FCU08 - BACK TO 1958

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BACK TO 1958


Atelier Progetto Urbanistico C Corso Di Laurea Magistrale in Architettura per il progetto sostenibile Politecnico di Torino, A.A. 2015-2016 prof. Angelo Sampieri (Urbanistica) prof.ssa Silvia Crivello (Sociologia dell’ambiente) collaboratori: Leonardo Ramondetti, Quirino Spinelli


SUSANA CARRILLO E L E O N O R A D ’A L E S S A N D R O PIETRO MENEGHELLO G I O R G I A PA G A N E L L I P I E R G I O R G I O PA R I S I



INDICE

Introduzione IL QUARTIERE IPPODROMO NELLA CITTÀ

1. QU.IPP. LA COSTRUZIONE DEL QU.IPP. LO SPAZIO PERCEPITO IL SISTEMA DELLA MOBILITÀ LO SPAZIO COSTRUITO LO SPAZIO APERTO POPOLAZIONI

2. Back to 1958 PEDONALIZZAZIONE REINTERPRETAZIONE DEL MARGINE RIORGANIZZAZIONE DELLE CORTI

Allegato



INTRODUZIONE



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Il quartiere Ippodromo nella città

Mirafiori Sud è un quartiere della periferia sud di Torino, di cui costituisce la X Circoscrizione. Il nome Mirafiori deriva dal castello sabaudo di Miraflores, fatto costruire dal Duca Carlo Emanuele I di Savoia nel 1585 come regalo alla giovane moglie Caterina, figlia del re di Spagna Filippo II. Caterina stufa di soggiornarvi, fermò i lavori, così il progetto intero non fu mai realizzato e fu costruito solo il corpo centrale del castello. Il 1636 fu l’ultimo anno di splendore del Miraflores, qui infatti si stabilì Madama Reale Maria Cristina, sorella del re di Francia. L’estrema rovina avvenne nel 1706 durante l’assedio di Torino dove il palazzo fu arso da un incendio causato dai combattenti e gran parte dei marmi precipitarono nel Sangone. Successivamente si formò un borgo che oggi costituisce il nucleo storico del quartiere. Fino ai primi anni del Novecento Mirafiori Sud si presentava come una vasta area rurale, dove i boschi e le spiagge lungo il fiume rappresentavano una delle mete fuori porta preferite dai torinesi. L’arrivo della ferrovia, nel 1884, segna una prima fase del cambiamento dell’area favorendo il collegamento con il centro città. Nella nostra area d’intervento venne costruito l’ippodromo, in quanto nel 1904 il comune di Torino e le autorità militari espropriarono il terreno del vecchio ippodromo per insediare la nuova piazza d’armi, così la Società Piemontese delle Corse individuò come nuova area quella inclusa tra gli attuali corso Unione Sovieta, corso Tazzoli, via Croce e via Vigliani. L’Ippodromo venne inaugurato nel 1906 cuore di un’ippica di rango, fu diretto da nobili; era

Castello miraflores (1585)

Ippodromo mirafiori (1906)


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uno degli ippodromi più moderni d’Italia, con una pista di 1800 metri, utilizzata anche per le corse ad ostacoli. Anche le sedute degli spettatori erano all’avanguardia: oltre alle tribune c’erano gli uffici telegrafici e telefonici che facilitavano le comunicazioni, rendendolo non solo un luogo di corse e scommesse, ma anche luogo di incontri. L’attività ippica di Mirafiori iniziò a coinvolgere tutta l’economia del borgo che divenne sede di scuderie ed allevamenti, dando alloggio a cavalli e fantini. L’area occupata dall’ippodromo fu interessata dai bombardamenti del luglio del 1944 che la danneggiarono lievemente; rimase fino al 1958, quando si decise di costruire un nuovo ippodromo a Vinovo. Finita l’epoca delle corse ippiche e della società benestante che girava intorno a esse, per Mirafiori iniziava la tumultuosa crescita edilizia della stagione operaia.

Nel XIX secolo l’Italia vive un momento di intenso sviluppo nel campo dell’aeronautica e Torino diventa, per questo settore, un centro importante; iniziarono a crescere industrie dedicate alla progettazione e produzione dei veicoli. Nel 1911 nacque l’Aeroporto di Mirafiori, diventando il primo e più importante aeroporto civile e militare di Torino. Durante la seconda guerra mondiale subì un pesante bombardamento, e a partire dal secondo dopoguerra perse gradualmente le sue funzionalità militari e civili e, con l’apertura del nuovo aeroporto di Caselle, venne definitivamente abbandonato e demolito nel 1953. Oggi è sede del Parco Gustavo Colonnetti.

Ippodromo mirafiori (1906)

Aeroporto militare milafiori (1911)


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In questi anni si cominciò a definire l’assetto urbano di Mirafiori, la cui immagine rimane legata a quella della Fiat. Lo stabilimento della Fiat sorse tra il 1936 e il 1939, ma la sua storia fonda le radici già a partire dagli anni Venti, quando il colosso automobilistico comincio a muoversi sul mercato fondiario dell’area. La Fiat, con le sue politiche industriali, giocò un ruolo fondamentale nella ridefinizione della Mirafiori post-bellica, tant’è che tra gli anni Cinquanta e Settanta si vide un consistente piano di sviluppo di edilizia residenziale pubblica. Torino divenne quindi capitale indiscussa delle grandi ondate di migrazione, questo è evidente se si osserva l’incremento della popolazione che passò da 18.000 a 141.000 abitanti, dei quali 115.000 dipendenti della fabbrica; tra questi vi era sia la classe operaia che un nuovo ceto di impiegati. E’ interessante notare come in quegli anni si sviluppò parallelamente un’edilizia sia pubblica che privata. La prima, sovvenzionata dallo Stato, rispondeva alle esigenze della già numerosa e crescente classe operaia, la seconda invece, tentava di stimolare l’acquisto da parte del nuovo ceto medio attraverso incentivi ed agevolazioni fiscali. Così trovarono posto dei piani di lottizzazione convenzionata con i privati, i quali si impegnavano a realizzare degli interventi di attuazione del Piano Regolatore. Nel quartiere Ippodromo il ruolo giocato dai privati è stato fondamentale per il welfare state che proprio in quegli anni ricercava la nuova classe impiegatizia. Lo strumento del piano consensuale è stato utile soprattutto per la realizzazione di attrezzature collettive e di nuovi spazi urbani, ed in questo senso il quartiere ippodromo, costruito da privati, lasciò molto spazio al pubblico.

Stabilimento FIAT (1939)

Via Onorato Vigliani (1960)



QU.IPP.


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Ci troviamo nell’area di MirafioriSud, uno dei più grandi quartieri torinesi, tanto da costituire, da solo, una circoscrizione, la X. In particolare la nostra area di progetto si inserisce in un contesto urbano vario e complesso; iscritta nel quadrante definito da garndi assi viari, quali Corso Unione Sovietica, Corso Traiano, Via Onorato Vigliani e Corso Benedetto Croce. Un’ area a pochi passi dal complesso della Fiat, dalla ferrovia che giunge al Lingotto e da alcuni grandi parchi. L’area, prettamente residenziale, è ben servita da strutture quali scuole, centri sociali e sportivi, disseminati nel tessuto urbano.


mappa inquadramento territoriale

FERROVIA

ASSI VIARI PRINCIPALI

FIAT

AREA OGGETTO DI STUDIO

PARCHI

0 100

500

1000



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La costruzione del QU.IPP.

Il Quartiere Ippodromo rappresenta un esempio di come la città ha utilizzato lo strumento dei piani consensuali come mezzo di negoziazione delle aree da destinare a servizi pubblici. In particolare era prevista la cessione di 140.500 mq per la pubblica utilità, tra strade e servizi. Nel QU.IPP. si fa riferimento ad una zona densamente popolata (11000 abitanti con una densità di 330 ab/ha) ed è chiaramente spiegato l’intento dei progettisti, l’ingegnere Giorgio Rigotti e l’architetto Mariarosa Renoglio, di curare l’altezza dei fabbricati in un certo modo, sfruttando la prescrizione di “fabbricazione isolata” per la zona. Così palazzi ad alta densità di 10 e 14 piani con quattro fronti liberi mantengono questo carattere di fabbricazione isolata e sono connessi tra loro da edifici più bassi. E’ specificato ovviamente che non tutti i palazzi sono esclusivamente residenziali, alcuni prevedono attività commerciali al piano terra (artigianato, piccole botteghe, uffici, ecc.). Nell’area centrale del quartiere si prevede che si svolga invece quella parte di vita pubblica e di incontro che viene incentivata dal piano grazie ad una serie di servizi per la pubblica utilità come centro parrocchiale, scuole (materna, elementare e media), mercato rionale, giardini pubblici, attrezzature sportive e centro culturale. Rispetto a questo tema ed alla distribuzione dei servizi, risulta chiaro dalla relazione illustrativa l’intento dei progettisti: “[...] la dislocazione di questi elementi è stata studiata in modo da soddisfare i raggi d’influenza base già adottati dal piano regolatore, lo loro posizione reciproca, la loro giacitura rispetto alle zone residenziali, la loro funzione, ci garantiscono -e questo è stato oggetto di studio

particolare da parte nostra- la massima coesione [...]”. Ed ancora si sottolinea l’idea di incentrare la vita del quartiere in un polo centrale “[...] la piazza con i suoi palazzi porticati e con il cinematografo e le attività connesse, riunisce presso il baricentro della zona la vita sociale di tutto il quartiere. [...]” Di seguito riportiamo alcune immagini della relazione illustrativa che rappresentano i temi principali del QU.IPP. e che sono stati di stimolo per lo studio da noi condotto nel Quartiere Ippodromo.


