N. 9 11 luglio 2014
il giornale
www.syndicom.ch Il sindacato dei media e della comunicazione
AZB 3001 Berna Cambi di indirizzo sono da inviare a: syndicom, Adressverwaltung, Monbijoustrasse 33, casella postale, 3001 Berna
Ancora pioggia all’orizzonte È tempo di estate e di vacanze, di leggerezza e spensieratezza. Anche la nostra redazione chiude per 5 settimane per preparare poi il prossimo numero, l’edizione 10, per fine agosto. Eppure se si riesce ad andare in vacanza quest’anno più che mai non lo si riesce a fare a cuor leggero. Il tempo sindacale infatti sembra essere come questo mese di giugno fatto di nuvole e pioggia. Non c’è ambito lavorativo che non registri un peggioramento delle condizioni di lavoro e una pressione sempre più insostenibile sui salari. Anche le ex regie federali come Posta e Swisscom, che pure fanno utili milionari, tentano il gioco al ribasso. Ecco perché syndicom ha scelto di fermare la discussione e ha chiesto una pausa di riflessione nell’ambito delle trattative per il nuovo contratto di lavoro della Posta. Questa decisione è stata colta come segno di forza da parte di buona parte dei nostri iscritti ma anche con una certa apprensione da parte di altri. Al di là del contratto collettivo il sindacato si sta muovendo per tematizzare il problema della pressione sul lavoro causato in particolare dagli obiettivi di vendita degli impiegati postali. Obiettivi di vendita che sono anche fattore di stress nel settore delle telecomunicazioni, dove in alcune aziende ancora non vige un contratto collettivo di lavoro. Purtroppo però avere un CCL non è una garanzia assoluta, ancora troppe sono le situazioni nelle quali, nonostante questa tutela teorica, il sindacato deve intervenire perché venga applicato. Non parliamo poi delle tipografie, del mondo del giornalismo e della comunicazione visiva dove in molti ormai più che lavorare si arrabattano per giungere a fine mese con un guadagno che permetta di vivere. Proprio perché il tempo volge alla pioggia diventa essenziale essere uniti e sostenere la forza sindacale. Barbara Bassi
dossier
In Germania il giornalismo d’inchiesta crocefigge Zalando > pagg. 2-3
Formazione
Helias è una garanzia per il perfezionamento professionale
Frontalieri
> pag. 7
Stesse condizioni di lavoro per chi è impiegato nel nostro paese > pag. 9
trasformazioni sì - peggioramenti no
syndicom mette il semaforo sul giallo Alla fine di maggio syndicom ha comunicato ai responsabili della Posta che il sindacato voleva fare una pausa nei negoziati sul contratto collettivo di lavoro (CCL) al fine di analizzare i risultati provvisori internamente. Lo scorso 20 giugno i membri dei tre comitati aziendali della Posta Svizzera, della delegazione alle trattative e del gruppo di accompagnamento interno al CCL Posta (il cosiddetto “soundingboard”) si sono incontrati a Berna e hanno fatto il punto > pag. 4 della situazione.
© Karl Heinz Spremberg
editoriale
Swisscom
Altissima partecipazione al sondaggio sul carico lavorativo syndicom ha condotto un’inchiesta sulla mole di lavoro alla Swisscom. A questo sondaggio hanno partecipato ben 2730 colleghi e colleghe, una percentuale molto alta a dimostrazione dell’importanza del tema. Ora il sondaggio verrà esteso anche ad altre imprese della divisione Telecom. Giorgio Pardini, responsabile del settore Telecom/IT a syndicom, è molto felice che 2730 dipendenti Swisscom abbiano partecipato al sondaggio sul carico lavorativo. Di solito, quando Swisscom conduce un’inchiesta interna, partecipano soltanto pochi impiegati. Un’altra cosa che
soddisfa è che centinaia di partecipanti abbiano aggiunto delle osservazioni personali. Tuttavia proprio questo fatto richiede più tempo del previsto per arrivare alle conclusioni. «Noi non vogliamo presentare solo numeri nudi e crudi, ma vorremmo evidenziare anche i collegamenti con
certi gruppi di età, sesso, regioni e altro ancora», spiega Pardini. «Siamo sorpresi della quantità di osservazioni fatte», afferma Giorgio Pardini, il quale ci tiene ad esprimere il suo personale ringraziamento nei confronti di tutti coloro che hanno partecipato al sondaggio.
Già ora vi possiamo svelare che oltre la metà delle risposte proviene da dipendenti Swisscom che hanno come luogo di lavoro o il canton Berna o il canton Zurigo. Sono ben rappresentate tutte le fasce di età. Il 70 % dei partecipanti sono uomini, il 30% donne. > pag. 6
2 | Dossier Commercio online
syndicom | N. 9 | 11 luglio 2014
Inchiesta sotto copertura alla Zalando Nel suo turno di otto ore, la lavoratrice di Zalando Caro Lobig faceva dai diciotto ai venti chilometri al giorno tra i capannoni del centro logistico Zalando di Erfurt, nella Germania orientale. A volte erano addirittura 27. In mano sempre il suo scanner, che la pilotava attraverso migliaia di scaffali su quattro piani. Verso uno dei sette milioni di prodotti che un cliente aveva ordinato online. E mentre svolgeva il suo lavoro, la Lobig veniva perennemente sorvegliata da un "mentore", da un "teamleader" o da un "caporeparto". Lo scanner trasferiva sugli schermi di questi ultimi sempre la posizione e la velocità di lavoro della dipendente. A livello di protezione dei dati, controlli di questa ampiezza sono vietati. Ma il venditore online Zalando, dai profitti miliardari, la legge se la crea da solo, e non solo in questo caso. Otto ore, senza mai fermarsi. Movimento continuo, ecco cosa pretende l’azienda dai suoi dipendenti. E guai se si trovano già nelle vicinanze del locale destinato alla pausa prima che suoni la campana. E chiaramente il tragitto, spesso lunghissimo, attraverso capannoni lunghi 18 campi da calcio, come anche i controlli regolari antifurto vengono decurtati dalla pausa di mezz’ora. Una chiara infrazione al diritto del lavoro.
L’AMBULANZA PASSA OGNI GIORNO Nel gruppo al quale era stata assegnata la Lobig, i dipendenti dovevano elaborare 78 ordini all’ora. E per questo la ditta paga 8,79 euro lordi l’ora, circa 10 franchi e 50 centesimi. La Lobig racconta: «I piedi e le ginocchia mi facevano così male che ogni tanto mi dovevo mettere a sedere». Poi un superiore l’ha sgridata: «Il contratto di lavoro non lo consente». A livello giuridico questa minaccia è solo un bluff, ma un bluff molto efficace. La professione della Lobig si chiama "picker" (raccoglitrice), e l’ambito di lavoro si chiama "pick-tower". L’attinenza con le galline e il loro atteggiamento industriale è sicuramente casuale. Ma le somiglianze sono tante ed evidenti. Lo sfruttamento senza riguardo dei lavoratori e delle lavoratrici nei capannoni corrisponde alla breve vita delle galline. Caro Lobig dopo sole cinque settimane a Zalando presentava già problemi di circolazione. Un infermiere del pronto soccorso di Erfurt le confidò che non passa un giorno senza che non venga chiamata un’ambulanza a Zalando. E Stefan Najda, responsabile del commercio online al sindacato del terziario Verdi, sa bene che a Erfurt vengono assunti «settimanalmente dai 30 ai 40 nuovi dipendenti». E che ovviamente ne
Zalando e i suoi schiavi “da urlo” Ritmi allucinanti, fiato sul collo e violazione della legge sul lavoro: la giornalista Caro Lobig ci racconta la sua esperienza come dipendente sotto copertura al centro logistico del gigante della vendita online. Michael Stötzel vengono licenziati altrettanti. Nell’ultimo anno, così ci racconta Najda, è stato sostituito l’intero organico, ovvero 2000 collaboratori. Le galline diventano aggressive le une contro le altre, e i picker a Zalando scaricano la pressione sul prossimo. Nella speranza di salire nella gerarchia, e di diventare da picker a mentore o addirittura teamleader. Questo porta un po’ più di salario ma soprattutto un lavoro più tranquillo come controllore. E in questa dinamica, tutti sanno cosa fare e cosa viene fatto loro. Un magazziniere ha detto: «Chi alza la testa, viene eliminato». Un altro si domanda: «Ma cosa ho fatto di male, per venire punito ogni giorno?».
SOVVENZIONATO DALLO STATO Tali condizioni di lavoro sono finanziate dallo Stato. Lo Stato federale della Turingia, nella Germania orientale, ha sovvenzionato la costruzione del centro logistico Zalando con 22 milioni di euro. Con la prospettiva di un bel numero di impieghi. Non importa di che tipo. L’ufficio del lavoro addirittura rimanda a Zalando i suoi stessi licenziati, per
«rimetterli alla prova» e per farli riassumere con il sussidio statale. Ecco quanto dichiara il sindacalista Verdi Najda al giornale work. Normalmente lo Stato ci perde a sovvenzionare aziende dai salari così bassi. Questo è stato dimostrato dagli economisti svizzeri Philipp Löpfe e Werner Vontobel in un nuovo libro* sull’esempio di Erfurt: le imposte sul salario di questi dipendenti malpagati non fanno una grossa differenza, e il nuovo potere d’acquisto è troppo scarso per riattivare l’economia locale. Probabilmente le entrate statali aggiuntive non compensano nemmeno l’utilizzo dell’infrastruttura. Per non parlare dei problemi di salute che subentrano per i lavoratori di questo settore dai salari bassi. Löpfe/Vontobel per questo parlano di «lavori usa e getta per persone usa e getta». La raccoglitrice Caro Lobig ha sopportato tutto questo perché per lei era soltanto un lavoro transitorio. Infatti fa parte di una nuova squadra assistita dal famoso giornalista tedesco d’assalto Günter Wallraff, e i cui rapporti vengono mandati in onda dalla rete televisiva privata RTL (vedi intervista). Wallraff è il fondato-
re di un genere particolarmente spettacolare di ricerca giornalistica. Ha continuato ad infilarsi nelle varie ditte sotto falsa identità per documentare, di prima mano, la loro quotidianità lavorativa. Per esempio come quando si è introdotto alla rivista tedesca Bild o quando si è fatto assumere da McDonald’s nelle vesti del turco Ali. In qualità di giornalista sotto copertura è riuscito a svelare al pubblico procedure e condizioni di lavoro allucinanti.**
TELECAMERE E CONTAPASSI Il "metodo Wallraff" lo doveva usare anche la giornalista Lobig alla sede di Zalando a Erfurt. Dei lavoratori avevano contattato il team raccontando dello squallido lavoro che svolgevano. Ma tutti hanno voluto mantenere l’anonimato. Zalando è riuscito a diventare in poco tempo una delle griffe più conosciute nei Paesi di lingua tedesca. L’azienda spedisce anche in Svizzera. Qui è il numero due nella vendita per corrispondenza. L’assunzione della Lobig ha funzionato senza problemi. Come ci racconta la giornalista, nessuno ha voluto sapere se avesse esperienze lavorative preceden-
ti. Come nuova identità è bastato cambiare il suo nome: un elastico ai capelli e degli occhiali, dove era impiantata una piccolissima videocamera e il gioco era fatto. Con un contapassi ha potuto contare i chilometri percorsi giorno dopo giorno.
AVEVA MENO PAURA DEGLI ALTRI Ben presto la Lobig aveva l’impressione di non essere sorvegliata soltanto attraverso lo scanner, ma di essere controllata anche da altri lavoratori. Infine, dopo nemmeno tre mesi, uno dei suoi superiori notò la telecamera apposta sugli occhiali, e questa fu la fine burrascosa della sua azione. È stata licenziata in tronco. Zalando ha addirittura chiamato la polizia. La copertura di Caro Lobig è saltata perché mostrava un atteggiamento più coraggioso degli altri e perché parlava del sindacato, dichiara Günter Wallraff nell’intervista a work. Ma afferma di non preoccuparsi molto della denuncia che Zalando ha depositato contro la giornalista il giorno dopo la trasmissione a RTL. La ragazza è stata accusata di violazione del segreto industriale. Abbagliata dal successo, l’azienda contesta-
Commercio online Dossier | 3
syndicom | N. 9 | 11 luglio 2014 Il giornalista d’assalto
«Vorrei che qualcuno portasse avanti il mio lavoro» Il giornalista d’inchiesta Günter Wallraff (71 anni) ora dirige una squadra di giovani professionisti le cui inchieste sotto falsa identità vengono mandate in onda dal canale privato RTL. Michael Stötzel
© Mar t in Schutt/Keys tone
Centro logistico da incubo ∙ Le condizioni di lavoro da Zalando ricordano quelle di un’allevamento industriale di galline.
va le accuse ancora la sera stessa della messa in onda del filmato. Ma poi tramite i social media si è abbattuto su Zalando un vero e proprio attacco di massa con tanto di invito a boicottare l’azienda. Successivamente l’incaricato della protezione dati della Turingia ha invaso i capannoni con un esercito di funzionari per analizzare i computer dei teamleader riguardo ai dati illegali di controllo sui loro dipendenti. Solo dopo questa tempesta, Zalando ha aggiustato il tiro, affermando che da subito i picker si sarebbero potuti riposare ogni tanto e che d’ora in avanti non tutti i dati del loro scanner sarebbero stati salvati. Questa la
promessa del venditore online. Tuttavia l’azienda sta portando avanti la causa contro il filmato. La disputa riguarda le affermazioni di un magazziniere che ha raccontato che un suo collega ha avuto un infarto durante il lavoro e che è morto al wc. Zalando si difende e contraddice questo racconto: sembra che l’uomo ce l’abbia fatta a raggiungere casa sua dove poi è deceduto.
