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Photo By: Michele Longo
ogni che diventano realtà. E che quasi non finiscono in apoteosi se fosse riuscita l’impresa di vincere a Hertogenbosh all’ultimo tiro dopo aver rincorso per tutta la partita. Sogni che si avverano, essere presenti in Europa dopo dieci anni di crescita e successi. Sogni che ritornano, con la nostra radiocronaca web che ha permesso a quasi mille ascoltatori di seguire la partita e soffrire insieme a noi che commentavamo. Torniamo dall’Olanda con alcune vive considerazioni. La prima è che senza Mays sotto canestro non mancano i problemi, nonostante la generosità di Ivanov, che però solo a fasi alterne riesce a farsi sentire contro i lunghi avversari. Poi che ancora una volta, dopo Sassari, la squadra è un diesel e concede due quarti agli avversari prima di svegliarsi. E ancora, il risvolto della medaglia. Tanto in sofferenza all’inizio quanto aggressiva ed energica nella seconda parte. La rimonta furibonda si è fermata ad un centimetro dalla vittoria, ma questa dimostra di avere il carattere che il suo allenatore vuole infondergli partita dopo partita. Dispiace perdere così, contro una squadra non trascendentale, ma piace il carattere della lotta, del voler tornare a
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Sogni che poi si avverano
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SOMMARIO
4 Il Post.it di Mario Arceri
8 Storie di campo di Agostino Origlio
10 tutti i costi in partita, del ripartire tutti uniti, nonostante ad un certo punto L’Enel sembrava un pugile suonato che spera di chiudere il match il prima possibile. Andare sotto 40-19 e ancora 65-48 a otto minuti dalla fine e poi arrivare al tiro della vittoria denota quantomeno spirito di battaglia. E’ stata una trasferta lunga, in una terra lontana dal nostro modo di pensare, anche cestistico, contro una squadra che in Europa ha già giocato più volte. Qualcuno pensava che fosse solo un test infrasettimanale senza interesse per i nostri giocatori. Invece la squadra ha voglia di giocare, crederci e provare a vincere anche in Eurochallenge. Certo, l’inesperienza ha giocato un brutto scherzo, almeno nei primi due quarti e forse, come ci ha detto Piero Bucchi a fine partita,
questi viaggi tolgono qualcosa in termini di energie mentali. E non sempre quando rincorri poi riesci nell’impresa di ribaltare il risultato. Ma lo spirito mostrato nei secondi due quarti è quello giusto. Spirito che già da questa sera vogliamo rivedere contro Venezia, squadra molto attrezzata per disputare un campionato di alto livello e contro la quale ci giochiamo una posizione di vertice che permetterebbe di avere una classifica già interessante dopo cinque giornate. Venezia è stata costruita con grande attenzione e anche con un budget importante, Brindisi con intelligenza e come al solito con quel pizzico di sfrontatezza che ha sempre caratterizzato le squadre di Bucchi. Dobbiamo far valere il fattore campo per continuare a credere nel progetto e dimostrare che an-
Parola di vice direttore
12 16 18
La zona rosa della curva
Scrivono le nuove leve del club
Periscopio sui campionati giovanili
che quest’anno possiamo competere con le migliori. Non mancano gli elementi positivi per provarci, a cominciare dagli ultimi, arrembanti venti minuti di Hertogenbosh. Trasferiamo questa “cattiveria” agonistica contro Venezia e capiremo di che pasta siamo fatti. Intanto, dedichiamo la copertina di questo numero ai tifosi che hanno raggiunto Hertogenbosh. Unici, inimitabili, impareggiabili. Si sono sobbarcati migliaia di chilometri (come sempre) per essere vicini alla squadra e vivere l’emozione dell’esordio europeo. Non si può prescindere da questo straordinario patrimonio, umano e di passione. Al ritorno dall’Olanda molti tifosi hanno avuto il piacere di viaggiare con la squadra e questo connubio va al di là di una partita. Si cresce tutti insieme, in Italia e in Europa. Non dimentichiamolo mai.
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Il Post it di Mario Arceri
Una settimana di grandi emozioni
Photo By: la Reyer Venezia e cioè una delle Michele Longo società di blasone più alto del no-
na settimana di emozioni intense alle spalle, ma ora è il momento di guardare avanti. Il ricordo di Elio Pentassuglia, a 26 anni dalla sua tragica scomparsa, con l’amatissima sorella Liliana e tantissimi dei suoi vecchi allievi, guidati da Claudio Calderari: con i capelli ormai grigi ma con il cuore giovane nella memoria dell’antico coach. Poi la vittoria sofferta ma convincente e preziosa (nell’assenza di Mays) contro un Trento che gioca con il piglio della veterana e non della matricola, guidata da uno dei pochi talenti veri di questa stagione: Mitchell. Infine l’esordio in Europa ad Hertogenbosch, in casa del Den Bosch, una vecchia gloria del basket europeo: un’altra tappa fondamentale toccata dall’Enel Brindisi di Piero Bucchi e Nando Marino nel suo processo di crescita e, soprattutto, di consolidamento tra le protagoniste della pallacanestro italiana. Un viaggio che le pone di fronte ora un altro ostacolo importante e significativo:
stro sport che quest’anno sembra essere finalmente riuscita a sostituire la nostalgia per un passato illustre con la volontà di tornare ad essere protagonista affidandosi a un nostromo di lungo corso come Carlo Recalcati al timone e ad un capitano di grande spessore come Phli Goss in campo. Dopo quattro giornate, l’Enel è ben assestata a ridosso del primo posto, con una sola sconfitta, a Sassari contro il Banco di Sardegna nell’infausto giorno dell’infortunio di James Mays, il centro americano con passaporto centroafricano scoperto nelle Filippine dove lo scorso anno ha viaggiato alla media di 16 rimbalzi e venti punti a partita, dopo il ping pong tra Turchia e Portorico e una stagione nella D-League statunitense. Quanto sia prezioso il 2.06 della North Carolina uscito da Clemson, lo ha dimostrato la gara con Trento nella quale Owens ha spadroneggiato sotto canestro contro Ivanov prima che la difesa brindisina ne prendesse le misure con un monumentale Zerini, particolarmente efficace in coppia con il bulgaro, a costo di lasciare
qualche spazio in più a Mitchell. Di Harper comunque i due break significativi della partita (da 21-25 a 26-25 all’inizio del secondo quarto e da 56-61 a 64-61 a cavallo del terzo e quarto tempo) dando vita al rush finale nel quale ha contribuito con altri cinque punti. Ma questa è storia di ieri, anzi di otto giorni fa, comunque da ricordare per sottolineare come Bucchi sia riuscito, pur in condizioni non ottimali per l’assenza di Mays, a giocarsi al meglio le sue carte, compresa quella di Bulleri prezioso nel frenare l’urto dei trentini dettando i ritmi giusti per scatenare la batteria dei tiratori brindisini nello spettacolare avvìo della quarta frazione.
Ora, contro la Reyer e cioè contro la formazione che i pronostici danno insieme a Reggio Emilia candidata alla terza piazza finale del campionato, una prova per certi versi decisiva. I veneziani affiancano alla genialità di Goss (il protagonista delle due ultime splendide stagioni della Virtus Roma) una batteria di lunghi di grande valore: il giovane Todd Moore che lo scorso anno si è messo in evidenza a Caserta, e due veterani come Tomas Ress e l’austriaco Ortner che tanta parte hanno avuto negli ultimi anni di gloria della Montepaschi. Siamo ancora alla quinta di andata, ma la sfida è già da play off.
