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L’Editoriale

//L’Editoriale di Maria Luisa Mastrogiovanni

Liberiamo Le paroLe. iL Tacco divenTa “free” una notizia o un argomento, e se farlo in modo tradizionale, con la carta o la televisione o se connettersi al resto del modo attraverso il web. Il Tacco d’Italia vuole affrontare dunque un test in un periodo, quello della campagna elettorale, in cui naturalmente l’attenzione dei lettori e degli inserzionisti sale. Cambio di periodicità, formato e di distribuzione, aumento di tiratura. Un tabloid settimanale gratuito distribuito in 30mila copie di tutta la Provincia. A questo si affianca un rinnovamento anche nell’informazione in rete: il nostro quotidiano on line, il primo nato in Salento ormai cinque anni fa, si rifà il look. Non solo una grafica completamene rinnovata, un portale più accessibile e più usabile, che risponde ai criteri che il Ministero detta per l’informazione on line, ma una maggiore interazione con gli internauti, esigenti, dinamici, con tanta voglia di esprimersi e di dire la propria. Passano con disinvoltura da un blog a you tube, lasciano un post sulla loro pagina di myspace

mentre chattano su facebook. A tutti loro Il Tacco si rivolge offrendo tutto ciò che il web 2.0 può offrire: sul nostro portale possono anche aprire un proprio blog personale, pubblicare video e foto, lasciare i demo della loro musica e segnalare notizie. I nostri 2500 amici di Facebook dialogano con i 15mila lettori al giorno sul quotidiano on line e con i 30mila lettori del nuovo Tacco free press. Ci piace pensare ad una grande community che trova in un unico organo d’informazione il proprio collante. Ovviamente è una community che non ha una “linea editoriale” imposta, ma che si autogenera e autogoverna, semplicemente riconoscendosi nel modo di fare informazione di questo giornale. Perché sullo sfondo ci sono sempre le grandi inchieste del Tacco d’Italia, gli approfondimenti sui temi ambientali ed economici, sui fenomeni sociali e sulla cultura, sempre affrontati con un taglio “altro”, alternativo alla visione condivisa, con l’impegno di scavare non per scoprire l’illegalità

ma per promuovere una nuova consapevolezza sociale che parta da una voglia di legalità. Le inchieste “impegnate” quindi continueranno con un nuovo slancio. Il primo appuntamento è la raccolta nel libro “Il sistema”, edito dal Tacco d’Italia editore, con la quale il Tacco inaugura una nuova collana di libri d’inchiesta, Millennium. Infine la collaborazione con alcuni gruppi di artisti di caratura nazionale: alcuni stralci delle inchieste e dei dossier del Tacco d’Italia, diventeranno il canovaccio per performance teatrali e video sulla sistematica distruzione dell’ambiente da parte di grandi potentati economici, con la connivenza delle pubbliche amministrazioni e a volte delle organizzazioni mafiose. Un Tacco completamente fuori dagli schemi dell’informazione, dunque, che si spinge verso sperimentazioni comunicative per veicolare l’informazione a tutti i livelli. Per incontrare il lettore in più luoghi, parlando il suo linguaggio, condividendo un “bene comune”. La libertà di parola.

il mensile del salento Anno VI - n. 57 -9 Maggio 2009 Iscritta al numero 845 del Registro della Stampa del Tribunale di Lecce il 27 gennaio 2004

EDITORE: Nerò Comunicazione - Casarano - P.zza A. Diaz, 5 DIRETTORE RESPONSABILE: Maria Luisa Mastrogiovanni HANNO COLLABORATO: Laura Leuzzi, Barbara Melgiovanni, Adolfo Maffei, Giuseppe Finguerra, Marialuce Calsolaro FOTO: Dove non segnalato archivio del Tacco d’Italia REDAZIONE: p.zza Diaz, 5 - 73042 Casarano - Tel./Fax: 0833 599238 E-mail: redazione@iltaccoditalia.info PUBBLICITÁ: marketing@iltaccoditalia.info - tel. 3939801141

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COMUNICAZIONE AI SENSI DELL’ART. 7 DELLA LEGGE 22 FEBBRAIO N. 28 E DELL’ART. 15 DELLA DELIBERAZIONE 21 FEBBRAIO 2008 N. 33/08/CSP DELL’AUTORITÀ PER LE GARANZIE NELLE COMUNICAZIONI. Nerò Comunicazione di Maria Luisa Mastrogiovanni, editore del mensile “il Tacco d’Italia” e di www.iltaccoditalia.info, testate giornalistiche iscritte al Registro della Stampa del Tribunale di Lecce, con riferimento al proprio intendimento di pubblicare pubblicità elettorale a pagamento per le elezioni del 7 e 8 Giugno 2008 RENDE NOTO QUANTO SEGUE: a) la prenotazione degli spazi da parte dei soggetti interessati dovrà pervenire 48 ore prima della data di pubblicazione. L’Editore terrà conto delle prenotazioni in base alla loro progressione temporale. b) la prenotazione degli spazi da parte dei soggetti interessati dovrà pervenire a mezzo fax al n. 0833-599238, utilizzando il documento pubblicato su www.iltaccoditalia.info sin dal 15 aprile. c) Il pagamento del corrispettivo per la realizzazione e pubblicazione dei banner e comunicati dovrà avvenire in anticipo. d) il materiale da pubblicare (banner o file .pdf o .jpg) dovrà pervenire almeno 48 ore prima della pubblicazione in formato digitale. Si riportano le tariffe per gli spazi pubblicitari disponibili: Un quarto pagina € 200,00 Mezza pagina € 300,00 Pagina intera € 450,00 Manchette di prima € 300,00



BOLLETTINO DEI NAVIGANTI

// Opinioni dal Tacco TagLi aLLe spese. non per amore, per necessiTà di MARIO DE DONATIS m.dedonatis@iltaccoditalia.info

La crisi globale impone una drastica riduzione della spesa per il funzionamento delle istituzioni ed una rivisitazione del sistema delle Autonomie per ricercare un assetto meno oneroso. L’esigenza si avvertiva prim’ancora della crisi economica-finanziaria, per riservare più risorse allo sviluppo, per contenere il deficit dello Stato. Oggi possiamo affermare che quello che non si è fatto per amore lo si deve fare per necessità. Quello che preoccupa è che, in nome di tale necessità, si è intrapreso il percorso del “federalismo fiscale” che più che strumento in grado di moralizzare la vita pubblica e di ridurre la spesa improduttiva può definirsi, come ho sostenuto in altra sede, “l’emergenza di marca leghista”, immaginata per drenare risorse a beneficio del territorio del nord-est e dei settori produttivi che lo stesso esprime.

Non sono tra quelli che, ostinatamente, vedono nelle Province il tessuto su cui intervenire. Sono convinto, al contrario, che la esistenza delle stesse è insidiata da una proliferazione di organismi, che si sovrappongono in termini di programmazione e di gestione. Penso alle comunità montane, le cui problematicità potrebbero trovare risposta nell’ambito della Provincia, con la creazione di “Commissioni speciali” ed agli stessi Ato da riportare nell’alveo delle competenze provinciali. In un rinnovato contesto, le stesse Regioni potrebbero investire le Province, quali enti sub-regionali per la programmazione, per migliorare il raccordo con gli enti locali, completare il trasferimento delle deleghe, immaginando la soppressione dei propri uffici periferici, veri e propri avamposti per il controllo del territorio e del consenso, al di là delle funzioni attribuite. Tanto permetterebbe la riduzione dei centri di spesa e, in adesione al principio della “sussidiarietà verti-

cale”, la razionalizzazione sul territorio degli interventi e servizi della pubblica amministrazione. Altro capitolo, poi, da affrontare sempre in tema di spese di funzionamento delle istituzioni, dovrebbe condurre a rivisitare le modalità di elezione dei riferimenti politici della Provincia, immaginando la stessa quale organo rappresentativo di secondo livello. Tale riforma nell’affidare la elezione dei Consigli provinciali alle assemblee elettive dei Comuni, permetterebbe economie certe anche in termini di indennità per i livelli istituzionali preposti. Nulla di tutto questo! Sulla riforma del sistema delle Autonomie si è detto tutto e il contrario di tutto. E, nell’ultimo anno, si è passati da una posizione intransigente, che sosteneva la soppressione della Provincia, ad un accanimento politico-elettorale per la conquista delle stesse, con fin fine di candidati, anche per le Province di nuova istituzione.

INDOVINA CHI E’?

La soluzione a pag. 30



// Opinioni dal Tacco IPSE DIXIT // Il guanto di sfida Le sfide, che lancio ad Adriana Poli Bortone, donna e politico che stimo, sono quelle della coerenza, della qualità dei programmi, dell’innovazione per far crescere il Salento” Loredana Capone, candidata per il centrosinistra Gazzetta del Mezzogiorno, 3 aprile 2009, p.IV // Promessa o minaccia? “Contano i fatti e, statene certi, mi farò conoscere”. Antonio Gabellone, candidato per il Pdl Nuovo Quotidiano di Puglia, 16 aprile 2009, p.8 // Fedele alla linea “Sono una persona leale e rimango fedele al mio percorso politico”. Adriana Poli Bortone,candidata Io Sud Nuovo Quotidiano di Puglia, 22 aprile 2009, p.9

commenti e opinioni da

www.iltaccoditalia.net

Avete stancato con questi giochi tra Poli e Gabellone... equilibri, giochi di potere battute e dichiarazioni fuori luogo... il Salento ha necessità di una campagna elettorale seria e quella di Loredana Capone mi sembra sia partita con il piede giusto. Io la voterò. simpatizzante IDV @ 2:45-16.4.09 commento alla news “La candidatura di Gabellone. Poli: ‘Contro di me’” http://www.iltaccoditalia.info/sito/indexa.asp?id=6637#commenti_articolo

programma eLeTToraLe: bigioTTeria aL posTo dei gioieLLi di famigLia Scambiereste un gioiello con un prodotto di bigiotteria? La domanda non ha bisogno di una risposta, tanto è scontata. Ma quando il “gioiello” appartiene alla comunità e serve come strumento per perseguire un fine preciso, allora anche ciò che sembra assurdo diventa possibile. L’8 aprile scorso il Consiglio provinciale ha votato all’unanimità una delibera che autorizza una permuta di edifici tra la stessa Provincia e il Comune di Casarano: palazzo De Judicibus con Castello Pio. Il bellissimo palazzo di piazzetta D’Elia, di proprietà comunale, viene scambiato con Castello Pio, affidato per via testamentaria alla Provincia. In virtù di questo atto, in sostanza, il Comune di Casarano dovrebbe privarsi di un palazzo del XVI secolo per acquisire nel proprio patrimonio immobiliare un finto castello medievale costruito nella prima metà del Novecento (anni ’30). Un diamante per un pezzo di vetro. La delibera prevede che il castello sarà trasformato in contenitore culturale e, grazie al grande giardino retrostante, in un parco pubblico. Palazzo De Judicibus, invece, è destinato ad ospitare la sede decentrata della Provincia, gli uffici del Centro per l’Im-

piego e l’Ufficio relazioni con il pubblico. Al di là della notevole differenza di valore storico-architettonico tra i due edifici, lascia perplessi anche la proposta di istituire un parco pubblico a poche decine di metri dalla villa comunale e lo spostamento di uffici pubblici in un punto del centro storico privo di parcheggi e destinato ad essere chiuso al traffico veicolare. Palazzo de Judicibus, inoltre, seppure per un periodo limitato, già in passato è stato un ottimo contenitore culturale e sono stati vani finora i tentativi dell’Amministrazione comunale di liberare i locali occupati da decenni (senza diritti) da un privato, da due associazioni e dalla parrocchia Maria SS. Annunziata. Per fortuna, la delibera del Consiglio provinciale non basta a definire lo scambio. Per essere effettivo è necessaria una delibera del Consiglio comunale favorevole alla permuta. Ma il sindaco in una nota ha comunicato che il Comune non è interessato allo scambio, perché Castello Pio ha il vincolo testamentario che venga destinato ad attività sociali-terapeutiche. Compito, quello terapeutico, che non è demandato al Comune. Il regista di questa operazione è Claudio Casciaro,

//QUesTione di LooK

La saggezza popolare insegna che di galli in un pollaio ce ne deve essere uno. Solo in tal modo le scelte possono essere condivise dalla maggioranza. Ma stavolta non si parla di galli. La candidatura di Loredana Capone allo scranno più alto di Palazzo dei Celestini, promossa dall’uscente Giovanni Pellegrino come “la più naturale”, non ha messo d’accordo tutte le anime del Pd. E se la deputata Teresa Bellanova non ha esitato a caldeggiare la “promozione” della vice, Gianna Capobianco, assessora alla Programmazione economica, ha detto di no. “Si facciano le Primarie”. Insomma, nulla di certo ancora. L’unica soluzione è restare in attesa. Che i batti-becchi finiscano.