Il libro contenente i reportage del team di Wallraff uscirà in autunno. Titolo programmato: Die Lastenträger. Arbeit im freien Fall (I facchini. Lavoro in caduta libera).
consapevole del fatto che lì avrei trovato meno burocrazia che alla televisione pubblica. Inoltre lì raggiungo spettatori che non raggiungerei con altri formati televisivi. Soprattutto anche persone che lavorano a e in condizioni simili a quelle da noi descritte. E infine, questa emittente è anche giuridicamente più coraggiosa. Nei nostri reportage esistono scene che una tv pubblica non avrebbe mai il coraggio di trasmettere. RTL è anche subito intervenuta quando è arrivata la denuncia di Zalando contro la giornalista Caro Lobig, che aveva condotto l’inchiesta al centro logistico di Erfurt.
Non teme che l’emittente, che comunque vive degli introiti pubblicitari, faccia marcia indietro? Ne sono rimastro sorpreso anch’io ma finché la tv che trasmette questi reportage ha un indice di ascolto così alto è disposta a correre il rischio. E la mia impressione è che in generale l’emittente si sforzi di rispettare argomenti più critici e seri. Ovviamente si sono accorti che i format della demenza sono arrivati al capolinea. Va sottolineato che i colleghi e i responsabili con i quali ho a che fare sono persone socialmente attive e molto coraggiose.
Il presupposto delle sue ricerche sotto copertura è il segreto. Come può funzionare in un apparato così grande? Nella sede c’è solo un piccolo team, e questo tratta le nostre storie con estrema confidenza. A volte sembra quasi una cospirazione.
© Marc T irl/Keys tone
Proprio le aziende dalla cattiva nomea fanno molta attenzione alle assunzioni. Immagino che questo renda più difficile le inchieste sotto copertura, non è così?
sfruttamento dietro le quinte ∙ L’inchiesta sotto copertura nella sede del gigante della vendita online Zalando ha portato alla luce condizioni orripilanti.
Sicuramente. Prendiamo l’esempio di Caro Lobig: lei è diventata nota in così breve tempo, che avevamo già preventivato con lei la possibilità di darle un altro nome. Un nome d’arte, per intenderci. Io stesso, quando c’era il pericolo che il mio lavoro venisse criminalizzato, avevo pensato anche all’adozione. D’altro canto però sono migliorate molto le possibilità della cosmesi e del travestimento. Oggi esistono dei toupet con i quali
© Oliver Berrg/Keys tone
work: Il suo team Wallraff fa inchieste sotto copertura alla Zalando o al Burger King. E poi produce dei reportage per l’antenna privata RTL, che vive della pubblicità di aziende del genere. Come convivono le due cose? Günter Wallraff: Io ho scelto RTL
puoi andare in sauna e che ti reggono per settimane intere.
Il travestimento La diverte molto sembrerebbe... Non parlerei proprio di divertimento, la cosa è piuttosto impegnativa. E un po’ disorienta vedersi all’improvviso con una barba folta, che non desideri. Dei conoscenti mi hanno già detto che mi sta bene, che la devo lasciare. Ma io in questi travestimenti non mi riconosco.
Ora ha 71 anni. Sta forse pensando di andare in pensione? Non ancora, voglio prima assicurarmi di avere dei successori. All’estero ne ho alcuni, per esempio Fabrizio Gatti, un collega italiano, che ha letto le mie cose quando era studente e che mi ha preso come modello. È diventato famoso in tutto il mondo quando ha accompagnato i profughi africani attraverso il Sahara e la Libia. Poi si è gettato in mare davanti alle coste di Lampedusa, travestito da profugo curdo, per arrivare al famigerato campo di accoglienza dell’isola. Dieci anni fa mi era passato per la mente di arrivare alle Canarie via mare come profugo marocchino. Ma non ho trovato nessun gruppo che mi volesse imbarcare. Gatti ha pubblicato un libro magistrale, Bilal. Mi ha menzionato come suo esempio. Ma nel frattempo è lui che è diventato il mio ideale. Non mi poteva capitare di meglio. Poi ci sono colleghi e colleghe anche in Francia e in Messico, che lavorano seguendo il mio metodo. Ecco, dei successori così mi auguro, e vorrei vederne alcuni anche in Germania. D’altronde ho raggiunto un’età dove potrei morire da un momento all’altro o comunque dove potrei non essere più in grado di svolgere questo lavoro fisicamente molto stancante.
In effetti spesso lei è stato visto svolgere lavori fisicamente pesanti, giusto? Esatto. Si tratta di lavori dove oggi
già a causa della mia età non verrei più preso. Per non parlare del fatto che molti casi, dove varrebbe davvero la pena condurre un’inchiesta sotto copertura, possono essere affrontati solo da donne. Ecco perché ora esiste una squadra Wallraff. In questo ambito consiglio giornalisti e giornaliste, propongo argomenti e occupo ancora qualche ruolo. E mi riservo anche di ricoprire presto di nuovo un ruolo da protagonista.
Günter Wallraff: i suoi scoop Ecco come Günter Wallraff descrive il suo metodo e le sue indagini segrete: «Bisogna travestirsi, per smascherare la società, bisogna ingannare e camuffarsi, per far venire a galla tutta la verità». Da oltre 40 anni s’infila nelle aziende in questo modo. Di tanto in tanto nelle sue visite a sorpresa ai piani alti gli capitava in mano la sua scheda segnaletica. Ma le aziende non sono mai riuscite a mettersi al riparo da Günter Wallraff perché egli non è mai stato riconosciuto mentre era in azione potendo così denunciare condizioni allucinanti di lavoro e di produzione. FOTOREPORTER Alcune delle indagini giornalistiche di Wallraff: come “Hans Esser” si è fatto assumere nella redazione locale del giornale Bild a Hannover. Lì ha vissuto gli strani metodi di ricerca e le manipolazioni politiche del foglio da boulevard (libro: Der Aufmacher). Come “turco Ali Levent Sinirlioglu” si è esposto alla xenofobia lavorando a McDonald’s, presso il gruppo d’acciaio Thyssen e nella ricerca farmaceutica (libro: Ganz unten). E nell’edizione del 23 maggio 2008 di work rivelò gravi condizioni di lavoro in un mega panificio della tedesca Lidl. Inoltre insieme all’istituto di formazione sindacale “Arbeit und Leben” gestisce un centro di aiuto per vittime di mobbing da parte del datore di lavoro. (www.work-watch.de)
4 | Dai settori Posta
syndicom | N. 9 | 11 luglio 2014
trasformazioni sì - peggioramenti no
syndicom mette il semaforo sul giallo
© Bruno Schmucki
Alla fine di maggio il sindacato ha comunicato ai responsabili della Posta che voleva fare una pausa nei negoziati sul contratto collettivo di lavoro (CCL) al fine di analizzare i risultati provvisori internamente. Lo scorso 20 giugno i membri dei tre comitati aziendali della Posta Svizzera, della delegazione alle trattative e del gruppo di accompagnamento interno al CCL Posta (il cosiddetto “soundingboard”) si sono incontrati a Berna e hanno fatto il punto della situazione. Bruno Schmucki
Renate Takacs, sezione Basilea, membro del comitato nazionale d’azione:
Didier Liardon, sezione Vaud Poste, membro del comitato nazionale d’azione:
«Ora è importante informare i nostri iscritti. Così hanno la possibilità di esprimere la loro opinione».
«Ecco cosa mi appassiona di questo lavoro: parlare con i miei colleghi e le mie colleghe delle nostre condizioni di lavoro e rivendicare insieme delle soluzioni migliori».
Il presidente della divisione Hans Schilling ha aperto l’assemblea a Berna facendo un appello al rispetto reciproco, dando subito una certa impronta al dibattito tra gli 80 partecipanti. Sono stati espressi pareri molto chiari, questo sì, ma tutti nell’ambito di uno scambio equo. Dopo lo stop alle trattative, deciso a fine maggio dal comitato direttore insieme alle direzioni regionali, sussisteva, in effetti, all’interno il bisogno di parlarsi e di chiarirsi. I comitati aziendali, il soundingboard e la delegazione alle trattative hanno analizzato insieme la situazione di partenza. Inoltre hanno effettuato una verifi-
ca critica sui valori provvisori di riferimento del nuovo CCL esprimendo una valutazione comune. È venuto fuori che ci sono molte questioni aperte in diversi ambiti centrali. Vari partecipanti all’assemblea hanno messo in guardia contro ripercussioni estremamente negative delle nuove disposizioni per grandi gruppi di dipendenti all’interno della Posta. Essi hanno richiamato alla memoria lo slogan con il quale i sindacati si sono presentati alle trattative: "Trasformazioni sì – peggioramenti no". Essi hanno sottolineato l’importanza di mantenere questa promessa nei confronti degli iscritti. Il risulta-
to raggiunto finora non può essere accettato, in nessuna maniera. Tuttavia l’assemblea ha anche espresso parole di apprezzamento per il lavoro svolto dalla delegazione alle trattative. Essa ha riconosciuto che sostituire il vecchio CCL, negoziato oltre 10 anni fa, in condizioni giuridiche, politiche ed economiche completamente diverse, è un’immensa sfida. L’assemblea ha ritenuto che la delegazione alle trattative si sia preparata in maniera accurata e che abbia lavorato con molto impegno. Dunque la critica verso i risultati intermedi è in prima linea una critica verso l’atteggiamento della Posta, che sta tentando di
imporre un peggioramento delle condizioni di lavoro in diversi ambiti. In questo senso, lo stop nei negoziati serve come sensibilizzazione nei confronti degli affiliati della base. Ecco perché l’assemblea ha messo in piedi un comitato d’azione che ora lancerà la "fase GIALLA" e che preparerà una campagna (vedi sotto). I segretariati regionali ad agosto organizzeranno in diversi luoghi delle assemblee con i soci, dove verrà informato e discusso apertamente sui risultati provvisori. Durante questi eventi i membri potranno valutare personalmente se le loro rivendicazioni sono state soddisfatte o meno. In occasio-
ne di una conferenza che si terrà il 26 settembre a Berna e alla quale parteciperanno 200 delegati delle divisioni della Posta e delle sezioni, verranno valutati i vari riscontri usciti dalle assemblee dei soci. Sarà deciso in questo ambito se la delegazione alle trattative tornerà al tavolo dei negoziati o meno. Inoltre i delegati fisseranno i punti cardini del mandato negoziale. Una cosa già chiara oggi è che gli organi si aspettano dalla Posta, tra le altre cose, dei ritocchi nell’ambito della protezione contro il licenziamento, delle indennità notturne e domenicali, delle pause, delle ferie e dei premi di fedeltà.
Rapporto d’at tività 2013
PostCom ora deve imporre la legge sulle poste Il 16 giugno l’autorità di regolazione PostCom ha presentato il suo rapporto di attività 2013. Quest’ultimo evidenzia dei gravi problemi nell’applicazione della legge postale. Il sindacato syndicom critica il fatto che numerosi operatori di servizi postali non rispettino sempre l’obbligo di annuncio. Ecco perché il sindacato chiede a PostCom di agire contro le ditte refrattarie imponendo loro di rispettare le condizioni di lavoro d’uso nel ramo. Dal 1° ottobre 2012 la nuova legge sulle poste prevede che le aziende che forniscono prestazioni postali siano sottomesse all’obbligo legale di registrazione. Invece il recente rapporto della Commissione federale delle Poste (PostCom) ha rivelato che solo un piccolo numero di aziende sottoposte all’obbligo di annuncio si è effettivamente registrato; i dati di queste ditte talvolta sono lacunosi e incompleti. Di conseguenza syndicom esige da PostCom che essa proceda con
maggiore efficacia contro le aziende che non adempiono il loro obbligo d’annuncio al fine di evitare che esse pratichino del dumping salariale. Perché senza un’attuazione immediata dell’obbligo legale di annuncio, PostCom non può esercitare le mansioni ad essa conferite. Per syndicom è indispensabile creare delle condizioni volte a controllare il rispetto delle condizioni di lavoro d’uso nel ramo. Solo su questa base i partner sociali potranno negoziare un
contratto collettivo di lavoro per le divisioni. Timorosa, la PostCom tarda a prendersi le sue responsabilità dichiarando semplicemente che essa "si aspetta da tutti gli operatori sul mercato che essi negozino in maniera rapida e leale la conclusione di CCL equi".
Meno uffici, ma comunque accessibili Anche se la Posta chiude e trasforma gli uffici postali, questi ultimi rimarranno sempre accessibili,
commenta PostCom. Essa continua affermando che di conseguenza l’offerta di servizio pubblico viene garantita. Alla fine del 2013, la Posta disponeva di 1657 uffici postali, ovvero 95 in meno di un anno prima e 732 in meno rispetto a otto anni fa (vedi tabella). Ma grazie alla creazione di agenzie postali e allo sviluppo del servizio a domicilio, il numero totale di punti d’accesso praticamente è rimasto invariato passando da 3505 a 3500, come indicato dalla PostCom nel suo rap-
porto. Pur "comprendendo che in alcuni casi i comuni e la popolazione facciano fatica ad accettare le decisioni della Posta, lamentandosi che un’agenzia è meno orientata al servizio di un vero ufficio postale", la commissione ritiene che "nella pratica questi timori siano infondati". Dunque non sorprende che negli ultimi sette anni, su 44 casi trattati dalla Commissione Uffici postali di PostCom, siano state emessi soltanto 5 pareri sfavorevoli.
