//L’Editoriale di Maria Luisa Mastrogiovanni
continua dalla prima
Davanti alla tv. In maniera graduale ci stiamo abituando a dividere i politici in persone “vere” e persone “false”, persone che ci comunicano delle “emozioni” e persone che non ci “dicono” niente. Tra simpatici e antipatici, tra amati e odiati, in una personalizzazione della politica sempre più schiacciante. Diventiamo dei tronisti, un Marcelo, una Tina, che devono scegliere se “fidarsi” o no, sull’onda della “pelle”. Nella campagna elettorale per le regionali, il meccanismo innescato è il medesimo. Questo accade anche perché la legge elettorale non prevede il doppio turno ma permette il voto disgiunto, per cui il candidato presidente che prende più voti vince. Addirittura i giornali contribuiscono alla nostra trasformazione in personaggi da reality show di
L’Editoriale
popolari o populisti. siamo tutti figli di maria (de filippi) Maria: “Vero”, emozionante”, “popolare”. Così viene definito Vendola udite udite, dal Secolo d’Italia e dalla sua direttora finiana Flavia Perina. Poli Bortone si definisce “terrona”, con orgoglio, e accattiva l’astante, cercando la condivisione dell’appartenenza. Palese promette “niente bugie”, facendo il verso a “poesie”, che è il leit motiv di Vendola. Niente a che vedere con “vota comunista” o con “fiamma tricolore”: semplice appartenenza politica, corrispondenza diretta tra il rappresentato e la sua rappresentazione, tra il simbolo e il suo contenuto e tra l’eletto e l’elettorato. Ricordate la “realpolitik”? Ossia una politica che antepone gli obiettivi concreti alle questioni di principio. Una concezione che da Machiavelli ad oggi, at-
traversa tutti i rapporti diplomatici nazionali ed internazionali dell’universo-mondo. Oggi, con la dura legge pubblicitaria che imperversa in politica, se qualcosa viene rappresentato come vero, vero è. La realtà coincide con la sua rappresentazione. E in questa metamorfosi, è reale ciò che è popolare; è vero quello che viene percepito dalla maggioranza come tale. Spesso poi, alla ricerca della popolarità, seguendo le leggi televisive, si sceglie il populismo: e se è vero ciò che viene percepito dalla maggioranza come tale, il populismo, ripetuto fino all’ossessione, diventa verità. Il populista parla alla pancia, strappa l’applauso, emoziona, è vero. Il vero tronista è populista e viceversa chi è populista salirà sul trono. O sullo scranno.
il mensile del salento Anno VII - n. 67 - 25 Febbraio 2010 Iscritta al numero 845 del Registro della Stampa del Tribunale di Lecce il 27 gennaio 2004
EDITORE: Nerò Comunicazione - Casarano - P.zza A. Diaz, 5 DIRETTORE RESPONSABILE: Maria Luisa Mastrogiovanni HANNO COLLABORATO: Laura Leuzzi, Adolfo Maffei, Andrea Morrone, Enzo Schiavano, Mario De Donatis, Valentina Isernia FOTO: Dove non segnalato archivio del Tacco d’Italia REDAZIONE: p.zza Diaz, 5 - 73042 Casarano - Tel./Fax: 0833 599238 E-mail: redazione@iltaccoditalia.info PUBBLICITÁ: marketing@iltaccoditalia.info - tel. 3939801141
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IL TACCO D’ITALIA FREE PRESS (giornale formato tabloid
da 32 pagine tutte a colori, stampato in 40.000 copie distribuite in oltre 1000 punti): TIPOLOGIA INSERZIONE Un quarto pagina (10 x 15 cm) Mezza pagina (23 x 15 cm) Pagina intera (23 x 34 cm) Seconda copertina Terza copertina Quarta copertina Simbolo accanto Testata Piede prima pagina (23 x 8 cm)
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BOLLETTINO DEI NAVIGANTI
// Opinioni dal Tacco sorprese iN Vista. oCCHio di Bue sulla puglia di MARIO DE DONATIS m.dedonatis@iltaccoditalia.info I riflettori della politica si sono accesi sulla Puglia. Per più di una ragione. In primo luogo perché il Pd si è ricompattato con le primarie, esprimendo un Vendola - che si è imposto, peraltro, quale leader nazionale - che, oggi, è impegnato nel ricomporre le lacerazioni nella coalizione, con un Pd alla ricerca di percorsi e modalità in grado di assicurare al partito un forte ruolo nel prossimo esecutivo. C’è, poi, la questione “Palese”, il candidato “degli apparati del Pdl” che è in affanno nell’aggregare, in suo favore, il consenso nel Salento e che non entusiasma né gli altri territori né la società civile. E c’è, ancora, l’incognita UdC. Quanti scommettevano su un centro-sinistra di “nuovo conio” – aperto all’Unione di Centro - sono stati sconfessati e coloro che davano, per certo, un potenziamento del centro-destra - con il ritorno dell’U.d.C. – sono stati smentiti. Contrariamente alle previsioni dei più informati, il partito di Casini ha dato vita in Puglia, al “terzo polo”, alleandosi con “Io Sud” della Poli-Bortone, sulla base di larghe convergenze sulla politica meridionali-
stica. Come si vede, c’è più di una ragione per attirare i riflettori sulla Puglia. Anche perché, qui in Puglia, il “terzo polo” è frutto delle scelte della sinistra pugliese che, con Vendola, ha espresso una linea politica che sembra contrapporsi al disegno riformista di D’Alema, (impegnato nella costruzione di un’alternativa al Governo nazionale). Ed è di ogni evidenza, inoltre, che il “terzo polo” si è potuto esprimere, anche, per la “chiusura” del Pdl, a dirigenza salentina, che ha escluso “candidature esterne” al proprio recinto, per non compromettere l’attuale sistema di potere. Pierferdinando Casini, se vogliamo, non ha fatto altro – sulla base dei fatti registrati – che attivare un “percorso”, coerente con le posizioni assunte, che ha espresso la Poli-Bortone, quale candidato Presidente di un “Centro” che assumerà uno spessore politico che andrà ben oltre il risultato delle “regionali”. Questo il contesto, con scenari in movimento che troveranno un assetto definitivo con la presentazione delle liste. Liste che offriranno una lettura aggiornata sui rapporti di forza all’interno del Pd e sulla stessa “linea politica” del possibile “terzo
Governo Vendola”. Un dato è certo: la campagna elettorale si svilupperà, più che sul “voto utile”, sul “voto disgiunto”. Perché è proprio il “voto disgiunto” - che la legge elettorale regionale ha introdotto a rendere aperta la competizione ed ad assegnare un ruolo determinante agli ambienti non schierati, ai delusi di destra e di sinistra, allo stesso popolo degli astenuti. Tanto rafforza la candidatura di Adriana Poli Bortone, vissuta quale presenza “antisistema”, per il superamento del Bipolarismo. Bipolarismo che molti ritengono corresponsabile del deficit di partecipazione democratica, della radicalizzazione della lotta politica, del consolidamento di partiti gestiti da oligarchie che la gente potrebbe sfiduciare ricorrendo al “voto diretto” (la possibilità di votare per un candidato presidente, al di là dei partiti di riferimento che compongono le coalizioni). Il voto in Puglia, per i fatti innanzi espressi, potrà riservare sorprese ed assumerà, in ogni caso, un significato che potrà favorire l’affermazione di una democrazia più partecipata, di un nuovo sistema istituzionale, quale percorso per una “vera al-
ternativa” al Governo nazionale. E’ per questo che i riflettori sulla Puglia resteranno accesi, per molto.
INDOVINA CHI E’?
La soluzione a pag. 30
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LEGGI COME MANGI
// Opinioni dal Tacco IPSE DIXIT // Chi ha tempo non aspetti tempo “Io non me ne sto fermo in attesa della decisione da Roma. La mia campagna elettorale è iniziata da tempo. I miei elettori e quanti mi conoscono lo sanno”. Rocco Palese, candidato per il centrodestra Nuovo Quotidiano di Puglia, 25 gennaio 2010 // Qui lo dico e qui lo nego “Quella di azzerare le candidature non è una soluzione, se non ce n’è una più forte. La soluzione alternativa e vincente secondo me è Fitto”. Adriana Poli Bortone, candidata per il terzo polo Nuovo Quotidiano di Puglia, 29 gennaio 2010 // Chi di poesia ferisce “Se gli avversari della destra mi chiamano parolaio, incantatore, poeta, come se fosse un insulto, per questa campagna elettorale abbiamo scelto provocatoriamente proprio la poesia”. Nichi Vendola, candidato per il centrosinistra Nuovo Quotidiano di Puglia, 8 febbraio 2010
commenti e opinioni da
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Che cosa ha fatto Palese per la Puglia in tutti gli anni in cui è stato alla maggioranza e ora all'opposizione? Elencate i fatti e non le parole, comprese le cafonate di togliersi una scarpa per fare opposizione come un moderno Krusciov! Anonimo, 25 gennaio 2010 commento alla news “Rocco Palese è il candidato del centrodestra alla Regione” www.iltaccoditalia.info/sito/indexa.asp?id=9312#commenti_articolo La sig.ra Poli è candidata a una sonora sconfitta. Mentre gli italiani vivono sui posti di lavoro,nelle loro famiglie drammi esistenziali, questi invece di unirsi per cercare di risolvere qualche problema, si dividono sempre di più. Non ce la faccio più, 26 gennaio 2010 Commento alla news “Poli scende in campo con l’Udc” www.iltaccoditalia.info/sito/indexa.asp?id=9318#commenti_articolo Niki ormai è un mito caduto, malamente. Ha spaccato Rifondazione dapprima all'interno pur di diventarne il capo e poi, mancati i numeri, ha pensato bene di fare una scissione (ce n'era proprio bisogno, i lavoratori ringraziano); ne ha creato uno tutto suo ormai pieno di residuati di altri partiti. […] Non era presente (!!!) in consiglio mentre si discuteva della legge elettorale per dare più dignità alla presenza femminile ed ai partiti minori. Aldo, 7 febbraio 2010 Commento alla news “Telenovela Regionali pugliesi” www.iltaccoditalia.info/sito/index-a.asp?id=9344
tra purosaNgue ed aCQuisiti, eCCo i CasaraNesi CHe guardaNo a Bari Casarano. Allo stato sono quattro, ma potrebbero aumentare a cinque. E’ il numero di candidati casaranesi alle elezioni per il rinnovo del Consiglio Regionale, che si terranno il 28 e 29 marzo prossimi. L’ex sindaco di Casarano, Remigio Venuti, sarà candidato nella lista del Partito Democratico, lista che appoggia la candidatura alla presidenza di Nichi Vendola. Non è una grande novità perché Venuti, che attualmente ricopre la carica di consigliere comunale, aveva da tempo fatto capire che il suo obiettivo, dopo dieci anni ininterrotti di gestione cittadina, era un seggio per Bari. Obiettivo molto difficile da raggiungere, ma l’ex sindaco spera di raccogliere consensi anche e soprattutto fuori la sua città. In questi anni, infatti, Venuti, come sindaco del Comune capofila, ha amministrato la complessa struttura del “Pit 9”, gestendo e distribuendo finanziamenti destinati ad una sessantina di comuni.