Parlate male di Fitto perché è capace e come ministro sta lavorando bene, tenetevi stretti stretti i vostri cari Blasi, Frisullo, Rotundo ecc. D'altra parte se questi non fanno politica nella vita cosa potrebbero fare altro? sandro @ 19:14-3.5.09 Commento alla news “Fitto e Gabellone a Casarano” http://www.iltaccoditalia.info/sito/indexa.asp?id=6822#commenti_articolo

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candidato sindaco della coalizione di centro-destra. E’ stato lui, in qualità di presidente della commissione Cultura del Consiglio provinciale, a convincere i suoi colleghi di Palazzo dei Celestini a votare a favore della proposta. Casciaro, come atto formale di avvio della sua campagna elettorale, ha fatto affiggere dei manifesti per propagandare questo suo progetto, che sarà attuato se dovesse diventare sindaco della città, e non perde occasione per ribadire che lo scambio è favorevole alla comunità casaranese. Ma c’è un altro aspetto, non secondario, che getta un’ombra sull’operazione. Per ottenere il voto unanime del Consiglio provinciale, Casciaro aveva dichiarato di avere acquisito il nullaosta degli eredi al trasferimento del Castello Pio dalla Provincia al Comune di Casarano. La circostanza, però, non solo è stata clamorosamente smentita dagli eredi, ma questi hanno anche ribadito che l’eventuale nullaosta per l’acquisto può essere rilasciato solo a chi ha mantenuto in vita le volontà del testatore, ossia la società “S. Giovanni srl”, che gestisce nel castello una comunità terapeutica.

Tacco n° 55, marzo 2008

Sono/ero di sinistra, ma con candidati come questa non voto manco morto... ucciu @ 10:38-4.5.09 commento alla news “Capone e le ‘inutili polemiche del centrodestra’” http://www.iltaccoditalia.info/sito/indexa.asp?id=6805#commenti_articolo

il tacco d’Italia

di ENZO SCHIAVANO e.schiavano@iltaccoditalia.info

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// Provinciali //Promesse alla vigilia //Le priorità della politica CE LA FARANNO GLI AMMINISTRATORI DI DOMANI A RISOLVERE LE EMERGENZE DI OGGI DEL TERRITORIO SALENTINO? ALCUNI OPINION LEADERS L’HANNO CHIESTO DIRETTAMENTE A LORO

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can We do?

iù che una certezza, “Yes, we can”, è una domanda: “Can we do?”. Ce la faremo? Mutuiamo il celebre e fiero slogan di Barack Obama in campagna elettorale targata Usa, trasformandolo un po’ e spostandone il punto di vista. Dai candidati agli elettori, tecnici di alto livello ai quali abbiamo chiesto di individuare, ognuno per settore di appartenenza, le priorità da sottoporre all’attenzione dei tre

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il tacco d’Italia

aspiranti inquilini di Palazzo dei Celestini. Quali azioni metteranno in pratica, una volta eletti, gli amministratori dell’Ente provinciale per risolvere i problemi più urgenti del Salento? Oggi, alla vigilia del voto, gli opinion leaders interpellati chiedono ai candidati delle promesse. Se la sentono, questi, di rispondere, alla maniera del presidente americano, con delle certezze?

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energia energia pULiTa e bUrocrazia veLoce ANTONIO QUARTA, AMMINISTRATORE UNICO QUARTA CAFFÈ, S.P.A. Oggi più che mai il nostro territorio ha bisogno di un piano energetico che tenga conto della produzione di energia da fonti rinnovabili pulite. Queste non sono tutte uguali ma si distinguono in sporche o pulite. E’ necessario redigere un accordo che bandisca le biomasse e la produzione da combustione, consentendo solo i sistemi di produzione pulita come il solare, il fotovoltaico e l’eolico e che punti a creare strategie politiche che riducano i danni derivati da Cerano.

Con un modello di fotovoltaico eolico e solare la mia azienda produce l’80% dell’energia di cui ha bisogno. Il mio appello è rivolto agli elettori: tenete conto di chi, in campagna elettorale, dimostri di avere a cuore le tematiche ambientali ed energetiche, visto che oggi fa comodo agli amministratori innescare la logica dell’equivoco e non distinguere tra le varie forme di rinnovabile. Dopo l’enorme dramma del terremoto in Abruzzo, è giunto il momento di fare una riflessione: il Salento è un territorio fortu-

Loredana Capone: La lotta all’inquinamento sarà una priorità assoluta dei prossimi anni. Per assicurarci una terra più verde e più sana è necessario incentivare l’uso delle energie rinnovabili, implementare la raccolta differenziata e chiudere il ciclo dei rifiuti, razionalizzare l’uso dell’acqua e bonificare i siti inquinati. La Provincia si impegnerà, come ha già fatto in questi anni, anche attraverso il rafforzamento della delega regionale, mantenendo alto il controllo sul processo di coordinamento tra tutte le istituzioni territoriali in modo armonizzare gli interventi e evitare inutili sovrapposizioni.

nato, al sicuro da calamità come terremoti, alluvioni, esondazioni di corsi d’acqua, ecc. Invece di svenderlo, bisognerebbe valutarlo a caro prezzo. E, in tema energetico, puntare sull’autoconsumo. Gli strumenti di sgravio fiscale esistono. La pubblica amministrazione dovrebbe scegliere fonti di energia rinnovabili pulite e cercare di snellire le fasi burocratiche tra Enel ed Utif e non fare la scelta scellerata di approvare dieci o più centrali a biomasse nel Salento.

Antonio Gabellone: La difesa ad oltranza del nostro territorio non costituisce impegno “solenne e morale” e prioritario di una azione amministrativa volta alla sua salvaguardia, ma ne costituisce la precondizione. Una delle funzioni delegate alla Provincia è la “difesa del suolo, tutela e valorizzazione dell'ambiente e prevenzione delle calamità”: si tratta di dare concreta attuazione ad un compito primario. Bisogna attivare azioni legate al rischio idrogeologico, al ciclo delle acque, alla prevenzione dell’abbandono rifiuti, alla mobilità.

Sarebbe devastante per il futuro della nostra economia che si basa soprattutto sul turismo e sull’agroalimentare.

Ve la sentite di prendere l’impegno solenne e morale di difendere ad oltranza il territorio fino ad oggi aggredito, svenduto e saccheggiato?

Adriana Poli Bortone: Antonio, perdonami, ma è una domanda retorica. Chi vuoi che, in campagna elettorale, ti dica di no? Tutti ti risponderanno che sono pronti ad impegnarsi. Dobbiamo vedere dopo, chi sarà davvero in grado di fare che cosa. Piuttosto sono io che chiedo a te, imprenditore che ha dimostrato grandi capacità, se hai individuato qualche suggerimento a noi amministratori.

sanità azienda “fazzi” e facoLTà annessa GUIDO SCODITTI, DIRETTORE GENERALE ASL LECCE La priorità in tema sanitario è l’aziendalizzazione dell’ospedale “Vito Fazzi” di Lecce e la connessa istituzione della facoltà di medicina dell’Università del Salento; si tratta di un’esigenza peraltro già sancita da una delibera di giunta regionale (la 1160 del 2002). Ciò permetterebbe di poter contare su un’amministrazione esclusiva per l’ospedale leccese che, date le dimensioni, ha problemi unici rispetto al resto del ter-

ritorio. Naturalmente il processo di aziendalizzazione del “Fazzi” non è competenza della Provincia; l’appello agli amministratori provinciali di domani è affinché contribuiscano a percorrere questa strada, assieme a quella relativa all’istituzione della facoltà di Medicina in Lecce. A loro chiedo che, insieme a me ed insieme a tutti gli attori coinvolti, vogliano de-

Loredana Capone: Certamente sì. Insieme abbiamo già fatto i progetti per i centri diurni e residenziali per i disabili che sono stati inseriti nei Piani di area vasta; stiamo lavorando perché i piani di zona inseriscano l’assistenza domiciliare integrata tra i servizi essenziali da realizzare subito. La collaborazione continuerà per attuare politiche della salute sempre più efficaci.

dicare un po’ di tempo e di attività all’applicazione della norma regionale al fine di risolvere un problema annoso. Sul territorio sarebbe invece auspicabile una significativa integrazione tra servizi sociali del Comune ed Asl, in maniera tale da garantire una compiuta assistenza a domicilio ai cittadini.

Antonio Gabellone: C’è la massima volontà di collaborare, una volontà tesa sia al miglioramento dell’assistenza ospedaliera che di quella territoriale. Prioritaria attenzione vogliamo riservare pure sul fronte della prevenzione. Professionalmente sono molto vicino a queste vicende. A livello politico tutto deve essere proteso verso una radicale riduzione delle liste d’attesa, in collaborazione non litigiosa con la Regione Puglia.

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Garantirete la stessa disponibilità alla collaborazione che garantisco io sin da ora per risolvere i problemi esistenti in campo sanitario?

