Suffer Music Magazine #21

Page 1


SOMMARIO#21 8

CRO-MAGS

4

La storia di copertina di questo numero di Suffer Music Mag non poteva che coinvolgere Harley Flanagan e il ritorno dei suoi Cro-Mags. Il carismatico bassista newyorkese ci ha aperto (virtualmente!) le porte di casa sua per una intervista che, partendo con li discutere del nuovo disco "In The Beginning" fuori a metà Giugno per Arising Empire, è andata a parare su tutto il mondo che gira attorno al buon Harley. Una esclusiva Suffer Music Mag tutta da leggere!

BLEEDFROMWITHIN

La nuova vita dei Bleed From Within porta in dote "Fracture", ottimo episodio di modern metal, fresco di pubblicazione per Century Media. Abbiamo contattato il batterista Ali Richardson per una frizzante chiacchierata sullo stato di salute all'interno della band, sul nuovo disco e sul futuro dei ragazzi di Glasgow.

15

10

16

MALEVOLENCE

MUSHROOMHEAD

LOUISELEMÓN

Una etica del lavoro invidiabile ha portato in alto il nome dei Malevolence, band inglese fresca di pubblicazione di un EP autoprodotto per la propria label che apre un nuovo capitolo per la carriera dei ragazzi di Sheffield!

Amati e odiati in egual misura, i Mushroomhead si portano da sempre dietro la nomea di Slipknot dei poveri, giudizio affrettato e quanto meno ingiusto. Abbiamo contattato il mastermind Skinny alla vigila della pubblicazione dell'ottimo e soprendente "A Wonderful Life".

La label Icons Creating Evil Art non smette di stupirci e il nuovo EP dell'artista scandinava Louise Lemón ci regala tante emozioni e un'ottima dose di "death-gospel". Siete pronti ad entrare nel magico mondo sonoro della bella Louise?

23

20

24

WOWS

SHANDON

ROPE

La band veronesi ci ha stupito con un concentrato black-core che non lascia scampo! Abbiamo contattato i WOWS per scoprire tutto sulla genesi dell'ottimo nuovo album intitolato "Ver Sacrum".

Tenpo di giuste celebrazioni in casa Shandon che festeggiano le nozze d'argento con la raccolta "25 Years On The Road". Abbiamo contattato il sempre attivo Olly Riva per una intervista sul passato, presente e futuro della band.

Non potevamo non dedicare spazio alla new sensation Rope, band torinese che ci ha regalato uno dei dischi più freschi e interessanti di questi mesi. Leggi l'intervista esclusiva per SufferMusicMag!

www.suffermagazine.com


26

32

29

DIEGOPOTRON

SMALLTOWNTIGERS

PLIGHTRADIO

Per la redazione di SufferMusicMag Diego Portron non è di certo una novità e l'uscita di "Ready2Go" conferma come l'artista brianzolo sia tra le realtà più interessanti del panorama musicale (a tutto tondo) italiano. Check it!!!

Una delle sorprese più belle della rubrica "recensioni" del mese scorso risponde al nome di Smalltow Tigers, power trio di Rimini dedito ad un ottimo punk rock venato di garage. Scopriamo insieme qualcosa in più sulla band con la nostra intervista esclusiva.

Debuttano per Antigony Records i "veterani" Plight Radio che, pur essendo in circolazione da molti anni, approdano al traguardo del primo disco solo oggi. Abbiamo contattato la band per sapere tutto riguardo il debutto "When Everything Burns Within".

34

36

51

INSTUDIOWITH

RECENSIONI

LABELPROFILE

Questo mese siamo andati a "pizzicare" in studio i milanesi "Rise Above Dead" alla vigilia della pubblicazione del nuovo album "Ulro" atteso per fine giugno.

Otto pagine ricche di recensioni dove spiccano i nuovi lavori di Naglfar, Paradise Lost, Triptykon, Umbra Vitae e ACXDC. E come sempre tanto spazio alle band italiane!

Continua la nostra rassegna di label indipendenti e interviste mirate agli addetti ai lavori: questo mese siamo andati a fare i curiosoni in casa Mother Ship Records.

CREDITS#21- GIUGNO2020 Foundedby: DavidePerl etti [DAP], Eros Pasi [EP] Hannocol l aboratoinquestonumero: DavidePerl etti [DAP], Marco"El Frez" Fresia[MF], LucaMal inverni [LM], Al ex Serena[AS], LucaAl banese [LA], BeppeBianchi [BW], Emanuel eGiurano[EG], MatteoBosonetto[MB] FotoCredits: LauraLeeFl anagan& FernandoGodoy(Cro- Mags), TomArmstrong(Bl eedFromW ithin), AbeRobinson@bl ind7 photography (Mushroomhead), Al ex Poni (Smal ltownTigers), RobertoFal chi (W OWS), SophieW inbergTyrfelt (LouiseLemón), Emanuel aGiurano(Daggers, Dead Swans, Shandon. August Burns Red), MatteoBosonetto(Rope), KimQuint (Mal evol ence), LindaÅkerberg(Lucifer), Henryk Michal uk @AirDrift Photography(Triptykon), AnneC. Swal l ow(ParadiseLost) Dovenonspecificatofotoel oghi del l ebandsonofornitedirettamentedal l el abel epromotionagency Grafica& Impaginazione: Suffer Music MagCrew(Layout Grafico), LeandroCaval canteDexter (Skul l & Skel etonLogo) Props to: W arner Music, Roadrunner Records, CenturyMedia, Spin- Go!, Pr Lodge, NeeceeAgency, Kinda, Press This Music PR, CZ! Promotions, Indiebox Music, Epidemic Records, This Is Core, Atomic Stuff Promotions, Earshot Media, SorryMom!, Ja.LaMediaActivities, PromoCerberus, Conza Press, AstarteAgency, Against PR, ACvrsePress, Hoodooh, PetoyePress, Digipur, ERBooking&Promotion, DeltaPromotion, GordeonMusic

#staystafe#stayhome#fuckcovid19 www.suffermagazine.com


4

www.suffermagazine.com


E' unritornoingrandestil equel l odi Harl eyFl anaganche fortedel l avittorial egal echegl i harestituitoil nome Cro- Mags, èprontoper tornareinpistaconl 'ottimo"InThe Beginning". Nel l epagineseguenti potetel eggereil resoconto di unaintervistafiumeadHarl ey, cheindirettadal suo appartamentodi nyc nonhal esinatonel regal arci unospaccatodi vitavissutadi unadel l el eggendedel l 'hardcoremondial e. [DAP]

www.suffermagazine.com

5


Si possono dire tante conte sul conto di Harley Flanagan, ma una ineluttabile verità è che lo storico frontman dei Cro-Mags è un comunicatore nato e non difetta certo di loquacità ed argomenti da trattare. Non facciamo in tempo infatti a collegarci in video tramite l'indispensabile Skype che il buon Harley ci saluta calorosamente, dandoci un check piuttosto personale sulla situazione Covid nella sua New York City, "Noi per fortuna stiamo bene, ma la situazione è davvero surreale. Abito con mia moglie in un appartamento dove al nostro piano vivono altre due famiglie. Li ho incrociati prima mentre tornavano dalla spesa: tutti giustamente coperti e con la massima prudenza, ma mi ha fatto davvero strano non poter salutarli come facevamo pochi giorni prima. L'altro giorno hanno portato via qualcuno dal palazzo, è arrivata l'ambulanza e via... È dura ma penso che ogni generazione ha la sua pandemia, pensa alla spagnola in Europa. Lo supereremo, ne sono certo. Però ci lascerà parecchie cicatrici ma spero ci lasci anche qualcosa di buono". Fatte le dovute premesse e introduzioni, visto che siamo persone educate, non potevamo che salutare con entusiasmo il ritorno al legittimo proprietario del nome Cro-Mags, cosa che ovviamente ha tenuto occupato il nostro interlocutore per gran parte dello scorso decennio. "Grazie mille amico! È un sollievo a dir poco", introduce l'argomento Harley con grandi sorrisi e pollici in alto, prima di regalarci un paragone tanto efficace quanto inaspettato, "Sai quando lavori una vita intera per comprare qualcosa a cui tieni parecchio, ad esempio una macchina? Ecco, pensa a tutti i sacrifici che hai fatto e finalmente puoi guidarla: un giorno ti svegli, prendi le chiavi dalla credenza, scendi in strada, cerchi la macchina e... boom! Vedi qualcuno che sale, mette in moto e ti sfreccia davanti portandotela via! Mi sono sentito così, fottutamente derubato dei miei sacrifici!" "All'inizio ero letteralmente a pezzi", ricorda Harley, "mi sentivo avvilito e non sapevo nemmeno cosa fare. Mi ero appena sposato, un figlio, una casa... non potevo certo permettermi una costosissima battaglia legale per riavere quello che ai miei occhi, ma cazzo agli occhi di chiunque con un po' di sale in zucca, era legittimamente mio!". Come ben sappiamo la lunga querelle è arrivata finalmente ad un epilogo positivo, "È arrivato il momento giusto, alle volte bisogna solo far andare le cose come devono andare. Mi sono accordato con John Joseph e alla fine gli ho permesso di portare avanti il suo progetto Cro-Mags 'JM', ma sono stato molto chiaro: le lettere 'JM' dovevano essere scritte in grande e ben visibili, non 'Cro-Mags' e in piccolo in basso 'JM', niente scherzi!". Concluse le battaglie legali è ora finalmente di concentrarsi sul presente con un album dal titolo "In

6

The Beginning" ormai in dirittura d'arrivo. "Il titolo è abbastanza chiaro" arringa Harley, "un nuovo inizio che guarda però al passato. Onestamente nei Cro-Mags ci ho messo tutta la mia vita, sono stato il songwriter in quasi tutti gli album, ho sempre organizzato tutto quello che girava intorno alla band". La line-up dei "novelli" Cro-Mags prevede le facce note Gabby Abularach e Rocky George alla chitarra e Garry "G-Man" Sullivan alla batteria, una solida formazione che ha permesso ad Harley di trovarsi a proprio agio nell'approccio al nuovo disco, "In realtà sono sempre stato quasi l'unico compositore e di certo l'unico membro fisso della band, per questo trovarmi insieme con gli altri ragazzi per le prime prove non mi ha di certo colto impreparato". "In The Beginning" suona come un eccellente "ponte" tra suoni hardcore della vecchia scuola e i suoni delle più moderne tendenze "core", ma uno dei brani più curiosi e interessanti risponde al nome di "From the Grave", dove è presente come guest alla chitarra niente meno che Phil Campbell della casata dei Motörhead, "I Motörhead sono dei gruppi

che letteralmente adoro, sono la storia! Ho incontrato Phil per la prima volta quando siamo stati in tournée con i Motörhead nel tour di "Orgasmatron" del quale ho ricordi piuttosto vaghi, sai cosa intendo..." facendo ampi gesti con le mani adducendo a copiose sessioni di bevute ed altro, "È uno dei miei chitarristi preferiti di tutti i tempi e non riesco ancora a credere che abbia suonato in una delle mie canzoni: gli ho chiesto se gli andava e ha risposto subito di sì! Pensa che ho specificato subito che dovevo capire che budget avevamo per "onorare" la sua presenza ma è stato categorico, nessuna ricompensa! Grazie Phil e grazie Lemmy da lassù per aver reso tutto questo possibile!" Per quanto sia interessante e riuscito "In The Beginning", il "vecchio" materiale dei Cro-Mags non smette di stupire, anche e in particolare le nuove generazioni di seguaci hardcore, specialmente ora che è di nuovo accessibile sulle maggiori e più importanti piattaforme streaming. "Il progresso non si può fermare" ci dice sull'argomento un pratico Harley, "ovviamente sono un grosso collezionista di dischi, in particolare

www.suffermagazine.com

vinili. Ma che ti devo dire, lo streaming in effetti è molto più comodo e ti permette di ascoltare praticamente di tutto a poco prezzo, anche i dischi che sono introvabili o che costano una follia. E sì, ho ricevuto tanti messaggi dai ragazzi più giovani, se lo streaming è il mezzo per tramandare le nostre radici a me va bene così. È incredibile leggere su qualche bacheca online i commenti di qualche ragazzino, magari nemmeno maggiorenne, che dice che 'The Age of Quarrel' è il suo 'nuovo' disco hardcore preferito, mi rende strafelice!". Un'altra curiosità presente nella tracklist è la presenza della strumentale "Between Wars", brano che ci permette di introdurre la carriera da attore di Harley, "All'inizio non pensavo di inserire questo brano nel disco, però alla fine ci stava bene come punto di raccordo, una sorta di pausa dopo l'aggressione iniziale e prima del gran finale". La genesi di questo brano ci permette di parlare del film omonimo, "ho scritto questo brano per mettere in note la mia esperienza da attore in questo film autoprodotto e indipendente. Nel film mi hanno dato un ruolo da gangster irlandese, un personaggio un po' ambiguo e decisamente violento. E' stata una esperienza molto divertente e mi ha colpito molto la passione di tutta la troupe e delle persone che ci lavoravano. Personalmente è stato molto interessante ma anche stressante, dovevo entrare nel ruolo molto in fretta quando toccava a me e trovare la concentrazione giusta non è stato affatto facile. Comunque è una esperienza che mi piacerebbe davvero ripetere". E giusto per non stare con le mani in mano Harley ha anche avuto il tempo per ideare una format intitolato "On The Roff", una serie di interviste a tema condotte dal tetto di casa Flanagan che ha visto niente meno che ICE-T come primo ospite. "Sì non è stato niente di impegnativo" ci spiega Harley, "è una chiacchierata informale dove parliamo della musica, della vita, delle nostre esperienze. Come saprai dovevamo suonare con i Body Count a NYC ma poi tutto è saltato per la pandemia e abbiamo poi suonato il 'Quarantine Show' che abbiamo reso disponibile online. ICE-T è incredibile, ha avuto una vita intensa ed è davvero una ispirazione, che tipo!" Introducendo il discorso live, visto lo stop forzato di qualsiasi concerto per chissà quanto tempo, non abbiamo perso l'occasione per chiedere ad Harley se ha qualche ricordo particolare della sua esibizione al Venezia Hardcore Fest del 2017, festival organizzato in modo ineccepibile dal collettivo Trivel e che, in quella occasione e proprio per la presenza di Flanagan con la sua band, aveva creato un hype incredibile prima, durante ma soprattutto dopo la sua esibizione. "Sì mi ricordo bene di quel festival!", parte subito in quarta Harley, "è stato uno dei miei concerti preferiti di quel tour, si vedeva che


era organizzato da ragazzi profondamente radicati nella scena hardcore e che sapevano bene cosa fare. Ho respirato una bella atmosfera e il concerto è andato molto bene. Mi ha ricordato le cose che organizzavamo a NYC in modo autonomo, con filosofia DIY, molto bello!". Riguardo i tour in Europa e situazioni DIY, Harley ci regala anche questo aneddoto: "Penso fosse proprio nello stesso tour della tappa di Venezia, ci trovavamo in Repubblica Ceca mi sembra, e dopo il nostro show sono stato accerchiato amichevolmente da diversi ragazzi che avevano fatto un sacco di strada per assistere al nostro show. Parlandoci mi hanno detto che erano croati e serbi: mi hanno fatto intendere che sulla carta dovevano essere nemici vista la situazione politica, la terribile guerra che li aveva visti contrapposti e tutto quello che ne consegue, ma la musica li ha uniti. Incredibile!". Ci vorrebbe invece una rubrica a parte per ripercorrere fedelmente quanto Harley ci dice sulla possibilità di leggere un sequel della fortunata e cruda autobiografia "Life On My Own", edita anche in Italia, e che narra della turbolenta vita newyorkese (e non) del frontman dei Cro-Mags. "Un sequel? Nahh!", esordisce quasi in maniera sguaiata prima di prendere in mano il pallino del discorso e raccontandoci molteplici risvolti del fortunato libro, "Non penso di essere così tanto megalomane da poter scrivere addirittura un secondo libro sulla mia vita! Pensa che ci ho messo quindici anni per elaborare tutto quanto mi è successo ed è narrato in 'Life On My Own', direi

che può bastare. Al massimo mi piacerebbe ripubblicarlo con un appendice, una sorta di aggiornamento sulla situazione attuale diciamo. Vedi, rileggendo il libro ci sono un sacco di storie molto crude, molto dure, è stato difficile elaborare il tutto" continua Harley prima di fare una riflessione molto personale su quanto gli ha lasciato e cosa ha imparato da quelle esperienze, "ho vissuto una vita molto intensa, spesso al limite e pure oltre. E mi sento fortunato ad essere vivo e ad essere uscito non indenne, ma comunque piuttosto bene, da tutte quelle situazioni. NYC era una città molto diversa, era molto violenta e io mi ci sono trovato invischiato in pieno. Però ci sono anche tanti episodi più positivi, la musica, gli amici, i gruppi con i quali ho suonato, gli incontri con Anthony Bourdain o Andy Warhol, il CBGB's...". Proprio il nome Anthony Bourdain era tra i miei appunti sulle possibili domande, vista l'amicizia che legava Harley con lo scomparto cuoco e personaggio mediatico newyorkese. Il dubbio se fare o meno una domanda abbastanza delicata e personale scompare proprio dopo la citazione di Harley che, quasi commosso, alla mia richiesta di condividere con noi un ricordo dell'amico, non si tira indietro, "Sai, ho conosciuto Tony ad un concerto, bazzicavamo lo stesso ambiente e lo stesso giro di amicizie anche se lui era un po' più grande di età, sembrava quasi un fratello maggiore. Abbiamo condiviso molte cose insieme, alcune belle, altre molto meno... Però lo potevo considerare come un amico vero, uno di quelli che

www.suffermagazine.com

anche se non lo vedi per qualche anno, e ultimamente era proprio così visto che aveva questo programma televisivo di successo che lo portava in giro per il mondo, rimanevi sempre in contatto. Mi ricordo che ti metteva in soggezione perché era una persona dalla cultura e dalle intelligenza incredibile, se dovevi iniziare una conversazione pensavi 'che cazzo dico? è una cosa abbastanza intelligente o faccio la figura del coglione?' ". Dopo una risata liberatoria Harley entra nel dettaglio sul suicidio dell'amico, "Non mi ha sorpreso perché so bene a cosa ti può portare la depressione, soprattutto se abbinata ad altro... Lo dico con cognizione di causa perché mi sono trovato anch'io in quella stessa situazione, per mia fortuna non sono riuscito a togliermi la vita e la cosa più surreale che mi sentivo ancora più un fallito proprio perché non ero riuscito a suicidarmi. È una linea sottile, inconsciamente sai che è un limite che puoi superare. È molto triste, Tony mi manca, il mondo ha perso una persona eccezionale. È stato un periodo particolare: mia madre è morta qualche anno fa, Tony, anche i ragazzi della band hanno dovuto affrontare qualche lutto." Per fortuna però Harley ci lascia con un ultimo messaggio ricco di speranza, "La vita va avanti e nel disco c'è un tributo che mi emoziona molto: sai che una delle mie passioni è il jiu-jitsu; ecco nella mia classe c'è anche la figlia di Tony che era a sua volta un grande appassionato di jiu-jitsu, e in 'No Turning Back' ho chiesto ai miei allievi di partecipare nei cori, quindi c'è un po' di lui!"

