Tempo n 30

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venerdì 29 luglio 2016 anno XVII - n. 30 CALZATURE E ACCESSORI

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Ruggero Giullari e Alberto Spaggiari

Il modern folk targato CARPIRE’MO

Aimag, è ancora scontro

I difensori del malato

I casi di malasanità ricorrono quasi quotidianamente nelle cronache. A causa di errori medici si può morire o subire danni fisici, temporanei o permanenti: in sala operatoria come in corsia o persino in sala parto. Ma qual è la fotografia dell’Ospedale Ramazzini di Carpi? A tratteggiarla sono Ruggero Giullari e Alberto Spaggiari, rispettivamente presidente e vicepresidente dell’associazione cittadina DDM - Difensore dei Diritti del Malato. cronaca

una mamma denuncia

Angelo Pedrielli Ph Luigi Casanova (Lou)

Angelo Pedrielli: Da speaker del Circo Togni a re degli autodemolitori

“la mia vita a parigi”

musica

state attenti ai vostri bimbi al Parco delle Rimembranze società

la violenza di genere

si contrasta a partire dalla scuola viabilità

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venerdì 29 luglio 2016

anno XVII - n. 30

DIRETTORE RESPONSABILE Gianni Prandi CAPOREDATTORE Sara Gelli REDAZIONE Jessica Bianchi, Federica Boccaletti, Francesca Desiderio, Dario Po, Enrico Bonzanini, Marcello Marchesini, Clarissa Martinelli, Chiara Sorrentino.

APPARTAMENTI: Cherry 2+1 Relax 2+2 Retro 2+1

PER INFO E PRENOTAZIONI: e-mail: ivan.mandli@ck.t-com.hr - Tel.: 00385 91 195 2 195 2

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IMPAGINAZIONE e GRAFICA Liliana Corradini

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STAMPA Centro stampa delle Venezie - 049-8700713

REDAZIONE e AMMINISTRAZIONE Via Nuova Ponente, 28 CARPI Tel. 059 642877 - Fax 059 642110 tempo@radiobruno.it RADIO BRUNO Soc. Coop.

Registrazione al Tribunale di Modena N. 1468 del 9 aprile 1999 Chiuso in redazione il 27 luglio 2016


La calda seduta dei Consigli Comunali di Carpi, Novi, Soliera e Campogalliano riuniti per la seconda volta per discutere della patata bollente di Aimag ha avuto luogo giovedì 21 luglio presso la Sala Ferraresi a Novi. Nel bel mezzo dell’estate si sono registrate parecchie assenze fra i consiglieri ma il dibattito è stato comunque particolarmente acceso e si è prolungato fin dopo la mezzanotte: da lì riavvolgiamo il nastro. L’accalorato intervento di Bellelli “E’ intollerabile che si faccia disinformazione su questo tema” ha esordito nel suo intervento a conclusione della serata Alberto Bellelli, piuttosto alterato. Il riferimento è al comunicato stampa dei grillini nel quale i rappresentanti del Movimento Cinque Stelle chiamavano a raccolta i loro per un presidio davanti al Municipio di Novi sostenendo che fossero ore decisive per Aimag. Invece l’assemblea è stata interlocutoria e il cammino per arrivare a una scelta, il cui termine era stato fissato inizialmente per il 31 luglio, proseguirà fino a quando

Hera ha avanzato la proposta di una fusione per incorporazione (in uno o due tempi), Tea Mantova ha ideato una holding in cui le due aziende resterebbero come sotto-holding, mentre con Piacere Aimag rimarrebbe sostanzialmente tutto com’è perché il modello sarebbe quello della partnership.

Aimag, è ancora scontro

Medici del Movimento Cinque Stelle agitando per aria la documentazione che aveva in mano ha ribadito che si svende un ‘gioiello’ di azienda. “La situazione finanziaria delle tre multiutility – ha detto

“Diteci che avete scelto Hera e che troverete un modo per arrivarci”.

i Consigli Comunali non saranno chiamati a votare. Non ci sta il sindaco di Carpi a sottostare al fuoco di fila delle opposizioni che durante la serata hanno insistito chiedendo conto a più riprese del modello di fusione proposto e richiama i consiglieri alle loro responsabilità citando la

