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venerdì 5 giugno 2015 anno XVI - n. 22

attualità, cultura, spettacolo, musica, sport e appuntamenti

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Francesco Nuccitelli

Francesco nuccitelli: Dal Bar Roma alla Grande Mela Tiziano Ligabue

E’ nata Pedonabile: il mezzo a due ruote per tutti

i centauri del Motoclub Al Ghèff: Da Carpi al Raduno di Lincoln

Maurizio Marchesini

Marchesini Group, big della packaging valley emiliana, chiude il 2014 con un fatturato in crescita dell’11%, a quota 247 milioni, e investe 15 milioni di euro su Carpi per creare il più grande polo italiano di termoformatura. importanti le ricadute anche sul fronte occupazionale.

“Non chiamatelo raptus”

tra le righe: I Nomadi a Budrione?

di Jessica Bianchi

edilizia

corrado faglioni

e la ricostruzione post sisma economia

Alle Saltini l’arte è usata per sviluppare la creatività e scoprire talenti

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Tra le righe...

I Nomadi a Budrione?

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l nuovo progetto di legge regionale sui nomadi - la cui approvazione è prevista a breve - è molto chiaro. Due i punti sostanziali: il progressivo smantellamento dei campi nomadi a favore di microaree e la salvaguardia del principio in base al quale chi consuma, paga le utenze. Luce, acqua, gas, ritiro dei rifiuti non sono gratis. Ergo: il tempo dei regali è definitivamente tramontato! Una bella gatta da pelare per i nostri amministratori che, dopo lo sgombero del campo di via Nuova Ponente nell’aprile dello scorso anno, sono ora alle prese con un problema di ben più difficile gestione: dove piazzare infatti i 45 sinti attualmente sistemati in zona fiera e i 30 dell’ex scuola di Cortile? E come sbrogliare la vicenda che vede protagonisti da un lato la famiglia Bernardoni proprietaria di un terreno in via dei Fuochi e dall’altro la comunità cortilese che rifiuta con forza l’idea di veder sorgere una mobil home sull’area? La Giunta Bellelli aspettava con ansia la ratifica del progetto di legge regionale: uno strumento che avrebbe dovuto, almeno sulla carta, favorire progetti di autonomia dei nomadi e liberare risorse. Pare non sarà così. Intanto rumors di palazzo sussurrano di una potenziale trattativa in corso tra Ente Pubblico e Curia. Secondo indiscrezioni infatti il Comune vorrebbe prendere in affitto un terreno di proprietà della Diocesi in via dei Morti a Budrione per sistemarvi le famiglie sinti. Considerati i precedenti (ndr la nascita dell’agguerrito Comitato per Cortile) non appena le frazioni di Budrione e Migliarina insorgeranno, anche questo tentativo si rivelerà, probabilmente, un buco nell’acqua.

Jessica Bianchi Frase della settimana...

“Ci darete un bidone in art design in modo che possa confondersi con l’arredamento?”. E’ la sarcastica battuta di una cittadina durante l’incontro sulla tariffazione puntuale della scorsa settimana in Sala Congressi.

Foto della settimana...

Il graffio

Ennesimo abbandono di rifiuti a Cibeno

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I ladri si evolvono: fanno sparire i lampioni per entrare nelle case indisturbati. Almeno l’ingegno non gli difetta… Azienda metalmeccanica

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attualità, cultura, spettacolo, musica, sport e appuntamenti

DIRETTORE RESPONSABILE Gianni Prandi CAPOREDATTORE Sara Gelli REDAZIONE Jessica Bianchi, Federica Boccaletti, Francesca Desiderio, Enrico Gualtieri, Marcello Marchesini, Clarissa Martinelli, Chiara Sorrentino.

IMPAGINAZIONE e GRAFICA Liliana Corradini

PUBBLICITA’ Multiradio - 059.698555

STAMPA Centro stampa delle Venezie - 049-8700713

Dal lunedì al venerdì

REDAZIONE e AMMINISTRAZIONE

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Registrazione al Tribunale di Modena N. 1468 del 9 aprile 1999 Chiuso in redazione il 3 giugno 2015


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i chiama PedonABILE ed è già un marchio registrato. Si tratta dell’innovativo mezzo a due ruote ideato e realizzato da Tiziano Ligabue, titolare della ciclofficina L’A-Bi-Ci di Corso Fanti. “PedonABILE è un’invenzione che condivido con mia figlia Ilaria, laureanda in Architettura. Si tratta di una bici non bici, nel senso che pur avendo due ruote non ha i pedali. E’ molto semplice e intuitiva: per usarla non si deve far altro che sedersi sulla sella e camminare tenendosi al manubrio. L’abbiamo ideata per andare incontro sopratutto alle esigenze di chi ha difficoltà motorie, di anziani e altre persone che hanno subito operazioni alle articolazioni e per questo ostacolate nei movimenti. Con PedonABILE chiunque può sentirsi libero di spostarsi in tutta sicurezza. E’ adatta veramente a tutti: agli sportivi che possono utilizzarla per attività di nordic walking da seduti, e ai bambini e ragazzi che stanno imparando ad andare in bicicletta. E’ leggera e maneggevole, regolabile in altezza grazie al telaio telescopico, e con passo delle ruote allungabile. Inoltre, ha un grandissimo vantaggio:

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UNA BICICLETTA SENZA PEDALI CHE PUÒ ESSERE USATA DA TUTTI E OVUNQUE: È PEDONABILE, L’ULTIMA INVENZIONE DI TIZIANO LIGABUE DELLA CICLOFFICINA L’A-BI-CI

E’ nata Pedonabile: il mezzo a due ruote per tutti i gusti

Tiziano Ligabue

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“L’invenzione ha un grandissimo vantaggio: può essere utilizzata dappertutto, sui marciapedi, sotto i portici, all’interno dei negozi perchè non è considerata un velocipede, ma uno strumento per aiutarsi negli spostamenti”.

può essere utilizzata ovunque, sui marciapedi, sotto i portici, all’interno dei negozi perchè non è considerata un velocipede, bensì uno strumento per aiutarsi negli spostamenti”. La bicicletta senza pedali presentata ufficialmente alla città in occasione della notte bianca lo scorso 9 maggio - ha già riscosso parecchio successo e sta per essere brevettata e venduta anche in altre zone d’Italia. E’ un’invenzione che ha radici lontane quella proposta da Ligabue, e che riporta alla memoria le immagini delle primi biciclette del diciottesimo secolo, in legno e senza pedali, spinte a piedi, a dimostrazione che dal passato si possono sempre recuperare e reinventare tante cose buone. Chiara Sorrentino

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telefonare ai Carabinieri lunedì mattina è stato proprio Francesco Grieco: alle 7.30, dopo essersi svegliato, ha trovato - questo il suo racconto iniziale - senza vita le due donne e ha dato l’allarme. Ma non c’erano segni di effrazione e tutto era in perfetto ordine. Dopo un interrogatorio durato diverse ore, il 53enne è crollato ammettendo di essere stato lui a uccidere la moglie di 52 anni, Francesca Marchi, insegnante in una scuola d’infanzia di Carpi e la suocera Irene Tabarroni, 92 anni, nella villetta dove tutti abitavano a Gorghetto di Bomporto. Rubes Bonatti

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alla moglie - il nostro matrimonio andava bene”. Grieco, agli inquirenti, avrebbe riferito anche di aver voluto uccidersi dopo aver ammazzato moglie e suocera, senza però aver trovato il coraggio per farlo. E di aver tentato di rianimare la moglie. Tra i residenti della frazione di Gorghetto di Bomporto prevale l’atteggiamento di condanna e le amiche della signora Irene

intendere e volere “non deve rappresentare un’attenuante rispetto alla gravità del fatto commesso” perché la legge è uguale per tutti e se è prevista la reclusione in carcere così dovrebbe essere anche per i pazienti psichiatrici garantendo loro adeguati spazi e cure. Così oggi in Italia non è a differenza di altre nazioni europee. Raptus? “E’ un termine, maschile, di cui si abusa troppo spesso. E’ la perdita momentanea della capacità di critica al punto che viene messo in atto un agito di tipo impulsivo. E’ il caso del figlio, in un recente fatto di cronaca, che sta giocando alla play station quando viene interrotto dal padre e reagisce accoltellandolo alla gola. Il raptus può verificarsi in persone che hanno disturbi di tipo schizofrenico, paranoide e gravi patologie dell’affettività come depressione maggiore, mania e disturbo bipolare, è solitamente un’evenienza

acuta rara di breve durata della quale il soggetto conserva una memoria parziale o alterata. Molto più spesso oggi riscontriamo agiti di tipo violento sotto l’effetto di alcol e droghe: non abbiamo più solo pazienti di tipo psichiatrico ma soggetti che consumano anche cannabinoidi, oppiacei e alcol in un contesto di mutate condizioni generali in cui le famiglie sono sempre più disunite e le condizioni economiche preoccupano dopo un terremoto che ha lasciato uno strascico di problemi”. Per il dottor Bonatti, la sequenza di delitti commessi a distanza di tempo l’uno dall’altro non corrisponde a quella del raptus e, dopo la commissione dei delitti, rimane, da parte del soggetto, la capacità di costruire una storia falsa da raccontare ai Carabinieri come alibi; anche la modalità di uccidere, strangolando una persona e assassinandone un’altra a martellate dopo

averne tentato il soffocamento, presuppone grande lucidità. “La perdita del lavoro e l’assistenza di una persona anziana in un contesto di coppia senza figli possono ingenerare una perdita grave della propria identità. E chi la perde reagisce in tanti modi. A cinquant’anni si attraversa la middle age crisis: è un’epoca di bilanci arrivando magari alla conclusione del fallimento delle proprie aspettative. Momento estremamente problematico in cui potrebbe svelarsi quella parte rimasta sino ad allora chiusa nelle fantasie e nei sogni e sfociare in agiti delittuosi. Il costrutto delirante, logico, lucido è una falsata interpretazione della realtà e regge finchè c’è la facciata che tiene. Si può uccidere in conseguenza di un lucido delirio nell’ambito di una patologia psichiatrica grave: le cose vanno sempre approfondite. Ma chi uccide, paga”. Sara Gelli

Non chiamatelo raptus Grieco, ex guardia giurata, avrebbe ucciso la moglie sabato pomeriggio per soffocamento prima con le mani e poi con un asciugamano. Poi, il giorno successivo, è toccato alla suocera Irene, che dalla sua camera continuava a chiedere dove fosse la figlia: l’anziana sarebbe stata uccisa con colpi di martello in testa dopo un tentativo di soffocamento fallito.

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’incontro con lo psichiatra dottor Rubes Bonatti, direttore dell’Unità operativa complessa di Salute Mentale Modena Nord, avviene nel suo studio ispirato alla concezione della Wunderkammere, in cui la grande meraviglia è il cavallo, in tutte le sue declinazioni. “Agli inizi del Novecento, studiando le caratteristiche della personalità in rapporto alle dimensioni somatiche dell’individuo, Kretschmer distinse gli schizotimici, con una preva-

Sclerosi multipla: i racconti di Nordic Walking con il progetto Nordic Tales e il teatro agrodolce di Antonella Ferrari per sensibilizzare sulla grave malattia neurologica

Modena celebra il World MS Day

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L’uomo, dopo la confessione, avrebbe riferito di aver agito in preda a un raptus, senza un motivo preciso, in un periodo difficile segnato anche da difficoltà lavorative. “Ho ucciso l’amore della mia vita - avrebbe detto riferendosi

riferiscono che pur facendo da badante alla donna, “lei diceva che non meritava sua figlia e che era burbero”. Franco Marchi, fratello di Francesca, ha riferito alla stampa di “non sapere nulla della sua depressione. Certo andava a letto tardi e si alzava tardi. Si dava da fare e aiutava in casa, ma il suo ruolo era di solito quello di preparare pranzo e cena. Mia sorella aiutava mia madre ad alzarsi di mattina e a vestirsi. Per il resto mia madre era un’anziana perfettamente autosufficiente. Camminava, lavava, stirava, sbrigava le faccende e non era relegata a letto”.

Delitto di Gorghetto - Lo psichiatra Rubes Bonatti, direttore dell’Unità operativa complessa di salute mentale Modena Nord, interviene sul duplice omicidio dell’insegnante Francesca Marchi e della madre Irene

ono numerose le iniziative in programma a Modena in occasione del World MS Day 2015, la Giornata Mondiale dedicata alla Sclerosi Multipla, per dare voce alla comunità delle persone affette dalla prima patologia di tipo infiammatorio cronico nel mondo che solo in Italia colpisce circa 72.000 persone e oltre 5.000 nella sola Emilia Romagna (dati da Bilancio Sociale Aism 2013). Tra gli appuntamenti da non perdere spicca il progetto Nordic Tales: un racconto non tradizionale della patologia, con il quale un gruppo di persone affetto da Sclerosi Multipla, scelto e arruolato grazie all’Aism – Associazione Italiana Sclerosi Multipla – e guidato dai migliori istruttori della Scuola Italiana di Nordic Walking, si metterà in gioco nelle prossime settimane su percorsi naturalistici, cittadini e non, affrontando di petto la propria condizione con bacchette e tenuta da trekking. La prima uscita è prevista nel mese di giugno alla scoperta notturna del Parco Ferrari di Modena. Seguiranno altre camminate alle quali tutti sono invitati a partecipare. Per chi non potesse essere presente fisicamente, c’è la possibilità di prendere comunque parte al progetto utilizzando l’hashtag #NordicTales per condividere esperienze, dire la propria o sostenere con qualche parola di incoraggiamento i “camminatori”. Madrina dell’iniziativa l’attrice Antonella Ferrari che, il 7 giugno, al Teatro Storchi, porterà in scena lo spettacolo Più forte del destino – Tra camici e paillette. La mia lotta alla Sclerosi Multipla. Sul palcoscenico l’attrice, attraverso un emozionante monologo, racconterà la sua storia, la sua lotta, la sua vita vissuta pienamente. Lo spettacolo è a ingresso gratuito. Le iniziative sono realizzate con il supporto di Genzyme, società del Gruppo Sanofi.

Francesco Grieco

lenza dei diametri longitudinali, dai ciclotimici picnici, nei quali si riscontrava una prevalenza dei diametri trasversali. I primi, alti e magri, sarebbero caratterizzati da una chiusura rispetto al mondo esterno, scarsa socievolezza e ricca vita interiore; ai picnici, bassi e tarchiati, corrisponderebbe un andamento ciclico dell’umore, con alternanza di periodi di allegria quasi maniacale e periodi di depressione, grande socievolezza, superficialità nei rapporti e sentimentalismo. Molti di loro hanno un disturbo psicotico di tipo paranoide che non invade tutta la personalità: soffrono spesso di un delirio persecutorio che a volte si svela, a volte no. E’ superfluo dire che questa teoria oggi ha solo un interesse storico come l’illusione Lombrosiana di definire le personalità criminali a partire dai tratti somatici”. Il dottor Bonatti spiega che l’accertamento dell’incapacità di

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uello estivo è, da sempre, un periodo critico per quelle famiglie al cui interno è presente un malato cronico in condizione di parziale non autosufficienza. Mentre normalmente è nei mesi più caldi che si programma un periodo di riposo, alcuni soggetti più deboli si sentono incapaci di organizzare un soggiorno di vacanza, per timore di non poter ricevere l’assistenza di cui godono nelle proprie case. Da quattro anni è nato il progetto Una vacanza per tutti promosso da Comitato Comunale Soggiorno Anziani in collaborazione con Gafa, Alice, Gli amici del cuore, Gruppo Parkinson, Ushac e CSV, con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi e il coordinamento della Fondazione Casa del Volontariato. L’iniziativa consente a un gruppo di persone parzialmente non autosufficienti e ai rispettivi accompagnatori di trascorrere un soggiorno di confortevole relax presso una struttura attrezzata. Il gradimento espresso dagli ospiti nel corso delle edizioni precedenti ha confermato il valore del progetto che, ai benefici del soggiorno climatico unisce, ad esempio, la possibilità di uscire dall’isolamento familiare, socia-

Un soggiorno al mare in una struttura adatta ad accogliere persone parzialmente non autosufficienti insieme ai loro accompagnatori

Torna il turismo di sollievo

lizzare con altre persone che vivono analoghe esperienze, cambiare ritmi e attività della giornata, ricevere stimoli ricreativi e conviviali, creare una nuova rete di contatti sociali. Si tratta dunque di un valore aggiunto assai importante che supera gli effetti del turismo e si affianca agli interventi già presenti sul territorio a sostegno della domiciliarità. Quest’anno, a recarsi presso la Casa Vacanze Mare e Verde di Igea Marina saranno una quaran-

tina di persone in due turni successivi, da lunedì 8 a mercoledì 17, e da mercoledì 17 a sabato 27 giugno. Le iscrizioni, la cui quota prevista è di 650 euro a persona (comprendenti: assistenza in loco da parte di personale socio sanitario e volontari, soggiorno con trattamento a pensione completa, spiaggia attrezzata, spese di viaggio e assicurazione – devono

essere presentate presso il Comitato Soggiorno Anziani, ubicato alla Casa del Volontariato (info: 059.685910). Al momento della domanda sarà fissato un appuntamento per la valutazione dell’idoneità del soggetto.