7 8


" Fr acture" dei Bleed From Within è davvero un gr ande disco di moder n metal e la band scozzese è r iuscita a dare alle stampe un album che r iesce a unire sonor ità metalcore, residui death ed elementi elettronici con una natur alezza disar mante. Abbiamo inter vistato il batter ista Ali Richar dson, letter almente entusiasta della nuova fatica in studio della sua band, in un diver tente collegamento video tr amite i potenti mezzi infor matici a disposizione della redazione di Suffer M usicM ag :D [DAP] Ciao Ali, benvenuto in casa Suffer M usicM ag! Come va? Che combini? (Ali) Ciao e grazie per l'intervista! Guarda oggi sono gasatissimo perchè... aspetta che ti faccio vedere (si allontana e prende il vinile nuovo di zecca di "Fracture" ndA). Hai visto che bello? Non smetto di guardarlo! Lo apro, leggo le note, mi giro il vinile... che spettacolo!! Complimenti anche perché " Fr acture" è un ottimo album. Dalla pr ima all'ultima nota l'album suona davvero solido, molto compatto, nessun filler insomma e un eccellente esempio di quello che a nostro parere dovrebbe suonare un disco di moder n metal! Che obiettivi vi er avate posti in fase di scr ittur a? (Ali) Per prima cosa ti ringrazio. Nessun obiettivo particolare se non quello di migliorare ulteriormente la qualità delle composizioni. Ormai siamo "in

14 8

fiducia", sappiamo quali sono le nostre qualità e abbiamo cercato di enfatizzare maggiormente i nostri pregi e limare quelli che pensiamo possano essere i nostri difetti. Abbiamo curato tantissimo le melodie, come non mai. Ma allo stesso tempo il disco suona parecchio heavy, molto ruvido e potente. Ecco, forse l'obiettivo poteva essere quello di combinare alla perfezione melodia e pesantezza, e penso proprio che ci siamo riusciti. Sì, concor do. Nel disco è presente " Night Crossing" dove abbiamo il guest alla chitar r a di M att dei Tr ivium: come è nata la collabor azione? E il video in modalità " quar antena" ? (Ali) Beh sul video diciamo che è nato in modo scherzoso, più per cazzeggio visto che io sono a Londra, tutti gli altri della band a Glasgow e Matt ovviamente in Florida. Se vedi nel video ci passiamo idealmente un cocktail, tra una videata e l'altra, una cosa divertente da condividere con i nostri fan in un momento un po' duro per tutti. La collaborazione invece è nata dal profondo rispetto che nutriamo verso i Trivium: mi ricordo che una mattina ho guardato il cellulare e mi sono ritrovato sommerso da notifiche di like e commenti ad un post Instagram dove qualcuno dei Trivium diceva che gli era piaciuto molto il nostro disco. Anche a noi i Trivium sono sempre piaciuti, li abbiamo contattati ed è nata una bella amicizia. In una data insieme mi ricordo anche una bella ubriacatura, ma meglio non andare oltre (ride ndA).

www.suffermagazine.com

Per il pezzo beh, gli abbiamo proposto di collaborare, gli abbiamo girato il brano e dopo poco ci ha inviato la sua parte, assolutamente killer! Quale canzone sceglieresti invece come più r appresentativa del disco? So che è una domanda difficile, ti dico la mia scelta: " Pathfinder " ! (Ali) "Pathfinder" mi dici. Uhm, beh ha un incedere molto potente, un pizzico di melodia e tanta elettronica, non mi dispiace. È una scelta che mi piace anche se io andrei su "Ascend", non a caso l'abbiamo proposto come singolo, ha tutte le carettistiche che volevamo veicolare nella nostra musica compresa una presa immediata molto efficace. Par lando invece della cover dell'album (Ali fa cenno di aspettare, r iprende la coper tina del vinile e inizia a baciar la ndA)... M i pare di capire che ti piace molto! (Ali) Si vede tanto? (ride ndA) Abbastanza! Ci par li del concept dietro questo disegno? (Ali) Voleva rappresentare il mood positivo dell'album... Ok, a prima vista magari non sembra visto che il personaggio viene trafitto da queste armi (ripercorre con le dita le linee delle lance e ride ndA). Però si lega al titolo, "Fracture", una frattura con il passato e con le cose negative che ti porti dietro ogni giorno, la volontà di superare gli


ostacoli della vita e cose di questo tipo. Copertina fighissima, sono davvero contento del risultato finale. Da " Er a" ai gior ni d'oggi sembr ate avere una nuova consapevolezza, una marcia in più. A par te i cambi di line-up, cosa ha por tato a questo " stato" la band: come membro fondatore, cosa pensi sia cambiato r ispetto al passato? (Ali) Difficile risponderti perché per me siamo sempre la stessa band nonostante i cambi in formazione. Ovviamente a partire da "Era" ci siamo detti una cosa del tipo "facciamo le cose al meglio o non facciamole proprio". È un motto che secondo me dovrebbe essere adottato da tutti nella vita di tutti i giorni, ha senso per me. Per il resto ovviamente ci sono stati dei cambi di sonorità, più in linea con quello che ci piace adesso, sia da ascoltare che da suonare. Tutto naturale, senza secondo fini, magari di acchiappare qualche fan in più, non facciamo di questi calcoli per fortuna, altrimenti non sarei in questa band!

mia compagnia di merch. Di sopra invece ho la batteria e una piccola stanza insonorizzata, quindi posso suonare liberamente senza dovermi muovere. Sono ovviamente fortunato e il lockdown non mi ha sconvolto la vita. Certo, non andare in tour è dura, così come è difficile non vedere amici e parenti. Per fortuna c'è internet e ti ripeto, visto quello che è successo, non mi lamento proprio per niente della mia situazione. Ecco, mi sono dato però delle regole: niente alcool prima delle cinque di pomeriggio! Devo cercare di rispettare solo questa semplice regola... che proprio semplice non è (ride ndA)! Tr a l'altro questo inizio 2020 per te per sonalmente è stato parecchio indaffar ato: è appena uscito " Fr acture" , ma hai anche debuttato sul nuovo disco dei Sylosis uscito a inizio anno!

Pur troppo devo far ti la solita domanda sulla situazione attuale, sembr a una domanda scontata ma doverosa: come procede la tua vita di tutti i gior ni?

(Ali) Vero, non mi piace stare fermo! Il disco dei Sylosis in realtà è stato composto nell'arco dei due anni precedenti non essendo il main project per Josh (Middleton ndA) che ne è il principale compositore: ovviamente la sua priorità ora sono gli Architects e quindi ogni uscita dei Sylosis è subordinata alle attività già schedulate con loro.

(Ali) Non mi posso lamentare: quella che vedi dietro di me è una parte del mio appartamento qui a Londra che ho adibito a ufficio e da dove dirigo la

Allo stesso tempo per me non è una priorità, nel senso che tutti sanno che la mia band principale risponde al nome di Bleed From Within. Abbiamo

www.suffermagazine.com

trovato un ottimo feeling e riusciamo a combaciare tutti gli impegni di ogni membro della band. Il disco mi piace molto, ne sono soddisfatto. Oltre alla musica che passioni hai? Segui il calcio ad esempio? (Ali) Mi piace suonare la batteria e seguire la mia compagnia di merch, non ho molto tempo per altre cose. No, non seguo il calcio, però ci ho giocato da ragazzo! Che r uolo? (Ali) Difensore! Però... beh non ero molto bravo e in quasi tutte le partite facevo qualche entrata dura e o venivo sbattuto fuori o l'allenatore mi sostituiva subito. Mi sa che consideravo il mio ruolo un mix tra calcio ed MMA!! Gr azie per la disponibilità Ali! Vuoi lasciare un ultimo messaggio ai nostr i lettor i? (Ali) Grazie a voi! Purtroppo non suoneremo dalle vostre parti a breve, sicuramente non nel 2020, e mi dispiace perché abbiamo del materiale fottutamente feroce che non vediamo l'ora di condividere con voi pazzi e calorosi fan italiani! Ascoltate "Fracture" e fateci sapere cosa ve ne pare, non fate mancare il vostro supporto alle band che amate, specialmente in un momento come questo che è davvero difficile e delicato. A presto ragazzi, stay safe!

13 9


10

www.suffermagazine.com


www.suffermagazine.com

11 8


Basta un solo EP per farci sobbalzare dalla sedia? Se si tr atta di " The Other Side" dei M alevonce assolutamente sì! Bastano infatti solo tre tr acce per confer mare lo stato di salute di un band dal solido background har dcore ed in possesso di un'etica del lavoro invidiabile. Abbiamo contattato il cantante Alex Taylor per tastare il polso in casa M alevolence, una delle realtà più eccitanti del panor ama " core" europeo! [L M ]

(Alex) Siamo diventati molto amici con i ragazzi dei Knocked Loose nel corso degli ultimi quattro anni. Avevo ascoltato i Knocked Loose per alcuni anni prima di incontrarli per la prima volta nel nostro tour negli Stati Uniti, e da allora abbiamo suonato in numerosi show e festival insieme, li abbiamo anche chiamati per suonare nel nostro show casalingo a Sheffield nel 2017 e ci siamo ripromessi che prima o poi saremmo andati in tour insieme.

Ciao Alex! Come va?

Ho contattato Bryan su Instagram e gli ho chiesto se voleva essere presente nel nostro nuovo disco, era libero e ha registrato la sua parte il giorno prima che iniziassimo il nostro tour insieme, a fine 2019. I Knocked Loose avevano chiamato Elliot Ingham per girare alcune cose live durante questo tour, quindi abbiamo deciso anche di girare un video live per "Keep Your Distance". Il tutto è stato realizzato in modo molto organico!

(Alex) Ciao, grazie per lo spazio che ci state concedendo! E' un periodo molto incasinato: stiamo impacchettando tutti gli ordini arretrati di cd e merch e stiamo usando questo tempo anche per scrivere nuova musica oltre che per cercare di trovare nuovi modi di interagire con i nostri fan e sostenitori! Visto che ci siamo stiamo usando questo tempo anche per recuperare il ritardo su alcune piccole cose che potremmo aver rimandato negli ultimi mesi.

A proposito, " K eep Your Distance" sembr a la per fetta colonna sonor a per questo per iodo!

E' uscito da poco il vostro nuovo EP " The Other Side" , quali sono stati i pr imi responsi che avete r icevuto? (Alex) Siamo molto contenti di come sono stati accolti i brani dell'EP ed è stato davvero fantastico leggere le varie recensioni dei fan, il supporto è stato travolgente! È bello vedere una risposta così positiva per la prima uscita con la nostra etichetta!

I nostri fan sono la forza trainante di tutto ciò che facciamo! Per quanto riguarda le difficoltà, significa solo che devi essere dedicato e lavorare sodo su tutti gli aspetti che girano intorno alla band! Br yan Gar r is dei K nocked L oose appare in " K eep Your Distance" , come è nata la collabor azione?

12

Una mela nella storia di Eden rappresenta la tentazione e la ricerca della conoscenza, mentre una mela d'oro nella mitologia greca/norvegese/ rlandese rappresenta la divinità e la fonte dell'immortalità, e nell'era moderna di oggi una mela d'oro è anche il "nome in codice" per il sesso.

Cosa possiamo aspettarci dai M alevolence dopo che questa pandemia sar à alle spalle?

(Alex) Volevamo uscire con una serie di lavori più brevi mentre continuiamo a scrivere per il nostro prossimo album, cercando anche di spingerci il più possibile al di fuori dalla nostra comfort zone. La scelta di autoprodursi è arrivata dopo una lunga discussione all'interno della band, abbiamo considerato cosa ritenevamo realizzabile e cosa no... siamo arrivati alla conclusione che la scelta più ovvia era proprio quella di autoprodursi, è la strada più logica per noi al nostro livello attuale.

(Alex) Siamo sempre stati una band molto indipendente a cui piace avere il massimo controllo su tutto il possibile. È come abbiamo sempre fatto le cose! Abbiamo creato una squadra "forte" per aiutare a produrre "The Other Side", tra cui Eliran Kantor (Testament, Soulfly) per realizzare l'artwork e Carl Brown dei Treehouse Studios (Bullet For My Valentine, Trivium), abbiamo curato al massimo tutti gli aspetti per questa uscita.

L'idea era di rappresentare un'interpretazione originale della tentazione di Adamo. Ci sono un sacco di armi attorno al nostro personaggio principale, che simboleggiano la società, si avvolgono attorno a lui nella forma di serpente che lo tenta con una mela d'oro. La bocca del "nostro" Adamo sembra sporca di resti d'oro, simboleggia l'abuso di sostanze, e il personaggio ha un aspetto quasi inebriato.

Le braccia sono di un bianco brillante e, per simboleggiare il modo in cui le tentazioni si presentano in forme che dovrebbero distrarci con un effetto accecante, come telefoni o TV o insegne al neon. Ma anche per impostare una combinazione di colori unica per creare una combinazione di colori unica per un album dalle sonorità metal!

Come mai avete deciso di pubblicare un lavoro di sole tre tr acce al posto di un disco completo?

L 'EP infatti esce per la vostr a etichetta per sonale: quanto è impor tante avere il controllo completo di tutti gli aspetti legati alla band e quali sono le difficoltà in un approccio completamente DI Y?

concetto che gli abbiamo condiviso. Volevamo creare qualcosa che simboleggiasse le tentazioni, l' autoindulgenza, l'abuso di sostanze che intorpidiscono i sensi, la cupidigia, il sesso e la distrazione. Tutto ciò mentre si crea qualcosa di senza tempo, dimostrando che questa è una storia ripetitiva nel contesto dell'umanità e che non abbiamo imparato nulla dal ripetersi degli eventi nel corso della storia.

(Alex) Non appena sarà sicuro farlo aspettati tantissimi live, vogliamo causare il maggior caos possibile! Sheffield ha una gr ande tr adizione di band metal e har dcore, perché pensi che sia un ter reno così fer tile per questo tipo di suoni?

Cosa provate a pubblicare " The Other Side" dur ante questo per iodo di blocco totale? (Alex) Ci sono state alcune sfide durante la realizzazione dell'EP, specialmente con l'attuale pandemia globale che è caduta proprio nel bel mezzo della promozione del disco. Abbiamo però preso la decisione di uscire con l'EP e, come la maggior parte delle persone, stiamo facendo del nostro meglio con le "carte" che abbiamo a disposizione. Detto questo, non saremmo stati in grado di pubblicare il disco senza il travolgente supporto di coloro che ci supportano e che ci hano motivato a superare queste sfide. L 'ar twor k che avete scelto è un bel dipinto di Elir an K antor, cosa vi ha por tato a scegliere Elir ian e il tema che ha r affigur ato? (Alex) Quando abbiamo deciso cosa volevamo mettere in copertina ci siamo detti che volevamo qualcosa che si distinguesse e che fosse memorabile e unico. Abbiamo incaricato Eliran Kantor di creare un singolo elemento focalizzato che incapsulasse il

www.suffermagazine.com

(Alex) Sheffield aveva una scena metal/hardcore molto più forte di quanto non lo sia al momento, recentemente mi sembra che la situazione sia diventata leggermente stagnante. Ci sono alcune band degne di nota come Bring Me The Horizon e While She Sleeps, ma in termini di band più giovani c'è un po' di mancanza e penso che ciò sia dovuto alla mancanza di tour decenti che attraversano la zona: la maggior parte delle volte i tour più grandi infatti si fermano a Manchester o Leeds. Se ti devo fare un nome ti dico i Rough Justice, è la mia band preferita di Sheffield in questo momento! Gr azie per la disponibilità, hai un ultimo messaggio per i nostr i lettor i? (Alex) Grazie a tutti coloro che hanno acquistato ed ascoltato l'EP, comprato merch e ascoltato in streaming le canzoni! Se non l'avete ancora ascoltato "The Other Side" è disponibile tramite tutte le principali piattaforme di streaming o sul nostro sito MLVLTD.com, il vostro supporto ci spinge ad andare avanti! Cercate di stare al sicuro e speriamo di vederti presto!




E' un peccato che i M ushroomhead siano consider ati alla stregua di una band clone: cer to, non aiuta il fatto di indossare delle maschere e nemmeno una propensione al " feud" piuttosto marcata, ma la ver ità è che la band di Cleveland r iesce da sempre a coniugare il retaggio del crossover di inizio anni 90 con le sonor ità più pompate ed ener giche di cer to nu metal. " A Wonder ful L ife" in questo senso è probabilmente il miglior album mai pubblicato dai M ushroomhead: abbiamo contattato il pr incipale compositore Steve " Skinny" Felton per una breve chiacchier ata. [AS] Ciao Steve! Che succede in casa M ushroomhead in questo momento? (Skinny) Ehilà! In questo preciso momento stiamo sfruttando la pausa forzata lavorando su alcune idee per il nostro prossimo video!! I l nuovo album " A Wonder ful L ife" è davvero sor prendente, tr a l'altro avete r aggiunto il tr aguar do dell'ottavo disco! (Skinny) Gran parte di questo nuovo album è stato scritto tra il dicembre 2018 e gennaio 2020, quindi un bel lasso di tempo. Abbiamo il nostro studio personale quindi nessuna pressione riguardo tempistiche o altro... Ci siamo presi il tempo necessario per fare le cose per bene e il risultato è assolutamente perfetto per quanto mi riguarda. Quali canzoni ti distinguono di più e perché? Hai scelto " Seen it All" come pr imo singolo, pensi che sia la più r appresentante dell'album? (Skinny) Non penso che ci sia davvero una singola canzone che può rappresentare l'intero album. Volevamo solo qualcosa di abbastanza immediato e "attraente" come primo singolo, "Seen it All" in questo senso è perfetta.

