Tacco_46

Page 1

TACCO N. 46 (1)

28-03-2008

16:27

Pagina 1


TACCO N. 46 (1)

28-03-2008

16:27

Pagina 2


TACCO N. 46 (1)

28-03-2008

16:27

Pagina 3

// L’Editoriale

L’Editoriale

di Maria Luisa Mastrogiovanni

ALLA BOCCONI SI STUDIA CASARANO. IL VENTO DEL RINNOVAMENTO NASCE AL SUD MA ARRIVA DAL NORD

S

Siamo abituati ad avere a che fare con un’amministrazione pubblica lenta e farraginosa. Dagli sportelli raramente ci allontaniamo soddisfatti, per il servizio o le informazioni, ma non ne siamo sorpresi. Guardiamo all’esempio del Nord come ad un miraggio, con un misto di ammirazione, invidia, sdegno e rassegnazione. Quando poi è il Nord a guardare a noi in positivo, per la nostra capacità di progettare e di fare, ci sorprendiamo e il nostro carattere di salentini diffidenti e sospettosi ci fa addirittura pensare che si siano sbagliati. “Chissà che cosa avranno poi visto di speciale, chissà se è proprio vero”: prendiamo atto della buona notizia, che ci destabilizza. Paradossalmente sono le cattive notizie, per noi, ad essere rassicuranti, perché ci danno conferma di ciò che già è assunto, certo, noto e digerito: “Qui da noi non funziona nulla e al Nord, al Nord sì che è un’altra cosa”. E’ così, l’animo umano, sempre alla ricerca di certezze, anche se la certezza è data dalla consapevolezza di vivere in una situazione senza scampo. E invece capita anche che al Nord si studi il Sud come un

//

piccolo-grande caso di eccellenza ed efficienza amministrativa: il Comune di Casarano è stato studiato all’Università Bocconi come esempio di buon governo, nell’utilizzo dei fondi europei, per attivare servizi a beneficio dei cittadini. Il progetto “Sal.go”, del Comune di Casarano, è stato studiato nell’ambito di un convegno dal titolo emblematico “Government e governance per il bene pubblico”, dove il guru della organizzazione della pubblica amministrazione, Elio Borgonovi, ha chiuso i lavori nel corso dei quali si è parlato di una piccola cittadina del Salento che è riuscita a mettere a disposizione postazioni multimediali e accessi ad internet gratuiti per giovani ed anziani; che ha riorganizzato i propri processi interni per attivare il protocollo informatico; che si è data un modello di governo sovracomunale per gestire progetti complessi, a beneficio dei cittadini. In un momento in cui la disaffezione alla politica è forte, in cui “l’onesta politica” (cfr. pag. 6, Il bollettino dei naviganti di Mario de Donatis) è qualità arcaica ed in disuso, in cui troppi parlamentari hanno dato prova di

SOMMARIO

04 05

GOLEM, FOTOPROTESTA, LETTERE AL DIRETTORE

24

TERZOGRADO DOMENICO LAFORGIA di Francesco Ria, LINK

28

06

BOLLETTINO DEI NAVIGANTI di Mario de Donatis LO STRANIERO di Guido Picchi ALL’INCROCIO DEI VENTI di Antonio Lupo

29

45 46

QUESTIONE DI LOOK, IPSE DIXIT, CURIOSITA’ CONTROCANTO ospita Michele Mauri: Novità, soliti adagi e larghe intese. Si va al voto svilendo la democrazia

VEDIAMOCI CHIARO

08 18

COPERTINA // VOTA ANTONIO, VOTA ANTONIO ABBIAMO UN SOGNO INCHIESTA // RISPARMIARE A TUTTO “GAS” di Cesare Mazzotta

Anno V - n. 46 - Aprile 2008 Iscritta al numero 845 del Registro della Stampa del Tribunale di Lecce il 27 gennaio 2004

DIRETTORE RESPONSABILE: Maria Luisa Mastrogiovanni

CULTURA&PERSONE

LA CITTÀ INVISIBILE di Enzo Schiavano L’ERBA CATTIVA di Crazy cat & Mad linx L’ARIA CHE TIRA di Luisa Ruggio

Il mensile del salento

EDITORE: Nerò Comunicazione - Casarano - P.zza A. Diaz, 5

IDEE DAL TACCO

07

perseguire interessi lobbistici e personalistici, piuttosto che l’interesse di tutti, dovremmo guardare con fierezza a noi, a quello che di buono il Sud sa produrre, riscoprendo la fierezza dell’appartenenza, la comunanza nel saper e voler fare, contro la disaggregazione e lo scoramento provocati dalla disonesta gestione della cosa pubblica. Insieme all’efficienza della giustizia, l’efficienza e il rinnovamento della pubblica amministrazione dovrebbe essere il primo punto dell’agenda dei nostri rappresentanti in Parlamento. Prendiamo esempio da chi lo sa fare. Studiamoci, non aspettiamo che la novità arrivi, tanto per cambiare, dal Nord, anche quando si tratta di sentirci dire bravi.

30

SOCIETÀ // È UNA TRIBÙ CHE VOTA di Laura Leuzzi CULTURA // I SEGNI DEL VENTO IN DONO di Antonio Lupo CULTURA // NON È IL SOLITO SALENTO di Marco Sarcinella SOCIETÀ // QUANDO LESBO LASCIA L’ISOLA di Laura Leuzzi

PAESE CHE VAI

33 35 37 38 41 42 43

LECCE E DINTORNI // 100 E LODE di Vittora De Luca CASARANO E DINTORNI // PROVE TECNICHE DI “COMUNALI” di Enzo Schiavano GALATINA E DINTORNI // CHE FIGURINA! di Valentina Chittano GALLIPOLI E DINTORNI // IL POLITICO VS IL PROFESSORE di Margherita Tomacelli MAGLIE E DINTORNI // PATTINI SENZA ROTELLE di Irene Toma NARDÒ E DINTORNI // IL MUSEO MURATO di Maria Elena Dolce TRICASE E DINTORNI // ANTONIO CONTRO ANTONIO di Donato Nuzzaci

HANNO COLLABORATO: Mario Maffei, Laura Leuzzi, Guido Picchi, Enzo Schiavano, Mario De Donatis, Antonio Lupo, Francesco Ria, Giuseppe Finguerra, Flavia Serravezza, Luisa Ruggio, Cesare Mazzotta, Margherita Tomacelli, Irene Toma, Valentina Chittano, Maria Elena Dolce, Vittoria De Luca, Donato Nuzzaci FOTO: Dove non segnalato archivio del Tacco d’Italia REDAZIONE: p.zza Diaz, 5 - 73042 Casarano - Tel./Fax: 0833 599238 E-mail: redazione@iltaccoditalia.info PUBBLICITÁ: marketing@iltaccoditalia.info - tel. 3939801141

Unione Stampa Periodica Italiana Tessera n° 14705 STAMPA: Stab. grafico della CARRA EDITRICE Z. I. - Casarano (Le) ABBONAMENTI: 15,00 Euro per 12 numeri c/c n. postale 54550132 - intestato a Nerò Comunicazione P.zza Diaz, 5 - 73042 Casarano - abbonamenti@iltaccoditalia.info IL PROSSIMO NUMERO IN EDICOLA IL 2 MAGGIO 2008


TACCO N. 46 (1)

28-03-2008

16:27

Pagina 4

// Opinioni dal Tacco GOLEM

LETTERE AL DIRETTORE

input programmatici sull’introduzione di pene alternative al carcere, snellimento delle procedure, individuazione di modelli di rito più efficienti, sulla figura del manager degli uffici giudiziari, alcune depenalizzazioni necessarie e lo stanziamento dei fondi per far funzionare i Tribunali. A noi elettori, quindi, non resta che affidarci al recente ricordo di comportamenti e azioni legislative poste in essere dalle parti in competizione e giudicare di conseguenza. L’augurio del Golem è che il sistema giustizia torni al centro del dibattito politico, non per essere smantellato, ma affinché la legalità torni una priorità del nostro Paese. In questo modo magistrati come Imerio Tramis e la stragrande maggioranza dei suoi colleghi, potranno lavorare e garantire a tutti il principio della certezza del diritto.

Imerio Tramis, PM Tribunale di Lecce

Imerio Tramis, schivo e combattivo Pubblico Ministero del Tribunale di Lecce, è titolare di numerose inchieste giudiziarie. Alcune hanno una forte visibilità (le truffe legate alla Legge 488 o le vicissitudini di Don Cesare Lodeserto); la maggior parte restano relegate nella quotidianità del lavoro di ogni magistrato inquirente, alle prese con l’anacronistica e un po’ ipocrita obbligatorietà dell’azione penale. La giustizia è da sempre un tema scottante: il bramoso interesse che tutti nutrono verso i fatti di cronaca nera spingono i mass media a parlarne tutti i giorni, con alcuni celebri eccessi: ricordate i plastici di Cogne da Bruno Vespa? Eccessi che coinvolgono anche alcuni magistrati: ricordate il PM di Biella Alessandro Chionna, sorpreso da Novella Duemila in dolce compagnia dell’ex fidanzata di Gigi Sabani (appena fatto incarcerare)? Sabani fu poi totalmente scagionato ma morì poco dopo a causa di un infarto a soli 54 anni. Nessuno pagò per quell’errore. Se è vero che gli italiani si interessano alla giustizia, non si comprende perché PD e PdL, hanno glissato sull’indicazione chiara di riforme concrete, come se il tema fosse troppo controverso. Eppure la giustizia non riguarda solo chi ha la sfortuna di imbattersi in un procedimento civile o penale. La sua inefficienza impatta sull’economia e sui diritti sociali. Chi, ad esempio, truffa lo Stato con la 488 sa che potrebbe farla franca con la prescrizione del reato, anche perché è bene a conoscenza delle scarse risorse di cui dispongono le Procure e le forze di polizia. E’ quindi “incentivato” a delinquere, a danno evidente dei suoi concorrenti e di quelle aziende che, pur meritandolo, restano escluse dalle agevolazioni finanziare. E gli esempi potrebbero continuare ancora… Da Berlusconi e Veltroni invece arrivano pochi

Non è tanto la telecamera spenta a far indignare i cittadini, quanto quel cartello che avverte: “Telecamera non in funzione”. L’Amministrazione comunale di Lecce, si è infatti preoccupata di rassicurare gli automobilisti che nessun “grande fratello” osserva chi infrange il divieto d’accesso ai non autorizzati. Il cartello ha tutta l’aria di non essere provvisorio: è resistente e di buona qualità. Non lascia spazio a speranze. Come a dire: il sistema non funzionerà nel breve periodo. Via libera, dunque. Le macchine passano, gli anni (più di due) anche, i soldi, schizzati via come i motorini che scorazzano per il centro storico: due milioni di euro, chi li vede più?

FOTO PROTESTA

Vi proponiamo due lettere, selezionate tra le tante arrivate in redazione. Potrete leggerle nella loro versione integrale collegandovi al nostro quotidiano on line www.iltaccoditalia.net, nella sezione “Lettere e lettori”. Ringraziamo tutti per l’interattività e la tempestività con cui commentate fatti e misfatti di cui siete testimoni. In qualità di presidente dell’associazione “Biblioteca di Sarajevo” di Maglie, intendo sottoporVi il seguente quesito: perché la Regione Puglia e la Provincia di Lecce stanno lasciando morire la plurisecolare “Quercia delle Cento Pecore” di Scorrano, un patriarca verde di 800 anni? Perché non è intervenuto con forza e rapidità il Corpo Forestale dello Stato preposto alla cura e alla salvaguardia dei Patriarchi Verdi d’Italia?

Desidero ringraziarvi per il bellissimo articolo. Ho ricevuto tante telefonate di amici e conoscenti, segno evidente della diffusione del Tacco. Saluti cari

Giancarlo Costa Cesari presidente associazione “Biblioteca di Sarajevo” il tacco d’Italia

Gabriella Cretì, direttrice sanitaria ospedale “Francesco Ferrari” Casarano

4

Aprile 2008


TACCO N. 46 (1)

28-03-2008

16:27

Pagina 5

// Opinioni dal Tacco TERZO GRADO di FRANCESCO RIA f.ria@iltaccoditalia.info

www.iltaccoditalia.net

DOMENICO LAFORGIA

Lecce va a Brindisi e Bari a Taranto: è solo il gioco del “Risiko” o il territorio ha davvero da guadagnarci? “Rinsaldare il legame con il contesto in cui si opera non è campanilismo, ma valorizzazione delle risorse del territorio. Questa vede l’Università come anello di congiunzione tra un’area, il Salento, e il resto del mondo. Non ci si limita ad esportare il Salento nel mondo, si porta il mondo nel Salento. Se fino ad oggi si sono realizzate le condizioni per il dialogo con Brindisi, domani questo potrà accadere anche con Taranto. Il nostro intento non è certo “colonizzare” un territorio, ma potenziare la qualità delle strutture d’Ateneo di cui già disponiamo”. Che Università ha trovato al suo insediamento? “Un Ateneo pieno di voglia di fare e di energie da esprimere, sul piano della ricerca. Per ciò che attiene la didattica, andranno riorganizzati molti aspetti, tendendo ad una razionalizzazione dell’offerta formativa. La situazione ereditata non è rosea, ma ci orientiamo verso un’ottimizzazione dei costi, un potenziamento delle strutture di base, un ampliamento del dialogo con gli studenti”. Quali sono le priorità della sua nuova gestione? “Tutto è prioritario. Subito dopo il mio insediamento, la squadra di delegati ha cominciato a lavorare su tutti i fronti. Abbiamo già concentrato i nostri primi sforzi per porre la ricerca scientifica di qualità al centro delle attività degli Atenei, favorire l’internazionalizzazione, incentivare la mobilità di ricercatori e docenti,

commenti e opinioni da

INDOVINA CHI E’?

La soluzione a pag. 46

Io non voglio la parità. Essere donna vuol dire già essere un passo in avanti. donnaSerena @ 19:26-4.3.08 commento all’articolo “Se Salomone è donna” (“A colpi di tacco”) www.iltaccoditalia.info/sito/commenti.asp?id=4162 E’ una vera vergogna! Il problema non è se siamo collegati o no al resto del mondo, il problema vero è che non c’è neppure un volo diretto da Brindisi per Milano Malpensa! Non vi dico poi se bisogna raggiungere Torino! Se te lo puoi permettere paghi sulle 300 euro ma sempre facendo scalo a Roma... poi però per Londra ci sono i low cost a 29.99 euro tutto incluso o forse anche meno! scandaloso!!! Martina @ 12:22-4.3.08 Commento alla news “Volare… ohi ohi” www.iltaccoditalia.info/sito/commenti.asp?id=4219 A me che ho dovuto sudare per superare oltre 10 anni fa gli esami di statistica, matematica finanziaria, analisi 1 e 2, ecc. fa un po’ rabbia vedere come è tutto più semplice ora. comunque non voglio fare l’invidioso ma solo gli auguri a questi bravi ricercatori salentini. Mario @ 15:15-18.3.08 Commento alla news “Il Sole24Ore premia il leccese matematicamente.it” www.iltaccoditalia.info/sito/commenti.asp?id=4299

Domenico Laforgia, rettore Università del Salento

migliorare la qualità della formazione potenziando le strutture, riorganizzare la didattica e le risorse umane; potenziare delle risorse d’Ateneo”. Come pensa di gestire il Bilancio dell’Ateneo? “Abbandonando mentalità che privilegino fonti di finanziamento classiche: l’assistenzialismo si riduce a vista d’occhio. C’è da lavorare per ampliare le fonti di finanziamento e questo si può ottenere solo crescendo in credibilità e potenziando il dialogo con le realtà aziendali. E’ necessario avviare politiche di redistribuzione dei fondi in modo che si possano sostenere nuovi progetti nei settori della didattica, della ricerca e dell’edilizia”. Si parla di “privilegi” che il corpo docente avrebbe accumulato negli anni. Austerità per tutti? “Non ci sono ‘privilegi’ da eliminare, ci si deve limitare a procedere secondo la legalità, ponendo gli studenti al centro. Non è austerità, ma serietà nel procedere”. Perché ha deciso di comunicare con gli utenti dell’Università attraverso il suo sito personale e non attraverso il portale istituzionale dell’Ateneo? “Il mio sito è stato creato prima che diventassi rettore per comunicare e veicolare idee. E’ uno strumento efficace, per cui non ho ritenuto di interrompere l’utilizzo. Il portale istituzionale d’Ateneo verrà riprogettato in modo da rispondere alle esigenze dell’utenza. Conterrà al suo interno anche lo spazio per il dialogo con il rettore”.

il tacco d’Italia

5

Aprile 2008

E noi elettori sempre i soliti! Poi abbiamo pure la spudoratezza di lamentarci. E quando ci libereremo da questo maledetto e schifoso clientelismo che noi stessi abbiamo creato e che tanto si ritorce contro di noi? Senza la nostra richiesta di favori, infatti, i signori politici non potrebbero ricattarci, non riceverebbero voti e resterebbero con il c*** per terra!!! Pippi @ 20:40-21.3.08 Commento alla news “Bagno di folla per il PdL” http://www.iltaccoditalia.info/sito/commenti.asp?id=4341 Non se ne può più di vedere sempre gli stessi faccioni in giro... poi, occupassero almeno gli spazi loro destinati! no, devono strafare, loro, se no che gusto c’è? e devono andare oltre, tappezzare la città, soffocarla con i loro bei sorrisi ritoccati al computer! basta! dov’è finita la politica dei comizi, delle piazze, del contatto diretto con la gente? Fausto @ 16:17-26.3.08 Commento alla news “Lotta ai manifesti selvaggi” www.iltaccoditalia.info/sito/commenti.asp?id=4387 Purtroppo è una situazione svilente; ciò che mortifica di più è che essa sia diffusa in tutti gli strati della vita, dalla politica all’economia, all’istruzione al lavoro. Tutto è comandato da logiche distorte che non fanno che rallentare qualsivoglia processo di sviluppo. Molti pensano che sia inutile opporsi ad un sistema che si è ormai imposto; ma non è così, non dobbiamo perdere la voglia. Non dobbiamo perdere l’energia. Non dobbiamo addormentarci credendo (e sperando) che qualcuno lo faccia per noi. Davide @ 18:27-26.3.08 Commento all’articolo “Dov’è la mafia?” (rubrica “Ivan il matto”, di Francesco Ria) www.iltaccoditalia.info/sito/commenti.asp?id=4311


TACCO N. 46 (1)

28-03-2008

16:27

Pagina 6

di MARIO DE DONATIS m.dedonatis@iltaccoditalia.info

LA ONESTA POLITICA E IL PRINCIPIO DI TERZIETÀ. APPLICANDO LA COSTITUZIONE

ratificare scelte prese in luoghi lontani dalle istiquanti sentono – per vocazione – di dover ricercare l’ “interesse generale dello Stato” ed, ancor tuzioni. di più, il “bene comune”. In buona sostanza, una classe politica forSembrano, queste, espressioni arcaiche, matasi alla luce della terzietà ed in adesione a assenti dal linguaggio dei meno giovani ed archivalori e principi presenti nelle culture del Paese viate da tanti, che rinunciando al principio della e riconosciute dalla nostra Carta Costituzionale, terzietà, si sono consegnati alle lobby, trasforè stata soppiantata da una classe dirigente che mando la politica nella spasmodica ricerca della più che essere espressione di visioni politiche o “composizione degli interessi”, in cui prevalgono, di articolazioni della società civile è portatrice di necessariamente, i poteri forti e le politiche per il interessi lobbistici, se non essa stessa compoconsenso. nente primaria di lobby. In linea di massima penso si possa affermaIn tale contesto, appare evidente che non re che l’Italia di De Gasperi era l’Italia impegnac’è più spazio per quella “onesta politica” stretta nella ricerca del bene comune, nel perseguitamente correlata al “principio di terzietà”. mento dell’interesse generale della nazione. Come si può perseguire il bene comune o Quella di Craxi (il richiamo è al periodo stol’interesse generale di una nazione se chi è chiarico, non alle responsabilità dell’uomo) era mato a decidere non può farlo liberamente perl’Italia che già avvertiva il condizionamento dei ché è portatore di interessi che possono confligpoteri forti e meno forti con la tendenza a dover gere proprio con scelte opportune se non, addi“comporre gli interessi” (escludendo, ovviamenrittura, necessarie, per un gran numero di persote, chi interessi non ne aveva). ne o per gli interessi del Paese? Quella di Berlusconi (anche qui l’uomo viene Occorrerebbe riflettere molto su tali questiorichiamato perché riferimento della fase della ni perché la “onesta politica” la “morale nella nostra storia più recente, non come fautore di vita politica” assume un significato specifico, una visione della politica) è l’Italia in cui non c’è correlato alla funzionalità della Democrazia ed a necessità di “comporre gli interessi” perché gli garanzia degli interessi dei cittadini, non solo di interessi sono entrati fin dentro il sistequelli legittimi. ma politico-istituzionale. Perché sono i Che cosa fare? Occorre ripartire dalla portatori di interessi forti o meno forti di ANTONIO LUPO a.lupo@iltaccoditalia.info che scrivono i programmi, definiscono le Costituzione che, prima ancora di essere rivisitata, va applicata, anche con riferimento alla vita legislazioni e siedono in Parlamento, in democratica ed alla ricostituzione dei partiti un Parlamento di nominati, chiamato a Inviate i vostri inediti (poesie, racconti brevi) a politici, ora che i poli si sono scomposti. Il Tacco d’Italia, p.zza Diaz 5 Casarano; oppure a redazione@iltaccoditalia.info e a.lupo@iltaccoditalia.info. di GUIDO PICCHI Verranno selezionati da Antonio Lupo, docente di materie letterarie g.picchi@iltaccoditalia.info

Il precedente intervento “La moglie di Cesare deve essere e sembrare onesta”, del marzo scorso, apparso in questa stessa rubrica, “Bollettino dei naviganti”, impone, anche per il dibattito che ha suscitato, una ulteriore riflessione su cosa debba intendersi “per onestà” nell’ambito della politica. Rientra, sicuramente, nella patologia del sistema candidare - soprattutto con l’attuale legge elettorale – persone, in qualche modo, interessate da procedimenti penali. Il fatto che ciò continui a verificarsi non significa il superamento di un tabù, è, al contrario, testimonianza che il sistema non riesce a superare – con le proprie forze – la patologia. E tanto con grave pericolo per la democrazia che potrebbe essere interessata da “disaffezione” (astensionismo) o da iniziative extraparlamentari (per la circostanza che il Parlamento a causa del sistema elettorale è composto da nominati riconoscenti e non da eletti responsabili). Ma c’è un altro aspetto della “onestà” che va valutata e che supera quella che viene richiesta a chiunque eserciti un’attività professionale o rappresenti interessi privati. E’ quella “onestà politica” che è richiesta a

Il microcosmo zoologico ed umano in un racconto di Gabriele Bastianutti.