L’altro candidato forte della città è Giovanni Stefano che si presenta nella lista del PdL in appoggio alla presidenza di Rocco Palese. Il rappresentante del centro-destra è considerato un personaggio politico in ascesa, grazie anche all’exploit della scorsa primavera quando alle consultazioni provinciali non solo è riuscito a farsi eleggere (3.213 voti pari al 22,84%), ma il presidente della Provincia, Antonio Gabellone, lo ha anche nominato assessore alla Gestione territoriale, Politiche energetiche e Protezione civile. Il centro-destra insomma sta cercando di sfruttare al meglio la scia di quel risultato di otto mesi fa. Il terzo candidato casaranese alle Regionali appartiene allo schieramento del cosiddetto “Terzo polo” che appoggia la candidatura alla presidenza di Adriana Poli-Bortone. Si tratta di Alberto Chiriacò, attuale commissario cittadino dell’Udc e fresco di no-
//QuestioNe di looK Rocco Palese, Adriana Poli Bortone e Nichi Vendola nelle vignette satiriche di Miki Begood pubblicate sul sito del movimento Io Sud (www.iosud.it)
di ENZO SCHIAVANO e.schiavano@iltaccoditalia.info
mina nel Consiglio nazionale del partito di Pierferdinando Casini. Il quarto sicuro candidato alle Regionali non è un casaranese “purosangue”, ma ha sposato un nostro concittadino ed è plausibile che cerchi di “pescare” voti anche in città. Si tratta di Sabrina Sansonetti, 41 anni, commercialista, originaria di Melendugno. E’ candidata nella lista dell’Italia dei Valori, che appoggia Vendola. Mentre scriviamo rimane una casella vuota in “Io Sud”, la lista del movimento dell’ex ministro Poli. La candidata alla presidenza della Regione vuole una presenza casaranese nella sua lista. In un primo momento aveva cercato in ogni modo di convincere Francesca Fersino, attuale vice sindaco della città, a candidarsi, ma senza risultati. Nonostante il rifiuto del maggior rappresentante locale del movimento, la Poli vuole comunque riempire quella casella.
// Regionali //Carte d’identità
umaNi troppo umaNi di LAURA LEUZZI l.leuzzi@iltaccoditalia.info
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TRA LE TRE IDENTIKIT DI CANDIDATO, SI NASCONDE QUELLA DEL FUTURO GOVERNATORE DI PUGLIA. L’INVITO DEL TACCO È DI LEGGERLE CON ATTENZIONE. POTREBBERO AIUTARVI A DECIDERE PER CHI VOTARE IL 28 E 29 MARZO PROSSIMI
hi dei tre la spunterà non è ancora dato sapere. La sfida per la presidenza della Regione Puglia è infatti appena all’inizio anche se già si preannuncia gustosa e senza esclusione di colpi alcuna. Per aiutare i lettori-elettori a scegliere con oculatezza tra i candidati in lizza per la poltrona più comoda di via Capruzzi, abbiamo chiesto a Rocco Palese, Adriana Poli Bortone e Nichi Vendola (li citiamo in
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rigoroso ordine alfabetico!) di mostrarci la loro carta d’identità e di aprirci il cassetto più segreto della loro persona. Come dire: più vicini di così si muore. E così abbiamo scoperto tanto di loro. Oltre alla loro storia politica dalla prima tessera sottoscritta per il partito del cuore quand’erano pressappoco degli adolescenti fino agli incarichi più recenti -, anche i loro vizi più inconfessabili e le virtù delle quali il tacco d’Italia
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vanno più orgogliosi. Risultato: strano ma vero, gli aspiranti governatori della Regione sono umani. Hanno qualità, difetti, rituali ai quali non rinuncerebbero mai. Hanno, soprattutto, tanta voglia di convincere i cittadini a fidarsi di loro. Ecco perché ogni identikit che abbiamo realizzato si conclude con un appello al voto. Spetta a voi il compito di dare retta all’uno, all’altra o all’altro.
Rocco Palese // CARTA D’IDENTITÀ Luogo e data di nascita: Acquarica del Capo (Le) 31 dicembre 1953 Altezza: 1.65 Peso: 59 Taglia: 48 Numero di scarpe: 41 Titolo di studio: Laurea in medicina Professione: medico Stato civile: sposato Figli: due femmine
Adriana Poli Bortone // CARTA D’IDENTITÀ Luogo e data di nascita: Lecce, 25 agosto 1943 Altezza: 1.68 Peso: 65 Taglia: 44 Numero di scarpe: 39 Titolo di studio: Laurea in lettere classiche Professione: Professore associato di Letteratura Latina presso l'Università degli Studi di Lecce. Oggi in pensione dall'Università Stato civile: coniugata Figli: due
// PERSONALITÀ ED INTERESSI Hobby e passioni: calciomercato, Inter, lettura Vizi: adoro il gelato Virtù: generosità Che cosa amo: la Puglia Che cosa odio: la superficialità, la sciatteria, la cattiveria
// PERSONALITÀ ED INTERESSI Hobby e passioni: pesca, cucina Vizi: addormentarmi con la TV accesa, a discapito della tranquillità familiare Virtù: saper ascoltare Che cosa amo: stare in famiglia (soprattutto con le nipotine) // CURRICULUM POLITICO Che cosa odio: la slealtà, la mancanza di ricoLa prima tessera: Dc, poi Cdu poi Forza Italia noscenza, le miserie morali in genere da fine anni ‘80 La storia politica personale: dal 1990 al 1993 // CURRICULUM POLITICO vicesindaco di Acquarica del Capo e poi consi- La prima tessera: 1968, MSI gliere. Consigliere regionale nel 1995; fino al ’97 La storia politica personale: da sempre nel presidente della Commissione regionale Sanità. M.S.I., poi diventato A.N. Il 27 marzo 2009 mi Vicepresidente della Giunta regionale Distaso, sono rifiutata di abbandonare AN per confluire fino al 2000. nel magma indistinto del PDL. Il 14 febbraio Vice del viceministro Giuseppe Vegas, nel Dipar- 2009 ho dato vita al movimento “Io Sud” che si timento Economico di Forza Italia nel 2000. è trasformato in partito politico ed ha già feAssessore nella Giunta Fitto dal 2000 al 2005; steggiato il suo primo anno di attività negli stessi anni componente del Comitato di Il politico preferito: Giorgio Almirante settore nazionale del comparto sanità e del Ta- La massima a cui mi ispiro: “Quando vedi la tua volo di monitoraggio della spesa sanitaria presso verità fiorire sulle labbra del tuo nemico, devi il Ministero dell’Economia. Presidente del gruppo gioire, perché questo è il segno della vittoria”. consiliare di Forza Italia - Pdl alla Regione Puglia. (Giorgio Almirante) Il politico preferito: Aldo Moro La massima a cui mi ispiro: “Non rimandare a // CAMPAGNA ELETTORALE domani quel che puoi fare oggi” e “Non fare agli Coalizione alle prossime elezioni: Udc-Io Sud altri quel che non vorresti fosse fatto a te” Appello di voto: Votate per me perché gli altri due hanno già governato la Regione Puglia; gli // CAMPAGNA ELETTORALE elettori valuteranno come lo hanno fatto. E poi Coalizione alle prossime elezioni: centrodestra perché Io Sud è l’unico partito che ha a cuore (Pdl e altri 13 tra partiti e movimenti: lista del l’identità territoriale, prima ancora che gli schiePresidente, Puglia Prima di Tutto, Noi Sud, Pri, ramenti partitici, a differenza di Pdl e Pd. Infine, Fiamma Tricolore, La Destra, Psdi, Dc di Pizza, perché sono una donna e una terrona doc, orPli, Movimento Schittulli, Socialisti, Udeur, Nuovo gogliosa di esserlo. Psi, Nuova Dc di Rotondi, Popolari Liberali di Giovanardi) Appello di voto: Votate per me perché ci sono solo due proposte di Governo per la Puglia, la nostra concretezza e il nostro amore per i pugliesi da un lato e la sinistra estrema di Vendola con i suoi fallimenti dall’altra. In mezzo non c’è nulla. Il terzo candidato non diventa neanche consigliere regionale. Vogliamo dare alla Puglia il Governo dei fatti che il Presidente Berlusconi ha dato all’Italia.
I CANDIDATI ALLA PRESIDENZA DELLA REGIONE PUGLIA SI SVELANO QUANTO MAI AVEVANO FATTO PRIMA D’ORA il tacco d’Italia
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Nichi Vendola // CARTA D’IDENTITÀ Luogo e data di nascita: Bari 26 agosto 1958 Altezza: 172 cm Peso: 60 kg Taglia: 46 Numero di scarpe: 43 Titolo di studio: Laurea in Lettere e Filosofia all’Università degli Studi di Bari Professione: presidente della Regione Puglia Stato civile: celibe Figli: nessuno // PERSONALITÀ E INTERESSI Hobby e passioni: lettura e scrittura, in particolar modo di poesie Vizi: fumavo; ho un problema con la puntualità negli incontri con gli amici Virtù: massima attenzione alle ragioni degli altri; non conosco la vendetta Che cosa amo: la mia famiglia, la mia gente, la mia terra, il mio lavoro, la poesia, la letteratura, il teatro, la buona musica, il buon cibo Che cosa odio: l’ipocrisia, la prepotenza, chi utilizza il potere per i propri interessi personali // CURRICULUM POLITICO La prima tessera: nel 1972 per la Federazione dei Giovani Comunisti La storia politica personale: dal 1985 al 1988 membro del direttivo nazionale della Fgci. Nel ‘90 nel Comitato Centrale del Partito Comunista Italiano (Pci). Tra i fondatori del Partito della Rifondazione Comunista, dopo lo scioglimento del Pci. Deputato per la prima volta nel 1992 e poi nel ‘94, nel ‘96 e nel 2001. Membro di varie commissioni in diverse legislature: Cultura, Scienze ed Istruzione; Giustizia; Antimafia (con il ruolo di segretario e poi vicepresidente); Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici. Dal 2005, presidente della Regione Puglia. A gennaio 2009 fondatore del Movimento per la Sinistra (Mps); da dicembre 2009, portavoce di Sinistra Ecologia Libertà (Sel). Il politico preferito: Enrico Berlinguer La massima a cui mi ispiro: “Dalla cultura dell’indifferenza alla convivialità delle differenze” (Don Tonino Bello) // CAMPAGNA ELETTORALE Coalizione alle prossime elezioni: centrosinistra – Pd, Sinistra Ecologia e Libertà, Italia dei Valori, Rifondazione Comunista, Comunisti Italiani, Verdi, Socialisti, Repubblicani europei, Radicali e altre liste da definire Appello di voto: Votate per me perché insieme abbiamo dato il via alla rivoluzione gentile pugliese. Nei prossimi cinque anni mi piacerebbe che la completassimo insieme.
//Regionali // Le priorità della politica
Jacques Louis David, 1784, “Il giuramento degli Orazi”
ogNi promessa e’ deBito EMERGENZA PUGLIA. CIÒ DI CUI LA NOSTRA REGIONE HA BISOGNO, SECONDO ALCUNI OPINION LEADERS DEL TERRITORIO. E COME GLI ASPIRANTI GOVERNATORI HANNO IN MENTE DI DARGLIELO
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a fare ce n’è. Ma quali sono le priorità della Regione Puglia? Ovvero: davanti a quali emergenze si troverà, una volta eletto, il futuro presidente di Via Capruzzi? Un suggerimento su quali siano i problemi più urgenti ai quali trovare rimedio lo hanno fornito, dietro nostra richiesta, alcuni opinion leader salentini, tecnici di alto livello che, ognuno per settore di competenza, hanno dettato l’agenda della politica regionale. Imprese, lavoro, formazione professionale, ambiente e territorio. Suggerimenti, è vero, ma anche domande precise
che noi abbiamo girato ai diretti interessati. Pubblichiamo, in più puntate, le “interviste” rivolte a Rocco Palese (centrodestra), Adriana Poli Bortone (Udc-Io Sud) e Nichi Vendola e, per ogni domanda, anche le relative risposte. E’ un modo per mettere nero su bianco le loro promesse in tempo di campagna elettorale. Un modo per poterli richiamare alle loro responsabilità, una volta che avranno assunto la guida dell’Ente di Bari.
