Susanna Masci | Architecture Portfolio

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SUSANNA MASCI



“Si realizzano sempre le cose in cui credi realmente, e il credere in una cosa la rende possibile.� Frank Lloyd Wright


PROFILO Grazie al mio percorso formativo e professionale ho acquisito ottime competenze relazionali e posso affermare di riuscire a lavorare bene in squadra e a saper suddividere il carico di lavoro con il mio team.

EDUCAZIONE

SUSANNA MASCI 18/07/1990 Nazionalità Italiana

10.2013

Ammissione alla Laurea Magistrale in Architettura_Progettazione Architettonica presso il Politecnico di Milano, sede Leonardo

03.2013

Ammissione ai Corsi Singoli della Laurea Magistrale in Architettura presso il Politecnico di Milano, sede Leonardo

2009-2013

Laurea di primo livello in Scienze dell’Architettura presso il Politecnico di Milano, sede Leonardo

2006-2009

Liceo Classico presso l’Istituto Zaccaria, Milano

2004-2006

Ginnasio Classico presso il Liceo Primo Levi, San Donato Mil.se

LINGUE PARLATE

CONTATTI 340.3501923 susanna.masci@fastwebnet.it via Kennedy, 12 | San Donato Milanese

ITALIANO

INGLESE


ESPERIENZE FORMATIVE

ESPERIENZE LAVORATIVE

12.2014

Esposizione “Il Lacerto e il Labirinto” presso il Politecnico di Milano

07.2014

Esposizione presso la Villa Arese Borromeo, Cesano Maderno

07.2014

Esposizione presso la Triennale di Milano per il progetto Riformare Milano

05.2013

Corso di Cake Design presso Le 3 Melarance, Milano

03.2013

Concorso Instanthouse@School

02.2013

Workshop “Tubi or not Tubi” presso IED, Milano

12.2012

Certificazione TOEIC di lingua inglese con un punteggio di 645

01.2009

Patente B

07.2007

Corso di Inglese EF a Malta

09.2014

Collaborazione allo sviluppo di un progetto di interni per uno studio medico-odontoiatrico, presso lo Studio di Architettura Vignati (Via F.lli d’Italia 7, Busto Arsizio)

06.2014

Sviluppo di un progetto di ristrutturazione di un appartamento (Santa Margherita Ligure)

2013

Collaborazione presso lo Studio di Architettura GaidanoGuzzetti-Maccarini (via Rancati 33, Milano)

2012-2013

Tirocinio presso lo Studio di Architettura Gaidano-GuzzettiMaccarini (via Rancati 33, Milano)

10.2011

Hostess presso NABA, Milano

2009-2010

Promoter presso Ilic, Milano

03.2009

Promoter presso Algida, Milano

CAPACITA’ TECNICHE ABILITA’ E HOBBIES Progettazione architettonica | Autocad Modellazione 3D | Sketchup, V-Ray, Lumion, Agisoft Photoscan CREATIVITA’

LAVORO DI GRUPPO

ARTE

VIAGGIARE

DANZA

TENNIS

CUCINA

Grafica | Photoshop, Illustrator, Indesign, Office

In riferimento al D. lgs. 196/2003, autorizzo ad utilizzare e trattare i dati personali contenuti nel curriculum vitae.



PROGETTI RAPPORTO CON L’ESISTENTE

01 02 03 04

CENTRO SPORTIVO E CULTURALE | CASERMA RUBATTINO | MILANO ARTS CENTER | ASSAB ONE | MILANO HALL OSPEDALIERA | PROGETTO DI INTERNI HUB SPACES | EX CEMENTIFICIO | ALZANO LOMBARDO

TRASFORMAZIONE

05 06

LA CITTA’ NELLA CITTA’ | CASERMA RUBATTINO | MILANO RE-CYCLING SLUMS | SCALO PORTA ROMANA | MILANO

NUOVE COSTRUZIONI

07 08 09

CENTRO POLIFUNZIONALE | SARZANA ASILO | CONCORSO INSTANTHOUSE@SCHOOL | MILANO ANALOGO_OPPOSTO_COMPLEMENTARE | LAMBRATE | MILANO