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al 2013, Fracesco Nuccitelli, ex titolare del Bar Roma di Novellara, gestisce il Ristorante Sociale a Brooklyn. Dopo un’esperienza da bancario e un’altra come titolare di un bar hai deciso di partire alla volta di New York dove adesso gestisci il ristorante Sociale nel quartiere più elegante, Brooklyn. Cosa ti ha spinto a decidere di dare una svolta così radicale alla tua vita? “Il lavoro in banca dopo la laurea e gli sforzi profusi per far diventare il Bar Roma il più grande punto di ritrovo della zona, sono esperienze che porterò con me per tutta la vita. La molla che mi ha spinto a partire è stata la mancanza di alternative. Una volta venduta l’attività, le mie opzioni nel settore si riducevano esclusivamente al lavoro dipendente in qualche bar di paese o, forse, a Bologna o Milano. Dopo tanti anni passati a imparare come gestire un business ho creduto fosse giusto cercare di migliorare ancora, e non semplicemente scegliere la strada più comoda e sicura, e così ho optato per il salto nel vuoto. Confesso che ho iniziato a dire “lo rifarei” solo da un paio d’anni”. E’ stato difficile ambientarsi nella più grande metropoli degli Stati Uniti? “E’ stato tremendamente duro arrivare a New York con pochi spiccioli in tasca e nessuna idea rispetto a cosa aspettarsi. Inizialmente vivevo in un quartiere in North Harlem non esattamente raccomandato nelle guide e lontano dal lavoro. La metropolitana dei primi anni è uno dei ricordi più duri che ho, a cui si aggiungono il bullismo nel quartiere, l’umiliazione e il mobbing selvaggio all’americana a cui spesso venivo sottoposto al lavoro, per non parlare delle difficoltà con la lingua in

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DAL 2013 FRANCESCO NUCCITELLI, EX TITOLARE DEL BAR ROMA DI NOVELLARA, GESTISCE IL RISTORANTE SOCIALE A BROOKLYN E RACCONTA: “TANTA FATICA PER ARRIVARE FINO A QUI”.

Dal Bar Roma alla Grande Mela

Francesco Nuccitelli Sotto in mezzo al suo staff

una città che ti esclude col sorriso sulle labbra, ma tutto ciò mi ha reso più forte”. Come sei riuscito a coronare il tuo sogno di aprire Sociale? “Tutto è stato possibile grazie a Michel Keefe, la persona più integra e onesta in cui abbia mai avuto la fortuna di imbattermi. Ci

siamo conosciuti nell’East Village dove facevo il manager di un ristorante e avendo apprezzato la dedizione e l’impegno con cui curavo il locale, mi promise che avrebbe costruito per me un ristorante in cui potermi esprimere appieno, e dopo quattro anni abbiamo inaugurato il Sociale. Ho impiegato

molto tempo per elaborare un concept vincente, trovare la location giusta e dei validi business partners ma alla fine ce l’ho fatta”. Che tipo di locale è Sociale? Che cucina fate? “Sociale è il classico ristorante italiano, molto pulito e ben gestito da un gruppo straordinario, e questo basta per attrarre clienti. E’ un ristorante estremamente flessibile, adatto a un appuntamento elegante o al lunch after work-out, un punto di ritrovo molto accomodante per tantissi-

mi regulars “La metropo- da poco più di che vivono litana dei pri- 20 mesi, ed è nel quartiemi anni è uno ancora troppo re. Il menù è dei ricordi più duri giovane per tipicamente essere trascuche ho, a cui si agitaliano, rato per un giungono il bullismo altro progetto. perchè è ciò che vogliono nel quartiere, l’umiFra qualche liazione e il mobbing anno, invece gli ameriselvaggio all’amecani, spenon lo esclucialmente a ricana a cui spesso derei: magari venivo sottoposto al un concetto di Brooklyn: spaghetti al lavoro, per non parla- take-away o pomodoro, re delle difficoltà con un messicano. carbonara, la lingua in una città Vedremo, ed cacio e pepe, che ti esclude col sor- eventualmente cotolette, riso sulle labbra, ma solo se Mike pappardelle tutto ciò mi ha reso ne farà parte. al coniglio e Nel frattempo, più forte”. olive di Gaedopo quattro ta, polpette al sugo, e tanti anni estenuanti a livello altri piatti succulenti e professionale, vorrei dedifreschissimi, merito di una carmi anche alla mia vita brigata di cucina davvero privata e magari metter su impareggiabile”. famiglia”. Il tuo ristorante è racPensi di tornare in Itacomandato dalla guida lia un giorno? Michelin. Cosa serve “Forse fra tanti anni sì, per raggiungere un anche se l’Italia non è stata traguardo così prestimolto tenera con me, come non lo è con tanti ragazzi seri e onesti. Mi mancano terribilmente tante cose, in primis mia madre e mia sorella Cristina, oltre agli amici”. Hai dei consigli per chi volesse seguire la tua strada? “Di prepararsi a un lavoro molto duro. Alcuni ragazzi italiani che sono passati da me hanno gettato la spugna dopo poche settimane, pergioso? chè il mondo della risto“C’è una parola di cui ho razione qui a New York è compreso e assimilato molto più impegnativo che l’importanza qui in Ameri- in Italia. ca ed è “consistency” che Capisco che i nostri stansignifica qualità ripetuta dard possano sembrare con costanza nel tempo: esagerati a qualche turista non si può raggiungere o giovane diplomato che nessun successo duraspera di mantenersi il corso turo se non con regole e vacanza lavorando da noi, procedure estremamente ma non posso né voglio chiare”. farci nulla. Quali progetti hai per Il nostro mestiere se fatto l’avvenire? Vorresti in modo professionale aprire altri ristoranti? non si sposa con attività “E’ una domanda che i alternative. Quando non si clienti mi fanno molto lavora si dorme”. spesso, ma Sociale è aperto Chiara Sorrentino

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Questo sono io, questi siamo noi è il titolo del colorato progetto sviluppato nel corso dell’anno scolastico dagli alunni della Scuola primaria Saltini

L’arte per sviluppare la creatività e scoprire talenti C ompito della scuola dovrebbe essere, oltre a trasmettere nozioni, anche quello di aiutare gli studenti a sviluppare i propri talenti, doti e capacità. Di contribuire a formarli e farli riflettere, trasmettendo loro quella capacità di discernere, quello spirito critico senza il quale ogni conoscenza rischia di ridursi a mero dato aneddotico. A tal proposito non si può che ammirare il progetto Questo sono io, questi siamo noi, sviluppato nel corso dell’anno scolastico dagli alunni della Scuola primaria Saltini di via Magazzeno. Le insegnanti hanno seguito i giovani allievi in un percorso artistico che punta non tanto ad accumulare, quanto a sperimentare i talenti di ciascuno. Tante sono le tecniche utilizzate dai circa 260 alunni frequentanti le dieci classi dalla prima alla quinta: pittura su tela, scultura con la creta, collage, sbalzo su

rame e lavorazione della cartapesta, soltanto per fare qualche esempio. Centinaia le opere realizzate, che hanno letteralmente riempito di colore e creatività le sale e i corridoi della scuola. “Abbiamo cercato di aiutarli a operare nella massima libertà, scegliendo gli stru-

menti che ritenevano più adatti a esprimere le proprie potenzialità”, spiegano le maestre, visibilmente orgogliose dei frutti dell’attività. Ad aiutare e stimolare bambini e ragazzi, l’artista carpigiano Romano Pelloni: “abbiamo voluto che si sentissero gratificati –

continuano le docenti – e potessero valutarsi al di là del quaderno. Ogni classe ha seguito un tema, che si riallacciava agli argomen-

Sabato 23 maggio i ragazzi di quinta della Scuola Primaria Giotto sono stati protagonisti di un’eccezionale cerimonia d’addio

Pronti a spiccare il volo

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abato 23 maggio i ragazzi di quinta della Scuola Primaria Giotto sono stati protagonisti di un’eccezionale cerimonia d’addio. Alla presenza del dirigente dell’Istituto Comprensivo Carpi Centro, Tiziano Mantovani, sono entrati sulle note di una canzone di Pavarotti sfoggiando tocco e toga - confezionati dai genitori - che ben s’intonavano all’allestimento della palestra e accolti da calorosi applausi. “Come il fiume trova la strada per il mare - ha esordito Lina Nardone, rappresentante della 5B - così i nostri ragazzi, seguendo la corrente della vita, sono giunti a un altro porto importante: la scuola secondaria. Tutti conosciamo il ruolo che riveste

Tiziano Mantovani e Lina Nardone

la scuola primaria nella formazione dei nostri figli. E’ il primo luogo educativo che incontrano: è proprio qui che hanno imparato a conoscere meglio il mondo, a socializzare e a preparare il loro futuro di studio. Con questa cerimonia, che simboleggia il passaggio a un grado d’istruzione maggio-

re, vogliamo valorizzare le loro conquiste, i loro successi e desideriamo far loro comprendere quanto siamo orgogliosi dell’impegno dimostrato nello studio e nell’aprirsi agli altri, conservando quell’entusiasmo che è la vera molla dell’esistenza”. Al termine del toccante

ti trattati durante l’anno scolastico, ma il vero lavoro svolto è stato quello su se stessi”. E si può vedere davvero di tutto tra le opere prodotte: dall’astronomia alla pop art, passando per le pitture rupestri e la storia di Palazzo Pio vista in modo performativo con i bambini abbigliati secondo la moda medievale, l’unica cosa che manca è la possibilità di annoiarsi. Marcello Marchesini

discorso, i ragazzi, chiamati per nome, uno alla volta si sono avvicinati al tavolo predisposto per l’occasione solenne e hanno ricevuto dalle mani del dirigente la pergamena di fine studio tra gli applausi e la commozione dei presenti. Tiziano Mantovani, riprendendo le parole espresse da Lina Nardone, ha poi sottolineato quanto sia bello e significativo sperimentare dal vivo la “complicità” autentica e spontanea tra genitori e scuola, in una realtà che pare dimenticare i valori essenziali della vita, tra cui l’istruzione, strumento fondamentale per imparare il rispetto e la libertà di pensiero. La cerimonia si è conclusa col lancio dei cappelli in alto.

alla scuola media Sacro Cuore è nata l’idea di realizzare uno spettacolo teatrale per valorizzare le abilità e le competenze degli studenti disabili della scuola, ma non solo le loro

Applausi per Il Piccolo Principe H

anno messo in scena Il Piccolo Principe di Saint-Exupery e hanno ricevuto applausi a scena aperta in occasione della presentazione al pubblico a fine anno scolastico presso la Sala del Seicento all’interno dell’Oratorio cittadino. Sul palco i giovani studenti della scuola media dell’Istituto Sacro Cuore e, per una breve apparizione, i bambini della sezione dei tre anni della scuola d’infanzia. Il racconto parla del viaggio del piccolo principe che, per conoscere l’universo, vaga da un asteroide all’altro e durante il suo cammino incontra individui strani, ognuno con delle caratteristiche particolari, che non si possono non ricordare: un re triste perché non ci sono uomini a servirlo, un ubriacone che continua a bere per non provare la vergogna di bere, un uomo che accende e spegne continuamente i suoi

lampioni. Dietro le storie di queste persone si nascondono i vizi e le virtù di ogni uomo. I ragazzi entravano in scena e, una volta sul palco, dopo aver mostrato il simbolo relativo al personaggio interpretato, indossavano il costume per intraprendere questo viaggio alla scoperta dell’umanità. Il contributo in scena dei più piccoli poteva sembrare poca cosa ma, in realtà, è stato l’approdo finale di un percorso inserito all’interno della programmazione didattica annuale: sono stati coinvolti nella riscrittura del testo elaborando immagini messe a disposizione da una logopedista che aveva fatto un lavoro di apprendimento con una ragazza sordomuta. “Lo spettacolo non restituisce l’immenso lavoro che è stato fatto nei mesi. Se l’essenziale è invisibile agli occhi, il processo è certamente più importante del prodotto. A maggior ragione in questo


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Shell Eco Marathon - Il Team ZeroC dell’Itis da Vinci di Carpi è tornato a casa da Rotterdam con un sesto posto in tasca

I prototipi delle auto green di domani D opo mesi di preparativi e attesa e quattro giorni di intense gare si è conclusa l’edizione del 30° anniversario della Shell Eco-marathon Europe, la più importante e innovativa competizione dedicata alla mobilità sostenibile. Quanti chilometri si possono percorrere con un litro di benzina o 1 kWh di energia elettrica? E’ questa la sfida che, anno dopo anno, raccolgono gli studenti che decidono di cimentarsi sul circuito. Centonovantasette team provenienti da 26 Paesi hanno popolato il circuito cittadino di Rotterdam, dal 21 al 24 maggio, e si sono sfidati con veicoli autonomamente progettati e costruiti. Due le categorie in gara, prototipi e urban concept; uno solo l’obiettivo: percorrere la maggior distanza possibile con l’equivalente di 1 kWh o 1 litro di carburante. A tenere alti i colori del nostro Paese, soltanto 8 team di 6 istituti, tra questi anche l’Itis Leonardo da Vinci di Carpi. Il Team ZeroC del Vinci era rappresentato da venti studenti

Il team al completo

dei corsi di Elettronica, Meccanica e Informatica, accompagnati da Riccardo Arletti e dai docenti Stefano Covezzi (Meccanica) e Marco Vidoni (Elettronica). Escorpio il veicolo made in Carpi, dopo mesi di assiduo lavoro e accurata preparazione, ha superato le difficili verifiche tecniche tese a stabilirne la conformità al regolamento. “Anche se eravamo solo una ventina in Olanda, in realtà intorno a Escorpio lavorano circa quaranta studenti. Quest’anno abbiamo completamente rivoluzionato il mezzo poiché il regolamento imponeva uno sterzo anteriore.

Abbiamo quindi leggermente allargato il veicolo e, come sempre, abbiamo cercato di ridurre i consumi per migliorare l’efficienza della macchina. Lo abbiamo progettato e costruito da zero e, fino all’ultimo giorno utile, è stata una gara contro il tempo: aver passato i test è stato già un grandissimo risultato”, ci raccontano, una volta rientrati, il team manager Davide Malvezzi e i tecnici Nicolas Battini, Elia Goldoni, Christian Veronesi, Massimiliano Borsari, Gioele Goldoni e Alex Cenci, in rappresentanza di tutto il Team ZeroC. A guidare il prototipo dotato

di batteria elettrica e pannello solare, due piloti: Rodrigo Davalli e Marcello

Morini. “Abbiamo cercato di ottimizzare la strategia di gara, creando un software in grado di assicurare al pilota le migliori prestazioni di guida, fornendogli informazioni in tempo reale attraverso un computer di bordo posto sul cruscotto, interamente realizzato da noi”, proseguono gli studenti. Un’esperienza entusiasmante nonostante la fatica, la tensione e il lavoro duro: “dedicarsi a questo progetto è faticoso e implica un impegno pomeridiano costante ma le soddisfazioni che ne

In foto Nicolas Battini, Massimiliano Borsari, Elia Goldoni, Christian Veronesi, Davide Malvezzi, Gioele Goldoni e Alex Cenci

derivano ricompensano ogni sacrificio. Non lo facciamo per i crediti scolastici, non ne varrebbe la pena, ma per passione. Inoltre è bello vivere la scuola in questo modo, si stringono amicizie forti e con i docenti si creano rapporti di vicinanza altrimenti impensabili. Siamo tutti compagni in questa avventura”, sorridono i ragazzi. Il team di casa nostra infatti, col lusinghiero risultato di 601km/kWh, si è dovuto “accontentare” di un sesto posto in classifica generale, migliorando però l’ottavo dello scorso anno! Obiettivo? “Conquistare il primo posto naturalmente. E per farlo metteremo ulteriormente a dieta Escorpio. Oggi pesa 42 chili, speriamo di riuscire a eliminarne altri cinque”. Sogno nel cassetto? “La sfida - spiega il meccanico Massimiliano Borsari - è quella di riuscire a correre con gomme prive di camera d’aria per ridurre gli attriti e migliorare l’efficienza. Sarà dura, ma non molliamo”. Jessica Bianchi

Gli allievi della 1G della Scuola Media Fassi di Carpi ripensano completamente il gioco del Monopoli per onorare la memoria del magistrato ucciso dalla mafia, Giovanni Falcone

Il Monopoli della legalità 2

caso” spiega la coordinatrice Laura Maugeri, supportata dagli educatori Martina Guidetti, Marcello Mazzetto, Barbara Sberveglieri. All’interno del Laboratorio teatrale del Gruppo Sostegno della scuola media, è nata tre anni fa l’idea di realizzare uno spettacolo teatrale per valorizzare le abilità e le competenze degli studenti disabili della scuola, ma

non solo le loro… “In realtà lo spettacolo – prosegue la Maugeri - ha evidenti finalità educative, didattiche e di inclusione per tutti quanti gli studenti e, grazie a esso, gli alunni sperimentano una modalità non tradizionale per sviluppare le competenze di base richieste dalla società civile. Al centro del processo educativo resta sempre la persona”. S.G.

