Suffer Music Magazine #25

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SUFFER 2020/ OTTOBRE - Issue #25 SUFFERMAGAZINE.COM

Touché Amor é The Ma nges

Ghøs t ki d

Ons l a ught


SOMMARIO#25 8

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TOUCHÉAMORÉ

GHØSTKID

THEMANGES

La redazione di Suffer Music Mag era in fibrillazione per il nuovo album dei Touché Amoré e ora che "Lament" è realtà non potevamo che dedicare alla band di Los Angeles la copertina di questo numero. Abbiamo contattato Jeremy Bolm per una intervista esclusiva, solo su Suffer Music Mag!

Nuovo progetto per Sushi che , abbandonati gli ex compagni di squadra Eskimo Callboy, ritorna in pista con un progetto solista dalle sonorità ibride ed accattivanti. In questo numero vi proponiamo una intervista esclusiva con il singer tedesco che ci presenta in anteprima il progetto Ghøstkid!

Lo Spezia Calcio è approdato in Serie A per la prima volta ma in ambito punk la città ligure è già nella massima serie da anni grazie ai Manges, band che sembra non sbagliare un colpo! Vi presentiamo una gustosa doppia intervista per introdurvi al nuovo album, l'otttimo "Punk Rock Addio".

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ONSLAUGHT

LACITTÀDOLENTE

ZEIT

Un po' di sano thrash metal? Questo mese ritroviamo gli inglesi Onslaught, autori di un graditissimo come back! I tanti anni di militanza nella scena non hanno minimamente scalfito la carica e l'energia di una band che dovete assolutamente ascoltare.

New entry nella scena italiana, e che new entry! Se amate il mathcore viscerale e violento dovete appuntarvi il nome LACITTÀDOLENTE, e ovviamente leggete l'intervista alla band su questo numero di SufferMusicMag!

Grande ritorno per gli ZEIT, band nostrana che è ormai una certezza nel panorama estremo tricolore. Potevamo non intervistarli all'indomani dell'uscita dell'ottimo nuovo album autointitolato?

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RECENSIONI

LIVEREPORT

INSTUDIOWITH

Anche queste mese potete leggere tantissime recensioni e non poteva mancare l'analisi accurata del nuovo atteso album dei Deftones, disco che spicca in un periodo ricco di uscite, italiane ed estere.

Ormai i live streaming sono diventati la nuova realtà di questo periodo complicato: in questo numero vi raccontiamo come è andata con il concerto dei Lamb Of God alle prese con il loro ultimo, omonimo album, suonato live tutto d'un fiato.

Per la rubrica "In Studio With" andiamo a conoscere da vicino i polacchi Chemia, rock band in bilico tra alternative e classic rock che, dopo aver collaborato con Andy Taylor, è in procinto di pubblicare un nuovo interessantissimo album.

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CREDITS#25- SETTEMBRE2020 Foundedby: DavidePerl etti [DAP], Eros Pasi [EP] Hannocol l aboratoinquestonumero: DavidePerl etti [DAP], Marco"El Frez" Fresia[MF], LucaMal inverni [LM], LucaAl banese[LA], BeppeBianchi [BW], Emanuel aGiurano[EG], MatteoBosonetto[MB] FotoCredits: GeorgeCl arke( TouchéAmoré- copertinaeintervista), ChristianRipkens (Ghostkid), TomLund(Hj elvik), MatteoBosonetto(Touché Amoré- l iveeportfol io) Dovenonspecificato, fotoel oghi del l ebandsonofornitedirettamentedal abel epromotionagency Grafica& Impaginazione: Suffer Music MagCrew(Layout Grafico), LeandroCaval canteDexter (Skul l & Skel etonLogo), Eros Pasi (Cover) Props to: W arner Music, Roadrunner Records, CenturyMedia, Spin- Go!, Pr Lodge, NeeceeAgency, Kinda, Press This Music PR, CZ! Promotions, Indiebox Music, Epidemic Records, This Is Core, Atomic Stuff Promotions, Earshot Media, SorryMom!, Ja.LaMediaActivities, PromoCerberus, Conza Press, AstarteAgency, Against PR, ACvrsePress, Hoodooh, PetoyePress, Digipur, ERBooking&Promotion, Mani InFacciaPromotion, DeltaPromotion, GordeonMusic

#fuckcovid19 #bl ackl ivematters #noj usticenopeace

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é r o m A é h c u o T

"Lament" eraunodegl i al bumpiùattesi dal l a redazionedi Suffer Music Mag, eorache final menteèdisponibil enonpossiamocheinchinarci di fronteal l agrandecaricaempaticadel l abanddi Los Angel es. Abbiamocontattatoper questa intervistaescl usivaJeremyBol m,cantantee frontmandi unabandchenonsmettemai di stupire! [MF] 4

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Pr ima di tutto vor rei r ingr aziar ti per la vostr a disponibilità e vor rei dar vi il benvenuto su Suffer M usic M agazine. Vi seguiamo dal pr imo album ed è chiaro che, nella vostr a stor ia discogr afica, ci sia oltre ad una base solida ma una continua evoluzione, sia nei suoni che nei contenuti. ?L ament? è, for se, il più completo dei vostr i album, ogni canzone è r icca di sfumature diver se e par ticolar i che ne car atter izzano ogni singolo momento. Pensi che questo cor r isponda alla tua costante crescita sia per sonale che come band? È qualcosa che percepisci anche tu di album in album? (Jeremy) Lo apprezzo, grazie per averlo detto! Penso che sia come per qualsiasi altra band in cui, nel tempo, hai più esperienze che influenzano le decisioni che prendi, sia musicalmente che come direzione generale. Non ci siamo mai seduti e discusso di ciò che intendiamo ottenere con ogni album. Lasciamo che le cose accadano in modo organico. Il risultato finale si basa sulle esperienze che abbiamo condiviso e sulle lezioni che abbiamo imparato da esse, buone o cattive che siano. " L imelight" , il pr imo singolo estr atto da " L ament" , vede la par tecipazione di Andy Hull.

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Come siete entr ati in contatto e com?è stato collabor are con lui? (Jeremy) Ho incontrato Andy per la prima volta nel 2012 nel backstage di un live a New York City. Ho raccontato di questo incontro in una canzone contenuta in "Is Survived By" chiamata "To Write Content". Da allora siamo rimasti amici. L'idea di lavorare insieme è sempre stata una nostra intenzione ma non abbiamo mai trovato l'occasione giusta. "Limelight" è stata la prima canzone che abbiamo scritto per questo album e ho immaginato che un'altra voce che non fosse la mia potesse stare bene verso la fine; devo dire che le idee che avevo in testa per quella parte sono ?microscopiche? rispetto a quello che Andy ha poi portato alla canzone. Ha scritto la sua parte e ci ha mostrato quello che aveva in mente e ci ha messo fuori combattimento? è stato veramente bello. Sono davvero molto gr ato per il suo contr ibuto e la sua amicizia. Gli Stati Uniti sono sull'or lo di una guer r a civile in questo momento, per noi europei sono tutti fatti e notizie che continuano ad ar r ivarci ?a pezzi?, attr aver so i media. Cosa sta succedendo ver amente? Quali sono i tuoi sentimenti

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attualmente? C'è una via d'uscita? (Jeremy) Quanto tempo hai? È un incubo ... Quest'anno, neanche a dir lo, sono saltati tutti i live. Ricor do un vostro concer to in Svizzer a nel 2013 in cui sono ar r ivato dall'I talia apposta ver veder vi con un pò anticipo e la cosa che mi è r imasta più impressa è stata la vostr a disponibilità e gentilezza e la vostr a vicinanza al pubblico, attitudine che ho r ivisto anche con il passare del tempo. Quanto ti mancano queste cose in quest'anno maledetto da una pandemia che ci ha tenuti tutti così lontani? (Jeremy) Mi manca molto e sono preoccupato per il futuro. Molti dei nostri locali preferiti in tutto il paese, chiudono e vengono venduti. Sono preoccupato per il sostentamento dei miei colleghi, amici e artisti che lo fanno non solo per sopravvivere finanziariamente ma anche emotivamente / creativamente. Personalmente, sto cercando di rimanere ottimista sul fatto che saremo in grado di fare un tour il prossimo anno, ma non ho nemmeno intenzione di trattenere il respiro nel frattempo.


L'esperienza di condividere di persona la nostra musica con un pubblico è il motivo per cui siamo in una band, quindi il meglio che posso fare è sperare in un cambiamento che consenta di poter andare in tour e tenere tutti al sicuro. So che tu Jeremy sei un gr ande collezionista di vinili. Quanti sono approssimativamente i tuoi vinili e quali sono i pezzi di maggior valore in tuo possesso? (Jeremy) Penso che, tra tutti i formati in vinile, ci siano circa 5.000 dischi. È difficile da stabilire con precisione. Per quanto riguarda il pezzo più prezioso, mi sono appena reso conto che questo album live dei The National, intitolato "A Lot of Sorrow", che è un set di 9 LP su vinile trasparente in cui suonano la canzone ?Sorrow? 105 volte di seguito, ora vale un bel po' di soldi. Sembrava solo una cosa ?strana? da acquistare, ma sono contento di averlo fatto. Ho visto che è stato comprato a 500 dollari o qualcosa del genere di recente! C'è una domanda r ituale in tutte le nostre inter viste. Quali sono i tuoi tre dischi prefer iti e quali sono gli ultimi tre che hai acquistato?

(Jeremy) I miei dischi preferiti cambiano continuamente, ma oggi ti dirò che sono "In Utero" dei Nirvana, l'album "Best Of" di Leonard Cohen del 1975 e l'album "Jane Doe" dei Converge. Gli ultimi tre album che ho acquistato in vinile sono la ristampa della colonna sonora di ?The Social Network? di Trent Reznor e Atticus Ross, il nuovo album dei Deftones "Ohms" e la ristampa deluxe dei MewithoutYou del loro album "Brother, Sister". L avor are con Ross Robinson, credo, sia uno dei sogni più comuni di chiunque si avvicini a un cer to tipo di musica alter nativa. Com'è lavor are con un super uomo del genere? (Jeremy) È stata una vera emozione. Sono stato un suo grande fan da quando ho scoperto per la prima volta la musica aggressiva. È stato un vero piacere lavorare con lui. È assolutamente geniale nell'ottenere il meglio dalle persone. Ti fa lavorare molto duramente per arrivare all?obiettivo finale, ma lo fa per ?amore? e per un serio bisogno di creare la ?cosa? più reale possibile. Oltre ai Touché Amor é hai la tua etichetta, Secret Voice, suoni negli Hesitation Wounds, scr ivi pubblicazioni di poesie e ver si. Sei un

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uomo che vive con e per la musica. Come concili tutto, cosa ti ispir a a por tare avanti tutti i tuoi progetti? (Jeremy) È solo che non ho niente di meglio da fare. È una combinazione di sensazione come se avessi sempre bisogno di creare o di essere parte di uno sforzo creativo. Amo lavorare con le band tramite Secret Voice tanto quanto amo pubblicare un libro di poesie. Molte delle cose che faccio non sono finanziariamente gratificanti, ma riesco sempre a trovare un modo per sopravvivere e mantenere un tetto sopra la mia testa e il cibo nello stomaco. Devo molto a Nick Steinhardt (chitarrista delle band ndA) perché mi aiuta a raggiungere molti di questi obiettivi. L 'ultima domanda è for se ovvia, ma molto necessar ia. Quando ci r ivedremo sui palchi europei? Stai già progettando qualcosa? (Jeremy) Non posso far altro che sperare di tornare live entro la prossima estate. Non voglio nutrirmi di troppe speranze. Ci manca venire in Europa e non vediamo l'ora di dare vita a questo album con tutti voi!

