CAZZATO PASQUALE PALASCIANO MARIA RIZZO CINZIA ROSA NEGRO STEFANIA LEO GIOVANNI ZITANI MARIA RITA SINDACO DANIELA LAGNA LUIGI ANTONIO DE MITRI FERNANDO CACCIATORE FRANCESCO FRANCO ROSARIO CAPONE MARIA ANTONIETTA SPAGNOLO ANGELA MARIA SELLITTO MARCELLA PELLEGRINO GIOVANNI SAMBATI RAFFAELE ROLLO ANTONIO detto TONIO AVENTAGGIATO LUIGI (GINO) CRETI’ SALVIO LINCIANO MARIA VILEI EMANUELE GIANFREDA PANTALEO LEOMANNI FRANCO TEDESCO SALVATORE (TONINO) GIANFREDA AURELIO PISANO’ GIOVANNI COPPOLA ANNA MARIA DEL POPOLO SALVATORE DE GIORGI MAURO PETRELLI DIEGO ROMANO TOMMASO CARLA’ LUCA MUSIO ANTONIO PELLEGRINO GIOVANNI BARDICCHIA MARGHERITA QUARTA FRANCESCO
collegio di˚: ALESSANO CAMPI SALENTINA CARMIANO CASARANO COPERTINO CORIGLIANO D’OTRANTO CUTROFIANO GALATINA GALATONE GALLIPOLI LECCE I S.ROSA LECCE II STADIO LECCE III CENTRO LECCE IV LEUCA LECCE V RUDIAE LEVERANO LIZZANELLO MAGLIE MARTANO MONTERONI DI LECCE NARDO’ NEVIANO OTRANTO PARABITA POGGIARDO PRESICCE RACALE RUFFANO SCORRANO SQUINZANO TAVIANO TREPUZZI TRICASE UGENTO TAURISANO VEGLIE VERNOLE
//L’Editodi Maria Luisa Mastrogiovanni
continua dalla prima
A meno di accettare di essere scavalcati dal raccomandato di turno. Ho incontrato due dei tre ragazzi che compongono il team che fra una settimana farà funzionare il ciclotrone del Policlinico Mangiagalli di Milano, producendo radiofarmaci per il Nord Italia. Età media 26 anni, tutti salentini: uno di Collepasso, uno di Casarano, uno di Brindisi. Hanno risposto ad un’offerta di lavoro della Sparkle, la società che grazie ai fondi del Pit 9 sta impiantando il ciclotrone a Casarano. La Sparkle li ha presi, questi cervelli eccellenti, ha fatto far loro esperienza nella casa madre, a Macerata, li sta spedendo a Milano perché sono talmente bravi che possono prendere in mano tutta la produzione del Policlinico. Ma loro aspettano di poter tornare a casa. Ho incontrato una ragazza la cui "lettera al presidente" è stata inserita nella raccolta delle migliori lettere ad Obama
L’Editoriale
LETTERINA AL FUTURO PRESIDENTE DELLA PROVINCIA DI LECCE scritte da tutti i cittadini del mondo: è un libro americano pubblicato in USA. E' di Lecce, studia a Chicago. Ha 24 anni. Una ragazzina che incontrai anni fa me la sono ritrovata oggi, essere la più giovane giudice del lavoro d'Italia. Ha preso possesso del posto in Calabria. Ha 25 anni, è di Lecce. Ho incontrato un ragazzo che è assistant art director di Diego Dolcini (una delle firme più prestigiose dell’alta moda internazionale) e da solo è responsabile della linea lusso della Dr. Scholls, che lui ha ideato e lanciato. Ha 28 anni, è di Casarano. I cacciatori di teste di Dolce e Gabbana l'hanno cercato per affidargli tutta la nuova linea sneakers della D&G. Sono storie belle e di successo, in questo periodo nero di recessione. Recessione che questi ragazzi non conoscono, perché hanno fatto affidamento solo sulle loro capacità e stanno andando avanti.
Tanti sacrifici e tanta fatica, ma anche tanta fierezza della loro appartenenza e delle loro competenze. Peccato però che siano altri, e non la loro Terra, a credere in loro. Ecco perché voglio farLe una proposta. Caro futuro presidente della Provincia di Lecce, come suo primo atto dopo l’insediamento, istituisca una task force di giovani cervelli, coprendo a 360 tutti gli ambiti di intervento della Provincia. Purchè siano “cervelli” autentici, piazzati dal merito e non dalla segnalazione. Chieda a loro che cosa fare per dare iniezioni di innovazione e competitività a tutti i settori di competenza dell’Azmministrazione provinciale. Fissi i budget e faccia affiancare assessori e dirigenti di settore da questi innovatori. Con una ventata di competenza e ottimismo, forse il Salento ha ancora un’occasione per rinascere.
Il mensile del salento Anno VI - n. 60 - 4 Giugno 2009 Iscritta al numero 845 del Registro della Stampa del Tribunale di Lecce il 27 gennaio 2004
EDITORE: Nerò Comunicazione - Casarano - P.zza A. Diaz, 5 DIRETTORE RESPONSABILE: Maria Luisa Mastrogiovanni HANNO COLLABORATO: Laura Leuzzi, Barbara Melgiovanni, Adolfo Maffei, Giuseppe Finguerra, Barbara De Paolis, Marialuce Calsolaro, Emiliano Picciolo, Enzo Schiavano, Mario De Donatis, Andrea Fiorito FOTO: Dove non segnalato archivio del Tacco d’Italia REDAZIONE: p.zza Diaz, 5 - 73042 Casarano - Tel./Fax: 0833 599238 E-mail: redazione@iltaccoditalia.info PUBBLICITÁ: marketing@iltaccoditalia.info - tel. 3939801141
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BOLLETTINO DEI NAVIGANTI
// Opinioni dal Tacco PER UN CAmPIONATO ChE SI ChIUDE, UNO SE NE APRE. COL FISChIO FINALE DELL’ARbITRO di MARIO DE DONATIS m.dedonatis@iltaccoditalia.info
Se le previsioni sulle prossime consultazioni amministrative ed europee dovessero trovare conferma, si aprirebbero per il Salento nuovi scenari che la fluidità del consenso permette d’intravedere, ed allora potremmo essere testimoni di una “nuova stagione”. Non necessariamente migliore, di certo non peggiore di quella in cui siamo costretti a vivere. Si aprirebbe un percorso con “madide discese” per alcuni ambienti e di “ardite risalite” per altri, nella prospettiva dei “giochi regionali”. E nulla sarà più come prima, perché impraticabili “le conferme” quanto “i ritorni” di “aggregazioni” che appartengono ad altra stagione. In Puglia, più che altrove, le consultazioni regionali attiveranno tattiche e strategie per “funzionali posizionamenti” correlati alla “scomposizione e ricompo-
sizione” di un quadro politico tendenzialmente alla ricerca di “conferme identitarie” da un lato e di “inedite alleanze” dall’altro. La “sinistra riformista” e “l’area cattolica” troveranno modalità di convivenza nel Pd? E la “sinistra antagonista” si presenterà con vocazioni governative o proseguirà diritto verso i lidi di una “opposizione di sistema”? Si apriranno nuovi laboratori, sollecitati dal voto salentino, per programmi futuri, per alleanze inedite da sperimentare per la Regione? La partita è aperta. C’è, però, un grande pericolo. Perché la “politica” non è il “calcio”. Nel “calcio” le tattiche, le strategie, anche quelle comunicative, convergono sull’obiettivo finale: vincere la partita, vincere il Campionato. Nella politica vincere una competizione assume un’altra dimensione. La stessa squadra artefice del risultato è
ben altra cosa di quella che deve assumersi l’onere di guidare un’amministrazione o di partecipare ai diversi livelli istituzionali, ai processi decisionali, nel salvaguardare valori identitari ed interessi della propria comunità. Tanto non sfugge agli osservatori che sanno bene che la partita che sta per concludersi in Regione appartiene a quello schema di gioco “La Puglia migliore”, che tante aspettative aveva suscitato, e che spera ora di essere valutato per eventuali riproposizioni. In buona sostanza la vera partita in politica inizia con quel “fischio finale” dell’arbitro (l’imprimatur del Ministero dell’Interno sui risultati elettorali) che, nel calcio, ne decreta risultato e termine. Le forze politiche, dopo i risultati delle Amministrative ed Europee di giugno, sapranno farsi carico di comporre squadre (tendenzialmente omogenee) che siano in grado non solo di vincere la
competizione elettorale ma, anche, di governare la Regione Puglia?
INDOVINA CHI E’?
La soluzione a pag. 30
// Opinioni dal Tacco IPSE DIXIT // Nemico comune “Non sbaglio a raccontare nelle piazze e nei comitati dell’accordo tacito tra le mie due avversarie, unite e ammiccanti nel loro unico obiettivo di trascinare il centrodestra al ballottaggio”. Antonio Gabellone, candidato per il Pdl alla Presidenza della Provincia di Lecce Nuovo Quotidiano di Puglia, p.14 24 maggio 2009 // Quando la coppia scoppia “In 40 anni ha ricevuto tutto dal suo elettorato, da noi: è diventata ministro, europarlamentare, sindaco. E la prima volta che il suo partito le dice di no, lei sceglie una strada diversa. Noi di questa gente non abbiamo bisogno, anche se si chiama Adriana Poli Bortone”. Paolo Perrone, sindaco di Lecce Nuovo Quotidiano di Puglia, p.10 27 maggio 2009 // Carta (d’identità) canta “Si poteva sicuramente fare di più e meglio. E forse occorreva un presidente più giovane ma a questo stiamo provvedendo”. Giovanni Pellegrino, presidente uscente della Provincia di Lecce La Gazzetta di Lecce, p.IV 27 maggio
PORTATORI SANI DI VOTI Casarano. Per vincere in una competizione elettorale a livello comunale è importante la figura del candidato sindaco, ma determinanti sono i candidati alla carica di consigliere comunale che “portano” il leader della coalizione. Sono questi ultimi, infatti, ad avere contatti più diretti con gli elettori e sono quelli che alla fine convincono il parente, l’amico, il vicino di casa a votare per il candidato sindaco. Nell’ultimo decennio si sono svolte due consultazioni comunali e sono diversi i candidati che ad ogni appuntamento elettorale hanno ottenuto significativi risultati in termini di preferenze elettorali. Cominciamo dallo schieramento di centro-destra. Tra quelli che si sono candidati nel 2004, nell’eccellenza delle 100 preferenze tro-
viamo: Antonio Gatto (283), Luigi Bartolomeo (208), Antonio Memmi (204), Giovanni Fracasso (190), Giampiero Marrella (175) e Matilde Macchitella (105). Indefinibile il “peso” da candidata all’assemblea cittadina di Leda Schirinzi che, com’è noto, nel 2004 si presentò per la carica di sindaco ed ottenne 3.610 voti. Non ci sono termini di paragone per il candidato alla carica di sindaco del Pdl, Claudio Casciaro. Il farmacista, in questi anni, si è presentato solo alla Provincia (2.420 voti nel 2004) e al Senato, nella sfortunata tornata del 2002. Nella coalizione di Francesca Fersino, solo Emanuele Legittimo può vantare un risultato eccellente (144 preferenze), seppure inutile; discreto il risultato di Salvatore Ferilli (95), Fernando Letizia (84) e Giorgio Fortunato (82). Ottimo il risultato della Fersino all’ultima “uscita” elettorale. Si candidò al Senato nella lista del PdL, che ottenne 5.050 voti (47,42%); oggi, però, si presenta in alternativa al centro-destra casaranese.
di ENZO SCHIAVANO e.schiavano@iltaccoditalia.info
Anche nello schieramento di Ivan De Masi (“esordiente” in una competizione elettorale) ci sono grandi portatori di voti. Oltre le 100 preferenze ci sono: Paolo Zompì (354, il più suffragato nel 2004), Sergio Abbruzzese (292), Rocco Rizzello (217), Giuseppe Morgante (201), Rocco Greco (199), Luigi Crudo (181); quasi “centenari” sono Antonio Maggio (99) e Antonella Barlabà (94). Attilio De Marco e Marcello Torsello sono reduci da esperienze come candidato sindaco: il primo prese 989 voti; il secondo 322. E poi c’è Remigio Venuti: quanto “peserà” un sindaco uscente da candidato consigliere? Poco da dire sull’ultimo schieramento, la sinistra che sostiene Enrico Fattizzo. Nessuno era candidato nel 2004 e nemmeno prima. Queste elezioni sono l’occasione per costruirsi il futuro.
//QUESTIONE DI LOOK
Tacco n.44, febbraio 2008 Che barba, che noia! E’ partita la campagna elettorale per le elezioni regionali del 2010 e Adriana Poli e Nichi Vendola se le suonano di santa ragione. Lei, durante la manifestazione organizzata a Bari lo rappresenta come Pinocchio, lui, ribatte che la Poli non è certo la Fata turchina, piuttosto è Crudelia Demon. Mentre il prezzo del pane sale e il morale (degli italiani) e la morale (della politica) scende, pensano ancora di poter raccontare favole. Le cose sono cambiate. La Poli è in gara per le Provinciali ed ha messo da parte per il momento il pensiero delle Regionali… O no?
//Società //Elezioni // Chi appoggia chi
D
ph: spring stone, tratta da www.flickr.com
FACCE da COMITATO
Diversi per età, sesso, professione. Diversi per orientamento politico. Accomunati, questo sì, dalla voglia di darsi da fare per sostenere il “proprio” candidato e dalla convinzione che tutti i cittadini abbiano il dovere di rimboccarsi la maniche e di dare il proprio contributo al discorso politico. Sono i volti che, nei caldi giorni che precedono il voto, animano i frenetici comitati elettorali sorti su tutto il territorio provinciale. Lì trovano il piacere dello stare insieme, il gusto di entrare a contatto con gente nuova, l’emozione di condividere con altri le proprie vedute e, di conseguenza, di riconoscersi in un gruppo. Abbiamo incontrato alcuni di questi volti, facendo un viaggio a più tappe per i comitati salentini. Ecco in quali storie ci siamo imbattuti.