Quali br ani del nuovo album pensi che sor prender anno maggior mente i fan di lunga data dei M ushroomhead? A proposito, la mia scelta cade su " Where the End Begins" , che a mio parere possiede un'atmosfer a fantastica! (Skinny) Mi trovi d'accordo! È come un viaggio sonoro per l'ascoltatore. Fatto poco noto, Dr.F e io cantiamo entrambi su questo canzone insieme a Ms.Jackie e Mr.Rauckhorst! " Sound of Destr uction" , presente come bonus tr ack, sembr a la colonna sonor a per fetta per questo per iodo complicato che stiamo vivendo... (Skinny) Sì, è un altro brano che è stato divertente comporre e suonare: sebbene sia stato scritto molto prima dell'intero disastro causato Covid19 si adatta perfettamente a questa situazione assurda! I n " A Wonder ful L ife" c'è il debutto di Steve Rauckhor st e Jackie L aPonza (alla voce) e Tom Shaffner (alla chitar r a): cosa hanno por tato sul tavolo? I l loro inser imento ha cambiato l'approccio alla scr ittur a? (Skinny) Hanno portano un nuovo approccio e tante idee. È stato fantastico sperimentare con suoni diversi, armonie e trame articolate. L'unica cosa che però è cambiata per davvero è proprio il fatto che abbiamo avuto l'opportunità di avere a disposizione più talento per sperimentare. " A Wonder ful L ife" è il pr imo album pubblicato per Napalm Recor ds. Come siete entr ato in contatto con l'etichetta? I n gener ale, quanto r itieni impor tante avere un'etichetta alle spalle in questi anni dove il music biz è profondamente diver so dal passato? (Skinny) Avere un'etichetta è sicuramente importante. Avere un'etichetta che capisce e

www.suffermagazine.com

comprende le esigenze dell'artista che rappresenta è ancora di più importante. I ragazzi di Napalm Records sanno sicuramente il fatto loro!! L a dur ata della vita per la maggior par te delle band al gior no d'oggi è molto più breve r ispetto all'er a pre I nter net. Cosa ti motiva ad andare avanti dopo oltre 25 anni di attività? Qualche consiglio che vor resti dare data la tua esper ienza alle band più giovani? (Skinny) Se rimani fedele a te stesso e alla tua arte, quei primi passi diventano lentamente un percorso. Non preoccuparti di cosa stanno facendo altre persone, di cosa dicono o di cosa suonano.. Cercate di essere pazienti e di rimanere concentrati. Lavorate duro e quel percorso si trasformerà in una lunga strada. C'è qualcosa di specifico che vuoi realizzare musicalmente che non hai ancor a r aggiunto? (Skinny) Per me personalmente, si tratta più di obiettivi di produzione. Mi piacerebbe lavorare più spesso con altri produttori e collaborare nel tirare fuori suoni diversi e accattivanti. Sei sempre stato fedele ai tuoi fan in Ohio, cosa ti lega così profondamente a Cleveland e alle tue zone? (Skinny) A Cleveland vivono alcuni dei nostri fan più irriducibili. Cito dalla canzone "Becoming Cold 216" ... "Mi avete reso quello che sono oggi ..." Coronavir us per mettendo ... quali sono i tuoi piani per il resto del 2020? (Skinny) Con tutti i tour rimandati, ci concentreremo solo sui video. Forse ci prenderemo qualche giorno di riposo (ride ndA). Sono piuttosto fatalista in questo senso.

15


LouiseLemรณn

16


Nel l 'arcodi pochi anni l al abel Icons Creating Evil Art èriuscitaacreareunroster di artisti davveroval idi, model l andounsounddark e oscurochenonsmettedi stupire. Lascandinava (maril ocatainSpagna) LouiseLemónci ha ammal iatoconil suodeath- gospel dal l e sonorità dark bl ues edal l epiegheromantichee sognanti. AbbiamocontattatoLouiseper sapere tuttosul l agenesi del l 'ottimonuovoEP intitol ato"Devil ". [LM]

17


Ciao L ouise! " A Broken Hear t I s An Open Hear t" è uno degli album più avvincenti ascoltati l'anno scor so. A tal proposito, cosa ti ha spinto a pubblicare questo nuovo EP intitolato " Devil" ? (Louise) Grazie! Come musicista scrivo constantemente e sono sempre in uno stato di "viaggio creativo": voglio evolvere e rimanere fedele a me stessa. Quindi, in fase di scrittura, prendo tutte le mie esperienze e cerco di sviluppare queste idee, usando tutto questo background per creare qualcosa di interessante e "forte".

(Louise) Adoro lavorare con Randall Dunn e lo ammiro tanto come produttore. Per questo disco però ho deciso di autoprodurmi con l'aiuto del mio mio tastierista e collaboratore di lunga data Anders Ludwigsson, che si è anche occupato della registrazione delle fasi di mixaggio. Come i tuoi lavor i precedenti, queste canzoni sono sentite come qualcosa di per sonale. Senti il peso delle sue emozioni quando le canti ?

(Louise) Dopo aver terminato il mio ultimo album, ho avuto la voglia di registrare qualcosa di crudo e di inserire un elemento live, quindi ero sicura e desiderosa di intraprendere questo tipo di percorso. Avevo bene in mente che tipo di disco volevo fare ed era davvero chiaro per me come e cosa sarebbe stato questo disco.

(Louise) Mentre scrivo la mia musica, attraverso questo tipo di catarsi dove qualcosa che è stato una profonda ferita o qualcosa di profondamente personale diventa una forza positiva, qualcosa di bello. Quindi scrivere è molto emozionante e quando canto dal vivo lo sento direttamente, mi dirigo davvero in quello spazio mentale. Questo è anche il motivo per cui scrivo di cose che contano davvero per me e che sono molto sincere, perché quando ci si esibisce dal vivo la sensazione diventa molto chiara e vivida.

Qual è stata l'ispir azione dietro il titolo EP? Esiste un legame tr a le canzoni e il concetto di " Devil" ?

Hai coniato per la tua musica il ter mine " death gospel" , come descr iveresti in parole questo tipo di sonor ità?

(Louise) Sì, il collegamento di tutta la mia musica è la mia vita. Scrivo in modo molto biografico e scrivo di quello che mi succede e che provo. Questo EP contiene la mia prima canzone d'amore, ma è anche chiamato "Devil" per un motivo ben preciso... Non tutto ciò che luccica è oro!

(Louise) Per me questa descrizione è riferita più alla parte emotiva della musica che al modo in cui suona. È un modo poetico per descrivere la mia musica, che ritengo molto onesta, nuda e personale. Dal punto di vista sonoro ha un sacco di profondità, è molto stratificata e in un certo senso opprimente, ma allo stesso tempo è anche molto dinamica e ha parti più ariose e positive..

Hai già avuto un'idea chiar a pr ima del processo di registr azione di dove volevi andare a par are con " Devil" ?

Per questo EP non hai r innovato la collabor azione con Randall Dunn alla

18

produzione, com'è stato per te lavor are con lui in passato e come mai hai preso questa scelta?

www.suffermagazine.com

Stiamo vivendo tempi molto complicati, quanto ha influito sui tuoi piani di promozione dell'EP? Par lando in gener ale, come stai vivendo la tua vita quotidiana? (Louise) Ovviamente mi ha influenzato molto come artista, per quanto riguarda i tour e le esibizioni live in generale, non sappiamo quando e come saremo in grado di andare di nuovo in tour e i nostri piani vengono cambiati praticamente ogni giorno. Arrivati a questo punto mi considero fortunata a essere sana e vorrei che ne venissimo fuori da questa situazione con molta più compassione e amore reciproco. I n passato hai suonato in numerosi palchi prestigiosi, in par ticolare hai calcalo lo stage dell'iconico Roadbur n Festival, quali r icor di hai di quel set? (Louise) È stato uno show davvero straordinario e un momento molto significativo per me. Ricordo di essere uscita sul palco e di aver visto la stanza completamente affollata e il pubblico così sintonizzato con la mia musica, è stato un live davvero speciale. Quali sono le prospettive per il resto di 2020? (Louise) Come accennato, la parte live per quest'anno non sarà come avevamo pianificato, quindi mi sono messa nell'ottica di scrivere nuova musica e cercare di essere il più possibile creativa. Gr azie per il tuo tempo, hai un ultimo messaggio per i nostr i lettor i? (Louise) Rimanete al sicuro e siate sempre innamorati.



In t er vist a di LM Ciao Ragazzi, benvenuti sulle pagine di Suffer M usic M ag! Sono passati cinque anni da " Aion" , come avete passato questo per iodo? Cosa è successo in casa WOWS? Ciao a voi e grazie per il vostro interesse nel nostro progetto! In cinque anni di cose ne accadono parecchie, alcune anche davvero sconcertanti. Tuttavia la cosa più rilevante penso sia stato incontrare un sacco di band italiane e non, con cui abbiamo condiviso il palco e di cui abbiamo consumato i dischi. Senza tutte le persone conosciute in questi anni di concerti fatti e visti, Ver Sacrum sarebbe stato un disco completamente diverso, se mai fosse esistito. Ar r iviamo quindi a " Ver Sacr um" , album che ci ha davvero impressionato. Come è nato e quali obiettivi vi er avate posti dur ante la sua realizzazione? L?obbiettivo è sempre stato chiudere il disco eheh.. Quando abbiamo iniziato a comporre delle nuove cose dopo "AION", avevamo in mente un nuovo approccio da usare, più aggressività e un suono più aperto e graffiante rispetto a prima. Con "AION" siamo stati spesso associati allo ?stoner? quando per noi in realtà è più importante la ritualità e l?atmosfera che il riff di per sé. In "AION" abbiamo

20

iniziato questo percorso e in "Ver Sacrum" l?abbiamo sviluppato al meglio che potevamo. Abbiamo utilizzato alcuni generi che ci piacciono come veri e propri mood all?interno del disco, le venature black di "Mythras" ci hanno permesso di esprimere quel senso di angoscia vorticosa che si accompagna alla distruzione, mentre con "Vacuum" ad esempio abbiamo attinto dal drone per dare un senso di sospensione propria del vuoto. L e atmosfere che r iuscite a creare evocano molte emozioni, a volte contr astanti: dall'apocalittico e ad una sensazione di minaccia imminente ad altre di calma apparente. Dal punto lir ico che messaggio volete veicolare? Sai noi non siamo una band con un messaggio, io la vedo più come una missione, la missione di esprimere i nostri più nascosti sentimenti e renderli concreti e condivisibili. I testi sono spesso astratti, usiamo figure retoriche, poetiche descrizioni di paesaggi mai esistiti, esclamazioni, considerazioni profonde e non. È la catarsi che cerchiamo, un mondo immaginifico che possa staccare l?attenzione di chi ci ascolta dalla realtà e dai pensieri di tutti i giorni. Ver Sacrum ad esempio è un percorso che va dalla distruzione al nulla completo fino alla rinascita e di nuovo alla distruzione, nessun messaggio quindi, ma una celebrazione, un sentiero iniziatico

www.suffermagazine.com

che contempla uno dei cicli più importanti della vita, quello di annullamento e rinascita.. tristemente mai così attuale come in questi giorni. Dal punto di vista gr afico la coper tina è davvero d'impatto, chi l'ha realizzata e come pensate si sposi con il concept del disco? Ci siamo affidati per la seconda volta al Maestro Paolo Girardi che dopo "AION" è riuscito a intrappolare sulla tela una versione grafica dell?attitudine che abbiamo riversato in "Ver Sacrum". Per questa copertina Paolo si è ispirato ai terremoti accaduti negli anni passati in Italia, da lì vengono le strutture distrutte e la polvere che copre il cielo, un richiamo al percorso descritto nel disco, appunto la distruzione e poi la ricostruzione. Oltre alla ver sione in cd e digitale avete previsto anche una edizione " limited edition box set" molto cur ata e r icca di contenuti extr a, ce la volete presentare? Certo! Purtroppo causa tempi infausti le varie componenti della box non sono tutte disponibili, ma tra qualche settimana dovrebbero esserlo. La nostra idea era di fare un box che possa contenere il nostro ultimo disco ma anche il precedente "AION", abbiamo scelto una scatola in legno ispirata ad uno


splendido lavoro di Giorgio Salmoiraghi per la sua Hypershape Records (un box in legno per una riedizione degli US Christmas). La box è stata realizzata e pirografata a mano da Yggrasil Artigianato ovvero lo studio di falegnameria di Michelangelo batterista degli amici Sator. All?interno della box oltre al CD di "Ver Sacrum", ci sarà una piccola raccolta di foto a cura di Anima Mundi (che ha di recente firmato una locandina degli Amenra), eccelso fotografo sardo con cui collaboriamo il più che possiamo; si tratta di una foto per ogni pezzo in una busta fissata con ceralacca direttamente dal suo creatore, un oggetto davvero inusuale ed evocativo. Infine, oltre al palo santo, nella limited ci sarà anche una tape realizzata e curata da Produzioni Rumorose, uno studio DIY, label e sala prove degli amici Demikhov che stimiamo profondamente. La cassetta contiene 20 minuti di registrazioni prese dal nostro passato, sul primo lato ci sono alcune jam strumentali che hanno posto la base per alcuni pezzi di "Ver Sacrum", sul secondo invece ci sono degli embrioni o estemporanee registrazioni di pezzi molto vecchi, il tutto mixato creativamente in un percorso altamente lisergico e psichedelico. Al momento di questa intervista ne rimangono solo 5, per chi voglia, trovate tutto sul nostro Bandcamp.

" Ver Sacr um" esce per una ser ie di etichette DI Y, come mai questa scelta? Le nostre etichette sono semplicemente persone a cui piace il nostro progetto e che hanno deciso di partecipare alla sua realizzazione, direi che non è stata propriamente una scelta ma più che altro una conseguenza. Per alcune label, parlo di Dio Drone, era nell?aria da molto una collaborazione visto l?affinità della proposta artistica e anche il rapporto di amicizia che ci lega sia alla label che agli artisti che ne fanno parte. Shove è stata per noi un punto di riferimento negli anni e dire quanto che siamo felici di farne parte sarebbe riduttivo. Inoltre abbiamo conosciuto Coypu Records che si è subito mostrata entusiasta per il nostro disco così come Hellbones, siamo contentissimi di queste nuove splendide conoscenze che spero daranno sempre migliori frutti in futuro. Pur troppo in questo per iodo è scontata la domanda sulla questione Coronavir us: come state vivendo questo momento così par ticolare e come vi ha impattato come band? Come persone non saprei risponderti, siamo in sei ognuno ha la sua vita incasinata, uno di noi sta per diventare papà, altri hanno cambiato lavoro, altri

www.suffermagazine.com

sono a casa senza una lira, nessuno è in una situazione facile, come tutti in questo momento. Riguardo la band posso dire che non ci vediamo tutti insieme dall?ultimo live fatto ancora nel 2019, anche di prove con formazione completa nel 2020 non ne sono state fatte. Abbiamo in programma una release per questo periodo in cui non si può suonare dal vivo. Ma siamo ancora all?inizio, niente di certo. Gr azie per la disponibilità, avete un ultimo messaggio per i nostr i lettor i? Messaggi particolari come ti dicevo non ne abbiamo, crediamo che ci siano persone più adatte di noi a diffondere idee o ideali. Vorremo però ringraziare chi ha lavorato al nostro disco, oltre i già citati ringraziamo Enrico Baraldi, Claudio Adamo e Luca Tacconi, che ci hanno aiutato a imprimere su disco le nostre creazioni, Elide Blind che ha realizzato il video di "Mythras", Giulia dei Julinko che ha prestato il suo talento e la sua voce in Elysium, a chiunque abbia condiviso un nostro video, commentato un post, messo un like, comprato il nostro disco o pubblicato qualche riga su di noi e su "Ver Sacrum", compresi voi di Suffer Mag! Con l?augurio di vederci presto in locali umidicci e rumorosi vi abbracciamo tutti!

21


SHANDON 22

www.suffermagazine.com


E invece come sono stati scelti gli ospiti presenti nelle " nuove" ver sioni dei br ani e c'è qualche guest in par ticolare che vi ha sor preso con la sua par te? (Olly) Diciamo che gli ospiti hanno fatto esattamente quello che ci aspettavamo e hanno anche alzato l'asticella. Nel caso degli Shinobi Ninja di New York o gli Inspector dal Messico, hanno fatto delle parti fighissime. Riascoltando i br ani più datati quale è stato il tuo " feeling" a r iguar do, che sensazioni ti ha suscitato r iprendere in mano i " vecchi" br ani legati presumiamo anche a r icor di per sonali? Ascoltare " Best Of 25 Year s On The Road" , best of degli Shandon, è un ottimo modo per r ipercor re i venticinque anni di car r ier a di una delle band più attive all'inter no del panor ama punk italiano. Abbiamo contattato Olly Riva per fare il punto della situazione in casa Shandon e per scopr ire tutti i segreti della genesi di questa r accolta che prevede numerosi ospiti e tante vecchie (e meno vecchie) hit r iar r angiate e registr ate per l'occasione. [AS]

Ciao Olly, bentor nato sulle Suffer M usicM ag! Come va?

pagine

di

(Olly) Tutto bene grazie. Diciamo che cerco di rimanere positivo. Con la r accolta " Best Of 25 Year s On The Road" festeggiate le nozze d'ar gento con gli Shandon. Come pr ima consider azione... complimenti per il tr aguar do!! Come è nata l'idea del " concept" e come si sono svolte le registr azioni vista anche la presenza dei tanti ospiti? (Olly) Diciamo che sono state fatte tutte in maniera frammentata, Ho registrato le batterie al Rocker studio, le chitarre, le voci e i fiati a casa dei miei, i bassi li ha fatti Willy da lui e gli ospiti hanno registrato quasi tutti in maniera autonoma tranne qualcuno che ci ha raggiunto a Brescia negli studi di Indiebox dove poi è stato mixato il tutto dal bravissimo Giovanni Bottiglia.