Terra

(dalla raccolta “Pensieri dipinti”)

Il ragno tesse una tela dai vari colori. Osserva la sua preda immobile come un gladiatore che aspetta il vento. E’ l’ora, è il tempo di uccidere, senza tregua, senza pietà. Una macchia nera come il petrolio ingoierà le ali di una farfalla sperduta e le mosche incredule festeggeranno il funerale della vita. Lo scorpione maculato violerà il silenzio tra le pietre di una terra sperduta accompagnando il suo canto alle voci dei fantasmi angelici. Gli animali offrono coltelli ai leoni per depredare il pasto alle iene, le donne indossano i bianchi vestiti per farsi corteggiare sulle sponde del lago mentre gli uomini sfoderano le proprie sciabole. Questa è anche la vita: ragni, scorpioni, leoni, donne e uomini che invidiano il piccolo uccello che vola, mentre le vere storie, come segreti preziosi, si nascondono sotto cumuli di terra. Per sapere di più su Gabriele Bastianutti, vai su: www.iltaccoditalia.info/sito/index-r.asp?id=4209

COME VOTARE SENZA ESPRIMERE PREFERENZE Indipendentemente dalle proprie scelte è comunque giusto saperlo. Io farò esattamente così: metodo legale per sabotare le elezioni. Se votate scheda bianca o nulla perchè non vi sentite rappresentati da nessun partito, in realtà, favorirete il partito con più voti. Infatti anche i voti bianchi o nulli entrano nel calcolo del premio di maggioranza, favorendo chi ha preso più voti. Esiste un’arma legale contro questa legge antidemocratica. Di seguito i riferimenti legali. tutto si basa su un uso “puntiglioso” della legge: Testo Unico delle leggi elettorali D.p.R. 30 marzo 1957, n. 361 - art. 104 - par. 5: “Il segretario dell’ufficio elettorale che rifiuta di inserire nel processo verbale o di allegarvi proteste o reclami di elettori è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni e con

il tacco d’Italia

6

Aprile 2008

la multa sino a lire 4.000.000”. Illustro nei dettagli il sistema da usare: 1) andare a votare, presentarsi con i documenti + tessera elettorale e farsi vidimare la scheda; 2) esercitare il diritto di rifiutare la scheda (dopo vidimata), dicendo: “Rifiuto la scheda per protesta, e chiedo che sia verbalizzato”; 3) pretendere che venga verbalizzato il rifiuto della scheda; 4) esercitare il proprio diritto e mettere a verbale un commento che giustifichi il rifiuto (ad esempio “Nessuno dei politici inseriti nelle liste mi rappresenta”). Così facendo non voterete, ed eviterete che il voto nullo o bianco sia conteggiato come quota premio per il partito con più voti.

LO STRANIERO

A L L’ I N C R O C I O D E I V E N T I

BOLLETTINO DEI NAVIGANTI

// Opinioni dal Tacco


TACCO N. 46 (1)

28-03-2008

16:27

Pagina 7

// Opinioni dal Tacco L’ARIA CHE TIRA

L’ERBA CATTIVA

SENZA PAROLE

RESPIRI PROFONDI Il senso dell’olfatto è uno strumento di tortu- di LUISA RUGGIO ra, soprattutto durante l.ruggio@iltaccoditalia.info le campagne elettorali, una specie di inferno privato dell’elettore che gli ricorda sempre, sistematicamente, tutto il marcio su cui per sua sventura ha messo il naso. In campagna elettorale i sensi dell’elettore medio si acutizzano come quelli dei gatti. L’udito comincia a ricordare le voci strumentali che giocano la carta dei posti di lavoro e i tavoli di concertazione tra aziende e sindacati con una mano tra vari professionisti. Il senso della vista diventa implacabile nell’individuare le facce di gomma. Ma il senso dell’olfatto tradisce un’evidente stonatura nell’aria perché i politici come le donne pacchiane e insicure, usano sempre profumi e toni troppo forti che finiscono per far venire il mal di testa se non addirittura la nausea. È una cosa dolorosa e tormentosa la campagna elettorale per il povero elettore, scioccato come in un film di Woody Allen da una tragicomicità talmente evidente e involontaria da sembrare per assurdo vaga, stilisticamente irraggiungibile tant’è perfetta anche per un battutista di successo. Sarà

per questo che i comici, da sempre, prendono spunto dai politici, dai governatori, dai nomi di partito, dalle meteore e dai pianeti che tardano a estinguersi. Il fatto è che l’odore consegna all’elettore la temperatura di quanto avviene, hai voglia a stor-

dire con profumo la puzza di bruciato. Questo è il triste livello dell’aria che respira l’elettore medio, costretto a fare gare di apnea e a tapparsi il naso che, almeno il suo, in questo periodo non è diventato di legno. Attenti al soffocamento.

di ENZO SCHIAVANO e.schiavano@iltaccoditalia.info

STORIA DI UN RIMPASTO POCO EFFICACE La storia del rimpasto in giunta che serviva per allargare la maggioranza e che, al contrario, ha rischiato di indebolirla è tutta da raccontare. Tra il 2006 e il 2007, il sindaco di Casarano, Remigio Venuti, si è ritrovato con un grave problema interno alla maggioranza: alcuni consiglieri comunali di centro-sinistra avevano deciso di rendergli la vita difficile, assentandosi volutamente e in modo sistematico alle convocazioni del Consiglio Comunale. Nell’ottobre dello scorso anno, a causa delle assenze nell’assemblea cittadina, la giunta Venuti ha rischiato di non approvare il consuntivo di bilancio e, quindi, di concludere anzitempo il mandato. Le ragioni di questo atteggiamento erano legate essenzialmente al fatto che si contestasse il mancato rilancio dell’azione amministrativa, invocato soprattutto dai cittadini che chiedevano un rin-

novamento degli uomini che compongono la squadra di governo. “Abbiamo il dovere di ricomporre il quadro del centro-sinistra e di allargare la maggioranza, perché i progetti che sono in itinere hanno bisogno di un più ampio sostegno”, affermò Venuti dopo una drammatica seduta consiliare, invalidata per le solite assenze. Il 7 novembre 2007, Venuti annuncia il tanto sospirato rimpasto: fuori Giuseppe Morgante (Ds) e dentro Marcello Torsello (Verdi). Ma un solo cambio in Giunta sarebbe stato sufficiente a rilanciare l’azione di governo e ad allargare la maggioranza? I fatti dimostrano che non lo era: il 6 marzo scorso, infatti, la Schirinzi a sorpresa annuncia il voto favorevole ad una delibera presentata dalle opposizioni che prevedeva l’annullamento di centinaia di accertamenti Ici. L’amministrazione il tacco d’Italia

7

Aprile 2008

comunale la spunta per un pelo (8 a 10), richiamando in aula un consigliere comunale che, poco prima, era tornato a casa per motivi di salute. Eppure l’allargamento della maggioranza con il cambio Morgante-Torsello, si dava per assunto. Infatti, la consigliera comunale Leda Schirinzi (civica “Casarano Amica”) aveva nel frattempo aderito ai Verdi e, anche se non aveva rilasciato dichiarazioni in tal senso, gli strateghi del Pd davano per scontato che avrebbe sostenuto la giunta Venuti. Così non è stato. Al contrario, ha rischiato di farla vacillare. Se quella delibera fosse passata, il Comune avrebbe dovuto fronteggiare un ingente ammanco (cioè si sarebbero registrate meno entrate nelle casse comunali) con conseguenze deleterie sulla città. E Venuti avrebbe dovuto prenderne atto e trarne le conseguenze.


TACCO N. 46 (1)

28-03-2008

16:27

Pagina 8

//Copertina //Vota Antonio, vota Antonio //L’agenda della politica ENTRA ANCHE TU NELLA COMMUNITY DEL TACCO D’ITALIA E DISCUTI DI QUESTO ARGOMENTO SU WWW.ILTACCODITALIA.NET

ABBIAMO UN SO TEMA DEL MESE www.iltaccoditalia.info/sito/index-a.asp?id=4372

D

ettare l’agenda di chi dopo il 13 aprile ci rappresenterà in parlamento. Proporre una legge da far approvare entro i primi 100 di governo.Abbiamo chiesto a “tecnici” di alto livello di fare delle proposte, ciascuno per il settore in cui opera. Per uscire dal politichese, per parlare di bi-sogni reali. Per far diventare i sogni realtà. Aprono la carrellata i ragazzi della “Repubblica salentina”, un bell’esempio di chi con la cruda realtà non si è (ancora) scontrato, ma che sulle varie realtà della vita ha le idee molto chiare. E vole metterle in pratica, chiamando i politici alle loro responsabilità.

D

politiche giovanili “SIGNORI, CORRETE PER UNA VOLTA IL RISCHIO DI ASCOLTARCI”

I RAGAZZI DELL’ISTITUTO TECNICO COMMERCIALE “COSTA” DI LECCE, CREATORI E CURATORI DI REPUBBLICA SALENTINA “Politica e giovani, un argomento sicuramente ostico. Stamattina è entrato il prof in classe e ci ha comunicato che una giornalista stava curando un servizio sulla relazione tra politica e giovani, in vista delle prossime elezioni, e che era interessata ad un nostro parere al riguardo. Forse la giornalista ce l’ha chiesto perché il progetto a cui stiamo lavorando, la Repubblica Salentina, ha un nome dal sapore vagamente politico o forse perché ha saputo che in diverse occasioni abbiamo cercato di interagire con le istituzioni locali, comunque sia, è stato un po’ difficile affrontare l’argomento. Difficile perché ci sentiamo piuttosto lontani da questo mondo, lo vediamo scorrere davanti ai nostri occhi, sentiamo nomi, vediamo volti, percepiamo sempre un gran da fare quando ci sono delle votazioni alle porte, ma nella realtà pratica delle cose non ci sentiamo per nulla vicini. E’ vero, ad un mini sondaggio del prof alcuni di noi si sono dichiarati più “sinistroidi” e altri più “destroidi”, ma ci rendiamo conto che è più per una sorta di tifo per una certa squadra anziché per

un’altra e non per una pur minima conoscenza e approvazione di un programma politico. Forse questo stato delle cose è dovuto davvero, secondo quello che si sente, ad un nostro totale disinteresse per l’argomento in quanto siamo “presi” soltanto da moda, tv, cellulari e scooter ma non pensiamo sia così, pensiamo invece che ci sia un vero e proprio disinteresse da parte dei politici in ciò che i giovani vogliono o che vogliono dire. Ci sembrano tutti pronti ad affermare che i giovani sono importanti e che il futuro è nelle loro (nostre) mani ma quando si tratta poi di intervenire sul serio, c’è sempre molta reticenza. Per quanto concerne la nostra esperienza in questi ultimi due anni, per esempio, ci siamo accorti che ogni nostra proposta avanzata nei confronti delle istituzioni locali viene quasi sempre presa come una cosa “scolastica”, nel senso dispregiativo del termine, e che è davvero difficile far capire che probabilmente varrebbe la pena qualche volta rischiare di ascoltarci. Sarà un paradosso, ma abbiamo la sensazione di essere più ascoltati e presi sul serio il tacco d’Italia

8

Aprile 2008

Repubblica Salentina

dalle istituzioni e dai media fuori dal nostro territorio anziché da coloro che localmente dovrebbero più apprezzare e “sfruttare” questa che potrebbe essere una vera ricchezza. Fra pochissimo ci saranno le elezioni politiche e ci è stato spiegato che alcuni candidati salentini saranno eletti e ci rappresenteranno al governo, bene, ci piacerebbe che per una volta fossero loro a chiamarci e a chiederci se abbiamo qualche idea innovativa per lo sviluppo e la crescita del territorio, ci piacerebbe che avessero l’umiltà di riconoscere che probabilmente qualche idea giovane non guasterebbe affatto. E’ utopia”? FLAVIA SERRAVEZZA


TACCO N. 46 (1)

28-03-2008

16:27

Pagina 9

OGNO

il tacco d’Italia

9

Aprile 2008

Politico, attivista e pastore protestante. Martin Luther King (1929-1968) è stato il più giovane Premio Nobel per la pace della storia (lo ricevette a 35 anni). Si è battuto contro ogni pregiudizio etnico nella realtà americana a cavallo tra gli anni ‘50 e ‘60. Celeberrimo è rimasto il discorso del 1963, quando pronunciò la fatidica frase “I have a dream” (“Ho un sogno”) con la quale si augurava pari diritti per tutti gli uomini. King venne ucciso a colpi d’arma da fuoco mentre si trovava con la moglie in un motel di Menphis


TACCO N. 46 (1)

28-03-2008

16:27

Pagina 10

giustizia amministrativa MENO COSTI E TEMPI CELERI ALDO RAVALLI, PRESIDENTE TRIBUNALE AMMINISTRATIVO REGIONALE, LECCE “Il problema dei tempi della giustizia resta molto grave. Aldo Ravalli Nel 2007 sono pervenuti presso il nostro Tribunale 1.952 ricorsi e sono stati esauriti 4.545 giudizi. Riusciamo ad essere più tempestivi nella risposta di giustizia. Se nel 2001 la giacenza media dei procedimenti era superiore a sei anni, a fine 2007 siamo scesi ad una giacenza media di poco più di tre anni. I risultati mostrano che i ricorsi presentati nel 2001 e 2002 sono già definiti circa all’80% e quelli del 2003 e 2004 per oltre il 70%, mentre quelli del 2007 sono definiti quasi al 29%.

Il Tar ha dato un forte impulso a che la definizione dei processi avvenisse nello stesso anno di presentazione. La giustizia “lenta” non è solo delusione per il cittadino, ma è anche una spesa in più che colpisce tutti. Infatti, è divenuta quasi emergenza l’esborso dello Stato a causa della irragionevole durata dei processi. È stato calcolato un debito di circa 500 milioni di euro l’anno per indennizzare i cittadini colpiti da giustizia lenta, per tutti i processi civili, penali ed amministrativi. Può essere di soddisfazione per questo Tar collocarsi, nella media, ben al di sotto del limite di irragionevole durata del processo. Un altro problema al quale bisognerebbe trovare soluzione è quello del costo dell’accesso

alla giustizia amministrativa. Il Contributo Unificato, destinato alle esigenze della giustizia, varia da un minimo di 500 euro a 1.500 euro. Chiedere ad un privato cittadino di versare 1.500 euro, prima di iniziare una causa, può costituire una barriera economica e la rinuncia alla soddisfazione di un bisogno. Per i meno abbienti, con redditi bassi, esiste il gratuito patrocinio a spese dello Stato. Il problema tocca le fasce di reddito medio-basse, che escluse dal gratuito patrocinio, vedono incidere significativamente sul bilancio i costi di una causa dinanzi al giudice amministrativo”. GIUSEPPE FINGUERRA

professioni TRE PRIORITÀ: RIFORMA DEGLI ORDINI,

LEGGE URBANISTICA, SICUREZZA SUL LAVORO PAOLO STEFANELLI, PRESIDENTE CONSIGLIO NAZIONALE INGEGNERI

“Al prossimo Governo chiederei una riforma degli Ordini professionali. La legge che disciplina le professioni intellettuali è in vigore da circa un secolo. Nel frattempo, la società si è evoluta e vi sono state rivoluzionarie innovazioni nella scienza e nella tecnologia che rendono improcrastinabile una riscrittura delle regole di esercizio delle professioni. Tale esigenza è maggiormente avvertita dagli ingegneri, impegnati da sempre all’applicazione della innovazione. La collettività esige la qualità. I decreti del Ministro Bersani hanno disciplinato anche alcuni aspetti della materia degli Ordini professionali. Questi ha introdotto dei palliativi e non ha risposto all’esigenza di una riforma più complessa. Parlo della eliminazione del principio della inderogabilità dei minimi tariffari. La cosa non ha giovato a nessuno ed ha messo in crisi gli standard qualitativi delle prestazioni professionali, abbassandone il livello. Ma il mantenimento degli standard di qualità è un fatto di fondamentale importanza. Occorre tornare ad individuare il minimo tariffario, oltre il quale le prestazioni non possono essere erogate. In secondo luogo, occorre intervenire sulle regole della sicurezza sul luogo di lavoro. È necessario istituire scuole di formazione che consentano al lavoratore di apprendere la cultura della sicurezza. Il problema degli infortuni, spesso mortali, non si risolve approntando un regime sanzionatorio penale per i trasgressori delle norme di sicurezza. Bisogna inculcare la cultura della sicurezza, così come avviene negli altri paesi della Unione Europea. In terzo luogo, occorre intervenire sulla Legge Urbanistica, in vigore dal 1942. Essa è legata a tempi di mutazione del contesto edilizio ed urbanistico che oggi sono improponibili. Un periodo di dieci anni per ottenere una programmazione dello sviluppo del territorio poteva andare bene nel 1950. Oggi i tempi e le esigenze del territorio, al fine del suo sviluppo, sono più rapidi. Inoltre, vi è una incapacità dell’urbanistica, così come è oggi dal punto di vista normativo, ad incidere realmente sulla qualità, sulla bellezza e sull’utilità concreta dell’edilizia”. GIUSEPPE FINGUERRA Paolo Stefanelli

giustizia

civile e penale TEMPI BREVI,

Umberto Pagano

PIÙ GIUDICI, PIÙ FONDI

UMBERTO PAGANO, PRESIDENTE CORTE D’APPELLO DI LECCE “Il problema della giustizia è uno solo: il ritardo nel rispondere a chi chiede giustizia, in sede sia civile sia penale. Le regole del processo devono essere modificate, in modo da mutare i procedimenti nelle articolazioni più importanti e renderli più solleciti. Occorrono procedure più semplici e rapide. Viene sempre più frequentemente violato il diritto alla ragionevole durata del processo. La Legge Pinto consente al cittadino di richiedere allo Stato il risarcimento del danno per il ritardo nell’amministrazione della giustizia. Attualmente, lo Stato sborsa fior di milioni per il risarcimento. A soffrire della lentezza della giustizia sono soprattutto i cittadini. Eppure, negli ultimi dieci anni, si è data più attenzione all’aspetto della separazione delle carriere del giudice dal pubblico ministero. Il processo civile deve imporre alle parti, sin dalla prima udienza, di proporre tutte le domande e le controdomande; ed al Giudice di provvedere immediatamente sulle prove richieste. Il processo penale, dopo la riforma del il tacco d’Italia

10

Aprile 2008

1988, dovrebbe consentire all’imputato di trovarsi dinanzi al Giudice naturale subito dopo le primissime indagini. Invece questo evento si verifica dopo due o tre anni. Non si interviene ad attuare il principio della ragionevole durata del processo, poiché mal si concilia con la presenza in Italia di circa 200mila avvocati, uno ogni 250 cittadini. I problemi della giustizia risiedono anche nella disponibilità di adeguate risorse umane, materiali e finanziarie. La domanda di giustizia aumenta, ma gli organici sono incompleti.A fronte di 185 giudici togati previsti a ruolo nel Distretto della Corte di Appello di Lecce (comprende le province di Lecce, Brindisi e Taranto), mancano 19 giudici, oltre il 10%. L’informatizzazione, già ben avviata nel nostro Distretto, rischia di fermarsi, poiché i fondi iniziano a scarseggiare. Talvolta in qualche Ufficio Giudiziario di Taranto viene a mancare la carta per le fotocopie”. GIUSEPPE FINGUERRA


TACCO N. 46 (1)

28-03-2008

16:27

Pagina 11

turismo PRIMA GLI UNDER 25 E GLI OVER 65. COORDINATI DALL’ALTO

ATTILIO CAPUTO, AMMINISTRATORE CAROLI HOTELS, SANTA MARIA DI LEUCA “Un proposta di legge che volesse agevolare il settore turistico dovrebbe prevedere delle condizioni di favore, dal 50 al 100 per cento di sconto sui biglietti di treni e aerei, per gli under 25 e gli over 65, che scelgono le strutture alberghiere dell’Italia meridionale. Tali sconti potrebbero essere subordinati a determinate condizioni, come una permanenza minima di almeno una settimana nella destinazione prescelta. Credo sia importante incentivare il turismo nei periodi di bassa stagione che sono quelli durante i quali, notoriamente, le strutture ricetAttilio Caputo

“Il nuovo governo dovrebbe chiedersi come mai in Italia gli investimenti stranieri siano così scarsi. Gli imprenditori, infatti, investono molto di più in un paese come la Spagna, di alto livello tecnologico, ma fino a qualche anno fa molto meno avanzato di quello italiano. In Italia per dare vita ad una società, per ampliarne un’altra, per realizzare infrastrutture, bisogna seguire procedure burocratiche molto complesse, interfacciandosi con le autorità più disparate come vari uffici comunali, provinciali e regionali: Uffici tecnici dei Comuni, enti regionali come Uffici parchi, Ufficio valutazione impatto ambientale, Uffici valutazione impatto paesaggistico, Uffici sviluppo impresa, Vigili del fuoco. Le concessioni richieste si ricevono dopo attese snervanti e demotivanti. Negli infiniti meandri burocratici si perdono i più capaci imprenditori italiani. Spesso si casca in ciarlatani di vario genere che promettono aiuti, conoscenze e collegamenti capaci di

tive hanno vita più difficile data la scarsa presenza turistica. Negli anni sono stati proposti, in ambito turistico, vari tipi di incentivi, ma io credo che sia più utile cercare di incrementare direttamente la domanda turistica. Nel programma del centrodestra esiste la proposta di ridurre l’Iva sul turismo e portarla a livello di quella della altre nazioni europee. Sarebbe un buon provvedimento. Sarebbe assai utile l’attivazione di un Ministero centrale del Turismo. Anche se si è andati verso la delega alle Regioni in materia turistica, resta necessario un coordinamento

del settore, anche perché nel mercato turistico ormai la competizione non si gioca tra Regioni né tra micro-Regioni o tra Comuni, ma tra nazioni. Dunque, anche ai fini della promozione della nostra nazione all’estero, sarebbe meglio pensare ad un coordinamento piuttosto che ad una delega delle competenze e delle responsabilità. Un coordinamento centrale permetterebbe, già ad inizio anno, una visione ed una programmazione dell’intero calendario. Spesso e volentieri non c’è dialogo tra la Camera di commercio, la Pro Loco, il Comune, la Provincia”.

infrastrutture MENO “CARTE” FRANCESCO NOBILE, AMMINISTRATORE PROTOTIPO SPA NARDÒ sbloccare e accelerare le procedure. E se l’iter è un’odissea per l’imprenditore italiano, pensiamo a quanto sia complicato per un imprenditore straniero che si volesse cimentare ad investire nel nostro Paese. Si dovrebbe pertanto cercare di sburocratizzare il più possibile. La soluzione potrebbe essere obbligare le istituzioni a dare risposte certe in tempi brevi, creare sportelli unici che rappresentIno tutte le istituzioni, dietro i quali sieda un consulente che cerchi la vera e rapida soluzione del problema e non che trovi un problema ad ogni soluzione.