Arletti esce dal Pd La rottura annunciata durante la serata dedicata ad Aimag è diventata un divorzio concreto qualche giorno dopo quando il consigliere del Pd Roberto Arletti ha comunicato al presidente del Consiglio Comunale Davide Dalle Ave le sue dimissioni dal gruppo consiliare del Partito Democratico e il passaggio al gruppo misto. “Intendo restare in maggioranza – scrive Arletti - ma libero di esprimermi di volta in volta in base alle mie competenze professionali e a una valutazione politica nell’etica delle responsabilità”.

delibera votata all’unanimità a marzo quando non fu rinnovato il patto parasociale con Hera. “Lì si prende atto della decisione della Direzione del patto di sindacato di convergere verso un modello di aggregazione che preveda una forte integrazione/fusione. E voi quella delibera l’avete votata”. Si scalda Bellelli anche quando risponde a chi ha definito la serata inutile sottolineando la scarsa eleganza di chi dall’interno del Patto di sindacato lascia filtrare notizie sulla stampa anticipando le assemblee ma ricordando che i Consigli Comunali sono sovrani rispetto alla decisione definitiva sul percorso e che i Comuni sin dall’inizio si sono impegnati a presentare gli aggiornamenti ai civici consessi. “Mi asterrò – ha assicurato Bellelli – da qualsiasi tipo di azione che possa rendere Aimag meno competitiva”.

“Noi svendiamo un gioiello basandoci su leggi che attendiamo da anni e ancora non esistono. La fusione è un mezzo: per raggiungere quale scopo?” Le opposizioni dicono no Prima dei sindaci erano intervenuti i gruppi consiliari: quelli di opposizione non hanno risparmiato critiche a un percorso giudicato molto poco trasparente e partecipativo. “Diteci che avete scelto Hera e che troverete un modo per arrivarci” ha detto Cristian Rostovi (Fratelli d’Italia), mentre Monica

la Medici - e l’esposizione nei confronti delle banche sono ben diverse: Aimag ha un patrimonio di 169 milioni e debiti finanziati per 71 milioni (42% rispetto al patrimonio), Tea ha un patrimonio di 124 milioni e debiti per 77 (62), Hera che ha un patrimonio di 2 miliardi e 358 milioni ha accumulato debiti per 2 miliardi e 944 milioni pari al 124%

del patrimonio. La performance di Aimag è pari a un 8,22%, quella di Tea raggiunge il 7,55% mentre Hera si ferma al 6,86%. Noi svendiamo un gioiello basandoci su leggi che attendiamo da anni e ancora non esistono. La fusione è un mezzo: per raggiungere quale scopo?” ha concluso la Medici dichiarando la propensione dei grillini per la partnership con Piacere Aimag per preservare la multiutility e darle robustezza senza cederla . E’ andata giù duro anche Anna Azzi (Carpi Futura) che ha rilevato come dall’ingresso di Hera in Aimag nel 2009 non ci siano stati vantaggi per la multiutility di casa nostra e ha definito “un bestiale atto di forza” la scelta del matrimonio col colosso bolognese. Andrea Ferraresi di Uniti per Novi sulla stessa linea ha parlato di “scippo non autorizzato. Se la gestione fosse rimasta in house e nel 2009 non avessimo ceduto il 25% delle azioni a Hera oggi non dovremmo nemmeno preoccuparci delle gare del gas, ma ormai…”. La rottura di Arletti contrario alla fusione Il modello di fusione non convince nessuno fuori dal Pd e anche dentro al partito ci sono le prime crepe: nel suo intervento il consigliere Roberto Arletti (Pd) è stato molto chiaro affermando che respinge il modello della fusione per incorporazione. A sondare la possibilità di una fusione erano stati proprio gli approfondimenti richiesti dalla Direzione del Patto di Sindacato in rappresentanza dei ventuno comuni soci: Hera, così come fin dall’inizio, ha avanzato la proposta di una fusione per incorporazione (in uno o due tempi), Tea Mantova ha ideato una holding in cui le due aziende resterebbero come sotto-holding, mentre con Piacere Aimag rimarrebbe sostanzialmente tutto com’è perché il modello sarebbe quello della partnership. Si può concordare sulla necessità di un dimensionamento di Aimag affinchè possa concorrere alle gare del gas così come si profileranno se verrà approvata la Riforma Madia, ma sono ancora troppi i se. “Oggi qui ci sono degli indirizzi e bisogna chiamare i soggetti - ha sottolineato il funzionario comunale Romana Mattioli, incaricata di illustrare le slide - a fare proposte più concrete sul fronte degli impegni finanziari, dell’occupazione, dei presidi sul territorio, dell’occupazione e dell’organizzazione dei servizi”. Sara Gelli