Posta Dai settori | 5
syndicom | N. 9 | 11 luglio 2014
Successo degli uffici postali Secondo PostCom, la Posta deve ancora migliorare le sue condizioni di accesso. Benché la Commissione federale delle poste ricordi che essa "non è competente in materia di regolamentazione de-
zione che "la maggior parte (44 %) degli uffici postali apre i suoi sportelli tra le sei e le otto ore al giorno, mentre la maggioranza delle agenzie postali (63 %) è aperta più di otto ore al giorno". Una tabella della PostCom però
gli orari di apertura degli uffici postali e delle agenzie postali", essa raccomanda di adeguare gli orari di apertura degli uffici postali ai modi di vivere della popolazione, inclusa la sera. La Commissione si basa senza dubbi sulla constata-
evidenzia comunque la popolarità degli uffici postali, che hanno visto crescere la frequentazione media giornaliera da 294 a 321 persone tra il 2008 e il 2013 mentre la frequentazione giornaliera delle agenzie nello stesso periodo
sviluppo della rete degli uffici postali 2005-2013 (servizio a domicilio incluso)
Uffici postali Numero di uffici postali e agenzie
2013
2012
2011
2010
2009
2008
2007
2006
2005
2231
2254
2278
2313
2348
2408
2469
2493
2531
1655
1749
1841
1944
2049
2184
2300
2345
2379
uffici postali senza traffico dei pagamenti
2
3
5
6
11
11
12
12
10
agenzie con traffico dei pagamenti
550
477
407
336
263
188
135
111
119
agenzie senza traffico dei pagamenti
19
20
20
22
20
20
15
18
16
fermate PostMobil
5 1269
syndicom / sda
Commento
uffici postali con traffico dei pagamenti
Servizio a domicilio
è passata da 34 a 28 persone. La popolazione sembra dunque essere ancora molto affezionata ai suoi uffici postali, nonostante la Posta ne chiuda un centinaio ogni anno.
5
5
5
5
5
7
7
7
1251
1226
1192
1154
1097
1043
1023
991
Fonte: Rapporto annuale Posta 2013
Alla fine del 2013, la Posta disponeva di 1657 uffici postali, ovvero 95 in meno di un anno prima e 732 in meno rispetto a otto anni fa. Ma grazie alla creazione di agenzie postali (434 dal 2005) e allo sviluppo del servizio a domicilio (278 dal 2005), il numero totale di punti d’accesso praticamente è rimasto invariato passando da 3522 a 3500 per questo periodo. Questo dato secondo la PostCom è sufficiente per asserire che «l’offerta di servizio pubblico è dunque garantita». In occasione del Congresso syndicom di dicembre, i delegati hanno affermato di voler difendere una rete postale di qualità, temendo proprio che un ricorso alle agenzie, ai subfornitori e alle varie filiali, senza controlli e senza sanzioni, avrebbe aggirato il CCL Posta dando luogo a un dumping organizzato. (ys)
6 | Dai settori Telecom/Media
syndicom | N. 9 | 11 luglio 2014
Distribuzione dei quotidiani
La crisi spinge la carta stampata in mano alla Posta
Passo dopo passo la Posta Svizzera è diventata leader del mercato nel recapito mattiniero dei quotidiani e dei giornali della domenica. Questa attività è cominciata negli anni 90 con delle partecipazioni e cooperazioni. Nel marzo del 2008 la Posta ha messo in piedi una sua propria organizzazione per il recapito mattutino del quotidiano Blick nell’area di Zurigo. Lo stesso anno ha rilevato la Presse-Vertriebs AG, Prevag, di Basilea. Nel 2009 è arrivata la svolta: i gruppi NZZ e Tamedia hanno deciso di accorpare le loro aziende di recapito, poco redditizie, e di venderle alla Posta. Questo è stato il battesimo della nuova PresseVertriebs AG Presto. E così la Posta ha divorato le distributrici regionali come la Zuvo di Zurigo e la Bevo di Berna. La commissione della Concorrenza ha ammesso questa fusione a condizione
che le case editrici non partecipassero alla nuova società. Con questa unione 10’000 dipendenti sono stati integrati nella nuova affiliata della Posta. Insieme ai partner sociali, la Presto ha armonizzato le condizioni d’impiego e ha firmato un CCL che è entrato in vigore il 1° marzo 2010 e che è stato rinnovato il 1° febbraio 2014.
il turno mat t iniero non viene considerato lavoro not turno Nonostante gli addetti alla distribuzione ora siano pagati dal gigante giallo, le loro condizioni di lavoro sono ancora l’anello più debole della catena del valore aggiunto della stampa scritta. Il salario minimo, inclusa la 13esima mensilità, disciplinato dal CCL, ammonta a 17,50 franchi. Per il turno della mattina presto durante la settimana, la Presto paga un supplemento del 10
per cento, la domenica del 50 per cento. Il turno dalle 5 della mattina non viene considerato lavoro notturno. Chi non lavora veloce abbastanza si dà la zappa sui piedi: "Il tempo calcolato per il giro deve corrispondere almeno alla durata di un lavoratore di velocità media", ecco cosa prescrive il CCL. Il recapito mattiniero rimane un guadagno secondario. Questo lavoro non basta per arrivare a fine mese e la gente non si strappa i capelli per averlo; infatti queste aziende sono alla continua ricerca di personale. Nella maggior parte delle regioni ci sono posti vacanti. Il portavoce Bernhard Bürki definisce la quota di fluttuazione «normale per il settore». Poi continua asserendo che i posti che figurano sulla piattaforma online vengono indetti «su riserva», come per esempio anche per sostituire i lavoratori in vacanza.
swisscom
> continua da pag. 1
Ora il sondaggio verrà esteso a tut ta la divisione L’alta partecipazione dimostra anche che
«Difficilmente questa attività viene svolta per una vita intera». Perlomeno il CCL ha portato ai dipendenti della Presto un salario minimo unitario, nuove sicurezze e l’integrazione nella cassa pensione del gruppo. Altri addetti al recapito, senza CCL, se la passano ancora peggio, come per esempio i dipendenti dell’affiliata della Posta Epsilon nella Svizzera francese.
Fit ta rete di recapito La Posta è partner contrattuale delle grandi case editrici. Secondo i dati della stessa Presto, essa
distribuisce annualmente 280 milioni di quotidiani e 18 milioni di giornali della domenica – una prestazione eccezionale. Ma anche le case editrici che dispongono ancora di una propria rete distributiva non ce la fanno senza la Posta: quest’ultima possiede il 50 per cento dell’organizzazione di recapito di Sciaffusa Schazo AG, il 35 per cento della SOPV AG della Svizzera sudorientale e il 25 per cento della AZ Vertriebs AG della Aargauer Zeitung. La Posta afferma che queste partecipazioni hanno il senso di garantire, an-
choc alla JCI: syndicom è qui per voi!
Altissima partecipazione al sondaggio sul carico lavorativo Insieme al gruppo strategico CCL Swisscom, syndicom farà un’analisi approfondita e discuterà i risultati dell’inchiesta in vista delle possibili rivendicazioni verso la Swisscom. È previsto che in autunno potranno essere presentati e discussi nelle assemblee aziendali presso le maggiori sedi Swisscom della Svizzera i risultati dell’inchiesta nonché le eventuali rivendicazioni da portare avanti.
© Bruno Schmucki
Oggi gran parte dei giornali in abbonamento, distribuiti la mattina presto, viene recapitata dalle affiliate della Posta Presto ed Epsilon. Anche le distributrici regionali non possono fare a meno della Posta. Quest’ultima ha saputo approfittare del cambio strutturale dei printmedia. Daniel Vonlanthen
con la decisione di lanciare un sondaggio sul carico lavorativo e sulla work-life-balance syndicom ha fatto centro. A questo punto siamo davvero curiosi di vedere se la partecipazione sarà altrettanto alta anche nelle altre aziende. C’è in programma di estendere il sondaggio anche a Sunrise, UPC Cablecom e Orange. Inoltre l’inchiesta deve essere resa accessibile anche ai dipendenti di distributori svizzeri di aziende IT come Microsoft, IBM e Google.
Franz Schori è segretario specializzato Telecom/IT.
JCI perde il mandato di Swisscom per il 1° gennaio 2015 Il 13 giugno Swisscom in un comunicato ha annunciato che avrebbe cessato l’affidamento del suo Facility Management alla Johnson Controls Inc. (JCI) per il 1° gennaio 2015. Questa decisione ancora una volta comporta un cambiamento radicale dell’attività professionale dei dipendenti della JCI. syndicom farà di tutto per far figurare le loro condizioni di lavoro attuali in una soluzione di affiliazione. A questo proposito, le parole di André Nauer, CEO dell’ISS Svizzera, citate nel comunicato di Swisscom, ci sembrano rassicuranti: «Contiamo di poter accogliere sui 220 collaboratori attualmen-
te impiegati a Swisscom sul piano operativo». Ci aspettiamo la stessa cosa anche da Wincasa. Il nostro obiettivo è chiaro: tutti i collaboratori della JCI che si sono occupati del mandato di Swisscom devono ottenere delle nuove prospettive all’interno o all’esterno della JCI, e senza subire delle perdite. Oggi come anche in passato, noi saremo presenti a vigilare affinché vi sia rispetto della forza lavoro. Daniel Münger, segretario centrale Telecom/IT
Pubblicità
I migliori hotel svizzeri a metà prezzo L‘abonnamento a metà prezzo per hotel CHF
65.– anziché 95.–
Ordinare subito: www.hotelcard.com/syndicom Per telefono: 0848 711 717 (indicare il codice sconto syndicom)
Più di 550 hotels a metà prezzo. Migliore tariffa garantita in tutti gli hotel. La Hotelcard può essere utilizzata quante volte lo si desidera. Grande scelta di hotel da una a cinque stelle. Centinaia di hotel wellness e romantici. Per prenotare una camera doppia è sufficiente una Hotelcard. Nessun periodo minimo di soggiorno. Nessun obbligo di consumazione in hotel.
Telecom/Media Dai settori | 7
syndicom | N. 9 | 11 luglio 2014 corsi di perfezionamento che in questi territori, le prestazioni promesse. Solo nel Vallese e in Ticino la Posta non è riuscita a mettere mano sul recapito della mattina. Le aziende di recapito di proprietà delle case editrici non sono a priori datori di lavoro peggiori. La SOPV per esempio paga una retribuzione oraria più alta dell’affiliata della Posta. Questo è stato confermato dal Signor Hanspeter Lebrument su nostra richiesta. Il presidente dell’Associazione della stampa svizzera nonché presidente del consiglio di amministrazione del gruppo mediatico della Svizzera sudorientale, Somedia, proprio di recente ha fatto un’affermazione sul portale online Persönlich sul CCL della Presto. Lebrument ha criticato i sindacati definendoli «furbacchioni», perché poco prima della votazione sul salario minimo hanno firmato un CCL con un limite inferiore ai 22 franchi. Lebrument rimane fedele alla propria rete distributiva a causa dei costi "overhead" più bassi.
Un investimento sul futuro
Da poco più di un anno è in vigore l’accordo sottoscritto da viscom e dai sindacati syndicom e Syna relativo alla regolare formazione professionale di base e all’aggiornamento professionale facoltativo nell’industria grafica. Ogni dipendente, sia esso iscritto o meno al sindacato, ha già contribuito al finanziamento della vasta offerta di corsi Helias orientati alla pratica di syndicom/Syna e ha diritto, oltre al congedo di formazione, anche di frequentare gratuitamente i suddetti corsi. Daniel Bischof
Ma le cifre rimangono un segreto d’affari
www.helias.ch
Secondo recenti studi, i quotidiani in abbonamento apportano ancora la maggiore prestazione informativa sulla politica. Mentre il recapito durante il giorno gode della sovvenzione indiretta della stampa, nel recapito mattutino vige la libera concorrenza. Ma concedetemi di mettere in dubbio che ci sia davvero questa libera concorrenza. Infatti non esistono cifre ufficiali sull’attività delle affiliate. E dunque né l’Ufficio federale delle comunicazioni UFCOM né la commissione federale delle Poste Postcom sono a conoscenza dei numeri relativi a questa prestazione soggetta alla libera concorrenza.
Il segretario centrale di syndicom Hans Kern, un veterano nel settore della formazione e dell’aggiornamento professionale, è responsabile del programma di aggiornamento Helias e ha un messaggio da lanciare a tutti i dipendenti assoggettati al CCL nell’industria grafica: «Il pranzo è servito. Abbiamo imbandito la tavola con un’abbondanza di corsi di aggiornamento professionale, della durata di uno o più giorni, tenuti da professionisti per professionisti. In pratica resta solo da iscriversi». La tavola, sempre per restare fedeli alla metafora, è riccamente imbandita, principalmente però per coloro che lavorano in prestampa e stampa. Il programma dei corsi ha comunque qualcosa da offrire per quasi tutti i gusti: suggerimenti per Adobe Lightroom 5, un’introduzione a Typo3, assistenza nel design di tablet, stratagemmi per Photoshop, creazione di PDF interattivi e tutto su e-book e magazine digitali. Per il Ticino l’offerta è un po’ più ristretta rispetto alla Svizzera tedesca, ma comunque di gran qualità e con una proposta di corsi molto interessante (vedi riquadro). Solo tecnologi od operatori postpress hanno maggiori difficoltà a trovare un corso adeguato. Attualmente, infatti, era in programma solamente il corso intitolato Processo standard offset che tuttavia non si è tenuto per la scarsità di domanda. Ecco il commento di Hans Kern al riguardo:
«Offrire corsi a tecnologi e rilegatori è una sfida, perché difficilmente queste figure possono allontanarsi dalla produzione. In passato, però, abbiamo già organizzato dei corsi in un centro di formazione a Heidelberg, in KBA o manroland Swiss AG. Ma si trattava di iniziative riservate a piccoli gruppi, i cui costi rispecchiavano questa situazione particolare. Per i rilegatori a mano abbiamo già tenuto corsi presso il Centro del bel Libro. Nel programma avevamo anche la stampa digitale, ma la richiesta è stata troppo esigua. È però nostra intenzione ripristinare il corso».