QU.IPP._piano di lottizzazione 1958

Il Piano di lottizazzione evidenzia i volumi da costruire specificando il numero di piani. Come si può vedere la maggior parte degli edifici sono previsti a 7, 10 e 14 piani, interrotti da volumi piÚ bassi di 2 o 3 piani. I palazzi si dispongono a formare delle corti interne in cui sono previsti dei bassi fabbricati di un piano da destinare ad autorimessa.


QU.IPP:_aree pubbliche / private 1958

La quantità di aree da destinare alla pubblica utilità è molto elevata, atta a rispondere alle esigenze di una popolazione così ingente come quella prevista; entrando più nello specifico della relazione, si legge che quasi 80000 mq dell’area sono pensati per accogliere i servizi. E’ interessante notare la netta separazione tra questi spazi e quelli prettamente privati degli edifici e tra gli edifici.


QU.IPP._circolazione veicolare 1958

Nella tavola riguardante la circolazione emerge subito la quantità di aree pedonali previste; queste si sviluppano longitudinalmente al quartiere andando a racchiudere le principali zone destinate a servizi; altre sono pensate come porticati affiancati alla regolare circolazione veicolare. All’interno delle corti un sistema di circolazione veicolare controllata unisenso regola il flusso d’auto nelle autorimesse private.


QU.IPP._parcheggi 1958

La disposizione di parcheggi ed autorimesse consortili, denuncia la volontà di tenere il più possibile l’auto al di fuori del quartiere, lasciando solo in alcuni punti una permeabilità carrabile in direzione soprattutto nord-sud. Da sommare a quelli pubblici previsti in linea lungo la strada, i parcheggi totali sono circa 2400.


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La convenzione urbanistica tra la città di Torino ed i proprietari delle aree venne approvata il 30 settembre 1958; nel 1959, la costruzione degli edifici del Quartiere Ippodromo ebbe inizio e si incentrò per i primi anni sui palazzi prospicienti le vie principali che delineano l’area, Corso Traiano, Via Onorato Vigliani e Corso Unione Sovietica; solo nel 1967 iniziò la costruzione di quelli su Via Benedetto Croce (in quegli anni chiamata ancora Corso Corsica). La costruzione delle aree dedicate a servizi andò di pari passo; a partire dalla chiesa, seguita dalle prime due scuole, si destinò all’uso pubblico tutta l’area centrale, così come previsto dal piano, fatta eccezione per il cinematografo (infine mai realizzato). Anche se già durante le prime fasi costruttive la zona si popolava intensamente, nel 1973 il Quartiere Ippodromo era completo e pronto ad accogliere l’ingente quantità di popolazione che con il boom della Fiat era già da anni in continuo aumento.


1961

1964

1967

1970

1973

LA COSTRUZIONE DEL QUARTIERE IPPODROMO


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Lo spazio percepito


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La zona di Mirafiori è attraversata da corso Unione Sovietica, che rappresenta il collegamento diretto con il centro città, creando un gradiente che determina una percezione differente dallo spazio lungo il suo sviluppo. Un sistema di strade secondarie che si immettono in nel corso principale, tra le quali corso Traiano e corso Cosenza, costituisce un esempio di margini di sutura, poichè separa e mette in relazione, consentendo una maggiore permeabilità. Questi margini vengono percepiti in modo chiaro e netto, visto il grande flusso continuo di auto che li percorre. Lo stabilimento della Fiat e i binari della stazione di Lingotto rappresentano un margine definito di barriera che, al contrario, non consentono alcun tipo di permeabilità, separando in modo netto gli spazi urbani. Il polo industriale della Fiat, il grattacielo della Regione Piemonte e il Palavela costituiscono in questa area dei landmark a breve raggio, cioè dei riferimenti percettivi che catturano l’attenzione e favoriscono la schematizzazione cognitiva dello spazio; i landmark ad ampio raggio sono rappresentati dalla presenza delle stazioni ferroviarie del Lingotto e di Porta Nuova. Questi elementi, insime al Mausoleo della Bela Rosin e all’8 Gallery, costituiscono allo stesso tempo luoghi simbolici che testimoniano la storia e le trasformazioni della città


mappa marginii, landmark e luoghi simbolici

FIAT

Stazione 8 Lingotto gallery

Mausoleo della Bela Rosin

Grattacielo della regione piemonte

MARGINI BARRIERA

LANDMARK A BREVE RAGGIO

MARGINI DI SUTURA

LANDMARK A AMPIO RAGGIO

GRADIENTE

LUOGHI SIMBOLICI

0 100

500

Palavela

1000


via onorato vigliani


mappe mentali

VIA P. FRANCESCO GUALA

V I A

MATTEO BARTOLI

G U A L AVIA PIOBESI

VIA ONORATO V I

VIA PIOBESI

N I C H E L I N O

PIAZZA PIETRO FRANCESCO GUALA

CORSO U

V I A

C E C E R N A S C O

PIAZZA P. FRANCESCO

V I A

VIA VILLADEATI

NIONE SO

VIETICA

CORSO TRAIANO

CORSO BENEDETTO CROCE

In un primo momento abbiamo individuato gli assi viari principali che circondano l’area d’intervento, la pista ciclabile, le numerose scuole ed alcuni punti focali come la FIAT e l’area mercatale di Piazza Guala. Un altro elemento che ha catturato subito la nostra attenzione è stato l’ingente quantità di verde pubblico e la presenza di edifici con elevata densità abitativa (10-15 piani).

VIA PIOBESI

GLI

VIA GIULIO GIANELLI

VIA FRATEL TEODORETO

AN

I


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Sin dalle prime esperienze dirette con l’area abbiamo constatato una buona leggibilità; se si escludono alcuni punti dove gli sono edifici disposti in maniera trasversale, ostacolando la visuale e creando delle chiusure urbane, (Foto 1, 2, 3, 4), la maglia stradale si presenta piuttosto regolare. Risulta in generale un quartiere a bassa complessità, con spazi comprensibili, ma privi di stimoli particolari, motivo per cui anche l’effetto di sorpresa muovendosi all’interno del quartiere è inesistente; quello che emerge è invece un elevato senso di stabilità ed ordine (proprio come previsto dal QU.IPP., costruito, spazi aperti e servizi seguono un preciso schema distributivo e, teoricamente, funzionante). La conformazione degli spazi pubblici all’aperto, molto grandi ma comunque abbastanza raccolti (concavità), non genera particolari sensazioni di spaesamento né di insicurezza; lo stesso accade nelle corti private, con la differenza che queste rimangono poco fruite. E’ dunque la stessa morfologia urbana a garantire leggibilità, stabilità e sicurezza.

1

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mappa leggibilita’ e complessita’

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BASSA LEGGIBILITA CHIUSURA’ BASSA COMPLESSITA’

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Il sistema della mobilitĂ


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mappa rete della mobilita’

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CARRABILE PRIVATA :

CICLABILE :

CARRABILE PUBBLICA :

STRADA URBANA INTERQUARTIERE

TRAM E FERMATE

STRADA URBANA DI QUARTIERE

BUS E FERMATE

PISTA CICLABILE 50

LIMITI DI VELOCITA

STRADA URBANA LOCALE

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mappa rete della mobilitÃ

CARRABILE PRIVATA :

CARRABILE PUBBLICA :

CIRCOLAZIONE VEICOLARE DOPPIO SENSO

PERCORSO PEDONALE SEMICOLLETIVO AD ACCESSO REGOLATO

CIRCOLAZIONE VEICOLARE UNISENSO

AREA PEDONALE PUBBLICA

CIRCOLAZIONE VEICOLARE CONTROLLATA UNISENSO

AREA MERCATALE

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mappa parcheggi

PARCHEGGI PUBBLICI PARCHEGGI E AUTORIMESSE PRIVATI

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parcheggi interni alle corti



Lo spazio costruito


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mappa INSEDIAMENTI

INSEDIAMENTI RESIDENZIALI DI GRANDI DIMENSIONI

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mappa SERVIZI

SERVIZI COMMERCIALI

LUOGHI DI CULTO

FRONTI COMMERCIALI

SCUOLE

SPORT E TEMPO LIBERO

SERVIZI SOCIO SANITARI

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edifici a torre_ via onorato vigliani


servizi commerciali interni alle corti



Lo spazio aperto


mappa pubblico / privato

SPAZI AD USO PUBBLI SPAZI SEMICOLLETTIVI AD ACCESSO REGOLATO SPAZIO AD USO PRIVATO / CONDOMINIALE

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proprietĂ privata corte_ via onorato vigliani


proprietĂ privata corte_ corso traiano


proprietĂ privata corte_ via nichelino


mappa studio del suolo

VEGETALE

STRADE ASFALTATE

AREE ASFALTATE O PAVIMENTATE EDIFICI PRIVATI O COLLETTIVI

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mappa vegetazione esistente nella corte

Una volta definiti i suoli vegetali, asfaltati e pavimentati, si è deciso di approfondire il tema della vegetazione all’interno delle corti, individuato come punto di forza di questi spazi. Si sono tralasciate le piantumazioni minori, quali arbusti e siepi, e si è

fatta una distinzione fondamentale tra alberi latifoglie. Questo studio e la decisione di mantenere comunque i latifoglie, poiché caratterizzano fortemente queste aree, hanno influenzato molto le nostre scelte progettuali.

