//L’Editoriale di Maria Luisa Mastrogiovanni
Le chiacchiere suLL’amore e suLL’odio continua dalla prima
Nello stesso giorno in cui Barak Obama vince la sua sfida per un sistema sanitario pubblico, si celebra nel mondo la giornata dell’acqua, proprio mentre il Governo italiano vuole privatizzarla. L’acquedotto pugliese è il più grande d’Europa. Proprio qui, nella terra della sete, l’acqua arriva da lontano. Per questo servono 20mila kilometri di tubature, che perdono. Dal mio punto di vista la soluzione non è: diamo tutto ai privati che lo gestiscono meglio. Ma: gestiamo meglio il bene pubblico e continuiamo a garantire un diritto fondamentale. Fuori lo spoil system dalle nomine dei dirigenti pubblici. Si indìcano concorsi, veri, dove a vincere sarà il merito (se così fosse, più della metà dei dirigenti pubblici sarebbe donna, perché sono le donne a laurearsi prima e con i voti migliori). Si fac-
ciano gare, vere, e non truccate, con lo stiracchiamento ai massimi livelli della legge sulle estensioni della gare. Per la serie: come trasformare una legge in uno stratagemma. E’ stato proprio questo il trucchetto contestato dalla Procura di Bari non solo a Frisullo e a Tarantini, ma anche al ministro Raffaele Fitto e all’imprenditore romano Angelucci, entrambi rinviati a giudizio (per Frisullo, come noto, ancora si è alla fase delle indagini). Per Fitto è stato chiesto l’arresto ma attualmente gode dell’immunità parlamentare. Insomma, va, viene, inveisce anche contro Frisullo e i magistrati, ma nei confronti della Giustizia italiana e quindi degli Italiani, in particolar modo dei suoi elettori, ha un grosso debito da scontare. Tornando all’acqua. L’acqua è come l’aria: è impensabile chiedere il permesso
per utilizzarla. Eppure, nel corso di questa campagna elettorale, sarei stata disposta, e come me credo numerosi elettori, ad ascoltare le ragioni dell’altra parte. Quale migliore occasione, per confrontarsi? La campagna elettorale è sempre stato un momento costruttivo per tutti. Invece il Pdl ha ideato una campagna elettorale che, per semplificazioni successive (l’Amore e l’Odio, appunto), arriva all’enunciazione del nulla. “Basta chiacchiere”, è l’apoteosi dei loro proclami. E che cosa si può obiettare? Come per l’Amore, siamo tutti d’accordo. Basta chiacchiere, ma poi? Per fare cosa? Va bene, non chiacchieriamo. Parliamo. Ma di che cosa? Dell’Amore e dell’Odio. E vabbè, ma allora ditelo.
il mensile del salento Anno VII - n. 71 - 25 marzo 2010 Iscritta al numero 845 del Registro della Stampa del Tribunale di Lecce il 27 gennaio 2004
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BOLLETTINO DEI NAVIGANTI
// Opinioni dal Tacco iL federaLismo a “geografia variabiLe” e Le ridicoLe cerimonie di investitura di MARIO DE DONATIS m.dedonatis@iltaccoditalia.info
Nel precedente “Bollettino dei naviganti” ho riservato l’intervento alla “brutta campagna elettorale”. Non posso cambiare argomento. Quello che è successo a Roma, a Piazza San Giovanni, me lo impedisce. Al di là dei contenuti del discorso del premier (che non nascondo di aver preferito ad Occhetto, nel lontano confronto elettorale di molti anni fa) avete fatto attenzione alla liturgia? Dai riti di introduzione, alla omelia (studiata più per dividere il Paese che per indicare la “via dell’amore”) alla comune preghiera dei candidati del Pdl (quello pugliese ha dato il meglio di sé) abbiamo assistito al rito medioevale dell’investitura (cosa nobile e solenne per quei tempi, ma di certo ridicola ed, anche, inquietante per l’oggi). Dove andremo a finire? Quanto reggerà, ancora, il modello costituzionale
che ha tanto giovato all’Italia? Purtroppo, dal regionalismo non realizzato, ci si è avviati sulla strada del federalismo, che le Regioni del Nord di fatto praticano senza dover dare conto a nessuno. Perché, saltato il “patto costituzionale” e superato il precedente assetto geo-politico, gli attori del mondo culturale, istituzionale, sociale ed economico del Nord, giocano a tutto campo, con un arbitro che fa quello che può, in assenza dei “segnalinee”, ruolo scomparso, da tempo, nella versione “zero” della Repubblica. E tanto nel nome della “Glocalizzazione”, neologismo con il quale dovremo fare i conti (e di cui parlerò nel prossimo mese). Ma che federalismo è venuto fuori da piazza San Giovanni? E’ federalista un sistema in cui il capo dell’Esecutivo promette protezione e aiuti a quelle regioni che, con il voto, porranno il sigillo sulle scelte compiute dal cavaliere? E le regioni ri-
belli? Siamo di fronte ad un federalismo a “geografia variabile”? Ho fiducia nel popolo, nelle famiglie e nelle persone che lo compongono. Del resto, al di là delle rivendicazioni di parte, il Paese si è sempre salvato (e si salverà, anche, dall’attuale crisi globale) per il popolo di formiche che lo anima, non di certo per le caste politiche delle cicale che lo dissanguano. Nutro, al contrario, molto timore sul forte grado di persuasione della comunicazione, sugli effetti speciali, su tutti quegli artifici che possono ingannare, almeno nel breve-medio periodo, il popolo. Tornando a noi, diciamolo pure, quella vissuta è stata una brutta campagna elettorale, a tutto favore delle “curve” che animano, si fa per dire, la politica, che, ancora una volta, ha dato vita ad un referendum “pro o contro Berlusconi”, con un Mezzogiorno che langue, ma che non vuole
morire di “bipolarismo”, con una Puglia che può rifiorire ricercando il “dialogo”, se sarà in grado di abbattere i “recinti di potere”.
INDOVINA CHI E’?
La soluzione a pag. 30
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LEGGI COME MANGI
// Opinioni dal Tacco IPSE DIXIT “Sono in cella con un brav’uomo”. Sandro Frisullo, ex vicepresidente della Regione Puglia Corriere del Mezzogiorno p3, 20 marzo 2010 “Palese vincerà”. Silvio Berlusconi, presidente del Consiglio Nuovo Quotidiano di Puglia, p9, 21 marzo 2010 “Raffaele Fitto è solo un burattino nelle mani del premier”. Adriana Poli Bortone, candidata per il Terzo polo Corriere del Mezzogiorno, p5, 21 marzo 2010
commenti e opinioni da
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Almeno nel centro sinistra quando succedono queste vicende si va a farsi giudicare dai magistrati senza gridare al complotto o alle toghe politicizzate. Berlusconi dovrebbe imparare da queste vicende, almeno ora non può dire che la giustizia è ad orologeria visto che ha colpito a pochissimi giorni dalle elezioni l'ex vice presidente della Regione Puglia. […] Mi auguro che Vendola non paghi dazio per questo arresto anche perché non avrebbe senso. Spero che i cittadini confermino chi ha governato bene in questi anni, nonostante tutte le difficoltà nelle quali si è dovuto imbattere. Gio Sud Salento @ 16:19-18.3.10 Commento alla news “Inchiesta sanità: arrestato Frisullo” www.iltaccoditalia.info/sito/indexa.asp?id=9909#commenti_articolo SS275: Nichi Vendola e Loredana Capone due esempi di persone educate, anche quando danno del "ragioniere" al loro scomodo avversario Rocco Palese il quale, in quanto a cultura e serietà, se li mette in tasca. La verità vera è che non hanno argomenti e si aggrappano ormai da settimane alle solite bugie. Chissà perché in tutto il resto d'Italia è possibile realizzare infrastrutture meno che a Leuca (vd la Maglie Otranto che sta a meno di un tiro di schioppo). Mah, misteri dell'ambiente!!! anonimo @ 12:20-20.3.10 commento alla news “Maglie-Leuca. Scendono in campo i vip” www.iltaccoditalia.info/sito/indexa.asp?id=9904#commenti_articolo Se le quote rosa continueranno ad essere considerate un argomento accessorio e non di primo piano come quello del bilancio, non si potrà compiere alcun passo in avanti in termini di civiltà. Forse se ci fossero più amministratori donne (chiedete a Perrone quante donne ci sono in giunta: zero!) le cose non andrebbero così. Spero che alle regionali vinca la Poli; il rischio Pdl è troppo forte e allora potremmo dire addio alle pari opportunità. scusate il disturbo @ 11:48-23.3.10 commento alla news “Lupiae servizi. Il Consiglio di Stato: ‘Prima il bilancio, poi le quote rosa’” www.iltaccoditalia.info/sito/indexa.asp?id=9896#commenti_articolo
//Questione di LooK
Tacco 48, giugno 2008. Quando Raffaele Fitto ottenne il ministero agli Affari regionali, come la volpe della fiaba di Esopo, Adriana Poli Bortone commentò che se l’aspettava e che, tutto sommato, data l’età del concorrente, era meglio che un tale incarico fosse andato a lui. “Perché ha l’entusiasmo giovanile dalla sua parte”, disse. Disse, inoltre, che fare la senatrice le piace ed aggiunse: “Ho tante cose da fare”. Una di queste era (ed è ancora) proprio la conquista della poltrona di presidente della Regione Puglia. Da allora sono passati quasi due anni e finalmente la lupacchiotta ha la possibilità di dimostrare che quando vuole arrivare, riesce a farlo senza problemi. In bocca al lupo, allora. E che l’uva, almeno stavolta, non sia acerba.
