L'Ordine dei Templari

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Il primo Quaderno di Tages fu realizzato nel 2005 e da allora Roberto Giordano ha curato la pubblicazione di tutti i numeri successivi. Roberto è nato a Roma nel maggio del 1958 e lavora dal 1979 per aziende di Information Technology. Iscritto dal 1981 al 2001 ai Gruppi Archeologici d’Italia ha partecipato a numerose campagne di scavo e ricognizione in siti archeologici del Lazio e della Toscana. Attualmente collabora con associazioni di trekking in qualità di esperto in archeologia ed è socio della Società Tarquiniese di Arte e Storia. Da tempo si dedica allo studio del periodo etrusco e altomedievale ed è autore di numerosi articoli e brevi saggi. Nel 2013 è stato pubblicato il suo libro “L’Enigma Perfetto, i luoghi del Sator in Italia”.

I testi di questo Quaderno sono stati pubblicati, per la prima volta, nel dicembre 1997 dalla rivista “Archeologia” edita dai Gruppi Archeologici d’Italia. Sono online anche sul sito web Academia.edu https://www.academia.edu/2544273/LOrdine_del_Tempio

email: roberto@passeggiatenellastoria.it Facebook: @EscursioniTages

In copertina: Monaci Templari nei loro abiti tradizionali


L’Ordine dei Templari

L’Ordine dei Templari I monaci - guerrieri del medioevo

I Quaderni di Tages


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I Quaderni di Tages


L’Ordine dei Templari

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Le Crociate

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escrivere l’epopea dei Templari e ignorare il momento storico che li generò è impresa difficile per non dire

impossibile. Essi si formarono, infatti, quando il mondo cristiano era impegnato nelle Crociate in Terrasanta. Questo movimento di genti in armi verso i luoghi santi ebbe inizio nel 1095, durante il Concilio di Clermont Ferrand, nel quale Papa Urbano II incoraggiò la guerra contro gli infedeli. Quest’appello non rimase inascoltato, la risposta popolare fu cosi grande che un enorme numero di persone partì dalla Francia verso la Terrasanta. Era un’armata formata in maggior parte da persone semplici, animate dalla fede e dalla volontà di liberare il Santo Sepolcro; ma nel corso del lungo viaggio quasi tutti i suoi partecipanti furono massacrati o morirono di stenti. Mentre quest’iniziativa spontanea andava incontro al suo triste destino, un’altra spedizione ben armata e organizzata, partiva alla volta di Gerusalemme. A capo di queste forze vi era Goffredo di Buglione, nobile francese originario della città di Boulogne. Nel 1080 Goffredo si pose al servizio dell’imperatore Enrico IV, al seguito del quale partecipò alla lotta per le investiture, combattuta dall’Impero contro il papato e lo seguì nelle spedizioni militari in Italia, partecipando all’assedio e all’occupazione di Roma. Molto probabilmente, quando fu nella città eterna, il valoroso combattente francese fu preso dal rimorso di


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avere lottato contro il Papa e per fare penitenza di questo suo peccato si recò in pellegrinaggio in Terrasanta. In questi luoghi egli si rese conto dei soprusi commessi dai Turchi Selgiucidi, che dominavano quelle terre, e decise di recarsi in Palestina con un forte esercito. Vendute tutte le sue terre, il condottiero francese poté, col denaro così raccolto, assoldare un esercito di 80.000 fanti e di 10.000 cavalieri. Dopo avere attraversato la Germania, l’Ungheria e la penisola Balcanica, l’esercito dei Crociati giunse a Costantinopoli nel dicembre 1096. Ottenuta una promessa d’aiuto dall’imperatore d’Oriente, l’esercito crociato cominciò la sua marcia nelle terre del medio oriente sottomesse dai Turchi. Nonostante i grandi disagi sofferti per il clima e la scarsità di viveri e di acqua e la tenace resistenza dei Turchi, l’esercito crociato riuscì a conquistare importanti città come Nicea (giugno 1097) ed Antiochia (giugno 1098) finché, il 15 luglio del 1099, anche la città santa di Gerusalemme venne conquistata. Dopo la liberazione del Santo Sepolcro e la proclamazione dei Regni cristiani d’Oriente, Goffredo di Buglione respinse l’attacco di un esercito inviato dai Turchi per riconquistare la capitale della Palestina. I Crociati e i Musulmani si scontrarono nella pianura di Ascalona il 10 agosto 1099. La grande battaglia terminò con la completa sconfitta degli arabi. Undici mesi dopo questa brillante vittoria Goffredo di Buglione, stremato dalle fatiche e dai disagi sofferti durante la Crociata, moriva a Gerusalemme il 18 luglio del 1100. A