ALBERI LATIFOGLIE ALBERI AGHIFORME

0

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foglie degli alberi presenti nelle corti

PLATANUS OCCIDENTALIS PLATANO

FAGUS SYLVATICA FAGGIO EUROPEO

ACER SACCHARINUM ACERO SACCARINO

CELTIS AUSTRALIS BAGOLARO

FAGUS SYLVATICA PURPUREA FAGGIO FOGLIA ROSSA

OXYDENDRUM ARBOREUM

ACER NEGUNDO ACERO AMERICANO

PRUNUS LUSITANICA PRUNO

TILIA EUROPEA TIGLIO


vegetazione nelle corti



Popolazioni


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mappa densita’ fisica_costruito

Questa parte di città è caratterizzata da un etereogenità di spazi a diversa densià fisica e sociale. La zona risulta avere una densità fisica alta grazie alla presenza di numerosi complessi residenziali, a 7,10 e 14 piani.

ALTA DENSITA’ FISICA BASSA DENSITA’ FISICA

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mappa densita’ fisica_spazi aperti

BASSA DENSITA’ FISICA

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Per lo studio della densità sociale, come per la fisica, abbiamo analizzato separatamente il costruito e gli spazi aperti. Per quanto riguarda l’edificato è emersa, già dai primi sopralluoghi, l’importanza che le scuole hanno nell’area, queste infatti insieme ai maggiori servizi commerciali hanno una densità sociale molto alta (Foto 5). Gli spazi aperti pubblici hanno una densità sociale elevata, mentre le corti private tra i palazzi (permeabili a tutti, ma con accesso ai giardini riservato ai condomini) risultano essere molto poco frequentate. Fa eccezione l’area del mercato di piazza Guala, la quale ha una densità sociale alta nei tre giorni settimanali di apertura (Foto 6, 7).

5

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campo basket nel parco


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mappa densita’ sociale_costruito fascia mattutina

ALTA DENSITA’ SOCIALE MEDIA DENSITA’ SOCIALE BASSA DENSITA’ SOCIALE

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mappa densita’ sociale_costruito fascia pomeridiana

ALTA DENSITA’ SOCIALE MEDIA DENSITA’ SOCIALE BASSA DENSITA’ SOCIALE

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mappa densita’ sociale_spazi aperti

AREA MERCATALE GUALA Martedì e Giovedì 6.00 - 15.00 Sabato e prefestivi 6.00 - 15.00 ALTA DENSITA’ SOCIALE BASSA DENSITA’ SOCIALE

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area bambini nel parco


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Tra le funzioni dominanti, escluse quella residenziale ed industriale, che costituiscono la vocazione originaria dell’area, è notevole la diffusione capillare di diverse aree riservate all’istruzione primaria e secondaria (Foto 8). Sono, inoltre, presenti zone per la pratica di attività sportive come il centro Polisportiva Vianney Associazione Dilettantistica in via Giulio Gianelli (Foto 9) e le palestre Orange e Olympik 2000, le quali si trovano in via Cecernasco e corso Traiano; nonostante ciò, abbiamo notato che alcuni residenti svolgono anche attività fisica all’aperto (Foto 10).

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mappa luoghi di focalizzazione

ZONA DENSA FOCALIZZATA ZONA A BASSA DENSITA’ FOCALIZZATA

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Le popolazioni che caratterizzano il quartiere sono di due tipi: residenti e lavoratori; i primi frequentano maggiormente zone interne all’area e sono soprattutto anziani e giovani coppie con figli, ma anche ragazzi (Foto 11, 12); la presenza dei lavoratori, dovuta alla Fiat, si concentra su Corso Unione Sovietica, Corso Traiano e Via Onorato Vigliani (Foto 13). Queste due popolazioni non risultano avere atteggiamenti conflittuali tra loro, né sono presenti fenomeni di segregazione o ghettizzazione. I luoghi di aggregazione infatti presentano una complementarità di usi e soprattutto di utenza: - i residenti (anziani, giovani famiglie ed adolescenti) condividono l’uso degli spazi pubblici interni al quartiere - i residenti ed i lavoratori, si incontrano in misura maggiore lungo le vie che delimitano l’area verso la Fiat. I luoghi interni all’area che abbiamo individuato come di aggregazione svolgono la funzione per cui erano stati progettati nel QU.IPP. (eccetto l’area dove era previsto il cinematografo, mai realizzato, ed oggi sede del supermercato Basko). Le vie di confine dell’area invece hanno visto negli anni incrementare le loro attività commerciale, in particolare di ristorazione.

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Per quanto riguarda l’uso dei luoghi interni all’area abbiamo constatato che gli spazi pubblici del quartiere sono maggiormente utilizzati rispetto alle corti private. Queste infatti pur presentando una conformazione dello spazio concava, che dovrebbe stimolare l’incontro, non vengono fruite nemmeno dagli stessi condomini. Al contrario i luoghi pubblici all’aperto, pur non avendo una spazialità ricercata, si prestano a momenti d’incontro e di scambio.

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mappa popolazione e luoghi di aggregazione

ZOOM CORTE-CONCAVITA’ conformazione spaziale: concava proprietà: privata ma permeabile POPLAZIONE RESIDENTE

spazio confortevole ma poco vissuto

POPOLAZIONE LAVORATO

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QU.IPP.

DENSITA’ SOCIALE IPOTIZZATA

PRIMA INTERVISTA

PEDONALIZZAZIONE

SCUOLE - COLLEGAMENTO

CORTI - RIORGANIZZAZIONE

PRIMA IDEA PROGETTUALE

SECONDA INTERVISTA

PROGETTO


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Al fine di orientare il nostro progetto in una direzione ben precisa, che rispondesse alle esigenze della popolazione insediata, abbiamo fissato come obiettivo principale quello di verificare le nostre ipotesi circa la densità sociale e la focalizzazione, attraverso una ricerca sociale tramite metodi diretti qualitativi. La campagna di intervista si è svolta in due fasi: la prima riguardante gli aspetti generali e connotativi della zona (servizi, spazi pubblici e privati, sicurezza, parcheggi, qualità degli edifici ed in generale della vita nel quartiere) volta a comprendere il grado di apprezzamento di chi la vive; la seconda più specifica e mirata, atta a comprendere se la nostra idea progettuale potesse avere riscontri positivi tra la popolazione. PRIMA INTERVISTA A seguito dell’osservazione partecipata dei primi sopralluoghi si è notato che la popolazione fruitrice del quartiere si suddivide, per tipologia, in tre categorie: residenti, residenti-lavoratori ed esclusivamente lavoratori; tra i residenti un’ulteriore importante suddivisione va fatta per fascia di età, ovvero anziani e giovani famiglie. Dunque questi ultimi assieme ai lavoratori sono stati scelti come testimoni qualificati per la prima campagna di intervista. Da queste considerazioni deriva anche la scelta dei luoghi in cui è si è deciso di svolgere le interviste: le tre scuole (materna, elementare e media), il mercato, i bar lungo Corso Unione Sovietica, il piccolo parco tra Via Nichelino e Via Cecernasco e quello in Via Piobesi. Giorni della settimana ed orari sono stati i più vari e decisi in base alla singola intervista che si voleva condurre, dettati quindi da orari di entrata ed uscita da scuola, apertura dei negozi, giorni ed orari di attività del mercato e così via. La traccia di intervista è stata pensata guidata, aperta, strutturata e standardizzata. Di seguito riportiamo per ognuna delle tematiche affrontate una breve sintesi delle risposte ricevute e le relative considerazioni: - SERVIZI: la maggior parte degli intervistati si dichiara soddisfatta dei servizi presenti sul territorio, dal trasporto pubblico al mercato, dalle