COLLABORAZIONI | ESPERIENZE PROFESSIONALI

10 11 12

UFFICI OPEN SPACE | MILANO APPARTAMENTO | MILANO VILLA | LAGO DI GARDA


01

LAMBRATE CULTURAL CENTER CENTRO SPORTIVO E CULTURALE

anno | 2014 luogo | Caserma Rubattino, Milano collaboratori | S. Franchino, M. Todisco Il progetto sull’area della Caserma Rubattino prevede un intervento di riappropriazione dello spazio da parte del quartiere di Lambrate. Il lotto si trova in un punto strategico per il quartiere, per questo la volontà primaria del progetto è stata quella di riabilitare quest’area per renderla fruibile al pubblico. L’idea di progetto è stata quella di sviluppare un centro per il quartiere e la città che rappresentasse un cambiamento radicale rispetto all’ambiente urbano attuale e che, allo stesso tempo, definisse uno spazio per il tempo libero per la popolazione. L’intervento di riqualificazione mira a fare città, a ricreare il commercio locale, a promuovere cultura, svago e vita sociale.

SISTEMA DEL VERDE verde di progetto percorsi verdi di progetto cintura verde verde esistente assi verdi esistenti

SISTEMA DELLE INFRASTRUTTURE viabilità principale viabilità secondaria nuovi tracciati sottopassaggio ferrovia tangenziale

LAMBRATE CULTURAL CENTER verde di progetto nuovi tracciati acqua


PIANTA PIANO TERRA

1_commerciale 2_deposito 3_esposizioni 4_bar 5_zona lounge 6_bookshop 7_biglietteria 8_auditorium 9_sala prove 10_uffici 11_hotel 12_camere hotel 13_appartamenti 14_impianti sportivi 15_palestra 16_esposizione temporanea 17_aule studio 18_biblioteca 19_hub spaces 20_ristorante


IL PROGETTO L’idea di progetto è partita dal collegamento delle aree che circondano il lotto definendo delle direttrici che dividessero questo grandissimo spazio. I primi due assi cartesiani sezionano l’area in quattro parti asimmetriche definendo una parte principalmente residenziale e sportiva a Ovest e il nuovo centro polifunzionale a Est. Sulla lunga direttrice Nord-Sud è stata pensata una nuova strada commerciale che tiene uniti i due ambiti del lotto. La Caserma è stata divisa in due parti, frammentando anche le funzioni in essa contenute: una parte più strutturata e fissa nella zona superiore e una parte più aperta e libera in quella inferiore. Lo spazio all’interno del vecchio fabbricato è stato ulteriormente definito grazie ad altri due assi perpendicolari che creano dei percorsi all’interno di questo grande volume. Tema importante è l’accessibilità del luogo, in contrasto con la vecchia funzione del lotto; la strada aperta e accogliente, gli spazi espositivi, l’auditorium per gli spettacoli, i ristoranti, le auto che rimangono ai lati dell’area, lo spazio verde pubblico: tutto questo crea un nuovo centro di cultura e svago per i cittadini e la città. La struttura esistente è stata conservata quasi nella sua totalità in quanto, dove non sono più presenti i muri effettivi della caserma, rimane però fissa la struttura portante.


PIANTA PIANO PRIMO

1_commerciale 2_deposito 3_esposizioni 4_bar 5_zona lounge 6_bookshop 7_biglietteria 8_auditorium 9_sala prove 10_uffici 11_hotel 12_camere hotel 13_appartamenti 14_impianti sportivi 15_palestra 16_esposizione temporanea 17_aule studio 18_biblioteca 19_hub spaces 20_ristorante


