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L'EDITORIALE DI MARIA LUISA MASTROGIOVANNI
LE BUCHE DI DESTRA E LE BUCHE DI SINISTRA Queste forse sono le elezioni amministrative più indigeste della storia della nostra Repubblica. Credo che la maggior parte dei cittadini chiamati ad esprimere la propria preferenza su chi dovrà rappresentarli sugli scranni dei loro Consigli comunali vivano un forte malessere nel rapporto personale tra se stessi e le Istituzioni. Sono le prime elezioni dopo lo scandalo ‘Ruby’: il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi è risultato essere al centro di un giro di prostitute di lusso, di cui alcune minorenni, che venivano ricambiate con soldi, gioielli, case. Tutti fondi provenienti da un conto privato che poi venivano versati in nero. Poi cariche pubbliche e candidature certe date in cambio di favori, spesso sessuali, altrettanto certi e provati. Avere un primo ministro che è lo zimbello degli altri capi di Stato mondiali e sentirsi, da
democrazia, che sono le regole, e il rispetto delle regole, che sono il bene comune, gestito su delega del popolo e per il bene del popolo. Ma queste sono belle parole, forse, perché nei piccoli paesi conta la persona e, si sa, non c’è destra e non c’è sinistra. E siccome conta la persona, si vota chi ‘conta’, e con l’unico potere che abbiamo, il voto, votiamo chi pensiamo potrà avere, dopo, più potere e chi potrà volgere quel potere anche al nostro servizio. Per avere in cambio un ritorno. Poi lui, chi conta ed è al potere, faccia quel che vuole, l’importante è che ne dia un po’ a noi. Se Berlusconi è lì per aggiustarsi le carte nei processi, eludere il fisco, godersela con le prostitute, noi, come minimo, non dobbiamo essere da meno. Sennò siamo dei fessi. Noi, il popolo dei fessi che sicuramente non vota chi si offre di togliergli la multa e anzi la va a pagare e che se non ha i soldi per la benzina, va a piedi. Il rispetto del bene comune e della nostra dignità parte da qui.
italiani, gli zimbelli all’estero, non aiuta ad avere fiducia nella ‘cosa pubblica’. Perché di che cosa siano la cosa pubblica e il bene comune, si sono persi i confini e le certezze e i paletti. Poi la frase ricorrente è che alle amministrative ‘conta’ la ‘persona’, che deve essere in grado di tappare i buchi delle strade (grave problema nel Salento, come il traffico a Palermo di benigniana memoria). E le buche, mica sono di destra o di sinistra? Poi c’è chi per strappare la promessa di un voto fa il piccolo favore, qualcosa che è già in suo potere fare: togliere una multa con una raccomandazione ai vigili; pagare un pieno di benzina. Piccole cose, perché sono piccoli paesi, ma sono cose che contano, per chi vota la ‘persona’. Poi fa niente che quel piccolo favore elargito come esercizio di potere, da padrone a suddito, sia la dimostrazione provata che quella persona, che ‘conta’, e per questo la votiamo, ha fatto marcire le basi della
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IL TACCO D'ITALIA Il mensile del Salento Anno VIII - n. 81 - Aprile 2011 Iscritta al numero 845 del Registro della Stampa del Tribunale di Lecce il 27 gennaio 2004 EDITORE: Dinamica Scarl REDAZIONE: piazza S. Giovanni Elemosiniere 5 73042 Casarano (Le) Tel/Fax 0833/599238 redazione@iltaccoditalia.info DIRETTORE RESPONSABILE: Maria Luisa Mastrogiovanni HANNO COLLABORATO: Laura Leuzzi, Paola Ancora, Alfredo Ancora, Andrea Morrone, Andrea Gabellone. PUBBLICITA': dr. Mario Maffei marketing@iltaccoditalia.info 393.9801141 STAMPA: MASTERPRINTING Modugno (Ba) DISTRIBUZIONE: Edicole, librerie e altri punti vendita; cerca l'elenco su www.iltaccoditalia.info. Distribuizione gratuita a cura dei candidati ABBONAMENTI: 15,00 Euro per 10 numeri
IL PROSSIMO NUMERO 10 Giugno 2011
ALESSANO
CARTA D'IDENTITÀ
Schieramenti al fotofinish DI PAOLA ANCORA
Transfughi e dissidenti dell'ultim'ora hanno
contribuito a far sì che ad Alessano, piccolo Comune del Sud Salento conosciuto per essere il paese natio di Don Tonino Bello, ci fossero tre candidati. Candidato sindaco per la lista “Per Alessano e Montesardo” il vicesindaco uscente Osvaldo Stendardo. Socialista di ferro, è sostenuto da alcuni esponenti del Partito Democratico e del Popolo
delle Libertà, transfughi all’ultimo minuto dalla lista "Nuovi Orizzonti". 48 anni, sposato, commercialista, ha 22 anni di esperienza politica alle spalle ed è attualmente il vicesegretario provinciale del Partito Socialista. Nella sua lista la candidata più giovane della competizione elettorale: Roberta Marzo Maida, 21 anni. Candidato designato per il centrodestra è Giuseppe Rizzo, con
la lista “Nuovi orizzonti”. Non è ancora chiaro come mai coloro che hanno fatto il suo nome come candidato sindaco siano poi migrati al fotofinish verso altri schieramenti. Giuseppe Rizzo è però forte di una lista giovane e determinata, nella quale è cospicua la presenza femminile (ben quattro donne).
LA CURIOSITÀ La culla di don Tonino
LA PROMESSA
Figlio celebre di Alessano è don Tonino Bello, vescovo di Molfetta e presidente di Pax Christi Internazionale, voce profetica della chiesa di fine millennio. Per la sua opzione radicale a favore dei diseredati, degli esclusi e degli ultimi della Terra, é stato il simbolo di una nuova stagione di speranze per la comunità dei credenti, ma anche una delle voci più ascoltate fuori dagli ambienti cattolici. La tomba dove riposa, nel cimitero di Alessano, é meta di un'incessante pellegrinaggio.
PUNTO A COME AMBIENTE “Vogliamo garantire la tutela dell’ambiente e del territorio, il miglioramento del ciclo di gestione dei rifiuti, Francesca Torsello l’incremento della raccolta differenziata oggi ferma al 23%. Investiremo sulle energie rinnovabili, ma opponendoci sempre all’invasione dei pannelli fotovoltaici che sembra caratterizzare alcune aree del Salento. Vorrei
che tutti i cittadini si sentissero parte di un progetto comune, riscoprendo insieme l’appartenenza alla comunità di Alessano e Montesardo. Dovremo valorizzare il centro storico, bello e ben conservato, con visite guidate da organizzare con l’Arci o la Pro Loco. Ad un assessore verrà affidata una delega per l’accoglienza dei turisti e dei pellegrini, che possano avere un continuo riferimento nell’Amministrazione. Spesso infatti, coloro che vengono ad Alessano per cercare una profonda spiritualità, si scontrano con noiose questioni organizzative”.
TURISMO INNANZITUTTO “Dobbiamo puntare sul turismo, specie su quello religioso. E aiutare lo sviluppo della zona artigianale, oggi priva di servizi Giuseppe indispensabili, Rizzo per portare nuova occupazione. Lo si può fare creando incentivi e vantaggi per artigiani e imprenditori che oggi sono costretti a spostarsi verso le zone industriali dei paesi limitrofi. Poi metteremo
mano al Piano urbanistico generale, da 18 anni in forma di bozza, e che invece è uno strumento indispensabile di pianificazione territoriale. Promuoveremo e valorizzeremo il centro storico, recuperando abitazioni esistenti e disabitate; rivedremo le norme tecniche di attuazione delle aree PIP e daremo nuova vita alla zona 167. Per quanto riguarda Montesardo e Marina di Novaglie, saremo impegnati, nel primo caso, sulla viabilità su via Nazionale e, nel secondo, nella valorizzazione della marina con strutture ricettive e arredo urbano adeguati”.
CREARE SINERGIE “E’ necessario ricostruire il tessuto sociale e politico del paese, prima di qualsiasi altra cosa. Poi inOsvaldo tendo agevolare lo Stendardo sviluppo del settore edile, che è un volano di crescita per l’economia dei piccoli Comuni. Potremo così portare a termine la ristrutturazione dell’edificio scolastico, mettere mano alla viabilità disastrosa esistente, rivalutare i
Popolazione: 6.558 abitanti Superficie: 28,48 kmq Frazioni e marine: Montesardo, Marina di Novaglie Santo patrono: San Trifone (si festeggia il 10 novembre)
centri storici di Montesardo e di Alessano e rivitalizzare le attività della Marina di Novaglie. Vogliamo coinvolgere i giovani, che sono la voce e i protagonisti del futuro. E portare lavoro ad Alessano, creando le giuste sinergie fra imprese e fra queste e le istituzioni. Penso al riconoscimento, per le aziende esistenti o che si insedieranno nel nostro Comune, di incentivi fiscali, come l’abbattimento del 50% della Tarsu o di parte degli oneri di urbanizzazione nella zona PIP o, ancora, all’esenzione Ici per i primi tre anni di attività”.
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Cambi di casacca last second. La sfida elettorale ad Alessano è stata caratterizzata da inaspettati “spostamenti” da una lista all’altra Quarant’anni, sposato, con un figlio, fa il consulente del lavoro ed è alla sua prima esperienza in politica. Francesca Torsello, la candidata di Pd, Sel, IdV, UDC, Movimento la Puglia per Vendola e del Forum Libertà e Partecipazione. A capo della lista “Città Democratica”, vincitrice delle primarie, è una giovane avvocata di 33 anni ed ha dalla sua il forte sostegno del Pd regionale. Nonostante l’età, partecipa alla vita politica del suo Comune da dieci anni.
ALliste
CARTA D'IDENTITÀ Popolazione: 6.704 abitanti Superficie: 23,47 Kmq Frazioni e marine: Felline, Marina di Alliste Santo patrono: San Quintino (31 ottobre)
O rosso o nero DI PAOLA ANCORA
Alliste. La chiesa di San Quintino
LA PROMESSA TRE PUNTI ALL'ODG “Il nostro progetto per Alliste si fonda su tre priorità. Dobbiamo potenziare la raccolta differenziata, Manuela quasi inesistente, Coi per dare al nostro Comune un futuro pulito ed ecocompatibile; creare dei tavoli di confronto
con le aziende per incentivare il lavoro stagionale e fare del Comune un vero mediatore occupazionale. La terza questione è assicurare maggiore attenzione ai servizi sociali. Nella lista che mi sostiene – e la cui età media è 33 anni - c’è anche un candidato diversamente abile, la nostra fonte inesauribile di suggerimenti e soluzioni utili, a partire dalla semplice mobilità negli uffici del Comune”.
CHI LASCIA LA VIA VECCHIA...
Davide contro Golia. Si profila così la sfida ad
Alliste, almeno per l'età e l’esperienza dei due candidati in lizza. Da una parte la ventottenne ingegnera Manuela Coi – sostenuta dalla lista “Democrazia è Partecipazione” che riunisce Pd, Sel e socialisti -; dall’altra il sindaco uscente, il 46enne avvocato Antonio Renna, appoggiato dalla lista “Progetto Città”, in rappresentanza di tutto il centrodestra. La Coi, eccezion fatta per una candidatura “di servizio” alle elezioni politiche del 2008, è alla sua prima esperienza elettorale. E’ titolare di un’azienda di consulenza per la sicurezza sul lavoro e la certificazione ambientale che opera in tutta Italia. Renna ha invece un nutrito curriculum politico e, attualmente, è presidente della 7° Commissione
SOTTO ANALISI il sapore antico della sfida destra vs sinistra Nella generale frammentazione di partiti e coalizioni, fra le mille liste pout pourri che partecipano a queste elezioni comunali nei 21 comuni chiamati a rinnovare il consiglio comunale, Alliste conserva gli schieramenti classici: sinistra e destra. Nessuna confusione, pentimento o salto della cavallina. Quant’è bello parlar chiaro.
“Abbiamo amministrato per cinque anni e riteniamo di aver fatto bene: continueremo su questa strada, che ci ha garantito Antonio Renna l’ottenimento di finanziamenti europei e regionali, necessari per realizzare i progetti di cui Alliste ha bisogno. Fino ad oggi abbiamo
Cultura della Provincia – eletto nella fila de La Puglia prima di tutto - e vicepresidente del Piano d’ambito di Gallipoli.
Poco da dire: in tempi di fantasiose alleanze partitiche, i cittadini di Alliste dovranno scegliere, come ai vecchi tempi, semplicemente tra destra e sinistra
LA CURIOSITÀ Da frazione ad intero Basta con le divisioni intestine. I territori di Alliste e Felline sono talmente simili, e presentano pertanto problematiche comuni, che la divisione in “Comune” e “frazione” oggi appare quantomeno arcaica. Anche perché Felline è un centro in continuo movimento che negli anni ha acquisito sempre nuova vivacità. Ecco allora la proposta lanciata diversi anni fa – ma ad oggi rimasta inascoltata – da Giovanni Scanderebech, architetto ed artista di Felline: unire i due territori in un’unica città. Si chiamerebbe “Alliste-Felline” ed avrebbe un unico stemma civico. Cittadini – e candidati sindaci - pensateci. L’unione fa la forza. UN NOME DI CARATTERE Chiamato in dialetto Caddiste, deriva dal greco calliste che significa "la bellissima". Secondo altri deriva dal termine greco alugistos, ossia inflessibile.
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ottenuto due milioni di euro dalla Regione per il Programma Integrato di Riqualificazione Periferie; un finanziamento provinciale per la passeggiata al mare, che da Capilungo arriva a Torre Sinfonò; un altro, nazionale, per installare il fotovoltaico sui tetti delle scuole. Questo denaro è frutto della sinergia fra istituzioni creata in questi anni. Il nostro obiettivo futuro, e a portata di mano, è cofinanziare la messa a norma e l’attivazione del depuratore di Alliste, costruito, e fermo, dal ’99”.
CASTRIGNANO Del capo Destra contro sinistra a Sud del Sud DI PAOLA ANCORA
CARTA D'IDENTITÀ Popolazione: 5.424 abitanti Superficie: 20,27 kmq Frazioni e marine: Giuliano di Lecce, Salignano, Santa Maria di Leuca Santo patrono: San Michele (si festeggia il 29 settembre)
Si contendono la
poltrona di sindaco del
Comune più a Sud di Puglia, Antonio Ferraro per il centrodestra e Anna Maria Rosafio, per il centrosinistra. Ferraro capeggia la lista “Continuità Progresso”, costituita per lo più da consiglieri e assessori uscenti, con l’aggiunta di qualche candidatura di esponenti della società civile e del mondo delle professioni. Nessuna donna nella
LA CURIOSITÀ una tappa del viaggio di san pietro Le origini della nascita del paese non sono certe. La presenza dell'uomo è attestata sin dall'età del Bronzo per la presenza del menhir "di Ussano" nella frazione di Giuliano di Lecce. Pare addirittura che San Pietro stesso, nel suo viaggio verso Roma, si sia fermato a Castrignano del Capo - precisaSanta Maria di Leuca. Il santuario di Finibus Terrae
LA PROMESSA INFRASTRUTTURE PER LE MARINE “Completeremo tutte le infrastrutture iniziate, dalle fogne bianca e nera all’impianto di pubblica illuminazione, Antonio Ferraro dalla viabilità ai parcheggi a Santa Maria di Leuca, che dovranno permettere una migliore vivibilità della marina, atteso che l’amministrazione ha già presentato un progetto
sul piano traffico. Abbiamo già individuato le aree idonee, prospicienti il cimitero, e abbiamo approvato anche il piano di fattibilità della relazione economico finanziaria. Intendiamo sostenere le fasce di popolazione più bisognose e meno abbienti. Per quanto riguarda il turismo, cercheremo di portare avanti, approvare e attuare il Piano urbanistico generale e lo studio particolareggiato, che ha già avuto il via libera del Consiglio comunale. Esso permetterà la realizzazione delle strutture ricettive di cui Leuca ha bisogno”.
GIOVANI E TURISMO “Lo scenario politico e sociale del nostro Comune è deprimente, di profonde divisioni. Questa è l’eredità che ci lascia queAnna Maria Rosafio sta Amministrazione e a questo noi dovremo porre rimedio. Attraverso il corretto governo del territorio ci proponiamo di valorizzare le potenzialità di cui esso dispone, garantendo la sostenibilità economica e ambientale di ogni intervento che apporteremo. Sul
fronte delle politiche sociali e del lavoro, siamo dell’avviso che il Comune non debba essere soltanto un erogatore di risorse, ma debba soprattutto valorizzare le persone che a volte fanno fatica ad emergere e creare percorsi formativi dedicati alle nuove generazioni. Castrignano non può non dedicare attenzione al turismo, valorizzando ciò che la terra ci ha dato finora: un mare meraviglioso e uno splendido clima. Lo faremo sempre rispettando e tutelando l’ambiente e concertando ogni attività con i vari soggetti interessati. Penso, ad esempio, agli operatori turistici”.
