abusi ("Vincent"). Nonostante le sonorità siano intime e inclini alla malinconia, e le storie raccontante non sempre approdano ad un esito positivo, è fuori di dubbio che la delicata penna di Brian riesca sempre a colpire al cuore e regalare uno spiraglio di speranza come in "I Don?t Mind (If I?m With You)" e l'iniziale "When You're Ready". Ottimo il lavoro in cabina di regia del producer Peter Katis (The National, Interpol) che dona spessore alle delicate trame sonore. [LM]
WOL FPACK [7.5] A.D.
(BDHW) Le prime parole che vengono in mente all?ascolto di questo EP dei parigini Wolfpack sono quelle immortali di Renato Pozzetto. Una chiarissima dimostrazione di potenza in cinque brani, in cui i francesi danno una dimostrazione di come debba e possa suonare il metalcore ai giorni odierni per non
risultare qualcosa di già sentito. Certo, le influenze ci sono e sono anche abbastanza evidenti: immaginate l?intransigenza cupa e nichilista dei Knocked Loose mista ad aperture industrial alla Code Orange. Il tutto però riarrangiato con personalità e bravura e condito anche da una produzione che risalta delle accordature di chitarra così basse da arrivare ai piedi. I cambi di ritmo e di registro sono continui, e così da una frenetica Calcine si arriva alla conclusiva ?Prisoner? con delle aperture quasi melodiche nei chorus. ?A.D.? risulta così un ottimo assaggio di quello che potrà essere il successivo piatto forte, ossia il prossimo full length del combo francese, quarantena permettendo. [LA]
SCHEL ETRI [7] Ossa Rotte EP
PARTI NI CO ROSE [6.5] Songs for Sad and Angry People
M ATT EL L I OT [9] Farewell To All We Know
(DIY) Interessante prova per i Partinico Rose, band di Ragusa che ci propone un album con la testa ed il cuore in Inghilterra: "Songs for Sad and Angry People" riprende infatti le sonorità dark-wave di Joy Division e Jesus and Mary Chain con una verve e una sensibilità vicina al post-grunge made in USA, regalandoci brani sanguigni e intensi come "Slave of Time" e "The Revenge" o l'oscuro incedere di "Rehab from You". Molto personali i testi e le atmosfere ricreate, ricercate e crepuscolari ma con notevoli picchi di ruvidezza. Disco affascinante e ?conturbante? per un mix di generi che funziona egregiamente. [AS]
L E M ARI NA [6.5] Libera (DIY) E' uscito a fine febbraio "Ossa Rotte EP", primo lavoro dei torinesi Scheletri, e non vuole saperne di uscire dal nostro lettore! Il punk rock dalla forte estrazione "core" nelle parti strumentali, riesce a colpire grazie alla semplicità e all'immediatezza dell'approccio, ad una registrazione sufficientemente pulita e potente e una manciata di testi che colpiscono al cuore. Malinconia, inadeguatezza, angst (per dirla all'americana) non solo adolescenziale che in questi giorni di pandemia risuona più che mai attuale (eleggiamo "Ossa Rotte", la canzone, come colonna sonora non ufficiale del lockdown!): tutto questo espresso in cinque brani tanto semplici quanto ben scritti e interpretati. Ben fatto. [AS]
How to Destroy Angels della famiglia Reznor. [DAP]
(Ici, D?ailleurs) Matt Elliot è il cantautore dell?amarezza della vita. "Farewell To All We Know" è un piccolo gioiello di raffinatezza ed eleganza, in grado di scavare le anime di chi si presenta di fronte. Placido e delicato come un fiume che scava nella roccia, così Matt Elliot fa con questo album. scavandp nelle emozioni più buie e nascoste fino a trovarle e amplificarle. La sua voce, così dolce e profonda, sembra quasi cullare l?ascoltatore, come una madre con un figlio neonato a cui sta spiegando le oscurità della vita alle quale si troverà di fronte, per metterlo in guardia. Un piccolo capolavoro da gustare con parsimonia per poterne assaporare di volta in volta la bellezza estrema. [MF]
NECROFI L I [6.5] Immaculate Preconception
(The Sound Of Everything) Intrigante debutto per Le Marine, duo immaginario composto dalle due personalità di Marina, titolare a tutti gli effetti del progetto. L'artista toscana trapiantata in UK ci regala 17 minuti di trip-hop visionario e intrigante che deve molto ovviamente alla scena di Bristol, così come sono evidenti i rimandi ai nuovi artisti che hanno dato una nuova concezione al genere (pensiamo a FKA Twigs o a Rose Villain di casa Machete. ma anche a un certo witch-core più intimo e sottilmente disturbante). Tra l'angoscia di "I Found a VHS" e il romanticismo di "Dead End", il riferimento più vicino ci sembra l'ormai disperso e magnifico progetto
(DIY) Bel lavoro, complesso ed articolato, per i Necrofili, band che ci regala quattro brani (più intro) di stampo thrash/death con un riferimento tematico alla figura di Giordano Bruno. L'impatto "fisico" è imponente, come è notevole l'atmosfera cupa e ferale ricreata dalla band in questa manciata di brani. Segnaliamo l'ottima "Campo dè Fiori", completamente in italiano, highlight di un lavoro davvero riuscito e ad effetto. Bene così. [LM]
