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STESSA DISCIPLINA SPORTIVA, MODALITÀ DIVERSA
Nei volti di Michèle e Sabrina del Gym Berner
Oberland si legge la gioia assoluta quando parlano della loro carriera nella ginnastica artistica. Lo si percepisce subito, la ginnastica artistica suscita in loro grandi emozioni anche perché è stata parte della loro vita. E lo sarà anche in futuro, ma in un’altra forma.
Entrambe ricordano un anno di allenamenti intensi. Cosa vi viene in mente così spontaneamente?
Michèle Gottier: duro allenamento, sei volte a settimana, niente allenamento solo la domenica. Ma questo era normale. Con il senno di poi penso che era veramente estremo.
Seraina Buholzer: per me l’allenamento era fondamentale. Perciò tutto il resto doveva essere organizzato in base ad esso.
In che modo la ginnastica ha condizionato la vostra quotidianità?
Seraina: mi sembrava di essere sempre in giro: dalle 7.00 alle 16.00 a scuola, poi in treno verso Berna, allenamento fino alle 21.00, alle 22.00 ero a casa e alle 7.00 di nuovo a scuola. Portavo sempre con me il monopattino, per muovermi più velocemente. Ero poco a casa.
Michèle: per fortuna dalla prima alla sesta nella scuola pubblica ero in una bella classe. Nonostante fossi spesso assente da scuola, non mi sentivo esclusa. Mia mamma poi mi ha convinta a passare alla scuola sportiva priva - ta. È risultata essere una buona decisione. Poiché lì avevo lezione solo il lunedì e tutti a volte mancavano per via dei loro impegni sportivi. Era una cosa normale.
Qual è il momento culmine della vostra carriera che ricordate in modo particolare?
Michèle: il mio ultimo anno di artistica è stato sicuramente un highlight. Ho potuto partecipare a due competizioni internazionali per la Svizzera, in Francia e in Belgio. In Belgio ho potuto disputare la finale alla trave. La cosa bella di questa gara è stata che anche le mie amiche del team da Berna hanno potuto partecipare. Il mio team per Berna e io per la Svizzera. Ma è stato un anno bello anche il 2017, quando sono diventata campionessa svizzera di artistica nella P2.
Seraina: per me un momento culmine è stata la mia prima qualificazione per i Campionati svizzeri nella P6A. L’anno prima nella categoria P4 non mi ero qualificata per esattamente un posto. E proprio in quell’anno non vi è stata alcuna assenza, quindi non ho potuto avanzare. Anche nel 2017 è andata in maniera simile. Ma dato che i risultati sono stati sommati, ho raggiunto il punteggio necessario.
Sono bei successi sportivi. Cosa avete imparato da queste esperienze?
Seraina e Michèle: tenere duro, riprovare, lottare, non arrendersi, finché si riesce.
Seraina: ho imparato che può essere davvero dura, fino a quando finalmente si riesce e si raggiungo l’obiettivo. Ma vale la pena impegnarsi.
Michèle: un tempo io e le mie amiche ginnaste eravamo molto insicure. Dopo un cambio di allenatore abbiamo imparato passo dopo passo a esprimerci e a comprendere meglio i nostri bisogni. Siamo diventate più forti anche a livello di personalità grazie al nuovo team di allenatori e abbiamo imparato, ad esempio con il mentaltraining, a gestire meglio le paure. Questo mi aiuta ancora oggi nelle situazioni difficili.
Vi sono stati altri temi piuttosto difficili da affrontare e che forse necessiteranno ancora di essere elaborati in futuro?
Michèle: sì, quando ero molto piccola vi sono state delle situazioni che non andavano bene. Nel mondo dello sport di prestazione nel quale sono stata catapultata a cinque anni mancava un certo sostegno gentile e premuroso che è
Seraina Buholzer
(21) studia medicina. Ha iniziato a sei anni con la ginnastica artistica e fino al 2022 è stata attiva nel Gym Berner Oberland. Nel 2017 e nel 2022 ha partecipato con successo ai Campionati svizzeri.
Vale la pena impegnarsi.
Seraina Buholzer
necessario a quell’età. Quale bambina si accetta la cosa così com’è, perché non si sa come dovrebbe essere davvero. Per fortuna il sostegno poi è diventato più umano, e i deficit emotivi sono stati colmati.
Seraina: per me cambiare società è stato un momento duro. Ero ancora piccola, ma a seguito delle mie capacità sono stata inserita con le ginnaste più grandi che si allenavano molto più au - tonomamente. Per me era tutto nuovo e difficile all’inizio. Ma avevo allenatrici brave e gentili e quindi è andata bene.