//Regionali //Il lato intimo dei candidati Foto di idreuropa tratta da flickr.com
fuori gLi scheLetri dagLi armadi GLI SCANDALI E GLI EPISODI POCO EDIFICANTI CHE PENDONO SUI CANDIDATI PRESIDENTE DELLA PUGLIA. DELLA SERIE: MEGLIO SVELARLI ORA CHE TACERE PER SEMPRE di ANDREA MORRONE hi non nasconde almeno uno scheletro nell’armadio? Più o meno grandi che siano, tutti celiamo dei segreti che spesso confessiamo solo ai nostri più intimi congiunti ed, a volte, nemmeno a quelli. Li teniamo ben riposti nell’armadio di cui sopra nella speranza che non vengano fuori nel momento sbagliato, con un coup de théatre che confonderebbe le carte in tavola. Partendo da questa riflessione, ora che la campagna elettorale in vista delle elezioni regionali del 28 e 29 marzo è ufficialmente entrata nel vivo ed anzi volge a chiusura, ci siamo chiesti quali siano i “peccatucci”, veniali o no, che i candidati presidente preferirebbero tenere nascosti o non riportare a galla fino almeno al 29 sera. In quattro si contendendono la carica di governatore della Puglia. Accanto all’outsider Michele Rizzi, uomo e volto nuovo di questa tor-
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nata elettorale, che ha ufficializzato la propria presenza in ritardo rispetto agli avversari, ci sono tre politici navigati, in rappresentanza dei tre diversi schieramenti: per il centrosinistra Nichi Vendola, presidente uscente; per il centro l’ex sindaco di Lecce Adriana Poli Bortone; per il centrodestra Rocco Palese, altro salentino doc. Tre figure politicamente e concettualmente diverse, pronte a darsi battaglia fino all’ultimo voto, con progetti e campagne ben diverse tra loro. Al di là degli ottimistici slogan che in campagna elettorale promettono mari e monti, per tutti e tre, anche se in modo diverso, pesa il retaggio di scandali e inchieste giudiziarie che hanno coinvolto da vicino ognuno di loro, seppur non in prima persona, nelle loro recenti avventure politiche. Qui proviamo a ricostruirle, senza l’ambizione di esaurire il discorso in poche righe. 8
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Per Vendola, impegnato nell’affannosa ricerca di una storica conferma alla guida della Regione adriatica, la pesante eredità di una sanità travolta da un deficit vertiginoso e le indagini della magistratura, che hanno riempito, sino ai nostri giorni, le pagine di cronaca con arresti eccellenti e indagati insospettabili. A far dar sfondo a queste vicende, gli ormai celeberrimi fratelli Tarantini, con il “Gianpi” italiano capace, secondo gli atti degli inquirenti, di giungere sin nei saloni dorati di Palazzo Grazioli e di manovrare appalti milionari. In principio fu Alberto Tedesco, ex assessore alla Sanità appunto, a finire – era il febbraio del 2009 e si manifestava la so-
SU NICHI VENDOLA PESA LA PESANTE EREDITA’ DI UNA SANITA’ TRAVOLTA DA UN DEFICIT VERTIGINOSO E DA INDAGINI DELLA MAGISTRATURA CHE SI SONO CONCLUSE CON ARRESTI ECCELLENTI lita fuga di notizie – sulle pagine dei giornali come indagato nell’inchiesta del sostituto procuratore della Dda Desirée Digeronimo, coinvolto con una quindicina di altri nomi tra imprenditori, direttori generali di Asl pugliesi e funzionari dell’assessorato alla Sanità, per associazione per delinquere e corruzione. Pochi mesi dopo fu lo stesso Vendola a dimissionare Lea Cosentino, alias Lady Asl (direttore generale della Asl di Bari poi finita agli arresti domiciliari), all’indomani di un avviso garanzia. Fu poi la volta di Sandro Frisullo – e siamo al passato prossimo - vicepresidente della Regione e carismatico esponente del Partito democratico, costretto a dare le dimissioni dopo le indiscrezioni – ancora una volta la fuga di notizie! - sulle presunte frequentazioni a luci rosse con le escort della scuderia Tarantini – Frisullo, ad ogni modo, si è giustificato dichiarando di non sapere che fossero escort. Le dimissioni non gli hanno evitato, tuttavia, di finire in carcere, pochi giorni or sono, con l’accusa di corruzione e turba-
tiva d’asta. Il tutto ha provveduto a creare un clima infuocato che i rivali dell’attuale presidente hanno provveduto ad alimentare con una raffica di accuse e riferimenti velenosi. Accuse da cui Vendola si è sempre difeso facendo o cercando di fare piazza pulita. Adriana Poli Bortone, 66enne leccese da quasi trent’anni in politica, vede affiorare inesorabilmente i segni di inchieste giudiziarie che rimandano al decennio (dal 1988 al 2007) in cui è stata primo cittadino del capoluogo salentino. A cominciare dall’affare dei palazzi di via Brenta, sede del polo della giustizia civile e finiti nei faldoni di un complicato procedimento che ha portato di recente alla notifica di ben undici avvisi di conclusione delle indagini preliminari ad altrettanti indagati da parte del pubblico ministero Imerio Tramis. Tra questi nomi compaiono quelli di Massimo Buonerba, l’ex consulente legale della Poli; Ennio De Leo, ex assessore al Bilancio del Comune di Lecce; Piergiorgio Solombrino, ex dirigente dell’ufficio tecnico e Roberto Brunetti, tecnico dell’ufficio Patrimonio di Palazzo Carafa. Tutti membri, insomma, dello staff dell’ex sindaco. Ma non è tutto. Perché vi è l’inchiesta sui Boc, i buoni obbligazionari comunali, acquistati dal Comune di Lecce. Un affare che si è rivelato tutt’altro che redditizio, in cui il procuratore aggiunto Antonio De Donno e gli uomini del Nucleo Tributario della Guardia di Finanza sono al lavoro per accertare eventuali responsabilità e convenienze imputabili al consulente giuridico dell'ex sindaco Poli Bortone, ancora una volta Massimo Buonerba, e dell'allora assessore Ennio De Leo.
I PALAZZI DI VIA BRENTA E L’INCHIESTA SUI BOC. ADRIANA POLI BORTONE SI E’ TROVATA, DA EX SINDACA DI LECCE, NELL’OCCHIO DEL CICLONE PER INVESTIMENTI POCO VANTAGGIOSI il tacco d’Italia
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Su Rocco Palese pende, come una spada di Damocle, un’altra inchiesta, quella del sostituto procuratore della repubblica di Bari Francesco Bretone per la sottoscrizione da parte della Regione Puglia di due bond per 870 milioni di euro nel 2003 e nel 2004 (presidente Raffaele Fitto e Palese assessore al Bilancio) dalla banca d’affari Merrill Lynch. Secondo il magistrato che ha condotto l’inchiesta, l’amministrazione pugliese fu truffata dai dirigenti che le vendette un prodotto senza che questa sapesse che cosa esattamente fosse. Per questo la Guardia di Finanza ha sequestrato una rata da 22 milioni che la Regione stava versando come previsto dal contratto.
QUANDO ROCCO PALESE ERA ASSESSORE AL BILANCIO, LA REGIONE SOTTOSCRISSE DUE BOND PER 870 MILIONI CON LA BANCA MERRILL LYNCH. LUI SI GIUSTIFICO’ DICENDO DI NON CONOSCERE L’INGLESE In particolar modo nel contratto veniva attestata una falsa convenienza economica dell’operazione finanziaria. Ciò che più stupisce, in questa storia, è la difesa del candidato presidente: “Io non conosco l’inglese – ha spiegato infatti un imbarazzato Rocco Palese –, sono un medico ed ho studiato il francese, mi hanno dato il contratto e non ci ho capito nulla. Non so che cosa fa Merrill Lynch e poi ad ogni modo io l’inglese non lo so ma anche a leggerlo in italiano non è che abbia ancora capito l’operazione finanziaria, quindi ho firmato”. Non troppo edificante, come motivazione. Ma tant’è.
Se, anche dopo aver appreso o riportato alla memoria questi più o meno noti “altarini”, il vostro candidato del cuore continua a convincervi, allora ha ufficialmente superato la prova “last minute” ed è quello giusto.
//L’oroscopo //Il lato intimo dei candidati Un’illustrazione del racconto “Il piccolo principe” di Antoine De Saint-Exupery
VOGLIA DI ESOTERISMO IN CAMPAGNA ELETTORALE. CHE COSA PREVEDONO GLI ASTRI PER LE GIORNATE DEL 28 E 29 MARZO. VELOCI CONSIGLI PER I CANDIDATI ED UTILI SPUNTI PER GLI ELETTORI. SOTTO IL CIELO DI VIA CAPRUZZI
vedranno Le steLLe
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volte non resta che affidarsi alle stelle. E proprio quelle abbiamo scomodato per conoscere, in anteprima, il cielo sulle prossime Regionali. Così, date di nascita dei tre candidati e grafici sul loro tema natale alla mano, abbiamo fatto l’oroscopo agli aspiranti presidente di via Capruzzi. Invitiamo gli elettori a leggere con attenzione ciò che segue: potranno trovarci interessanti elementi da impugnare per giungere alla decisione giusta su chi dei tre concorrenti sia il più adatto a guidare la Puglia per i prossimi cinque anni. Lo stesso invito rivolgiamo ai diretti interessati: meglio sapere prima del tempo che cosa i corpi celesti hanno scritto
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il tacco d’Italia
di LAURA LEUZZI
in cielo per le date clou del 28 e 29 marzo al fine di prendere i dovuti provvedimenti e di limare, laddove ve ne fosse bisogno, le strategie della ultim’ora. Le stelle indicano, ad ogni modo, per ognuno dei tre, la più adatta. Non è vero ma ci crediamo. Anche per condire con un po’ di magia, che non fa mai male, gli ultimi scampoli di campagna elettorale. Per la redazione di questo articolo ci siamo avvalsi della collaborazione dell’astrologa July Ferrari. A lei va il nostro più sentito ringraziamento. 10
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// VOGLIA DI CONTARE ROCCO PALESE, CAPRICORNO ACQUARICA DEL CAPO, 31 DICEMBRE 1953 Il candidato del centrodestra è un Capricorno purosangue, ascendente Leone, con Venere e Mercurio nel Sagittario. Ciò gli conferisce un’alta carica di passionalità che il sud-salentino sfrutta nella vita privata come in quella pubblica. Tra le quattro mura domestiche, in particolare, si dimostra molto possessivo nei confronti delle persone che gli stanno maggiormente a cuore. Non ama perdere consensi e spesso gli allontanamenti lasciano segni profondi nel suo animo. In alcuni casi questa possessività si trasforma nel desiderio di sentirsi al centro dell’attenzione; è lì, infatti, che si sente perfettamente a suo agio. Da buon Capricorno, tende a tenere per sé i sentimenti più segreti, non dandone eccessiva dimostrazione a parole, ma con i fatti. E’, per indole, un lottatore ed ha uno spirito molto intelligente. La presenza di Marte nello Scorpione lo rende bisognoso di potere; nel suo caso la vittoria elettorale assume dunque un valore ancora più alto. Il nostro vuole vincere ed impugnare lo scettro, ma non per esercitare l’autorità (così dicono le stelle) in maniera sconsiderata, bensì per sentirsi importante. Ha un bel transito di Giove; ciò lo aiuterà in occasione delle elezioni perché gli darà la capacità di fare leva sulla gente e di guadagnare anche un buon seguito, nonostante il risultato finale potrebbe non essere esattamente quello che lui si aspetta. Il consiglio delle stelle per attrarre voti: far leva sul risanamento economico dell’Ente regionale. Del resto è ormai diventato un vero esperto dell’economia di via Capruzzi ed è molto capace a distreggiarsi tra i calcoli ed i numeri.
