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Le scienziate dei biscotti: ne sfornano 2 milioni al giorno

Lo storico biscottificio, icona del bakery italiano nato 70 anni fa e con un forte radicamento sul territorio, sforna 55.000 tonnellate di biscotti all’anno che ogni giorno arrivano nelle case di milioni di famiglie italiane, tra cui gli iconici Abbracci Mulino Bianco, i Baiocchi e i Pavesini ma anche i più recenti Cioccograno, Nascondini e Cuor di Mela, senza dimenticare i cracker preparati con lievito madre. Una lunga storia all’insegna della qualità, bontà, sicurezza… e della scienza, in particolare quella studiata e applicata dalle donne. Tra i 300 dipendenti Barilla del plant di Novara, donne scienziate - ingegnere, esperte di tecnologia alimentare e di ricerca e svilupposono impegnate quotidianamente per ottimizzare i processi produttivi, progettare nuove ricette e migliorare quelle esistenti, selezionare ingredienti sicuri, di qualità attraverso rigorosi controlli di filiera sulle materie prime, sui materiali di imballaggio e sul prodotto finito.

Un peso speciale ha l’attenzione agli aspetti nutrizionali e la qualità degli ingredienti, per ottenere prodotti che guardano al benessere delle persone (con riduzione di sale, zuccheri e grassi saturi, senza rinunciare al gusto). Con sfide che si possono vincere solo grazie alla scienza e all’innovazione: basti pensare che per progettare un nuovo prodotto da forno ci vogliono da 1 a 5 anni di lavoro. E solo per dare ad un nuovo biscotto la forma desiderata unire impasti di farine diverse - integrale e cioccolato - ci sono voluti 6 mesi di prove di produzione.

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“È vero che facciamo biscotti, ma ogni prodotto che qui prende vita è frutto di un processo tecnologico che abbiamo standardizzato e ottimizzato nel tempo”, afferma Chiara Cremonesi, Quality and Technology Manager Plant Barilla di Novara. “L’approccio scientifico ci aiuta a guidare il cambiamento, a trovare soluzioni creative, a eliminare il classico ‘abbiamo sempre fatto così’, dimostrando che le cose si possono fare anche in modo diverso. Le donne hanno sempre più ruolo attivo e una donna che si sviluppa in ambito scientifico non è più l’eccezione come in passato.” “In azienda abbiamo macchine che sono state progettate da ingegneri donne, prodotti ideati da colleghe della Ricerca & Sviluppo e anche in stabilimento abbiamo capiturno donna e operatrici”, racconta Federica Massari, Director Plant Barilla di Novara. “Questo è, secondo me, l’esempio di come le capacità e le competenze vincano sulla differenza di genere”.

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