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Lavogl iadi indipendenzadi Sushi haportatoil frontmantedescoad abbandonaregl i (ex?) amici EskimoCal l boyper creareunambizioso progettosol istaanomeGhøstkid. Per il mesedi novembreè schedul atoil ril asciosottoCenturyMediadel debut al bum autointitol ato, particol armentericcodi ospiti. SuSuffer Music Magdi questomesepotetel eggerel arecensioneinanteprimaeuna intervistaescl usivaconSushi! [DAP]

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Ciao Sushi! Gr azie per averci dedicato del tempo. Cosa stai facendo in queste settimane che precedono la pubblicazione del tuo debut album che prevista per metà novembre? (Sushi) Grazie a te per l'intervista! Allora, sono molto stanco, vorrei tanto stare sul mio bel divano a non fare nulla se non bere massicce dosi di caffè nero! Stiamo procedendo con le promo per l'album che come hai correttamente anticipato esce fra poco più di un mese, e quindi oltre alle interviste vogliamo girare altri video e programmare per quanto possibile delle date live per il prossimo anno. Stare fermi in questo senso ci aiuta a organizzare meglio il lavoro, anche se darei qualsiasi cosa per andare subito in tour, anche mollare il mio amato divano! Ottimo, allor a par laci di questo nuovo progetto! Ci vuoi introdur re il disco? (Sushi) Certamente! Il progetto Ghøstkid ha preso forma negli ultimi mesi ma in realtà rappresenta il traguardo di un percorso che dura ormai da anni. Ho sempre scritto cose per me stesso, anche durante il mio periodo con le mie vecchie band, brani o idee che non pensavo fossero adatte alle band in cui suonavo e quindi le tenevo nel famoso cassetto. Sapevo che prima o poi sarebbe arrivato il momento di usarle, e adesso sono realtà. Come Ghøstkid volevo semplicemente essere me stesso, suonare cose che sentivo più mie. Per l'album di debutto hai collabor ato con un producer di esper ienza come Sky van Hoff, quanto ha influito sul definire il sound dei Ghøstkid? Sopr attutto perché par liamo di un disco di debutto. (Sushi) Sky è un amico e lo conosco da una vita. Come producer mi ha aiutato a dare forma alle miei idee, anche se ero abbastanza sicuro di quello che volevo registrare e comunicare ai miei fan. Diciamo che è riuscito a mediare alcune idee che avevo per rendere più omogeneo il disco. Oltre ovviamente a mettere a disposizione una cultura e una capacità tecnica notevole. Ci puoi presentare i tuoi par tner in cr ime per questo progetto? (Sushi) Sì, alla grande! Considera che tutti i musicisti coinvolti nel progetto sono tutti amici di lunga data, non volevo circondarmi di sconosciuti semplicemente perché volevo creare una chimica giusta dal primo minuto passato insieme in sala prove. Danny e Stan (chitarra e basso ndA) sono due musicisti eccezionali e provengono dai To the Rats and Wolves, ma devo dirti che sono particolarmente fiero di avere a bordo Steve alla batteria: l?ho incontrato la prima volta in un tour con gli Eskimo dove apriva per noi ed ero rimasto già allora a bocca aperta! Ha il ritmo nel sangue, un musicista eccellente ed è

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anche un tipo fottutamente divertente! Quali sono state le reazioni r icevute dai pr imi estr atti di Ghøstkid? C'è qualche commento che ti ha influenzato? (Sushi) Per ora tutto ok, però devo dirti che sono molto cauto con i social media, prendo tutto con le pinze. Soprattutto con i commenti negativi, non li prendo sul serio perché puoi entrare in una spirale d'odio e negativa che diventa un vicolo cieco. Vanno bene le critiche negative, ma costruttive. Tutto il resto me lo lascio scorrere. Però per ora mi sembra che la stragrande maggioranza dei fan sia soddisfatta, e quindi sono molto contento. Sul disco troviamo tante collabor azioni, a par tire dalla leggenda M ille Petrozza, Johnny 3 Tear s degli Hollywood Undead e M arcus Bischoff degli Heaven Shall Bur n! (Sushi) Sì, tanti amici. Beh con Mille è stata una cosa molto divertente: viviamo nella stessa città e quando ci siamo incontrati, in modo fortuito, abbiamo scambiato quattro chiacchiere e basta. Poi ci siamo risentiti, avevo questo pezzo e gli ho detto: senti, ma ti va di rischiare di fare questa cosa insieme? Un test, una prova, se va bene va bene se no la buttiamo. Il tutto è nato così, in modo molto spontaneo. E lasciamelo dire, ha assolutamente spaccato! Per Marcus degli Heaven Shall Burn beh, ci conosciamo da una vita: ho chiesto a Danny se avevamo un pezzo dove poter inserire Marcus e "Supernøva" sembrava proprio il brano perfetto. Con Johnny 3 Tears le cose sono andate in modo diverso: "This is nøt Høllywøød" era già stata registrata con la parte rap ad opera di Timi Hendrix, un mio caro amico che sta facendo molto bene qui in Germania. Abbiamo pensato di ampliare il nostro "appeal" estero e visto che condividiamo lo stesso pubblicista per l'estero con gli Hollywood Undead ci abbiamo provato... Volevamo dare un respiro internazionale al disco, per questo abbiamo pensato a lui. Una volta avuto il contatto gli abbiamo proposto la cosa ed è stato super contento di accettare, il loro tour europeo è stata l'occasione giusta. Devo dirti che entrambe le versioni di "This is nøt Høllywøød" mi fanno impazzire!

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È senz'altro uno dei br ani più d'impatto del disco, ma se dovessi scegliere solo un br ano in gr ado di r appresentare a pieno questa tua nuova avventur a? Dove r icadrebbe la tua scelta? (Sushi) Questa è tosta. Devo pensarci e ti anticipo che la mia risposta di oggi potrebbe essere diversa da quella che potrei darti domani. "Yøu & I" ha un posto speciale nel mio cuore: musicalmente nasce tanto tempo fa, penso sia stato il primo brano composto per questo disco. La prima bozza risale a un anno fa, ma penso che come idea, riff ecc... l'idea base della canzone nasca forse anche prima, quasi cinque anni fa. Capita a volte, avevo questa melodia e riff in testa, ma non prendeva forma. Mi è sembrato giusto partire da questa idea per iniziare un nuovo capitolo della mia vita artistica. Il testo poi è molto importante per me, è dedicato a mio padre e a quando è entrato in coma dopo un attacco di cuore fulminante: mi ricorda quando gli stavo accanto in ospedale, di quanto sia importante per me. Penso che sarà il prossimo video, è una canzone che sento molto vicina. Hai già pianificato parecchie date per il 2021: è presto per par lar ne ma, una volta ar r ivato il momento, cosa possiamo aspettarci da un vostro show? (Sushi) Ho già le valigie pronte e gli strumenti già imballati in cantina: se potessi, e non la prendere male, ti butterei giù il telefono e partirei subito verso la prima data disponibile (ride ndA). È una situazione particolare ed è inutile lamentarsi, speriamo solo che per la prossima primavera le cose si siano sistemate a dovere. Cosa aspettarsi da un nostro show? Ho paura... c'è tanta energia in circolo che potrebbe saltare tutto per aria! Spero che sia così, il timore è che non suonare più live sia la norma e poco a poco anche i kids si dimentichino di quanto sia bello essere sotto a un palco a urlare, sudare e pogare di fronte alla propria band preferita.

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Ti sento molto felice e propositivo r iguar do a questo nuovo progetto: non so se ti va di par lar ne (la domanda er a già pronta ma visto che nelle r isposte precedenti Sushi non nominava quasi mai direttamente l?ex band ci er a sor to il dubbio che la domanda non fosse gr adita ndA) ma... hai ascoltato il nuovo EP degli Eskimo Callboy? (Sushi) Sì, (e dopo qualche interminabile secondo di silenzio... ndA) vuoi sapere cosa ne penso? Se ne hai voglia, sì. (Sushi) Ok. Allora, diciamo che non è proprio la "mia cosa", nel senso che ascoltando l'EP mi sono ulteriormente convinto che ho fatto bene a dedicarmi al mio nuovo progetto solista, non è certo il disco che avrei fatto uscire se fossi stato ancora con loro. Non dico che sia brutto eh, "Hypa Hypa" ad esempio non è affatto male. Ma in generale non è un disco che avrei composto, tutto qui. Rispetto le loro idee, ma non sono più le miei quindi, andiamo avanti ognuno per la propria strada. I n attesa di tor nare live quindi che attività sono previste in casa Ghøstkid? (Sushi) Come ti dicevo filmare altri video, continuare a promuovere questo disco perché ci credo davvero molto, e pianificare altre dare per il prossimo anno. E continuare a bere litri di caffè nero!!! Posso farti io una domanda adesso? Cosa ne pensi del disco? Siete una delle prime riviste che lo ha ascoltato per intero, mi incuriosisce. Ho trovato che il disco abbia un ottimo groove, dall'inizio alla fine. E poi le var ie influenze sono mixate molto bene, ad esempio le par ti hip hop con l'elettronica e le par ti heavy si inter secano a dovere. (Sushi) Bene, te l'ho chiesto perché quello che volevo evitare era proprio l'effetto tipo "il progetto solista dell'ex cantante dei...", odio queste descrizioni. Non voglio essere irriconoscente, del resto il passato è il passato e tutti possono documentarsi su chi sono o cosa ho fatto, però è proprio frustrante rimanere ancorati alla prima impressione e non fare mai un passo in più. L'idea di una carriera solista ribolliva in me da un po' ad essere onesti. Dopo tutti questi anni non mi sentivo più bene e non riuscivo più a identificarmi con alcune cose, forse si spiega meglio il mio commento di prima all'EP degli Eskimo. Ecco perché ho iniziato a scrivere canzoni al di fuori della band, e mi sono reso conto molto rapidamente che stavo creando qualcosa che significa molto per me e per cui volevo dare tutta la mia energia. Ovviamente la decisione non è stata presa a cuor leggero, però a fine 2019 ho deciso di togliermi questo peso e concentrarmi solo su ciò che mi rende felice!