Adriana Poli Bortone: Prima di rispondere, mi piacerebbe sapere in che senso il direttore generale assicura la sua collaborazione concretamente. Per quanto mi riguarda, posso affermare che mi impegnerò per poter stabilire rapporti precisi tra Asl e Provincia, soprattutto in materia di servizi socio-sanitari.



lavoro Uno sgUardo ai più deboLi per Uscire

daLLa crisi

SALVATORE ARNESANO, SEGRETARIO GENERALE CGIL LECCE Incrementare i servizi alle persone, con particolare riguardo alle fasce sociali più deboli (anziani, minori e non autosufficienti), dando priorità all’assistenza domiciliare integrata (Adi), procedendo alla realizzazione dell’integrazione sociosanitaria, così come previsto dai piani attuativi locali redatti dall’Asl di Lecce. Rispetto alla programmazione della seconda triennalità dei piani di zona, riteniamo urgente l’apertura dei tavoli tematici sui temi che riguar-

dano anziani, minori, dipendenze, immigrati, povertà, inclusione sociale. È inoltre auspicabile l’attuazione in tempi brevi della delibera 33 del 3 marzo 2009 della Regione Puglia, soprattutto per quanto concerne la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro. Sono queste le tematiche sociosanitarie cui i futuri amministratori di Palazzo dei Celestini dovrebbero dedicarsi con priorità. In tema di formazione ed ammortizzatori sociali, invece, riteniamo necessario aumentare la durata di Cig (cassa integra-

Loredana Capone: E’ necessario orientare l’aumento dell’occupazione verso quei settori a maggiore valore aggiunto, riducendo l’emigrazione dei talenti, il lavoro nero e il precariato. La Provincia punterà sull’ulteriore incremento dell’occupazione nei servizi, nell’artigianato e nell’agricoltura di qualità, nell’e-business e nei lavori verdi e fornirà incentivi concreti alle imprese e ai ricercatori che vorranno puntare su questi ambiti. Al contempo punterà sull’attrazione di investimenti attraverso l’offerta di pacchetti localizzativi di concerto con i Comuni volti a offrire servizi e convenienze insediative a imprese provenienti dall’esterno. Inoltre dobbiamo puntare sulla formazione professionale e sull’incentivo all’autoimpresa.

zione guadagni) da 52 a 104 settimane, per il triennio 2009-2011; utilizzare le risorse della formazione continua a favore di tutti i lavoratori licenziati, con particolare riferimento alle fasce a rischio di esclusione sociale come gli ultracinquantenni e le donne e gli ammortizzatori sociali in deroga anche alle aziende con meno di 15 dipendenti; favorire la ricollocazione e il reimpiego di quanti hanno perduto il posto di lavoro; garantire forme vere di sostegno al reddito a partire dall’anticipo della CIig; prevedere

Antonio Gabellone: E’ necessario porre in essere azioni finalizzate ad incentivare lo sviluppo di un’agricoltura specializzata e orientata alla qualità, favorendo l’imprenditorialità giovanile; sostenere il riposizionamento competitivo del Tac; favorire la tutela e la trasmissione dei “saperi artigiani” tradizionali; cogliere il trend positivo del terziario, sostenendo e indirizzando lo sviluppo turistico-alberghiero verso un modello di turismo eco-compatibile e territorialmente diffuso; nel commercio, incentivare lo sviluppo qualificato del piccolo commercio al dettaglio e, rispetto alla grande distribuzione organizzata, promuovere partnership commerciali con le imprese di produzione locali, in particolare nel settore agroalimentare.

modalità di sostegno alle persone e alle famiglie (lavoratori in Cig o in mobilità, pensionati, disoccupati) incapaci di far fronte a vitali incombenze come mutui, affitti, pagamento delle rette e dei servizi; tutelare il reddito dei lavoratori, dei pensionati e delle famiglie.

Quali interventi metterete in pratica in favore dei lavoratori al fine di superare la crisi?

Adriana Poli Bortone: Nel nostro programma , un intero paragrafo è dedicato alla “Agenzia per il Lavoro, Orientamento e Formazione”. Peraltro, come senatore, sto presentando due semplici disegni di legge che riguardano il lavoro nel Meridione, e mi farà piacere confrontarmi con voi del sindacato. Ritengo fondamentale stabilire un patto tra Istituzioni, Confindustria, Pmi da una parte; e scuola, formazione, Università dall’altra, al fine di creare un ciclo compiuto e programmato, che parta dalla formazione ed arrivi al lavoro. Credo molto nel rilancio dei prodotti locali: solo acquistando nostri prodotti possiamo sperare che le risorse rimangano sul territorio. Infine credo che sia arrivato il momento di affidare i nostri risparmi alle banche locali, le popolari, pronte ad investire nel territorio.

politiche giovanili non più soLUzioni improvvisaTe VALERIA PENNETTA, RESPONSABILE COMUNICAZIONE UDU LECCE Nella nostra provincia la condizione universitaria non è delle migliori, dovendo avere a che fare con problemi che vanno dall’organizzazione dei trasporti, fino al sostegno e tutela delle esigenze concrete della cittadinanza studentesca. Il solo raggiungere i plessi universitari dalla provincia è un’impresa ardua. A volte gli studenti sono obbligati a cambiare tre compagnie (Sud-Est, Stp e Sgm) per raggiungere Ecotekne con interminabili tempi di percorrenza e di attesa. Ma l’impegno

della Provincia molto potrebbe anche per sostenere le famiglie salentine nel momento della scelta universitaria: scelta che condiziona, e non poco, la vita familiare e gli impegni dei giovani come dei loro genitori. Un segno di quanto servizi di questo tipo siano molto richiesti e apprezzati si è avuto in questi anni con gli sportelli di orientamento e tutoraggio che l’UdU, anche con il contributo della Provincia, ha gestito sull’intero territorio provinciale e che hanno

Loredana Capone: La tariffa integrata in materia di trasporto, avviata in maniera sperimentale in questi anni, e la destinazione di immobili provinciali all’università e agli studenti sono solo alcune delle azioni concrete realizzate in questi anni. Credo che offrire agli studenti e ai loro docenti spazi e servizi e concrete opportunità di sviluppo della ricerca sia fondamentale. Ma la prima azione che voglio compiere, se eletta presidente, è garantire opportunità concrete di assunzione dei giovani laureati all’interno delle aziende e negli enti locali per incentivare l’innovazione e l’efficienza e dunque la managerialità.

registrato la presenza di migliaia di studenti. E’ un primo passo, ma la strada da perseguire è quella del confronto. Il rischio è che la politica proponga soluzioni improvvisate, o peggio ancora meramente elettoralistiche. Capitolo a sé quello dell’edilizia universitaria. Molti plessi sono inagibili. Le case dello studente sono indegne di un paese civile. Una seria programmazione tra enti lo-

Antonio Gabellone: Io penso alla politica delle scelte concrete e dei problemi quotidiani. Ma abbiamo anche la forza di idee nuove, che porterebbero nel Salento l’Università degli Stranieri, per lanciare un’idea, seguendo la scia delle eccellenze già presenti (Nanotecnologie, Ingegneria). Un polo scientifico internazionale che sappia sfruttare la nostra posizione geografica, in grado di raccogliere e far esprimere nel Salento le intelligenze migliori dei paesi oltre il Mediterraneo. Sarebbe importante riproporre operazioni che nel passato recente si erano create con Brindisi e Taranto. il tacco d’Italia

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cali, Università ed ente per il diritto allo studio potrebbe essere un importante momento per programmare e realizzare opere significative.

Che cosa conoscete dei problemi dell'Università e degli universitari? Come li risolvereste? Adriana Poli Bortone: Occorre rivedere, con l’Università, il collegamento tra corsi di laurea esistenti e reali possibilità per la collocazione nel mondo del lavoro, inoltre occorre studiare con i Comuni limitrofi la possibilità di fare un progetto compiuto di case per gli studenti, con relativi servizi.


//Provinciali //Resoconti di fine mandato //Baldassarre interroga Pellegrino

cinQUe anni ai raggi X

UN BILANCIO DELL’ATTIVITÀ. GIOVANNI PELLEGRINO, PRESIDENTE USCENTE DELLA PROVINCIA DI LECCE, CHIAMATO A DAR CONTO DEL FATTO E DEL NON FATTO DA RAFFAELE BALDASSARRE, LEADER DI OPPOSIZIONE Giugno 2004. Giovanni Pellegrino e Raffaele Baldassarre si sfidano per la carica di Presidente della Provincia di Lecce. Così li ritraeva la copertina del Tacco d’Italia, riprendendo il celebre film “Per un pugno di dollari”

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i abbiamo messi nuovamente faccia a faccia. Loro che uno contro l’altro si sono ritrovati tante volte. Nel 2004, quando correvano entrambi per la Provincia di Lecce, e poi nel corso dei successivi cinque anni di Governo, seduti l’uno sullo scranno di presidente di Palazzo dei Celestini e l’altro su quello di capogruppo dell’opposizione. Sulle pagine del Tacco lo scontro si disputa a colpi di domande e risposte. Riprendiamo una vecchia rubrica del Tacco d’Italia, che tanto successo ha riscosso tra i lettori, “A colpi di tacco”, in cui esponenti dell’opposizione interrogavano il sindaco o l’amministratore in carica sul fatto e sul non

fatto.E’ Raffaele Baldassarre, leader della minoranza provinciale, a chiedere conto a Giovanni Pellegrino, presidente uscente, dell’attività svolta nell’arco dell’intero mandato. In questo numero pubblichiamo la prima parte dell’intervista, in cui sotto la lente sono la Masseria Torcito, il Piano di sviluppo provinciale, la tassa sugli accessi, l’emergenza rifiuti. Nella seconda parte, che pubblicheremo la settimana prossima, le domande di Baldassarre riguarderanno lavoro ed occupazione, turismo, iniziative culturali e di promozione territoriale, l’affidamento di incarichi provinciali.

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Dopo cinque anni la Masseria “Torcito” continua ad essere poco utilizzata. Un investimento sbagliato o scarse idee e progetti? “All’inizio del mio mandato era in corso una procedura di evidenza pubblica per la costituzione di una società mista, il cui oggetto sociale sarebbe stato la gestione Torcito di un grande parco divertimenti, per la cui realizzazione erano previsti notevoli interventi. Per la verità alcune componenti della coalizione (Verdi e Rifondazione), che mi sostenevano, non erano entusiaste dell’idea ed io stesso nutrivo perplessità perché su questa importante proprietà provinciale gravano un insieme di vincoli, di cui forse non si era tenuto conto adeguato. Comunque siccome la procedura era già indetta non ritenni di interromperla. L’esito della stessa è stato, però, negativo, così in qualche modo confermando che forse non si trattava di una buona idea. Solo a quel punto venne a porsi in termini nuovi il problema della utilizzazione di Torcito. Muovendo dal presupposto che il Salento è descritto come una ‘Città diffusa in un parco’ dal PTCP già redatto durante la precedente amministrazione e di cui in questa consiliatura la Provincia di Lecce (prima fra le Province pugliesi e tra le prime nell’Italia meridionale) si è definitivamente dotata, ho concepito l’idea di realizzare in Torcito il ‘parco urbano della Città diffusa Salento’; un grande spazio attrezzato per attività all’aperto, evitando interventi edilizi che alterino la bellezza del sito. Gli Uffici provinciali (ho cercato più possibile di evitare il conferimento di incarichi onerosi all’esterno) hanno redatto un progetto preliminare, che è stato pubblicamente illustrato; lo stesso è stato inviato alla Regione, per il reperimento delle risorse finanziarie necessarie alla sua realizzazione, mentre abbiamo costituito all’interno della burocrazia provinciale un Ufficio speciale Torcito, cui, data la natura dell’iniziativa, è stato preposto il dirigente del Settore Ambiente, Gianni Refolo. L’istruttoria regionale è stata lunga ed elaborata, ed ha implicato modifiche al progetto originario. Solo recentemente abbiamo ricevuto dalla Regione il nulla osta all’inizio dei lavori, che godranno di un finanziamento di oltre cinque milioni di euro e che probabilmente avranno inizio già nella prossima estate. Il progetto definitivo sarà a giorni pubblicamente illustrato”.