3 maggio 1992. Sono le 17.58, quando al chilometro 5 della A29, una carica di cinque quintali di tritolo, posizionata in un tunnel scavato sotto la sede stradale deflagra nei pressi dello svincolo di Capaci-Isola delle Femmine, a una manciata di chilometri da Palermo. Azionata per telecomando da Giovanni Brusca, il sicario del boss Totò Riina, l’esplosione apre una voragine che è, ancora oggi, 23 anni dopo, negli occhi di tutti noi. Testimoni della morte del giudice Giovanni Falcone, della moglie Francesca Morvillo e dei tre agenti della scorta Rocco Dicillo, Antonio Montinaro e Vito Schifani. Il 23 maggio è ormai una data simbolo nella lotta contro tutte le mafie: un appuntamento che si rinnova ogni anno ma non vuole essere, e non è, un’abitudine. Al contrario, si rivela una preziosa occasione di educazione alla legalità e alla giustizia. A partire dai banchi di scuola. Il ritratto di Giovanni Falcone ha talmente impressionato gli allievi della 1G della Scuola Media Fassi del Comprensivo Carpi 2 da

La professoressa Rossella Sansone con le studentesse Matilde Solieri e Aurora Valenti

spingerli a ripensare completamente il gioco del Monopoli. “In classe durante l’ora di narrativa - ci racconta la docente di italiano Rossella Sansone - abbiamo letto il libro Per questo mi chiamo Giovanni di Luigi Garlando. Il protagonista, Giovanni, è un bambino di Palermo. Per il suo decimo compleanno, il papà gli regala una giornata speciale, da trascorrere insieme, per spiegargli come mai, di tutti i nomi possibili, per lui sia stato scelto proprio Giovanni. Il testo ha letteralmente incantato i ragazzi che, con grande interesse e partecipazione, hanno lavorato

autonomamente anche a casa per conoscere meglio la biografia di Falcone. Sabato 23 maggio i miei allievi mi hanno davvero sorpresa. Hanno portato in classe un cartellone realizzato con le loro mani riportante il Monopoli della legalità. Un’idea, quella delle studentesse Matilde Solieri e Aurora Valenti, assolutamente originale e bellissima. Ci sono le caselle con le varie penalità, dal carcere al fare ammenda, le pedine, il dado… Il primo lancio prosegue Rossella Sansone - lo ha fatto un emozionato preside, il dottor Attilio Desiderio che, entusiasta,

ha persino lanciato l’idea di brevettare il gioco, premiando così l’ingegno, l’impegno e la sensibilità degli studenti della 1G”. Un modo per tenere così viva la memoria e il sacrificio di Falcone e con lui quella di tutti gli altri morti ammazzati dalla criminalità organizzata. Uno strumento ludico- didattico attraverso il quale l’esempio del magistrato rivive anche per le generazioni più giovani. Un esempio straordinario di umanità e integerrimo impegno: valori che la scuola vuole custodire e trasmettere ai cittadini di domani. Jessica Bianchi


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M

venerdì 5 giugno 2015

archesini Group rafforza la sua presenza alla Corte dei Pio investendo oltre 15 milioni di euro per creare, nella zona industriale a sud della città, su un terreno di oltre 20mila metri quadri, il più vasto polo italiano per tutta la produzione di impianti per la termoformatura. Uno stabilimento strategico, innovativo e a basso impatto ambientale che porterà una ventata di ossigeno a un territorio fortemente provato dal sisma e da una crisi economica ormai cronica. Fornire linee complete e personalizzate per il confezionamento di prodotti farmaceutici e cosmetici è la mission del Gruppo di Pianoro (Bologna). I numeri ne testimoniano il successo: un ricavato consolidato di tutto il Gruppo pari a 247 milioni di euro nel 2014, 1.200 dipendenti tra sedi italiane ed estere, 14 divisioni produttive, 7 aziende acquisite e un’azienda partner, una rete di 20 agenzie e 15 filiali estere. L’impegno nell’innovazione ha fatto della Marchesini la protagonista indiscussa nel settore del confezionamento per l’industria farmaceutica e cosmetica in Italia e sui mercati internazionali: l’85% del fatturato del Gruppo, infatti, è generato dalle esportazioni. In occasione della posa della prima pietra del nuovo stabilimento di Carpi, lo scorso 27 maggio, all’amministratore delegato di

anno XVI - n. 22

zione dello stabilimento tra poco più di un anno. Dopo l’estate 2016”. Nonostante la forte vocazione internazionale, punto di forza e caratteristica distintiva di Marchesini Group è l’aver bail suo cuore e le “Il polo cosato la prosue origini”. stituirà la duzione Il nuovo polo più larga interamenavrà certaproduzione italiana te in Italia, mente una di macchine per seppure ricaduta oca fronte cupazionale l’industria farmadi costi positiva per ceutica e, in partiCarpi… colare, per blister e maggiori. “Me lo auguil confezionamento Perché? “Abbiamo ro. Il mondo di fiale e siringhe. scommesso farmaceutico Una produzione, qualità in generale non questa, altamente su e personaha conosciuto specializzata che ha, lizzazione grande crisi nel territorio carpi- dei nostri e noi siamo andati piuttosto giano, il suo cuore e prodotti. le sue origini”. Questo ci bene. Confido consente di quindi di poter incrementare ulteriormente mantenere le nostre produzioni in Italia, pur scontanil livello occupazionale do un costo del lavoro più del Gruppo. Una volta a alto. Allo stato attuale, mai regime, il polo di Carpi dire mai, non abbiamo avuconcentrerà al suo interno to segnali negativi, al conle migliori maestranze del trario, le strategie adottate settore. Essenziale per noi è l’alta formazione tecnica. ci stanno premiando. Continuiamo infatti a esportare La nostra ricerca si coni nostri macchinari anche centrerà quindi su figure in Paesi molto sensibili al professionali “tecniche”, tra cui ingegneri meccanici, prezzo come la Cina, l’India e il Bangladesh”. elettronici e dell’automazione oltre che periti mecca- Il nuovo stabilimento della Marchesini group è un’inienici specializzati”. zione di fiducia per tutta la A quando il taglio del comunità. nastro? Un investimento decisa“Dopo la posa della prima mente in controtendenza pietra i lavori, eseguiti da per Carpi che ci lascia ben imprese del territorio, prosperare. cederanno a ritmo spedito Jessica Bianchi per permettere l’inaugura-

Marchesini Group investe 15 milioni di euro su Carpi per creare il più grande polo italiano di termoformatura. importanti le ricadute anche sul fronte occupazionale

Packaging Valley

Maurizio Marchesini insieme a Marco Marchesini, direttore di produzione del Gruppo, Giuseppe Monti, storico direttore tecnico e alcuni collaboratori dell’unità produttiva di Carpi

Marchesini Group, nonché presidente di Confindustria Emilia Romagna, Maurizio Marchesini, chiediamo: Quanto è importante la piazza di Carpi per il Gruppo? Quanti sono i lavoratori attualmente impiegati in città? “La nostra presenza a Carpi è ormai storica: da oltre vent’anni rappresenta una delle nostre sedi principali e vi sono impiegate circa 150 persone. Quella car-

pigiana è una produzione fondamentale e riguarda le macchine per la termoformatura. Il Gruppo è specializzato nel confezionamento di prodotti destinati all’industria farmaceutica e, in particolare, a Carpi vengono realizzate le macchine per i blister e il packaging di fiale e siringhe”. Una volta a regime, quale sarà l’attività dello stabilimento in costruzione?

“Nella nuova fabbrica concentreremo la parte progettuale - meccanica, elettronica e informatica - e quella di assemblaggio finale delle linee di confezionamento. Il polo costituirà la più larga produzione italiana di macchine per l’industria farmaceutica e, in particolare, per blister e il confezionamento di fiale e siringhe. Una produzione, questa, altamente specializzata che ha, nel territorio carpigiano,

Nonostante la riduzione degli investimenti nel settore, la cooperativa carpigiana può comunque vantare alcune acquisizioni di grande pregio sul mercato nazionale: il nuovo progetto Eataly nell’area ex Caab di Bologna, la ristrutturazione del comparto Sant’Agostino nel centro storico di Modena e la nuova sede della Feltrinelli a Milano

Cmb mette a segno un buon bilancio D opo la citazione dell’amministratore delegato di Autostrade per l’Italia dentro la galleria in occasione dell’abbattimento dell’ultimo diaframma della Variante di Valico sull’Autostrada del Sole, sono state espresse parole di apprezzamento per Cmb anche dal presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, in occasione della consegna degli splendidi Ponti ad arco sulla viabilità di accesso a Expo 2015 e, ancor più recentemente, dal Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Graziano Delrio, quando è stata inaugurata la nuova Tangenziale Esterna di Milano. Deve essere per la serietà con cui la cooperativa carpigiana porta a compimento gli impegni assunti che il premier Matteo Renzi si è spinto ad anticipare al 2016 la fine del cantiere sulla Salerno Reggio Calabria dove Cmb sta lavorando alacremente secondo il crono programma

in base al quale è prevista la consegna il 22 novembre 2017. Il presidente Carlo Zini ne ride ma non riesce a nascondere la soddisfazione che ha condiviso con i soci durante l’Assemblea Generale di sabato 30 maggio. In un anno segnato ancora da una delle più gravi crisi che abbia mai colpito il nostro Paese e il settore delle costruzioni in particolare, Cmb si è dimostrata in grado di

mantenere la sua posizione competitiva: il giro d’affari si colloca sui 510 milioni di euro, l’utile prima delle imposte di 7 milioni, con un risultato netto che si attesta a 4.1 milioni di euro. “Il risultato raggiunto preserva la dimensione aziendale e con essa i livelli occupazionali anche se, per far fronte alla carenza di lavoro, si è fatto ricorso all’utilizzo di ammortizzatori sociali.

“Oggi, se dovessi indicare la priorità per un’impresa come la nostra, non farei riferimento agli aspetti finanziari ma a quelli dei lavori: complessivamente, nei sette anni di crisi, la riduzione degli investimenti nel settore delle costruzioni ha raggiunto dimensioni macroscopiche (- 38%), mentre la spesa corrente è continuata a crescere facendo registrare un +17% fra spesa centrale e

locale. Il nodo è tutto politico: non è vero che le risorse non ci sono, la verità è che lo Stato ha una spesa corrente enorme che non riesce a contenere. E negli anni non è riuscito o non ha voluto invertire questa tendenza”. Nonostante la contrazione dei bandi di gara a livello nazionale, Cmb può comunque vantare alcune acquisizioni di grande pregio sul mercato nazionale: il nuovo progetto

Eataly nell’area ex Caab di Bologna, la ristrutturazione del comparto Sant’Agostino nel centro storico di Modena e la nuova sede della Feltrinelli a Milano. Poi l’accenno all’attualità e alla bufera mediatica a seguito delle vicende che vedono coinvolte “alcune importanti cooperative e i loro massimi dirigenti”. Il pensiero di tutti in sala corre alla Cpl. Per il presidente Zini, la difesa dei valori della cooperazione “non può prescindere dalla lotta alle false cooperative, per cui oggi anche qui raccoglieremo le vostre firme a sostegno di una proposta di legge di iniziativa popolare, di cui io stesso mi onoro di essere uno dei proponenti, e dal procedere con decisione verso la definitiva confluenza delle odierne rappresentanze di quel mondo, bianche, rosse e verdi, verso un’unica Alleanza delle Cooperative Italiane”. Sara Gelli


Il bello della musica è che quando ti colpisce non senti dolore” è con questo pensiero di Bob Dylan che la nuova scuola di musica accoglierà tutti gli alunni, i musicisti ed i suoi visitatori. Una frase che racconta con poche parole un percorso durato due anni e che inizia il 29 maggio 2012, data in cui il sisma priva della sede la Filarmonica Novese e il Coro delle Mondine, lasciando tutti i cittadini nel più assordante dei silenzi. Ma si sa che la musica è un fluido e inarrestabile divenire e così, passati pochi mesi, parte il progetto “Musica Maestro” con cui, grazie alle donazioni di Cariparma Crèdit Agricole, Radio Bruno con la raccolta fondi Teniamo Botta e altri soggetti, si sono raccolti i fondi necessari per ricostruire una nuova sede. La fase progettuale ha visto l’approvazione del progetto esecutivo nel mese di maggio 2014. Il mese successivo sono stati affidati i lavori di costruzione alla Coop. Muratori di San Felice sul Panaro che li ha terminati nel maggio 2015. La Scuola di Musica, costruita con materiali antisismici e dotata di impianto fotovoltaico, è più grande della precedente e vede una distribuzione degli spazi più consona alle esigenze. Distribuita su due piani, al primo prevede la realizzazione di una grande sala prove

venerdì 5 giugno 2015

Inaugurata il 30 maggio la nuova sede della Scuola di Musica “Luigi Restani” a novi di modena Al centro Luisa Turci affiancata dal presidente della Regione Stefano Bonaccini e da Alberto Bellelli, sindaco di Carpi

Il bello della musica

di circa 150 metri quadrati mentre al piano terra saranno approntate le aule didattiche, i locali tecnici e di servizio e le sedi delle due associazioni. Grazie a tale disposizione si è riusciti ad aumentare gli spazi della struttura di quasi 80 metri quadrati passando dai 250 della vecchia scuola ai 327 di quella nuova. Anche dal punto di vista estetico la nuova sede prevede diverse migliorie: dalla realizzazione di un porticato esterno a quella degli spazi verdi che circonderanno la struttura e che saranno in grado di ospitare eventi ed esibizioni. La nuova struttura sorge in via Enrico Mattei. La scelta di tale posizione è dettata dalla vicinanza al centro del paese, e anche dal fatto che nell’area di terreno attigua

sorgerà una nuova struttura che comprenderà il centro giovani, la biblioteca, una sala prove e le sedi dell’Ufficio Cultura e della Proloco “A. Boccaletti”. L’idea e l’auspicio che sottendono questo progetto sono quelli di creare un grande polo artistico culturale (denominato PAC) da cui, grazie alla vicinanza ed alla prossimità, anche fisica, di diverse realtà associative ed istituzionali, possano nascere contaminazioni e collaborazioni per coinvolgere il territorio con idee e progetti innovativi. “Il bello della musica è che non si ferma mai, nemmeno quando tutto sembra perduto” ha detto il sindaco di Novi Luisa Turci “E’ per questo motivo che inaugurare questa struttura è un’emozione fortissima: è

il frutto non solo del lavoro tecnico e progettuale ma anche e soprattutto della cooperazione tra enti diversi, cittadini e artisti. Un grazie di cuore quindi a Cariparma, a Radiobruno e a tutti

coloro che, con la loro generosità, hanno contribuito al raggiungimento di questo importante obiettivo” “Il bello della musica è che sa unire le persone, i nostri clienti hanno risposto immediatamente all’iniziativa di solidarietà proposta dal nostro istituto e a loro va il grazie più importante per aver permesso a Novi di non rinunciare alla banda, alla scuola di musica per ragazzi e allo storico Coro delle Mondine” fanno sapere da Cariparma Crédit Agricole. Il Gruppo Bancario nel 2012 aveva infatti lanciato una raccolta fondi che ha permesso di raccogliere per il progetto “Musica Maestro” 80mila euro, successivamente raddoppiati dall’Istituto di credito. “Il bello della musica è la capacità di unire, aggregare anche persone molto

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diverse tra loro: la musica parla un linguaggio universale ed è capace di generare empatia anche tra sconosciuti, avvicinandoli” spiega Clarissa Martinelli di RadioBruno “Proprio la vicinanza tra gli ascoltatori di Radio Bruno ha dato vita all’iniziativa Teniamo Botta nei giorni successivi a quel terribile 29 maggio 2012. Le persone si sono unite, chi era pronto ad aiutare si è messo a disposizione, chi chiedeva aiuto l’ha trovato grazie anche alle risposte immediate che è stato possibile mettere in campo utilizzando da subito i fondi raccolti. Su indicazione del Sindaco di Novi, anche per lo stretto legame tra radio e musica, la scelta è convogliata su questo progetto che oggi finalmente restituisce un’eccellenza alla comunità”.