02

ARTS CENTER

RIPROGETTO DELL’ESISTENTE A PARTIRE DALL’INTERNO ARCHITETTONICO anno | 2012 luogo | Ex tipografia di arti grafiche, Milano collaboratori | V. Bernasconi, R. Musumeci L’area di progetto è situata a Milano, in via Padova: si tratta di un’ex-tipografia di arti grafiche di circa 2500 mq, composta da corpi di fabbrica di diverse dimensioni ed altezze, che occupa un ampio isolato e si apre su una corte. Attualmente il complesso edilizio è utilizzato come centro no-profit per l’arte contemporanea. L’idea progettuale è di trasformare quest’area in un Arts Center cittadino, dedicato all'attività creativa di artisti e performer, con atelier, foresterie o residenze temporanee, spazi espositivi, caffè, bookshop, laboratori, secondo un dettagliato programma funzionale. Il fil rouge che racchiude l'intero il progetto è la circolarità. La galleria d'arte, crea un percorso circolare, attraversabile in ambo i sensi, senza mai interrompersi, che si snoda su i

NUOVI VOLUMI

vari livelli del'edificio. Le Foresterie, parte che ho approfondito personalmente, si dispongono tutte intorno alla corte che si trasforma in una zona piu' privata una volta oltrepassata la passerella vetrata del piano superiore. Le abitazioni sono composte da un laboratorio privato al piano terra e dalla camera da letto al piano superiore; alcune di esse sono strutturate in duplex avendo a diposizione al loro interno anche una zona soggiorno. Il caffe', il bookshop e la sala conferenze si trovano al piano terra per garantire un facile accesso ai visitatori esterni.

PLANIVOLUMETRICO

SPAZI APERTI


PIANTA PIANO TERRA


I DETTAGLI Nodo fondamentale è la passerella che collega i due edifici e sovrasta il cortile interno. Questa non solo è motivo di collegamento tra due volumi, ma confine ideale tra la parte pubblica del cortile e la parte privata. La struttura è in acciaio e vetro con rivestimento del pavimento in gres. La scala che collega il piano terra al Loft e alle parti comuni è stata realizzata in cemento armato, coperta da una quinta che si trasforma in una seduta proprio di fronte alle porte dell'ascensore. Il bar e il bookshop sono stati inglobati in un unico ambiente, creando un'atmosfera acogliente, una sorta di caffè letterario. Lungo il muro perimetrale è stato realizzato un taglio vetrato per permettere la vista all’esterno.


PIANTA PIANO PRIMO



PIANTA TERZO PIANO


03

HALL OSPEDALIERA

RIPROGETTO DI UN INTERNO ARCHITETTONICO ESISTENTE anno | 2012 luogo | Ingresso di un ospedale collaboratori | S. Ottaviano, A. Passera, C. Pellistri La richiesta per questo progetto consiste nella riorganizzazione spaziale di una hall di un ospedale; l’obiettivo è renderla funzionale e allo stesso tempo confortevole. L'idea progettuale è stata quella di valorizzare gli elementi strutturali, quali le due colonne circolari al centro dello spazio, e di sfruttare l'altezza di 8m creando un secondo livello dove posizionare un bar e uno spazio per la lettura. Dopo la rimozione dei muri superflui si è passati alla progettazione della scala e del primo livello. Per nasccondere la scala e l'ascensore è stato creato un muro rivestito in pietra di Trani con illuminazione dal basso verso l'alto per garantire elenganza allo spazio e attirare l'attenzio-

ne del fruitore verso il centro dell'ambiente, punto cruciale di tutto il progetto. Per rimarcare la centralità dell’ambiente la reception è stata posizionata tra le due colonne e l'andamento del livello superiore è stato incurvato proprio sopra il bancone seguendo la stessa forma della reception. Per quanto riguarda il patio esterno si è voluta creare una continuità con l'interno facendo proseguire il manto erboso anche nell'edificio. Un'attenzione particolare va alla scelta delle piante selezionate per l’esterno; sono indicate infatti per l’aromaterapia. Gli arredi sono stati scelti anche in base al materiale di cui sono costituiti, in quanto facilemente sterilizzabili dato che ci si trova in un ambiente ospedaliero.