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WOWS [9] Ver Sacrum
VVAA) Ci sono voluti cinque anni per dare un seguito ad "Aion", ma l'attesa è stata senz'altro ripagata! I veronesi WOWS hanno dato alle stampe un album semplicemente perfetto per questo periodo di isolamento forzato, una sorta di fotografia di una primavera tutt'altro che sacra (il "Ver Sacrum" del titolo") ma ricca di angoscia e smarrimento. La colonna sonora di questi stati d'animo la ritroviamo proprio nei cinque brani proposti, un compendio di straniamento e smarrimento al quale viene contrapposto una uguale violenza psicologica (e fisica). In un incedere quasi cinematografico ci troviamo di fronte ad un incipit rarefatto e suadente che viene frantumato in mille pezzi da "Mythras", post-black sulfureo e asfissiante che non lascia tregua, alla quale segue una "Vacuum" eterea e sospesa, che torna a bilanciare le due "facce" dell'essenza dei WOWS. E' però con "Lux Æterna", dai toni prima rarefatti e crepuscolari per poi esplodere in una lunga cavalcata apocalittica, che i WOWS mostrano il meglio del loro repertorio. La conclusione solenne di "Resurrecturis" chiude il cerchio e un album che lascia letteralmente senza fiato dall'inizio alla fine. [DAP]
area The Ocean) dopo un paio di album sotto la label inglese Basick Records che ha permesso al combo di affermarsi a livello europeo. Il sound dei Bear è sempre stata abbastanza borderline, perché pur partendo da solide basi hardcore metallizzate hanno sempre dato ampio respiro alla propria proposta musicale, andando a lambire territori djent, condendo il tutto con ritmiche e melodie dissonanti. "Propaganda", grazie anche ad un concept quanto meno attuale, riesca a convincere grazie ad una progressione stilistica che vede i Bear intraprendere uno step in avanti verso la commistione di un progressive metal moderno (pensata anche a certo Gojira) con melodie improvvise davvero azzeccate, mantenendo comunque un background fortemente "core" e crudo, che spiccano nelle varie "Propaganda", "Kuma", "Red Throne" e "Stigmata" La forza dei Bear è anche quella di mischiare le carte in tavola nell'arco di pochi minuti: prendiamo ad esempio "Gutter Love", dall'incipit quasi numetal che poi esplode in un martellante e rutilante incedere simil-industrial con richiami a sporadiche "macchie" di melodia. "Propaganda" può davvero far fare il salto di qualità alla band belga dato l' indiscutibile (alto) livello della proposta. [LM]
M OSCOW DEATH BRI GADE [7] Bad Accent Anthems
ANSWERI NG M ACHI NE [6.5] Bad Luck
(Wiretap Records) Dischetto divertente per i newyorkesi (Brooklyn per la precisione) Answering Machine che con "Bad Luck" si cimentano in un punk rock dal sapore vintage anni '60, molto piacevole e ritmato. La prova al microfono della "paisà" Samantha Campanile ci regala una serie di gioiellini pop-punk come "Hollywood Smog" o la più ritmata "Water Signs", mentre risultano molto interessanti i brani dove la parte vocale viene condivisa con il chitarrista J.D. Fetcho, regalandoci buoni intrecci melodici come in "Bubblegum" o il singolo "Cherry Coke". [AS]
HAVOK [7.5] REGARDE L ES TOM BER [7.5]
V
HOM M E
Ascension
BEAR [7.5] Propaganda
(Pelagic Records) Non sono certo dei novellini i Bear, band di Anversa che debutta per Pelagic Records (label in
raggiungendo i 46 minuti per 7 brani, senza comunque mai perdere di intensità. I Regarde Les Homme Tomber si dimostrano ancora una volta all?altezza delle aspettative e una conferma per questo ambiti sonori. [MF]
(Season Of Mist) Tornano i francesi Regarde les Homme Tomber, a 5 anni di distanza dal fortunato "Exile" che aveva portato la band sulla bocca di tutti grazia alla loro proposta mista tra black metal e sludge. "Ascension" è sicuramente un album più maturo e senza troppi fronzoli, i due generi, di cui i francesi sono maestri, si fondono ad un livello ancora più omogeneo rendendo il loro stile ancora più particolare. "Ascension" è comunque un album di una aggressività fuori dal normale, con atmosfere nerissime e inquitandi a farne da sfondo. Compatti e determinati, il disco si dilunga, a mio avviso un po' troppo,