rato dalla vicepresidente Loredana Capone, un modello di sviluppo del Salento, coerente con la sua pianificazione territoriale, sul quale vi è stato una grande convergenza da parte di tante Amministrazioni comunali anche di centrodestra e dello stesso Comune capoluogo. Su questo modello abbiamo registrato anche una progressiva convergenza della minoranza consiliare, che pure in campagna elettorale aveva progettato un modello diverso, che ora sembra aver abbandonato. Su questo un modello quelle che io chiamo ‘imprese culturali’ e imprese di ospitalità hanno avuto un ruolo centrale in attesa che processi necessariamente di più lungo periodo non consentano un riposizionamento del Tac e la sua integrazione con un nuovo manifatturiero leggero sostenibile ed ecocompatibile. Sul modello forte è stata la convergenza delle parti sociali, sindacati da un lato, Confindustria dall’altro. A smentire ogni critica stanno ancora una volta dati oggettivi: nel 2005, 2006, 2007 e nella prima metà del 2008 la ricchezza prodotta nel Salento ha avuto tassi di incremento notevolmente superiori alla media nazionale. Solo più di recente stiamo risentendo gli effetti di una negativa congiuntura mondiale”. Tassa sugli accessi, un tributo particolarmente odioso. Perché la sua amministrazione non l’ha revocato? “E’ stata una scelta operata dalla precedente Amministrazione, che aveva concluso con la Serfin un contratto, che potrebbe risultare particolarmente oneroso se il gettito fosse minore di quello previsto nel piano di impresa. Tuttavia venendo incontro a richieste pressanti, che sono venute sia dalla minoranza, sia dalla maggioranza, il Consiglio provinciale ha adottato una recente deliberazione, che esclude dalla imposizione tutti gli accessi al cui servizio non siano state realizzate opere visibili; ciò implicherà indubbiamente un onere finanziario della Provincia nei confronti di Serfin a chiusura di un rapporto, che non è nato con me, ma con Lorenzo Ria. A chi parla di odioso balzello sfugge, però, un dato importante: i procedimenti accertativi in corso tendono a regolarizzare una serie di accessi, che altrimenti a norma del codice della strada dovrebbero essere chiusi”. Rifiuti. Il rischio dell’emergenza continua ad essere presente nel Salento ed in particolare nell’Ato Le/2. La Regione scarica sulla Provincia “ANCORA OGGI LO SMALTIMENTO responsabilità ed audei costi. Ritiene DEI RIFIUTI NELL’ ATO LE 3 È REGOLATO mento che la Provincia abbia DA UN MIO PROVVEDIMENTO, CHE IL TAR fatto tutto il possibile? “La Provincia è andata HA RITENUTO LEGITTIMO, BENCHÉ ben al di là del suo ruolo, SIA STATO IMPUGNATO DA IMPRESE, trattandosi di materia in cui non è titolare né di CHE SECONDO L’OPPOSIZIONE funzioni, né di poteri, CONSILIARE INTENDEVO FAVORIRE” salvo quello eccezionale che in casi di contingibiPiano di Sviluppo provinciale. Tanti focus lità ed urgenza può essere esercitato dal ed incontri, una bella pubblicazione ma suo presidente. In questi ultimi anni la nessun dibattito. La Provincia ha avuto Provincia ha quindi potuto svolgere solun’idea di sviluppo in una terra con tanto un ruolo di faticosa mediazione tra 140mila disoccupati? Comuni, Ato, Regione e Commissario stra“Posso serenamente rispondere in modo ordinario, cooperando alla individuazione positivo. Abbiamo delineato, a valle di un di soluzioni e all’attenuazione di contralungo percorso di ascolto del territorio cu- sti, che si collegavano alla loro attua il tacco d’Italia

Marzo 2008. La vignetta del Tacco d’Italia n°45 rappresentava la situazione della Provincia di Lecce in tema di rifiuti. Della serie: Non ci resta che affidarci ai Santi in Paradiso

zione. L’eccezionalità dell’impegno profuso in questo dall’assessore Scognamillo e da dirigenti e funzionari del Servizio provinciale rifiuti è stata da tutti apprezzata. Per parte mia ho adottato quattro provvedimenti contingibili ed urgenti, che, impugnati innanzi al Tar, hanno tenuto all’esame giudiziario. Ancora oggi lo smaltimento dei rifiuti nell’Ato Le 3 è regolato da un mio provvedimento, che il Tar ha ritenuto legittimo, benché sia stato impugnato da imprese, che secondo l’opposizione consiliare intendevo favorire! Mi è stata di recente addebitata di una inerzia provinciale anteriore alla nomina di Gianni Scognamillo ad assessore; non si tiene conto che questa ha coinciso con la sottoscrizione da parte della Regione dei contratti con le imprese selezionate da procedure concluse quando Raffaele Fitto era ancora presidente della Regione e Commissario straordinario. Quelle scelte diedero luogo a contenziosi, di cui l’Avvocatura dello Stato ha consigliato a Vendola di attendere gli esiti prima della sottoscrizione dei contratti . Fino a quel momento non sapevamo quali fossero con certezza le modalità dello smaltimento a regime degli Rsu (rifiuti solidi urbani, ndr)! In quella situazione di stallo mi assunsi la responsabilità di una proposta: quella di creare nel territorio provinciale una ulteriore discarica pubblica da utilizzare come recapito di soccorso per i ritardi e gli inceppamenti, che ritenevo prevedibili nella realizzazione degli impianti a regime. Fui sommerso da un diluvio di critiche ed iscritto di ufficio al ‘partito delle discariche’. Fui accusato di conflitto e di pasticcio di interessi in un copioso dossier diffuso dall’onorevole Fitto. Sono stato costretto ad autodenunciarmi alla Procura della Repubblica per essere assolto; ed in seguito ho dovuto produrre querele, alcune delle

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quali ancora pendenti. Penso che oggi non ci sia nessuno non convinto della ragionevolezza di quella mia iniziale proposta; un ulteriore discarica nel Salento ci avrebbe evitato di inviare affrontando i relativi costi i nostri Rsu a Grottaglie, Fragagnano e tra poco a Brindisi e ad impegnarci in una onerosa mediazione con le autorità rappresentative di quei territori. Altri miei suggerimenti sono stati accolti in ritardo, quale quello di introdurre una variante nella discarica di servizio soccorso proposta da Fitto in Corigliano d’Otranto al di sopra delle falde acquifere più importanti del Salento. Tra la mia proposta e l’approvazione della variante è passato più di un anno. Solo su mia sollecitazione è stata disposta una occupazione di urgenza necessaria per consentire l’inizio dei lavori degli impianti a servizio dell’Ato Le/2; il provvedimento è stato impugnato innanzi al Tar Lazio e non è stato sospeso anche perché l’Avvocatura provinciale è validamente intervenuta nel giudizio, benché anche in questo caso il ricorso fosse stato proposto da una di quelle imprese, che ero stato accusato di voler favorire. I ritardi con cui le imprese concessionarie della Regione stanno realizzando la impiantistica a regime e gli inceppamenti che i primi impianti appena collaudati stanno denunziando non mi sono addebitabili, perché non è stata la Provincia a scegliere i progetti, né i loro esecutori. Sta di fatto che ogni 15 giorni il Servizio rifiuti e la Polizia provinciale hanno informato Prefetto e Regione del ritardo nei lavori. Che in questa situazione il centrodestra abbia iniziato la sua campagna elettorale per le provinciali, addebitando alla mia Amministrazione la permanenza di una emergenza rifiuti attiene al grottesco, cui può spingersi, a volte, la cattiva polemica politica”.


//Europee //L’intervista //Cosimo Durante

dUranTe, porTare in eUropa La nosTra provincia di ADOLFO MAFFEI

Calici amari. Cosimo Durante nelle vesti di Bacco. Così lo ritraeva la copertina del Tacco d’Italia n.20, novembre 2005

Cosimo Durante, assessore provinciale e sindaco di Leverano, candidato del Pd, si sente pronto per questa sfida? “Assolutamente. Dopo 15 anni di attività amministrativa alla Provincia, gli ultimi dieci dei quali con la delega allo sviluppo locale, all’agricoltura, alla pesca e, importantissima, alle politiche comunitarie, ho maturato esperienze esaltanti che, anche dal punto di vista formativo, mi hanno accompagnato e mi hanno aiutato a crescere per convincermi profondamente di una cosa decisiva: che il Salento può essere un punto di riferimento per quell’Europa che guarda agli interessi dei cittadini e non solo dei burocrati e degli economisti”. Come ha interagito da assessore con l’istituzione europea? “Abbiamo toccato con mano le innumerevoli opportunità che l’Unione offre agli enti locali e non, da amministratori provinciali abbiamo posto in essere tantissimi progetti che la Provincia di Lecce si

è vista approvare creando così un vero e proprio network internazionale. Ne cito uno che mi sta molto a cuore: il progetto di formazione Leonardo che ha visto tanti giovani formarsi all’estero e tanti altri ne porterà. Questo progetto si inserisce in un più vasto contesto, una linea strategica che, puntando alla cultura, ha fatto raggiungere al Salento risultati significativi. Cito ancora il bando grazie al quale siamo riusciti a mettere insieme, con la compagnia Astagali, un laboratorio teatrale che è diventato opportunità di lavoro. Pensi che, grazie a questo progetto, abbiamo messo insieme greci e turchi a Cipro, riuscendo con il teatro dove la politica non era riuscita; sono contraddizioni all’interno dell’Europa che per noi sono diventate opportunità”. Quali sono i punti di forza del Salento da portare in Europa? “I cittadini, le persone che vivono in questa terra, innanzi tutto. Siamo europei speciali, che guardano con calore umano il tacco d’Italia

al proprio simile e che fanno della solidarietà un principio irrinunciabile. Il Salento che accoglie ha ricevuto il riconoscimento dal Forum internazionale permanente della Pace, ad Acaya, dove abbiamo offerto agli ospiti lo scenario di un Salento che guarda all’Europa, salvaguardando la forte identità di questo territorio. Il punto di partenza, dunque, sono le persone. Va de sé, poi, che occorre metter mano ai progetti, in primis quelli che riguardano le infrastrutture, da realizzare e da consolidare e completare, come le opere aeroportuali, stradali, portuali e ferroviarie. Ma, insisto, occorre pensare ad una nuova governance che tenga nel giusto conto le identità territoriali le quali, come nel nostro caso, sanno rappresentare meglio dell’anonima e fredda cultura burocratica il patrimonio che conferiscono alla grande Comunità europea. Parlo della salvaguardia dell’ambiente, della valorizzazione dei borghi, dei nostri beni culturali, dell’agroalimentare che

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stiamo riuscendo a fare conoscere e apprezzare”. Uno dei progetti fermi si chiama Corridoio 8 uno, lo immagino come un faldone impolverato seminascosto in qualche scaffale a Bruxelles. Il Parlamento di Strasburgo ha i mezzi per sollecitarne la rivisitazione. “Sì, è una del pratiche da riaprire. Il Corridoio 8 prevede la realizzazione di una grande arteria stradale che, partendo dagli innesti nel cuore dell’Europa, giunga fino al Salento e si riallacci ad una dorsale balcanica, di uguale portata. Sarebbe un formidabile strumento di sviluppo, un grande ponte ideale che guarda a quei paesi, come la Croazia e la Serbia, che si affacciano alla famiglia europea. Da lì il passo verso Ucraina e Russia è brevissimo: il Corridoio 8 significa aprire il Mezzogiorno d’Italia, e la Puglia in particolare, a tutti i Paesi l’Est, dove anche le nostre aziende possono beneficiare dei vantaggi della cooperazione della internazionaliz-


zazione. La Puglia gioca un ruolo cruciale, in questo senso i parlamentari eletti qui potrebbero fare squadra, a prescindere dai partiti che li hanno espressi”. La domanda di rito, Cosimo Durate: perché votare per lei? “E’ sotto gli occhi di tutti la mia storia a servizio del territorio; le tante attenzioni e la disponibilità, i progetti e le misure di internazionalizzazione in favore delle aziende che sono diventati atti concreti e momenti di sviluppo per questo territorio, i tantissimi giovani che siamo riusciti a formare, i fondi comunitari che abbiamo ottenuto per le misure contro le vecchie e nuove schiavitù e a favore dei rifugiati politici.E proprio a proposito di diritti umani, tema sul quale sono particolarmente sensibile, ho stretto rapporti con Serbia, Mol-

davia e Romania prima che quest’ultima stratori un progetto attorno al distretto arnazione entrasse nell’Europa. Onesta- cheologico di Ebla in Siria per la nascita mente dico che abdi un’agenbiamo svolto un “SIAMO EUROPEI SPECIALI, CHE zia di svibuon lavoro. Abluppo del biamo portato GUARDANO CON CALORE UMANO turismo, lo avanti progetti di AL PROPRIO SIMILE E CHE FANNO s v i l u p p o cooperazione deagricolo, e centrata che hanno DELLA SOLIDARIETÀ UN PRINCIPIO per la salvariguardato il Maguardia rocco dove, per la IRRINUNCIABILE. IL SALENTO della dignità gioia di tanti bimbi CHE ACCOGLIE HA RICEVUTO della donna che non avevano con particouna scuola, la Pro- IL RICONOSCIMENTO DAL FORUM lare riferivincia di Lecce ha mento alle restaurato una casa INTERNAZIONALE PERMANENTE patologie coloniale che è di- DELLA PACE, AD ACAYA” genitali. Inventata scuola. fine stiamo Lasciamo in eredità ai prossimi ammini- lavorando per la riconversione del debito

dell’Egitto. Ho fatto solo qualche esempio, fra i tanti, dell’impegno che ho profuso in questa materia. Senza falsa modestia, credo di aver maturato una grande esperienza sulle politiche comunitarie e, più in, generale, sull’internazionalizzazione del Salento. Se tutto questo verrà riconosciuto dall’elettorato il nostro territorio avrà un’ulteriore la chiave di volta per spingere il proprio sviluppo. Essere eletto a Strasburgo sarebbe la continuazione di un lavoro e il consolidamento di tanti risultati già raggiunti”.