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THE MANGES Hannobisognodi presentazionei Manges? Davvero, nonscherziamo! In questonumerodi SMMvi presentiamounadoppiaintervistaadAndrea eMayoper presentarel 'ottimonuovol avorointitol ato"Punk Rock Addio", disco chesotterral etteral mentetutti i vostri preferiti "gruppetti" poppunk del momento... Troppocattivi? Ci chiamiamo Suffer Music Mag, non"Gattini eUncinettoMag" :D Metteteil disco sul vostrol ettoredi fiducia, schiacciatepl ayegodetevi l 'intervista! [MF] 12

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I ntanto benvenuti ad entr ambi su Suffer M usic M agazine. Siamo parecchio or gogliosi di avere la possibilità di fare una doppia inter vista con voi per svar iati motivi, sicur amente la pr incipale, e sì, r ischiamo di passare per dei par aculi, ma siamo tutti fans di vecchia data dei M anges e quindi questo non può essere che un momento prezioso per tutto noi. I niziamo ai 300 allor a con 10 domande ciascuno! I l nuovo album è una mina, anche se punk rock addio non fa presagire nulla di buono onestamente, quali sono i tuoi 3 pezzi prefer iti, perché e cosa r appresentano per te? (Mayo) Ti direi "Endless Detention", "Viper Room" e "Tootsie Rolls". La prima perché ha il marchio di fabbrica "Manges" ma con la grinta e l?andatura di un pezzo dei primi Ramones, cosa che poche volte ci è riuscita in studio. "Viper Room" è il "treno" del disco, dritta, quadrata, una fucilata sparata da un cecchino. Mi piacciono i pezzi belli tirati. "Tootsie Rolls" è il pezzo "diverso" del disco, ma secondo me uno dei meglio scritti da parecchio tempo dai Manges, una bella ballata rock n roll con quella spruzzata di glam che me gusta mucho. È un pezzo maturo, ottimo arrangiamento?

una luce in fondo al tunnel? (Mayo) Mah? la gente aveva il culo pesante anche prima del covid, Milano è sempre stata una piazza dura se non eri la band hype del momento? sicuramente adesso non migliorerà. Sento molto parlare di "reinventarsi" un modo di fruire di musica live ma temo che non mi piaceranno molto le nuove trovate? a me piace il live classico, piccolo club, palco non troppo alto, gente schiacciata? finchè non trovano un vaccino valido x sto cazzo di virus la vedo dura tornare a certe abitudini? ma bisogna andare avanti e fare quello che si può. (Andrea) Onestamente il futuro non è roseo ma penso che se noi eravamo partiti in provincia da zero scena e zero interesse mille anni fa, qualcuno potrebbe farlo di nuovo. Raccontateci un aneddoto che nessuno sa su Andrea e M ayo nei M anges! (Mayo) C?è in effetti un aneddoto di Andrea che non conosce nessuno? nemmeno io lo conosco. Nemmeno lui!

(Andrea) Mi piace molto "Next To Zero" perchè credo sia una canzone che riesce a funzionare bene pur essendo veramente basica e diretta, non sembra ma sono le più difficili da azzeccare. Mi piace "Tootsie Rolls" per il motivo contrario, cercavo di proposito qualcosa di differente dal nostro solito groove, ed è l?unica canzone che ho scritto da solo in questo disco. Come terza scelta direi Paninaro, a mio gusto è una canzone molto divertente.e una centrale elettrica! I n quasi tutti i testi dei The M anges si evince un sottofondo di pessimismo e cinismo cosmico, ed è così anche in questo ultimo album: par tendo dal pr imo singolo uscito in antepr ima qualche tempo fa, " Endless Detention" , " Nor th K orea" e proseguendo fino alla bellissima e conclusiva " Take I t On The Chin" . Siete ver amente sempre stati così disillusi oppure, così come noi, con gli anni avete capito che la vita fa schifo e bisogna tir are a sopr avvivere? (Mayo) Io lo sono sempre stato. Invecchiando però non ho fatto altro che peggiorare. Considera che io già a 10 anni odiavo le feste e avere altri ragazzini intorno. Vecchio e brontolone dalla nascita. Ma le mamme mi adorano. (Andrea) Disillusi praticamente ci siamo nati tutti e quattro. Io sono una persona piuttosto cinica ma tendo ad essere equilibrato e positivo. Scrivo la maggior parte dei testi dei Manges insieme a Manuel, il batterista, ed è lui ad avere un tono molto più drammatico misto però ad idee geniali e buffe, io spesso sono quello che ci mette su un po? di ironia e, dove ci sta bene, un po? di sentimentalismo. In generale, un certo senso di vuoto ha sempre accompagnato le nostre vite, per quello siamo gente che tende a ridere tanto e forte. Ar r ivate da due città e due realtà diver se, la L a Spezia Punk Rock e la M ilano Har dcore. Due approcci diver si alla musica, due pubblici uguali, ma diver sissimi. Come vedi il futuro della musica alter nativa in I talia? L a situazione Covid gli ha dato la cosidetta ?mazzata finale?? Oppure c?è

quello che conoscevamo noi. È vivo in una forma decisamente diversa da quella di partenza, si è evoluto in una metamorfosi che spesso non ci fa più sentire a nostro agio, quello si, ma è vivo e vegeto. Noi si va avnti spinti dalla voglia di suonare, passare tempo insieme e "ri-arredarci" il nostro personale mondo punk rock, come piace a noi. (Andrea) Era già considerato morto quando abbiamo iniziato nel 1993, eppure di spazio per fare cose ce ne è stato in abbondanza, quindi non facciamo caso a certi discorsi. Noi andiamo avanti perché ci piace fare quello che facciamo. Se non avessi avuto i M anges e non fossi entr ato nel mondo della musica, chi e dove saresti oggi? (Mayo) Mah? forse senza i Manges starei semplicemente a Milano a far nulla o peggio a rendermi ridicolo urlando per qualche nuova band hardcore di quelle che accettano gli anziani come cantanti? passerei il tempo a tatuare, lamentarmi e ascoltare i miei soliti vecchi dischi e guardare meme. (Andrea) I Manges sono arrivati così presto nella mia vita che non riesco ad intravedere che tipo di persona sarei potuto diventare o che altre passioni mi avrebbero rapito. Mi auguro in una dimensione parallela di vivere qualche bella avventura ai tropici. Qual è stato il vostro concer to prefer ito con i M anges e qual è stato il concer to prefer ito solamente da spettatore? (Mayo) Beh ce ne sono parecchi? da chitarrista credo sia doveroso scegliere quello che abbiamo fatto al punk rock raduno con CJ Ramone al basso. Che penso sia il vertice della mia "carriera musicale"...Suonare con un Ramone, i nostri pezzi, i pezzi dei Ramones? non penso di avere il diritto di chiedere di più. Da spettatore Rocket From the Crypt Halloween Show, San Diego, House Of Blues 2019. (Andrea) Con i Manges i concerti più belli per noi sono sempre quelli alla Skaletta di La Spezia. Da spettatore ne potrei dire tanti ma credo che il più significativo sia la prima volta che ho visto i Ramones, nel 1991 sempre a Spezia.

(Andrea) Mayo è la persona più ordinata, precisa e pulita che conosco. Dopo anche solo una settimana di tour io sono uno straccio e la mia valigia è praticamente un sacco di panni sporchi, mentre lui è tutto in ordine, con uno zainetto pieno di cose ben piegate e profumate. Cadiamo nello scontato delle inter viste doppie. Diteci tre gr uppi non punk rock per voi fondamentali e i vostr i tre gr uppi, sempre non punk rock, italiani prefer iti. (Mayo) Fondamentali: AC/DC, Minor Threat, Rocket From The Crypt. Italiani preferiti: Carnival Of Fools, Indigesti, Giuda (Andrea) Non punk rock, credo i miei gruppi preferiti siano Weezer, Beach Boys e boh, Creedence Clearwater. Revival? Di band Italiane non punk rock non ascolto molto, mi piacciono tanto alcuni cantautori come Guccini e Battiato. I l punk rock è ver amente mor to? Se sì, cosa vi spinge ad andare avanti?

Qual è la canzone dei M anges alla quale siete più legati? E perché? (Mayo) Mi sento molto legato al pezzo "In the Van? che nel primo tour americano del 2007 voleva dire per me che dovevo lasciare il banchetto del merch e andare a bordo palco perché poi partiva "Wonder Weel" che dovevo cantare io. (Andrea) Non ne saprei proprio scegliere una, sono molto critico verso le cose che facciamo. Quindi la mia preferita è sicuramente la prossima che incideremo. Per l?ultima domanda avete completamente car ta bianca, potete mandar vi a quel paese, dire parolacce. I t?s up to you! (Mayo) E allora dico solo comprate e ascoltate punk rock addio, tutto quello che va detto è in quelle 12 tracce. (Andrea) Mayo, grazie per non aver raccontato di quella volta che...

(Mayo) Non penso affatto sia morto, certo non è più

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I Manges sonoarrivati cosĂŹ prestonel l amiavitachenon riescoadintravedereche tipodi personasarei potuto diventareochealtre passioni miavrebberorapito. [Andrea]

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Col podi codadel thrashmetal ? Grandeprovadi forzadi unaband navigataedi mestiere? Pocoimporta... "GenerationAntichrist" degl i ingl esi Onsl aughèunabombasonorachenonl asciascampograzie ancheal l anewentryal microfono, l 'ottimoDaveGarnett. Abbiamo contattatoil masterminddel l abandNigeRockett per unaintervistaad altotassometal . [LM]

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Ciao Nige!! I l vostro settimo album intitolato " Gener ation Antichr ist" è uscito qualcosa come un mese fa, come ti senti a r iguar do? Che feedback avete r icevuto ad oggi? (Nige) È stato fuori controllo! La risposta dei fan e della stampa è stata fottuta incredibile. Siamo entrati in classifica in Germania per la prima volta, siamo stati al numero 1 per tre settimane nelle classifica della radio metal americana "NACC" e abbiamo anche raggiunto ottime posizioni in classifica nel Regno Unito e Giappone: le prime sei settimane di vita di "Generation Antichrist" sono state un grande successo. Quindi, ovviamente, siamo felici oltre ogni previsione! Quanto tempo ci è voluto per scr ivere le nuove canzoni? Quando hai iniziato a compor re i br ani e quali obiettivi ti sei prefissato per questo album? (Nige) La fase di songwriting è statamolto veloce, abbiamo scritto l'album completo nel giro di un anno in totale. Ho iniziato a buttare già nuove idee alla fine del tour del 30° anniversario dell'album "The Force", eravamo in giro da oltre quattro anni ed è stato bello tornare in studio per lavorare su del nuovo materiale, c'era un grande energia e ispirazione. Come sempre ci siamo posti l'obiettivo di realizzare il miglior album degli Onslaught mai registrato, questo è da sempre il nostro piano, e penso davvero che abbiamo raggiunto il nostro obiettivo. Avete un nuovo cantante, Dave Gar nett, come sei entr ato in contatto e cosa ha por tato alla " routine" della band? (Nige) Conosciamo Dave da molti anni ormai e lui è intervenuto per aiutare gli Onslaught in alcune festival negli ultimi 12 mesi quando Sy Keeler non era disponibile, e ha sempre fatto un ottimo lavoro. Quando è stato chiaro che dovevamo trovare un nuovo cantante, Dave era ovviamente l'unico nome in lista. Dave ha portato un nuovo livello di aggressività, in molti modi è simile a Sy Keeler, e canta perfettamente i brani classici più vecchi,

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siamo stati davvero fortunati ad avere avuto una transizione così fluida e naturale. Avete collabor ato con il producer Daniel Ber gstr and, cosa ne pensi del suono dell'album? (Nige) Siamo completamente sbalorditi dal suono dell'album, è anche meglio di quanto potessimo immaginare! Abbiamo chiesto a Daniel di rendere "Generation Antichrist" uno dei più aggressivi album thrash mai realizzati, e penso che abbia realizzato esattamente questo! C'è una sorprendente chiarezza di suono per un mix così aggressivo e la batteria in particolare suona molto cruda e naturale. Siete veter ani della scena thr ash e devo dire che il nuovo album ovviamente suona vecchia scuola ma con una produzione davvero moder na e accattivante: come vedi la scena thr ash metal di oggi, quali sono i lati positivi e quelli negativi? Cosa ti ispir a in gener al al gior no d'oggi? (Nige) Grazie (in italiano ndA), è fantastico quello che dici! Questa era l'intenzione quando abbiamo realizzato questo disco, volevamo ottenere una mix perfetto di Onslaught del 1986 con gli Onslaught del 2020! Penso che il thrash metal sia in ottima salute in questo momento, molte delle band originali stanno facendo dei dischi molto belli e dal vivo fanno degli ottimi spettacoli, quindi è molto positivo in questo senso... Lati negativi: hmmm forse una mancanza di originalità da parte di alcune band in un certo senso, con gli Onslaught non stiamo certo reinventando la ruota e nemmeno i Testament o gli Overkill lo fanno, ma alla fine non siamo nemmeno chiamati a farlo, suoniamo un genere che abbiamo contribuito a plasmare nel corso degli anni. Come state gestendo la situazione attuale del Corona vir us? Visto che i live sar anno probabilmente bloccati a tempo indeter minato, state pianificando qualcosa speciale per l'immediato futuro? (Nige) Ad essere onesti è andato tutto bene fino a quando abbiamo lavorato all'album e alla