PIANTA SECONDO PIANO

PIANTA PIANO TERRA

Il soppalco è un grande spazio aperto e omogeneo interrotto solo dalle due colonne centrali, e come per il piano inferiore dalla parete che separa l'ascensore e le scale dal resto dello spazio adibito a bar. Appoggiato al setto divisorio si trova il bancone del bar che richiama come forma quella della reception in quando è nella stessa posizione solo piÚ arretrato e ha la stessa dimensione della circonferenza interna dell'elemento sottostante.


04

HUB SPACES

L’ARCHITETTURA DEGLI INTERNI NEL PROGETTO PER IL COSTRUITO anno | 2012 luogo | Ex cementificio Italcementi, Alzano Lombardo collaboratori | M. Negrini Il progetto consiste in un intervento sul costruito, al fine di garantire da un lato la messa in valore della permanenza e dall'altro la sua conversione verso le nuove esigenze del presente, attraverso l'inserimento di funzioni e soluzioni spaziali adeguate. Il progetto dell'intero edificio è stato suddiviso in diverse aree di interesse assegnate a singoli team che dovevano però collaborare insieme per garantine un progetto finale unitario. Lo slogan scelto per il progetto è HUG (human urban gain); il cementificio, infatti, trovandosi in una posizione strategica per la zona circostante, è punto di unione tra due realtà: quella delle persone che abitano il luogo e la realtà di chi invece lo raggiunge. Conseguentemente si è immaginato l'edificio come un abbraccio che racchiudesse in esso questo

HUB SPACES

concetto. Il mio compito all'interno del gruppo è stato quello di progettare l'area da trasformare in Hub Spaces. L'idea progettuale è basata su una maglia strutturale in acciaio, staccata dall'esistente che racchiude in sè la nuova funzione senza però cancellare la storia del luogo. Nell'hub space si creano spazi che ispirano, collegano e permettono alle persone di realizzare idee. In essi infatti interagiscono tra di loro professionisti di diverse discipline che in questo luogo possono confrontarsi e lavorare insieme. Si è voluto creare, quindi, un ambiente totalmente aperto e flessibile mediante l'adozione di una maglia strutturale che si accosta a quella esistente senza però intaccarla.


PIANTA PIANO TERRA


GLI SPAZI Si determina così una maglia modulare formata da due moduli regolari accostati che vanno a creare la nuova disposizione della pianta. La struttura è costruita in acciaio e vetro; due materiali completamente diversi da quelli utilizzati nel cementificio pre-esistente così da distinguere immediatamente la nuova costruzione da quella storica. I servizi sono disposti in una delle due gallerie laterali al piano terra in modo che siano vicini, facilmente identificabili e raggiungibili. Sempre al piano terra si trova la reception che garantisce lo smistamento delle persone e l’affitto delle postazioni. Si trovano inoltre un'area meeting con una sala conferenze e una sala riunioni. Le zone appena citate affacciano sul grande atrio, che serve anche da collegamento tra il portico antistante agli uffici e la strada interna posteriore, collegandosi così direttamente con l’esterno.

SEZIONE LONGITUDINALE E TRASVERSALE


PIANTA PRIMO PIANO

PIANTA SECONDO PIANO


05

LA CITTA’ NELLA CITTA’

RIGENERAZIONE URBANA DI UN’ AREA MILITARE anno | 2014 luogo | Caserma Rubattino, Milano collaboratori | I. Timis, M. Todisco Nell’epoca moderna, le città sono state progettate e costruite con funzioni separate; i confini tra pubblico-privato, lavoro-casa e interno-esterno sono stati definiti in modo preciso. Con l’emergere di nuove tecnologie e la transizione dalla “città industriale” alla “città dell’informazione”, lo stile di vita delle persone è cambiato radicalmente ed è nata la necessità di un nuovo tipo di spazi, spazi che rompano le barriere tradizionali e che agiscano come un ibrido di privato, lavoro e spazio pubblico. Nasce quindi una quarta dimensione che ha la qualità di tutti gli spazi familiari e li ricompone insieme come un’unica entità spaziale. Questi spazi ibridi offrono nuove opportunità di interazione urbana tra i city users che comprendono residenti locali, pendolari e “giramondo”. LA PERCEZIONE DEI LUOGHI | L’INTORNO DELLA CASERMA RUBATTINO