//Europee //L’Europa in una striscia //La nascita dell’UE // UNITA DA 17 ANNI

conti dell’Europa.

Nata il 7 febbraio 1992, l’Unione europea ingloba le vec- // IL PARLAMENTO EUROPEO chie organizzazioni europee: la Euratom (comunità europea per l’energia atomica), la Ceca (comunità europea per il carbone ed acciaio), la Cee (Comunità economica europea), la Ce (Comunità europea).

// LE ISTITUZIONI UE

Ogni Stato europeo elegge un numero maggiore o minore di rappresentati nel Parlamento U.E. secondo l’importanza demografica dello Stato. Ecco perchè l’Italia ha più rappresentanti rispetto a Malta. Il Parlamento europeo non ha molti poteri.Stimola altri organi europei a emanare direttive o regolamenti. Discute su importanti principi europeistici. Controlla l’operato della Commissione o del Consiglio d’Europa, ossia degli organi europei che decidono in materie importanti per i cittadini europei.

Il Parlamento Europeo condivide il potere di fare le leggi con il Consiglio e controlla l’operato delle altre istituzioni europee. Il Consiglio dell’Unione ha il compito di elaborare le direttive e i regolamenti europei e prendere le decisioni. La Commissione è l’organo di governo della Unione europea. La Corte di Giustizia è il giudice del- // LA COMMISSIONE l’Europa. La Corte dei Conti controlla la correttezza dei È l’organo motore dell’Europa, poiché promuove e sviluppa le politiche previste dai trattati della U.E. ed è com-

a cura di GIUSEPPE FINGUERRA

posta da un rappresentante per ogni Stato membro. I poteri sono: iniziativa legislativa con l’adozione dei regolamenti che integrano i regolamenti adottati dal Consiglio; vigilanza sulla esatta esecuzione dei trattati; rappresentanza della U.E. con la tenuta delle relazioni con gli Stati ed i rapporti con le altre organizzazioni internazionali.

// LA CORTE DI GIUSTIZIA È l’organo giurisdizionale, formato da un giudice per ogni stato membro e otto avvocati generali, eletti per sei anni e con mandato rinnovabile. Assicura il rispetto dell’interpretazione e dell’applicazione degli atti normativi comunitari.



//Società //Amministrative // Gli elettori di domani

La ciTTà che Vorrei

IN TEMPO DI COMUNALI LE PROPOSTE DEI PIÙ PICCOLI PER MIGLIORARE LE CITTÀ. CHI SARÀ ELETTO PRIMO CITTADINO NON POTRÀ FARE A MENO DI TENERNE CONTO di LAURA LEUZZI l.leuzzi@iltaccoditalia.info

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orrebbero essere tenuti in maggiore considerazione. Gridano il proprio bisogno di spazi ricreativi. Semplicemente chiedono di vivere in una città pulita, ammettendo con grande onestà che spesso proprio i bambini “buttano le cartacce per strada e sporcano” ma in altri casi sono “i grandi” a non curarsi dell’ambiente. Sono i piccoli cittadini di oggi, gli elettori di domani. A loro, tutti residenti nei Comuni al voto per il rinnovo amministrativo, abbiamo chiesto che cosa si aspettano dal nuovo sindaco. Ci hanno risposto senza pensarci due volte.

Zenone Orbetelli, 11 anni, Acquarica del Capo,

Vorrei che il nuovo sindaco sistemasse le cose rovinate della città. Io non penso che Acquarica del Capo non sia adatta ai ragazzi; ci sono però molte cose da rimettere in piedi, come per esempio le strade che sono tutte piene di buche. Visto che gioco a calcio, vorrei che il sindaco ristrutturasse i campetti comunali dove, oggi, si rischia di farsi male. Non vorrei nulla di più di quello che già c’è, solo vorrei che venisse rinnovato.

Gabriele Sergi, 12 anni, Cursi

Vincenzo e Giuseppe Cananiello,

Francesca Ponzetta,

12 e 10 anni, Palmariggi

6 anni, Morciano di Leuca Vorrei un paese pulito. Molto spesso le persone, soprattutto i bambini, buttano per strada le cartacce e sporcano. E poi vorrei una pista per biciclette, per poter andare in bici tranquillamente. Anche se ho solo sei anni vado già senza le rotelle.

Vincenzo: Al nuovo sindaco chiedo più attenzione ai problemi dei ragazzi, con spazi dove ritrovarsi e stare insieme. Giuseppe: Vorrei un campo sportivo e di calcetto e una scuola più dotata di attrezzature.

Matteo Quarta,

GABRIELE SERGI: “MI PIACEREBBE CHE IL NUOVO SINDACO TOGLIESSE L’AMIANTO DALL’EX FABBRICA DI TABACCHI. NON RIESCO PIÙ A SOPPORTARE DI VEDERLA IN QUELLE CONDIZIONI”

9 anni, Campi Salentina

Gianmarco Sansò, 9 anni, Muro Leccese

Vorrei un campo da tennis vero dove poter giocare ogni pomeriggio. I corsi di tennis oggi li facciamo nella palestra della scuola elementare.

Il mio paese oggi è privo di strutture ricreative per ragazzi. Questa mancanza ci mortifica molto e ci penalizza rispetto a chi vive in città. Personalmente sono costretto ad andare a Lecce per praticare il nuoto, uno dei miei sport preferiti. Oltre a nuotare, gioco a calcio e suono la fisarmonica; tutte passioni che mi piacerebbe poter coltivare nel mio paese. Dal nuovo sindaco vorrei un maggiore interesse verso i luoghi di aggregazione per giovani. Mi piacerebbe se ci fosse un centro polivalente dove approfondire i propri hobby.

il tacco d’Italia

Mi piacerebbe che il nuovo sindaco togliesse l’amianto dall’ex fabbrica di tabacchi che si trova a meno di 50 metri da casa mia. Per noi bambini è diventato impossibile giocare, perché nei paraggi ci sono sempre topi e condizioni di scarsa igiene. Ormai la zona è diventata una vera discarica. Non riesco più a sopportare di vederla in quelle condizioni. Alcuni mesi nel quartiere ci fu anche una raccolta di firme rimasta inascoltata. Siamo tutti preoccupati.

Matilde Alessandrelli, 7 anni, Casarano

Vorrei avere a Casarano delle piste ciclabili dove i bambini possono passeggiare in bicicletta, senza aver paura delle macchine.

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//Provinciali//Nuovi Media // Campagna elettorale al tempo di internet di BARBARA MELGIOVANNI b.melgiovanni@iltaccoditalia.info

IL VECCHIO MANIFESTO AGONIZZA. LA CAMPAGNA ELETTORALE CORRE SUL WEB. A VELOCITÀ DIVERSE, PERÒ LA RETE INTERNET LA FA DA PADRONA ANCHE IN POLITICA. COSTI RIDOTTI E DIFFUSIONE DEL PROGRAMMA ELETTORALE IN MODO IMMEDIATO ED INTERATTIVO E, SOPRATTUTTO, AL PASSO COI TEMPI. PECCATO CHE NON TUTTI ABBIANO COLTO LA PORTATA DEL MEZZO

candidaTi

C

nella

reTe nati su Facebook e cercare di capire se l’amicizia e la stima si tradurranno nella preferenza alle urne. Una tendenza che trova origine nella campagna elettorale degli americani che già da tempo fanno politica via web. Ma quanto quest’influenza a stelle e strisce ha effettivamente contagiato i politici salentini? Prendiamo i tre candidati alla presidenza della Provincia di Lecce, ad esempio. Basta fare un giro, anzi una navigata in rete, per farsi un’idea della loro predisposizione verso gli strumenti all’avanguardia di comunicazione politica. Ecco il risultato.

he fine hanno fatto le piazze gremite di gente in occasione dei comizi elettorali? E i “santini” con il volto dei candidati che gli stessi si affannavano a distribuire di casa in casa percorrendo fino a notte strade e vicoli di ogni frazione di paese? In tempo di crisi economica l’imperativo è: risparmiare. In tempo di internet il valore aggiunto di una campagna elettorale è: essere al passo coi tempi e con le nuove tecnologie. E per rispondere alla fatidica domanda “Su quanti voti posso fare affidamento?” oggi al candidato è sufficiente contare gli amici collezio-

C

I tradizionalisti perdurano. C’è infatti chi un sito internet dedicato non ce l’ha, come Antonio Gabellone, candidato a Palazzo dei Celestini per il PdL. Il fronte femminile, Loredana Capone e Adriana Poli Bortone, che corrono l’una per il centrosinistra, l’altra per il terzo polo (Movimento Io Sud), si rivela più moderno e attento alle innovazioni. Ma andiamo con ordine e partiamo da Antonio Gabellone. Ha un profilo su Facebook. Solo mille amici (al 2 maggio), alcuni album fotografici e video con sue interviste. Sempre su Facebook, esiste un gruppo di suoi sostenitori che conta 1.341 membri, con pronostici sul risultato, domande su che cosa ci si aspetta dalla nuova Giunta e libere impressioni sul candidato. Loredana Capone di amici ne ha il doppio, 2mila. Il suo sito www.loredanacapone.it è spartano, ma lascia spazio all’interattività: tramite la voce “Contatti” si possono mandare, infatti, messaggi che le vengono poi inoltrati. Si vedrà dopo le elezioni se questi siti saranno ancora così “pieni di vita” o se la cassetta della posta rimarrà chiusa per tempi lunghi. Se qualcuno ci sa fare sul serio, è Adriana