attrezzature sportive alle scuole; queste ultime rispondono alle esigenze degli abitanti del quartiere e non solo, coprendo un bacino di utenza davvero molto ampio. - GIARDINI E SPAZI PUBBLICI: risultano essere abbondanti, ben distribuiti, ma mal organizzati, essendo carenti ad esempio di sedute o di un adeguato arredo urbano. - GIARDINI PRIVATI: rappresentano uno spazio molto apprezzato, sebbene non utilizzato. Non si presenta come un problema la permeabilità di queste aree, ma è il fatto che i giardini siano chiusi da piccoli cancelli che non stimola i condomini stessi ad accedervi. Questi infatti dichiarano di frequentare maggiormente gli spazi pubblici del quartiere anziché quelli privati. - SICUREZZA: la sera pochi locali rimangono aperti, lasciando la zona ad una vita abbastanza tranquilla e sicura; la tipologia di utenti infatti fa si che il quartiere venga vissuto prevalentemente di giorno. - PARCHEGGI: in generale gli intervistati ritengono siano sufficienti; unico momento di disagio durante la giornata, per motivi di parcheggio, è stato individuato negli orari di entrata ed uscita da scuola, soprattutto in Via Nichelino e Via Cecernasco. - QUALITA’ DEGLI EDIFICI: le tipologie edilizie dei palazzi da 7 e 10 piani e le torri da 14, che caratterizzano fortemente l’area, sono in generale di buona qualità, sia dal punto di vista distributivo che energetico. Queste interviste fanno da sfondo alla nostra prima idea progettuale che prevedeva due temi principali; da un lato creare dei percorsi che unificassero tra loro le scuole, punto di forza del quartiere, dall’altro riorganizzare gli spazi consortili tra gli edifici, accentuando il concetto di collettività e individuando in essi delle potenzialità attualmente non percepite.


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SECONDA INTERVISTA L’osservazione partecipata, la prima campagna di interviste e, non di meno, la sfida di un possibile ritorno al 1958, ci hanno portato alle prime scelte progettuali. Prima fra tutte l’idea di pedonalizzare l’area centrale che connette le tre scuole tra di loro e con gli altri sevizi come il Basko ed il mercato; in secondo luogo l’idea di rendere completamente pubbliche le corti, andando a diminuire le aree destinate a giardino, per inserirvi dei parcheggi in linea, così da sostituire quelli che la pedonalizzazione avrebbe tolto in Via Nichelino e Via Cecernasco. Con l’ausilio di mappe e schizzi di progetto, abbiamo condotto una seconda campagna di interviste, la cui traccia era un’unica domanda: “Cosa ne pensa delle modifiche che proponiamo nella nostra idea progettuale?”. I testimoni qualificati scelti questa volta sono stati esclusivamente residenti e residentilavoratori (essendo i temi proposti più vicini a questi, secondo noi). Luoghi e momenti della giornata stabiliti sono stati gli stessi della prima inchiesta. Riportiamo sinteticamente ciò che è emerso per ognuno dei due temi trattati: - PERCORSO PEDONALE DI CONNESSIONE DEI SERVIZI: la maggior parte degli intervistati si è dichiarata favorevole all’idea sostenendo che collegare quegli spazi, valorizzandoli e creando nuove occasioni d’incontro fosse una buona idea. - CORTI INTERNE DESTINATE A PARCHEGGI E GIARDINI PUBBLICI: i residenti non hanno apprezzato l’intento di sostituire parte dei giardini con dei parcheggi (proposta nata dal fatto che questi, pedonalizzando, andranno spostati da Via Nichelino e Via Cecernasco in un altro luogo). Il fatto che potessero diventare spazi pubblici anziché rimanere privati ad accesso regolato non è parso come un problema; la prerogativa risulta essere quella di lasciare quella vegetazione, in un luogo che assicura tranquillità e respiro, all’interno di un’area che appena fuori dei suoi confini è molto più caotica e trafficata.


ex dipendente fiat_ corso benedetto croce



BACK TO 1958


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Dal punto di vista del costruito e degli spazi pubblici possiamo affermare che il piano del QU.IPP. è stato eseguito come previsto; le differenze fondamentali con lo stato attuale si possono rilevare soprattutto nelle aree che erano state previste come pedonali, oggi carrabili, e nelle corti pensate come private nel vero senso del termine, mentre attualmente sono comunque degli spazi di passaggio. A partire da queste due considerazioni abbiamo sviluppato una delle idee progettuali principali del nostro intervento, la pedonalizzazione, ricercando proprio nel QU.IPP. uno spunto per un BACK TO 1958, e cercando di dimostrare che attualizzandola questa tematica può davvero funzionare in un contesto paradossalmente molto più “moderno” di quello attuale. La nostra proposta si presenta quasi come una sfida nei confronti della città di oggi, ancora di più se si pensa alla vicinanza della Fiat all’area oggetto di studio; tornare ad un quartiere dove la circolazione veicolare è così drasticamente ridotta ci è sembrato significativo ed interessante poiché è stato sfruttato da parte nostra come punto di partenza per tutta una serie di altri spunti di progetto. Così riprendendo dal QU.IPP. il tema della pedonalizzazione, insieme a quello della connessione dei servizi, all’idea di creare dei poli di attrazione per gli abitanti e all’intento di lasciare le auto il più possibile al di fuori del quartiere, abbiamo cercato dei nuovi stimoli, per rivivere in chiave moderna il 1958. Tra questi ad esempio l’idea di reinterpretare la margine che delimita le scuole, provando a dargli un carattere più consistente, anche dal punto di vista materico, ma soprattutto pensandola come dinamico e cangiante. La pedonalizzazione in sé è un intervento che sconvolge l’assetto del quartiere, ma non è scontato che funzioni o che sia utile; il tentativo di tornare al 1958 non è infatti banalmente questo, quanto piuttosto la volontà di ricreare delle situazioni e degli spazi dove la gente possa davvero avere momenti di incontro, luoghi dove lo stare è piacevole ed accattivante, per cui le persone ne sono attratte e si ritrovano così a socializzare, proprio come il QU.IPP. prevedeva.


OBIETTIVI

AZIONI

EFFETTI nuova viabilità

connettere scuole e servizi

PEDONALIZZARE migliorare la qulità della vita nel quartiere

spostamento parcheggi

dare identità ad un luogo oggi poco definito

nuovi luoghi d’incontro

RIORGANIZZARE LE CORTI

preservare i suoli esistenti

mitigare il limite tra pubblico e privato

qualità degli spazi aperti

RIDISEGNARE IL MARGINE

area dinamica (sia di passaggio che di sosta)



assonometria interventi



mappa generale degli interventi



81

Pedonalizzazione

L’intento di voler riportare ad oggi alcuni aspetti che valorizzavano il PROGETTO DEL 1958, ha portato a misurarci con alcuni interventi che riorganizzassero lo spazio e lo adattassero a quello che è uno dei nostri obiettivi principali: la PEDONALIZZAZIONE DELL’AREA CENTRALE DEL QUARTIERE. La conseguenza di pedonalizzare un’area che fino ad oggi ha configurato il suo spazio per ospitare anche la mobilità veicolare, comporta alcuni cambiamenti che incidono sull’intera configurazione del quartiere. Dunque si è dovuto intervenire sul traffico veicolare, individuando anche nuove aree di parcheggi dislocate sugli assi viari prospicienti, motivata dal numero di luoghi di sosta per le auto che oggi si trovano al centro del quartiere e che, quindi, non potranno più essere fruiti.


mappa intervento pedonalizzazione

0 20

100

200


assonometria intervento pedonalizzazione


84

esploso assonometrico intervento pedonalizzazione

Percorsi pedonali

percorsi pedonali mq 82300

2020

percorsi pedonali mq 49326

2016

percorsi pedonali mq 101955

1958


diagramma pedonalizzazione

mq 101 955 .

82.300

Nel 1958 la superficie pavimentata pedonale prevista dal QU.IPP. era di circa 100.000 mq, diventata oggi circa la metà . Nel nostro progetto proponiamo di pavimentare circa 30.000 mq di strade per (circa 80.000 mq totali) al fine di rendere piÚ accessibile l’area centrale del lotto, composta esclusivamente da servizi per la cittadinanza (scuole, aree verdi).

2020

2016

1958

49.326



sezione via villadeati pedonalizzazione




90

assonometria intervento pedonalizzazione_viabilita’

0 20

100

200


esploso assonometrico intervento pedonalizzazione_viabilitaì

Mobilità

viabilità mq 32791

2020

viabilità mq 41930

2016

viabilità mq 20385

1958


diagramma viabilit

mq 41.930 32.791

Come conseguenza alla pedonalizzazione abbiamo dovuto rivedere la circolazione carrabile all’interno dell’area, invertendo alcuni sensi di marcia e rendendo strade a senso unico, a doppio senso di marcia. Nel 1958 erano presenti circa 20.000 mq di superfice carrabile; nel nostro progetto proponiamo di diminuire l’attuale superfice stradale da 42.000 a 33.000 mq, garantendo comunque la possibilità di circolare liberamente in tutta l’area, senza però rinunciare alla nuova pedonalizzazione.