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violenza sulle donne - “La prevenzione è uno strumento potente e siamo convinte che, lavorando con le giovani generazioni, molto si possa fare per tentare di arginare e contrastare tale fenomeno”. A parlare sono l’assessore alle Politiche Scolastiche Stefania Gasparini e Patrizia Galantini, referente del Tavolo tecnico sulla violenza di genere

Il rispetto dell’altro si impara a scuola

“La prevenzione è uno strumento potente e, dal momento che la violenza di genere è innanzitutto un problema di carattere culturale, siamo convinte che, lavorando con le giovani generazioni, molto si possa fare per tentare di arginare e contrastare tale fenomeno”. A parlare sono l’assessore alle Politiche Scolastiche del Comune di Carpi Stefania Gasparini e Patrizia Galantini, referente del Tavolo tecnico sulla violenza di genere. Da quasi dieci anni l’Unione delle Terre d’Argine vanta un vero e proprio fiore all’occhiello: “unitamente a tre psicologi (liberi professionisti che collaborano con l’azienda sanitaria di Modena) abbiamo approntato il progetto I facilitatori della

e proprie sentinelle”. Antenne in grado di intercettare disagi e fenomeni di violenza, capaci di ascoltare “in modo qualificato”. I peer, italiani e stranieri, si “stanno rivelando fondamentali per scardinare pregiudizi e frasi fatte”. L’obiettivo del progetto è ambizioso: “creare maggiore consapevolezza su temi complessi come quelli dell’affettività, per favorire relazioni sane e all’insegna del rispetto reciproco”. Durante gli incontri con gli psicologi, i ragazzi si mettono in gioco, comunicazione nella lotta esprimendo liberamente le alla violenza di genere. Dal proprie opinioni. Sollecitati 2007 entriamo nelle scuole dagli esperti spiegano cosa superiori cittadine per promuovere parità e rispetto: rappresenta per loro la gli psicologi formano alcuni violenza, come gestirebbero situazioni conflittuali, come studenti, i cosiddetti peer, funzionano a loro parere le (circa una quarantina ogni anno) trasformandoli in vere relazioni di intimità… “Ciò Stefania Gasparini

che emerge, alle volte, è tanto drammatico quanto straordinario. I ragazzi, dal canto loro, - continuano Stefania Gasparini e Patrizia Galantini - dicono di sentirsi legittimati a provarci se una coetanea è particolarmente procace o disinibita. Incarnano appieno stereotipi e pregiudizi ma ciò che ci incoraggia e ci spinge a continuare a investire in questo progetto è la consapevolezza che questi giovani possono imparare a guardare la realtà con occhi diversi. Loro possono fare la differenza”. La giusta rappresentazione del corpo e della femminilità, la costruzione di relazioni di coppia funzionali, la capacità di andare oltre il retaggio culturale, religioso o famigliare… sono obiettivi a cui

Le problematiche che emergono maggiormente hanno a che fare con l’esercizio del controllo e una percezione distorta di ciò che è intimo e ciò che è pubblico

“La sessualità è una camera chiusa” Gli psicologi Federica Benatti, Simona Diana e Giulio Martinelli sono i tre liberi professionisti che collaborano con l’azienda sanitaria di Modena sulle tematiche legate all’adolescenza e si occupano della formazione dei peer all’interno degli istituti superiori carpigiani. “A Carpi - spiega la dottoressa Benatti - esiste una tradizione ormai consolidata di peer education: tale approccio prevede che siano i coetanei a trasmettere messaggi positivi ai propri compagni. I peer hanno un valore aggiunto straordinario poiché sono in grado di intercettare situazioni di disagio o di difficoltà a volte non immediatamente rilevate dagli adulti, dal momento che i ragazzi parlano più spontaneamente con un pari. In caso di necessità i peer, da noi formati, ci segnalano eventuali situazioni a rischio o indirizzano direttamente gli interessati agli sportelli di ascolto psicologici presenti all’interno degli istituti scolastici. L’obiettivo è quello di lavorare sulle dinamiche relazionali e di coppia prima che queste possano degenerare ulteriormente”. Le problematiche che emergono maggiormente hanno a che fare perlopiù con l’esercizio del controllo e una percezione completamente distorta di ciò che è intimo e di ciò che, al contrario, può essere condiviso in pubblico. “Alcune ragazze - prosegue Federica Benatti - denunciano di sentirsi iper controllate: i fidanzati infatti proibiscono loro di parlare con talune persone, di dedicarsi ad attività sportive o extra scolastiche… Gelosi e possessivi, questi adolescenti obbligano chi sta loro accanto a modificare radicalmente le proprie abitudini generando nelle fidanzate disagi che perdurano nel tempo”. Un altro fenomeno che emerge con preoccupante prepotenza è la diffusione di foto e video “compromettenti” sui social network e su WhatsApp: “spesso quando una