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A tre anni dal sisma che ha martoriato il nostro territorio, l’ingegner presidente di Enerplan, ha presentato il volume ricostruzionemilia racconta per immagini la nostra storia, un cammino di ricostruzione terribili momenti di disorientamento, ci ha condotto a riprendere una

Marco Lugli e Corrado Faglioni

“Non arrendiamoci alla Il Duomo di Carpi

Più di ogni altra cosa ricordo gli occhi terrorizzati di una donna che non voleva abbandonare la propria casa e continuava a ripeterci che lei voleva morire lì”. Sono immagini fugaci, a volte

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dettagli irrisori, quelli che si piantano nella nostra mente. Ricordi, quelli rievocati dall’ingegner Corrado Faglioni, presidente di Enerplan, d’un tempo che pare lontanissimo. “Il terremoto del 29 maggio ha lasciato

segni indelebili nella vita e nella storia delle comunità della Bassa modenese. Secoli di storia sono stati lacerati in pochi istanti destinati a incidere profondamente negli edifici storici, nelle case, nei luoghi di lavoro

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venerdì 5 giugno 2015

ingegner Corrado Faglioni, da 5.9 a 0: “un libro che ricostruzione che, partito da quei una vita normale”.

La Chiesa Madre di Fossoli

a paura”

e nella vita delle persone. In occasione della terza ricorrenza di tale spaventoso evento, la quale coincide anche con il 15° anniversario dalla fondazione di Enerplan, abbiamo voluto presentare ricostruzionemi-

lia da 5.9 a 0: un libro che racconta per immagini la nostra storia, un cammino di ricostruzione che, partito da quei terribili momenti di disorientamento, ci ha condotto a riprendere una vita normale”. Presentato all’interno della splendida Sala del Seicento, riqualificata dallo studio Enerplan dopo il sisma, il volume rammenta a ciascuno di noi che dalla rovina possono sorgere nuovamente speranza e bellezza. Aldilà di ogni umana paura. “Abbiamo cercato – prosegue l’ingegner Faglioni – poche ore dopo il sisma di non arrenderci alla paura. Al contrario ci siamo immediatamente messi al

servizio del territorio, registrando danni, concedendo agibilità o interdicendo case e luoghi di lavoro pericolosi. Abbiamo viaggiato a folli velocità: una lotta contro il tempo”. A causa dell’inagibilità della propria sede, Faglioni e la sua squadra hanno lavorato in trasferta per oltre un anno ad Avio di Trento: “non ci siamo neppure accorti delle corse fatte, quasi in apnea, per la ricostruzione di tanti edifici e così è nata in noi l’idea di documentare il nostro lavoro, con l’aiuto del fotografo Marco Lugli, raccogliendo le immagini del nostro cammino professionale e umano. Un modo per fare memoria,

per ricordare insieme alla comunità, quanto questo tragico evento abbia scosso le nostre anime. Abbia rivoluzionato le nostre priorità, ricordandoci la caducità delle cose. Il messaggio che vogliamo consegnare a futura memoria – conclude Corrado Faglioni – deve essere anche la testimonianza di una fede assoluta nel voler vincere la paura, perchè anche di fronte alle più grandi avversità della vita non ci si può far annichilire dal terrore, il quale non deve mai farci arrendere o renderci impotenti. Anche oggi su di noi si addensano nubi pericolose: la crisi economica, le difficoltà finanziarie delle famiglie,

la paura del futuro possono costituire a loro volta, altri subdoli terremoti. Ricordiamoci però cosa siamo stati in grado di superare insieme: ogni avversità può essere vinta stringendoci in un abbraccio fraterno e lavorando con determinazione e volontà”. Ricostruzione è la parola chiave. Dei muri e delle anime. Un percorso “lento, faticoso, lungo. Ma fattibile”, ha poi sottolineato il vescovo di Carpi, monsignor Francesco Cavina. “Perchè laddove vi è la volontà di lavorare uniti, allora è possibile fare qualcosa di grande e significativo. La ricostruzione – ha concluso il vescovo – è possibile se continueremo a camminare insieme”. “In questi tre anni ci siamo confrontati con una gamma enorme di progetti – ha spiegato l’ingegner Fabio Torrebruno – ma il mio preferito resta il miglioramento sismico. Un edificio rafforzato sismicamente è capace di resistere alle sollecitazioni e di salvare la vita a coloro che vi abitano. La nostra speranza è che il processo di ricostruzione del nostro territorio ci restituisca edifici e persone migliori”. La ricostruzione post sisma cammina a piccoli passi e ancora molto – forse troppo – resta da fare: ricostru-

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zionemilia da 5.9 a 0 fa germogliare in noi un seme di speranza. Molti luoghi hanno ricominciato a ospitare la vita, testimoni dei nostri passi. Immortalate da Marco Lugli, le ferite inferte dal terremoto ci parlano anche, paradossalmente, di bellezza: “basta guardare con rispetto al valore che le cose distrutte hanno avuto e hanno per le persone: essere compartecipi della loro sofferenza. Basta guardare verso ciò che il cantiere rappresenta per il futuro della gente. Mi sono chiesto spesso durante questo lavoro di documentazione – ha sottolineato Lugli – come poter conciliare la soddisfazione professionale con il dramma che stavo immortalando, come riuscire a profanare l’intimità delle case abbandonate a causa della violenza del sisma. E’ stato un viaggio intimo e umano profondo, costellato di incontri – pochi - straordinari. Tecnici, pompieri... persone che mi hanno dato l’energia necessaria per portare a termine il mio compito, fatto perlopiù in solitudine. Ho imparato che la tragedia è di tutti e che una casa, seppur fortemente lesionata, non dev’essere abbattuta ma salvata a ogni costo, perchè tonare nella propria casa significa tornare ad abitare la propria vita”. Jessica Bianchi

“Questa ordinanza è rivolta al risparmio, non all’aiuto dei terremotati. E temiamo che la Regione, dopo aver cambiato unilateralmente il patto che aveva stipulato in passato con noi, concedendoci il CAS, possa arrivare a mutare anche le regole della ricostruzione”, spiegano alcuni componenti del Comitato Sisma.12

Il taglio del Cas preoccupa i terremotati A

tre anni esatti dal sisma del 2012, sono arrabbiati, i terremotati. Esasperati. Ormai sfiniti dai tempi della ricostruzione, che si stanno allungando ben oltre le previsioni iniziali, dalla burocrazia, e ora anche dall’incertezza relativa al Cas, il contributo per l’autonoma sistemazione, grazie al quale, in questi tre anni, chi è rimasto senza casa ha potuto far fronte alle spese per l’affitto di alloggi temporanei. Con l’ordinanza n. 20 dell’8 maggio scorso, la Regione ha infatti deciso di sostituire il Cas con due nuovi strumenti per chi ancora è fuori dalla propria abitazione. Il primo, che entrerà in vigore dal 1° luglio prossimo, si chiamerà CCL (contributo per il canone di locazione), e sarà assegnato a coloro che hanno una sistemazione onerosa, come l’affitto. L’altro strumento è il contributo per il disagio abitativo temporaneo, che prevede il riconoscimento di un contributo forfettario a coloro che non sostenevano oneri alla data del sisma,

Lidia Corradini, Sandro Romagnoli e Aureliano Mascioli

e attualmente sono sistemati temporaneamente a titolo gratuito. Con l’ordinanza n. 20 vengono anche ridefinite le regole per la permanenza (o fuoriuscita) dai moduli abitativi provvisori. Tutto questo, nella pratica, comporterà un cambiamento consistente nei contributi economici destinati ai terremotati sempre più preoccupati: la decisione della Regione, infatti, va a modificare improvvisamente un sistema, quello del Cas, che per molte persone è stato l’unico aiuto, in questi tre

anni, per fronteggiare le enormi difficoltà derivanti dall’aver perduto casa. Per questo, lo scorso 28 maggio, il comitato Sisma.12 ha organizzato un’assemblea pubblica, alla Camera del Lavoro di Carpi, in cui si è discusso proprio dell’ordinanza n. 20. Chi è ancora fuori casa teme che queste modifiche vadano a stravolgere il sistema dei contributi, senza che siano cambiate, però, le condizioni di vita di chi è ancora alle prese con la ricostruzione e non vede la

possibilità di rientrare nella propria abitazione in tempi brevi. “Questa ordinanza è rivolta al risparmio, non all’aiuto dei terremotati. E temiamo che la Regione, dopo aver cambiato unilateralmente il patto che aveva stipulato in passato con noi, concedendoci il Cas, possa arrivare a mutare anche le regole della ricostruzione”, affermano Aureliano Mascioli, Sandro Romagnoli e Lidia Corradini del comitato. Tra i partecipanti all’assemblea, circa una

settantina di terremotati provenienti da Carpi, Novi, Cavezzo e altri comuni del cratere, serpeggia la preoccupazione ma soprattutto l’esasperazione: “non sappiamo, da un giorno all’altro, cosa possa succedere ai nostri diritti. Le ordinanze non possono essere calate dall’alto, senza prendere in considerazione le esigenze e le problematiche di noi terremotati”. E infine, emerge l’incertezza maggiore: “abbiamo paura che, a questo punto, da un giorno all’altro si decida

di rimettere in discussione persino le regole della ricostruzione e ci vengano tolte anche quelle poche garanzie che ci erano state date”. Ma il punto che sta più a cuore ai terremotati, riguarda le tempistiche della ricostruzione: “la semplificazione della burocrazia, promessa dal presidente Bonaccini, non è ancora stata attuata. I tempi della ricostruzione sono troppo lunghi e quello è il vero problema. Se vogliono risparmiare i soldi dei contributi di autonoma sistemazione, devono darci la possibilità di rientrare velocemente nelle nostre case, invece di toglierci gli aiuti che ci spettavano di diritto”. Ora, il comitato Sisma.12 chiederà alla Regione di valutare insieme ai terremotati i provvedimenti per accelerare le pratiche di ricostruzione e, nel frattempo, di congelare le modifiche al Cas. Ma la speranza di essere ascoltati, ormai, è flebile anche nei più agguerriti. Laura Benatti


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Nuova avventura in Inghilterra per i centauri del Motoclub Al Ghèff

Da Carpi al Raduno Super Rally di Lincoln N uova avventura nel mondo per i centauri del Motoclub Al Ghèff che sono partiti da Carpi venerdì 15 maggio diretti in Inghilterra per partecipare al Raduno Super Rally di Lincoln. In sella alle loro moto Mauro Pini (Ktm), Gianni Arnoffi (Bmw 1200 gs) e Giorgio Lugli (Triumph) sono partiti subito alla grande con una tappa lunga 1.050 chilometri per raggiungere Reims sotto la pioggia costante e sotto la neve che cadeva copiosa fuori dal Passo del Gottardo. Le avversità erano solo iniziate. “Dopo il viaggio in

traghetto - racconta Mauro - e l’approdo a Dover, era in programma la visita di Canterbury dove non abbiamo trovato un posto per dormire e ci siamo arrangiati con una tenda”. Al risveglio l’amara scoperta: la moto di Arnoffi finisce ko per umidità e abbiamo aspettato due ore per partire”. Tappa successiva è stata la città di Londra dove i tre sono stati raggiunti da Paolo Puviani, detto ‘il conte’ e da Stefano Pivetti in sella a due Harley. “Siamo rimasti a Londra due

giorni nella speranza che i meccanici potessero aggiustare la moto di Arnoffi ma niente da fare. Dopo aver visitato il meraviglioso sito di Stonehenge - prosegue Mauro - io, Arnoffi e Lugli abbiamo intrapreso la strada del ritorno mentre Paolo e Stefano proseguivano verso il Raduno Super Rally di Lincoln”. Il Motoclub Al Ghèff è aperto tutti i mercoledì dalle 20 in poi nella sede di via dei Grilli 2/A presso l’aeroporto di Fossoli.

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Lutti in città

Commozione ai funerali di Rostovi

Ti ringraziamo papà per tutto quello che hai fatto per noi figli, per la mamma e per le tue appassionate attività umanitarie e di volontariato che hanno contraddistinto tutta la tua vita, a cominciare dalla Scuola alberghiera Nazareno”. Poi Cristian Rostovi non ce l’ha fatta e ha ceduto alla commozione mentre portava il suo ultimo saluto al padre nella chiesa di San Bernardino Realino alla conclusione delle esequie funebri di Bruno Rostovi, deceduto per malattia a 73 anni. Chiesa gremita di parenti, conoscenti e amici, tra cui l’assessore Milena Saina, il direttore dell’Istituto Nazareno Marco Viola, il direttore della Scuola alberghiera Luca Franchini col presidente Sergio Garuti, tre sacerdoti, il parroco

don Alberto Bigarelli, don Roberto Bianchini e don Andrea Zuarri e da Mamma Teresa, direttrice dell’Istituto Mamma Nina nel quale Bruno conobbe e sposò nel 1971 Ombretta Scorzoni, colleghi consiglieri comunali di Cristian. Ma i presenti attendevano le parole di ricordo di don Ivo Silingardi, storico fondatore della Scuola alberghiera: parole di elogio e stima che hanno commosso e hanno confermato la stretta affettuosa amicizia che legava i due uomini. E, al termine, il saluto finale del figlio Cristian che, a nome degli altri due fratelli, Luca e Andrea, ha ricordato le doti straordinarie di uomo di fede, di marito, di genitore e di grande lavoratore, sempre disponibile nell’aiutare il prossimo. Cesare Pradella

Il Duomo piange la morte di Silvio

C

ommozione nella Chiesa della Sagra per l’ultimo saluto al commendator Silvio Cavazzoli, manager, amministratore ma, soprattutto, uomo di fede, morto a 85 anni. E quanti lo hanno ricordato durante la solenne cerimonia funebre concelebrata da don Rino Bottecchi e da don Luca Baraldi, ne hanno messo in risalto il luminoso passato di amministratore in aziende private e in giornali e

associazioni cattoliche come Notizie, il Portico, le Corali da Palestrina e Savani, il Movimento dei Focolarini e l’attività svolta all’interno della Cattedrale di cui per anni è stato prezioso cerimoniere. Alla Sagra sono convenuti gli amici di sempre da Romano Pelloni a Dante Colli, da Giuseppe Levoni a Livio Filippi a Rossano Bellelli che hanno fatto corona alla moglie Annamaria Mora, ai figli Giorgio e Franco e ai tanti nipoti. C.P.