Al nuovo governo chiedo una legge che porti le istituzioni a essere di aiuto e non di impedi- Francesco Nobile mento alla crescita infrastrutturale del paese”. IRENE TOMA

export SGRAVI FISCALI PER CHI ESPORTA ROBERTO FATANO, AMMINISTRATORE INTERFRUTTA SPA, LECCE “Indipendentemente da quale sarà la compagine Roberto Fatano di governo, mi piacerebbe che questa presentasse un preciso disegno di legge finalizzato a rendere più agevole il settore dell’export. Sarebbero necessarie, innanzi tutto, azioni di riduzione delle imposte Irap sul valore esportato, dal 3,9% al 1,5% nel solo comparto dei ricavi da export, ed azioni di riduzione dei costi di logistica del 25% a consuntivo per chi esporta nei paesi ove vi è un forte sbilanciamento delle partite correnti, rispetto al nostro paese; vantaggio competitivo per le nostre imprese e per il bilancio dello Stato. Sarebbe utile prevedere una fiscalità di vantaggio, imposta unica del 5% per imprese che investono da tre milioni di euro in su nel nostro territorio, che abbiano nella data di entrata in vigore della misura proprietà maggioritaria. La

proprietà di queste imprese, riconducibili alle agevolazioni anzidette, dovrebbe permanere per dieci anni. L’eventuale cessione in anticipo rispetto al periodo previsto, per le partecipazioni non qualificate, dovrebbe scontare il doppio dell’imposta sostitutiva prevista dalla legislazione italiana ossia il 25% in totale. Per le qualificate, il 50% in più rispetto all’ordinaria, ovvero, in totale il 40,5%. Ritengo utili, inoltre, l’esenzione totale degli oneri sociali per le imprese italiane e non, costituite in forma di società di capitali, la cui agevolazione andrebbe computata in forma automatica, sempre per le unità lavorative impiegate nei comparti internazionalizzazione; la riduzione delle imposte Ires in capo alle imprese per i redditi prodotti da esportazione nei paesi terzi non facenti parte dell’Unione europea (12% in luogo di 27,5%). Una ulteriore riduzione del 5% andrebbe prevista per le aziende che si uniscono in società il tacco d’Italia

11

Aprile 2008

Elezioni in bianco e nero. Antonio La Trippa, alias Totò, tenta di convincere gli elettori a votare per lui

consortile a responsabilità limitata finalizzata all’internazionalizzazione e che per almeno dieci anni rimangono legate da un patto di società. Bisognerebbe prevedere con le parti sociali un contratto di lavoro “ad hoc”, che abolisca l’articolo 18 della legge 300 del 1970 per tutta la forza lavoro presente nei segmenti aziendali finalizzati all’internazionalizzazione. Andrebbero agevolate (tramite un tasso dello 0,5%) le operazioni, sempre nei comparti della internazionalizzazione, di corporate finance, da mettere in atto specificatamente con operazioni di “venture capital”, che possono captare l’interesse di “Fondi di Private Equity”, con società costituite allo scopo finalizzate all’internazionalizzazione, o per attività specifiche da mettere in atto, per “Expansion capital financing”.


TACCO N. 46 (1)

28-03-2008

16:27

Pagina 12


TACCO N. 46 (1)

28-03-2008

16:27

Pagina 13

pubblica amministrazione INCENTIVARE I MANAGER PUBBLICI: FATTORI CRITICI DEL CAMBIAMENTO

DANIELA PREITE, DOCENTE DI ECONOMIA AZIENDALE UNIVERSITÀ DEL SALENTO E SDA BOCCONI; COORDINATORE NETCEL (NETWORK CONTI&CONTROLLI NEGLI ENTI LOCALI) “Gli enti pubblici salentini ripongono le attese e le speranze nel nuovo governo affinché possa mettere in atto il motore del cambiamento. Ma che cosa occorre veramente per realizza-

re una profonda innovazione? La riposta a questa domanda potrebbe trovare riscontro in una serie di leggi per innovare gli enti pubblici. Prima fra tutte la necessità di

sanità DAL SALENTO UN PIANO DI

MOBILITAZIONE NAZIONALE CONTRO IL CANCRO

Giuseppe Serravezza

GIUSEPPE SERRAVEZZA, DIRETTORE POLO ONCOLOGICO DEL SUD SALENTO PRESIDENTE LEGA CONTRO I TUMORI LECCE

“L’attuale scenario della lotta ai tumori è caratterizzato da un drammatico aumento dell’incidenza, che vanifica i nostri faticosi successi sul fronte delle cure. L’esplosione dell’incidenza ha finito per interessare anche quelle regioni, come la Puglia, che avevano una mortalità per cancro del 25-30% in meno rispetto al Nord Italia e al Nord Europa. I modelli di sviluppo socioeconomico determinano lo sviluppo della malattia sul nostro territorio. Oltre il 90% dei tumori sono provocati da cause ambientali. Occorre invertire la rotta, per impedire inevitabili scenari ancora più pesanti. È un obiettivo che spetta a tutti, indistintamente, e con valenze che chiamano a responsabilità etiche, profes-

sionali, istituzionali, imprenditoriali. Sir Geoffrey Rose, epidemiologo inglese, consigliere dell’Organizzazione mondiale della Sanità afferma: “La salvaguardia della salute non dipende da quanto si decide nelle stanze del ministero della Sanità, bensì da quel che si decide presso il ministero della Pubblica istruzione, dell’Am-biente, dell’Industria, dell’Eco-nomia…”. Alla luce dell’emergenza ambientale e sanitaria che sta attraversando il Salento, con il conseguente incremento dei morti per cancro da causa ambientale – tumori al polmone, alla vescica, leucemie e linfomi – sarei orgoglioso di un’iniziativa parlamentare che partisse dal Salento e si tradu-

cesse in una proposta di legge in grado di rivoluzionare l’attuale strategia di lotta ai tumori incentrata quasi esclusivamente sulla cura del cancro. Da tempo penso, insieme ad alcuni miei colleghi, ad un “Piano di mobilitazione nazionale contro il cancro” che tenga più conto delle ricerche libere e indipendenti sulle cause dei tumori piuttosto che delle esigenze e ragioni del ricco mercato della salute. Il Piano implementerà ogni forma di strategia per studiare e rimuovere le cause del tumore (prevenzione primaria). Per la sua realizzazione è necessario il coinvolgimento di tutti i ministeri. Andremmo verso una piccola rivoluzione copernicana ben più efficace di tante altre strade tentate finora”.

conciliare l’autono- Daniela Preite mia finanziaria imposta dalla riduzione dei trasferimenti erariali con la necessità di garantire un livello adeguato dei servizi pubblici. Ciò senza far leva sulle entrate tributarie che genererebbe il malcontento della popolazione e una conseguente caduta del consenso degli organi politici. Emerge la necessità di attivare nuovi strumenti per gli enti pubblici, per recuperare entrate non tributarie e per ridurre i costi, allo scopo di alimentare l’efficienza amministrativa. Per concretizzare il processo di riforma nel Salento, però, non è sufficiente un disegno di legge. Gli organi politici eletti devono gestire il cambiamento, responsabilizzando i ruoli di chi lavora negli enti pubblici e di chi vorrebbe lavorarci. Tutto questo agevolando l’adozione di criteri di incentivazione dei manager pubblici basati sul merito e sulla professionalità e favorendo l’ingresso di nuove figure specificatamente preposte a stimolare il cambiamento della pubblica amministrazione. La condizione essenziale è la formazione dei manager pubblici e, soprattutto, degli organi politici. Le competenze e i comportamenti delle persone sono il fattore critico per attuare l’innovazione della pubblica amministrazione”. Un Paese al voto. Le consultazioni elettorali diventano per Carlo Verdone, regista del film, occasione per delineare alcuni profili di italiano-tipo

lavoro PIÙ CERTEZZA SUL CREDITO D’IMPOSTA MASSIMO TOMA, DOTTORE COMMERCIALISTA E CONSULENTE DEL LAVORO; RESPONSABILE AREA GIUSLAVORATIVA E RISORSE UMANE ITALGEST “L’Italia meridionale ha bisogno di certezze in merito al credito di imposta. In Finanziaria è stato inserito il credito di imposta per le agevolazioni nelle assunzioni al Sud, ma una volta approvati i crediti di imposta sulla defiscalizzazione, essi devono avere il consenso della Commissione europea. Ciò dilata i tempi prima di avere la certezza delle assunzioni. Il datore di lavoro vorrebbe applicare la legge, assumendo nuovo personale, ma fino a che Massimo Toma

non ha certezza delle agevolazioni, preferisce aspettare. Anche se viene dato il via ai primi di gennaio, la procedura per le agevolazioni nelle assunzioni è moto lunga. Eppure le leggi ci sono; basterebbe soltanto applicarle. Esistono, ad esempio, leggi che impongono di privilegiare, nelle assunzioni, i lavoratori con un lungo periodo di disoccupazione alle spalle; esiste la legge 407/90, che dà la possibilità al datore di lavoro di usufruire di una decontribuzione nel momento in cui assume un lavoratore. il tacco d’Italia

13

Aprile 2008

Associando questa legge alla fiscalizzazione, cioè del credito di imposta per l’assunzione di dipendenti, si otterrebbe un mix ottimale. Si potrebbe sbloccare la disoccupazione al Sud. Eppure non è possibile, perché non si ha certezza sui tempi di applicazione della norma. L’urgenza da tenere presente è, dunque, una riduzione nei tempi di applicazione delle leggi. Altrimenti si continuerà ad incappare per forza di cose in una serie infinita di imprevisti e lungaggini che non fanno altro che rendere tutto più complicato”.


TACCO N. 46 (1)

28-03-2008

16:27

Pagina 14

La sfida di

Committente responsabile: Alessandro Buccarella

LA CAMERA: UN IMPEGNO IN PRIMA LINEA IN FAVORE DEI CITTADINI

Allora, Cavaliere Barba, un’altra campagna elettorale… Un’altra sfida avvincente. Questa volta addirittura per la Camera dei Deputati… È per me motivo di grande orgoglio poter offrire la mia collaborazione al servizio del Paese nella lista della Camera dei Deputati del Popolo della Libertà nella Regione Puglia. Ringrazio pubblicamente il Coordinatore Regionale, On.le Raffaele Fitto, per aver accolto positivamente la mia richiesta che mirava, dopo un’indimenticabile e costruttiva esperienza di due anni al Senato della Repubblica, a rappresentare Gallipoli e l’intero Salento, nella nuova legislatura, in un ramo del Parlamento più a diretto contatto con l’azione strategico-programmatica dell’Esecutivo. Ritiene allora la Camera dei Deputati più operativa e più incisiva del Senato per contribuire al rilancio dell’Italia? Beh, sì…certamente. Infatti, quand’anche il nostro sistema parlamentare preveda un bicameralismo perfetto, non c’è ombra di dubbio che la Camera dei Deputati

appare essere una sede preferenziale per l’analisi e la discussione incisiva di progetti per la governance della Nazione. Una Camera più operativa, più propulsiva, più a diretto contatto con il polso del Paese, con le sue questioni più urgenti. È per questo che ho scelto la cosiddetta “Camera Bassa” come luogo del mio impegno per la rappresentanza dei problemi e delle necessità del nostro territorio, nel pieno convincimento che dalle urne uscirà l’indicazione chiara e netta per un governo forte, autorevole e attento alle esigenze dei cittadini, un governo numericamente consistente che non si perda, come quello passato, in una sfiancante attività di smussamento degli attriti interni alla coalizione. Quali i progetti di cui si farà portavoce? Io ho nel cuore Gallipoli, il Salento e il nostro Meridione d’Italia. Credo che dobbiamo operare, tutti insieme, con grande competenza e con grande professionalità per rilanciare il nostro territorio che non può essere tagliato fuori dalle sfide complesse della modernità e dei processi di globalizzazione. Abbiamo tutte le risorse,


TACCO N. 46 (1)

28-03-2008

16:27

Pagina 15

Barba sia umane che ambientali, per accettare e vincere le sfide dell’economia globale. E io sono convinto che un Governo autorevole, quale sarà quello guidato da Silvio Berlusconi, e con il nostro contributo riusciremo davvero a far rialzare l’Italia e a farle voltare pagina. Quali, invece, le difficoltà con cui vi troverete a fare i conti all’indomani dell’election day? Guardi, noi avremo un compito difficile ma entusiasmante. Noi dovremo riprendere il cammino interrotto dalle sciagure del Governo Prodi. Dovremo innanzitutto ridare fiducia al Paese. Fiducia nelle istituzioni e nella politica. Ma soprattutto fiducia nel futuro. Gli Italiani hanno dovuto subire per due interminabili anni la visione ragionieristica della politica di Visco, Prodi e Padoa Schioppa. Hanno dovuto sopportare le idee balzane di chi pensava a mettere tasse ovunque per fare cassa. Non è così che si rilancia il Paese. Le esigenze di far quadrare i conti, che sono esigenze sacrosante, devono sempre essere armonizzate con politiche di sviluppo che aiutino le collettività a crescere e ad investire su se stesse, sulle loro potenzialità e sulle loro intuizioni sociali ed economiche. Prodi,Veltroni e compagni hanno fatto chiudere a riccio questo Paese che sembra non credere più nelle sue infinite potenzialità. Con voi al Governo? Con noi alla guida dell’Italia cambierà tutto, perché come dimostra la triste vicenda dell’Alitalia di questi giorni, per fare un solo esempio, noi siamo abituati a fare politica certamente con la testa ma anche e soprattutto con il cuore. Ecco, noi dobbiamo far tornare gli Italiani a credere in se stessi, nella loro grande energia e nella loro grande inventiva, doti che li hanno portati ad essere in cima al mondo in tutti i settori. Diciamo che il Governo Prodi è stato un breve incubo. Domani, con noi, sarà un giorno migliore!


TACCO N. 46 (1)

28-03-2008

16:27

Pagina 16

tac COMPETITIVITÀ INTERNAZIONALE? I POLITICI SMETTANO DI LITIGARE ANTONIO SERGIO FILOGRANA, PRESIDENTE FILANTO SPA Antonio Sergio Filograna

“Il prossimo governo dovrebbe prestare più attenzione al territorio. Dovrebbe dimostrare maggiore vicinanza alle aziende, cercando soluzioni che le possano rendere più competitive. Le aziende che, come la nostra, si impegnano nella ristrutturazione del Tac, non hanno potuto contare sulla collaborazione della politica. I politici non ci hanno sorretti, non ci hanno permesso di presentarci nei mercati internazionali con la certezza di farcela. Sarebbe il caso che le beghe politiche non andassero ad interferire con l’economia.

Le aziende non vogliono essere aiutate con i finanziamenti ma vogliono poter scegliere le giuste premesse di sviluppo per il territorio. Se in Italia non si riesce a raggiungere una tale soluzione gli investitori preferiranno mercati stranieri. La politica e l’economia devono parlare la stessa lingua. Il Salento ha bisogno di rappresentanti in Parlamento in grado di difendere le imprese del territorio. Solo una volta eliminati i contrasti politici, le aziende salentine si potranno unire e fare squadra. Solo a quel punto potranno

ricerca PENALITÀ SUI TEMPI

DELLA BUROCRAZIA. UNA RICERCA CON REGOLE PIÙ SNELLE ROBERTO CINGOLANI, DIRETTORE LABORATORIO NANOTECNOLOGIA, UNIVERSITÀ DEL SALENTO

“Credo ci siano diversi interventi molto urgenti. In generale credo che tutto il comparto ricerca dovrebbe avere una regolamentazione in deroga ai principali codici: appalti, assunzione personale. Perché, pur rendendomi conto che nel pubblico si devono avere alcune regole di trasparenza, di garanzia, contro il cattivo utilizzo dei fondi pubblici, ecc., nella ricerca c’è un parametro che è più pesante rispetto a qualsiasi altro settore pubblico, che è quello del tempo. Noi, tutto somma- Roberto Cingolani to, competiamo con il mondo esterno. Ci si chiede di essere competitivi, di procurarci il denaro, ma dopo che ce lo siamo procurato, dobbiamo metterlo nel bilancio di un soggetto pubblico e seguire certe regole che sono contro la competitività su scala temporale. Se vinciamo un finanziamento europeo noi e dei colleghi inglesi, loro acquistano un microscopio elettronico in due mesi, a noi ne servono otto di mesi. E siamo stati ugualmente bravi ad intercettare il finanziamento. Inoltre io vorrei vedere tanto un governo che inizi a mettere una penalità sui tempi della burocrazia. Quando un burocrate blocca una carta, non c’è pegno. Il tempo che io ho perso per tutta la questione edilizia chi lo ripaga? Poi mi si chiede di essere competitivo. Un’altra cosa che chiederei al Governo è di mettere pesantemente mano all’università: togliere i raggruppamenti disciplinari, ad esempio. Io sogno un’università in cui c’è capacità di gestirsi, lasciando la libertà di cercare le menti migliori per l’investimento che si decide di perseguire. Oggi questo non si può fare: mica puoi fare un negoziato con un americano! Bandisci il posto in Gazzetta Ufficiale e poi le cose vanno come sono sempre andate. E’ il concetto di raggruppamento disciplinare che è vecchio: si va verso l’interdisciplinarietà. Già questo sarebbe un bel colpo per noi ricercatori”. FRANCESCO RIA il tacco d’Italia

capire qual è la strategia giusta per ottimizzare la competitività su scala mondiale. Un punto di partenza potrebbe essere una riduzione della burocrazia: il resto del mondo oggi viaggia troppo velocemente rispetto al nostro Paese, rallentato dall’eccessiva burocrazia. La politica dovrebbe cercare di velocizzare i tempi. Condizione necessaria per essere nelle condizioni di affrontare i mercati esteri è l’abbattimento di quelle barriere che la politica non si è finora curata di eliminare”.

Cetto La Qualunque. Il celebre politico interpretato da Antonio Albanese ha le idee chiare sul programma elettorale: “Cchiù ppilu ppi tutti”

cultura FORMAZIONE, AGIRE “PETRA SU PETRA”. CON FINANZIAMENTI ANCHE REGIONALI EDOARDO WINSPEARE, REGISTA CINEMATOGRAFICO “Nel mio Salento ho scovato bellezze rare, credendo fortemente in questa terra. Il linguaggio dialettale appassionato dei miei film non ha mai offeso l’italiano, anzi, se possibile, lo ha arricchito di una realtà che si muove tra presente e passato al ritmo di una musica inconfondibile. Ma il mio ottimismo viene meno nel momento in cui mi si invita a fare delle richieste per il futuro del cinema ai politici che verranno eletti prossimamente. Se facessero semplicemente il loro dovere sarebbe già una grossa novità! Il Salento non riuscirà mai ad emergere se continua ad essere schiacciato dal resto d’Italia. Non abbiamo bisogno di un nuovo Churchill ma di gente seria indirizzata a promuovere un programma

16

Aprile 2008

Edoardo Winspeare

incentrato sulla cultura e sull’educazione. Basta con la spettacolarizzazione! La gente non chiede miracoli ma la semplicità di un lavoro onesto.“Petra su petra”, questa è la mia proposta: agire con consapevolezza puntando meticolosamente sulla formazione. Le risorse salentine non hanno nulla da invidiare a quelle del resto del Paese ma è necessario incentivare una cultura ad ampio respiro affinché le idee, quelle artistiche in particolare, non debbano trovare finanziamenti esclusivamente nella Capitale. È un percorso arduo, una meta lontana. Colui che, tra i banchi del Parlamento, riuscisse almeno a scorgerla, avrebbe fatto già enormi passi in avanti”. VALENTINA CHITTANO


TACCO N. 46 (1)

28-03-2008

16:27

Pagina 17

sociale CENTRI SPECIALIZZATI PER I DISABILI MARIA ANTONIETTA BOVE, PRESIDENTE ASSOCIAZIONE AMICI DI NICO, MATINO “L’associazione Onlus che presiedo conta ormai più di Maria Antonietta Bove 350 iscritti. La maggior parte dei nostri associati sono genitori di bambini o ragazzi autistici o comunque portatori di handicap psico-fisici. Il nostro Statuto prevede, oltre a una serie di iniziative importanti per il sociale, soprattutto la creazione di un centro di Riabilitazione per l’Autismo. In Puglia si registrano dati preoccupanti che segnalano una crescente diffusione della

malattia; non esiste su territorio regionale un centro che possa dare ai nostri ragazzi il diritto alla salute. Mio figlio è costretto, assieme ad altri dodici salentini, lontano dal suo contesto territoriale perché il centro di riabilitazione più vicino si trova a 800 km. Questa volta, invece di avere le risposte dagli enti pubblici preposti, come Asl o Regione, l’iniziativa sta partendo dalle famiglie stesse, stanche di aspettare risposte. Si avverte l’esigenza di definire un piano strategico per la presa in carico globale delle persone affette da autismo e determinare parametri strumentali, organizzativi, formativi,

di ricerca scientifica sulle cause dell’autismo. Si avverte l’esigenza di promuovere iniziative volte alla creazione di tali centri. I nostri politici dovrebbero essere più sensibili verso questo problema ed emanare leggi specifiche a tutela dei ragazzi e del loro diritto all’autonomia, alla scuola, alla salute. Per l’autismo non sono previsti provvedimenti specifici di sostegno nelle scuole o alle famiglie. Non sono previsti aiuti finanziari agevolati. Non esiste neanche una rilevazione epidemiologica che possa valutare accuratamente l’estensione del problema”.

finanzaUNA FINANZA LEGGERA E MODERNA. CHE GUARDI ALLA BEST PRACTICE EUROPEA

“Dal nuovo esecutivo mi aspetto una serie di azioni combinate in grado di governare gli aspetti macro-economici. Innanzi tutto una riduzione del carico fiscale che pesa tantissimo non soltanto sulle imprese ma anche sulle famiglie e sui singoli cittadini. Bisogna poi procedere ad un ulteriore taglio della spesa pubblica (che è la condizione per la riduzione del peso fiscale) perché essa è la principale colpevole dell’elevatissimo debito pubblico che abbiamo in Italia. E’ necessario, inoltre, incentivare l’innovazione tecnologica nelle imprese e nel Paese, dal momento che essa serve a migliorare la produttività. Da ultimo, proporrei delle riforme strutturali nel mercato del lavoro per agevolare la mobilità dei lavoratori, una loro migliore produttività e, ovviamente, un miglior salario.Tutto questo non si può realizzare se non si procede prima ad una ristrutturazione profonda dell’intero mercato del lavoro. Un’iniziativa legislativa concreta rivolta al mondo creditizio dovrebbe riguardare la semplificazione del quadro normativo: troppe regole affastellano il panorama bancario e creditizio. L’intento del Legislatore di ammodernare il Paese e di portarlo sugli standard della best practice europea, ha avuto spesso l’effetto di ingolfare la parte amministrativa e organizzativa delle banche stesse, ostacolandone lo sviluppo. Un maggiore equilibrio tra innovazione e riduzione degli adempimenti amministrativi porterebbe ad un migliore funzionamento del sistema bancario nel suo complesso. Un possibile modello è l’accordo di Basilea 2 che sta contribuendo a rendere più chiara la relazione tra banche e aziende: le banche sono in grado di valutare meglio le capacità finanziarie delle imprese; queste, in virtù della trasparenza dei propri bilanci, sanno quanto credito possono pretendere dalle banche. Si instaura così una relazione tra pari e non tra soggetti a diversi livelli. E’ peraltro evidente che il benessere delle banche dipende dal benessere dei clienti e viceversa”.