CHI “ABITA” I COMITATI ELETTORALI SPARSI PER L’INTERO SALENTO NEL PERIODO PRE-VOTO di BARBARA DE PAOLIS, MARIALUCE CALSOLARO E BARBARA MELGIOVANNI
Vincenzo De Simone, 15 anni, studente; Pierluigi Mandorino, Nico Villano, Mauro Toraldo, 21 anni, studenti universitari
Comitato Io Sud Galatina Crediamo molto nel nuovo movimento creato da Adriana Poli Bortone. Siamo nel suo comitato perché apprezziamo molto che ci sia finalmente un movimento per il Sud che punti ai giovani, che voglia rilanciare il Mezzogiorno unendosi attorno alla questione meridionale e che voglia prendere consensi a prescindere dai colori politici.
Federica Mastria, 18 anni, studentessa Comitato di Lorenzo Mazzotta detto Ivan per Adriana Poli Bortone presidente della Provincia, Collepasso E’ la mia prima esperienza politica e sono qui per sentirmi partecipe di questo ambiente.
Giuliano Negro
“MI TROVO QUI ANCHE PERCHÉ LA TROVO UNA UTILE OCCASIONE PER SOCIALIZZARE, FARE PUBBLICHE RELAZIONI, CONOSCERE GENTE NUOVA”
Giuliano Negro, 40 anni, sindacalista Comitato di Luigi Pantaleo Stefanelli, lista Salento c’è, Galatina Sostengo il candidato alla Provincia Luigi Pantaleo Stefanelli. Mi trovo qui anche perché la trovo una utile occasione per socializzare, fare pubbliche relazioni, conoscere gente nuova. Antonio Pesino, 18 anni, studente
Pietro Bianco, 52 anni, bancario Comitato elettorale di Oriele Rolli, cadidato nell’Udc con Adriana Poli Bortone presidente, Cutrofiano
Comitato di Sonia Pellizzari, candidata alla Provincia, lista Sinistra per il Salento, Giuggianello
Sono qui perché sono stanco di vedere sempre le stesse facce a Palazzo Celestini, senza che facciano niente. Abbiamo bisogno di volti nuovi; per questa ragione appoggio Oriele Rolli, candidato alla carica di consigliere provinciale nell’Udc con presidente Adriana Poli Bortone.
Sostengo Sonia perché ho piena stima di lei soprattutto come persona. Credo nelle sue potenzialità, nei suoi valori e percepisco la sua voglia di fare politica, il suo ottimismo, la sua trasparenza.
Roberta Russo, 44 anni, insegnante Comitato di Nicola Alessandro Rizzo, La Puglia prima di tutto, Cutrofiano
Davide Miceli, 22 anni,
Alla Provincia sostengo Nicola Alessandro Rizzo, cercando di portare avanti un progetto di rinnovamento, per rompere gli schemi prestabiliti che la politica locale ha radicato. E’ tempo di puntare l’attenzione sulle esigenze e sui bisogni della gente e di attivarsi per un processo di sviluppo e rilancio del nostro territorio visto nella sua interezza.
Sono qui in quanto sostenitore e promotore della lista Rivincita Soletana. E sono qui soprattutto per cambiare Soleto. Per questo motivo il nostro slogan è “Decidere che Soleto cambi”.
studente universitario
Comitato Maurizio Luchena, Soleto
Gaetano De Simone, 60 anni, insegnante Comitato elettorale a sostegno di Antonio De Matteis per Loredana Capone presidente, Galatina Credo nel partito democratico e credo che Antonio De Matteis possa ben rappresentare questa comunità nel contesto provinciale. Inoltre sono qui perché Pellegrino ha rappresentato per il Salento, con la sua storia personale e politica, un punto di riferimento sia a livello politico sia istituzionale. Loredana Capone può degnamente accoglierne l’eredità.
Antonietta Fabrizio Mario, 53 anni, segretaria di scuola media; Antonella Longo, 38 anni, baby sitter Comitato di Roberto Marti, candidato alla Provincia con il PdL per Antonio Gabellone presidente, Lecce Siamo qui per Roberto Marti. Sentiamo il bisogno di dare una mano ed un sostegno spontaneo al candidato. Martina Miriam Paglialonga, 20 anni, studentessa universitaria;
Sara Damiani, 27 anni, disoccupata;
Giovanni Porfidio,
39 anni, impiegato
Comitato di Roberto Marti, candidato alla Provincia con il PdL per Antonio Gabellone presidente, Lecce In qualità di vicepresidente della I Circoscrizione di Lecce mi trovo nel comitato di Roberto Marti perché credo nel progetto politico del Polo della Libertà e del suo presidente nazionale Silvio Berlusconi.
Roberta Russo
“E’ TEMPO DI PUNTARE L’ATTENZIONE SULLE ESIGENZE E SUI BISOGNI DELLA GENTE E DI ATTIVARSI PER UN PROCESSO DI SVILUPPO E RILANCIO DEL NOSTRO TERRITORIO VISTO NELLA SUA INTEREZZA” Giuseppe Vergari, 22 anni,
29 anni, libero professionista;
assistente tecnico precario
Antonio Stefanizzi, 29 anni, infermiere;
Pierluigi Stefanizzi, 28 anni, infermiere
Comitato Azzurro Popolare per Salvatore Polimeno sindaco, Sogliano Siamo un gruppo di ragazzi che credono fermamente ai valori ed agli ideali che caratterizzano il movimento di Azzurro Popolare. Inoltre siamo convinti che il nostro candidato, il sindaco Salvatore Polimeno, sia l’unica persona in grado di dar risposte concrete alla nostra comunità.
Barbara Miraglia, 32 anni, informatica in cerca di occupazione
Comitato a sostegno di Ivan De Masi sindaco, lista Casarano sempre, Casarano
Comitato di Sonia Pellizzari, candidata alla Provincia, lista Sinistra per il Salento, Giuggianello La politica onesta si fa solo con persone oneste. E Sonia è una persona onesta, in gamba, non è la velina di turno, ma è una persona impegnata politicamente da dieci anni. Sono qui perché c’è un forte movimento, c’è gruppo, c’è voglia di credere in un rinnovamento generazionale all’interno della politica. Sergio Mazzeo, 19 anni, studente
Mi è stata data la possibilità di collaborare con la lista “Casarano sempre” e l’ho fatto con grande piacere. Conosco il capolista perché è un mio amico. Mi piace Ivan De Masi come candidato sindaco. Ho tanto sperato in una sua candidatura, ed è quindi per questa combinazione di eventi che sono ora qui e ci sto benissimo. Sono incinta al terzo mese e quando il mio bambino nascerà spero possa avere un sindaco giovane, grintoso e in gamba come Ivan.
il tacco d’Italia
Valentino Latorre,
Comitato Partito socialista a sostegno di Ivan De Masi sindaco, Casarano Anche se sono molto giovane, mi sono accorto di come vanno le cose a Casarano ed ho voglia di dare il mio contributo perché si verifichi un cambiamento. Penso che stando qui, nel comitato del Partito Socialista, io sia nel posto giusto. 9
Giugno 2009
//Casarano//L’intervista //Remigio Venuti
CASARANO: DIECI ANNI CON VENUTI HA GOVERNATO LA CITTÀ NELLA STAGIONE PIÙ NERA DELLA CRISI DEL TAC MA ANCHE IN QUELLA DELLA COSTRUZIONE DI NUOVE BASI PER LA SUA RINASCITA: CONSEGNA IN EREDITÀ IL PIANO STRATEGICO, GIÀ FINANZIATO. LA SUA IDEA DI CITTÀ CHE VERRÀ di MARIA LUISA MASTROGIOVANNI
Cinquant’anni, veterinario, sposato con Antonella. A 41 anni ha preso le redini di Casarano, caricandosi la pesante eredità dell’amore dei cittadini per William Ingrosso, suo predecessore, scomparso tragicamente. Ha traghettato la città dall’era del calzaturiero maturo alla sua crisi, fino alla costruzione, in erba, di un “sistema moda salentino”. Dieci anni di amministrazione a Casarano, una delle città più popolose del Salento ed economicamente trainante. Che cosa le è rimasto di più nel cuore? “Guidare la propria città è un’esperienza umanamente esaltante, anche se è normale che comporti, nelle more delle tante cose fatte, delusioni e dolori. Un evento formativo e gratificante fu il gemellaggio con Charleroi: per la prima volta la città di Casarano andava a trovare i propri emigranti e fummo accolti come fratelli, nella solennità del municipio di Charleroi, con indescrivibile calore umano. Un episodio invece doloroso che segna anche il
modo di essere di noi casaranesi, è dezza l’importanza di ciò che stavamo quello della tragedia che si è abbat- facendo perché mai era successo che tuta sulla famiglia Bastianutti per la un’Amministrazione si facesse carico scomparsa a seguito di un attentato di promuovere concretamente alterroristico della figlie Paola e Daniela. l’estero le proprie produzioni”. Una tragedia che i casaranesi hanno Come era Casarano quando è iniziato sentito come appartenere all’intera il suo Governo, quali le prime emercittà: in momenti come questo scatta genze? la molla della solidarietà che unisce. “Molti, forse in malafede, ora l’hanno In altre occasioni invece ho sentito dimenticato, ma la nostra prima l’orgoglio del azione è stata rappresentare la “ALLA CITTÀ CONSEGNIAMO rivolta a risolmia città al- UN DEPURATORE NUOVO vere una grave l’estero. E’ stato disagio dei citquando ho ac- DI ZECCA CHE SI INSERISCE tadini di concompagnato al- IN UN CONTESTO trada Pietra cune aziende DI RIQUALIFICAZIONE Bianca, dove fino a New York, 400 famiglie viSan Pietroburgo, DELL’INTERO QUARTIERE: vevano ai limiti Mosca, per pro- IL LAGO MALEODORANTE del decoro, prive muovere i loro SARÀ BONIFICATO DOPO AVER dei servizi più prodotti e la elementari: in creatività del INDETTO UN BANDO DI EVIDENZA alcune zone non made in Italy: in PUBBLICA E NE FAREMO c’era acqua né quelle occasioni UN LAGHETTO DI ACQUE PURE, fogna, assente abbiamo perce- NASCERÀ UN PARCO dappertutto la pito con nitipubblica illumi-
PER I BAMBINI”
nazione, le strade erano di terra rossa. Abbiamo riqualificato l’intero quartiere anche con zone verdi e impianti sportivi. Nella stessa situazione versava la zona industriale: c’erano le aziende ma nient’altro. Mancavano i servizi primari e la pubblica illuminazione. Quando i partner delle nostre aziende, arrivavano dal nord o peggio dall’estero, non solo l’immagine della città ma quella dell’intero Salento veniva danneggiata dal degrado della zona industriale. Che ora è rinata, con nuovi servizi e aiuole verdi”. Quale visione della città ha guidato negli anni la vostra azione amministrativa? “Abbiamo sempre avuto l’idea di una città che deve continuare ad essere il motore trainante del sistema economico e produttivo dell’intero basso Salento, inteso come un territorio esteso che agisce in maniera armonica. E’ in questa logica che ci siamo inventati strumenti che non esistevano, come il consorzio di Comuni ‘Area Sistema’, per mettere insieme le risorse ma
“LA REGIONE HA GIÀ ANTICIPATO LA PRIMA TRANCHE DI FINANZIAMENTI PER LA REALIZZAZIONE DEL PIANO STRATEGICO. A CASARANO QUESTI SOLDI VERRANNO UTILIZZATI PER RIFARE IL BASOLATO DELLE PIAZZE, STRADE E VICOLI DI TUTTO IL CENTRO STORICO E TUTTE LE TUBAZIONI SOTTOSTANTI; PER RECUPERARE PALAZZO D’ELIA, DE JUDICIBUS, DE DONATIS E LA EX CASERMA DEI CARABINIERI” anche le criticità e pianificare un’azione comune su un territorio vasto. Questo ci ha permesso di innovare le macchine amministrative dei Comuni, in primis quello di Casarano, di portare innovazione e ammodernamento nel sistema produttivo, di legare il nostro mondo territoriale con quello della ricerca e dell’innovazione.
Questo ha fatto si che la nostra città potesse competere con altri sistemi imprenditoriali sul panorama mondiale. Molti infatti dimenticano che oggi sono i territori a dover essere competitivi, non solo le singole imprese: se alcuni candidati denigrano il nostro lavoro, l’aver voluto confrontarci con il nord e il resto del mondo, devono sapere che chi domani governerà Casarano, lo potrà fare solo grazie a degli strumenti, primo fra tutti il Piano strategico, che noi abbiamo predisposto e che la Regione ha finanziato. Questa è l’eredità più importante che lasciamo a chi verrà dopo di noi”. Che cos’è il Piano strategico? “E’ il disegno del futuro di questa città: numerosi interventi su tutti i fronti. E’ un insieme di scelte che vanno nella direzione della riqualificazione del centro storico, del sostegno alle aziende, della valorizzazione delle risorse ambientali e turistiche. Sono delle scelte che noi abbiamo fatto e che consegniamo nelle mani di chi verrà”. Sono scelte irreversibili? “I finanziamenti stanno già arrivando e sono una risposta al nostro disegno di città: la Regione ha già anticipato la prima tranche di finanziamenti per la realizzazione del Piano strategico, che per l’intero basso Salento ammontano a 33 milioni di euro. A Casarano questi soldi verranno utilizzati per rifare il basolato delle piazze, strade e vicoli di tutto il centro
storico e tutte le tubazioni sottostanti; per recuperare palazzo D’Elia, De Judicibus, De Donatis e la ex caserma dei carabinieri. L’abbiamo voluto noi e ora ci sono anche i soldi per fare quello che avevamo in mente. Mi hanno sempre criticato di aver fatto poco per la ‘bellezza’ del centro storico, dimenticando che per agire è necessario prima pianificare e sapere intercettare le risorse. Ora, volente o nolente, chi seguirà alla mia Amministrazione, anche chi mi critica, beneficerà dei risultati della mia azione amministrativa e si potrà toccare con mano questa prima grande rivoluzione nella città. Non dimentichiamo poi la tangenziale, cantierizzata per metà. In questo progetto si sono riversate competenza amministrative e professionali che la città prima non ha mai espresso. La Casarano del futuro vedrà un centro storico rimesso a nuovo, una nuova viabilità, non più caotica, un nuovo piano traffico, un sistema produttivo capace di innovarsi e fare ricerca. Sono tutte iniziative già finanziate”. C’è una grande macchia, nell’amministrazione Venuti, ed è non essere riuscito a risolvere il problema del depuratore e della “vora”, un lago di feci alle porte della città. Perché? “E’ vero, non l’abbiamo risolto, non ancora. Ma è anche vero che consegniamo un depuratore nuovo di zecca
alla città, che per funzionare manca dell’autorizzazione provinciale. Ma il nuovo depuratore si inserisce in un contesto di riqualificazione dell’intero quartiere: il lago maleodorante sarà bonificato dopo aver indetto un bando di evidenza pubblica e ne faremo un laghetto di acque pure, mantenendo le specificità di flora e fauna che nel frattempo si sono venute a creare. Con l’adiacente uliveto secolare, sarà un’oasi verde al servizio della città, con percorsi naturalistici e pedagogici per i bambini, per sensibilizzarli al rispetto della natura”. Come avverrà la depurazione con il nuovo impianto? “L’acqua depurata sarà raccolta in una enorme vasca che si trova alle spalle del cimitero e quindi sarà utilizzata per l’irrigazione dei campi; se l’acqua dovesse superare la capienza della vasca, andrà ad alimentare i laghetti artificiali. Solo in ultima istanza sarà indirizzata nei canali di smaltimento. Un’ipotesi del terzo tipo, che potrebbe non verificarsi mai e sicuramente non in estate, quando aumenta la richiesta d’acqua per le colture. In ogni caso l’Acquedotto ci ha assicurato che appena arriverà l’autorizzazione provinciale, si farà carico del funzionamento del depuratore. Con la soluzione a quest’annoso problema mi piace salutare la mia città, che amo e che sono stato orgoglioso di servire al meglio delle mie capacità”.