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promozione per molti mesi, ma ora ora che il "carico di lavoro" sta aumentando sta diventando un po' più difficile. Ovviamente perdere una stagione di live e di festival è stato un duro colpo e le cose non sembrano volgere al meglio nel prossimo futuro. Personalmente non sono un grande fan delle esibizioni in live streaming, soprattutto per le band thrash metal, perché gli spettacoli si basano sempre sull'energia creata tra la band e il fan e questo semplicemente non può accadere in streaming.. Quindi dobbiamo provare a cercare altre idee per mantenere alta l'esposizione, non è facile .. Quali sono le tue miglior i e peggior i esper ienze di musicista di sempre? C'è qualcosa che hai annotato nella tua lista dei desider i per il futuro? (Nige) Penso che la migliore esperienza che abbiamo mai avuto come Onslaught sia stata il tour in Europa di supporto ai Motorhead per il tour promozionale di Orgasmatron nel 1987... Abbiamo suonato quattro show in Italia, Firenze / Milano / Napoli / Gorizia, e sono stati live show assolutamente fantastici, alcuni dei migliori in assoluto direi. La peggiore esperienza è stata probabilmente firmare con "Polygram Records" per "In Search of Sanity", alla fine ha causato la rottura della band. Lista dei desideri: tornare in tutti i posti in cui abbiamo suonato nella nostra carriera ma in venue molto più grandi! Abbiamo avuto la fortuna di suonare in oltre 60 paesi diversi nel corso degli anni, ma non abbiamo visitato l'Australia, la Nuova Zelanda e l'India, quindi sono paesi in cima alla nostra lista. Hai qualche ultima parola per i nostr i lettor i? (Nige) Vorrei inviare un enorme ringraziamento a tutti i nostri incredibili fan in Italia, il vostro supporto sì è sempre stato fantastico e date sempre qualcosa di speciale ai nostri live, l'Italia è un posto speciale per gli Onslaught! Non vediamo l'ora di rivedervi tutti quando questo fottuto Covid se ne andrà, sarà da sballo. Per favore state al sicuro e fate attenzione, nel frattempo fate un ascolto al nuovo album "Generation Antichrist!! THRASHHHHHHHH!!


sh op .h ar d cor e-h el p .or g


LACITTÀDOLENTE

Segnatevi il nome L ACI TTÀDOL ENTE perché siamo sicur i che hanno tutte le car te in regole per diventare una delle vostre nuove band prefer ite! Questa realtà tutta italiana, di base a M ilano ma con " or igini" var iegate, ci por ta in ter r itor i mathcore e " M yspace er a" che tanto ci hanno fatto godere negli anni passati. Pronti per il viaggio? [DAP]

Ciao r agazzi, benvenuti sulle pagine di SM M ! Ci fate una breve presentazione della band? Ciao, siamo quattro venditori ?porta a porta? su Bandcamp venuti a portarvi direttamente nelle vostre mani il nostro fruibilissimo e godibilissimo prodotto SALESPEOPLE, sperando di soddisfare le vostre aspettative e i vostri sogni. Il prezzo e le condizioni sono ovviamente trattabili. L ACI TTÀDOL ENTE, scr itto tutto in maiuscolo,

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desta molta cur iosità visto anche che fate base a M ilano ma provenite anche da altre città come Roma,Pescar a e L ondr a. Qual è la connessione, se c'è ovviamente, con le " vostre" città? LACITTÀDOLENTE vuole essere proprio questo, una monoblocco dritto in faccia che scarnifica ?la città? di ogni abbellimento e la mostra per quello che la vediamo noi. Per le tematiche a cui ci riferiamo, la Milano ?da rider? tardo-capitalista è l?ambientazione perfetta per il nostro disagio e la nostra rabbia, compresa la sua capacità di attrarre realtà diverse, come le nostre appunto, all?interno del suo angosciante tessuto. Noi scriviamo ciò che sentiamo sulla nostra pelle, ma speriamo che la nostra visione possa essere declinata in tante situazioni diverse quante sono le ?città?. Ar r iviamo a " Salespeople" , una bomba sonor a per la quale vi facciamo davvero i complimenti!

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Com'è nato l'album e che obiettivi vi er avate posti in fase di scr ittur a? Grazie mille! Diciamo che l?album, come il progetto, non è nato con un obiettivo specifico, se non quello di inquinare la statica scena hardcore milanese con un po? mathcore dissonante da ?MySpace era?. Partiamo tutti dalle stesse influenze bene o male, ma abbiamo modi completamente diversi di svilupparle poi all?interno dei nostri strumenti, e per ora siamo contenti dei risultati di questo approccio. Unendo i titoli dei br ani r itroviamo lo statement, ovviamente tutt'altro che casuale, " You are all / cor r upt / sleazy /exploiting / profiteer ing / venal / salespeople" ! Concettualmente quindi qual è il vostro messaggio? Il messaggio è esattamente ciò che appare unendo i titoli delle canzoni, niente di più, niente di meno: siamo tutti venditori, siamo tutti in vendita.


Dipendiamo naturalmente gli uni dagli altri, eppure non abbiamo altro modo di relazionarci se non vendendo i nostri desideri, il nostro lavoro, il nostro tempo. Par lando del vostro lavoro salta fuor i il ter mine mathcore e tanti par agoni molto impor tanti: giusto per citare alcune band Botch, Drowningman, Conver ge, Bur nt By The Sun e Coalesce, tutti pesi massimi di cer te sonor ità affilate e viscer ali. Detto che ovviamente i par agoni lasciano il tempo che trovano, a livello sonoro cosa vi ha por tato a compor re " Salespeople" ? Le nostre influenze sicuramente annoverano le band che hai citato, tra cui Botch, Converge e The Chariot (anche se tra i nostri ascolti ci sono anche band come Cult of Luna e Isis), e siamo consapevoli che questi richiami emergono molto durante l?ascolto dell?album. Forse il motivo ?sonoro? che

ci ha portato a comporre l?album è proprio il voler continuare a sperimentare su quello stile e provare a proporlo nella scena underground italiana. " Salespeople" esce per una ser ie di ottime DI Y label: come mai questa scelta? Quanto è impor tante e cosa significa per voi abbr acciare approccio ed etica DI Y? Crediamo molto nel DIY ed abbiamo anche partecipato attivamente all?organizzazione di eventi underground dal vivo come Deafening Booking. Il fatto è che non ci sentiamo parte, o comunque non totalmente accettati, dalla scenadolente italiana, e siamo quindi andati nella direzione di provare ad introdurre noi una scena diversa da poter proporre. Un disco come " Salespeople" vuole essere ascoltato e ?subito? live, ovviamente in questo momento le cose sono dannatamente complicate. Come vi state or ganizzando in tal senso? Avete qualche data in vista o prefer ite concentr ar vi su

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altro, sempre inerente alla band? Il nostro album esce in un periodo decisamente sfortunato. Per il momento stiamo valutando l?idea di organizzare piccole uscite, come EP, brevi album o split, per sopperire alla mancanza di eventi dal vivo. Gr azie per questa inter vista, avete qualche messaggio da lasciare ai nostr i lettor i? Grazie a voi per averci ospitati sulle vostre pagine. Quello che possiamo dire è: quando la scena è stantia e la musica è svuotata di significato se non quello di ?coprire? i pensieri, create la vostra scena, quella che vorreste vivere e nella quale vorreste esprimervi. ?Your scene is making a scene?, a meno che non si spinga per far crollare tutto.

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ZEIT

Continuiamoaparl aredi scenaital ianacongl i Zeit, bandcheininmondoideal e nondovrebbeaverebisognodi presentazioni echeaccogl iamosul l enostrepagine conquestagustosaintervistaal l 'indomani del l apubbl icazionedi unnuovo, defl agrantediscoautointitol ato!!! [MF]

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Ciao r agazzi, è sempre figo avere una band alter native italiana che spar a fuor i album come questo ultimo vostro lavoro. Un vero schiacciasassi. Che diavolo vi è venuto in mente di scr ivere, registr are e uscire con un disco del genere per poi scioglier vi. State scher zando vero? Che diavolo è successo? Beh, a dire il vero, siamo praticamente sciolti da un bel po?. Il disco è rimasto li, bello pronto, dal 2019. A dirla tutta, arrivati a metà composizione dell?album, eravamo già nel mood ?vabbè, intanto lo facciamo, poi vediamo?. E? stato tutto un po' strano ma pensare di aver scritto e imparato tutta quella roba - un paio di pezzi li abbiamo anche portati live nel periodo pre registrazione - per poi non registrarla e pubblicarla sarebbe stata ?na cazzata. Ho trovato questo vostro nuovo lavoro di un livello davvero molto alto, ci sento dentro i Conver ge, i Botch e un sacco di altre band che ho amato e che continuo ad amare tutt?or a. Vi r itrovate in questi par agoni? Si può dire che siano i pr incipali punti car dine della vostr a produzione?

Converge di sicuro, in modo vergognoso a dire il vero, soprattutto all?inizio del nostro percorso. Credo ci sia stato poi un momento in cui, da lì in avanti, nessuno di noi li ha più ascoltati ma ormai li avevamo dentro ed i trucchi erano stati interiorizzati. I Botch io - e qui arrivano i fischi non li ho mai cagati tanto, non perché non lo meritino ovviamente, anzi, è scontato che siano stati una band inarrivabile. In realtà credo sia stato il modo di comporre che Ale ed io ci siamo portati dietro per tutti questi anni, anche da progetti precedenti, a dare forma al nostro modo di fare canzoni. In ogni caso direi che quel che hai detto comunque ci sta e ti ringrazio. I l Veneto è, ultimamente, una impor tante fucina di band, situazioni, festival, collettivi e quant?altro. Cosa è successo negli ultimi anni e, sopr attutto, perché non r iesce a succedere anche in altre par ti d?I talia secondo voi? Perché non succeda in altre parti d?italia non saprei dirtelo. Forse è perché in altre parti d?italia non sono marsi nello stesso modo in cui lo sono qui.

Forse perché qui c?è stato un ricambio generazionale molto favorevole raccolto da chi è riuscito a crederci e rendersi conto che avere persone che partecipano a qualcosa così ?di nicchia? non fosse né una cosa da dare per scontata, né una cosa così piccola come può sembrare quando la si guarda ?da dentro? all?inizio. O forse perché in altre parti d?Italia non sono marsi nello stesso modo in cui lo sono qui. Questa domenica si sono svolte le elezioni regionali propr io in veneto e, cosa che str ide parecchio con i concetti della domanda precedente (o for se no), il Veneto si è nuovamente eletto a regione più leghista d?I talia. I o ar r ivo dalla provincia di Cuneo che, for se, è la seconda zona più ?ver de? dello stivale. Come vivete questa situazione consider ando l?ambiente musicale in cui avete r adici e con cui, suppongo, condividete diver se visioni diametr almente apposto alle r adici ter r itor iali? Beh, mi chiedi di analizzare qualcosa di complicato e su cui non sono preparato quindi dirò cazzate. Potrei parlarti di Zaia e della sua estrema paraculaggine, potrei appiattire tutto sull?archetipo dell?imprenditore veneto che vive del sudore della propria fronte, dell?evasione fiscale che ama più della sua stessa madre, dello sfruttamento e del lavoro nero, di sta cosa pazza del veneto indipendente che tanto piace ma, in fin dei conti, non riesco ad avere né lucidità analitica né empatia per queste persone da cui pare il veneto sia popolato, stando ai numeri almeno, quindi veramente non so proprio cosa possa portarli a votare Lega. Essendo l?ultimo capitolo della vostr a stor ia musicale come Band, for se vi far à piacere r icor dare e r accontarci qual è il r icor do più bello che avete come Zeit. Non saprei, è passato tanto tempo e sono successe un sacco di cose, sto disco è pronto da più di un un anno e mezzo. Sarò vago: quando eravamo tutti amici per davvero. Forse il periodo di composizione di The World Is Nothing e tutte le date che sono seguite, credo sia stata l?ultima cosa fatta con la vera verta nel cuore e in cui tutti e quattro c?eravamo dentro.