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LE STATISTICHE DEL CAMPIONATO DI LEGA BASKET SERIE A - ANNO 2014 / 2015 a cura di Gianluca MUSCOGIURI
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1
PUNTI REALIZZATI
Yakhouba DIAWARA
2 T. MITCHELL Trento 93
Varese - 93
3
Oberah ANOSIKE
4 S. YOUNG Caserta 75
D. LOGAN
Sassari 83
1
5 D. JOHNSON-ODOM
Cantù 71
2 A. POLONARA Reggio Emilia 42
2 R. CERVI
Reggio Emilia 8
T. MITCHELL
4 L. JOHNSON Pistoia 6
1
5 O. WHITE
2 R. MOORE Caserta 27
Bologna 5
C. CLARK
Cremona 10
3
R. MOORE
N. 125 del 9 Novembre 2014 Il periodico sportivo del Brindisi Basket Club 2005 Proprietario: Massimo Laierno Editore: Brindisi Basket Club 2005
5 J. BROOKS Sassari 35
S. SAMUELS
Capo D’Orlando 40 Milano 38
ASSIST
3
4
1
5 P. GOSS
Venezia 20
TIRI DA 3 PUNTI
Marco SPANGHERO
4 D. LOGAN Sassari 9
Reggio Emilia - 30
D. JOHNSON-ODOM B. TRICHE Roma 20
RECUPERI
Sassari - 12
Caserta 9
D. HUNT
4
Cantù 20
Jerome DYSON
2
3
Andrea CINCIARINI
3
Trento 7
Avellino - 49
1
STOPPATE
Shane LAWAL
Sassari - 8
RIMBALZI
5 B. JONES
Roma 9
Registro stampa: Autorizzazione del Tribunale di Brindisi Registro Stampa n. 15 del 2006 Direttore Responsabile: Marino Petrelli Vice Direttore Responsabile: Francesco Trinchera Amministrazione: Massimo Mazza Distribuzione: Free Press per Brindisi e Provincia a cura del BBC Responsabile distribuzione: Lucia Capone (340.7509469)
2 D. HOLLIS Cantù 54,6%
Trento - 54,6%
3
F. MUSSINI
Reggio Emilia 53,9%
Consulente Pubblicitario: Anna Monaco Cell. 338.9825684 (monacoanna@libero.it) Fotografo ufficiale: Michele Longo Collaboratori: Enrico Carriero, Angelo Cavaliere, Giuseppe Errico, Daniela Franco, Domenico Galgano, Antonio Manfreda, Antonio Martinesi, Teodoro Martinesi, Gianluca Muscogiuri, Pasquale Palmiero, Gianfranco Patera, Roberto Romeo Editorialista: Mario Arceri Direzione, Redazione, Amministrazione: Via Dalmazia, 27/h - Brindisi
A. RAUTINS Varese 52,9%
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5 L. KLEIZA
Milano 50,0%
Webmaster e designer: Mino Buzzerra Web administrator: Michele Longo Realizzazione grafica e Stampa: Tipografia Abicca - Brindisi Via Indipendenza, 39 / 43 Tel./Fax 0831.523946 www.abiccatipografia.it E.mail: tipabiccabr@libero.it Web: www.supportersmagazine.it Facebook: supporter’s magazine Brindisi Basket Club 2005 Via Dalmazia, 27/h Brindisi Info: 349.2243672
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supporter’s magazine Focus su Venezia Gianluca Muscogiuri
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na vera e propria rivoluzione tanto nel roster quanto alla guida tecnica: si presenta così sul parquet del Pala Pentassuglia la Reyer Venezia, identificata dagli addetti ai lavori come una delle pretendenti principali ai primi quattro posti nella griglia playoff. Dopo la disastrosa stagione 2013/2014 chiusa all’undicesimo posto la società del Presidente Brugnaro ha cambiato gestione tecnica affidandosi ad un coach esperto e navigato come Carlo Recalcati, un’icona del basket italiano, sia alla guida di club come Varese, Bologna e Siena che sulla panchina della nazionale maggiore, con la quale ha collezionato un oro agli Europei del 2003 e un argento alle Olimpiadi di Atene del 2004. La sua maturità e la capacità di gestire anche le situazioni più complicate sarà un vantaggio non di poco conto, che probabilmente permetterà alla Reyer di disputare un buon campionato a ridosso delle formazioni di testa. La società lagunare ha confermato dalla scorsa stagione solamente l’ala croata Peric, rivoluzionando completamente il roster partendo dal blocco-Siena degli ultimi anni. Sono stati acquistati l’ala Jeff Viggiano ed i lunghi Tomas Ress e Benjamin Ortner.
Un roster rivoluzionato… Soprattutto questi ultimi due sono stati i protagonisti delle grandi vittorie della pluriscudettata Montepaschi Siena delle ultime annate. Il vero dilemma iniziale della squadra affidata a coach Recalcati è stato senza dubbio – e continua ad essere tutt’ora - quello relativo al playmaker. In estate la società orogranata si era assicurata tra l’entusiasmo della piazza le prestazioni di Lorenzo Brown, reduce dalla stagione da rookie tra Nba e D-League. Le visite mediche non superate, però, hanno costretto la Reyer al taglio del play ed alla sostituzione con un altro ex Nba (tra l’altro compagno di Gallinari ai Denver Nuggets) Julyan Stone. Il giocatore americano, giunto a Venezia con grandi aspettative, è l’ombra di quello che si attendevano tutti i tifosi ed a maggior ragione la società. Le prestazioni negative hanno convinto nelle ultime partite coach Recalcati a farlo partire dalla panchina dando fiducia in quintetto al giovane Michele Ruzzier, playmaker classe ’93, ancora un po’ acerbo ma con grandi prospettive di crescita, grazie anche alla vicinanza di una guardia esperta come Phil Goss. L’ex capitano dell’Acea Roma (ha giocato anche a Varese e Scafati) è un’atleta, utilizzato a volte anche nel ruolo di play, bravo nell’uno contro uno, in grado di costruirsi dal nulla le azioni offensive, tanto per se stesso quanto per i compagni (viaggia infatti a quasi 5 assist di media a partita). Nel ruolo di
ala piccola l’ex brindisino Jeff Viggiano si sta confermando ad ottimi livelli, grazie all’atletismo che lo rende molto pericoloso in penetrazione ed a un buon tiro dalla lunga distanza. Punto fermo del quintetto veneziano è sicuramente Tomas Ress, capitano storico della Montepaschi Siena, un giocatore importante sotto le plance ma micidiale se lasciato libero di tirare oltre l’arco dei tre punti. Non è rapidissimo nel reggere l’uno contro uno perciò potrebbe soffrire, se non aiutato in maniera adeguata, l’atletismo di Delroy James. Ress- James sarà sicuramente un duello fondamentale per l’esito del match, così come quello tra Cameron Moore, o in alternativa Ortner, ed uno dei migliori lunghi del campionato, tale James Mays (se la caviglia ballerina gli permetterà di essere quello visto a inizio stagione). Senza dubbio entrambe le squadre possono contare su una panchina profonda ed in grado di sparigliare le carte in tavola. Brindisi può contare su Bulleri, Cournooh, Harper, Zerini e Ivanov mentre la Reyer può estrarre dal cilindro jolly del calibro di Peric, Stone (se Recalcati continuerà a farlo partire dalla panchina), Ortner e Dulkys. Proprio quest’ultimo è la sorpresa più lieta per i tifosi orogranata: guardia lituana proveniente da una stagione a metà tra Polonia e Turchia si sta dimostrando un micidiale tiratore dalla lunga distanza, in grado di prendersi le proprie responsabilità nei momenti più delicati dell’incontro. Si preannuncia una sfida delicata per entrambe le squadre: Brindisi reduce dalle fatiche di Eurochallenge, Venezia alla ricerca di quella continuità necessaria per rimanere tra le prime del campionato. Chi riuscirà a portare a casa i 2 punti acquisirà probabilmente fiducia ed entusiasmo per proseguire con il vento in poppa la propria corsa.