// Provinciali //Promesse alla vigilia //Le priorità della politica//terza parte ECCO COME I CANDIDATI PRESIDENTE DELLA PROVINCIA DI LECCE HANNO IN MENTE DI RISOLVERE I PRINCIPALI PROBLEMI DEL SALENTO
P
Pari opportunità, edilizia scolastica, formazione. Su questi temi si confrontano, interrogati da opinion leader salentini, Loredana Capone (centrosinistra), Antonio Gabellone (PdL), Adriana Poli Bortone (movimento Io Sud), i tre candidati alla Presidenza della Provincia di Lecce. Termina qui il viaggio del Tacco d’Italia alla ricerca delle emergenze del territorio salentino. Sono stati gli stessi “addetti ai lavori” ad individuarle e a portarle all’attenzione degli aspiranti presidente. Ecco che cosa questi hanno risposto, sollecitati dalle osservazioni di Serenella Molendini, consigliera di Parità della Provincia di Lecce, Sergio Goffredo, presidente di Ance Confindustria Lecce, Elisabetta Salvati, presidente della Scuola di formazione manageriale Aforisma. Nelle precedenti puntate i tre candidati sono stati intervistati da: Antonio Quarta, amministratore unico Quarta caffè S.p.a.; Guido Scoditti, direttore generale Asl Lecce; Salvatore Arnesano, segretario generale Cgil Lecce; Valeria Pennetta, responsabile comunicazione Udu Lecce; Sergio Rizzo, presidente comitato civico Io Conto; Edoardo Winspeare, regista.
CAN WE DO? formazione UN SISTEmA EDUCATIVO CREDIbILE
ELISABETTA SALVATI, presidente Scuola di formazione manageriale Aforisma mento di risorse da dedicare alla forIl sistema dell’educazione e della classifiche europee di ogni tipo e dal proprio ruolo. Tre sono gli obiettivi prioritari: un mazione continua del personale informazione in Italia, come nel nostro mancato raggiungimento degli obiettivi territorio, vive una inesorabile perdita sanciti dal Documento di Lisbona del miglioramento dell’edilizia scolastica terno che renda più efficiente la delle scuole secondarie superiori; un macchina burocratica. di credibilità ed è ritenuto incapace, marzo dell'anno 2000. In che modo intendete riqualifiL'esigenza di qualificare la forma- avvicinamento della formazione alle nel suo complesso, di fornire risposte efficaci ai bisogni di sviluppo econo- zione si sta diffondendo in tutti i settori. reali esigenze delle PMI salentine, at- care il sistema dell’educazione e Gli organismi di formazione sono traverso il lavoro dei Centri per l’im- della formazione che oggi è ritenuto mico, sociale e culturale. La percezione è sostenuta da dati chiamati a svolgere con sempre mag- piego e un confronto continuo tra le incapace di fornire risposte efficaci oggettivi che ci pongono in fondo alle giore rigore e senso di responsabilità il parti sociali. È necessario il rinveni- ai bisogni di sviluppo del territorio? Loredana Capone: “Importanti ed utili Adriana Poli Bortone: “La Provincia Antonio Gabellone: “La formazione sono le azioni di orientamento dei raavrà un ruolo più attivo nel mercato professionale va rifondata: via gli ingazzi verso il lavoro, con l’ausilio dei del lavoro grazie al conferimento terventi non organici, via il sostegno Centri territoriali per l’impiego, cerdella funzione della formazione proai soliti noti, via tanti piccoli contricando di coniugare l’orientamento fessionale. Questa funzione abilita le buti che non sono serviti all’obiettivo scolastico con una reale prospettiva Province a promuovere interventi redella qualità della formazione giovalavorativa. Lo Sportello Orientamento lativi alla programmazione Fse nile ma solo alla sopravvivenza spicfisico e telematico farà da supporto ai giovani stu- ciola delle associazioni d’area politica compiacente. 2007/2013 a favore di lavoratori, imprese, donne, denti per sostenere l’accesso al lavoro preparandoli L’ho detto anche incontrando tanti giovani e tanti giovani, disoccupati di lunga durata, lavoratori in Cigs all’analisi di mercato, alla valutazione delle attitu- operatori del settore in un recente appuntamento di e mobilità e immigrati in una pluralità di settori. dini, alla stesura dei curricula, ai colloqui con le confronto con loro: dobbiamo concertare tre grandi Il rilancio dell'economia passa attraverso politiche aziende. La delega alla Formazione professionale ap- direttrici d’intervento, a cui arriveremo con una for- formative orientate a soddisfare la domanda delle pena ricevuta dalla Provincia può consentire una mula mai usata da questa sinistra: il dialogo con gli imprese dei comparti emergenti e strategici: turismo, maggiore attenzione verso i ragazzi da parte delle universitari, con i nostri ragazzi e la Confindustria. energie rinnovabili, ambiente. L’obiettivo è attivare aziende. Vogliamo promuovere un network provin- Questi due soggetti e la mia presidenza scriveranno una cabina di regia che possa orientare la gestione ciale della formazione, per facilitare la proposta del- insieme gli interventi da seguire. Che saranno finan- della formazione professionale e stimolare l’inconl’attività formativa nella direzione dei fabbisogni del ziati, alimentati, monitorati e valutati: sarà premiato tro tra offerta e domanda di lavoro”. solo chi offrirà il meglio ai nostri giovani”. sistema produttivo.
pari opportunità AL FIANCO DELLE LAVORATRICI SERENELLA MOLENDINI, consigliera di Parità della Provincia di Lecce Ma l’impegno della Consigliera neLa Provincia di Lecce ha lavorato nile, per fornire ascolto e consulenza miche del mondo del lavoro femminile. molto sul tema delle pari opportunità alla maternità e all’inserimento delle A questo, in particolare, sono serviti gli cessita di una continuità che tutti i attraverso l’Ufficio della Consigliera di cittadine extracomunitarie nel nostro studi confluiti nella pubblicazione soggetti istituzionali devono impeParità che ha dimostrato come sia tessuto sociale, per contrastare la vio- della collana editoriale “I Quaderni di gnarsi a garantire. Il lavoro intrapreso non può arreParità” che hanno evidenziato, tra le possibile compiere importanti passi in lenza di genere. Sul tema delle politiche del lavoro altre cose, quanto sia difficile, ancora starsi e non può accontentarsi dei riavanti sul terreno della democrazia partecipativa e dell’uguaglianza di genere. sono stati elaborati e sviluppati nu- oggi, per una donna occupare le posi- sultati raggiunti. Che cosa prevedono i programmi Sono state intraprese azioni per fa- merosi progetti finalizzati a favorire le zioni più alte in azienda e poter convorire la conciliazione vita-lavoro, per imprese di donne, a sostenere le lavo- tare su una retribuzione pari a quella dei candidati alla Provincia in riferimento a tali tematiche? combattere la discriminazione femmi- ratrici in difficoltà, a studiare le dina- dei colleghi uomini. Adriana Poli Bortone: “Nel nostro Antonio Gabellone: “La mia Giunta Loredana Capone: “Il tema delle difprogramma elettorale un intero paraandrà oltre la partecipazione minima ferenze di genere si è imposto all’atgrafo è dedicato alla “Agenzia per il delle donne, fissata ad un terzo dei tenzione delle istituzioni locali alle Lavoro, Orientamento e Formazione”, componenti. Valorizzeremo le candiquali viene chiesto di attivare una organismo creato con soggetti già date in base al consenso acquisito nuova dimensione politica per una esistenti. Riteniamo fondamentale un alle Provinciali. Le donne (come gli approfondita comprensione del tema. patto tra Istituzioni, Confindustria, uomini) che maggiormente si distinAbbiamo previsto la realizzazione di interventi volti al raggiungimento di un’efficace li- gueranno in questa tornata elettorale saranno valo- PMI da una parte; e scuola, formazione, Università vello d’integrazione di genere nelle dinamiche di cre- rizzate con posizioni di prestigio di governo; un dall’altra, al fine di creare un ciclo programmato forscita territoriale. Occorre focalizzare l’attenzione sugli governo che avrà in testa alle sue politiche l’incen- mazione-lavoro. obiettivi di conciliazione maternità/lavoro e la ge- tivazione reale del lavoro femminile, il sostegno alle E’ necessario informare i giovani su quali sono i setstione del tempo libero; attivare maggiori sinergie donne lavoratrici anche con strumenti pratici, come tori alla ricerca di forza lavoro. Inoltre, credo molto tra gli Uffici provinciale e regionale della Consigliera gli asili per i figli negli istituti pubblici come nel pri- nel rilancio dei prodotti locali, avendo come alleati di Parità e puntare sulla promozione dell’imprendi- vato, dove potremmo creare incentivi e formule di tutti i cittadini e la grande distribuzione: solo acquitoria femminile; realizzare annualmente un bilancio sussidio per gli imprenditori che metteranno le stando nostri prodotti possiamo sperare che le risorse di genere (sulla buona prassi già attivata per l’eser- donne in condizione di lavorare senza disagi. Pro- rimangano sul territorio, e possano essere reinvestite, cizio finanziario 2007-2008); avviare un fattivo co- muoveremo il lavoro femminile, con accordi di si- creando un circolo virtuoso. ordinamento delle azioni positive programmate dalle stema con Confindustria e con il consenso delle Infine, credo che sia arrivato il momento di affidare i nostri risparmi alle banche locali, alle popolari”. associazioni femminili di maggiore riferimento”. municipalità”.
