Osservatorio sulla detenzione amministrativa degli stranieri e l’accoglienza dei richiedenti asilo in Puglia www.osservatoriomigranti.org L’Osservatorio sulla detenzione amministrativa degli immigrati e l’accoglienza dei richiedenti asilo in Puglia nasce nell’autunno 2012 grazie ad un finanziamento della Fondazione Cassa di Risparmio di Puglia ai Dipartimenti di Giurisprudenza e Scienze Politiche dell’Università degli Studi di Bari. Nel corso della sua attività, esso ha beneficiato anche di un contributo del Garante delle persone sottoposte a misure restrittive o limitative della libertà personale della Regione Puglia ed ottenuto il patrocinio dell’Assessorato alle Politiche giovanili, cittadinanza sociale, attuazione del programma. Al centro delle attività dell’Osservatorio vi è il monitoraggio delle condizioni di detenzione e il rispetto dei diritti umani nei Centri di identificazione ed espulsione, nonché l’analisi delle prassi di prima e seconda accoglienza dei richiedenti asilo in Puglia. Tale attività di monitoraggio ed analisi è svolta mediante una metodologia di ricerca sul campo sviluppata dai ricercatori che compongono il gruppo coordinato presso l’Università degli Studi di Bari dal prof. Luigi Pannarale. I risultati del primo anno di monitoraggio sono adesso raccolti e resi disponibili attraverso il portale www.osservatoriomigranti.org. Quest’ultimo è organizzato in due sezioni distinte: la sezione Osservatorio, cui si accede attraverso la mappa interattiva, ospita una serie di schede analitiche relative a ciascuno dei centri per migranti che insistono sul territorio pugliese; la sezione Centro di documentazione ospita un repertorio di fonti normative e rapporti sulla detenzione degli immigrati irregolari e l’accoglienza dei richiedenti asilo in Italia e in Europa. Il portale è costantemente aggiornato ed è concepito per funzionare come una accessibile fonte di informazioni a disposizione di operatori, giornalisti, ricercatori e studenti.
2
8890
i CIE attualmente operativi in Puglia
il totale degli ingressi dal 2006
1123
37%
gli ingressi in media per anno
in media la percentuale di stranieri effettivamente espulsi
I Centri di identificazione ed espulsione in Puglia
Ingressi nei CIE e totale degli stranieri effettivamente espulsi 2006-2013
I Centri di Identificazione ed Espulsione (CIE) sono strutture detentive create nel 1998 dalla legge “Turco-Napolitano”, denominate originariamente Centri di Permanenza Temporanea (CPT), il cui scopo è di “trattenere” fino ad un massimo di diciotto mesi gli stranieri destinati all'espulsione in attesa dell’esecuzione di tale provvedimento. All’interno dei CIE lo straniero subisce una privazione della libertà personale senza aver violato la legge penale, per ragioni direttamente connesse con l’amministrazione delle politiche migratorie. La Puglia ospita strutture di trattenimento destinate agli immigrati irregolari in via di espulsione sin dalla loro istituzione, nel 1998. I due centri attualmente operativi in regione, i CIE di Bari Palese e Brindisi Restinco, hanno ospitato oltre 8.900 stranieri negli ultimi sette anni, con una media di oltre 1.000 ingressi per anno e un tempo di permanenza medio che oscilla tra i 60 e i 100 giorni. Il numero di ingressi e di presenze è andato progressivamente diminuendo, in consonanza con il trend nazionale, a partire dal 2010, quando ripetuti lavori di ristrutturazione resisi necessari a causa della continua vandalizzazione delle strutture hanno notevolmente diminuito i posti disponibili. A partire dal 2010 il CIE di Bari Palese funziona con una capacità ricettiva ridotta (112 posti disponibili a fronte dei 196 previsti dal Decreto istitutivo), mentre il CIE di Brindisi Restinco è chiuso per lavori di ristrutturazione dal maggio 2012.
Nazionalità presenti al 31 dicembre 2013
Da sottolineare il dato sulle espulsioni effettivamente realizzate. A dimostrazione della scarsa utilità dell’afflizione che subiscono gli stranieri all’interno di tali strutture, la percentuale di immigrati irregolari effettivamente rimpatriati è rimasta in genere molto bassa, con un picco del 51% nel 2008 e una media del 37% nel periodo.