2020

2016

1958

20.385


assonometria intervento pedonalizzazione_parcheggi

0 20

100

200


94

esploso assonometrico intervento pedonalizzazione_parcheggi

parcheggi pubblici totali auto 1210

2020

parcheggi pubblici totali auto 1112

2016

parcheggi pubblici totali auto 220

1958


diagramma parcheggi

n. parcheggi 1.210 1.112

Nonostante l’intervento di pedonalizzazione dell’area abbia ridotto notevolmente i parcheggi all’interno del quartiere, abbiamo individuato un’area all’esterno del quartiere, su Via Onorato Vigliani dove andremo a sistemare altri parcheggi pubblici per sopperire al problema ottenendo circa 1200 parcheggi totali, invece dei 1100 attuali.

2020

2016

1958

220



97

Reinterpretazione del margine

Quello che ha suscitato più interesse per noi è legato anche ad un altro dei temi principali che abbiamo affrontato, ovvero l’idea di un quartiere che ha al suo centro delle scuole e dei servizi, i cui collegamenti per noi devono essere accentuati e rafforzati attraverso corrispondenze spaziali e logiche. La scuola è parte integrante del quartiere, e il quartiere entra a far parte anche della scuola. Le mere recinzioni esistenti, limiti invalicabili lunghi centinaia di metri, vengono così smaterializzate e diventano dinamiche. Il MARGINE DIVENTA SPUNTO DI SITUAZIONI E SCENARI DIVERSI, completamente configurabili da chi fruisce gli spazi, rendendosi apribile all’occorrenza, dando la possibilità di occasioni diverse, che possono andare da semplici luoghi dove stare, a cinema all’aperto, a motivo di incontro e di collettività. La BARRIERA diventa essa stesso ELEMENTO DINAMICO, cambiando configurazione ogni giorno, cambiando la sua vegetazione attraverso gli orti, il colore dei suoi moduli, le sue aperture, che lasciano scorgere o meno quello che succede dall’altro lato, offrendo la possibilità di avere degli spazi migliori per chi vive la scuola ogni giorno, e per chi vive il quartiere.


mappa intervento margine

0 20

100

200


prospetto via villadeati reinterpretazione del margine


VEDERE IL MARGINE VEDERE ATTRAVERSO APRIRE

CHIUDERE MUOVERE

VIVERE IL MARGINE AREE DI SOSTA AREE DI PASSAGGIO SPAZI PERMEABILI


schema funzionalei del margine

Gli schemi rappresentano la dinamicitĂ del margine; nel primo troviamo le varie percezioni che si hanno di esso a seconda del momento della giornata, a seconda che lasci intravedere o meno attraverso, oppure sia completamente chiuso o aperto, o ancora dinamico, ovvero apribile e quindi permeabile visivamente solo in alcuni momenti della giornata. Il secondo invece indica il tipo di uso

che si fa degli spazi adiacenti al margine e del margine stesso, luogo di passaggio o di sosta, ma anche permeabile, sempre a seconda che sia mattina o sera. Con lo stesso oggetto si creano dunque scenari diversi e sempre in cambiamento, e questo caratterizza fortemente lo spazio circostante e l’uso che se ne fa.



sezione via nichelino reinterpretazione del margine







109

Riorganizzazione delle corti

Se l’Europa sta attraversando una crisi che investe la gestione degli spazi pubblici collettivi, che vengono man mano abbandonati o che, probabilmente, non sono stati mai vissuti e legati solo a un concetto di monumentalità, anche gli spazi più piccoli, identificabili come privati, hanno perso una loro identità. Alcune di queste sono aree condominiali, che nelle idee originali di progetto risultano essere molto interessanti ma prive di occasioni e di momenti per cui possano essere fruite. Si trovano così, ad essere utilizzate come spazi di passaggio pubblico, in cui la vegetazione che ha rivestito una delle idee principali di progetto, non viene neanche notata, e di conseguenza vissuta. IL NOSTRO INTENTO è quello di rivalutare questi spazi filtro, potente fulcro di possibili momenti di aggregazione e collettività. RIORGANIZZARE QUESTI SPAZI, vuol dire ripensarne la destinazione, i percorsi, la circolazione, attraverso l’individuazione dell’esistente e delle sue potenzialità,ponendo un accento sulle tipologie dello stare, insieme o da soli, in un luogo che cerca identità. La riorganizzazione delle corti è stata studiata seguendo due le linee guida principali: il mantenimento dei tipi di suolo e della vegetazione, e la creazione di nuovi percorsi e nuovi momenti d’incontro. Nel nostro caso le piantumazioni hanno rivestito un ruolo molto importante influenzando le scelte progettuali. Infatti dovendo intervenire su un’area così delicata e, come si è notato anche attraverso le interviste, apprezzata, abbiamo stabilito, in linea generale, di agire nel modo meno invasivo possibile, sia sul suolo sia su ciò che vi nasce.

Laddove è opportuno gli aghiformi vengono eliminati, in quanto sono quelli che creano maggiori problemi di manutenzione e stabilità, mentre i latifoglie, che caratterizzano fortemente il luogo, sono comunque salvaguardati. Questo discorso ha dato subito una prima specifica direzione al percorso che abbiamo realizzato centralmente nelle corti, ed intorno al quale abbiamo valutato le varie tipologie dello stare.

TIPOLOGIA DELLO STARE

1. sedute per tempi brevi sedute poste all’estremità per tempi di attesa brevi o per brevi soste

2. sedute isolate singole sedute informali per la lettura, la contemplazione, o ascoltare musica

3. sedute più o meno isolate più altezze , per stendersi, si possono creare occasione di dialogo


mappa intervento riorganizzazione delle corti

0 20

100

200


assonometria intervento riorganizzazione delle corti


zoom intervento riorganizzazione delle corti

0

5

25

50


esploso assonometrico intervento riorganizzazione delle corti

spazio pubblico

percorso pedonale condomini

percorso pedonale principale


esploso assonometrico intervento riorganizzaizone delle corti

Pubblico e privato

aree pubbliche mq 116830 aree ad accesso regolato mq 96970 aree private mq 82610

2020

aree pubbliche mq 86830 aree ad accesso regolato mq 127560 aree private mq 82610

2016

aree pubbliche mq 108319 aree ad accesso regolato mq 188841

1958

AREE PUBBLICHE AREE PRIVATE ED AD ACCESSO REGOLATO


diagramma corti pubblico/privato

mq 116.830 108.319

Gli spazi all’interno delle corti tra gli edifici su Via Vigliani e su Corso Traiano sono attualmente di proprietà di privati, ma in realtà vengono utilizzati come passaggio pedonale pubblico per accedere al quartiere. Abbiamo pensato quindi di rendere pubblici quegli spazi, creando dei percorsi all’interno dei giardini esistenti e attrezzando le corti con delle sedute di diverse forme. Le aree pubbliche aumentano quindi da circa 85.000 a 115.000 mq, contro i 110.000 mq previsti nel 1958.

2020

2016

1958

86.830



sezione via onorato vigliani corte



sezione corte





ALLEGATO


MAPPA INTERVISTE DIRETTE

0

5

25

50


TABELLA INTERVISTE DIRETTE

Numero 1 2 3 4 5 6 7

Sesso M M F M F F F

Età 40 60 25 35 55 45 20

Giorno VENERDì MARTEDI VENERDI GIOVEDI GIOVEDI VENERDI SABATO

Ora 13.00 11.00 13.15 17.30 17.30 13.15 16.00

8 9

M M

50 55

GIOVEDI SABATO

18.30 17.00

10 11 12

F F M

35 50 41

VENERDI VENERDI SABATO

13.30 13.30 16.15

13

F

65

SABATO

16.30

14 15

F F

18 60

MARTEDI MARTEDI

11.30 11.15

Luogo SCUOLA MERCATO SCUOLA NEGOZIO NEGOZIO SCUOLA SPAZIO VERDE CONDOMINIALE NEGOZIO PARCO TRA LE SCUOLE SCUOLA SCUOLA SPAZIO VERDE CONDOMINIALE SPAZIO VERDE CONDOMINIALE MERCATO MERCATO