edilizia scolastica EDIFICI ALL’AVANgUARDIA SERGIO GOFFREDO, presidente Ance Confindustria Lecce La sezione Costruttori Edili Ance di in sicurezza sia per quanto riguarda le strutture dovrebbe basarsi su diversi infrastrutture fisiche attraverso l’attiConfindustria Lecce intende promuo- norme antisismiche sia la prevenzione principi: ospitare gli studenti in strut- vazione di modelli di partenariato pubvere uno studio sul patrimonio edilizio incendi: gli spazi e le aule sono molte ture sicure e moderne; dimensionare blico-privato, che i costruttori sono volte poco funzionali allo svolgimento le scuole per l’istruzione superiore in pronti a proporre e studiare insieme scolastico. In Provincia sono presenti 88 tra di una moderna didattica, c’è carenza base alle effettive esigenze, dotandole alla nuova Amministrazione. Come intendete riqualificare il palicei e istituti per l’istruzione superiore, di adeguate infrastrutture per lo sport di tutti i servizi necessari. Inoltre è necessario modificare i trimonio edilizio scolastico e, di confrequentati nello scorso anno scola- e scarsa manutenzione, nonostante gli importanti sforzi messi in campo dal- modelli di realizzazione e gestione dei seguenza, offrire ai cittadini un stico da 44.652 studenti. complessi scolastici, sollevando il sog- sistema infrastrutturale sicuro ed efSi tratta di edifici spesso costruiti l’Amministrazione negli ultimi anni. La riqualificazione di queste infra- getto pubblico dagli oneri legati alle ficiente al servizio del territorio? prima del ’74, con esigenze di messa Loredana Capone: “Riqualificare gli Adriana Poli Bortone: “La maggior Antonio Gabellone: “Dobbiamo restiedifici scolastici, realizzarne di nuovi, parte degli edifici scolastici italiani tuire al Salento decine di contenitori puntare sulla manutenzione straordinecessita di manutenzione. Il Coinutilizzati. Più scuole, quindi, eliminaria, e promuovere l’organizzazione mune con le scuole migliori è Prato; nando alcune cessioni di beni che di una serie di Campus per le scuole Lecce è al terzo posto. La via maestra questa Provincia sta per proporre pur superiori, aggregando in un unico ai fini del reperimento delle risorse è di far quadrare i conti. Occorre rimetluogo fisico gli edifici scolastici, con la riconversione energetica. La città tere a norma quasi tutto il patrimonio l’obiettivo di ottenere economie di scala e creazione edilizio scolastico salentino; questa Amministrazione di Lecce ha concentrato l’azione sulle certificazioni, di nuovi servizi, con auditorium aperti all’aggrega- non è riuscita a chiudere un lavoro di studio della si- la messa a norma delle scuole e sulle energie rinzione per la promozione nel territorio di una cittadi- tuazione. Occorre avere il quadro dell’esistente, priori- novabili (i plessi scolastici di competenza della Pronanza attiva e responsabile. Mi piacerebbe adeguare tariamente completando lo studio sulla sicurezza degli vincia superano le 130 unità). E’ nostro intendimento alcune strutture scolastiche (le più funzionali a que- impianti e delle scuole, per capire dove e quali sono le dotare tutti gli edifici scolastici di requisiti sicuri e sosto scopo), con l’obiettivo di utilizzarle, ad esempio, criticità. I nostri giovani sono il futuro; dobbiamo farli stenibili in materia ambientale ed energetica. Riteniamo anche nel periodo estivo, come accade nei college studiare in ambienti attrezzati, laboratori funzionali alla essenziale razionalizzare le modalità manutentive. inglesi, per accogliere a prezzi accessibili gli studenti didattica, con una serie di servizi accessori in grado di L’Anagrafe provinciale dell’edilizia scolastica costituirà che vengono a trascorrere le vacanze nel Salento e elevare la qualità dei loro studi e prepararli al mondo un supporto all’azione di governo, monitorando lo stato degli edifici di competenza dell’amministrazione”. riutilizzare gli utili per la manutenzione degli edifici”. accademico con un approccio già competitivo”. il tacco d’Italia
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//Europee //L’intervista //Raffaele Baldassarre
PARLAmENTARE A TEmPO PIENO INTERVISTA A RAFFAELE BALDASSARRE, CANDIDATO ALLE EUROPEE COME UNICO ESPONENTE DEL PDL DI LECCE, BRINDISI, TARANTO. PRATICAMENTE GIÀ ELETTO (DOVUTI SCONGIURI PERMETTENDO). CHE, PRIMA DI ACCETTARE L’IMPEGNO, HA CHIARITO DI AVERE TUTTE LE INTENZIONI DI DARSI DA FARE IN MANIERA EFFICACE. PERCHÉ NON HA VOGLIA, DICE, DI FARE IL PENSIONATO
di ADOLFO MAFFEI
Raffaele Baldassarre, capogruppo del Pdl alla Provincia e consigliere regionale, la sua candidatura nelle liste per le Europee, come unico esponente del Pdl di Lecce, Brindisi e Taranto, la colloca fra i quasi sicuri nuovi deputati a Strasburgo. E’ così? “E’ indubbiamente una grande opportunità che mi viene offerta, un altro traguardo da raggiungere. Se potrò iniziarla, sarà un’interessante esperienza di vita, perché farò il parlamentare europeo a tempo pieno, avrò la possibilità di approfondire sensazioni diverse e confrontarmi con storie ed economie differenti. Sul piano personale trovo questa prospettiva molto gratificante e stimolante, dal punto di vista politico altrettanto, perchè ho fatto per dieci anni il consigliere regionale, per altri cinque il capogruppo di opposizione al Consiglio provinciale, nel corso dei quali non solo abbiamo fatto un’opposizione seria, costruttiva ma anche senza sconti, sfuggendo ai
tentativi ammalianti del presidente Pellegrino, il quale ha lavorato più per rafforzare la sua immagine che per far crescere questo territorio. Grazie a questo stile, corretto ed intransigente, abbiamo fatto maturare una bella squadra dalla quale è stato scelto il nostro candidato, l’amico Gabellone, che correrà per la Presidenza. Conoscendo l’uomo ed il suo valore, sono più che sicuro della sua affermazione”. La sua lunga amicizia con il leader pugliese del Pdl avrà un peso rilevante nella sua corsa a Strasburgo? “Indubbiamente essere candidato nella lista del primo partito italiano è un vantaggio. Ai miei elettori indico di votare Belusconi-Baldadassarre, a sottolineare da un lato una presa di responsabilità personale forte, dall’altro un’appartenenza politica coerente, mai messa in dubbio da chicchessia. Quanto alla mia amicizia con Raffaele Fitto, che va ben al di là dell’ambito politico, è un dato di fatto inoppugnail tacco d’Italia
bile. Mi onoro di essere una delle persone più vicine al nostro ministro, mi gratifica essere stato sempre al servizio del nostro partito, prima in Forza Italia oggi nel Pdl. Raccoglierò il frutto dello spirito di gruppo che anima noi tutti quando si concorre in una competizione elettorale”. Quali sono gli aspetti che più la intrigano dell’esperienza che si accinge a vivere? “Il Parlamento europeo mi sembra congeniale al mio modo di intendere la politica, l’esperienza di gestione sarebbe stata interessante (il riferimento è alla possibile candidatura di Baldassarre alla Provincia, ndr), ma ho colto l’occasione europea anche perché l’Italia è il Paese che oggi maggiormente si sente europeo, e poi perché Strasburgo è uno dei tre luoghi decisivi, insieme alla Commissione e al Consiglio dei ministri dei singoli Stati, in cui si tracciano le linee più importanti per i grandi investimenti di poli14
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tica economica. Lo stesso ministro Tremonti dice di avere una sovranità limitata nella gestione dell’economia nazionale, sottintendendo la portata dell’influenza dell’Unione europea nel suo complesso. Tra l’altro, il Parlamento di Strasburgo nel 2009 avrà completato tutte le competenze gestionali. In ogni materia in cui interverrà, il Consiglio trasformerà in direttiva una raccomandazione”. Quali sono i problemi del Salento che porterà a Strasburgo? “Tra le competenze del Parlamento europeo c’è quella di votare il bilancio dell’Ue: i fondi strutturali, il fondo sociale e dell’occupazione, e ancora i finanziamenti per ricerca e sviluppo, internazionalizzazione delle imprese, formazione dei giovani. Se non si sta attenti, si rischia di rimanere fuori, e quando parlo di noi, intendo anche i cittadini di Brindisi e Taranto dei quali mi sento il rappresentante in seno al Pdl. Lavorare bene vuol dire, tra l’altro,
che le nostre aziende abbiano la pos- Chi riuscirà prima a ristrutturarsi, ad sibilità di arrivare nel cuore dell’Europa ammodernarsi, a aggiudicarsi comsenza altre intermediazioni burocrati- messe e a stringere alleanze, creerà le che. Cito questo aspetto perché è strin- condizioni ideali per vincere questa gente la crisi economica del sud del battaglia. Non si tratta solo di fare il Paese. C’è da fare uno sforzo di inter- porto di Taranto più grande e impornazionalizzare dei nostri prodotti oltre tante, ma di creare tutti gli strumenti che di crescita complessiva dell’eco- infrastrutturali, l’alta velocità Napolinomia, occorre sviluppare materie Bari, che si collega alla tratta Romadove questa zona della Puglia po- Milano, il raddoppio della linea trebbe essere all’avanguardia, come ferroviaria adriatica, l’aerol’alta tecnologia, l’avionica, la mecca- porto di Grottaglie, il porto di Brindisi nica di precisione, le nanotecnologie. “Città di mare”, da orientare al turismo Un altro modo di rappresentare diret- da diporto. tamente i problemi del Grande Salento, Le ricadute per tutto il territorio sachiamiamolo così, è che noi siamo di ranno notevolissime come chiunque fronte ai Balcani e l’ingresso di questo può immaginare”. paesi nell’Unione è un’opportunità Pare che si sia preparato molto bene, speciale. C’è il problema del Corridoio avvocato Baldassarre. 8 che va sostenuto a spada tratta”. “Ho cercato di seguire sempre le proC’è un progetto specifico che le sta blematiche di questo territorio, sia da particolarmente a cuore? consigliere regionale sia da capo“Sì, ce n’è uno che rappresenterà una gruppo alla Provincia. priorità del mio impegno perché lo ri- Partendo da questo grande paniere di tengo strategico per lo sviluppo eco- conoscenze cerco di selezionare quello nomico di tutte e tre le province che si può fare da Strasburgo e Brusalentine: il porto di Taranto. xelles per le nostre città. Abbiamo l’opportuLa prima cosa che nità per fare di Ta- “LE MIE DUE PRIORITÀ? ho chiarito al mio ranto un grande SMUOVERE FORTEMENTE partito è che avrei porto europeo, il accettato a condicontraltare diretto di GLI STRUMENTI zione che la mia Rotterdam, che è il PER FINANZIARE LA RIPRESA azione fosse realmaggiore del conti- DELLE NOSTRE AZIENDE mente efficace e nente. Il nostro porto utile, non mi va di che raccoglie il traf- E LA FORMAZIONE fare il pensionato fico del bacino del DEI NOSTRI GIOVANI, sia pure di lusso; Mediterraneo verso E VALORIZZARE AL MEGLIO andare in Europa l’Africa e l’Asia, può per diventare un fare un salto di qua- TARANTO CON IL SUO PORTO. punto di riferilità straordinario, MA CI SARÀ DA FAR mento costante e battendo la concor- SQUADRA CON ALTRI affidabile per renza della Spagna COLLEGHI DEL PPE” tutto il nostro terche, con Barcellona, ritorio, questo mi pone la sua candidatura a primo porto interessa; fare squadra, lavorare con le mediterraneo. istituzioni nazionali, a cominciare dal
governo del quale fa parte con un ruolo simo. Ho già accennato alle prime due importantissimo il ministro Fitto, iden- ‘mie’ priorità, smuovere fortemente gli tificare le criticità su cui porre mano in strumenti per finanziare la ripresa delle tempo reale. nostre aziende e la formazione dei noPer quanto ci siano molte opportunità, stri giovani, e Taranto con il suo porto. l’Italia non le ha sa- “QUESTO MI INTERESSA: Ma ci sarà da far pute cogliere e ancora squadra con altri di meno il nostro Mez- FARE SQUADRA, LAVORARE colleghi del Ppe. zogiorno; la Spagna, CON LE ISTITUZIONI Dobbiamo indiviper fare un esempio, NAZIONALI, A COMINCIARE duare cinque/sei ha parlamentari e diriopere e puntare su genti competenti, la DAL GOVERNO DEL QUALE quelle, senza dilobby spagnola è for- FA PARTE CON UN RUOLO sperderci in cento tissima. rivoli, magari per IMPORTANTISSIMO Ecco, quel che serve conquistarci un efall’Italia è una lobby IL MINISTRO FITTO, fimero posticino sui IDENTIFICARE LE CRITICITÀ nazionale altrettanto giornali e sulle tv di forte. Fa parte del SU CUI PORRE MANO casa nostra. mandato che gli elet- IN TEMPO REALE” Questa sarà una tori mi affideranno e missione che duper questo mi sto preparando con rerà cinque anni e non dovremo spregrande impegno morale”. care neanche un giorno di questo Detto delle priorità che ha in agenda, tempo se vorremo essere seri. Torvorrei capire se c’è anche, secondo nando ai dubbi e all’elegante ironia lei, un problema di affidabilità gene- della sua domanda, mi sento di dire rale. Non me ne voglia, ma ai politici serenamente che Raffaele Baldassarre che fanno promesse non siamo di- vi sorprenderà se gli elettori gli dasposti a credere ciecamente. ranno i numeri sufficienti per diventare “Non mi sottraggo alla critica generale, parlamentare europeo”. spesso la condivido anch’io. Infatti, il La domanda di rito, Raffaele Baldasprimo impegno che assumo e che an- sarre: perché votare per lei? tepongo agli altri, non è un ‘cosa’ ma “Perché per me parla la mia espeun ‘come’. Farò il parlamentare euro- rienza politica e il mio stile personale. peo a tempo pieno, e non mi pare un Ho sempre agito con serietà, agli imimpegno da poco visto che il vezzo dei pegni non sono mai mancato, dimoparlamentari italiani, compresi i salen- strando in Consiglio provinciale di fare tini, è quello dell’assenteismo. seriamente opposizione. Dell’onorevole Poli Bortone, deputata La polemica politica l’ho fatta sempre europea, non c’è traccia, per fare un con coraggio, ma nessun avversario poesempio a noi vicino. litico, neanche il più settario, mi ha mai Questo per il metodo, quanto al merito tacciato di opportunismo, scorrettezza, l’agenda delle priorità è vasta, non dico mancanza di rispetto. quanto la Circoscrizione meridionale, Sono nel pieno della mia maturità poche raggruppa le regioni più popolose litica e penso, da Strasburgo, come deCampania e Puglia, oltre a Basilicata e putato del Pdl italiano, di poter essere Calabria, ma ci sarà di lavorare tantis- veramente utile al nostro territorio”.
//Europee //L’Europa in una striscia //L’UE oggi // IL CONSIGLIO DELL’UNIONE EUROPEA È l’organo decisionale più importante dell’intera Unione Europea. Ha sede a Bruxelles, dove si riunisce diverse volte al mese, ed a Lussemburgo nei mesi di aprile, giugno ed ottobre. Insieme al Parlamento, ha il compito di adottare le norme legislative dell’UE e di approvarne il bilancio. È responsabile per la politica estera, di sicurezza e di difesa dell’Unione, oltre che delle decisioni chiave in materia di giustizia e libertà. Ogni sei mesi, un diverso Paese membro assume la Presidenza dell’UE.
// LA COMPOSIZIONE DEL CONSIGLIO È formato dai ministri dei governi nazionali di tutti gli Stati membri. Le riunioni vedono la partecipazione dei ministri e dei commissari europei competenti per gli argomenti discussi. Qualunque sia la formazione del Consiglio che adotta una decisione, si tratta sempre di una decisione del Consiglio, senza menzionare la formazione. I voti a disposizione di ogni Paese in Consiglio riflettono approssimativamente l’entità della sua popolazione, ponderata però a favore dei Paesi più piccoli.
a cura di GIUSEPPE FINGUERRA
// LE MODALITÀ DI VOTO Sono tre, in funzione di quanto previsto dal trattato per i temi interessati: la maggioranza semplice (per le decisioni di procedura), la maggioranza qualificata (un sistema di voti ponderati in funzione della popolazione degli Stati membri, per numerose decisioni nei settori collegati al mercato interno e in quelli economico e commerciale) ovvero l'unanimità (per i settori della politica estera, della difesa, della cooperazione giudiziaria e di polizia e della fiscalità).