(Olly) Catartico direi hehe.. è come tornare nel passato e sistemare i dettagli o le cose che avevi fatto male da ragazzo. Realizzare un disco è come fare un tattoo, non si torna indietro. In questo caso si è potuto. Registrare quei cantati a casa mia dopo tanti anni mi ha fatto rivivere in parte i numerosi momenti passati su queste canzoni. Tor niamo un attimo al recente passato: " I l Segreto" è uscito l'anno scor so, a mente fredda cosa ti ha " lasciato" questo album? (Olly) Mi ha ridato energia e entusiasmo. Scrivere per gli Shandon non è mai facile. Farlo tutto in Italiano poi è stata una vera e propria sfida. Amo molto IL SEGRETO, mi ha permesso anche di legare ulteriormente con vecchi amici come i Punkreas o Sebi dei Derozer, Eva Poles, Divi dei Ministri etc.. Par lando invece di futuro... possiamo aspettarci del nuovo mater iale tar gato Shandon nei prossimi mesi? (Olly) Bè diciamo che dal 2016 ad adesso sono stati realizzati 2 dischi un EP, la ristampa di Fetish e un Best of tutto risuonato. Diciamo che per un po' devo stare fermo se no mi viene il mal di testa. Alla faccia di quelli che dicono che dovremmo solo suonare roba vecchia hehe..

line per mantere accesa la fiammella in attesa di tempi migliori. All'estero i Magnetics sono molto seguiti quindi spero che questa cosa accontenti chi ci segue. Dal Messico al Venezuela alla Francia Irlanda Germania Polonia etc.. a Giugno uscirà il primo singolo "Cuba Libre"

Sempre guar dando ver so il futuro ma con un occhio al presente: ovviamente la situazione attuale ha spar igliato tutti i progr ammi di promozione della r accolta, sopr attutto per quanto r iguar da i live. I n gener ale la pandemia ha colpito tutte le categor ie che r uotano intor no alla musica, par lando ovviamente dell'aspetto pr atico e lavor ativo (tr alasciando quindi ahimè i discor si prettamente sanitar i). Qual è il tuo pensiero a r iguar do? Come si potr à super are questa situazione nella ipotetica (e sper iamo vicina) fase 3? (Olly) Diciamo che sono molto razionale a riguardo e credo che fino a quando non ci saranno cure sicure o un vaccino, la gente non andra volentieri a socializzare nei locali o nelle feste all'aperto. Sarebbe da irresponsabili.

Una domanda pr atica: in che modo avete scelto i br ani da includere nella r accolta? A par te ovviamente i cavalli di battaglia che er a impossibile non includere... :D (Olly) Siamo andati a cuore ovviamente e anche seguendo i feedback dei nostri sostenitori, diciamo che avendo tanto materiale è impossibile accontentare tutti, ma mi sembra che il tutto sia venuto bene.

Tor nando ad ar gomenti più legger i... ma quanto è finita la par tita con i Punkreas del video di " Chissenefrega" ? (Olly) Hehehe... comunque vincono loro sempre, non c'è storia hehe.. E invece par lando di altr i progetti " solisti" , c'è qualcosa in ballo? (Olly) Con i "Magnetics" sto mettendo giu una scaletta di canzoni che usciranno ogni 20 giorni sulla piattaforme streaming e sui social. al posto di realizzare un nuovo album faremo queste uscite on

www.suffermagazine.com

23


Il nomeRopestagirandovorticosamenteel a redazionedi SufferMusicMagapprofondicsce il discorsoconl abandtorinese, fresca reducedal l 'esordioconl 'ottimo"Crimson Youth". [MF]

Bentor nati sulle nostre pagine. Nuovo disco, nuovo progetto, nuovo sound ma cuore Tutti i Color i Del Buio. Come mai questo cambiamento? Ciao Marco, ti chiamiamo Marco perchè così sembra che non ci conosciamo ok? Con i gruppi precedenti (TICDB e The Ponches) questa band ha poco o nulla a che vedere musicalmente ma è normale che lo spirito sia simile avendo alcuni membri in comune. Quello che è importante specificare per noi è che questo gruppo non è la prosecuzione di nulla, non siamo gli ex qualcosa, è una cosa nuova e solida che ha camminato fin da subito sulle sue gambe. Siamo felici e ci sentiamo una band, non dei reduci di qualcosa, anche se le esperienze passate ce le portiamo tutti dentro. Volevamo un fresh start con un suono e un approccio differente, meno inquadrato in un genere e più libero e così è stato. Questo disco dei Rope, che è ver amente una bomba, l?ho trovato indir izzatissimo ver so un sound tipico di etichette stor iche amer icane anni 90 come Sub Pop, Dischor d, str izzando l?occhio a band più attuali, una fr a tutte i The Bronx. Sound in cui sembr a vi troviate decisamente a vostro agio. Vi r itrovate in questa descr izione?

24

Er a quello che volevate r aggiungere? Il sound anni 90 e le band di quelle etichette citate sono il nostro pane da anni, hanno sempre fatto parte dell'ossatura della musica che abbiamo scritto, anche se con risultati finali decisamente diversi, ma con questa band era proprio il tipo di suono a cui volevamo avvicinarci. Il fatto di averlo contaminato con cose più del nostro tempo è abbastanza normale perchè bisogna anche essere recettivi verso quello che ti succede intorno quindi dentro ci trovi The Bronx, Metz, Greys, Pissed Jeans etc... Il disco è stato mixato e masterizzato da Will Killingsworth, chitarrista tra gli altri degli Orchid, Ampere e chi più ne ha più ne metta. Come siete entrati in contatto con lui e com?è lavorare con lui? I lavori di Will sia come musicista che come produttore ci piacciono molto, buona parte dei suoi lavori di mixaggio e registrazione sono usciti su Youth Attack Record che è un?etichetta con un suono diverso dal nostro ma interessantissima quindi quando stavamo decidendo con chi lavorare ci è venuto subito in mente lui. Ci siamo trovati molto bene, è una persona disponibile, semplice ma allo stesso tempo professionale e la distanza non è stata un problema, ha capito subito il sound che volevamo, ci ha indirizzato e ha avuto pazienza

www.suffermagazine.com

quindi siamo molto soddisfatti del risultato, è stato mitico. E' giusto menzionare anche Dave Donvito che ha registrato il disco al Magma Studio di Torino, il suo lavoro è stato impeccabile. Le riprese erano veramente ottime, la batteria era gigante e di consguenza è stato più semplice lavorare al mixaggio su quel tipo di materiale quindi grazie ai nostri due angeli custodi Dave e Will. Quanto vi ha rovinato i piani di uscita questa situazione e come pensate se ne uscir à, sopr attutto per chi bazzica e lavor a negli ambienti DI Y? È forse anche inutile dirlo che eravamo pronti ad uscire col disco e andare a suonare live e abbiamo dovuto cambiare i nostri piani ritardando un po? l?uscita del disco. Adesso attenderemo quando si potrà tornare a suonare in giro ma credo che a breve termine rimarrà tutto fermo. Però, più che per i nostri piani per il disco, siamo preoccupati e dispiaciuti per tutte le persone che lavorano nel settore. Noi facciamo questo per passione e, con tutte le complicazioni che ne sono derivate, comunque siamo sostentati da altri lavori, buona parte di chi


invece permette a noi di fare questo è senza lavoro, senza garanzie e senza prospettive a breve/medio termine. Sarebbe importante prima di tutto garantire la sopravvivenza dei lavoratori dello spettacolo e delle realtà culturali perchè sono loro che rendono tutto questo possibile. C?è la solita domanda che faccio a tutte l band italiane, in che stato di salute è la ?scena? alter native italiana? Si tende sempre a a dire che fuori ci siano scene migliori della nostra però siamo dell?idea che abbiamo una bella scena piena di gruppi interessanti. Senza andar troppo indietro quest?anno sono già usciti i dischi di Six Feet Tall, The Love Supreme, Filth In My Garage, Baratro, Motosega, Antares e molti altri ne usciranno. Questi per rimanere in una cerchia ristretta ma se allarghi il giro ci sono un sacco di cose valide quindi secondo noi non va così male! Stiamo facendo una r ubr ica, iniziata con lo scor so numero, sulle etichette indipendenti (questo mese ci sar à l?inter vista alla M other Ship di Per ugia). Quali sono, secondo voi, le miglior i realtà in questo ambiente anche alla luce delle vostre esper ienze. Ci sono etichette diy in Italia tutte fatte persone che si sbattono per dare una mano alle band non solo con la produzione del disco ma anche con i live. Hai citato Mother Ship che ha partecipato all?uscita di Crimson Youth, loro sono amici da anni, organizzano concerti, festival e suonano in gruppi con cui ci sentiamo legati quindi loro offrono il pacchetto completo eheheh Ci sono molte realtà in Italia, da quelle più longeve tipo Shove, Sonatine, To Lose La Track a quelle di mezza età come Epidemic, No Reason, Assurd a quelle più giovani come Fresh Outbreak, Nothing Left, Longrail, YOT. Tutte ottime esperienze sia dirette che indirette perché le etichette sono fatte da persone e, se le persone sono quelle giuste, poi le cose vengono da sé! Siete tutti super impegnati nella scena tr a band, etichette, or ganizzazione di concer ti. Cosa vi spinge a continuare questa lotta? Semplice passione o necessità? Detta così sembra che qui sia un enorme impegno, in realtà è compatibile con le nostre vite anche se ogni tanto immancabilmente le cose si sovrappongono tutte per portarti alla follia ma ce la facciamo. La musica che abbiamo scritto ci piace davvero tanto, non capire male, non diciamo che è bella in assoluto, non si tratta di vanità ma è quella che volevamo davvero scrivere da un po' e abbiamo super voglia di suonarla live. Vor rei che ognuno dei membr i della band mi dicesse il miglior album della stor ia secondo i propr i gusti per sonali Nirvana - In Utero e Beach Boys - Pet Sounds x3 dark side of the moon

www.suffermagazine.com

25


DI EGO POTRON Andiamoal l ascopertadi DiegoPotron, bl uesman(e moltoaltro!) brianzol o, frescoreducedi pubbl icazione del l 'ottimo"R2Go", al bumrecensitoinquestostesso numero. [DAP]

26

www.suffermagazine.com


www.suffermagazine.com


Ciao Diego! " R2Go" è stato registr ato tr a la fine del 2019 e l?inizio del 2020 e contiene br ani nuovi e alcuni più datati. Ascoltando il disco sia ha l'impressione che sia davvero attuale vista la sua atmosfer a molto intima e a tr atti oscur a e dar k. Come è nato il disco? (Diego) Ciao SufferMag! Si, la registrazione del disco in realtà è iniziata l'estate scorsa presso il Trai Studio di Fabio Intraina (Inzago), che è da sempre il mio studio di riferimento. Poi però mi sono reso conto che per questo lavoro avevo necessità di modi e tempi differenti dal solito (considera che il mio disco precedente, Winter Session, è stato registrato in tre giorni); quindi ho pensato di allestire un piccolo home studio e ho ripreso a registrare il disco da capo, durante l'inverno. I brani invece sono frutto di un'ondata compositiva abbastanza rapida ad inizio 2019, a parte un paio di pezzi che tenevo nel cassetto da un po' più di tempo. I n " I t?s Prefer able Not To Tr avel With A Deadman" hai salutato l'esper ienza come " Deadman" , percor so già iniziato con il precedente lavoro intitolato " Winter Session" : in questa tua nuova fase ar tistica cosa vuoi tr asmettere e quali ter r itor i sonor i hai voluto esplor are? (Diego) "It?s Preferable Not To Travel With A Deadman" ha proprio la volontà di essere un vero e proprio funerale del ''Deadman'' inteso come la mia precedente attività da OneManBand stoner blues. Quello che sto cercando di fare è un percorso in avanti nella scrittura dei testi (cosa che onestamente prima di Winter Session prendevo spesso molto superficialmente), e allo stesso tempo un tentativo di riprendere parte della strada intrapresa verso la

28

fine degli anni '90 con un trio di ''folk psichedelico'' di cui ero bassista/rumorista synth, i Folkenublo. I l disco suona molto caldo, un sound " r icco" e molto definito. Dal punto di vista degli ar r angiamenti e della scelta dei suoni ho trovato interessante le atmosfere di br ani come " Get Out Your Voice" , " The L ast Hear t Beat" . I n gener ale, par tendo dalla ?scheletro? o idea della canzone, come hai lavor ato in fase di ar r angiamento? (Diego) Normalmente quando scrivo un pezzo penso al fatto che l'ossatura debba sostenersi senza bisogno di altro che non siano chitarra e voce, visto che il 99% dei concerti poi li andrò a fare da solo. La questione dell'arrangiamento è stata proprio quella che mi ha indotto a registrarmelo da solo, dal momento in cui mi son reso conto che il procedimento sarebbe stato più lungo del solito. Pur avendo bene in mente da subito il sound generale che avevo intenzione di dare ai pezzi, ho letteralmente provato le parti degli altri strumenti in corsa, durante le registrazioni. In questo senso l'aiuto di Alessio Capatti (Mexican Chili Funeral Party, Treccani, Gordo ecc), che ha suonato tutte le parti di pianoforte e piano elettrico, è stato fondamentale per completare e migliorare moltissimo il suono del disco. " M r. Choppy" è un br ano che al pr imo ascolto sembr a staccar si nettamente dalle atmosfere del disco, leggendo il testo e ascolto dopo ascolto invece r ientr a per fettamente nel " concept" . Com'è nato questo br ano? (Diego) Avevo in mente da un po' di tempo di scrivere una canzone per bambini in stile country, e

www.suffermagazine.com

ho cominciato a pensare a questo personaggio: un boscaiolo molto classico, enorme e bonario, Mr. Choppy, che evocato con un piccolo incantesimo (quasi come se fosse un Candyman buono) da un bimbo in difficoltà, accorresse in aiuto del piccolo malcapitato con la sua grande ascia e un enorme sorriso. Questa questione della ?scintillante accetta? però mi stuzzicava scenari più horror e splatter, e in qualche modo sono riuscito a coniugare le due cose. L 'idea di inser ire nell'album la cover di " Stayin? Alive" degli immor tali BeeGees invece da dove ti è venuta? (Diego) Non ho mai suonato cover in senso letterario del termine, pur avendo fatto molte pesantissime rivisitazioni (anche ben oltre il limite della profanazione di brani classici), ma per questo disco volevo inserirne una. Inizialmente avevo preparato ''Goonies 'r good enough'' di Cindy Lauper, ma una notte a fine marzo, ho visto un documentario sui BeeGees, band che tolti i singoli conoscevo poco niente, che mi ha molto colpito. Per pura curiosità sono andato a leggermi il testo di SA e in qualche modo mi è sembrato molto oscuro, quindi la mattina dopo l'ho provata per qualche ora e il giorno stesso l'ho registrata e ho deciso di includerla in R2Go. L a situazione di pandemia ha str avolto ovviamente molti piani: per " R2Go" hai pensato ad un " cofanetto digitale" che anticipa quella fisica, includendo un video dove suoni i br ani del disco solo chitar r a (o ukulele) e voce facendo una sor ta di tr ack-by-tr ack dell'album. Ti sei trovato a tuo agio nello spiegare e a dare il significato dei br ani a chi ti ascolta?


(Diego) Si, con una grossa mano da parte di Rivertale Productions siamo riusciti comunque a uscire per la data prevista in questa formula un po' inconsueta. Devo dire che in realtà mi è piaciuto molto, perché oltre a trovarmi inspiegabilmente a mio agio (per quanto possa non sembrare per certe versi sono estremamente timido e riservato) con la videocamera, in realtà trovo sempre molto interessante quando riesco a trovare qualcosa che mi porti dentro a come sono fatte le cose dei musicisti che mi piacciono. Anche una semplice curiosità su uno strumento è una cosa che ti porta ancora di più dentro la musica. Sempre nel video allegato alla ver sione digitale dell'album hai accennato già ad un nuovo progetto del quale già troviamo qualche accenno su " R2Go" , par liamo di " M ooreland" : puoi già anticiparci qualcosa di questo nuovo lavoro? (Diego) Mooreland (brughiera) è un'idea che ho da un po' in testa, e che richiederà un po' più di tempo di quello che normalmente mi serve per scrivere un disco. Io sono nato e cresciuto in Brianza, a Carnate. Il luogo dove vivo è praticamente un personaggio di molte mie canzoni (penso a Blue Mud Bay e I Doo My Voodoo in Electrovoodoo, Blind Sisters Home o CarnHate in Winter Session, e Two Brothers, The Last Heart Beat e Mooreland#2 in R2Go). Il luogo dove è stata scattata la foto di copertina di Winter Session è una bellissima brughiera che lambisce il mio paese, che a seconda delle stagioni assume aspetti molto differenti. Se in estate è un piacevolissimo luogo dove passeggiare e passare del

tempo, in autunno ed in inverno riesce a diventare inquietante e tetra come nessun altro posto che io abbia mai visitato. L'idea è quella di scrivere una serie di racconti e comporre una serie di brani gli uni complementari agli altri, nei quali raccontare tredici storie legate dalla presenza di uno Spettro; una sorta di anima maligna e silente nella/della brughiera. Per quanto r iguar da l'aspetto live ovviamente al momento, e per un bel po' a quanto pare, è tutto fer mo. Sappiamo bene quanto siano coinvolgenti e molto " inter attivi" i tuoi live e in questo per iodo hai par tecipato ad alcuni eventi streaming, non ultimo la presentazione del disco sulla pagina Facebook del Bloom di M ezzago. Sui social hai espresso qualche r iser va sul suonare davanti a uno scher mo del por tatile: come stai vivendo questo per iodo dal punto di vista prettamente musicale e quali sono le tue previsioni per il futuro? (Diego) Si, temo che per ancora molto tempo non sarà possibile rimettersi sulla strada e in effetti l'attività live è sempre stata la cosa su cui mi sono sempre e maggiormente interessato; che mi ha praticamente spinto a voler fare il musicista e ad andare sempre avanti. In questo momento l'unica cosa che si può fare sono queste esibizioni in streaming, che per quanto all'atto pratico non siano molto differenti da un live normale, non hanno quello che fa di un concerto un concerto: il pubblico. Il fatto anche solo di non avere nessuno scambio col pubblico (anche solo visivo) è estremamente stressante, ma purtroppo per il momento sarà necessario farci l'abitudine...

www.suffermagazine.com

Sulle pagine di Suffer M usicM ag tr attiamo molti gener i musicali; sper ando di avere incur iosito i nostr i lettor i proponendo la recensione di " R2Go" e questa inter vista, hai qualche sugger imento musicale da darci per approfondire il discor so? (Diego) Mah, io ultimamente sto ascoltando moltissimo Willy Tea Taylor e Brant Bjork, ma suggerirei anche dei musicisti della mia ''area musicale'' italiani e validissimi come ad esempio Phill Reynolds, Andrea VanCleef, 106, Gipsy Rufina e Elli De Mon. Nei pr imi numer i di SM M abbiamo recensito l'ottimo split con Elli De M on, hai in progr amma altre uscite di questo tipo? Con quale ar tista " dei sogni" ti piacerebbe condividere una uscita? (Diego) Si, in realtà con Paolo Pagetti di Rivertale Productions e Andrea Van Cleef abbiamo iniziato a lavorare su un progetto, che però più che uno split sarà una collaborazione sulla stesura di alcuni brani nuovi scritti ad hoc per questa combo. Beh, sicuramente i sopra citati Willy Taylor e B.Bjork, ma se posso sognare penso anche Possessed By Paul James, un grandissimo e sconosciutissimo folk singer americano. Gr azie per la disponibilità, e nell'attesa di sentire i pezzi di " R2Go" live vuoi lasciare un ultimo messaggio ai nostr i lettor i? (Diego) Si, vorrei lasciare un messaggio di speranza e fratellanza universale: lo so che ora sembra tutto una merda, ma in qualche modo ci riprenderemo i nostri spazi e torneremo a fare schifo, e se mai fosse possibile, faremo ancora più schifo di prima!!!