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sua lista. Lui, Ferraro, ha 63 anni, è funzionario della Regione Puglia ed ha due figli. Lo sfida proprio una donna, Anna Maria Rosafio, 50 anni, alla sua seconda volta come candidata per le comunali. E’ stata seduta fino ad oggi fra i banchi dell’opposizione e guida la lista “Città Insieme”, prevalentemente di centrosinistra con alcuni elementi di destra. Fa la psicologa in un centro di riabilitazione per disabili.
mente a Santa Maria di Leuca - e che, da allora, il tempio pagano dedicato alla dea Minerva sia diventato il santuario della "Madonna de finibus terrae". Così come per Castrignano de' Greci e per Castri di Lecce, anche per Castrignano del Capo si pensa che il nome derivi dalla parola latina "castrum" che significa fortezza, accampamento. L'aggiunta della specifica "del Capo", in quanto sorge nel "Capo di Leuca", è per distinguerlo da Castrignano de' Greci.
CAVALLINO
CARTA D'IDENTITÀ Popolazione: 12.149 abitanti Superficie: 22,34 Kmq Frazioni e marine: Castromediano Santo patrono: S. Domenico (4 agosto)
Contendenti dimezzati DI ANDREA MORRONE
Quella del Comune di Cavallino è una delle
realtà più interessanti tra quelle coinvolte nel panorama delle prossime elezioni amministrative in programma il 15 e 16 maggio. La vicinanza al capoluogo salentino e la costante crescita urbanistica e demografica (per una popolazione superiore alle 12mila unità) fatta registrare dall’importante centro messapico negli ultimi anni, attirano inevitabilmente su Cavallino (a cui, con decreto del Presidente della Repubblica, è stato attribuito il titolo di “Città”, mentre dalla Regione Puglia è stato riconosciuto “Città d'Arte e di Cultura”) gli interessi e l’attenzione della politica provinciale, pronta a cogliere i segnali della prossima tornata elettorale. A contendersi la poltrona di prima cittadino saranno solo due candidati: il sindaco uscente Mi-
chele Lombardi (“Lista Gorgoni”), avvocato di 49 anni, il quale cerca di ottenere il suo secondo mandato; e Daniele Gigante della lista “La città che cresce”. Già consigliere uscente, medico veterinario e dirigente presso la Asl di Lecce, Gigante guida una lista unitaria che, tra le forze del centrosinistra, ha già avuto l’adesione dei Socialisti Italiani, dei Repubblicani Europei, dei Verdi, del Centro Democratico Cavallinese e di altri movimenti politici attivi a Cavallino e Castromediano, e che sta riscontrando attenzione anche oltre i confini del centrosinistra. Ma veniamo alle esclusioni. Lo scorso 15 aprile la Commissione elettorale ha riscontrato in due delle quattro liste in competizione, delle irregolarità formali nella compilazione dei documenti, escludendo le liste “Salute Sviluppo Trasparenza”
del candidato sindaco Francesco Stanca e "Lista liberazione per Cavallino e Castromediano" della candidata sindaco Carla Rugge. Liste poi riammesse dal Tribu-
In origine si contendevano la fascia di sindaco in quattro: Michele Lombardi, Daniele Gigante, Francesco Stanca e Carla Rugge. Ma questi due ultimi candidati sono stati esclusi dalla competizione elettorale per irregolarità formali nella compilazione dei documenti nale amministrativo regionale il 23 aprile. La nuova bocciatura,
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però, questa volta definitiva, è arrivata dal Consiglio di Stato. La quinta sezione del Consiglio di Stato ha infatti accolto l'istanza presentata dall'avvocato Ernesto Sticchi Damiani per conto di Michele Lombardi e Gaetano Gorgoni che avevano impugnato la sentenza del Tar in seguito alla quale le due liste di Rugge e Stanca venivano riammesse. Carla Rugge ha commentato definendo la vicenda una sorta di "funerale della democrazia" in cui "è grave che un sindaco e un vicesindaco siano ricorsi al Consiglio di Stato per togliere di mezzo l'avversario politico"
Chiamati in “causa” I tempi della criminalità organizzata, degli attentati dinamitardi legati al racket delle estorsioni e degli scandali sembrano fortunatamente lontani, anche se
i nodi da sciogliere rimangono tanti. A cominciare dalle ombre giudiziarie che continuano ad offuscare, almeno in parte, il centro commerciale che sorge a sud della cittadina. La sentenza di assoluzione (perché il fatto non sussiste) infatti, nei confronti dei sei imputati nel processo nato dalla complessa vicenda relativa ai presunti abusi legati al centro commerciale di Cavallino, è divenuta irrevocabile alcuni mesi fa. Il 31 ottobre scorso sono scaduti i termini per il ricorso in Cassazione e si è quindi conclusa la lunga vicenda giudiziaria legata ad uno dei principali parchi commerciali del Salento. Secondo i giudici non vi è stato alcun tipo di illecito o alcuna forma di abusivismo edilizio. A stabilirlo sono state due sentenze: quella di primo grado e quella dell'Appello, pronunciata l'8 luglio dello scorso anno. Nessuna responsabilità penale è stata ravvisata nei confronti dei sei imputati: l'allora sindaco del piccolo Comune a sud del capoluogo salentino, Gaetano Gorgoni; il segretario comunale Pantaleo Giausa; il geometra comunale Giuseppe De Giorgi; Raffaele Flaminio, progettista dell'ampliamento della zona Pip; l'imprenditore Tommaso Ricchiuto e il progettista dell'Ipersalento Cesare Barrotta. Dopo il pronunciamento della sentenza di primo grado, il pubblico ministero aveva chiesto la riforma della stessa. Richiesta rigettata dal collegio dei giudici d'Appello, presieduto da Valerio Fracassi. Il processo era in realtà solo il filone principale della grossa inchiesta condotta sette anni fa dai militari del Comando provinciale della guardia di finanza di Lecce e coordinata dal sostituto procuratore Marco D'Agostino. Gli altri due procedimenti, stralciati nel corso dell'udienza preliminare, hanno dato vita a due processi paralleli ancora in corso, entrambi al primo grado di giudizio. Nel primo l'ipotesi di reato è di associazione a delinquere finalizzata all'abuso di ufficio. Nel secondo, invece, l'accusa era inizialmente di concussione, poi derubricata in corruzione. Poche settimane fa si è chiuso un altro capitolo giudiziario, quello legato a Roberto Baldassarre,
Da allora, tra vicissitudini e polemiche, la discarica ha segnato la storia della cittadina a sud di Lecce, impestando, nei giorni di scirocco, le aziende che sorgono a poche centinaia di metri, spingendo il cattivo odore fino alle abitazioni.
ex assessore al Bilancio ed alla Programmazione economica del Comune di Cavallino assolto dall'accusa di tentata estorsione. Secondo il pubblico ministero, Francesca Miglietta, Baldassarre, nel periodo di tempo tra il maggio e l'agosto 2002, sarebbe stato il mandante di azioni intimidatorie ai danni di imprenditori e politici per la gestione dell'impianto di carburanti che sarebbe dovuto sorgere nell'area del centro commerciale ex Carrefour a Cavallino. Gli episodi contestati sarebbero stati compiuti ai danni di Tommaso Ricchiuto, costruttore del parco commerciale, Cesare Barrotta, progettista; Ennio Cioffi, assessore e presidente della Commissione edilizia; i consiglieri Antonio Schirinzi e Giacomo Boccadamo, l'ex sindaco Gaetano Gorgoni.
Il museo a cielo aperto Il fiore all’occhiello della città, già sede dell'Isufi e della Scuola di specializzazione in Archeologia dell'Università del Salento, è il Museo diffuso arcaico messapico.
L'insediamento messapico di Cavallino è racchiuso all'interno di una grande opera di fortificazione. Le mura abbracciano un'area di circa 69 ettari ed hanno uno sviluppo di 3100 metri. Un immenso museo a cielo aperto che si trasforma in un viaggio nel tempo e nella storia. L’area archeologica di Cavallino è uno dei parchi archeologici più grandi della Puglia. La zona, a cui si accede dall’ingresso del paese provenendo da Lecce, è collegata al centro abitato attraverso un percorso pedonale e ciclabile lungo due chilometri. Cavallino. Il castello
Michele Lombardi, forte dei successi nella cultura cittadina e nelle opere pubbliche, punta sulla continuità amministrativa. Daniele Gigante, sul rinnovamento e sul coinvolgimento dei cittadini nelle decisioni che riguardano la vita della comunità
LA PROMESSA DIECI OBIETTIVI DIECI “Potrei rispondere indicando almeno dieci punti del mio programma elettorale, tra i quali difficilmente Michele riuscirei ad indiviLombardi duare una priorità. Ripartirò sicuramente da quanto sino ad ora abbiamo fatto, dando impulso al completamento delle opere già iniziate, come il parco attrezzato nell’area dell’ex Campo Bisanti, il basolato e l’arredo urbano nel centro storico, il mercato coperto e la piazza di via Columbi e la struttura sportiva di via Togliatti (tutte già finanziate). Mi impegnerò sin da subito a dare piena e integrale attuazione al programma
Le “balle” di Cavallino Altro fronte caldo è quello della discarica che sorge proco distante dal centro commerciale. La discarica di biostabilizzazione raccoglie i rifiuti provenienti dal Consorzio Ato/1, che comprende ben 27 Comuni, tra cui la città di Lecce. La storia della discarica inizia nel lontano 1998, quando doveva essere realizzata dal Comune con soldi pubblici ma finì per essere costruita da una triade di imprenditori privati con 16 miliardi di lire: Montinaro, Palumbo e Calò che crearono la società "Monticava" che poi divenne "Ambiente e Sviluppo".
amministrativo con il quale ci presentiamo agli elettori. Infine, come è nostra consolidata consuetudine, andremo ancora oltre il programma stesso, raggiungendo altri e più importanti obiettivi, cercando in ogni caso, di privilegiare le esigenze e le legittime aspettative della nostra Comunità. Cavallino ha avuto negli ultimi anni una straordinaria crescita in campo economico e culturale: si sono restaurati e valorizzati i suoi beni monumentali, artistici ed archeologici, e si sono organizzati eventi culturali di indiscusso spessore. Ma non solo, si è riusciti a sollecitare lo sviluppo nel settore delle attività commerciali, industriali e artigianali, con evidenti ricadute positive in campo occupazionale. Credo che sia il proseguimento di tutto ciò la vera priorità”.
LE DECISIONI? SPETTANO AI CITTADINI “Un punto fondamentale è l’assoluta partecipazione dei cittadini alle scelte del paese. Una democrazia partecipata che Daniele Gigante possa confluire in un’amministrazione condivisa, in cui ogni scelta deve essere compiuta dai cittadini. Un paese moderno, infatti, è in grado di
raccogliere in pieno tutte le sfide che la complessità moderna ci offre, come per esempio la gestione dei rifiuti, l’aumento dell’impronta ambientale e del territorio, l’abbattimento delle barriere architettoniche e la tutela delle fasce deboli. Quello dei rifiuti è sicuramente un tema caldo del nostro programma. Siamo contrari alle biomasse e crediamo si debba migliorare il ciclo dei rifiuti altrimenti si rischia di creare delle discariche mostro che finiscono per apportare più disagi che vantaggi ai cittadini”.
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COLLEPASSO Corsi e ricorsi elettorali
CARTA D'IDENTITÀ Popolazione: 6.478 Superficie: 12,68 Kmq Frazioni e marine: Santo patrono: Maria SS delle Grazie (8 settembre)
DI LAURA LEUZZI
Per chi si collegasse con la vita politica
collepassese solo in occasione delle elezioni amministrative seguire i percorsi degli esponenti locali sarebbe impossibile. Sono ben quattro i candidati alla carica di sindaco: Paolo Menozzi, Carlo Marra, Maria Rosa Grasso e l’uscente Vito Perrone. I primi tre, cinque anni fa appartenevano alla stessa lista che appoggiava Menozzi, sconfitto per poche decine di voti. Nella lista di Marra (geometra, 64 anni, sposato, due
figli), “Progetto Nuovo per Collepasso” tendenzialmente di centro destra (Udc, Idv, ex An e società civile), trovano posto quattro ex assessori e un ex consigliere del sindaco Perrone che in momenti diversi degli ultimi cinque anni si sono defilati dall’attuale maggioranza. In particolare Alfredo Gianfreda e Pasquale De Simone sono ancora componenti della Giunta comunale. Per ciò che riguarda la lista “Alleanza per Collepasso” di Paolo Menozzi, 50enne commercialista, sposato,
due figli, politicamente schierata a destra, la situazione è più lineare con candidati appartenenti a Pdl,Udc e Azzurro Popolare tra i quali spicca l’assenza del consigliere comunale uscente, ex sindaco e attuale assessore provinciale Salvatore Perrone. Maria Rosa Grasso, 49 anni, dipendente Asl e madre di tre figli, guida una lista molto eterogenea, “Rinnovamento per Collepasso”, senza apparente colorazione, ma con un riferimento politico certo nel consigliere regionale Antonio Buccoliero: anche qui trova posto Roberto Nuzzo, fuoriuscito della precedente maggioranza ed ex segretario cittadino dei Ds, da tempo in rotta con Vito Perrone. Quest’ultimo, commercialista 56enne, sposato, due figli, si ripresenta con lo stesso simbolo di cinque anni fa e guida il gruppo “Unione per Collepasso” che fa riferimento al Pd con elementi della società civile e il consigliere
LA PROMESSA COMPLETERÒ UN PERCORSO "Ai cittadini posso promettere di continuare per la strada imboccata cinque anni fa. Ci sono tante opere Vito intraprese che mi Perrone piacerebbe portare a compimento: il completamento della rete di raccolta delle acque bianche
con la realizzazione della vasca di raccolta; il palazzetto dello sport, per il quale è stata già posata la prima pietra; il potenziamento del servizio di raccolta differenziata. Inoltre vorrei provvedere all’acquisizione della chiesa della Santissima Trinità. Una volta realizzate queste priorità, metterei mano ad una riprogettazione del centro urbano, con il restyling della piazza e della villa comunale secondo il progetto attualmente in fase di elaborazione".
ASCOLTO E PARTECIPAZIONE "Vogliamo che il Palazzo Comunale sia sempre di più la casa dei cittadini, a servizio e a disposizione della gente. Si porrà attenzione alla periferia del paese, come al centro storico, all’arredo urbano e alla pulizia Paolo Menozzi
delle strade. Si darà soluzione ai problemi della viabilità con percorsi alternativi per il traffico pesante. Punteremo ad approvare il Pug ed i piani particolareggiati delle zone B e C; due provvedimenti non più rimandabili. Una valorizzazione della collocazione geografica lungo l’asse provinciale OtrantoGallipoli potrebbe rendere Collepasso richiamo per i flussi turistici."
UN'AMMINISTRAZIONE PARTECIPATA "L’unica promessa che posso fare ai cittadini è che le priorità di intervento sarebbero dettate da loro. Ho in mente un’amministrazione
Carlo Marra
partecipata della cosa pubblica. Quindi garantirei sempre il massimo dell’attenzione nei confronti delle esigenze della cittadinanza, che sarebbe l’unica voce alla quale presterei ascolto, se diventassi sindaco della città".
PRIMA DI TUTTO OCCUPAZIONE Maria Rosa Grasso
"Il primo intervento riguarderà senza dubbio la ripresa economica in termini di sviluppo occupazionale favorendo i settori del commercio,
dell'artigianato, dello sviluppo industriale e soprattutto turistico-alberghiero, tenendo conto che Collepasso si trova in una posizione strategica sull'asse GallipoliOtranto".