//Amministrative //L’intervista //Ivan De Masi
AmARCORD “SULLA VILLA” IVAN DE MASI A RUOTA LIBERA. PER PARLARE DI QUANDO ERA BAMBINO, L’AZIONE CATTOLICA, I LABORATORI CREATIVI E LA BATTERIA, RADIO DIFFUSIONE E LA LIBERTÀ D’ESPRESSIONE. UN MONDO OTTIMISTA A CUI GUARDARE di MARIA LUISA MASTROGIOVANNI ph: Carmen Panico
Dò appuntamento ad Ivan De Masi “sulla villa”. E’ il modo con cui gli “ex ragazzi” della mia generazione chiamano gli attuali giardini William Ingrosso, così denominati dopo la scomparsa dell’amatissimo sindaco. Ma all’epoca della nostra fanciullezza e giovinezza quella era la “villa”, un posto in stato di abbandono, frequentato da spacciatori e tossicodipendenti. Ora è un giardino rigoglioso. Mi piace l’idea di sedermi su una di quelle panchine per una chiacchierata con il candidato sindaco per la coalizione del centro sinistra: due (quasi) quarantenni a riflettere sul futuro della loro città. Sarà un’intervista personale: della cessione delle quote societarie e dell’abbandono di tutte le cariche sociali gli abbiamo chiesto conto in altre occasioni. Così come di altre vicende. Lì, “sulla villa”, abbiamo partecipato, bambini, a tante di quelle manifestazioni organizzate dall’ACR (Azione cattolica ragazzi), che costituivano una delle poche occasioni di aggregazione extra scolastica. Proprio all’interno di quell’associazione è nata la nostra amicizia che è
diventata un “DA BAMBINO HO PASSATO DUE appartenenze, sottile ma incrociando il saldo legame ANNI IN SEDIA A ROTELLE E NON tradizionale di affetto come È STATO FACILE. FORSE QUESTO supporto cartasolo le amicizie MI HA RESO PARTICOLARMENTE ceo con il web tra bambini e la multimeATTENTO AL MONDO sanno codialità. struire, quando DELLA DISABILITÀ, MA UNA VERA Ed eccoci qua, giochi insieme CITTÀ MODERNA DEVE DARE PARI per un conma non conofronto a sci neanche il OPPORTUNITÀ A TUTTI” quattr’occhi, cognome del tuo migliore amico. per riflettere sul come eravamo e sul Poi gli studi, la lontananza, il mio ricome saremo: io ancora giornalista, torno a Casarano. lui, probabilmente, sindaco. La scoperta di un Ivan De Masi imCi siamo conosciuti in Chiesa, nel prenditore di successo. Ivan è stato gruppo dell’Azione cattolica. Come tra le prime persone a cui ho parlato è cambiata Casarano nel fratdel mio progetto di far nascere, protempo? prio nella nostra città, una realtà “Credo che oggi ci siano meno occaeditoriale e culturale che fino ad sioni rispetto al passato. oggi mancava. Gli ho raccontato il E’ vero, era la Chiesa il momento agmio entusiasmo ma anche le mie gregativo più importante, ma paure. Lui ha colto subito la portata c’erano anche i “laboratori creativi”, della mia idea e del contributo che iniziative laiche tenute da volontari, avrebbe potuto dare non solo alla dove potevi imparare a recitare, a nostra città ma all’intero territorio suonare (è lì che ho imparato a suosalentino. nare la batteria, perché i miei non Mi ha incoraggiata, come solo sa avevano le possibilità economiche fare un vecchissimo amico, a dar di farmi frequentare lezioni private), vita ad un progetto per un’informaa dipingere, a lavorare il legno, la zione fatta “senza sconti” e senza cartapesta o semplicemente potevi
giocare a ping pong, a calcio e chiacchierare. Questo modo di stare insieme è stato un po’ tralasciato in questi anni. A me è servito molto e penso che si debbano creare più occasioni per far colloquiare le generazioni tra di loro”. E’ nata lì, nei laboratori creativi, la tua passione per la radio? “E’ nata lì la mia passione per la musica. Poi ho iniziato a frequentare Radio Diffusione a 15 anni, ed era una meravigliosa fucina d’idee”. Da dove sono passata anche io:per Radio Diffusione feci le mie prime interviste. Avevo 17 anni. Guarda caso un reportage su come gli uomini vedevano le donne che lavorano. Per me un chiodo fisso fin da allora… “Da lì sono passati tanti ragazzi che trovavano nella radio uno spazio libero per esprimersi”. Facciamo un po’ di nomi, perché io me ne ricordo almeno un paio di “grossi”. “Beh, molti giornalisti della stampa locale hanno mosso lì i loro primi passi. A parte te, che hai fondato il Tacco e collabori con importanti te-
state come Il Sole 24 ore, Enzo Schiavano di Quotidiano, Daniela Pastore di Gazzetta del Mezzogiorno, Giuseppe Pisanò della Gazzetta dello Sport. Ma ricordo anche Antonio Bartolomucci, che è una delle firme di punta della redazione sportiva di Mediaset e Bruno Conte. La radio era l’occasione di coltivare un hobby per farne poi la propria professione. Si respirava un clima bellissimo con tanta voglia di fare. Eravamo ottimisti, credevamo in un futuro migliore e avevamo fiducia in noi stessi, convinti di poterlo rendere veramente migliore”. Erano luoghi in cui si aveva voglia di discutere e pensavamo che ogni singola opinione fosse importante. Non ne escludevamo alcuna. Casarano attraversava anche un periodo di grande fermento imprenditoriale, le aziende creavano un benessere diffuso. Oggi siamo in piena recessione. Ma è solo questo che ha fatto perdere alle persone la fiducia nel confronto di idee costruttivo? “Credo che manchi la “palestra” per i giovani, una palestra di vita, anche politica. Nella mia coalizione ci sono tanti giovani, animati da questo mio modo di fare politica. Ma non si può pensare di fare politica senza i giovani, che non trovano all’interno degli stessi partiti, concrete occasioni di formazione politica. Per questo ho pensato, se sarò sindaco, di affiancare ogni assessore da una squadra di tre giovani, che saranno contemporaneamente fucina di idee per l’assessorato, antenne per cogliere le esigenze dei loro coetanei, laboratorio di formazione per la classe dirigente di domani. E’ la prima volta che ne parlo, al di fuori del mio staff. Così si potrà arrivare alle prossime elezioni non con l’esigenza di ‘mettere un giovane’ purché sia, ma con una nuova squadra, pronta per governare. Ricordo che quando eravamo ragazzi c’era la sezione giovanile della Democrazia Cristiana, il Fronte della gioventù, la Fgci: all’interno dei movimenti giovanili si poteva crescere
e si veniva allenati al confronto delle idee, alla competizione elettorale. Oggi questo non avviene più. Per questo voglio dar vita ad un laboratorio politico. Non voglio amministrare nel chiuso del palazzo, la politica deve avvicinarsi alle esigenze delle persone e per far questo deve cominciare dai giovani, se stessi, innanzitutto”. Tu sei un imprenditore di successo. Che cosa consigli ad un ragazzo che si affaccia oggi al mondo del lavoro? “Io sono un inguaribile ottimista. E la mia è un’azienda assolutamente meritocratica. Tra l’altro, i vertici e i ruoli di maggiore responsabilità sono occupati per la maggioranza da donne: la responsabile dell’ufficio legale, la responsabile dei cantieri, la responsabile dell’ufficio stampa, solo per dirne alcune. Il 43% del personale Italgest è donna. Contano le qualità professionali, non altro. Questo posso consigliare: credere in se stessi e nelle proprie idee e guardare il futuro dritto negli occhi”. Che cosa puoi dire agli “ex ragazzi”, i quarantenni di oggi che devono costruire una città, si spera migliore, da consegnare ai propri figli? “Prima analizziamo che cosa non ci piace, vediamo che cosa non c’è nella nostra città, poi cerchiamo di metterci mano noi. Siamo chiamati alle nostre responsabilità, non possiamo tirarci indietro. Adesso tocca a noi”. Casarano è una città orgogliosa, la “casaranesità” è molto sentita. Credi che questo sia un plus per il futuro, utile a superare la recessione economica? “Credo di sì’. Non è solo una questione di orgoglio, è una ‘malattia’, come dice Nicco Verrienti (grande cantautore di origini salentine, autore dell’inno della Virtus Casarano), ‘una malattia che ci fa star bene’. Dobbiamo essere orgogliosi proprio perché abbiamo il futuro nelle nostre mani, non solo perché abbiamo
una squadra di calcio e di pallamano ai massimi livelli. L’orgoglio deve derivare dal poter vivere una città a misura d’uomo e di donna, di bambini, di anziani e disabili, sostenibile, attenta a tutti bisogno dei suoi cittadini. Non sono solo parole d’ordine; chi mi conosce e tu sei tra questi, sa che mollerei tutto se non credessi in queste cose”. Casarano però è l’ultima a riconoscere i propri ‘cervelli’. Io stessa, nel mio piccolo, ho ricevuto premi giornalistici da altre città, ma non dalla mia. Un esempio internazionale: Andrea ‘Pupillo’ De Rocco, dei Negramaro, è stato acclamato a San Siro ma non al Capozza… “E dire che Pupillo è uno dei talenti che ruotavano attorno a Radio Diffusione! Faceva il dj. Noi vogliamo operare una rivoluzione culturale, perché la nostra generazione e quella che sta arrivando dopo di noi, comprende che i testimonials della città sono importanti per dare ottimismo, infondere fiducia. Ci sono personalità che fanno marketing territoriale e sicuramente Andrea ‘Pupillo’ De Rocco, è uno di questi, portando il nome di Casarano in giro per il mondo. Troveremo il modo di ringraziarlo…”
“LA ‘CASARANESITÀ’ NON È SOLO UNA QUESTIONE DI ORGOGLIO, È ‘UNA MALATTIA CHE CI FA STAR BENE’, COME DICE NICCO VERRIENTI. DOBBIAMO ESSERE ORGOGLIOSI PROPRIO PERCHÉ ABBIAMO IL FUTURO NELLE NOSTRE MANI, NON SOLO PERCHÉ ABBIAMO UNA SQUADRA DI CALCIO E DI PALLAMANO AI MASSIMI LIVELLI”
Vuoi dire che verranno a Casarano i Negramaro? “Non possiamo anticipare nulla. Accontentati, Marilù…”. Ti avevo chiesto un’intervista personale, non politica, per cui ti faccio una domanda che mai t’avrei fatto, pur conoscendo questo episodio della tua infanzia; te la faccio solo perché ti ho sentito parlare in pubblico del tuo vecchio problema di deambulazione, affrontato quando eri bambino. Due anni in sedia a rotelle all’età di nove anni. Come ha condizionato, se l’ha fatto, il tuo modo di ‘essere vicino’ alle persone, in particolare ai disabili? “Noi siamo quello che abbiamo vissuto ed è normale che io abbia un’attenzione accentuata verso il mondo della disabilità. E’ un argomento che deve essere affrontato in maniera seria, perché una città che guarda al futuro non può prescindere dal problema della disabilità. Quando i tuoi coetanei fanno altro e tu non puoi, sei a casa perché nessuno ti può portare in giro, non è facile andare avanti. Quando non puoi andare in giro perché la tua città è disseminata di barriere architettoniche, come era in passato, non è facile. Io sono stato fortunato perché sono riuscito a superare il mio problema e a riacquistare completamente l’uso delle gambe. Ma la città del futuro deve dare pari opportunità a tutti e stipulare un vero e proprio patto sociale tra le generazioni, per la crescita armonica di tutti. Chi è meno fortunato ha gli stessi diritti degli altri”. Concludendo, caro “candidato”, che cosa è rimasto del bambino che eri? “La gioia di vivere, l’ottimismo, l’altruismo. Ora come allora penso positivo, guardo al domani come ad una giornata migliore di quella che sta passando, convinto che il lavoro che ho fatto oggi darà un risultato positivo. E se non lo darà, sarà bastato che ce l’abbia messa tutta. Rimarrò Ivan De Masi, comunque vada ques’avventura elettorale. Lo stesso ‘bambino’ che hai conosciuto”.
//Europee //L’intervista //Giuseppe Merico
hO UN SOgNO: UN mONDO gIUSTO INTERVISTA A GIUSEPPE MERICO, ASSESSORE PROVINCIALE E SEGRETARIO REGIONALE PDCI, CANDIDATO ALLE EUROPEE PER LA LISTA COMUNISTA. DALLA SUA HA UN PROGRAMMA DETTAGLIATO PER RAGGIUNGERE UN OBIETTIVO: UN MONDO SENZA INGIUSTIZIE
“LE RAGIONI DELLA DIVISIONE PRODOTTA TRA I PARTITI COMUNISTI NEL 1998 NON CI SONO PIÙ. UNA SPINTA DECISIVA VERSO L’UNIONE DI QUESTE FORZE VERRÀ DA UN RISULTATO ELETTORALE POSITIVO. IN TAL CASO È PREVEDIBILE CHE SI POSSA GIUNGERE AD UN CONGRESSO CHE SANCISCA LA NASCITA DI UNA UNICA FORZA DI SINISTRA E COMUNISTA IN ITALIA” Assessore, lei è il candidato della lista comunista. Che cosa è successo, la sinistra ha capito di dover correre compatta per poter ambire a raggiungere risultati concreti? “Partito dei Comunisti Italiani, Rifondazione Comunista ed il movimento di Cesare Salvi ‘Socialismo 2000’ non è un cartello elettorale, ma l’avvio di un processo di riunificazione dei partiti comunisti, allargato anche alle forze che rappresentano la migliore tradizione del socialismo europeo. Le ragioni della divisione prodotta nel 1998 non ci sono più. Una spinta decisiva verso l’unione di queste forze verrà da un risultato elettorale positivo. In tal caso è prevedibile che verso la fine dell’anno si possa giungere ad un congresso che sancisca la nascita di una unica e grande forza di sinistra e comunista in Italia”. Che cosa significa portare più Sud in Europa? “Più Sud in Europa è il motto scelto per presentarmi alle Europee. Sud non è tanto il riferimento ad un'area territoriale da contrapporre al Nord, quanto una concezione della società libera da bisogni, l'esigenza di una diversa politica capace di coniugare i
valori ideali con la concretezza dell’agire quotidiano per superare le disuguaglianze e le ingiustizie: territoriali, sociali, etniche. L'Europa che abbiamo conosciuto finora, invece, è stata dominata dagli interessi delle grandi imprese e della grande finanza ed in politica estera è stata totalmente subalterna agli Usa che hanno portato avanti una politica aggressiva sul piano militare e su quello economico, nei confronti dei Paesi dell'Asia, dell'Africa, dell'America latina”. Che cosa ha comportato un tale atteggiamento? “Il risultato è evidente. Viviamo una crisi di sistema che vede minacciate le condizioni di vita di milioni di persone, dove la crescita economica e politica di Paesi ritenuti sino a ieri arretrati fa venire meno antiche certezze e i privilegi di noi occidentali. Le stesse istituzioni sono compromesse divenendo sempre più fragili e meno democratiche, condizionate come sono dai poteri forti. Si dice che i bambini sono il nostro futuro. Ma che domani stiamo loro preparando, se nasceranno in un mondo dove la barbarie è accettata e la competizione è esasperata? Eppure, oggi come mai prima nella sua storia, l'uomo può contare su co-
noscenze tecniche e scientifiche senza precedenti che potrebbero liberarlo da ogni schiavitù. Per tutto questo continuo a coltivare il sogno della mia gioventù: un mondo che cooperi per superare ogni squilibrio e ogni ingiustizia, dove la competizione è il contributo di ognuno alla crescita della conoscenza e della ricchezza per rendere ogni uomo pienamente libero”. Come immagina di realizzare il suo sogno? “Le politiche liberiste hanno diminuito il potere d'acquisto delle persone e favorito la speculazione finanziaria. Adesso gli stessi che hanno provocato la crisi vogliono farla pagare ai giovani, ai lavoratori, ai pensionati ed al Mezzogiorno, dilapidando denaro pubblico per salvare le banche private. Per uscire dalla crisi occorre rovesciare queste politiche, combattere le ingiustizie sociali e le disuguaglianze territoriali”. In che modo si possono combattere le ingiustizie di cui parla? “Il nostro programma è assai dettagliato sulle strategie per uscire dalla crisi. Le ingiustizie si possono combattere aumentando salari e pensioni
e ponendo un tetto alle retribuzioni dei manager; bloccando i licenziamenti, estendendo la cassa integrazione ai lavoratori di tutte le aziende in crisi aumentandola all'80%, garantendo un salario sociale ai disoccupati come avviene in tutta Europa. Ma non è tutto. Per rialzarsi dalla crisi è necessario migliorare le prestazioni sociali, abolire i tickets, rilanciare l'istruzione pubblica, finanziare la ricerca, bloccare gli sfratti. Dal punto di vista strettamente economico, bisogna nazionalizzare le grandi banche garantendo i risparmi ed il credito alle piccole imprese ed agli artigiani; creare nuovi posti di lavoro con un piano di messa in sicurezza degli edifici dal rischio sismico, di rilancio dell'edilizia pubblica, di risanamento del territorio, di manutenzione delle reti idriche, di risparmio energetico, di tutela delle specializzazioni agricole locali; bloccare la delocalizzazione delle aziende, chiudere i paradisi fiscali; ridurre le tasse ai lavoratori dipendenti, ai pensionati ed ai lavoratori autonomi con redditi bassi e medi; colpire l'evasione e le grandi rendite; tagliare le spese militari; ritirare la missione in Afghanistan, che costa mille euro al minuto”.