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Qui Venezia
Un missile terra-aria di Phil Goss a 55 centesimi dalla fine ha lasciato domenica scorsa l’amaro in bocca a Varese e ha fatto esplodere il Taliercio. Grande partita, soprattutto a livello balistico con 21 triple infilate dalle due squadre (Rautins 6/8), ma match pilotato verso la vittoria granata dalla prestazione super di Viggiano (27 punti) su entrambi i lati del parquet. Il primo quintetto resta forse il punto di forza della Reyer, soprattutto da quando coach Recalcati ha deciso di lanciare titolare Ruzzier, classe ’93, al posto di Stone, giocatore fisicamente molto importante, ma un po’ in difficoltà al debutto in Italia. Goss invece è un giocatore chiave per Venezia, assieme a Peric. Recalcati l’ha voluto perché lo conosce bene e ha molta fiducia in lui. Venezia ha una panchina lunga, con un giocatore del ’92 come Ceron dal buon potenziale offensivo. “Abbiamo un po’ pasticciato in attacco, e forse siamo stati precipitosi nel momento in cui Varese ci ha superato e creato il break: potevamo contenere meglio i danni e usare maggiore raziocinio. Poi abbiamo fatto fatica nell’usare i blocchi che invece ci devono servire – ha dichiarato Recalcati domenica scorsa al nostro Damiano Franzetti -. Restiamo molto contenti della vittoria, ma non contentissimi in assoluto: vedo ancora troppo squilibrio all’interno della partita quando cambiamo i quintetti sul parquet. Dobbiamo trovare continuità all’interno dei 40 minuti. Abbiamo tante armi a nostra disposizione, tipo Viggiano da 4, ma quando variamo la formazione dobbiamo riuscire a restare maggiormente competitivi”. Brindisi è avvertita.
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I QUINTETTI IN CAMPO
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LA TERNA ARBITRALE
a cura di Gianluca MUSCOGIURI
Gabriele BETTINI
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Elston TURNER - Ala p.
Phil GOSS - Guardia
1990, 195 cm, 96 Kg, (USA)
1983, 186 cm, 85 Kg, (USA)
Sek HENRY - Play
1987, 193 cm, 91 Kg, (JAM)
Delroy JAMES - Ala g.
1987, 203 cm, 100 Kg, (GUY)
HEAD COACH Piero BUCCHI
1988, 198 cm, 95 Kg, (USA)
Jeff VIGGIANO- Ala p.
1990, 191 cm, 84 Kg, (USA)
Massimo BULLERI - Play 1977, 188 cm, 81 Kg, (ITA) David COURNOOH - Play 1990, 187 cm, 83 Kg, (ITA) Demonte HARPER - Ala p. 1989, 193 cm, 88 Kg, (USA) Francesco MORCIANO - Ala g. 1996, 200 cm, 95 Kg, (ITA) Andrea ZERINI - Ala g. 1988, 205 cm, 110 Kg, (ITA) James MAYS - Pivot 1986, 206 cm, 104 Kg, (RCA)
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Julyan STONE - Play
Marcus DENMON - Guardia
IN PANCHINA (Brindisi)
Cameron MOORE - Pivot
1984, 197 cm, 98 Kg, (ITA)
IN PANCHINA (Trento) Michele RUZZIER - Play 1993, 185 cm, 80 Kg, (ITA) Deividas DULKYS - Guardia 1988, 195 cm, 90 Kg, (LIT) Marco CERON - Guardia 1992, 195 cm, 100 Kg, (ITA) Hrwoje PERIC - Ala 1985, 200 cm, 106 Kg, (CRO) Benjamin ORTNER - Pivot 1983, 206 cm, 100 Kg, (AUT) Alioune GUISSE - Pivot HEAD COACH 1995, 205 cm, 95 Kg, (SEN) Carlo RECALCATI
Dario MORELLI
EZIA VEN ER REY ANA UM
ISI
Manuel MAZZONI
Dejan IVANOV - Pivot
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Tomas RESS - Ala g.
1980, 208 cm, 100 Kg, (ITA)
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supporter’s magazine
Olanda: Hertogenbosh 4 novembre 2014. Fotoservizio dei nostri inviati Marino Petrelli e Michele Longo In Olanda cʼeravamo anche noi. E abbiamo vissuto una serata bellissima, al di là della sconfitta finale. Abbiamo raccontato, per la prima volta in assoluto, la partita in radiocronaca web avendo un grande successo , dopo giornate intere a lavorare per la buona riuscita della diretta. Certo, qualche problema lo abbiamo avuto anche a causa di una connessione wi fi non sempre ottimale, ma abbiamo aperto il solco e proseguiremo a Ulm tra dieci giorni. Brindisi in Europa è stata rappresentata da un centinaio di tifosi festanti che già dal pomeriggio giravano ad Eindhoven con sciarpe e felpe della nostra città. E aver raccontato la partita è motivo di grande orgoglio per noi di Supporterʼs Magazine, sempre pronti a cercare nuove strade per un prodotto migliore. Vi raccontiamo con qualche scatto di Michele Longo, che ha curato anche la realizzazione tecnica della radiocronaca, la nostra trasferta. Trovate tutte le foto sul nostro sito internet, mentre il reportage completo sarà realizzato mercoledì prossimo in un numero speciale del nostro giornale in occasione dellʼesordio casalingo dellʼEnel Brindisi.
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Storie di campo Agostino Origlio
egli ultimi anni, come tutti sappiamo, il secondo campionato di basket, una volta denominato LegaDue, oggi battezzato A2 Gold, è stato vetrina per molti giocatori, specialmente stranieri, che avuta la possibilità di farsi conoscere, sono approdati nel massimo campionato di basket. Per non andare troppo indietro con gli anni e con la memoria, David Hawkins, Terrel Mc Intire, David Moss, Omar Thomas, Phil Goss, Jeff Brooks, Delroy James, per fare alcuni dei nomi, rappresentano le vere scommesse vinte da alcuni club. Questa tendenza che negli anni ha fatto, e farà, probabilmente la fortuna delle squadre del massimo campionato italiano ha una sua continuità come dimostra il passaggio in questa nuova stagione da Biella a Cantù di Hollis, oppure quello di Triche, da Trento a Roma. In questo ultimo campionato, noto con molto piacere anche una “pesca” più numerosa nel mercato italiano. Io credo che sia il giusto premio o meglio la giusta strategia per chi realmente crede nel prodotto made in Italy. Sono tanti
Si torna a parlare “made in Italy” in Lega A i giocatori italiani saliti al piano di sopra in questi ultimi anni e, senza nulla togliere a nessuno, voglio focalizzare la mia attenzione su tre di questi ultimi atleti. Di certo, non sono sconosciuti sui taccuini degli addetti ai lavori, perché in questi anni hanno saputo dimostrare il proprio valore sia a livello giovanile che nelle loro squadre di appartenenza. Si tratta di Marco Laganà, Michele Ruzzier e Nicolò Basile. Li accomuna oltre all’esperienza maturata nel secondo campionato nazionale ed alla giovane età il ruolo che svolgono in campo: il play maker! Ruolo che in questi ultimi anni, vuoi per le regole nuove, vuoi per il nuovo modo di interpretare il basket moderno, è in via di estinzione.