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imprese pagameNti VeloCi e CertifiCaZioNi dei Crediti saNitari
PIERO MONTINARI, PRESIDENTE CONFINDUSTRIA LECCE Sviluppo economico e competitività d’impresa sono i due imperativi categorici a cui la Regione, nei prossimi cinque anni, dovrà attenersi, per rimettere in moto la “locomotiva Puglia”. Il nostro territorio, infatti, dopo un triennio caratterizzato dalla crescita esponenziale di alcuni settori ad alto valore aggiunto (metalmeccanico, meccatronica, aeronautica ed aerospaziale, information techno-
e viabilità, turismo, formazione e lavoro, ambiente e territorio, su ognuno di tali aspetti alla Regione, ex lege, spettano importanti competenze che incidono in maniera positiva sullo sviluppo territoriale. La Regione, inoltre, dovrà fare molto per contribuire a ridurre i tempi di pagamento in favore delle imprese fornitrici di beni e servizi, ed includere nella certificazione dei crediti quelli di natura sanitaria e verso le aziende collegate.
logy) e dal riposizionamento verso l’alta qualità dei comparti cosiddetti maturi (moda, legno arredo, agroalimentare), nel 2008 e, più segnatamente, nel 2009, è stato travolto dalla crisi internazionale. Occorre, pertanto, fissare alcune priorità affinché la Puglia ed il Salento siano messi nelle condizioni di cogliere i segnali della ripresa. Sanità, credito, lavori pubblici, trasporti
Rocco Palese: La mia Puglia avrà speso (trasformandoli in infrastrutture e in aiuti per le aziende) tutti i Fondi europei della programmazione 2007 – 2013; avrà ricevuto premialità da reinvestire per aver speso bene. Non starà attendendo dal Governo la nuova quota di Fas avendo ancora in cassaforte quello vecchio. La Giunta Vendola ad oggi a valere sul Fas 2000 – 2006 ha speso solo il 37,3% dei 3,1 miliardi di euro assegnati alla Puglia. Nel settore Agricoltura/sviluppo, solo 3 milioni di euro su 64. Altrettanto si registra alla voce servizi alla Persona e alla Comunità e alla voce Fondi Comunitari: sul POR (2000 – 2006) la Puglia ha perso 268 milioni di euro (di cui 52 per la FP, 163 per dissalatori, 50 per bonifica di Taranto). Altri 200 sarebbero andati persi se il Governo Berlusconi non avesse ottenuto la proroga sulla rendicontazione al 30 giugno 2009. Nel nuovo POR 2007 – 2013 hanno sperperato 6,5 milioni di euro in tre inutili Notti Bianche.
Adriana Poli Bortone : La Puglia che ho in mente è una Regione europea che faccia leva sulle risorse umane di cui dispone. Mi rendo disponibile, per il tramite del Tacco d’Italia, ad un ampio confronto con Confindustria Lecce. Qui, in pillole, mi limito a focalizzare alcuni argomenti. Investimenti: occorre rilanciare gli incentivi per chi investe nel Mezzogiorno; la mia preferenza va agli sgravi fiscali sull’occupazione piuttosto che a soldi pubblici alle imprese. La 488 dovrebbe avere insegnato qualcosa. Fisco: insisto su una riforma in direzione del federalismo fiscale: chi fa profitto nel Sud deve pagare le tasse nel Sud. Territorio: l’erosione delle nostre coste è un forte elemento di rischio non solo paesaggistico ma anche sociale. Avvierei un tavolo di concerto tra Università, CNR, Confindustria e comunità locali per trovare soluzioni condivise evitando campanilismi inutili. Gli imprenditori avrebbero grandi opportunità di lavoro, che spesso non emergono immediatamente quando si tratta questo tema.
La Regione, su tutte queste materie, ha la responsabilità di traghettare il territorio oltre la crisi. Alla luce di ciò ai tre candidati vorrei rivolgere la seguente domanda. Quale sarà la sua Puglia tra cinque anni e, soprattutto, per quali ragioni il mondo dell’economia, nelle sue diverse componenti, dovrebbe scegliere lei, piuttosto che gli altri candidati, come governatore di Puglia?
Nichi Vendola : La immagino terra d’eccellenza nello sviluppo, produttività e lavoro. I dati dal 2005 ad oggi dimostrano come la nostra regione sia diventata un traino per il Mezzogiorno. Abbiamo voltato pagina, introducendo un modello di crescita basato sulla competitività strettamente legata all’innovazione. Solo un sistema di impresa con lo sguardo rivolto al futuro può pensare di affrontare la sfida della competizione internazionale. Penso soprattutto all’enorme crescita dell’industria aerospaziale. Quindi, investimenti in tecnologie, sistemi di comunicazione e risorse umane. Tra me e il mondo dell’economia s’è già istaurato un proficuo rapporto di collaborazione. La mia Giunta è intervenuta per fronteggiare la crisi con circa 800 milioni di euro messi a disposizione delle imprese. Abbiamo elaborato insieme un modello innovativo di fare politica industriale con i distretti produttivi e tecnologici, prima inesistenti, che mettono insieme imprese, ricerca ed istituzioni.
lavoro oCCHio a doNNe e gioVaNi COSIMO PRISCIANO, RESPONSABILE ITALIA LAVORO S.P.A.
MACROAREA SUD ADRIATICA Il problema dell'occupazione in Puglia riguarda soprattutto la partecipazione femminile e giovanile al mercato del lavoro. Se l'occupazione maschile è simile alle altre regioni italiane e non lontana dalla media nazionale, il tasso di occupazione femminile è al 30% (siamo penultimi in Italia). Le politiche formative hanno inoltre uno scarso impatto rispetto alla soluzione del fenomeno. Occorre un intervento regionale integrato
che utilizzi la formazione professionale integrandola con politiche di sviluppo economico (es. incentivi e premialità per le aziende che assumono manodopera femminile formata, sgravi per l'utilizzo dei trasporti pubblici, contrasto al lavoro irregolare), politiche socio-sanitarie (più asili nido ed a tariffe sostenibili per le famiglie, sviluppo dell'assistenza anche domiciliare degli anziani, utilizzo di voucher di conciliazione,
Rocco Palese: Occorre far funzionare i centri territoriali per l'impiego affinché possano svolgere la funzione di accompagnamento dei lavoratori espulsi dalle imprese e fornire i servizi di accesso ai giovani in cerca di prima occupazione. Li potenzieremo mediante le risorse del FSE con un coordinamento efficace delle Province, sindacati e associazioni di imprese; integrazione con le politiche attive del lavoro e piena integrazione tra sostegno al reddito e aggiornamento delle competenze. Il modello da seguire è quello approvato con l'accordo sugli ammortizzatori sociali tra Stato e Regioni. Intendiamo investire nelle Università per le funzioni di orientamento e impiego. Il tasso di occupazione dei laureati è ancora molto basso nelle nostre imprese. Finanzieremo un investimento per la creazione e l'efficace funzionamento di centri di orientamento e impiego nelle università pugliesi secondo un modello uniforme a livello regionale.
etc.). Rispetto all'inserimento dei giovani nel mercato del lavoro, il tirocinio formativo abbatte i tempi di transizione tra scuola e lavoro, ma va promosso finanziando rimborsi spese per i tirocinanti e le aziende. Inoltre la recente riforma che ha interessato il mercato del lavoro ha rotto il monopolio pubblico dei servizi per l’impiego e determinato l’ingresso nel mercato del lavoro di altri operatori, pubblici e privati, at-
Adriana Poli Bortone: Nel nostro programma abbiamo tra i primi interventi la creazione del CREL, il Consiglio regionale dell’Economia e del Lavoro, che era già nel programma della giunta Di Staso ma non fu mai portato a termine. In questa nuova organizzazione devono trovare sintesi espressioni dell’imprenditoria e delle sue organizzazioni rappresentative, dei Sindacati, dell’Università, degli Ordini professionali, della Camera di commercio, degli enti di formazione accreditati e degli istituti scolastici, in modo tale che la formazione possa essere organizzata, dal livello universitario a quello professionale e scolastico, in termini di programmazione impegnativa sul territorio. Una programmazione propedeutica a colmare gli spazi occupazionali in quei settori dell’economia territoriale che possono generare sviluppo, istituzionalizzando il collegamento, in un’unica filiera, del mondo della formazione con quello del lavoro. E’ inutile creare figure professionali in settori saturi. il tacco d’Italia
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traverso forme di autorizzazione e accreditamento regionale. Come intende risolvere le problematicità sopra espresse relativamente alle donne e ai giovani? Fermo restando il carattere pubblico dei servizi per l’impiego, è possibile immaginare se non una legge sull'accreditamento, forme diverse di apertura ad altri soggetti privati o pubblici non autorizzati/accreditati presso la Regione?
Nichi Vendola: La nostra esperienza amministrativa ha maturato una serie di politiche ora in grado di supportare lo start up dell’imprenditorialità femminile e di consentire alle donne l’accesso al mondo del lavoro, anche grazie a un welfare più solido. L’impegno della rete istituzionale dei comitati di Parità regionali, promossa dalla Consigliera di parità, è stato eccezionale. A marzo partirà un corso per 90 donne, che prevede, al termine, l’inserimento occupazionale di almeno due terzi delle partecipanti idonee. La Puglia è inoltre balzata agli onori della cronaca internazionale per Bollenti Spiriti, Ritorno al Futuro e Contratto Etico. Più di 10mila giovani pugliesi si sono formati attraverso l’erogazione di borse di studio regionali e molti hanno realizzato i loro sogni perché i loro progetti si sono finalmente materializzati. La storia pugliese degli ultimi cinque anni dimostra non solo la volontà, ma le capacità di trasformare il sogno in realtà.
formazione ValoriZZaZioNe del diritto allo studio SALVATORE PALMA, PRESIDENTE ASESI La formazione è elemento strategico per lo sviluppo socio/economico di un territorio. Condividere questa affermazione, comporta necessariamente pensare a un sistema governato, programmato e finanziato da risorse adeguate, stabili e strutturali da Regione/Province in un contesto di forte concertazione delle parti sociali. E’ necessario mettere in atto gli strumenti relativi a: servizi di orientamento; formazione continua con la necessaria
integrazione con i Fondi interprofessionali; Osservatorio regionale del mercato del lavoro; rapporti con le imprese, con la scuola, con le Università; integrazione delle politiche del lavoro, della formazione e dell’istruzione; libretto formativo del cittadino, certificazione ed accertamento di competenze e crediti formativi; monitoraggio e valutazione. Bisogna affrontare la sfida di un nuovo mercato del lavoro molto cambiato, ridefi-
Rocco Palese: La formazione professionale così come è oggi in Puglia, serve a poco o a nulla. Inutile finanziare a pioggia solo corsi per estetisti e parrucchieri. Serve il coraggio per una profonda riforma del settore, stimolando gli Enti ad un adeguamento alle esigenze del mondo del lavoro. Occorre spendere fino all’ultimo euro di Fondi disponibili (purtroppo la Giunta Vendola ha perso 52 milioni di euro di Fondi Ue destinati alla Formazione) ed integrarsi con il mondo della scuola e dell’Università. Creare corsi ed Enti in grado di attrarre i giovani e pre-inserirli nel mondo del lavoro; intercettare quei giovani che si iscrivono all’Università solo perché con un diploma di scuola media superiore non sanno che fare, offrire reali opportunità di crescita a chi non intende proseguire negli studi in aggiunta alla indispensabile formazione post lauream che ad oggi non è quasi praticata dalla Regione.
nendo funzioni, interlocutori e ruoli del personale utilizzato nei CPI. Sono necessari una maggiore autonomia funzionale e gestionale, l’adeguamento delle competenze professionali, una vera sfida sulla quantità e qualità dei servizi, il raggiungimento anche delle fasce deboli del mercato. Il personale è una risorsa strategica di qualsiasi processo di cambiamento. Vanno pertanto stipulati accordi Università/Ufficio scolastico regionale, al fine di
Adriana Poli Bortone: La sua seconda domanda contiene, credo non involontariamente, la causa e l’effetto. I giovani sono stati considerati dalla politica una variabile antropologica non solo poco significativa e strumentalizzata, ma anche un impersonale serbatoio elettorale. Formare un giovane non esaurisce il dovere di chi ha responsabilità di governo ma rappresenta solo la metà di questo dovere istituzionale. L’altra metà è porre le condizioni normative e gli strumenti operativi per consentire al “formato” di mettere in campo quanto ha imparato per poterne conseguire il giusto profitto. In altri termini: la formazione, quando è fatta bene, oggi insegna solo a lavorare; invece deve essere completata dall’opportunità concreta di lavorare. La Regione ha le capacità progettuali per conseguire questo risultato. Concertare con le associazioni territoriali (e l’Asesi è tra le più autorevoli) un percorso condiviso è una delle cose intelligenti che dovrebbero essere fatte su questo tema.
consentire l’acquisizione di più elevati titoli di studio, valorizzando anche le norme contrattuali relative al diritto allo studio. Alla luce di queste considerazioni, possiamo davvero considerare la formazione un elemento strategico per lo sviluppo economico, politico e culturale del territorio? Oppure si tratta soltanto di una variabile poco significativa e spesso strumentalizzata?