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comunale uscente dell’Udc Ivan Mazzotta candidato con Paolo Menozzi alle scorse amministrative. Tante le priorità dei candidati sindaci, ma tutti dovranno confrontarsi con i problemi occupazionali della popolazione e con un impoverimento demografico dovuto soprattutto all’emigrazione dei più giovani. Diverse le opere pubbliche messe in cantiere in questi anni, tra le quali spicca il palazzetto dello sport, per portare a compimento le quali ci sarà bisogno del massimo impegno da parte della nuova Amministrazione comunale. Senza dimenticare, data la favorevolissima posizione geografica di Collepasso - proprio al centro del Salento lungo la direttrice Otranto-Gallipoli - la prospettiva di poter inserire il Comune negli interventi di valorizzazione culturale e paesaggistica dell’entroterra salentino promossi dalle Amministrazioni provinciale e regionale.
cutrofiano
CARTA D'IDENTITÀ Popolazione: 9262 abitanti Superficie: 55,72 kmq Frazioni e marine: Santo patrono: Sant’Antonio (si festeggia il 13 giugno)
due contro l'ex DI PAOLA ANCORA
Da qualche anno nella Grecìa salentina, il
Comune di Cutrofiano è sempre stato un centro agricolo molto fiorente, dove si producono ancora oggi vino e olio di qualità, e dove ricca e di antica tradizione è l’arte di lavorare la ceramica e il tufo. E’ infatti un importante centro estrattivo di tufi e argilla. Non è un caso che proprio in quella zona, ma su terra galatinese, sorga la Colacem, la contestatis-
sima fabbrica di cemento pronta a bruciare anche il cdr. Un tema scottante anche per i tre candidati sindaco del Comune, questo, che hanno suggerito ricette diverse per la tutela ambientale, senza mai spingersi troppo in là su questo scivoloso tema. Il primo candidato è il sindaco uscente, il socialista Aldo Tarantini. Dipendente Asl, 52 anni, sposato e con due figli, è stato consigliere provinciale con
LA PROMESSA
l’amministrazione di Giovanni Pellegrino. La sua lista si chiama “Per Cutrofiano” e riunisce buona parte del centrosinistra e Azzurro Popolare. A contendergli la poltrona ci sono Fausto Melissano e Oriele Rolli. Il primo ha incassato il sostegno dell’Italia dei Valori e del Movimento Civico; ha 50 anni e insegna Storia e Filosofia al Liceo Capece di Maglie. Il secondo, Rolli, ha il nome inconsueto di un arcangelo, e riunisce il Pd, l’Udc, il PdL e i Moderati e Popolari di Antonio
Buccoliero in una unica civica dal significativo nome “Cutrofiano Città per Tutti”. Anche lui poco più che cinquantenne, ha tre figli, lavora in una Asl ed è stato fino ad oggi consigliere di opposizione.
Il tema ambientale è molto sentito tra i cittadini. Ed i tre candidati hanno, ognuno, una ricetta ad hoc. Senza spingersi troppo in là con le promesse
NUOVA VITA ALLE CAVE “Abbiamo gettato le basi per un progresso complessivo del Comune, anche riuscendo ad intercettare importanti finanAldo ziamenti europei. Tarantini Ora ci concentreremo sulle priorità. Penso all’ambiente. Intendiamo bonificare e valorizzare le numerose cave ipogee e a cielo aperto che insistono sul nostro territorio. Dopo una doverosa
messa in sicurezza, potremo adibirle alla coltivazione di funghi o farne cantine per i vini e i salumi. Investiremo poi nei servizi ai cittadini, con particolare attenzione a tutti coloro che soffrono una situazione di disagio. Manterremo vivo il dialogo con la cittadinanza in quella che vogliamo che diventi una Casa di Vetro. Lavoreremo al recupero dei siti inquinati e alla valorizzazione delle nostre campagne, per dare nuovo slancio al turismo con la creazione di una rete turistica che comprenda tutto ciò che possiamo offrire, dal Parco dei fossili alle botteghe artigianali”.
LA CURIOSITÀ Ceramica in onore di Giano Il nome del Comune potrebbe derivare, secondo gli studiosi, sia da “cultus Jani” (nella zona vi sarebbe stata, in epoca romana, una selva per la venerazione del dio Giano), sia
UMORI CITTADINI SOTTO CHECK UP “Fra le prime cose che farò, se verrò eletto sindaco, c’è l’istituzione di una consulta popolare e per le Fausto pari opportunità, Melissano che possa sentire il polso del territorio in ogni momento. Poi punterei sull’ambiente e la gestione del territorio. Gli obiettivi sono: cementificazione zero, investimenti in bioedilizia, riduzione dei rifiuti e loro riutilizzo,
mobilità sostenibile. Daremo nuovo impulso all’agricoltura, impegnandoci per fare nostro il progetto ‘chilometro zero’, che accorcia la distanza fra il contadino e la tavola del consumatore, con vantaggi per entrambi. Mi piacerebbe creare un circuito di ristoratori che servano menu a chilometro zero, perché esiste un turismo sensibile a questo tema che potremmo intercettare e convogliare poi nei nostri circuiti culturali. Anche in questo caso, essenziale la valorizzazione dell’artigianato e del centro antico, oggi nel degrado più assoluto”.
NO CDR IN COLACEM “Abbiamo un’elevata incidenza di malattie neoplastiche. La priorità è quindi intervenire sull’ambiente, capire perché ciò Oriele Rolli accade, monitorare acqua e aria. Dobbiamo tutelare il territorio e la salute dei nostri cittadini. Il nostro è un paese a vocazione agricola: custodire la terra è prerogativa indispensabile per preservare il futuro della comunità. Ecco perché siamo contrari al
progetto di bruciare cdr nella Colacem. La seconda priorità, a mio avviso, è sostenere con ogni mezzo gli operatori del mondo della ristorazione e il sistema turistico ricettivo. Intendiamo farlo concedendo spazi pubblici, prolungando gli orari di chiusura dei locali e organizzando eventi di qualità. Cutrofiano deve tornare a pulsare di vita e ad attirare turisti e curiosi anche dai paesi vicini. Dovremo poi riordinare la viabilità del centro urbano. Infine, restaureremo finalmente la Congrega dell’Immacolata, in stile barocco minore, ingessata sotto le impalcature da oltre cinque anni”.
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da “cutrubbi”, nome dato dagli abitanti ai recipienti da essi fabbricati. Tipica è la mostra della ceramica che attrae un gran numero di visitatori e turisti.
MELISSANO
CARTA D'IDENTITÀ Popolazione: 7.374 abitanti Superficie: 12,42 Kmq Frazioni e marine: Santo patrono: S. Antonio da Padova (festeggiato la prima domenica di settembre)
Candidati di traverso DI LAURA LEUZZI
Più trasversali di così, si muore. Trovare delle
liste più "variopinte" di quelle che si contendono l’amministrazione di Melissano non è cosa semplice. Gareggia per essere riconfermato su quella che è stata la sua poltrona per cinque anni, il sindaco uscente Roberto Falconieri (lista “Democratici per Melissano”), sindacalista Cgil classe 1950, che si presenta ai cittadini con una lista civica al cui interno trova posto anche il figlio Stefano. Prova a contendergli lo scettro Ferruccio Caputo (lista “Progetto Melissano”), impiegato presso il Consiglio regionale, 53 anni, candidato attorno al quale hanno fatto inedito fronte comune i gruppi politici del Pd, del Pdl, di Italia dei valori e di Forza Nuova. Caputo è sostenuto anche da Roberto Tundo, ex consigliere regionale e leader storico della destra salentina. E quando si dice che la politica
divide, basta dare uno sguardo agli schieramenti per capire di che cosa si tratta. Un caso esem-
LA PROMESSA
La formazione delle liste, a Melissano, ha diviso addirittura le famiglie. Emblematico il caso dei fratelli Endemione, che si contendono il posto da consigliere da schieramenti opposti
PUG: SI PASSA AI FATTI "Procederò a dare attuazione al Pug adottato per dare un decisivo impulso all'assetto urbanistico, gestione e governo del terriRoberto Falconieri torio, quindi al suo sviluppo armonioso assicurando ciò che è già scritto nello strumento urbanistico. Sviluppo dell'edilizia e dell'artigianato,
plare a conferma di questa massima è infatti quello dei fratelli Endemione. Antonello e Quintino. Entrambi aspiranti consiglieri, ma su fronti opposti. Il primo, assessore ai Lavori pubblici uscente, conferma la sua fedeltà a Falconieri; il secondo si candida invece nella lista di Caputo. Sarebbe interessante vedere a quale dei due la famiglia Endemione darà più fiducia.
dell'agricoltura e dell'agro-alimentare, del manifatturiero e dei servizi con il terzo lotto PIP, del recupero, riqualificazione e valorizzazione di importanti aree del centro abitato, del centro antico e delle periferie. Di pari passo darò continuità alla politica di risanamento finanziario poiché senza tale intervento diventa difficile, se non impossibile, mantenere non le promesse bensì gli impegni per affrontare le legittime aspettative dei cittadini".
OBIETTIVO TRASPARENZA "Se riceverò il consenso degli elettori a governare, renderò trasparente il Municipio; non ci dovrà più essere, quindi, il Palazzo Ferruccio Caputo del potere, ma una casa di vetro dove le associazioni, i sindacati, le categorie professionali, gli
artigiani ma anche i semplici cittadini saranno coinvolti nella rinascita del nostro splendido paese, sul quale oggi, purtroppo, grava un forte malessere civile e sociale. Chiedo pertanto ai cittadini, agli elettori, uno scatto di orgoglio, di non disertare le urne, di dare fiducia a me, a quelle persone, a quei giovani che credono ad una Melissano migliore. Non soffochiamo questo loro sogno". Melissano. La chiesa di Sant'Antonio
LA CURIOSITÀ E poi dicono “vita da cani” I box sono puliti ed i piccoli “ospiti” vivono in armonia e sono in salute. Per fortuna non è una storia di fantasia. Strano, ma vero: c’è un canile, a Melissano, dove i cani randagi sono trattati con rispetto. E’ il canile comunale gestito da Antonio Aquila; un vero e proprio canile modello che si mantiene grazie all’impregno e alle cure del suo gestore, ma anche di un folto gruppo di
volontari, oltreché della volontà politica del sindaco uscente Roberto Falconieri. Nonostante le ristrettezze economiche di cui sono oggi vittime gli Enti comunali, Melissano non ha trascurato di rivolgere un occhio particolare agli amici a quattro zampe. Ed eccolo il risultato. Una realtà che ci auguriamo il futuro sindaco sappia conservare così com’è.
LE EMERGENZE Bilancio... negativo Sarà che il paese è piccolo e la gente mormora. Ma non è questo il punto. Il punto è andare a sentire su che cosa mormora. E allora si scopre che gli argomenti di discussione sono numerosi. Si avverte un diffuso malessere cittadino determinato da casse comunali ormai vuote. Pare che il debito del Comune si aggiri attorno ai 2 milioni di euro, che non è cosa da poco, considerando appunto che si tratta di un piccolo Municipio. Qualcuno attribuisce questa condizione ad un atteggiamento perlomeno sprovveduto, da parte
dalla passata Amministrazione, in ambito economico. Molti cittadini non hanno gradito, ad esempio, l’aver venduto a privati la proprietà della farmacia comunale (trattenendo solo il 3%, come imposto dalla legge), aperta con molto sforzo e al termine di un percorso durato anni. Il primo anno di bilancio non positivo avrebbe scoraggiato l’Amministrazione, la quale avrebbe poi invece preferito investire, e non poco (un milione 620mila euro) nell’impianto eolico che sorge nel territorio al confine con Ugento e Racale.
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Cari cittadini, siamo giunti al termine della campagna elettorale per il rinnovo del Consiglio comunale di Melissano. Innanzitutto Vi ringrazio per l’affetto e per il sostegno che in tanti mi avete manifestato, per la considerazione e stima nei confronti dei dodici candidati a consigliere comunale della mia lista e, soprattutto, per la condivisione del nostro Progetto per Melissano. Come ormai sapete, il nostro obiettivo principale è quello di riportare i cittadini al centro dell’azione amministrativa, rendendoli partecipi delle scelte del Comune, per stimolare le buone idee, quelle che fanno crescere un paese senza clientele, senza raccomandazioni e senza interessi di parte. Tutte le scelte dell’Amministrazione comunale, ad oggi, sono state imposte dell’alto senza alcuna partecipazione popolare. Il Comune di Melissano, è stato trattato come un’azienda privata da cedere di padre in figlio, o peggio, come un’occasione di lavoro. Noi, al contrario, riteniamo che il ruolo del Sindaco sia quello di una missione volta a migliorare la qualità della vita di tutto il popolo melissanese. Il Comune di Melissano deve tornare ad essere amministrato con rigore, tagliando tutte le spese inutili e potenziando tutti quei servizi che sono davvero utili per i cittadini. Basta con la follia amministrativa che ci ha portato sull’orlo di un baratro finanziario e che ha mortificato ogni aspetto della vita sociale ed economica del nostro paese. Ferruccio Caputo
NARDÒ
CARTA D'IDENTITÀ
Al voto prima del tempo DI PAOLA ANCORA
Sono in quattro, tre uomini e una donna, ad
animare una delle sfide più accese di questa tornata elettorale. Antonella Bruno è il volto scelto dal centrodestra, dall'area afferente al Sottosegretario all'Interno Alfredo Mantovano fino alla lista "La
Puglia prima di Tutto" del ministro Raffaele Fitto. Sostenuta dalle liste “Antonella Bruno Sindaco”, “La Puglia Prima di Tutto”, “Il PdL per Antonella Bruno”, “Nuovo Corso per Nardò”, la Bruno è un medico anestesista di 51 anni. Ha lavorato al Sant'Orsola Malpighi di Bologna e presso la Casa Sollievo della sofferenza di San Giovanni Rotondo prima di approdare, in qualità di dirigente medico, all'ospedale San Giuseppe Sambia-
Nardò. Palazzo Personè, sede del Comune
Popolazione: 31.195 abitanti Superficie: 190,48 kmq Frazioni e marine: Santa Maria al Bagno, Santa Caterina, Sant’Isidoro, Boncore Santo patrono: San Gregorio Armeno (si festeggia il 20 febbraio)
si di Nardò-Copertino. Vicensidaco della Giunta Vaglio dal 2002 al 2007, Marcello Risi, da sempre cattolico e comunista, scende in campo con il sostegno del partito del più famoso “cattolico e comunista” Nichi Vendola, “Sinistra ecologia libertà”, con “Io Sud - Nardò insieme”, con la lista “Nardò partecipa”, l’Udc e “Nardò per Risi”. E’ nato a Nardò il 3 settembre 1966 ed è laureato in giurisprudenza a Pisa. Fa l'avvocato, è sposato con Barbara e ha due figli. Giancarlo De Pascalis si presenta come un esponente della società civile. Architetto e storico di 46 anni, è delegato provinciale del Fondo Ambiente Italiano e nel suo ruolo ha contribuito ad aprire al pubblico la Chiesa dell’Incoronata, il Teatro Comunale, il Convento di Santa Chiara e la Chiesa di Sant’Antonio, della quale ha curato i lavori di restauro. Ha fatto ricerca sul centro antico
di Nardò. Lo sostengono le liste “Semplicemente neritini”, “Noi x Nardò”, “Progetto Nardò”, Partito Democratico, “Piazza Pulita”. E poi lui, l’out sider di questa competizione, Alfredo Ronzino, candidato del Movimento Cinque Stelle e dall’associazione Cento
Le Amministrative neretine in numeri: quattro schieramenti, per 15 liste e 353 candidati ai 24 posti da consigliere. Ad eleggerli saranno i circa 21mila potenziali elettori Passi da lui fondata nel febbraio del 2010. Lo annunciò due anni fa, che si sarebbe candidato a sindaco. Detto, fatto. Ronzino vuole portare fantasia e modernità a Palazzo Personé. 44 anni, separato, due fìglie, laureato in Scienze Politiche, un passato nel mondo
CHI È LUCIANA DELL'ANNA Nata a Nardò, sposata e con due bimbe. Laureata in Scienze Economico-Bancarie, Commercialista e Revisore Contabile. Consulente del Gal Terra d’Arneo S.r.l. dal 2005; componente del Collegio Sindacale del CAAF CGIL PUGLIA S.r.l. dal 2004 e fino al 2006 nella S.T.P. di Terra D’Otranto S.p.A.; curatore fallimentare e C.T.U. presso il Tribunale di Lecce. Ha fondato l’Associazione Arepo “Porta del Sud” (www.arepoportadelsud.it) della quale è il Presidente e con la quale, da qualche anno, si dedica con passione alla promozione e allo sviluppo del territorio e del turismo culturale con particolare attenzione al Salento. Ha stretto importanti collaborazioni con professionisti, Enti e Società operanti sul territorio nazionale ed europeo per la realizzazione di programmi UE (anche nel campo della formazione) che consentono la promozione del territorio attraverso la presentazione di eventi (spettacoli e progetti filmici) e scambi culturali. Fa parte del Direttivo provinciale del Movimento la Puglia per Vendola che fa capo al Dott. Dario Stefàno, Assessore alle Risorse Agroalimentari della Regione Puglia. Coordinatrice del Movimento nel Comune di Nardò è candidata nella lista che sostiene il candidato Sindaco Marcello Risi. Mutuando lo slogan del Movimento politico al quale appartiene è “al lavoro per una Nardò protagonista”.