La musica underground era un contesto economicamente fallimentare già prima. In questo momento non ci sono nemmeno concerti - quelli veri, non quelli da guardare seduti - e momenti di ritrovo che sono un po' il nucleo di quel che facciamo e del perché ascoltiamo sta cosa. In ogni caso, se hai sempre fatto quello, ti è sempre piaciuto, e sta situazione non dura più di tre anni, cambierà poco, o comunque ci si inventerà un altro modo di viverla. O forse questa cosa, fatta come la conosciamo, morirà, non lo so. So che sicuramente le band e le etichette d.i.y che le producono in questo momento vendono meno dischi dato che, nel contesto indipendente, si vende perlopiù a concerti e in tour. Questa sicuramente è una bella mazzata per chi nell?underground riesce a campare solo di musica. Ultimo disco per una band non significa sicur amente la fine dell?esper ienza musicale per i singoli membr i. Ci sono dei ?side? proj ect avviati? Raccontateceli. Side project ci sono anche se non nel senso di qualcosa di troppo impegnativo, almeno per ora. Continuiamo a trovarci più che altro per cazzeggiare e stare assieme. Della musica, se l?hai sempre fatta, fai comunque fatica a farne a meno. In questi giorni ho registrato un disco swedish death metal cosa che per me è un po' come tornare a casa. Con Seba (Zeit) e Nick (Maat Mons) abbiamo registrato un ep black metal che uscirà a breve, sempre con loro anche un disco hardcore caotico superveloce, o qualcosa del genere, ed uno punk-crust che prima o poi butteremo fuori. Ultima domanda di sempre e per sempre, avete car ta bianca. La band peggiore d?italia? I Rope Naturalmente.

Questo nuova vostr a fatica esce con diver se etichette D.i.y italiane come Tanato Recor ds, M other ship Recor ds Shove Recor ds, Assur d Recor ds ed Epidemic Recor ds. Come vedete il futuro della discogr afia indipendente in I talia? I l Covid dar à la sua mazzata finale oppure intr avedete la luce?

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RECENSIONI HUNDREDTH [5] Somewhere Nowhere

Personalmente ho apprezzato la svolta di "RARE" ma sono rimasto un po' perplesso nell'ascoltare "Somewhere Nowhere", album che mi sembra più "facile" e piacione del precedente, e con qualche passaggio a vuoto di troppo. [DAP]

THE OCEAN [8]

"geologico" non fallisce nel regalarci emozioni a non finire. Nota a parte per l'edizione "strumentale" del disco, consuetudine ormai rodata del combo tedesco, che regala una nuova veste, grazie ad arrangiamenti diversi e parti registrate per l'occasione, ad un disco che potrebbe diventare un ottimo compendio post-metal ad una uscita già di per sé imperdibile. [DAP]

DEFTONES [7.5] Ohms

Phanerozoic II: Mesozoic | Cenozoic

(DIY) Sembra ieri quando prima di una data infuocata al Legend Club di Milano intervistammo gli Hundredth per la nostra rubrica dedicata ai tatuaggi, facendo come al solito molto cabaret e divertendoci un sacco chiacchierando post intervista sugli stereotipi delle band hardcore americane in trasferta e sulle abitudini culinarie italiane. Di anni invece ne sono passati quattro, e di acqua sotto i ponti ne è passata parecchia, soprattutto per la band di Myrtle Beach che ha cambiato radicalmente la proposta sonora: di quell'hardcore diretto e prettamente made in USA non è rimasto nulla, e se vi siete scandalizzati da quel "RARE" del 2017 che prendeva le distanze dal passato artistico della band abbracciando una sorta di oscura ma convincente versione rock del synth-wave, beh... "Somewhere Nowhere" chiude completamente qualsiasi porta al mondo rock tout court. La nuova vita artistica di Chadwick Johnson si avvicina ormai a quell'elettro-pop che in questi anni sta riscuotendo sempre più successo anche tra chi ama le sonorità più robuste, riuscendo a inanellare una manciata di brani convincenti (vedi il singolo "Bottle It Up" dove le parti di chitarra stranamente tornano alla ribalta in modo pressoché perfetto) e tante melodie crepuscolari e malinconiche. Certo, lo stacco con il passato è netto, e fa davvero impressione, tanto da rilanciare l'ennesimo quesito: ma per una band che cambia così radicalmente percorso artistico è corretto mantenere lo stesso nome? Non sappiamo dare una risposta, certo è che se cercate un disco hardcore avete sbagliato ascolto e probabilmente griderete allo scandalo.

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TOUCHÉ AM ORÉ [8] Limelight (Metal Blade) L'evoluzione del collettivo berlinese ha davvero dell'incredibile e la creatura di Robin Staps approda in queste settimane al secondo capitolo ispirato dall'era geologica del Fanerozoico. Nelle intenzioni del polistrumentista tedesco questo disco doveva essere l'ideale punto di congiunzione tra "Precambrian" e i due capolavori dell' "era svizzera" della band, ossia "Heliocentric" e "Anthropocentric", e, a conti fatti, "Phanerozoic II" non delude le altissime aspettative! È parecchio difficile descrive puntualmente le emozioni suscitate ascoltando un disco curato nei minimi particolari, dove troviamo le influenze "progressive metal" di gruppi come Katatonia (e non solo per il featuring di Jonas Renkse nella splendida "Jurassic / Cretaceous"), Isis, Tool e violenza calcolata e tecnica (vengono in mente Meshuggah nell'inesorabile incidere di "Pleistocene"). Il vocalist Loic Rossetti, unico reduce appunto del periodo "svizzero" della band, si conferma come uno dei vocalist più talentosi ed emozionanti in un panorama progressive metal (ad ampio raggio...) dove i cloni abbondano, e le sfumature con le quali ci regala passaggi memorabili nella sua semplicità, vedi il chorus di "Triassic", fa gridare al miracolo. I The Ocean sembrano non sbagliare un colpo, e anche questo episodio

(Epitaph Records) I Touché Amoré difficilmente sbagliano qualcosa: non un disco, non un testo, non una grafica, non un live. Nulla. Sono la band perfetta. "Limelight" non è da meno. La formula, sarà ripetitiva, ma vincente. Testi stupendi, voce sgraziata e piena di pathos, suono fender, batteria devastante. La ricetta è sempre la stessa, ma perdio, di quello che ne esce è veramente difficile farne a meno. Super riconoscibili sin dalla prima nota, caratteristica che appartiene solamente alle band di livello altissimo, e super emozionanti fino all?ultima canzone. Amali, odiali, ma impossibile che tu non riesca ad apprezzare neanche un singolo pezzo della band di Los Angeles. "Limelight" è l?ennesimo colpo al cuore, l?ennesimo straziante ed esaltante capitolo dei cinque americani. Intoccabili. [MF]

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(Reprise Records) L'attesissimo nuovo lavoro dei Deftones, in "waiting" del famigerato remix album di "White Pony" previsto per fine 2020, si è presentato con una titletrack come primo estratto, curiosamente posta a fine lavoro, che ben sintetizza il Deftones-pensiero: un classico brano fatto di "vuoti e pieni", in perfetto stile Deftones che diventerà presto una presenza fissa nelle setlist dei futuri show dei ragazzi di Sacramento. "Ohms" non è un ritorno alle asprezze sonore degli esordi, come spesso veniva anticipato da "gossip" più o meno reali, ma un disco molto bilanciato che sembra essere una sorta di summa di quanto prodotto nel corso di tutti questi anni dai Deftones: prendiamo l'iniziale "Genesis", una sorta di "more of the same" che suona familiare anche se fresco e nuovo, oppure una "Error", con una violenza calcolata ma trattenuta, che ricalca certe cose di "Gore" o "Koi No Yokan". E anche quando la situazione si fa tesa e aspra, vedi "This Link is Dead" e "Radiant City", l'irrequietezza viene spezzata da ritornelli calibrati e dall'immenso lavoro di DJ Frank Delgado che mai come in questo disco fa sentire il suo peso e crea una atmosfera compatta e stratificata. Ascoltare "Ohms" ci ricorda come le grandi band non abbiamo bisogno di reinventarsi per riuscire a sfornare dei grandi album: i Deftones giocano ormai in un campionato a parte, cresciuti nel contesto numetal nel quale hanno sempre recitato la parte della mosca bianca, e capaci di raccogliere le più disparate influenze per poi riproporle in modo personale ad autentico. Più coeso di "Gore" e un ascolto obbligato per tutti gli amanti dell'alternative metal. [DAP]


I NGESTED [8]

M ACHI NE GUN K EL LY [7]

ZEI T [8]

SPI RI T ADRI FT [6.5]

Where Only Gods May Tread

Tickets to My Downfall

Zeit

Enlightened In Eternity

(Unique Leader) Se fino ad oggi potevano esserci dei dubbi sul considerare o meno gli Ingested una top band, "Where Only Gods May Tread" mette fine alla discussione. Certo, i puristi devono ancora capire sotto quale sottogenere catalogare gli inglesi, ma che si propenda per death moderno, deathcore, Slam o chissà cosa, il succo del discorso non cambia. Perché? Perché la band di Manchester ha sfornato un disco pazzesco, in grado di unire alla perfezione brutalità, tecnica e soluzioni moderne, risultando allo stesso tempo credibile ed immediato. Il songwriting vario ed ispirato non fa altro che evidenziare una band in grande forma, consapevole dei propri mezzi ed in grado di attingere a tutte le sue influenze. Promossi e già da oggi tra le top uscite del 2020. [BW]

(Bad Boy/Interscope Records) Il rapper americano deve essersi trovato particolarmente bene nei panni di Tommy Lee nell'ottimo film "The Dirt" (recuperatelo se non l'avete ancora visto!), perché le analogie con il batterista dei Mötley Crüe vanno oltre a una vita sentimentale piuttosto movimentata, prendete come rifermento il recente "scippo" niente meno che di Megan Fox al famigerato David di "Beverly Hills 90210". Dal punto di vista musicale Mister Colson Baker si gioca inaspettatamente la carta del disco punk rock con molte venature pop, forse per pagare tributo ai suoi ascolti adolescenziali o forse per fare a gara con Post Malone per rivendicare una credibilità rock: questo non lo sapremo mai, quello che sappiamo per certo è che "Tickets to My Downfall" è inaspettatamente un buon disco, ricco di brani che si stampano in testa sin dal primo ascolto (quasi tutte quelle presenti in tracklist), con picchi di liricità forse scontata ma toccante (vedi "Lonely") e una frizzante verve punk che fa tanto inizio anni '90. Il tocco magico di Travis Barker e dei fratelli Madden si sente eccome, così come Machine Gun Kelly si dimostra un cantore più che credibile tra spacconate senza senso ("Drunk Face") e potenziali singoli da paura. Citiamo anche la presenza di una acidissima Halsey in "Forget me too" in uno dei brani più "tirati" del disco: "Tickets to My Downfall" ha il pregio di suonare diretto e senza fronzoli e senza quella patina da "adolescenti tormentati" che si percepisce nelle miriadi di band pop-punk che infestano la scena. Magari fra un paio di settimane ce ne dimenticheremo tutti, però saranno due settimane di ascolti intensi. [DAP]