Nichi Vendola: Dobbiamo considerarla vitale per lo sviluppo e per la nostra sopravvivenza stessa rispetto ai rapidi mutamenti del mondo dell’economia e del lavoro. In realtà, la formazione aiuta, concretamente, ad aumentare conoscenze e saperi e, intimamente, a sviluppare idee e linguaggi che si tramutano in attività, iniziative, vere e proprie realtà di fatto. Incentivi alla formazione giovanile e a sostegno del reinserimento lavorativo in età più adulta e controlli rigorosi sulla qualità di erogazione delle prestazioni. Questa la chiave del nostro mandato, prassi che vorremmo consolidare in futuro.
ambiente NoN piu’ saCCHeggi del territorio VITO RIZZO, PRESIDENTE COMITATO CIVICO “IO CONTO” Da tempo ormai ci occupiamo di ambiente e territorio e abbiamo purtroppo constatato che questo argomento passa in secondo piano rispetto ad ogni programmazione, per poi essere tirato in ballo in occasioni come quelle elettorali, giusto per dire che non ci si è dimenticati del settore. Secondo noi, la nuova Giunta regionale
dovrebbe rivolgere la propria attività verso tre tipologie di intervento: ascoltare le grida di allarme e preoccupazione che vengono direttamente dal territorio, che significa ascoltare i cittadini; programmare il meglio per l’ambiente ed il territorio sulla base delle caratteristiche e potenzialità locali che devono venire prima degli interessi di pochi;
Rocco Palese: Siamo favorevoli al ritorno dell’Italia al nucleare, ma diciamo chiaramente “no” ad una centrale in Puglia perché la Puglia ha già dato e perché con le centrali di Brindisi e Taranto produciamo già più del nostro fabbisogno e, quindi, diamo già il nostro contributo al fabbisogno energetico nazionale. Non è neanche possibile però che le fonti di energia alternativa, causa assenza di regole, si trasformino da occasione di salvaguardia dell’ambiente a rischio di pericolo e forte pregiudizio ambientale per l’impatto spesso drammatico che hanno pale eoliche e pannelli fotovoltaici. In tutti ci vuole moderazione e in questo la Regione ha il dovere di adottare una programmazione seria e a monte, non di alzare paletti dopo che i danni sono già stati compiuti, come ha purtroppo fatto questo Governo regionale approvando il Pear quando già in Puglia c’era la giungla.
mettere immediatamente fine all’interminabile ricatto (di pochi) sulle emergenze rifiuti, che vengono puntualmente cavalcate da personaggi poco raccomandabili. Come pensate, nella maniera più seria ed usando un linguaggio comprensibile a tutti e non il solito, contorto, linguaggio del politichese - e rapida, di mettere fine all’at-
Adriana Poli Bortone: Parte della risposta alla sua domanda la trova nello spazio che ho dedicato al presidente Montinari. Per quanto riguarda l’energia, sono contraria alla costruzione di centrali nucleari in Puglia. Il Piano Energetico regionale della Puglia costituisce un ottimo punto di partenza per qualsiasi discussione in campo ambientale. Però, nella redazione del P.E.R. sono presenti alcune gravi sviste quale, ad esempio, la possibilità di concessioni selvagge per impianti fotovoltaici e a biomasse, nonché pale eoliche su terreni agricoli. Questa riflessione non vuol dire che sia contraria alle fonti di energie rinnovabili, dico solo che serve una sforzo maggiore per impedire lo scempio attuale che ha consentito, ad esempio nella mia Lecce, di vedere pannelli fotovoltaici nelle cave estrattive. Dobbiamo ragionare, insieme: senza fare crociate aprioristiche (ad eccezione del nucleare su cui non si tratta) e senza liberalismo acritico. il tacco d’Italia
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tacco selvaggio del territorio da parte degli innumerevoli progetti di fotovoltaico a terra, centrali a biomasse e parchi eolici sovradimensionati per il nostro territorio (il Salento), e scongiurare il pericolo del nucleare?
Nichi Vendola: Sul nucleare mi sono espresso da subito. Il mio non è un motto a fini propagandistici, ma un no forte e chiaro al ritorno di produzioni energetiche superate e pericolose per l’ambiente e la salute dei cittadini. Il Consiglio regionale ha approvato all’unanimità una legge per l’assoluto rifiuto a ospitare centrali nucleari in Puglia. Poi, l’opposizione del Governo Berlusconi e del ministro Fitto con il ricorso alla Corte Costituzionale, cui noi ci contrapporremo con i carri armati se sarà necessario. Il candidato di centrodestra invece in pieno periodo elettorale afferma di essere favorevole al nucleare, ma non in Puglia. Stranezze della vita. L’attacco selvaggio al territorio non ci sarà. Abbiamo approvato il Piano Energetico Ambientale Regionale (Pear) per razionalizzare le risorse e regolarizzare le istallazioni. L’ambiente non verrà aggredito in alcun modo, come stabilisce, ad esempio, il divieto di realizzazione di impianti nelle aree parco.
//Regionali //L’intervista //Raffaele Baldassarre
“palese e’ il CaNdidato perfetto per guidare la Nostra regioNe” DA PARLAMENTARE EUROPEO TRASCORRE A STRASBURGO QUATTRO GIORNI SU SETTE. DA LÌ RAFFAELE BALDASSARRE HA MODO DI GUARDARE L’ITALIA E LA PUGLIA DA UN PUNTO DI VISTA DIVERSO. ECCO QUAL È IL RISULTATO
di ADOLFO MAFFEI
Lei è stato il solo eletto a Strasburgo nel giugno scorso, confermando la forza politica del suo partito, il Pdl. Qual è la prima sensazione che le viene in mente se deve valutare questi primi mesi di parlamentare europeo, onorevole Raffaele Baldassarre? “Questa esperienza è molto interessante ed unica del suo genere perché confrontarsi con colleghi di 27 Paesi diversi provenienti da culture storie in parte diverse e in parte comuni, con sensibilità proprie, indipendentemente dallo schieramento politico in cui militano, è un fatto che arricchisce e dà la possibilità di comprendere quali sono i temi più interessanti per gli altri, i piccoli egoismi, l’approccio ai problemi. Un’esperienza unica. A Strasburgo si parla di cose concrete, le contrapposizioni politiche sono marginali e si manifestano sulle tematiche legate alle idealità ed ai principi di cui ciascuno è portatore, ma la gran parte del lavoro di un parlamentare europeo si svolge sul concreto e sulle scelte che bisogna fare, e questo concentra il confronto sulle cose che contano. Gli orpelli sono tutti eliminati. Inoltre hai la sensazione che il tuo lavoro dia risultati perché la verifica è immediata”. Ci va spesso a Strasburgo. Per l’edizione speciale settimanale del Tacco d’Italia di giugno scorso, in
occasione del voto amministrativo provinciale, titolammo la sua intervista ‘Sarò parlamentare europeo a tempo pieno’. Ha mantenuto quell’impegno? “Ogni settimana parto per Strasburgo il lunedì mattina e torno il giovedì sera. Ho molto lavoro da fare, sia come vicepresidente della Commissione Giuridica sia come componente della Commissione Lavoro e Affari Sociali. Nella prima ho un ruolo strategico nel panorama della legislazione comunitaria perché ci occupiamo non solo di tutto quello che riguarda il diritto in generale, dal civile al commerciale, dal societario alla concorrenza, ma è nostro compito anche esprimere pareri su quasi tutte le proposte di direttiva comunitaria, e si tratta non solo di pareri tecnici ma anche di compatibilità di indirizzo politico generale. Posso affermare, dati alla mano, di aver rispettato pienamente quell’impegno con i vostri lettori. Ma mi piace sottolineare che tutta l’attuale delegazione italiana brilla per presenze in aula e in commissione, ed è forse la prima volta che accade. Come italiani abbiamo una percentuale dell’80 per cento, personalmente sono al 95 per cento di presenze in aula e 100 per cento in Commissione. Sono intervenuto quattro o cinque volte in Sessione plenaria su questioni non marginali, il tacco d’Italia
da ultimo l’accordo fra le parti sociali nel campo della sanità sul particolare aspetto delle ferite da puntura e da taglio tra il personale: sono oltre un milione di incidenti all’anno. Non lo faccio per amor di statistica ma perché è un dovere preciso verso chi ti ha dato fiducia”. Qual è l’iniziativa più significativa che porta la sua firma? “Quella di ridurre i tempi di pagamento della pubblica amministrazione a fornitori, professionisti e consulenti a 30 giorni. Ho discusso la bozza di questa direttiva, che probabilmente sarà approvata a maggio, direttamente con il presidente del Consiglio italiano. In un sistema di concorrenza globale come è quello europeo, le aziende non possono avere un deficit di finanziamento dovuto ai ritardi delle amministrazioni, che in Italia sono nell’ordine dai 30 ai 60 miliardi. In Europa, tranne Grecia, Portogallo e Spagna, la media è di 30/40 giorni, noi siamo sui 150/180 e, nella sanità, sui 500 giorni. Una follia per le aziende, aggravata dallo scarso aiuto che il sistema del credito offre, anch’esso nella morsa della crisi generale. Ecco la necessità di una direttiva europea rigida che possa mettere a posto molte cose. Il primo dovere che abbiamo noi parlamentari europei è quello di fare gli interessi del nostro Paese, in armonia 14
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con un’Unione che conta ormai 27 Stati. La sfida strategica, specialmente per me, è che l’Ue riprenda la strada per una politica mediterranea che è stata abbandonata dai tempi dell’accordo di Barcellona nel 1995. Per il Sud d’Italia un rafforzamento delle misure che favoriscano l’interscambio con tutti i marcati mediterranei è un’opportunità irrinunciabile; già in questi ultimi due anni l’incremento dell’export ha toccato il 40 per cento. Occorre impegnarsi di più”. Anche nei confronti della concorrenza sleale, specie in agricoltura, suppongo. “Indubbiamente, la qualità dei prodotti italiani va salvaguardata. Abbiamo una sola strada per salvarci dalla concorrenza che sta arrivando dai paesi del terzo mondo e da altri: la qualità. Dall’ortofrutta alla moda, dai mobili al latte, dobbiamo imporre il marchio made in Italy, attraverso un sistema ineludibile: la tracciabilità di ogni tipologia di prodotto. E’ assurdo che sugli scaffali si trovi olio indicato come extravergine di oliva a due euro e mezzo, meno del costo di produzione di una qualunque azienda pugliese. Stiamo lavorando per l’ottenimento della tracciabilità attraverso un controllo per risonanza magnetica che permetterà di capire scientificamente quali elementi siano stati aggiunto
all’olio. Su questo terreno mi piace sottolineare la totale assonanza di intenti fra tutti i componenti da nostra delegazione a Strasburgo, al di là dei singoli schieramenti. Una prova di grande maturità per sostenere gli interessi del nostro Paese”.