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succedergli, a capo delle milizie cristiane, fu il fratello Baldovino, che venne incoronato primo re di Gerusalemme nel giorno di Natale. Tuttavia il territorio circostante Gerusalemme non era per nulla sicuro, divenne, quindi, necessario impiegare delle forze militari per proteggere e soccorrere i pellegrini. Nascita dell’Ordine dei Templari

Per tale motivo, intorno al 1119-1120, si formò a Gerusalemme un ordine monastico preposto a tale compito. Il principale artefice di quest’evento fu un cavaliere francese, Ugo di Payns della Champagne, insieme con altri nobili. Questi cavalieri erano giunti in Terrasanta per mettersi al servizio del re di Gerusalemme e sotto la sua guida parteciparono a molte battaglie. Durante la permanenza nei luoghi santi si avvidero delle pessime condizioni in cui arrivavano le centinaia di pellegrini e ritennero che il modo migliore di servire la fede fosse difendere, anche con la spada, questa moltitudine di fedeli. Fu così che essi si presentarono al Patriarca di Gerusalemme e pronunciarono i voti di povertà, obbedienza, castità e anche quello di difesa dei pellegrini. Presero, quindi il nome di “Poveri cavalieri di Cristo”. Baldovino assegnò loro degli alloggi in un’ala del suo palazzo. Il palazzo del re era stato edificato sulle rovine del Tempio di Salomone, per questo motivo essi divennero i Cavalieri del Tempio o Templari. Ma, affinché tale forza divenisse costantemente operativa, era necessario dotarla di regole e istituzioni che dovevano provenire dal clero d’Occidente. Per questo


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motivo, nel 1127, Ugo di Payns si recò in Europa in qualità d’ambasciatore del suo Ordine. La sua opera ebbe numerosi consensi da prelati, nobili e principi, ma era necessaria l’ufficializzazione da parte della Chiesa. Anche quest’approvazione, grazie all’opera svolta da Bernardo di Chiaravalle, non tardò ad arrivare. Nel gennaio del 1128 fu disposto un Concilio nella città di Troyes. Dal Concilio l’Ordine del Tempio fu legittimato e fornito della fondamentale Regola. Ugo di Payns visitò molti paesi e conobbe numerosi governanti, ottenendo delle generose elargizioni di denaro e terre. La quantità di doni ricevuta dall’Ordine deve essere stata veramente notevole, in quanto Ugo di Payns lasciò ad uno dei suoi compagni l’incombenza di gestire tali ricchezze, nell’occasione lo nominò Maestro di Francia. Quest’investitura poneva la prima pietra per la realizzazione dell’impero politicoreligioso che caratterizzò l’opera dei Templari. Nel 1136 morì Ugo di Payns e il suo posto fu preso da Robert di Craon. In virtù della bolla “Omne datum optimum” redatta nel 1139 da papa Innocenzo II, i Templari furono esentati dal versare alla Chiesa le tasse per i loro possedimenti, potevano costruire dei luoghi di culto dove pregare e dire messa, riscuotere la quarta parte delle tasse mortuarie ed inoltre erano sotto la diretta giurisdizione dell’autorità papale. In questo modo era consentito loro, rispetto agli altri ordini ecclesiastici, di avere un’autonomia senza pari. In Terrasanta, dal 1146, altre sette crociate si succedettero alla prima, con esiti spesso


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avversi per i cristiani, ma i cavalieri Templari si fecero sempre valere per dedizione e sacrificio. Tuttavia non poterono evitare nel 1244 la caduta di Gerusalemme, e nel 1291 la conquista di Acri, con la cacciata dei Franchi dai luoghi santi. Nello stesso periodo i Templari d’Occidente erano impegnati in un’opera civilizzatrice: realizzavano strade, costruivano ponti, edificavano chiese e ospizi, bonificavano terreni paludosi, sviluppando di conseguenza il commercio. Molti servi della gleba, tenuti in condizioni miserevoli, furono affrancati dalla schiavitù e divennero lavoratori alle loro dipendenze. In tutta l’Europa vide la luce una fitta rete di case fortificate, difese da mura, definite Commende o Precettorie. Erano dei complessi autosufficienti nelle quali vi erano attività agricole, metallurgiche, religiose e militari. Nelle Commende erano allevati e selezionati i cavalli, i bovini per i lavori nei campi e i maiali per le carni. Per alimentare gli animali era necessario aumentare la raccolta del foraggio e quindi migliorare la resa dei terreni coltivati. Si introdussero, a tale scopo, delle nuove tecnologie che consentirono il raggiungimento di notevoli risultati per l’epoca. In pochi decenni i Templari divennero dei banchieri. Essi trattavano alla pari con i tesorieri dei re d’Europa, concedevano prestiti e mutui, ma proprio su questa strada andarono incontro alla rovina. Si scontrarono, infatti, con Filippo il Bello, re di Francia, che nei loro confronti

aveva

una

notevole

esposizione

economica.