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editoriale, lavora oggi come freelance e musicista. In questa competizione elettorale, vince la palma di lista più giovane e più nuova “Piazza Pulita”: età media dei candidati 31 anni,
tutti alla loro prima prova elettorale. La lista di Sinistra Ecologia Libertà presenta invece un candidato di origine tunisina, mentre è quella afferente al Movimento Cinque Stelle di Beppe Grillo,
ad aver ideato la più fantasiosa in campagna elettorale. Candidati tutti in bicicletta per rioni e frazioni di Nardò e lo slogan “Nessun manifesto è il nostro manifesto” (20 in tutto quelli affissi
LA PROMESSA
LE EMERGENZE
EDUCAZIONE E CONTROLLO “L’eredità finanziaria che ci lascia l’amministrazione Vaglio è drammatica e c’è chi, avendo partecipato a quella scriteriata Antonella Bruno gestione, con consulenze esterne costosissime e spese legali a iosa, oggi, candidato, nemmeno ne parla ai cittadini, quando dovrebbe chiedere scusa. Non parliamo poi dei pregressi non pagati nei confronti dell'Ato Le2 e della raccolta differenziata, che a
Conti in rosso Nardò ha ottenuto risultati risibili. Questa è l'eredità dell'amministrazione Vaglio. Per ridurre la tassa sui rifiuti, si dovrebbe innanzitutto disciplinare i cittadini sull'importanza del rispetto dell'ambiente: basta rifiuti ingombranti gettati nelle campagne nonostante esista un centro di raccolta. Poi bisognerà attuare un controllo rafforzato sull’evasione, un servizio spinto di raccolta differenziata porta a porta e, infine, un impianto di compostaggio che porterebbe con sé un notevole abbattimento dei costi del servizio, oltre alla creazione di posti di lavoro”.
Conti del Comune fuori controllo, un centro storico allo sfascio e la stangata pasquale della tassa sui rifiuti sono al centro della campagna elettorale a Nardò, città chiamata a rinnovare in anticipo il suo Consiglio comunale. Nonostante la schiacciante vittoria conseguita al ballottaggio contro Gregorio dell'Anna nel 2007, infatti, l'amministrazione di Antonio Vaglio il primo ottobre dello scorso anno è caduta, in seguito alle dimissioni contestuali di ben 11 consiglieri comunali. E se il buongiorno si vede dal mattino, non stupisce che si contendano la poltrona da sindaco ben quattro schieramenti, per 15 liste e 353 candidati ai 24 posti da consigliere. Ad eleggerli saranno i circa 21mila potenziali elettori neritini. Inferociti – stando alle segnalazioni inviate all'associazione “Avvocati dei consumatori” - dalle cartelle esattoriali per la spazzatura recapitate nella settimana pasquale e maggiorate di oltre il 40%. Per intenderci, una famiglia di tre persone con una casa di cento metri quadrati pagava, nel 2010, al netto del 5% del tributo provinciale, 298,14 euro. Oggi, ne pagherà 394,92 compresi i circa 18 euro di tributo provinciale. Il perché dell'aumento è presto detto: quest'anno costa molto di
RIPARTIRE DAL CENTRO “Propongo l'adozione di un Codice etico di coalizione per aiutare il risanamento finanziario dell'ente; elimineremo gli Marcello Risi incarichi esterni e sceglieremo uno staff del sindaco gratuito e volontario. Per rivitalizzare il centro storico vi trasferiremo alcuni uffici comunali, lo chiuderemo al traffico, recupereremo il patrimonio immobiliare con fondi europei ed istituiremo agevo-
lazioni fiscali per i cittadini che vorranno insediarsi nel centro storico. E poi prevediamo di attivare trasporti pubblici elettrici, un servizio di bike sharing e di installare rastrelliere per il posteggio delle biciclette. Procederemo alla stesura, nella fase transitoria fino all’approvazione del Pug, di un regolamento in variante allo strumento urbanistico generale che risolva i problemi dei commercianti, delle attività ricettive e di ristorazione. Sul fronte rifiuti, rafforzeremo la differenziata e investiremo sulle rinnovabili. Abbatteremo l'ecomostro in cemento armato del nuovo palazzo di città per far spazio ad un’area verde”.
più conferire i rifiuti nella discarica di Poggiardo. Prima si pagavano 75 euro a tonnellata e ora se ne pagano 110, anche perché è venuto meno il contributo di Stato e Regione. I candidati sindaco hanno ricette diverse, tanto di breve quanto di medio periodo, per affrontare l'emergenza: la prossima rata da pagare ha scadenza 31 maggio. Diversi punti comuni ci sono invece nelle idee di riqualificazione del centro storico neretino dei quattro contendenti. Un tema, questo, che sta accendendo la campagna elettorale per la conquista di Palazzo Personé. Manto stradale sfondato (via Papalisi), palazzi crollati (via Zuccaro e via Lata): il cuore d'arte di questa città è abbandonato a se stesso. E con quali risorse risollevarlo se il Comune è completamente a secco? Dal 2002 al 2005, l'ente avrebbe speso quasi 800mila euro per incarichi a legali e a professionisti esterni. E ciò nonostante il Comune sia dotato di un Ufficio legale di tre avvocati. La domanda, oggi, è: quanto avrà speso a partire dal 2005 e fino ad oggi? Lo saprà con esattezza soltanto il prossimo sindaco, chiamato all'ingrato ma necessario compito di fare ordine fuori e dentro Palazzo Personé.
LA CURIOSITÀ
NELLA MIA AGENDA, COMMERCIO E SERVIZI “Per rivitalizzare il centro storico neretino occorre incentivare il commercio e l'offerta di servizi; accogliere studi professionali, Giancarlo De Pascalis piccoli laboratori artigianali non inquinanti, studi d’arte e locali d’intrattenimento, dare sostegno alla realizzazione dell'albergo diffuso per i turisti. Se i miei concittadini mi daranno la loro fiducia e il loro voto, istituirò un Ufficio Speciale per il Centro
nelle plance autorizzate). Anche Nardò ha i suoi Barack Obama e Joe Biden. Candidatura in ticket, infatti, per Giancarlo De Pascalis, del Polo Neretino, che ha presentato il suo vice: Gabriele Onorato.
Chi più ne ha…
Storico, che li aiuti a reperire finanziamenti per aprire nuove attività e restaurare gli immobili esistenti. A proposito delle salatissime cartelle esattoriali e del problema rifiuti, è prioritario l’espletamento della gara, nell’Ato Lecce 2, per l’appalto del nuovo servizio di raccolta dei rifiuti, altrimenti non si potranno controllare i costi né monitorare i livelli occupazionali, né modulare adeguatamente le infrastrutture leggere sul territorio, come i cassonetti differenziati. La raccolta differenziata è necessaria, ma nell'immediato non può portare ad un risparmio e chi lo afferma mente sapendo di mentire”.
Nardò è il comune più popoloso del Salento, dopo Lecce. L’estensione della sua superficie è fra le più grandi d’Italia. Medaglia al valor civile per aver dato rifugio a centinaia di ebrei durante la seconda guerra mondiale. La popolazione locale accolse i profughi e ne alleviò le sofferenze, pur vivendo essa stessa anni durissimi di privazioni, segnati dalla guerra e dalla carenza di ogni genere di conforto. I profughi poterono, per la prima volta
dopo anni, professare la propria religione e le proprie tradizioni: in S. Maria al Bagno era stata allestita una Sinagoga, e funzionavano la mensa e il centro di preghiera per bambini e orfani, l’ospedale e il servizio postale; i più giovani ebbero l’opportunità di frequentare le scuole e di praticare sport. Il ricordo di quell’accoglienza è custodito nel museo della memoria, il primo in Italia, che sorge a Santa Maria al Bagno ed è stato inaugurato il 14 gennaio 2009.
DIFFERENZIATA A GO-GO “Tutto ciò che ci serve possiamo impararlo da esperienze più avanzate e di successo. Alfredo Tempo fa ho avuto Ronzino l’occasione di incontrare l’assessore all’ambiente di un piccolo Comune toscano, Capannori, dove il problema rifiuti è stato risolto con un potenziamento della differenziata, che ha superato l'80%. Ciò ha permesso l'abbattimento sostanziale delle tariffe per i rifiuti. Rifiuti zero! Questa è la soluzione. E su questa strada dobbiamo
muoverci anche noi, portando la raccolta, entro il 2013, al 60% ed entro il 2015 al 75%. Possiamo farlo estendendo il servizio di raccolta porta a porta a tutte le principali e più popolose frazioni di Nardò ed istituendo un sistema tariffario che leghi tassa pagata a quantità di rifiuti prodotti. Intendiamo poi trasformare l'ex Pretura in un contenitore culturale per le mostre internazionali e dare nuova vita a piazza Salandra, prima della chiusura graduale del centro storico, che sarà comunque concordata con chi ci vive e lavora. Infine, sui conti del Comune, garantisco che taglieremo consulenze e spese per lo staff del sindaco, insieme ad altri sprechi”.
Uno dei murales custodito nel Museo della memoria
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pOrTO cESArEO TEMATichE ANNOSE pEr chi SArà ELETTO DI PAOLA ANCORA
In un piccolo Comune si è tutti parenti. Così il
Pug - per la cui redazione e approvazione il Consiglio comunale di Porto Cesareo si è dichiarato incompatibile – resta una delle priorità ed argomento principe della campagna elettorale per le comunali 2011. Giunto al suo iter finale, non è da dare per scontata l'approvazione della conferenza dei servizi, che si riunirà il 4 luglio. Ma intanto, nelle vie e sulle piazze se ne discute. Non fosse altro che per le ben 30mila case abusive che fanno di Porto Cesareo uno dei Comuni più abusati del Salento. La prossima Amministrazione
dovrà attivarsi anche per dotare il paese di una rete fognante, la cui mancanza, oggi, è una minaccia per l'ambiente e lo splendido mare cesarino. Ed ancora, il porto turistico e per l'attracco delle imbarcazioni da pesca, la prima risorsa economica della comunità. Infine la viabilità: con gli oltre 100mila abitanti che l'affollano d'estate, Porto Cesareo ha bisogno di una rete stradale sicura e di nuovi, ampi parcheggi. Tre i candidati sindaco per questo giovanissimo Comune. Il primo è Albano Salvatore, con la lista “Progetto Futuro”, che riunisce la lista Arcobaleno ed esponenti del PdL. Cardiologo,
Popolazione: 5.573 abitanti Superficie: 34,67 Kmq Frazioni e marine: Santo patrono: : Madonna del perpetuo Soccorso (si festeggia l'ultimo sabato di giugno)
dirige l'unità operativa dell'ospedale di Nardò. E' stato capogruppo di minoranza nell’ultima assise cittadina, ha 48 anni, due figli e un'esperienza come presidente del Consiglio comunale con delega ai servizi sociali nell'amministrazione di Luigi Fanizza, anni fa. La seconda è Anna Peluso, la prima donna candidata nella storia quarantennale del Comune rivierasco. Funzionaria dell'Inps e laureata in pedagogia, è un'esponente di Io Sud – movimento afferente alla senatrice Adriana
LA CURIOSITÀ MARE PROTETTO Porto Cesareo ricade nella Terra d'Arneo, compresa fra San Pietro in Bevagna e Torre dell'Inserraglio. Particolare di questa zona è la presenza di svariate masserie, molte delle quali
LA PROMESSA ORDINE E DISCIPLINA “Senza la modifica e la riorganizzazione della macchina amministrativa, non si può procedere ad alcun Albano progetto. E’ questa Salvatore la prima cosa da fare a Porto Cesareo: ordine. Dopo il pensionamento di alcuni dirigenti, per
CARTA D'IDENTITÀ
realizzare progetti in itinere come il PUG o la rete fognaria abbiamo bisogno di nuovi esperti, capaci di risolvere le pratiche con efficienza. Dovremo pensare poi alla viabilità, predisponendo nuove aree parcheggio e organizzando un servizio navette rapido ed efficace che aiuti ad evitare gli ingorghi estivi. Porto Cesareo deve diventare un’oasi di relax e benessere, innanzitutto per i residenti”.
Poli Bortone – ed è sostenuta anche da Pd, Idv e dal Movimento Giovanile Porto Cesareo. La sua è la lista più giovane, si chiama “Albachiara”. Infine, si ripresenta Vito Foscarini, sindaco uscente sfiduciato dal Consiglio comunale a pochi giorni dalla scadenza naturale del mandato. Con la lista “Insieme per Porto Cesareo”, Foscarini, maresciallo dei carabinieri in pensione, cerca la riconferma sostenuto da esponenti della Puglia prima di tutto, indipendenti di area PdL e di sinistra.
fortificate. Il territorio cesarino comprende anche l'Isola Grande, detta anche Isola dei Conigli, ricoperta da una folta pineta di Pini d'Aleppo e di acacie, e l'Isola della Malva. La presenza sul territorio comunale di oltre 200 specie vegetali ha contribuito all'istituzione dell'Area naturale marina protetta di Porto Cesareo nel 1997.
RIEMPIRE IL NULLA “A Porto Cesareo la gente ci viene per mangiare il pesce e andare al mare. Poi? Poi c'è il nulla ed è quello che Anna Peluso dobbiamo riempire, assicurando servizi – rete idrica e fognaria, nuovi parcheggi, illuminazione – e lavoro, soprattutto per i più giovani. E nuove
occasioni lavorative si possono creare partendo dalle spiagge. E’ insopportabile andare in spiaggia e trovare un cancello ad impedire il passaggio: vorrei avere più spiagge libere, con servizi gestiti magari da cooperative di giovani cesarini, che così potrebbero guadagnarci e investire le loro energie sul nostro territorio. Non ci sono luoghi dove ritrovarsi o ballare, si è sempre costretti a spostarsi: su questo bisogna investire per crescere”.
ALEMANNO CALCAGNILE DEL PRETE DURANTE FALLI FANIZZA FERRARI GRECO IN ZIZZI MOSCAGIURI PALADINI PELUSO VIVA
GARANTIRE I SERVIZI NECESSARI “Non intendo presentare programmi faraonici. Vogliamo recuperare le periferie ancora prive di acqua, luce e Vito Foscarini strade, e puntare alla realizzazione del porto turistico, fondamentale per attirare un turismo
d'élite e non di massa. Il progetto è già depositato in Regione. E poi l'occupazione: redigeremo una lista suddivisa per settori presso lo Sportello Informagiovani, così che se una azienda avrà bisogno di un lavoratore specializzato potrà attingere direttamente dall'elenco. E poi lavoreremo, come abbiamo fatto finora, su uno sviluppo ecosostenibile dell'ambiente, per gli anziani e per i disabili, che possano avere servizi efficienti”.
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SALVATORE TIZIANO GIUSEPPE PANCRAZIO UMBERTO ELVIRA ANTONIO GIUSEPPE ALESSANDRA GESSICA GIANFRANCO ANNA EGIDIO MARIA MIRELLA
TAURISANO
CARTA D'IDENTITÀ
Sinistra contro sinistra
Taurisano. Piazza Castello
Il programma è
quanto mai importante
in una competizione elettorale, come quella che si è profilata a Taurisano, in cui l’ideologia non fa la differenza. Dopo l’esclusione della lista di centro-
destra e la conseguente rinuncia di quest’ultima a presentare ricorso al Tar (non tutti i candidati erano d’accordo col farlo), i candidati alla carica di sindaco di Taurisano sono due ed entrambi a capo di una lista di centrosinistra.