QUANDO TORNO IN ITALIA RIMANGO ESTERREFATTO DALLA INCAPACITÀ DI CENTRARE I PROBLEMI Dal suo osservatorio internazionale che cosa la colpisce di più del conflitto politico domestico? “Questa esperienza mi ha reso assolutamente allergico alle dispute inutili. Quando torno in Italia leggo i giornali o assisto a qualche talk televisivo rimango esterrefatto dalla incapacità di centrare i problemi. Nessuno sostiene che vi debba essere un clima cameratesco, ma che un confronto si incentri su posizioni pregiudiziali se non ideologiche, senza mai prospettare una soluzione ai problemi è una cosa che non accetto. Quasi mai gli interessi del Paese hanno spazio in certe dispute. E questa la discrasia più forte che avverto fra l’Europa e l’Italia; lì ci battiamo tutti, destra e sinistra, per l’esclusivo interesse del nostro Paese e del sistema Europa, qui trovo solo polemica politica: nucleare sì o no, dispute sulla pelle di lavoratori che, specie nel tessile-abbigliamento, hanno perso il lavoro, senza che nessuno affronti il cuore dei problemi e indichi un’ipotesi di soluzione degli stessi. Da noi tutto si gioca sull’emotività. E un ruolo importante su questo tavolo lo svolge un sistema che sta perdendo la suddivisione dei poteri, legislativo, esecutivo e giudiziario. Molti hanno
perso la cognizione del proprio confine così spesso assistiamo a fenomeni francamente incomprensibili agli occhi di chi li osserva dall’estero”. Facciamo un esempio concreto e attuale, onorevole Baldassarre: che opinione si è fatto della nuova questione morale, della presunta nuova Tangentopoli, della rappresentazione quasi quotidiana dei pessimi rapporti fra esecutivo e magistratura? “Altrettanto sinceramente, le dirò che non penso che il nostro sia un Paese popolato principalmente da farabutti nel quale l’incidenza di fenomeni patologici sia diversa da quanto avviene altrove. Trovo che alcune riforme abbiano eliminato alcuni controlli esterni alle pubbliche amministrazioni, per cui ci troviamo di fronte ad un ruolo delle procure della Repubblica di supplenza alla mancanza di tali controlli. E’ una causa fondamentale per spiegare gli effetti nefasti di cui leggiamo quasi ogni giorno. I casi sospettati di illegittimità sono ormai quelli al vaglio di una Procura. L’idea finale è di un Paese o che delinque sistematicamente o che si è affidato totalmente alla magistratura. La mia opinione è che bisognerebbe tornare ai controlli esterni di legittimità e di regolarità. Proprio l’assenza di questo freno inibitore strutturale dà opportunità a funzionari ed imprenditori senza scrupoli di utilizzare i margini di discrezionalità per favorire amici, se non di delinquere”. Veniamo al voto regionale. Il suo partito, il Pdl, punta su Rocco Palese, un politico di grande esperienza, specie sul versante pugliese. “Rocco è un pezzo fondante della forza politica che si riconosce nel nostro leader, Raffaele Fitto. Lui, con
il sottoscritto, Gino Lazzari, Paolo Perrone, Antonio Gabellone, Cosimo Gallo, e tanti giovani amministratori, rappresenta un punto di riferimento politico ineludibile nel panorama pugliese, e non solo. Ciò detto, la candidatura di Rocco Palese è stata voluta fortemente soprattutto dalla base, non è un’operazione verticistica. Rocco è un combattente, tanto instancabile quanto preparato. Tutti, base e dirigenti, siamo partiti da questo assunto: se il candidato deve essere un politico, c’è solo Rocco Palese. Nessuno come lui conosce la macchina regionale, nessuno come lui ha fatto opposizione a Vendola, nessuno come lui aveva carte in regola per concorrere alla presidenza. Forse il gioco delle alleanze avrebbe potuto dare un esito diverso, ma Rocco non è in discussione; quando si perseguono solo progetti autoreferenziali il gioco viene alterato e diventa inaccettabile”.
ROCCO È UN COMBATTENTE, TANTO INSTANCABILE QUANTO PREPARATO. TUTTI, BASE E DIRIGENTI, SIAMO PARTITI DA QUESTO ASSUNTO: SE IL CANDIDATO DEVE ESSERE UN POLITICO, C’È SOLO ROCCO PALESE Si riferisce al mancato accordo con Adriana Poli Bortone? “Diventa difficile immaginare che tutto un partito ed il suo gruppo dirigente avrebbe potuto esser condizionato e quasi asservito ai suoi interessi. Io credo che la coerenza e lo spirito di servizio sino elementi indispensabili per un politico che si rispetti. Adriana viene dalla destra, se fosse stata la candidata del centro-
//Regionali //La Regione in una striscia LA STORIA La regione Puglia fu creata dopo l'unificazione d'Italia ricalcando i confini di tre circoscrizioni che componevano quello che era il Regno delle due Sicilie: la Capitanata, nel territorio che corrisponde all'attuale provincia di Foggia; la Terra di Bari, che comprendeva oltre all'attuale provincia di Bari anche gran parte della nuova provincia BAT (Barletta-AndriaTrani) più i comuni di Fasano e Cisternino (poi trasferiti nella provincia di Brindisi); e la Terra d'Otranto, con le attuali provincie di Lecce, di Taranto e di Brindisi. Durante i lavori dell'Assemblea Costituente fu avanzata la proposta di fare della Puglia settentrionale e del Salento due regioni distinte. Il 17 dicembre 1946, dopo la relazione di Giuseppe Codacci Pisanelli, la Regione Salento fu istituita sulla carta,
ma quando si arrivò alla ratificazione in aula, il 29 novembre 1947, essa non era più prevista. Stando all'intervento in assemblea del socialista Vito Mario Stampacchia, la Regione Salento sarebbe stata sacrificata in seguito ad un accordo fra DC e PCI in difesa dei forti interessi economici baresi. Principale artefice di questo accordo fu il magliese Aldo Moro. IL PRIMO PRESIDENTE Gennaro Trisorio Liuzzi, per tutti “don Gennaro”, è stato il primo presidente della Regione Puglia. Nato a Spinazzola (Bari) nel gennaio del 1924, e laureatosi in giurisprudenza all'Università di Bari con Aldo Moro, l’illustre politico pugliese è stato per due volte sindaco di Bari, presidente del Comitato regionale per la programmazione economica e protagonista della scena politica locale. Primo degli eletti alle re-
destra non ci sarebbero state discussioni. L’atteggiamento ingiustificabile del 2009 con il rifiuto di entrare nella Pdl e la conseguente fondazione del suo Movimento, la sua candidatura alla Provincia di Lecce messa in atto solo come elemento di disturbo e per far vincere la candidata della sinistra, tentativo fallito miseramente, tutto questo non può essere cancellato con un colpo di spugna o con una preferenza o con un calcolo politico. Indubbiamente la possibilità di vittoria del centrodestra è resa più difficile dalla terza candidatura della senatrice Poli Bortone, ma è una strada che se si rivelerà vincente, come credo nonostante le difficoltà, sarà premiante, soprattutto per la Puglia che avrà un governo finalmente degno di una grande comunità come quella pugliese”. Concludendo, in breve, onorevole: perché votare Rocco Palese? “Se dovessi fare un confronto fra Rocco e Vendola, riscontrerei in quest’ultimo una maggiore capacità dialettica, un eloquio avvolgente che a tratti entusiasma. Ma la politica non è poesia, ma competenza, progettualità, cultura politica. Quando Vendola era in vacanza in Canada, Palese era alla Regione, quando Vendola era in giro per l’Italia a promuovere se stesso e il suo movimento, Palese era sempre in Regione. La Puglia, che ha grandi difficoltà, può permettersi di essere governata da un fine dicitore, un po’ romantico e molto inconcludente che ormai punta ad un ruolo politico nazionale, o da un uomo di grande volontà, di competenza, di esperienza, di spirito di sacrificio, innamorato come pochi della nostra terra? Non credo che la risposta sia difficile”.
a cura di ANDREA MORRONE
gionali del 1970, restò in carica per tutta la prima legislatura e venne rieletto nelle regionali del 1975. GLI ALTRI PRESIDENTI La Regione Puglia ha avuto sin qui 16 presidenti: il primo è stato nel 1970 il democristiano Gennaro Trisorio Liuzzi. Nei vari mandati si sono poi susseguiti: Nicola Rotolo (1975- 1978); Nicola Quarta (19781983); Angelo Monfredi (1983); Gennaro Trisorio Liuzzi (1983-1985); Salvatore Fitto (1985-1988); Franco Borgia (1988); Giuseppe Colasanto (19881990); Michele Bellomo (1990 – 1992); Cosimo Convertino (1992); Giovanni Copertino (1992– 1993); Vito Savino (1993-1994); Giuseppe Martellotta (1994-1995); Salvatore Distaso (1995 – 2000); Raffaele Fitto (2000-2005) e Nichi Vendola (2005-2010).
//Società //Amministrative
la Città di LAURA LEUZZI l.leuzzi@iltaccoditalia.info
Più che delle vere e proprie richieste sono dei suggerimenti. Delle indicazioni indirizzate a chi è a volte troppo distratto per tenerne conto. I piccoli hanno immaginato la città dei sogni. La vorrebbero più attenta ai loro bisogni di stare insieme, di sentirsi sicuri, di praticare sport. A volte la vorrebbero semplicemente più bella, per passeggiarci ed intanto guardarsi attorno con il sorriso sentendosi felici di trovarsi lì e non altrove.
ECCO COME I BAMBINI RESIDENTI NEI COMUNI AL VOTO VORREBBERO LA PROPRIA CITTÀ. TANTI SPUNTI UTILI PER I CANDIDATI ALLA CARICA DI SINDACO
Sono dei suggerimenti, dicevamo, da parte di chi ha spesso la voce troppo sottile per farsi sentire. I futuri sindaci dei Comuni al voto a fine marzo dovrebbero tenerli presente. E, ancora prima che i sindaci di domani, dovrebbero farlo i candidati di oggi. Perché dedicare ai bambini anche solo un punto del programma elettorale significa dimostrare la sensibilità giusta per essere un amministratore vincente.
Sveva Bellantuomo, 6 anni, Galatina
Swami Piccagli,
Dal futuro sindaco vorrei una bella pista per andare in bicicletta e sui pattini, insieme agli altri bambini, senza paura delle macchine, tante strisce pedonali per attraversare la strada che porta alla mia scuola, in via Liguria. Mi piacerebbe uno spazio chiamato "Città dei Bambini" tutto per noi bambini, come quello che ho visitato all'Acquario di Genova.
Raffaele Avantaggiato, 9 anni, Maglie La mia città mi piace così com’è. Non c’è qualcosa in particolare che cambierei. Al nuovo sindaco chiedo però più verde lungo le strade. Mi piacerebbe se ci fossero dei giardinetti pubblici per poterci stare tranquilli con gli altri bambini.
NON PENSANO SOLO PER SÉ, CHIEDENDO PARCO-GIOCHI O ALTRE STRUTTURE PER BAMBINI, MA ANCHE AGLI ANZIANI, AL DECORO URBANO, AL VERDE PUBBLICO. EPPURE TUTTO SOMMATO I PICCOLI CITTADINI SALENTINI SI ACCONTENTANO DELLA CITTÀ CHE HANNO. FORSE PERCHÉ NESSUNO HA MAI DATO LORO QUELLA CHE SOGNANO
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5 anni, Parabita Dal nuovo sindaco vorrei un nuovo parco-giochi, con una grande porta che si apre e tante Winx giganti sparse qua e là. Tanti scivoli e tante altalene.