// UN PO’ GENERALE, UN PO’ // MENO POESIA E PIÙ CONCRETEZZA MAMMA NICHI VENDOLA, VERGINE ADRIANA POLI BORTONE, VERGINE LECCE, 25 AGOSTO 1943 L’ascendente Acquario le conferisce la durezza e la capacità che tutti le riconoscono. Ha Sole e Venere in Vergine e ciò le dona la caparbietà di non arrendersi davanti alle sfide che sembrano difficili. Adriana Poli Bortone era destinata dalle stelle a saper comunicare con la gente, essendo forte e nello stesso tempo materna nei confronti dei suoi cari (e dei suoi concittadini che considera la sua famiglia). Difficilmente accetta di abbandonare lo scettro, mentre le stelle le consiglierebbero proprio di farsi da parte lasciando ai giovani l’impegno diretto ed aiutandoli da dietro le quinte. Potrebbe non essere lei la trionfatrice delle prossime Regionali, tuttavia saprà comunicare molto bene con gli elettori e convincerli dell’importanza delle tematiche care a lei ed al partito che rappresenta, come la riscoperta dei valori del Sud, dell’appartenenza territoriale, della protezione dei giovani e della ricerca, per loro, di possibilità future. La sua presenza alle Regionali getterà utili semi per iniziative future e farà molto pensare. Se anche non siederà lei sulla poltrona di presidente, non avrà lottato invano. Le stelle consigliano: incentri la sua compagna elettorale sui temi del turismo. Saranno positive tutte quelle iniziative intraprese per incentivare la riscoperta del territorio pugliese e, di conseguenza, gli sbocchi lavorativi per i giovani che non hanno voglia di lasciare la propria terra per cercare lavoro altrove.
BARI, 26 AGOSTO 1958 Giove in sesta casa conferisce al presidente poeta ottime chance di riuscita elettorale. Davanti a lui si apre un lungo percorso lavorativo, pieno di soddisfazioni ma anche di impegno intenso. Tuttavia, Urano opposto a Saturno non gli rende l’impresa così semplice. Se dovesse essere lui il trionfatore alle elezioni, non percorrerà la strada di sempre, ma apporterà diversi cambiamenti alla sua gestione della cosa pubblica. Si tratterebbe, infatti, di una continuazione di mandato e lui la vivrebbe alla ricerca dei frutti, dopo tanto seminare. Sta maturando idee importanti ed evolvendo verso una maggiore concretezza. Abbandonerà in parte quel suo tipico fare filosofico e sarà più concreto e più pratico. Tuttavia non smetterà mai di essere un convinto idealista. Ha tutti i pianeti in undicesima casa: questa configurazione astrale gli assicura il successo riconosciuto dagli altri. Una condizione, questa, che gli potrebbe procurare non poche invidie, da parte di chi, ammirandolo ed avendo alta stima di lui, cercherà di emularlo e, non riuscendoci, cercherà di mettergli i bastoni tra le ruote ostacolandolo in qualche modo. Ha voglia di concretezza e riuscirà anche a soddisfarla, puntando sulla sua illimitata determinazione. Ha ascendente Bilancia con Luna in Capricorno e tutti i pianeti nel Leone: è dunque fortemente passionale ed irrefrenabile nell’inseguire gli obiettivi. Le stelle consigliamo: puntare, in campagna elettorale, sui temi delle partecipazione e delle cooperazione; continuare ad insistere sugli ideali di inclusione dei giovani e sui temi sociali, che da sempre ha considerato sue armi privilegiate.
IL TEMA DI LUNA NUOVA. OVVERO: CHI È BACIATO DAL CIELO Potrebbe esserci un divertente un testa a testa a caratterizzare lo spoglio delle schede regionali. A giocarsela, così dicono le stelle, Rocco Palese e Nichi Vendola. Meno favorita sembrerebbe l’ex sindaca di Lecce; i tempi potrebbero non essere maturi per garantirle un successo; ma la leader di Io Sud non avrà gareggiato invano: il suo impegno per porre le fondamenta di una costruzione ben solida – che avrà pieno sviluppo, tuttavia, solo in futuro – verrà ripagato dalla stima di tanti.
Adriana Poli Bortone ha infatti la luna nuova nella seconda casa, che è la casa dell’economia ed ha poco a che fare con il settore della politica. Ma veniamo agli altri due. La luna nuova del dottore del Capo di Leuca si forma nella XII casa, la casa dell’invisibilità. Ciò non è affatto un cattivo segno, anzi: anche quando non sarà lui in prima persona a farsi avanti cercando consensi (quando cioè sarà invisibile), ci penseranno i suoi alil tacco d’Italia
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leati a sostenerlo lavorando per lui. I risultati non mancheranno. La luna nuova dell’uscente Nichi Vendola si forma nella VI casa, ovvero la casa del lavoro. Nessuna congiuntura più fortunata: il presidente poeta è favorito nel lavoro, cioè nell’attività politica. Potrebbe andare molto bene; tuttavia non proprio quanto lui si aspetti. Fondamentale sarà, dunque, la buona volontà degli elettori di uscire di casa e recarsi a votare. E che le stelle li assistano.
//Regionali // Il lato intimo dei candidati
suL comodino e neLLa borsa di... IL TACCO HA SBIRCIATO NELLA BORSA DA LAVORO ED È ARRIVATO FIN NELLA CAMERA DA LETTO DEI TRE CANDIDATI GOVERNATORE DELLA PUGLIA. CHE, ORMAI, NON HANNO PIÙ SEGRETI PER I LORO ELETTORI Più vicini di così si muore. Vi è mai balenata per la testa la curiosità di vedere come sono da vicino i candidati alla presidenza della Regione Puglia? Di sapere con quale borsa vanno a lavorare, di entrare fin nella loro camera da letto per curiosare tra gli oggetti che giacciono sul loro
tutto PoLitica e Lavoro
comodino? Desiderio esaudito: ecco il lato intimo, che più intimo non si può, dei nostri tre aspiranti governatore, al secolo Rocco Palese, Adriana Poli Bortone, Nichi Vendola. Cioè: che cosa portano nella borsa da lavoro e che cosa tengono sul comodino accanto al letto.
come Peter Pan
NICHI VENDOLA
ROCCO PALESE COMODINO. Chiamarlo “comodino” è un po’ troppo. E’ lo studio di Rocco Palese a Bari. L’impegno in politica è talmente pressante che lui vi trascorre l’intera giornata. Salvo casi eccezionali, come la campagna elettorale, in cui abbandona il nido per recarsi tra la gente. Dappertutto ci sono faldoni e documenti accatastati, da perderci la testa. Il divano ha una nuova funzione: quella di scaffale-sgabuzzino per contenere documenti, carte e cartelline che non trovano posto sulla scrivania, che è praticamente soffocata dalle carte. I quadri in stile surrealista, permettono di viaggiare con l’immaginazione e di allontanarsi per quanto possibile dalla quotidianità.
NICHI VENDOLA: UN COMODINO ALL’AVANGUARDIA. NE’ BORSE NE’ PORTABORSE
BORSA. Anche la borsa rischia l’esplosione, tanto è piena. Sempre a portata di mano sono la cartellina con il logo di “Forza Italia” che custodisce i documenti più urgenti e la guida alla Finanziaria 2008, per far tornare sempre i conti.
FALDONI DAPPERTUTTO. LO STUDIO DI ROCCO PALESE “SOFFOCA” PER LE CARTE
COMODINO. Giallo paglierino e dal design moderno. Quello di Nichi Vendola è un comodino al passo coi tempi. Sopra vi sono appoggiati una lampada a forma di sfera bianca, anche questa dalle linee moderne, ed un tenero orsacchiotto in cuoio, per non perdere mai il legame con il “fanciullino” più intimo. Nello scaffale sono riposti dei libri, forse letture ispiratrici. Da “La paura e la speranza” di Giulio Tremonti a “Non chiamarmi zingaro” di Pino Petruzzelli, per citarne alcuni. BORSA.“Non uso borse e, di conseguenza, non ho portaborse”. Parola di Nichi Vendola. Il presidente uscente della Regione Puglia non ha una vera e propria borsa da lavoro ma faldoni e cartelline varie non suddivise per argomento né riposte in contenitori. Del resto, la poesia non si può chiudere in una borsa.
mai senZa medicine Per L’otite
BORSA. La borsa (griffata Fendi) di Adriana Poli Bortone. Nonostante non si sbirci nella borsa di una signora, l’abbiamo fatto ugualmente. Contiene: telefonino e caricabatterie, numerose agende e agendine telefoniche, portafogli e porta-trucchi, ombrello, una spilletta con su scritto "Io amo Sud", due scatole di medicinali (quelli immancabili per l'otite e le pastiglie Benagol per la gola).
TANTE AGENDINE E FARMACI PRONTI ALL’USO NELLA BORSA DI ADRIANA POLI BORTONE. SUL COMODINO L’IMMANCABILE SVEGLIETTA IN PLASTICA
ADRIANA POLI BORTONE
COMODINO. Il comodino di Adriana Poli Bortone. Ordinato ed essenziale. Sopra c’è: una vecchia abat jour, una pila di libri (in evidenza: “Fratelli d’Italia” e “Quanto conta la massoneria?”, di Ferruccio Pinotti), una piccola collezione di libricini antichi, una sveglietta in plastica rossa, una lampadina tascabile, una bottiglia di acqua naturale, con annesso bicchiere di plastica (personalizzato dalla nipotina), un “Manuale della felicità”, le medicine per l’orecchio.
//Regionali //L’intervi- // Nichi Vendola
“PugLia 2005-2010: La Poesia è nei fatti” NON RITIENE CHE L’AVER GOVERNATO LA PUGLIA NEGLI ULTIMI CINQUE ANNI COSTITUISCA UN VANTAGGIO IN SÉ RISPETTO AI SUOI AVVERSARI. IL VANTAGGIO – DICE – SONO I RISULTATI RAGGIUNTI. INTERVISTA A NICHI VENDOLA, GOVERNATORE USCENTE DELLA REGIONE, CHE TENTA IL SECONDO MANDATO. PARLANDO AGLI ELETTORI IN RIME BACIATE di ADOLFO MAFFEI
Il suo vicepresidente è stato arrestato con accuse gravi: associazione per delinquere, corruzione e turbativa d'asta. Lei non si è accorto mai dell’esistenza del “sistema Tarantini”? “E’ ormai noto che ai primi sospetti, ho fatto una scelta dolorosa a livello umano, azzerando la giunta. Stiamo parlando di otto mesi fa. Non ho mai messo la testa sotto la sabbia, né mi sono girato dall’altra parte facendo finta di nulla, tantomeno l’ho fatto in quella circostanza. Il segnale l’ho dato al momento opportuno e con decisione”. E’ indubbio che cinque anni di governo siano un vantaggio per chi si ricandida, anche se il suo predecessore Raffaele Fitto, non riuscì a sfruttarlo. Quali sono, sinteticamente, i punti di forza della consiliatura regionale appena con-
clusa sui quali basa la speranza di essere rieletto, presidente Nichi Vendola? “Non è il governo di per sé che costituisce un vantaggio. Anzi, la storia degli ultimi anni, tranne poche eccezioni, racconta che è più difficile fare campagna elettorale per chi ha governato. Il punto è che cosa si è fatto nei cinque anni a disposizione. Il primato per la crescita del turismo in Puglia, mentre in Italia si arranca, il primato per la produzione di energia da fonti rinnovabili, rispetto al deserto del 2005, le 20mila stabilizzazioni di lavoratori precari, le politiche giovanili che hanno finalmente consentito alle giovani generazioni di ritagliarsi un posto importante nella società, l’acqua pubblica e l’attenzione alle bellezze paesaggistiche, tutto questo sì, costituisce il miglior biglietto da visita dei cinque
anni appena conclusi. Credo che i pugliesi ne siano consapevoli”. Molti osservatori nazionali guardano a lei come ad un’opzione di cui non si potrà non tener conto del disegnare gli scenari futuri della sinistra. I sondaggi, già oggi, danno il suo movimento Sel più avanti del troncone di Rifondazione comunista ortodosso. E’ verosimile immaginarla, magari dopo tutti i passaggi necessari e in un futuro non troppo remoto, alla guida del Pd nazionale? “Direi proprio di no, il mio progetto si chiama Sinistra Ecologia e Libertà e dimostra di essere un pezzo importante della cultura della sinistra italiana. Penso anche che l’obiettivo vitale per tutto il centrosinistra italiano sia superare il berlusconismo, dominante in politica e nella
società. E questo superamento passa dalla costruzione di una nuova narrazione che sia alternativa e credibile, che sostituisca agli incubi privati, i sogni collettivi. Questa è la prospettiva che mi appassiona in assoluto”.