29


Il debutto del l e Smal ltown Tigers ci ha stupito grazie al l a freschezza del l a l oro personal e rivisitazione del Ramones Sound combinato con quel tocco garage che non guasta mai! abbiamo contattato Val l i, Monti e Castel per scoprirequal cosain piĂšsuquesto agguerrito power trio tutto made in Romagna! [AS]

30

www.suffermagazine.com


Ciao r agazze, benvenute sulle nostre pagine. Potete fare una breve presentazione della band per i nostr i lettor i?

si svolge il Bay Fest, un festival punk di quelli che ti faresti i km e km in macchina o in aereo per andarci e invece noi ci andiamo in bicicletta.

Ciao a tutti! Siamo le Smalltown Tigers, power trio femminile proveniente dalla Romagna, Valli (voce, basso), Monti (chitarra), Castel (batteria), il progetto nasce nel 2018 e il 24 aprile scorso è uscito il nostro album d?esordio.

Per quanto riguarda le band in attivo, sono tante quelle del riminese e dintorni, ad esempio Lady Maciste, Not Now Mark, Honey, Cut Me Mick, Vox Kernel, Lennon Kelly, Sunset Radio. Questi solo per menzionarne alcuni ma siamo in tantissimi.

" Five Things" è or mai fuor i, ci par late della sua realizzazione? Abbiamo registrato l?album in uno studio di registrazione a Forlì, L?Amor Mio Non Muore, facendo tutto in poche ore: in presa diretta, forte, veloce e potente. Lo studio è tutto analogico, si registra sulle vecchie bobine e il mixaggio si fa sul banco anni ?70. Ne è uscito un album grezzo, senza troppi espedienti o trucchi. Ad occuparsi del mixaggio è Roberto Villa, mentre a cose fatte Jim Diamond (storico produttore di White Stripes e Dirtbombs) ci ha messo le mani per tirare fuori il suono che volevamo.

Una cur iosità sul vostro nome, c'è qualche aneddoto par ticolare che ha por tato alla sua scelta? Nessun aneddoto. Anche quella è stata un?idea di Gerry. Ci è piaciuta, riflette chi siamo, visto che veniamo da una piccola città, una Smalltown appunto. E perché Tigers? Bè, la tigre è un felino, e noi ci sentiamo un po? così. Certo, avremmo potuto disturbare i gatti, ma Smalltown Cats ci suonava strano. Più adatto ad una band rockabilly.

Tr a punk, gar age rock e pop made in UK (almeno queste sono le influenze che abbiamo " trovato" in sede di recensione di " Five Things" : quale sono le vostre influenze?

L a domanda di r ito di questi gior ni è come vivete lo stato di lockdown. Aggiungiamo alla domanda, or mai di r ito, anche la vostr a scelta musicale per passare al meglio questo momento, cosa state ascoltando?

Il nostro modo di suonare è stato influenzato principalmente dai Ramones, dall?album "It?s Alive" in particolare. Ancora oggi riproponiamo spesso alcuni brani da quel disco nei nostri live. La realizzazione dell?album invece è frutto di un mix di ascolti che vanno dalle Runaways ai Sex Pistols passando per Stooges e Saints, tutti gruppi che ascoltiamo da sempre.

L?isolamento non è facile da gestire, se un giorno lo trovi rilassante perchè ti puoi dedicare alla lettura o alla pittura, il giorno dopo impazzisci perché realizzi che le date che avevi sono state tutte annullate, il giorno successivo ritrovi un minimo di serenità e il giorno dopo ancora sei una bomba ad orologeria e così via. Stiamo ascoltando tanta musica, in particolare "Arabia Mountain" dei Black Lips, gli Frank Carter And the Rattlesnakes, gli Ataris.

Come è nata la collabor azione con Area Pir ata Recor ds? La collaborazione con Area Pirata è nata nel 2019. In quel periodo noi avevamo già registrato l?album ed eravamo alla ricerca di un?etichetta mentre loro stavano cercando una band da lanciare sul mercato straniero. Fortunatamente il nostro PR, Gerry Ranson e i ragazzi di Area Pirata erano buoni amici. Ci è sembrata l?etichetta più adatta alla nostra musica, e una delle migliori del settore. E?stato facile accettare la loro proposta. Cosa ci dite della scena musicale di Rimini? La scena musicale esiste, al contrario di quello che si potrebbe pensare Rimini non è solo mare e discoteca. E? vero che non ci sono più tanti locali che propongono musica live, il Velvet Club che era un locale storico è stato demolito a maggio dell?anno scorso e con lui è finita un?epoca, fortunatamente però ogni anno a Bellaria Igea Marina (RN)

Cosa prevede il resto del 2k20 per la band? A par te i progetti di live più o meno in stand-by... video, nuovi singoli, iniziative var ie? A causa della crisi è stato rimandato un mini tour in Inghilterra, speriamo di recuperarlo a novembre, ma ancora è presto per dirlo. L?unica cosa certa è che appena potremo vederci organizzeremo una diretta in streaming dalla nostra sala prove, la voglia di suonare è talmente tanta che va bene anche davanti ad un telefonino. E visto che avremo un bel po?di tempo, potrebbe essere il momento giusto per scrivere qualche nuovo pezzo. Poi sicuramente usciranno altri singoli, un nuovo video. Seguiteci sui nostri canali social. Gr azie per la disponibilità, volete lasciare un ultimo messaggio ai nostr i lettor i? Grazie a voi. Comprate il nostro disco, la quarantena avrà un suono diverso.

www.suffermagazine.com

31


PLIGHTRADIO I Plight Radio si sono fatti attendere ma questo debutto per Antigony Recor ds (e dell'oper ato della label italiana ne par leremo a breve con un appuntamento dedicato nella r ubr ica " L abel Profile" ) non delude le aspettative. L a band toscana è attiva sin dal 2011 ma solo oggi possiamo ascoltare il debut ufficiale intitolato " When Ever ything Bur ns Within" , un bel viaggio sonoro tr a le pieghe più sognanti del post-rock. Abbiamo contattato la band per una breve chiacchier ata su tutto quello che concer ne il mondo sonoro dei Plight Radio! [L M [ Benvenuti sulle pagine di Suffer M usicM ag! Potete fare una breve presentazione del gr uppo? Sappiamo che avete tutti alle spalle numerose esper ienze in diver se band e gener i musicali Ciao noi siamo i PLIGHT RADIO da Livorno. La nostra musica ed il rapporto con questa è totalmente ispirato dal nostro amore verso la natura che ci circonda. Io Jonathan sono attualmente il batterista dei Platonick Dive, con cui abbiamo prodotto diversi album e dove sono in continua sperimentazione. Le basi e origini dei PLIGHT RADIO invece provengono da band Metal, con il quale siamo cresciuti e ci siamo strutturati. Essendo attivi dal 2011 è parecchio " str ano" veder vi debuttare con una uscita ufficiale nove anni dopo, cosa ha deter minato questo " r itar do" nel presentar si ufficialmente? La scelta di presentarsi dopo 9 anni è dovuta dal nostro lavoro in studio in primis, fino a che non

32

abbiamo incontrato i ragazzi di Antigony i quali hanno creduto immediatamente al progetto e ci hanno motivato nell'uscita ufficiale per valorizzare al massimo il nostro lavoro. Ar r iviamo a " When Ever ything Bur ns Within" , album di debutto in uscita a inizio Giugno. Come è nato? Tutto l?album è ispirato dal nostro amore verso la natura e dalla profonda passione verso il nostro sperimentare quotidianamente. I l disco suona molto compatto e vibr ante, dall'inizio alla fine. A livello di produzione, come avete ottenuto questi suoni? In primis nelle nostre produzioni cerchiamo assolutamente la continua attenzione verso la caratterizzazione delle sonorità originali e di un sound che ci descriva al meglio Essendo la vostr a una proposta str umentale è facile ar r ivare al classico ter mine " post" (rock, metal, core e così via). Come vi r appor tate con il genere/non genere? Quanto pensate sia calzante? Siamo consapevoli che ora tutto il genere musicale è etichettato. Personalmente cerchiamo di esprimere al meglio le emozioni che siamo, viviamo senza pensieri a generi o etichette. M usicalmente quali band possiamo consider are come punto di r ifer imento per " When Ever ything Bur ns Within" ? Band da citare riguardo all'album sono I Godspeed you! Black Emperor con influenze Metal e

www.suffermagazine.com

Psichedeliche. L a componente gr afica, a par tire dalle cover di disco e dei singoli, è molto interessante e cur ata: quanto è impor tante l'aspetto visuale come " compendio" della par te sonor a? La parte grafica è molto importante e deve rispecchiare totalmente il nostro amore e ispirazione verso la natura che ci circonda. L'impatto grafico sintetizza perfettamente quel che narra le nostre canzoni. Come è nata la collabor azione con Antigony Recor ds? La collaborazione con i ragazzi di Antigony è nata immediatamente dopo l'ascolto del nostro materiale che ci tenevamo stretto. Tramite i Platonick Dive abbiamo conosciuto i ragazzi di Antigony visto che, con Antigony Agency, ci fanno da agenzia di Booking. Con loro è nato subito un gran rapporto basato sulla stima reciproca e con la voglia di esportare al mondo forti emozioni. Gr azie per la disponibilità, quali sono i " piani" dei Plight Radio per la seconda par te del 2020? Grazie mille a voi per la considerazione data. Stiamo già' lavorando sodo sul nuovo materiale ed aspettando novità per portare in giro ovunque la nostra musica terapeutica. PL I GHT RADI O I S PURE M AGI C


Paradi se Lost

33


:. W it h St ud io

.: I n

RISE ABO I l nome Rise Above Dead non è di cer to nuovo tr a gli appassionati delle sonor ità str umentali (post-rock, post-metal, a voi la scelta di trovare la definizione più calzante!): vista l'imminente uscita del nuovo album " Ulro" (previsto per fine Giugno) abbiamo contattato la band per scopr ire in antepr ima cosa possiamo aspettarci da questo nuovissimo lavoro! [L M ]

Benvenuti sulle pagine di Suffer M usicM ag. " Ulro" è quasi pronto e uscir à a fine Giugno: come è nato? "Ulro" è il nostro quarto album, il primo con l?attuale formazione, nata circa un anno dopo l?uscita di "Heavy Gravity" con l?arrivo di Andrea ?pesa? alle sei corde. Determinati a rimetterci in gioco nel proseguire la nostra ricerca musicale, l?idea condivisa da tutti è stata quella di ripartire a scrivere nuovo materiale. I pezzi sono nati direttamente in sala prove, spesso sono il frutto di lunghe jam, evolute e modificate più volte nel tempo. Le sei tracce di ?Ulro? sono il risultato delle nostre esperienze quotidiane degli ultimi tre anni, subendone i riflessi e le sfumature. Il disco rappresenta la vita di tutti i giorni e dei modi di affrontarla, una rappresentazione cupa e distopica del mondo reale (Ulro) in cui ognuno di noi combatte quotidianamente per i propri valori, cercando di rimanere liberi da preconcetti o pregiudizi e dalle ideologie di massa. Vogliamo portare un messaggio positivo di speranza e di realizzazione del sé e abbiamo trovato questo periodo di pandemia il momento ideale per far uscire il disco.

34

" Ulro" è stato registr ato e mixato al Tr ai Studio di I nzago, punto di r ifer imento in assoluto per la qualità dei suoni e del r isultato finale. Come si sono svolte le " attività" in studio?

I l pr imo estr atto del disco è " A vision of the Ear th" , possiamo consider ar lo come un anticipazione " sonor a" fedele del resto dell'album?

Il Trai studio è una garanzia di professionalità condita da una miscela unica di ospitalità, genuinità e passione per la musica. In realtà il lavoro in studio è iniziato molto prima, ci siamo avvalsi della collaborazione di Femore Production. E? stato un percorso abbastanza lungo, iniziato a Luglio 2019 con una preproduzione che ci ha portato nei mesi successivi a migliorare l?esecuzione, correggere certi passaggi fino ad entrare in studio con le idee molto chiare.

Assolutamente si, in realtà ne rappresenta l?inizio del viaggio essendo la prima traccia del disco. (E? stata anche la prima traccia che abbiamo iniziato a scrivere con la nuova formazione). E? un pezzo strutturalmente semplice e diretto, ma che ben lascia intendere il carattere e le sonorità di "Ulro".

Per quanto riguarda i suoni, abbiamo lavorato molto sulla nostra strumentazione per esaltare il nostro sound senza snaturarlo rispetto alla dimensione live. Siamo partiti da una presa diretta a tracce separate, poi le sovraincisioni necessarie di basso e chitarre e in separata sede abbiamo lavorato ai synth. Dopo la pausa natalizia siamo tornati in studio per il mixing. Per il master ing invece vi siete avvalsi dei ser vigi di M agnus L indber g (Cult of L una), come è stato collabor are con M agnus e cosa pensate abbia appor tato al r isultato finale? E? stata un?esperienza bellissima, in qualche modo illuminante. Raramente si trovano persone così disponibili, professionali ed empatiche come Magnus (nonostante abbiamo lavorato a distanza!). Nel giro di pochissime revisioni è riuscito a tirare fuori il meglio del mix, con semplicità e gusto. Al secondo step eravamo increduli di quanto avessimo già ottenuto. E? come se il disco avesse respirato dopo una lunga apnea e abbia preso maggior colore rendendo ogni dettaglio percettibile.

www.suffermagazine.com

I n gener ale come vi r appor tate con il fantomatico appellativo " post" (rock, metal, core)? Pensate abbia senso abbinato alla vostr a proposta sonor a? Considerando che non facciamo puro rock o metal, se aggiungere un prefisso come ?post? aiuta a far capire cosa facciamo a chi non ci conosce non ci offendiamo. D?altra parte è un appellativo ormai consumato e per noi non ha grande valore. Le sonorità sono quelle ma nel nostro percorso abbiamo sempre incanalato diverse influenze senza curarci troppo delle definizioni, preferiamo ricercare la nostra personalità e, nonostante i cambi di formazione dal 2009 ad oggi, crediamo che alcune nostre caratteristiche siano assolutamente evidenti. L e par ti gr afiche sono affidate alle SoloM acello: come è nata la collabor azione? Dal punto di vista gr afico su cosa vi siete basati e cosa volete tr asmettere? SoloMacello sono unici. Sono due ragazzi di Milano che tra musica, grafiche e radio diffondono il verbo della cultura mètal a suon di croci rovesciate. Con Luca volevamo lavorare da tempo, la scelta è stata quindi piuttosto naturale.


VE DEAD I suoi artwork sono davvero unici e chi meglio di lui poteva raccontare ?Ulro? con le immagini; quando gli abbiamo dato gli spunti e il concept, basato su William Blake, si è dimostrato subito entusiasta. Non è stato semplicissimo trovare un artwork che raccontasse la musica e mettesse tutti d?accordo. Ci sono voluti alcuni mesi ma ne è valsa la pena: riteniamo infatti che il risultato sia grandioso. La scelta dei colori e le raffigurazioni utilizzate raccontano la nostra visione del mondo come una società incatenata? ma di più non possiamo dirvi.

siamo sempre stati piuttosto attivi con i live, negli ultimi anni abbiamo ridotto le uscite per dedicarci alla nostra vita personale, ma, nonostante questo, non abbiamo mai saltato una prova settimanale. Ci sono voluti alcuni anni per scrivere ?Ulro? e abbiamo affrontato questo progetto con la giusta calma senza lasciare nulla al caso. Noi siamo molto soddisfatti e non vediamo l?ora di farvelo ascoltare. Ci piacerebbe fare anche un video, che per vari motivi non siamo riusciti a fare con il disco precedente.

" Ulro" esce per due label DI Y, M oment of Collapse recor ds e Shove Recor ds. Pensate che per la vostr a proposta musicale sia la scelta più consona?

Domanda ahimè scontata in questo per iodo post (si sper a) lockdown: cosa prevede il futuro per i Rise Above Dead?