Marco Laganà, figlio d’arte, il padre Lucio, sul finire degli anni anni ‘80 ed inizi del ‘90, è stato un grande tiratore e fece le fortune di molte squadre specialmente quella della viola Reggio Calabria dove cestisticamente è nato. Ebbi come giovane assistente la fortuna di allenarlo a Capo d’Orlando nei suoi ultimi anni di carriera). Laganà riesce a ricoprire per me in maniera universale il ruolo del play, grazie al suo talento, cresciuto nel settore giovanile della pallacanestro reggiana, sa giocare anche senza la palla, fondamentale purtroppo
trascurato da molti. La sua stazza fisica gli permette di poter essere pericoloso in molti fondamentali offensivi. Il suo passaggio a Cantù, dopo aver guidato Biella ad una esaltante stagione rappresenta il giusto trend per poter puntare in alto, pur essendo in pieno recupero da un brutto infortunio.
Michele Ruzzier, che Brindisi si troverà di fronte questa sera con la maglia della Reyer, cresciuto a Trieste in uno dei più floridi settori giovanili del nostro patrimonio cestistico, è reduce da tre anni da un progetto che Trieste ha lanciato con una squadra ricca di giovani locali ottenendo una promozione in A2 e due tranquille salvezze. Di stazza piccola ma di un eccellente rapidità in questi anni ha dimostrato grande leadership nel gestire i ritmi e sopratutto nell’affrontare avversari più grossi ed esperti di lui. Ruzzier, insieme a Laganà, entrambi classe ‘93, sono reduci dalla grande vittoria degli europei under 20 nell’ultima edizione dell’estate del 2013. Di due anni più piccolo è invece Nicolò Basile, passato quest’anno alla Consultinvest Pesaro dopo due anni trascorsi a Forlì, il primo proprio con coach Dell’Agnello che l’ha voluto di nuovo in squadra. Nei due anni in Roma-
gna, pur partendo dalla panchina, ha dimostrato di poter guidare la squadra. Di certo a Pesaro dovrà continuare il suo percorso di crescita. Questa stagione rappresenterà il giusto trampolino di lancio per dei giovani talenti italiani che avendo avuto la possibilità di dimostrare il proprio valore si misureranno ad un livello superiore rispetto a quello con cui fino ad ieri si erano confrontati.
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Parola di vice direttore Francesco Trinchera
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Photo by Michele Longo
a partita interna contro l’Umana Reyer Venezia potrebbe diventare una cartina al tornasole delle reali potenzialità dell’Enel Basket Brindisi, almeno per questa prima parte di stagione. La sfida ai veneti di coach “Charlie” Recalcati, infatti, sarà un banco di prova importante, se non fondamentale, rappresentando una delle partite “clou” della quinta di campionato, probabilmente seconda solo al match del PalaBigi tra Grissin Bon Reggio Emilia ed Emporio Armani Milano. Logico, quindi, attendersi indicazioni di una certa valenza dalla partita: sino ad ora, nelle quattro partite giocate i brindisini di coach Piero Bucchi hanno incontrato, per quanto riguarda le prime due giornate, due squadre che in questa prima parte di stagione si sono dimostrate in crisi di risultati, come Pesaro e Caserta, e quindi nelle due successive una neopromossa che ha dato loro filo da torcere come Trento ed una big come Sassari, in entrambi i casi senza
Primo importante banco di prova
GLI ALTRI CAMPIONATI DIV. NAZIONALE B MASCHILE 5° GIORNATA ANDATA (2 Novembre) MOLA-FRANCAVILLA VASTO-PESCARA MADDALONI-ISERNIA CATANZARO-MONTERONI MARTINA FRANCA-PALERMO VENAFRO-AGROPOLI TARANTO-BISCEGLIE
98-68 62-65 85-77 70-57 59-68 75-86 77-97
CLASSIFICA AGROPOLI 10 BISCEGLIE 10 PALERMO 8 PESCARA 8 MARTINA F.CA 6 CATANZARO 6 TARANTO 4
MONTERONI MADDALONI MOLA VENAFRO VASTO FRANCAVILLA ISERNIA
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SERIE C REGIONALE 4° GIORNATA ANDATA (2 Novembre)
un giocatore che si stava rivelando fondamentale nell’economia del gioco biancazzurro, quel James Mays che stava diventando un terminale privilegiato degli schemi dell’Enel Basket. Senza di lui, Bucchi ha sfruttato maggiormente le soluzioni perimetrali rispetto al gioco interno che tanto aveva funzionato in occasione dei primi due test di campionato. Proprio il possibile ritorno di Mays contro Venezia potrà essere fortemente indicativo di quanto Brindisi vale realmente: la battaglia sotto le plance tra i vari Hrvoje Peric e Cameron Todd Moore contro un ritrovato Mays ed un Delroy James in crescita, sarà un leit motif non trascurabile della partita. Non ci sarà, comunque, solo questo nella sfida di questo quinto turno del campionato di Lega A. I veneti rappresentano una squadra temibile per tutti nel campionato e che al momento ha ceduto solo a Milano, anche se nell’ultimo turno ha dovuto faticare non poco per avere la meglio sull’OpenJob Metis Varese di Gianmarco Pozzecco. Il loro è un gruppo
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che presenta diversi spunti, ad iniziare da quella che è la caratura di un avversario che ha soprattutto tanta esperienza di basket ad alti livelli, se si pensa a vari Thomas Ress, Benjamin Ortner,Philip Goss (che ha piazzato dall’arco i 3 punti decisivi contro Varese) e Jeff Viggiano, ex di turno, oltre allo stesso coach Recalcati, accompagnati da un gruppo di giovani di buona caratura (tra questi, un talento italiano come Ruzzier) ed un play atipico (quasi due metri di altezza) come Stone. La sfida a Venezia, anche sotto questo aspetto, potrà essere importante: in cabina di regia, dopo aver tenuto Sek Henry a riposo quasi due quarti utilizzando Demonte Harper come playmaker, Bucchi dovrà guardare a quali scelte utilizzare anche in considerazione della grande fisicità della “point guard” veneta. Un test che arriverà dopo la prima esperienza europea dei brindisini, passaggio storico e pieno di emozioni per la pallacanestro biancazzurra.