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ella cornice delle storiche stanze di Palazzo Pio a Carpi si è svolto, mercoledì 27 maggio, l’incontro tra imprese del tessile e una decina di operatori stranieri provenienti da Francia, Belgio e Olanda nell’ambito del progetto Carpi Fashion System, promosso dalle associazioni imprenditoriali del territorio e dal Comune di Carpi, col sostegno della Fondazione CR Carpi. In collaborazione con Promec, l’Azienda Speciale per l’Internazionalizzazione della Camera di Commercio di Modena, l’iniziativa rientra nella promozione delle aziende del distretto per permettere, anche a realtà medio-piccole, di presentare le loro collezioni e i loro brand a livello nazionale e internazionale. All’interno di stand, attrezzati ad hoc da ogni azienda, si sono svolti più di ottanta incontri con i distributori (l’area di

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Buyer di Olanda, Francia e Belgio hanno incontrato le imprese del distretto nell’ambito di un’iniziativa organizzata da Carpi Fashion System

La Moda si incontra a Palazzo

competenza di uno di loro si estende fino al Kazakistan) e gli agenti di retail stranieri che, in una fase preliminare, avevano visitato i siti on line e poi manifestato il proprio interesse per una o più aziende del distretto. Oltre a poter vedere le collezioni esposte negli stand, i buyers hanno richiesto informazioni sulla capacità produttiva, sulle caratteristiche della produzione e sulle modalità di distribuzione, riconoscendo in modo unanime l’alta qualità dei prodotti Made in Carpi. Giovedì 28 maggio si sono svolte le visite dei buyers direttamente presso le aziende per approfondire e concludere eventuali accordi. Hanno aderito al progetto le aziende:

Ann Max Export, Astarte, Batte il Cuore, Big Dolby Company, Cherimax, Confezioni Chicca, Crea Si, Donne Da Sogno, Elsamanda, Eurostil, Gi&Di, Idea Tessile, Kadiby, Lemine Group, Linea Donna, Maglierie Ellegi, Marty Mode, Mr Giuly Mode, Nero Cipria, Project 111, Qualità 2000, S&M Group, Sorriso, Spruzzi e Ventanni. Nell’ambito di Carpi Fashion System è in programma una missione a Dubai dal 6 all’8 giugno, presso la prestigiosa sede del Park Hyatt-Dubai. Parteciperanno cinque imprese moda del distretto: Donne Da Sogno, Weg Fashion Group, Gil, Creazioni Rosanna & Co e Eurostil. L’evento prevede un’esposizione della durata di un giorno sulle eccellenze del Made in Italy, che attrae buyer e operatori dai Paesi limitrofi del Golfo e del Levante.

Il Festival di Cannes non ha premiato il cinema italiano ma le due pellicole Mia madre di Nanni Moretti e Youth - La giovinezza di Gabriele Sorrentino sono assolutamente da non perdere

Il gioco del cinema tra dolore e bellezza C ome ormai si sa, Cannes non ha premiato il cinema italiano, se si esclude il riconoscimento che il film di Nanni Moretti ha ricevuto col Premio Ecumenico da una Giuria di associazioni di critici protestanti e cattolici. Ciò non toglie che il regista già premiato a quel Festival nel 1994, miglior regia per Caro diario, e nel 2001, Palma d’oro per La stanza del figlio, abbia costruito un film originalissimo e particolarmente affascinante. La trama vede una regista (Margherita Buy) alle prese col suo nuovo film interpretato da un divo americano, tal Barry Huggins (John Turturro), ma soprattutto costretta ad affrontare la degenza della madre (Giulia Lazzarini) gravemente malata. In quest’ultima incombenza l’aiuta il fratello Giovanni (Nanni Moretti). Tre personaggi molto diversi tra loro ma con affinità insospettate. Il tema della morte, già presente ne La stanza del figlio, in Mia madre si fa ancora più intenso ma, allo stesso tempo, molto discreto. Se nel primo prevaleva l’elaborazione del lutto, questa volta è proprio la scomparsa, il distacco e l’incombente perdita di un affetto tanto caro e importante a muovere il filo della narrazione. Tuttavia la leggerezza è il tono dominante del racconto, e si resta stupiti davanti a un susseguirsi di scene iniziali dove apparentemente non succede nulla di significativo. Assistiamo infatti al lavoro di routine di Margherita, la regista, che sta girando un film sulla perdita del lavoro da parte degli operai di un’azienda. Il protagonista del film nel

film è un’acclamata star hollywoodiana che però soffre di perdita della memoria. Infatti non riesce a ricordare una sola delle battute che deve pronunciare sul set. Infine Giovanni, che per assistere la madre si mette in aspettativa, quindi concretamente “perde” il lavoro. Insomma in questo film tutti perdono o stanno perdendo una parte di sé. Credo che questo sia il vero nocciolo di un racconto dove solo lo spettatore accumula anziché perdere. Assistendo al succedersi delle varie scene, spesso intrise di sottile comicità, tutte molto contenute e di una normalità disarmante, entriamo invece nella dimensione della sofferenza, dell’indeterminatezza: un disagio vero che porta al confronto con se stessi, a domandarsi cosa fare nei panni di quei personaggi, in quel triste frangente. Davanti a quello schermo mi sono chiesto come sarebbe stata messa in scena la notizia della morte della madre, tra le difficoltà della regista, la perfezione del fratello e le sbruffonerie del divo americano. Ebbene l’evento annunciato accade ma, la maestria di Moretti regista,

fa della discrezione la cifra stilistica della tragedia e arriva a smuovere visceralmente, a commuovere, complice il buio della sala e il silenzio delle ambientazioni. Il cinema di Moretti non è mai stato alla ricerca della spettacolarità; è piuttosto una costante riflessione sul presente delle persone, sulle situazioni politiche e sociali, esistenziali anche. Un cinema di molte parole e saltuaria ottima musica che nella sua profonda concretezza ha saputo anche divertire, e molto, soprattutto all’inizio, come del resto è giusto che sia. Quando si è giovani si è spietati e ci si sfoga con sarcasmo e ironia di tutte le rabbie e le impotenze che si hanno dentro. In età più matura è la consapevolezza e non tanto la saggezza che probabilmente guida la creatività. Ma c’è un altro motivo che mi ha spinto a seguire questo film con particolare trasporto sin dai titoli di testa, il fatto che alla macchina da presa ci fosse il modenese Ivan Casalgrandi, divenuto uno dei migliori operatori del cinema italiano. E la sua mano leggera la vedi in ogni movimento di macchina. Altro non premiato

a Cannes il regista premio Oscar Paolo Sorrentino. Il suo film Youth – La giovinezza ha alcuni punti di contatto col film di Moretti. Anche qui c’è un regista (Harvey Keitel) alle prese con la scrittura di un film, ma si trova parcheggiato in un grande albergo termale tra le montagne svizzere insieme a un amico direttore d’orchestra (Micheal Caine) che si è auto-pensionato. Qui però il discorso meta-cinematografico è più presente e supportato da due figure dirigenziali che si specchiano continuamente con il proprio

“mestiere” o meglio con la propria arte, con esiti molto diversi tra loro. Solo la solitudine sembra accomunarli anche al resto di quella fauna umana che, fuggevole, compare nei lussuosi spazi dell’hotel, nei boschi e nei paesaggi circostanti. Sorrentino sembra puntare molto sull’aspetto spettacolare, forse ancora memore di quella grande bellezza che gli ha portato tanta (meritata) fortuna. Mi è parso di cogliere l’ostentazione, la ricerca formale fine a se stessa: paesaggi mozzafiato, nudi patinati a

volte impietosi, inquadrature perfette che nella composizione e nelle angolazioni ricordano Greenaway, fotografia magniloquente e musica maestosa. Insomma soprattutto una confezione finalizzata a dar peso a dialoghi e battute spesso sentenziosi. Non c’è mai una conversazione banale, futile, ogni parola è pesata: scelta coerente però per disegnare personaggi pieni di se-stessi, tesi ad affermarsi contro tutto e tutti, anche in un gioco di scommesse apparentemente insignificanti. E’ un cinema di ritratti molto ben costruiti, quasi documentaristici che comprende anche un vecchio giocatore di calcio grasso e sfatto che assomiglia tremendamente a Maradona con tanto di tatuaggio rivelatore sulla schiena e un’anziana diva interpretata da Jane Fonda che mostra tutte le proprie rughe con un trucco imponente. Il film dichiara apertamente ambizioni da mercato internazionale: attori stranieri dal grande passato, lingua inglese, titolo pure in inglese. Peccato che tutti gli Oscar assegnati finora al cinema italiano, a partire dal neorealista De Sica al minimale Salvatores passando per il visionario e onirico Fellini e il trepidante Tornatore fino al menzionato Sorrentino de La grande bellezza, abbiano sempre premiato l’italianità più profonda e finanche provinciale. Probabilmente un film diventa internazionale nella misura in cui sa proporre e parlare al mondo intero di un “universo” autentico anche se relativo al più piccolo dei particolari ed è parlato in dialetto. Ivan Andreoli


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bbiamo voluto provare per i lettori il percorso Discover Ferrari e Pavarotti Land, un interessante tour pensato per l’Expo milanese, che è possibile compiere su navette appositamente attrezzate in partenza dalle stazioni dell’Alta velocità di Reggio e Bologna e che, attraverso venti località, mostra i luoghi sacri delle eccellenze modenesi. Tra queste, la Consorteria dell’Aceto Balsamico e le Acetaie Malpighi e Giusti, il Caseificio Quattro Madonne, il Salumificio Villani, le Cantine Chiarli e Gavioli oltre, naturalmente, al Museo Ferrari di Maranello, il Museo Casa natale di Enzo Ferrari di Modena, il Museo Casa di Luciano Pavarotti a Santa Maria di Mugnano, le

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L’Angolo di Cesare Pradella Nella valle dei motori e dei tortellini Consorterie del Parmigiano e dell’Aceto balsamico, le Salumerie, le Cantine del Lambrusco, l’Azienda agricola Hombre di Cittanova, ma anche i centri storici di Modena col Duomo e l’Accademia, Sassuolo col Palazzo Ducale, Vignola con la Rocca, Nonantola con la sua Abbazia. Particolarmente emozionanti le visite alla Sala delle vittorie del Museo Ferrari di Maranello dove fanno bella mostra di sè cinque monoposto di formula uno e la collezione dei trofei vinti sui circuiti di tutto il mondo, con le foto e le coppe, con un sottofondo del rumore

Il concerto Il Canto Sacro si terrà venerdì 12 giugno, alle 21, nella chiesa di San Bernardino da Siena. Maryana Zin soprano, Adele Diamanti soprano, Anna Trotta contralto e Maurizio Gasparini tenore accompagnati da Patrizia Vezzelli al flauto e Elena Cattini all’organo eseguiranno, tra gli altri, brani di Bach, Bizet, Mozart, Verdi.

tipico dei motori della Rossa di Maranello. A Modena si può visitare il Mef, il Museo Enzo Ferrari, una macchina del tempo dove nacque Enzo e il padre aveva la sua officina meccanica e dove esistono ancora attrezzature e strumenti di lavoro dell’epoca. Di grande interesse la collezione di Maserati d’epoca e attuali nei saloni della Azienda agricola Hombre, auto da sogno raccolte negli anni da Umberto Panini, insieme a preziose Alfa Romeo e Lancia, in un ambiente contrassegnato dai profumi e dalle fragranze di Parmigiano, Salumi, Aceto e Lambrusco. Per finire nella

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rande afflunenza di pubblico per l’anteprina nazionale, venerdì 29 maggio, del lungometraggio COSEsalve di Alberta Pellacani. In un affollato cinema Eden, con numerose persone rimaste in piedi, è stato proietato il viaggio della regista carpigiana nel cratere del sisma, durato quasi tre anni. Dopo gli interventi del presidente della Fondazione CR Carpi, Giuseppe Schena, che ha ricordato come dopo avere sostenuto la ricostuzione degli edifici, in particolare le scuole, “ora rendendo possibile la realizzazione di

casa di Luciano Pavarotti, accanto al Club Europa 92, dove Nicoletta Mantovani ha raccolto abiti da scena, oggetti personali, spartiti del grande tenore modenese, foto con dediche dei grandi

della musica internazionale, da Sinatra a Sting, da Bono alla Streisand, casa che si trova a fianco del maneggio e della pista realizzati dallo stesso Pavarotti e dove organizzava i famosi con-

Cinema Eden gremito per l’anteprima del lungometraggio di Alberta Pellacani

Grande successo per COSEsalve quest’opera, cerchiamo di costruire la memoria e di mantenere vivo il senso di comunità”, del direttore della casa cinematografica Vivo Film, Gregorio Paonessa, che ha posto l’accento sul valore artistico del

lugometraggio, che la Vivo film promuoverà nel circuito dei festival nazionali e internazionali, e dopo il simbolico

corsi ippici internazionali. Ma a fianco anche del noto ristorante gestito dall’amico di sempre Luigi Clò dove Luciano, quando rientrava dai concerti all’estero, amava sostare per mangiare le specialità tipiche modenesi e giocare a briscola con gli amici d’infanzia. Insomma, un tuffo nel passato: un passato che vive nel presente, fatto di talento, creatività e inventiva. Che ripropone ancora oggi le sue specialità e le eccellenze tipiche, alimentari, industriali, artistiche e culturali che hanno fatto conoscere, apprezzare e amare il territorio modenese in tutto il mondo. abbraccio tra la regista Alberta Pellicani e i protagonisti del documentario presenti in sala, ha preso il via la proiezione di un mosaico di umanità. Sullo sfondo case distrutte, ruspe demolitrici, container. In primo piano, persone comuni dalla straordinaria umanità che ricostruiscono il loro quotidiano con forza, sensibilità, coraggio e anche ironia. Vari e prolungati gli applausi finali. COSEsalve è stato finanziato dalla Fondazione CR Carpi in collaborazione con la Regione, Arci Modena e Ucca e il patrocinio dell’Unione Terre d’Argine.


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n vulcano di idee in continua eruzione racchiuso nel candore e nell’eleganza di un bicchiere di cristallo. Questa è la descrizione più adatta di Nicolò Arioli, in arte EvoArtist, ovvero “artista dell’evoluzione in costante evoluzione”. Mai uguali le une alle altre, le sue opere raccontano della sua anima, del suo rapporto intimo con l’Universo, del suo essere un tutt’uno tra materia e spirito. I viaggi grafici sono il suo capolavoro, dove l’intersecarsi di forme all’apparenza astratte, crea invece un mondo parallelo denso di simboli. Immaginate di essere seduti su di una spiaggia in

Sandra Campostrini

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primavera: una leggera brezza vi accarezza i lineamenti del viso, come la lieve mano di chi amate, e accanto a voi David Bowie imbraccia una chitarra e intona Space Oddity. Ground control to Major Tom. Tutto è sospeso mentre il mondo è in movimento: questa è libertà! E questa è l’arte della carpigiana Campo’s, al secolo Sandra Campostrini. Una libertà racchiusa nei codici che non sono i canoni classici, bensì l’esperienza di una vita armoniosa, ma decisamente rock! La fauna, i volti e quel tocco delicato come la sua voce, raccontano chi è Campo’s, il suo amore verso il Tutto. C’è una vita intera dietro le sue pennellate. Sandra è delicata nei modi e nei gesti, e lo è ancor di più nei pensieri e nelle emozioni. Autentico spirito libero in totale armonia con la natura. Il suo no alle regole la porta a rigettare ogni schema, a esprimersi al massimo. Sempre. Un’anima sottile la sua, che sa giocare coi colori. Sandra e Nicolò esporranno insieme a Carpi, nella Saletta espositiva della Fondazione Crc, dal 6 al 14 giugno (vernis-

Sabato 6 giugno, alle 17, nella Saletta espositiva della Fondazione Crc, in corso Cabassi, 4, inaugura la mostra di Sandra Campostrini e Nicolò Arioli

Il giardino segreto Nicolò Arioli

sage sabato 6 giugno alle 17). La mostra, dal titolo Secret Garden, è una deliziosa sintesi tra differenti stili. Ogni opera è un “Giardino Segreto”, un luogo di assoluta intimità, un rifugio caldo e confortevole, dove è possibile ritrovare se stessi, dalle radici della propria anima alle stagioni dei propri sen-

timenti, alla propria personalità creativa. Ogni quadro è come una siepe: ne esistono di innumerevoli tipologie, con varie forme, incastri e colori. Ma è proprio dietro quella siepe che tutto ha inizio. Consapevoli che le apparenze sono in realtà connesse le une con le altre. Il consiglio che si può dare

prima di visitare questa mostra è solamente uno: staccate la mente e scatenate il vostro cuore. Spalancate i vostri sensi e le vostre emozioni. Lasciatevi avvolgere dalle suggestioni. E le porte del “Giardino Segreto”, senza che ve ne accorgiate, si spalancheranno per farvi entrare.