“AI PRIMI SOSPETTI SUL ‘SISTEMA TARANTINI’, OTTO MESI FA, HO FATTO UNA SCELTA DOLOROSA, AZZERANDO LA GIUNTA. NON HO MAI MESSO LA TESTA SOTTO LA SABBIA” Lei, cattolico dichiarato, convivrebbe bene con i centristi, specialmente se tale collaborazione si basasse su progetti
concreti e fattibili. Perché non c’è reciprocità, a suo avviso, a questa disponibilità? “È una domanda che dovreste rivolgere a loro perché io non ho ancora capito il perché della pregiudiziale nei miei confronti. Ho proposto più volte in questi mesi di spostare la discussione su tematiche e problemi. Ho chiesto a più riprese un confronto serio e franco sull’amministrazione regionale e ho ricevuto solo dei ‘no’ a prescindere”. I suoi competitori alla guida della Regione insistono molto sull’eccesso di “poetica” a discapito della concretezza, nelle sue proposte politiche. Come replica? “Replico dicendo che la poesia è nei fatti, in tutto quello che di concreto è stato fatto in cinque anni. È una poesia un’amministrazione che garantisce un futuro pulito alla propria terra? É una poesia un governo regionale che combatte la precarietà e lotta al fianco dei giovani per liberarli dall’ossessione del lavoro a termine e senza tutele? Sì, sono tutti fatti straordinari, bellissimi, poetici”. La cronaca offre l’ennesima spallata alla credibilità della politica, e stavolta coinvolge l’ex vicepresidente della sua Giunta, il leccese Sandro Frisullo del Pd. Vorremo due reazioni: una umana, l’altra politica a questo evento sgradevole e preoccupante. “Credo che i due piani, quello umano e quello politico, non
Cinque anni or sono. Le copertine del Tacco d’Italia di febbraio e marzo 2005, dedicate alle Primarie di centrosinistra e alle Regionali
siano e non debbano essere separati. Anzi, io credo sia necessario recuperare il rapporto umano con le cose della politica e credo che tutti gli uomini politici, sia nei loro aspetti più privati, sia in quelli pubblici, in cui sono chiamati a gestire e amministrare le cose di tutti, debbano mettere al centro del loro operato la questione morale. Non si può più prescindere dalla questione morale, proprio per evitare che la credibilità delle istituzioni non venga più messa a dura prova”. Rocco Palese e Adriana Poli
“L’OBIETTIVO VITALE PER TUTTO IL CENTROSINISTRA ITALIANO È SUPERARE IL BERLUSCONISMO, DOMINANTE IN POLITICA E NELLA SOCIETÀ. E QUESTO SUPERAMENTO PASSA DALLA COSTRUZIONE DI UNA NUOVA NARRAZIONE CHE SOSTITUISCA AGLI INCUBI PRIVATI, I SOGNI COLLETTIVI” Bortone. Se non fosse il Nichi Vendola, leader della nuova sinistra italiana, ma uno dei milioni di Nichi Vendola pugliesi che stanno per andare a votare, chi sceglierebbe tra i due, e perché?
//Regionali //La Regione in una striscia // LE STRUTTURE REGIONALI A capo della Giunta vi è il presidente, coadiuvato dal Gabinetto del presidente. Vi sono poi altre due strutture: l’Area Presidenza e Relazioni Istituzionali con competenze che riguardano il controllo strategico, legislativo, la Protezione civile, la comunicazione istituzionale; ed il segretariato generale della Giunta regionale, che si occupa invece di controlli di regolarità amministrativa. La Giunta regionale si divide invece nelle seguenti aree: “Area politiche per lo sviluppo rurale”; “Agricoltura, Alimentazione, Foreste, Caccia e pesca, Riforma fondiaria”; “Area politiche per lo sviluppo economico, lavoro e innovazione”; “Area politiche per l'ambiente, le reti e la qualità urbana”; “Area politiche per la promozione del territorio, dei saperi e dei talenti”; “Area politiche per la promozione della salute, delle persone e delle pari opportunità”; “Area programmazione e finanza” e “Area organizzazione e riforma dell'amministrazione”.
// GLI INELEGGIBILI Tutti i cittadini hanno diritto ad accedere alle cariche elettive, ma la legge 19 marzo 1990, n. 55, ha individuato una serie di preclusioni alla candidatura a consigliere regionale e alla assunzione di qualsiasi incarico negli enti dipendenti o vigilati dalla Regione. L’ineleggibilità deriva dall’esigenza di garantire la trasparenza del procedimento elettorale, attraverso l’esclusione delle persone che potrebbero influenzare la libera volontà degli elettori. La legge indica gli ineleggibili, cioè chi non può candidarsi poiché per la carica ricoperta nell’ambito territoriale della Regione (per esempio, alti funzionari dello Stato, ecclesiastici, magistrati) potrebbe essere favorito rispetto agli altri candidati. La causa di ineleggibilità può venire meno se l’interessato si dimette dalla carica o è trasferito in altra regione. Nella Regione Puglia è inoltre sancito un ulteriore profilo di ineleggibilità: non sono eleggibili
“Io non sceglierei un nome. Preferisco pensare e scegliere in base all’idea di futuro che si vuole per sé e per la propria terra. E questo suggerisco ai pugliesi. Scegliete in base all’idea di futuro che volete”. a cura di ANDREA MORRONE
a presidente della Regione e a consigliere regionale i presidenti delle Province e i sindaci. La legge individua altri “non candidabili”, in riferimento a particolari gravi reati: - chi h riportato condanna definitiva per peculato, peculato mediante profitto dell'errore altrui, malversazione a danno dello Stato, concussione, corruzione per un atto d'ufficio, corruzione per un atto contrario ai doveri d'ufficio, corruzione in atti giudiziari, corruzione di persona incaricata di un pubblico servizio; - i condannati con sentenza definitiva a reclusione superiore a sei mesi per delitti commessi con abuso dei poteri o con violazione dei doveri inerenti ad una pubblica funzione o a un pubblico servizio diversi da quelli indicati al punto precedente; - i condannati con sentenza definitiva ad una pena non inferiore a due anni di reclusione per delitto non colposo.
Il papà speciale di 10.000 bimbi
Intervista a Lamberto Coppola, direttore e coordinatore del centro Tecnomed di Nardò Lamberto Coppola, medico chirurgo, specialista in Ginecologia, Andrologia, Sessuologia e fisiopatologo della riproduzione. Svolge intensa attività di ricerca scientifica, collaborando con i Laboratori di Biochimica delle Facoltà di Scienze delle Università di Lecce e di Siena, nonché con "Andrology Laboratory and Reproductive Tissue Bank" in Cleveland Clinic (Ohio - Usa). A Nardò dirige il Centro Medico Biologico Tecnomed, centro specializzato nella diagnosi e terapia dell’infertilità di coppia.
Prof. Coppola, ha tenuto il conto di quanti bambini ha fatto nascere con tecniche di procreazione assistita nell’arco della sua carriera? “Credo di aver avuto l’autorizzazione sanitaria numero uno in Italia relativa al settore. Correva l’anno 1984. Da allora molta acqua è passata sotto i ponti e tanta ricerca si è fatta, le tecniche sono migliorate sia dal punto di vista diagnostico sia da quello terapeutico. Quanti bambini difficili ho fatto venire al mondo? Non posso fare un calcolo preciso, ma approssimativamente credo siano oltre 5mila le coppie che in qualche modo ho reso felici. Se poi consideriamo che mi occupo di infertilità di coppia dal 1977 forse possiamo arrivare anche a 10mila se consideriamo che non tutti sono nati con la procreazione assistita, ma con terapie mediche o chirurgiche che hanno poi consentito uno o più concepimenti naturali”.
Da dove vengono le coppie che si rivolgono a lei? “Personalmente posso dire di aver capovolto l’Italia e modestamente il centro Tecnomed, io ed i miei collaboratori, facciamo giungere in Puglia da molto lontano. Abbiamo persino organizzato una foresteria annessa al centro per ospitare a Nardò i pazienti e le coppie fuori sede che necessitano dei nostri accertamenti e delle nostre cure. Il nostro sito internet www.medicinadicoppia.it è molto visitato da tutto il mondo e siamo il riferimento italiano della Cleveland Foundation (Ohio, Usa) diretta dal prof. Ashok Agarwal per quanto riguarda lo stress ossidativo e lo studio dei radicali liberi nella sterilità di coppia e nella procreazione assistita. Questa patologia è infatti la causa principale degli insuccessi nelle coppie che si sottopongono a tecniche di procreazione assistita. Molte volte, dopo le nostre cure specifiche, si hanno addirittura concepimenti spontanei e naturali, senza che la donna si sottoponga ad estenuanti trattamenti di fecondazione artificiale e dopo tanti inutili tentativi. Oggi, per esempio, ho visto coppie giunte a noi da Agrigento, da Brescia, da Palermo, da Napoli”.