(Fire And Flames) Il collettivo russo ha fatto girare vorticosamente il proprio nome, insieme a quello dei cuginetti Siberian Meat Gridner, grazie ad una promozione incessante, tanti bollenti live show e una attitudine antifa molto spiccata. "Bad Accent Anthems" non propone nulla di nuovo, ma ad essere onesti il circle pit hip-hop (così si definisce la crew) dei Moscow Death Brigade non ha davvero la necessità di "progredire" o proporre sul piatto chissà quale evoluzione. In questo nuovo lavoro troviamo le ritmiche taglienti, i testi senza peli sulla lingua, tanta tamarranza un po' ovunque e brani che dal vivo hanno quella carica dinamitarda che giustifica il circle pit dell'etichetta che si sono affibbiati. Rispetto ai SMG la componente heavy è molto meno accentuata (con le dovute eccezioni, vedi ad esempio "Break The Mold") ma il groove non manca mai, vedi le sintetica e sincopata "Sound Of Sirens" e i chorus clamorosi di "Megaphone" e "Out The Basement". La martellante riedizione della hit "Throw Ya Canz" ci convince definitivamente: i MDB non saranno dei geni del male ma il divertimento (con messaggio tutt'altro che da trascurare) è assicurato! [LM]
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(Century Media) Se dovessimo basarci sullo stato di salute delle nuove leve thrash metal in base a questo lavoro degli Havok allora possiamo davvero dire che siamo in buone mani. Revisionisti d'eccezione delle sonorità old school ma con le sonorità e le possibilità tecniche moderne, gli Havok ci regalano tanti ottimi episodi di thrash sparato in faccia ma dagli arrangiamenti superbi, prendiamo in tal senso ad esempio una magnifica "Betrayed By Technology", dove l'approccio spezza collo viene mediato da soluzioni sempre varie e fantasiose. Se poi riuscite a trovare un modo per non scapocciare come dei forsennati sulle note di "Phantom Force" fatemi un fischio... Ottimo ritorno! [LM]
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HOL DI NG ABSENCE [6] Gravity/Birdcage
l'approccio di pancia al death, mostrando grinta, tecnica ed idee da vendere in un genere sempre molto attivo e ricco di band più o meno valide. In attesa di un full length iniziamo a drizzare le antenne e a segnarci i Sonum nella lista di band da tenete sott'occhio. [DAP]
K ULT OF THE SK UL L GOD [6] The Great Magini
(SharpTone Records) Come talvolta succede da una situazione di difficoltà nasce una nuova opportunità: la devono aver pensata così le stelline gallesi del post rock Holding Absence che, dopo essersi visti negare il visto per gli USA e il conseguente annullamento del tour americano, hanno ben pensato di pubblicare come 7 pollici una anticipazione del nuovo imminente album. In questa uscita da collezione troviamo due brani, "Gravity" e "Birdcage", che mostrano la buona capacità dei gallesi di inserirsi in quel limbo sonoro tra il "core" più tirato ma sempre "emozionale" e con più di una strizzatina d'occhio alle melodie e alle atmosfere introverse (Being As An Ocean ma anche certi Architects meno violenti) e il rock alternativo tipicamente anglosassone (vedi Twin Atlantic) con un risultato piacevole e mai scontato. Un buon assaggio di quanto possiamo aspettarci nell'immediato futuro. [LM]
SONUM [6.5]
(Rockshots Records) Rock?n?Roll from Milano! Volendo essere davvero minimalisti potremmo descrivere con queste tre parole i milanesi Kult Of The Skull God ed il loro album "The Great Magini". Nati dalle ceneri degli Army Of The Universe i KSG offrono del puro e semplice RNR, quello cafone e sfrontato, quello che fa scapocciare, quello caciarone ma che si lascia tentare anche dalla malinconia, quello che ogni tanto con qualche riff strizza l?occhio al metal ma senza esagerare, quello con la produzione "sporca" che calza a pennello. Insomma, quel RNR fatto come si deve, che forse non inventa niente ma sicuramente non delude gli amanti del genere. [BW]
ombelicale che ci legava a Yggdrasil venisse tagliato di netto con la caduta degli dei. Mistico ed etereo, questo nuovo lavoro è una netta evoluzione rispetto alla produzione precedente, i suoni sono decisamente più pieni e il tutto è reso molto più epico rendendo il viaggio molto più coinvolgente. Il folk nordico è decisamente molto in voga di questi tempi grazie soprattutto al lavoro enorme di band come Wardruna ed Heilung che sono riusciti a rendere questo tipo di musica fruibile pur mantenendo una indiscussa credibilità. Forndom, in tutto questo, rimane una delle cose più vere che abbia mai ascoltato in questo universo musicale. [MF]
STI GM ATI ZED [8] ? A Wall of Falseness
(DIY) Avete mai ricevuto un pugno in faccia? Volete provarne le sensazioni? Ascoltate il nuovo lavoro degli Stigmatized! Direttamente da Cagliari e supportati dal collettivo Deadship Crew i nostri se ne escono con questo "A Wall of Falseness", fornendoci un perfetto mix tra Nails, Wormrot, Magrudergrind e sì, andrei a scomodare pure i Nasum. Tempi al fulmicotone, attitudine hardcore e odio che viene sprigionato ad ogni secondo. Odio senza compromessi, pesante e tagliente. Undici pezzi per neanche quindici minuti di musica. Non so proprio cosa si possa desiderare di più. Ottimo lavoro. [MF]