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GO GO... GONNA A RUOTA

Un must degli anni Cinquanta e Sessanta, la gonna a ruota è tornata spesso in voga poiché ha un fascino vintage intramontabile. Liscia o plissettata, ampia o fasciante, lunga o corta, a stampa o a tinta unita, la gonna a ruota quest'anno è un vero e proprio must-have. Linee morbide in stile Grease e stampa moderna per la lunga gonna a ruota firmata Donna Karan che ha un tocco in più: l'orlo ondulato. Sembra di rivivere la femminilità degli anni Cinquanta grazie all'abito rosso smanicato con gonna a ruota di DKNY: un perfetto abito da cocktail. Sottolinea il punto vita la romantica gonna a ruota di Laura Biagiotti: è rosa con bordo inferiore multistrato ed è perfetta con un top attillato dalla fantasia floreale e sandali con tacco. Antonio Marras abbina le righe della sua gonna a ruota sopra il ginocchio ad un top monospalla a fiori: un look fresco e colorato per l'estate. La designer Chicca Lualdi sceglie una stampa classica e raffinata per la sua gonna a ruota che viene indossata con una camicia e sandali bianchi: chic per la mise da giorno. Dolce e Gabbana punta invece sulla sensualità con il suo look per la sera composto da una voluminosa gonna a ruota abbinata ad un corpetto semitrasparente, tutto rigorosamente nero. Si respira aria di rock & roll con la gonna a ruota fucsia di Asos: indossata con una camicia senza maniche annodata in vita è allegra e sbarazzina. Infine, Mango opta per il color turchese per la sua gonna svasata lunga quasi fino alla caviglia: casual e glamour per l'outfit da giorno.


venerdì 5 giugno 2015 Dal 4 al 14 giugno, la mostra itinerante del professor Romano Pelloni, dal titolo Io credo - Noi crediamo, sarà allestita nei locali dell’Oratorio dell’Eden

Il Credo per illustrazioni

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al 4 al 14 giugno, la mostra itinerante del professor Romano Pelloni, dal titolo Io credo - Noi crediamo, sarà allestita nei locali dell’Oratorio dell’Eden, in occasione della Festa di Azione Cattolica. Le tavole in mostra illustrano il Credo Niceo Costantinopolitano entro lo spazio curvo, cui ci ha da tempo abituati l’artista Pelloni. “La Bibbia per parlare di Dio non usa il linguaggio della scienza, ma quello delle immagini e quando racconta l’origine dell’universo non intende dirci come l’universo è cominciato, ma perché è iniziato, a che cosa è finalizzato. A questo riguardo, la parola di Dio afferma che all’inizio del mondo non sta il caos o una cieca energia, ma Dio stesso. Pertanto, la totalità di ciò che esiste espressa nel Credo con la formula “cielo e terra” e “tutte le cose visibili e invisibili” - dipende da colui che gli dà l’essere. La creazione non è uscita dal nulla né è stata gettata nel nulla ma ha una sicurezza prima e ultima in Dio in quanto sua origine, autore e creatore”, spiega il vescovo di Carpi, monsignor Francesco Cavina. Per illustrare con simboli visivi il mistero della Trinità, Romano Pelloni ha scelto il cerchio e i tre colori primari della teorica sulla luce: azzurro per il padre e la mano creatrice, rosso per il figlio, il pesce e i pani e il giallo per lo spirito santo, la colomba e le fiamme. I tre colori uniti creano il bianco, massima luce di Dio creatore.

Sarà il concerto di chiusura domenica 5 luglio in Piazza Lusvardi, a Soliera. Prevendite aperte

Giovanni Lindo Ferretti ad Arti Vive Festival

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Che pena questa Emilia post sisma…

di Clarissa Martinelli clarissa.martinelli@radiobruno.it

Map a Rovereto

Ciao Clarissa, ti racconto cosa implica la nuova ordinanza firmata da Bonaccini per quanto riguarda la riduzione del Cas che partirà dal 1° luglio. Il viaggio intrapreso sin dal 20 maggio del 2012 sapevo sarebbe stato duro, lungo e difficile, ma non avrei mai e poi mai immaginato di sentirmi abbandonata dalle istituzioni le quali dovrebbero mettere al 1° posto delle priorità il cittadino e non spremere un numero che appare nella lista dei contribuenti italiani. Ci sentiamo costantemente dire che siamo fortunati perchè avremo la casa nuova, tutta antisismica e sopratutto gratis, personalmente mi sono rotta di dover spiegare che gratis non è perchè c’è un listino deciso dalla Regione e, spesso e volentieri, ci sono soldi da aggiungere. Stiamo pagando tutte le tasse, rispettiamo il pagamento del mutuo del nostro appartamento terremotato dal momento che la banca aveva proposto una sospensione ‘causa sisma’ per ‘ben’ 8 mesi, cerchiamo di risparmiare ogni centesimo così da pagare le cose nuove (o

anche usate) che serviranno nella nostra casa e adesso ci riducono il Cas: con cosa paghiamo la differenza dell’affitto? Quando sostengo che il Cas non dovrebbe essere dato a chi prima del terremoto era in affitto perchè per loro sono soldi risparmiati, mi sento dire che è una guerra fra poveri, può darsi ma ricordo che solo poco tempo fa c’è stata la proposta di far pagare a noi proprietari terremotati l’Imu... non ho mai così tanto rimpianto il fatto di aver comprato casa come da 3 anni a questa parte! Il commissario Maroni ha ammesso che nella sua Regione non ci sono soldi per la ricostruzione e, al momento, non ha aumentato il disagio dei ‘suoi’ terremotati togliendo il Cas, mentre Bonaccini per far vedere quant’è grandemagnifica-potente-miglioreeccezionale-straordinaria… la Regione Emilia Romagna, toglie i Map (non dovevano neanche farli in quel modo), aumenta costantemente cavilli su cavilli per la ricostruzione, riduce drasticamente il Cas e tutto questo lo fa per

mostrare fuori dalla regione che il terremoto è solo un ricordo e i terremotati sono tornati a essere dei cittadini come gli altri. Personalmente non ho più voglia di lottare ancora per questo limbo sismico, non mi sforzo più di rispondere gentilmente agli ottusi/egoisti che non capiscono questa situazione, non riesco più ad avere le forze per far valere i miei diritti... hanno vinto loro a Bologna e a Roma. E siamo tutti zitti, rassegnati, silenziosi e impauriti. Che pena questa Emilia. Susanna, Rovereto

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iao Susanna. Posso solo confermare, da giornalista, che tanti si sfogano in privato, ma hanno il terrore di esporsi in pubblico, di unirsi, di coalizzarsi. Hanno paura di ritorsioni, dicono. Ritorsioni non è chiaro da chi: sindaci? Assessori? Difficile capire. Ma ciascuno dovrebbe saper combattere le proprie battaglie alleandosi con chi è nella stessa situazione per far sentire la propria voce. O è come non avere voce. E nemmeno problemi: va tutto bene adesso, tanti ne sono certi anche a pochi chilometri da qui.

Libri da non perdere! Questo viaggio chiamavamo amore Di Laura Pariani

Giovanni Lindo Ferretti

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arà Giovanni Lindo Ferretti a chiudere il prossimo 5 luglio la nuova edizione del Festival Arti Vive di Soliera. L’evento conclusivo sarà quindi affidato al punk, al genio e alla spiritualità dell’ex cantante di CCCP / CSI / PGR, che per l’occasione si esibirà in A Cuor Contento, il live in cui reinterpreta le migliori canzoni della sua lunga carriera. Il costo del biglietto è di 10 euro. Il programma del Festival quest’anno è dedicato alla scoperta della meraviglia: oltre a Ferretti, arriveranno gli Einstürzende Neubauten, M+A, Brunori Sas, Melampus, Wolther Goes Stranger e molti altri. Il programma (dal 28 giugno al 5 luglio) si distingue, ancora una volta, per la volontà di tenere unite proposte solo apparentemente

distanti: dal teatro di strada a quello sperimentale, dalla musica emergente a quella che ha fatto la storia, dalle performance artistiche agli spazi di convivialità diffuse. Vale la pena ricordare l’apertura in grande stile domenica 28 giugno con gli Einstürzende Neubauten, la storica band berlinese che negli Anni ’80 rivoluzionò il mondo della musica europea, fondendo le atmosfere dark e industrial dell’epoca a un approccio d’avanguardia ancora attuale. Un live imperdibile: Blixa Bargeld e soci eseguiranno dal vivo il loro Greatest Hits, lo spettacolo studiato appositamente per ripercorrere il meglio della loro produzione artistica. Il costo del biglietto è di 25 euro. Il resto della programmazione è interamente gratuito.

“Cosa resta a fare un giovane in questa Europa decrepita? Meglio l’America col suo azzardo dell’ignoto: quando piove, chi non ha casa se la trova…”.

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’ il 1907 quando Dino Campana fugge da Marradi alla volta di Montevideo e poi dell’Argentina. Dato che di quel viaggio non esistono fonti certe, Laura Pariani ipotizza un percorso che dalle rive del Paraná lo porta ai bordelli di Rosario fino ai cantieri ferroviari di Bahía Blanca. Come succederà mezzo secolo dopo al giovanissimo Che Guevara partito a conquistare il mondo su una motocicletta, per il ventenne Dino il vagabondaggio attra-

verso il Sudamerica - a piedi o su mezzi di fortuna - sarà un’occasione per conoscersi e sentire con delizia l’uomo nuovo nascere. Una ventina d’anni dopo, durante la reclusione a Castel Pulci - tra le angherie dell’infermiere Calibàn, i pasti insipidi e le notti insonni - le domande dello psichiatra Carlo Pariani innescano nel poeta vivide memorie, lettere o telefonate mentali a compagni di viaggio, resoconti di ubriacature e feste selvagge nella pampa, in mezzo a una natura ineffabilmente dolce e terribile. Con una scrittura densa di atmosfere sudamericane, mescolando echi dei Canti Orfici con la lingua degli emigranti italiani, Laura Pariani tratteg-

gia il contrasto tra la fiammeggiante vitalità di quella fuga giovanile e l’oscurità dell’ultima tappa del viaggio terreno di Campana.


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L’aforisma della settimana...

“Chi ha un perché per vivere può sopportare quasi ogni come”. Friedrich Nietzsche appuntamenti

Mostre CARPI

6 - 14 giugno Secret Garden Sandra Campostrini (Campo’s) e Nicolò Arioli (Evoartist) aprono le porte alla dimensione Segreta del Simbolismo Sala Fondazione CRC

Emilia Romagna Teatro Fondazioni presenta il cartellone del Teatro Storchi e del Teatro delle Passioni di Modena

Tra ieri e oggi

6 - 14 giugno Mostra del Centro Arti Figurative Esposizione dei lavori degli Allievi delle varie sezioni Ospiti gli allievi della Scuola di Pittura di Soliera Disegno - Pittura Docenti: Enrica Melotti e Alberto Cova Restauro del Mobile Docente: Amedeo Pantaleoni Scultura Docente: Guido Marmiroli Sala Ex Poste Fino al 14 giugno Partigiani e Fumetto Settant’anni di Resistenza nelle strisce disegnate Nella ricorrenza del 70° Anniversario della Liberazione Sala Estense di Palazzo dei Pio Fino al 14 giugno I libri belli Aldo Manuzio, Carpi e la xilografia XVII Biennale di Xilografia contemporanea In occasione delle celebrazioni del cinquecentenario della morte di Aldo Manuzio Musei di Palazzo dei Pio Fino al 14 giugno Città minime Di Matteo Mezzadri Dark Room Silmar Fino al 28 giugno Eco Wedding Project Allestire un matrimonio utilizzando solo materiale di riciclo. Abiti da sposa fatti di carta o di plastica Bomboniere con vecchie bottiglie di vetro Centri tavola con bicchieri sbeccati Palazzo Pio Fino al 30 giugno I mondi di Primo Levi. Una strenua chiarezza Ex Campo Fossoli Fino al 30 giugno L’Umorismo ai tuoi piedi Personale di Anna Tosin O&A Centro Affari Fino al 18 luglio Parole in libertà. Libri d’artista del futurismo Sala espositiva Biblioteca Loria

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el cartellone presentato da Emilia Romagna Teatro Fondazioni tradizione e contemporaneità si intrecciano per dare vita a una stagione che volge lo sguardo verso le giovani compagnie del territorio regionale ma anche verso grandi nomi della scena italiana come Marco Paolini, Fabrizio Gifuni, Anna Della Rosa, Laura Marinoni e Luigi Lo Cascio ma anche di quella internazionale, saranno infatti a Modena, tra gli altri, due star del cinema francese come Dominique Blanc e Vincent Perez, e un maestro della scena come Peter Brook. Forte l’impegno produttivo del Teatro Nazionale: tredici le produzioni che verranno allestite sui palcoscenici dei Teatri Storchi e Passioni, undici nuovi allestimenti e due riprese. Il sipario del Teatro Storchi di Modena si alzerà a novembre con Fedra, pièce tratta dalla Phaedra di Seneca: Andrea De Rosa dirige qui un amato volto della scena italiana, Laura Marinoni che sarà protagonista di una seconda produzione ERT. Pascal Rambert dirigerà lei, Anna Della Rosa, Luca Lazzareschi e Giovanni Franzoni ne La prova, spettacolo che, dopo Clôture de l’amour,

consolida e prosegue il sodalizio artistico con Rambert, drammaturgo e regista francese già direttore del parigino T2G. Il 2016 vedrà il debutto di Vangelo, Opera Contemporanea il nuovo lavoro di Pippo Delbono, che con questo allestimento prosegue il fortunato sodalizio artistico con Enzo Avitabile a cui ha affidato le musiche originali. Una produzione internazionale che vede impegnati gli attori della Compagnia dell’artista ligure accanto a tre interpreti del Teatro Nazionale Croato di Zagabria. Si conclude nel mese di dicembre e trova la sua sintesi Carissimi Padri… Almanacchi della ‘Grande Pace’ (1900 – 1915), il progetto che Claudio Longhi ha dedicato al centenario della Grande Guerra. Frutto del lavoro collettivo di oltre quaranta partner e di venti scuole di Modena e Provincia, Carissimi Padri… presenta alla città l’esito finale di dodici lunghi e impegnativi mesi di lavoro, tesi ad articolare un nuovo rapporto fra la città e il suo teatro di riferimento. Arrivano sul palcoscenico del Teatro Storchi dopo una prima fase di tournée, La serra di Harold Pinter per la regia di Marco Plini, storico collaboratore di Massimo

appuntamenti

Eventi Castri, e L’onorevole di Leonardo Sciascia in cui Enzo Vetrano e Stefano Randisi vestono i panni di registi e interpreti per portare in scena la caduta morale e l’ascesa politica di un onesto professore di lettere. Il forte impegno produttivo non penalizza certo le grandi ospitalità: torna a Modena un artista molto amato dal pubblico come Marco Paolini con la sua Ballata di uomini e cani, dedicata a Jack London, ma anche Fabrizio Gifuni con Lo straniero, un’intervista impossibile tratto da L’Etranger di Albert Camus. Atteso anche il ritorno di Luigi Lo Cascio che, dopo aver proposto al pubblico modenese la sua versione di Otello, sarà diretto da Federico Tiezzi in una delle commedie pirandelliane più celebri Questa sera si recita a soggetto. Oltre a Pirandello, non mancano grandi classici della drammaturgia teatrale: Carmelo Rifici, appena nominato direttore della Scuola del Piccolo Teatro di Milano, firma la regia de Il gabbiano di Anton Cechov o ancora Elio De Capitani è il sensibile protagonista di Morte di un commesso viaggiatore di Arthur Miller. Le ospitalità della nuova stagione si caratterizzano per il loro ampio respiro internazionale: Peter Brook e Marie-Hélène Estienne firmano la regia a quattro mani di Battlefield, una riduzione del celebre poema epico indiano Mahābhārata, uno dei testi fondamentali della religione induista; due celebrità del cinema francese Dominique Blanc e Vincent Perez sono gli intepreti di Les Liaisons dangereuses di Pierre Choderlos de Laclos diretti da Christine Letailleur. Roberto Bacci dirige Il giardino dei ciliegi di Cechov realizzato grazie alla collaborazione con l’Opera e Teatro Nazionale Rumeno ClujNapoca. Al Teatro Storchi un titolo di Nouveau Cirque nell’ambito della rassegna Corpi & Visioni: Circa dell’omonima compagnia australiana Circa Ensemble che prosegue qui la sua pluriennale tournée mondiale di successo, fra paesaggi emotivi inediti e acrobazie straordinarie. Con le sue sette produzioni in abbonamento, il Teatro delle Passioni si presenta come vero e proprio centro di creazione artistica e produttiva. Protagonisti grandi nomi fra cui l’attrice Galatea Ranzi che Cesare Lievi torna a dirigere nel suo testo Soap Opera, o ancora Gianfranco Berardi e Gabriella Casolari che indagano in La prima la migliore l’uomo e la società contemporanea attraverso la Grande Guerra. ERT continua a cercare orizzonti internazionali dando vita a nuove

CARPI

Fino al 2 giugno Festa nazionale Anpi Centro Storico 5 - 14 giugno FestAC 2015 Festa di Azione Cattolica Oratorio Eden 5 giugno - ore 21 Il canto si fa cibo Una serata con i cori: Faith Gospel Choir Gram Ensamble Gruppo Sweet Meringhe Una serata dedicata al progetto Caprette del Sahel – Bambini nel deserto onlus Con 43 euro si può acquistare una capretta e assicurare latte e reddito a una famiglia del Sahel Ospite Jolanda Battini Palazzo Corso 5 giugno - ore 21 Coro della Sede di Carpi Direttore Orestina Gibertoni Elena Cattini, pianoforte Sala delle Vedute 5 giugno - ore 9/13 Workshop Da me a te: mediazione culturale a sostegno dei Caregiver familiari immigrati Saluto Daniela De Pietri, assessore alla Sanità Relazioni: Essere caregiver familiare immigrato: peculiarità e bisogni Licia Boccaletti, coordinatore progetto Da Me a Te - Anziani e non solo Il ruolo della mediazione nel progetto da me a te Francesco Baraldi, Caleidos cooperativa sociale Famiglie immigrate: culture, mediazioni culturali, relazioni con il sistema del servizi

collaborazioni come Memorie di un pazzo di Nikolai Gogol’ nella versione del regista georgiano Levan Tsuladze o, ancora, la versione sperimentale e interculturale di Faust – una ricerca attraverso il linguaggio dell’Opera di Pechino, pièce realizzata con gli attori e i musicisti dell’Opera di Pechino e tre musicisti italiani diretti dalla regista tedesca Anna Peschke. I Menoventi, ossia Gianni Farina e Consuelo Battiston, propongono il loro ultimo lavoro Credi ai tuoi occhi che trae ispirazione all’attrice Anita Berber, ritratta da Otto Dix nel 1925. Ancora: Nanni Garella prosegue il suo pluriennale lavoro di ricerca e lavoro con i pazienti psichiatrici di Arte e Salute e mette in scena tre atti unici di Harold Pinter, Una specie d’Alaska, La stanza e Una serata fuori.