(AAVV) Come in tutte le storie, belle e brutte, giunge l?ultimo capitolo. Così questo disco rappresenta la fine degli Zeit. I ragazzi veneti decidono di andarsene e far perdere le loro tracce con un disco devastante. Dieci tracce, 24 minuti ed un numero indefinito di pugni in faccia. Incalzanti e feroci, veloci come la morte. Converge, Botch, Dillinger Escape Plan, il pacchetto da cui si pesca è sempre quello ed è pieno di numeri vincenti se si conoscono bene i trucchetti. Zeit è il disco perfetto con cui concludere il cerchio della band, quarto disco di una discografia che non cede un solo passo alla noia e alla monotonia. Ne sentiremo la mancanza. [MF]

(Century Media) Di solito le band che si cimentano in una sorta di revival delle sonorità metal anni '70/'80 puzzano di vecchio e riciclato lontano un miglio, quando però non è così si gode davvero forte! Il progetto Spirit Adrift, sorta si solo-project di Nate Garrett che si avvale dei servigi di Marcus Bryant alla batter,ia porta a compimento un disco che sprizza metal da tutti pori, a partire da una copertina tamarra e ad effetto. Voce calda, riffing calibrato e calzante e un drumming preciso e solido sono i punti di forza di un progetto che suona vintage e non vecchio. Un vero tributo, sentito e riuscito, al metal con il quale siamo cresciuti. [LM]

COM A REGAL I A [7.5] Marked

(Middle-Man Records) In un numero dove abbiamo in copertina i Touché Amoré fanno bella figura anche i Coma Regalia, band dell'Indiana che ci regala un breve ma (s)travolgente episodio di screamo-hardcore che prende a piene mani tutta la scena che conta degli anni '90 annegata in una urgenza sonora che non lascia scampo. Brani veloci, riff micidiali, cambi di tempo deflagranti (vedi "In Submission") e testi lancinanti e personali ("Partial Diagnosis"). Un disco da mettere in loop, per giorni e giorni! [DAP]

AL PHA WOL F [7] THE M ANGES [7.5]

a quiet place to die

Punk Rock Addio

(Striped Records) Cosa si può dire ai Manges? Sono forse la miglior band punk rock mai apparsa in Italia o, se non altro, la più longeva, vera e onesta. "Punk Rock Addio" è un classico disco dei Manges, diretto, senza troppe manfrine, testi disillusi, ritornelli orecchiabili, pezzi "Ramones Addicted". In definitiva, una bomba! Sfido chiunque a non muovere la testa su pezzi come "Next To Zero", "Endless Detention", "Ice Capades", "Chinese Dragon" (la migliore del disco, secondo me) o "Take It On the Chin". Dodici pezzi per 23 minuti che passano velocissimi tanto che vi verrà voglia di ascoltarlo ancora e ancora. Inarrestabili. [MF]

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(Sharptone Records) Davvero compatto il secondo lavoro degli Alpha Wolf, "a quiet place to die" (tutto in minuscolo), che conferma quanto la band australiana non sia seconda a nessuno in campo metalcore e affini. La titletrack e la micidiale "Golden Fate;Isolate" non falliscono nell'annichilire l'ascoltatore con un approccio ai riff particolarmente ispirato e "penetrante", così come la prova al microfono di uno scatenato Lochie Keogh lascia i lividi sulla pelle dell'ascoltatore. Tecnici e viscerali, un ritorno col botto per un gruppo che picchia duro fondendo metalcore e Meshuggah... se vi sembra poco beh, i conti non tornano!!! [LM]

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SI X FEET UNDER [4] Nightmares Of The Decomposed

(Metalblade) L?ascolto di "Nightmares Of The Decomposed" fa nascere istintivamente alcune domande. Possibile che nessuno a master completato si sia accorto di niente? Perché la Metal Blade ha deciso di pubblicare un disco del genere? Che cosa passava per la testa della band? I Six Feet Under da anni non convincono, ma a questo giro superano davvero ogni aspettativa ma in senso negativo. L?ingresso in formazione di Jack Owen (ex Cannibal Corpse) poteva far ben sperare, invece ci troviamo una band impantanata in una specie di hard rock death totalmente senza senso, fatto di riff banali e senza logica. Stenderei un velo pietoso anche su Barnes, che oltre a proporre un growl sempre più imbarazzante e delle metriche banali, a sto giro decide anche di andare fuori tempo. Un disco insensato di una band sempre più allo sbando. [BW]

alternative ad ampio raggio: in "Ghøstkid" trovano spazio le spacconate elettro-metal di "Start a Fight" che ricordano da vicino la scena industrial alternative USA degli anni '90 (Stabbing Westward, Gravity Kills e God Lives Underwater ecc..) e brani più mediati e melodici come "Sharks" (non lontana dalle ultime cose dei Bring Me The Horizon) e l'intensa "Y U & I". Nel mezzo troviamo tante ospitate di lusso, come Marcus degli Heaven Shall Burn nella violenta "Supernøva", l'idolo Mille Petrozza dei Kreator nella più improbabili delle collaborazioni ("Crøwn") e i rapper Timi Hendrix e Johnny 3 Tears (Hollyeood Undead) nelle due versioni ottime e complementari versioni di "This Is Nøt Høllywøød". Il progetto Ghøstkid sembra più americano che europeo, sia per sonorità che per intenzioni: diciamo pure che, per il momento, il derby con i suoi ex compagni di band lo vince a mani basse Sushi! [DAP]

I HSAHN [7.5] Pharos

(Century Media) Fresco di diaspora con i suoi ex compagni Eskimo Callboy (reduci da un EP con nuovo frontman dalle sonorità decisamente tamarre e "sintetiche"), Sushi non ha perso tempo nel tirare in piedi il suo progetto solista denominato Ghøstkid. Questo debut album auto intitolato non spicca forse per originalità ma mostra le innegabili doti di songwriter di Sushi, regalandoci un disco dalle sonorità

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metal più interessanti ascoltati quest?anno. Rivelazione. [MF]

COREY TAYL OR [6.5] CMFT

REGROWTH [8] Lungs

(Roadrunner) Messi in naftalina, non si sa per quanto, gli Stone Sour e in pausa dopo con gli Slipknot dopo l'ultimo eccellente album "We Are Not Your Kind", Corey Taylor si cimenta in un album solista piuttosto personale e dalle sonorità variegate. In "CMFT" ritroviamo echi grunge (vedi l'ottima "Silverfish"), echi di hard rock moderno ("Everybody Dies On My Birthday"), rimandi pseudo country e redneck ("Kansas" e "HWY 666") oltre a un inno hair metal come la sciocca "Samantha's Gone". In tutto questo il singolo "CMFT Must Be Stopped" con il prode Tech N9ne risulta quanto meno fuorviante per la sua vena moderna e nu. "CMFT" è un disco che non aggiunge molto alla carriera di Corey, ma che si fa ascoltare senza infamia e senza lode. [LM]

(AAVV) L'attacco di "Behind Me" mi ha ricordato i Face The Fact del capolavoro "Romeo And Juliet Are Not Dead", per approccio alla materia hardcore e per intensità, e penso che non ci sia miglior complimento per i cagliaritani Regrowth! "Lungs" esce per una serie di lodevoli etichette DIY e ci mostra una band a suo agio nel proporre un hardcore melodico ma ricco di tensione che segue la linea tracciata da Counterparts, primi Hundredth (in realtà gli Hundredth prima della recente svolta new wave che documentiamo anche in questo stesso numero) e, come detto, è lampante il richiamo anche a certa scena italiana hardcore/screamo di inizio 2000. Gran disco e grande prima prova! [DAP]

THE BURNI NG DOGM A [6.5]

GHØSTK I D [7] Ghøstkid

produzione di Ihsahn. Genio. [MF]

(Candlelight Records) Grazie, eleganza e composizione sopraffina, un accurato studio dell?armonia. Pharos è una lezione di musica offerta da Ihsahn. Tre pezzi inediti, una cover dei Portishead (la bellissima "Road") e una cover degli A-Ah ("Manhattan Skyline") in compagnia di Einar Soldberg (cantante dei Leprous) per 24 minuti di musica, suonata e prodotta ad un livello talmente elevato da risultare, in alcuni momenti, addirittura stucchevole. Indubbio dire che, oramai, qualunque cosa esca dalla mente di Ihsahn (prova ne sono gli ultimi suoi full leght: "àmr", "Arktis", "Das Seelenbrechen" ed "Eremita") sia ad un livello di tecnica difficilmente raggiungibile. Il risultato finale è semplicemente perfetto, non una sbavatura, non una nota di troppo, tutto è calibrato e crea un percorso perfetto che porta direttamente alla mente del compositore Norvegese, ex (oramai) leader degli Emperor, talmente perfetto da scadere nello scontato, unico e, secondo me, difficile da sormontare, neo della

GORRCH [7.5]

Virago Shield

Introvertere

(Duplicate Records) Quattro pezzi bastano ai Gorrch per portare l?oscurità su chiunque ascolti questo Introvertere. Quattro pezzi cantati in italiano, di una violenza e cattiveria rara. Atmosfere nere come la pece, rasoiate dissonanti e improvvise, sfuriate velocissime di batteria. Tutto l?album è impregnato di inquietudine, disperazione e cattiveria. Sulle linee di Deathspell Omega, Leviathan e Akhlys. Davvero uno dei dischi black

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(Ad Noctem Records) Nuovo singolo per i Burning Dogma che per l'occasione pubblicano un EP contenente la titletrack, appunto nuova di zecca, condita da tre brani live registrati al Centrale Rock Pub di Erba. "The Broken Shield" è un brano ben arrangiato, con una tappeto ritmico molto variegato e un approccio diretto ad un death "di pancia" e ben strutturato. Un buon viatico per il prossimo, speriamo imminente, lavoro. [LM]


UNI FORM [9] Shame

quando i ritmi si fanno più cadenzati e meno frenetici (vedi "Profiteering"), si è sempre sull'orlo del baratro, in una sorta di tensione palpabile che sfocia poi in un brano fragoroso e roboante. [DAP]

DROPDEAD [7.5] Dropdead 2020

(Sacred Bones Records) Mamma mia che album hanno tirato fuori gli Uniform. Un puro concentrato di disagio. Non saprei, onestamente dare una definizione di genere a questo "Shame". Noise, hardcore, punk, gli Uniform ci buttano dentro tutto creando una formula davvero esplosiva. Il disco scorre veloce, senza intoppi, trascinando l?ascoltatore in un profondo baratro di buio. 34 minuti di discesa, senza fermate, dritti dritti verso il fondo determinato dalla finale "I Am The Cancer", sfuriata velocissima, destabilizzante e rumorosa. Nessuna sorpresa che un disco degli Uniform sia una bomba, ma questo nuovo lavoro si attesta, di diritto, nei migliori dischi di questo dannato 2020. Conferme. [MF]