DAVE SM AL L EY BANDOL EROS [6.5]
&
THE
M OTOSEGA [7]
Ignited
Another Lost Chance to Shut Your Mouth
(Little Rocket Records) Dici Dave Smalley e ovviamente pensi alla storia del punkcore (DYS, Dag Nasty, ALL e Down By Law nel ricco CV!). "Ignited" è il secondo episodio su disco con i suoi Bandoleros, praticamente i Gas Drummers, licenziato per l'inglese Little Rocket Records e disponibile ovviamente anche su canali digitali: se volete spendere tredici minuti della vostra vita con un punk rock ben cadenzato, dalle melodie assestate e con la voce caratteristica di Dave, avete trovato pane per i vostri denti. "Punk Rock Battle Cry" e "Stabbed" i due migliori episodi di un EP non pretenzioso e molto godibile. [AS]
(Slack Records) "Rock'n'roll hardcore soul punk merda": così di definisce la band campana e io davvero non ho nulla da obiettare! Il punk'n'roll sporco e sparato a mille dei Motosega (scommetto che Leatherface sarebbe fiero della citazione!) non lascia tregua, tra ritmiche forsennate, voce maleducata e riff di chitarra cacofonici e incessanti. I ventiquattro secondi di "Punk Pros", la martellante "Bikerage" e l'approccio old school di "No One Cares" sono i brani che colpiscono maggiormente in una tracklist che ti percuote come uno schiaffo in pieno volto. Lavoro breve ma intenso. [DAP]
Monolithic FORNDOM [9] Faþir
(DIY) I Sonum ereditano alcuni elementi dai Sinatras (pregevole band alternative/death'n'roll a sua volta nata da numetallers Out Of Project) ma cambiano completamente l'approccio sonoro visto che questo EP di tre brani vira la proposta verso l'estremo, giocando con il death metal brutale e oscuro. Notevoli i fraseggi di chitarra (vedi la titletrack e "Appearance") e in generale
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Forndom è un progetto One Man Band svedese e questo nuovo lavoro è il quarto in ordine cronologico. "Faþir" è un rituale sciamanico di 35 minuti che ti trasporta direttamente in un mondo antico, in cui gli uomini vivevano a stretto contatto con la natura, prima che il cordone
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THE WHI TE BUFFAL O [7.5] On The Widow?s Walk
sfacciataggine di andare "oltre", mischiando rock, pop, blues e chi più ne ha più ne metta, per raggiungere un risultato veramente fuori da ogni canone e da ogni orizzonte. Unica e rara allo stesso tempo e, pur non inventandosi nulla che non sia già stato fatto e provato, Fiona Apple, ci regala tredici brani per un?ora scarsa di musica da incastonare nelle nostre orecchie, da sentire e risentire fino allo svenimento. Grazie. [MF]
le sonorità di quel disco, sono tra i pregi maggiori di un live imperdibile. Personalmente ho sempre trovato "CRX" come il disco perfetto per raccontare la Milano non ?da bere?, e ascoltare oggi questo live è un regalo e una ulteriore scusa per riscoprire questo magnifico album. [DAP]
sonorità lo-fi, ai Ramones e alla Joan Jett pre era glam. Ascoltate "Just Friends", "Find Myself Another Name" e la titletrack e poi ringraziateci per la segnalazione... [AS]
UL CERATE [8.5] Stare into Death And Be Still
CASI NO ROYAL E [7.5] 1997 Live at Vox Club (Snakefarm Records) Jake Smith, in arte The White Buffalo, incrocia ancora il suo percorso artistico con la leggenda del "new country" Shooter Jennings (nella veste di produttore e stretto collaboratore artistico) per sfornare "On The Widow?s Walk", ennesimo capitolo di una carriera che ci ha regalato sin ora solo gioie. L'estetica musicale di Jake risplende a pieno nelle note di frontiera di "Widow?s Walk" o nella splendida "River Of Love And Loss", così come l'indole più rock viene allo scoperto nella ruggente "Faster Than Fire". "On The Widow?s Walk" è un album intimo e commovente che ha il pregio di mostrarci uno spaccato rurale americano portando tutte le influenze cantautoriali a stelle e strisce (dall'americana al folk rock) nel nuovo millennio. [LM]
FI ONA APPL E [9] Fetch The Bolt Cutters
(Sony) Chissà cosa è passato nella testa della Sony quando ha deciso di tirare fuori un album come "Fetch The Bolt Cutters": vero che Fiona Apple è conosciuta oramai in tutto il mondo e la sua fama la precede, ma questo suo ultimo lavoro è veramente quanto di più distante ci possa essere da un album mainstream: talmente particolare, talmente bello, una perla per una regina davvero inimitabile. Fiona Apple è la classica artista che può fare con il minimo sforzo qualunque cosa con la sua voce ed ha il coraggio, l?esperienza e la
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BARRENS [6.5]