L’idea della maglia utilizzata da Ildefonso Cerdà a Barcellona, è rappresentativa alla scala urbana della quarta dimensione. Si tratta infatti di rompere la divisione funzionale in zone definite e pianificare la città sovrapponendo usi diversi e creando una rete tra le attività che prendono vita nei differenti luoghi. Questo concetto si riferisce al mixed-use ma non riguarda solamente la distribuzione funzionale in residenze, uffici, commercio o servizi ma interessa anche la forma urbana e le relazioni. L’area della Caserma Rubattino risulta essere il luogo adatto per questo esperimento; una zona militare da ripensare e ridisegnare totalmente per fare in modo che ritorni ad essere parte integrante del quartiere.


MASTERPLAN

IL PROGETTO L’area di progetto è stata suddivisa inizialmente secondo una maglia ortogonale e regolare, in un secondo momento le dimensioni dei moduli si sono differenziate per seguire gli allineamenti delle strade circostanti. I volumi che si sono venuti a creare hanno lasciato spazio nella parte Nord del lotto ad un nuovo parco cittadino; si sono sviluppati maggiormente nella parte sottostante per garantire maggior respiro alle residenze esistenti che si trovano a ridosso della ferrovia. Al piano terra sono presenti diverse attività per il quartiere come attività commerciali, laboratori e spazi comuni. Ai piani superiori invece si mescolano tipologie differenti di residenze (loft, edilizia libera e social housing). Centro attrattivo del nuovo quartiere è la biblioteca che si affaccia sulle due piazze antistanti.


SEZIONE A

SEZIONE B


PIANTA PIANO TERRA


SEZIONE B

SEZIONE D

SEZIONE C

PROSPETTO NORD


PIANTA PIANO TIPO


06

RE-CYCLING SLUMS

ARCHITETTURA DEL PAESAGGIO E DELLE INFRASTRUTTURE anno | 2014 luogo | Scalo Porta Romana, Milano

Alcune aree dismesse di Milano sono state selezionate e inserite nel progetto “Riformare Milano” al fine di poterle riconvertire e trasformare in luoghi utili per la città e i cittadini. Lo scalo Porta Romana, da tempo in disuso, è uno dei luoghi scelti per essere riconfigurato. L’idea progettuale non mira a esaudire le richieste della committenza ma ha in sè una provocazione. Sarebbe abitudine, avendo a che fare con un’area abbandonata, radere al suolo l’intera zona per poi costruirvi nuovi edifici oppure conservare alcuni elementi esistenti inglobandoli nel nuovo progetto. In questa occasione l’area (Ex cinema Maestoso e Scalo Porta Romana) non viene nè demolita nè traformata; la vegetazione spontanea si appropria di tutta la parte dello scalo, come sta già avvenendo da tempo, creando così un nuovo

ambiente naturale. Questo terzo paesaggio, come lo definisce Gilles Clément, non è una natura controllata dall’uomo ma è libera di crescere incondizionatamente, pur sempre nei limiti dell’area. I nuovi spazi non si sviluppano al suolo ma al di sopra di esso, non intaccando la superfice naturale sottostante. Come in un disegno di Franco Purini, la foresta naturale viene superata da una nuova foresta di cemento che prende spazio tra la vegetazione. Il principio generatore è una maglia quadrata sospesa al di spora degli edifici esistenti, ipoteticamente applicabile all’intera città. All’incrocio di questa si generano delle torri, unico punto di collegamento con il terreno, che contengono diverse funzioni all’interno.



Il collegamento tra le torri avviene al primo piano dove sono presenti passerelle vetrate che mettono in comucazione gli edifici e permettono la fruibilità delle zone commerciali. Ai piani superiori sono previste residenze di diverso tipo: da assisted squatting a case-atelier per artisti. L’ultimo piano invece è lasciato libero per garantire una vista privilegiata sulla città.