Dal 1977, ha fatto nascere circa 10mila bambini; di questi, 5mila con procreazione assistita. Al suo centro di Nardò si rivolgono coppie da ogni parte d’Italia ed il sito www.medicinadicoppia.it è visitato da tutto il mondo Possiamo chiederle il tasso di successo delle diverse tecniche? “Dipende molto dalla patologia che ha causato l’infertilità, per cui la fase diagnostica è lo step essenziale. Dipende comunque dall’età dei partners. Oggi le coppie cercano figli troppo tardi, quando il dna dei gameti presenta segni di senescenza ed è frammentato. Anche l’età dell’uomo incide negativamente al pari della donna. Se non ci sono fattori insormontabili è comunque difficile, in presenza di un corretto iter diagnostico, che le coppie che si rivolgono a noi non esaudiscano il loro desiderio. Ci vuole solo tenacia e pazienza da ambo le parti”. Il turismo procreativo è ancora una triste realtà in Italia? “Vorrei rispondere con un ‘No comment’, ma devo in questa sede ribadire che ancora oggi, anche dopo l’ultima sentenza della consulta, sono molte le coppie che non possono completare in Italia l’iter terapeutico. Mi riferisco purtroppo a chi deve sottoporsi a tecniche che prevedono l’utilizzo di gameti eterologi”. Quali sono le patologie più diffuse che causano sterilità? Ci sono anche delle componenti psicosomatiche? “Oggi la causa più frequente di infertilità di una coppia è l’uomo. Le patologie seminali sono in aumento esponenziale, anche quando gli esami seminali eseguiti con tecniche tradizionali, sono apparentemente normali. In questi casi non bisogna fermarsi all’apparenza e bisogna studiare che cosa c’è che non va, dentro lo spermatozoo, il suo dna per esempio. Lo stress ossidativo dei gameti dovuto all’inquinamento ambientale ed alimentare è alla base di molti insuccessi riproduttivi al pari dell’aumento dei tu-
mori. Spesso lo stress ossidativo ha origine psicologica e psicosomatica, solo da questo punto di vista esiste una correlazione tra soma e psiche”. In alcune sue recenti pubblicazioni scientifiche ha concentrato l’attenzione sul dna della spermatozoo, ricordando provocatoriamente che i figli si fanno in due. Ci spiega che cosa ha scoperto? “Il dna è l’anima della spermatozoo, non si può prescindere dal suo studio accurato anche quando sembra che tutto va bene. Un uomo che presenti un dna frammentato nei suoi spermatozoi avrà molte difficoltà nel fecondare un ovulo, sia naturalmente che con le tecniche di procreazione assistita. Se feconda, è molto probabile che poi la donna abortisca. Varicocele, prostatiti, infezioni genitali in genere, infiammazioni non batteriche, fumo, droghe, cattive abitudini sessuali possono determinare in modo subdolo la rottura dei filamenti di dna degli spermatozoi e conseguenti ripercussioni sulla riproduzione o sulla gravidanza se inizia”. Lei è ginecologo, andrologo, sessuologo e fisiopatologo della riproduzione. Quanto conta un approccio multidisciplinare nell’affrontare le patologie della coppia? “Io mi definisco ‘medico della coppia’ e basta. Questa figura professionale è rara, lo so, ecco perché ho detto in precedenza che in questo settore abbiamo ‘capovolto l’Italia’. E’ difficile trovare in una struttura competenze multidisciplinari che curino bilateralmente la coppia in tutte le sfaccettature mediche, chirurgiche, endocrinologiche, laboratoristiche, psicologiche, e addirittura legali e socioantropologiche se sono necessarie. Non ci occupiamo infatti solo della riproduzione nella coppia, ma anche di andropausa e menopausa, di medicina antiaging, di malattie sessualmente trasmesse, di problemi sessuali e delle conseguenze psicologiche relative. Nella mia equipe ci sono specialisti nei vari settori. Tutti i dati relativi ai pazienti poi giungono a me che, integrandoli, stabilisco con scienza e coscienza i rimedi specifici. La nostra famiglia si occupa di queste problematiche da quattro generazioni, e non è poco”. Secondo lei, avere una vita sessuale serena e appagata è davvero il segreto della felicità? “La ‘medicina di coppia’, come ho già detto, si muove nell’ambito dell’andrologia, della ginecologia e della sessuologia. E in molti altri campi della scienza alla ricerca del benessere fisico, sessuale psicologico. Il ‘medico della coppia’ studia con rigore scientifico l’intimità dell’uomo e della donna, per migliorare la sessualità creativa, ricreativa e procreativa. Oggi sempre più spesso il medico viene consultato non per lenire il dolore, ma per curare il piacere. Come scienziato mi sento il testimonial di questa epocale trasformazione in un paese come l’Italia che, oggi più che mai, diventa sempre più ‘sessuofobico’. Il nostro Paese considera tabù la sessualità e la riproduzione, mancano prevenzione ed educazione, se ne parla poco nelle scuole e nei consultori familiari. La vera priorità è invece quella di considerare questi aspetti come funzioni primarie dell’organismo, senza le quali la vita stessa non avrebbe ragione di esistere e possibilità di evolversi. Per questo motivo mi definiscono ‘il medico dell’amore’, e molti vogliono chiamare il centro Tecnomed da me diretto e coordinato il ‘laboratorio della felicità’”.
//Società // Elezioni // Chi appoggia chi Un’opera di Keith Haring, artista statunitense
facce da comitato VOLTI, VOCI, IDEE PORTATE AVANTI CON CONVINZIONE. CHI SI INCONTRA IN GIRO PER I COMITATI ELETTORALI SALENTINI “Libertà è partecipazione”, cantava l’indimenticato Giorgio Gaber. Lo sanno perfettamente i mille volti che “abitano” i comitati elettorali del Salento. La voglia di esserci, di promuovere un’idea, di sostenere un candidato li fa stare lì, combat-
tendo contro stanchezza, orari di lavoro, pochi mezzi a disposizione. Abbiamo incontrato alcuni di loro, facendoci spiegare che cosa li spinge ad impegnarsi in prima persona per l’uno o l’altro candidato. Ecco che cosa ci hanno risposto.
di BARBARA MELGIOVANNI e FRANCESCA QUARTA
Bruno Martina ed Enzo Armillis, 41 e 55 anni, componenti dell’assemblea cittadina e provinciale del Pd
Alberto Cacciatore, 44 anni, geometra Comitato Udc, lista Uniti per sperare, Parabita
Comitato di Antonio Maniglio Pd, Lecce
Mi trovo in questo comitato perché credo che solo con questo partito si possa sperare in una coalizione vincente per poter concretizzare gli obiettivi che ci siamo prefissati.
Siamo con Antonio Maniglio per la continuità del buon governo degli ultimi cinque anni e perché crediamo fermamente nella sua persona: è il primo firmatario della legge sulla Puglia denuclearizzata.
Antoni Marrocco, 26 anni, grafico Comitato Udc, lista Uniti per sperare, Parabita
Matteo D’amico, 20 anni, studente Stefania De Matteis, 27 anni, praticante presso uno studio legale
Comitato Anna Grazia Maraschio, Sel, Lecce
Mi rispecchio nei valori dell’Udc, la seria alternativa alle attuali destra e sinistra. Sono anche il coordinatore provinciale dei giovani dell’Udc e sono orgoglioso dei nostri 25 giovani e di quello che insieme stiamo realizzando.
il tacco d’Italia
Abbiamo deciso di intraprendere questo percorso perché è per noi un’esperienza del tutto nuova, soprattutto perché ci dà la possibilità di confrontarci su ideali, pensieri ed obiettivi che speriamo siano condivisi dal resto della popolazione pugliese. Cerchiamo, quindi, attraverso il nostro operato di sostenere la candidata nel progetto di difesa della Puglia migliore. 18
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Carlo De Marco, 26 anni, studente di Giurisprudenza, Casarano
Luciano Provenzano, 57 anni,
Comitato Rifondazione Comunista per Elisa Seclì candidata sindaco a Parabita
Fabbrica di Nichi, Parabita
psicologo e psicoterapeuta
Alle passate Regionali avevo creato “POE_LITICA”, foglio online per Vendola presidente; la mia poesia lo sostiene anche oggi. Vendola parla al mio cuore, usa un linguaggio concreto. Percepisco il suo intimo sentire da quello che dice; c'è una immediatezza di sentimento e una ragione vivace che lo fa esprimere.
Da settembre abbiamo ricostruito un nuovo partito, il vero progetto politico di sinistra senza alleanze. Sono in questo comitato per sostenere Elisa, che ha 27 anni, è molto giovane, ma davvero in gamba. E’una scelta di coerenza la mia, siamo giovani, abbiamo bisogno di una rigenerazione. Siamo preparati, motivati e pieni di voglia di fare bene.
Daniele Morelli, 35 anni, dipendente di azienda La fabbrica di Nichi, Casarano
Daniele Mo-
Sono qui perché SEL è l'unica possibilità che sia rimasta alla sinistra italiana di dare un senso alle proprie battaglie. Nella Fabbrica di Nichi (in cui ci sono varie realtà: tesserati e non, simpatizzanti, amici... di tutto un po') c'è la possibilità di essere “testa pensante”; c'è la possibilità di rendersi utile; c'è la fattiva possibilità di rendere migliore la realtà in cui viviamo. Io sono un “operaio” della fabbrica, ed insieme ai miei "colleghi" cercheremo di portare avanti un'idea di società che sia civile, attenta alla dignità delle persone ed all'ambiente; che sia un posto sicuro in cui vivere e confrontarsi; che sia attenta e premurosa, giusta ed equa. Per questo difendiamo la Puglia migliore e votiamo Nichi Vendola.
“NELLA FABBRICA DI NICHI C'È LA POSSIBILITÀ DI ESSERE TESTA PENSANTE, DI RENDERSI UTILE, DI RENDERE MIGLIORE LA REALTÀ IN CUI VIVIAMO”
Alessia Fragassi, 34 anni, collaboratrice parlamentare Comitato Pd, Lecce
Alessia Fra-
“IL MIO VOTO PER IL PD SARÀ PER TUTTE QUELLE DONNE E QUEGLI UOMINI CHE COL LORO IMPEGNO QUOTIDIANO SUL TERRITORIO E NEI CIRCOLI RAPPRESENTANO LA VERA ANIMA DEL PARTITO DEMOCRATICO”
Il 28 e 29 marzo voterò Pd, perché credo in questo progetto. Un progetto che si propone di costruire un’alternativa vera al Governo Berlusconi, ovvero un partito fatto di donne e di uomini con dei valori e delle idee, da contrapporre al Partito personale del premier, quello che si dimentica di cassintegrati e disoccupati, delle imprese in crisi e, soprattutto, del mio Sud Italia. Ma per poter rappresentare un’alternativa credibile penso che il Pd abbia bisogno di radicarsi maggiormente nella società e tra i cittadini. La squadra per cui voterò è quella fatta dalle donne e dagli uomini che credono nel progetto che il Pd ha saputo costruire e dedicano il proprio impegno al rispetto del lavoro, delle regole, degli esseri umani. Il mio voto per il Pd sarà un voto per tutte quelle donne e quegli uomini che col loro impegno quotidiano sul territorio e nei circoli rappresentano la vera anima del Pd.