Nuova è la possibilità dell’aggiornamento professionale facoltativo al di fuori del congedo di formazione garantito dal CCL (vedere riquadro). Secondo quanto riportato da Hans Kern, tuttavia, non tutte le aziende hanno comunicato con la stessa chiarezza che questa opzione è chiaramente prevista da un accordo relativo al perfezionamento professionale tra associazione di settore e sindacati e che è in vigore dal 1° gennaio 2013. Con il nuovo accordo, tutti i dipendenti tutelati dal CCL hanno ora diritto a frequentare gratuitamente un corso. Gratuitamente, perché il dipendente lo ha già finanziato con un contributo di 120 franchi all’anno. L’importo viene riscosso dal salario e trasmesso all’ufficio professionale che, su base mensile, rimette a sua volta i contributi a syndicom in quanto
Durata ⁄ Date
Internet per pensionati
3 mezze giornate 9, 10, 11 settembre 2014
La stampa originale – tecniche, storia, editoria Carla Ferriroli, Gianstefano Galli e Isabella Steiger
InDesign – Workshop di prestampa Diego Uccellani
apprendere per tut ta la vita viscom, syndicom e Syna stabiliscono nell’accordo relativo all’aggiornamento professionale facoltativo "che un costante aggiornamento professionale risulta indispensabile a una buona qualità di produzione e all’evo-
Previsto dal CCL
Corso ⁄ Animatore Riccardo Capellini
organizzatore del corso. viscom finanzia l’offerta di corsi Helias con altri 200 franchi per ogni partecipante che svolge la propria attività lavorativa in un’azienda associata.
2 serate e 4 mezze giornate 15, 17, 20 settembre e 4, 11, 18 ottobre 2014 2 serate e 1 mezza giornata 22, 24, 27 settembre 2014
3D – Disegnare e animare con Blender e Photoshop CS6 3 serate e 1 mezza giornata Ivan Friande
1, 6, 8, 11 ottobre 2014
Facebook – Un potente mezzo di comunicazione Marko Valdarnini
2 serate 13, 15 ottobre 2014
Contatto con il cliente – Un cliente soddisfatto è un cliente fedele
3 serate 20, 22, 27 ottobre 2014
Stefano Gazzaniga
Corsi di perfezionamento – autunno 2014
Congedo di formazione (CCL, art. 215) Fino a 15 dipendenti e per ogni altro contingente di 15 dipendenti o frazioni dello stesso, un/a singolo/a dipendente ha diritto annualmente a un congedo di formazione pagato di due settimane al massimo per partecipare a corsi di aggiornamento professionale. Questo diritto può anche essere ripartito fra più dipendenti.
luzione personale e professionale dei/delle dipendenti". Per questo motivo offrono i necessari programmi di aggiornamento ai lavoratori qualificati assoggettati al CCL nelle aziende associate a viscom, così come ai lavoratori delle imprese che hanno sottoscritto il CCL. Il programma di aggiornamento gode peraltro di una vivace richiesta. Una delle ricette all’origine del suo successo consiste nel notevole vantaggio pratico. «Da sempre abbiamo chiesto di mettere a disposizione dei partecipanti (tutti professionisti che si occupano già per lavoro degli argomenti affrontati nei corsi) relatori che provenissero dal mondo del lavoro, che fossero per così dire dei colleghi», spiega Hans Kern. I corsi sono aperti anche alle persone disoccupate. Queste ultime possono fare richiesta dei corsi all’URC che, una volta data la propria approvazione, si farà carico anche delle spese.
come procedere? Molti lavoratori sanno quanto sia importante aggiornarsi nel proprio ambiente di lavoro e si attivano pertanto di propria spontanea iniziativa. La cosa ideale da fare in una piccola o me-
dia industria (PMI) è cercare un colloquio con il responsabile del personale, informarlo del corso che s’intende frequentare e chiedere per la sua durata il congedo di formazione pagato previsto. «Finora questa procedura ha funzionato molto bene e solo in casi sporadici ha dato adito a delle discussioni», precisa Hans Kern. «La maggior parte dei datori di lavoro è consapevole di poter trarre profitto, per sé e per la propria azienda, solo se i dipendenti ampliano e approfondiscono le proprie conoscenze tecniche. Essi inviano i lavoratori e le lavoratrici a corsi mirati per recuperare eventuali deficit cognitivi discussi ad esempio nell’ambito dei colloqui con i dipendenti». Nelle aziende più grandi, le offerte di aggiornamento vengono invece gestite dal comitato aziendale. Anche in questo caso, però, le offerte dei corsi in questione sono discusse con il dipendente e regolate attraverso il congedo di formazione.
mantenersi tecnologicamente in forma I cambiamenti tecnologici avanzano inarrestabili. I cicli di sviluppo si accorciano sempre più. Un dato di fatto di cui si accorgono senza mezzi termini soprattutto i professionisti della prestampa. A ogni aggiornamento del software sopraggiungono infatti nuove possibilità per ideare prodotti stampati con efficienza e allestire contenuti in forma digitale e interattiva. Il programma di aggiornamento Helias tiene conto di questi aspetti e offre ai professionisti (soprattutto della prestampa, ma anche nella stampa e nella lavorazione successiva) numerose possibilità di aggiornamento. Ai responsabili delle aziende, il programma serve a pianificare per tempo l’aggiornamento con i dipendenti e concordare con gli interessati quali corsi siano maggiormente utili all’azienda in considerazione delle infrastrutture in essere e delle sfide continue. Agli specialisti offre invece l’opportunità di mantenersi professionalmente in forma grazie a un aggiornamento finalizzato ed essere così all’altezza delle nuove sfide tecnologiche.
Maggiori info e descrizione dei corsi sul sito internet: www.helias.ch
10 | Ritratto Diritto
syndicom | N. 9 | 11 luglio 2014
«uniti possiamo difenderci meglio quando ci vogliono tagliare lo stipendio o aumentare l’orario di lavoro»
Dalle scuderie al frontdesk della cablex A soli 31 anni Ruby-Anna Walliser ha già cambiato più posti di lavoro che il resto degli svizzeri in tutta la loro vita. Da due anni è impiegata come teamleader al frontdesk della cablex SA di Lucerna. Felix Graf Responsabile per set te colleghi
© Felix Graf
«Ho visto tante cose», ci racconta Ruby-Anna Walliser, 31 anni. Dopo l’abbandono del liceo, ha lavoricchiato nei settori più disparati: «Ho lavato macchine, ho servito ai tavoli, ho risposto al telefono nei call center e ho lavorato in fabbrica». Solo a 25 anni comincia una formazione vera e propria. Dopo un altro pit stop al call center, approda alla cablex. Se la s’interroga sul suo percorso professionale piuttosto insolito, risponde: «È stato un periodo interessante ma anche molto duro. Ho vissuto molte avventure». A 25 anni ha deciso di assolvere un apprendistato come assistente di cavalli. Perché? «Per dimostrare che ero in grado di tenere duro tre anni». Ruby trascorre ancora un anno al maneggio dove ha fatto l’apprendistato. Ma la paga di chi assiste i cavallli è davvero misera: «Hai una settimana lavorativa di 6 giorni, lavori 60 ore, non esistono né domeniche né giorni festivi, e guadagni 3.000 franchi scarsi. Incredibile, no?». Questo è stato uno dei motivi che le ha fatto abbandonare anche questo lavoro. «Ho avuto un infortunio e non volevo percepire l’AI già a 40 anni. E mi dispiaceva anche non poter praticare le lingue stranie-
molti bivi l’hanno portata all’obiettivo ∙ Oggi Ruby coordina un gruppo di sette persone che rafforza tramite syndicom.
re che conosco». Dunque a 29 anni Ruby torna per un anno al call center. Ma anche questo impiego non dura molto: «Ho accettato il lavoro al call center solo perché non vo-
levo andare in disoccupazione. Mentre ero là, mi è cascato l’occhio su un progetto della cablex-sunrise. Allora mi sono candidata presso la cablex e ho avuto il posto!».
Oggi Ruby è al front desk della cablex ed è teamleader di una squadra di sette persone. Esse prendono appuntamenti con i clienti che si lamentano di guasti sulla linea internet e telefono, mandando loro un tecnico. I tecnici sono sempre in giro in macchina e si spostano da cliente a cliente. Ruby è anche responsabile di calcolare il percorso ottimale. «Un compito variegato e molto appassionante», ci racconta. Come ha fatto Ruby a diventare teamleader in così poco tempo? «Questo dipende dal fatto che ho partecipato al progetto dall’inizio. E anche dal mio modo di fare: so difendermi, mi piace aprire bocca e non amo starmene seduta immobile dietro una scrivania. Sono una persona comunicativa. I miei capi se ne sono accorti ed evidentemente hanno gradito», commenta ridacchiando sotto i baffi. La sua squadra si compone di due assunti regolari e cinque lavoratori temporanei. «Solo due colleghi sono regolarmente assunti e questo vorremmo cambiarlo! Ma gli ingranaggi alla cablex si muovono con grande lentezza», aggiunge.
“una mediatrice” Ruby è approdata al sindacato attraverso altre colleghe di lavoro già iscritte e grazie alla segretaria regionale syndicom di Lucerna Valentina Smajli. Da quando Ruby è entrata nel sindacato, ha assunto il ruolo di quella che costruisce ponti: «Ho portato altri colleghi a syndicom aumentando il grado organizzativo della mia azienda. Così possiamo difenderci meglio, quando ci vogliono tagliare lo stipendio o aumentare l’orario di lavoro». Accanto all’impegno sindacale, c’è anche una bella amicizia che lega Ruby a Valentina Smajli. Insieme le due raggiungono molti più lavoratori non ancora iscritti. Ecco le parole della Smajli: «Quando ho organizzato un evento per potenziali nuovi soci della cablex, Ruby mi ha accompagnata. Insieme abbiamo parlato dei vantaggi e degli svantaggi di un’affiliazione, in un’atmosfera molto informale. Ruby mi ha fatto da intermediaria. Lei già conosceva il sindacato ed è riuscita a togliere la paura ai suoi colleghi». Cosa consiglia Ruby, con il senno di poi, ai giovani di oggi per la loro carriera? «Posso consigliare loro di percorrere la mia stessa strada, con riserva. L’importante è provare e rimanere attivi. Certo, a 25 anni non è bello percepire un salario da apprendista, quando tutte le tue amiche guadagnano già uno stipendio pieno. Ciò nonostante il mio consiglio è: se durante la formazione ti accorgi che essa non fa per te, cambiala, il tuo futuro ti ringrazierà».
punto e dirit to
Come impiegata mi ritrovo spesso a ricevere comunicazioni di modifiche della durata del lavoro o del piano d’impiego in tempi molto stretti. Si tratta di una prassi abbastanza diffusa tra i superiori che risulta però assai sconveniente per la vita extra lavorativa. Tante volte, infatti, diventa impossibile rispettare gli appuntamenti personali o realizzare i progetti nella sfera privata o addirittura a rimetterci è la vita in famiglia. Quali sono in concreto i diritti che mi spettano sotto questo punto di vista?». In linea di massima si deve fare riferimento al tuo contratto individuale di lavoro, alle condizioni di lavoro concordate contrattualmente (durata del lavoro compresa) e al regolamento aziendale. Se è consentito modificare la durata del lavoro (ad es. perché lavori a turni variabili o, per motivi imputabili ad azienda e personale, i piani d’impiego vengono redatti per un periodo di tempo limitato), trovano applicazione le disposizioni protettive contenute nella Legge sul lavoro (LL) e nella relativa Ordinanza 1 (OLL 1). Le disposizioni contenute nella Legge sul lavoro stabiliscono che, qualora venga modificata la durata del lavoro (sia essa su
base regolare o temporanea), i lavoratori devono essere informati possibilmente per tempo nella forma adeguata: di solito entro due settimane dall’inizio dell’impiego pianificato con la nuova durata del lavoro. A seconda dell’azienda, l’informazione può avvenire tramite affissione in "bacheca", di persona, per iscritto o via computer. L’obbligo vale anche per gli impiegati a termine, temporanei o a tempo parziale. L’avviso di due settimane non può essere oggetto di deroghe nemmeno in presenza di un accordo reciproco. Un’eccezione, ossia un termine di comunicazione più breve, è ammessa soltanto per motivi impellenti. Nel qual caso il datore di la-
voro deve informare l’interessato dell’imminente modifica in modo rapido, diretto e completo. Qualora gli orari siano soggetti a un permesso concernente la durata del lavoro (p. es. in caso di lavoro notturno o domenicale) oppure trovassero applicazione disposizioni di protezione speciale (p. es. donne incinte, madri che allattano, lavoratori notturni), l’interessato deve essere informato anche in merito al permesso concernente la durata del lavoro e alle disposizioni di protezione (p. es. supplemento di tempo) o alle misure collaterali (p. es. sicurezza degli spostamenti per recarsi al lavoro). Il termine di due settimane deve consentire ai lavoratori di gesti-
re e pianificare il proprio tempo libero, la durata del lavoro e le ore da dedicare alla famiglia. La Legge sul lavoro, però, oltre all’obbligo d’informazione sugli orari da rispettare in futuro concede già ai collaboratori (o alla loro rappresentanza) nell’ambito dell’organizzazione aziendale un diritto di consultazione per la pianificazione effettiva di turni e griglie orarie. Quest’ultimo contempla il diritto di essere sentiti, la discussione congiunta e la motivazione, qualora il datore di lavoro non voglia prendere in considerazione le proposte dei dipendenti. L’obbligo di comunicazione (tempestiva) in caso di modifica di orari di lavoro o piani d’im-
© z vg
Diritto d’informazione e di consultazione dei lavoratori per il piano d’impiego, la durata, i servizi di picchetto o gli orari di lavoro. Ruth Wenger Giurista piego vigenti in futuro va distinto dalla facoltà di ordinare ore supplementari o lavoro straordinario. In casi urgenti, infatti, il datore di lavoro li può prescrivere a breve termine, ma solo nell’ambito del tuo contratto di lavoro. Qualora il datore di lavoro si dimostri recidivo nel non rispettare il termine minimo di due settimane per la comunicazione della modifica dei piani d’impiego futuri, ti consiglio di presentare reclamo e di adoperarti con altri interessati per pervenire a una soluzione aziendale realmente migliore, coinvolgendo se necessario il segretariato regionale di syndicom o persone di fiducia competenti in materia.