// Europee // L’estetica della comunicazione elettorale // I manifesti
ChI DI mANIFESTO FERISCE
CHE COSA SI CELA DIETRO LE SCELTE GRAFICHE E COMPOSITIVE DEI MANIFESTI ELETTORALI? ABBIAMO CERCATO DI SCOPRIRLO, PASSANDO IN RASSEGNA QUELLI DEI CANDIDATI SALENTINI ALLE CONSULTAZIONI EUROPEE Uno storico manifesto invitava a votare per la Repubblica al referendum del 1946
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uri e plance elettorali sono tappezzate di manifesti di questo o quel candidato alle prossime elezioni del 6 e 7 giugno. La cosiddetta propaganda di comunicazione politica ha invaso tutti gli spazi consentiti ed anche quelli che consentiti non lo sono mai stati. Ma al di là del manifesto selvaggio, l’attenzione cade sul linguaggio utilizzato per la comunicazione, su quello che il manifesto, il candidato, il partito vorrebbe comunicare e quello che invece viene recepito. A questo proposito, il Tacco d’Italia si è divertito a commentare i manifesti elettorali dei candidati salentini alle prossime
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elezioni Europee: Raffaele Baldassarre (Pdl); Cosimo Durante (Pd); Eugenio Pisanò (Udc-Io Sud); Fabrizio Camilli (Udc); Giuseppe Merico (Prc-PdCI). Abbiamo analizzato gli slogan, le scelte grafiche, le foto utilizzate. Il risultato? Graficamente sono molto scarni, privi di una particolare forza comunicativa ed evocativa; si ricordano a fatica e non impressionano più di tanto. Tutti i candidati invitano gli elettori a votare ricorrendo a formule il più delle volte poco originali. Associando allo slogan scelto il loro “faccione” e il simbolo del partito. // SEMPLICE ED AFFIDABILE. E GIÀ IN EUROPA Dopo anni trascorsi tra Palazzo dei Celestini e la Regione Puglia, dove è attualmente consigliere, Baldassarre aspira ora ad un seggio al Parlamento europeo. Sui manifesti elettorali, opta per un modello in cui nome e volto risaltano molto di più del simbolo. Il suo manifesto si presenta su uno sfondo bianco che rimanda a un’idea di limpidezza e trasparenza. Il suo volto e in primo piano, occhi luminosi quanto il sorriso che infonde serenità e sicurezza, in perfetto stile berlusconiano - e la parte destra sul messaggio: la scritta in blu “Europa, andiamoci assieme”.
SE BALDASSARRE PUNTA A DARE UN’IMMAGINE AFFIDABILE E DURANTE PREFERISCE RASSERENARE GLI ELETTORI, PISANÒ GIÀ SI PROIETTA AL CENTRO DELL’EUROPA, MENTRE CAMILLI SI MOSTRA ELEGANTE E SOBRIO. MERICO? SORRIDE A CHI LO GUARDA il tacco d’Italia
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Giugno 2009
// TRADIZIONALE E RASSERENANTE. RIGOROSAMENTE DI TRE QUARTI L’assessore provinciale e sindaco di Leveranno Cosimo Durante opta per una scelta tradizionale, ma eloquente. Sul manifesto elettorale, compare sulla parte destra, dove si mostra di tre quarti, a mezzo busto, indossando una camicia bianca e una giacca gessata blu, con la cravatta a strisce gialline e blu. Il volto è serio, sguardo fiero e determinato e un sorriso appena accennato. Lo sfondo verde rimanda ad un prato, un ambiente rasserenante. Nella parte sinistra, campeggia il simbolo del Pd con quattro stelline al lato e in basso lo slogan “Europei da sempre”.
// IL SIMBOLO CON LE BANDIERE INTORNO L’azzurro dell’Europa e le coloratissime bandiere dei Paesi che ne fanno parte, spiccano nell’originale manifesto elettorale di Eugenio Pisanò, presidente del Consiglio comunale di Lecce. Il candidato si mostra a mezzo busto, volto fiero, sguardo determinato e sorriso appena accennato. Nessun messaggio, solo una richiesta (un ordine, più che un consiglio!) esplicita agli elettori,“Scrivi Pisanò”, è presente nella parte finale del manifesto. Il simbolo dell’Unione di Centro, invece, è in primo piano in mezzo alle bandiere, come a dire che il partito entrerà presto nel Parlamento europeo.
// SOBRIO E ALL’ULTIMO GRIDO Chiaro ed eloquente il cartellone dell’ex assessore regionale della giunta Fitto Fabrizio Camilli, salentino d’adozione (è nato a Roma). Nel lato sinistro del manifesto, infatti, viene riprodotto il simbolo dell’Unione di Centro già crociato da un fantomatico elettore casiniano, mentre Camilli spiega (se mai ce ne fosse ancora bisogno) nuovamente ai lettori come votare: “Crocia il simbolo e scrivi Camilli”. Nella foto, il candidato mostra una posa morbida e il sorriso accennato che sottolineano la vocazione moderata. Lo sfondo bianco e le scritte in bianco su fondo marrone, fanno pandan con l’abbigliamento del candidato.
// PROFONDO ROSSO Giuseppe Merico, assessore provinciale e segretario regionale PdCI, sceglie di dare maggiore importanza al suo partito e ai valori di coesione ed eguaglianza sociale che storicamente lo contraddistinguono. Il suo manifesto elettorale è semplice; è quasi interamente occupato dalla fotografia del candidato, che ha volto sorridente e disteso, sguardo fisso davanti a sé. In alto, l’appello agli elettori: “Più Sud in Europa”. In basso, sull’immagine del candidato, campeggiano nome e cognome del candidato. La scritta “Elezioni europee 6 e 7 giugno” è scritta in rosso; irrinunciabile rosso. E come se no?
//Amministrative //Casarano //Gli anziani alle urne
degli OVER IL VOTO
di ANDREA FIORITO
IL VALORE DELLE ELEZIONI AMMINISTRATIVE PER CHI È UN PO’ IN LÀ CON GLI ANNI, MA ALLA POLITICA CREDE ANCORA. IL VOTO? E’ L’ESERCIZIO PIÙ ALTO DI LIBERTÀ Alla politica credono ancora. Abbiamo chiesto ad alcuni over 60 casaranesi un parere sulle elezioni amministrative. Hanno ancora valore per chi, di elezioni, ne ha vissute tante? E, quando si troveranno a tu per tu con la scheda elettorale, quale candidato sceglieranno e perché? Certo è che negli anni hanno capito Antonietta Meraglia, Casarano, 84 anni, pensionata ex sarta
bene quali sono i loro diritti e che la realtà di paese va affrontata esclusivamente come merita. Con serietà. A dispetto di una tornata elettorale che sembra volere sconvolgere i classici schieramenti, i concetti di destra e sinistra sono ancora ben radicati, i comizi vengono seguiti con partecipazione e le discussioni di piazza si fanno accese.
Assuntina Meraglia, Casarano, 80 anni, pensionata ex parrucchiera
Andrò a votare, perché è un dovere. Probabilmente voterò a destra. Solo attraverso di esso noi possiamo sperare che le cose migliorino. Credo molto nei valori della correttezza, della serietà. Ho già scelto il mio candidato, anche perchè è cattolico.
Agata De Matteis, Casarano,76 anni, pensionata
Andrò a votare perché è Sono indecisa se andare a vofondamentale per il paese, tare. Se andrò, voterò destra. Il oltre ad essere un diritto voto è sempre una piccola di tutti i cittadini. Voterò a presa in giro. Sono sempre le sinistra, perché ho conostesse persone che promettono scenze in quella fazione e nuove cose dicendo di essere meritano il mio appoggio cambiati. Le cose per me non cambieranno mai, gli in- e sostegno. Ho sempre votato secondo coscienza, teressi saranno sempre più forti delle promesse. mai condizionata da favori.
Salvatore De Micheli, Casarano, 61 anni, gestore di una ricevitoria
Andrò a votare. Spero che chi vincerà sia all’altezza della situazione e sappia affrontare le vere problematiche della città, con uno sguardo particolare ai commercianti e ai servizi per il turismo. Non importa se salirà la destra o la sinistra ma che chi verrà eletto sappia affrontare e risolvere i problemi.
//Megafono a Che significato ha presentarsi in lista alle Provinciali nei collegi di nascita degli aspiranti presidente? In questa pagina e nella successiva, abbiamo dato il megafono in mano a candidati che corrono nelle città d’origine dei tre aspiranti leader di palazzo dei Celestini. Cioè Lecce e Tuglie. Città d’origine la prima di Loredana Capone ed Adriana Poli Bortone, la seconda di Antonio Gabellone. Per entrare ancora più nel vivo della sfida elettorale.
ANgELA mARIA SPAgNOLO candidata alle Provinciali nel collegio Centro-Mazzini di Lecce con la lista Pellegrino a sostegno di Loredana Capone
Dopo la sua elezione in consiglio comunale a Lecce si ricandida alle provinciali nel collegio Centro-Mazzini. Come mai ha deciso di riprovarci? “Non si tratta di cercare nuove affermazioni istituzionali. Peraltro quella comunale è per me estremamente gratificante. Credo però che i problemi della città che restano al centro del mio interesse possano trovare in un ambito provinciale, di area vasta, il terreno migliore per essere affrontati e risolti”. Da ultima segretaria dei Ds non le dispiace essere candidata in una lista civica del presidente Pellegrino? “La decisione di Giovanni di promuovere una propria lista con candidature significative a sostegno di Loredana Capone è avvenuta su precisa richiesta della stessa Loredana e del gruppo dirigente del Pd. Abbiamo comunemente convenuto che tutte le candidature elettoralmente forti presenti in consiglio comunale fossero a disposizione delle liste che o come Pd o come liste civiche sostenessero Loredana Capone. In questo quadro ho ritenuto del tutto naturale, per la mia storia e il mio percorso, di rappresentare la lista di Giovanni nel collegio Centro-Mazzini, considerata la sua generosa disponibilità a candidarsi
in quello Rudiae-Ferrovia”. Le politiche culturali sono un suo cavallo di battaglia. Che cosa proporrà, se eletta, in seno all'Ente provinciale? “E' evidente che tra Comune di Lecce e la Provincia in questi anni si sono avute collaborazioni su importanti eventi culturali. Lo testimonia ad esempio il fatto che da tempo nell'Ico (istituzione concertistica completamente sostenuta con il bilancio della Provincia) è prevista la partecipazione nel consiglio di amministrazione di un componente del Comune di Lecce. Credo che sia necessario che la rete dei contenitori provinciali (Politeama, San Francesco della Scarpa, convitto Palmieri, Ex officine Knos) e quelli comunali (Teatro Paisiello, officine Cantelmo, i Teatini, il conservatorio di sant'Anna, palazzo Turrisi, ed in prospettiva il nuovo teatro Apollo) siano utilizzati come spazi di una proposta culturale complessiva e condivisa per arrivare ad una agenda degli eventi unica, concepita da un'unica fondazione tra i due enti. Naturalmente nel rispetto dell'autonomia delle tante iniziative che i singoli soggetti culturali svolgeranno comunque sul territorio e che dei nuovi contenitori si dovranno più agevolmente riappropriare”.