Poli Bortone, menzionata anche su Wikipedia, l’enciclopedia on line aggiornabile da tutti. Il suo sito www.adrianapolibortone.eu è molto più comunicativo di quello della sua avversaria. Ma non è tutto. Perché la Poli di siti elettorali ne ha due. Il portale www.iosud.it continua a stupire per i risultati conseguiti in poco tempo: in poco più di 50 giorni dalla sua messa on line ha infatti raggiunto quota 100mila pagine viste e 20mila utenti “unici” che lo hanno visitato (registrare gli “utenti unici” di un portale significa che non vengono conteggiati gli eventuali accessi ripetuti da uno stesso utente nel corso della stessa giornata, non vengono conteggiati dal counter). Se la maggior parte dei visitatori del portale di Io Sud arriva dall’Italia, molte sono anche le visite da parte di utenti stranieri, che si collegano in particolare da Inghilterra, Svezia, Stati Uniti Germania Francia Olanda, e con numeri inferiori da tutto il resto d’Europa. Per ciò che riguarda l’Italia, la provenienza delle visite è concentrata soprattutto nel Sud Italia, con accessi il tacco d’Italia

soprattutto da Lecce, Bari e Taranto; tuttavia numerosi sono gli utenti che si collegano da Roma e Milano. Rappresenta un aiuto importante anche per i media, che ad oggi hanno potuto trovare più di 800 notizie relative al Movimento ed alla sua fondatrice, 36 comunicati, contributi foto e video. Ed è punto di riferimento essenziale per i circa 120 circoli di Io Sud aperti in Puglia (circa 40 in provincia di Lecce e 80 nel resto della Puglia). Un contenitore ricco di informazioni, foto, comunicati, rassegna stampa, che allo stesso tempo consente di scaricare i loghi del movimento, l’inno, di prenotare i gadget, di dire la propria sul blog, di contribuire al sostegno del movimento, di inserire contributi in forma di testo e video. Dal www.iosud.it è possibile accedere direttamente al profilo Facebook di Adriana Poli Bortone, presidente del Movimento, che in meno di tre mesi ha avuto 5mila richieste di amicizia accettate (sono 5mila gli amici della Poli); altri 2.100 sono ancora in attesa di risposta, considerato che il gruppo ha già raggiunto il suo limite massimo di iscritti.

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Le due dame della sfida provinciale sono entrate a far parte anche del mondo di “you tube”. Ciò significa che i loro comizi e pubblici interventi viaggiano sul web. Non si può dire altrettanto per Antonio Gabellone. Bocciato, se tocca a noi dare le pagelle, nella cyber-comunicazione. Peccato che questi non abbia colto (ma c’è sempre tempo per rimettersi in carreggiata) la portata della rivoluzione internettiana. Perché di una vera e propria rivoluzione si tratta. Come dire che se i politici non parlano di persona con i loro cittadini, nelle piazze e nelle sale congressi, a questi basta collegarsi con loro on line e, magari, intavolare una video-conferenza per vederseli di fronte. Risponderanno, almeno fino a quando non dovranno render conto del loro operato. Lo spazio è per chi ha spiccate doti comunicative ed è inesauribile. Chi avrà la meglio? Probabilmente chi saprà stringere, anche a colpi di click, sempre nuove amicizie. Virtuali, ma si fa per dire.



//Provinciali// Vox populi // Le domande dei lettori

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bbiamo lanciato l’iniziativa sul portale www.iltaccoditalia.net e sul Facebook del Tacco d’Italia. Quale domanda vorreste fare, abbiamo chiesto ai nostri lettori, ai candidati alle elezioni, Amministrative, Provinciali o Europee che siano? Di domande ne sono arrivate tante. Noi le abbiamo girate ai diretti interessati. Ne riportiamo alcune, con relative risposte. Ma non finisce qui. Le altre saranno pubblicate le prossime settimane. Intanto l’invito resta in piedi: collegatevi a www.iltaccoditalia.net, diventate amici del Tacco su Facebook e se ne avete inviateci le vostre do- I RIFIUTI, L’AMBIENTE, LA VIABILITÀ. I CANDIDATI ALLE PROVINCIALI CHIAMATI mande da girare ai candidati. A RISPONDERE SUI TEMI PIÙ SCOTTANTI PER IL SALENTO. DIRETTAMENTE DAI CITTADINI

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i LeTTori CHieDoNo

La politica è un bene comune oppure un'ottima occasione di buon lavoro privato? Christian “Diggei Thunder” Loredana Capone: “‘La politica - come diceva don Luigi Sturzo - è un dovere civico, un atto di carità verso il prossimo’. Per me è un modo di contribuire al bene comune e di lasciare segni concreti per il miglioramento delle condizioni di vita della comunità”. Antonio Gabellone: “La Politica con la ‘P’ maiuscola è un servizio per il bene pubblico. Avendo però a che fare con il potere, il suo ruolo è appunto quello di servire le categorie più deboli della società, di lavorare alla risoluzione dei loro problemi. Quando interveniamo direttamente in favore di persone o di grandi masse, agiamo secondo il principio della “mia” buona politica. L'azione a favore del bene comune implica un impegno cosciente, deciso e continuo. Per questo, la politica per me è sempre stata collegata al concetto di responsabilità e di efficacia”. Adriana Poli Bortone: La differenza tra un’ipotesi e l’altra la fanno le persone, e non i giochi di parole. In linea di massima, poi, è un’affermazione che potrebbe valere per varie tipologie di professioni. Ricordo che c’era anche chi diceva che “in fondo, fare il giornalista è sempre meglio che lavorare”. Questione di punti di vista. Ogni lavoro vale per come si fa. Ed ogni cosa si può fare in tanti modi. Per ciò che mi riguarda, posso dire che mi piace essere valutata per quello che ho fatto dagli altri, piuttosto che autovalutarmi.

Avete intenzione di migliorare tutta la viabilità che riguarda la provincia ed in particolar modo le coste con servizi di navetta per esempio? Stefano Pepe Loredana Capone: “Sicuramente. In questi anni la Provincia ha investito in mobilità dolce (trasporto su ferro, piste ciclabili e trasporti collettivi) e ha avviato il progetto delle Strade Parco. Il nostro obiettivo è quello di creare un sistema integrato (gomma-rotaia-mare) per venire incontro alle esigenze di imprese, pendolari e turisti. I risultati ottenuti dal progetto Salentointrenoebus sono stati ottimi e continueranno a migliorare nei prossimi anni. Infine, dopo circa 50 anni di abbandono, inizia a diventare realtà il sogno della trasformazione delle vecchie Sud Est in una moderna metropolitana di superficie con treni confortevoli e veloci”. Antonio Gabellone: “Certamente sì, la questione ricade tra le nostre priorità, anche a causa del disordine con cui è intervenuto il centrosinistra in questa Legislatura Pellegrino. È vero, hanno rifatto qua e là alcune strade, abbellito qualche rondò, ma senza un Piano Strade, che vogliamo discutere con i Comuni, senza sprecare piccoli interventi disorganici a macchia di leopardo. Dobbiamo rafforzare le direttrici che penetrano nelle nostre ‘perle’ del turismo, ma anche lavorare di più alla manutenzione stradale di ciò che già abbiamo, anche per evitare la piaga degli incidenti”. Adriana Poli Bortone: “Caro Stefano, nessuno ti potrebbe dire di no. E’ un’esigenza reale, ed è un’esigenza a servizio di una delle maggiori risorse per il nostro territorio: il turismo, soprattutto balneare. il tacco d’Italia

Come per ogni cosa occorrerà fare i conti con le risorse disponibili e con le priorità da affrontare. Per quanto riguarda i servizi navetta, siccome io sono contraria al principio per cui tutto quello che è stato fatto da altri va necessariamente eliminato (spesso con sperpero di danaro indicibile, giustificato solo dalla voglia di rivincita o di vendetta), credo che occorra fare un’attenta valutazione di come ha funzionato in questi anni il servizio “Salento In Bus” offerto dalla Provincia di Lecce. Sicuramente, lavorerei a migliorare una cosa esistente”. Nel vostro programma sono previsti dei tagli a figure inutili presenti a Palazzo dei Celestini, come aveva annunciato Antonio Gabellone, come quella del portavoce e dell’Ufficio relazioni? Paolo Franza Loredana Capone: “Io credo che la parola d’ordine, soprattutto in un periodo di crisi, sia razionalizzare le risorse. La mia giunta sarà composta da otto assessori e, come ho già detto in altre occasioni, non mi avvarrò del portavoce ma potenzierò l’ottimo ufficio stampa e l’ufficio di relazioni con il pubblico. Il candidato del Pdl parla di tagli indiscriminati. Credo invece che bisogna far lavorare sempre meglio le risorse umane e puntare sull’innovazione e sulla semplificazione. Il mondo va veloce e noi dobbiamo adeguarci”. Antonio Gabellone: “Ribadiamo fortemente questa necessità, spendere meglio e meno i nostri soldi, ridimensionare quei 100 milioni di euro giganteschi che la Provincia ‘divora’ ogni anno nel suo conto economico, solo per le ‘Spese Correnti’.Alcune figure introdotte da Giovanni

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Pellegrino nell’organigramma dell’Ente sono la dimostrazione di come si debba necessariamente collocare da qualche parte il personale politico che non viene eletto. È ovvio che alcune, invece, sono figure irrinunciabili”. Adriana Poli Bortone: In nove anni di esperienza come sindaco della città di Lecce, ho imparato che qualunque gestione del personale non può prescindere da una verità ineluttabile: valorizzare al meglio le risorse interne, motivandole e delegandole a fare ciò che sanno fare meglio. Gli impiegati, i funzionari, devono essere al servizio della res publica, e se sanno fare bene il loro lavoro, non c’è motivo per sostituirli con altre figure, interne o esterne che siano. Per parlare di eccellenza amministrativa, occorre utilizzare le risorse interne disponibili, mettendo al loro servizio anche la formazione necessaria. Poi, se qualche figura esterna può ritornare utile al buon governo, deve rimanere comunque un’eccezione. Per Adriana Poli Bortone: come mai si sottovaluta il problema della raccolta differenziata? Non vogliamo diventare la prossima Napoli, ogni volta che imbuco la Lecce Maglie c'è una puzza insopportabile. E' ora di prendere seriamente in considerazione questo problema e differenziarci. Ganimede Erchie Adriana Poli Bortone: “Il problema non lo sottovalutiamo affatto, ma non possiamo nascondere che ancora non esiste una cultura diffusa della sensibilizzazione, ed è su questo che occorre insistere, intraprendendo sin da subito una forte campagna di sensibilizzazione”.