La via della stampa Diario di viaggio | 11
syndicom | N. 9 | 11 luglio 2014 cosa mangiare
due giovani all’avventura
© et
Do Minh Nhan, il calligrafo salvato dall’arte Molti ristoranti della città propongono il menu di Hoi An che comprende alcuni assaggi dei più popolari piatti locali: oltre agli immancabili involtini, freschi o fritti, ripieni di cavolo, il Cao Lao è un piatto tipico fatto di spessi noodles rotondi conditi con pezzetti di maiale e coriandolo.
Hoi An. Dopo aver intervistato Pham Thuc Hong, calligrafo vietnamita dal background classico, la nostra guida, Mr. Truong, ci conduce attraverso vicoli gocciolanti, cortili festosi, ponticelli in legno, strade gremite di turisti fino alla piccola bottega di Do Minh Nhan. Aspettiamo nella stanza fitta di quadri e calligrafie, pergamene e sculture in legno, ammirando le opere e chiacchierando con Trong, quando Do Minh Nhan sbuca da una porta, pulendosi le mani con uno straccio, i capelli radi avvolti in un codino bohemien. Ci stringiamo la mano, scambiamo qualche parola in francese e ci accomodiamo intorno al tavolo da lavoro di Nhan.
Le sue calligrafie ci sembrano più moderne rispetto a quelle del suo collega Pham Thuc Hong, Signor Nhan. Vi appaiono più comprensibili perché sono caratteri latini, e non cinesi, calligrafati con la tecnica tradizionale, che di per sé è pura essenza.
Il viaggio alla scoperta di calligrafi e stampatori continua. In Vietnam, nella suggestiva città di Hoi An, conosciamo Do Minh Nhan, calligrafo e pittore, poliedrico artista che ha vissuto gli orrori della guerra e la rinascita del Paese con gli occhi dell’arte. Andrea Ventola*
stessi insegnamenti del Buddha. Spesso calligrafo e leggo ciò che scrivo ogni giorno, per poterlo comprendere appieno.
Durante i dieci anni di conflitto tra Stati Uniti e Vietnam come ha vissuto? Quand’ero giovane mio padre era il preside della scuola elementare, dall’altra parte del fiume. Il fiume di Hoi An divideva in due la città. Da una parte vi erano i soldati dell’esercito del Sud, appoggiati dagli americani, mentre dall’altra parte stavano i soldati di Ho Chi Minh. Io mi arruolai con l’esercito vietnamita del sud, e combattei contro gli uomini di Ho Chi Minh dal ’68 al ’75. Ho dovuto imparare a combattere e non avevo alternative. A volte il destino decide per te. A volte spetta al tuo Paese scegliere, altre alla Storia, a Dio o al governo, poco importa. A volte fai quello per il quale sei predestinato, senza pensarci troppo.
E poi che successe?
Perché lei usa i caratteri latini e non quelli cinesi? Il Vietnam ha adottato i caratteri latini da molti anni e ormai fanno parte della vita quotidiana, pertanto ho sviluppato la mia tecnica fino ad ottenere una calligrafia personalizzata. Capita che uso i caratteri cinesi, ma raramente.
Quali strumenti usa per dipingere? Pennello e inchiostro. Il pennello è la chiave per esprimere i propri sentimenti. La penna a sfera non denota alcuna differenza tra una parola e l’altra. Con il pennello, invece, è possibile trasferire su carta l’emozione che ci domina in quel momento, con una pressione maggiore del polso si alter-
nano i grossi con i fini e il grande con il piccolo, in modo da ottenere una composizione armonica, anche con l’uso di tonalità più scure o più chiare di colore.
Come si è avvicinato alla calligrafia? Il primo maestro è stato mio padre. Mi insegnò a parlare la lingua francese e a dipingere. Oggi ho sessantanove anni e da quando ne ho dieci dipingo. Era importante per lui che io imparassi entrambe le cose. All’epoca non capivo perché. Quando in seguito scelsi la strada della calligrafia, alla fine degli anni Novanta, imparai a combinare quello che avevo appreso da mio padre, le tecniche di pittura, alle lettere.
Prevale il senso letterale o il significato astratto, nelle sue opere? Entrambi. Cerco di ottenere un equilibrio tra i due. Osservando la lettera, scrutandola con attenzione, puoi vedere molto più di quanto non appaia. La cosa più importante di tutte è l’idea che si ha in mente, sulla quale ci si focalizza costantemente, per periodi di tempo molto lunghi. Mi piace giocare con le forme e spesso le parole diventano forma, pittogramma.
Quali sono i soggetti delle sue opere? In genere calligrafo proverbi o poesie, testi che concernono principi guida nella vita, l’orientamento da intraprendere per avvicinarsi a Dio o per ricordare a me stesso di comportarmi in un certo modo, o gli
Quando la guerra finì, nel 1975, il Paese era stremato. Nessuno pensava all’arte, c’erano cose più importanti da fare. Trovare da mangiare, raccogliere i cocci e ricostruire ciò che ci avevano distrutto. Nel 1999, quando Hoi An è stata resa patrimonio dell’Unesco, fu a quel punto che iniziai a darmi alla calligrafia.
E come sopravvisse fino ad allora? Do Minh Nhan sorride, dice qualcosa al nostro traduttore, che si volta e indica alcune riproduzioni di quadri famosi alle pareti. «Fece quello che facevano i pittori di un tempo. Copiò i suoi modelli e si mise a venderli per strada. I Picasso e i Van Gogh, sono loro che gli hanno salvato la vita».
* Andrea Ventola è giornalista indipendente, ha collaborato per la rivista Ticino Passione e per la Rivista di Lugano.
© et
Dove andare
Ogni mese la città festeggia il giorno di luna piena con diverse attività culturali, musica dal vivo, rappresentazioni di arti marziali e cerimonie religiose. Le strade della città vecchia vengono chiuse al traffico e le luci dei lampioni vengono sostituite con migliaia di lanterne di carta colorata. Al fiume gli abitanti donano lanterne galleggianti con la speranza di vedere esaudito un loro desiderio. Foto: Elena Turienzo
Svizzera–Cuba Il Ticino è «l’isola della Svizzera» con tanto sole, palme, laghi e montagne. Anche Cuba è un’isola soleggiata con mare, palme e montagne. In entrambi i paesi si coltiva il tabacco e il riso ed Workshop sui manifesti entrambi vivono di turismo. In questo workSvizzera–Cuba shop proveremo, con pochi mezzi e senza computer, a sviluppare un comune linguaggio visivo Workshop Plakatgestaltung che rispecchi le similitudini dei due paesi.
Schweiz–Kuba
Data Dal 10 al 12 ottobre 2014, dalle ore 9.00 alle 17.00
Atelier de travail sur la conception Luogo d’affiches Suisse–Cuba Indica Studio, Atelier Patrizia Pfenninger Via Ceresio 41, 6963 Pregassona-Lugano
10. – 12. 10. 2014
Workshop sui manifesti Svizzera–Cuba
Relatore José Alberto Menendez (Pepe) ha studiato Graphic Design presso «Instituto Superior de Diseño Industrial» (ISDi). Dal 1989 lavora come designer grafico e art director per la comunicazione visiva nella «Casa de las Américas». Le sue opere sono state presentate, tra le altre, anche nel «World Graphic Design» e nel «Latin Américan Graphic Design». Pepe pubblica le sue creazioni con regolarità e tiene relazioni in tutto il mondo sulla grafica cubana. Egli è co-fondatore del Club degli amanti dei manifesti di Cuba.
Workshop Contenuto del corso Plakatgestaltung • introduzione della cartellonistica cubana • processo di formazione delle idee Schweiz–Kuba • fase progettuale
Relatore José Alberto Menendez (Pepe) ha studiato Graphic Design presso «Instituto Superior de Diseño Industrial» (ISDi). Dal 1989 lavora come designer grafico e art director per la comunicazione visiva nella «Casa de las Américas». Le sue opere sono state presentate, tra le altre, anche nel «World Graphic Design» e nel «Latin Américan Graphic Design». Pepe pubblica le sue creazioni con regolarità e tiene relazioni in tutto il mondo sulla grafica cubana. Egli è co-fondatore del Club degli amanti dei manifesti di Cuba.
• realizzazione a mano senza computer Das Tessinmessi ist diea «Insel der Schweiz» mitnecessari viel Verranno disposizione i materiali Sonne, Palmen, Seen und Bergen. Auch Kuba quali carta, colori ecc. ist eine Insel mit viel Sonne, Meer, Palmen und Lingua Bergen. Tabak und Reis wächst in beiden LänIl workshop si terrà lingua inglese.Im Workshop dern und beide lebeninvom Tourismus. geht es darum, mit reduzierten Mitteln, ohne Numero di partecipanti Computer, eine gemeinsame visuelle Sprache zu Al massimo 10 entwickeln, welche die Ähnlichkeiten der beiden Länder spiegelt. Pubblico destinatario Professionisti e studenti di grafica e comunicazione Datum visiva. 10. bis 12. Oktober 2014, 9.00 bis 17.00 Uhr Pernottamento OrtI partecipanti hanno la possibilità di prenotare una Indica Pfenninger stanzaStudio, pressoAtelier uno di Patrizia questi due alberghi: Via Ceresio 41, 6963 Pregassona-Lugano • Hotel Federale www.hotel-federale.ch • Montarina Hotel & Hostel www.montarina.ch Referent La prenotazione e il pagamento pernottamento José Alberto Menendez (Pepe) hatdel Graphic Design sono a caricoSuperior dei partecipanti. am «Instituto de Diseño Industrial» (ISDi) studiert. Seit 1989 arbeitet er als Grafikdesigner Costo und Art Director für visuelle Kommunikation im «Casa • Gratuito per i soci syndicom che non hanno già de las Américas». Seine Arbeiten wurden unter frequentato nel 2014 corsi helias. 60 fr. in caso di anderem im «World Graphic Design» und im «Latin secondo corso. 120 fr. in caso di terzo o piu’ corsi. Américan Graphic Design» präsentiert. Pepe • Non soci 1500 fr. puliziert regelmässig und hält weltweit Vorträge über kubanische Grafik. Er ist Mitbegründer des Iscrizione Clubs der Plakatfreunde Kubas. www.helias.ch
Contenuto del corso • introduzione della cartellonistica cubana lo scaffale • processo di formazione delle idee • fase progettuale • realizzazione a mano senza computer
Kursinhalt • Einführung in die kubanische Plakatgestaltung • Ideenfindung • Entwurfsphase • Manuelle Umsetzung ohne Computer
Il Ticino è «l’isola della Svizzera» con tanto sole, palme, laghi e montagne. Anche Cuba è un’isola soleggiata con mare, palme e montagne. In entrambi i paesi si coltiva il tabacco e il riso ed entrambi vivono di turismo. In questo workshop proveremo, con pochi mezzi e senza computer, a sviluppare un comune linguaggio visivo che rispecchi le similitudini dei due paesi. Data Dal 10 al 12 ottobre 2014, dalle ore 9.00 alle 17.00 Luogo Indica Studio, Atelier Patrizia Pfenninger Via Ceresio 41, 6963 Pregassona-Lugano
Non per odio ma per amore Verranno messi a disposizione i materiali necessari quali carta, colori ecc.
Die benötigten Materialien wie Papier, Farben usw. werden zur Verfügung gestellt.
