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nella ginnastica artistica negli ultimi 10 anni:

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PROGETTI DI RICERCA

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Barloggio

L’ESSENZIALE IN BREVE

– Le scienze motorie e dello sport rappresentano un ambito di ricerca interdisciplinare che si occupa di diversi aspetti legato allo sport e al movimento. Tra le varie discipline rientrano tra l’altro le scienze dell’allenamento, le scienze del movimento, la medicina sportiva, la fisioterapia sportiva, la fisiologia sportiva, la psicologia sportiva e l’alimentazione sportiva. L’obiettivo delle scienze motorie e sportive è quello di descrivere, comprendere e spiegare lo sport e l’esercizio dello sport all’uomo.

L’interesse verso il legame esistente tra lo sport e le scienze si era già palesato durante il Rinascimento, ma è solo alla fine del XIX secolo che si è sviluppato in maniera indipendente il settore delle scienze motorie e sportive.

Discipline interessate dalle scienze motorie: biomeccanica, psicologia dello sport, scienze del movimento, nutrizione sportiva, didattica sportiva, storia dello sport, economia ed ecologia dello sport, scienze dell’allenamento, diritto in ambito sportivo.

Test standardizzati attuali

«Nell’ambito della diagnostica della performance, ad esempio, attualmente esistono già dei test standardizzati che vengono effettuati su delle piattaforme che hanno dei sensori per misurare la forza. È un test che si fa regolarmente, che vuole essere implementato ancora di più, allo scopo di dare dei consigli su come migliorare la forza esplosiva, la forza reattiva», racconta Caterina Barloggio. Lo scopo delle scienze dello sport è quello di aiutare, dare un sostegno e dei consigli sull’allenamento sulla base dei dati che si possono raccogliere.

Sviluppare nuovi aspetti

In ambito sportivo si sta diffondendo sempre di più la figura dell’«embedded scientist», ossia una persona che non è né uno scienziato vero e proprio, né un allenatore, ma un personaggio chiave che fa da tramite e fa sì che determinate nozioni scientifiche vengano trasmesse alle federazioni sportive e rappresentino un valore aggiunto nella quotidianità dell’allenamento. In Svizzera molte federazioni sportive, come quella del calcio e dello sci, impiegano già da diversi anni queste figure che, oltre ad avvicinare gli allenatori ai risul - tati di studi scientifici, cercano anche di sviluppare aspetti nuovi a vantaggio della strutturazione dell’allenamento.

Cosa sono esattamente le scienze sportive?

Christoph Schärer: non si tratta di una vera e propria scienza, bensì di una varietà di diverse discipline scientifiche parziali. Uno scienziato sportivo cerca quindi di unire le conoscenze dei singoli settori e di comprendere e spiegare possibilmente in maniera completa la disciplina sportiva.

Quali vantaggi traggono gli atleti dalle scienze sportive?

Ne traggono un vantaggio diretto quando si svolge una ricerca applicata. In questo modo gli atleti e gli allenatori possono approfittare direttamente dei risultati. Per quanto riguarda la ricerca di base, si tratta di trasportare le nozione apprese alla base.

Determinazione della forza massima (tenuta dell’elemento: 5 secondi) tramite dispositivi di contrappeso agli anelli.

«L’obiettivo è perlopiù quello di cercare di diffondere un allenamento basato sulle evidenze e non sull’esperienza», continua Caterina Barloggio.

Un processo che necessita di tempo

Alcune persone sono molto aperte al tema e si informano in merito, altri magari sono più scettici: dipende tutto dalla mentalità, da quanto una persona è aperta alle novità. E si sa, per poter cambiare un modo di vedere le cose o un approccio, ci vuole del tempo. Le ricerche necessitano di tanto tempo, e i risultati della loro applicazione ancora di più. Si tratta di un processo lungo. «È necessario che l’allenatore sia pronto a strutturare in un altro modo i propri allenamenti, a riflette su ciò che sta facendo, ad accettare magari dei consigli», spiega Caterina Barloggio. Non è un salto del vuoto, perché ci si basa su dati raccolti in maniera scientifica, ma non è detto che una variazione di un determinato aspetto, effettuata proprio sulla base di risultati scientifici, dia degli effetti positivi in modo immediato.

È tutta una questione di evoluzione, soprattutto mentale: la ginnastica, come gli altri sport in generale, muta con il tempo insieme ai ginnasti che la

Studi In Ambito Sportivo

In Svizzera, sette università e una scuola universitaria professionale offrono complessivamente circa 25 cicli di studi diversi orientati alle scienze dello sport, della salute o del movimento con possibilità di ottenere un bachelor o un master. Molti studenti che frequentano questi cicli di studi sono ex atleti, professionisti o no, che dopo aver concluso la loro carriera sportiva, portano avanti la loro passione per lo sport negli studi. «Ci sono molti ex sportivi che frequentano studi in ambito sportivo e poi trovano un lavoro proprio nella disciplina praticata», afferma Caterina Barloggio. In generale sono tutti studenti molto legati allo sport e chiaramente il vantaggio di aver già praticato una disciplina sportiva è grande. I possibili sbocchi professionali riguardano la psicologia dello sport, il giornalismo sportivo, il ruolo di allenatore, la terapia sportiva, il turismo (sportivo) e il management in ambito sportivo.

praticano. I metodi applicati devono essere messi in discussione con regolarità.

Un metodo può funzionare oggi, ma bisogna essere pronti a cambiare nell’eventualità che domani non sia più sufficiente. Bisogna quindi rimanere in movimento, anche con il pensiero.

Testo: Lara Rigamonti

Foto: Ulrich Känzig

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