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Domenica 28 giugno nell’antica Rocca di Spilamberto si tiene il Palio di San Giovanni, che premia i migliori campioni di Aceto Balsamico Tradizionale di Modena, selezionati tra migliaia di partecipanti

Un weekend agrodolce S apori di un weekend di inizio estate, all’insegna dei luoghi e dei piatti tipici della tradizione emiliana, ma soprattutto dell’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena. Sono questi gli ingredienti del fine settimana proposto dalla Consorteria del Balsamico Tradizionale che culmina domenica 28 giugno con il 49° Palio di San Giovanni. Il Palio è la competizione riservata agli aceti balsamici “tradizionali” ed extravecchi Dop prodotti nell’area degli antichi domini estensi, che si ripete ormai da mezzo secolo. In occasione del Palio oltre mille campioni di Balsamico vengono esaminati per arrivare a premiare i primi 12 classificati, con un prestigioso riconoscimento. Assistere alla premiazione del Palio è anche un’occasione per visitare la tradizionale Fiera di San Giovanni, dal 24 al 28 giugno, e il Museo del Balsamico Tradizionale di Spilamberto. Oltre a celebrare il patrono del paese la manifestazione presenta i prodotti tipici dell’agricoltura, dell’artigianato e dell’industria locale. In programma anche spettacoli, gare sportive, mostre, laboratori per bambini, ristoranti per assaggiare la cucina tipica e lo storico mercatino di via

Obici. Ma perché non trascorrere due giorni di full immersion alla scoperta del territorio? Arrivando a Modena la mattina di sabato 27 giugno si può trascorrere la giornata in visita alla città, con tappa “obbligata” all’Acetaia Comunale nel sottotetto del Palazzo del Comune e una sosta per il pranzo rigorosamente in Osteria: allo Stallo del Pomodoro o da Ermes si mangia modenese doc. Per chi, poi, vuole provare l’alta cucina a cena può fermarsi all’Osteria Francescana, tre stelle Michelin, il ristorante di Massimo Bottura, tra gli chef più amati al

mondo. Alla sera, poi, ci si può avvicinare a Spilamberto pernottando in zona all’Hotel La Cartiera di Vignola o al San Pellegrino di Spilamberto. Domenica 28 giugno la giornata comincia all’insegna della tradizione con una colazione alla Pasticceria Gollini in centro storico a Vignola, l’unica dove si può assaporare l’originale Torta Barozzi, simbolo della città: la ricetta di questa torta venne inventata alla fine dell’Ottocento da Eugenio Gollini, bisnonno delle attuali titolari della pasticceria, ed è rimasta la stessa da allora. Per allontanarsi dalla pianura

ma non dai sapori tradizionali, la domenica prosegue in quota: al Caseificio Rosola di Zocca, a 760 metri di altezza, si può assaggiare – e acquistare – il Parmigiano Reggiano di Bianca Modenese e, successivamente, pranzare all’Osteria del Sole, sempre a Zocca. Nel pomeriggio si scende nuovamente a Spilamberto, dove rimane il tempo per una immancabile visita al Museo dell’Aceto Balsamico Tradizionale prima di concludere la giornata con la suggestiva premiazione del 48° Palio di San Giovanni. Varcare la soglia del Museo dell’Aceto Balsamico Tradizionale, accolto nella settecentesca Villa Fabriani nel centro di Spilamberto, significa entrare in una dimensione temporale speciale, scandita dal trascorrere delle stagioni e legata all’invecchiamento dell’aceto secondo una sapienza plurisecolare. Antiche atmosfere sono ricreate da un allestimento d’impronta scenografica che ricostruisce le diverse fasi di produzione del Balsamico, a partire dal vigneto fino all’acetaia, quest’ultima ambientata nei solai della Villa che, in passato, ospitavano l’acetaia della famiglia Fabriani. Di straordinario interesse è una batteria di botti risalenti ai primi anni del secolo XIX. Un’apposita sala - dell’Assaggio - è riservata al personale coinvolgimento del visitatore, a cui viene offerta la possibilità di valutare le componenti olfattive, visive e gustative del Balsamico.

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appuntamenti

territoriali Maria Grazia Soldati, docente di pedagogia e didattica interculturale Università di Verona Buone pratiche europee a sostegno dei caregiver immigrati: l’esperienza del Regno Unito Helen Leadbitter, The Children Society Linee guida per lo sviluppo di interventi mirati Barbara Papotti, responsabile Ufficio di Piano - Unione Terre d’Argine Conclusioni: Roberta Mori, presidente Commissione Parità Regione Emilia Romagna Auditorium Biblioteca Loria 6 giugno - ore 21 Ultime porte sull’infinito Auditorium Rustichelli 7 giugno - ore 18 Mezzabanda Mezzani (PR) Direttore e solista Marco Pierobon (tromba) Partecipano inoltre: Orchestra di Fiati dell’Istituto Vecchi – Tonelli Direttore Massimo Bergamini Carpi Sax Orchestra Direttore Simone Valla Cortile di San Rocco 7 giugno - ore 18.30 Dimostrazione di Ginnastica e Cheerleading Polisportiva Nazareno Piazza Garibaldi 7 giugno - tutto il giorno 1° Carpi Vintage Festival Piazzale Re Astolfo

fino al 19 luglio, a Modena

Il gusto della contaminazione A

Modena le arti italiane si incontrano sul tema del cibo. E’ il bello della “contaminazione”, termine quanto mai attuale che Modenamoremio declina in un programma di mostre, concerti e conferenze inseriti nel circuito modenese di Expo 2015. Con il patrocinio del Comune di Modena, fino al 19 giugno, intorno alla centralissima Chiesa di San Carlo si svilupperà un calendario di appuntamenti che prenderanno il via con la mostra Il gusto della contaminazione, un percorso espositivo che metterà in relazione i mondi della moda, dell’arte e del buon cibo, tutto Made in Italy. In un originale allestimento ispirato ai “teatrini” di Fausto Melotti, rari dipinti dal ‘600 al ‘900 provenienti da collezioni pubbliche e private dialogheranno con le creazioni dei grandi stilisti italiani, ma anche con fotografie d’autore e oggetti di design, oltre che con le forme dell’arte enogastronomica di casa nostra, parmigiano, aceto balsamico e lambrusco. Succederà così che un dipinto di Soffici, le nature morte di Paolo Antonio Barbieri o di Francesco Malagoli, o il violento naif di Antonio Ligabue si mettano in relazione con un abito di Krizia, una zeppa di Fiorucci o un abito “pasticcino” di Blumarine, fino alla grande tavolata di fine percorso apparecchiata in stile ’800, a celebrare il rito del banchetto. La mostra è curata da Pietro Cantore e da Sonia Veroni con l’allestimento di Fausto Ferri e la ricerca sugli arredi da tavola di Elisabetta Barbolini Ferrari. Il 15 giugno sarà la volta dei cantanti dell’Istituto Superiore di Studi Musicali Vecchi Tonelli allievi di Raina Kabaiwanska. Il 22 giugno il programma musicale prevede l’esibizione dell’Orchestra Giovanile Pari Consensus del Liceo Musicale Calo Sigonio.


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olo Stefano Sottili prima di lui era riuscito a vincere il campionato e rimanere in panchina fino al termine della stagione. Ma nessun altro aveva anche strappato la conferma. E’ questo l’ennesimo primato di Fabrizio Castori, che entra di nuovo nella hall of fame biancorossa dal portone principale. Sarà dunque lui il primo allenatore del Carpi con la A maiuscola: lo guiderà al debutto nella massima Serie del calcio italiano, esordendovi a sua volta, dopo quasi 30 anni di carriera e una scalata irripetibile da 9 promozioni (in tutti i livelli del gioco, esclusa la Seconda Categoria). Non ha ottenuto il biennale che aveva insistentemente richiesto (facendo aggio sulla maxiofferta del Cesena, disposto a offrirgli un contratto per tre stagioni), ma è stato accontentato su tutto il resto. Avrà un cospicuo aumento, qualche aiuto in più nello staff, la conferma dell’intero blocco-spogliatoio (LetiziaGagliolo-Poli-RomagnoliPorcari-Bianco-LolloPasciuti-Di Gaudio) e una campagna acquisti che irrobustisca la sua linea di lavoro, pienamente condivisa dalla società: “niente fighette né primedonne, solo talento affamato”. Giuntoli è all’opera. Sta esplorando il mercato estero, in cerca di nuove sinergie. Dopo il tour in Colombia, si è trasferito per qualche giorno in Spagna. Ma le vere operazioni cominceranno qua in Italia.

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Calcio – Il Carpi conferma Castori: il primo passo verso la serie A è il rinnovo del mister

Si riparte da lui

Il mercato comincia dalle decisioni dei top: Gabriel, Struna e Mbakogu.

Ci sono tre situazioni decisive da monitorare, da cui dipenderanno praticamente tutte le altre: sono Gabriel, Struna e Mbakogu. PORTIERE – Tra il Carpi e l’Arcangelo, c’è sempre di mezzo il Diavolo. La condizione necessaria per il rinnovo del prestito è il rinnovo di contratto con il Milan (quello in corso scade nel 2017). Qualora Galliani non trovasse l’accordo col giocatore, ne tratterà la cessione. In questo senso, è molto forte il pressing del Genoa (che non si fida della spalla di Perin). Nel caso, Giuntoli, ha pronte le alternative: Brignoli (Ternana),

Scuffet (Udinese, piace moltissimo anche al Frosinone) e Colombi (Cagliari, sarebbe un ritorno) Pinsoglio, invece, è il prescelto come secondo. La volontà di Gabriel comunque è chiara: restare un altro anno per giocare con continuità e finire di diventare il titolare della Nazionale verdeoro. E la sensazione è che, alla fine, verrà accontentato. DIFESA – Viceversa, Struna è ben più lontano. Non si è dato priorità. Certamente non rifiuterebbe un ritorno. Ma, al momento, nemmeno pare intenzionato a forzarlo dopo aver rinnovato col Palermo. Giuntoli comun-

que monitorerà la situazione fino all’ultimo giorno utile. E nel frattempo, rinforzerà il reparto con 3-4 elementi. Tra i nomi sulla lista: Sampirisi (Vicenza, via Genoa),

Andelkovic (Palermo), Ligi (Entella, via Bari), Migliorini (Juve Stabia). Pasini e Modolo non prolungheranno. E nemmeno Suagher, che tornerà a Bergamo per completare il percorso di riabilitazione. CENTROCAMPO – Con il Chievo c’è l’accordo per il prestito-bis di Mbaye. Partono Laner (in scadenza) e Torelli che verrà mandato a giocare dopo il ritiro. In stand-by le posizioni di Gatto (da valutare con il Chievo) e Molina (da discutere con l’Atalanta). Il primo acquisto sarà Gavazzi, che entro il 30 giugno rescinderà il contratto con la Samp (a sua volta molto interessata all’ex Memushaj). In arrivo anche due carpigiani doc: sono Federico Casarini (che chiude col Bologna dopo oltre 100 presenze in 5 stagioni non consecutive) e il baby Simone Minelli

(classe ’97, stella della Primavera della Fiorentina). ATTACCO – Lasagna e Inglese saranno 2 dei 4 centrattacchi di ruolo previsti nella rosa. Il terzo sarà con tutta probabilità Federico Melchiorri. Il quarto dipende da Mbakogu, il cui negoziato è diventato ormai un affare internazionale. Ha estimatori in Germania, Russia, Inghilterra, Canada e persino in Medio Oriente. Ha soprattutto un grande procuratore, Andrea D’Amico, che quando il banco lievita fa la differenza come pochi. Il Carpi, comunque, ha deciso: o arriva tanto denaro cash, pronta cassa, senza troppe condizioni di pagamento da dover pattuire, oppure il giocatore è blindato. Viceversa, se qualcuno fa il prezzo giusto (tra i 6 e i 7 milioni), Jerry parte e al suo posto arriva un vecchio pallino di Giuntoli, che ha appena concluso la stagione con la miglior media gol per minuti giocati (uno ogni 92) tra tutti i giocatori di Serie A: Leonardo Pavoletti. Enrico Gualtieri

Alla Gabarda, la serata degli Irriducibili

LA FESTA CONTINUA

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’erano 300 tifosi a cena, più Andrea Mingardi che ha scherzato con loro e cantato sul palco allestito per l’occasione. E c’erano soprattutto gli stati generali della società biancorossa: il presidente del Carpi, Claudio Caliumi e l’ad Stefano Bonacini, accolti con applausi scroscianti dal gruppo Irriducibili, che lunedì scorso, nel parco dell’Hotel Ristorante Gabarda, ha organizzato una bella serata di festa, tutta biancorossa. E’ stata l’occasione per brindare di nuovo alla conquistata Serie A, per riavvolgere il nastro e rivederne i fotogrammi più belli e per parlare di presente e futuro con la proprietà. “In settimana chiuderemo la questione stadio”, ha promesso Bonacini, senza sbilanciarsi troppo tra Modena e Parma. Tutto comunque fa pensare che la decisione sia già stata presa e manchi solo qualche dettaglio per ufficializzare l’esilio al Braglia. E.G.

LA PAROLA AI TIFOSI...

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on ringrazieremo mai abbastanza la società per questi anni bellissimi e impensabili di calcio a Carpi, ma la delusione di non poter godere il punto massimo di questa scalata nella nostra città è forte, così come è stato forte e sgradevole il modo in qui la decisione di non giocare a Carpi è stata comunicata. Quando mesi fa noi GdL abbiamo iniziato questa campagna, che ci sembrava difficilissima ma giusta, avevamo di fronte una città freddina e incredula, oltre a un’Amministrazione e una Società in attesa, come alla finestra. Beh dopo tante iniziative buona parte della città si era ricreduta, (cittadini, tifosi, stampa, anche alcune associazioni di categoria economiche) con un coinvolgimento e trasporto sconosciuti dalle nostre parti, purtroppo, invece, Comune e Società sono rimasti sulle loro posizioni e, neanche settimane di trattativa avvantaggiata dalla conquista della matematica promozione anticipata, hanno portato a qualcosa.