Giorgia De Iaco, 10 anni, Ruffano Per il mio paese vorrei ci fosse qualche cambiamento, qualche parco giochi per noi piccoli, un centro per anziani e se è possibile vorrei un cinema e un teatro, vorrei anche che la mia scuola fosse ristrutturata, visto che è un po’ vecchiotta. Nella speranza che sia possibile fare tutto, un grande abbraccio e un infinito grazie.
// Regionali //Nuovi media //Campagna elettorale ai tempi di internet
regioNali Via weB.
Ci piaCe L
L
'era digitale non lascia dubbi: è il web lo scenario dell'incontro-scontro fra i protagonisti delle prossime Regionali pugliesi. Se fino a qualche anno fa, infatti, potevamo aspettarci di veder scomparire gli allegri coriandoli carnevaleschi sotto ammiccanti volantini con i primi piani degli aspiranti alla carica, il nuovo volto della comunicazione politica accompagna gli elettori in un mondo fatto di servizi fotografici ad alta risoluzione, questionari e comunicati stampa digitali. I "luoghi" telematici attraverso cui rivolgersi agli elettori sono tanti e diversi. In poll position troviamo Facebook, il social network più utilizzato dai giovani (e non solo). Grazie alla semplicità di gestione e al suo effetto "a catena" un qualsiasi messaggio può avere eco su migliaia di utenti. Batte tutti, in numero di fans, il gruppo di Nichi Vendola, che conta 51.431 utenti registrati al suo spazio personale, gestito a regola d'arte. Appuntamenti, video e commenti appaiono sulla bacheca del presidente uscente con una puntualità da orologio svizzero; e i suoi sostenitori non sono da meno: numerosi i gruppi collaterali che raccolgono consensi. Sembrano soffrire un po' di solitudine, a confronto, i gruppi dei due rivali politici di Vendola, Adriana Poli Bortone e Rocco Palese, le cui pagine personali risultano quasi vuote o con scarne notizie; non troppo felice nemmeno l'idea di Palese di tenere testa alla
The Webs. Un gruppo musicale che si esibisce in rete sfruttando le innovazioni della tecnologia di VALENTINA ISERNIA
I TRE ASPIRANTI PRESIDENTE DELLA PUGLIA ALLA PROVA INTERNET. NON TUTTI LA “PASSANO” A PIENI VOTI "Fabbrica di Nichi" con "l'Officina del Futuro": aria di crisi di ispirazione? Lasciamo "Faccialibro" per navigare in acque più conosciute: i siti web. Sorprende per la sua professionalità il sito di Rocco Palese, un vero capolavoro del webmastering. Almeno a prima vista. Su www.roccopalese.it il primo piano del dottore ci accoglie in una suggestiva (utile?) home page in movimento, ostile a qualsiasi computer con qualche annetto d'età; un male minore, rapportato al fatto che le pagine del candidato non rispettano in alcun punto le regole di accessibilità all'utenza ipovedente: le immagini in flash vanno a braccetto con un accostamento blu/celeste/bianco che non agevola la lettura; inoltre caratteri piccoli e testi scorrevoli darebbero difficoltà anche ad una vista impeccabile. Apprezzabile ma non troppo il piccolo format che consente ai lettori di inoltrare suggerimenti utili alla campagna elettorale: non dà spazio a quel feedback immediato costituito dai commenti diretti dei sostenitori e, perchè no?, di chi voglia dare il proprio parere contrario.
C’È CHI IN RETE CI NAVIGA A GONFIE VELE E CHI INVECE CI RESTA INTRAPPOLATO. I CANDIDATI ALLE REGIONALI DAVANTI AL WEB-SCONTRO il tacco d’Italia
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Passiamo al sito di Adriana Poli Bortone: www.adrianapolibortone.eu. Una grafica non proprio accattivanete presenta un sito funzionale al suo scopo. La candidata lascia spazio ai pareri esterni alternando, nella home, comunicati stampa, curriculum vitae e interventi dal blog. Il più commentato raggiunge le 495 discussioni. Nichi Vendola riunisce nella sua pagina web funzionalità ed attrattiva. Ad accogliere il visitatore su www.nichivendola.it è un colorato banner con frasi in rima che si ricollegano al suo motto “La poesia è nei fatti”. Lo spazio è diviso in tre parti. Quella relativa all'informazione contiene le news sui lavori svolti, con relativa opzione per condividere i contenuti su Facebook. Nemmeno qui vi è aperto spazio ai commenti dei lettori, ma all'interazione con il pubblico viene dedicata un'ampia sezione che raccoglie le rime baciate dei sostenitori più fantasiosi, le video lettere del presidente e tutte le info per partecipare al workshop per il networking delle varie "Fabbriche di Nichi" in Puglia. Non tutti i candidati presidente, insomma, “passano” l’esame della web-campagna elettorale. Attenzione, signori, a non sottovalutare questo importante aspetto. La vittoria alle urne si costruisce anche in maniera virtuale.
//Regionali // Le liste //Il Centrosinistra
VeNdola “Cala” la sCala reale
Loredana Capone Dario Stefàno
Remigio Venuti
Carlo Madaro Giuseppe Merico
E’ questione di giorni. Presto tutti i nomi dei candidati impegnati nella competizione elettorale per la conquista di via I BIG SONO GIÀ PRATICAMENTE DECISI Capruzzi saranno cosa nota. I partiti hanno infatti fino al 28 E PRONTI A SCENDERE IN CAMPO. febbraio per consultarsi, limare dove ve ne sia bisogno, alla POCHI GIORNI PER GLI ULTIMI RITOCCHI ricerca del giusto equilibrio per la costruzione di liste a regola d’arte. Nel frattempo è tutto un fermento. Ipotesi avanzate e poi ritirate; personalità che si fanno avanti e personalità che si tirano indietro declinando con un “no, A capo della lista del presidente, ad iniziali) ci sarà con certezza Dario grazie” gli inviti dei leader partitici di bacino. esempio, che si chiamerà “La Pu- Stefàno, assessore uscente alle RiNello schieramento di centrosinistra, che è quello che più glia per Vendola” (dal nome è sorse agricole. Vendola ha voluto si è esposto fino ad oggi, alcuni nomi certi ci sarebbero scomparso ogni riferimento al “mo- puntare anche su Antonio Galati, derato”, a dispetto delle intenzioni notaio galatinese, Carlo Salvemini, già. Tra loro, molti big.
ex consigliere comunale leccese ed ex dirigente del Pd che ha recentemente lasciato il partito per una discrepanza di vedute sul candidato alle primarie (preferiva Vendola a Boccia). Saranno della partita anche Antonio Coppola, ex sindaco di Tricase; con buona probabilità Roberta Culiersi, magliese e numero uno dei Repubblicani europei (la sua decisione non è stata ancora ufficializzata ma la voce circola con convinzione); Giancarlo Piccinno, cardiologo di Alessano, assai caro al governatore uscente in quanto vicepresidente della fondazione Don Tonino Bello a cui il numero
NE “LA PUGLIA PER VENDOLA” C’E’ CARLO SALVEMINI, EX DIRIGENTE DEL PD CHE HA LASCIATO L’INCARICO AI TEMPI DELLE PRIMARIE: PREFERIVA VENDOLA A BOCCIA
uno alla Regione è molto vicino; Giuseppe Palma, presidente dell’Ordine degli psicologi. Nel Pd tra i sicuri figurano i tre consiglieri regionali uscenti Antonio Maniglio, Giuseppe Taurino ed Enzo Russo. La sfida leccese è un déjà vu: Loredana Capone-Antonio Rotundo (li abbiamo già visti contrapporsi - nel senso buono - alle Primarie per la scelta del candidato di centrosinistra alle Amministrative leccesi del 2007); lo sarebbe ancora di più se Giampiero Corvaglia, corteggiato da Area democratica, avesse accettato l’invito ad impegnarsi in prima persona. Pare che i suoi interessi di imprenditore non glielo consentano e comunque non è detto che questa sia la sua risposta definitiva. Se così dovesse essere la scelta ricadrebbe su Adriano Merico, in scadenza di secondo mandato da sindaco di Parabita o, in alternativa, sul giovane Donato Metallo, segretario del Pd racalino. I voti di Sandro Frisullo, che nel 2005 c’era e stavolta no, potrebbero spartirseli, nell’area ex Ds del
“LA PUGLIA PER VENDOLA”, PD, IDV, RIFONDAZIONE COMUNISTA-COMUNISTI ITALIANI-VERDI E SEL. PER NICHI VENDOLA CI SONO CINQUE LISTE. CINQUE, COME LE CARTE DI UNA SCALA REALE. SE SIA VINCENTE LO SAPREMO TRA POCO PIÙ DI UN MESE centro-Salento oltre a Rotundo, anche Sergio Blasi, sindaco uscente di Melpignano, e Sandra Antonica, ex di Galatina, indecisa fino all’ultimo, ma – pare - convinta, alla fine, ad essere dei giochi. Al Sud c’è, da tempo, il nome di Remigio Venuti, ex sindaco di Casarano per dieci anni. In seno all’Italia dei valori sarebbero quattro i candidati già stabiliti: Aurelio Gianfreda, consigliere regionale uscente; Carlo Madaro, ex assessore provinciale; Ferdinando Pedaci, ex consigliere provinciale ed ex sindaco di Vernole; Sabrina Sansonetti, recentemente uscita dal Pd ed approdata in Idv. Rifondazione comunista - Comunisti italiani – Verdi. Nelle fila di
Rifondazione avrebbero già comunicato la propria presenza certa il consigliere uscente Piero Manni; la musicista Luana Ricci, ex organista del Duomo di Lecce, finita alcuni mesi fa sulle prime pagine dei giornali locali e nazionali per essere stata licenziata dopo aver cambiato sesso (si chiamava Marco della Gatta); il preside Giuseppe Prete, ex segretario del Pd di Copertino; Ugo Romano, assessore di Scorrano. Tra i comunisti italiani saranno della partita con certezza il segretario regionale Giuseppe Merico, il responsabile leccese Giuseppe Nuzzoli e l’imprenditore taurisanese Antonio Bitonti. Non ha ancora trovato convergenza su alcun nome il movimento Sel, Sinistra ecologia e libertà.
//Regionali // Le liste //Il Terzo Polo
poli, “Coppia” di liste Io Sud ed Udc. Saranno due le liste a sostegno di Adriana Francesco Chirilli Poli Bortone, la lady di ferro della politica che fino ad ora Angelo Tondo si è scoperta pochissimo facendo trapelare giusto lo stretto necessario a proposito dei nomi che comporranno le due PUNTA SULL’EFFETTO SORPRESA L’UNICA CANDIDATA compagini al suo fianco. DONNA ALLA PRESIDENZA REGIONALE Così, in seno ad Io Sud, il movimento da lei stessa creato un anno fa, oltre alla già da tempo annunciata candidatura di Angelo Tondo, ex assessore comunale leccese, fedelissimo della Poli, gli altri della squadra sono assolutamente top secret. E’ scemata la possibilità di scorgere in lista il nome di Gerardo Filippo, ex primo cittadino di Aradeo, il quale ha ricevuto proprio da Tondo l’incarico di coordinatore provinciale del partito. Non si può dire
altrettanto di Antonio Lia, ex sindaco di Specchia, il quale sembra più papabile di Filippo ma, appunto, come sugli altri, anche sul suo nome vige il massimo riserbo. Non sarà della partita, come ribadito più volte, il (relativamente) recente acquisto di Io Sud, Francesca Fersino, assessora al Comune di Casarano e da poco insignita anche dalla carica di vicesindaca.
nizione delle liste si trova l’Udc, impegnato nell’impresa di rimpiazzare il più velocemente possibile la fuga di esponenti storici del partito quali Fabrizio Camilli, che ha annunciato con ufficiale conferenza stampa di impegnarsi per Rocco Palese, e Mino Frasca, assessore neretino, anche lui passato nella sponda Pdl. Salvatore Ruggeri, segretario provinciale dello Scudocrociato, potrà contare con certezza su Gregorio Qualche passo in avanti nella defi- Dell’Anna, di Nardò, e Francesco
Chirilli, di Maglie, figure strategiche per i rispettivi bacini di riferimento, che hanno fatto sapere di essere della partita. Altrettanto ha fatto Francesca Conte, importante presenza femminile, avvocata penalista ed ex consigliera comunale leccese. Altri nomi certi sono quelli di Salvatore Negro, ex vicepresidente del Consiglio provinciale; Michele Dell’Abate, imprenditore e presidente del Tricase calcio; Giovanni Torsello, ex assessore al Comune di Alessano.