VITO SPADA, DIRETTORE FINANZIARIO BANCA POPOLARE PUGLIESE Vito Spada

scuola RIVALUTARE LA FIGURA DEL “MAESTRO”

FRANCO FASANO, DIRIGENTE ISTITUTO SUPERIORE BOTTAZZI CASARANO

Franco Fasano

“E’ in atto da alcuni anni una riforma che riguarda la scuola di primo grado. Da lì il nuovo governo dovrebbe partire per affrontare il problema delle riforme anche relativamente alle scuole secondarie. L’Europa, infatti, segnalandoci che la dispersione negli istituti superiori dell’Italia meridionale si aggira attorno al 25 per cento, ci ha chiesto di farla scendere al di sotto del 10 per cento e, contemporaneamente, di far crescere il numero di diplomati e laureati. Per raggiungere questi obiettivi, il sistema scolastico dovrebbe funzionare in modo completamente diverso. I ragazzi, soprattutto quelli del primo biennio, oggi non sono contenti di frequentare la scuola, perché la vedono troppo distante dalle proprie esigenze. E’ necessaria, quindi, una riforma che faccia in modo che la scuola, supportata dall’appoggio delle famiglie, pur mantenendo la propria attenzione sull’alunno, guardi anche al mondo del lavoro. Sta, infatti, al sistema produttivo fornire indicazioni su quali siano le figure professionali necessarie al territorio. Grazie ai suggerimenti delle aziende, le scuole potrebil tacco d’Italia

17

Aprile 2008

bero organizzare i propri corsi di studio formando figure professionali ad hoc. Nella riforma che mi auguro abbia luogo nel più breve tempo possibile, gioca un ruolo di grande importanza la figura del docente. E’ necessario, infatti, porre più attenzione alle condizioni reali di lavoro del personale docente nella scuola. Non mi riferisco esclusivamente allo stipendio, che resta troppo basso, provocando, in molti casi, una de-motivazione. Penso ad una rivalutazione complessiva della figura stessa dell’insegnante, che dev’essere continuamente aggiornato e deve poter frequentare i corsi di formazione che la scuola organizza al suo interno in nome dell’autonomia. Bisogna che le persone che più lavorano nella scuola vengano valorizzate, non solo dal punto di vista meritocratico, il quale determina un aumento dello stipendio, ma anche dal punto di vista delle possibilità a disposizione. I docenti potrebbero, ad esempio, esercitare la propria professione in un istituto e poi prestare la propria consulenza, in quanto esperti, in un altro. Ne deriverebbe un sistema molto più dinamico. Di quel dinamismo ha bisogno oggi la scuola”.


TACCO N. 46 (1)

28-03-2008

16:27

Pagina 18

//Attualità //Inchiesta //I gruppi d’acquisto solidali ENTRA ANCHE TU NELLA COMMUNITY DEL TACCO D’ITALIA E DISCUTI DI QUESTO ARGOMENTO SU WWW.ILTACCODITALIA.NET

RISPARMIARE A TUTT il tacco d’Italia

18

Aprile 2008


TACCO N. 46 (1)

28-03-2008

16:27

Pagina 19

di CESARE MAZZOTTA c.mazzotta@iltaccoditalia.info

PREZZI PAZZI E CONSUMATORI CAUTI. BORSELLINI SERRATI PER NECESSITÀ. CONTRO LE LOGICHE DI MERCATO E IN CONTROTENDENZA RISPETTO ALLA GLOBALIZZAZIONE, DOPO 14 ANNI DALLA LORO NASCITA, IN EMILIA ROMAGNA, ARRIVANO ANCHE IN SALENTO, A TRICASE, I GAS, “GRUPPI DI ACQUISTO SOLIDALE”. ECCO CHI SI È ORGANIZZATO, E COME, PER MANGIARE BENE, SANO E BIOLOGICO, SPENDENDO POCO isparmiare con il Gas? Sì, grazie. Battuta a parte, effettivamente, con i “Gruppi di acquisto solidali”, i Gas, si può risparmiare sulla spesa alimentare e su molti altri acquisti importanti. Anche qui nel Salento, specie sui prodotti alimentari e ortofrutticoli. Venti, trenta e anche quaranta per cento in meno. Ma ciò che più conta, i gruppi di acquisto antepongono sempre la qualità dei prodotti, al tiro alla fune sul prezzo finale. Ma cosa sono e come funzionano i Gas? Sono formati da consumatori, da famiglie e spesso anche dai condòmini di un blocco di caseggiati, che decidono di unirsi per acquistare grandi quantitativi di prodotti alimentari, per poi distribuirli ai propri associati. Negli ultimi anni hanno preso sempre più piede, nelle città piccole e grandi, fino ad ottenere un riconoscimento legislativo nell’ultima finanziaria del 2008 (art. 1, comma 266), che li definisce “associazioni senza scopo di lucro, costituite al fine di svolgere attività di acquisto collettivo di beni e distribuzione, senza applicazione di alcun ricarico, esclusivamente a favore degli aderenti”. Ma non è tutto. La norma prevede che le attività di queste associazioni, “limitatamente a quelle rivolte verso gli aderenti”, non sono considerate commerciali e quindi non sono soggette al pagamento dell’iva.

R

O “GAS”

il tacco d’Italia

19

Aprile 2008


TACCO N. 46 (1)

28-03-2008

16:27

Pagina 20

L’ULTIMA FINANZIARIA RICONOSCE I “GAS” IN QUANTO “ASSOCIAZIONI SENZA SCOPO DI LUCRO, COSTITUITE AL FINE DI SVOLGERE ATTIVITÀ DI ACQUISTO COLLETTIVO DI BENI E DISTRIBUZIONE, SENZA APPLICAZIONE DI ALCUN RICARICO, ESCLUSIVAMENTE A FAVORE DEGLI ADERENTI”. E QUINDI NON PAGANO L’IVA

// COME FUNZIONANO I GAS I gruppi d’acquisto in Italia muovono i primi passi nel 1994 a Fidenza, in Emilia Romagna, la regione a forte vocazione cooperativa. Qui una decina di famiglie mettono insieme le proprie risorse per acquistare ortaggi, frutta e verdura coltivate con procedimenti biologici. Oggi la rete nazionale dei Gas (http://www.retegas.org) ne conta 368, ma si stima che possano essere il doppio. Di norma il Gas non dispone di un magazzino o di uno spaccio. Funziona così. Periodicamente il coordinatore del gruppo invita i soci-aderenti a comunicare, tramite una lista pre-compilata, i prodotti che necessitano e la quantità. Nella lista, accanto ai prodotti, c’è già riportata la provenienza e il prezzo concordato. Il coordinatore (che può essere indicato a turno), ritira la lista compilata (on line), controlla che ogni richiedente abbia già versato l’importo relativo (rigorosamente in anticipo) e la inoltra ai vari produttori. Appena pronti, i prodotti vengono spediti ad alcuni soci che si sono offerti per fare da collettori e distributori locali. In questo modo si riesce a risparmiare dal 30 al 35 per cento, senza avere costi di trasporto e perdite di tempo. Bisogna però fidarsi dei controlli fatti da altri e delle scelte affidate a turno ai soci del gruppo. Nel Trentino un gruppo di acquisto ha organizzato la vendita di pannelli fotovoltaici “chiavi in mano”. Si realizzano risparmi fino al 35 per cento: quanti chilowatt vuoi? Progetto, sopralluogo, iter burocraticoautorizzatorio, installazione, instradamento all’agenzia Terna (Enel) e collaudo finale: 4.500 – 5000 euro a chilowatt installato.

acquistare prodotti biologici della terra, direttamente dai produttori locali. “Al centro dell’interesse dei nostri associati vi sono i prodotti genuini e biologici – conferma Sodero –. Prima di acquistare facciamo sempre un’indagine sul territorio alla ricerca delle colture biologiche sostenibili. Attraverso la rete, riceviamo diverse richieste di adesioni”. A Galatina, il responsabile del “Movimento consumatori”, Antonio Torretti, si muove in sordina, come ama ripetere. “Tre anni fa abbiamo iniziato con un gruppo Antonio Torretti spontaneo che si è organizzato per fare arrivare dall’estero il latte in polvere pediatrico – ricorda Torretti – a un prezzo di oltre il 60 per cento in meno. Oggi stiamo lavorando attorno alla cultura salutistica e al rispetto delle etichette”. Torretti in questi giorni è in contatto con un gruppo di produttori della Grecìa salentina, per promuovere la costituzione di un Gas che punti sul prezzo e sulla qualità. “Il gruppo di acquisto lo faremo ricadere nel perimetro interno alla Grecìa salentina – dice - perché è qui che l’associazione di produttori ha sede. Probabilmente cercheremo di organizzare un mercatino a cadenza settimanale a Martano”. Tornando al gruppo tricasino, Sodero ha stretto solidi legami con l’azienda agricola biologica Gaia, con sede a Corigliano d’Otranto, che i soci del gruppo hanno visitato diverse volte. “Produce grano, olio, farina, ortaggi e verdure – fa sapere l’architetto ambientalista –. Ogni anno

// I GRUPPI DI CASA NOSTRA In Puglia operano su internet soltanto sette gruppi. Due a Bari, due a Taranto e uno a Lecce, Foggia e Brindisi. Diffusi nel resto d’Italia, soprattutto al nord, qui da noi i Gas fanno i primi timidi passi solo da qualche lustro. Colpa della nostra indole individualista e supponente? O del nostro carattere levantino e sospettoso? Vai a sapere. L’unico Gas attivo in terra d’Otranto è a Tricase, dove l’architetto Fernando Sodero, un ambientalista convinto, anche nella professione, da circa quattro anni ha riunito 80 famiFernando Sodero glie, con lo scopo di il tacco d’Italia

20

Aprile 2008

rinnoviamo la convenzione”. Un procedimento avvincente, è come ritornare indietro di un paio di secoli; alle grandi masserie a regime autarchico. “Il grano si acquista sul campo, prima della mietitura – spiega Sodero –. 30–40 quintali, da dividere fra i 25–30 soci del gruppo. Grano grezzo che facciamo trasformare noi, nei mulini di nostra fiducia. Una farina di cui conosciamo la provenienza e la qualità, senza uso di pesticidi o di fitofarmaci. Facciamo pane e altri alimenti derivati; friselle, taralli, biscotti e altro”. Dall’azienda di Corigliano, che è certificata Iso, il gruppo di Tricase acquista anche ortaggi di lunga durata, come le carote e le patate, olio e vino. “Per la verdura e gli altri prodotti, come peperoni, pomodori, zucchine e melanzane – aggiunge – ci serviamo dei contadini vicini, che non usano prodotti chimici. Ma il prodotto base della nostra attività è il grano e la farina”. Il gruppo di Sodero acquista alimenti anche fuori regione, come il riso e i prodotti del commercio equo e solidale, come il caffè, il cioccolato, le conserve e la pasta, che adesso si trova di qualità anche nel Salento. “Un’altra azienda dalla quale ci forniamo è Biolandia, di Gravina di Puglia – aggiunge Sodero – dove acquistiamo il grano Cappelli, una varietà originaria della Puglia, che era quasi scomparsa. Biolandia ne ha protetto la sopravvivenza. Una tipologia di grano dalle grandi qualità salutistiche. I titolari dell’azienda, non solo hanno recuperato il Cappelli, ma l’hanno somministrato al proprio figlio, che soffriva di una grave forma di asma e il ragazzo è guarito”. L’azienda di Gravina produce anche farro e legumi ormai in disarmo, come la cicerchia e le lenticchie, da noi ormai rare. “E’ un percorso, il nostro, che parte dalle nuove esigenze – spiega Sodero –. Rispetto al prezzo di mercato i prodotti biologici costano dal 10 al 15 per cento in più. Noi non aggiungiamo alcun ricarico e abbiamo in casa dei prodotti che hanno lo stesso prezzo di mercato. Il pane, che noi otteniamo per via naturale con il lievito ‘madre’, lo vendiamo a 2,5 euro. Riusciamo anche a realizzare economie. Il riso biologico, per esempio, lo acquistiamo a 1,2 – 1,25 euro al chilogrammo, meno del supermercato”.


TACCO N. 46 (1)

28-03-2008

16:27

Pagina 21

L’UNICO GAS ATTIVO IN TERRA D’OTRANTO È A TRICASE, DOVE L’ARCHITETTO FERNANDO SODERO, UN AMBIENTALISTA CONVINTO, ANCHE NELLA PROFESSIONE, DA CIRCA QUATTRO ANNI HA RIUNITO 80 FAMIGLIE

// “BIODOMENICHE” E MERCATINI DEL BIOLOGICO

// UNA “CASASANA” A TRICASE Il marchio del Gas di Tricase è eloquente: “Casasana”. Una casa dove non c’è spazio per i nemici della salute. Dalle onde elettromagnetiche agli aggressivi chimici, dai tensioattivi nei detersivi alle scorribande delle materie plastiche. “La nostra attenzione è sempre rivolta ai prodotti sicuri per la casa e la famiglia che la abita – dice l’architetto Sodero – perfino nella realizzazione degli elementi di arredo e nella gestione della casa. Detersivi liquidi naturali, senza chimica aggiunta, distribuiti con dispenser, alla spina. Noi forniamo una bottiglia, che viene riempita di detersivo vegetale a marchio Casasana, almeno 45 volte. Dopo si riutilizza per evitare la dispersione di plastiche e imballaggi”. Un’altra battaglia portata avanti dal gruppo di Tricase è la raccolta di tappi di sughero, che altrimenti andrebbero perduti. “Vengono triturati e utilizzati per essere mescolati al polistirolo nelle coibentazioni – spiega Sodero –; da anni i sughereti sardi sono a corto di materia prima vegetale”. In questi ultimi mesi il gruppo si interessa anche di pannelli fotovoltaici. Ha già contattato aziende tedesche, dalle quali ha spuntato prezzi molto convenienti.

Negli anni scorsi, per oltre sei mesi, il gruppo di Tricase ha partecipato a Lecce alle “Biodomeniche”, organizzate dai ragazzi della Masseria Lobello, “fra il capoluogo e Frigole, dove venivano presentati e offerti alla vendita i prodotti biologici, tra gli altri, di un negozio che si chiamava ‘Marchio di pelle’ alle spalle del Centrum – ricorda Sodero – e di altre aziende biologiche. Si vendeva grano, farro, olio, miele, conserve e altro. Il terreno di coltivazione di questi prodotti, controllati da noi, era a Galatina. La sede dell’iniziativa era a Castro. Vi partecipava anche un’azienda del Brindisino che produceva formaggio e frutta di qualità”. A Tricase, nella zona 167 da un paio di mesi è partito il “Mercatino del Biologico”. Ogni martedì un’azienda di Scorrano vende verdure, ortaggi, miele, sughi in bottiglia e marmellate. I titolari gestiscono anche un agriturismo, “Le Lupare” e un punto vendita, “Prontobio”, a Maglie. “Nella prima fase l’azienda ha fatto un po’ di fatica – dice Sodero –, adesso va bene. Ha prodotti di gran qualità e prezzi buoni. La cicoria biologica è stata venduta a 50 centesimi, meno dei fruttivendoli”.

// MERCATINI DELL’AGRICOLTORE: LE INCOMPRENSIONI TRA COLDIRETTI E COMUNE DI LECCE Qualcosa si muove anche a livello istituzionale. Grazie a un decreto di dicembre scorso, agli agricoltori viene riconosciuto il diritto di allestire i mercati agricoli, i farmers market, in luoghi aperti o chiusi, purché rispondenti alle norme igieniche e sanitarie e dopo aver indirizzato una semplice comunicazione al sindaco. Ma fra l’amministrazione comunale di Lecce e i vertici di Coldiretti, proprio a motivo di questo decreto, sono sorte delle “incomprensioni”. “Da tempo noi siamo disponibili ad istituire questi ‘mercatini dell’agricoltore’ nella città capoluogo - spiega Pantaleo Piccinno, direttore di Coldiretti Lecce -. Ci rendiamo però conto che l’agire politico e l’attivismo degli operatori marciano su percorsi che qualche volta non si incrociano. Pur comprendendo le difficoltà dell’amministrazione comunale, che vorrebbe istituire i mercatini a carattere temporaneo e sperimentale, non strutturale, noi siamo invece dell’avviso che il mercato dell’agricoltore deve essere implementato in una struttura fissa, avendo bisogno di celle frigorifere per i latticini e di una continuità operativa”. Il direttore Piccinno, dopo aver atteso per mesi una risposta chiara alla loro richiesta di promuovere i mercatini agricoli, non esclude che l’associazione di categoria decida di passare direttamente all’azione. “D’altra parte le norme ce lo consentono - spiega -. Il decreto dello scorso dicembre prevede che i sindaci dei comuni sono tenuti a mettere a disposizione degli agricoltori iscritti, uno spazio dove poter vendere i loro prodotti, senza intermediari, direttamente al consumatore finale”.

// I MERCATINI DEL RISPARMIO A LECCE Qualcosa si muove anche nella città capoluogo, dove alla fine di febbraio il leader dell’opposizione al Comune, Antonio Rotundo, aveva lanciato l’idea di costituire in città i “mercatini del risparmio”, per venire incontro alle difficoltà di bilancio di molte famiglie indigenti. Qualcuno però aveva sollevato il problema degli operatori commerciali, che avrebbero subito un notevole danno. Così non si è saputo più nulla. L’idea potrebbe essere ripresa dall’assessore alle Attività produttive Attilo Monosi, dopo le elezioni di metà aprile.

I GAS CONTRATTANO DIRETTAMENTE CON IL PRODUTTORE. COSÌ COMPRANO PRODOTTI BIOLOGICI A PREZZI BASSI. MERCATINI BIOLOGICI, DEL RISPARMIO, DELL’AGRICOLTORE, “BIODOMENICHE”: LA CULTURA DEL CIBO NATURALE SI DIFFONDE ANCHE IN SALENTO il tacco d’Italia

21

Aprile 2008


TACCO N. 46 (1)

28-03-2008

16:27

Pagina 22

SI RECUPERANO CIBI ANTICHI E DIMENTICATI: LE CICERCHIE, LE “PASTINACHE” ROSSE DI TIGGIANO, IL GRANO SPECIALITÀ “CAPPELLO”, IL GALLETTO LECCESE. I DETERSIVI SI COMPRANO ALLA SPINA E COI TAPPI DI SUGHERO SI ISOLANO LE CASE. PERCHÉ UN CONSUMO DIVERSO E CONSAPEVOLE È POSSIBILE

// SPESA “GAIA”

// PERCHÉ COI GAS

E sempre in tema di mercatini solidali e gruppi di acquisto, anche l’azienda Gaia, di Corigliano, è interessata a promuovere a Lecce la nascita di uno spazio vendita riservato Sergio Falconieri alle aziende agricole. “Proprio per abbattere i costi e i passaggi della filiera – fa sapere il direttore tecnico, Sergio Falconieri –. A Lecce abbiamo già un punto vendita in viale Marche, accanto all’Inps, dove i consumatori del biologico trovano a prezzi convenzionali verdure e ortaggi di stagione, pane di grano salentino integrale, farro, miele, olio. Due settimane fa sono venuti i giornalisti di ‘Linea verde’ e hanno ripreso le nostre colture bilogiche, per la trasmissione della domenica. La nostra specialità – aggiunge – riguarda il recupero del ‘galletto leccese’, un pennuto di taglia media che era scomparso dalle nostre tavole e che un progetto con la Camera di commercio di Lecce sta recuperando alla grande. Abbiamo già duecento esemplari, dalle carni forti e saporite come una volta, cresciuti senza antibiotici. Produciamo tutti i tipi locali di ortaggi e verdure. Dalle verze alle cipolle, dalle melanzane alle patate. Due tipi di carciofi, il brindisino e il romano, tondo e senza spine. Le carote sono quelle rosse, di Tiggiano, le classiche ‘pastinache’ nostrane. Non mancano il grano, il farro, i piselli, i ceci e i fagioli. Un settore che vorremmo sviluppare anche sotto l’aspetto didattico, come alimentazione consapevole”.