Con Basti di Moment of Collapse e Manu di Shove records siamo amici da molto tempo, hanno fatto uscire ?Stellar Filth? nel 2012 e ?Heavy Gravity? nel 2015. Sono due labels indipendenti, molto interconnesse tra loro, con un ottimo catalogo di artisti e hanno sempre creduto nella nostra proposta musicale anche quando abbiamo deciso di intraprendere la strada ?strumentale?. Abbiamo parlato a lungo su come far uscire questo disco e abbiamo trovato un grande supporto ed entusiasmo, vi possiamo anticipare che stiamo lavorando ad un?edizione limitata in gatefold con vinile in tre diverse colorazioni. Quali obiettivi vi siete posti con la pubblicazione di " Ulro" ? Bella domanda! ?Ulro? è il nostro quarto disco dopo dieci anni di attività. Sicuramente è il più maturo ed elaborato, dove diverse influenze si mescolano maggiormente rispetto ai precedenti lavori. L?obiettivo primario è portarlo sul palco: in passato

Il futuro è per tutti incerto non solo per la musica o per il settore dell?intrattenimento. Quest?ultimo sarà sicuramente quello che subirà maggiormente i danni e, ad oggi, dopo due mesi e mezzo di quarantena, è molto complicato fare un?analisi del ?poi?. Con l?estate crediamo possa esserci qualche reazione e proposta dagli addetti del settore sia dal Governo. I festival sono stati completamente rimandati al 2021, alcune booking stanno già fissando date per i primi sei mesi del 2021, nessuno immaginava una situazione del genere, diciamo che questo 2020 per tutti andrebbe skippato in avanti. Per fortuna nessuno di noi quattro vive di musica, abbiamo tutti un posto di lavoro che ci permette di continuare ad investire nel nostro progetto. Per quanto riguarda la promozione del disco attraverso i live, quelli già schedulati forse saranno recuperati ma non sappiamo quando e come, per il resto c?è un grande punto di domanda. Noi continueremo a provare e a questo punto inizieremo a scrivere materiale nuovo. La

www.suffermagazine.com

coraggiosa decisione di far uscire il disco a fine Giugno è dettata dalla voglia di guardare oltre nonostante tutto e vuole dimostrare che la musica non ha limiti, è un potente mezzo di comunicazione, favorisce il pensiero laterale e dà rifugio a tantissime persone; oggi più che mai la musica e ogni altra forma artistica possono essere anche un supporto psicologico. Sempre legato a questo ar gomento, ultimamente abbiamo assistito a molti live in streaming: avete pensato a questa soluzione? Sinceramente pensiamo che la musica sia esperienziale e debba essere vissuta sensorialmente e nonostante la tecnologia sia d?aiuto in tantissime attività vediamo ancora un limite nel trasmettere emozioni attraverso uno smartphone. Per questo motivo non abbiamo pensato di fare qualcosa del genere. È comunque positivo vedere tanti artisti che hanno pensato di intrattenere i propri fans con live streaming, play through o lezioni on-line. A dire il vero abbiamo fatto anche noi un guitar playthrough di ?A Vision of the Earth?, che potete trovare sul nostro canale Youtube. Gr azie per la vostr a disponibilità, avete un ultimo messaggio per i nostr i lettor i? Grazie mille alla redazione di Suffer Music Magazine per lo spazio. Sembra banale ma oggi più che mai è necessario supportare la scena musicale underground, come è giusto fare in altri ambiti, ci sono molte eccellenze artistiche ancora sommerse nel nostro Paese che meriterebbero più attenzione. Tenete d?occhio i nostri canali social, nei prossimi giorni sarà disponibile il pre-order di Ulro. Un saluto a tutti. RAD

35


RECENSIONI SWI SS & DI E ANDERN [6.5]

(Missglückte Welt) Lo svizzero (Swiss) di Amburgo ha ormai abbandonato la carriera da rapper a tempo pieno per abbracciare questo progetto punk rock con una band di supporto (gli altri, appunto Die Andern). Le sonorità del progetto si stabilizzano su un raprock abbastanza tamarro e poco raffinato ma con la giusta dose di divertimento e melodia. Lo svizzero possiede un flow decisamente personale e l'utilizzo della lingua tedesca aiuta a caratterizzare una proposta che spazia dal punk puro di "Kleine Punkah" alla struggente dichiarazione d'amore per il quartiere di St.Pauli ("Herz auf St. Pauli"). Nel mezzo troviamo tanto divertimento ("Alkohol", "Besteste Band"), militanza antifa e una attitudine sprezzante di ogni regola. Tra il serio e il faceto un dischetto molto divertente. [DAP]

"Afterburner" è molto complicato. Il marchio di fabbrica dei Dance Gavin Dance è sempre il solito, ossia far esattamente ciò che gli pare e piace nelle maniere più disparate. L?eclettico tocco di Will Swan è ormai un biglietto da visita per la band, e i continui cambi di arrangiamenti sono lì a dimostrarlo. Così come l?ormai inconfondibile alternanza vocale tra Jon Mess e un Tillian Pearson ormai perfettamente integrato nel suo ruolo di frontman principale. Il problema è che di fronte a cotanto sfoggio di indubbie capacità tecniche da parte di tutti i componenti della band è difficile trovare un filo conduttore che tenga l?attenzione dell?ascoltatore costantemente alta. L?inizio con i due singoli "Prisoner" e "Lyrics Lie" è di assoluto impatto, dopodichè risulta veramente stancante, faticoso e non molto appagante cercare di stare dietro ai continui cambi di direzione, a partire dalla successiva "Calientamento Global" dove al mathcore tipico fanno capolino addirittura echi di stampo reggaeton, fino ad arrivare alle aperture simil-trap della conclusiva "Into The Sunset". Bocciare un album di una band come i Dance Gavin Dance, capace non più di quattro anni fa di rilasciare un vero e proprio capolavoro come "Mothership", è impossibile e non saremo di certo noi a farlo ora. Certo è che in questo "Afterburner" l?eccessiva voglia di osare ci è parsa veramente troppa per poterli incensare ulteriormente. [LA]

DANCE GAVI N DANCE [6]

CABAL [8]

Afterburner

Drag Me Down

(Rise Records) Recensire un nuovo lavoro della band di Sacramento è ormai un compito sempre più arduo e delicato. E lo stesso ascolto di questo

(Long Branch Records) Mamma che legnata! Per me potremmo anche chiudere qui il discorso, perché oggettivamente c?è poco altro da

Sauna Club

36

aggiungere su questo nuovo lavoro dei danesi Cabal. Con "Drag Me Down" il combo di Copenaghen cala l?asso, sfornando un disco semplicemente eccezionale, che potremmo etichettare come deathcore ma che mette ben in evidenza le varie anime presenti. La bravura della band è quella di aver trovato un punto di equilibrio perfetto tra death, hardcore, black ed una spruzzata di ritmiche djent. Il risultato è un disco tanto brutale quanto fresco e personale. La presenza di Matt Heafy e Jamie Hails poi sono le classiche ciliegine sulla torta che certificano la qualità di questo disco. Mamma che legnata! [BW]

? AND OCEANS [8] Cosmic World Mother

(Season Of Mist) Attesissimo ritorno per la band finlandese dopo ben 18 anni di assenza dalle scene con un album, "Cosmic World Mother", che non delude le aspettative. Quarantasette minuti, unidici brani, un tuffo nelle origini del black metal con origine ben piazzate negli anni 90. Servono diversi ascolti per percepirne le sfumature e le particolarità sinfoniche caratterizzate principalmente dalle tastiere che si alternano a cavalcate incalzanti e senza freno. Una band decisamente concreta e solida, con un livello di perfezione, e studio della struttura di ogni singolo pezzo, davvero unica. Sicuramente non inventano nulla di nuovo, ma nessuno, in effetti, si aspettava altro da loro. Le melodie che si incastrano alla perfezione nelle parti più violente e di impatto trascinano l?ascoltatore ad un livello di catarsi tale da abbandonarsi completamente al disco stesso, che scorre con facilità per tutto il viaggio cosmico. Ben tornati. [MF]

www.suffermagazine.com

WI NTERFYL L ETH [8] The Reckoning Dawn

(Candlelight Records) Difficilmente i Winterfylleth sbagliano un colpo, neanche dopo sette album, neanche in un periodo in cui l?atmospheric black metal è così inflazionato e le soluzioni da utilizzare iniziano a scarseggiare per non cadere nel trito e ritrito. Il settimo album della band di Manchester è il perfetto proseguimento del precedente "The Dark Hereafter" che, personalmente avevo adorato, e del successico "The Hallowing of Heirdom", album folk acustico. Otto brani per un?ora scarsa di musica, una continua cavalcata verso la meta, sfuriate di doppio pedale si alternano a rallentamenti pieni di armonizzazioni che riempiono l?atmosfera di epiche sensazioni e scenari di altre epoche. "The Reckoning Dawn" è decisamente meno immediato dei precendenti e, per un certo verso, più maturo nel songwriting e più ricercato nella produzione segno di una band in continua evoluzione e alla continua ricerca di nuove soluzioni in un genere non di ampi spazi. Davvero un?ottima prova. [MF]


A ugust Burns Red 37


NAGL FAR [6.5] Cerecloth

picchi però di fantasia e progressione stilistica notevoli (vedi "Guilty"). Buona prima prova per un gruppo che sarà divertente, appena sarà possibile, vedere all'opera dal vivo. [DAP]

AGAI NSTORM [6.5] The Last Dream Left

(Century Media) La "nave" black metal svedese torna dopo un discreto periodo "off radar" con un disco che riesce a saziare la nostra voglia di classico black melodico svedese che tanta fortuna ha portato proprio ai Naglfar. "Cerecloth" non brilla certo per originalità o per quale ricercata svolta stilistica, ma proprio la volontà di proporre quello che i nostri sanno fare meglio ci regala un bel po' di sano divertimento (divertimento e black metal? uhm, forse abbiamo sbagliato qualcosa!) macabro colorato di nero. Kristoffer Olivius al microfono non stupisce ma svolge al meglio il suo compito e quei riff di chitarra molto old school (vedi "Horns") gasano e anche parecchio. Disco di maniera certo, però la classe e il mestiere dei Naglfar non si discute. [AS]

M I NATOX69 [7] Collapse

(DIY) Mi ha davvero intrigato "The Last Dream Left", primo disco degli Againstorm di Correggio (RE) che si cimentano in un interessante alternative metal con varie sfaccettature. Il concept "spaziale" si sposa molto bene con le influenze a volte post-rock, a volte elettroniche che i nostri sfoderano all'interno di una tracklist molto varia e interessante. In un ideale mix tra Starset, God Is an Astronaut e Deftones, gli Againstorm hanno dalla loro una freschezza e la giusta sfacciataggine per farci apprezzare le varie "Dead Man Space", "Walking On The Fire" e l'oscura "Insidious Fog". Una presentazione davvero interessante! [LM]

esplosioni telluriche di tante (e alcune ottime) band di genere: "When Everything Burns Within" preferisce insomma accarezzare e cullare l'ascoltatore piuttosto che farlo sobbalzare con improvvisi cambi di registro. Il primo singolo "Astronomical Horizon" descrive bene un disco che sembra nato per accompagnarci durante un viaggio immaginario.Ottimo esordio per la band toscana! [LM]

THE HEADL I NES [6.5] Warpaint

PL I GHT RADI O [7] When Everything Burns Within

(Mad4Music) Primo lavoro sulla lunga distanza per i MINATOX69, band di Bassano del Grappa che si è chiusa in studio con il produttore Stefano ?Orchid? Santi per dare alla luce "Collapse". Le sonorità del disco spaziano da un modern metal, muscoloso e dinamico, ad una classica ripresa delle sonorità groove metal e panterose anni 90 che non smettono mai di piacere. I suoni di "Collapse" ingigantiscono l'approccio "in your face" delle singole canzoni, quadrate e minacciose nel loro incedere diretto e senza fronzoli, con

38

(Antigony Records) Antigony mette a segno un'altro colpo mettendo sotto contratto i Plight Radio, band attiva già da diverso tempo ma che solo oggi debutta con il convincente "When Everything Burns Within". Il terzetto ci propone un disco completamente strumentale, dove la caratteristica principale è quella di ricreare atmosfere trasognanti ed eteree: siamo lontani quindi dalle

(Metalville) I riferimenti della band di Malmö non sono mai stati un mistero e tutti i segnali puntano a una band sola: Rancid. Non ci troviamo di certo di fronte ad una band clone ma è un dato di fatto che gli Headlines si siano cibati negli anni di street punk rock e con risultati piuttosto validi. "Warpaint" raddrizza la barca rispetto ai precedenti lavori (l'ultimo album risalente ormai a 5 anni fa risultando a conti fatti piuttosto fiacco e ben poco ispirato) e suona più fresco ed immediato, puntando tutto sulle melodie e sulle chitarre arrembanti. "This is not makeup, It?s war paint" lo possiamo leggere come slogan ad effetto ma gli Headlines non hanno mai fatto mistero della loro militanza politica, anche se non tutti i brani spingono sul pedale dell'acceleratore e sull'impatto fisico (vedi "Sounds from the Underground" e l'incedere prettamente rock). Disco divertente ed estivo adatto anche a chi non

www.suffermagazine.com

disdegna [DAP]

i

contenuti

impegnati.

BL EED FROM WI THI N [8] Fracture

(Century Media) Dopo la svolta di "Era" ritroviamo gli scozzesi Bleed From Within più in forma che mai con questo "Fracture", disco di modern metal a tutto tondo che ci restituisce un gruppo consapevole dei propri mezzi e dannatamente agguerrito. "Fracture", a dispetto del titolo e della copertina ad effetto, è un album dal concept positivo (come confermato dal drummer Ali nell'intervista che potete leggere su questo numero), e questo rinnovato mood propositivo si può percepire in tutti i brani dell'album: se i singoli "Ascend" e "The End Of All We Know" mostrano il lato più immediato e prettamente metalcore delle sonorità dei Bleed From Within, è in brani come "Pathfinder", dall'incedere brutale e dagli ottimi inserti elettronici, e "Utopia" che i ragazzi di Glasgow mostrano una crescita esponenziale in materia di arrangiamenti, songwriting e anche di capacità tecnica. Il solo di chitarra di Matt Heafy (Trivium) in "Night Crossing" è solo la chicca di un disco che terrà compagnia per molto tempo a tutti gli amanti metal dalle ampie vedute. [DAP]


UNWEL COM E [7.5] Rifles

(Ammonia) Gli Unwelcome sono una band della provincia di Cuneo che negli anni 90 perse la scommessa più grande con il destino firmando per una etichetta canadese che avrebbe dovuto fargli fare il salto definitivo ma che invece ne segnò, inevitalmente e negativamente, il futuro per problematica non riportabile alla band stessa. Ammonia a distanza di anni rispolvera un album inedito, "Rifles", riportando alla luce una band decisamente cambiata rispetto alle origini più rivolte verso il crossover anni 90 (H-Strichnine e Livello Zero solo per citarne due tra i più importanti), che con "Rifles" sfodera il suo lato più grunge con un album potente, viscerale e diretto sia nella produzione che nell?intensità rivelando una band veramente lontana dalle proposte dei tempi e decisamente attuale. Una bella scommessa per ribaltare il passato degli Unwelcome o comunque il giusto metodo per dare il giusto tributo ad un album unico nel suo genere. Bentornati. [MF]

M USHROOM HEAD [7] A Wonderful Life

(Napalm Records) E' un peccato che i Mushroomhead siano etichettati come cloni della ben più famosa band dell'Iowa grazie (o per meglio dire per colpa di...) all'aspetto visivo e all'appartenere al vaghissimo calderone del numetal. I Mushroomhead infatti hanno da sempre parato verso lidi prettamente

crossover e il nome che ci viene in mente parlando di "A Wonderful Life" è quello dei Faith No More, magari più lineari e sicuramente meno geniali, ma le assonanze con gli Slipknot onestamente oggi più che mai appaiono solo come argomenti da gossip. Ci sentiamo di salutare "A Wonderful Life" come una delle sorprese di inizio 2020 e sicuramente come il miglior disco dei Mushroomhead, grazie ad un concept ispirato, una manciata di brani ben arrangiati (li buon Skinny, batterista e titolare del progetto, sa il fatto suo) che giocano con le melodie immediate, vedi "Seen It All", ma sanno anche lanciarsi in strutture ben più elaborate e appaganti (cfr. "Where The End Begins"). Gli sconvolgimenti nella line-up non hanno intaccato l'essenza di un gruppo che non passerà alla storia della musica ma che ha sfornato un disco davvero valido a prova dei tanti scettici. Da scoprire. [AS]

TRI PTYK ON [9] Requiem (Live at Roadburn 2019)

(Century Media) È dannatamente difficile condensare in poche righe questa opera sonora che nasce più di trenta anni fa e arrivata a compimento con l'esibizione all'interno dell'edizione 2019 dell'iconico festival Roadburn. Riavvolgiamo il nastro e facciamo mente locale: l'opera "Requiem" nasce nel 1987 con "Rex Irae" contenuta in "Into The Pandemonium" dei Celtic Frost mentre la "coda" ("Winter") arriva solamente nel 2006 e presente in "Monotheist". Tom Gabriel Warrior nel frattempo ha dato vita ai Triptykon che gli permettono di portare a termine questa travagliata opera con i 32 minuti centrali intitolati "Grave Eternal", portando poi live il tutto con l'apporto della Metropole Orkest e della splendida voce di Safa Heraghi (già all'opera con vari artisti metal, il più illustre probabilmente è Devin Townsend), all'interno della prestigiosa cornice del Roadburn Festival. Il risultato di questa performance è talmente ricco di dettagli, solenne e dolente al tempo stesso, che è una vera goduria

perdersi in ogni piega di questo (capo) lavoro che travalica generi (avant-garde? post-metal? ma importa davvero?!?) e definizioni. Un "requiem" che lascia senza parole. [DAP]

BL UT [6.5] Hermeneutics

(AUSR Digital) "Hermeneutics" dei Blut è un viaggio nella mente che prende spunto dal mondo dei tarocchi per ribaltare completamente l'ascoltatore nell'arco dei settanta minuti circa di durata. Devo dire che al primo ascolto è facile rimanere sopraffatti da tanta carne al fuoco, musicale e lirico, ma con il passare degli ascolti tutte le carte, è proprio il caso dirlo, vanno al loro posto! Il groove della band è invidiabile, dando corpo a suoni rotondi e ben definiti che non disdegnano l'uso di una elettronica misurata che ben combacia con l'alternanza di parti heavy e di altre melodiche. Il concept è talmente ricco di spunti e stimoli che necessità di molti passaggi per essere assimilato, ma devo dire che l'appagamento che si riceve vale lo sforzo di non desistere e di persistere con gli ascolti. [AS]

CRO-M AGS [7.5] In The Beginning

(Arising Empire) Si potrebbero riempire libri interi sulla figura di Harley Flanagan e sulle sue mille sfaccettature, ma un aspetto che dobbiamo per forza sottolineare è la caparbietà con la quale è tornato,

dopo anni di interminabili battaglie legali e anche fisiche, ad avere il pieno ed esclusivo diritto di utilizzo del nome Cro-Mags. Nell'anno di grazia 2020 la sua "creatura" riparte quasi da zero con "In The Beginning", sorta di nuovo inizio per la storica band hardcore newyorkese e la domanda sorge spontanea: cosa aspettarsi? Di certo non un nuovo "The Age Of Quarrel" anche se bisogna ammettere che la freschezza con la quale Harley ha approcciato questo disco ci regala davvero un episodio di NYHC ispirato e con alcuni punti di inaspettato interesse come le atmosfere rallentate di "No Turning Back" o l'episodio strumentale, sorta di soundtrack non ufficiale del film indipendente al quale Harley ha partecipato, "Between Wars". Nel mezzo ovviamente c'è tanto hardcore di stampo newyorkese, con bordate metalliche che regalano alle varie "Don't Give In", "The Final Test" e "No One's Victim" una freschezza invidiabile e il giusto senso a questa uscita anche in questo inizio 2020. [DAP]

PARADI SE L OST [8] Obsidian

(Nuclear Blast) Riprendendo il discorso interrotto con "The Plague Within", i Paradise Lost ci regalano un disco che possiamo considerare come una summa di tutte le influenze della band inglese, una sorta di bigino che condensa nelle tracce presenti in "Obsidian" l'immensa classe e mestiere della band inglese. L'estro creativo di Greg Mackintosh risplende (di nero) nelle pieghe gothic rock "Darker Thoughts", brano che parte piano per poi esplodere in un crescendo di atmosfere, e in ottimi episodi come "Ghosts", dove una rilettura in chiave più robusta del passato più melodico e intimo della band rende accattivante una proposta sempre ricca di particolari e sfumature. I Paradise Lost sono riusciti a dare un seguito al trend positivo dei precedenti album, riscoprendo una vena più rock che ben si coniuga con le atmosfere gothic che da sempre caratterizza la band inglese. (AS)