LUIgI RIzzO candidato alle Provinciali nel collegio Santa Rosa di Lecce con la lista “Insieme per il Salento” a sostegno di Antonio Gabellone
Qual è stato il suo percorso politico? “Politicamente nasco nel ’93 insieme a Forza Italia. L’entusiasmo, la capacità ed il carisma di Berlusconi trovarono in me terreno fertile per l’inizio di un impegno caparbio e coerente. Dopo una breve militanza in Forza Italia, è avvenuto l’incontro con Pier Ferdinando Casini ed il passaggio nel Ccd, nel quale sono rimasto fino al febbraio 2008, quando, in seguito all’abbandono dell’Udc della coalizione di centrodestra, sono rimasto dov’ero rappresentando i Popolari Liberali di Giovanardi. Sono stato per due volte consigliere comunale a Lecce. Nel 2006 sono stato nominato presidente della Lupiae Servizi e dal 2007 presidente dell’Istituzione per i Servizi Sociali del Comune di Lecce. Del mio passaggio nell’amministrazione leccese restano tracce tangibili quali i parcheggi rosa, i semafori funzionanti anche di notte, gli abbonamenti agevolati ai parcheggi per i lavoratori dipendenti.” Che cosa l’ha spinta a candidarsi? “Da militante di un partito (Ccd e Udc)
sono diventato coordinatore di un movimento, i Popolari Liberali nel PDL, piccolo, ma comunque utile per la vittoria del centrodestra e, conseguentemente ho pensato di presentare una lista di supporto ad Antonio Gabellone. Abbiamo ideato ‘Insieme per il Salento’ e mi sono candidato per dare alla coalizione il mio aiuto concreto”. Quali saranno i temi sui quali si batterà maggiormente, se dovesse essere eletto? “Prioritariamente l’occupazione mediante un azione mirata ad aiutare la nascita di cooperative di lavoro e l’accompagnamento dei giovani nell’utilizzo degli strumenti agevolativi regionali e comunitari. Subito dopo la tutela ed il rafforzamento dell’artigianato, dell’agricoltura e del turismo nel Salento”. Perché i cittadini dovrebbero votare per lei? “Per il rispetto che ho sempre avuto per loro, non promettendo ciò che sapevo di non poter mantenere essendo disponibile e rimanendo sempre Gigi Rizzo”.
mARIA ROSARIA FERILLI candidata alle Provinciali nel collegio Santa Rosa di Lecce con Io Sud a sostegno di Adriana Poli Bortone
Per Io Sud si attende a Lecce un grande risultato. Come state impostando la campagna elettorale ? “Portiamo in giro il nostro programma ‘casa per casa’, sulle piazze, in ogni sede e lo esplicitiamo in tutte le sue parti coinvolgendo i salentini sulle esigenze e problematiche rilevanti del territorio. Ascoltiamo tutti, raccogliamo le idee ed i suggerimenti per condividere i nostri obiettivi che mirano alla valorizzazione di tutte le risorse esistenti attraverso una nuova lettura integrata di turismo, ambiente, cultura e tradizioni locali. Insomma, vogliamo porre al centro dell'attività amministrativa il territorio facendo in modo che le aspettative si traducano in azioni sotto il profilo dell'occupazione e dello sviluppo socioeconomico salentino”. Ma per Lei Io Sud è un partito di destra o di centro ? “Io Sud non è un partito ma un movimento ‘arioso e inclusivo’, una confederazione di soggetti che liberamente e spontaneamente condividono una programmazione impegnativa ‘del fare’ che ha come obiettivo principale la tutela, lo
sviluppo e la promozione del proprio territorio. Si potrebbe definire una costituente sociale, a più voci che attraverso una dialettica costruttiva concorda sui programmi che non devono rimanere scritti ma che devono essere realizzati”. Di che cosa le piacerebbe occuparsi se dovesse essere eletta alla Provincia di Lecce? “Ho scritto a tutti i cittadini del Collegio 1, Santa Rosa, Salesiani e Marine in cui sono candidata, una lettera aperta con cui ho comunicato la mia decisione di spendermi soprattutto a diffondere la cultura in tutti i suoi aspetti. Sicurezza nelle scuole, valorizzazione dei giovani talenti, diffusione della cultura d'impresa e di quella per l'innovazione. Per reperire le risorse economiche mi impegnerò a far contenere al massimo i costi della politica, a snellire l'apparato burocratico della Provincia, ad evitare gli sprechi ed a razionalizzare le risorse per investirle in politiche di sviluppo per i nostri giovani”.
gIANNI D’AgATA candidato alle Provinciali nel collegio Santa Rosa di Lecce con Italia dei valori a sostegno di Loredana Capone
Che cosa l’ha spinta a candidarsi alla Provincia? “La mia naturale tendenza a battermi per i cittadini. Sono l’ideatore dello Sportello dei Diritti e Servizi Immigrazione Salento della Provincia di Lecce per il quale ho da sempre prestato collaborazione volontaria; nel 2007 fu proprio il mio impegno appassionato a permettermi di essere nominato componente del Dipartimento Tematico nazionale per la ‘Tutela del Consumatore’ del partito di Di Pietro al quale ho aderito sin dalla sua fondazione avendo sposato anche le battaglie di Carlo Madaro, assessore provinciale al Mediterraneo e presidente provinciale di IdV. Antonio Di Pietro in persona mi conferì la carica. Fu un vero orgoglio: per un ex ufficiale dei carabinieri, funzionario assicurativo e sindacalista come me non c’era collocazione più appropriata. Ho portato avanti il mio compito avendo riscontri positivi da parte delle persone. La mia realizzazione è stare, anche legalmente, al loro fianco”. Suo figlio è coordinatore provinciale di Italia dei valori. Che cosa gli ha insegnato e che cosa ha imparato da lui? “Gli ho trasferito i valori nei quali credo anch’io, la lealtà e la correttezza in pri-
mis. La voglia di darsi da fare, la caparbietà e la forza di non arrendersi. Oggi lui è il coordinatore provinciale di un partito nel quale credo molto. Lui mi insegna la freschezza, il coraggio e l’entusiasmo. Mi assomiglia molto”. Oggi i cittadini si sentono delusi dalla politica. Di contro, l’Italia dei Valori pare guadagnare consensi. Conferma questa impressione? “In molti casi gli elettori si sono sentiti usati. Italia dei valori a livello sia nazionale sia locale ha saputo raccogliere consensi perché è un partito di gente perbene. I cittadini stanno via via rendendosene conto”. Perché i cittadini dovrebbero votare per lei? “Perché non li abbandonerei mai, se dovessi essere eletto. Ma, se anche non lo dovessi essere, non negherei il mio appoggio a chi ne ha bisogno, così come ho fatto in questi anni di vero, totale e appassionante volontariato al loro fianco. Se dovessi sedere in consiglio provinciale m’impegnerò per il riconoscimento del Patrocinio dell’Unesco per il Barocco leccese e ionico-salentino quale Patrimonio dell’Umanità, così come progettato assieme all’amico ed ex vicesegretario dell’Onu Pino Arlacchi”.
//Megafono a Continuano le interviste ai candidati nei collegi degli aspiranti presidenti della Provincia. Dopo Lecce è la volta di Tuglie, casa di Antonio Gabellone (PdL)
STEFANO PRETE candidato alle Provinciali nel collegio Parabita-Tuglie-Alezio con la lista Pd a sostegno di Loredana Capone
Alezio, Parabita, Tuglie sono cittadine molto diverse tra loro. Quale può essere il contributo di un giovane come lei ai loro problemi? “Naturalmente queste tre città hanno proprie peculiarità, ma non per questo non possono essere accomunate da una compatibile idea di sviluppo. Il mio contributo sarà quello di aiutare a definire la ‘missione comune’ e cogliere tutte le risorse e le opportunità per metterla in pratica”. Sente una responsabilità nell’essere il candidato del Pd nel collegio del candidato PdL alla presidenza della Provincia? “Con tutto il rispetto possibile, non
sento particolare responsabilità. La mia candidatura rappresenta, di per sé, una netta alternativa alle logiche proprie del Pdl: appartengo alla generazione che sta subendo gli effetti di una crisi terribile che quella parte del mondo politico sottovaluta; sono stato proposto dopo una seria discussione ‘dal basso’, ma, soprattutto, la mia candidatura è testimonianza di piena autonomia del nostro territorio. Sono certo che il centrosinistra, e in particolare il Pd, anche in questo collegio, possano rappresentare una concreta alternativa al ‘pensiero unico’ che regna nel centrodestra. La presenza del candidato presidente
del Pdl, perciò, permette ad ogni singolo elettore di questo territorio di mandare un forte messaggio all’intera Provincia”. Se eletto, di quali temi le piacerebbe occuparsi? “Per quello che oggi offre il Salento, dopo 15 anni di buona amministrazione, c’è solo l’imbarazzo della scelta! Penso che il turismo rappresenti una grande sfida per il nostro futuro. A tal proposito, pensare che il Salento possa divenire un sito nucleare, significa escludere ogni seria possibilità che proprio il turismo possa contribuire allo sviluppo del territorio.
Altro tema è quello della valorizzazione e della tutela dell’ambiente e del patrimonio culturale. Questi temi rappresentano due importanti questioni sulle quali la futura amministrazione provinciale deve insistere, valorizzando al massimo le risorse e creando sempre maggiori opportunità di lavoro. L’obiettivo principale di ogni istituzione del territorio, Provincia in testa, è creare occasioni ed opportunità tali da permettere ad ognuno di noi di rimanere in questa terra e contribuire, con il proprio lavoro, con la fatica di tutti i giorni, con nuove imprese, nuove iniziative, al suo sviluppo”.
pacità amministrativa e la correttezza politica di Antonio Gabellone. La prossima Amministrazione provinciale, guidata da Antonio Gabellone, con il mio sostegno incondizionato, sarà sicuramente molto proficua per il nostro basso Salento”. Quali sono le sue specializzazioni e il tratto principale del suo programma? “Per essere stato funzionario Enel per circa 40 anni, la mia specializzazione è l'energia elettrica. Attualmente collaboro con alcune aziende per lo sviluppo dell'energia alternativa da fonti rinnovabili come il fo-
tovoltaico. Credo molto in questo settore energetico, mi attiverò per uno sviluppo coordinato e quindi più efficace delle fonti energetiche rinnovabili. Altro settore che meriterebbe una maggiore attenzione da parte della prossima Amministrazione provinciale è il comparto turistico. E’ necessario sviluppare le infrastrutture e determinare aree omogenee per gli eventi artistici - culturali, eventi da programmare non solo nel periodo estivo, determinando a volte una sovrapposizione degli stessi, ma anche lungo tutto il periodo dell'anno”.
Sento d’aver vinto con anche un solo voto, non tanto alla mia persona, ma alla lista e all’idea che essa rappresenta. Uno, dieci o cento voti sono voti utili e recuperati alla battaglia che la sinistra sta facendo nel Salento e in Italia. La battaglia per non abbandonare il campo, non dichiarare la resa e resistere. Dalla resistenza si possono ricreare le condizioni per una sinistra forte e unitaria che riesca a discutere con il Pd e le forze del centro al fine di riportare tutto il centro sinistra al governo del Paese. Rispetto invece al governo della Provincia e della Regione sono convinto
che l’elettorato saprà premiare il buon governo di questi anni dove, come sinistra, abbiamo dato un positivo apporto con in testa il compagno Nichi Vendola”. Lei è un esperto di formazione e politiche del lavoro. Se eletto, le piacerebbe occuparsi di questi temi? “Mi piacerebbe rimettermi al servizio del Salento, facendo quello che faccio da 35 anni: occuparmi delle questioni del lavoro, stare al fianco dei lavoratori che affrontano la disoccupazione, la mobilità e il precariato. Tornare a stare al loro fianco da protagonista continuando a dare un apporto alle PMI salentine”.
SILVIO LATERzA candidato alle Provinciali nel collegio Parabita-Tuglie-Alezio con la lista Azzurro popolare a sostegno di Antonio Gabellone
Rispetto alla maniera per affrontare i problemi del basso Salento in che cosa il centrodestra si differenzia dal centrosinistra? “Il centrosinistra in questi ultimi anni ha rivolto la sua attenzione soprattutto sul capoluogo di Lecce e sulla zona della Grecia Salentina,trascurando i tanti problemi del nostro basso Salento. Cito tra gli altri la questione dei depuratori di Parabita-Casarano. Il centrodestra pone nel suo programma la massima attenzione a tutte le problematiche dell'intera Provincia, ma certamente in modo particolare al basso
Salento, negli ultimi anni trascurato”. E’ più orgoglioso o preoccupato di essere candidato nel collegio di riferimento del candidato Gabellone? “Sono orgoglioso di essere candidato a sostegno del candidato presidente Antonio Gabellone. Negli anni 1996-2000 sono stato sindaco di Parabita e con Antonio Gabellone sindaco di Tuglie abbiamo lavorato spesso insieme per la soluzione di problemi comuni. Cito tra tutti la metanizzazione dei nostri Comuni di Casarano, Matino, Parabita, Tuglie, Sannicola. Ho avuto quindi modo di apprezzare la ca-
SERgIO TOLOmEO candidato alle Provinciali nel collegio Parabita-Tuglie-Alezio con la lista Sinistra per il Salento a sostegno di Loredana Capone
Sinistra e Libertà ha goduto di scarsa visibilità sui media. Come mai? “E’ la solita questione italiana: i media sono in gran parte in mano ai ‘potenti’ e non bisogna disturbare i manovratori. Siano essi di destra, di centro o di finta sinistra. C’è la tendenza a non dare visibilità a quelli come noi che vogliono cambiare le cose. Fortunatamente nello stagno della politica italiana e locale sono stati lanciati un bel po’ di sassi e le onde iniziano a fare il loro corso. Siamo un nuovo movimento che si sta presentando al Paese e nonostante i pochi strumenti comunicativi, stiamo riuscendo a far discutere di noi.
Cresce l’attenzione e l’interesse per una nuova idea di sinistra unita che si pone l’obiettivo di ritornare a svolgere un ruolo attivo nella società italiana. Tuttavia, grazie agli strumenti dell’informatica e all’attenzione di media come voi, il nostro messaggio riesce comunque ad arrivare ai cittadini”. Che sensazioni le dà essere candidato nel collegio del candidato PdL alla presidenza della Provincia? “Sono consapevole che presentarsi a casa di Gabellone sembrerebbe una partita persa in partenza, ma per come è nata la mia candidatura e per come vedo io la politica sento d’aver già vinto.