Alessandra Ferramosca, 37 anni,
Gianmarco Negri, 34 anni,operatore sociale Comitato Movimento Sinistra Salento, Copertino
libera professionista nel marketing
Comitato Pdl, Maglie La motivazione a stare nel comitato? Il desiderio di mettere la mia esperienza professionale al servizio di amici che credono nelle loro idee politiche e che intendono continuare a migliorare il nostro sistema, comunale e regionale.
Emanuele Di Napoli e Toni Gloria Ligorio, 34 e 25 anni, collaboratori di Carlo Madaro
Comitato di Carlo Madaro, Italia del valori, Lecce Ci troviamo in questo piccolo comitato interamente allestito e curato da noi con la collaborazione di altri militanti, per un forte sentimento di stima e di rispetto che ci lega al candidato Carlo Madaro, da sempre attento ai temi della legalità e ai bisogni di chi non ha voce. Siamo attivi rispetto alle istanze portate avanti dal partito dell'Italia dei valori che si impegna per politiche di rinnovamento contro le politiche nazionali. il tacco d’Italia
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Sinistra Ecologia e Libertà rappresenta un progetto politico di sinistra e di governo. L'esperienza della Giunta Vendola ha dato forma ad una esigenza di trasparenza, dignità, buon governo. La Puglia è cresciuta, è divenuta la "locomotiva" del Sud (basta leggere i dati Svimez): la sua crescita è pari a quella di alcune Regioni del Nord Italia. Vendola ha dimostrato come la crescita di un territorio parta dalla stabilizzazione dei precari, dall'emersione del lavoro nero, dalla tutela dei diritti dei migranti e dalla salvaguardia dell'ambiente. La battaglia contro il nucleare è una battaglia di civiltà rispetto alla quale non si possono fare passi indietro. E’ stato restituito il futuro a milioni di giovani Pugliesi attraverso misure come Bollenti Spiriti, Principi Attivi, Ritorno al Futuro. Vendola ha trasformato una Regione grigia in un laboratorio di sperimentazione politica a cui l'Europa guarda con estremo interesse. La Puglia degli ultimi anni ha davvero ridato la speranza alle giovani generazioni. Mi sento in dovere di difenderla. Voglio difendere la Puglia Migliore.
//Regionali // La parola agli elettori Continua l’iniziativa lanciata dal Tacco d’Italia attraverso Facebook ed il quotidiano on line www.iltaccoditalia.net. “Quale domanda vorresti rivolgere ed a quale candidato?”, abbiamo chiesto ai lettori. Abbiamo raccolto le domande pervenute e le abbiamo girate ai diretti interessati. Ecco, di seguito, le “interviste” complete.
Antonio Albanese interpreta Cetto la Qualunque, uno dei suoi personaggi famosi
caro candidato, ti chiedo
Adotterete misure concrete per diminuire l’isolamento geografico della Puglia, ed in particolar modo del Salento dal resto dell’Italia e del mondo? Ad esempio incentiverete i trasporti ferroviari o lascerete completo potere decisionale alle Ferrovie dello Stato, che hanno già ridotto considerevolmente i collegamenti da Lecce verso il nord? Alessandro De Marco PALESE: Le infrastrutture saranno una delle priorità del nostro progetto di governo per la Puglia. Il raddoppio della Maglie – Leuca era stato interamente progettato e finanziato dal Governo Berlusconi e dalla Giunta regionale guidata da Raffaele Fitto. La Giunta Vendola ha perso quattro anni e solo dopo le proteste ha sbloccato l’opera ma ancora non ha avviato i cantieri. Lo stesso vale per altre infrastrutture. Ha prevalso in questi anni la sinistra estrema dei veti e dei no. Il che ha provocato la bassissima spesa o addirittura la perdita di fondi comunitari destinati alle infrastrutture. Il nostro atteggiamento rispetto alle grandi opere e alle infrastrutture è opposto a quello della sinistra: noi siamo il governo del fare. POLI BORTONE: L’isolamento per anni non è stato solo geografico, ma anche culturale; con la mia amministrazione credo che molto sia stato fatto per Lecce (negli anni 1997/2008): ecco, lo stesso farei con la Puglia; purtroppo le Ferrovie dello Stato non sono di competenza regionale; è stato investito pochissimo per migliorare le ferrovie interne ed è stato privilegiato l’uso di mezzi inqui-
nanti come quelli su ruota. Certo, se io fossi stata ministro per gli Affari con le Regioni avrei preferito investire per i trasporti su ferro, piuttosto che pensare ad una invasiva statale 275. NICHI VENDOLA: Tra il potenziamento delle vie di comunicazione su gomma e su rotaie la Regione Puglia, dal 2005 a oggi ha speso un miliardo e 300 milioni di euro. La giunta Vendola ha sempre collaborato con la divisione del trasporto locale di Trenitalia. E i risultati sono i 160 milioni di euro spesi per l’acquisto di nuove vetture per i treni regionali. Diverso è l’atteggiamento assunto da Trenitalia e dal governo centrale, che hanno fatto di tutto per confermare uno stato di totale indifferenza. Quali provvedimenti intendete adottare, qualora foste eletti alla presidenza della Regione Puglia, per risollevare il settore agricolo, importante traino, in passato, dell’economia pugliese? Salvatore Ventruto PALESE: Vanno cancellati questi cinque anni di disastri e colpevoli ritardi, assegnando immediatamente agli agricoltori pugliesi i soldi che l’Europa ha dato per loro alla Regione. Velocizzare tutte le procedure dei bandi e sostenere questo settore primario dell’economia pugliese tramite facilitazioni per l’accesso al credito e incentivi alle imprese per formare consorzi capaci di rafforzare le tipicità pugliesi. I nostri prodotti non hanno i giusti canali di promozione. Sulle tavole nazionali e internazionali il tacco d’Italia
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sono ancora prodotti di nicchia e difficilmente reperibili, perché è mancata una politica che diffondesse negli agricoltori la cultura della promozione. POLI BORTONE: In poche parole: la possibilità per gli agricoltori di utilizzare gratuitamente l’acqua per due anni; l’impegno a favore della creazione della filiera corta, con conseguente sgravio dei costi e abbassamento dei prezzi per l’utilizzatore finale; opererei sulla grande distribuzione incentivando la collocazione dei prodotti locali in super e ipermercati, concedendo in cambio sgravi fiscali; occorre una presa di posizione in Conferenza Stato-Regioni per la definizione della vertenza sui contributi agricoli unificati; ed infine una revisione del programma di sviluppo rurale fatto da Vendola, che non risponde alle esigenze delle imprese agricole. VENDOLA: E’ necessario dialogare con gli operatori del settore agricolo, ascoltarli e raccogliere le loro legittime istanze. L’approvazione del Programma di Sviluppo Rurale (Psr) ne è un esempio. Abbiamo aperto un tavolo di discussione e insieme costruito questo strumento che promuove l’integrazione tra i differenti soggetti delle filiere agricole. Bisogna combattere contro una crisi che continua a mietere vittime. In due anni la mia giunta ha stanziato 2 milioni e 100mila euro (2009) e 12 milioni e 500mila euro (2010), che le imprese agricole possono utilizzare come contributo sugli interessi da corrispondere al sistema creditizio per i debiti già contratti.
//Megafono a... // Remigio Venuti
“vogLio Portare iL saLento neL cuore deLLa PugLia migLiore” 52 ANNI, SINDACO (PD) PER DIECI ANNI DI CASARANO, CAPOFILA DEL PROGETTO INTEGRATO TERRITORIALE, UN RAGGRUPPAMENTO DI 68 COMUNI DEL BASSO SALENTO CHE SI SONO UNITI PER UN PROGETTO DI SVILUPPO COMUNE
La firma del Pit9. Remigio Venuti con Nichi Vendola
Il suo slogan elettorale è “portare il Salento nel cuore della puglia migliore”. Che cosa intende? “Per me significa che l’esperienza di sviluppo locale maturata negli ultimi cinque anni in questa parte di Salento, in 69 Comuni del Salento, è una ricchezza per tutta la Puglia. Significa che in questi anni è cresciuta una consapevolezza nuova che è di tutti, delle classi dirigenti, delle imprese, dei cittadini. Abbiamo imparato che non ha senso parlare singolarmente ma ha senso muoversi dentro un orizzonte comune, per riuscire a elaborare prospettive condivise, rafforzando l’azione di ognuno. Anche questa è buona politica. Per anni, infatti, tutti i Comuni del basso Salento si sono mossi, insieme, all’unisono, condividendo programmi ed obiettivi, agendo come se fossero una sub-regione”.