39


ARCHERS [6] New Normal

dark, rese accessibili dalla bella e aggraziata voce di Louise, capace di colpire al cuore anche tramite lyrics tutt'altro che banali. "Devil" è un EP figlio di quella esperienza, ma che allo stesso tempa cerca di suonare più diretto e "spoglio": il death gospel di Louise si dipana in cinque brani ricchi di riferimenti al rock seventies ("Devil"), al blues accorato di "Taurus Woman" e "All My Tears". Peccato si tratti solo un EP... [LM]

BL ACK L I STED [8] Eye For An Eye

esuberanti come il rap multi forma di "Claws". "How I'm Feeling Now" è uno spaccato di vita vissuta in un momento così particolare che sembra parlare a tutti noi. Certo, se dovesse esserci davvero la tanto attesa e mai conclamata collaborazione con il reverendo Marilyn Manson le cose potrebbero diventare davvero interessanti! [DAP]

FAK E NAM ES [6] Quello degli Archers è un nome che circola nel web già da un paio d?anni, in particolare da quando venne rilasciato il video di "Bleed For This" e, successivamente, della cover del tormentone "Close To Me" di Ellie Goulding. In sostanza, la band di Madison ci ha messo un po? a completare questo EP, il cui risultato, essendo un esordio a tutti gli effetti, è incoraggiante ma, per ora, non fa gridare al miracolo. La miscela è quella che va per la maggiore tra gli hardcore kids della nuova generazione, con la solita alternanza tra cori ultra catchy e breakdowns spezza collo, infarcito il tutto da un po?di elettronica qua e là. Ciò che di meglio offre questo "New Normal" è comunque rappresentato dai brani già conosciuti, in particolare il primo singolo citato in precedenza e "Black Lung", ossia i pezzi in cui la parte core del sound degli Archers prevale su quella mielosa. Convince meno, invece, la conclusiva "Shallow", l?episodio più debole in cui la strofa urlata stride un po? con l?andamento decisamente a rilento del pezzo. Ci aspettavamo qualcosa in più, viste le premesse, ma al momento non molto di più di una sufficienza. Insomma, bene ma non benissimo. [LA]

L OUI SE L EM ÓN [7] Devil

L'accattivante e intrigante "A Broken Heart Is An Open Heart" è stato uno dei dischi più interessanti usciti di recente, grazie ad atmosfere oscure e

40

Fake Names

(Epitaph Records) Arrivano così, quasi a tradimento, i Fake Names, band definita prontamente come supergruppo punk, che esordisce per Epitaph Records con questo disco auto intitolato. Nella band troviamo praticamente mezza scena che conta di Washington DC, e cioè Brian Baker (Minor Threat e Dag Nasty prima di finire nei Bad Religion), Michael Hampton (S.O.A., Embrace, One Last Wish) e Johnny Temple (i fenomenali Girls Against Boys). Ah, ovviamente il nome di spicco (o lo straniero della squadra facendo un paragone calcistico), è Dennis Lyxzén dei Refused, International Noise Conspiracy e mille altri progetti più o meno indovinati. Il risultato di questo sforzo comune non rispecchia le aspettative, visto che di punk in senso stretto se ne sente pochino (giusto il singolo "Brick" a ben vedere): i Fake Names al contrario giocano molto con l'immaginario power-pop e vagamente garage (vera passione di Dennis), senza dimenticare qualche capatina in ambito dark wave (l'ottima "Darkest Days" ad esempio). I ventotto minuti passano alla svelta e piacevolmente grazie proprio a questa leggerezza di fondo alla quale non manca un retrogusto amarognolo (certe melodie, i testi tutt'altro che solari). Se non vi aspettavate un disco vicino ai Refused o prettamente punk, "Fake Names" potrebbe regalarvi diverse sorprese, pur non suonando particolarmente innovativo o imprescindibile. Chi si accontenta... gode abbastanza. [DAP]

(Deathwish Inc.) È inutile, i Blacklisted rimangono una delle mie band hardcore preferite e, a mio modesto modo di vedere, una tra le più sottovalutate (consideriamo soprattutto quel super capolavoro che era Heavier Than Heaven, Lonelier Than God). Anche in questo EP di soli due pezzi e di cinque minuti e mezzo circa, i Blacklisted spazzano via quasi tutta la concorrenza con arroganza e presunzione. Sporchi e incazzati come pochi, la band di Filadelfia, riesce sempre a lasciare il segno soprattutto nella titletrack "Eye For an Eye", oscura, grezza e potente come un diretto in piena faccia. Amali, odiali, ma non ne farai mai a meno. Solo Blacklisted. [MF]

M AL EVOL ENCE [7.5] The Other Side

CHARL I XCX [6.5] How I'm Feeling Now

(Atlantic) Di necessità virtù, il nuovo album della stellina synth-pop Charli XCX arriva "in anticipo" causa lockdown e adattando il proprio modus operandi in favore di un approccio DIY, l'artista inglese da alle stampe questo lavoro intrigante e ben riuscito. L'inizio nervoso di "Pink Diamond" ben si sposa con un concept dall'umore cangiante, dove non mancano episodi più intimi e delicati (su tutti "Detonate" e "Enemy") dove l'elettronica scarna si mette al servizio di melodie sopraffine (non ci stancheremo mai di segnalare in questo senso i CHVRCHES come band seminale) ma anche brani più rischiosi ed

www.suffermagazine.com

(MLVLTD Music) I Malevolence non hanno paura di osare, lavorare duro e sbatterci in faccia tutta la loro "vulgar display of power", senza compromessi e senza inutili giri di parole. "The Other Side" è purtroppo solo un EP di tre brani, pubblicato per la propria etichetta personale, adottando una filosofia DIY senza compromessi che non inficia minimamente l'altissima qualità della proposta musicale del combo di Sheffield. L'iniziale "Remain Unbeaten" apre le porte ad un retaggio southern che richiama alla mente i Pantera più rozzi ed ispirati mentre la traccia numero due, "Keep Your Distance", mette in mostra l'ospitata prestigiosa di Bryan delle stelline Knocked Loose in un brano che dal vivo non lascerà scampo. La chicca del lavoro corrisponde alla titletrack posta a fine lavoro, una heavy ballad che mostra un lato inedito dei nostri ("l'altro lato" che dà il titolo a canzone ed EP) con coda finale più sostenuta e riconducibile al classico sound ?grattuggiato? della band. Peccato che tutto questo "sballo" duri solo 12 minuti... [LM]


THE SEWER RATS [7] The M agic Summer

con gruppi tipo Fine Before You Came, Raein, The Death Of Anna Karina ecc. Un album grezzo e diretto con idee decisamente interessanti, magari da migliorare in alcuni punti sulla produzione, un po' acerba, ma convincente, diretto, ripulito da tutta quella patinatura che si portava dietro quella stessa "scena" negli ultimi anni. Sinceri come pochi. Grazie. [MF]

VERM I L I A [7] Keskeneräisiä Tarinoita

UM BRA VI TAE [8] Shadow of Life

(Monster Zero Records / Uncle M) Dalla band di Colonia ci si aspetta un punk rock divertente e spensierato e "The Magic Summer" non tradisce le aspettative con le sue 12 canzoni per 28 minuti di durata. É impossibile che brani come "I Don't Want to Go to The Dentist No More" o "My Baby is at Groezrock (and I am Not)" non vi facciano venire il buon umore dopo pochi accordi, e tutta la tracklist diverte e sprizza energia da tutti i solchi. Monster Zero Record è garanzia per questo tipo di sonorità e non ci resta che goderci le ultime settimane di primavera sparando a tutto volume questo "The Magic Summer" (e scommettiamo che lo ascolteremo per tutti i mesi estivi?). [AS]

ONE DYI NG WI SH [7.5] Origami

(DIY) Durante questo periodo di solitudine e segregazione, quasi a fagiolo, esce il nuovo disco dei torinesi One Dying Wish. Un disco destinato a strappare il cuore a chiunque ne entri in contatto, delicato e violento, introspettivo e lunatico, con testi profondi e significativi, tutto quello che ci si aspetta da un gruppo hardcore con un?attitudine emotiva marcata. I One Dying Wish si ispirano alla scena emo americana anni 90, principalmente ai gruppi Ebullition alla Yaphet Kotto, Ampere e Amber Inn, passando da City of Caterpillar per raggiungere la successiva onda italiana anni 2000

(Deathwish Inc.) La sola idea che Jacob Bannon (Converge) mettesse in piedi un progetto death metal mi ha letteralmente fatto impazzire, se poi gli annunciati partner in crime rispondono al nome di Mike McKenzie e Greg Weeks dei The Red Chord, Sean Martin dei fenomenali Twitching Tongues ed ex-Hatebreed e Jon Rice alla batteria (attualmente nei Uncle Acid & The Deadbeats) la voglia di ascoltare "Shadow of Life" arrivava a livelli pazzeschi. Una volta schiacciato il tasto play ci troviamo di fronte ad un disco clamoroso, una bomba sonora che prende le sonorità death americane con tecnica e attitudine portando il tutto ad un livello di pesantezza e fantasia davvero notevole! In queste stesso numero salutiamo il ritorno dei "death gods" Voodoo Gods e accoppiamo a questa uscita l'ascolto di "Shadow of Life" non c'è davvero di che lamentarsi per quanto riguarda la dose death metal mensile! Immancabile e imprescindibile la produzione di Kurt Ballou per un disco che potenzialmente potrebbe crescere a dismisura a furia di ascolti. Che sorpresa! [LM]

(DIY) Nuovo EP per il progetto Vermilia, artista finlandese dedita ad un scandinavian pagan metal (e va beh...) che gioca molto con l'alternanza tra atmosfere malinconiche ed intime con sfuriate tipicamente black. I quattro brani presenti funzionano molto bene, riuscendo a colpire l'ascoltatore e trasportarlo come per magia in una fredda foresta finlandese (l'iniziale e al limite del folk "Hauras, Kuollut, Kaunis") o riscaldarlo improvvisamente con la viscerale ed incline al black metal atmosferico "Taivas Hiljaa Huutaa". Da citare però l'episodio migliore del lotto, la lunga titletrack (sette minuti e mezzo) che tradotta in italiano significa "la storia infinita", un viaggio sonoro solenne e dolente nella cultura pagana delle terre scandinave. Chiude il cerchio la violenta e "Pimeä Polku" ("il percorso oscuro") con una sferzata black smorzata, solo parzialmente, da litanie vocali perfettamente funzionali nell'evocare un pantheon mistico ed esoterico. [LM]

M ARI ACHI EL BRONX [7.5] Musica Muerta, Vol.1/2

(White Drugs) La side band dei The Bronx, band punk rock californiana, torna con un doppio disco per festeggiare il "Cinque de Mayo" in cui la comunità messicana e americana celebrano insieme la vittoria nella battaglia di Puebla che ha decretato la fine dell?occupazione

www.suffermagazine.com

francese. I Mariachi El Bronx mettono su, tramite la loro stessa etichetta "White Drugs", un doppio album con alcuni pezzi, inediti, live e demo di pezzi contenuti su altri dischi. Un vero e proprio regalo ai fan e alla propria comunità della durata di un'ora e mezza di pura musica Mariachi, che lancia chiunque ascolti questo piccolo gioiello direttamente in mezzo allo stato centramericano in una delle celebratissime feste popolari tra sombreri, pignatte, chitarre acustiche e quel pizzico di malinconia che accompagna tutto il genere. Geniali, come sempre. [MF]

DI EGO POTRON [7.5] Ready2Go

(Ammonia / Rivertale Productions / Femore Prod) Difficile concentrare nei pochi caratteri a disposizione una recensione esaustiva di "Ready2Go" di Diego Potron, nuovo capitolo della transizione da one (dead)man band a un approccio da narratore dark e blues, viaggio tra l'altro intrapreso sin dal precedente "Winter Session" e che in questo lavoro appare ben più marcato. I dieci brani proposti suonano intimi, oscuri, polverosi e introversi, non senza un profondo senso dell'ironia che per chi non è avvezzo all'operato di Diego non è facilmente "sgamabile" di primo acchito (vedi la perversa filastrocca per bambini di "Mr. Choppy" o il sogno piuttosto sballato di "While I Sleep, My Bitch Plays Bo Diddley"). Il disco parte forte con la rilettura del classico standard "Diving Duck Blues", brano bollente e scavezzacollo che introduce la più intima "Get Out Your Voice", con le sue mille suggestioni oniriche e non. Ascoltando "The Last Heart Beat" o l'ineluttabile scorrere del tempo di "Two Brothers" si rimane piacevolmente storditi e rilassati come dopo essersi bevuti un ottimo bicchiere di rum in una calda serata estiva. Nel mezzo c'è anche la cover di quel pezzo famoso dei Bee Gees, e sì, inaspettatamente funziona e anche bene. Tom Waits, Mark Lanegan e Brant Bjork: se questi nomi imporanti vi stuzzicano, l'ascolto di "Ready2Go" è un obbligo! [DAP]

41


AFSK Y [8.5] Ofte Jeg Drømmer Mig Død

(Vendetta Records) Il nuovo disco di Afsky, segue due anni dopo, l?uscita di "Sorg". Ammetto che non mi aspettavo sinceramente un granchè considerando che il lavoro precedente era sì un album discreto, ma niente di memorabile. Questo nuovo disco, dal titolo impronunciabile che tradotto dal danese significa ?Spesso mi sogno morto?, scardina tutte le aspettative e si rivela invece uno dei dischi Black Metal più interessanti dell?anno. L?intensità che riesce a raggiungere è davvero impressionante, sia a livello emotivo che a livello sonoro in cui, Ole Pedersern Luk, nome che si nasconde dietro Afsky, riesce a creare tappeti di percussioni e chitarre di rara violenza pur mantenendo una atmosfera oscura e trasgnata, tipica del Depressive Black Metal, in cui, volendo dare una classificazione di genere, si allocherebbe la produzione del danese. Un disco da scoprire e ascoltare fino alla sfinimento. [MF]

WOJTEK [7.5] Hymn For The Leftlovers

VVAA) Ammetto di averci messi almeno un paio di ascolti prima di riuscire ad entrare in questo disco dei Wojtek. Non riuscivo a capire bene se cinque veneti mi stessero prendendo per il culo o se il risultato ottenuto era veramente quello che volevano ottenere. Finchè, proprio quando stavo per abbandonare l?impresa ecco che, sulla quarta canzone di questo EP ("Striving") mi si sono aperti

42

occhie e orecchie. "Hymn For The Leftlovers" è un inno a tutto ciò che c?è di più marcio e grezzo nell?essere umano. E lo si evince da tutto: dalla produzione, dai suoni cartavetrati e compressi fino a superare il massimo limite, dalla voce sgraziata portata anch?essa, quasi costantemente, al punto di non ritorno. Onestamente devo dire che, seppure volutamente low fi, se i cinque avessero curato un pelo di più la produzione probabilmente "Hymn For The Leftlovers" poteva diventavare il mio EP metal preferito del 2020. Rimane comunque una bella prova che vorrei risentire dal vivo. Convincenti. [MF]

VOLTURI AN [6] Crimson

(Scarlet Records) Nei Volturiam ritroviamo Federica Lanna (Sleeping Romance), Federico Mondelli e Alberto Mezzanotte (Frozen Crown, ma per Federico da citare anche l'esperienza nei Be The Wolf) e Massimiliano Rossi al basso per un progetto si avvicina molto alla concezione di symphonic metal melodico che tanta fortuna ha portato agli Amaranthe. Si avvicina però, perché in "Crimson" troviamo tanti spunti interessanti che convivono perfettamente nei brani proposti: nel "menù" troviamo infatti canzoni dalla sicura presa come i singoli "New Life" o "Broken" dove le ritmiche si fanno più sostenute e le melodie di Federica regalano il giusto appeal, ma anche episodi come "Between the Sleepers" dove le atmosfere si fanno trasognanti e malinconiche su una base metal sinfonica martellante e ad effetto. "Crimson" è un album dal respiro internazionale, dalla produzione curatissima e con tante frecce al proprio arco. Non spicca il volo forse per la mancanza di una hit memorabile, ma per tutti gli amanti del genere è un must have e un disco

solido ed accattivante. [AS]

ROPE [8] Crimson Youth

(VVAA) Avendo apprezzato e seguito sin dai primi passi l'operato dei Tutti I Colori Del Buio non potevo che fiondarmi ad ascoltare "Crimson Youth", primo lavoro di alcuni membri della (ex ahimè) band torinese che esordiscono grazie ad una nutrita schiera di label DIY italiane. Le sonorità di "Crimson Youth" di discostano nettamente da quanto proposto dai TICDB e come per magia ci ritroviamo al cospetto di una tracklist di punk-noise che sembra figlio diretto della seminale scena di Washington D.C. degli anni 90 ma con quel retrogusto frizzante ed immediato che riporta alla mente le cose più fangose e dirette di casa SubPop. In tutto questo una manciata di brani, prendiamo "4AM and Still Here" e "Trust No One and You Will Never...", sembrano uscite dalla penna degli Snapcase (una delle band più sottovalutate del pianeta) in versione punk rock. "Crimson Youth" è in heavy rotation nel mio lettore da due intere settimane e penso che ci rimarrà ancora a lungo... [DAP]

la testa ben piantata negli States. Registrato interamente in presa diretta per non perdere l'appeal live e poi mixato presso l' "Henhouse Studio" di Alberto dei Verdena, "A Sea Of Troubles" ha il pregio di suonare sincero e diretto, facendoci per un attimo ricordare quanto era bello ficcarsi in un piccolo club, ordinare al bancone una birra e godersi un concerto sudato e tirato. "A Sea Of Troubles" funziona bene anche grazie all'alternanza di brani più melodici ad altri più elaborati ("I Got You" nel primo caso, "Death Knocks On My Door" nel secondo) per un disco davvero riuscito. [AS]

THE END AT THE BEGI NNI NG [6.5] Elements

DEAD VI SI ONS [7] A Sea Of Troubles

(Slimer Records) Per quanto mi riguarda "A Sea Of Troubles" rappresenta la sorpresa del mese! I Dead Visions esordiscono per Slimer Records con un disco rock a tutto tondo con un forte retrogusto garage e

www.suffermagazine.com

(DIY) Primo lavoro dopo un cambio di line-up per i bolognesi TEATB e il risultato è un EP di quattro brani, ognuno "dedicato" ad un elemento (terra, acqua, aria, fuoco). Le sonorità dei quattro brani rispecchiano l'elemento associato, dando dimostrazione di grande abilità nel sapere disegnare soluzione differenti, anche complesse, su un canovaccio metalcore. Tanti i riferimenti proposti in "Elements", ed è interessante notare la capacità della band di innestare con intelligenza e naturalezza soluzioni anche a prima vista distanti dal classico "core", vedi parti al limite dell'ambient in "Air" o soluzioni più extreme metal in "Fire". Se "Elements" aveva come scopo quello di rilanciare la band dopo il cambio di formazione, la missione è riuscita alla perfezione! [AS]