07

CENTRO POLIFUNZIONALE

EDIFICIO PER LA CULTURA ED IL TEMPO LIBERO anno | 2011 luogo | Sarzana (SP)

Il sito individuato per il progetto è di particolare interesse, è compreso tra la grande fortezza di Sarzana e il canale della città. L’area è stata pensata come un grande spazio aperto con al centro un edificio a due livelli che comprende molte funzioni differenti: sale mostre e spazi per il festival della musica, sala conferenze, bar, internet point, spazi di accoglienza e zona relax. La forma dell’intero impianto architettonico segue le linee degli elementi naturali e artificiali esistenti. Estrema importanza è stata rivolta alla facciata Sud in quanto si affaccia sulla Fortezza; per garantire allo stesso tempo il benessere termico dello spazio interno e la vista panoramica è stata pensata una grande vetrata schermata da brise-soleil mobili.

Rete stradale principale Rete stradale secondaria Rete stradale pedonale

Percorso Auto Percorso diretto pedonale Percorso panoramico pedonale

Costruito Verde

Forma dell'edificio


PIANTA PIANO TERRA


L'edificio si accosta agli edifici circostanti senza però superarli in altezza ed è immerso in una area completamente verde. I due piani sono stati progettati in modo da poter convogliare il pubblico solo al piano sottostante quando non c’è una grande affluenza di persone o non sono presenti eventi di grande portata.


PIANTA PRIMO PIANO


08

ASILO

CONCORSO INSTANTHOUSE@SCHOOL anno | 2014 luogo | Milano collaboratori | L. Masserini, M. Negrini, E. Pessina L'idea di fondo è il classico gioco d’infanzia dei cubi con il quale i bambini "imparano divertendosi". Per dar forza al concept, l'intero progetto è stato strutturato sulla base di 3 cubi di diverse dimensioni che, ruotati e scalati, hanno dato origine alla forma dell'edificio stesso. Queste tre parti che lo compongono possiedono ognuna una funzione diversa e si distinguono anche all'esterno grazie all'utilizzo di colori differenti (non a caso sono stati scelti i colori primari Rosso, Blu e Giallo che, rappresentando "il principio", esprimono il concetto stesso di Scuola Materna). La forma e i colori dai toni allegri sono stati progettati per dare identità e riconoscibilità all'edificio. Come richiesto dal bando, la scuola è stata dimensionata su tre sezioni, ciascuna delle quali costituita da tre classi.

I locali interni sono posti in successione in modo da permettere il facile orientamento ai bambini. Tali spazi si articolano nel seguente modo: • Le aule delle tre sezioni, i rispettivi spazi di servizio (servizi igienici e aula riposo) e l'aula insegnanti si trovano nel cubo Blu. Per ottimizzare la fruizione dello spazio aperto anche durante il periodo invernale e di pioggia, è stato pensato un patio interno con una copertura mobile meccanizzata in vetro e legno. • L'aula multifunzionale (mensa/attività ricreative), la cucina, la lavanderia e lo spazio psicomotricità prendono posto all'interno del cubo Rosso. • Infine nel blocco Giallo si trovano gli spazi dedicati a funzioni logistiche e amministrative.

MENSA (41mq)

LAVANDERIA LOCALE DI SERVIZIO (22,6mq)

DISPENSA CUCINA (10,2mq)

ATRIO E AREA GIOCO (58mq)

SPAZIO PSICOMOTRICITA' E SPAZIO INCONTRI (20,8mq) SEGRETERIA (13,7mq)

AULA 1A (25mq) BAGNO (9,75mq)

AULA INSEGNANTI (19mq)

AULA 1C (25mq) BAGNO (9,75mq)

AULA 2A (25mq)

AULA 2C (25mq)

PATIO COPERTO/SCOPERTO AREA GIOCO (72,75mq)

AULA 3A (25mq)

AULA 3C (25mq)

BAGNO (9,75mq)

AULA RIPOSO (33mq)

0

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AULA 1B (25mq)

AULA 2B (25mq)

AULA 3B (25mq)

BAGNO DISABILI (7,3mq)


PIANTA PIANO TERRA


VIA UGO BETTI

Il progetto mira a combinare il fattore "economico" con quello "innovativo", al fine di ottenere un edificio che possieda condizioni igrometriche e di comfort ottimali: i materiali utilizzati presentano infatti elevata facilità di manutenzione e durabilità ma allo stesso tempo sono in grado di assicurare elevata qualità termica e acustica interna. Si è posta particolare attenzione alla progettazione dell’esterno: area verde intervallata da zone pavimentate in materiale gommoso colorato, sulle quali sono ancorati i giochi per i bambini. Come arredo per il giardino si è pensato ad elementi cubici forati (in richiamo al concept), con funzione sia estetica che ricreativa.