//Megafono a STEFANIA NEgRO candidata alle Provinciali nel collegio di Casarano con la lista Pellegrino a sostegno di Loredana Capone
Che cosa l’ha spinta a sospendere per un mese la sua attività professionale e ad accettare la sfida elettorale? “Mi è stato proposto da persone che stimo moltissimo di tentare questa candidatura ed ho accettato di buon grado. Ritengo che Giovanni Pellegrino abbia governato la provincia di Lecce in maniera ineccepibile. Per questa ragione non ho avuto difficoltà ad accettare una collocazione nella sua lista civica. Ritengo necessario un impegno diretto da parte dei cittadini perbene, in grado di portare all’attenzione della politica i bisogni reali delle persone, spesso disattesi dai politici di professione e sento molto forte il dovere di dare il mio contributo affinché la mia città abbia la giusta considerazione a livello provinciale. Solo in tal modo potrò dire di non avere rimpianti e di aver fatto del mio meglio, nel mio piccolo, per aiutare il mio territorio”. Che cosa crede di poter dare, da donna e da professionista, ai cittadini che la voteranno? “Svolgo la professione di avvocato da molti anni. Ciò mi permette di conoscere molto a fondo il funzionamento della macchina burocratica e di tastare tutti i giorni con mano la situazione econo-
mica del mio paese. Ai cittadini che sceglieranno di votare per me potrei dare un importante contributo in questo senso. Inoltre sono madre di una bambina di due anni e questo ha cambiato molto il modo di rapportarmi all’ambiente in cui vivo perché quanto costruiremo oggi, sarà consegnato ai nostri figli domani. E poi ho assorbito naturalmente da mio padre, che è un noto pediatra, l’attenzione ai bisogni dei più deboli e alle esigenze reali delle famiglie. Ho molto a cuore le tematiche ambientali e della legalità”. Se dovesse essere eletta, quali saranno i temi sui quali concentrerà maggiormente la sua azione politica? “Mi impegnerò affinché Casarano ritrovi una collocazione importante a livello provinciale; cercherò di portare la mia città al centro della vita amministrativa del Salento e in particolare del basso Salento. La nostra è una provincia molto estesa ed è indispensabile che tutte le sue latitudini abbiano voce e siano rappresentate al meglio. Casarano ed il suo hinterland sono territori strategici per la provincia anche tenendo conto delle importanti funzioni attribuite alle Province dalla legge regionale n.36/2008 in materia di ambiente, urbanistica, turismo e formazione professionale”.
ANTONIO mUSIO candidato alle Provinciali nel collegio di Tricase con la lista Pellegrino a sostegno di Loredana Capone
Consigliere prima, assessore poi. Quali obiettivi raggiunti in Provincia la rendono maggiormente orgoglioso? “Con la Giunta Pellegrino sono stati raggiunti tanti obiettivi. Per la prima volta è stata creata la delega al Sud Salento. I risultati sono il completamento del Castello di Acaya nel quale abbiamo la segreteria permanente del Forum della Pace, l’Abbazia di Cerrate affidata in gestione al Fai, l’ex Convitto Palmieri e Biblioteca Bernardini, che nei prossimi anni sarà il centro culturale più importante per Lecce e la provincia, l’ex Caserma Cimarrusti data all’Accademia delle Belle Arti e l’ex Galateo per unificare in un solo edificio tutti gli uffici provinciali”. La delega al Sud Salento fu un importante passo da parte della Provincia. In che cosa è consistita la sua attività in favore del Basso Salento? “La delega al Sud Salento deve essere considerata come il tratto dominante dell’attenzione su tutto il territorio dalla Giunta Pellegrino. La mia attività si è svolta su due direzioni: il decentramento di importanti servizi provinciali, come la Polizia Provinciale e l’Ufficio relazioni con il pubblico, e la creazione di una rete dei servizi fra i vari enti a la Provincia. Con la collaborazione del Co-
mune di Tricase stiamo istituendo presso Palazzo Gallone il Museo Civico, che diventerà il decentramento del Museo Sigismondo Castromediano e sarà in stretta collaborazione con Palazzo Comi di Lucugnano”. Quali problematiche relative al territorio tricasino porterà all’attenzione dell’Ente provinciale? “Starò vicino alle famiglie, ai giovani e ai lavoratori. Mi impegnerò per rendere il nostro territorio avanzato, moderno e ‘appetibile’ agli imprenditori. Le infrastrutture e l’innovazione tecnologica sono essenziali. Bisognerà ottimizzare la circonvallazione di Tricase, creare una strada-parco, con il recupero dei vecchi ‘tratturi’. Dal punto di vista dell’edilizia scolastica abbiamo completato un’asse strategico Tricase-Alessano. Vogliamo continuare a rafforzare il Polo Scolastico di istruzione secondaria razionalizzando le strutture del Magistrale e del Liceo Scientifico-Classico, consolidare il corso di odontotecnico presso il Professionale, unico nel sud della Puglia”. Perché i cittadini dovrebbero votare per lei? “Il lavoro compiuto con Giovani Pellegrino va completato. Il gioco di squadra sarà importante ed essenziale e spero di poter dare il mio contributo”.
//Megafono a SILVANO INgROSSO Candidato alle Amministrative casaranesi nella lista dell’Udc a sostegno di Ivan De Masi
Ci racconta com’è nata l’idea della sua candidatura al consiglio comunale nelle fila dell'Udc? “Ho inizialmente militato come indipendente nelle liste del Partito Popolare Italiano, successivamente confluito nella Margherita. Sempre come indipendente mi presentai alle elezioni del 2004 nelle liste dell’Udeur. Ora mi ripresento nelle liste dell Udc perché si è rafforzata in me sempre più la con-
vinzione che è la forza delle idee di una coalizione che può essere capace di elaborare progetti condivisi e riconoscersi come comunità, applicati in un laboratorio dagli intenti comuni quale è il laboratorio proposto dal candidato sindaco Ivan De Masi”. Suo fratello, il compianto sindaco William Ingrosso, è spesso citato come modello dai candidati dei diversi schieramenti. Questa cosa la fa piacere o la infastidisce? “Dipende in quale contesto viene citato. Se viene nominato, strumentalmente, come è avvenuto in più occasioni, per ovvii fini politici, non mi piace e mi infastidisce. Peraltro non è una novità in quanto già in passato in un consiglio comunale, ho più volte invitato l’assise consigliare a non menzionare il nome di mio fratello in quanto non avevano proprio idea di chi lui fosse. Se, al contrario, la sua figura e la sua opera viene messa in risalto nelle manifestazioni pubbliche lontano da qualsiasi elezione, in quel caso mi fa piacere ed è anche giusto che il suo esempio venga ricordato affinché si possa analizzare e trarne un buon esempio di umanità, di un uomo prestato alla politica. Ma parlo di una
Politica con la P maiuscola volta ai più ampi valori cristiani che la nostra famiglia ci ha trasmesso, e che con umiltà cerco quotidianamente di trasmettere ai mie figli”. Come giudica il clima di questa campagna elettorale? “Sicuramente le parole che vengono spese dagli avversari politici e i manifesti da loro affissi nella città, non sono gratificanti. Ritengo che sia più opportuno spendere il tempo a manifestare idee, intenzioni e programmi per la città, che sicuramente possono far intravedere i veri valori della politica e quanto c’è di meglio per la collettività. Ed è quello che sta facendo Ivan De Masi. Un quarantenne che si è affacciato alla politica e non deve difendersi da un suo passato. Egli rappresenta il nuovo e non dobbiamo fargli pagare il prezzo di presunti errori di altri. In certi momenti, questa campagna elettorale mi ricorda quella del 1994, la prima che vide protagonista mio fratello. Anche allora dai suoi avversari provenivano solo cattiverie, ma lui continuò per la sua strada ad illustrare il suo programma senza rispondere alle provocazioni”.
Che idea si è fatto del laboratorio politico casaranaese PD-UDC-Io Sud? “Essendo laureato in architettura penso di poter dire: la politica è come il Lego: si possono costruire case con mattoni di un solo colore, ma se ne possono costruire anche utilizzando più colori. Non vuol dire che la casa sia meno solida o più brutta! L’importante è che ci siano le capacità, la sensibilità umana unitamente alla volontà di impegnarsi per la cittadinanza in un progetto comune.Penso che il sistema politico italiano stia attraversando un periodo di transizione che in un futuro non lontano porterà alla semplificazione del nostro sistema elettorale, formato da pochi partiti con una precisa identità progettuale. Gli estremi, da una parte e dall'altra, tenderanno via via a scomparire ed è chiaro che, in quella situazione, si formeranno aggregazioni politiche che solo apparentemente possono sembrare eterogenee, ma è il progetto politico che li "costringerà" a mettersi insieme e a condividere un percorso comune per lo sviluppo locale, la sostenibilità di cui tanti si parla, nell’interesse di tutta la collettività”.
//Minima immoralia
di ADOLFO MAFFEI
PUbbLICO, PRIVATO E DEmOCRAzIA
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a più di un mese il Paese è percorso da una domanda, gelida e sinistra come un brivido: un premier ha diritto ad avere una vita privata? La risposta non può che essere affermativa, ma in Italia siamo abituati a complicare anche le cose semplici, così questa lineare risposta riassume in sé, dopo decine di approfondimenti, distinguo e paralleli con altre società, un concetto di proporzioni enormi: siamo ancora in democrazia? Riassumiamo i passaggi della cronaca della vicenda Silvio Berlusconi-Noemi Letizia. La signora Veronica Lario, moglie del premier, annuncia l’intenzione di divorziare. Come è prassi ormai consolidata, questa decisione non la comunica all’interessato oralmente o per vie legali, ma tramite “la Repubblica”, con un articolo in cui, tra l’altro, si fa accenno ai rapporti del marito con “minorenni”. Il privato viene volontariamente messo in piazza. E diventa pubblico. La fondazione culturale FareFuturo di Gianfranco Fini, si butta a capofitto nella breccia. Ne vien fuori la partecipazione di Berlusconi ad una festa di 18esimo compleanno di una fanciulla del Napoletano di nome di Noemi Letizia. E’ lei la minorenne evocata da Veronica, ed ha il vezzo di chiamare il presidente “papi”, parola che diventerà un tormentone, come “zero tituli” di Mourinho. Berlusconi è
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preso di contropiede e s’impappina, dice che il padre della pulzella è suo amico dai tempi del suo rapporto con Craxi (di cui il Letizia era autista), che ha incontrato Noemi tre o quattro volte, ma sempre in compagnia di uno dei genitori. Poi aggiunge il repertorio solito, stavolta non contro i magistrati comunisti (le motivazioni della sentenza di condanna di Mills in cui il premier italiano è bollato come corruttore sono una ferita ancora sanguinante per lui) ma contro la stampa. Naturalmente comunista. Berlusconi dimentica che FareFuturo non è di sinistra, ma questo è un dettaglio. La bolla si gonfia, esce sui giornali la foto di una collana-regalo da 6.000 euro a Noemi, si pubblicano interviste a ripetizione (la madre della ragazza dice ad una testata americana, tra l’altro, “Spero che (Berlusconi) non si comporti con mia figlia come si è comportato con me”, sibillina), smentite imbarazzate (non era l’autista, ma rimane un vecchio amico), foto di feste con 900 invitati vip in cui Noemi e mami siedono al tavolo (nientemeno) di Fedele Confalonieri, festa di Capodanno 2008 in Sardegna cui partecipa l’ancora minorenne napoletana, con un’amica e altre 30/40 ragazze: tutte ospiti del premier che quel Capodanno lo passa così e non con la famiglia, il fidanzato di lungo corso della ragazza racconta un fiume di det-
tagli estremamente imbarazzanti per il premier italiano. I talk show si sprecano, la stampa internazionale va a nozze, il sarcasmo su “papi” è universale. I pompieri non sanno da che parte prendere un incendio sempre più invasivo: sembra di stare sul set di “Inferno di cristallo”, Vespa, Belpietro, Rossella, Fede, armati di pompa ed elmetto, fanno quello che possono… Tutto poco serio, quindi tutto molto italiano. O no? Sarebbe un sì, tondo tondo se non ci fosse di mezzo qualche riflessione che si leva dalle parti (residue) più liberali e indipendenti di questa società in gran parte narcotizzata. La prima, più è elevato il rango di un uomo pubblico, più egli deve mantenere un comportamento irreprensibile. Romano Prodi è stato discusso, fatto a pezzi e politicamente ormai emarginato, ma della sua famiglia non si è mai discusso e le sue vicissitudini giudiziarie le ha sempre accettate e mai demonizzate. Buon per lui che ne sia sempre uscito a testa alta. La seconda, quando la stampa accende i fari dell’opinione pubblica su un personaggio di tale livello, egli deve stare al gioco perché la libertà di informare è un pilastro inalienabile della democrazia. Se ti faccio una domanda tu rispondi, non scappi, non insulti, non ti dichiari “furibondo”, non dici al cronista “o se ne va lei o me ne vado
io” evocando i cattivi padroni del giornale che ti sta interrogando. Al politico non è data la “facoltà di non rispondere”, neppure su vicende private. Se passa questo principio, anche l’assessore del mio piccolo Comune si avvarrà di questa facoltà: siamo o non siamo tutti uguali? E allora: siamo ancora in democrazia? Basta intendersi su un altro pilastro portante, il concetto di uguaglianza (articolo 3 della Costituzione). Se la vita privata è sacra, se tutti siamo uno di fronte alla legge allora è altrettanto sacrosanto che coloro i quali rivestono cariche pubbliche si sottopongano ai raggi x dell’opinione pubblica. Se questo principio viene eluso o anche truccato, come è facile per chi possiede direttamente tre reti televisive ed il controllo di almeno due delle tre pubbliche, ne discende la poca credibilità, il poco rispetto, la poca fiducia. Dice: come si spiega allora che più lo tiri giù con argomenti oggettivamente corretti, più Berlusconi vola nei sondaggi e nei consensi elettorali? La risposta al prossimo “One man show” di Bruno Vespa. Se, poi, qualche inguaribile curioso topolino d’archivio vuole togliersi uno sfizio, una possibile “altra” riposta la trova cliccando su Google le seguenti parole: piano di rinascita dell’Italia. Buona lettura e buon voto a tutti.
Nella vignetta in basso: Tacco 60, giugno 2009. A distanza di due anni gli scenari sono piuttosto mutati. Nestola e Blasi, ex leader rispettivamente di Margherita e Ds, hanno ruoli piuttosto defilati in seno al Pd. Cioè: Blasi era pure riuscito a farsi nominare segretario dell’allora neonato Partito democratico (era l’ottobre 2007), per poi abdicare in favore di Salvatore Capone.
INDOVINA ChI è
“bestiario pubblico. Ovvero: come nascono nuovi improbabili personaggi sulla scena”