“Essere convinti di poter cambiare, aiutati da professionisti competenti”. E’ questa secondo Stefano, il nome è frutto di fantasia, la premessa fondamentale per imparare a controllare la propria violenza. Stefano è uno dei 150 uomini che dal 2011 a oggi ha contattato il centro Liberiamoci dalla violenza gestito dell’azienda sanitaria di Modena. Questa è la sua testimonianza. “L’episodio che mi ha spinto a intraprendere questo percorso è stato l’ultimo, il più violento di tutti. Quello che mi ha fatto pensare e mi ha convinto che il mio percorso di vita non poteva essere quello. Avrei dovuto fare qualcosa per il bene della famiglia, dei miei figli e anche per quello delle 4

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relazione finisce, i maschi, ancora in preda alla rabbia del momento, diffondono in rete immagini e video delle loro ex nude o intente a masturbarsi. Materiale pedopornografico scambiato però in modo assolutamente consensuale durante la relazione e, pertanto, il giovane diventa difficilmente perseguibile sul piano legale. Il danno psicologico inferto alla ragazza invece è immediato e dall’effetto devastante”. Per tentare di evitare questi gravissimi episodi, occorre “far riflettere i ragazzi sulla differenza tra intimo e pubblico. All’interno della coppia la sessualità è una camere chiusa. Segreta. Una regola basilare è quindi quella di non filmarsi mai, per tutelare se stessi e la relazione. Se condividere col gruppo dei pari la propria prima volta è pressoché fisiologico, in quanto tappa fondamentale della vita di ciascuno, in un secondo momento, la sessualità deve restare un ambito privato. Da custodire”. Jessica Bianchi

I femminicidi non sono in aumento, non stiamo assistendo ad alcuna recrudescenza, il loro numero è stabile (120 - 130 ogni anno) ma“lavorare sui giovani, capaci di introiettare messaggi positivi, e sulla loro mente aperta e disposta al cambiamento è fondamentale per cercare di far calare ulteriormente questi numeri”. tendere. “E chi, meglio degli adolescenti, è in grado di evolversi? Di raddrizzare il tiro?”. Al termine di ogni anno scolastico vi è poi un momento pubblico durante il quale i ragazzi mostrano a genitori e insegnanti il lavoro svolto. “Video interviste, cortometraggi… i ragazzi ci parlano attraverso i mezzi che più amano, mostrandoci i passi avanti compiuti. Spesso, molte delle loro convinzioni precostituite cadono, creando vuoti che li fanno riflettere, obbligandoli così a ripensarsi. A dar forma a un pensiero personale”. Fondamentale poi il tema della responsabilità e dell’accettazione della frustrazione: “i ragazzi, immersi in un sistema che tende a deresponsabilizzare il singolo, il più delle volte non comprendono che ogni azione comporta una conseguenza. Ignorano che fenomeni di violenza, sia questa psicologica, fisica o sessuale, costituiscono un reato perseguibile. Inoltre è necessario far loro capire che la parola no ha un carattere definitivo e non lascia spazio ad alcuna interpretazione”. I femminicidi non sono in aumento, non stiamo assistendo ad alcuna recrudescenza, il loro numero è stabile (si aggira intorno ai 120 - 130 ogni anno) ma “la-

Stefano è uno dei 150 uomini che dal 2011 a oggi ha contattato il centro Liberiamoci dalla violenza gestito dell’azienda sanitaria di Modena

“La rabbia si può controllare”

generazioni venture. Dopo un iniziale colloquio con uno psicologo ho seguito un anno XVII - n. 30

percorso dapprima individuale e poi di gruppo per imparare a far sì che certi

atteggiamenti violenti non si ripetessero più”. Essenziale per Stefano è stato il riconoscimento delle proprie emozioni, “soprattutto della rabbia”. Il passo successivo è stato quello di “imparare a gestirla, a controllarla”. La dimensione terapeutica del gruppo è stata chiara sin da subito: “in quei momenti è come guardarsi allo specchio. Insieme capivamo che la rabbia e le sue manifestazioni violente non erano belle…”. Stefano si descrive come un “tipo emotivo. Dentro di me - racconta - vive una sorta di vulcano coperto.