Popolazione: 12.674 abitanti Superficie: 23,32 Kmq Frazioni e marine: Santo patrono: Santo Stefano (la ricorrenza è il 26 dicembre ma da sempre si festeggia il 3 agosto)
Ma questo non è l’unico tratto che avvicina i due contendenti: nessuno dei due è mai stato “attivamente” in politica; entrambi vengono considerati espressione di quella società che, oggi più che mai, è necessario coinvolgere per raggiungere l’obiettivo importante di un’amministrazione che parta dal basso, dai bisogni dei cittadini soprattutto. In questo anomalo scenario – anomalo ma non più di tanto dal momento che Taurisano è storicamente un Municipio di sinistra - il Pd ha puntato su Lucio Di Seclì, ragioniere 69enne, ex dirigente del settore Ragioneria del Comune e presidente del Consultorio della diocesi Ugento-Santa Maria di Leuca. Nella lista di Di Seclì hanno trovato posto molti ex, reduci dall’ultima esperienza amministrativa: Luigi Guidano, sindaco uscente, che ha guidato
la città per due mandati, ed alcuni componenti dell’attuale maggioranza come Giuseppe Maglie, Leonardo Riccio, Luca Rosafio e Claudio Scordella. La seconda lista è guidata da
Da una parte Lucio Di Seclì, 69 anni, ex dirigente dell'Ufficio Ragioneria al Comune; dall’altra Filomena Campos, 42 anni, responsabile dei rapporti con l’estero per un’azienda del posto. Due volti della società civile si contendono il ruolo che fu di Guidano. Entrambi alla guida di liste di sinistra
LA PROMESSA POLITICA È PARTECIPAZIONE “Prima ancora di porre l’attenzione al progresso fisico e materiale di Taurisano – aspetto certamente fondamentale – occorre Lucio Di Seclì intraprendere un lavoro certosino di ricerca delle cause che hanno determinato il disagio politico, sciale e culturale in cui, a detta di molti, Taurisano vive. E’ possibile realizzare questo lavoro con l’apporto degli amministratori, ma soprattutto dei cittadini. Io credo che sia nostro preciso dovere far crescere la gente; e le persone di cultura non possono tirarsi indietro in questo processo. Ma devono fungere da stimolo per la classi
dirigenti. Sono convinto che non basti il volto nuovo di un sindaco per cambiare le sorti di una città, ma che serva il consenso di una cittadinanza adeguatamente stimolata alla partecipazione attiva alla vita del paese. A questo fine costituirò uno staff del sindaco, costituito prevalentemente da giovani, che lo possa pungolare sulle reali necessità dei cittadini, e che sia i mille occhi del sindaco sul territorio. Il primo impegno dunque è quello di un’Amministrazione più presente e più attenta soprattutto alle esigenze dei giovani. Solo dopo aver realizzato questa che considero l’opera più urgente, mi concentrerò sull’ampliamento della zona industriale, sul restyling del centro storico e di piazza Castello in particolar modo e sull’incremento della cultura del riciclo".
PRIMA I CITTADINI
Filomena Campos
“Il nostro programma è vasto, ma tutte le iniziative necessarie nel settore dei servizi sociali sarebbero il nostro punto di partenza. Avendo la pos-
sibilità di attingere a risorse esterne mi preme molto anche la costruzione di una casa famiglia per portatori di handicap e persone in stato di solitudine, che spesso vengono dimenticate. Ciò che è mancato negli scorsi anni è stato il trattamento di pari dignità ed opportunità per tutti i cittadini e il loro mancato coinvolgimento nella vita amministrativa”.
WILLIAM MARUCCIA
CANDIDATO AL CONSIGLIO COMUNALE
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Filomena Campos, 42 anni, di origini portoghesi, da alcuni anni responsabile dei rapporti con l’estero per una azienda del posto. Questa lista è costituita dai partiti di sinistra (Sel, Rifondazione comunista, Socialisti, “Taurisano domani – La sinistra”) che non hanno trovato accordo con il Pd ed hanno dunque deciso di correre da soli. Non si pensi che la battaglia “sinistra contro sinistra” stia lasciando da parte attacchi e toni accesi: è una competizione vera e propria e nessuno dei due schieramenti ha dimostrato di voler risparmiare energie in campagna elettorale.
La lista di centrodestra, guidata da Julo Galati, è stata esclusa per vizi burocratici; i candidati consiglieri hanno deciso di non ricorrere al Tar, accettando la squalifica dai “giochi” La terza lista, quella di centrodestra, con candidato sindaco Julo Galati, è stata esclusa per vizi burocratici: sui moduli per la raccolta delle firme erano assenti
i nomi dei candidati ed in molti casi le firme non erano state autenticate. Ma questo non è l’unico giallo relativo alla “formazione” guidata da Galati: fino a poche ore prima della chiusura ufficiale delle liste, il previsto candidato sindaco era Luigi Rizzello, poi sostituito da Galati per intercessione dei vertici del Pdl.
Comune “scollato” Dopo dieci anni alla guida di Taurisano Guidano lascia una città tutto sommato in ordine. Le due opere principali, che hanno catalizzato l’attenzione e le risorse dell’Amministrazione nel corso dei due mandati, ovvero la realizzazione della fogna nera, e la metanizzazione – costo 16 miliardi di lire tutte a carico del Comune - sono ormai in corso. Il processo sarà portato a compimento necessariamente sotto la futura Amministrazione. Ciò che manca oggi alla città è una sorta di “collante” tra cittadini ed amministratori che fino ad ora hanno comunicato male il proprio operato. Sulla bontà delle cose realizzate non hanno da ridire neppure i candidati che oggi si trovano a voler prendere il posto del sindaco uscente; che forse
non ha compreso fino in fondo, o forse non ha saputo mettere in pratica, la necessità di comunicare all’esterno gli obiettivi raggiunti e da raggiungere. Il sindaco che saprà istituire un dialogo con i cittadini sarà un sindaco che avrà capito dagli errori passati ed avrà trovato la giusta strada per non commetterli nuovamente. Gli interventi più urgenti oggi sono principalmente l’ampliamento della zona industriale e il miglioramento della raccolta differenziata. Relativamente al primo punto all’ordine del giorno del futuro primo cittadino, è necessario sottolineare che la zona industriale ha dimensioni inadatte alle necessità e che in molti
VISTI DA VICINO Due candidati dalla società civile La definizione di “moderato” non gli va a genio più di tanto. Lucio Di Seclì, 69 anni, ed una vita all’interno del Comune da dirigente del settore Ragioneria, non ci sta a passare per un “mansueto”. Certamente la sua è la figura che meglio concilia le due anime del Pd – la ex Margherita e la ex Ds – pur rimanendo espressione della società civile e pertanto conservando un approccio alla politica non da “addetto ai lavori”, ma da comune cittadino; ma non ha intenzione di essere scambiato per una persona accomodante che si ponga in posizione di difesa più che con un atteggiamento propositivo e attivo. E’ la precisazione a cui tiene di più, quando deve tracciare un profilo di se stesso. Ed infatti poi passa all’attacco e, pur riconoscendo la positività dell’azione amministrativa portata avanti da chi l’ha preceduto, sottolinea la scarsa capacità di comunicazione che ha caratterizzato le esperienza precedenti. “I cittadini – dice – devono essere informati di che cosa succede a Palazzo, sia delle cose brutte sia delle cose belle; devono essere coinvolti nella vita amministrativa, devono essere chiamati in causa, devono poter
il pasticciaccio brutto del pdl taurisanese C’è nell’aria la volontà di non disperdersi. Di più: i componenti la lista civica “Progetto comune”, eliminata al fotofinish, hanno tutta l’intenzione di continuare a dar voce ad un’area moderata che “non si riconosce nel Pdl –afferma Julo Galati, l’ex candidato sindaco della lista - ma che dialoga con quell’area”. In questi giorni a Taurisano si susseguono riunioni per decidere se far nascere, dalle ceneri del “Progetto comune”, un’associazione, un comitato, un movimento, parallelo al Pdl, che includa anche l’Udc, ma che escluda, ufficialmente, ‘La Puglia prima di tutto’, il movimento fondato dal ministro Raffele Fitto, durante la sua seconda candidatura alle regionali. D’altra parte è stata proprio ‘La Puglia prima di tutto’ a dissociarsi, dopo averlo firmato, dal duro manifesto della lista ‘Progetto comune’, in cui si dà una lettura diversa da quella che viene fuori dall’ufficialità delle carte. La lista infatti è stata esclusa per vizi di forma, ma per il gruppo di Julo Galati dietro ci sarebbe una regia occulta, se non un vero e proprio complotto. Ci sarebbe stato chi, all’atto della presentazione delle liste, avrebbe fatto il gioco delle tre carte con i fogli dei fascicoli delle firme e dei certificati elettorali dei candidati. E al momento della presentazione del ricorso al Tar, c’è stato chi, candidato nella lista di Galati, ha ritirato la sua disponibilità a firmare il ricorso (che per legge prevede l’unanimità delle firme). Oggi, fallito il progetto che vedeva Luigi
casi gli imprenditori sono costretti a spostare il proprio insediamento nelle aree industriali dei Comuni vicini. Il Comune dovrà necessariamente acquisire nuovi lotti per dare spazio a quello sviluppo industriale che a Taurisano, tranne rare eccezioni, non si è mai davvero avviato. Spingere sulla raccolta differenziata – che oggi si attesta sul 27% - significa poter abbassare la Tarsu a carico dei cittadini. Nel 2010 questa tassa, come in molti altri Comuni salentini, ha subìto un innalzamento del 15%; dall’inizio del 2011, in seguito ad accertamenti tecnici, è stato possibile ridurla del 5%.
Rizzello candidato sindaco del Pdl, invece di Julo Galati, ed esclusa la lista di Galati dall’agone politico, a Taurisano le porte della sede del Pdl sono sbarrate. Come dire: muore Sansone con tutti i filistei. Ci si aspetta a breve una resa dei conti all’interno del Pdl, che dovrà giustificare a quali interessi si è tentato di dar voce, facendo ostruzionismo alla candidatura di Galati, forte dei suoi 2000 voti conquistati alle regionali con la lista del presidente, ‘I Pugliesi’. Tutti voti ‘personali’, provati anche dal voto disgiunto che vedeva contestualmente la preferenza data a Vendola e a Galati. “Dispiace - dice Galati - che tutte le persone che si riconoscevano nella lista ‘Progetto comune’, ora non si sentiranno rappresentate”. Altrettanto rammaricato si dice Alfredo Apruzzi, consigliere uscente, responsabile dell’Udc. “Sono molto deluso dall’estromissione della nostra lista e mi chiedo ora come si comporterà il nostro elettorato”, commenta. Il rischio è l’astensionismo. La domanda infatti è: chi appoggeranno ora i candidati della lista esclusa? La posizione all’interno della lista non è unitaria. A Taurisano dunque, nelle urne, sinistra contro sinistra e fuori dalle urne, destra contro destra. M.L.M.
LA CURIOSITÀ una chiesa a protezione del cammino Il santuario di Santa Maria della Strada, edificato tra il tredicesimo secolo ed il 1320, è il più importante esempio di architettura romanico-pugliese del Salento. La chiesa, secondo una leggenda, sarebbe stata edificata da un mercante miracolato dalla Madonna. La facciata della chiesa è impreziosita da un grande rosone, lo “speculum magnum”, caratterizzato da due corone concentriche decorate con elementi vegetali e geometrici, nelle quali si riconoscono le figure di un leone alato, un toro, un’aquila ed un angelo, simboli degli evangelisti, e le figure di Cristo e dei dodici apostoli. Una terza corona è ridotta solo alla metà superiore. Sul lato meridionale della chiesa, sotto il campanile settecentesco, è incastonata una cripta bizantina risalente al XIV secolo.
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decidere e devono essere messi nelle condizioni di dare il proprio contributo alla vita della città”. Sarebbe questa la sua prima occupazione, se dovesse essere il nuovo sindaco dei taurisanesi. Filomena Maria Campos, 42 anni, maturità in lingue straniere (ne parla cinque: inglese, tedesco, spagnolo, portoghese e italiano) e diploma in economia, è alla sua prima esperienza politica “attiva”. Fortemente impegnata nel sociale, ritiene che la passata Amministrazione abbia invece trascurato il settore dei servizi sociali. Poco avrebbe fatto il Comune per sanare le problematiche che colpiscono i giovani e le famiglie, e poco anche per prevenire i disagi. “Totalmente assenti – dice – sono state campagne di prevenzione della droga, del bullismo e iniziative volte ad una giusta educazione sessuale, oltreché gli interventi per la promozione dello sport e delle attività culturali”. E’ proprio da qui che ripartirebbe la sua attività amministrativa, se i cittadini dovessero darle fiducia eleggendola a capo della città.
TAVIANO
CARTA D'IDENTITÀ Popolazione: 12.642 abitanti Superficie: 21,18 kmq Frazioni e marine: Marina di Mancaversa Santo patrono: San Martino di Tours (si festeggia l’11 novembre)
Tre avvocati contro DI LAURA LEUZZI
Come da previsioni, sono tre le liste che si
Taviano. La sede del Comune
contendono la conquista di Palazzo di città, a Taviano. Gli ultimi tentativi di ricompattare il centrosinistra non hanno sortito effetto, nononstante l'alleanza della componente moderata e riformista attorno al nome di Rocco Caputo.
Carlo Portaccio, Rocco Caputo, Francesco Pellegrino: tre avvocati si contendono la fascia di sindaco di Taviano. Tutti e tre hanno alle spalle numerose esperienze politiche Né è andato a buon fine il tentativo di costituire una quarta lista intrapreso da alcuni esponenti inizialmente legati ad Alleanza per Taviano. Nel Pdl, l'ex-sindaco Giuseppe Tanisi scende in campo al fianco del candidato sindaco Carlo Portaccio (lista civica “Taviano libera”); lo seguono i fedelissimi Eliano Olive, Aldo D'Argento e Maurizio Lezzi. La lista "Democratici e Popolari", capeggiata dall'ex-consigliere regionale Pd, Rocco Caputo, vede l'alleanza tra il Partito Democratico, l'Udc di Lorenzo Ria e i Socialisti. Un laboratorio politico che in qualche modo anticipa la strategia del centro sinistra a livello nazionale, dove si lavora a ricompattare i partiti che in Parlamento si oppongono al governo Berlusconi. Un ruolo che Taviano, sul fronte democratico e progressista, ha già avuto in passato in diverse occasioni. Il risultato è in una lista con ben sei donne e una schiacciante maggioranza (15 su 16) di candidati alla prima esperienza elettorale. Presentata all'ultimo minuto la terza lista, "Taviano Città Aperta"
al vertice della quale si trova l'avvocato ed ex-assessore della giunta D'Argento, Francesco Pellegrino, sostenuto dall'assessore regionale all'agricoltura Dario Stefano, La Rosa Bianca dell'Italia ed altri esponenti exMargherita e Pd, oltre a gruppi della società civile e trasversali ai partiti politici.
VISTI DA VICINO Tre veterani della politica 48 anni, avvocato, sposato con tre figli. Carlo Portaccio è consigliere comunale dal 1997. Nel periodo dal 2001 al 2006 ha ricoperto la carica di vicesindaco. Nelle ultime due competizioni elettorali al Comune di Taviano è stato il primo degli eletti. La sua lista, come dichiara lui stesso, è composta da persone di centrodestra e provenienti dalla società civile che, pur provenendo da esperienze diverse, si riconoscono nel concorde giudizio negativo “sulla gestione della cosa pubblica operata negli ultimi cinque anni dall’amministrazione D’Argento e dalla sua giunta comunale”. Francesco Pellegrino, classe ’66, è sposato ed ha due figlie. Avvocato specializzato in Diritto del lavoro, è impegnato in politica dal 1996. Da allora e fino al 2004 è stato segretario del Circolo cittadino dei Popolari e, successivamente, della Margherita. Consigliere comunale dal 2001; dal 2006 al 2008 assessore ai Lavori pubblici. Vive la competizione elettorale con entusiasmo ed una grande carica. Il
Chi dei tre candidati dovesse vincere, si troverà ad amministrare una città tutto sommato fiorente e politicamente stabile. Taviano è infatti sempre stata molto ben amministrata, sia che fosse guidata da compagini di destra sia di sinistra. Merito certamente anche del sindaco uscente, Salvatore D’Argento, che si congeda dai suoi concittadini con un bilancio positivo e mantenendo fede alla promessa
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suo giudizio sulla Giunta D’Argento non è negativo, anzi. “E’ il caso di pensare e ripartire – dice - da quanto di buono le passate Amministrazioni hanno compiuto e realizzato nell’interesse della città, senza che siano le primogeniture o le rivendicazioni di circostanza e di parrocchia l’unica chiave di lettura”. Avvocato civilista esperto di Diritto del lavoro, Rocco Caputo ha 53 anni, è sposato ed ha un figlio di 22 anni. E’ stato consigliere comunale per cinque consiliature dal 1988 al 2011; presidente del Consiglio dal 1998 al 2001; assessore in più momenti, dal 1988 al 1994 e dal 2006 al 2011. Ha inoltre ricoperto l’incarico di consigliere provinciale dal 1995 al 2004, per due consiliature. Anche Caputo promuove l’operato delle Amministrazioni che si sono succedute alla guida di Taviano negli ultimi anni, in quanto “hanno cercato il meglio per la nostra città, che è stata per molti anni un esempio di vivacità culturale e commerciale”.
di non ricandidarsi per un secondo mandato e dunque di lasciar posto ad altri. Una delle principali ricchezze della città, fonte di occupazione e tratto distintivo del territorio, è Mercaflor, il mercato dei fiori, 20mila metri quadrati destinati alla produzione e alla vendita all’ingrosso, uno dei più importanti centri di commercializzazione delle produzioni florovivaistiche dell’Italia meridionale che può contare su una vasta offerta di fiori recisi, fronde verdi e foglie, piante ornamentali, nonché prodotti e attrezzature per i fioristi e per gli operatori del settore. I fiori prodotti a Taviano si fregiano del marchio “Prodotto di Puglia”
e di quello “Salento d’amare”. Taviano è inoltre il Comune con la più bassa Tarsu in provincia.