Dal 2001 a oggi, il passaggio dalla lira all’euro ha creato da una parte ricchezze, dall’altra disperazione. Molta gente è alla fame. I salari e gli stipendi sono fermi da sette anni, mentre l’inflazione e le manovre distorte del mercato hanno gonfiato del 70 – 80 per cento il costo dei beni, anche quelli di prima necessità. Le famiglie che non arrivano alla terza settimana del mese si organizzano e cercano di risparmiare…. a tutto gas. Ecco quindi che le motivazioni che spingono a creare un gruppo d’acquisto sono quasi sempre economiche. Altre volte la scelta dei prodotti è dettata da

ragioni etiche, puntando su alimenti biologici, nel rispetto della natura e dell’uomo. In questi casi si parla di “gruppi di acquisto solidali”. Chi è interessato a costituire un nuovo gruppo, per prima cosa può spargere la voce tra gli amici. Poi, una volta formato il gruppo, può scegliere la forma che vuole dare all’organizzazione. Associazione: è necessario uno statuto e un atto costitutivo, da depositare all’Ufficio del registro. Appoggio ad associazioni esistenti: il gruppo mantiene la sua autonomia, ma si appoggia a un’associazione che già svolge questa attività. Gruppo spontaneo: c’è solo la comune volontà dei singoli, senza particolari vincoli da seguire. I gruppi di acquisto utilizzano internet (posta elettronica, forum, siti) per scambiarsi informazioni, per intrattenere contatti e per organizzare iniziative e procurarsi gli indirizzi dei produttori più gettonati. A COLPI DI TACCO www.iltaccoditalia.info/sito/index-a.asp?id=4390

E’ COME TORNARE INDIETRO DI SECOLI, ALLE GRANDI MASSERIE A REGIME AUTARCHICO. DALL’AZIENDA GAIA, DI CORIGLIANO, IL GRANO SI ACQUISTA SUL CAMPO, PRIMA DELLA MIETITURA, E SI DIVIDE FRA I SOCI DEL GRUPPO. GRANO GREZZO CHE FANNO POI TRASFORMARE NEI MULINI DI FIDUCIA E CON CUI PRODUCONO FRISE, TARALLI, BISCOTTI


TACCO N. 46 (1)

28-03-2008

16:27

Pagina 23


TACCO N. 46 (2)

28-03-2008

16:41

Pagina 24

// Società //Elezioni //La loro prima volta ENTRA ANCHE TU NELLA COMMUNITY DEL TACCO D’ITALIA E DISCUTI DI QUESTO ARGOMENTO SU WWW.ILTACCODITALIA.NET

COME SI PREPARANO AL PRIMO VOTO I NEO 18ENNI SALENTINI. CHE ALLA POLITICA AFFIDANO I PROPRI BISOGNI, SENZA ASPETTARSI CHE LI SODDISFI di LAURA LEUZZI l.leuzzi@iltaccoditalia.info

IN EVIDENZA www.iltaccoditalia.info/sito/index-a.asp?id=4373

È UNA TRIBÙ CHE VOTA fiduciati. Disincantati. Pessimisti. Vivono il voto come un modo per far sentire la propria voce, ma riconoscono che essa è ancora troppo fioca, se non c’è chi si cura di ascoltarla. Le elezioni del 13 e 14 aprile saranno per tanti neo 18enni la prima esperienza elettorale diretta. Un impegno da portare

S

avanti con partecipazione e senso di responsabilità. Peccato che la politica li abbia già delusi. Peccato che loro, i giovani, che leggono i giornali e si informano attraverso la tv, che vivono in casa i problemi quotidiani della famiglia e discutono tra amici le aspettative future, in molti casi non nutrano nemmeno

la speranza di essere presi in considerazione dai “grandi”. Da quei politici, cioè, che, ai loro occhi di adolescenti, appaiono troppo distratti dall’inseguire un tornaconto personale per prestare attenzione ai bisogni di chi si è appena affacciato al mondo degli adulti. Da questi si aspettano il coraggio di operare un rin-

novamento concreto, ovvero serietà, coerenza, considerazione del bene comune. Porteranno con sé, nel seggio elettorale, la speranza giovanile di poter contare in un futuro sereno. In fondo, tutto ciò che chiedono ai prossimi governatori, è la possibilità di immaginare una vita tranquilla.


TACCO N. 46 (2)

28-03-2008

16:41

Pagina 25

Monica Parata, Alezio IV A Cb, Istituto professionale per l’artigianato “Filippo Bottazzi”, Casarano

Danilo Giussani, Casarano IV A Se, Istituto professionale per l’artigianato “Filippo Bottazzi”, Casarano

“Vivo il primo voto con grande senso di responsabilità. La politica mi ha sempre interessata, anche se oggi mi sento disillusa. Ci credo poco, ma capisco l’importanza di poter esprimere il mio punto di vista. Mi auguro che chi si troverà a governare il Paese sappia dare risposte ai bisogni veri della gente comune; che sappia sollevare le famiglie dalle difficoltà economiche di ogni giorno, che possa trovare soluzione alle crisi che seguono ogni bolletta; che sia in grado di gestire l’emergenza rifiuti. Il problema che mi sta più a cuore è la mancanza di lavoro. Troppi giovani, anche con una formazione scolastica eccellente, sono disoccupati. Questo è umiliante e per noi, che presto ci affacceremo nel mondo dei grandi, è scoraggiante”.

“Ho poca fiducia nei politici. Mi fa piacere poter contribuire a scegliere la classe dirigente, ma non so se cambierà davvero qualcosa. La politica dovrebbe esaudire i sogni, farci vivere un mondo migliore, ma ci credo poco.A volte seguo i dibattiti in tv: i politici mi sembrano tutti uguali.Andrò a votare per fare la mia parte, ma mi auguro che chi verrà eletto pensi al bene di tutti e non solo al proprio tornaconto personale”.

Francesco Matteo, Martano III D liceo classico “Francesca Capece”, Maglie “Non sono del tutto pessimista perché è vero che la politica italiana è un disastro, ma non tanto da impedirci di nutrire aspettative nel futuro. Quindi il mio primo voto ha valore. Non ho tessera politica ma idee politiche precise. Ai politici chiedo di rivalutare i giovani. Mi aspetto che si applichino soprattutto nel campo della cultura e della scuola, che necessita di una riforma urgente che la cali maggiormente nella quotidianità. Io mi aspetto una rivoluzione nel campo della formazione, settore in cui l’Italia è indietro rispetto all’Europa. Gli ultimi ministri sono stati deludenti sotto questo punto di vista”.

Antonio Greco, Marittima di Diso III D liceo classico “Francesca Capece”, Maglie

Vito Francesco Macrì, Parabita IV A Cb, Istituto professionale per l’artigianato “Filippo Bottazzi”, Casarano “Andrò a votare con gli amici. E’ un appuntamento che mi emoziona molto. Già penso al momento in cui entrerò nel seggio; spero di non fare gaffe. Dalla politica mi aspetto che mantenga le promesse e che la voglia di aiutare la gente non si esaurisca dopo il voto. Mi aspetto che i politici che verranno eletti non pensino solo ai propri interessi, ma anche a quelli della gente comune. Vorrei risolvessero il problema degli stipendi dei lavoratori”.

“Non mi aspetto molto da questo voto. Non perché la politica non possa dare risposte, ma perché le persone non possono darne, nella situazione in cui il nostro Paese si trova. Sembra tutto una ‘pupazzata’, come diceva Pirandello. La gente crede che destra e sinistra siano la stessa cosa; in teoria non lo sono, ma in Italia non c’è differenza. Io non sono di sinistra, ma ho ugualmente votato alle Primarie del Pd, perché credo che anche la scelta dei candidati di sinistra sia una cosa fondamentale: potrebbero andare al governo, e quindi potrebbero determinare la mia vita. In Italia servirebbe un confronto elettorale più ampio e non liste bloccate. Ai politici che verranno eletti chiedo di sanare il debito pubblico e di non ripetere il solito copione secondo il quale il nuovo governo demolisce ciò che ha fatto il precedente. Così non faremo mai un passo in avanti”.

Selene Cabibbo, Collepasso III C liceo classico “Francesca Capece”, Maglie “Sono impegnata in politica da diversi anni e vivo il voto con grande serietà e soprattutto come un modo per dare il mio contributo concreto. Credo molto nella politica, credo nei giovani; credo poco nei leader. La politica può ancora esaudire i sogni. Mi piacerebbe che riuscisse ad esaudire il mio, quello di vedere una massiccia partecipazione della gente alla vita comune. Tutti abbiamo delle idee; l’importante è riuscire a farle emergere. E la politica dovrebbe avere questo compito. Per questo sono per la politica della piazza”.

Michela Lombardo, Scorrano III C liceo classico “Francesca Capece”, Maglie Rossano Donadei, Alezio IV A Se, Istituto professionale per l’artigianato “Filippo Bottazzi”, Casarano “Non sono emozionato per il fatto di andare a votare e non so se il mio voto servirà a qualcosa. Spero che i politici che verranno eletti affrontino i problemi con serietà. Non ho una priorità da sottoporre loro. Qualunque cosa facciano, mi auguro che la affrontino per il bene di tutti”.

Andrea Pezzuto, Trepuzzi IV D liceo scientifico “Cosimo De Giorgi”, Lecce “Nelle condizioni attuali la politica, priva di equilibrio com’è, non può realizzare sogni. Tuttavia nutro un’aspettativa: raggiungere tranquillità economica e stabilità politica. Mi piacerebbe vedere in Parlamento delle persone che ci rappresentino, che siano più motivate di quanto lo siano state quelle che abbiamo visto finora. Non ho perso la speranza che qualcosa possa cambiare”.

“Sono molto sfiduciata. Non credo nella politica italiana e credo che non ci sia nessuno veramente capace di rappresentarmi. Andrò a votare con tanta malinconia. Non voterò per la parte politica cui mi sento di appartenere, ma per quella che credo possa essere il male minore per l’Italia di oggi. Credo che il sistema politico italiano sia talmente corrotto che bisognerebbe buttarlo giù e ricominciare tutto daccapo con volti nuovi, persone più giovani ed idee più fresche. Oggi la politica non può esaudire desideri. Può soddisfare i bisogni dei pochi, ma non può realizzare il bene comune”.


TACCO N. 46 (2)

28-03-2008

16:41

Pagina 26

Gioia Maruccio, Santa Cesarea III C liceo classico “Francesca Capece” Maglie “Oggi che ho 18 anni e posso esprimere il mio voto ho perso l’entusiasmo verso la politica che avevo una volta, quando mi impegnavo in nome degli ideali. Nutro un sentimento di sfiducia che fa paura anche a me stessa. Mi fa male che il partito in cui credo e al quale sono tesserata da ormai tre anni stia presentando un leader anziano che, dunque, sarà incapace di rappresentare i giovani iscritti. Spero in un rinnovamento delle classi politiche dirigenti. Spero in una rivoluzione che butti a terra l’intero sistema, lo modernizzi e ne cambi le regole”.

“Andrò a votare perché sono rimasto deluso dal precedente governo; sceglierò la parte opposta, ma senza avere troppe aspettative. Da studente, mi auguro che il nuovo governo faccia qualcosa di buono per la scuola. Le ultime riforme sono state deleterie per noi giovani; sembra che siano state concepite per metterci in difficoltà. Mi auguro che ci Andrea Trevisi, Lecce possano agevolare in IV D liceo scientifico campo scolastico e “Cosimo De Giorgi”, Lecce lavorativo”.

Maria Diletta Franza, Gallipoli V A Mercurio, Istituto nautico commerciale “Amerigo Vespucci” Gallipoli “Non so se andrò a votare. Non ripongo speranze nella politica. In casa ci saranno gli stessi problemi che ogni famiglia vive e che lo Stato non è riuscito a risolvere. Si faranno i sacrifici per pagare le tasse e per andare avanti. L’Italia dell’anno prossimo sarà identica a quella di oggi”.

Davide De Pascalis, Lecce IV D liceo scientifico “Cosimo De Giorgi” Lecce

Eugenia Conte, Melendugno V D liceo scientifico “Cosimo De Giorgi”, Lecce “Non mi interesso molto di politica perché non mi sento stimolata a farlo. Quando ascolto il telegiornale o leggo i giornali vedo che litigano, litigano, litigano e non mi va di prendere parte alle loro storie. Andrò a votare senza interesse, ma lo farò perché è un mio diritto ed un mio dovere. Spero in una riforma scolastica che possa rivoluzionare l’intero sistema, perché oggi la scuola italiana non è competitiva a livello europeo”.

“Siamo stati traditi dalla politica. Gli accordi interni ai partiti o tra partiti e banche, quando vengono a galla, provocano sfiducia. Le speranze dei cittadini sono sempre le stesse, come le promesse dei candidati, in campagna elettorale. Ai politici vorrei dire di ‘darsi una regolata’. Chiedo anche di smettere di dare addosso agli studenti, soprattutto agli studenti dei licei; la generazione che sta crescendo adesso nelle scuole elementari, avrà grosse difficoltà ad inserirsi nel mondo del lavoro”.

“Andrò a votare con ottimismo e anche con curiosità. Da quando ho compiuto 18 anni, ho iniziato ad informarmi di più per conferire un maggiore spessore al mio voto, affinché non sia solo frutto di interferenze da parte di altre persone. Alla politica chiedo di dare più spazio ai giovani e di creare posti di lavoro”.

“La politica può realizzare solo i sogni di chi la pratica. Vorrei che cambiasse l’intero sistema, dove tutto si fa per interesse. E’ un mondo che chi va al governo costruisce secondo le proprie esigenze. Andrò a votare con la speranza di poter contribuire ad un modo migliore. Vorrei volti nuovi, più giovani di quelli che ci sono adesso.Vorrei la certezza di un lavoro subito dopo la scuola; ci sono Luigi Casole, Gallipoli troppi ragazzi senza V A Mercurio, Istituto occupazione nonostannautico commerciale te abbiano un ottimo “Amerigo Vespucci” Gallipoli curriculum scolastico”.

“La politica ha sempre riservato poco spazio ai giovani, dunque coloro che saranno eletti non potranno interpretare le nostre necessità. Confermare sempre gli stessi nomi al governo può essere dannoso. A chi vincerà le elezioni non chiedo nulla di particolare. Voglio una vita normale. La politica non dev’essere basata su Linda Errico, Gallipoli interessi di una piccola V A Iter, Istituto nautico casta. Purtroppo credo commerciale “Amerigo che le cose non camVespucci” Gallipoli bieranno. Dovremmo essere noi giovani a reagire e a dimostrare che ci sappiamo fare”.

“Vivo il voto con l’emozione dell’esperienza nuova e anche con una certa paura di sbagliare qualcosa. Per noi ragazzi di 18 anni le esigenze non sono tante; il Paese ha altre priorità. Un’emergenza da risolvere è il lavoro. Per chi finisce la scuola superiore e si appresta ad iscriversi all’Università sarebbe importante avere la certezza di trovare un’occupazione dopo tanti sacrifici sui libri”.

Flavia Bonfantini, Lecce V D liceo scientifico “Cosimo De Giorgi”, Lecce “Col tempo perdo il mio interesse verso la politica per via dei continui scandali di cui veniamo a conoscenza. Sono abbastanza disgustata da quell’ambiente. Andrò a votare perché è un mio diritto, non perché credo che una parte politica sia migliore dell’altra. La mia intenzione è quella di lasciare la scheda bianca o fare in modo che il mio voto sia annullato. Mi sembra una gara stupida tra chi vuole arrivare ad un traguardo personale. Ai politici che verranno eletti chiedo coerenza. Qualunque obiettivo il nuovo governo si ponga, mi auguro che lo realizzi e che le parole non si perdano nel vento come è stato finora”.

Federica Ieva, Gallipoli V A Igea, Istituto nautico commerciale “Amerigo Vespucci” Gallipoli

Claudia Franza, Gallipoli V A Igea, Istituto nautico commerciale “Amerigo Vespucci” Gallipoli

CLAUDIA FRANZA: “PER CHI FINISCE LA SCUOLA SUPERIORE E SI APPRESTA AD ISCRIVERSI ALL’UNIVERSITÀ SAREBBE IMPORTANTE AVERE LA CERTEZZA DI TROVARE UN’OCCUPAZIONE DOPO TANTI SACRIFICI SUI LIBRI”


TACCO N. 46 (2)

28-03-2008

16:41

Pagina 27

BASILEA 2: UNA REALE OPPORTUNITÀ PER BANCHE, IMPRESE E PROFESSIONISTI

2008 è l’anno di entrata in vigore delle nuove regole introdotte da Basilea 2, accordo internazionale sui requisiti patrimoniali della banche che mira a regolamentare in maniera stringente le modalità di concessione del credito. Tale novità riguarda il sistema imprenditoriale nel suo complesso e modifica in maniera rilevante il rapporto bancaimpresa. Basilea 2 nasce con lo scopo di garantire maggiore solidità ed efficienza al sistema bancario a livello nazionale ed internazionale, favorendo una forte sinergia tra le banche, incentivate a valutare le imprese clienti in modo più rigoroso e a favorire quelle più meritevoli, attraverso un concreto miglioramento delle condizioni e i costi di accesso al credito. A parità di merito creditizio, con Basilea 2, si premiano le imprese più trasparenti. Inoltre, un dialogo più intenso, basato su un maggiore scambio di informazioni e su un confronto relativo ai progetti futuri dell’azienda, contribuisce a migliorare i rapporti con la banca.

Il

Per maggiori informazioni eventi@linksmt.it www.linksmt.it 0832443911 Links Management & Technology S.P.A. Via R.Scotellaro, 55 73100 Lecce

Links Management & Technology SpA, attenta con la sua attività di consulenza alle esigenze di innovazione del settore bancario e di quello delle imprese, propone il 9 maggio 2008 un‘intera giornata dedicata alle opportunità reali di Basilea 2. Nella mattina una tavola rotonda costituirà un momento di incontro e di discussione importante tra il mondo delle banche pugliesi, rappresentato dai direttori centrali della funzione crediti, e quello delle imprese sulle reali opportunità del nuovo quadro normativo di Basilea 2. Nel pomeriggio, invece, il Prof. Francesco Lenoci, Docente Università Cattolica Sacro Cuore di Milano, e il Dott. Stefano Peola, consulente di direzione, approfondiranno il nuovo ruolo della centrale rischi.

È quindi evidente che le aziende, in particolare le PMI, hanno l’obbligo e l’opportunità di attuare politiche gestionali e di bilancio rivolte a rafforzare la propria struttura e la propria immagine, per affrontare al meglio l’esame dei rating bancari. Banche e PMI otterranno in questo modo notevoli vantaggi. Le banche, ad esempio, riusciranno ad avere una relazione diretta e privilegiata con il mondo delle imprese e a ricevere informazioni finanziarie sempre aggiornate e coerenti superando di fatto i limiti della pratica elettronica di fido. Le imprese, invece, potranno usare sistemi di comunicazione finanziaria, controllo delle performance e calcolo di rating messi a disposizione dal sistema e certificati dalle stesse banche, superando la debolezza e l’inadeguatezza dei sistemi di autovalutazione.

Pubbliredazionale a cura di

Il 9 maggio 2008 è prevista un’intera giornata di approfondimento su Basilea 2 presso la prestigiosa sede della Links SpA


TACCO N. 46 (2)

28-03-2008

16:41

Pagina 28

//Cultura //Personaggi //Mario Ricchiuto

I SEGNI DEL VENTO IN DONO di ANTONIO LUPO a.lupo@iltaccoditalia.info

l suo obiettivo rimane quello di ritagliare la bellezza della natura e presentarla nella scrittura della pioggia, del vento e del mare. Oggi, dopo aver portato a termine l’attività didattica presso la scuola media di Presicce, vuole che le sue opere non rimangano accatastate nello studio, ma siano fruite dal pubblico. Nato ad Acquarica del Capo (1950), ha installato il suo atelier nella seicentesca masseria Moresana (Ugento), a contatto con l’aria salubre degli uliveti e della macchia, dove può finalmente dedicarsi a tempo pieno ai suoi lavori. Superata la iniziale esigenza di esprimersi attraverso il figurativo, trova un suo più congeniale percorso nella ricerca e nella sperimentazione di un nuovo linguaggio. Si appropria così di una tecnica che gli permette di distribuire il colore dentro strati di carta strappata: ne derivano opere che esaltano la luminosità del paesaggio salentino, gli antichi vicoli, soprattutto terrazze e tetti dal bianco volume geometricamente squadrato. In seguito si dedica all’assemblaggio di vecchi pezzi di legno, tavole dalle tinte delicate che riportano i segni dello scorrere del tempo, mentre comincia il suo interesse per le superfici materiche: impasti che richiamano il carparo dei muri salentini dei centri storici o quelli a secco delle campagne nella loro essenzialità. La sua ricerca trova poi uno snodo decisivo con i calchi di cartariso che, senza ulteriori rinvii, immediatamente presentano forme naturali nella loro autentica bellezza, come impronte di un divenire fermato all’istante, dal vivo appunto. Arriva così a realizzare installazioni con le striature del vento sulla sabbia o le tracce della pioggia. Una soluzione creativa che non rimanda ad altro, se non alla transitorietà degli elementi naturali catturati nella loro dimensione spazio-temporale di un istante. Una identificazione di significante e significato dai suggestivi effetti di luce-ombra. Ultimamente attratto dallo studio del colore,

I

L’ITER ARTISTICO DI MARIO RICCHIUTO, DALL’INSEGNAMENTO ALL’ASCOLTO DEL LINGUAGGIO DELLA NATURA

Carta strappata. Da qui prende vita il paesaggio salentino

Mario Ricchiuto nel suo studio

dalle ricerche sull’azzurro e sui cieli luminosi con le loro gradazioni in trasparenza, ci dice: “Le scansioni cromatiche sono per me come righe di parole in sequenza”. Gli chiediamo delle sue poche esposizioni (Frammenti di luce, Otranto 1990; Silenzi Presicce 2001, Il mare, il vento, il tempo, galleria Reinfeld, Bremen-Germania, 2002). “Non

mi piace fare autopromozione. Proprio per questo motivo sono giunto alla decisione di donare le mie opere. Sono pronto ad offrirle ad un ente pubblico che voglia abbellire 50 metri di parete. Mi basta che l’esposizione sia adeguatamente illuminata per almeno 30 giorni. Chiedo infine la stampa di un depliant. E’ troppo”?!

Artista al lavoro. Mario Ricchiuto alle prese con la realizzazione di un’opera d’arte

Incendio. Un’opera realizzata tramite l’assemblaggio di vecchi legni e tavole dipinte

il tacco d’Italia

28

Aprile 2008


TACCO N. 46 (2)

28-03-2008

16:41

Pagina 29

NON È IL SOLITO SALENTO di MARCO SARCINELLA m.sarcinella@iltaccoditalia.info

alento’s movida” è un romanzo, recentemente pubblicato da Glocal Editrice, in cui non si troverà la solita immagine del Salento turistico o da esportazione: la pizzica, il barocco, il mare, la poesia degli scenari umani e ambientali di questa bella terra qui contano ben poco. Veri protagonisti sono i personaggi che disegnano un intrico di storie il cui ritmo, simile a quello di un film, costringe letteralmente ad una lettura tutta d’un fiato, in cui però ci si ritrova sempre, nonostante le situazioni si moltiplichino vorticosamente già dopo poche pagine. Questo grazie all’abilità dell’autore, che, simile in questo suo lavoro di intarsio di storie ad un creatore di mosaici, si rivela essere, al di là dello pseudonimo di Armando Tango, con cui firma il romanzo, Teo Pepe, caposervizio della Cultura a “Nuovo Quotidiano di Puglia”. Lo pseudonimo è da lui usato per distinguere la sua atti-

“S

GIALLO INTENSO PROFUMATO DI MOVIDA LECCESE. FIRMATO TEO PEPE, PARDON ARMANDO TANGO vità di scrittore da quella di giornalista, ma nei fatti le due cose non sono separate: “Salento’s movida” non è soltanto un’opera di “artigianato narrativo” come Pepe stesso qualifica il suo lavoro, ma è anche, e forse soprattutto, un’opera di scrittura animata nel suo nucleo più intimo, dal vivo desiderio di raccontare la realtà, di mostrarne gli aspetti più nascosti e più dolorosi. L’intreccio delle varie situazioni che compongono il romanzo delinea infatti una realtà moralmente e socialmente degradante, che è sotto gli occhi di tutti, ma di cui nessuno parla, una realtà in cui la perdita di senso e lo svuotamento valoriale sono tangibili. Personaggi della “buona società” si intrecciano con personaggi che vivono ai margini; tutti sono interessati ad un misterio-

TRE DOMANDE TRE

//Cultura //Libri //Salento’s movida Come e perché nasce questo romanzo? “Nasce essenzialmente dal bisogno di dare voce ad Teo Pepe una serie di esperienze e di situazioni che si sono sedimentate nella memoria; nasce quindi dal desiderio di raccontare la realtà che ci circonda e che ho conosciuto da vicino nel mio lavoro di giornalista”. C’è qualche autore a cui ritiene d’ispirarsi? “A nessuno in particolare, guardo un po’ a tutti gli autori che ho letto, dai classici alle nuove tendenze letterarie”. Perché spendere 14 euro per l’acquisto di Salento’s movida? “Non saprei, ma spero che il mio lavoro valga il prezzo, ai lettori il giudizio”.

so oggetto, un portachiavi a forma di paperino, ma che cosa nasconde? E perché è così importante, tanto che ci scappa pure il morto? Gli scenari cambiano in continuazione: la zona 167, le ville della Lecce “bene”, il mare e la movida leccese, con i suoi colori e suoni tipici, con i “bar, ristoranti, pizzerie, tavolini sui marciapiedi e perfino sulla strada. Musica, gente, odore di fritto...”, il Salento vacanziero riemerge di tanto in tanto, ma è solo lo sfondo di una storia avvincente che si dipana attorno ai desideri e ai sogni di persone che non si conoscono, e che un piccolo oggetto fa incontrare.