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Prima intervista

DOMANDE 1. I servizi quali scuole, trasporto pubblico, parcheggi, attrezzature sportive, mercato e commercio in generale, rispondono alle sue esigenze? 2. Pensa che gli spazi pubblici presenti siano sufficienti e funzionanti? Da chi sono maggiormente frequentati? 3. Le corti private sono utilizzate dai condomini? È un problema il fatto che siano comunque degli spazi di passaggio? 4. Di sera il quartiere risulta poco frequentato o pericoloso? 5. L’edificio in cui vive/lavora è di buona qualità dal punto di vista distributivo ed energetico? 6. Se potesse, cosa cambierebbe o aggiungerebbe in questo quartiere? 7. Su una scala da 1 a 10, quanto è soddisfatto di vivere qui? INTERVISTA #1 – residente, padre bimbo scuola elementare (40 anni circa), uscita scuola 1. Si in generale si, il trasporto pubblico funziona molto bene ed è comodo perché in breve tempo permette di raggiungere il centro (dove lavoro); gli altri servizi anche non mancano soprattutto il commercio è molto sviluppato; diciamo che posso soddisfare tutte le mie necessità senza dovermi allontanare troppo. Anche le scuole funzionano molto bene. 2. Sono abbastanza, ma se fossero ancora di più sarebbe meglio. Soprattutto in primavera ed estate sono frequentati da famiglie con bambini più o meno piccoli e sono sempre abbastanza affollati. Le attrezzature ci sono ma secondo me non sono abbastanza, ci sono davvero molti bambini in questo quartiere. 3. Io abito in uno dei palazzi a torre che affaccia su Via Nichelino e posso dire che quei giardini non li ho mai utilizzati. Sono molto belli ed anche curati, però a parte qualche vecchietto non li usa nessuno. Con i miei figli vado nei giardini pubblici dove c’è molta più vita. 4. Non c’è molta gente in giro la sera, ma è comunque un posto tranquillo; giusto qualche pizzeria o ristorantino dove vanno le famiglie. 5. Si è spazioso e tutta la zona giorno affaccia sul giardino (alla fine lo uso così, per guardarlo). È un bel palazzo, di recente hanno anche cambiato gli infissi. 6. Niente. Sono nato qui, i miei genitori lavoravano in Fiat ed ho sempre abitato qui, i servizi non mancano, mi è sempre piaciuto qui; è una piccola “città nella città” dove più o meno tutti si conoscono e provengono da famiglie come la mia. 7. 9 (perchè si può sempre migliorare) INTERVISTA #2 – residente, ex-lavoratore, sessantina, mercato 1. Si assolutamente, è tutto vicino e comodo. E questo è un gran vantaggio, soprattutto ora che son vecchietto. 2. Sono molto belli, soprattutto in estate perché sono pieni di bambini; sono loro che ci vanno di più. Noi pensionati invece ci troviamo più nei bar sotto i portici di Via Nichelino 3. Io non le ho mai usate, però qualcuno ogni tanto ci va. 4. Non lo so, io alle 9 mi corico. Ma è una zona tranquilla in generale.

5. Si si, io sono qui dal ‘67, mi sono sempre trovato bene, è un bel condominio. 6. Ma niente, si sta così bene. Ci vorrebbe solo un po’ più di lavoro per questi negozi, ma quello dappertutto non solo qui. 7. 10 e lode INTERVISTA #3 – residente e lavoratrice in un bar, mamma di due bambine, 25 anni, uscita scuola Collodi 1. Abbastanza, delle scuole sono davvero soddisfatta, funzionano molto bene e accolgono moltissimi bimbi, anche prvenienti da altri quartieri. Organizzano anche attività pomeridiane. Per il resto anche si vive bene qui, è una zona molto tranqiuilla. 2. Sicuramente dai bambini accompagnati dalle loro famiglie, sono sempre parecchio affollati durante la bella stagione; se ce ne fosse qualcuno di più non penso dispiacerebbe a nessuno. Le attrezzature ci sono, ma anche quelle se fossero di più sarebbe meglio. 3. Per quanto mi riguarda no perché io non abito nei palazzi con il giardino sotto. Però ci passo, è molto carino lì, è piacevole. 4. Non è molto frequentato ma comunque non è pericoloso, una famiglia può uscire tranquillamente a cena fuori e rientrare senza troppe preoccupazioni. 5. Si direi di si. Il palazzo in cui abito è in buono stato sia internamente che esternamente; il bar in cui lavoro anche non è male, hanno ristrutturato da poco. 6. Più parchi e giochi per bambini, sembra che non siano mai abbastanza. Ma nel complesso secondo me è un quartiere che anche così funziona molto bene. Forse un po’ il commercio dovrebbe rinnovarsi, ci sono molti negozi vecchi dove nessuno va più, ma magari nel tempo cambieranno e si adatteranno di più alla gente del posto. Siamo molti più giovani con figli adesso. 7. 8 INTERVISTA #4 – lavoratore negozio Corso Traiano, 35 anni 1. Io non abito in zona e vengo qui per lavoro, mi sposto con i mezzi pubblici e devo dire che non mi danno grossi problemi, funzionano. Per il resto non faccio un grande uso dei servizi che offre il quartiere, perché lo frequento solo per il tempo che ci lavoro. Quindi non saprei... 2. Non so qui davanti c’è un grande parco ma sempre vuoto, poi non ci sono giochi per bambini o altro (si riferisce al parco, effettivamente non attrezzato, tra Corso Traiano e Via Pietro Francesco Guala). 3. Io personalmente non ci vado però passandoci a fianco non mi sembrano così frequentati, anche se sono dei bei giardini. 4. Tranquillo, almeno fino a quando chiudo il negozio; in generale è molto tranquillo come quartiere, è abitato soprattutto da famiglie ed anziani, non ho mai sentito di fenomeni di disagio o delinquenza. 5. Mi sembrano degli edifici abbastanza curati, non tutti, ma la maggior parte. Il negozio ha due bei locali ed è spazioso, non ho mai avuto problemi con l’affitto al condominio, né con riscaldamenti e cose varie...funziona tutto molto bene.


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6. Cercherei di portare più gente in questo parco qui davanti, è molto grande e così poco sfruttato; il mio locale poi avrebbe molti più clienti, il che non guasta di questi tempi. 7. 7 INTERVISTA #5 – residente-lavoratrice gelateria Corso Traiano, 55 anni 1. I servizi sono presenti e nella zona non manca nulla. Purtroppo non li sfrutto moltissimo perché sono sempre in negozio, ma prima quando le mie figlie erano più piccole ed io non lavoravo, le portavo spesso al parchetto qui dietro. Le scuole anche sono molto buone. È un bel quartiere, si vive bene perché c’è tutto. 2. Non so penso siano sufficienti, anche se come le dicevo prima sono un po’ di anni che non frequento quei giardini pubblici. Passando qualche gioco in più per i bimbi mi pare di vederlo rispetto a quando portavo le mie figlie. 3. Io abito proprio in uno di questi palazzi su Corso Traiano ed effettivamente la situazione è proprio come la descrivete voi ragazzi. Abbiamo un bel giardino, privato, ma ci passano tutti e nessuno lo usa davvero. Infatti anche io con le mie figlie andavo al parco dove c’erano anche gli altri bimbi piuttosto che nella corte privata. Non è un problema il fatto che sia di passaggio secondo me, mi dispiace più per il fatto che i giardini siano chiusi e quindi poco sfruttati. Potrebbero essere molto più pieni di vita. 4. No pericoloso non tanto, anche se le mie figlie, 13 e 15 anni, ancora non le mando da sole. Anche perché non ci sono veri e propri locali per adolescenti. Ecco forse è un quartiere più per famiglie con bambini piccoli o anziani, per gli adolescenti non c’è moltissimo. 5. Non c’è male, sono begli appartamenti. Io abito qui da 10 anni e mi sono sempre trovata bene. Prima di trasferirmi ho visto vari appartamenti in questa zona, e a parte uno o due che aveano proprio bisogno di essere ristrutturati internamente, tutti gli altri erano in buono stato, e lo sono ancora oggi. Il negozio invece è un po’ più vecchio credo, ma diciamo che funziona bene, non da particolari problemi anche a livello di consumi. 6. Aggiungerei parcheggi. Io abito tra Corso Unione Sovietica e Via Pietro Francesco Guala, ma in una via più interna ed il parcheggio, soprattutto durante gli orari di entrata ed uscita da scuola, è sempre un problema; alla fine arrivo a metterla a Corso Benedetto Croce, è sempre libero lì, ma per me è un po’ lontano. 7. 8 INTERVISTA #6 – ex-residente, mamma bambina elementari, 45 anni 1. Si si è un quartiere molto ben servito io ho sempre abitato qui con la mia famiglia e mi piace molto. I servizi non mancano e le scuole sono ottime, anche io e mio fratello venivamo qui. Ora che siamo sposati entrambi ed abitiamo in zone diverse, continuiamo a portare i nostri figli a scuola qui. È davvero molto ben organizzata, anche nel pomeriggio fanno attività volendo, però a pagamento. E poi ci sono molti giardini per i bimbi per giocare e negozi non mancano. Secondo me è un bel quartiere. 2. Sicuramente i bambini li sfruttano moltissimo e di conseguenza