Quando la temperatura sale, quel coperchio scoppiava in modo disastroso: attraverso il centro ho imparato ad abbassare, per così dire, la temperatura! I cambiamenti sono stati graduali ma continui. Ogni volta che tornavo a casa, mentre guidavo, rivedevo nella mia mente ciò che era stato discusso e riflettevo. Ogni volta era come se un piccolo tassello si aggiungesse al percorso di costruzione che stavo progettando. Il mio desiderio era quello di ricostruire un carattere più pacato, non di eliminare la rabbia, bensì di saperla controllare”.

vorare sui giovani, capaci di introiettare messaggi positivi, e sulla loro mente aperta e disposta al cambiamento è fondamentale per cercare di far calare ulteriormente questi numeri”, spiega Gasparini. Il progetto, rivolto alle scuole superiori di Carpi, anticipa di gran lunga le linee guida previste dalla riforma Buona Scuola - la quale prevede di introdurre momenti didattici dedicati al contrasto della violenza di genere - e continuerà a essere finanziato anche con risorse dell’Unione ma, “la nostra speranza - ammette l’assessore - è che il Ministero per dare gambe alla riforma, eroghi risorse per sostenere i progetti meritevoli come il nostro”. Per proteggere le donne - e i loro figli - dalla violenza di mariti o ex compagni, “ciascuno di noi deve fare la propria parte. Ognuno, con le proprie competenze, dev’essere formato e istruito affinché sappia come muoversi di fronte a una vittima di violenza. Sul nostro territorio la rete costruita intorno alle donne è fitta - dal centro anti-violenza ai servizi sociali, dal Pronto Soccorso alle Forze dell’Ordine - pronta ad attivarsi immediatamente qualora ve ne sia bisogno ma non dobbiamo mai abbassare la guardia”, conclude Patrizia Galantini. Jessica Bianchi Nel tempo, i passi avanti fatti da Stefano sono diventati sempre più evidenti: “quando si presentava una situazione in cui potevo inquietarmi o manifestare violenza, in me scattava un meccanismo di auto controllo. Naturalmente ci vuole molto allenamento…”, ammette. Secondo Stefano affinché gli uomini violenti possano davvero cambiare occorrono due requisiti fondamentali: “la convinzione di poter cambiare e il sostegno di qualcuno che ti accompagni lungo il percorso dandoti fiducia”. Temi il futuro? Hai paura di poter cadere nuovamente negli errori di un tempo? “Credo - conclude Stefano che la tecnica che ho acquisito possa durare”. J.B.


Dietrofront della Provincia di Modena, seppure soltanto temporaneo, sulla proposta di realizzare nell’area cortiliva del Liceo Manfredo Fanti sei aule/laboratori da destinare allo stesso liceo e al vicino Leonardo da Vinci per far fronte alla mancanza di spazio dei due istituti scolastici cittadini. “Il progetto - commenta il professor Paolo Pergreffi, dirigente del da Vinci - è solo rimandato a causa dei tempi tecnici di progettazione e delle autorizzazioni necessarie, non cancellato, e per il prossimo anno la Provincia sta cercando una soluzione temporanea con locali in affitto o in prestito negli istituti vicini”. Sul

Stabile il numero degli studenti che sceglie il liceo, mentre crescono le iscrizioni al professionale e calano leggermente quelle agli istituti tecnici

L’avanzata del Liceo

Paolo Pergreffi

fronte iscrizioni all’istituto tecnico industriale si registra una leggera flessione: “i 250 iscritti in prima hanno segnato una lieve diminuzione è dovuta all’andamento demografico. Questo ci ha consentito di formare 10 prime, anziché 11 come lo scorso anno, e di mantenere, con lo slittamento delle seconde, il numero complessivo di 41 classi. La diminuzione però, considerate le previsioni demografiche, dovrebbe essere solo temporanea e relativa all’anno in corso”.