Un libro, lungo il filo della memoria, cui è stata dedicata una serata Lingua Sprache workshop simaggio terrà in lingua Der Workshop wird in englischer loIl scorso a inglese. Bellinzona. Una pubblicazione della Sprache casa editrice durchgeführt. Numero di partecipanti romana DeriveApprodi, che brevemente presentiamo. Petra Demarchi Al massimo 10 Teilnehmerzahl Pubblico destinatario DeriveApprodi Professionisti e studenti di grafica e comunicazione visiva. Nata a Roma nel 1998 ha all’attivo più di
400 pubblicazioni. “Il ruolo delle tecnologie Pernottamento Idigitali partecipanti la possibilitàsociale di prenotare una nellahanno comunicazione e nelle stanza presso uno di questi due alberghi: trasformazioni dei processi produttivi. La crisi • Hotel Federale www.hotel-federale.ch forme tradizionali della rappresentanza •delle Montarina Hotel & Hostel www.montarina.ch politica e dell’organizzazione statuale. I proLa prenotazione e il pagamento del pernottamento sono carico dei partecipanti. cessiaeconomici e finanziari della globalizza-
zione. L’impatto delle popolazioni migranti Costo •sulla Gratuito per i soci syndicom cheLe nonespressioni hanno già cultura e l’identità. frequentato 2014 corsi sociali helias. 60 in caso di degli odierninel movimenti in fr. rapporto secondo corso. 120 fr. in caso di terzo o piu’ corsi. quelli •a Non socistorici 1500 fr.nei contesti metropolitani e periferici. Le sperimentazioni di forme di vita
Iscrizione e comunità alternative. I nuovi strumenti di www.helias.ch
controllo e repressione. Sono queste le coordinate principali della nostra ricerca editoriale. Saggi, romanzi, pamphlet e testi collettivi sono le forme di narrazione che ci hanno consentito di raccogliere le tracce e le testimonianze di questo presente tumultuoso e discontinuo. Delle sue rivoluzioni in corso”. www.deriveapprodi.org
Maximal 10
Suisse – Cuba
Das Tessin ist die «Insel der Schweiz» mit viel Sonne, Palmen, Seen und Bergen. Auch Kuba ist eine Insel mit viel Sonne, Meer, Palmen und cineoltre Bergen. Tabak und Reis wächst in beiden Ländern und beide leben vom Tourismus. Im Workshop geht es darum, mit reduzierten Mitteln, ohne Computer, eine gemeinsame visuelle Sprache zu entwickeln, welche die Ähnlichkeiten der beiden Länder spiegelt.
Le Tessin est «l’île de la Suisse» syndicom | N. 9avec | 11beaucoup luglio 2014 de soleil, des palmiers, des lacs et des montagnes. Cuba aussi est une île avec beaucoup de soleil, la mer, des palmiers et des montagnes. Le tabac et le riz poussent dans les deux pays, qui vivent tous deux du tourisme. L’atelier veut développer – avec des moyens réduits et sans ordinateur – une langue visuelle commune, qui traduise les similitudes des deux pays.
Via Ceresio 41, 6963 Pregassona-Lugano
Via Ceresio 41, 6963 Pregassona-Lugano
Sotto il segno di Chatrian
Il nuovo direttore artistico del Festival di Locarno, Carlo Chatrian, lascia la sua impronta. ADatefavore di un cinema lontano Datum 10. bis 12. Oktober 2014, 9.00 bis 17.00 Uhr Du 10 au 12 octobre 2014, de 9h00 à 17h00 dall’industria hollywoodiana, lanciato verso il futuro delle Ort Lieu produzioni Sud del mondo. Indica Studio, Atelier Partizia Pfenninger Indica Studio, Atelier del Patrizia Pfenninger
Aras VíctorIntervenant Erice, chi è costui? I “Don Abbondio” del Referent José Alberto Menendez (Pepe) hat Graphic Design José Alberto Menendezdi (Pepe) étudié cinema, ovvero chi frequenta radoale saleleedesign non am «Instituto Superior de Diseño Industrial» (ISDi) graphique à l’«Instituto Superior de Diseño Indussegue abitualmente i festival, si porranno di sicuro la studiert. Seit 1989 arbeitet er als Grafikdesigner trial » (ISDi). Depuis 1989, il travaille en tant que Chi è maigraphique questo et Erice, a cui il Festival und Art Director für visuelle Kommunikation domanda. im «Casa designer directeur artistique pourdi la de las Américas». Seine Arbeiten wurden unter communication visuelle à il la Pardo «Casa dealla las Américas». Locarno attribuisce quest’anno carriera? anderem im «World Graphic Design» und imIl «Latin travaux ontal notamment été présentés aunon «World nome diràSes forse poco grande pubblico, ma si Américan Graphic Design» präsentiert. Pepe Graphic Design» et au «Latin Américan Graphic Detratta affatto di un “carneade” della regia. Natopartout a San puliziert regelmässig und hält weltweit Vorträge sign». Pepe publie régulièrement et présente nel Erice lavorato come criüber kubanische Grafik. Er ist MitbegründerSebastian des dans1940, le monde des ha conférences suranche le graphisme Clubs der Plakatfreunde Kubas. Il est cofondateur du Club des de l’aftico, registacubain. televisivo e pubblicitario. Haamis diretto una fiche à Cuba. manciata di film e cortometraggi: si contano sulle dita Kursinhalt • Einführung in die kubanische Plakatgestaltung Contenu du cours di una mano ma hanno lasciato il segno. Il suo film • Ideenfindung • Introduction à la conception cubaine d’affiches d’esordio, El• Brainstorming Espíritu de la colmena (1973) viene con• Entwurfsphase siderato oggi uno dei capolavori • Manuelle Umsetzung ohne Computer • Elaboration de projet del cinema spagnolo. • Réalisation manuelle, sans ordinateur Le Tessin est «l’île de la Suisse» avec beaucoup El sol del membrillo, l’ultimo, nel 1992 si è meritato il Die benötigten Materialien wie Papier, Farben usw. de soleil,zur desVerfügung palmiers,gestellt. des lacs et des mon-premio della werden Lecritica matérielanécessaire (papier, couleurs, Cannes. In mezzo c’è la etc.) sua est opetagnes. Cuba aussi est une île avec beaucoup de mis à disposition. ra più significativa, El Sur, che racconta il rapporto tra Sprache soleil, la mer, des palmiers et des montagnes. Der Workshop wird innella englischer Sprache LangueTutti i film di Erice saranno presentati padre e figlia Spagna del dittatore Le tabac et le riz poussent dans les deux pays, qui Franco. durchgeführt. L’atelier se tient en anglais. vivent tous deux du tourisme. déveall’imminente Festival L’atelier del filmveut di Locarno, dal 6 al 16 agosto, in occasione del conferilopper – avec des moyens réduits et sans ordinaTeilnehmerzahl Nombre mento del Pardo alla carriera al regista spagnolo. de Laparticipant∙e∙s scelta, fortissimamente voluta dal teur – une langue visuelle commune, qui traduise Maximal 10 Au maximum 10 direttore artistico Carlo Chatrian, riflette i suoi gusti, per un cinema poetico, profondo, les similitudes des deux pays. Zielpublikum Public cible mai banale, nelle storie ma anche nel linguaggio, tra la sperimentazione di El Espíritu Date Berufsleute, StudentInnen und Lernende aus dem Professionnel∙le∙s, étudiant∙e∙s et apprenant∙e∙s du de la colmena fino agli esercizi di stile di El sol del membrillo. «I film di Erice – spiega Du 10 au 12 2014, de 9h00 à 17h00 Bereich deroctobre Gestaltung. domaine de la conception. Chatrian - portano il segno di un cineasta libero e coerente, capace di dare una forma perLieu Übernachtungsmöglichkeiten Possibilités d’hébergement sonale ai suoi racconti, combinando memoria privata e collettiva. La sua è una di quelle Indica Studio, Atelierhaben Partizia Pfenninger Die Teilnehmenden folgende ÜbernachtungsLes participant∙e∙s ont les possibilités suivantes: voci uniche che il Festival del film Locarno si è dato compitowww.hotel-federale.ch di riconoscere e sostenere». Via Ceresio 41, 6963 Pregassona-Lugano möglichkeiten: • HotelilFederale • Hotel Federale www.hotel-federale.ch • Montarina Hotel & Hostel Dopo aver raccolto l’eredità del precedente direttore artistico Olivierwww.montarina.ch Père, Chatrian Intervenant • Montarina Hotel & Hostel www.montarina.ch Les participant∙e∙s se propone chargent de(informazioni la réservation et segno, indicando la ledirezione Per questo Josélascia AlbertoilMenendez (Pepe) a étudié design del Festival. Die sul Reservation und dieSuperior Übernachtungskosten sind endossent les frais d’hébergement. graphique à l’«Instituto de Diseño Indussito www.pardo.ch) anche alcuni film indipendenti americani, nati lontano Sache der Teilnehmenden. trial » (ISDi). Depuis 1989, il travaille en tant que FraisUp Philip, diario di un scrittore in tempi dall’industria di Hollywood. Si tratta di Listen designer graphique et directeur artistique pour la Kosten •eMembres de syndicom: gratuit di crisi (lavorativa, creativa e sentimentale) di Buzzard, sui dolori di un giovane communication visuelle à la «Casa de las Américas». • syndicom-Mitglieder: gratis • Non-membres: Fr. 1500.– Ses travaux ont notamment été présentés au «World impiegato di Fr. banca. • Nichtmitglieder: 1500.–Questi due film sono diretti da registi che, negli anni scorsi, hanno Graphic Design»riconoscimenti et au «Latin Américan Graphic Deottenuto e applausi proprioInscription al Festival di Locarno. Questa dovrebbe sign». Pepe publie régulièrement et présente partout Anmeldung www.helias.ch essere infatti la vocazione di un festival come quello locarnese: coltivare talenti, dare dans le monde des conférences sur le graphisme www.helias.ch loro spazio e visibilità internazionale, sostenerli in un mercato sempre più complesso e cubain. Il est cofondateur du Club des amis de l’affichemeno à Cuba.generoso. Per lo stesso motivo, a Locarno continua la sua attività il laboratorio di du coproduzione battezzato Open Doors e finanziato dalla DSC (Direzione dello sviluppo Contenu cours • Introduction à la conception cubaine d’affiches e della cooperazione). Le “porte” si apriranno quest’anno verso i progetti dell’Africa • Brainstorming subsahariana, dal Mozambico all’Uganda, dall’Angola al Ghana, con l’opportunità di • Elaboration de projet passaremanuelle, dal progetto alla realizzazione. E chissà se fra qualche anno in Piazza Grande • Réalisation sans ordinateur vedremo proprio uno di questietc.) film,estnati, svezzati e sostenuti proprio da Open Doors… Le matériel nécessaire (papier, couleurs,
Atelier de travail sur la conception d’affiches Suisse – Cuba
© elìas querejeta
12 | Ticino Cultura
Schweiz–Kuba
mis à disposition.
Giovanni Valerio Langue L’atelier se tient en anglais. Nombre de participant∙e∙s Au maximum 10
combattere e della “passione” che le ha aniIl 17 maggio il Collettivo scintilla ha orga- Public Zielpublikum cible Berufsleute, StudentInnen und Lernende aus dem Professionnel∙le∙s, et apprenant∙e∙s du tragico epilogo. nizzato alla Casa del popolo, a Bellinzona, mate fino al piùétudiant∙e∙s Bereich der Gestaltung. domaine de la conception. una presentazione, con le autrici Haidi Giu-
Übernachtungsmöglichkeiten d’hébergement liani – mamma di Carlo, ucciso dai Carabi- Possibilités le biografie raccontate Die Teilnehmenden haben folgende ÜbernachtungsLes participant∙e∙s ont les possibilités suivantes: nieri a Genova nel 2001 durante le contesta- Bolivia – Haydée Tamara Bunke Bider, Tania la möglichkeiten: • Hotel Federale www.hotel-federale.ch zioni G8 – ewww.hotel-federale.ch Paola Staccioli del loro libro •guerrigliera (tedesca) • Hoteldel Federale Montarina Hotel & Hostel www.montarina.ch • Montarina & Hostel www.montarina.ch Non per odioHotel ma per amore. Una serata voluta Les Conosce Che Guevara e decide di trasferirsi participant∙e∙s se chargent de la réservation et Dieuna Reservation die Übernachtungskosten sind frais d’hébergement. in sorta diund percorso della memoria, per endossent a Cuba eles dedicare la sua vita alla rivoluzione. Sache der Teilnehmenden. analizzare l’evoluzione dei contesti all’in- Frais Cade in un’imboscata il 31 agosto 1967. Kosten Membres de syndicom: gratuit terno dei quali nascono i movimenti rivo- •Grecia – Elena Angeloni (italiana) • syndicom-Mitglieder: Non-membres: Fr. 1500.– luzionari e per non gratis dimenticare coloro che •Nel 1970 partecipa a un’azione in sostegno • Nichtmitglieder: Fr. 1500.– hanno scelto di lottare in maniera radicale. Inscription alla resistenza greca. Lo scopo è duplice: deAnmeldung Sei vicende biografiche diverse per prove- www.helias.ch nunciare la dittatura dei colonnelli e la rewww.helias.ch
nienza geografica, formazione culturale e politica. Sei esistenze accomunate dalla scelta di abbandonare la propria vita “privilegiata” di donne occidentali per andare a combattere una rivoluzione degli altri. Dalla decisione di mettere in gioco la propria vita in una militanza a sostegno delle lotte di liberazione di altri popoli. Donne comuniste, antimperialiste, pacifiste, alcune delle quali sono entrate nella clandestinità delle formazioni armate, hanno aderito alla guerriglia o hanno esercitato una resistenza attiva. Non per odio ma per amore è il racconto della loro vita, della “ragione”che le ha spinte a
sponsabilità degli Usa. L’auto salta in aria… Lascia un bambino di nove anni, Federico, che ha avuto con Veniero, fratello di Haidi, la mamma di Carlo Giuliani. Germania – Monika Ertl (tedesco-boliviana) 1 aprile 1971: Roberto Quantanilla, il colonnello dei servizi segreti boliviani responsabile della morte del Che, viene ucciso nella sede del consolato boliviano di Amburgo. A sparare è Monika Ertl, che nel 1969 abbandona il ricco marito per unirsi ai guerriglieri boliviani, diventando l’amante del loro capo, Inti Peredo. Quando anche Inti viene ucciso dal torturatore Quintanilla, torna in Bolivia al fianco di Regis Debray per organizzare la
cattura di Barbie, l’ex capo della Gestapo di Lione, che però riesce a tenderle un’imboscata nella quale muore. Turchia – Barbara Kistler (svizzera) Decide di unirsi alla guerra popolare condotta dal Partito comunista turco, per combattere con l’Esercito di Liberazione degli operai e contadini. Viene uccisa in uno scontro a fuoco sulle montagne del Kurdistan turco. Kurdistan – Andrea Wolf (tedesca) Dopo aver militato per anni in Germania decide di unirsi al movimento di liberazione curdo sotto la guida del PKK, con il nome di battaglia di Rohani. Combatte nell’Esercito dell’Associazione delle donne libere del Kurdistan. Viene uccisa in Turchia orientale nell’ottobre del 1998. Palestina – Rachel Corrie (statunitense) Giovane militante pacifista con l’ISM (International Solidarity Movement) ad azioni di resistenza non violenta nella Striscia di Gaza. Il 16 marzo 2003 viene schiacciata a morte da un bulldozer dell’esercito israeliano mentre cerca di impedire, armata di un megafono, la demolizione di una casa palestinese a Rafah.