Michèle, tu hai iniziato ad allenarti nel centro regionale di Berna molto presto, tu Sereina invece sei sempre stata una ginnasta di società. Quali sono i vantaggi e gli svantaggi?
Seraina: dato che mi allenavo volentieri, ma non ho mai avuto un mega talento, sono sempre rimasta nella società. Da me nessuno si aspettva prestazioni al top. Quindi anche la pressione non è stata troppo grande. Negli ultimi sei anni sono sempre stata la ginnasta più «anziana». Questo perché molte smettono a 14/15 anni, in particolare se iniziano un apprendistato. Ma in società e con le ginnaste più giovani mi sono comunque sentita a mio agio. Ero la «più grande» o la «mami».
Michèle: nel centro regionale era un po’ diverso, la pressione era maggiore. Poiché si sa che se non si supera il test dei quadri si è fuori. La gioia e la soddisfazione erano però ancora maggiori quando si riusciva. Per via del fatto che si trascorre così tanto tempo insieme e si vivono tante esperienze in comune, si cresce in un certo modo come in una famiglia. Alcuni contatti durano ancora oggi, si sente la mancanza. Ma anch’io a 15 anni ho smesso di praticare ginnastica artistica e ho cercato un’altra disciplina sportiva adeguata.
Siete impegnate nella gestione degli allenamenti del Gym Berner Oberland o accompagnate le ragazze alle competizioni. Cosa vi motiva a contribuite ulteriormente in seno alla società?
Seraina: trasmetto volentieri ai bambini la voglia di fare ginnastica.
Michèle: è divertente accompagnare un gruppo di ragazze così fantastiche alle gare. Purtroppo per via del mio apprendistato non ho quasi più tempo.
Come mai anche dopo il vostro periodo quali ginnaste attive risulta interessante collaborare in seno a una società di ginnastica artistica?
Seraina e Michèle: abbiamo imparato così tanto e acquisito così tante conoscenze nell’ambito della ginnastica artistica. Sappiamo come funziona la ginnastica. Con la nostra esperienza non abbiamo difficoltà a trasmettere il tutto. Siamo sicuramente predestinate a svolgere attività in seno alla società.
Seraina: attualmente gestisco gli allenamenti e sono attiva quale giurata, ma a volte riesco anche ad allenarmi. Deve esserci per forza anche questa componente.
Cosa vi sembra particolarmente importante da trasmettere alle ginnaste?
Seraina: devono essere contente, motivate e devono potersi entusiasmare. L’allenamento non deve essere solo un momento in cui esercitarsi, deve anche essere divertente. È importante che le ragazze imparino che contano i piccoli passi, che è necessario farli per fare in modo che alla fine tutto possa riuscire. Devono imparare a non mollare.
Cosa desiderate ancora comunicare ai lettori di GYMlive o al pubblico?
Seraina: alla ginnastica artistica viene associato il fatto che le ginnaste vengano facilmente escluse. Nei centri regionali si può effettivamente essere «buttate fuori», poiché è lì che si promuove in modo mirato il talento. Nelle società ciò succede raramente. Ma a volte è comunque necessario chiedersi se sia stata scelta la disciplina sportiva giusta. La ginnastica artistica richiede molto ed è molto variata: mobilità, forza, velocità e acrobatica. Si può raggiungere fa - cilmente i propri limiti fisici e mentali. Perciò è importante sapere che la ginnastica artistica è una buona base per altre discipline. Se un’altra disciplina sportiva potrebbe garantire più divertimento e più successo, perché non cambiare?
Seraina e Michèle: ci preoccupa il fatto che i media scrivano così tante cose negative sull’artistica. È un peccato che per via di questi resoconti negativi i genitori non siano stimolati a far provare la ginnastica artistica ai propri figli. Chiaro, ci sono i protocolli di Macolin con tutte le loro ragioni. Ma questo concerne principalmente lo sport d’élite. Nella maggior parte delle so - cietà la ginnastica artistica viene insegnata in modo tale che risulti una bella disciplina per i bambini. Una cultura aperta come quella vissuta qui in seno al Gym Berner Oberland garantisce ai genitori in ogni momento la possibilità di osservare gli allenamenti. Questo tutela al meglio contro eventuali reclami.
Mich Le Gottier
(16) è apprendista di commercio. Ha iniziato a fare ginnastica a quattro anni. Nel 2011 è entrata a far parte del Gym Berner Oberland. Dal 2012 al 2021 si è allenata nel Centro regionale di Berna. Nel 2017 è stata campionessa svizzera P2. Nel 2021 ha rappresentato la Svizzera a competizioni internazionali di ginnastica artistica in Belgio e Francia.