L ACI TTÀDOL ENTE [7.5] Salespeople

GREG PUCI ATO [9] Child Soldier: Creator of God

(Armageddon) Ventidue anni dall?ultimo full legnth. Innumerevoli Ep o split pubblicati nel frattempo. Capostipiti del powerviolence americano, i Dropdead pubblicano un disco corrosivo come pochi ho sentito ultimamente. Sebbene la produzione più pulita ne diminuisca, sensibilmente, la portata caotica così tipica della loro proposta, Dropdead è un treno al vitriolo in piena velocità pronto ad investire chiunque si ponga davanti per cercare di fermarlo. Politica, religione, società Otis e soci, non risparmiano nessuno, non fanno ostaggi e sputano rabbia contro chiuque. 23 minuti, 24 pezzi, signore e signori i Dropdead. Indomiti. [MF]

SK EL ETAL REM AI NS [8.5] The Entombment Of Chaos

(AAVV) Un grande esordio per i milanesi LACITTÀDOLENTE che ci regalano un disco matchcore affilato come un rasoio! I brani di "Salespeople" ci riportano alla mente le gesta di Botch, Converge degli esordi e Coalesce e compagnia assortita senza cadere mai nel già pericoloso girone del "già sentito". "Salespeople" parte subito forte con stacchi al fulmicotone, voce rancorosa e riff chirurgici e sincopati: in tutto questo "You Are All" è ben più che la starting track del disco, ma è più un manifesto d'intenti che si dipana nelle restanti sei tracce. Anche

citazionismo, un pizzico di Morbid Angel, qualche rimando ai Pestilence e richiami vari a tutta la scena della Florida, ma sinceramente è proprio la freschezza e la convinzione nei propri mezzi che non ci fa minimamente curare del fatto che probabilmente in "The Entombment Of Chaos" non senta niente di innovativo o di non già sentito. Se anche voi amate il death metal il nostro consiglio è uno solo: recuperate questo disco, primo tra l'altro con distribuzione Century Media, alzate il volume al massimo e godete come ricci! Enough said? [LM]

(Federal Prisoner) L'ex Dillinger Escape Plan non smette di stupire, anzi... A dirla tutta non ci stupiamo del fatto che Greg Puciato non smetta di stupirci! Messo in pausa il progetto The Black Queen arriva alle nostre orecchie il primo disco solista intitolato "Child Soldier: Creator of God", e con un titolo così roboante era lecito aspettarsi di tutto e di più. E in effetti Greg non si è fatto pregare nell'inserire in questo disco tutte le sue influenze, tra le più disparate, passando da brani ultra tecnici e convulsi alla TDEP a episodi più intimi, tra la new wave dei Depeche Mode e le influenze synthpop (witch-core se vogliamo giocare con i termini) che condivide con il suo grande amico Chino Moreno, passando per gioiellini pop (ma che singolo da paura potrebbe essere "Through The Walls"?) e richiami post-grunge. Di tutto e di più quindi, per un artista con la A maiuscola che, ripetiamo ancora una volta, non smette di stupire. [DAP]

(Century Media) Il death metal, come avete intuito leggendoci numero dopo numero, ci piace parecchio! Gli Skeletal Remains, californiani doc e in circolazione da almeno una decina d'anni, ci regalano con questo "The Entombment Of Chaos" una gemma nera, un capolavoro death di stampo prettamente americano che non lascia scampo. L'approccio diretto e contorto dei nostri si traduce in tanto

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NAPAL M DEATH [7.5] Throes of Joy In the Jaws of Defeatism

(Century Media) Più di 30 anni di carriera, sedici album a referto, pionieri del grindcore, fieri attivisti in svariate battaglie sociali... cos'altro aggiungere sul conto dei Napalm Death? Ad esempio che nonostante gli anni sul groppone inizino a essere tanti che Shane, Greenway e soci (Mike Harris in tutto questo non si è capito se ha partecipato o meno alla composizione del disco, confermando la sua figura di "desaparecido") non hanno perso la propria verve di innovatori e di sperimentatori. Oltre a picchiare duro come pochi... Se da una parte infatti troviamo brani che non perdonano (l'opener "Fuck the Factoid" ad esempio) e martellano come da copione, l'interesse maggiore lo ricoprono brani più sperimentali come "Contagion" o "Jois De Ne Pas Vivre", dark e opprimenti, tra le citazioni post-punk dei Killing Joke e i tanti rimandi ai side-project ambient di Shane. Meravigliosi, come sempre! [LM]

ZI DI M A [7] Del nostro abbraccio...

(AAVV) "..ostinato in questa crepa in fondo al mare", questo il titolo chilometrico del nuovo album dei brianzoli Zidima, affilato e nervoso, in bilico tra post-core al fulmicotone e declamazioni ad effetto. Un disco obliquo e poco incline alla melodia, e a tratti parecchio ostico, che non può lasciare indifferenti. Un disco che si rivela con il tempo. Bravi. [LM]

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ANCST [7] Summits of Despondency

(Lifeforce Records/Yehonala) Il combo berlinese sembra davvero instancabile nel dare alle stampe nuovo materiale: in meno di dieci anni "Summits of Despondency" corrisponde più o meno alla ventesima uscita tra dischi regolari, split ed EP, declinati tra sonorità metalcore, punk-crust, death metal e... ambient! Gli Ancst danno sfogo a tutta questa creatività con un album che parte un po' in sordina, regalandoci qualche bordata di violenza tutto sommato "classica" dove degli Heaven Shall Burn in veste più grezza e maleducata fanno capolino (vedi "Kill Your Inner Cop"), mentre le cose si fanno più interessanti da circa metà tracklist, dopo il fraseggio strumentale di "The Burden of Hope Part I", dove tutte le influenze della band riescono a trovare posto in modo coeso e convincete. L'etica DIY e il forte messaggio sociale e politico della band, la dicono lunga sul manifesto sonoro "Summits of Despondency": forse non il miglior disco degli Ancst ma un ottimo modo per iniziare a conoscerli all'interno di una discografia talmente vasta che può essere intimidatoria a prima vista. [DAP]

DEAD AND WEL L [8] Quarantine Blues

(DIY) Dalle lande desolate del Veneto, spunta, in tempi di quarantena, questo nuovo progetto solista di Luca Rizzardi, già

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chitarrista di Hobos, Discomfort e Organ. Marcio, sudato, cosparso di disagio, desolazione e solitudine. Ispirato da una carellata di gruppi come Queens Of The Stone Age, Black Rebel Motorcycle Club, Graveyard ma anche Tom Waits, Mark Lanegan e, perché no, Townes Van Zandt, Dead And Well pubblica un disco davvero sentito e particolare, di respiro internazionale con cui riesce a sottolineare la claustrofobia di una quarantena provata e pesata sulle proprie spalle. Inaspettato e geniale. [MF]

BOB M OUL D [8.5] Blue Hearts

(Church Road Records) Sembrava non sarebbe mai uscito questo nuovo disco degli Svalbard a seguito dei problemi avuti con la precedente etichetta, la Holy Roar Records e invece, eccoli qui. La nuova fatica della band inglese viene alla luce e fa risplendere questo nuovo "When I Die, Will I Get Better?". Ciò che salta subito all?orecchio è la mega produzione alle spalle del combo di Bristol. I suoni, gli arrangiamenti, sono davvero di livello. Rispetto al precedente "It?s Hard To Have Hope" e all?esordio di "One Day All this Will End" (che amai dalla prima all?ultima nota), gli inglesi cambiano un po' la formula, rinunciando all?impatto frontale e aggiungendo ancora più voci pulite rispetto ai dischi precedenti. Basti pensare a "Click Bait", "Throw Your Heart Away" e soprattutto a "Listen To Someone", giusto per fare tre esempi, in cui i nostri cercano di dare maggior dinamica ai pezzi con parti in cui la voce pulita ed eterea della frontman Serena Cherry, spunta in lunghi intermezzi alternata dal solito scream, marchio di fabbrica della band. Il risultato è sicuramente immediato, ma alla lunga, secondo me, fa perdere al prodotto finale l?attacco selvaggio e le laceranti ripartenze a cui eravamo abituati. Un prodotto decisamente di livello, con spunti veramente evocativi, che prova a strizzare l?occhio all?hardcore più patinato. Bene, ma non benissimo. [MF]

J-AXONVI L L E [6] Uncool and Proud

(DIY) Sappiamo bene che J-AX (sì, quello degli Articolo 31, dei programmi TV ecc...) abbia il vizietto del punk rock, e del resto visti i recenti outing di Machine Gun Kelly e Post Malone non dovrebbe nemmeno sorprendere eccessivamente un eclettismo sonoro da parte del mondo hip hop in generale (forse sorprende maggiormente, purtroppo, la mancata apertura mentale di certi punk). J-AX pubblica a sorpresa questa raccolta di dieci brani di stampo punk-rock tra il serio e il faceto, dove spiccano i testi tra il polemico e il cazzone ("Old punk (Violenza pedagogica)" nel primo caso, "Death to contractors (Vi meritate la crisi)" nel secondo) e un bel groove, tutto sommato innocuo, ma divertente. Se ascoltato senza preconcetti e paraocchi assortiti "Uncool and Proud" regala qualche passaggio divertente e gustoso e poco più, per lo meno non ci troviamo di fronte al tentativo patetico di suonare "ggggiovane". Superfluo ma divertente (a piccole dosi). [DAP]

SVAL BARD [7] When I Die, Will I Get Better?

(Merge Records) È difficilissimo recensire dischi di tuoi miti personali, come è Bob Mould per me. Grazie al destino, "Blue Hearts" è un disco di una classe fuori da qualsiasi campionato. 14 brani per 36 minuti scarsi di rock, punk rock di raffinata eleganza. Ogni singolo pezzo scorre liscio, arrangiato in maniera

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magistrale. Un album che sprigiona tutto il talento del cantautore di Malone, leader di quel capolavoro che erano gli Hüsker Dü e degli Sugar. Impossibile non ascoltarlo dall?inizio alla fine per svariate volte, soprattuto quando all?interno trovi pezzi come "American Crisis", "Forecast Of Rain", "Little Pieces" o "Password To My Soul". "Blue Heart" è l?ennesima riprova della grandezza di questo incredibile personaggio capace, a 60 anni suonati, di comporre un disco simile senza scomporsi più di tanto. Sicurezza. [MF]

DEVI L DRI VER [7] Dealing With Demons Vol.1

(Napalm Records) Dez è un vecchio volpone e da vecchio volpone ha fatto la mossa giusta per i ?nuovi Devildriver?, quella di dare una rinfrescata al sound della band cercando comunque di non allontanarsi troppo dal proprio marchio di fabbrica. Mr Fafara decide di ?rallentare leggermente? mostrando un nuovo lato della band, più melodico e per certi versi ragionato, dove il fido Spretzer mette in mostra tutto il suo potenziale ed anche lo stesso Dez ci regala linee vocali sempre aggressive ma più varie rispetto al passato. Il risultato non è sempre a fuoco, qualche passaggio a vuoto c?è, ma quando tutti i pianeti si allineano il risultato è decisamente buono ("Nest Of Vipers" e "Wishing"). Ovviamente anche i fans della prima ora possono stare tranquilli, le classiche sfuriate ?alla DD? ci sono. Non siamo davanti ad un capolavoro, ma il vecchio volpone anche questa volta ha portato a casa il risultato e forse ha dato nuova linfa alla sua creatura. [BW]


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LIVEREPORT LAMBOFGOD-SELFTITLEDALBUMLIVESHOW(18/9/20)

Anche i Lamb Of God si accodano al trend del momento, o meglio facendo di necessità virtù, imbastendo un doppio weekend in live streaming proponendo due distinti show per una platea "worldwide": la prima data del 19 Settembre prevedeva l'intera esecuzione dell'ultimo album auto intitolato uscito lo scorso Giugno mentre, il weekend seguente, era prevista l'esecuzione completa del seminale "Ashes of the Wake". Visto che sarà difficile a breve poter assaggiare i nuovi brani in sede live, abbiamo deciso di presenziare alla prima data (un grazie a Neecee Agency!) che prevedeva come ospiti d'onore gli scozzesi Bleed From Within. Proprio gli scozzesi hanno l'onore e onere di far partire la diretta streaming con uno show conciso e diretto che ricalca le modalità già viste ad esempio per i recenti live streaming dei Suicide Silence: ogni componente della band mantiene il distanziamento sociale esibendosi su una pedana, non dando quindi la sensazione di un vero e proprio live show, diminuendo sensibilmente la carica di adrenalina. Ottimo comunque lo show degli scozzesi che dalla loro venue privata di Glasgow snocciolano cinque brani, quasi tutti tratti dall'ottimo ultimo album "Fracture" ("The End of All We Know" quanto meno profetica!), e la classica "Afterlife".