//Megafono a candidato nel collegio di Maglie-Cursi e Melpignano con il Movimento Repubblicani Europei a sostegno di Loredana Capone

Qual è stato il suo percorso politico? “Eletto consigliere comunale per il Msi nel ’84, alle comunali del ’93 mi candidai a sindaco e, al secondo turno, fui eletto consigliere comunale nell’amministrazione di Giulio Tamburino Frisari. Uno spirito libertario come il mio non ha mai nascosto un forte disagio legato alla consapevolezza che nella realtà di Maglie e Provincia nel centro-destra non ci fosse spazio se non per il pensiero unico di Fitto. Per questo, alle comunali 2005, ho dato il mio appoggio al candidato sindaco del centro-sinistra. Ho scelto di aderire al Movimento Repubblicani Europei perché, seguendoli negli ultimi tre anni, ho sentito il pensiero repubblicano sempre più mio. Lo ritengo il più bel pensiero libertario e democratico nel nostro Paese”. Che cosa l’ha spinta oggi a dare il suo sostegno a Loredana Capone? “Ho deciso di sostenere Loredana Capone alla luce dell’emergenza ambientale e sanitaria che ha colpito il nostro territorio. Sulla vicenda Copersalento tutto il centrodestra ha delle grosse responsabilità. Oggi il sindaco Fitto ama sottolineare il fatto che sia stato lui a disporre con un’ordinanza la chiusura della Copersalento. Peccato che ometta di dire che solo lui, e non la Provincia, aveva il potere di farlo. Sono

i legami tra la famiglia Fitto e la Copersalento che fanno intuire perchè in passato l’amministrazione comunale non si è preoccupata di costituirsi parte civile in un procedimento a carico dell’azienda. La nostra terra va valorizzata e protetta e non annientata da fabbriche di veleni camuffate da termovalorizzatori. Su questi temi, Loredana Capone ha un programma molto chiaro e per questo sono lieto di essere dalla sua parte”. Perché gli elettori dovrebbero votarla? “Per smuovere le coscienze. Per far capire a tutti che l’emergenza ambientale non è una questione di destra o sinistra, che bisogna guardare ai fatti e che chi si è reso responsabile di questa situazione deve pagarne le conseguenze e non essere premiato con un’elezione in consiglio provinciale. Ai miei sostenitori dirò: scegliete Loredana Capone perché solo questa donna ha un programma chiaro a difesa del Salento, solo lei e la sua futura squadra di governo potranno assicurare ai cittadini continui e severi controlli sull’operato delle aziende del territorio e in primis sulla Copersalento. In questi giorni vedo molti manifesti di candidati del centro-destra che sorridono. Quel sorriso è il sorriso di chi vuole coprire la verità sull’emergenza ambientale in cui siamo sprofondati”.

ernesTo Toma candidato nel collegio di Maglie-Cursi e Melpignano con il PdL a sostegno di Antonio Gabellone

Che cosa l’ha spinta ad intraprendere la carriera politica? “Ho iniziato molto giovane, a 29 anni. Venivo dal direttivo della Dc e, in un momento particolare per Maglie, ho deciso di impegnarmi in prima persona. Non dico di aver iniziato per gioco, ma quasi… Volevo impegnarmi nel sociale, ma non puoi sapere prima dove questo ti può portare. In politica non inizi ponendoti degli obiettivi. Man mano che vai avanti nel percorso riesci a capire qual è l’obiettivo finale”. Qual è stato, a grandi linee, il suo percorso politico? “Ho sentito subito una forte responsabilità nei confronti degli elettori, perché fin dalla prima candidatura sono stato il primo degli eletti a Maglie ed ho ricoperto il ruolo di assessore al Bilancio. Nel 1999, mi sono candidato alla Provincia per la prima volta. Anche in questo caso il risultato è stato ottimo: primo degli eletti. Cosa che si è ripetuta con la seconda candidatura. Purtroppo sempre all’opposizione! Al Comune di Maglie ho ricoperto un po’ tutte le cariche. Nella seconda amministrazione ho ricoperto il ruolo di assessore all’Ambiente, al personale e alla formazione professionale. Nella terza, per mia scelta, ho accettato il ruolo di presidente del Consiglio. Questo perché ritengo che in politica non ci si debba cristallizzare. Se si ricopre sem-

pre lo stesso ruolo è la fine, perché si vedono le cose sempre allo stesso modo e non si ha la possibilità di cambiare”. Perché gli elettori dovrebbero votarla? “Devono votare innanzitutto la coalizione. Devono votare Antonio Gabellone, che in questi anni è stato capogruppo dell’opposizione in Provincia. I problemi della Provincia sono tutti lì. Se parliamo di turismo abbiamo un’idea totalmente contraria. La sinistra ha puntato sulla Notte della Taranta, ma non si sa quantificare quanto porti in termini di turismo per il territorio. Noi piuttosto puntiamo sulle infrastrutture, perché siamo convinti che sviluppando queste si sviluppi il territorio. Le manifestazioni culturali vanno bene, ma in questo momento particolare a livello finanziario, noi privilegiamo le infrastrutture. Inoltre, vogliamo che si riesca ad avere una progettualità globale della Provincia di Lecce, che, tra l’altro, è uno dei requisiti fondamentali dell’amministrazione provinciale. Abbiamo un orientamento totalmente diverso nell’amministrazione della cosa pubblica. Siamo convinti che bisogna trovare le risorse: per fare questo bisogna principalmente razionalizzare la spesa. È qui che battiamo come governo di centrodestra”.

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carLo Toma

di MARIALUCE CALSOLARO



//Megafono a Candidato nel collegio di Casarano-Supersano con l’Italia dei valori a sostegno di Loredana Capone

Lei è un giovane agronomo in ascesa nella sua professione. Perché la politica? “Non credo che fare politica sia una cosa sbagliata, anzi. Non ho interessi da difendere o posizioni ideologiche. Sono un esperto di agricoltura e l´Italia dei Valori mi ha proposto di coordinare le politiche del partito su questi argomenti. Pertanto vivo la politica come un’esperienza al servizio del mio territorio, un modo per incidere sulle scelte di temi che mi stanno a cuore”. Perché l’Italia dei Valori? “Intanto perché credo che l’onestà sia la questione fondamentale in politica. Poi, sa come nascono queste cose: ho conosciuto Francesco D´Agata (segretario provinciale Idv, ndr) che è un mio coetaneo ed è scattato un buon feeling personale. Ammiro Antonio Di Pietro anche se devo dire che dentro Idv, a differenza dei vecchi partiti, c´è pluralismo e massima libertà nel confronto tra idee”. Quanti anni ha? “Ho trent´anni; ma le dico subito che essere giovane non è un problema per me. Ho a che fare per lavoro con persone di tutte le età e tutte le estrazioni sociali e culturali”.

Qual è il suo programma per le elezioni provinciali? “Il mio programma sarà pubblicato a breve sul mio sito (www.antoniostea.com). Non mi propongo come un politico tuttologo, ma come un esperto di politiche agricole. Guardare a 360 gradi è d’obbligo nel settore dell’agricoltura in un territorio come il nostro Salento in cui esistono punti di forza, ma anche tante potenzialità ancora inespresse. Il nostro intento è di poterle esprimere al meglio, stando al fianco delle aziende e degli operatori del settore. Le nostre aziende agro-alimentari hanno bisogno di programmazione amministrativa valida e innovativa e la nostra linea programmatica individuata ci permetterà di farlo”. Quindi lei si rivolge al mondo dell’agricoltura? “Certamente al settore agricolo con i suoi addetti, gli operatori, gli imprenditori piccoli o grandi o part-time che siano che quotidianamente debbono affrontare tanti ostacoli. Oggi l' agricoltura deve viaggiare su un treno dalle tre “q”: qualità sociale, qualità ambientale e qualità lavorativa, tre binari fondamentali che si intrecciano con la qualità intrinseca del prodotto”.

anTonio memmi Candidato nel collegio di Casarano-Supersano con La Puglia prima di tutto a sostegno di Antonio Gabellone

Assessore Memmi, lei è candidato sia al Comune di Casarano sia alla Provincia. Non teme errori da parte degli elettori? “La candidatura al Comune è quasi un dovere nei confronti degli altri candidati de La Puglia prima di tutto che si trovano alla prima esperienza e che mi hanno chiesto di trasferire su di loro la mia esperienza maturata negli anni. La candidatura al Comune e alla Provincia vuole segnare un cammino in continuità. La mia città ha bisogno di essere rappresentata”. Quali ragioni politiche l’hanno spinta ad abbandonare il centrosinistra? “Sono racchiuse in una lettera che ho inviato a tutte le famiglie di Casarano. Il centrosinistra a Casarano non esiste; esiste solo la sinistra o meglio una aggregazione che risponde a logiche di potere. Se avessi voluto garantirmi, sarei rimasto dov’ero e sarebbe stato molto più comodo. Il Pd in alcuni momenti sembrava quasi il Pc quindi ho optato per la moderazione e per l’equilibrio che poi hanno fatto la storia della mia città”. Si dice che sia stata decisiva una telefonata del ministro Fitto per convincerla. “La prendo come una provocazione positiva. Con il ministro Fitto vi è una antica amicizia.

Abbiamo iniziato insieme il nostro impegno in politica nel 1990 con la Democrazia cristiana. Adesso è giunto il momento di riprendere un cammino comune e creare una filiera istituzionale. Questa competizione è solo la prima tappa di un cammino che mi vedrà al suo fianco”. Qual è la prospettiva politica di medio termine per “la Puglia prima di tutto”? “La Puglia prima di tutto si riconosce nel ministro Fitto e quindi rappresenta un valore aggiunto per la crescita dei nostri territori. E’ il momento di ridare alla nostra città una adeguata rappresentanza istituzionale che ormai manca da troppo tempo”. Lei è stato assessore alle politiche sociali. Che cosa non ha funzionato nella Provincia di Lecce in quest’ambito? “La Provincia non deve essere una barriera per cittadini ed istituzioni ma un facilitatore istituzionale nei confronti dei municipi e delle istituzioni in genere. Bisogna costruire un nuovo welfare che tenga conto dei nuovi bisogni. La Provincia è firmataria dell’accordo di programma relativo all’ambito di zona ma spesso non è stata in grado di assolvere il compito che si era attribuita”.

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anTonio sTea



//Megafono a candidata alle Amministrative di Casarano con Io Sud a sostegno di Ivan De Masi

E’ la sua prima esperienza in politica. Come si sente? “Mi sento pronta, chiamata ad impegnarmi in prima persona per la mia città. Entusiasta perché carica di aspettative. E disponibile a mettere a disposizione del bene comune le mie capacità e, data la mia età, la mia naturale voglia di cambiare. Non mi tirerò indietro davanti alle mie responsabilità”. Che cosa l’ha spinta a scegliere proprio il Movimento Io Sud per impegnarsi in prima persona? “Adriana Poli Bortone, con la sua esperienza e la sua concretezza, ha dato vita ad un movimento nuovo. In Io Sud ho potuto ritrovare valori forti, significativi, fondanti, che mi hanno coinvolta emotivamente. Io Sud, a Casarano, punterà alla valorizzazione della città occupandosi di mettere in campo strategie utili a risollevarne l’economia”. In quanto donna, che cosa crede di poter dare alla politica più di un uomo? “Chi meglio di una donna può affiancare il nuovo sindaco? Per il bene della città credo che sia utile avere una visione globale dei problemi e delle necessità dei cittadini. La sinergia e la completa collaborazione tra universo femminile ed universo maschile sarà certamente efficace per ri-

spondere ai bisogni della totalità della popolazione. Casarano avrà solo da guadagnarci. Inoltre le donne hanno quella sensibilità spiccata che anche gli uomini sanno riconoscere loro. Perché non dare il mio contributo personale dunque al futuro della mia città”? Perché i cittadini di Casarano dovrebbero votare per lei? “E’ difficile dirlo in poche parole; non sarebbero sufficienti. Il mio biglietto da visita è l’impegno che garantisco sin da ora ad amare e a migliorare la nostra città. Possiamo farlo solo conoscendola a fondo. Ed è proprio ciò che intendo fare. Ritengo di avere una particolare attenzione verso gli aspetti economici e sociali dal momento che vivo la città in prima persona e, data la mia professione, sono costantemente a contatto con le persone più diverse”.

anTonio fabbiano candidato alle Amministrative di Casarano con la lista “La Casa” a sostegno di Claudio Casciaro

Lei è stato al centro della prima polemica elettorale casaranese. Ci racconta come è andata con l’associazione dei commercianti? “Più che la polemica sterile, voglio sottolineare come il tema del commercio è al centro dell'attenzione: improvvisamente, tutti hanno a cuore le sorti di una categoria da sempre dimenticata se non bistrattata dagli amministratori pubblici. Il commercio e l'artigianato sono invece l'asse portante della nostra economia”. Oltre all’Acas, lei si occupa di consulenza e finanza aziendale. Ha tre figli e anche sua moglie è una professionista conosciuta. Scusi la domanda: ma chi gliel’ha fatto fare? “Da anni mi occupo di aggregazione d'imprese, perché se esse non imparano a stare insieme è difficile competere sul mercato. Dieci anni fa ho iniziato questo percorso di aggregazione nel terziario di Casarano ma qui, oltre alla motivazione professionale, ho una forte motivazione personale, da cittadino che ama la sua città. Abbiamo le potenzialità ma è mancata fino ad ora la volontà politica”. Perché il centrodestra? “Casciaro è una figura nata e cresciuta nell'area di centro; oggi, per questa sua nuova sfida, le forze espressione del centro-destra hanno visto in lui la persona

giusta su cui puntare per partecipare alla competizione elettorale. Nelle amministrative la qualità del candidato prevale su tutto”. Che senso ha una lista come “La Casa”. Non suona troppo corporativa? “La lista civica ‘La casa’ è un movimento politico espressione della categoria dei commercianti e degli artigiani, una casa comune dove tutti loro si possono riconoscere. E' un progetto che guarda al rilancio commerciale della nostra città ma non con spirito corporativo bensì nell'interesse generale di Casarano. Rilanciare commercialmente Casarano vuol dire rilanciarla prima di tutto dal punto di vista urbanistico e dei servizi”. Come condurrete la vostra campagna elettorale? “Parlando di ciò che vogliamo per la città; parleremo ai commercianti ed agli artigiani e poi a tutti i cittadini; conosciamo quali sono i loro problemi ma sappiamo anche quali sono le soluzioni. Intendo dare risposte, soluzioni e non parole vuote, come quelle che fino ad ora i commercianti e gli artigiani di Casarano hanno ascoltato dai loro amministratori”.