(DIY) Questo periodo di lockdown forzato ha permesso alle band in attesa di tornare on stage di rispolverare i proprio archivi. Anche in casa nostra le iniziative non si sono fatte attendere e questo "1997 Live at Vox Club", reso disponibile in formato digitale in streaming dai Casino Royale, è un documento storico di indubbio valore. Questo live bootleg "ufficiale" recuperato da un DAT sepolto da chissà quanta polvere, fotografa un periodo molto particolare per la band milanese, reduce dalla pubblicazione del capolavoro incompreso "CRX" e alle prese con l'impatto live del nuovo materiale. Nonostante la critica all'epoca, e anche al giorno d'oggi grazie ad una pregevole ristampa pubblicata qualche anno fa, avesse incensato giustamente un disco avanti anni luce e che coniugava le atmosfere britanniche (trip hop, suoni notturni e pulsanti) con la sensibilità dei Casino Royale, le vendite e la reazione della fan base "storica" fu abbastanza tiepida, generando tensioni interne che sfociano ad esempio in questo live dove è palpabile l'urgenza con la quale anche i brani sulla carta più dilatati vengono riproposti. Gli intrecci vocale dell'esagitato Alioscia e del "King" Giuliano Palma, il tappeto di suoni da club londinese, quel basso sparato in faccia in modo sfacciato, esplodono in "The Future" (e fa venire i brividi pensare che un pezzo di questo calibro sia datato 1997 tanto suoni attuale e moderno), l'emozionante "Ora Solo Io Ora" e le "vecchie" hit come "Sempre Più Vicino" rilette con
(Debemur Morti Productions) Cosa si può dire agli Ulcerate? Un gruppo che ogni volta che pubblicai un disco setta un nuovo livello di qualità in un determinato genere? Come eravamo rimasti estasiati da "Shrine Of Paralysis" così rimaniamo folgorati da "Stare Into Death And Be Still", 58 minuti non stop di buio, morte e distruzione, trasmessi con una precisione e una potenza tali da stordirti e strapparti dalla faccia ogni più piccolo segno di gioia. Musicisti incredibili, con soluzioni intelligenti che non sforano mai nel pacchiano o nel pesante. Davvero un ottimo lavoro. Anche qui però dobbiamo parlare di conferme. [MF]
SM AL LTOWN TI GERS [7] Five Things
(Area Pirata Rec) Tre ragazze di Rimini agguerrite e scatenate: questo in estrema sintesi il progetto Smalltown Tigers che debutta con questo "Five Things" in formato digitale e vinile per Area Pirata Records. Le sonorità proposte negli otto brani di questo disco vertono tutte su un garage rock punkizzato a dovere che strizza l'occhio alle
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Penumbra
(Pelagic Records) Vengono dalla fredda Svezia i Barrens e debuttano per Pelagic Records con "Penumbra", album di post-rock strumentale dalle atmosfere crepuscolari e intime. Le sonorità rilassate e introverse trovano sfogo in una serie di brani che non prevedono scatti d'ira improvvisi, soluzione alla quale ricorrono molte band provenienti dallo stesso ambito sonoro, ma al contrario rimangono quasi sospese ed eteree. Da citare l'uso tutt'altro che marginale dei synth che donano un aurea oscura e vagamente retrò a questa uscita, e la produzione maniacale (è un complimento!) e molto fredda (complimento a metà... visto che a volte il tutto suona troppo asettico) ad opera di Magnus Lindberg dei Cult of Luna. Proprio le atmosfere al limite del pessimismo cosmico sono il principale pregio ma anche difetto di un disco formalmente perfetto ma che difetta di varietà di arrangiamenti e di soluzioni. Ingenuità e mancanze perdonabili visto che ci troviamo di fronte alla classica opera prima di una band che comunque pare possedere discrete capacità tecniche. [LM]
VI OL ENT SOHO [6.5] Everything is A-OK
(Pure Noise Records) Approdano al traguardo del quinto album gli australiani Violent Soho, band che si accasa presso la sempre più intraprendente Pure Noise Records e che da alle stampe un disco che pur non discostandosi da quando fatto nel recente passato mostra qualche interessante sviluppo al canovaccio alt rock proposto dai ragazzi di Brisbane. In "Everything is A-OK" troviamo tanti ottimi brani che prendono in prestito le sonorità post-grunge (le melodie, le chitarre fangose, l'approccio lo-fi) con l'aggiunta di una sensibilità punk e alternative rock degli anni '90: il tutto sfocia in brani come "Canada" e "Slow Down Sonic" dove lo spettro degli Smashing Pumpinks (complice la voce Luke Boerdam) emerge con prepotenza negli episodi più energici e pompati come "Pick It Up Again" ed "Easy". I Violent Soho sembrano diventati più adulti pur mantenendo quella semplicità e pulizia adolescenziale che carica di sentimenti positivi tutti i brani di "Everything is A-OK". [AS]
M ETAL CHURCH [7] From The Vault
