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Sistemi di efficientamento per linee di confezionamento di merendine
Tecnologie di accumulo proposte da M.H. per il settore dolciario
Quando si inseriscono dei sistemi di accumulo in una linea di confezionamento il primo obiettivo è ovviamente quello di migliorare l’efficienza. Al fine di ottenere anche un risparmio economico potremmo essere tentati di inserire un solo sistema di accumulo, a monte del confezionamento primario, per gestire con esso tutte le macchine a valle. Normalmente questa sarebbe una soluzione valida, ma nel caso di linee particolarmente veloci, come succede nella produzione di merendine, ci esporrebbe al rischio di non ottenere i risultati previsti, se non addirittura di peggiorare la situazione. La tipica linea merendine, a valle del processo, è composta da: una linea di distribuzione ranghi con i prodotti disposti su file multiple, un certo numero di macchine flowpack, una o più invassoiatrici seguite da altre flowpack di sovraimballo, delle incassatrici e, infine, il pallettizzatore. Un numero notevole di livelli di confezionamento. Se usassimo un buffer singolo posto sulla linea ranghi, questo dovrebbe gestire tutte le microfermate delle macchine a valle e risulterebbe quindi particolarmente stressato. Non solo, alla ripartenza della macchina tutti gli anelli della catena che si trovano prima dovrebbero andare in velocità di recupero (solitamente dal 10 al 20% in più della nominale di linea), risultando a loro volta più sollecitate e pertanto soggette a rischi di ulteriori fermate. Alla luce di queste considerazioni conviene suddividere i compiti di accumulo in due zone diverse della linea. Rimane valido il buffer disposto sulla linea ranghi, per cui M.H. propone un sistema FIFO con tappeti multiripiano, che interverrà in caso di fermate delle flowpack oppure delle invassoiatrici; successivamente andremo a gestire i vassoi, che a questo punto sono già un secondario contenente multipli di prodotto, con velocità di linea decisamente più contenute. In questo caso andremo a sfruttare ulteriormente lo spazio in verticale con un buffer a doppia spirale HELIFLEX, con funzionamento LIFO. Questo secondo buffer è in grado di gestire fermate del multipack, della incassatrice e anche del pallettizzatore, che comunque può permettersi anche qualche metro di accumulo con pressione, visto che il rischio di danneggiamento delle scatole è decisamente ridotto.
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La linea così configurata risulta decisamente meno sollecitata e consente di gestire molto più agevolmente i pendolamenti di produzione e gli scompensi che si possono creare tra una macchina e l’altra. Il maggiore investimento iniziale viene ampiamente ripagato dalla minore manutenzione e dalla migliore efficienza complessiva della linea.