PALL. BRINDISI- ALTAMURA CASTELLANETA-ANGIULLI BARI RUVO-VIESTE FOGGIA-FASANO MANFREDONIA-ADRIA BARI CERIGNOLA-BARLETTA SANTERAMO-LECCE
72-77 83-71 84-77 77-65 65-76 111-45 56-67
CLASSIFICA VIESTE MANFREDONIA CERIGNOLA ALTAMURA FOGGIA ADRIA BARI P. BRINDISI
6 6 6 6 6 6 4
LECCE CASTELLANETA RUVO ANGIULLI BARI BARLETTA FASANO SANTERAMO
4 4 4 2 2 0 0
SERIE D REGIONALE 4° GIORNATA ANDATA (2 Novembre) RUTIGLIANO-AURORA BRINDISI GALATINA-ASSI BRINDISI A.N. MONOPOLI-MESAGNE MOLFETTA-SANTA RITA SAN PIETRO-CORATO CEGLIE-CALIMERA LECCE-A.P. MONOPOLI
75-80 82-88 78-82 57-69 96-73 76-64 86-65
CLASSIFICA MESAGNE CEGLIE ASSI BRINDISI CALIMERA AP. MONOPOLI A.N. MONOPOLI CORATO
8 8 6 4 4 4 4
AURORA BRINDISI 4 SAN PIETRO 4 SANTA RITA 4 MOLFETTA 2 GALATINA 2 LECCE 2 RUTIGLIANO 0
www.supportersmagazine.it - @supportersmagaz L’angolo di The Voice Enrico Carriero
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Giochiamo per il presente ma soprattutto per il futuro
inchè la barca va, lasciamola pure andare anche perché tra sensazioni, critiche, soci, tagli e chi più ne ha più ne metta, la nostra squadra gioca per il presente e soprattutto per il futuro. La settimana trascorsa passa senza ombra di dubbio alla storia, segna infatti l’esordio in Europa e precisamente a Hertongenbosh contro lo SPM Shoeters, match che aldilà di tutto, non potremmo mai dimenticare, un traguardo prestigioso che si aggiunge ai tanti già centrati dal sodalizio del presidentissimo Marino. Settimana che era iniziata sabato scorso con l’anticipo griffato Gazzetta.it, prologo che onestamente non mi aspettavo così difficile da superare, le insidie c’erano tutte, ma Trento mi ha sorpreso parecchio. Devo fare i più sentiti complimenti ai bianconeri di coach Buscaglia, team sbarazzino, vivace e dotato di individualità non note agli addetti ai lavori ma di assoluto valore tecnico e fisico. Dal sempre più angusto mio
angolo ho apprezzato l’atletismo e le capacità fisico-balistiche di Owers e Mitchell, due talenti che sicuramente finiranno sui taccuini dei migliori osservatori della palla a spicchi, abili- davvero al pari del loro allenatore Buscaglia, team ancora inesperto ma che si farà, brava Trento, simpatizzerò per voi. Don Piero nell’ambito dello scontato work in progress ha dovuto far di necessità virtù nel contesto di un match molto delicato, l’assenza di Mays svuota di molto l’area pitturata sia in attacco che in difesa, l’assenza del colored biancazzurro ingigantisce le oggettive difficoltà di Ivanov che seppur in lieve crescita deve ancora raggiungere una condizione fisica accettabile. Chi non tradisce mai è certamente “Leon” Zerini, ormai una certezza da ogni angolo del parquet, una certezza che merita in pieno una maglia azzurra e coach Pianigiani lo sa sicuramente. Ho apprezzato la crescita di Harper, eclettico e decisivo al pari di Denmon nell’irta scalata alle dolomiti, chi ancora non convince pienamente è il play Henry, su di lui tante voci, mah aspettiamo e vedremo cosa succederà. Una indiscutibile verità
La memoria storica del BBC Angelo Cavaliere
Contro la Reyer Venezia prime prove di alta classifica
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che questa intensa settimana ci ha lasciato è che per recitare un ruolo importante in questo equilibratissimo e difficile campionato la New Basket deve trovare al più presto il giusto asse play-pivot, dopodichè affinare schemi e giocate, attacchi e difese alternative alla collaudata ed efficace uomo brevettata da Bucchi. L’intensa settimana giunge stasera al capolinea con un altro scontro probante, scende al pala Pentassuglia la quotatissima Reyer Venezia, squadra accreditata
tra le migliori del torneo, un roster di primissimo livello allenato dal santone Recalcati. Brindisi - Venezia ci porta alla memoria tante belle sfide, e quella di oggi non sarà certo da meno, i lagunari veleggiano meritatamente nei quartieri alti della classifica, l’ex Viggiano e compagni costituiscono un nuovo arduo banco di prova per i nostri ragazzi, il miglior Brindisi davanti al suo pubblico per vincere un’altra battaglia, con Mays e un ottimo Henry sarebbe proprio il massimo.
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econdo appuntamento interno consecutivo per la squadra brindisina che fa seguito all’impegno continentale di martedì; un impegno sicuramente prestigioso, importante ma che comporterà inevitabilmente un dispendio di energie dal punto di vista fisico e mentale. La banda di coach Bucchi ci ha abituati in questo primo scorcio di campionato a saper gestire le difficoltà da par suo. Contro Milano in Super Coppa e Sassari in campionato, pur arrivando due sconfitte, è comunque emerso il carattere di questa squadra che non si è data mai per vinta ed ha lottato con tutte le risorse a disposizione. Anche contro Trento ha ripreso per i capelli una gara che si stava complicando, complice soprattutto l’assenza di James Mays che-si spera-possa recuperare per la gara di domenica prossima contro Venezia. Ostacolo, quello veneziano,che quest’anno si preannuncia decisamente più impegnativo se non altro per la compo-
sizione del roster impreziosito dagli arrivi dell’ex brindisino Jeff Viaggiano, di Tomas Ress e del “diable” Phil Goss che fanno della squadra lagunare un complesso quadrato e coeso in tutti i reparti. Squadre appaiate a 6 punti, con unico inciampo a Sassari per la banda di coach Bucchi e a Milano per gli uomini di coach Charlie Recalcati, battute d’arresto
che ci stanno tutte dato il valore della Dinamo e dell’A.J. L’attualità dice di una gara che affonda le radici sin dagli anni ’70 e che, se si eccettua la stagione scorsa, nella maggior parte dei casi ha sempre arriso alla formazione veneta. L’auspicio è che, oltre al rientro di Mays, altre risorse possano derivare da un eventuale successo in terra dei tulipani perché, è risaputo, i successi, in special modo quelli importanti, corroborano entusiasmo ed energie e che l’Umana possa essere poco… umana a partire da prossima domenica.
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La zona rosa della curva Daniela Franco
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enza respiro. La corsa della New Basket continua a tutti livelli, con il coinvolgimento di più protagonisti, nessuno dei quali, per la verità, è una comparsa. Così non si fa a tempo a contare gli impegni, 14 gare da qui a Natale, o classificarli nel vissuto che si è già travolti da urgenze emozionali (quasi) quotidiane. Per esempio, qualcuno si è accorto di come sta cambiando la fisionomia societaria? (Mi riferisco agli ultimi aggiornamenti nelle defezioni). Non spetta certo a noi approfondire, ma è evidente che la “geografia” interna alla gestione sia in fase di ridefinizione, il ché ha generato qualche ansia, bisogna dirlo, nei supporters timorosi di veder “crollare” il bel castello, pareggiata dall’invito alla calma di molti altri, che adducono argomenti forti quali la continuità di sponsorizzazione, la solidità acquisita, la passione dell’ambiente. Poi l’incognita Europa, impresa andata anche questa, in attesa di ritorno e dello storico esordio casalingo tra pochissimi giorni. Domande del tipo: siamo pronti? Siamo maturi? Ce la faremo? laddove la risposta, l’unica ammissibile, è: giochiamocela! E dove mettiamo le fatiche del campionato? Contro i trentatre (giocatori compresi) trentini abbiamo sudato e magari
Essere tifosi senza invasioni di campo stentato, ma la vittoria l’abbiamo ottenuta ed un 3 su 4 alla quarta giornata non solo è lusinghiero ma è un nostro personalissimo record, il miglior piazzamento in tre stagioni di Lega A! Non basta? Vogliamo di più? Non dubito che possiamo arrivarci ma ecco gli altri scogli, in agguato a questa navigazione “perigliosa”, e riferisco vox …fori, quattro play in meno di 40 minuti, vuol dire che non funziona, Henry tenuto fuori per un quarto e mezzo: bocciato? Rimandato? Ricollocato? (punito? Come accedeva, a volte, ad un dyson d’annata…). Magari ha solo bisogno di capire bene quale sia la sua reale vocazione, per sfruttarlo al meglio. E il caso Mays? Lo recuperiamo per Venezia? Senza di lui, se con le aquile, di Trento, abbiamo lottato, finiremo dritti in bocca al leone di San Marco. Certo, a vederlo zoppicare chi non ha provato un nodo in gola, sapendo quale crepa apre la sua assenza e quale garanzia sia la sua mole sotto canestro. Ancora una volta gli ansiosi sono presi sottobraccio dagli ottimisti modello io bado ai fatti - e invitati a riflettere sui fatti. La meravigliosa maturazione di Zero, la grinta di Delroy, la presenza scenica di Bullo, il lavoro sporco di Ivanov, le finezze acute di Turner, Harper, Denmon, la coralità e la coesione di squadra, hanno avuto ragione dell’avversario, hanno permesso di rimontare a Sassari, di vincere nel pala Pentassuglia: perché es-
CAMPIONATO SERIE A 4° GIORNATA ANDATA (1-2-3 Novembre)
BRINDISI-TRENTO R.EMILIA-PESARO ROMA-SASSARI CANTU’-BOLOGNA CASERTA-PISTOIA VENEZIA-VARESE CREMONA-CAPO D’ORLANDO AVELLINO-MILANO
82-74 91-73 75-84 89-67 59-63 98-95 76-78 73-69
5° GIORNATA ANDATA (8-9-10 Novembre)
sere pavidi, perché non lasciarsi andare alla fiducia, perché sca ndire “pierobucchicelabbiamon oi” se ci impressioniamo per un confronto? Si può anche perdere, veniamo da una storia fatta di affermazioni ed insuccessi, di vere, grandi delusioni, di stagioni amare e trionfali , la nostra reputazione è ormai chiara. Brindisi c’è e si sente bene, ve l’assicuro. E quanto ai supporters, relax! Tutto questo voler scavare, interpretare il non detto, decifrare, decodificare, anticipare, sentenziare, ovvio, fa parte del gioco, ma quello vero è sul parquet, giudice unico ed oggettivo. Noi siamo fatti di passione, siamo “dentro”, molti sono competenti e fini intenditori ma non potremo mai entrare in campo. Meglio unirci a sostenere, meglio fare il sesto uomo, vivere tutte le novità. Senza chiedersi sempre: do you feel ok?