//Regionali // Le liste //Il Centrodestra
palese sCommette sul poKer Saverio Congedo
PER IL CANDIDATO DEL CENTRODESTRA SCENDONO IN CAMPO QUATTRO FORZE: POPOLO DELLA LIBERTÀ, PUGLIA PRIMA DI TUTTO, “ I PUGLIESI” (LISTA DEL PRESIDENTE), UDEUR Pasquale Gaetani
Dalla parte di Rocco Palese, candidato alla presidenza per il centrodestra, scendono in campo tanti big storici della destra. Moltissimi i componenti della Giunta e del Consiglio provinciali che si stanno mobilitando per lo scopo.
Fabrizio Camilli
Antonio Buccoliero
Nel partito della libertà, il principale dello schieramento, figurano tutti i consiglieri regionali uscenti: Saverio Congedo, già onnipresente negli spazi 6x3 dell’intera provincia, Mario Vadrucci ed Aldo Aloisi. A Lecce città Roberto Marti, attuale assessore comunale all’Urbanistica, gode dell’appoggio della (quasi) intera Giunta e di Paolo Perrone che molto si sta spendendo in suo favore. Non saranno invece della
partita né Gianni Garrisi né Fiorino Greco, rispettivamente vicesindaco ed assessore del capoluogo salentino. Nelle prossime ore si dovrebbe sapere di più attorno alla presenza o meno dell’assessora di Gabellone Filomena D’Antini Solero, di Surbo. Sarà lo stesso Ugo Lisi, deputato e coordinatore regionale del Pdl, a sciogliere il nodo attorno al suo nome. Saranno certamente in lista Ernesto Toma,
Edizione straordinaria di “Punto e Virgola. Speciale Faccia a Faccia” su L'ATV con i quattro candidati alla Regione Puglia L’ATV si conferma emittente televisiva sempre più attenta all’informazione corretta e al servizio dei cittadini salentini. In un delicato momento della vita politica pugliese con l’elettorato chiamato alle urne i prossimi 28 e 29 marzo per accordare la propria preferenza nella scelta del prossimo presidente della Regione, L’ATV ha organizzato il primo confronto nel Salento televisivo tra i quattro candidati in corsa per la poltrona di Governatore di Puglia. Quattro coalizioni, quattro progetti di Puglia. Nichi Vendola, per il centrosinistra, Rocco Palese, per il centrodestra, Adriana Poli Bortone, per Io Sud, Udc e Mpa, e Michele Rizzi, per Alternativa Comunista, saranno ospiti di una puntata speciale di “Punto e Virgola” condotta dal direttore editoriale Michele Mauri. I quattro candidati si confronteranno e dibatteranno per spiegare ai telespettatori qual e' il loro giudizio sulla Puglia di oggi, quale è la loro proposta ai pugliesi, quale idee hanno sulla sanita', sul lavoro, sui servizi sociali, sui principali settori della vita regionale.
Per garantire a tutti i cittadini, supporters delle varie correnti politiche rappresentate dei quattro candidati, è stata scelta una location d’eccezione. Il dibattito sarà ospitato nel suggestivo “Teatro Ducale” di Cavallino dove verranno realizzate le riprese della trasmissione televisiva “Punto & Virgola – Speciale Faccia a Faccia”. Saranno inoltre presenti i candidati delle liste che sostengono la candidatura dei quattro fino ad un massimo di 80 presenze per ogni coalizione. Inoltre hanno garantito la propria partecipazione anche i massimi esponenti del mondo politico, imprenditoriale e sindacale salentino. Il confronto sarà moderato dal direttore editoriale Michele Mauri che affronterà i temi caldi della campagna elettorale mettendo i quattro candidati nelle condizioni di esplicitare al meglio agli elettori salentini la propria idea di Regione. “Punto e Virgola – speciale Faccia a Faccia, il primo nel Salento, tra Poli Bortone, Palese, Vendola e Rizzi organizzato da L'ATV sarà trasmesso il 5 Marzo alle ore 21. Il Dir. Resp. Mario Vecchio
assessore provinciale magliese, Renato Stabile, consigliere provinciale ed ex sindaco di Lizzanello, Luigi Mazzei, capo di Gabinetto di Palazzo Adorno, di Calimera, e Roberto Tundo, di Melissano, nome storico della destra salentina. Potrebbe esserci, ma non è detta l’ultima parola, Pasquale Gaetani, assessore provinciale, al quale il partito ha espressamente chiesto un impegno diretto; aveva in mente di candidarsi alle Comunali a Ruffano e la proposta dei vertici rimescola le carte in tavola. Stesso discorso vale per Fernando Metrangolo, presidente del Consiglio comunale di Squinzano, e per Antonio Costa, figlio del senatore Rosario Giorgio (su una presenza certa di quest’ultimo giurerebbero
le voci dei ben informati degli ambienti filo-destra; tuttavia, la sua candidatura non è ancora stata espressamente ufficializzata). Ne La Puglia prima di tutto le ambizioni sono alte. La lista punta a superare abbondantemente la soglia del 4% e piazza nomi di tutto rispetto. Due di questi sono quelli di due componenti la Giunta di palazzo dei Celestini: si tratta di Massimo Como, assessore ai Lavori pubblici, di campi salentina, e di Pierluigi Pando, di Copertino, assessore al Personale. Della squadra saranno con certezza anche due “ex Udc”: l’imprenditore ed ex consigliere regionale Fabrizio Camilli, e l’assessore neretino e consigliere provinciale Mino Frasca.
NELLE LISTE CHE APPOGGIANO PALESE ANCHE UN FIGLIO ED UN NIPOTE D’ARTE: ANTONIO COSTA, FIGLIO DEL SENATORE GIORGIO ROSARIO COSTA, ED ANTONIO BARBA, NIPOTE DEL DEPUTATO GALLIPOLINO VINCENZO
GRANDE PRESENZA DI AMMINISTRATORI PROVINCIALI E COMUNALI LECCESI NELLE LISTE A SOSTEGNO DI ROCCO PALESE. LA LISTA DEL PRESIDENTE, “I PUGLIESI”, È A CURA DI RAFFAELE FITTO Direttamente da Palazzo Carafa, è in lista anche l’assessore leccese alla Sanità Alfredo Pagliaro; c’è anche il giovane Andrea Caroppo, figlio del consigliere regionale uscente Gino. Buone probabilità di esserci anche per un altro figlio d’arte, anzi per un nipote d’arte: si tratta di Antonio Barba; lo zio è l’imprenditore e parlamentare gallipolino Vincenzo.
in prima persona. Ci sarà certamente anche Bruno Ciccarese, assessore provinciale ai Traporti, di Cavallino, che gode dell’impegno in suo favore da parte dello zio Gaetano Gorgoni, ex sindaco di Cavallino. Non è stata ancora confermata ma pare assai probabile la presenza di Domenico Di Tolla, presidente dell’Ordine dei farmacisti.
Tiene le fila della lista del presidente, che si chiama “I Pugliesi”, il ministro Raffaele Fitto, che si è fortemente battuto anche presso il premier Berlusconi per la candidatura del medico di Acquarica. Con buona probabilità testa della compagine sarà il consigliere regionale uscente Antonio Buccoliero; se anche non dovesse essere il numero uno, sarà comunque presente
Poco o nulla si sa della lista dell’Udeur. Pare che l’intento della compagine sia quello di raccogliere i nomi che non entrano nelle tre liste maggiori, al fine di racimolare consensi. Sembra tuttavia che lo sbarramento del 4% non sia un obiettivo troppo pressante. Potrebbe farne parte il consigliere provinciale Carlo Merenda.
//Amministrative // Verso il 28 e 29 marzo //I Candidati IN ALCUNI CASI LA SFIDA È GIÀ BELL’E DECISA. IN ALTRI, MOLTI PER LA VERITÀ, LA DEFINIZIONE DEGLI SCHIERAMENTI E L’INDIVIDUAZIONE DEI CANDIDATI SONO IN ALTO MARE
Cult. Celebre interpretazione di Carlo Verdone. Racconto on the road di tre italiani “tipo” che tornano al paesello per esercitare il loro diritto di voto
Quelli CHe... le ammiNistratiVe Torneranno alle urne per il voto amministrativo, i prossimi 28 e 29 marzo, 15 Comuni salentini. Si tratta di Arnesano, Calimera, Carmiano, Corigliano d’Otranto, Gagliano del Capo, Galatina, Maglie, Martano, Melpignano, Neviano, Novoli, Parabita, Ruffano, Uggiano la Chiesa e Veglie. Di questi Galatina e Maglie hanno una popolazione supe-
riore ai 15mila abitanti; andranno, cioè, al ballottaggio se nessun candidato dovesse totalizzare al primo turno il 50% +1 dei consensi. Il 28 febbraio si conosceranno tutti, ma proprio tutti, i candidati. Nel frattempo, ecco i nomi già trapelati Comune per Comune.
Ad Arnesano il quadro sembra essersi definito in una sfida a due tra il sindaco uscente Giovanni Madaro, appoggiato da Pd, Idv ed alcuni indipendenti, ed il candidato per il centrodestra Flavio Murrone, sostenuto da Pdl, Io Sud ed Udc.
faele Tommasi, ingegnere, candidato per il centrosinistra, venuto direttamente dalla società civile e senza esperienze politiche alle spalle. Non è detto che i giochi si chiudano qui; il terzo polo potrebbe proporre un suo nome alternativo ai due già definiti.
viche. Nell’attesa di conoscere schieramenti e liste, candidati sicuri dovrebbero essere Giancarlo Mazzotta e l’uscente primo cittadino Umberto Ferrieri Caputi. I bene informati non escludono un impegno in prima persona di Gianni Erroi o Elio Quarta.