Paola Staccioli, Haidi Gaggio Giuliani, Non per odio ma per amore, DeriveApprodi, Roma, 2012
Frontiera Ticino | 13
syndicom | N. 9 | 11 luglio 2014 d’oltreconfine
Monitoraggio fiscale 2013... si cambia un’altra volta
©fda
Come non ricordare gli adempimenti fiscali a cui sono stati sottoposti i frontalieri, e in generale tutti i cittadini italiani, l’anno passato riferiti al periodo d’imposta 2012. La cosìddetta “patrimoniale” dei conti-stipendio detenuti all’estero dai lavoratori frontalieri, riferita al 31.12.2012, andava comunque notificata, anche se, per semplificare, fosse stata nulla e quindi nessuna tassa era dovuta. Ferdinando D’Agostino*
Quest’anno c’è un’importante novità, infatti l’obbligo del monitoraggio non sussiste per i depositi e i conti bancari detenuti all’estero la cui giacenza media giornaliera durante l’anno 2013 sia inferiore a 5.000 euro (art. 4-bis del decreto legge 28 gennaio 2014, n. 4, convertito con modificazioni dalla legge 28 marzo 2014, n. 50). La compilazione della dichiarazione sui conti correnti detenuti all'estero con una giacenza media giornaliera annua superiore a 5.000 euro va invece presentata. A quest’ultima verrà applicata un'imposta di 34,20 euro. Nei due casi precedenti affrontavamo la questione dei conti-stipendio mentre sulle attività finanziarie detenute all’estero dobbiamo comunque presentare la notifica e pagare il dovuto. Purtroppo non è una cifra “una tantum” ma vi possono essere vari casi da considerare, ad esempio è dovuta in proporzione alla quota di possesso, (in presenza di attività cointestate); è proporzionata ai giorni di possesso ed è dovuta sul valore nominale in misura pari all’ 1,5‰; tutto ciò significa che bisogna presentare il Modello Unico. Voi direte che fortunatamente c’è stata una semplificazione ma, come sottolineava Roberto Bonifaci del CAF della CGIL a una conferenza presso il Segretariato UNIA di Mendrisio agli inizi
di luglio, per i lavoratori frontalieri che notificheranno: “... il fisco entrerà più in profondità…”. Questo significa che se l’anno passato poteva bastare unicamente l’estratto conto al 31.12.2012 ora vengono richiesti: l’estratto conto all'1.1.2013, l’estratto conto al 31.12.2013, il calcolo (da richiedere alla banca/posta) della giacenza media giornaliera annua e infine l’estratto del “picco” massimo raggiunto dal conto corrente. Quindi il fisco cerca di “capire” non solo la provenienza (lavoro) del denaro, quindi come si è formato, ma anche come evolve, quando viene speso, in che cosa viene speso ecc.; quindi cerca di seguirne il “flusso” in tutto il suo percorso. Il termine per notificare la “patrimoniale” è il 30 settembre di quest’anno. Per i ritardatari è prevista la possibilità di presentare un Modello Unico Tardivo entro il 29 dicembre 2014 con una sanzione
do mi verrebbe da dire: “… sapere di che morte morire…”. Spesso i controlli nascono da situazioni banali. Ritiro il mio II Pilastro per ristrutturare casa, la Cassa pensione svizzera invia un bonifico dalla Svizzera alla ditta in Italia che ha svolto i lavori. La Guardia di finanza fa un controllo alla ditta e si accorge del pagamento, capisce che sono un frontaliere e verifica la mia posizione. Se ho fatto la notifica della “patrimoniale” non ci sono problemi, al contrario, non auguro a nessuno di scoprirlo. Ho fatto questo esempio perché bisogna essere realisti e sinceri. Infatti nel mio lavoro quotidiano di patronato mi confronto spesso con lavoratori che non si rendono conto di quanto i tempi siano cambiati, e che quello che succedeva in passato o che ci si poteva permettere in passato, ma forse anche allora era così, non è più possibile ai nostri giorni. Oramai le questioni fiscali sono un tema fondamentale nella vita
«L’argomento, oltre ad essere molto complesso è anche estremamente delicato per le conseguenze in ambito sanzionatorio che può arrecare ad una famiglia di lavoratori frontalieri e non, il consiglio è quello comunque di recarsi presso un CAF dei Sindacati italiani o presso un commercialista di fiducia e spiegare la propria situazione, in modo da sapere bene come comportarsi». pari a 25 euro. Naturalmente abbiamo cercato di sintetizzare e semplificare il più possibile le spiegazioni, ma visto che l’argomento, oltre ad essere molto complesso è anche estremamente delicato per le conseguenze in ambito sanzionatorio che può arrecare a una famiglia di lavoratori frontalieri e non, il consiglio è quello comunque di recarsi presso un CAF dei Sindacati italiani o presso un commercialista di fiducia e spiegare la propria situazione, in modo da sapere bene come comportarsi. Scherzan-
dei frontalieri, con cui convivere e da non sottovalutare. È semplicistico scriverlo ma devo farlo: “… prevenire è meglio che curare…”, anche perché in un periodo di grave crisi economica e del mondo del lavoro le conseguenze possono essere molto gravi, come un debito o cartella esattoriale che non si riesce a pagare.
* Ferdinando D’Agostino è responsabile Ufficio Patronato Ital Uil di Mendrisio, frontalieri@bluewin.ch.
gite sindacali
Gita attivi Bergamo Alta 7 settembre 2014 programma: Visita di Bergamo Alta con guida circa 1h 30 Aperitivo libero nel centro di Bergamo Alta 13.00
Pranzo gastronomico in Bergamo Alta Tempo libero per un’ulteriore visita della città alta
partenze Locarno FFS Bellinzona FFS Lugano Park Ride Chiasso Breggia
07.00 07.30 08.00 08.20
Costo fr. 50.- iscrizioni entro il 25 agosto 2014 telefonando allo 058 817 19 61 (lasciate un messaggio in segreteria con nome, cognome, numero di contatto e numero di partecipanti) oppure scrivendo a adria.croci@syndicom.ch
Gita pensionati Grazzano Visconti 17 settembre 2014 programma: Visita del borgo medioevale Grazzano Visconti 13.15
Pranzo gastronomico Agriturismo “La Tosa” a Vigolzone Possibilità di visitare la cantina e acquistare i prodotti dell’azienda 17.00 Rientro in Ticino Costo fr. 50.- iscrizioni entro l’8 settembre 2014 telefonando allo 058 817 19 61 (lasciate un messaggio in segreteria con nome, cognome, numero di contatto e numero di partecipanti) oppure scrivendo a adria.croci@syndicom.ch
impressum redazioni syndicom, die zeitung caporedattrice Nina Scheu, stagista red. centrale Felix Graf Svizzera tedesca: syndicom, die zeitung Nina Scheu, Monbijoustrasse 33, Postfach 6336, 3001 Bern, Tel. 058 817 18 27, redaktion@syndicom.ch Svizzera romanda: syndicom, le journal Yves Sancey, Rue Pichard 7, 1003 Lausanne Tel. 058 817 19 38, redaction@syndicom.ch Svizzera italiana: syndicom, il giornale Barbara Bassi, Via Genzana 2, 6900 Massagno, Tel. 058 817 19 63, redazione@syndicom.ch
Grafica e impaginazione Katja Leudolph (d) Alain Gonthier (f) Daniela Raggi (i) Correttrici Ulrike Krüger (d) Marie Chevalley (f) Petra Demarchi (i) Notifica cambi di indirizzo syndicom, Adressverwaltung Monbijoustrasse 33, Casella postale 6336 3001 Bern
abbonamenti Per gli iscritti a syndicom è gratuito Abbonamento annuale: 50 franchi syndicom – il giornale ha un minimo di 15 edizioni all’anno
Stampa Ringier Print Adligenswil AG, Casella postale 3739, 6002 Lucerna
inserzioni e pubblicità Priska Zürcher, Monbijoustrasse 33, Casella postale 6336 3001 Berna Tel. 058 817 18 19 Fax 058 817 18 17 stab@syndicom.ch
Editore syndicom – sindacato dei media e della comunicazione Monbijoustrasse 33, Casella postale 6336, 3001 Berna, Tel. 058 817 18 18, Fax 058 817 18 17
ISSN 1664-8978
Il prossimo numero uscirà il 29 agosto 2014. La chiusura di redazione è fissata al 18 agosto.
14 | In chiusura
syndicom | N. 9 | 11 luglio 2014 black list unia
Nuovo proprietario per le librerie Payot
«Assicurare la perennità e la continuità di Payot» Dopo lunghi mesi di suspense per sapere chi e quando avrebbe acquisito la rete delle librerie romande Payot, fino ad allora posseduta dalla Payot Naville Distribution SA (PND), per il 65% in mano a Lagardère e per il 35 a Tamedia, alla fine sarà il suo stesso direttore generale Pascal Vandenberghe a rilevare la società. Egli ha pronunciato parole di conforto affermando che «bisognava correre questo rischio per assicurare la perennità e la continuità dell’azienda». Yves Sancey Lo scorso 17 giugno, Pascal Vandenberghe, direttore di Payot dal 1994, ha annunciato la rinuncia del gruppo Lagardère a suo favore. Per i dipendenti, il fatto che il gruppo – che detiene il 32% del mercato svizzerofrancese del libro – approdi nelle mani di un uomo del mestiere, è assai rassicurante. Tuttavia aleggia ancora qualche zona d’ombra in questo rilevamento. Per finanziare questa transazione, che a sentire il 24Heures costerebbe attorno ai 15 milioni di franchi, la società Kairos Holding, di cui è azionista unico, ha potuto beneficiare di un prestito a lungo termine a un tasso modesto. L’ereditiera della dinastia Hoffmann, Vera Michalski, molto attiva nella cultura e nel mondo dell’edizione, è colei che ha permesso questa acquisizione a delle condizioni che non obbligheranno
a fare pressione sui dipendenti per arrivare a dei margini del 15 - 20% in voga presso certi gruppi di stampa svizzerotedeschi. Per Vandenberghe, così si evita il rischio di una ristrutturazione e si garantisce il posto ai 270 impiegati delle librerie e ai 24 dipendenti di "Nature et Découvertes". Il gruppo parla anche di nuovi brand – molto lucrativi – "Nature et decouvertes
"nella Svizzera tedesca e a Monaco. Rimane un’ultima incognita per Lagardère e Tamedia: a chi venderanno l’altra parte del gruppo, Naville, da cui dipendono 1400 edicole romande? A una catena di chioschi svizzero-tedeschi, o, come lascerebbe intendere L’Hebdo, a un consorzio di due fondi d’investimento americani? Vicenda da seguire.
Il cruciverba di syndicom
agenda proiezione del film Carole Roussopoulos 25 settembre 2014 Una reporter con la videocamera di Emmanuelle de Riedmatten, al cinema Lux a Massagno. Seguirà invito. Organizza il Coordinamento donne della sinistra.
È online all’indirizzo www.denunciamoli.ch Il sindacato Unia ha il piacere di annunciare che da venerdì 27 giugno 2014, alle ore 9, è stato attivato il nuovo sito internet www.denunciamoli.ch, uno strumento che vuole dare un volto ai responsabili dei fenomeni di sfruttamento della manodopera che stanno trascinando alla deriva il mercato del lavoro in Ticino. Attraverso www.denunciamoli.ch, Unia Ticino denuncerà pubblicamente e sistematicamente tutte quelle aziende che impiegano persone con salari da fame e/o violano disposizioni legali e contrattuali a tutela delle lavoratrici e dei lavoratori. La “lista nera”, che verrà costantemente aggiornata, è allestita secondo criteri estremamente rigorosi e comprenderà solo casi di cui è possibile esibire documentazione con efficacia probatoria. Per ora essa comprende una decina di aziende. Con questa iniziativa, Unia intende creare un fattore deterrente e dotarsi di uno strumento supplementare per combattere il degrado in atto nel mondo del lavoro che andrà ad affiancare e a rafforzare l’abituale attività sindacale. La “lista nera” vuole però anche fornire uno spaccato reale del mercato del lavoro ticinese, dove si moltiplicano i casi di lavoratrici e lavoratori sottoposti a condizioni d’impiego e salariali che non rappresentano delle infrazioni ma sono indegne in un Paese ricco come la Svizzera. Unia condoglianze
concorso let terario
Giuseppe Bizzini, Avegno, deceduto in data 12.6.2014 all’età di 71 anni. Membro della sezione Ticino e Moesano. Socio dal 1974.