PESARO-ROMA (8.11. ore 20.30) CANTU’-SASSARI BRINDISI-VENEZIA PISTOIA-BOLOGNA (9.11 ore 20.30) CASERTA-CREMONA VARESE-TRENTO CAPO D’ORLANDO-AVELLINO R. EMILIA-MILANO (10.11. ore 20.30)
6° GIORNATA ANDATA (15-16-17 Novembre)
AVELLINO-R. EMILIA (15.11. ore 20.30) TRENTO-PISTOIA (15.11. ore 20.30) CREMONA-BRINDISI BOLOGNA-VENEZIA CAPO D’ORLANDO-CASERTA ROMA-VARESE MILANO-CANTU’ (16.11 ore 20.30) SASSARI-PESARO (17.11 ORE 20.30)
CLASSIFICA SASSARI MILANO R. EMILIA
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BRINDISI VENEZIA
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CREMONA VARESE ROMA
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CANTU’ PISTOIA AVELLINO BOLOGNA TRENTO C. D’ORLANDO CASERTA PESARO
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Supporter’s Magazine vi aspetta con la prossima uscita speciale del 12 novembre in occasione della 2ª partita di Eurochallenge contro Södertälje Basketbollklubb con inizio alle ore 20.45
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ADMO BRINDISI: Responsabile: Simona SGURA Cell. 324.6278100 - 389.1739565 www.admopuglia.it E.mail: admo.brindisi@libero.it
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nterni di arredo urbano. Domenica. Pomeriggio di sole che affoga dietro la linea dell’orizzonte. Un buon motivo per distrarre l’attenzione dal nuovo album di Paolo Benvegnù, è quello di sintonizzarsi su NBA Tv e scoprire le partite della sera. I Los Angeles Clippers ospitano i Sacramento Kings in un derby californiano che promette scintille visto il talento in campo. Il recente passato dei Clips, li vede al centro dell’interesse, da quando lo scorso anno, Donald Sterling,
Arredo urbano, i Clippers e i Knicks l’allora proprietario, bianco ottuagenario, pensò bene di pronunciare frasi razziste all’orecchio della sua allora fidanzata. Ne venne fuori, ovviamente, un putiferio e la NBA lo radiò a vita costringendolo di fatto a vendere la franchigia. Cosa che è avvenuta puntualmente quest’estate, visto che i Clippers sono ora di proprietà di Steve Balmmer (foto in alto a destra) ex ceo di Microsoft, che nel corso della sua presentazione alla squadra e dopo aver distrutto tutti i dispositivi Apple presenti, ha pronunciato la fatidica frase: ”We are moving forward”. Peccato che i Clippers sono sempre i Clippers
e infatti ieri hanno perso malamente in casa nel più canonico del Clippers style. Buon vantaggio costruito durante la gara (visto il talento a disposizione sarebbe strano il contrario), e poi totale amnesia dei fondamentali del gioco e black out totale che portano la squadra ad arrancare nei minuti finali della gara vinta dai Kings. L’inizio della stagione 2014/2015 della NBA, non è avara di sorprese. I Knicks (che anche loro non sono messi granchè bene), perdono in casa pesantemente con i Bulls e poche ore dopo vincono in trasferta a Cleveland, rovinando la magia dell’esordio casalingo di Lebron James. Riflettendo sul fatto che Bulls e Cavs sono le due migliori squadre a Est, si ha subito la sensazione che ancora una volta i Knicks di quest’anno possono costruire e distruggere a proprio piacimento le proprie
ambizioni. Nell’attesa la famosa “Triangle offense” che Phil Jackson (foto in basso a sinistra) cerca di esportare attraverso l’opera di coach Derek Fisher, è ben lontana dall’essere seguita secondo gli schemi collaudati che hanno permesso allo stesso Jackson di essere il più vincente allenatore della storia recente della NBA. A Ovest, abbiamo assistito alla cerimonia di premiazione con la conseguente consegna degli anelli di campione NBA ai San Antonio Spurs, la nostra grossa emozione è stata ancora una volta, vedere Marco Belinelli che ritirava il trofeo ed Ettore Messina applaudire dalla panchina. “Kobe’s back”, una sua meravigliosa schiacciata in stile vintage 70’s ha dissipato ogni dubbio sulla sua tenuta fisica (su quella mentale i dubbi erano assenti), i Lakers di quest’anno sono un work in progress, ma sul pino a garantire la ferocia giusta siede Byron Scott che dello showtime di una volta era esecutore in campo. Molte storie si intrecciano in questa che rappresenta una delle stagioni più interessanti del campionato negli ultimi anni. Stay tuned su Supporter’s Magazine.