3
35923
i CARA operativi in Puglia
il totale de richiedenti accolti dal 2006
4380
5987
il totale de richiedenti accolti nel 2013
richiedenti accolti in media per anno
I Centri di accoglienza per richiedenti asilo in Puglia
Totale degli ingressi e delle donne accolte nei CARA 2008-2013
I Centri di Accoglienza per Richiedenti Asilo (CARA) sono stati istituiti nel 2002 con la denominazione di Centri di Identificazione (CDI) ed infine disciplinati dal Dpr. n. 303/2004 e dal D.Lgs. n. 25/2008, cui si deve l’attuale denominazione. Tali centri sono chiamati ad ospitare i richiedenti asilo ammessi, o comunque presenti, sul territorio nazionale in attesa dell’esito della procedura di richiesta della protezione internazionale. Essi si rivolgono in particolare a quei richiedenti asilo che siano stati intercettati nell’atto di aggirare i controlli di frontiera o risultino privi di documenti di identificazione.
Nazionalità presenti al 31 dicembre 2013
La Puglia è stata la regione che ha tenuto a battesimo gli odierni Centri di accoglienza, ospitando sin dalla fine degli anni Novanta strutture di accoglienza per i migranti sbarcati nei pressi delle coste meridionali del Paese. Dal 2008 operano in Puglia tre centri per richiedenti asilo, il centro di Bari Palese, quello di Foggia Borgo Mezzanone e quello di Brindisi Restinco (per un totale di 1930 posti). A tali strutture permanenti, si deve aggiungere il Centro di primo soccorso ed accoglienza (Cpsa) di Otranto, che apre solo in occasione di sbarchi nei pressi delle coste salentine. I tre Cara di Foggia, Bari e Brindisi hanno accolto dal 2008 oltre 35.000 richiedenti asilo. Pur in un contesto di parziale ripresa degli sbarchi sul territorio pugliese, i Cara di Foggia, Bari e Brindisi hanno negli ultimi anni svolto prevalentemente la funzione di Centri di destinazione per i migranti sbarcati in altre regioni d’Italia, in particolare Sicilia e Calabria. Ciò è particolarmente evidente nel caso del Cara di Bari Palese, la cui capienza regolamentare è stata aumentata di 400 posti nel corso dell’ultima emergenza c.d. nord-Africa. Nel solo 2011 la struttura del capoluogo è giunta ad ospitare oltre 8.500 richiedenti asilo, in gran parte provenienti dalla Sicilia.
22
391
centri SPRAR attivi in Puglia nel 2013
beneficiari presenti nel 2013
19
612
enti locali coinvolti
posti disponibili
I Centri SPRAR in Puglia Il Servizio di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (Sprar) rappresenta la “punta di eccellenza” del sistema complessivo di accoglienza per coloro che richiedono una forma di protezione allo Stato italiano. Affidato all'Anci sulla base di una convenzione con il Ministero dell'interno, lo Sprar è composto da una rete di piccoli centri collettivi o appartamenti diffusi sul territorio, gestiti dagli enti locali sulla base di un bando triennale, e affidati operativamente ad associazioni del terzo settore. Attualmente lo Sprar è coinvolto in una profonda trasformazione poiché, a fronte del suo storico sottodimensionamento, è stato interessato nel corso del 2013 da una serie di “ampliamenti straordinari”, chiesti al Ministero dell'Interno agli enti locali, che hanno portato i posti complessivi a livello nazionale da 3.000 a 9.356.
Posti disponibili nei centri SPRAR in Puglia 2006-2013
Status dei beneficiari al marzo-settembre 2013
Nazionalità dei beneficiari al marzo-settembre 2013
La regione Puglia ricopre da tempo una posizione di primo piano per quanto riguarda l’accoglienza nell’ambito della rete Sprar. Secondo gli ultimi dati pubblicati dal Servizio centrale, nel 2012 la Puglia era al terzo posto tra le regioni italiane per numero di posti, subito dietro la Sicilia e il Lazio che da sole assorbono più di un terzo di tutti i posti finanziati, e al quinto posto per numero di accolti. Nel corso del 2013, i posti Sprar in Puglia sono passati da 334 a 612, attraverso una serie di ampliamenti che hanno riguardato i 22 progetti esistenti. In Puglia fanno parte dello Sprar 19 enti locali (17 comuni, 1 provincia, 1 unione di comuni): tra questi, si segnala l'unione di comuni “Union Tre” che gestisce ben tre progetti, tra i quali l’unico progetto pugliese dedicato ai portatori di disagio psichico (sui due esistenti in Italia). Tutte le province pugliesi risultano coinvolte, con numeri diversi che rispecchiano solo in parte il rapporto con la popolazione, dal momento che la provincia più popolosa (Bari), al cui interno si trova peraltro uno dei Cara più grandi d’Italia (quello di Bari Palese) si trova soltanto al terzo posto.