La band di Seattle è sempre stata attiva, molte volte sottotraccia, e arriva a pubblicare oggi questo "From The Vault", sorta di compendi della carriera della band di Seattle composta da alcuni brani remixati, una manciata di cover e di versione live più quattro inediti. Pochi fronzoli e molta sostanza per una uscita che dovrebbe essere studiata a scuola e utile sia per il giovane metaller che per il più scafato e arrugginito defender of the faith per rispolverare il verbo thrash e dare il giusto tributo alla "chiesa del metal". [LM]
L 'OCEANO SOPRA [7.5]
O [7.5]
(Non Ti Seguo Records) Seconda prova per i milanesi L'Ocean Sopra che ci regalano un disco di ottimo screamo-core sparato in faccia e con testi in italiano. La scena screamo di casa nostra non ha nulla da invidiare a quella statunitense e "Kéreon" merita di essere ascoltato da tutti (e tanti) amanti del genere. Quel quid in più è dato come detto dai testi in italiano e dalla cura generale (dai suoni alle grafiche) posta nel progetto. [AS]
FI VE WAYS TO NOWHERE [6] Bite Hard
Antropocene
Kéreon
AWOL NATI ON [6.5] (Rockshots Records) Bite Hard è il nuovo lavoro dei torinesi Five Ways To Nowhere, un disco di Hard Rock moderno che farà la gioia dei guitar hero che l?ascolteranno, visto l?eccellente lavoro svolto dalle sei corde nelle nove tracce proposte. C?è da dire che nonostante il titolo prometta fuoco e fiamme il sound dei FWTN è indirizzato verso le soluzioni più catchy ed ?americane? proposte dal genere, come indicato anche dalla band in fase di presentazione. Il risultato è un disco compatto, forse un po' forzato in alcune di queste soluzioni melodiche, ma che sicuramente non deludera gli amanti del genere. [BW]
TWO FACE SI NNER [5] Spiritual Nemesis
(Reaper Entertainment) Riascoltare nell'anno di grazia 2020 i Metal Church ci porta nell'ottica di rivalutare questa magnifica e sottovalutata band thrash che, da metà anni '80 e per tutti gli anni '90, ci ha regalato capolavori assoluti, su tutti personalmente preferisco "The Dark".
Two Face Sinner, band nata dalle ceneri degli Anal Vomit (ok...) e musicalmente dedita, come si può ampiamente intuire da nome, titolo del disco, copertina e brani, ad un black metal particolarmente rozzo ed efferato. A parte un iniziale "effetto simpatia" bisogna ammettere che, pur avendo un impatto notevole, la proposta dei Two Face Sinner è talmente parossistica che rende quasi innocuo tutto il concept. In tal senso basta ascoltare un paio di brani a caso estratti dalla tracklist per aver fatto il pieno per un bel po'. Come si dice in questi casi? Il troppo stroppia. [LM]
(DIY) Gli O sono un gruppo veramente ostico per chi non è abituato ad atmosfere buie e oscure che riversano sull?ascoltatore valangate d?ansia. In questo il gruppo di Biella eccelle ad un livello veramente unico. "Antropocene" è il nuovo lavoro che i nostri hanno rilasciato con prezzo "up to you" su Bandcamp donandolo, in questo periodo di solitudine e di emergenza sia sanitaria che di spirito, ai loro fans e a tutti i fruitori della loro musica, facendo l?ennesima scelta estrema, un gesto d?amore nei confronti di chi li supporta e nei confronti della musica stessa. "Antropocene" è la perfetta prosecuzione di "Pietra", un lungo e devastante viaggio nella più buia oscurità dell?animo, senza via di ritorno. I testi urlati in italiano lacerano l?aria intorno all?ascoltatore e lo soffocano senza possibilità di salvezza. Avanti così. [MF]
(Non Serviam Records) Dal Perù con pura furia anti-cristiana ritroviamo i
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Angel Miners & Riders
The Lightning
(Better Noise Music) Il progetto Awolnation è sempre stato di difficile catalogazione e sfuggente per natura. Questo nuovo capitolo intitolato "Angel Miners & The Lightning Riders" non stravolge questa regola ma questa volta troviamo qualche appiglio in più nel leggere questa opera visto che Aaron Bruno, titolare e mastermind della band, ha voluto raccontare il terribile incendio di Malibu dello scorso anno che ha raso al suolo la sua abitazione. Da qui la natura di un album molte volte incline all'introspezione e con un teatrale senso del tragico (vedi "California Halo Blue" e "Slam (Angel Miners)") ma che non dimentica l'euforia dell'essere sopravvisuto ed avere tutta una vita davanti: "Mayday!! Fiesta forever!!", "Lightning Riders" e il simil punk di "I'm A Wreck" su tutte. [AS]
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SPARTA [8] Trust The River
(Dine Alone Music Inc.) Ci sono voluti 14 anni per riavere un disco degli Sparta. 14 anni! Una vita. Costola più rock e meno sperimentale degli At The Drive in, gli Sparta sono sempre stati una delle band, a mio modesto avviso, più sottovalutate del pianeta, con una proposta musicale, se non equa, poco sotto a livello qualitativo rispetto all?altra costola del gruppo di El Paso. Questo "Trust The River" fatica un po' a partire, ma quando carbura tira fuori pezzi come "Spirit Away" o "Turquoise Dream" che non ti fanno rimpiangere "United By Fate" dei Rival School o "Manic Compression" (tanto per rimanere in terreni monopolizzati da Walter Schreifels) dei Quicksand. "Trust the River" è un album che profuma di anni ?90 e Fender. Bentornati. [MF]