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supporter’s magazine Le nuove leve del club Antonio Martinesi
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’Enel Basket Brindisi dopo la dura sconfitta in terra sarda, fa subito bottino alla prima casalinga con Trento, mostrando finalmente grinta e voglia di vincere soprattutto dai giocatori che entrano dalla panchina, proprio questo è stato uno degli aspetti più interessanti della vittoria. Ancora una volta, come era successo nella sfida di domenica scorsa con Sassari, non abbiamo visto in campo il centro titolare Mays, che ancora non ha recuperato al massimo dal lieve infortunio alla caviglia, si spera di poterlo rivedere in campo nel big match della prossima giornata di campionato con Venezia. Come detto in precedenza la panchina è stata l’emblema della vittoria, la fisicità e la grinta di Zerini nel pitturato hanno fatto si di non temere i lunghi avversari, che pensavano di aver vita facile senza l’intimidatore Mays. Nel complesso la partita è stata molto equilibrata per tre quarti, mostrando a tratti fasi
La panchina lʼarma in più dellʼEnel Basket
di ottime costruzioni di gioco sia da una parte che dall’altra. Un avvio sprint da parte della squadra brindisina con un elevata percentuale dai tiri da tre punti, ha incominciato a chiarire le idee a coach Bucchi, che con l’assenza di fisicità nel pitturato si è dovuto affidare moltissimo al gioco perimetrale. Lo spettacolo durante tutta la partita non è mancato, si sono viste da entrambi i lati del campo azioni bellissime, regalando cosi al pubblico brindisino un match da un altissimo tasso tecnico. La
neo promossa Trento in questo inizio di campionato sta facendo molto bene, già dalla scorsa partita casalinga con Cantù è riuscita a siglare la prima vittoria stagionale, mostrando carattere e talento soprattutto da parte degli stranieri. La coppia di americani Mitchell- Sanders ha dato filo da torcere alla squadra brindisina, che ha dovuto abbassare le mani davanti a schiacciate spettacolari che hanno fatto tremare il Palapentassuglia. Trento sicuramente avrà fatto un ottima partita in
attacco, ma non in difesa dove ha dato spazio agli americani di Brindisi, che non sono stati da meno di quelli della squadra avversaria, un immenso Denmon autore di 18 punti continua a mettere fuoco alle retine del PalaElio, la coppia Turner-James ha fatto un ottimo lavoro nel solco decisivo tra il terzo e quarto periodo, infine e non
per ultimo per prestazione un determinatissimo Demonte Harper, autore di 18 punti e leader della partita, per lui minuti di qualità in posizione di playmaker, dove ha fatto vedere a coach Bucchi che può entrare dalla panca e rivoluzionare il risultato. Se vogliamo trovare qualcosa di negativo è la prestazione del play titolare Henry, che non è riuscito ad ambientarsi nel gioco del campionato italiano, molti minuti in panchina gli faranno capire che coach Bucchi, vuole sempre il massimo dai suoi atleti, aspettiamo la prossima casalinga per vedere un riscatto del nostro Sek. Se vogliamo raccontare con un solo giocatore la partita con Trento, non possiamo che dire Andrea “Zero” Zerini, leader indiscusso da questa squadra, riesce a trasmettere sempre grinta e voglia di vincere ai compagni, piano piano il giocatore fiorentino sta diventando un punto fermo su cui Bucchi sta lavorando da molto tempo e le convocazioni in nazionale maggiore sono l’emblema del lavoro di questo ragazzo. Questa sera la squadra brindisina affronterà Venezia, nel big match della quinta giornata, dove l’Enel Basket Brindisi vuole continuare a fare bottino per rimanere ai vertici della classifica e mettere un punto di vantaggio sulle dirette concorrenti ai playoff. Venezia verrà al Pala Pentassuglia per ben figurare e cercare di strappare la vittoria e continuare il suo periodo positivo. Come sempre il tifo brindisino dovrà essere il sesto uomo in campo, continuando a seguire e tifare la stella del sud, che giorno dopo giorno, riesce a scrivere nuove pagine di storia nella città. Forza ragazzi, come tutti io sono con voi.
www.supportersmagazine.it - @supportersmagaz Il lato rosa del basket Giuseppe Errico
È
uno dei mondi più inesplorati del nostro amato sport, sono protagonisti come giocatori e coach delle straordinarie partite di basket. Spesso non amati dai tifosi di ogni squadra, contestati a prescindere e spesso a torto. Stiamo parlando dei “depositari della legge” del basket, gli arbitri. In questo mondo ci facciamo accompagnare da una donna Silvia Marziali di professione arbitro. La coda bionda più nota e vistosa del basket femminile e a detta di molti addetti ai lavori tra le migliori in Italia. Guardando una partita di basket, dove tutti giudicano il tuo operato, in campo e fuori, verrebbe da chiedersi: “Ma come ti è venuto in mente di fare l’arbitro di basket”? “Fino ai 19 anni passavo gran parte del pomeriggio ad allenarmi e spesso capitava che la nostra allenatrice ci chiedesse di arbitrare il minibasket. A fine anno una mia amica ed io scoprimmo che facendo il corso da arbitri potevamo arbitrare tutti quei tornei ai quali avevamo partecipato come giocatrici e prendere qualche soldo, così ci siamo iscritte”. Raccontaci del tuo esordio e dei tuoi primi anni con il fischietto in bocca… “Il mio esordio è stato ad un mese dal corso al torneo MiniStar a Roseto, divertentissimo! Ho preso per la prima volta contatto con il mondo arbitrale, vissuto il torneo con un altro ruolo, conosciuto altri arbitri, seguito le prime lezioni e consigli degli istruttori, arbitrato le prime partite, formato il primo gruppo arbitri.. Dal settembre successivo ho poi iniziato ad arbitrare qualche giovanile e promozione, cercando di incastrarle con le partite da giocatrice”. Quale è stata la partita più importante che hai arbitrato? “Ogni partita è importante, ognuna ha caratteristiche e peculiarità che la rendono tale. Se parliamo di posta in gioco, credo sia stata gara 3 di finale scudetto Schio-Ragusa”. Come ti prepari per una partita? “Arrivata la designazione, inizio a pensare a quali potrebbero esse-
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Pink and roll Esclusiva SM, Silvia Marziali si confessa re le problematiche della partita, a ciò che potrei fare e come affrontarle, per permettere un gioco più corretto possibile. Questo mi rende concentrata e, insieme al lavoro video, anche serena e pronta”. Quali sono le sensazioni più frequenti al termine di una gara? “La fine della partita è sempre un momento un po’ convulso, visto i chiarimenti richiesti dai coach e giocatori, dal confronto con i colleghi e spesso la presenza dell’osservatore. Ho mille immagini che si sovrappongono e pensieri disordinati tutti accelerati dall’adrenalina. A freddo, sulla via del ritorno, penso a ciò che avrei potuto fare diversamente e/o meglio, agli errori fatti e alle cose che invece son andate bene” Che tipo di allenamento svolgi? “Mi alleno quasi tutti i giorni, correndo in pista, lavorando in palestra, arbitrando qualche allenamento o amichevole. Inoltre affianco lavoro video: mi rivedo nelle partite precedenti, curando la meccanica ovvero le posizioni che dobbiamo tenere in campo, e la comunicazione non verbale (gestualità, segnali) e taglio clip di situazioni dubbie da analizzare successivamente con l’istruttore”. Come sono i rapporti con i tuoi colleghi? Quali sono i tuoi punti di rifermento tra gli arbitri più famosi? “Molto buoni. Spesso i legami che si creano in campo si trasformano in amicizie fuori. Non ne ho solo uno e non solo tra i famosi. Si può imparare tanto da tutti, ognuno per una cosa diversa. Spero di poter avere la passione e la professionalità che hanno alcuni arbitri esperti delle serie minori: ogni fine settimana è una finale, consigliano ai più giovani, si divertono e arbitrano con il sorriso sulle labbra a prescindere se sugli spalti ci siano 5 persone e la partita finisce di 30”.
sorpresa ma fa parte della vita”. Quali sono i giocatrici o le giocatrici che ti potrebbero mettere in difficoltà. E quelli/e invece che vorresti sempre in campo? “I giocatori che preferirei non avere in campo sono quelli che simulano, floppano, o comunque fanno di tutto per ingannare l’arbitro. Adoro quei giocatori entusiasti che si lanciano su ogni palla vagante, difendono forte e si buttano a rimbalzo agonisticamente. Sono sicuramente più difficili da arbitrare tecnicamente ma sono uno spettacolo per il gioco stesso e spesso sono i più corretti e dotati di fair play”.