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Terminato lo show dei Bleed From Within, e dopo una breve e molto amichevole chiacchierata di Randy Blythe con Jose Mangin del programma radio Liquid Metal (presente nel palinsesto della piattaforma Sirius XM), è tempo di assistere finalmente al live dei L amb of God. La prima, e positiva, sensazione è quella di trovarsi di fronte finalmente ad un vero live: la band è tutta schierata su di un vero palco con Randy ovviamente in prima fila attorniato dai suoi partner in crime, dove in particolare spicca il nuovo batterista Art Cruz, sostituto di Chris Adler. L'opener dello show e ovviamente affidata a "Memento Mori", con Randy intento a declamare lo spoken world iniziale con piglio demoniaco e dannatamente serio, per poi lasciar spazio ad una scarica metal che ci mette subito a nostro agio. Tante le cose da dire su questa esibizione: in primis proprio la dimensione da "palco" aiuta a simulare, con tutti gli ovvi limiti del caso, la presenza del pubblico, questo grazie ad una band che oltre a suonare alla grande, si muove anche come se fosse in un sudato e bollente locale in giro per il mondo piuttosto che in una enorme sala vuota. Altro aspetto

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molto gradito è l'interazione di Randy con la platea virtuale, fattore pressoché assente in quasi tutti i live streaming ai quali abbiamo assistito, e che invece in questo show non mancano. Chiariamoci, non parliamo ovviamente di una interazione classica, piuttosto di qualche presentazione tra un brano e l'altro, o di una dedica particolare (il doveroso saluto a Riley Gale dei Power tr ip per introdurre "Reality Bath"), che ci restitusce però una dimensione ben più reale e umana rispetto ad altre situazioni simili. Per quanto riguarda l'esecuzione dei brani beh, diciamo che la band sembra una macchina da guerra, e il non poter assistere dal vivo alle varie "Poison Dream" (dove Randy esegue anche la parte dell'ospite Jamey Jasta degli Hatebreed), "New Colossal Hate" o la fantastica "Crossroads" ci mette un po?di tristezza ma, facciamo anche noi di necessità virtù, per il momento ci facciamo bastare questa ottima esibizione virtuale. C'è ancora tempo per una manciata di bis, su tutte la micidiale "Ruin" e il debutto dal vivo di "The Death of Us" tratta dalla colonna sonora del sequel del film di culto "Bill and Ted", e di qualche altra battuta di Randy ("spaccate pure il divano del vostro soggiorno con il prossimo brano"!), prima di porre la parola fine a questo positivissima esperienza "live". [DAP]


Future Pal ace 35


PORTFOLIO

Touch é A moré


Hj el v i k


.: In St udio Wit h :.

CHEMIA Ciao r agazzi, potete fare una breve presentazione della band per i nostr i lettor i? (Wojciech) Ciao! Sarò breve, nei Chemia sono convogliate le nostre esperienze degli ultimi dieci anni, e finalmente sembra che le stelle si siano allineate per darci la possibilità di pubblicare questo nuovo album! Negli ultimi cinque o sei anni siamo stati impegnati a suonare dal vivo e abbiamo avuto il privilegio di supportare band incredibili e che amiamo come Skindred, Michael Monroe, The Pretty Reckless, Deep Purple, Bring Me The Horizon e molti altri. Il tutto grazie anche a 7PM Management, che ha svolto un lavoro davvero fantastico per noi I l sound dei Chemia è un bel mix di har d-rock e gr unge: quali sono state le tue maggior i influenze? (Wojciech) Chemia è una fusione di tutte le nostre ispirazioni individuali. Siamo sempre stati un mix di queste individualità. Io personalmente gravito sia verso il rock classico degli anni '80 ma sento l'influenza anche di band più recenti come i Cadilac Three, Picture Books, Rival Sons ecc... Mentre i miei compagni di band amano tutto, dal grunge ai Foo Fighters. Sebbene siamo influenzati da molti

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generi, stiamo cercando di creare qualcosa che sia il nostro suono originale e che trae ispirazione da tutte le nostre varie "fonti". Cerchiamo costantemente di aggiungere un nuovo tocco alla nostra musica pur essendo una formazione rock classica composta da voce, chitarre , basso e batteria. I l singolo " M oder n Time" vi vede collabor are con Andy Taylor, come siete entr ati in contatto? Com'è stato lavor are con lui? Qualche aneddoto? (Wojciech) Tutto è iniziato grazie al nostro manager, Seven Webster, che gestisce anche Andy Taylor. Quando Seven ha iniziato a lavorare con noi, ha iniziato a prendere familiarità con il nostro sound ascoltando qualche demo che avevamo scritto per il nuovo album e ha avuto l'idea di presentarci Andy Taylor. Ovviamente all'inizio ci siamo incontrati e abbiamo lavorato un po' per vedere se c'era la chimica. È stata una cosa enorme per noi perché Andy Taylor è per noi una leggenda che ha prodotto numerosi ottimi dischi di band e artisti come Thunder, Paul Rogers, Rod Stewart e The Ting Tings oltre ad essere stato nei Duran Duran che nei The Power Station. Siamo andati a Londra per incontrare Andy Taylor e si è scoperto che l'alchimia tra di noi era già presente fin dall'inizio. Dalla primissima conversazione con ?ukasz e Andy

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Taylor, quando ci siamo incontrati per un caffè prima di entrare in studio, abbiamo già iniziato a sentire che eravamo sulla stessa linea d'onda. Andy è un personaggio fantastico, ha innumerevoli aneddoti e storie interessanti tratte dal mondo della musica pop e rock. Ma soprattutto è un rocker nato! Questa prima sessione è andata molto bene, abbiamo creato il singolo "Modern Times". Eravamo tutti d'accordo sul fatto che funzionava bene e iniziato a pianificare quindi di registrare l'album. Abbiamo di nuovo registrato a Londra presso i Baltic Studios pochi mesi dopo, e il risultato mi fa ancora sorridere se ci ripenso: siamo tutti così entusiasti di questo album e non vediamo l'ora che lo possiate ascoltare. Com'è stato lavor are con Sean M agee, responsabile degli stor ici studi di Abbey Road? (Wojciech) Sean Magee è responsabile del mastering dell'album e conosce Seven, il nostro manager, sin dai tempi della scuola. Abbiamo masterizzato l'album in remoto con lui che poi ha lavorato sulla musica da Abbey Road. Averlo coinvolto è stato un onore per noi, considera che ha svolto un brillante lavoro di rimasterizzazione del catalogo dei Beatles.


Andiamoal l ascopertadei pol acchi Chemiaedel l oronuovoimminenteal bum intitol ato"SomethingtoBel ieveIn" per unnuovoepidosiodel l anostrarubrica "InStudoW ith" conil frontmanW oj ciech! Scommettiamochei Chemiasarannouna del l esorpresedel prossimoanno? [LM]

Par lando del futuro: state lavor ando al nuovo album, come stanno andando i lavor i e cosa possiamo aspettarci? (Wojciech) L'album è stato registrato ed è attualmente in fase di masterizzazione nelle mani di Sean. Stiamo aspettando la sua uscita, che è attualmente prevista per febbraio / marzo 2021. L'album si chiama "Something to Believe In", lo avremmo dovuto chiamare con il titolo di un'altra canzone inclusa nel disco, "Blood Money" ma poi abbiamo deciso di optare per un titolo più positivo in quanto le persone hanno già abbastanza cose per la testa per deprimersi in questo momento. È un classico album rock che attinge sia dal metal che dal prog e da altre influenze musicali che amiamo, ma riunisce tutto nel nostro modo unico, mi viene da dire "polacco". Una canzone, "Angina", ha una sezione d'archi "enorme" e abbiamo chiamato un grande arrangiatore d'archi, Sacha Puttnam, per lavorarci. Ha anche collaborato in passato con i Bush ed è stato fantastico lavorare con lui. Come hai sfr uttato questo per iodo di isolamento for zato? I n gener ale, quanto ha influito questa situazione sulla vostr a vita quotidiana? (Wojciech) Siamo tutti purtroppo ostacolati dalle

conseguenze del COVID 19. Prima di tutto, ha limitato in modo significativo la nostra attività dal vivo che è la linfa vitale di ciò che facciamo. Non vediamo l'ora di suonare dal vivo e non vedo l'ora di suonare queste nuove canzoni. Avevamo un bel po' di show in programma per quest'anno in Europa, inclusi live di supporto agli Skid Row e un breve tour con i Monster Truck, ovviamente è stato tutto pianificato prima del Covid. Stiamo già fissando delle date per il 2021 e abbiamo appena confermato alcuni festival europei e siamo al settimo cielo per queste opportunità. Cosa puoi dirci della scena rock / metal polacca? Ci consigli qualche nomi interessante, oltre ovviamente ai nomi conosciuti a livello inter nazionale? (Wojciech) Certamente, la scena rock polacca e la scena metal stanno andando davvero bene. Abbiamo alcune grandi band che suonano in tutto il mondo. Il più importante e popolare di loro risponde probabilmente al nome di Behemoth, ma non possiamo dimenticare leggende del metal come Vader. Ci sono band progressive che stanno andando molto bene all'estero, per esempio i Riverside. Ma ovviamente li conoscete già questi nomi. Dalle band metal della generazione più

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giovane, i Vein sembrano molto promettenti. Cosa possiamo aspettaci dai Chemia per il resto del 2020 e per il 2021? (Wojciech) Stiamo per girare un video per una canzone chiamata "Angina" che sarà il nostro prossimo singolo tratto dal prossimo album e un'altra nostra canzone chiamata "Widows Soul" è stata usata nel nuovo film horror commedia chiamato "Paintball Massacre" come musica del titolo finale che siamo davvero entusiasta. Il film uscirà negli Stati Uniti a dicembre. Ovviamente vogliamo presto suonare di nuovo dal vivo perché è quello che più ci entusiasma. Abbiamo molti spettacoli in programma per il 2021, quindi speriamo solo che arrivi presto il nuovo anno! Avete qualche ultimo messaggio per i nostr i lettor i? (Wojciech) Stiamo inviando il nostro meglio dalla Polonia a tutti i tuoi lettori. Vi invitiamo a dare un'occhiata al nostro nuovo album appena uscirà e speriamo che vi piaccia ascoltarlo tanto quanto ce la siamo goduta nel realizzarlo. Nel frattempo tutti stanno bene e al sicuro e speriamo di fare rock al più presto con tutti voi. Grazie ancora per tutto il vostro supporto da parte dei Chemia!

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