tutti i crismi del genere e che sicuramente incontrerà i favori degli amanti del genere. Ottima produzione, cura maniacale per gli arrangiamenti e riffing davvero buono. Personalmente in alcuni momenti ho trovato ?un po' eccessivo? lo spazio riservato alle tastiere, un uso più limitato avrebbe differenziato di più i pezzi. Comunque, come detto in precedenza, gli amanti del genere non saranno delusi. [BW]
DROUGHT [8] Trimurti
ETERNAL DELYRI A [6] Paradox Of The Mechanical Angel
THE USED [8] Heartwork
(Hassle Records) La grande "depressione" culminata con la pubblicazione dell'opprimente "The Canyon" sembra essere per fortuna alle spalle e la band dello Utah dà alle stampe un disco che riprende l'energia e la sfacciataggine degli esordi mediandola con l'esperienza e il mestiere acquisito in questi anni. Bert McCracken si dimostra come sempre una voce iconica e viscerale e autore di testi personali e interessanti e l'esordio alla chitarra di Joey Bradford appare un innesto naturale e ben calibrato. I due singoli "Paradise Lost, a poem by John Milton" e "Blow Me" (con Jason dei Fever 333) caratterizzano bene la prima parte di disco, più energica e ruvida, spazzando via quasi in un colpo solo la malinconia a oltranza dei precedenti lavori. Mark e Barker dei Blink 182 e Caleb dei Beartooth non sono certo dei guest "banali" e buttati lì, ma anzi aiutano a eleggere "Heartwork" probabilmente il miglior disco dopo l'inarrivabile "In Love And Death". [DAP]
I NCUBUS [6] Trust Fall (Side B)
(DIY) Gli Eternal Delyrya arrivano dal vicino Canton Ticino, ma ad ascoltarli uno li potrebbe tranquillamente collocare decisamente più a nord, visto che il loro sound è figlio diretto di Goteborg e dintorni. "Paradox Of The Mechanical Angel", loro secondo full-length, si può classificare come un disco death metal melodico, anche se non si farebbe peccato ad aggiungere gli aggettivi sinfonico e gotico, visto il grande spazio che trovano tastiere e synth nelle dieci tracce proposte. Nel complesso ci troviamo al cospetto di un disco con
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(Avantgarde Music) A distanza di quattro anni da ?Rudra Bhakti? esce finalmente il primo lavoro sulla lunga distanza dei Drought, band italiana che ha deciso di dedicarsi a tempo pieno al Black metal nella sua accezione più moderna, feroce e devastante. ?Trimurti?, così come il suo precessore, trae ispirazione dalla spiritualità orientale con un concept basato sul trittico azione?risveglio e consapevolezza. Un viaggio diviso che passa attraverso momenti di intensità diverse (bellissima la suite atmosferica centrale) per trascinare l?ascoltatore verso il punto di arrivo prestabilito. Filosofie a parte, ?Trimurti? è veramente un album di livello internazionale, a metà tra Akhlys, Mgla, i più recenti Mispyrming e le soluzioni dei Deathspell Omega. Avantgarde ci vede lungo come al solito. Conferme. [MF]
(Island) Arriva a quasi cinque anni di distanza del "Lato A" il secondo EP intitolato "Trust Fall" degli Incubus, band ormai avviata ad una onestissima carriera rock avendo accantonato ormai definitivamente le scorie crossover degli esordi. Poco male perché personalmente apprezzo parecchio la proposta della band di
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Calabasas, lanciata in alto dalla fenomenale voce di Brandon Boyd e dalla chitarra mai banale di Mike Einziger. L'iniziale "Karma, Come Back" vive di interessanti scatti energici e la già nota "Into The Summer" ci regala una dose di "good vibe" estiva e PMA che gli Incubus orami promulgano da tempo immemore. La conclusiva "Paper Cuts", solo piano e voce di B.Boyd, regala inoltre sussulti ed emozioni uniche. Interessante e curioso comee unendo i due EP di fatto ci troviamo tra le mani un disco superiore al precedente "8", ultimo full length ufficiale della band. [DAP]
SHANDON [8] 25 Years on the Road