TACCO N. 46 (2)

28-03-2008

16:41

Pagina 30

//Società //L’intervista //Monia Dragone ENTRA ANCHE TU NELLA COMMUNITY DEL TACCO D’ITALIA E DISCUTI DI QUESTO ARGOMENTO SU WWW.ILTACCODITALIA.NET

QUANDO LESBO LASCIA L’ISOLA “Non importa chi ti piace. L’importante è che ti piaccia molto”. Così recita il manifesto del “Ci piacciamo Day”, da cui è tratta quest’immagine, organizzato in molte città italiane da Arcilesbica lo scorso 7 dicembre 2007

SENTIRSI ACCETTATE DALLA SOCIETÀ PER LORO RAPPRESENTA GIÀ UNA VITTORIA. EPPURE NON C’È MOTIVO PER CUI LE LESBICHE NON DEBANO VIVERE LIBERAMENTE LA PROPRIA IDENTITÀ SESSUALE. IN UNA SOLA METÀ DEL CIELO

di LAURA LEUZZI l.leuzzi@iltaccoditalia.info

on mi sono mai sentita discriminata”. Lo afferma, sorridendo, Monia Dragone, 35 anni, contollora di volo. Lesbica. “Visibilmente lesbica - precisa -; anche al lavoro”. Fondatrice, assieme all’amica Carmela, del circolo Arcilesbica Salento “Le pizzicanti”, attivo a Lecce dal 2005. Monia racconta come l’aver preso coscienza della propria identità sessuale sia stata una delle cose più belle che le siano mai capitate, “perché – spiega – mi ha permesso di

“N

Monia Dragone

vivere serenamente la mia condizione”. Comprendere i propri gusti sessuali e non nasconderli alla gente è infatti il primo passo, secondo lei, per affermare se stessi. Naturalmente non è un passo semplice, soprattutto in un Paese che fa finta di non vedere e di non sapere. E, se anche la società ha ormai preso atto dell’esistenza degli omosessuali in generale, e delle lesbiche in particolare, lo Stato non l’ha ancora fatto, dimostrandosi molto indietro rispetto al resto d’Europa quanto a legislazione in merito.

Monia, perché hai deciso di non nascondere il tuo lesbismo? “Ho deciso di renderlo visibile perché credo che per vivere serenamente la propria identità sessuale sia fondamentale anche dirlo. C’è chi ci accusa di ostentare la nostra omosessualità, ma un maschio etereo che mi parli di sua moglie e dei suoi figli, ostenta la sua eterosessualità? Io, semplicemente, non cambio i pronomi e se devo parlare della mia fidanzata parlo della mia fidanzata. Non faccio finta che si chiami Mario. E’ una cosa che toglie dignità alla persona”. Quali conseguenze ha avuto la scelta di uscire allo scoperto? “Nessuna conseguenza traumatica; fortunatail tacco d’Italia

30

Aprile 2008

MONIA DRAGONE, PRESIDENTE DEL CIRCOLO ARCILESBICA SALENTO, SI SENTE PERFETTAMENTE INTEGRATA A LIVELLO PERSONALE MA NON INTEGRATA A LIVELLO SOCIALE. “MI MANCANO DEI DIRITTI SUI QUALI – DICE GLI ETEROSESSUALI POSSONO CONTARE”. IN ITALIA NON ESISTONO LEGGI CHE TUTELINO GLI OMOSESSUALI


TACCO N. 46 (2)

28-03-2008

16:41

Pagina 31

mente ho una buona esperienza di integrazione. Con la mia ex compagna uscivo senza problemi ed era chiaro che fossimo una coppia. Non abbiamo mai subito alcun tipo di ingiuria. Questo, però, non è sufficiente. Io mi sento molto integrata a livello personale ed umano ma non integrata a livello sociale. Mi mancano dei diritti sui quali, invece, gli eterosessuali posso contare. In Italia non esistono leggi che tutelino i diritti degli omosessuali; esistono solo delle proposte di legge; la più famosa è quella sui Dico, discussa in Parlamento ma poi, purtroppo, morta lì. L’Italia è assieme alla Grecia l’unico paese dell’Europa occidentale a non avere una legge sulle unioni di fatto”. La società si è dunque dimostrata più “moderna” della politica? “Certamente sì. Io avverto un distacco netto tra la classe politica che è molto indietro e non riesce a compiere un passo verso di noi e la società che, invece, si è finalmente resa conto che gli omosessuali esistono. Ovviamente permangono dei pregiudizi di

volte la ‘rivelazione’ crea sofferenza. Ma la sofferenza non è delle lesbiche. E’ la società a crearla rifiutandoci, accusandoci di essere deviati, associandoci costantemente alla pedofilia. Ci vogliono associare continuamente alla malattia, alla tristezza, alle streghe”. Prima di scoprirti lesbica, avevi avuto delle esperienze eterosessuali? “Ho avuto un’esperienza eterosessuale piuttosto lunga, ma c’era qualcosa che non capivo. All’improvviso ho conosciuto una donna ed ho pensato che fosse la donna della mia vita. Da quel momento ho cominciato a pormi delle domande e a capire meglio me stessa”. Hai avuto timore di ciò che ti stava succedendo? “No. Mi sono meravigliata: non avevo mai pensato di poter essere lesbica perché non avevo modelli in questo senso. La società ci presenta solo il modello etero. Come si vede, anche chi viene circondato da modelli eterosessuali può scoprirsi omosessuale. Le ten-

LE PIZZICANTI ORGANIZZANO SPESSO INCONTRI NELLE SCUOLE, OLTRE A DIBATTITI, PROIEZIONI DI FILM, EVENTI CULTURALI. L’ETÀ DELL’ADOLESCENZA È INFATTI IL PERIODO IN CUI È PIÙ DIFFICILE ACCETTARE TENDENZE SESSUALI GENERALMENTE DEFINITE “DIVERSE” base, ma nel complesso la gente si è accorta che le lesbiche e i gay sono i loro vicini di casa, i fratelli, le sorelle, i colleghi di lavoro. Diventando visibile al lavoro non è cambiato il concetto che i miei colleghi avevano di me, ma il concetto che avevano degli omosessuali. Hanno cominciato a pensare che esistono, che sono delle persone normali e non dei mostri”. Credi che una coppia di lesbiche sia oggetto di maggiori pregiudizi rispetto ad una coppia di gay? “La coppia di donne, in genere, non viene creduta. A me è capitato, a volte, di dover convincere le persone del mio lesbismo. Le lesbiche sono spesso ancora più nascoste degli uomini. Due donne che vivono insieme hanno mille scuse per farlo: possono essere amiche, coinquiline. Questo è abbastanza preoccupante perché rende invisibile il lesbismo. E’ necessario, al contrario, comunicarlo all’esterno. Per questa ragione la nostra associazione organizza spesso incontri nelle scuole. E’ quella l’età in cui è più difficile accettare un’identità sessuale generalmente definita diversa”. Nel tuo caso, scoprire di essere lesbica ha rappresentato una sofferenza? “Io non ho sofferto ai tempi della scuola perché mi sono scoperta lesbica da molto grande. Ho avuto la fortuna di essere già adulta e di frequentare ambienti libertari, quindi la presa di coscienza non é stata traumatica. A

denze sessuali sono una cosa personale; prima o poi scopri la tua vera natura”. Come l’hai comunicato agli altri? “Comunicarlo agli amici non è stato un problema, nonostante io avessi paura che non capissero. Anche mia sorella è stata molto comprensiva. Credo invece che mia madre abbia fatto più fatica ad accettare, ma è soddisfatta della persona che sono, della mia vita, del mio lavoro, del fatto che mi senta realizzata. La famiglia è l’ambito in cui sono meno visibile; non so nemmeno se tutti i parenti siano a conoscenza della mia natura (non so se mia madre voglia dirlo a tutti) ma prima o poi lo sapranno. Sul posto di lavoro ho iniziato a dirlo a due o tre persone, che poi hanno passato parola”. Quale consiglio puoi dare a quelle donne che non hanno ancora avuto il coraggio di rendere pubblico il proprio lesbismo? “Il mio consiglio è di trovare dentro di sé il coraggio per uscire allo scoperto. E’ necessario vivere la propria identità sessuale in pubblico; all’inizio ciò può rappresentare una sofferenza, ma è l’unica strada per affermare se stesse e per far capire alla società che il lesbismo non è una malattia”. A COLPI DI TACCO www.iltaccoditalia.info/sito/index-a.asp?id=4374

il tacco d’Italia

31

Aprile 2008

// LESBICHE. ANZI, PIZZICANTI L’associazione ArciLesbica Salento – Le Pizzicanti è stata fondata a Lecce nel dicembre 2005 (quella nazionale esiste dal dicembre 1996) per coprire la mancanza, nel Salento, di uno spazio di incontro per le lesbiche. Conta circa 30 tesserate di età compresa tra i 26 e i 50 anni, ma attira molte curiose, anche tra le eterosessuali. Il nome “Pizzicanti” deriva dalla tradizione salentina della pizzica. Le donne pizzicate, represse sessualmente, decidevano di appropriarsi di uno spazio, di mettersi al centro e fare tutto ciò che volevano. “Ci siamo chieste se fossimo donne pizzicate - spiega Monia – ed abbiamo capito che più che pizzicate noi siamo pizzicanti, perché insinuiamo il seme del dubbio nelle altre”. Queste devono comprendere la propria identità sessuale e viverla in piena libertà. In tre anni di attività, il circolo ha organizzato e partecipato a molti dibattiti, seminari universitari, presentazioni di libri, proiezioni di film e altri eventi politici o culturali; ha preso parte alle manifestazioni nazionali della comunità “lgbt” (lesbico-gaybisessuale-transgender). Alla base dell’associazione ci sono vari obiettivi: sostenere l’identità delle donne che partecipano alle iniziative, molte delle quali, sentendosi sostenute, hanno fatto il passo del coming out in famiglia; costituire un luogo di aggregazione per lesbiche dell’intero Salento; porta la cultura delle lesbiche, i loro desideri e bisogni nella comunità salentina, provando a combattere il pregiudizio che deriva dalla non conoscenza. Dopo la manifestazione “LiberaItalia” dello scorso 15 marzo a Roma, per il 2008 è previsto l’appuntamento con il pride di Bologna, fissato per il prossimo 28 giugno. Chi voglia saperne di più si può collegare al sito http://www.arcilesbica.it/salento.

// A-NORMATI In Italia non esiste normativa che tuteli i diritti degli omosessuali. Delle 15 proposte di legge presentate nell’ultima legislatura (da parlamentari sia di destra sia di sinistra) solo sette sono state effettivamente prese in esame dalla Commissione Giustizia della Camera: quelle in materia di patto civile di solidarietà che, in genere, mirano ad estendere ai conviventi di fatto, anche dello stesso sesso, alcuni istituti previsti per il matrimonio. La Commissione ha volutamente accantonato le proposte volte ad estendere il matrimonio alle coppie omosessuali o a modificare il diritto di famiglia in relazione al fenomeno delle coppie di fatto. Al momento nessuna delle proposte di legge avanzate è stata approvata. Firenze 26-27 ottobre 2007. Il manifesto del Festival della Creatività contro le discriminazioni sessuali


TACCO N. 46 (2)

28-03-2008

16:42

Pagina 32


TACCO N. 46 (2)

28-03-2008

16:42

Pagina 33

//Paese che vai //Lecce e dintorni

100

E LODE LA SQUADRA DEL LECCE COMPIE QUEST’ANNO CENTO ANNI DI VITA. E, SCONGIURI DEL CASO EFFETTUATI, I FESTEGGIAMENTI POTREBBERO CONTINUARE A FINE CAMPIONATO 1908. Lo Sporting Club Lecce, calciatori e dirigenti al completo, ai suoi primi passi. Al centro, in alto, il presidente Francesco Marangi

rano gli anni in cui giocare a calcio significava semplicemente rincorrere un pallone e tentare di mandarlo nella porta avversaria. In campo c’erano i fisici asciutti dei calciatori. Talmente mingherlini, a vederli oggi, che fanno quasi sorridere per quanto sono differenti da quelli dei campioni dei nostri tempi. Negli spalti, i curiosi dai volti in bianco e nero; non le folle colorate di giallo e di rosso, urlanti di cori organizzati cui siamo abituati oggi. La città di Lecce cominciava a muoversi: la abitazioni si spostavano dal centro storico verso viale Otranto e altre strade esterne; era sorto un nuovo ospedale. La gente, principalmente gli studenti, si incontrava, a sera, lungo il viale della stazione e praticava sport, soprattutto ciclismo e atletica leggera. C’era voglia di evadere dagli orizzonti fatti di casa, lavoro e poco altro. Il calcio fino a quel momento aveva avuto pochissimo spazio. Ma, in una domenica pomeriggio, questo sport fece capolino nei pensieri dei leccesi e vi si radicò in maniera talmente profonda da non poter esserne più estirpato: il 15 marzo del 1908 nacque in città lo Sporting Club, la prima società di calcio leccese. A firmare l’atto di costituzione, con inchiostro e pennino, vi erano l’imprenditore Francesco Marangi, lunghi baffi arrotolati su se stessi, primo presidente della squadra, e quegli stessi docenti e studenti del Tecnico commerciale e del Classico che fino ad allora avevano giocato a calcio solo per distrarsi dopo le giornate di studio e lavoro. Ognuno contribuì come poté all’impresa, anche i ragazzi della scuola, che misero un soldo a testa per comprare le divise. La società nacque come polisportiva in quanto comprendeva, oltre a due squadre di calcio, anche un comparto ciclismo ed un comparto atletica. Primo capitano fu il portiere Ettore De Michele; schierati in difesa vi erano Bruno Acquaviva e Giuseppe Capozza; a presidio del centrocampo, Marazzi, Rima Balilla, Luigi Varola. In avanti, Ottorino De Salvatore, Uccio Romeo

E

Tortorella, Mamì di Muro, Osvaldo Marzano, Riccardo Carati. Vestivano una maglia nera con una stella bianca sulla sinistra. L’attività vera dello Sporting Club partì solo due anni più tardi, il 10 aprile del 1910, con il fischio di inizio del primo torneo ufficiale indetto dalla Federazione italiana gioco calcio a livello regionale. Fino a quel momento vi erano state solo partite saltuarie, per giunta amichevoli. Quasi vent’anni dopo, nel 1927, la società bianconera assunse il nome di Unione Sportiva Lecce e debuttò nel campionato di Seconda divisione. Il dilettantismo degli inizi divenne un ricordo. Dalla seconda alla Prima divisione il passo fu facile. I leccesi vestivano ormai la maglia giallorosa. L’anno successivo furono in Serie B, dove restarono per diversi anni. Disputarono il primo campionato di Serie A nel 1985. Da allora la squadra salentina è stata per dodici volte nella massima serie, da cui è retrocessa l’ultima volta nel 2006, dopo tre anni di presenza consecutiva tra i big. Il migliore piazzamento fu il nono posto in Serie A nel campionato 1988-89. Ma nella bacheca dei giallorossi vi è anche una Coppa Italia di Serie C, portata a casa nel 1975, e una Coppa italo-inglese Semiprofessionisti, ottenuta l’anno seguente.

1985. Franco Causio, ala destra del Lecce, in azione. E’ il primo anno dei giallorossi in Serie A

di VITTORIA DE LUCA

UNA CITTÀ GIALLOROSSA I cento anni della società sono stati per la città di Lecce occasione per rinvigorire il senso di appartenenza ad una fede calcistica (se mai ce ne fosse bisogno; i leccesi sono sempre stati molto affettuosi nei confronti della squadra di calcio; basti pensare all’ormai diffusissimo slogan “Salento 12”: il pubblico è il 12esimo giocatore in campo). A partire dal 21 marzo, tramite stendardi, striscioni e totem giallorossi con i volti dei protagonisti del primo secolo di vita, disposti praticamente in ogni strada e in ogni piazza (realizzati dall’agenzia di pubblicità Marconi di Maglie), la città ha ripercorso la storia del calcio a Lecce vivendola ogni giorno come una festa. E chissà che i festeggiamenti non riprendano a fine campionato: per i leccesi ad un pugno di punti dalla cima della classifica di B non è impossibile sognare la promozione (incrociamo le dita) in Serie A. 100% Lecce. Uno dei manifesti ideati dalla Marconi per celebrare il centenario della società


TACCO N. 46 (2)

28-03-2008

16:42

Pagina 34


TACCO N. 46 (2)

28-03-2008

16:42

Pagina 35

//Paese che vai //Casarano e dintorni ENTRA ANCHE TU NELLA COMMUNITY DEL TACCO D’ITALIA E DISCUTI DI QUESTO ARGOMENTO SU WWW.ILTACCODITALIA.NET

PROVE TECNICHE DI “COMUNALI” di ENZO SCHIAVANO e.schiavano@iltaccoditalia.info

anca solo un anno all’importante appuntamento con le elezioni amministrative. Nella primavera del 2009, infatti, si eleggerà un nuovo sindaco e si rinnoverà il Consiglio comunale. L’attuale primo cittadino, Remigio Venuti (Partito Democratico), non potrà correre per Palazzo dei Domenicani. Come prescrivono le attuali norme, ha governato la città per due mandati consecutivi e, quindi, non può essere eleggibile alla più importante carica. Al limite, potrebbe correre per un seggio in Consiglio Comunale. A dodici mesi di distanza dalle consultazioni elettorali l’unica certezza è questa. Per il resto è ancora tutto in alto mare, anche se qualche previsione, supportata da fatti più o meno significativi, si può già azzardare.

M

Schieramenti e alleanze. Le “Comunali” 2009 registreranno l’esordio del Partito Democratico casaranese. La nuova forza politica, nata dall’unione dei Democratici di Sinistra con la Margherita, ha un potenziale di voti che oscilla tra il 36% (Politiche 2006) e il 38% (Comunali 2004). Il Pd sarà alleato sicuramente con i Verdi (2-3% di potenziale), con i quali ha rinsaldato la collaborazione grazie alla nomina nella giunta municipale di un assessore del movimento. E’ probabile, invece, che Rifondazione Comunista si presenti da sola con un proprio candidato-sindaco. Negli ultimi due anni il circolo cittadino ha intensificato la sua attività politica, marcando le distanze con il Pd e i Verdi. La presenza di una lista del Prc potrebbe essere la vera novità delle amministrative. Nel centro-destra, anche Forza Italia e An potrebbero correre insieme sotto lo stesso simbolo, il Popolo delle Libertà. Il loro potenziale di consensi è spesso indecifrabile, perché a Casarano i partiti di centro-destra alternano risultati positivi, se si tratta di consultazioni generali (43% nel 2006), a risultati modesti, se corrono in quelle locali (24% nel 2004). Difficile che l’Udc continui la collaborazione con il Pdl. Per il partito di Casini, si prospetta un’alleanza di centro con l’Udeur e con i movimenti “Venti di Libertà” e “Casarano Amica”. E’ una prospettiva interessante perché queste forze, che potrebbero trovare la sintesi politica nella “Rosa Bianca”, hanno un potenziale di voti di tutto rispetto: 10-13%. Candidati sindaco. Nel centro-sinistra il candidato sarà espressione del Partito Democratico. All’interno di questo partito la competizione è tra l’attuale vice-sindaco, Gabriele Caputo, e il consigliere provinciale Claudio Casciaro. Fino a non più

di tre mesi fa, il favorito per rappresentare la coalizione era Casciaro, ma le recenti primarie per costituire il Coordinamento cittadino del Pd ha rimescolato le carte. I “veltroniani” (area di appartenenza di Caputo) hanno una solida maggioranza rispetto ai “lettiani” di Casciaro e questo conterà molto quando si decideranno le candidature. Il vice-sindaco sembra ora il favorito alla candidatura a candidato-sindaco del centro-sinistra per le amministrative 2009. E poi ci sono diversi elementi che fanno pensare ad una sua investitura. Intanto, è il vice-sindaco uscente e questa indicazione, fatta nel 2004, prefigura una staffetta con Venuti. Inoltre, Caputo è stato inserito nella lista del Pd per il Senato, circoscrizione Puglia. Non sarà eletto perché è in fondo alla lista (n. 19), ma è un’indicazione precisa, un riconoscimento a Casarano, e lui rappresenta il suo territorio. Una designazione che avrebbe voluto Casciaro, uscito deluso dalle primarie del Pd. E’ noto che l’obiettivo politico del farmacista è conquistare la candidatura alla carica di sindaco del centro-sinistra. Ma l’esito delle primarie potrebbe mettere in forse questo obiettivo. E i segnali che provengono dai vertici provinciali del partito non sono incoraggianti. Molti osservatori pensano che, al di là

il tacco d’Italia

35

Aprile 2008

FRA UN ANNO I CASARANESI SCEGLIERANNO IL NUOVO PRIMO CITTADINO. ALLA LUCE DEI NUOVI EQUILIBRI ALL’INTERNO DELLA SINISTRA, DOPO LE PRIMARIE DEL PD E DOPO LE CANDIDATURE ALLE POLITICHE, ECCO LA PRIMA ANALISI DELLA FUTURA SFIDA del percorso politico coerente ed impeccabile di Casciaro, sempre ancorato ai valori del “cattolicesimo democratico”, il consigliere provinciale potrebbe, se le condizioni lo dovessero permettere (vedi sviluppi sul progetto dell’alleanza di centro), optare di schierarsi in alternativa al Pd e alla coalizione di centro-sinistra. Il Pd, però, ha previsto nel suo Statuto il ricorso alle primarie per la scelta dei candidati e questo particolare potrebbe rimettere in gioco Casciaro, ma anche altri soggetti. Il PdL dovrebbe affidarsi a Francesca Fersino, coordinatrice cittadina di Forza Italia. La bancaria, già assessora nella prima giunta Venuti, ha da tempo “prenotato” la candidatura alla carica di sindaco per lo schieramento di centro-destra. La Fersino, in questi ultimi anni, è stata la figura politica di riferimento dell’opposizione casaranese e anche la componente di Alleanza Nazionale del PdL sembra favorevole alla sua investitura. L’esponete di Forza Italia, tra l’altro, non ha mai corso per la carica di sindaco ed è un punto di riferimento importante per il territorio. Per lei vale lo stesso discorso fatto per Caputo, perché è candidata al Senato per il PdL nella circoscrizione Puglia. Non sarà eletta (è in posizione n. 18), ma il riconoscimento di figura di riferimento del territorio è stato confermato. La candidatura di Fersino sembra blindata, ma non mancano (e non mancheranno nei prossimi mesi) i tentativi di metterla in discussione. Da alcuni mesi, per esempio, si parla di un imprenditore del settore energetico e di un dirigente medico del “Ferrari” come alternative alla coordinatrice di Forza Italia. Le elezioni politiche del 13 e 14 aprile, come avrete notato, riserva ai casaranesi un piccolo, ma interessante test: Francesca Fersino (PdL) contro Gabriele Caputo (Pd). Anche se le condizioni sono del tutto diverse, si potrebbe dire che è un assaggio di ciò che ci aspetta da qui ad un anno. L’esponente del PdL era candidata anche alle “Politiche” di due anni fa, quando conseguì un brillante risultato. A Casarano, infatti, Forza Italia ottenne 3.500 voti (pari al 31%), ma dall’altra parte non c’erano candidati locali. Questa volta avrà un avversario molto motivato, con alle spalle un partito che vuole emergere a tutti i costi. APPROFONDIMENTI www.iltaccoditalia.info/sito/index-a.asp?id=4369