Il Gal Serre Salentine Taviano è il Comune capofila del Gal Serre Salentine, di cui è presidente il sindaco uscente. Il Gal è uno strumento di programmazione che riunisce tutti i potenziali attori dello sviluppo (sindacati, associazioni, imprenditori, imprese, Comuni, enti pubblici e privati etc.) nella definizione di una politica "concertata". Il partenariato sociale del Gal Serre Salentine è composto da 164 soci di cui 21 soggetti pubblici e 143
LA PROMESSA TRE OBIETTIVI IN 100 GIORNI "Faccio una triplice promessa e aggiungo che, se dovessi essere Carlo Portaccio eletto manterrei gli impegni entro i primi 100 giorni di governo: sistemazione delle strade comunali e degli edifici scolastici; apertura al traffico di via Immacolata e piazza San Martino; organizzazione di un grande evento per la
prossima stagione estiva. Intendo connotare il mio mandato, rivendicando con orgoglio le nostre tradizioni, la nostra coerenza e appartenenza, le nostre idee che ci portano a perseguire con determinazione un programma di riqualificazione e di miglioramento della qualità urbana ed ambientale del centro storico e delle periferie, puntando sulla qualità della vita e sulla bellezza e ospitalità della nostra marina, sull’occupazione e sullo sviluppo economico, sull’attenzione verso i più deboli, sulla cultura e sullo sport".
soggetti privati. Obiettivo comune è la programmazione dello sviluppo locale e la gestione delle risorse finanziarie destinate ai Comuni di Alezio, Alliste, Casarano, Collepasso, Galatone, Gallipoli, Matino, Melissano, Neviano, Parabita, Racale, Sannicola, Taviano e Tuglie. A tal fine, il Gal promuove strategie di sviluppo di qualità; contribuisce a generare in ogni territorio rurale dinamiche di sviluppo durature, costruite sulla storia e i fattori competitivi specifici di ogni area; incentiva l'apertura delle aree rurali verso gli altri paesi europei ed extraeuropei.
3.1.1. - Azione 1.) e "Investimenti funzionali alla produzione e commercializzazione di prodotti artigianali in ambito aziendale" (Misura 3.1.1 - Azione 4).
Dopo i primi mesi di start-up con incontri, convegni e presentazioni del Piano di Sviluppo Locale e degli ambiti di intervento ad esso collegati, il Gal Serre Salentine è finalmente diventato operativo. Sono stati pubblicati nelle scorse settimane, infatti, i primi bandi aventi per oggetto finanziamenti in conto capitale destinati a due tipologie di intervento: "Investimenti funzionali alla fornitura di ospitalità agrituristica in contesto aziendale secondo le disposizioni normative vigenti" (Misura
Il secondo bando sosterrà gli investimenti riguardanti la produzione e la commercializzazione di prodotti artigianali in ambito aziendale con particolare attenzione alle produzioni tipiche.
Il primo bando è relativo alla costituzione di un sistema agrituristico di alto livello sia per qualità sia per completezza dei servizi offerti. L'azione sosterrà investimenti funzionali alla fornitura di ospitalità agrituristica e in contesto aziendale con particolare attenzione alla partecipazione al "Sistema agrituristico delle Serre Salentine" e alla "Sentieristica del paesaggio e dei sapori".
L'investimento totale del Gal Serre Salentine per questi primi due bandi è pari a 2.180.000 euro. L'entità dell'aiuto, invece, è pari al 50% delle spese giudicate ammissibili. La scadenza per l'invio delle domande è il 30 giugno 2011. Marina di Mancaversa. La scogliera che degrada sul mare
TRE PUNTI IN AGENDA "Io e la mia squadra punteremo su tre aspetti che crediamo prioritari. Primo: la riduzione della pressione fiscale. Puntiamo, in primis, alla riduzione della Tarsu attraverso un più rigoroso sistema di controllo dell’evasione. Secondo: la riqualificazione urbana della città. Vogliamo concentrare le nostre energie per reperire fondi da destinare alla manutenzione e al rifacimento delle opere pubbliche, del manto stradale e del corredo urbano del paese. La nostra prima azione, in tal senso, sarà il progetto Francesco Pellegrino
‘Sette ingressi per Taviano’, un progetto che punta al miglioramento e all’ammodernamento degli ingressi della città per accogliere chiunque giunga nella nostra Taviano in maniera civile, gradevole e sicura. Terzo: il riordino della viabilità. La nostra idea di amministrazione della città si basa sull’ascolto delle esigenze e dei bisogni di chi vive Taviano anche in qualità di imprenditore e commerciante. Ed è per tale ragione che crediamo sia prioritario riordinare e ripristinare la viabilità del centro cittadino, in via Immacolata e piazza S. Martino, al fine di consentire una circolazione consona ai bisogni degli esercenti e dei cittadini e positivamente integrata con il resto della rete viabile comunale".
PIÙ FIDUCIA NELLE POTENZIONALITÀ "Fare il sindaco di una città è l’esperienza più entusiasmante che possa capitare a chi ha passione Rocco civile, nonostante Caputo tutte le difficoltà, soprattutto di natura finanziaria, che gli amministratori locali devono superare oggi. Vorrei che Taviano diventasse una città sempre più equa e più moderna. Più attenta alle domande del singolo, più fiduciosa nelle sue potenzialità.
LA CURIOSITÀ
Metterò in campo una task force per eliminare il grave problema delle buche nelle strade di tutta la nostra città. Ormai è il tempo di trovare una soluzione radicale a questa annosa questione: monitoreremo le condizioni delle strade ogni settimana attraverso la redazione di un report dettagliato degli interventi da fare, anche sulla base delle segnalazioni dei cittadini, e un controllo continuo nei cantieri, per prevenire il fenomeno ed individuare eventuali responsabilità delle ditte. Un altro provvedimento che mi sta a cuore, inoltre, è il ripristino della fruizione veicolare di via Immacolata e piazza San Martino".
UN "TRAM" CHIAMATO "uNIONE" Taviano, Racale, Melissano ed Alliste in un unico ente di 37.600 abitanti, secondo in provincia, per popolazione, solo al Comune di Lecce. E’ la proposta del movimento politico “Diversi per passione”. In controtendenza rispetto alle pulsioni autonomiste, il movimento considera la fusione la migliore risposta alla crisi economica e sociale dei territori. In particolare, suggerisce di formalizzare una fusione già di fatto esistente tra comuni-
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tà fortemente integrate. Il movimento avvierà, in ognuno dei quattro Comuni, la costituzione di comitati ad hoc per consentire ai cittadini di prendere coscienza dei vantaggi derivanti dall’integrazione. Il progetto è stato “adottato” anche da Lorenzo Ria, parlamentare tavianese dell’Udc, che ha sottolineato la positività del principio di aggregazione che ne è a fondamento.
UGENTO
CARTA D'IDENTITÀ Popolazione: 12.070 Superficie: 98,72 Kmq Frazioni e marine: Gemini, Torre San Giovanni, Torre Mozza, Lido Marini Santo patrono: San Vincenzo (si festeggia il 22 gennaio)
Caos calmo DI LAURA LEUZZI
Dopo dieci anni,
Eugenio Ozza fa baracca
e burattini e si prepara a lasciare il Palazzo. E nella situazione di estrema confusione che le Amministrative hanno creato, ad Ugento, questa è una delle poche certezze: il futuro primo cittadino avrà un altro volto. Quanto sarà nuovo, è da vedere. Anche perchè Ozza non ha indicato un successore esplicito. Eppure suoi potenziali successori, in questa tornata elettorale, ci sarebbero, eccome. A partire dal nipote Vincenzo, in lista con Lecci, per arrivare al fratello, che negli ultimi giorni si fa vedere nei comitati che sostengono Lisi. Anche per questo, la percezione che cittadini e “forestieri” hanno, della corsa amministrativa ugentina targata 2011 è che essa sia stata quanto meno anomala. Si sa che le elezioni comunali sono una faccenda a sé, che spesso
Ugento. La sede del Comune
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esula da schieramenti e partiti politici, nella convinzione di base che “ciò che conta è la persona”. Ma stavolta il discorso si complica. Perché all’appuntamento con le urne, sia l’attuale maggioranza sia l’opposizione si presentano estremamente frammentate. Il centrodestra è diviso a metà: da una parte i “fittiani”, dall’altra i “mantovaniani”. I primi, a sostegno di Giulio Lisi (lista “Giulio Lisi per cambiare”), appoggiato anche da Udc e da una parte di Italia dei valori, tra cui spicca il nome del consigliere provinciale Gianfranco Coppola. I secondi, a sostegno di Massimo Lecci (lista “Cittadini protagonisti”), vicesindaco uscente, fino a qualche mese fa dato come sicuro “erede” di Ozza. E poi c’è la ex opposizione di centrosinistra, costituita da un lacerato Pd assieme a Comunisti italiani, Socialisti e l’altra parte dell’Italia dei valori; tutti a sostegno di Pasquale Molle (lista “Partecipazione e responsabilità”), uomo nuovo della politica cittadina. Prima di convergere sul nome di Molle, sembrava che le forze di minoranza avessero fatto quadrato attorno alla figura di Martino Carluccio, esponente del Pd, che aveva manifestato al partito la propria disponibilità a scendere in campo. Si è trattato di una candidatura annunciata ma poi ritirata per “favorire il raggiungimento dell’intesa tra gruppi”, ha dichiarato il diretto interessato (i malpensanti hanno sospettato una caduta dell’interesse nei suoi confronti anche da parte dello stesso Partito democratico), che ha pertanto fatto un passo indietro “per il bene del paese”.
Scontro tra veterani e new entry Ha deciso di candidarsi perché l’amore per la città gli impediva di non farlo. E’ la risposta di Massimo Lecci a chi gli chiede il motivo che l’ha spinto a tuffarsi nuovamente nella competizione elettorale. Perché proprio con quella lista? Sempre per una questione di amore, “che non poteva prescindere – dice - da una lista composta in prevalenza da giovani ed onesti professionisti espressione di diversi settori della società”. Consigliere comunale dal 1998; assessore con delega alla Cultura, istruzione, forma-
zione professionale e turismo nel quinquennio 2001-2006; vicesindaco con delega ad Ambiente, cultura, istruzione e formazione professionale nel mandato 20062011, Lecci, classe ’72, ha un lungo curriculum politico alle spalle. Avvocato, collabora con diversi enti di formazione, per i quali ha svolto anche attività di docenza. Ma è anche un appassionato di sport, in particolare di pallavolo e tennis, oltreché grande tifoso del Lecce. Non è mai stato un politico, invece, Giulio Lisi, anni 47, dottore commercialista e docente di Economia aziendale prima al “De Viti-De Marco” di Casarano ed oggi all’istituto di istruzione superiore di Galatina. Sposato, ha due figlie adolescenti e poco tempo per coltivare gli hobby. Pur non essendo un politico, la politica l’ha sempre seguita, dimostrandosi vicino al senatore Rosario Giorgio Costa. Nel passato di Lisi ci sono 18 anni da giocatore di pallavolo e tanto impegno nell’azione cattolica. La decisione di cimentarsi con la competizione elettorale è maturata pian piano ed ora la vive con emozione e determinazione, cercando di convogliare il grande impegno che ha deciso di assumersi in energia positiva
e soluzioni per un cambiamento radicale del volto della città. Altro esordiente è Pasquale Molle, 55 anni, ingegnere, docente di Telecomunicazioni presso l’Itis “Meucci” di Casarano. Sposato con Nina Verardi, dermatologa ed in servizio presso il Sert di Ugento, e padre di due figli. Molto impegnato nel sociale, è membro attivo nell’associazione Gapi (Gruppo di ascolto promozione e informazione), ha rifondato l’associazione culturale Artas, che si occupa di organizzare iniziative culturali e delle relative pubblicazioni. Proprio per questo suo impegno è stato nominato socio onorario dei “Leoni di Messapia”. E’ molto vicino al comitato “Io Conto” di cui ha sposato le idee. Tra le sue passioni, un posto di primo piano è occupato dalla pallavolo, che ha praticato a lungo presso l’oratorio parrocchiale e che l’ha portato ad essere uno dei fondatori del gruppo sportivo “Falchi”. La sua lista, commenta, è una formazione “variegata nella sua composizione e costituita in larga parte da giovani, professionisti, artigiani, tutti senza legami con la vecchia maggioranza e quindi svincolati dalla continuità amministrativa”.
Cittadini sfiduciati e potenzialità inespresse Un’altra certezza è questa: il futuro sindaco di Ugento avrà, una volta eletto, delle belle gatte da pelare (leggi: tematiche scottanti con cui misurarsi). Ciò è dovuto da un lato alle grandi potenzialità del territorio (che, marine incluse, ha un’estensione che nel Salento è seconda solo a Nardò); dall’altro, alla scarsa attenzione che negli anni a tali potenzialità è stata riservata, soprattutto in un’ottica di sviluppo sostenibile che mirasse a creare benefici per l’intera comunità. E’ forse per questo che una delle principali urgenze per gli amministratori di domani sarà riconquistare la fiducia dei cittadini, che per troppo tempo sono rimasti lontani dai palazzi del Comune, sentendosene esclusi. Il drammatico omicidio del consigliere dell’Italia dei valori, Peppino Basile (14 giugno 2008), ha avuto quantomeno il positivo effetto di squarciare il velo di indifferenza da parte degli ugentini nei confronti della vita pubblica. Le problematiche con cui la città ha a che fare oggi sono, peraltro, quelle denunciate da Basile nella
Il patrimonio archeologico di Ugento? Svenduto ai privati Siamo alle solite: il bene comune usato e sfruttato a beneficio dei privati. Ad Ugento, dopo l’ambiente, il Parco naturale, le coste, la monnezza, ora tocca al patrimonio archeologico, in blocco. Ugento è tra le città salentine più rilevanti per i suoi ritrovamenti archeologici, per la sua storia millenaria, per l’immenso patrimonio storico ancora non valorizzato. Per questo, ufficialmente cioè per valorizzarlo, il Comune ha indetto nel febbraio di quest’anno un bando di gara del valore di 80mila euro. La gara riguarda l’intera gestione del patrimonio archeologico e storico-culturale del Comune: il nuovo museo di archeologica, il museo Colosso, il complesso monumentale della Cripta del Crocefisso e della Chiesa della madonna di Costantinopoli con annessa area archeologica, il Castello, il palazzo Rovito (bibliomediateca, archivio storico e biblioteca). Per aggiudicarsi la gestione del patrimonio archeologico, il bando prevede che i privati diano al Comune 10mila euro (più iva) l’anno, per quattro anni. La convenzione è rinnovabile e può durare in tutto otto anni. Il Comune stima che gli introiti per la durata del contratto sfiorino i tre milioni di euro (precisamente 2 milioni 960mila euro). Dunque, ricapitolando: il Comune chiede ai privati in tutto, per otto anni, 80mila euro. In cambio si stima che i privati possano guadagnare quasi tre milioni di euro. Quindi il Comune di fatto si vuole sbaraz-
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zare dei suoi beni più preziosi, regalandoli ai privati, pur sapendo che invece potrebbero guadagnarne i cittadini. E lo scrive anche nero su bianco quando calcola la stima degli introiti previsti. Ma perché il Comune di Ugento, proprio alla vigilia delle elezioni amministrative, decide di svendere, di fatto, il suo ultimo bene, l’ultima risorsa ancora non saccheggiata (o poco), cioè tutto il patrimonio archeologico? Chi sono i privati che ne beneficeranno? L’unica ditta a partecipare al bando è lo “Studio di consulenza archeologica”, la cui titolarità risale a Paolo Schiavano, a sua volta editore del foglio locale “Lo Scirocco”. Schiavano vanta da anni una consolidata collaborazione con il Comune di Ugento ed è vicino agli ambienti del vicesindaco uscente Massimo Lecci. Sulla gestione del patrimonio archeologico, in particolare del museo comunale di Archeologica, e sulla collaborazione tra lo “Studio di consulenza archeologica” e il Comune, già sono in corso indagini giudiziarie, a seguito della denuncia dell’ex direttore del museo Walter Zecca. Ora, proprio sull’ultimo bando, si aggiungono due esposti alla magistratura. Uno è a firma del comitato “Io Conto”, che tra le tante anomalie riscontrate, si chiede anche a che cosa si riferisca la clausola di risoluzione del contratto, presente nel bando che recita: “Il mancato rispetto dell’indicazione dell’Amministrazione di sostituire personale ritenuto
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idoneo”. Come dire che l’Amministrazione si riserva il diritto di decidere chi dovrà lavorare con la ditta vincitrice del bando, senza che il personale scelto dal Comune passi da graduatorie pubbliche di merito. ‘Io conto’ sottolinea anche, tra le tante stranezze, la perfetta corrispondenza tra i requisiti richiesti dal bando e le attività svolte in sette anni dalle persone che hanno presentato l’unica proposta. Il secondo esposto alla magistratura invece riguarda la composizione della Commissione giudicatrice: secondo Cosimo Scarcella, titolare della ditta Archeo Laboratorio Beni culturali, con sede ad Ugento, i componenti la commissione sarebbero incompatibili a giudicare l’unica proposta presentata a causa delle pregresse attività di collaborazione tra giudicanti e giudicati. Una brutta vicenda che ricorda tanto quella di Burgesi e dell’impianto di stoccaggio mai entrato in funzione, su cui stava indagando, tra le altre cose, Peppino Basile: la discarica e l’impianto potevano essere gestite, e bene, da una cooperativa pubblica (questo era il progetto originario), ma furono dati in pasto ai privati. A scapito del bene comune, dell’ambiente, delle tasche e della salute dei cittadini di Ugento e dintorni. E le conseguenze di tale scellerata manovra – si veda l’abnorme aumento della Tarsu – si pagano ancora oggi. M.L.M.