09

COMPLEMENTARE

ANALOGO | OPPOSTO | COMPLEMENTARE anno | 2014 luogo | Lambrate, Milano

Il quartiere di Lambrate si presenta come un nucleo racchiuso da grandi infrastrutture, è una sorta di quadrilatero circoscritto nella parte sud-ovest dalla ferrovia, nella parte superiore da una grande strada a scorrimento veloce (via Rombon) e ad est dalla tangenziale. Lambrate si sviluppa quindi entro un guscio molto compatto. Le due aree sono situate agli antipodi; ognuna è posizionata su un confine del quartiere: via Monneret a nord confina con via Rombon, via Bistolfi a sud confina con la ferrovia. Il fine è creare un collegamento anche se non fisico tra due aree che si trovano agli estremi dello stesso quartiere; un collegamento che possa essere visibile nei due edifici anche a metri di distanza. Il tema selezionato tra i tre dati è “complementare”.

L’obiettivo è creare due edifici complemtari tra loro che abbiano lo stesso linguaggio anche se distanti l’uno dall’altro. I due volumi insieme formano l’unità, sia formale che funzionale e hanno la stessa disposizione nel lotto. L’edificio occupa la parte più vicina al confine del quartiere ed è rivolto verso l’altro; sono due volumi diversi che si completano. I solidi una volta posizionati nelle rispettive aree ne seguono la forma e in assenza di essi la vegetazione si appropria dello spazio. I due volumi complementari presentano lo stesso trattamento delle facciate. Facendo parte di un unico volume immaginario hanno la stessa texture esterna che vuole richiamare la morfologia chiusa del quartiere. Nel punto in cui i volumi si dividono emerge la parte interna rispetto al guscio.


VIA BISTOLFI

VIA MONNERET


VIA UGO BETTI

VIA MONNERET

VIA BISTOLFI

Il fronte interno ed il fronte esterno vengono trattati in maniera differente: - esterno | guscio solito, opaco, pesante e impenetrabile - interno | trasparente, lucido e leggero che fa entrare la luce all’interno


ESTERNO

INTERNO


10

UFFICI OPEN SPACE

COLLABORAZIONE CON LO STUDIO GAIDANO-GUZZETTI-MACCARINI anno | 2013 luogo | Bovisa, Milano

Il progetto illustra la proposta per una nuova immagine di uffici in zona Bovisa a Milano. Il palazzo uffici è composto da sei piani ma la richiesta di rinnovamento riguarda solo il terzo livello e parte del secondo. La richiesta dell'azienda era la creazione di un luogo di lavoro che stimolasse la produttività, incrementasse la flessibilità degli spazi, favorisse l'integrazione e riducesse l'impatto ambientale. I punti fondamentali del nuovo progetto sono quindi: - garantire comfort termico e visivo (qualità dell'aria e acustica) - standardizzazione delle misure delle work station e delle stanze per garantire la modularità - creare spazi che stimolano lo scambio spontaneo di idee e aree dedicate al pensiero

individuale. Nel progetto, pensato come un grande open space, compaiono diverse postazioni di lavoro e ambienti differenti, ciò è dovuto al fatto che in un ambiente unico stazionino individui con lavori e mansioni differenti; alcuni di essi non hanno una postazione fissa ma utilizzano l'ufficio saltuariamente, altri necessitano di scrivanie di maggiori dimensioni per la progettazione di oggetti, altri sono addetti al costumer-service, infine sono presenti anche uffici privati dedicati ai dirigenti. Il colore viene usato per evidenziare le varie aree operative in un progetto globale dove prioritaria è la flessibilità degli ambienti. Variazioni della distribuzione di layout devono essere immediatamente percepibili tramite l'adeguamento cromatico.