TACCO N. 46 (2)

28-03-2008

16:42

Pagina 36


TACCO N. 46 (2)

28-03-2008

16:42

Pagina 37

//Paese che vai //Galatina e dintorni

CHE FIGURINA ! di VALENTINA CHITTANO

Luigi Tundo

Salento. Con il suo lavoro di ingegnere ha dedicato molti sforzi alla città di Modena ma probabilmente non avrebbe mai immaginato di scorgersi tra le pagine di un album entrato nella leggenda. “È un onore per me essere ritratto in questo testo al quale hanno prestato il proprio volto protagonisti della cultura modenese, personaggi famosi e collezionisti di ogni genere – spiega Luigi Tundo –; il volumetto è stato creato in occasione dell’inaugurazione del Museo della Figurina, da me progettato ed inserito nel contesto dello storico Palazzo Santa Margherita di cui ho curato il

ACCANTO AL SUO “MEZZOBUSTO” CI SONO QUELLI DI WALTER VELTRONI, GIANNI MORANDI, FRANCO VACCARI, GLI STADIO. LUIGI TUNDO, GALATINESE D’ORIGINE, MA BOLOGNESE D’ADOZIONE, È DIVENTATO UNA FIGURINA PANINI l suo nome non dirà nulla, soprattutto ai giovani. Eppure lo conoscono tutti, appassionati e non. Carlo Parola è da identificare in primis con un gesto atletico, quello che nel 1950 incantò gli spettatori; quello che, maglia rossa e calzoncini bianchi, è entrato in tutte le case simboleggiando la famosa raccolta Panini delle figurine dei calciatori. Quella rovesciata così energica testimonia la straordinarietà di una scoperta che ha attratto milioni di collezionisti e che dal mondo del pallone ha varcato i confini della natura, dell’animazione, degli eventi, degli uomini comuni. Ecco allora che, tra le celeberrime immagini adesive, spunta il volto familiare di un galatinese. Il sessantenne Luigi Tundo vive da quarant’anni a Bologna ma ritorna sempre volentieri nel

I

urbanistica. È un progetto che rientra in uno più ampio che per un decennio ha interessato la città di Modena: la costruzione di un polo culturale. Nella fodera neo-classica del Palazzo, voluta dall’architetto Vandelli, brulica ora la vita di un liceo musicale (sostenuto da Luciano Pavarotti), della Biblioteca civica, della Galleria d’arte moderna e, appunto, del Museo della Figurina”. Questo museo ha concretizzato l’impegno che l’amministrazione modenese aveva preso con Giuseppe Panini il quale, prima di morire, nel 1992 aveva donato alla città migliaia di figurine e l’intera sua collezione privata, tra le più importanti al mondo con oltre 500mila esemplari.

// LA MIA FIGURINA

restauro conservativo. Si tratta di un edificio che deve il suo nome ad una chiesa del 1200 e che ha un importante valore nella sua collocazione

L’album che celebra l’apertura di questo particolarissimo museo sfoggia i volti di tutti coloro che hanno voluto testimoniare il loro affetto nei confronti del mondo della figurina e contribuire, attraverso i propri ricordi, a far comprendere quanti spunti possano creare certe immagini. Ne “La mia figurina” si alternano facce note e meno note che sentono un certo legame con la sfera Panini. “Accanto a me si possono trovare Walter Veltroni, Gianni Morandi, Franco Vaccari, gli Stadio – continua Luigi Tundo –; ad ognuno di noi è stato poi chiesto di scegliere la figurina che più delle altre sentiamo nostra. Io ho segnalato una delle figurine che celebrano ‘L’esposizione universale di Parigi’ del 1900. Non sono mancati però abbinamenti più bizzarri: tra chi ha messo in evidenza, ad esempio, un calciatore che gli è rimasto nel cuore, spunta chi si sente particolarmente legato al pulcino Calimero”.

Modena, Palazzo Santa Margherita. Oggi ospita il Museo della Figurina


TACCO N. 46 (2)

28-03-2008

16:42

Pagina 38

//Paese che vai //Gallipoli e dintorni

Ph: Roberto Rocca

loro volti sono apparsi, praticamente tutti i giorni, praticamente su tutti gli organi di informazione, via carta, via video, via etere. Si sono presentati a chi non li conoscesse già, si sono battuti per le cause più diverse, si sono scontrati, confrontati. In effetti, la posta in gioco è alta: la guida di Gallipoli. E loro, i cinque candidati in lizza per l’elezione, al secolo Giuseppe Venneri, Luigi Schirosi, Giuseppe Coppola, Tommaso Scigliuzzo, Giovanni De Marini, non hanno risparmiato energia. Coadiuvati nell’impresa dalle liste (nove in tutto) che li appoggiano, hanno organizzato incontri pubblici, fatto promesse, regalato sorrisi. E, nonostante il bello delle elezioni sia che esse sanno tenere col fiato sospeso fino a che anche l’ultima scheda non sia stata spogliata, non è da avventati pensare che la sfida vera si giochi non tra cinque, ma tra due. Ovvero Giuseppe Venneri, indimenticato ex, che guida due liste di centrodestra (“Sindaco Venneri” e “Popolo delle Libertà”), e Luigi Schirosi, alla testa di tre liste di centrosinistra (“Partito democratico”, “La sinistra L’Arcobaleno”, “Gallipoli svegliati!”), alla sua prima esperienza da candidato. In vista dell’appuntamento alle urne di 13 e 14 aprile, abbiamo chiesto loro di autopromuoversi. Ma non passando in rassegna uno per uno i grani del programma, come sono soliti fare in periodo elettorale. Bensì fornendo delle motivazioni precise per le quali i cittadini dovrebbero accordare loro la fiducia. Risultato: dopo un leggero imbarazzo iniziale, entrambi gli aspiranti sindaco ci hanno aperto le porte delle loro personalità, descrivendoci come sono fatti dentro, raccontandoci sogni e, solo prima di salutarci, dandoci alcuni buoni motivi per votare per loro.

I

// NON SARÀ… UNA MINESTRA RISCALDATA La colonna sonora della sua campagna elettorale potrebbe trarre spunto dalla celeberrima canzone di Battisti-Mogol. Della serie che a volte ritornano. E in pompa magna, pure. E Giuseppe Venneri così, come già fu nel maggio del 2001, quando lui, Giuseppe Venneri, commercialista di origini allistine, si presentò alle Amministrative della città bella appoggiato dal senatùr imprenditore del petrolio Vincenzo Barba, anche le prossime consultazioni elettorali di Municipio vedranno schierato in campo il protetto dal presidente della giallorossa Gallipoli calcio (impegnato, dal canto suo, nella lista del PdL alla Camera). Stessa spiaggia, stesso mare, stesse facce. Simpatiche e baffute. Stesso impegno, garantiscono, in favore dei cittadini. E proprio su quello che considera un rapporto di fiducia consolidato con i cittadini si basa la forza del candidato di centrodestra. Che non dà per scontata la vittoria della sua parte, nono-

stante la gara si giochi principalmente contro un “novellino” della politica, ma fa appello alla sua esperienza di ex (è stato primo cittadino nel quinquennio dal 2001 al 2006) nonché di politico navigato (si è affermato come il consigliere più suffragato alle ultime elezioni) per convincere i gallipolini a riporre nuovamente in lui la loro fiducia. Da parte sua promette la massima serietà nel portare avanti tutti gli impegni presi. Perché votare per lui? “Per tanti buoni motivi - dice -. Due, in particolare. Solitamente, chi si insedia, ha bisogno di un fisiologico lasso di tempo, circa un anno, per capire come funzioni la macchina amministrativa e per cercare di trasformare in atti pratici i suoi programmi. Noi – spiega avendo governato cinque anni Gallipoli, sappiamo bene come funzionano tutti gli ingranaggi burocratico-amministrativi per fare in modo che

GIUSEPPE VENNERI: “VOTATE PER ME PERCHÉ, DA EX SINDACO, SO GIÀ COME FUNZIONANO GLI INGRANAGGI BUROCRATICOAMMINISTRATIVI E PERCHÉ HO DIMOSTRATO DI MANTENERE GLI IMPEGNI” il tacco d’Italia

38

Aprile 2008

IL POLITICO AMMINISTRATIVE AL SOLE DI GALLIPOLI. IN CINQUE SI CONTENDONO LO SCETTRO DI SINDACO. MA LA SFIDA VERA SI GIOCA TRA DUE di MARGHERITA TOMACELLI m.tomacelli@iltaccoditalia.info

da subito quanto promettiamo oggi possa essere realtà domani. Non solo – aggiunge -: con la precedente esperienza amministrativa abbiamo dimostrato di mantenere i nostri impegni, perché i cospicui fondi comunitari per la città, le opere pubbliche e la pressione fiscale inalterata, su cui ci siamo impegnati nel 2001 sono fatti tangibili e incontrovertibili che i gallipolini hanno potuto constatare in prima persona”. Tutto qui? Ovviamente no. Perché il nostro è un uomo completo. Oltre alla sua professione di commercialista (e all’incarico di segretario dell’Ordine provinciale) ha, infatti, tanti hobby e tante passioni. Ama lo sport: pratica la pallavolo, il tennis e il ping pong. Ama coltivare la cultura, ovvero leggere, andare a teatro e al cinema. E viaggiare, quando è possibile. Il tutto, questo è scontato, assieme a moglie (la signora Maria Rosaria) e figli (Antonio ed Alessandro). E poi, quando si può, incontrare gli amici di sempre con i quali il rapporto resta immutato negli anni. Nome: Giuseppe Cognome: Venneri Luogo e data di nascita: Alliste (17 agosto 1956) Professione: commercialista Altezza: 1,78 m Peso: 92 kg Stato civile: coniugato con la signora Maria Rosaria; due figli


TACCO N. 46 (2)

28-03-2008

16:42

Pagina 39

ENTRA ANCHE TU NELLA COMMUNITY DEL TACCO D’ITALIA E DISCUTI DI QUESTO ARGOMENTO SU WWW.ILTACCODITALIA.NET

VS IL PROFESSORE

APPROFONDIMENTI www.iltaccoditalia.info/sito/index-a.asp?id=4370

// SONO UN MAESTRO DI VALORI POSITIVI Forse qualche mese fa non avrebbe neppure immaginato di vedere il suo sorriso stampato sui manifesti elettorali che da qualche tempo hanno ricoperto la città. Proprio Luigi Schirosi lì, accanto a quelli dei big storici della politica. Luigi Schirosi, per tutti Gino, ex docente di materie letterarie (Italiano, Latino e Greco) presso il liceo “Quinto Ennio” di Gallipoli, in campo amministrativo per la prima volta, si dice onorato di aver riscosso l’appoggio di tutte le componenti del centrosinistra gallipolino (Pd, Sdi, Sinistra Arcobaleno), delle quali rappresenta ormai la sintesi. “È la conferma della mia personalità – spiega - del mio carattere gioviale, aperto agli altri, senza chiusure mentali, tollerante e solidale”. Alla domanda “Ci descriva il suo carattere”, risponde con convinzione: “Credo nell’amicizia come fine e non come mezzo, odio l’incoerenza, il trasformismo e l’arrivismo. Ho pietà di arroganti e superbi. Comprendo e perdono l’invidia: è il vizio minore tra le miserie umane”.

Quando il discorso si sposta sugli ideali politici, non esista ad esternare il proprio pensiero: “Mi distingue – dice - un sentimento profondo di democrazia attiva e partecipata, credo nei valori di giustizia e libertà, ho fiducia nella politica vera, difendo la legalità”. Insegnamenti, spiega, che ha sempre portato anche nelle quattro mura della sua classe di liceo. E che continua a profondere, questo si nota, anche da “ex”, perché chi è stato docente un tempo, non smette mai di esserlo. Ma Schirosi non è solo un docente in pensione. Non esercitare la professione direttamente in classe, a contatto con gli studenti, non gli impedisce di continuare a dedicarsi allo studio. E’ infatti umanista, saggista, storico e romanziere, autore di numerosi studi critici sia di filologia e linguistica sia di analisi storica e letteraria; membro di varie associazioni culturali, tra cui “Lions”, “Società di Storia Patria per la Puglia” e “Anxa”, redattore della rubrica di recensioni librarie “Book

LUIGI SCHIROSI: “VOTATE PER ME PERCHÉ AMO GALLIPOLI E MI IMPEGNERÒ PER LA SUA RINASCITA E PER UN AVVENIRE DEGNO DELLA SUA ANTICA FIEREZZA”

Notes” per il bimensile locale “Anxanews”. Ma non è il solito prof nostalgico seduto nel chiuso del proprio studio. Coltiva, infatti tanti hobby. E presta anche il proprio aiuto per il sociale: è dirigente della Pro Loco di Gallipoli, in qualità di responsabile del settore cultura nella formazione del volontariato nel Servizio civile nazionale. A chi si chiede perché votare per lui, fornisce, senza tentennare, una motivazione semplice eppure fondamentale: il suo amore per Gallipoli. Della sua città ha cantato e narrato la storia in più pubblicazioni, indagando e celebrando il suo passato. “Ho vergogna del presente – aggiunge -. È una città incompiuta. Ne auspico un pronto riscatto, il risveglio da un coma silente, la sua rinascita per un avvenire degno della sua antica fierezza”. Nome: Luigi Cognome: Schirosi Luogo e data di nascita: Gallipoli (22 novembre 1939) Professione: docente in pensione Altezza: 1,70 m Peso: 70 kg Stato civile: coniugato; due figlie; una nipote


TACCO N. 46 (2)

28-03-2008

16:42

Pagina 40

Pubbliredazionale a cura di

Un posto al SOLE In un mondo in cui le parole consumismo e spreco sono all’ordine del giorno è comune sentir parlare sempre più spesso di biomasse, energia e risparmio energetico in nome dell’ecologia, del rispetto per l’ambiente e la lotta all’inquinamento. Per vincere queste sfide, da oltre vent’anni, vengono ideati e realizzati sistemi a tecnologia avanzata, come i pannelli solari termici, in grado di produrre massime prestazioni di energia, necessaria allo svolgimento delle varie attività umane, con un notevole abbattimento dei costi. Per capirne di più sul funzionamento di tali impianti abbiamo incontrato Raffaele Parisi, responsabile tecnico della A.A.Servizicasa, da sempre leader nell’ambito del risparmio energetico

Raffaele Parisi, cosa sono esattamente i pannelli solari? I pannelli solari si distinguono in due diverse categorie di prodotti a seconda dell’utilizzo. Si parla di pannelli solari fotovoltaici, finalizzati alla produzione di energia elettrica per un normale uso domestico e pannelli solari termici, finalizzati al riscaldamento dell’acqua sanitaria. Questi ultimi permettono di riscaldare l’acqua sanitaria per l’uso quotidiano senza utilizzare gas o elettricità. Sostituiscono perfettamente metodi più tradizionali come lo scaldabagno elettrico o la caldaia a gas permettendo comunque di ottenere acqua calda per lavare piatti, fare la doccia, il bagno ecc. con un evidente vantaggio economico nell’abbattimento della spesa in bolletta. Quanto costa realizzare un intero impianto? Il prezzo varia dai 900 ai 2900 euro in base al tipo di impianto che si sceglie di installare. Per aumentarne l’efficienza e il funzionamento è poi possibile realizzare il sistema di sottovuoto o di integrazione con accumulatore in grado di immagazzinare l’energia utile in caso di giornate con poca luce solare garantendo comun-

que l’energia necessaria per riscaldare l’acqua. Oltre che per l’uso familiare, particolarmente convenienti sono le applicazioni per alberghi, agriturismi, cliniche, ospedali e del terziario in generale. Ma realmente quanto si risparmia in bolletta? Questi impianti solari permettono di coprire più dell’80% del fabbisogno di acqua calda annuo, risparmiando quindi sul gas o sui costi dell’energia elettrica. Basta pensare che in media una famiglia spende 400-500 euro all’anno per le bollette, dovrebbero bastare quattro o cinque anni al massimo per ottenere i primi vantaggi dall’investimento. Quali i servizi che l’azienda offre al cliente? La crescita del mercato europeo del solare sta contribuendo a un rapido abbattimento dei prezzi d’acquisto dei pannelli tramite la spinta della concorrenza tra imprese produttrici e installatrici. Dal lato tecnologico i rendimenti d’uso dei pannelli sono fortemente migliorati rispetto al passato per effetto dei crescenti investimenti dei produttori nella ricerca di innovazioni. Lo Stato attualmente incentiva l’acquisto dei pannelli solari con contributi di sostegno e defiscalizzazioni della spesa privata. Le aziende attualmente da parte loro offrono una consulenza completa. Non si occupano solo di installare gli impianti ma analizzano le caratteristiche dell’abitazione e le singole esigenze energetiche della famiglia, propongono soluzioni ottimali, offrono un servizio personalizzato ed un preventivo trasparente, assistenza nel tempo, manutenzione programmata e consulenza sulle detrazioni fiscali.

73042 CASARANO - C.so XX Settembre, 181 Tel./fax 0833 513130 - aa.servizicas@libero.it


TACCO N. 46 (2)

28-03-2008

16:42

Pagina 41

//Paese che vai //Maglie e dintorni

INSERITO NEL PROGRAMMA TRIENNALE 2001-2003 DELLE OPERE PUBBLICHE DELLA PROVINCIA, IL PATTINODROMO DI MAGLIE (IMPORTO 600 MILIONI DI VECCHIE LIRE), INAUGURATO UN ANNO FA E DATO IN GESTIONE ALL’ACCADEMIA DI PATTINAGGIO ARTISTICO DI RAFFAELLA E PIERA LEONE DI CORIGLIANO D’OTRANTO, È ANCORA CHIUSO AL PUBBLICO di IRENE TOMA

PATTINI SENZA ROTELLE PATTINAGGIO ED HOCKEY NELLA ZONA 167. IL PROGETTO C’È; L’IMPIANTO PURE. MANCA UN TRACCIATO A NORMA metri di curve mozzafiato. Una volta tanto non si tratta delle misure di una di quelle slanciate modelle che si vedono in tv, bensì di quelle di una struttura che è veramente insolito trovare nel Salento. Più semplicemente è la lunghezza complessiva della pista (misurata a 30 centimetri dal bordo interno) del nuovo pattinodromo della città di Maglie. Un’imponente struttura inaugurata da più di un anno ma mai aperta al pubblico. Un’innovazione di rilievo per il territorio e soprattutto per i cittadini, non solo magliesi ma di tutto l’hinterland e anche oltre, che aspettano ansiosi di poterla utilizzare per occupare il proprio tempo libero o, semplicemente, per esercitare quotidianamente una costante attività sportiva ed essere al top per l’arrivo della bella stagione. Peccato che i sogni di una perfetta forma fisica rimangano sogni, almeno per ora. Infatti, nonostante se ne prevedesse il completamento

175

entro il 2003, e nonostante sia stata effettivamente completata in tempi non esageratamente lunghi, la struttura non è ancora fruibile al pubblico. Che, con l’estate ormai alle porte, forse, per mettersi in forma, preferirà scegliere sport alternativi al pattinaggio. Che cosa manca affinché il pattinodromo entri in regime? La sostituzione del tracciato, realizzato con materiale che, ancora prima di essere usato, si è deteriorato, rivelandosi non idoneo neanche per l’attività amatoriale. Poca roba, ma fondamentale, rispetto alla mole di lavori realizzati finora. E sono ormai cinque anni che i cittadini, più o meno sportivi, aspettano. Dal Comune assicurano che l’attesa sarà breve e che sarà necessaria, ancora, solo un po’ di pazienza. Eppure non è possibile conoscere, per il momento, una data seppur approssimativa per l’apertura al pubblico (prevista probabilmente sia nelle ore diurne sia serali) dell’importante luogo di aggregazione.