Il committente responsabile: CITIGNOLA FRANCO - Stampa Graficart Ugento
sua attività di consigliere fino al giorno prima di morire, ormai quasi tre anni fa; tra queste, soprattutto la scarsa tutela del patrimonio naturalistico, che di volta in volta ha assunto la forma dell’autorizzazione alla realizzazione di un maxi albergo in pieno parco naturale “Litorale di Ugento”; delle concessioni a chioschi e simili, in barba alle percentuali stabilite dal Piano coste; della nascita della discarica Burgesi in zona sottoposta a vicolo paesaggistico; dell’assenza della rete fognaria a Torre San Giovanni e nelle altre marine, per citare le principali. A queste tematiche si aggiungono quelle maggiormente sentite dai cittadini, in quanto hanno risvolti
immediati sulla loro qualità della vita. Strade dissestate che, se si esclude qualche intervento di “rammendo” hanno il manto di asfalto che fu posato almeno tre decenni fa; ciò ingrossa il capitolo della spesa pubblica in quanto determina l’apertura di contenziosi tra cittadini e Comune che poi si trova costretto ad impiegare fondi pubblici per corrispondere le parcelle ai legali ed i risarcimenti a chi fa causa. Assenza del Pug: l’attuale piano regolatore del Comune di Ugento risale al dicembre 1981. Da allora sono passati 30 anni e sono mutate esigenze e peculiarità urbane. Aumento della Tarsu: solo nell’ultimo anno, l’incremento per i
comuni cittadini è stato del 30%, mentre ha raggiunto tassi dal 200 al 300% per artigiani e commercianti. Disoccupazione: è vero che la crisi è crisi per tutti, ma se Ugento riuscisse anche solo ad incremen-
LA PROMESSA
LA CURIOSITÀ Braghettone anni 2000 Lo stemma del Comune di Ugento rappresenta Ercole libico con ai lati due cornucopie simbolo di abbondanza. Il soggetto dello stemma civico, recentemente registrato, riprende quello di una moneta in bronzo conservata nel museo di Taranto e risalente ad epoca ellenistica (tra il IV ed il III secolo avanti Cristo). Ercole ha clava nera in mano ed è vestito di pelli. Non ci sarebbe niente da ridire se non fosse che quelle pelli Ercole non le ha mai vestite. Cioè, può essere pure che le abbia vestite, ma di certo non le vestiva nella moneta bronzea. Quella stessa moneta bronzea è, oggi, il simbolo scelto dalla lista “Partecipazione
DA TARSU A TIA "Se dovessi essere eletto, attiverò subito il processo di risoluzione del Pasquale Molle problema spazzatura ottimizzando il processo di raccolta differenziata per passare gradualmente dalla Tarsu (Tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani legata alla superficie delle proprietà) alla Tia (Tariffa di igiene ambientale legata all’effettiva produzione dei rifiuti). Ma questo sarà solo il
primo dei miei obiettivi. L’intero lavoro di amministratore sarà finalizzato a fermare il degrado sociale e amministravo in cui la città è piombata e che si manifesta in continui episodi di violenza, dal piccolo caso di cronaca cittadina ai ‘grandi fatti’ di ampia portata come il delitto Basile e il killeraggio di don Stefano. E’ una situazione che balza agli occhi anche ad uno sguardo distratto: l’Amministrazione, dopo tanto potere incontrastato e incondizionato, ha portato le finanze comunali al dissesto privando i cittadini, e soprattutto i giovani, addirittura della speranza di uno sviluppo socio-economico futuro".
AL LAVORO SUL PUG "Individuare un’unica priorità non è semplice; tuttavia, la prima cosa che farei, da sindaco di Ugento, Massimo sarebbe sollecitare Lecci la costituzione dell'Ufficio di piano finalizzato alla redazione del piano urbanistico generale e delle attività ad esso connesse nel rispetto della delibera di Giunta regionale n.375/2007 recante ‘Schema di Documento Regionale di Assetto Generale (DRAG):
indirizzi, criteri e orientamenti per la formazione, il dimensionamento ed il contenuto dei Piani Urbanistici Generali’; sul fronte della pianificazione urbana il nostro Comune non può più attendere. Inoltre, prometto fin d’ora di impegnarmi per appaltare immediatamente i lavori relativi ai finanziamenti ottenuti per il sistema di ciclovie, il parco delle cave con la creazione di un’area eventi, i lavori sottesi ai sistemi ambientali e culturali per una valorizzazione, promozione e fruizione di tutto il territorio comunale, marine incluse".
RILANCIARE I SERVIZI PER RILANCIARE IL TURISMO
Giulio Lisi
"La mia priorità assoluta sarà la realizzazione della rete fognaria nelle marine; è da questo intervento cruciale, infatti, che passano la valorizzazione del territorio e del
turismo. In termini di programmazione, cioè, è necessario guardare con un occhio al settore turistico e con l’altro all’ambiente, inteso anche come salvaguardia di attività tutt’oggi fondamentali per la nostra comu-
nità, come l’agricoltura. Ad Ugento il turismo potrebbe essere una delle principali fonti di vita e di sviluppo e oggi non è più concepibile che Torre San Giovanni e le altre marine non siano ancora dotate di rete fognaria. Inoltre, la nostra zona, per quanto turistica, ha ancora forte vocazione agricola; pertanto è necessario guardare anche all’agricoltura, cercando soluzioni strategiche che la possano sostenere. Il tutto rientra in un programma che tenga conto sia di una pianificazione urbanistica generale sia di una normazione del parco naturale, mai davvero valorizzato e tutelato come si sarebbe dovuto fare".
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tare il turismo destagionalizzato, potrebbe creare occupazione più stabile e meno soggetta ai rischi che un impiego stagionale comporta, come il lavoro nero irregolare, sottopagato.
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e responsabilità” del candidato sindaco Pasquale Molle. Come è facile notare, nel simbolo della lista Ercole è completamente nudo, esattamente come nella moneta ellenistica. Che cosa è successo, allora, all’Ercole dello stemma civico? Chi si è occupato di vestirlo di pelli? Non è che l’Amministrazione ha pensato fosse troppo “scandaloso” fregiarsi di un simbolo che mostrasse le sue nudità ed ha pensato, come nel 1500, di coprire le vergogne con un espediente degne del miglior Braghettone, che vestì di drappi i corpi nudi del “Giudizio Universale” realizzati da Michelangelo nella Cappella Sistina?
lizzanello
cannole
vecchi amici contro
tutto in famiglia
Manca da oltre trent'anni il Piano urbanistico generale di Lizzanello. Ed è avvertito, dai quattro candidati sindaco, come una questione non più rinviabile, per dare alla piccola cittadina e al suo hinterland uno sviluppo ordinato, decoroso, protetto da qualsivoglia speculazione edilizia. Che ci sia o meno voglia di cambiare qualcosa, in queste elezioni per il rinnovo del Consiglio comunale, lo diranno i cittadini. Ma intanto la compagine politica si è disfatta, le carte sono sparigliate, al punto che l'un contro l'altro armati corrono tre ex alleati: il sindaco uscente Costantino Giovannico; Fulvio Pedone, vicesindaco per sette mesi nell'ultima amministrazione, prima che rinunciasse alle sue deleghe e passasse all'opposizione e il vicesindaco successivo Andrea Mocavero. L'outsider è Graziano Starace, di Merine. Carente di servizi e definita da molti cittadini “il paese dormitorio”, proprio Merine è un punto imprescindibile del programma dei quattro candidati, che intendono tutti, con ricette diverse, migliorarne l'arredo urbano e creare servizi nuovi. Terza criticità, per Lizzanello – sul cui bilancio pesano debiti per milioni di euro – sono le strade, i parcheggi e l'assenza di una buona viabilità fra la zona est del paese e Merine a beneficio degli automobilisti e degli autotrasportatori. Infine, le opere di urbanizzazione: nel 2011, in un Comune
alle porte della città capoluogo, esistono ancora zone prive dei servizi di acqua, luce, gas e fognatura. Costantino Giovannico, a caccia della riconferma, guida la lista “Insieme per Lizzanello” e si scontrerà con due suoi ex vice, per via del protagonismo di questi ultimi, secondo alcuni, o degli impegni disattesi del primo, secondo altri. Cattolico democratico nato nella Dc e confluito poi, dalla Margherita, nel Pd di Bersani, Giovannico ha 56 anni, è sposato, ha due figli ed è medico dirigente del distretto di San Cesario. “Progetto Comune” è il nome della lista del candidato Fulvio Pedone, avvocato 38enne, vicesindaco per sette mesi, fu sostituito sulla poltrona di vice dall’altro candidato in lizza, Andrea Mocavero, componente del direttivo provinciale del Pd e a capo della lista “Un Paese Migliore”. Anche Pedone, come Mocavero, ha una lunga storia di militanza politica alle spalle. Ha infatti fondato dieci anni fa il movimento “I giovani per cambiare”. Il candidato più giovane è Graziano Starace, che ha 28 anni e vive a Merine. Laureato in Scienze Politiche, Comunitarie e delle Relazioni Internazionali, lavora alla Confcommercio di Lecce, non ha mai preso direttamente parte ad alcuna competizione elettorale e il suo è il linguaggio del “rottamatore”. La sua lista si chiama “Liberazione Cives”.
Più che elezioni comunali, l’appuntamento del 15 e 16 maggio prossimi potrebbe essere quello con un resa dei conti fra famiglie. Cannole, infatti, è un piccolissimo comune fra Martano e Otranto, dove tutti conoscono tutti. Il Consiglio comunale uscente si è dichiarato incompatibile a votare il Piano urbanistico generale proprio per i conflitti di interesse che gravavano su ogni consigliere. Ad occuparsi di questo delicato documento di programmazione territoriale, che oggi divide i due opposti schieramenti politici, è stato quindi un commissario ad acta. A Cannole si contendono
la poltrona di sindaco Adriana Petrachi, sindaca uscente in cerca della riconferma, e Lucio Caggiano, coordinatore del PdL locale. La prima, 57 anni, casalinga, sposata con due figli, è sostenuta dalla civica ”Partecipazione e Progresso per Cannole”, che riunisce il centrosinistra, l’Udc ed IoSud. Il secondo, commercialista 50enne, anch’egli sposato con tre figli, è a capo di una lista di centrodestra – “Cannole verso un futuro di libertà e progresso” - nella quale però ci sono anche esponenti di Rifondazione comunista ed ex Margherita.
diso tre aspiranti in gara A parte il manto stradale di diverse vie, che avrebbe bisogno di una sistemata, e la concorrenza in fatto di turismo con la vicina Castro e su, per la litoranea, Santa Cesarea Terme e Otranto, Diso è un piccolo gioiello incastonato appena dentro la costa orientale del Salento. Si contendono la poltrona di sindaco Antonella Carrozzo, Guido Bianchi e Cosimo Nuzzo. Quest’ultimo è il candidato sindaco dell’Italia dei Valori, ed è a capo di quella che può ben essere definita – in questa tornata elettorale – una rarità: una lista monocolore che prende il nome da quello del partito. 62 anni, pensionato, è nato
socialista ed è poi confluito nella casa dell’IdV. Anche lui, come Guido Bianchi, è stato consigliere di opposizione. Alla sua seconda esperienza elettorale, Bianchi, candidato da Pd, Sel e Udc, ha 45 anni ed è un impiegato della Telecom. E’ stato segretario cittadino del partito di Pierluigi Bersani e guida la lista “Rinnovamento Democratico”. Antonella Carrozzo – sua la lista “Uniti per Crescere” – è la candidata del PdL, ma ha attirato attenzione, stima e sostegno anche di due ex del Pd. Assessore uscente all’urbanistica, la Carrozzo ha 33 anni e fa l’avvocata.
Buccoliero, presidente di Moderati e Popolari. Tre idee diverse su come migliorare la qualità della vita dei trepuzzini, a partire dal problema traffico e parcheggi. La cittadina, infatti, non ha una circonvallazione ed è quindi luogo di passaggio obbligato per tir e altri mezzi pesanti che si muovono lungo il
Salento. E poi il Pug, il Piano urbanistico generale – bestia nera di molti Comuni al voto i prossimi 15 e 16 maggio – che alcuni vorrebbero cambiare e altri no. E ancora gli spazi di aggregazione giovanile e le periferie, problemi sentiti dalla cittadinanza, chiamata a scegliere fra la continuità o il cambiamento.
trepuzzi destra, sinistra, e il "terzo incomodo" Il Comune del Nord Salento sarà scenario di una vera lotta all'ultimo sangue. A Trepuzzi è infatti scesa in campo, per il centrodestra, la vicepresidente della Provincia di Lecce Simona Manca. A lei il difficile compito di provare a “convertire” un Comune da sempre roccaforte del centrosinistra. Quest'ultimo schiera Oronzo
Valzano, ma non attraversa certamente un momento di grande serenità. Fondamentale, per il Partito Democratico, l'appoggio dell'Udc. Fra i due litiganti – destra e sinistra - non poteva mancare il tradizionale “terzo incomodo”: Vito Leone, con la lista Fronte Comune, afferente al consigliere regionale Antonio
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sogliano cavour
poggiardo
continuitÀ vs rinnovamento
sfida aperta tra ex alleati
L’unica particolarità in questa competizione soglianese è vedere l’Italia dei Valori di Tonino Di Pietro – acerrimo nemico del PdL del premier Berlusconi - alleata con il Pdl nella lista civica “Uniti per Sogliano” a sostegno del candidato Giuseppe Congedo. Una squadra, la sua, costruita nel segno della continuità – conta infatti quattro consiglieri uscenti – ma con attenzione anche al ricambio generazionale. Congedo, 59 anni, sposato e padre di tre figli, fa il medico ortopedico, specialista in medicina dello sport, all’ospedale di Scorrano.