i genitori ed i nonni che li portano. Però devo dire che anche qualche gruppetto di anziani sulle panchine si vede. 3. Quando abitavo in questo quartiere, a casa dei miei genitori, il nostro palazzo non aveva il giardino, ma ho capito a quali vi riferite. Sono molto carini, ma alla fine ci possono passare tutti, non mi sembrano così privati. 4. No assolutamente non è un quartiere pericoloso, da ragazza potevo uscire abbastanza tranquillamente anche la sera e non ho mai avuto problemi. 5. L’appartamento dei miei genitori non è certo moderno, però sicuramente ci sono tutti i comfort necessari, e ripeto, è tutto ben servito e a portata di mano. 6. Qualche parcheggio in più nei pressi di Via Nichelino, perché quando vengo a prendere i miei figli questo effettivamente è un problema; i parcheggi ci sono verso Via Benedetto Croce, ma qui, negli orari di entrata ed uscita da scuola, è davvero strapieno. 7. 8 INTERVISTA #7 – ragazza residente, studentessa, 20 anni, corte 1. Si direi di si, è una zona ricca di piccoli negozi, anche se soprattutto per beni di prima necessità, diciamo che per lo shopping io personalmente mi sposto verso il centro; ma i mezzi pubblici funzionano bene, li uso molto anche la mattina per andare in facoltà. I parcheggi sono abbastanza credo, non noto disagi particolari, ma io non ci faccio troppo caso perché abbiamo il parcheggio interno condominiale. 2. Si abbastanza, forse ci vorrebbero più giochi per bambini; noi ragazzi ci andiamo ogni tanto, però non è la nostra meta preferita, non c’è molto per noi giovani. 3. No effettivamente non le usiamo, a me piace molto il giardino ma alla fine non ci vado perché non c’è nulla. Con i miei amici, se rimaniamo in zona, andiamo al parchetto di Via Nichelino. Non è un problema il fatto che sia di passaggio, anche perché non lo vivo come uno spazio privato. 4. No assolutamente. Non ci sono moltissimi locali, più che altro ristoranti, pochi pub per noi ragazzi, ma se si vuole uscire per una pizza va benissimo. 5. Si si è un bell’appartamento, molto spazioso e luminoso, gli infissi li hanno cambiati due o tre anni fa. 6. Qualche posto in più per noi giovani ventenni, perché il quartiere è bello ma è pensato soprattutto per anziani e bambini. 7. 7 INTERVISTA # 8 – lavoratore, 50 anni, alimentari 1. Non sarò molto preciso perché non sono della zona, ma lavoro qui da 8 anni e posso dirvi che è ben organizzata ed attrezzata. Il servizio che utilizzo di più alla fine è il parcheggio e deve dire che non manca, in tarda mattinata se ne trovano meno magari, ma io arrivo presto per aprire il negozio e quindi lo trovo sempre facilmente. Nel complesso mi sembra una bella zona comunque, anche abbastanza piena di vita, ci sono molti anziani è vero, ma anche molti bambini. 2. Sinceramente non saprei, non vado in giro per il quartiere,


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però mi sembra che i parchi siano molto frequentati soprattutto da famiglie con bimbi piccoli. 3. Non ne ho idea, mi capita di passarci quando parcheggio su Corso Traiano, sono carini si ma non ci vedo moltissima gente. 4. Non rimango qui fino tarda sera quindi non so, ma vedendo la gente che lo frequenta di giorno penso di no. 5. Si il negozio funziona, è abbastanza nuovo, non ho particolari problemi. 6. Ma niente, per me che ci lavoro così va benissimo. Se ci arrivasse anche la metro forse verrei in negozio con mezzi, questo si. 7. 8

morta come zona ed è un peccato...sarebbero dei bei giardinetti dove passeggiare. 4. No non è una zona pericolosa, la sera certo non si sa mai, si sta attenti, però si può uscire senza problemi; non ho mai sentito di particolari episodi in zona. 5. E’ un bel condominio si ma un po’ vecchio, si vede soprattutto da fuori; molti della zona sono stati ristrutturati ma il nostro ancora no. Internamente però non da problemi, gli appartamenti sono tutti molto spaziosi. 6. Per me va bene così, se proprio potessi aggiungere qualcosa direi la metro, che per andare a lavoro mi sarebbe molto comoda. 7. 8

INTERVISTA #9 – residente, parco tra le scuole con figli 1. E’ abbastanza attrezzata devo dire, i parchi e gli spazi ci sono, forse qualche attrezzatura in più non sarebbe male, ma nel complesso è un bel quartiere. Le scuole funzionano tutte molto bene e la zona è servita. I mezzi pubblici ci sono e sono comodi perché collegano direttamente con il centro città. 2. Si si penso siano abbastanza, come dicevo prima forse qualche attrezzatura in più non sarebbe male. Comunque ci vanno soprattutto famiglie con bambini, anche perché ci si ritrova un po’ tutti qui. I ragazzi rincontrano i compagni di scuola e possono giocare tutti insieme. 3. Si è vero sarebbe uno spazio privato, lo paghiamo con il condominio; non è un problema il fatto che sia di passaggio perché alla fine i giardinetti sono chiusi e non ci va quasi nessuno, però se devo essere sincero non sono molto contento del fatto che tutti lo attraversano ma la manutenzione la paga solo il condominio, secondo me a questo punto dovrebbe prenderselo e curarlo il comune. Per ora ce lo teniamo così, almeno è sicuramente sempre ben tenuto. 4. Io non esco molto la sera, però la zona è tranquilla, non ci sono situazioni spiacevoli tipo spaccio o simili. 5. L’appartamento dove abito ora è uno di quelli a torre, che sono tra più vecchi della zona, ma è molto bello ed ha anche il riscaldamento a pavimento, cosa che non avevo nello stabile dove vivevo prima (Via Pietro Francesco Guala). 6. Parchi più attrezzati forse, magari anche per gli anziani; vanno soprattutto nei bar sotto i portici perché si siedono, giocano a carte, forse perché qui ci sono poche panchine con tavolini o pochi posti all’ombra. 7. 7

INTERVISTA #11 – donna residente-lavoratrice, 50 anni, nipote a scuola 1. E’ una zona servita ed attrezzata, io abito qui da sempre e mi trovo molto bene. 2. Secondo me sono abbastanza, ci porto spesso i miei nipoti a giocare e mi sembrano degli spazi molto grandi ed attrezzati con giochi per bambini. 3. I cortili interni sono sempre ben curati, i bambini però preferiscono il parco di Via Piobesi, dove vicino c’è anche il campo di calcetto. I cortili sono poco sfruttati io ci vado con mia madre, che ormai è anziana e non cammina moltissimo, quindi scendiamo lì, però anche il fatto che siano chiusi non è molto comodo; preferirei scendere ed avere subito il giardino senza dover portare le chiavi e forse anche per questo è poco utilizzato. 4. No non è una zona pericolosa. 5. Abbiamo un bell’appartamento, si affaccia sul cortile e le stanze sono grandi; è di buona qualità secondo me. 6. Non cambierei nulla in particolare, però se si riuscisse a sfruttare meglio il giardino privato sarebbe meglio. 7. 7

INTERVISTA #10 – residente, 35 anni, figlio a scuola 1. Si i servizi ci sono, soprattutto le scuole secondo me funzionano molto bene, accolgono tantissimi bimbi anche dei quartieri vicini. I negozi sono presenti e secondo me è organizzato abbastanza bene il quartiere, non so se si può definire “autonomo”. 2. Ce ne sono abbastanza e le attrezzature ci sono, ci vanno sia famiglie con bambini che anziani. 3. Il condominio dove vivo non ha giardino, ma mi capita di passare in mezzo a quelle corti, molto belle, però rimane un po’

INTERVISTA #12 – uomo residente, 41 anni, corte 1. Abbastanza. Scuole, mercato e negozi funzionano bene; il trasporto pubblico meno, è efficace perché collega facilmente con il centro città, ma negli orari lavorativi, soprattutto la mattina, il tram è sempre affollatissimo. Se la metro arrivasse qui vicino anziché a Piazza Bengasi sarebbe perfetto. Per il resto si vive bene qui. 2. Gli spazi pubblici non mancano, soprattutto le aree gioco per i bambini, c’è anche un campetto da calcio che viene utilizzato moltissimo. É un quartiere molto vissuto secondo me. 3. Non so io non abito in questi palazzi, sono solo di passaggio ora. Non saprei se può dar fastidio il fatto che sia transitabile; anche se forse a me non piacerebbe dover pagare la manutenzione di un cortile che poi è di tutti o che comunque non utilizzo. 4. È abbastanza tranquillo anche la sera. 5. Si il mio condominio è di buona qualità, ristrutturato sia all’interno che all’esterno; mi trovo bene. 6. Come dicevo prima, se ci fosse la metro sarebbe perfetto, per il resto mi piace molto così com’è. 7. 7