// RETTE E CURVE. IL GIOCO È (QUASI) FATTO Il progetto dell’impianto è stato inserito dall’amministrazione provinciale di Lecce nel programma triennale 2001-2003 delle opere pubbliche da realizzare nel territorio del Comune di Maglie. Il Comune, da parte sua, ha provveduto a consegnare alla Provincia l’area destinata ad ospitare la struttura, dichiarando, attraverso la stipula della convenzione con l’ente di Palazzo dei Celestini, la sua disponibilità a dare il via ai lavori di costruzione; l’importo dei lavori ammonta ad un totale di 600 milioni delle vecchie lire. La gestione dell’impianto, una volta che questo è stato terminato, è stata affidata tramite bando di gara all’Accademia di pattinaggio artistico di Raffaella e Piera Leone di Corigliano d’Otranto. Questa potrà stabilirne gli orari di apertura al pubblico, prevedendo anche dei turni serali e contribuendo a movimentare anche in ore “insolite” la zona in cui l’impianto sorge. Il complesso sportivo nasce, infatti, nella zona 167, nello spazio adiacente alle abitazioni situate tra via XXIV Maggio e via Francesco Negro. L’area prescelta è attualmente in forte espansione urbanistica; già negli anni scorsi, ha visto realizzarsi, nell’ambito dei piani di edilizia economica e popolare, una serie di interventi quali il campo di calcetto finanziato esclusivamente con i fondi del Comune di Maglie, che hanno già dato il risultato sperato di creare movimento “positivo” in zone potenzialmente a rischio. Il territorio sul quale è stato inserito l’impianto ha forma quadrangolare irregolare. L’impianto è pensato in modo da essere utilizzato per la pratica delle discipline della velocità e dell’hockey. La pista centrale di pattinaggio, che si sviluppa su due rettilinei collegati a due curve circolari, infatti, ospita al suo interno un campo da hockey di forma rettangolare, pensato apposta per gli sportivi meno timorosi di urti e lividi. Insomma, sembra lo spazio che la città aspettava. Peccato che prima di utilizzarlo, dovrà attendere ancora.


TACCO N. 46 (2)

28-03-2008

16:42

Pagina 42

//Paese che vai //Nardò e dintorni

IL MUSEO MURATO di MARIA ELENA DOLCE Lo sterminio sui muri. I murales dell’ebreo rumeno Zivi Miller raffigurano le atroci violenze perpetrate ai danni degli ebrei durante la seconda guerra mondiale

AVREBBE DOVUTO APRIRE TRA FINE 2007 ED INIZIO 2008. MA DEL MUSEO NON C’È TRACCIA. TRANNE CHE SU ALCUNI DEPLIANT “DISTRATTI” aranno rimasti delusi i turisti italiani e stranieri che nella propria lista di “cose da vedere” durante la visita pasquale nel Salento avevano spuntato la casella “museo ebraico”. I lavori per la realizzazione della struttura espositiva, infatti, cominciati nel 2005, non sono stati ancora conclusi, nonostante l’amministrazione comunale avesse dato per certo che sarebbero stati portati a termine entro la fine del 2007 o, nella peggiore delle ipotesi, entro i primi mesi del 2008. Il Museo della Memoria e dell’Accoglienza, previsto in una ex scuola sul lungomare di Santa Maria al Bagno, a pochi metri dalle Quattro Colonne, avrebbe dovuto contenere ogni testimonianza (fotografie, lettere, oggetti di vario tipo) della presenza ebraica nel territorio neretino fra il 1943 ed il 1947. E, tra queste testimonianze, anche i murales dipinti dall’ebreo rumeno Zivi Miller, che nei campi di sterminio aveva perduto moglie e figlia. Unica testimonianza figurativa, su scala mondiale, relativa ai profughi ebrei del secondo dopoguerra.

S

LA STRUTTURA MUSEALE CONSERVERÀ I SEGNI DELLA PRESENZA EBRAICA A NARDÒ FRA IL 1943 ED IL 1947. TRA QUESTI, ANCHE I MURALES DIPINTI DALL’EBREO RUMENO ZIVI MILLER, UNICA TESTIMONIANZA FIGURATIVA AL MONDO SUI PROFUGHI EBREI DEL SECONDO DOPOGUERRA Per salvaguardare i murales, che si trovano in un’abitazione ormai fatiscente, nel dicembre 2004 è stata fondata l’Apme (Associazione Pro Murales Ebraici; presidente Paolo Pisacane). L’impegno dell’associazione ha portato alla luce il patrimonio culturale di firma ebraica del quale pochi erano a conoscenza. Così, già alla fine del 2004 la Regione delibera uno stanziamento di 250mila euro per il recupero e la valorizzazione dei murales ebraici di Santa Maria (Burp nr. 149 del 15 dicembre 2004). Inoltre, il 26 gennaio 2005, l’allora presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi conferisce la medaglia d’oro al merito civile al Comune di Nardò, sottolineando come, in quegli anni, gli abitanti di Santa Maria abbiano dato prova “dei più elevati sentimenti di solidarietà umana ed elette virtù civiche”, restituendo così storicità alle persone ed ai luoghi che li hanno ospitati.

L’interesse attorno ai murales cresce. Il progetto del loro recupero e della loro salvaguardia viene inserito nel programma delle priorità gestionali e nel piano dettagliato degli obiettivi 2006, approvato dalla Giunta comunale con delibera 99/2006. Ma ad oggi i lavori sono ancora in fase di cantierizzazione. All’assessore ai Lavori pubblici Cosimo Caputo abbiamo chiesto il motivo di tali ritardi. E, se questi spiega che il Comune attendeva il “via libera” al distaccamento dei murales da parte dei tecnici, i responsabili dell’Apme rimproverano l’intera amministrazione comunale per non essersi mai curata della salvaguardia dell’importante testimonianza storica. Intanto, mentre alcune mappe turistiche riportano erroneamente il museo come tappa da visitare, agli stranieri che verranno dalle nostre parti non ci rimane che augurare una buona permanenza e, in attesa del museo, di godersi il panorama. il tacco d’Italia

42

Aprile 2008

UN DISTACCO DIFFICILE

Cosimo Caputo, assessore ai Lavori pubblici, Nardò

“I lavori avrebbero dovuto terminare entro la fine del 2007 o gli inizi del 2008, ma abbiamo dovuto richiedere una perizia di variante ed occorrerà ancora del tempo prima che il museo possa aprire i battenti. Il ritardo è dovuto soprattutto ai problemi di ‘distacco’ dei murales dalle pareti su cui si trovano. Molti si sono opposti allo ‘spostamento’. Ma pochi giorni fa è arrivata l’autorizzazione ufficiale dei tecnici; i lavori, dunque, potranno riprendere”.

MURALES A RISCHIO SOFFOCAMENTO “Col passare del tempo le nostre speranze di vedere realizzato il Museo della Memoria si affievoliscono. Siamo amareggiati per il modo in cui il Comune sta affrontando l’impegno. I fondi stanziati dalla Regione servivano in primis per la salvaguardia dei murales, che costituiscono l’uniPaolo Pisacane, co esemplare al mondo di documento del genere che attesti la presidente Apme presenza degli ebrei nei campi d’accoglienza dopo l’apertura dei campi di concentramento nazisti; eppure il Comune non se n’è mai curato. I tre murales si trovano in una stanza ampia poco più di 50 metri quadrati, con porte e finestre murate. Non sappiamo quanto tempo ancora possano resistere in questa condizioni di conservazione, prima di sparire per sempre”.


TACCO N. 46 (2)

28-03-2008

16:42

Pagina 43

//Paese che vai //Tricase e dintorni ENTRA ANCHE TU NELLA COMMUNITY DEL TACCO D’ITALIA E DISCUTI DI QUESTO ARGOMENTO SU WWW.ILTACCODITALIA.NET

ANTONIO CONTRO ANTONIO S

IDENTIKIT DEI DUE PRETENDENTI AL TITOLO DI SINDACO DI TRICASE. TERZO INCOMODO PERMETTENDO di DONATO NUZZACI

arà un sindaco o un podestà? Un servitore della città o uno dei tanti “baroni” ancora sparsi in abbondanza nei comuni della nostra provincia, a sedere dal 15 aprile sulla poltrona di Palazzo Gallone? Dalla presentazione dei candidati e delle liste possiamo dire quasi con certezza che alla fine a farla da padrone sarà il duello all’ultimo voto tra i due Antonio, l’ex sindaco Coppola (ingegnere) e Musarò, titolare di uno studio di dottore commercialista. Anche se non è da escludere che tra questi papabili possa infilarsi il terzo incomodo, cioè l’imprenditore Alfredo De Giuseppe, mente del movimento “PES” (Politica di Etica e Sviluppo), appoggiato da due liste civiche. Conosciamoli meglio.

UNO, ANTONIO COPPOLA, GIOCA SUL FATTO DI AVER GIÀ GUIDATO LA CITTÀ E DI SAPERE DA VICINO DI CHE COSA QUESTA ABBIA BISOGNO. L’ALTRO, ANTONIO MUSARÒ, PUNTA PROPRIO SUL CONTRARIO: IL BISOGNO DI RINNOVAMENTO A PALAZZO

Antonio Coppola

artiamo con il “brizzolato” Antonio Giuseppe Coppola, nato a Lucugnano il 5 dicembre 1953, occhi castani, alto 1 metro e 80 cm. Coniugato con tre figli maschi e residente nella frazione tricasina, Coppola (espressione del Partito Democratico), già sindaco della città per poco meno di sei anni, è riuscito nell’ardua impresa di tenere insieme buona parte delle forze moderate e di sinistra della coalizione. Che è già un successo. Alla domanda sul perché gli elettori tricasini il 13 e 14 aprile dovrebbero scegliere le sue liste, lui rispon-

P

Antonio Musarò

de che queste sono “giovani, senza confusioni né compromessi. Non ci sono candidature per ambizioni personali e il nostro programma è la maturazione di un lavoro portato avanti dal 2001 e che ha dato, e continua a dare, enormi risultati a Tricase”. Ecco, il programma. Ai tanti giovani con contratti a termine promette dal giorno dell’insediamento, l’attuazione di una nuova “strategia per lo sviluppo con tanto di risorse finanziarie per attuarla”. Punti fissi: industria “legata alle sue risorse” e artigianato con “produzioni di alta qualità, affiancate da ricerca e nuove il tacco d’Italia

43

Aprile 2008

tecnologie, che sfruttino la filiera dell’energia pulita dal vento e dal sole”. E inoltre comunicazione e cultura. Per gli anziani? Coppola ammette che darà spazio a luoghi di aggregazione e assistenza domiciliare per i meno fortunati, “grazie ai progetti Pirp e Bollenti Spiriti, voluti dalla nostra amministrazione”. Alle imprese manda a dire che “per crescere si deve essere uniti, ce lo dice la Comunità Europea che con i piani strategici 2007/2013 offrirà loro la possibilità di progetti per l’innovazione, l’aggregazione, la


TACCO N. 46 (2)

28-03-2008

16:42

Pagina 44

ricerca e l’ammodernamento”. Capitolo grandi opere. Il candidato dei “Democratici” dichiara che la ristrutturazione del castello Gallone, della Chiesa dei Diavoli del convento dei Domenicani “sono ormai realtà in atto”. E poi il “parco della zona Lama, al confine con la zona Acait sarà finalmente il parco della città che, insieme agli spazi ristrutturati della zona 167, daranno risposta alle richieste di aree per il tempo libero. La stessa operazione è già partita per le frazioni, proprio per nostra iniziativa”. Tricase porto e Marina Serra? “Il loro recupero è già in atto, gli ulteriori investimenti però non potranno prescindere dall’aiuto dell’imprenditoria privata”. L’altro Antonio fa di cognome Musarò, anch’egli brizzolato, 170 cm di altezza, occhi castani, nato a Tricase il 16 gennaio 1946, ivi residente ed è sposato con tre figlie Silvia, Etta e Roberta. A sostenerlo è il Partito delle Libertà, l’Udc e altri partiti del centrodestra. Tessere? Nemmeno l’ombra, solo lavoro e tanto, di dottore commercialista. “Tutta la mia vita - ci fa sapere subito Musarò - è stata ed è improntata sulla cultura del fare. La mia lunga esperienza professionale, mi porta a guardare immediatamente al lato pratico delle cose, motivo per cui se sarò eletto profonderò tutto il mio impegno nella realizzazione di cose concrete”. Il suo motto: progettualità e concretezza. Capitolo giovani: “Pensare ai giovani significa pensare al futuro, è mia intenzione promuovere iniziative di formazione per avviare i giovani all’imprenditoria e una campagna di informazione sulle opportunità che leggi nazionali, regionali e comunitarie offrono ad essi, anche attraverso l’istituzio-

ne di un ufficio permanente ad hoc”. Per l’economia tricasina la sua ricetta è la destagionalizzazione del turismo, “un settore su cui la nostra terra deve senza dubbio investire per superare il gap occupazionale e dello sviluppo anche perché Tricase possiede ben otto chilometri di costa con due splendide marine e bellissimi centri storici”. La città, per Musarò, “ha poi bisogno di un grande polmone verde che sia concretamente uno spazio vitale per i cittadini e che mi auguro di poter realizzare sui terreni annessi all’Acait strategicamente al centro del Paese”. Le marine “sono un punto nevralgico dello sviluppo turistico, nel mio programma ho previsto il prolungamento dell’attuale lungomare, allargamenti del

piano viario, insediamenti di attività commerciali, un parcheggio, la progettazione di un nuovo lungomare e di un nuovo porto turistico”. Grande attenzione pure per il “centro storico di Tricase porto, Borgo Pescatori, dove ancora vivono nuclei familiari che tramandano le antiche tradizioni marinaresche e la vera cultura del mare. Tale proposito rientrerà nel progetto di rivalutazione e recupero di tutti i centri storici del paese”. Insomma, tutti buoni propositi, sui quali a fine legislatura si dovrà dare conto. APPROFONDIMENTI www.iltaccoditalia.info/sito/index-a.asp?id=4371

Tricase. Una suggestiva veduta del centro

Committente responsabile: Giuseppe Greco


TACCO N. 46 (2)

28-03-2008

16:42

Pagina 45

// Un mese in una pagina // QUESTIONE DI LOOK Ancora una sfida frontale tra Barba e Ria, già sfidanti nelle passate elezioni politiche per il seggio di Gallipoli in Senato: vinse Barba, ma anche Ria ebbe il suo scranno per rinuncia di un altro parlamentare. Questa volta la sfida è a suon di soldoni e anche questa volta entrambi sono stati accontentati: un primato a testa. Barba è il più ricco dei parlamentari pugliesi, con 828mila euro di imponibile; Ria, con i suoi 82mila euro è il meno abbiente. Il principe e il povero, insomma. E per citare Totò: “E io paaaago”.

IPSE DIXIT “Non mi sento vecchio”. Alberto Maritati, sottosegretario di Stato alla Giustizia La Gazzetta del Mezzogiorno p.1; 29 febbraio 2008 “Non sono un figlio di papà”. Giangi Pellegrino, avvocato (figlio di Giovanni Pellegrino, presidente della Provincia di Lecce) La Gazzetta del Mezzogiorno, p.3; 7 marzo 2008 “D’Alema sembra proprio uno di quegli allenatori che, una volta esonerati per non aver raggiunto i risultati sperati, non trovano di meglio che fare i commentatori”. Raffaele Fitto, coordinatore regionale Forza Italia Nuovo Quotidiano di Puglia, p.14; 20 marzo 2008 “Non ho nulla di cui vergognarmi”. Flavio Fasano, capogruppo Pd, consiglio provinciale Gazzetta del Mezzogiorno, p.2; 20 marzo 2008 “Vecchia sarà Adriana Poli Bortone, visto che sta con la testa rivolta al Ventennio fascista”. Biagio Malorgio, segretario provinciale Cgil Lecce Il Paese nuovo, p.4; 23 marzo 2008

SE NE PARLA SE NE PARLA SE NE PARLA Carrefour. In 107 a casa 107. E’ questo il numero messo nero su bianco dai vertici del colosso francese Carrefour durante l’incontro con i rappresentanti sindacali che si è tenuto a fine mese nella capitale. Un numero che lascia senza fiato, perché si riferisce agli esuberi presso il centro commerciale di Cavallino. Che, nella sostanza, si trasformeranno in altrettanti licenziamenti. La scure dei tagli al personale, già annunciati da mesi, ha falciato impietosa la quantità di lavoratori presso la struttura commerciale che si affaccia sulla Lecce-Maglie. Li ha praticamente dimezzati (sono 250 in tutto). La crisi del gruppo Carrefour non sarà avvertita solo dal centro di Cavallino. Essa riguarda l’intero Sud Italia: gli esuberi sono 500 in tutto; il passivo accumulato nel 2007, un milione e 300mila euro. I sindacati chiedono un piano di rilancio preciso ed articolato. Ma dall’azienda fanno già sapere che ogni decisione è ormai presa.

Il Tac fa due passi in avanti CASARANO. Partirà nel 2009 e, dopo due anni di assestamento, entrerà a regime a partire dal 2011. E’ il progetto “Due passi avanti per il Made in Italy”; un’intesa siglata tra i poli produttivi di Casarano e della Riviera del Brenta (Veneto) per aumentare la qualità e la quantità delle calzature prodotte in Italia incentivando e favorendo i rapporti tra le due aree del Paese, custodi di una radicata “cultura di prodotto” in tema di calzature. Attraverso la creazione di una rete fra le due zone produttive si renderà possibile la condivisione di servizi e know how, al fine di accrescere economie di scala e disponibilità di fattori strategici, commerciali, produttivi e gestionali. Ciò porterà le conseguenze di un miglioramento della capacità competitiva e del riposizionamento del Distretto di Casarano verso produzioni di fascia medio-fine grazie ad azioni di formazione e trasferimento tecnologico dalla Riviera del Brenta. Non sarà dunque l’ennesimo tentativo di colonizzazione del territorio da parte di imprese del Nord. La parola d’ordine, stavolta, è collaborazione.

COME È ANDATA A FINIRE Lecce. Parte il filobus A qualcosa sarà servito aver ordinato i mezzi (12 metri di lunghezza ciascuno) direttamente all’azienda belga Van Hool ed essersi affidati all’austriaca Vossloh Kiepe per l’equipaggiamento interno. A qualcosa sarà servito pure tanto attendere, perché i risultati non hanno deluso le aspettative. Il tanto osteggiato filobus leccese ha superato brillantemente la prova collaudo. Il debutto della metropolitana di superficie ha, infatti, chiuso la bocca ai tanti oppositori che nei mesi scorsi non hanno perso occasione per criticarne costi, metterne in dubbio l’utilità, condannare la presenza dei poco snelli pali nelle vie principali della città. Eppure, rispettando anche i tempi previsti, la linea 2 del servizio, quella destinata agli studenti (percorso viale Gallipoli-Ecotekne) è stata battezzata alla presenza, come è d’uopo, delle autorità. 13 minuti di tragitto in tutto, con l’aggravante del traffico cittadino delle 11.30. Prova superata, insomma. Ma non abbassiamo la guardia: resta il test una volta che il servizio sarà a regime.


TACCO N. 46 (2)

28-03-2008

16:42

Pagina 46

//Controcanto

di MICHELE MAURI*

NOVITÀ, SOLITI ADAGI E LARGHE INTESE. SI VA AL VOTO SVILENDO LA DEMOCRAZIA IL VOTO CON UNA LEGGE “PORCATA” PRECLUDE ALLE “LARGHE INTESE” PER FARE

CHI HA FIRMATO CONTROCANTO

LE “RIFORME”, EVITANDO IL VOTO “INUTILE”. BREVE ANALISI DI UNA CAMPAGNA ELETTORALE TRACCIATA DA SLOGAN CHE LASCIANO SENZA SCAMPO L’ELETTORE, CHE DEVE SOLO SCEGLIERE SE GLI PIACE DI PIÙ L’IMPERATIVO “RIALZATI” O IL PIÙ INCORAGGIANTE, PATERNALISTA E POSSIBILISTA “SI PUÒ FARE”

Q

Quanto è odioso sentire parlare di voto “inutile”. Quanto sono indigeribili quelle chiamate alle armi che tendono a svilire la funzione dell’esercizio democratico. Quanta supponenza esprime una certa classe politica che si ripete da 15 anni e che ostenta il nuovo. Una delle novità di questa campagna elettorale è stata la trovata del voto inutile. L’ha messa in campo Berlusconi dopo il divorzio dall’Udc, con l’obiettivo di delegittimare il suo ex amico-alleato Casini; non è stato di meno Veltroni che, dopo la decisione di affrontare l’elettorato con il Pd in solitudine o quasi, sente la concorrenza a sinistra dei vecchi compagni di tante avventure e disavventure. L’altra novità di questa competizione è segnata dalla legge “porcata” con cui andremo a votare. Si, novità! Chi avrebbe scommesso su un ritorno al voto con lo stesso sistema elettorale che concepito in una baita leghista per ridare la vittoria certa alla Casa della Libertà, di fatto tradì ogni calcolo e, sia pure di misura, fece vincere L’Unione che, però, al Senato segnò soltanto un infausto pareggio. Un’altra novità è la scomposizione - composizione delle coalizioni con i due partiti maggiori, il Popolo della Libertà e il Partito Democratico che si danno bat-

Vincenzo Magistà Direttore “TgNorba”

taglia, ma che in assenza di una vittoria netta per l’una o l’altra parte sarebbero pronti a trovare larghe intese pur di garantire, sostengono, riforme tali da fare dell’Italia un paese normale e moderno. Altra cosa era il compromesso storico, di altra statura politica erano dotati i suoi artefici. Ecco, l’obiettivo di rendere il nostro paese normale non è una novità! Se ne è parlato per 15 anni sia in quella che era la Casa della libertà che nel Centro-sinistra. E non è una novità che anche i programmi dei due partiti maggiori in questa tornata elettorale siano in larga parte sovrapponibili. Come non sono una novità i nomi e i volti dei candidati “nominati” Onorevoli o Senatori in virtù sempre di quella “porcata”, prima ancora del voto. Non è una novità la promessa bipartisan di abbassare gradualmente la pressione fiscale, di aumentare i salari, le pensioni e il loro potere d’acquisto, di snellire la macchina burocratica, di ridurre i costi della politica, di rendere la giustizia giusta, efficiente e veloce, di fare ripartire l’economia. Se così fosse, sarebbe una novità non dover più sentir dire “Rialzati, Italia!” o “Si può fare!”. *direttore editoriale L’ATV

Rosanna Metrangolo Caporedattore “Nuovo Quotidiano di Puglia”

Marco Renna “Studio 100 Lecce”

Mimmo Pavone Direttore responsabile “Il Paese nuovo”

Vincenzo Maruccio Giornalista “Nuovo Quotidiano di Puglia”

Tonio Tondo Inviato “La Gazzetta del Mezzogiorno”

Roberto Guido Direttore “quiSalento”

Lino De Matteis caposervizio “Nuovo Quotidiano di Puglia”, vicepresidente regionale Assostampa

Renato Moro capocronista “Nuovo Quotidiano di Puglia”

Gabriella Della Monaca coordinatore TG NORBA GRANDE SALENTO

Luia Ruggio redattrice Canale8, scrittrice

Walter Baldacconi direttore responsabile Tg Studio 100

Paola Ancora Addetta stampa Ministero delle Politiche agricole

INDOVINA CHI È

“Bestiario pubblico. Ovvero: come nascono nuovi improbabili personaggi sulla scena”

il tacco d’Italia

46

Aprile 2008


TACCO N. 46 (2)

28-03-2008

16:42

Pagina 47


TACCO N. 46 (2)

28-03-2008

Committente responsabile: Fernando CarlĂ

16:42

Pagina 48


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.