E’ stato sindaco di Casarano per dieci anni e il suo Comune ha fatto da culla ad un grande progetto di pianificazione integrata. Qual è la cosa di cui va più fiero? “L’approvazione del Piano regolatore generale di Casarano, fermo da anni, ha sprigionato importanti possibilità di crescita economica per i cittadini. Poi il depuratore in contrada Vora: un problema che la città si portava dietro da 30 anni. Abbiamo concluso i lavori di un impianto che in questi giorni la nuova amministrazione ha potuto consegnare all’Acquedotto pugliese. Infine la tangenziale, un’importante arteria per la circolazione delle merci. La grande innovazione è arrivata poi con l’istituzione del Suap. Lo sportello unico per le attività produttive: un interlocutore unico per le aziende e i cittadini che vogliono avviare un’attività. il tacco d’Italia
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Ho anche avuto l’onore e il privilegio, ma anche la grande responsabilità, di guidare nel percorso di pianificazione del loro futuro i 69 comuni che hanno aderito al Pit9. E’ stata un’esperienza esaltante che mi ha fatto capire che questo territorio ha la voglia, la competenza, l’opportunità e, grazie al buon governo del presidente Vendola, anche le risorse per portare alto nel mondo il proprio nome, la sua immagine, i suoi prodotti. E’ difficile riassumere in poche parole i risultati che abbiamo conseguito”. Ci provi. “La nostra azione si è concentrata sull’innovazione in tre direttrici: i Comuni, le aziende, i cittadini. I nostri Comuni cinque anni fa si trovavano in uno stato di arretratezza tecnologica che rischiava di tagliarli fuori dalla rete dei Comuni pugliesi e italiani. Abbiamo perciò voluto fare della Pubblica Amministrazione un sistema ‘amico’ del territorio, dei cittadini, delle imprese: è stato questo l’obiettivo prioritario che abbiamo perseguito insieme ai Comuni, considerati punto di riferimento ineludibile dei processi di sviluppo territoriale, dei percorsi di relazione interni ed esterni efficienti ed efficaci. Oggi in ben 55 Comuni del basso Salento abbiamo costruito nuove intranet, per snellire le procedure amministrative; in 15 Comuni abbiamo creato delle postazioni informatiche e multimediali per navigare gratuitamente in internet e abbiamo ottenuto il protocollo informatico e la firma digitale. Abbiamo cercato di contrastare la crisi sostenendo le imprese del settore manifatturiero e dei settori emergenti. Questo abbiamo voluto fare, senza elar-
“AL CENTRO DELLA MIA AZIONE POLITICA CI SARÀ LA QUESTIONE MORALE, CHE È INNANZITUTTO ONESTÀ, QUALITÀ DELLA RELAZIONE TRA OGNI CITTADINO E LA COMUNITÀ CHE ABITA, BUON GOVERNO, GESTIONE TRASPARENTE DELLA COSA PUBBLICA E DELL’AMMINISTRAZIONE, SOBRIETÀ, LOTTA AGLI SPRECHI, RISPETTO E SALVAGUARDIA DEI BENI COMUNI”
gire a pioggia denaro pubblico, ma premiando le imprese disposte ad assumere giovani “cervelli” qualificati e ad investire in innovazione e ricerca. Alle imprese abbiamo anche messo a disposizione consulenza e centri servizi. I risultati ci hanno inorgoglito e siamo stati portati nel mondo come esempio dell’eccellenza del made in Italy. Abbiamo creato più di 100 posti di lavoro stabile, costruito le reti stradali, fognarie, idriche, elettriche, internet di ben 22 zone industriali, al servizio delle aziende. Abbiamo creato tre Centri servizi per i cittadini e le imprese, a Calimera, Cursi e Tuglie. Abbiamo creato un polo tecnologico che eroghi servizi reali gratuiti alle aziende ed è in costruzione un polo intermodale, nella zona industriale di Melissano, per il carico-scarico delle merci e il passaggio delle merci dalla ferrovia ai tir. Convinti, poi, che una Puglia migliore si costruisca davvero solo se tutti sono coinvolti nel progetto di risanamento della società, perché tutti hanno diritto ad una seconda possibilità, abbiamo pensato a degli aiuti su misura per le persone che sono uscite dal carcere grazie all’indulto e per i minori a rischio. Così sono nati i 199 tirocini formativi retribuiti, contributi in denaro a 70 Istituti scolastici e agli studenti. Per i giovani abbiamo messo a disposizione 150 borse di studio post laurea, assegnate dietro concorso pubblico ed esclusivamente valutando i meriti”. Qual è il suo impegno, se sarà eletto? “In questi anni è cresciuta una consape-
volezza nuova che è di tutti, delle istituzioni, delle classi dirigenti, delle imprese, delle associazioni, dei cittadini. Abbiamo imparato che non ha senso parlare singolarmente ma ha senso muoversi dentro un orizzonte comune, per riuscire a elaborare prospettive condivise, rafforzando l’azione di ognuno. Abbiamo lavorato per un Salento eccellente, abbiamo creduto nella qualità della nostra terra. Dal basso, abbiamo delineato il progetto di un Salento che lavora per il suo futuro, che individua le sue strategie di crescita, che rafforza la sua identità. Nuovo lavoro con nuove imprese e nuove economie: questo serve al Salento e questa, se eletto, sarà la direzione del mio agire alla Regione Puglia. Un vero e proprio patto per il Salento che mi sento di stringere, sin da subito, e per cui mi impegno a lavorare. Imprese, lavoratori, chi vuole immaginare un suo futuro in questa terra, hanno bisogno di una interlocuzione istituzionale costante, quotidiana, una attenzione mirata, un confronto serrato e proficuo. Di azioni concrete e coerenti. I fondi strutturali devono poter rappresentare un’occasione vera per il futuro del Salento e della Puglia, devono poter divenire la linfa del futuro che, qui ed ora, intendiamo costruire. Sviluppo locale, crescita, innovazione, qualità della vita, sostenibilità, inclusione sociale e contrasto alla marginalità, possono e devono essere i punti di riferimento di una azione politica e amministrativa a largo raggio che sappia rispondere alle domande del territorio, di tutti i territori pugliesi. Se eletto, il mio impegno per il Salento nel il tacco d’Italia
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Consiglio regionale sarà caparbio, tenace, costante, testardo quando necessario. Lavorerò perché la Regione sia ancora di più vicina al nostro territorio nel suo agire quotidiano. Per sostenere e rafforzare il Sistema Salento che ha già dato eccellenti prove di forza e di qualità. Per dare risposte concrete alle migliaia di lavoratori, donne e uomini, che la crisi ha colpito con durezza inaudita, detentori di un ‘sapere concreto’ che deve poter rientrare nei cicli produttivi. Perché la Regione stringa una vera alleanza con le migliaia di piccole e medie imprese che resistono, si innovano, guadagnano nuovi mercati, e scelgono di misurarsi, insieme, con la globalizzazione. Perché si lavori più e meglio sulle nuove economie, continuando a fare della Puglia, e del Salento, un grande laboratorio dell’innovazione, della trasformazione, della qualità, della cultura, del turismo sostenibile, dei talenti, dove i giovani possono scegliere di restare, e il futuro è un diritto di tutti. Perché agricoltura, agroalimentare, enogastronomia, possano, insieme, diventare un vero e proprio asse economico, un tassello insostituibile del “made in Salento” e del “made in Puglia”, per dare una prospettiva concreta e certa alle centinaia di agricoltori salentini che in questi anni tenacemente hanno lavorato per l’eccellenza e la qualità dei loro prodotti . Perché il ‘marchio Salento’ riesca a fare breccia sui mercati internazionali divenendo, in questo modo, un’occasione per tutto il territorio. Per rafforzare e allargare le politiche di nuovo welfare ed inclusione sociale. Per una sanità che sappia offrire risposte puntuali alle richieste e ai bisogni dei cittadini e alle esigenze degli ammalati con professionalità d’eccellenza e strutture efficienti. Perché la bellezza del nostro territorio possa divenire sempre più un punto di forza delle nuove politiche di sviluppo con una programmazione per il turismo attenta e mirata. Perché al centro dell’azione politica ci sia la questione morale, che è innanzitutto onestà, qualità della relazione tra ogni cittadino e la comunità che abita, buon governo, gestione trasparente della cosa pubblica e dell’amministrazione, sobrietà, lotta agli sprechi, rispetto e salvaguardia dei beni comuni”.
//Megafono a... // Gianfranco Coppola
LegaLità in nome degLi eLettori GIANFRANCO COPPOLA, CANDIDATO ALLE REGIONALI CON ITALIA DEI VALORI Consigliere Coppola, sono passati orami diversi mesi da quando ha varcato la porta del Consiglio provinciale. Di quale sua iniziativa è maggiormente orgoglioso? “Sono molto soddisfatto di aver contribuito, tramite un’interrogazione, a risollevare le sorti di 67 lavoratori della società partecipata “Energia Salento”. Tra il novembre ed il dicembre 2009 ho spinto per una proroga della cassa integrazione per ulteriori sei mesi a partire da gennaio 2010 con l’impegno ad un successivo loro collocamento. I temi del lavoro e dell’occupazione mi sono molto cari”. In Provincia lei è componente delle Commissioni Ambiente, Lavori pubblici, Bilancio, Statuto e regolamenti. Come ha gestito l’attività in questi organi? “Non ho fatto cieca opposizione alle decisioni prese dalla maggioranza; credo che non sia questa la strada verso il buon governo e soprattutto la maniera per fare gli interessi dei cittadini. Ad esempio, ho accolto di buon grado, appoggiandola, l’iniziativa voluta dal
presidente Gabellone di sostituire i Consigli di amministrazione delle società partecipate con amministratori unici, al fine di ridurre gli sprechi. Gli enti pubblici hanno il dovere di tenere d’occhio le spese e di tagliarle, laddove sia possibile farlo. Inoltre, avendo a cuore i temi ambientali, mi sono interessato molto alla questione depuratori di San Cataldo, Gallipoli e Casarano. Una corretta gestione di questi impianti non può che giovare a tutti i cittadini salentini e non solo alla comunità nella quale sorgono, oltreché, naturalmente, all’ambiente. Nell’ambito della mia attività di consigliere mi sono inoltre battuto per accelerare l’iter di realizzazione del rondò nel territorio di Gemini, tra Torre Mozza e Lido Marini”. Il suo partito, Italia dei valori, è molto cresciuto nelle ultime competizioni elettorali. Sempre più cittadini si riconoscono negli ideali di legalità e di rispetto delle regole. Ad Ugento in particolare Idv è una realtà ormai affermata. Come lo spiega? “I cittadini sono ormai stanchi di sentirsi ripetere sempre le solite promesse che puntualmente vengono disattese. E’ vero, Italia dei valori è cresciuta molto e ciò non solo a livello nazionale ma anche a livello locale; significa che il merito è di tutta una squadra e non solo dei leader e degli esponenti di
grande prestigio. Ciò ci gratifica molto e, nello stesso tempo, ci responsabilizza. Non possiamo deludere tutti gli elettori che ci hanno dato fiducia e che, speriamo, ce la confermeranno. Credo infatti che ognuno debba fare la propria parte al massimo delle proprie possibilità. Grazie all’impegno personale di Pino Arlacchi, ad esempio, Italia dei valori ad Ugento ha totalizzato in occasione delle Europee ben 200 preferenze; un risultato di tutto rispetto che non possiamo dimenticare ma del quale dobbiamo fare tesoro. Dobbiamo ripartire da un dato molto importante: ad Ugento Idv ha raggiunto il 22,23% dei consensi, una percentuale che è seconda solo a quella registrata a Montenero di Bisaccia, il paese di Antonio Di Pietro. Se non ci deve inorgoglire questo”!