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aLessandra cosTa



//Oroscopo //Le stelle della politica//I candidati alla Provincia

a cura di IULY FERRARI

SOTTO IL C IEL O DEL SALENTO

// “il multitasking mi fa un baffo” Come tutti i nati gli anni tra il 1964 ed il 1967 hai in testa idee geniali. La forte congiunzione della Vergine ti rende bisognosa di continue novità. Per questo non rifiuti mai di impegnarti in prima persona e gridare “Ci sono” se l’istinto o gli altri te lo chiedono. Sempre in movimento, i buoni risultati ottenuti nei campi più diversi sono per te fonte inesauribile di energia vitale. Impugnando la bandiera con su scritto “Chi dorme non piglia pesci” ti lanci nelle avventure senza pensarci due volte, essendo sempre originale

e diversa dagli altri e riuscendo a gestire alla perfezione tutte le incombenze che gravano sulle tue spalle: quelle di donna, di madre e di moglie, di professionista e di politica. La tua inventiva è la dote su cui puntare per dimostrarti diversa dagli altri e meritevole della fiducia non solo degli “affezionati” ma anche di chi non si trova propriamente sul tuo stesso lato dello schieramento. La settimana delle elezioni sarà molto favorevole per te; le stelle ti omaggeranno di quel pizzico di fortuna che non

guasta. E che, dosata nella giusta misura assieme alla tua cronica perseveranza ed alla tua inguaribile caparbietà, potrebbe rappresentare l’ingrediente giusto per farcela. Il consiglio è di fare leva sulle tue capacità di innovazione per svecchiare la politica e presentare, soprattutto ai più giovani, obiettivi chiari e chiari propositi per raggiungerli.

Loredana Capone 14 febbraio 1964 Acquario

// “Lasciate che i giovani, e le donne, vengano a me” Come Raffaele Fitto, hai Luna in Pesci e Sole in Vergine. E questo non può che essere un incoraggiamento a tenere duro fino all’ultimo istante di campagna elettorale. Iper-riflessivo, ami analizzare tutti gli aspetti di una situazione prima di scendere in campo. Sei dotato di spiccata intelligenza, sei pignolo e perfezionista. Ciò spesso ti porta ad essere considerato una persona fredda e a non avere il seguito di amicizie o alleanze che meriteresti. La “settimana calda” di giugno

potrebbe risultarti particolarmente faticosa, soprattutto per via della pressione non di poco conto che sentirai sulle spalle. Ma la forbita dialettica e la bella presenza, valide frecce al tuo arco, ti permetteranno di superare i momenti di empasse e fare presa soprattutto sul pubblico di donne e giovani. Le stelle ti consigliano di puntare a questi target. Non lasciarti scoraggiare da chi pensa che il tuo volto non sia noto quanto quello delle tue avversarie, ma valorizza

le doti che ti contraddistinguono, come la discrezione, la concretezza, l’innato senso di lealtà e perfezione. Sfrutta il tuo inguaribile idealismo e pensa in grande. Attenzione, però, a non fare demagogia. Le critiche ai predecessori o alle donne non sono proprie di un Cavaliere; corredale sempre da proposte concrete ed atteggiamento positivo. Il consiglio: fatti vedere, scendi in piazza, nelle tv, sui giornali. L’appeal non ti manca, dunque: sorridi e mostra il tuo profilo migliore.

Antonio Gabellone 16 settembre 1959 Vergine

// come una neonata della politica L’avere Plutone e Giove ed anche il nodo lunare nel Leone ti porta a vivere di relazioni. E, di conseguenza, a risentire molto di abbandoni e tradimenti. Vivi per vederti riconoscere il tuo valore; ed, in effetti, ne hai da vendere. La politica per te non è cosa nuova, tuttavia ti butterai anima e corpo nell’impresa elettorale, perché non sai fare altro che essere in continuo Movimento. I risultati ti daranno ragione anche se, probabilmente, meno di quanto ti aspetti. L’opposizione di Giove-Nettuno

al tuo Sole potrà metterti i bastoni tra le ruote, ma non è detto che con la tua proverbiale passione ed il tuo innegabile impegno tu non riesca a sovvertire anche il risultato scritto negli astri. Da grande comunicatrice, per averla vinta dovrai puntare proprio sulla tua spiccata dote del saper parlare con gli altri. Il consiglio è ad essere più innovativa e presentarti alla gente come una “neonata” della politica, non riproponendo o sottolineando ciò che hai detto e fatto nelle passate campagne elettorali, ma portando in il tacco d’Italia

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campo idee nuove. Gli “affezionati” e l’elettorato anziano non ti abbandoneranno ed anzi confermeranno la loro simpatia nei tuoi confronti. Punta maggiormente sui giovani, che hai la capacità di conquistare, interessandoti di temi di loro interesse come il lavoro, i luoghi di aggregazione, la cultura. Li potrai trascinare senza troppe difficoltà. E se le donne giovani preferiranno Gabellone, gli uomini potrebbero scegliere te. Maggio 2009

Adriana Poli Bortone 25 agosto 1943 Vergine


//Minima immoralia

S

giovani, La promessa a cosTo zero

arebbe curioso (e istruttivo) sapere quante volte nel programma di ciascun candidato, in ciascuna delle competizioni elettorali in corso (comunali, provinciali ed europee) il caro candidato ha citato la parola giovani: tra le più belle del vocabolario della politica. Sicuramente molte, probabilmente a vanvera, e non per insensibilità, ma perché evocare i giovani profuma di modernità, “avvicina” la categoria, stimola accenni al consenso. D’altronde, parlare di buone intenzioni non costa nulla, così come enunciare i problemi giovanili (carenza di impianti sportivi, periferie degradate con rischi annessi, malfunzionamento della scuola, zero prospettive di lavoro eccetera) non genera reazioni infastidite per l’ovvietà delle argomentazioni e la rassegnazione ormai certificata. Non c’è adulto, poiché la categoria dei giovani è in costante evoluzione, che non si sia sentito almeno una volta, in passato, obiettivo prezioso di un programma politico; ma nessuno degli adulti ha mai rinfacciato al suo caro candidato il tradimento delle promesse di cui a suo tempo era destinatario. Adesso tocca a loro, ai ragazzi di oggi, al loro primo o secondo voto, di sorbirsi

S

di ADOLFO MAFFEI*

la cascata di illusioni preelettorali. Ma perché nessuna parte politica considera questo tema strategico? Sembra più facile progettare e finanziare un traforo sotto le Alpi che costruire mille piscine che costerebbero mille volte di meno di un solo chilometro di quel buco. Quando c’è poi da spartirsi poltrone (vedi la Rai di questi tempi) non esiste più neppure differenza di orientamento, la coesione maggioranza-opposizione è perfetta. Per come sono messe male le giovani generazioni, basterebbe poco. Quindi il problema non risiede nelle (eventuali) priorità programmatiche ma nella percezione del tema. Mi spiego. Se, mettiamo, un ventiduenne di origini rom partecipa al Grande Fratello, si comporta meglio degli altri concorrenti e vince la gara (e 300mila euro), anche grazie alla sua giovane età ed alla sua condizione, quel giovane diventa ipso facto un protagonista che ha “svoltato” per tutta la vita. Se, mettiamo, cento ragazzi e ragazze si laureano a 22 anni in materie ad alta specializzazione, magari con tesine d’avanguardia, nessuno se ne accorge e nessuna tv farà un servizio di 30 secondi su qualcuno di essi. Questi potenziali piccoli geni, dopo aver fe-

steggiato per il risultato con familiari e fidanzati/e, si accorgeranno di essere giunti solo ad un altro pianerottolo, oltre il quale c’è un’altra scalinata da fare, erta e sconnessa, e manderanno i curricula per internet a mille indirizzi che il più delle volte resteranno muti. Nel frattempo quelli la cui famiglia non può andare oltre quel pianerottolo cercheranno di sbarcare il lunario, lavoretti, call center, lezioni private in casa. Pochi daranno seguito alla loro vocazione, alle loro capacità, al talento che forse qualcuno possiede. Conosco due ragazzi, un uomo e una donna. Il primo, dopo la laurea in Fisica a 22 anni, ha girovagato in alcuni tra i laboratori di ricerca sulle attività del cervello umano più avanzati e autorevoli nel mondo; se lo sono contesi da Amsterdam alla California, da Edimburgo a Parigi (dove si trova attualmente). Dal suo Paese, l’Italia, nulla. La ragazza invece si è laureata in Microbiologia, ha fatto il master di specializzazione, ha trovato un lavoro ben pagato il mese dopo grazie ad un’azienda cui la stessa Università l’aveva segnalata; la fanciulla, evidentemente molto brava, ha oggi solo 25 anni, è alla terza espe-

rienza professionale e ad ogni cambio le sono stati modificati, in meglio, mansioni e stipendio. Una favola contemporanea? Macché, ordinaria amministrazione. In Gran Bretagna. E allora ecco la proposta finale. Consideriamo la condizione giovanile del nostro benamato Paese l’equivalente di un terremoto, come quello che ha devastato l’Abruzzo. Con zero morti e zero danni materiali, si stanzi la stessa cifra che si sta rendendo disponibile per quelle popolazioni e si pianifichi uno straccio di progetto strategico per i giovani. La politica ha l’imbarazzo della scelta sulle priorità: campus universitari con annesse strutture per lo sport e laboratori, cittadelle dello sport in tutte le città con almeno 20 abitanti, borse di studio di tre anni per il conseguimento del PHD. E se proprio è a corto di fantasia, si vada a rileggere le promesse fatte in campagna elettorale alla voce “giovani”, qualcosa di favoloso da fare lo troverà!

indovina cHi è

“bestiario pubblico. ovvero: come nascono nuovi improbabili personaggi sulla scena”

Così il Tacco vedeva, appena un mese fa, la sfida elettorale casaranese all’interno del centrosinistra. Pronostico smentito dai fatti. Claudio Casciaro e Ivan De Masi sono candidati entrambi alla carica di sindaco di Casarano. In schieramenti opposti. Il primo nel PdL, il secondo per una coalizione di centrosinistra.




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