Indirizzi
1) Come si è suicidato Werther nei “Dolori del giovane Werther”? 2) Come si chiama di nome il Wallander di Henning Mankell? 3) Qual è il nome della casa editrice che ha pubblicato il libro presentato nella rubrica Lo scaffale di questo numero del giornale? 4) Come si chiama il cavallo di Pippi Calzelunghe? 5) Com’è morto il drammaturgo tedesco Heinrich von Kleist 200 anni fa? Risposte delle domande del terzo concorso let terario pubblicate sul n. 8 di syndicom: 1) I Buddenbrooks 2) Ulisse di James Joyce 3) Homo Faber 4) Mrs. Dalloway. Contenuto: un unico giorno dalla vita della moglie di un politico nell’anno 1923. Il suo secondo romanzo “sperimentale” ... 5) La novella criminale parla di una serie misteriosa di omicidi a Parigi nel 17esimo secolo, dunque ai tempi di Ludovico XIV. Le risposte al quiz vanno inviate a syndicom - il giornale, Monbijoustr. 33, cp 6336, 3001 Berna entro l’11 agosto 2014. Il premio è un buono di 50 franchi offerto dal nostro sponsor il Buono svizzero del libro, una cooperativa che conta 430 membri e più di 500 punti vendita. Vince il concorso dello scorso numero Ueli Hottinger di Zurigo.
Segretariato Centrale CP 6336 Monbijoustr. 33, 3001 Berna Tel. 058 817 18 18 Fax 058 817 18 17 mail@syndicom.ch
In palio un orologio offerto dal nostro partner CPT. La soluzione sarà pubblicata sul prossimo numero insieme con il nome del/della vincitore/ vincitrice che sarà estratto/a a sorte fra tutti/e coloro che avranno inviato la risposta esatta. Non è previsto alcuno scambio di corrispondenza
sul concorso. Sono escluse le vie legali. Inviare la soluzione indicando il nome e l’indirizzo entro l’11 agosto 2014 a: syndicom, il giornale, via Genzana 2, 6900 Massagno.
Segretariato regionale Massagno Via Genzana 2, 6900 Massagno Tel. 058 817 19 61 Fax 058 817 19 66 ticino@syndicom.ch Orari: lunedì, martedì, mercoledì e venerdì dalle 13.30 alle 17.30. Giovedì dalle 8.30 alle 12.30. Al di fuori di queste fasce orarie si riceve su appuntamento. Segretariato regionale Bellinzona Piazza Giuseppe Buffi 6A casella postale 1270, 6501 Bellinzona Tel. 058 817 19 67 • Fax 058 817 19 69 ticino@syndicom.ch Cassa disoccupazione Bellinzona Piazza Giuseppe Buffi 6A casella postale 1270, 6501 Bellinzona Tel. 091 826 48 83 • Fax 091 826 48 84 Orari: dal 23.6.2014 al 31.8.2014 lu-ma-me-gio 9.00 -11.30 Venerdì chiuso tutto il giorno Gruppo pensionati Pagina web: www.pensionati.ch Contatto e-mail: redazione@pensionati.ch o ernesto.fenner@bluewin.ch
Sindacato Ticino | 9
syndicom | N. 9 | 11 luglio 2014 frontalieri
Posta sa
Una pausa di riflessione per capire dove siamo e come cambiare Syndicom ha deciso di interrompere le trattative del nuovo CCL. Al centro delle rivendicazioni c’è l’ampia tutela, la flessibilizzazione e l’abolizione delle pressioni nel lavoro quotidiano. Nelle prossime settimane partirà una campagna di sensibilizzazione e di coinvolgimento dei lavoratori al fine di definire meglio quali richieste avanzare alla Posta quando saranno riavviate le trattative. Marco Forte*
Stesse condizioni di lavoro per chi è impiegato nel nostro paese I lavoratori stranieri, e i frontalieri in particolare, servono da caprio espiatorio a una crisi di cui approfittano soprattutto i padroni cercando di spaccare il fronte sindacale e implementare il dumping salariale. Bisogna invece lottare assieme, lavoratori svizzeri e stranieri, uomini e donne, per ottenere dei CCl che migliorino le condizioni di lavoro e i salari di tutte e tutti. Angelo Zanetti*
La pausa avviene in un momento in cui le pressioni verso il personale sono in aumento in tutti i settori. Dopo le denunce delle scorse settimane il problema degli obiettivi di vendita è sempre d’attualità. Al sindacato continuano a giungere segnalazioni di impiegati che, per raggiungere gli obiettivi, lavorano nel loro tempo libero per completare il processo di vendita perché al lavoro non hanno il tempo sufficiente. Alcuni comprano loro stessi i prodotti o li vendono ai propri familiari e amici. In Postmail invece i responsabili continuano a ripetere che il dipendente deve lavorare bene, con i tempi giusti e in totale sicurezza, ma contemporaneamente mettono delle forti pressioni per velocizzare il lavoro. Succede così che i postini sotto pressione lavorano male oppure non seguono le normale regole di sicurezza. Addirittura alcuni si rivolgono al sindacato chiedendo come possono licenziarsi perché non sopportano più di sentirsi dire che sono lenti e di essere, dopo tanti anni di servizio, sotto controllo o in prova. Anche negli altri settori i responsabili continuano a mettere pressione al personale. In Postlogistics per esempio chiedono maggiore velocità, altrimenti, dicono, saranno costretti ad affidare il lavoro a privati, come avviene già in altre parti della Svizzera.
In generale si può dire che le pressioni esercitate partono dall’alto e si riversano a cascata sui dipendenti. A volte capita infatti che i lavoratori non sentano queste pressioni, ma questo succede perché il superiore fa da “filtro”, cioè si carica lui tutte le pressioni. Il problema va quindi ricercato nella tendenza della Posta di massimizzare il profitto a costo di spremere ai limiti i propri dipendenti. Atteggiamento questo reso ancora più incomprensibile se si guardano gli enormi utili che la Posta ha raggiunto negli ultimi anni e se si tiene conto che le azioni della Posta sono in mano interamente alla Confederazione.
Azione e partecipazione Per contrastare questa tendenza, è fondamentale che tutti i lavoratori e le lavoratrici della Posta si mobilitino e siano parte attiva in questa campagna di sensibilizzazione e coinvolgimento lanciata da syndicom. Nelle prossime settimane saranno organizzate delle assemblee in cui si discuterà di questi temi e si deciderà quali aspetti concreti portare al tavolo dei negoziati a fine settembre. Quando sono state avviate le trattative per il CCL Posta, syndicom ha sempre sostenuto lo slogan “cambiamenti sì, peggioramenti no” ed è su questa linea che vuole continuare a negoziare. La sola partecipazione a queste assemblee sarà già un chiaro segnale delle intenzioni e della determinazione dei lavoratori a ottenere un buon CCL e delle condizioni di lavoro migliori per tutti. Un cambiamento che deve avvenire dall’alto ma grazie alla spinta dal basso. Le date delle prossime assemblee saranno comunicate a giorni, vi aspettiamo numerosi.
* Marco Forte è responsabile regionale.
© diego menna
© BB
Un problema generalizzato
Nell’ultimo comitato nazionale della divisione dell’Industria grafica e imballaggio dello scorso 24 maggio si è tornati a parlare di frontalieri. Già negli anni di Comedia ci si era infatti occupati di loro, in particolare in occasione dell’entrata in vigore della libera circolazione delle persone. Donne e uomini che giornalmente, a volte per il tramite di un lungo viaggio, varcano la frontiera per dare la propria forza lavoro a datori di lavoro che, con il passare degli anni, ne fanno sempre più la chiave di volta per spingere verso il basso le condizioni di lavoro. La difficile situazione economica nella quale si trova da qualche anno a questa parte l’Europa, un alto tasso di disoccupazione e più di cento milioni di persone che soffrono la povertà fanno sì che, in particolare nelle zone confinanti con il nostro paese, ci siano sempre più persone che cercano lavoro in Svizzera. A tutto ciò vanno aggiunte le politiche di rigore e di austerità che attanagliano il vecchio continente da oramai troppi anni e che hanno avuto e hanno delle terribili conseguenze anche in materia di condizioni di lavoro. In Grecia il Contratto Collettivo di Lavoro (CCL) è letteralmente scomparso e sempre meno persone vi sottostanno come ad esempio in Portogallo, dove se fino al 2008 si contavano circa 2 milioni di persone che ne usufruivano, quattro anni dopo, nel 2012, ve ne erano solo 300.000. Come detto sopra, il mondo imprenditoriale è ben felice di poter disporre di manodopera che è pronta a lavorare con
salari certamente superiori a quelli che percepirebbero nel loro Paese ma nettamente inferiori rispetto a quelli che dovrebbero essere pagati da noi. Ad inasprire poi gli animi ci ha pensato la politica con UDC e Lega dei Ticinesi in testa abili ad addossare al lavoratore frontaliero la responsabilità di tutto quanto succede oggi sui posti di lavoro. Frontalieri accusati di rubare il lavoro, ignorando, o meglio sarebbe dire facendo finta di ignorare, che se lo trovano è perché qualcuno glielo offre. Il lavoratore frontaliero è perciò il primo ad essere preso di mira, il più facilmente ricattabile. E questo non solo nei settori privi di un CCL. Seppur in misura minore rispetto ad altri settori, anche nell’industria grafica abbiamo questo tipo di manodopera. Diventa perciò fondamentale riuscire a coinvolgere, motivare e integrare queste colleghe e questi colleghi nell’azione sindacale poiché un loro atteggiamento remissivo indebolirebbe la forza del sindacato con la nefasta conseguenza di abbassare il livello delle nostre condizioni di lavoro. Devono convincersi che chi lavora nel nostro Paese deve avere le stesse condizioni di lavoro e il sindacato, l’azione sindacale, la solidarietà, sono mezzi per riuscire a raggiungere questo fondamentale obiettivo. Dobbiamo riuscirci anche perché queste colleghe e questi colleghi sono la maggioranza in diverse aziende importanti e alcune delle quali sono influenti membri di Viscom. La discussione in seno al comitato nazionale è stata interessante e ha mostrato come, di fatto, tutte le nostre regioni periferiche sono confrontate con le medesime situazioni. Dobbiamo ora, passo dopo passo, costruire questo percorso comune pensando anche, per esempio, al rafforzamento dei contatti con i rispettivi sindacati confinanti. Ci aspetta un compito forse non facile ma dobbiamo affrontarlo anche perché nel 2015 ci sarà il rinnovo del nostro CCL e dobbiamo farci trovare pronti.
* Angelo Zanetti è segretario centrale industria grafica e imballaggio.
formazione
Più tutela per gli apprendisti La Commissione giovani dell’USS lancia una petizione contro gli abusi e gli incidenti durante il tirocinio. La gioventù sindacale venerdì 26 giugno ha lanciato una petizione con la quale chiede una maggiore protezione per i tirocinanti. Con questa petizione i giovani USS reagiscono all'ampia inosservanza delle disposizioni legali a tutela degli apprendisti. Ci sono rilevamenti che dimostrano che sono particolarmente frequenti le violazioni nell'ambito dell'orario di lavoro (ore straordinarie, lavoro serale e lavoro durante il weekend). Inoltre ogni anno si contano 25'000 apprendisti vittime di un incidente sul lavoro. Un tirocinante su otto subisce un infortunio duran-
te la formazione. E tre apprendisti all'anno perdono la loro vita per le conseguenze di un incidente. Questo deve finire! Se le autorità garantissero una vigilanza più coerente dell'insegnamento, potrebbero essere evitati molti abusi e molti incidenti. Ecco perché la gioventù sindacale chiede che ogni azienda che forma dei tirocinanti venga controllata almeno una volta l'anno, che ci sia una vigilanza indipendente sull'insegnamento, con dei criteri severi per il permesso di formazione e che finiscano le misure di risparmio a scapito dei giovani. I cantoni devono
finalmente mettere a disposizione sufficienti risorse per questi controlli. Basta mettere in gioco salute e sicurezza degli apprendisti. Queste rivendicazioni acquistano un'importanza e un'urgenza ancora maggiore se si considera che il Consiglio federale vuole di nuovo abbassare il limite di protezione per i lavori pericolosi nell'apprendistato (a 15 anni). Tuttavia il Consiglio federale non ha mantenuto le sue promesse al riguardo: esso ha affievolito le misure compensatorie discusse precedentemente con i partner sociali. Questo è inaccettabile. La Commissione giovani USS invita il Consiglio federale a prendersi le sue responsabilità e a prescrivere ai cantoni delle misure attraverso le quali possano essere tutelate la salute e la sicurezza dei tirocinanti.
la gioventù sindacale richiede una migliore protezione degli apprendisti • Almeno un controllo all’anno in ogni azienda formatrice • Vigilanza indipendente sull’inse- gnamento • Criteri più severi nella concessione del permesso di formare apprendisti • Nessuna misura di risparmio a scapito dei e delle giovani Firma anche tu la petizione! I tuoi dati personali non saranno pubblicati. Puoi sottoscriverla su www.gewerkschaftsjugend.ch/lehrlingspetition. Grazie mille!