SECONDO LIVELLO

PRIMO LIVELLO

Il verde è un elemento che oltre ad arricchire l'ambiente e a trasmettere una sensazione di comfort e relax al personale, rappresenta l'attenzione per l'ambiente del brand, infatti una parete di verde verticale contribuisce alla creazione di un microclima ideale, produce ossigeno, regola l'umidità dell'aria e assorbe le polveri sottili.


11

APPARTAMENTO

COLLABORAZIONE CON LO STUDIO GAIDANO-GUZZETTI-MACCARINI anno | 2013 luogo | Milano

L'appartamento è disposto su due livelli con, al piano inferiore tre camere, tre bagni, cucina e soggiorno, e al piano superiore una camera con bagno, uno studio con bagno, il tutto circondato da un grande terrazzo. La ristrutturazione ha riguardato tutti gli ambienti, ma in particolar modo il piano superiore che è stato completamente riconfigurato. Per rendendere il piano superiore più accessibile e la circolazione nell’appartamento più fluida, è stata riposizionata la scala. Per quanto riguarda l'ultimo piano, lo scopo era ampliare gli ambienti interni, senza sminuire il terrazzo, anzi i due spazi dovevano interagire. La soluzione è stata creare alcune zone che fossero una fusione tra interno ed esterno, per non

interrompere il dialogo tra questi due. Le serre vetrate assicurano i benifici degli spazi interni senza però distogliere lo sguardo dallo skyline milanese. La camera padronale è strutturata in modo tale che il letto sia con la testata appoggiata al muro e "coperta" dal solaio vero e proprio; in questo modo, infatti, dal letto si può ammirare l'intero panorama che circonda la casa. La parte a destra della scala e' stata destinata a locale studio e al ricevimento degli ospiti. La privacy è garantita dall'installazione di una barriera semi-opaca che, da un lato, scherma l'ambiente ma, dall'altro, non toglie la possibilità di guardare verso l'esterno e di ricevere la luce del solare.


PRIMO LIVELLO

SECONDO LIVELLO


12

VILLA

COLLABORAZIONE CON LO STUDIO GAIDANO-GUZZETTI-MACCARINI anno | 2013 luogo | Lago di Garda

Lo scenario sono le colline del lago di Garda e il protagonista è il rapporto tra l'abitazione e ciò che le sta intorno. Il progetto si sofferma sullo studio del paesaggio e sulla creazione di un ambiente funzionale e rilassante come fuga dalla vita di tutti i giorni. L'ambiente interno è stato sviluppato seguendo le richieste del committente, creando un'ampia zona living al piano terra, e una cucina capiente che permettesse di preparare grandi cene. Studiando l'andamento e la sinuosità del giardino è stato possibile creare un affaccio verso l'esterno al piano interrato, locale che altrimenti non avrebbe avuto uno sfogo verso l'esterno. Sul lato Ovest della villa è stato abbassato il terreno e aperta una grande vetrata a tutta altezza in modo da far entrare la natura all'interno dello spazio. Creando la vetrata si

è reso necessario eliminare una parte della soletta del pian terreno, sostituita con una passerella che collega il soggiorno con la cucina. Al piano interrato si trova la zona relax, la palestra e la cantina per la degustazione dei vini. La zona notte è dislocata in due parti differenti della casa, la prima si trova al piano terra con quattro stanze e rispettivi bagni, mentre la suite padronale si trova al piano superiore. Particolare è la disposizione del letto, esso infatti, è rialzato rispetto al livello del pavimento per permettere a chi è seduto sul di scrutare il panorama tramite la finestra. La piscina infine è stata progettata seguendo l'andamento del terreno; essa cattura l'attenzione del visitarore appena oltrepassa il cancello d'entrata, essendo il primo elemento visibile.


PIANTA PIANO TERRA

PIANTA PIANO INTERRATO

PIANTA PRIMO PIANO


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