“IN OCCASIONE DELLE EUROPEE, AD UGENTO IDV HA RAGGIUNTO IL 22,23% DEI CONSENSI, UNA PERCENTUALE CHE È SECONDA SOLO A QUELLA REGISTRATA A MONTENERO DI BISACCIA, IL PAESE DI ANTONIO DI PIETRO”
//Megafono a... // Franco Chiarello
La mia battagLia: una 275 risPettosa deLL’ambiente FRANCO CHIARELLO, CANDIDATO ALLE REGIONALI CON SINISTRA ECOLOGIA E LIBERTA’
Docente di Sociologia all’Università di Bari. Che cosa l’ha spinta, prof Chiarello, ad accettare la candidatura con Sinistra ecologia e libertà? “Ho accolto con entusiasmo l’invito del presidente Vendola, che si è aggiunto a quello di un comitato locale del Capo di Leuca. Sono di Corsano e con Corsano e il territorio del Capo di Leuca ho sempre mantenuto intensi rapporti. Con questa candidatura non faccio altro che dare continuità al mio impegno al fianco di Nichi. E’ un impegno di lunga data, a partire dagli albori della cosiddetta ‘Primavera pugliese’. Iniziammo allora come ‘Città Plurale’ e con altre organizzazioni politiche e di cittadinanza attiva, a costruire l’avventura di cui siamo tuttora partecipi. Allora contribuimmo ad imporre Nichi come candidato prima, poi come vincitore delle Primarie di coalizione, e poi come vincitore delle Regionali 2005. Fino alle soglie di questa campagna elettorale ho anche dato il mio apporto alle politiche pubbliche di sostegno al turismo in Puglia, in qualità di coordinatore regionale delle Apt provinciali. Anche questa mia esperienza recente è a disposizione della ‘buona politica’ che Vendola persegue”. Lei è molto impegnato nelle iniziative di contrasto al progetto Anas della SS 275. Perché è così critico sulle quattro corsie? “Il Salento ed il Capo di Leuca non sono la California. Soprattutto da Montesano in giù, le arterie a quattro corsie non sono l’unica risposta possibile ai bisogni di sicurezza. Quella di una 275 sicura ed appropriata al territorio del Capo è una vera e propria battaglia di democrazie e civiltà. Sono letteralmente esterrefatto dalla protervia con la quale la destra cerca di dare ad intendere che quel pro-
getto è il meglio che si possa concepire per la sicurezza dei cittadini e per lo sviluppo del territorio. Io credo invece che quel progetto di 288 milioni di euro, di cui la metà da spendere nell’ultimo tratto terminale di 7 km, sia un esempio di ‘cattiva politica’. Mi chiedo perché non considerare alternative allo sventramento di aree sensibili e turisticamente importanti come quelle di Macurano e di San Dana. Mi chiedo se all’Anas ed ai suoi sostenitori locali stia a cuore il territorio del Capo, o non piuttosto la volontà di utilizzare i finanziamenti pubblici secondo logiche puramente affaristiche. Gli stessi importi possono certamente servire per una 275 che non distrugga sotto una colata di calcestruzzo il meglio dell’immagine turistica del territorio del Capo di Leuca. Non dimentichiamo poi che i requisiti di sicurezza e di appropriatezza al territorio nel tratto terminale della 275 si possono più che opportunamente declinare anche in termini di multimodalità, tenendo conto delle Ferrovie del Sud Est. Qualunque tecnico dei trasporti degno di questa qualifica interpretererebbe il progetto del tratto terminale della 275 in questa direzione, con impatti strategici e positivi sia sulla vita di tutti i giorni dei cittadini del Capo di Leuca, che sulle valenze di attrattività turistica del territorio. Infatti, a mio avviso è tecnicamente e professionalmente attaccabile ogni pretesa di soluzione per il sistema dei trasporti del Sud Salento, soprattutto alla scala dei collegamenti fra Maglie e Leuca, che non tenga nel dovuto conto la riconfigurazione del sistema delle Ferrovie del Sud Est. Che le Ferrovie del Sud Est vadano potenziate, ammodernate e trasformate con l’obiettivo di farne una metropolitana di superficie, è una conquista comune delle popolazioni delle tre Province salentine. La trasformazione si dovrà accompagnare realizzando dove necessario le stazioni di scambio lungo il percorso della Fse in collegamento con i nodi di scambio intermodale di persone e merci. Per questi motivi ritengo che la ri-progettazione da Montesano in giù della 275 dovrà assumere anche la futura Fse come opportunità di connessioni integrate con la viabilità esistente, da prevedere là dove gli attraversamenti urbani e la sicurezza lo impongono. Amministratori e politici di destra - che attendono come la manna dal cielo i rivoli di denaro che deriverebbero da questa opera insensata – agitano paradossalmente gli strumenti della democrazia partecipata per imporre le loro scelte. Per parte nostra, siamo pronti a contrastare i loro disegni il tacco d’Italia
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ed a vanificare le loro aspettative, con quegli stessi strumenti di democrazia ai quali da sempre facciamo ricorso quando si tratta di difendere i beni comuni”. Quali sono gli altri punti qualificanti del suo programma? “Lo scenario nel quale io mi muovo è quello di una nuova sinistra per la Puglia e per l’Italia: non riesco a collocare altrimenti il senso profondo del mio impegno al fianco di Nichi Vendola. Mi propongo di lavorare per declinare in programmi e atti amministrativi e realizzazioni la strategia di sviluppo che integra turismo, ambiente e lavoro. Infatti prospettive importantissime di nuova imprenditorialità e di occupazione si collegano alle scelte del governo Vendola in merito ad un turismo che valorizza le risorse agro-ambientali e culturali, e ad un ambiente custodito e mantenuto per i cittadini e per i turisti”. “La poesia è nei fatti”: come giudica, da sociologo, questo approccio anticonformista di Vendola alla campagna elettorale? “Lei sa benissimo che lo slogan ‘la poesia è nei fatti’ è una grande trovata dei creativi che da tempo affiancano Nichi nelle sue competizioni elettorali. E' la formidabile risposta che utilizza le parole della parte politica avversa, trasformandole
“LA RI-PROGETTAZIONE DA MONTESANO IN GIÙ DELLA 275 DOVRÀ ASSUMERE LA FUTURA FSE COME OPPORTUNITÀ DI CONNESSIONI INTEGRATE CON LA VIABILITÀ ESISTENTE” in punto di forza della comunicazione di Nichi e della sua proposta politica. Da sociologo, non posso che confermare quanto la forza delle realizzazioni del governo Vendola, unita allo sforzo evidente e continuato di lavorare per una politica nuova, hanno materializzato fra i giovani soprattutto la convinzione di trovarsi di fronte a qualcosa di effettivamente nuovo, capace di alimentare grandi speranze. E questo sentimento, che affascina i cittadini pugliesi al di là delle appartenenze partitiche, ha molto a che fare con la traduzione di esperienze concrete e materiali, individuali e collettive, in racconti, in aspettative future. In altre parole, in poesia”.
//Minima immoralia
di ADOLFO MAFFEI
La maLainformaZione e Le morte e sePoLte ideoLogie
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bbiamo tempo fino a sabato mattina. Chi vuole, può prendersi l’intera giornata, la notte e la mattinata di domenica, poi o “crocia” qualcosa sulla sua scheda o il suo nome andrà a rinforzare il (si prevede) robustissimo esercito dei non votanti. Che elezioni saranno? Raramente l’esito è apparso in bilico come per questa tornata amministrativa regionale, talmente tante sono le componenti che hanno contribuito a formare il giudizio del cittadino. Una constatazione tuttavia è d’obbligo, e lo diciamo con rammarico, questo voto rappresenterà un referendum per Berlusconi e il suo governo, non la nostra scelta migliore per la guida della Regione in cui viviamo. Le piccole immoralità di questa ultima settimana del Tacco d’Italia in formato tabloid riguardano proprio le modalità dell’informazione che ci è stata somministrata, che ci sta accompagnando alle soglie della cabina e che ha orientato in moltissimi italiani la scelta che ivi farà. La televisione ha fatto come non mai la parte del consigliere occulto del Paese. Rimando i nostri lettori all’editoriale del professor Sartori di lunedì 22 marzo (sul sito del Corriere della Sera è facile recuperarlo) dal quale si apprende
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sulla sanità italiana, tema quanto mai sensibile in campagna elettorale, regione per regione. La Puglia, ma non é una sorpresa, è in coda. Ma il dato sorprendente, non rilevato dal collega che ha commentato il rapporto, è che il cittadino pugliese è fra quelli che spendono meno in Italia per sostenere la propria sanità pubblica e fra quelli che consumano meno farmaci, altra voce sostanziosa del costo complessivo. Essere in coda, dunque, significa anche altro che cattiva sanità: la fatiscenza delle strutture che necessitano di continue manutenzioni, ad esempio, la carenza di strutture di eccellenza che incoraggiano i viaggi della speranza al nord (pagati dalla Regione) eccetera. Se un giornale non spiega, tanto vale cliccare sull’Istat e leggersi in proprio i dati. La scelta, concludendo, dovrebbe scaturire dalla percezione che ciascun candidato ha trasmesso, al netto della malainformazione. Morte e sepolte le ideologie, oggi si dovrebbe votare sui contenuti, sulle proposte, sull’affidabilità del papabile di turno. Ma, per quanta pazienza abbiamo avuto, raramente ci siamo imbattuti su raUsciamo dal generico? Il Corriere gionamenti propositivi, con la sola della Sera di oggi, 23 marzo, illu- eccezione della senatrice Poli Borstra l’ultimo rilevamento dell’Istat tone, per il fatto nuovo rappresen-
che l’italiano è ormai un “Homo Zappiens”, che cioé ha mutuato, grazie al telecomando, l’originaria qualificazione (“Sapiens”), mantenendone solo la cacofonia, estremo scherno. Solo un italiano su quattro legge un giornale, ma solo uno su sei non vede la televisione. Dunque, al di là di come è fatta l’informazione televisiva (ovvero pessimamente), il dato oggettivo è che la fonte dalla quale bere notizie e opinioni deputate a scegliere i nostri candidati è inquinata da chi detiene il potere assoluto su quella fonte. Questa lineare considerazione, poi, provoca in chi scrive una doppia amarezza: quella comune a tutti i cittadini, di percepire lo sgradevole sapore di ciò che beve, quella specifica di appartenere alla categoria di migliaia di giornalisti che si prestano a immettere sostanze inquinanti nei serbatoi; ne abbiamo parlato in passato, ne parleremo finché vivremo. La grande immoralità delle campagne elettorali italiane è segnata dall’immensamente immorale informazione della televisione pubblica e privata, ma anche dalla superficialità dei grandi giornali.
tato dal suo movimento, Io Sud, che potrebbe diventare un polo di riferimento trasversale ai partiti ma funzionale agli interessi del Mezzogiorno. Una novità il cui destino è legato non solo al consenso che avrà ma alla capacità di aggregazione che la combattiva Signora della politica leccese riuscirà a dimostrare dopo il 29 marzo. Gli altri due candidati, in verità i più “indiziati” a diventare presidente, hanno mantenuto il profilo con il quale si sono presentati alla vigilia. Palese preparato, lucido, aggressivo fino al limite dell’arroganza, forte del consenso di Berlusconi e dell’appoggio incondizionato di Fitto (il quale si gioca una grossa porzione della sua storia politica con queste elezioni); Vendola, tranquillo, quasi distaccato rispetto alla focosità della campagna elettorale, padrone come pochi politici in Italia della lingua italiana, forte dei cinque anni di governo e di sottogoverno ma indebolito dallo scandalo sanità che ha travolto il suo ex numero due Frisullo. I giochi sono fatti, dunque, La pallina della roulette si è già messa in movimento, i giocatori ritardatari o dubbiosi possono ancora fare la loro puntata.
Nella vignetta in basso: Tacco 55, febbraio 2009 Nasceva Mps, il movimento per la sinistra voluto da Nichi Vendola, che sognava una maxi-coalizione di tutte le forze di sinistra. A distanza di più di un anno, c’è Sel, Sinistra ecologia e libertà. Il partito è diventato una realtà affermata e Vendola si prepara ad essere riconosciuto come leader della sinistra a livello nazionale.
indovina chi è
“bestiario pubblico. ovvero: come nascono nuovi improbabili personaggi sulla scena”