Tri ptyk on 43


M ARK L ANEGAN [5] Straight Songs For Sorrow

(Heavenly Recordings) Il talento immenso di Mark Lanegan questa volta ha partorito un'opera che non convince al 100%, e non basta la splendida voce del singer americano per risollevare le sorti di un disco nato come compendio in musica della fresca autobiografia "Sing Backwards and Weep". Viste le premesse sarebbe stato lecito aspettarsi da "Straight Songs For Sorrow" una sorta di summa delle esperienze passate di Mark, un alcolico e bollente viaggio tra le pieghe di certo blues di frontiera, residui molto dilatati post-grunge e tanta esperienza cantautoriale rurale americana (da Tom Waits in giù). Dalla iniziale "I Wouldn?t Want To Say", peraltro uno dei brani migliori del lotto, si percepisce invece la voglia di sperimentare con le sonorità più elettroniche ma che non sembrano messe perfettamente a fuoco e che mal si amalgamano con la splendida voce di Mark. Insomma, quello che stupisce in negativo è l'assenza di brani convincente e di una scelta stilistica che poco si addice alla personalità dell'ex singer degli Screaming Trees. [AS]

che fatichiamo a non definire come un instant classic visto l'altissima qualità di una proposta che riesce a colpire alla giugulare senza pietà, complice la voce da criminale incallito di George ?Corpsegrinder? Fisher e una sezione ritmica scatenata tra blastbeat a tradimento e serratissimi pattern e niente meno che l'ex Nuclear Rabbit Jean Baudin al basso, ma capace anche di una fantasia compositiva davvero di prim'ordine grazie ad arrangiamenti superiori alla media del genere e influenze simil mediorientali in certi fraseggi di chitarra (vedi la strepitosa "From Necromancy to Paraphilia") che donano una varietà alle composizioni che esclude completamente il rischio noia. Difficilmente in campo death possiamo aspettarci di meglio nell'arco dei prossimi mesi! [LM]

AWAK E THE M UTES [7.5] Eyes

VOODOO GODS [8] The Divinity Of Blood

(Reaper Entertainment) Il death metal rientra senz'altra nei nostri generi preferiti e i Voodoo Gods ci hanno regalato un secondo episodio con i controfiocchi! La all star band del death metal da alle stampe un disco

44

(Bastardized Recordings) Gli Awake The Mutes vengono dalla Germania ed il loro nuovo disco Eyes è una delle uscite più interessanti e sorprendenti degli ultimi tempi. Ascoltando il riff iniziale dell?opener "Sugar" uno potrebbe pensare di trovarsi al cospetto del nuovo gruppo beatdown made in BDHW Records, bastano però pochi secondi per far crollare questa sensazione e per essere catapultati in un mondo fatto di Metalcore, Hip Hop e Nu Metal, tanto godereccio quanto convincente e personale. La vera bravura della band tedesca è la capacità di passare dall?essere la versione cafona degli

Emmure o la fusione creata in laboratorio tra Korn, Deftones e Crazy Town non solo all?interno del disco, ma anche nella stessa canzone, come dimostra la bellissima "Hologram Rose", tanto sognante quanto rozza. In ogni caso, cari reduci della prima ondata NU è ora di tirar fuori le Gazelle. [BW]

CAPRA [7] CAPRA

OCEANS [6.5] The Sun and The Cold

(Nuclear Blast) E' uscito qualche mese fa "The Sun and The Cold" ma vale la pena "recuperare" il tempo perduto perché il combo tedesco (con austriaco annesso) riesce a stupire con un mix di sonorità che funziona molto bene. Prendiamo un pizzico di metalcore, le melodie malinconiche degli Amorphis più ispirati, certe sonorità vicine al black metal (riffing di chitarra zanzarosi e batteria incessante) e un approccio alternative metal (arrangiamenti vivaci e melodie a volte vicine ai Deftones) e il primo pensiero ovviamente è "come fanno a far convivere tutte queste influenze senza suonare come un accozzaglia di suoni diversi"? La forza degli Oceans è proprio di rendere tutte queste influenze tra le più disparate, in modo omogeneo e organico, tirando fuori dal cilindro magico ottimi brani come "We Are The Storm" e "Legions Arise". Il risultato finale viene penalizzato dagli episodi più lenti e scontati (vedi "Polaris") che non sembrano essere nelle corde della band teutonica. Disco interessante, ricco di spunti e di facile presa ma allo stesso tempo articolato: siamo curiosissimi di vedere come si evolverà in futuro il progetto Oceans! [DAP]

www.suffermagazine.com

(DIY) Rovistando nella categoria "hardcore" su Bandcamp mi sono imbattuto nei Capra (no, nessuna affiliazione per fortuna con Sgarbi e no, non sappiamo la motivazione dietro la scelta di questo nome!), band della Louisiana dedita ad un hardcore caotico ed aggressivo che pubblica questo singolo contenente due brani, "Torture Ship" e "Paper Tongues". Tenendo ben in mente l'operato dei Converge calato in un contesto più groove e in un certo senso accessibile, pur suonando fangosi e spigolosissimi, i Capra riescono in una manciata di minuti ad attirare la nostra attenzione. Ci troviamo di fronte a poco materiale, dei Capra troviamo solo un precedente singolo con formazione leggermente diversa risalente al 2018, ma tanto basta per segnarci il nome di questa pericola band tra quelle da tenere d'occhio per l'immediato futuro. [AS]

CONWAY THE M ACHI NE [6.5] No One Mourns The Wicked

(Griselda) La scena hip hop di Buffalo, grazie anche all'operato di Griselda Records, non smette di stupire e questo EP della stella Conway che unisce le forze con il producer B.I.G. Ghost per un lavoro "bollente" e dalle sonorità dark e bollenti. Il flow di Conway è unico nel panorama odierno e le basi confezionate di B.I.G., pescando anche dal rock, non lasciano progiornieri. Gemma nera! [DAP]


FRANK TURNER [7.5] Live In Newcastle

(Xtra Mile Recordings) Tra i miei ricordi concertistici più belli posso annoverare una trasferta in giornata in Germania da 600 chilometri in totale che mi ha portato nel 2011 ad assistere ad un concerto del buon Frank Turner e dei suoi Sleeping Souls in un piccolo club a Lindau. Per fortuna negli anni il singer inglese non ha mai dimenticato di passare almeno una volta all'anno dalle nostre parti e i suoi live sono da sempre sinonimo di divertimento, partecipazione e sing along a raffica. Questo registrazione del concerto unplugged tenutosi lo scorso novembre a Newcastle (concerto numero 2429 di Frank, giusto per la precisione) ci regala in questo periodo di lockdown concertistico una esibizione ricca di partecipazione e intima, dove Frank arricchisce ogni canzone con un incipt, narrando il significato dei brani non senza eccellenti dose di umorismo. In tutto questo ci troviamo di fronte ad una fotografia live di un artista completo, emozionante e personale. "I Am Disappeared" e la classica "Substitute" valgono da sole il prezzo dell'album e rappresentano un piccolo "tampone" per allievare la sicura mancanza di live in questo schizofrenico 2020. [DAP]

CROWDEAD [6.5] Malphas

(DIY) Nati del 2017 e provenienti da Mantova, i Crowdead ci propongono questo debutto autoprodotto intitolato

"Malphas" intriso di sonorità death metal old school con qualche rimando al thrash metal dei giorni migliori. I suoni molto definiti e potenti aiutano a enfatizzare i pregi di un dischetto che ha il merito di regalarci tanti momenti di sano headbanging e una manciata di brani molto validi: segnaliamo in tal senso la titletrack e il crescendo spietato di "Pray And Burn". Se amate le sonorità vecchia maniera ma con una produzione moderna e ben definta "Malphas" fa al caso vostro. Un buon biglietto da visita per i Crowdead. [LM]

M I L K SNAK E [7] Real Eye Of God

(VVAA) Schiacci il tasto play e vieni aggredito da un punk rock rumorissimo e caotico che di primo acchito ti sbilancia parecchio... questo l'approccio con "Real Eye Of God" dei Milksnake, band italianissima che ci spara addosso un concentrato di energia e irruenza che raramaente troviamo nel levigato panorama punk odierno. "Freak" e "Kelevra" hanno tiro da vendere e tutte le componenti sono al posto giusto: voce roca e sprezzante (potremmo dare come riferimento una Brody Dalle incattivita ma ci sembra persino riduttivo), chitarre dai suoni poderosi e una batteria tritatutto che non lascia scampo. Nonostante la furia con la quale i Milksnake ci vomitano addosso la loro personale e grezza versione punk, non dobbiamo sottovalutare la grande cura negli arrangiamenti (vedi la titletrack, piccolo gioiello da manuale punk!) che potrebbe passare in secondo piano visto il carattere intimidatorio e "in your face" della band. Cosa

aggiungere? Il consiglio è di sparare a tutto volume "Real Eye Of God" e di supportare la band e le etichette coinvolte nella produzione (rigorosamente DIY, non ve ne pentirete! [DAP]

ACXDC [8.5] Satan Is King

(Prostethic Records) Grazie a Satana, e questa volta siamo abilitati a dirlo, dopo sei lunghissimi anni da "Antichrist Demoncore", tornano gli AcxDc con un nuovo delirante, acido, violento e corrosivo album. "Satan is King" corre come un treno sin da subito e lancia addosso a chiunque pesi e schiaffi come se nulla fosse. Velocità davvero al cardiopalma, condita dalla voce cartavetrata di Sergio Amalfitano, danno vita a "Satan is King" (in risposta all?album di Kanye West "Jesus Is King") per un totale di 15 pezzi per 23 minuti circa tra grindcore, punk e hardcore senza alcun fottutissimo compromesso, senza alcun fottutissimo prigioniero. Devastanti, nel vero senso del termine. [MF]

CROSSFAI TH [7] Species EP

(UNFD) Dopo una manciata di singoli approda finalmente alle nostre orecchie "Species EP", primo lavoro ufficiale dato alle stampe dalla band giapponese dopo l'ottimo "Ex Machina" del 2018. L'arduo compito di aprire le danze è stato affidato alla deflagrante "Digiral Parasite", un brano che picchia duro e che esprime

www.suffermagazine.com

all'ennesima potenza il modus operandi della band capitanata da Kenta Koie. La seguente e già nota "Endorphin" arricchisce il range d'azione dei Crossfatih aggiungendo all'approccio intimidatorio un bel chorus melodico (aspetto ancora più accentuato nella seguente "Truth of Insanity") e una spruzzatina di elettronica ignorante e tamarra. La hidden gem dell'EP risponde al nome di "None of Your Business", dove si presenta come guest il rapper locale Jin Dogg (personaggio che merita quanto prima un approfondimento!) e grazie al mix di chitarre ribassate, suoni sintetici, urla & flow rappato si riesce ad elevare il tutto a livelli massimi di cafonaggine. La coda quasi romantica di "Your Song" (la band ci tiene a precisare che non ha niente a che fare con Sir Elton John!) chiude un lavoro che lancia in alto ancora una volta il nome dei Crossfaith, tra gli esponenti di maggior peso della scena alternative metal mondiale. Alzate il volume al massimo e preparatevi ad un viaggio da sballo! [DAP]

SI X FEET TAL L [7.5] Be Grave With Your Life

(Mothership) Perugia domina e sfido chiunque a dire il contrario. Il capoluogo umbro infatti brulica di realtà alternative di livello ed estremamente valide e interessanti, con una alternanza di generi davvero raro. In mezzo a questa orgia musicale si trovano a loro agio i Six Feet Tall, una sorta di super band con elementi di NorthWoods, Cayman The Animal e Die Abete, dediti ad un noise rock mischiato a post hardcore che a me ha ricordato un misto tra Mudhoney, Mutoid Man, alcune aperture alla Helms Alee e gli indiscutibili Unsane (il cui bassista, Dave Curran, ha mixato con superba maestria questo lavoro dei perugini). Cinque pezzi di enorme personalità e di non immediata intuizione, acidi e potenti, con linee vocali storte e destabilizzanti ("do/don?t", la seconda traccia, ne è un esempio) e tempistiche serratissime. Davvero un bel lavoro, peccato solo per averne solo un assaggio di sei pezzi. [MF]

45


Dead Sw ans 46


Daggers 47


Luci f er 48


.: Label Pr ofil e:.

MOTHERSHIP RECORDS In t er vist a di M F I ntanto benvenuti su Suffer M usic M agazine. Vor rei che ci r accontassi la stor ia della M other Ship. Più che altro come vi è venuta l?idea di mettere su una etichetta indipendente in questi tempi e sopr attutto in un paese in cui la musica e sopr attutto la musica alter nativa è vista, dalla maggior par te della gente, come un sur plus? (D) Penso ci sia venuto in mente come succede nella maggior parte dei casi: avevamo dei dischi per le mani che volevamo far uscire. Inventarsi un'etichetta è stata la cosa più naturale del mondo, secondo il nostro modo di pensare. (F) In questo paese si vede la musica e la cultura come qualcosa di estremamente marginale e produrre dischi in qualsiasi fase è visto come qualcosa di naif. Ma è altrettanto vero che c'è tanta bella musica che è giusto che la gente possa ascoltare e questo vale tutta la fatica. Come scegliete la band con cui collabor are? E? solamente una questione di ter r itor io/amicizia oppure c?è una r icerca e una cernita con standard ben precisi? (D) L'unico standard musicale, come ho letto in quasi la totalità di interviste di gestori di etichette, è che ci piaccia il disco. La questione territorio/amicizia non è una scelta ma una condizione. Sappiamo di dischi che stanno per uscire quando si tratta di gruppi che conosciamo personalmente. A volte capita che noi chiediamo se gli va di collaborare e a volte il contrario. (F) C'è una ricerca di un certo tipo di qualità, ma è legata alla creatività. Non c'è una r icerca di un vero e propr io standar d ma for se propr io la voglia di rottur a dello standar d stesso. L egandomi alla domanda precedente quante r ichieste e/o demo r icevi in media? (D) Non così tante come si potrebbe pensare. (F) Non tanti come vorremmo. Qual è il futuro del D.i.Y in italia e quali sono

secondo te i maggior i player in I talia? (D/F)Grazie alla nostra sfera di cristallo ti possiamo dire che sarà roseo al verificarsi di due principali condizioni: molta più positività e apertura tra gli ascoltatori (che poi gli ascoltatori sono per il 90% persone che suonano o che sono comunque coinvolti nell'ambaradan) e intendiamo basta critiche insensate a chi non fa parte del tuo giro, basta grandissime pacche sulle spalle ingiustificate tra amichetti, ma ascoltare più la roba, la musica insomma, che di cose fiche ce ne sono; molta più personalità tra chi suona, perché sta a tutti noi rendere interessante la musica e cosa c'è di più interessante che far sentire chi sei, anche rischiando di fare mezzo schifo? C'è molta più forza in qualcosa che sia riconoscibile come tuo, con tutte le ingenuità e le imperfezioni del caso, piuttosto che in un prodotto perfetto senza identità. Non parliamo tanto di esecuzione o di registrazione (fa più piacere ascoltare un disco suonato e registrato bene, inutile negarlo), quanto di scelte stilistiche, songwriting, attitudine. Che r appor ti ci sono tr a le var ie etichette D.i.y. italiane? Concor renza o collabor azione? (D) Assolutamente zero concorrenza, dato che prima di tutto nessuno ci campa. E anche se per assurdo ci fossero di mezzo più soldi, in questo ambiente per fortuna il discorso del "farlo per la musica" ancora è basilare. Ho sentito di invidie e concorrenza solo tra gruppi, finora mai tra etichette. La collaborazione tra etichette c'è dove ha senso che ci sia. La cosa bella è che non è organizzata o calcolata, è spontanea. (F) Per la maggior parte ci si conosce bene, spesso siamo amici anche al di là del discorso prettamente musicale. Il discorso collaborativo nasce quasi sempre in maniera molto spontanea e credo che questa condizione sia in parte quello che fa reggere una sottocultura, mettendo una pezza dove non girano molti soldi. E? indubbio che in I talia è sempre più difficile mantenere in piedi la ?scena? alter native tr a

www.suffermagazine.com

locali che continuano a chiudere, crollo degli acquisti delle copie fisiche anche a causa della motivazione di cui sopr a, ecc. Anche tu la vedi così dr astica oppure secondo te c?è qualche spir aglio di luce? (D) Ci sarà sempre qualcuno che sceglie di percorrere sentieri incomprensibili e affascinanti. Sta a tutti noi fare in modo che siano sempre esistenti e sempre più particolari, sinceri. (F) C'è anche un altro discorso da fare: questa condizione ha per certi versi reso indipendente da determinati meccanismi la cosiddetta ?scena?, dando una forte spinta creativa e creando modalità di aggregazione altre. Bisogna essere bravi a rendere visibile questo, anche in una situazione sicuramente non semplice. Nor twoods, Six Feet Tall, M other ship, studi astronomici fate anche qualcosa di semplice? Come r iuscite a distr ibuir vi con il tempo a disposizione? (F) A parte il mio pluri dichiarato amore e passione per fantascienza e storia del 900, cucino una pasta all'aglione che scansate ahahah Il tempo è sempre poco e cerco di fare del mio meglio, anche perchè ho un lavoro full time fortunatamente. A volte è tosta, ma è quello che amo e va bene così. I vostr i 5 dischi imprescindibili (D) "13 songs"-Fugazi;"Can I say"-Dag Nasty;"Zen arcade"-Husker du;?Wrong?-Non Means No;? Meat Puppets II?-Meat Puppets (F) ?Jane Doe?-Converge;;?Venom?-Breach; ?Time of Grace?-Neurosis;?Hate Songs In E Minor?-Fudge Tunnel;?Total Destruction?-Unsane? L?ho già chiesto a Simone della Tanato Recor ds sul numero precedente, cosa consiglieresti ad un r agazzino che vuole, oggi, dare il via ad una etichetta DI Y?? (D) Assolutamente niente! È proprio quello il punto. (F) Se senti che è ?la tua cosa? falla di corsa ma con la tua visione del presente.

49


sh op .h ar d cor e-h el p .or g



Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.