Ergo un allargamento dell’istituto è comunque auspicabile. Staranno stretti anche i liceali, come conferma la professoressa Alda Barbi, dirigente del Fanti: “le iscrizioni sono le stesse dello scorso anno: 340. Ciò comporta comunque un aumento in quanto sono ‘uscite’ 10 quinte ed entrano 13 (o 14, a seconda degli ultimi ‘conteggi’ del Provveditorato) prime. Raggiungeremo quota 1.620 studenti. Utilizzeremo tutte le nostre risorse

in termini di rotazione delle classi per non dover in alcun modo ricorrere ai turni pomeridiani”. Al liceo sono partiti in questi giorni i lavori di manutenzione e ripristino dell’edificio. L’intervento ha un costo di quasi 200mila euro e prevede la sostituzione di parte delle finestre con serramenti antisfondamento e vetri stratificati che garantiscono più sicurezza, un maggiore risparmio energetico e più confort; sempre nelle finestre sanno sostituiti i bancali dei davanzali.

Previsti interventi anche sulle coperture e sugli scarichi contro le infiltrazioni, sugli intonaci e i parapetti lungo i corridoi affacciati al vano scala; lavori anche in palestra e per la manutenzione e messa in sicurezza in varie parti dell’edificio. E se all’istituto Meucci si è registrato “un lieve calo tra gli iscritti in prima - sottolinea la dirigente Teresa De Vito - a fronte invece di un ottimo incremento tra gli adulti desiderosi di conseguire il diploma al serale”, al Vallauri, diretto da Federico Giroldi: “c’è stato un leggero aumento tanto che avremo nove classi prime, una in più rispetto allo scorso anno”. Jessica Bianchi

Una mamma ha denunciato alla Polizia un tunisino che, al parco delle Rimembranze di Carpi, ha infastidito il suo bimbo di cinque anni

“State attenti ai vostri bambini”

Un grave e inquietante episodio si è consumato lo scorso 21 luglio, intorno alle 14,30 nel Parco delle Rimembranze di Carpi. A raccontare la brutta disavventura è la mamma di un bimbo di cinque anni: “insieme a un’amica e ai nostri figli mi sono recata al parco. Considerato l’orario c’era poca gente, solo un altro paio di mamme e, poco lontano, seduti su una panchina, due uomini. Noi abbiamo lasciato i bimbi a giocare sulle giostrine e ci siamo sedute a chiacchierare. Pochi minuti dopo mio figlio è corso da me dicendo che una delle sue amichette stava piangendo poiché un altro bimbo le aveva dato un pugno sul viso. La mia amica è quindi prontamente intervenuta per chiedere spiegazioni quando, uno dei due

dendogli come si fosse permesso di mettere le mani addosso a mio figlio. Lui se la rideva, giustificandosi e ripetendo di non aver fatto nulla di male”. A quel punto la mamma non ci ha più visto: “in un attimo ho afferrato il cellulare e ho chiamato la Polizia fornendo una descrizione accurata dei due uomini. Mentre parlavo coi poliziotti il secondo uomo ha raggiunto

uomini le si è avvicinato per assicurarle che il colpo era partito inavvertitamente e che suo figlio, vivace, non aveva alcuna intenzione di fare del male alla piccola ma che stava solo giocando”. L’uomo l’ha poi intrattenuta per qualche minuto riferendole di “stare attenta poiché - le avrebbe detto - al parco si aggira un uomo che sta dietro ai bambini”.

Mentre l’amica le riferisce l’accaduto, la donna perde di vista il figlio: “mi sono subito alzata e ho visto l’uomo della panchina seduto, con il mio bimbo tra le gambe, intento a massaggiargli la pancia e ad accarezzargli la schiena. A quel punto mi sono immediatamente messa a gridare, richiamando mio figlio. Dopodiché mi sono avvicinata al signore chie-

“Mi sono avvicinata all’uomo chiedendogli come si fosse permesso di mettere le mani addosso a mio figlio. Lui se la rideva, ripetendo di non aver fatto nulla di male”. A quel punto la mamma non ci ha più visto:“ho afferrato il cellulare e ho chiamato la Polizia. Mentre parlavo coi poliziotti il secondo uomo ha raggiunto la mia amica, spaventatissima, ribadendo che era uno scherzo. Una sciocchezza. Il bimbo è cicciottello, diceva, e noi volevamo solo toccargli la pancia, così, per gioco…”.