Una sfida particolare quella che fra pochi giorni si giocherà a Poggiardo. I candidati sono tre. Il primo, Donato Rausa della lista “Leali alle Città”, riunisce uno schieramento eterogeo. Il riferimento politico è il consigliere regionale Aurelio Gianfreda, recentemente indagato (la notizia si è diffusa nel bel mezzo della campagna elettorale) per il rinvenimento di materiale pedopornografico nel computer del suo studio professionale. Gianfreda ha così rimesso il mandato di consigliere regionale al suo partito. Gli altri due sono ex alleati e compagni di partito nel PdL: Giuseppe Colafati e Damiano Longo. Oggi
Ha vent’anni d’esperienza alle spalle, dieci come consigliere di opposizione e dieci come vicesindaco dell’uscente Salvatore Polimeno. A sfidarlo sarà Paolo Solito, candidato del centrosinistra. La sua lista – il cui titolo, “Sogliano si cambia”, sembra una vera e propria esortazione – riunisce Pd, Sel, Puglia per Vendola, Moderati e Popolari di Buccoliero ed alcuni esponenti della società civile. Solito ha 36 anni, dieci dei quali trascorsi sui banchi della minoranza in Consiglio comunale. E’ sposato e padre di un bambino.
patÙ la politica? roba da donne La vittoria delle donne sulla politica italiana, ancora maschilista e chiusa al contributo attivo dell’ “altra metà del cielo”. La si celebra a Patù, in occasione delle elezioni comunali del 15 e 16 maggio prossimi. In lizza, per la poltrona di sindaco, ci sono una donna, Maria Luisa Cucinelli (nessuna parentela con il più famoso re italiano del cachemire) e un uomo, Francesco De Nuccio, sostenuto però da una lista a maggioranza femminile (sei in tutto, e quattro uomini). La Cucinelli è la candidata del centrodestra – la lista si
chiama “Continuità per Patù -, ha 43 anni e per cinque anni è stata, a partire dal 2001, assessora ai Servizi sociali e al Turismo; poi, dal 2005 ha ricoperto l’incarico di vicesindaca. De Nuccio di anni ne ha 56, sposato, due figlie, maresciallo della marina in pensione. Anche lui ha esperienza in fatto di amministrazione cittadina: è stato vicesindaco nell’Amministrazione di Luigi Puce, precedente a quella decennale del sindaco Angelo Galante. Cuore democristiano, è il volto del centrosinistra, dal Pd a Sel, con la lista “Cento pietre”.
corrono separati. Colafati guida la lista “Libertà e Impegno” che riunisce esponenti del Pd, della Cgil, del PdL e vari indipendenti. 45 anni, sposato con due figli, farmacista, Colafati nel 2009 ha lasciato la compagine amministrativa insieme ad altri tre consiglieri di maggioranza. Il candidato PdL è quindi Damiano Longo, con la lista “Uniti per Crescere”, che conta cinque amministratori uscenti e otto volti nuovi. Dirigente provinciale delle Acli, 54 anni, sposato con due figli, Longo è in politica dal '95, per dieci anni è stato vicesindaco e lo scorso anno è stato candidato alla Regione con "La Puglia prima di tutto".
nociglia gara tra 30enni Da una parte il Partito Democratico e qualche candidato indipendente, nella lista “Uniti per Nociglia”; dall’altra l’Udc, il PdL e un transfugo dell’IdV per “In Movimento”. Da una parte Milena Gnoni, che annovera nella sua lista il candidato più giovane – 23 anni –, una sola donna e sette fra consiglieri e assessori uscenti; dall’altra Massimo Martella, con candidati alla
prima esperienza elettorale. La prima candidata sindaco ha 36 anni, una laurea in psicologia in tasca e un lavoro nell’autoscuola e nell’agenzia di pratiche auto del fratello. Il secondo, 35 anni, è consigliere uscente di opposizione, poliziotto, sposato e “in dolce attesa” della sua prima figlia, che nascerà il prossimo agosto. A Nociglia, comunque andrà, a vincere saranno i giovani.
to Antonio Greco, 56 anni, sposato e con due figli, innamorato deluso del centrodestra, consigliere comunale dal ‘97 al 2001. Lo sostiene la lista “Rinnovamento Democratico”. Il candidato Vincenzo Perrone, avvocato, guida la lista “Programma Comune per Caprarica”. Per lui fiori d’arancio alla vigilia elettorale, il 14 maggio. E’appoggiato da una lista civica trasversale anche Raffaele Candelieri, 58 anni, infermiere
caposala al Vito Fazzi, sposato, padre di quattro figli e nonno di due nipotini. Sostenuto da alcuni membri del centrosinistra, ha dalla sua parte anche tre consiglieri della minoranza di centrodestra. Occupazione, casa e mancanza di luoghi di ritrovo, soprattutto per i giovani, sono al centro di questo aspro confronto, destinato probabilmente, a meno di plebisciti inattesi, a incoronare un sindaco con una manciata di voti.
caprarica DI LECCE candidati e baruffe politiche Ben quattro candidati, con altrettante liste, per Caprarica, che vive una situazione politica ingarbugliata. Un sindaco, dopo due mandati, esce di scena – Massimo Greco – mentre la sua sfidante nel 2006 si ricandida, senza il sostegno dei suoi vecchi alleati. Maria Fedela Vantaggiato, sessantenne ex professoressa di lingue e sorella di Ruggero – figura storica del centrodestra leccese - è infatti a capo di una civica trasver-
sale, “Facciamo Centro”, che riunisce centrodestra, Pd e IoSud. Due candidati sindaco, Raffaele Candelieri (sostenuto dalla lista “L’alternativa”) e Vincenzo Perrone, sono rispettivamente vicesindaco ed ex assessore all’ambiente della giunta Greco, segno che la squadra del sindaco uscente non brilli oggi per concordia e unione. I sostenitori della Vantaggiato nel 2006 hanno dirottato il loro appoggio verso il candida-
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FOCUS REFERENDUM
Tre temi, quattro quesiti. Un silenzio surreale DI ANDREA GABELLONE
Ad un mese dal
referendum del 13
e 14 giugno, un silenzio surreale ci giunge dalla televisione di Stato, la quale, pur avendo il dovere di informare la cittadinanza e promuovere un voto consapevole, non ha ancora approvato il testo che garantisce e regola l'informazione durante il periodo elettorale. Approvazione che, secondo la legge, sarebbe dovuta avvenire più di un mese fa. Il referendum rispetta, per principio, la sovranità popolare; una sovranità tanto invocata in alcuni momenti quanto temuta in altri. Questa è l'occasione di esprimere la nostra opinione, qualunque essa sia, senza tramiti e su tre temi di grande importanza: la privatizzazione dell'acqua, la produzione di energia nucleare e l'eliminazione del legittimo impedimento del presidente del Consiglio dei Ministri e dei ministri.
Primo e secondo: a proposito d’acqua Il primo quesito propone l’abrogazione dell’art. 23 bis della legge n. 133/2008 , relativo alla privatizzazione dei servizi pubblici di rilevanza economica. Il governo Berlusconi vorrebbe affidare la gestione del servizio idrico ai privati. Il secondo quesito, abrogando il comma 1 dell’art. 154 del decreto
legislativo n. 152/2006, propone di impedire ai privati di trarre profitto dalla gestione dell’acqua.
Terzo: il nucleare
Acqua, nucleare e legittimo impedimento. Il 13 e 14 giugno gli italiani saranno chiamati ad esprimere il proprio parere su tre temi di scottante interesse socio-politico Il comitato promotore del referendum spiega che il suddetto comma “consente al gestore di ottenere profitti garantiti sulla tariffa, caricando sulla bolletta dei cittadini un 7% a remunerazione del capitale investito, senza alcun collegamento a qualsiasi logica di reinvestimento per il miglioramento qualitativo del servizio”. Nel 1995, il vicepresidente della Banca Mondiale, Ismael Serageldin, affermò: “Se le guerre di questo secolo sono state combattute per il petrolio, quelle del prossimo secolo avranno come oggetto del contendere l’acqua”. In altre zone del mondo, dove l'acqua è un privilegio di pochi, è già così. È giusto ricordare che le Nazioni Unite, nel luglio 2010, hanno riconosciuto il diritto umano universale all'acqua.
Il terzo quesito è denominato “Nuove centrali per la produzione di energia nucleare. Abrogazione parziale di norme”. Nonostante la preoccupazione del presidente del Consiglio tesa ad avere un voto obiettivo e sereno, magari a qualche anno dalla catastrofe di Fukushima, il referendum dovrebbe svolgersi regolarmente. La Cassazione deciderà al riguardo, prendendo in considerazione sicuramente anche le premure di Berlusconi. Sebbene ci fossimo già espressi nel 1987, rifiutando la costruzione di centrali nucleari sul suolo italiano, torniamo a farlo con due novità rispetto ad allora: i disastri atomici si rinnovano e le energie pulite crescono. Tutto questo, relazionato ad un territorio ricco di sole e vento, e altamente sismico come l'Italia, lascia, seppur sommariamente, indicazioni chiare. Il premio Nobel Carlo Rubbia afferma che “non esiste un nucleare sicuro o a bassa produzione di scorie. Esiste un calcolo delle probabilità per cui, ogni cento anni, un incidente nucleare è possibile: questo evidentemente aumenta con il numero delle cen-
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trali”. D'altra parte, il professor Franco Battaglia, docente di Chimica Ambientale all'Università di Modena, assicura che “l’incidente di Chernobyl non ha causato morti”. Prodigi della scienza.
Quarto: il legittimo impedimento Il quarto ed ultimo quesito propone l'abrogazione dell’art. 1, commi 1, 2, 3, 5 e 6, nonché l’art. 2, della legge 7 aprile 2010, n. 51, recante “Disposizioni in materia di impedimento a comparire in udienza”. Questo è il punto politicamente più caldo tra i quattro. L'abrogazione di questi articoli non permetterebbe più ad alcun membro del Governo di arrecare giustificazioni legate alla propria funzione istituzionale per non comparire in un processo che lo coinvolge. Perché imparzialità della legge è anche restituire ai propri governanti la possibilità di difendersi legalmente, come è concesso a tutti. Perché assumere una carica pubblica deve essere sinonimo di trasparenza, nessuno escluso. Per cominciare a restituire un senso a quella bilancia rappresentata nel simbolo della Giustizia. Perché la legge, come sancisce la Costituzione, è uguale per tutti.
CONTROCANTO DI ALFREDO ANCORA
Alla conquista di un posto al sole. L’orizzonte, intanto, è grigio Sarebbe bello se i 61 candidati sindaci dei 21 Comuni che vanno al voto ed i 1.114 candidati che si sono presentati per ottenere un posto nei rispettivi Consigli comunali fossero tutti – ma proprio tutti - animati da un genuino e disinteressato senso di partecipazione alla vita collettiva dei rispettivi Comuni. Il degrado nella vita sociale del nostro Paese si sente ad ogni livello, anche a quello comunale dove purtroppo è sempre più difficile anteporre gli interessi di tutti, della comunità appunto, a quelli particolari, di parte. Caduto il collante dell’ideologia che una volta teneva uniti i cittadini intorno ai partiti, portavalori ognuno di una particolare idea di società, si è verificata una sempre più accentuata atomizzazione degli interessi che porta al “tutti contro tutti” in una guerra per guadagnarsi un posto al sole che però non aiuta i cittadini e la collettività. E sarebbe già tanto se questi micro interessi fossero almeno comuni ad una categoria o ad un ceto. Spesso invece a far premio su tutto è proprio l’interesse più infimo, quello privato, che fa sgomitare i più furbi per lasciare indietro i più ingenui, coloro che all’interesse pubblico credono ancora. E’ da questa frammentazione degli interessi, da questo inseguire il particolare, che nascono le difficoltà a creare delle squadre omogenee, affiatate, dove il lavoro di squadra venga privilegiato sul risultato personale. Non si spiegano altrimenti le divisio-
Amministrative 2011. La scure su assessori e consiglieri Le elezioni amministrative di questo mese portano una grossa novità che non può passare sotto silenzio: sono le prime dopo l’approvazione del decreto del Governo che prevedeva il taglio di consiglieri e assessori. Un decreto approvato nel gennaio dello scorso
ni, il moltiplicarsi delle liste, i voltafaccia improvvisi che fanno cambiare casacca pur di restare in sella. E di esempi in queste elezioni amministrative se ne potrebbero fare tanti a cominciare da Comuni piccolissimi, dove si è stati capaci di mettere in campo addirittura quattro candidati sindaci ed altrettante liste. Sarebbe molto curioso sapere su che cosa si sono divisi e quali sono le quattro diverse idee per la gestione di quei minuscoli Comuni che le quattro liste portano avanti. Non facciamo nomi, basta scorrere l’elenco dei Comuni salentini al voto, basta rievocare le storie ed i racconti precedenti alla presentazione delle liste per capire che il fenomeno è diffuso e, perciò, preoccupante. D’altra parte non si spiega diversamente la crescente difficoltà ad amministrare con continuità Comuni grandi e perciò complessi come possono essere Nardò, che va alle urne dopo l’interruzione traumatica ma annunciata della sua Amministrazione guidata dal sindaco Antonio Vaglio, o Casarano che ci andrà l’anno prossimo, ad appena due anni dall’elezione del sindaco Ivan De Masi. A fronte di questo sfarinamento della politica e della capacità di creare coesione intorno a interessi forti e generali, si assiste sconcertati ed impotenti all’assalto selvaggio del territorio salentino da parte delle società che promuovono le fonti alternative di energia, come l’eolico e il solare, mettendo sotto i piedi tutto, dalla
dignità delle persone chiamate a lavorare in quei cantieri al territorio che ne esce devastato. Un assalto senza programmazione e senza pudore nei confronti di una terra che ha ben altre vocazioni che quella di diventare un deserto di pannelli neri. E gli enti pubblici tacciono, forse perché, attanagliati dalla crisi e dal taglio dei trasferimenti statali, lucrano la miseria di poche royalties che riviene loro dalle concessioni a pioggia. Così però cambiano faccia alla nostra terra, gettano alle ortiche la nostra agricoltura e la cultura che ad essa era ed è legata. Una terra, la nostra, che per molti amministratori locali non vale nulla, che si può usare e consumare a piacimento. Perché, altrimenti, tutti i nuovi Pug ed i Prg sono sempre espansivi, rosicchiano altra terra senza mai puntare alla qualità urbana delle nostre città? Forse perché coi soldi degli oneri di urbanizzazione possono tappare qualche buco in bilancio. E che dire della gestione dei rifiuti? A fronte di bollette Tarsu sempre più care, ormai fra le più care in Italia, i cittadini ricevono un servizio in molti casi pessimo, una raccolta differenziata a macchia di leopardo – dove molto arretrata e dove invece all’avanguardia – ma senza che fra le une e le altre ci sia differenza nei costi sempre più alti ed ingiustificati che ricadono sui cittadini. E i sindaci con le loro Amministrazioni zitti e silenti. Al massimo balbettano indecenti giustificazioni quando
invece dovrebbero armarsi di coraggio e guidare la battaglia per servizi efficienti a costi contenuti. Le stesse battaglie che alcuni, per esempio a Poggiardo e Nardò, hanno saputo mettere in campo quando si è trattato di difendere i propri ospedali.
anno ma la cui entrata in vigore era prevista appunto per il 2011. Perciò i Consigli comunali dei Comuni con popolazione inferiore ai mille abitanti (nel Salento non ce n’è) che prima avevano diritto a 12 consiglieri ora ne avranno solo otto; i Comuni sopra i mille e fino a 3mila abitanti avranno dieci consiglieri anziché 12 (così Caprarica, Cannole, Patù, Nociglia); i Comuni con più di 3mila abitanti e meno di 10mila come Alessano,
Collepasso, Cutrofiano, Melissano, avranno 12 consiglieri anziché 16; quelli sopra i 10mila abitanti e fino a 30mila come Cavallino, Lizzanello e Trepuzzi avranno 15 consiglieri mentre i Comuni con popolazione superiore ai 30mila abitanti, come Nardò, avranno solo 22 consiglieri invece dei 30 di prima. Tagli che riguarderanno anche il Comune di Lecce che l’anno prossimo vedrà il suo Consiglio comunale ridursi drasticamente da 40 a 32 consi-
glieri. Tagli che non riguardano solo i Consigli, ma anche le giunte. E infatti i sindaci che risulteranno vincitori alle prossime elezioni potranno nominare solo due assessori nei Comuni fino a 3mila abitanti, tre assessori nei Comuni fra 3mila e 30mila abitanti, cinque assessori nei Comuni come Nardò fra 30mila e 100mila abitanti, otto in quelli tra 100mila e 250mila e nei capoluoghi di provincia come Lecce.
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Dal proliferare di impianti energetici al disinteresse nei confronti delle attività tradizionali; dalla mancata pianificazione urbanistica all’aumento della Tarsu e alla raccolta differenziata praticata a macchia di leopardo. Sono tanti i problemi che i futuri sindaci salentini dovranno affrontare. Se saranno in grado di farlo Intanto la crisi morde, le aziende chiudono e la disoccupazione aumenta, soprattutto fra i giovani a cui hanno rubato il futuro. Non avranno compiti facili, i nuovi amministratori comunali che usciranno vincitori dalle elezioni del 15 e 16 maggio. Ma il compito più arduo e difficile che essi dovranno affrontare, sarà forse quello di riguadagnare il senso vero di comunità nella vita civile e sociale dei nostri Comuni. Se ne avranno la stoffa.
A.A.