La soddisfazione più grande che hai provato? E la delusione più scottante? “La soddisfazione è stata partecipare al Torneo dell’Amicizia. Vestire i colori azzurri, aver scritto Italia sul petto, rappresentare la propria nazione all’estero è una emozione unica. Posso dire di non aver avuto nessuna delusione particolare, a volte i rapporti tra colleghi possono regalarti qualche
Essere donna arbitro è un vantaggio o uno svantaggio? “Non parlerei di vantaggi o svantaggi, ma di opportunità. Nel 2010 è partito il progetto donna che ci ha dato la possibilità di essere più seguite, di aver avuto maggiori occasioni di lavoro e di fare qualche esperienza in più. Poi sta alla persona saperle sfruttare”. Perché in Italia, al contrario di molti altri paesi, non
ci sono donne arbitri internazionali? “Nelle generazioni passate c’erano diverse donne arbitro ma non sono state seguite adeguatamente e prese in considerazione dal mondo cestistico in toto ed è per questo che attualmente non ci sono donne internazionali”. Quali sono le principali differenze, per un arbitro, nel dirigere una partita femminile rispetto ad una maschile? “Le donne sono più scomposte e molti contatti vengono esasperati, non tutti provocano un effettivo svantaggio e di conseguenza non sono necessariamente dei falli. I maschi, per differenza fisica, riescono a gestire meglio il contrasto, anche se capita sempre più spesso di avere qualche giocatore che si lamenta anche per contatti ininfluenti”. Quale è la dote più importante in un arbitro e quale invece il suo più grande limite? “Grande passione per il gioco, capacità di accettare le critiche, apertura al dialogo. La supponenza o arroganza oscurano anche l’arbitro tecnicamente più bravo”. Raccontaci un aneddoto della tua carriera arbitrale... “In realtà di carini ce ne sono stati parecchi, nonostante la mia poca esperienza. Mi ero appena trasferita a Parma, non conoscevo bene le palestre e avevo una gara giovanile di sabato pomeriggio. Mi presento e chiedo se fosse in quell’impianto la partita. Mi dicono che in realtà la partita di pallavolo è già iniziata. Ah ok, rispondo, io sarei l’arbitro della partita di pallacanestro” Ti è mai capitato che un giocatore, dopo un fallo fischiato, invece di protestare ti chiedesse un appuntamento? Si capita, alcuni sono molto creativi!” Cosa diresti ad una ragazza che volesse intraprendere la carriera arbitrale. “La stessa cosa che direi a un ragazzo: se ami la pallacanestro, ti piace fare sport e allenarti, conoscere persone e posti nuovi, perché no?” L’intervista integrale è disponibile sul sito www.supportersmagazine.it Foto: Carlo Silvestri (Basketinside.it) e Luis Javier Benito
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i è tenuto domenica scorsa a Bari il Trofeo delle Province 2014 riservato agli atleti nati nel 2001. I 48 ragazzi selezionati dai referenti tecnici sono stati divisi in 4 squadre che hanno dato vita nella mattinata alle due semifinali e nel pomeriggio alle due finali. 4 gli atleti brindisini convocati: Cantoro e Fonseca (Aurora) e Capriati e Massagli (Enel). Presenti il responsabile tecnico del settore giovanile Andrea Capobianco e l’allenatore della nazionale giovanile Antonio Bocchino. Livello tecnico non eccelso con poco talento, due o tre ragazzi ne hanno mostrato a sprazzi. Domenica erano presenti i soli genitori e qualche istruttore, tre o quattro per intenderci; probabilmente questa formula ha fatto venire meno il lavoro che si svolgeva con le singole selezioni provinciali che si preparavano come una squadra di club con l’obiettivo di rappresentare, e vincere, il trofeo per la propria provincia. Campionati Nazionali DNG: Inizia male il campionato dell’Enel con una doppia sconfitta:
Trofeo delle province al di sotto delle aspettative Enel-Bk Francavilla; Pall. PalestrinaEnel 85-56. Due partite diverse con il primo confronto condotto per tre quarti dai ragazzi di Giarletti, con un buon Morciano (19), prima di cedere al ritorno degli ospiti guidati da Bergamin (21); nella trasferta laziale privi di De Gennaro e Morciano, Savoia (15) e compagni sono partiti fortissimo con un parziale iniziale di 15 a 0. Poi i laziali hanno colmato progressivamente il break per poi allungare definitivamente sino al +29 pesante finale. Prossimo impegno casalingo per l’Enel lunedì alle 18 al PalaPentassuglia, dove affronterà la Juve Caserta che ha battuto Avellino per 60 a 47. U17 Ecc: nell’ultimo turno l’Aurora ha battuto il Bk Mola per 77 a 73 nel confronto tra le capoliste al termine di una gara tirata. Ancora sconfitta per l’Enel sul campo della Pielle Matera 62 a 60 nonostante la buona prestazione di squadra guidata da un buon Fusco. Ultima azione decisiva con un canestro dalla distanza che ha permesso ai materani di festeggiare. Prossimi impegni il 20 novembre quando l’Aurora affronterà il Matera mentre l’Enel ospiterà il Monteroni. U17 Elite: sconfitta per l’Aurora a Vieste pagando nel finale la maggiore fisicità dei foggiani 81 a 66 il
Supporter’s magazine si fa in due! in occasione della partita interna dell’Enel Basket Brindisi contro il Södertälje Basketbollklubb usciremo con un numero speciale che riproporrà la trasferta in terra di Olanda seguita da Marino Petrelli e Michele Longo e presenterà l’avversario di turno e il calendario dell’eurochallenge. Il reportage completo della prima storica trasferta europea dell’Enel Brindisi la potete trovare sul sito www.supportersmagazine.it e sulla nostra pagina Facebook. Come per la prima partita, anche da Ulm i nostri inviati racconteranno la partita in diretta radiofonica sul web e con ampi servizi.
risultato finale che punisce oltremisura i ragazzi di Leuzzi. Prossimo incontro mercoledì alle 18 PalaZumbo dove ospiteranno il Magic Galatina. U15Elite:Prima giornata positiva per le due squadre brindisine: i campioni uscenti dell’Enel (campioni regionali U14Elite lo scorso anno), hanno facilmente avuto ragione della N.Pall.Monteroni per 95 a 38 con tutti i ragazzi schierati da Cristofaro a referto e con un ottimo esordio del neoacquisto il tarantino Invidia. Anche l’Aurora vince in casa contro il Cus Bari per 60 a 59 grazie ad una rimonta nell’ultimo quarto guidata dal duo Fusco (18) e Mastrapasqua (19) U14Elite:giovedì prossimo ha inizio il campionato con l’Enel che ospita al PalaPentassuglia alle ore 20.30 il Cus Bari mentre nella stessa giornata l’Aurora ospita l’Aurora gioca alle 18 con la Scuola di basket Lecce al palaZumbo.
Campionati Provinciali U19: Girone C: l’Enel vince il derby con la Pall.Brindisi, nonostante un buon Simmini, per 71 a 75 con Piliego autore di 25 punti. L’Assi ha giocato a Calimera. Prossimo turno lunedì 10: l’Enel ospita il S. Pancrazio mentre l’Assi ospita il N.L. Lecce U17: nella seconda giornata la Pallacanestro Brindisi ha perso a Martina per 66 a 62 e nella prossima giornata riposa. U15: nella prima giornata c’è stato il derby tra Aurora ed Junior finito per 51 a 43 per gli aurorini allenati da Zongoli. U13: diramato il calendario provvisorio del campionato con inizio il 20 novembre con le quattro squadre brindisine, due dell’Aurora e due dell’Enel, inserite nel girone I insieme a Bk Copertino, New Bk Lecce e San Pietro.
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Per tutti i lettori presentandosi con la copia del giornale:
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