Per

distruggerli li accusò delle peggiori nefandezze e di eresia. Tra i


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maggiori artefici della persecuzione dei Templari vi fu sicuramente Guglielmo di Nogaret, cancelliere del regno. Filippo il Bello lo chiamò nel suo consiglio e lo fece cavaliere. Guglielmo di Nogaret si segnalò per la lotta contro Bonifacio VIII. Il 7 settembre 1303 organizzò l’attentato di Anagni nel corso del quale il Papa venne schiaffeggiato. Durante questo drammatico colloquio Bonifacio avrebbe apostrofato Nogaret: “Saremo ben contenti di esser deposti da un patarino quale siete e quali furono vostro padre e vostra madre, puniti come patarini!”. Patarino è la deformazione popolare della parola Cataro. Nogaret era fortemente sospettato di esser legato all’eresia ormai estinta. Le accuse lanciate contro i Templari saranno le stesse e redatte nello stesso stile di quelle lanciate contro Bonifacio VIII: eresia, sacrilegio, tradimento della Chiesa, e così via. In una sua memoria, inoltre, Nogaret indicò i Templari come responsabili della perdita della Terra Santa proponendo di confiscare le loro rendite per finanziare una spedizione. Nell’ottobre del 1307, con l’approvazione del papa Clemente V, i Templari di Francia furono tratti in arresto. Sotto le torture essi confessarono tutto quello che volevano i loro carnefici. Nel marzo del 1314, Jacques de Molay, l’ultimo Gran Maestro, fu messo al rogo, e con lui finiva drammaticamente un ordine religioso che aveva caratterizzato un’epoca.


L’Enigma Perfetto. I luoghi del Sator in Italia Un affascinante viaggio tra le regioni italiane alla scoperta dell’Enigma del Sator, 194 pagine, 20 euro.

Di seguito la recensione del libro “L’Enigma Perfetto” pubblicata dalla rivista Archeo nel marzo 2014: “Quei quadrati «magici» disseminati un po’ ovunque in Italia sono davvero un enigma «perfetto»? Come spiega l’autore stesso, è forse impossibile trovare una risposta univoca e definitiva, così come, a oggi, resta difficile stabilire con certezza le origini di questi curiosi incroci di lettere e le ragioni del loro perdurare nel tempo. In compenso, con grande cura e dovizia di dati, Roberto Giordano offre una panoramica vasta e aggiornata

sulle

testimonianze

più

importanti, corredando le schede di ogni singolo caso con foto, disegni, ipotesi di traduzione e bibliografia. Un lavoro, dunque, esemplare, a riprova di quanto la passione – Giordano non è un addetto ai lavori – se ben coltivata, possa dare frutti preziosi. E possa anche, in casi come questo, essere di stimolo per ulteriori approfondimenti o per scoprire di persona le località nelle quali leggere quelle righe “misteriose”.


Quaderni di Tages 1.

Castel Sant’Elia

21.

Alatri

2.

Sutri

22.

L’Enigma del Sator

3.

Cerveteri

23.

Subiaco

4.

Vulci

24.

Il Parco di Marturanum

5.

Ostia Antica

25.

La religione degli Etruschi

6.

Corchiano

26.

Sperlonga

7.

L’abbazia di Farfa

27.

Terracina

8.

Pyrgi (Santa Severa)

28.

Isola Conversina

9.

La via Amerina

29.

Pian Sultano

10.

Bassiano

30.

Castro

11.

Monterano

31.

La Piramide Etrusca

12.

I Templari

32.

Santa Cecilia

13.

San Martino al Cimino

33.

Monte Casoli

14.

Il Palindromo di Paluzza

34.

Luni sul Mignone

15.

L’Anfiteatro di Sutri

35.

L’abbazia di S. Pietro in Valle

16.

Montebuono

36.

Rocca di Botte

17.

Castel d’Asso

37.

Palazzolo (Vasanello)

18.

Trevignano Romano

38.

Castel di Tora

19.

Civita Musarna

39.

Carapelle Calvisio

20.

Palestrina

40.

Norba

Quaderno numero 12 - Dicembre 2006


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