(Indiebox Music) Con "25 Years on the Road" possiamo finalmente dare il giusto tributo ad Olly Riva e agli Shandon, band mai troppo incensata che nel nostro panorama ska-punk tricolore ha sempre regalato tante emozioni e ottimi dischi. In questa raccolta gli Shandon ripercorrono un quarto di secolo di carriera grazie a una serie di brani ri-registrati per l'occasione e con tanti ospiti a bordo. Il mix di brani vecchi e nuovi funziona particolarmente bene in una raccolta corposa e ben assemblat,a e i tanti ospiti non fanno altro che arricchire brani già solidi e rodati: citiamo in questo senso l'iniziale "Bring Us Down" con Frankie dei (ormai ex...) Rumjacks, la sempre gustosa "A Knightly Forest", la recente "Tony Alva" con i Shinobi Ninja e il grande classico "Placebo Effect" con Cippa dei Punkreas e la bellissima "Noir". Troppi gli ospiti per citarli tutti (oltre ai già citati troviamo Andrea Rock, Davide Toffolo dei Tre Allegri Ragazzi Morti, Nando dei Senzabenza, Alteria, Dema dei Talco e tantissimi altri) per una festa e una giusta celebrazione che pur guarandosi indietro sembra non giocare mai con l'effetto "bei tempi che furono" e nostalgia ma anzi, si proietta in avanti suonando attuale anche nell'anno di grazia 2020. Per chi già li conosce e per le "giovani leve" che non li hanno mai ascoltati, un must have! [AS]
PORTFOLIO
M att Heaf y Tri v i um 43
Jak e Luh rs A ugust Burns Red
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Lamb Of God
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.: L ab el Pr of il
TANATO RECORDS Una delle realtà DI Y più attive e conosciute della penisola è sicur amente la Tanato Recor ds. Abbiamo scambiato due parole con Simone, fondatore, boss e talent scout dell?etichetta. [M F]
Ciao Simone, pr ima di tutto, r accontaci brevemente la stor ia della Tanato Recor ds. Ciao, Tanato Records nasce una sera di metà aprile 2016, eravamo a casa a cenare io, Serena e Francesco venuto a trovarci dalla Sardegna. Dopo una sera a parlare della scena italiana, complice anche svariate birre, ci siamo guardati e ci siamo detti ?tiriamo su un?etichetta?. Sono cur ioso di sapere cosa por ta, al gior no d?oggi, tr a duecento mila situazioni al limite della soppor tazione, un r agazzo ad avere una etichetta indipendente. È solo passione? Principalmente sì, una forte passione nella musica e la voglia di dare una piccola mano alle band. L a Tanato Recor ds è un?etichetta metal, punk o har dcore? Nelle nostre uscite c?è un mix di quei tre generi, è la musica che ascoltiamo, sinceramente non riuscirei a fare solo uscite di un genere unico, anche perché personalmente anche io vario negli ascolti. Perché la tua decisione di non produr re tue band con la tua etichetta? I l mio sogno da una vita è
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uscire con Tanato, ma suonando nei Peste con te, non si avverer à mai. Riuscir ò mai a far ti cambiare idea? Perché non mi piace nessuna delle mie band. Come scegli i dischi da produr re e quante proposte r icevi in media? Principalmente i dischi li scelgo dalle varie richieste che mi arrivano, ascolto e se mi piace partecipo alla coproduzione. In media almeno un paio di mail a settimana di proposte le ricevo, purtroppo non abbiamo una grande disponibilità economica quindi in media facciamo uscire tre dischi l?anno. Tu suoni anche con due band (Rope, ex Ticdb e Peste), come r iesci a gestire il tuo tempo fr a tutte le realtà? Lavoro, ?suono? e bevo non faccio altro. Unica domanda ver amente ser ia dell?inter vista: come vedi il futuro della scena musicale indipendente italiana a seguito di questo per iodo devastante? Prima di tutto la cosa che mi fa più paura e che mi dispiace è che al momento chi lavora nel settore spettacolo non sta lavorando da più di un mese e non si sa quando potranno tornare a lavorare, sicuramente sarà l?ultimo settore a riaprire, quindi totale solidarietà. Per quanto riguarda invece la scena musicale indipendente sicuramente quando si potrà torneremo con ancora più carica.
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Cinque dischi che ti hanno cambiato la vita e i tuoi 5 dischi prefer iti del 2019! Cinque dischi son pochi però sicuramente i dischi che in 33 anni mi hanno portato ad ascoltare ciò che ascolto sono questi: Foo Fighters - The Colour And The Shape; Nirvana - In Utero; Cursed - One; Joy Division - Unknown Pleasure; Das Oath - Das Oath Top 2019: Ceremony - In The Spirit Word Now; Heavy Lungs - Measure; Earth - Full Upon Her Burning Lips; Il Buio - La Città Appesa; Marracash ? Persona L a vostr a ultima produzione, in comunione con altre etichette indipendenti, è l?ultimo disco dei Filth in M y Gar age. Cosa ti ha fatto scattare la scintilla per il loro album? I Filth in My Garage li avevo sentiti live a Torino un paio di anni fa e mi avevano sorpreso, sono un?ottima band. Quando stavano cercando delle etichette mi hanno scritto e mandato il disco, è un ottimo disco, ben suonato ben prodotto. Cosa sugger iresti a un giovane che oggi vor rebbe mettere in piedi un?etichetta indipendente? Non penso di poter suggerire qualcosa in particolare, sicuramente ciò che ho imparato è quello di fare poche cose ma fatte bene.