Anche a Calimera ci riprova l’uscente. L’esponente del centrodestra Giuseppe Rosato si contrapporrà a Raf-
A Carmiano la situazione non è ancora definita, ma le Amministrative 2010 potrebbero essere uno scontro tra ci-
A Corigliano d’Otranto, dove l’Amministrazione era “caduta” prima del tempo, ci riprova Ada Fiore, sindaca
uscente. All’orizzonte si prospetta un duello contro Fernando Costantini, ex assessore della Fiore proposto dal Pd. Tenta il secondo mandato, a Gagliano del Capo, Antonio Buccarello, che potrebbe scendere in campo con una lista civica con ispirazione di centrodestra. In casa centrosinistra potrebbero esserci due liste, con candidati sindaco Gianni Sergi, ex assessore pro-
vinciale, ed Antonio Biasco, consigliere comunale uscente. A Galatina un colpo di scena della ultim’ora, la staccamento della lista “Galatina in movimento” dalla coalizione di centrodestra, ha candidato alla carica di sindaco l’avvocata Daniela Sodo. A centrosinistra i nomi in corsa sarebbero attualmente due: Daniela Vantaggiato, sostenuta dalla coalizione composta da Pd, Idv, Sinistra e libertà e Galatina altra; e Giancarlo Coluccia, appoggiato da Io Sud, Socialisti ed Udc. A Maglie i candidati, ad oggi, sono tre ma la situazione è tutt’altro che definita. Inizialmente intenzionato a gareggiare per la Regione, Antonio Fitto, sindaco uscente, ha poi deciso di optare per la campagna elettorale casalinga. Gli si contrappongono, dal centrosinistra, Raffaele Cesari, segretario cittadino del Pd, e Mario Chirilli, medico di casa Udc, fratello di Francesco, già sindaco di Maglie, già senatore e consigliere comunale uscente, impegnato nella competizione regionale. Top secret ancora la presenza in gara di Gianna Capobianco; la consigliera comunale del gruppo misto che non troppi mesi fa strappò la tessera del Pd, abbandonando il partito, potrebbe essere la quarta candidata in corsa. A Martano, ad un centrosinsitra compatto e convergente sul nome di Marco Castelluzzo che fu vicesindaco dal 1997 al 2001, si contrappone un centrodestra spaccato all’interno. Probabilmente da questa frantumazione verranno fuori due liste: una civica a sostegno dell’ex sindaco Pasquale Conte, ed un’altra di targa Pdl ancora assai indecisa sul proprio candidato.
I nomi che sono stati avanzati negli scorsi giorni sono stati molteplici: l’avvocato Cesare Conte, l’ex assessore Alessandro Costantini, l’architetto Luigi Gallo, Massimo Corricciati. Alla fine l’ha spuntata quest’ultimo. Io Sud non ha ancora proposto un suo nome e sembrerebbe in trattative con altre coalizioni. Non si esclude la presenza di una civica con rappresentanti della società civile i quali si starebbero riunendo attorno all’avvocato Antonio Bovino. Melpignano sembra orientarsi per una sfida a due: centrosinistra contro centrodestra. Nel primo schieramento Sergio Blasi, sindaco uscente che ha retto la cittadina per due mandati consecutivi conferendole la sua personale impronta, e che a fine marzo sarà impegnato in prima persona con le Regionali (anche se è proprio delle ultime ore la notizia di un possibile dietrofront, ancora – tuttavia – non confermato) passa il testimone ad Ivan Stomeo, suo assessore allo Sviluppo del territorio, alle Attività produttive, Lavori pubblici ed Urbanistica. Il centrodestra pare abbia scelto Matteo Vicentelli, dopo il rifiuto a candidarsi, seppur in seguito ad insistenti corteggiamenti, di Antonio Gaetani, nome storico di An cittadina. Niente è ufficiale ma, in definitiva, è già tutto certo: Giorgio Cuppone, primo cittadino uscente di Neviano, prova a restare seduto sulla sua poltrona per altri cinque anni candidandosi con lo schieramento di centrosinistra. Lo contrasta, sull’altra sponda, Silvana Cafaro. Il centrodestra di Novoli ha confermato la ricandidatura dell’attuale sindaco Oscar Marzo Vetrugno, sostenuto dal Pdl tutto al quale si aggiunge
I COMUNI SALENTINI CHE IL 28 E 29 MARZO RINNOVERANNO I PROPRI CONSIGLI COMUNALI SONO IN TUTTO 15. GALATINA E MAGLIE, CON PIÙ DI 15MILA ABITANTI, POTREBBERO ANDARE AL BALLOTTAGGIO l’Udc. A sinistra la designazione non è stata così semplice. Ad oggi il più probabile candidato è Tobia Caputo, il quale tuttavia non ha ancora sciolto la riserva attorno al suo nome. Dopo due mandati consecutivi, Adriano Merico, sindaco uscente di Parabita, non ci può riprovare. Tuttavia sembra che non se ne starà con le mani in mano: non si esclude la sua candidatura nella lista regionale del Pd a sostegno di Nichi Vendola. Chi prenderà il suo posto come candidato sindaco del centrosinistra è ancora un mistero. Lo stesso discorso vale per il centrodestra. Idee chiarissime invece per il terzo polo; dal confronto tra il partito Io Sud di Parabita ed esponenti della società civile è nata la civica “Parabita domani” che sosterrà la candidatura dell’avvocato Giovanni Pisanello. A Ruffano l’Udc potrebbe allearsi al Pd nella lista civica “Per progettare una città migliore”. Il lavoro di amalgama tra le due correnti sarebbe stato opera di Roberto Bray (Udc) ed Aldo Viva (Pd); ed il nome del candidato potrebbe proprio essere uno di questi due. Il centrodestra non ha ancora ufficializzato ma la sua scelta dovrebbe essere ricaduta sul medico Carlo Russo, ex Forza Italia ed attuale Pdl. Ad Uggiano la Chiesa, dove è terminata prima del tempo l’esperienza am-
ministrativa del sindaco Luigi Licci, scende in campo un nuovo movimento. Si chiama “Insieme per cambiare” ed è il risultato della confluenza di elementi provenienti da “Uggiano cambia”, da “Nuovo impegno”, di influenza rispettivamente di centrosinistra e centrodestra, e dal mondo associativo. L’inedita formazione politica, che si è costituita lo scorso dicembre, potrebbe convergere sull’ex capogruppo di opposizione comunale Salvatore Piconese, mal e voci degli ultimi giorni non sono state ancora confermate. Ad “Uggiano cambia” si oppone il gruppo “Arcobaleno”, nato dalle spoglie della passata amministrazione; questo si trova attualmente a scegliere se candidare l’ex sindaca Maria Cristina Rizzo o – opzione più probabile - Tonino Risolo, vicesindaco ai tempi della Rizzo. Non dovrebbe tentare il bis, a Veglie, il sindaco uscente Fernando Fai, che sembra spendersi molto per appoggiare il commercialista Maurilo Nicolaci, di area Pdl, a testa di una lista civica. Una seconda civica di centrodestra, “Unione per Veglie”, sostiene Elio Spagnolo. Suoi possibili avversari potrebbero essere Antonio Greco e Roberto Carlà, entrambi ex sindaci del Comune. Viene ormai data per certa la presenza di una quarta lista in gara, quella costituita dai moderati del Pdl, Udc, Io Sud ed Alleanza Puglia.
//Minima immoralia
di ADOLFO MAFFEI
iNformaZioNe, Quote rai e politiCa. se la mela del peCCato la maNgiaroNo i giorNalisti
C
’è un aspetto in penombra nella ricerca delle responsabilità sulla fastidiosa querelle che ha portato al nuovo regolamento della par codicio, che farà strame dell’informazione politica televisiva nel mese che precede il voto che darà a 13 regioni italiane il nuovo assetto politico. Un aspetto che porta dritto dritto ai giornalisti italiani, alla loro formazione complessiva, al ruolo che essi rivestono nell’esercizio di una delle più delicate funzioni in un sistema democratico. C’è chi pensa che all’origine di tutti i mali dell’informazione italiana vi sia proprio la nostra categoria. Chi scrive è tra costoro. Eppure la nostra è stata una bella storia, le cui radici risalgono al Risorgimento. Non sono pochi gli esempi di coraggio, fino all’estremo sacrificio della vita, che illustrano con onore il giornalismo italiano. Sotto il tallone del fascismo caddero giornalisti (Gobetti, Rosselli), abbiamo avuto direttori coraggiosi (Albertini), i tempi moderni sono stati contrassegnati anche dall’uccisione di giornalisti, come Casalegno a Torino e Tobagi a Milano, i grandi corrispondenti e inviati non si contano: da Terzani a Montanelli, da Corradi a Barzini. Ettore Mo è uno dei più
C
puntuali e sensibili cronisti in giro per il mondo, nonostante che oggi una piccola webcam o un semplice telefonino collegati al satellitare ti mostrino in tempo reale una sparatoria in Afghanistan e uno tsunami in Thailandia. Poi è venuta la Rai il cui proprietario è il Parlamento. L’equazione servizio pubblico-partitocrazia è stata la risultante patologica di questa condizione che non ha eguali in Europa, dove pure esistono canali radiotelevisivi pubblici (la Bbc inglese, per fare l’esempio più autorevole). La conseguenza è stata l’occupazione pro quota di tutti gli spazi, di tutti gli organigrammi, di tutte le redazioni giornalistiche, con la proliferazione parossistica di testate per sistemare giornalisti sempre più numerosi che dessero voce ai propri partiti di riferimento. Mitica la litigata in diretta negli anni Novanta fra l’onorevole Giorgio La Malfa e Bruno Vespa, già allora potentissimo: il primo rimproverò all’altro la scarsa obiettività e l’iniqua distribuzione dei tempi fra i partiti, con particolare preferenza verso la Dc, e l’altro gli rispose a muso duro: “E’ inutile essere ipocriti: la Dc è l’azionista di riferimento della Rai”. Le facce di bronzo televisive, in oltre mezzo secolo di vita della tv di
//QuestioNe di looK
Stato, riempirebbero una lunghissima galleria. E che dire dei giornalisti che, senza alcun merito se non quello di essere “volti noti” al servizio dei partiti entrano in politica per poi rientrare in Rai? Anche questo elenco è penosamente ricco: Fabrizio Del Noce, da corrispondente da New York a direttore della prima rete, Piero Badaloni e Piero Marrazzo, da redattori e conduttori a presidenti della Regione Lazio, Lilly Gruber e Michele Santoro, da conduttori di Tg e di talk show, Francesco Pionati da notista politico del tg1 a parlamentare dell’Udc. La cosa più sconcertante è che, finito il mandato, questi campioni dell’informazione tornano in servizio, più forti di prima. Vien da sorridere quando si levano, giustamente, gli scudi dell’indignazione se è un magistrato a lasciare la toga per uno scranno parlamentare, ma almeno il Csm ha previsto che in caso di ritorno alla giurisdizione il candidato ad un’elezione, sia che sia stato eletto sia che sia stato trombato, non possa tornare nel distretto in cui esercitava. Una foglia di fico formale più che sostanziale, poiché questa specie di esilio, dura un tempo limitato (qui da noi è accaduto al dottor Ennio
Cillo che si fece alcuni anni di “purgatorio” in Abruzzo, dopo un fallito esperimento elettorale, ed oggi è felicemente procuratore aggiunto nella sua Lecce). Poiché l’etica per i giornalisti non si può imporre per legge, anche se le norme che regolano questa professione ci sono e sarebbero bellissime, sarebbe auspicabile, almeno per salvare la faccia, che l’Ordine dei Giornalisti introducesse una regola del genere: chi entra in un’istituzione elettiva esce dalla professione per non meno dieci anni. Ma chi la rispetterebbe? Ognuno di questi campioni di deontologia “stop and go” si appellerebbe all’articolo 21 della Costituzione e aggirerebbe il veto. Diffidenza? No, esperienza. Il collega Mario Farina, l’ineffabile “Betulla” a libro paga dei servizi segreti italiani, espulso dall’Ordine, oggi siede in Parlamento e scrive regolarmente sui giornali diretti da Vittorio Feltri. Concludendo: con quale diritto i giornalisti Rai protestano per i paletti che i politici piantano su quel che resta della loro libertà di esercitare la nostra professione? La par condicio ci eviterà almeno un mese di sofferenza morale.
Nella vignetta in basso: Gennaio-febbraio 2010. Tacco d’Italia n. 66. La telenovela sulle Regionali pugliesi non ha risparmiato colpi di scena. I candidati alla carica di presidente non sono più soli Nichi Vendola e Rocco Palese. A loro si sono aggiunti Adriana Poli Bortone e Michele Rizzi.
iNdoViNa CHi è
“Bestiario pubblico. ovvero: come nascono nuovi improbabili personaggi sulla scena”