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INTERVISTA #12 – uomo residente, 41 anni, corte 1. Abbastanza. Scuole, mercato e negozi funzionano bene; il trasporto pubblico meno, è efficace perché collega facilmente con il centro città, ma negli orari lavorativi, soprattutto la mattina, il tram è sempre affollatissimo. Se la metro arrivasse qui vicino anziché a Piazza Bengasi sarebbe perfetto. Per il resto si vive bene qui. 2. Gli spazi pubblici non mancano, soprattutto le aree gioco per i bambini, c’è anche un campetto da calcio che viene utilizzato moltissimo. É un quartiere molto vissuto secondo me. 3. Non so io non abito in questi palazzi, sono solo di passaggio ora. Non saprei se può dar fastidio il fatto che sia transitabile; anche se forse a me non piacerebbe dover pagare la manutenzione di un cortile che poi è di tutti o che comunque non utilizzo. 4. È abbastanza tranquillo anche la sera. 5. Si il mio condominio è di buona qualità, ristrutturato sia all’interno che all’esterno; mi trovo bene. 6. Come dicevo prima, se ci fosse la metro sarebbe perfetto, per il resto mi piace molto così com’è. 7. 7 INTERVISTA #13 – pensionata residente, 65 anni, corte 1. Si i servizi ci sono tutti. Ora che sono più anziana lo apprezzo anche di più, è tutto vicino e comodo. Si può fare quasi tutto rimanendo all’interno del quartiere e questo è un bene. 2. Ci sono gli spazi pubblici, io ci porto i miei nipotini piccoli. Per i grandi che li accompagnano non ci sono moltissimi spazi per sedersi e guardarli, però... 3. Si è così, io abito proprio qui (Via Onorato Vigliani) ed il giardino alla fine non lo uso. Sono qui in zona da trent’anni, prima era un cortile privato, sempre aperto, ma la gente non ci passava, oggi invece si. Non è un problema perché io ci vengo solo con il cagnolino e non entro dentro i cancelletti, non mi infastidisce che sia di passaggio, però sull’erba sarebbe bello anche camminarci. 4. Non so, sono anni che non esco la sera; ma in generale il quartiere è tranquillo, sono molte le giovani coppie, quindi non penso ci siano problemi di sicurezza. 5. È lo stesso da trent’anni, ma mi piace sempre. Poi io non sono informata sulla tecnologia, quindi per me va sempre bene; siamo solo io e mio marito quindi i consumi sono bassi. 6. Aprirei il mercato tutti i giorni piuttosto che tre giorni alla settimana. 7. 8 INTERVISTA #14 – studentessa residente, 18 anni, mercato 1. I servizi ci sono, negozi, scuole, mercato...è un bel quartiere, ma è un po’ da vecchi oppure da coppietta. Per noi ragazzi non ci sono servizi particolari, a parte la palestra dove tutti quelli della mia età vanno, alla fine ci ritroviamo lì. 2. Si ci sono, quando non siamo in palestra infatti siamo al parchetto di Via Nichelino; ma anche quello è organizzato principalmente per i piccolini. 3. Abito in uno di quei palazzi, non mi da fastidio che la corte sia

di passaggio, ma in realtà non l’ho mai utilizzato molto, non lo vivo come se fosse il giardino privato del mio palazzo. 4. No pericoloso no, ma è un po’ spoglio. A parte ristoranti e pizzerie, non ci sono pub o locali per noi giovani, anche se è vero che non siamo moltissimi; ci sono molti più bambini ed anziani, alla fine è un bel quartiere per crescere, ma poi da adolescenti magari ci si sposta di più. 5. Dal punto di vista energetico non saprei, non ho idea dei consumi di casa. Però è molto grande, a me piace. 6. Qualche locale in più per noi giovani, solo questo; il resto funziona. 7. 8 INTERVISTA #15 – residente, 60, mercato 1. E’ un quartiere abbastanza servito, io sono un ex dipendente della Fiat e abito qui da 50 anni, praticamente quando il quartiere nasceva. In poco tempo hanno costruito moltissimo, ma devo dire che i servizi ci sono sempre stati. Io mi trovo bene qui, sia prima quando lavoravo, essendo anche molto vicino a casa, ma pure da pensionato. 2. Spazi pubblici ce ne sono a volontà, con molti giochi per i bambini; forse un po’ meno panchine. 3. Prima abitavo in uno dei palazzi con il giardino sotto, non l’ho mai usato moltissimo e comunque non mi sembra privato, ci può entrare chiunque infondo. Sono dei bei giardini, tutti ci passano ma nessuno ci si ferma per rimanerci, anche perché le panchine sono negli spazi chiusi dal cancelletto. 4. No forse prima poteva esserlo di più, ma nemmeno troppo; oggi con i ristoranti, le pizzerie e le gelaterie aperte è sicuro anche di sera. 5. Sono tutti dei bei palazzi. Io mi sono trasferito da qualche anno in Via Pietro Francesco Guala, è molto bella la casa, ma nell’altra in Via Onorato Vigliani, costruita anche prima se non sbaglio, c’era il riscaldamento a pavimento ed infissi nuovi. Mi sembrano comunque tutti dei bei palazzi questi. 6. No, non aggiungerei niente; a me piace davvero molto così, anche se nel tempo un po’ è cambiato, ora ci sono molte più macchine ed un po’ di traffico a volte, però si vive bene. È molto diverso stare qui piuttosto che sotto la Fiat dall’altro lato di Corso Unione Sovietica, sembra quasi un’altra città. 7. 9


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Seconda intervista

DOMANDA 1. Cosa ne pensa delle modifiche che proponiamo nella nostra idea progettuale? INTERVISTA #1 – residente, 40 anni, parchetto Via Nichelino 1. L’idea della pedonalizzazione è buona; per me non è un problema andare a prendere mio figlio a scuola perché abito qui vicino, ma vedo molti genitori che hanno problemi di parcheggio negli orari di entrata ed uscita dei ragazzi. I parcheggi all’interno dei giardini non penso mi piacciano, anche se il parchetto non viene utilizzato, resta comunque un bello spazio anche solo da vedere dalla finestra o passandoci. #2 residente, 30 anni, corte 1. Personalmente non abito in questi palazzi con la corte, ma ho degli amici d’infanzia che vivono qui e sono contenti di avere dello spazio dove poter passare il tempo; quando eravamo piccoli era più frequentato, ora non vedo più molti ragazzi che lo usano, forse perché non è facilmente accessibile. #3 residente, 60 anni, mercato 1. Si penso che sia un’idea interessante diminuire un po’ le auto in questo quartiere perché aumenterebbe la sicurezza dei pedoni, visto che spesso corrono ad alta velocità in queste strade secondarie. Per i parcheggi non so se basterebbero ad soddisfare l’affluenza delle auto in questa zona. #4 adolescente, 12 anni, parchetto 1. Mi piacerebbe l’idea perché così potrei giocare con i miei amici a pallone per strada senza che i miei genitori si preoccupino troppo. #5 ragazza, 26 anni, residente-lavoratrice, negozio abbigliamento 1. potrebbe diventare una zona che frequenterei volentieri con i miei amici o con il mio ragazzo per rilassarmi la domenica dopo una settimana intensa di lavoro. Magari la integrerei di più con del verde, per avere più zone ombreggiate dove stare. L’eliminazione del parcheggio è un’ottima idea per me, soprattutto perché io mi sposto prevalentemente in bici, e dovrebbero farlo più persone; penso sia positivo ostacolare l’uso dell’auto all’interno del quartiere. Ma spostare i parcheggi nei giardini degli edifici non mi sembra una buona idea, perché si rovinerebbero davvero. #6 lavoratore, 39anni, Corso Traiano 1. Progettatela vi prego, perché ho bisogno di un ambiente del genere in questa zona da sfruttare durante la mia pausa pranzo di un’ora. Abitando a 40 minuti da qui preferirei trascorrere la mia pausa pranzo in mezzo al verde, senza rinchiudermi in un bar o ristorante, soprattutto nei mesi estivi. I parcheggi non li toglierei perché, per chi come me viene qui solo per lavoro, sono molto comodi; quantomeno se pensate di toglierli rimetteteli nelle vicinanze.

#7 residente, 47 anni, mercato 1. Condivido l’idea di togliere le auto e nel verde metterei un campo per il volley visto che mia figlia ogni volta deve fare 10-15 minuti di auto per poter giocare con le sue compagne di squadra che vivono anche loro in questo quartiere. Sarei felice se toglieste i parcheggi in linea di Via Nichelino e Via Cecernasco perché sono strettissimi ed io non sono capace a parcheggiarci bene; nelle corti sarebbe un peccato, ma se li faceste a spina potrei apprezzarlo. #8 residente,56 anni, bar 1. Ma si questi interventi li avevano già pensati, ma non hanno mai funzionato perché le persone non frequentano moltissimo questi posti, vanno più in centro; oppure quando ci sono giornate di caldo estremo preferiscono chiudersi in casa con climatizzatore e divano. Potete anche provare con la pedonalizzazione ma secondo me non cambierà molto, i parcheggi nei cortili assolutamente no però, sono la perla di questo quartiere. #9 residente, 22 anni, parchetto 1. passo spesso per questa zona nel mio classico giro di running; mi piace molto l’idea di togliere le auto e, se posso consigliarvi, inserirei un percorso vita che potrebbe essere sfruttato dalle moltissime persone che come me preferiscono tenersi in forma all’aria aperta e non in una noiosissima palestra.



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