Il Carpi solo a Carpi Nulla di fatto. Zero. Ci piacerebbe spendere ora poche considerazioni in merito, anche perché sappiamo già tutti quale perdita economica, infrastrutturale e identitaria/sociale stia dietro al trasloco in un’altra città, che sappiamo purtroppo bene tutti quale probabilmente sarà, in spregio alla passione dei tifosi, a ogni modo ancora non ci viene detto, forse in attesa del risultato sportivo della squadra di quella città. Non c’è stato coraggio né lungimiranza nell’unica operazione attualmente possibile per disputare la Serie A a Carpi, ossia la sistemazione del Cabassi, e neppure quel minimo di unità di intenti che avrebbe consentito ai due principali attori di suddividersi le spese e di cercare a testa alta ulteriori partner o sponsor, abbiamo assistito invece a un teatrino poco edificante in cui entrambi (Comune e Società) parevano fare a gara per fare la proposta meno accetta-

bile da parte dell’altro, come fosse una specie di accordo non scritto per arrivare a reciproci veti incrociati, perché nessuno davvero voleva restare a Carpi, tanto che, anche ora, nessuna delle due parti incolpa l’altra del fallimento della “trattativa”. Il Comune è stato miope, non ha capito l’opportunità economica e di immagine per la città, ha perso il treno di sistemare un’opera pubblica primaria come lo stadio (che al pari di piscina, palazzetto dello sport e pista di atletica non sono strutture adeguate a una città di 70.000 abitanti) anche col contributo di privati, non è stato trasparente nella comunicazione, non si è speso a cercare sponsor privati, ha cercato quasi di far passare l’dea falsa che spendere soldi per lo stadio non fosse etico e avrebbe affossato la capacità di investimento dell’Ente negli altri ambiti, tutto per poi dire che il Carpi è cresciuto troppo in fretta! La società dal canto suo

è stata al gioco della trattativa nascosta, non si è capito quali e quanti progetti (mai resi pubblici) abbia presentato, si è trincerata dietro un atteggiamento puramente imprenditoriale ed economico di corto respiro, che mal combacia con una società di calcio, che non è solo un’impresa ma è anche altro, non è riuscita a tenersi pezzi importanti all’interno perché ha perso anche l’importante sponsor di quest’anno e soprattutto non si capisce bene se ci abbia mai creduto davvero ma, d’altronde, magari l’anno prossimo qualcuno riuscirà ad andare a giocare dove aveva provato a entrare dalla porta principale pochissimi anni fa. La città e i tifosi ci rimetteranno (soprattutto quelli più giovani e più anziani), ma non averci creduto davvero e non aver fatto squadra dividendosi oneri e onori non porterà bene neanche agli attori principali, perché il Comune ha incassato molto malcontento, si troverà a gestire una convenzione scomoda

su un impianto non utilizzato per la prima squadra e, soprattutto, si trova con una questione rimandata ma certamente non risolta: quale futuro per lo stadio a Carpi? La società invece si troverà a pagare un affitto non certo basso, e avendo escluso la possibilità di giocare a Carpi, è probabile che gli altri interlocutori ora tireranno sul prezzo, così come sarà chiamata a sostenere parte delle spese fisse degli interventi di ammodernamento della struttura dell’altra città, lo stesso tipo di spese che a Carpi non aveva voluto sostenere, trincerandosi dietro il versamento di un affitto, ma inoltre avrà a che fare anche con una struttura dove sarà ospite poco gradito e le manutenzioni non sono proprio il massimo, almeno a giudicare dall’impianto luci… Ma, soprattutto, come anche per il Comune, avrà sempre dietro l’angolo il problema di non avere una casa propria, a meno che non si miri a stabilirsi da un’altra parte, ma quello non

sarebbe più il Carpi. Insomma nell’attesa di capire per certo dove andrà a giocare il Carpi calcio noi meditiamo sul da farsi, intanto siamo delusi e amareggiati per l’opportunità persa e l’assoluta incertezza sul futuro, che è rimasto indecifrato e generico! Se una squadra non gioca nella propria città perde la sua identità, chiedete a Squinzi quanti abbonati ha residenti nella città di origine della squadra di cui è il presidente. In ogni caso vogliamo chiudere invitando tutti i tifosi alla nostra annuale festa Fiumi e Chilometri del 20 giugno all’antistadio, ringraziando chi ci ha concesso spazio, la società per i bellissimi anni di calcio che ci ha regalato ma, soprattutto, tutti i carpigiani, tifosi e non, che ci hanno seguito, sostenuto e incitato a sognare il CARPI SOLO A CARPI, sogno che comunque almeno noi non abbiamo abbandonato e per il quale continueremo a batterci. Guidati dal Lambrusco Ultras Carpi


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Torneo Ligabue - Due Ponti Calcio

Vincono Real Panaro e San Giovanni

Formazione 2005 Due Ponti

Formazione 2004 Due Ponti

Formazione 2006 Due Ponti

San Giovanni Persiceto Ligabue premia San Giovanni Persiceto 3 classe 2004 2005

Il presidente Due Ponti Francesco Beltrami premia l’arbitro

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Budrione si è concluso il ventesimo Torneo Ligabue, organizzato dalla Due Ponti Calcio, che ha sancito i vincitori delle categorie 2004, 2005 e 2006. Davanti a una notevole cornice di pubblico, il Real Panaro ha vinto i trofei nelle categorie 2006 e 2004, mentre nella categoria 2005 la vittoria è andata al San Giovanni in Persiceto. La cerimonia di premiazione ha visto la partecipazione della Famiglia Ligabue accompagnata dal sindaco di Carpi Alberto Bellelli. “Un doveroso ringraziamento - commentano gli organizzatori - va alla famiglia Ligabue, al primo cittadino di Carpi, al Csi (Centro Sportivo Italiano di Carpi), agli sponsor della manifestazione Enerplan, Edra e Banco Popolare e a tutti i volontari e dirigenti dell’A.D.C. Due Ponti per la collaborazione prestata nella riuscita organizzazione dell’evento”.

Bellelli premia il Sasso Marconi classe 2004

Il ds del Due Ponti Silvio Esposito premia i capocannonieri

Pallanuoto Cabassi

I risultati

Categoria Acquagoal Decimo Concentramento per la Categoria Acquagoal di scena presso l’impianto comunale della Società Pol. Valmar di Novafeltria (RM), dove era prevista la partecipazione di 7 squadre, di cui 3 della Cabassi di Carpi. CarpiA e CarpiB allenate da Nicola Colarusso, CarpiC allenata da Roberto Sgarbi. Si gioca a girone unico, ma la vittoria del concentramento arriva: CarpiA, si aggiudica, il girone con 12 vittorie. Bene anche CarpiB che ottiene il 4° posto e CarpiC che raggiunge un meritato 5° posto.

Alberto Bellelli premia l’arbitro

Basket - Gli Under 15 Elite del Nazareno Basket sono saliti sul gradino più alto del podio dei campionati regionali.

La squadra più forte dell’Emilia Romagna

Sabato 23 maggio si è svolta la dodicesima edizione di Masters of Fight, kermesse di kick boxing organizzata dalla società sportiva Black Dragons

Trionfo di Lilian Porcireanu

Nazareno vs Salus BO 55- 49 Cavallotti 6, Cisalpini, Chiossi, Filippin 20, Gianferrari 8, Saguatti, Lugli 3, Morandi, Ravenna 3, Valenti 15, Barigazzi, Iori. All. Ganzerli, Vice Ravenna

NC Faenza - Cabassi Carpi 16-8

Fase semifinale del Campionato Under 13 per la Cabassi Carpi, ospite presso il nuovo impianto della società faentina. Match subito in salita per la formazione carpigiana che a causa delle innumerevoli assenze schiera ben 6 giocatori acquagol (classe 2004) che nonostante il divario generazionale coi compagni classe 2002 , portano fin da subito in rete la Cabassi Carpi. Da segnalare il poker di reti per Dylan Pinotti, in rete anche Reibaldi, Medici, De Martino e il centro boa Luvisotti. Risultato finale 16-8 per i padroni di casa faentini.

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li Under 15 Elite del Nazareno Basket sono saliti sul gradino più alto del podio dei campionati regionali. Una fantastica cavalcata nella Final Four ha consacrato i ragazzi di coach Ganzerli (e del suo vice Ravenna), come la squadra più forte dell’Emilia Romagna. Primi assoluti su 26 squadre, battendo domenica nella combattutissima finale anche la Salus Bologna che vanta uno staff di coach provenienti dalla blasonata Virtus Pallacanestro. Gli Under 15 nella gara finale hanno saputo gestire con freddezza una serie di triple subite che avevano portato il Nazareno sotto anche di 10 punti, ma poi l’atleticità e la grinta dei nostri hanno consentito di recuperare e di sorpassare la Salus divenuta negli ultimi minuti molto ostica e aggressiva. La squadra campione, lo ricordiamo, è formata da ragazzi della Nazareno con un innesto di ragazzi della società Correggio Basket.

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abato 23 maggio si è svolta la dodicesima edizione di Masters of Fight, kermesse di kick boxing organizzata dalla società sportiva Black Dragons che ha schierato al Palazzetto dello Sport i suoi migliori talenti, allenati dal maestro Matteo Romagnoli, sia nella palestra SG La Patria che presso la Thunder di San Martino in Rio. Una serata all’insegna dello sport che ha richiamato alla Corte dei Pio fighter provenienti da ogni parte del Paese. La

manifestazione - in memoria di Carla Arbizzi, moglie prematuramente scomparsa tre anni orsono di Carlo Romagnoli e madre di Matteo, Elisabetta e Francesca - è stata un vero successo. In una bella e partecipata cornice di pubblico si sono susseguiti numerosi match a contatto pieno. I dragoni che meglio si sono distinti sul ring sono stati, in Classe N, Cristian Bollino, Andrea Bedini, Michele Conte, Matteo Trotta, Mattia D’Ambrosio, Davide Giagnorio,

Francesco Capobianco e Marcello Barigazzi, mentre in Classe B Andrej Locoman ha sbaragliato nei quattro match da due minuti l’uno, il suo avversario proveniente da Vigevano. Una menzione speciale è poi andata al sedicenne Lilian Porcireanu, giudicato dai quattro arbitri della serata, quale miglior atleta della manifestazione. A lui la famiglia Romagnoli, alla presenza del sindaco di Carpi, Alberto Bellelli, ha consegnato il Trofeo dedicato a Carla Arbizzi.


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Pallavolo femminile Serie A - Talento e centimetri per coach Beltrami: arrivano Lana Ščuka, Floriana Bertone e Chiara Di Iulio

Colpi di mercato per la Liu•Jo C ontinua a ritmo serrato il mercato per la Liu•Jo Modena che ha definito altri ingaggi in grado di portare freschezza, talento e centimetri alla squadra guidata da coach Beltrami. In bianconero, infatti, arrivano le schiacciatrici Lana Ščuka e Chiara Di Iulio e il centrale Floriana Bertone. “Sono molto contenta di essere arrivata a far parte di una delle migliori squadre italiane - ha commentato la slovena, classe 1996, Lana Ščuka - non vedo l’ora di vedere e capire quali possano essere le sensazioni a giocare con compagne così forti. Nell’ultima stagione Lana Šcuka

Volley maschile – L’Universal Carpi ribalta la

serie con Involley Lugo e conquista la promozione

Bravi ragazzi!

Floriana Bertone

Chiara Di Iulio

in Slovenia ho imparato a controllare e gestire le mie emozioni in campo, ero una delle giocatrici più importanti della squadra e, giocando sia da banda che da opposto, avevo il compito di fare tanti punti. Questo mi ha aiutato per il mio self control e per diventare più sicura di me, una cosa sicuramente molto importante”. Lana non è una nuova conoscenza per le pari età azzurre che ha già affrontato, sconfiggendole, all’Europeo Juniores lo scorso anno, mentre nelle ultime settimane sono state le italiane a imporsi nel match di qualificazione al Mondiale Under 20 nonostante l’ottima prestazione della schiacciatrice slovena che racconta: “sì, ho già avuto modo di

Centro Sportivo Italiano Comitato di Carpi

Street King

confrontarmi con loro. La prima volta all’Europeo ero un po’ spaventata, mentre la seconda volta abbiamo vinto e sono stata molto contenta perché l’Italia è una delle migliori nazionali nel panorama pallavolistico. L’Europeo concluso con il secondo posto e la medaglia d’argento è stata una bellissima esperienza”. Dopo il doppio colpo annunciato con gli innesti della slovena Lana Ščuka e di Floriana Bertone, il GM Borruto ha definito un’altra operazione in entrata con l’ingaggio della schiacciatrice Chiara Di Iulio con contratto annuale. Un’altra giocatrice d’esperienza e sicuro affidamento nelle due fasi di gioco per il tecnico Alessandro Beltra-

mi che per il campionato che verrà potrà affidarsi praticamente in egual misura a talento, gioventù e, appunto, capacità di saper gestire con lucidità anche i momenti più difficili che potranno presentarsi nell’arco di una singola gara o della stagione. Con Di Iulio inizia anche a delinearsi quasi completamente la batteria di schiacciatori/ricettori che fino ad oggi era ancora il reparto più scoperto, che vedeva a disposizione le sole Horvath e Ščuka. Nell’ultima stagione la schiacciatrice ha vestito la maglia della Nordmeccanica Rebecchi Piacenza, conquistando la Supercoppa Italiana, dopo l’esperienza in Azerbaijan con l’Azeryol di Baku.

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’Universal conquista una fantastica e meritata promozione in Serie C con la sua seconda squadra ribaltando l’esito finale della serie con la Involley Lugo. Altra gara combattuta quella decisiva con Enrico Lombardi che si conferma miglior marcatore dell’incontro con 21 punti. Playoff serie D - Gara 3 Universal Carpi – Involley Liverani Lugo 3-0

Universal Borsetti 5, Lombardi 21, Gianserra 14, Possega 11, Migatti 4, Voloc 2, Formentini (L1), Baracchi, Borghi, Contini, Burani, Paletta (L2). All. Alessandro Cremaschi Involley Liverani Lugo Fabbri, Cirillo, Mingozzi, Garavini, Ciuffoli, Zavalloni, Ghiselli, Contarini, Zoli, Della Casa, Cirillo (L1), Marini (L2) All. Cavina Christian

Bocce - La MP Filtri Rinascita di Budrione sul gradino più alto del 3° Memorial Sandro De Sanctis

Vittoria di Luca Viscusi

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abato 30 maggio si è svolta a Roma la gara nazionale Memorial Sandro De Sanctis, parata dei migliori sedici individualisti d’Italia. Ha vinto il campione del mondo Luca Viscusi in forza alla MP Filtri Rinascita di Budrione. In finale ha battuto 12-8 Giuseppe D’Alterio dell’Alto Verbano Varese. Terzo classificato Gianluca Manuelli dell’Ancona 2000

Camminata di un chilometro al Parco Ferrari

Parkinson in park

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unedì 18 maggio si è tenuta la manifestazione di danza Street King organizzata dal Centro Sportivo Italiano Comitato di Carpi nella bella cornice del Cortile d’Onore di Palazzo Pio. L’iniziativa era promossa dalla Fondazione Casa del Volontariato nell’ambito della Primavera del Volontariato e aveva il patrocinio del Comune di Carpi. Sul palco si sono alternate esibizioni di varie scuole carpigiane e di comuni della provincia

nei diversi stili classico, moderno, hip hop e molto altro. Numerosi giovani e giovanissimi hanno dato vita a una trentina di coreografie riscuotendo gli applausi di un pubblico numeroso. Erano presenti le seguenti scuole di danza: Aneser Novi, Ecole de Ballet, Ecole Klassique, Danza La Torre di Medolla, New Club Studio Soliera, Pantheon Dance, Space Dance Novi, Sparkling Project, Sted Modena e Surya.

C

on questo titolo, domenica 31 maggio scorso si è svolta una camminata di un chilometro presso il Parco Ferrari a Modena, organizzata dai Gruppi Parkinson di Modena e di Carpi, con la collaborazione dell’Uisp e del Comune di Modena. L’evento, al quale hanno partecipato molti malati, loro famigliari, amici e volontari, ha voluto sensibilizzare la cittadinanza su questa patologia neurologica, di carattere degenerativo, in espansione, che colpisce sia gli anziani che persone in giovane età. E’ stata anche una bella occasione per conoscersi e scambiarsi le esperienze di ciascuno. Nella foto un gruppo di partecipanti.

Ginnastica Ritmica Club Giardino

Saggio di fine anno

S

i svolgerà mercoledì 10 giugno, in Piazzale Re Astolfo, il saggio di fine anno accademico della sezione Ginnastica Ritmica del Club Giardino. Le atlete allenate da Federica Gariboldi si esibiranno in esercizi

singoli e collettivi presentando i programmi delle gare a cui hanno concorso con enormi soddisfazioni durante la stagione che si concluderà con la partecipazione alla Fase nazionale a Pesaro a partire dal prossimo 19 giugno.


venerdĂŹ 5 giugno 2015

anno XVI - n. 22 23



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