la mia amica, spaventatissima e con tutti i bimbi vicini, ribadendo che era uno scherzo. Una sciocchezza. Il bimbo è cicciottello, diceva, e noi volevamo solo toccargli la pancia, così, per gioco…”. Purtroppo quando è arrivata la volante i due se l’erano già data a gambe. “I poliziotti mi hanno chiesto se volevo recarmi in commissariato per sporgere denuncia e io ho deciso di seguire il loro consiglio. Mi hanno anche invitata, qualora dovessi incontrare nuovamente i due uomini, a contattarli immediatamente affinché possano intervenire tempestivamente per procedere con l’identificazione”. Gli agenti hanno poi rassicurato questa intraprendente e coraggiosa mamma di “non avere mai ricevuto segnalazioni di episodi simili”. Jessica Bianchi

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E’ morto a 89 anni Attilio Sacchetti, personalità di spicco che ha segnato con il suo impegno la storia di Carpi

Carpi piange la scomparsa di Sacchetti per quella riferita alla presenza di malati psichiatrici nei pressi di una struttura per bambini. Preoccupazioni che il resto del Consiglio non nutriva”. Attilio Sacchetti era dunque persona amata, anche se schiva, “lo apprezzava-

l’abitudine di approfondire ogni cosa e invitava gli altri a fare altrettanto. E’ sempre stato trasparente nei processi decisionali e molto moderno nella sua capacità di rappresentare l’Ente in modo non supino. Col vescovo che lo aveva nominato nel Consiglio delle Opere Pie manteneva stretti rapporti ma sottolineava sempre che la sua azione era finalizzata a fare gli interessi dell’Opera Pia: per questo aveva sofferto

parecchio quando fu deciso dalla Regione che le Opere Pie emiliano romagnole dovevano essere soppresse per diventare Asp. L’ultima vicenda che abbiamo vissuto insieme è stata con la Fondazione Opera Pia Paltrinieri per la tormentata storia della residenza psichiatrica: era contrario alla sua realizzazione per la preoccupazione legata a tutto l’impianto del rapporto commerciale, difficile da tenere, con De Benedetti e

di Carpi (1967 – 1981) e aveva lavorato in Comune a Carpi in qualità di dirigente degli Uffici dell’Anagrafe e dello Stato civile. I funerali sono stati celebrati sabato 23 luglio nella chiesa del Cimitero. Sara Gelli

Attilio Sacchetti

1975 - Da destra Pier Giuseppe Levoni, Attilio Sacchetti e Vittorino Carra

Nella notte del 22 luglio è morto a 89 anni Attilio Sacchetti, personalità di spicco che ha segnato con il suo impegno la storia di Carpi. Chi lo ha conosciuto, lo descrive come un uomo preciso, corretto e leale oltre che di spessore culturale e umano notevole. “Abbiamo preso tantissime decisioni all’interno del Consiglio di Amministrazione delle Opere Pie” ricorda Giliola Pivetti allora presidente. “Aveva

mo e gli volevamo molto bene e lui stava bene con noi che eravamo trasparenti e leali come lui”. Prima di sedersi in Consiglio alle Opere Pie, il cavalier commendator Sacchetti è stato presidente della Cassa di Risparmio

I colleghi consiglieri, e l’attuale direzione ASP, che hanno condiviso col Commendator Attilio Sacchetti tanti anni e tanti progetti nel Consiglio delle Opere Pie Raggruppate di Carpi, lo ricordano con tanto affetto e stima per la sua dedizione e la sua lealtà. Si unisce la Fondazione Opera Pia Paltrinieri.

si è spento lunedì 25 luglio il carpigiano 96enne Fernando Cavazzuti

Il cielo da oggi è più biancorosso che mai Un pezzo di storia della nostra città si è spento lunedì 25 luglio. A raggiungere l’indimenticato Ciccio Siligardi, ora è anche il carpigiano 96enne Fernando Cavazzuti. Un signore d’altri tempi. Una vita, la sua, spesa nel nome dello sport. Conosciuto da molti come Paian a causa della madre Ines, sorella del podista Armando Pagliani, primo custode del Cabassi, Cavazzuti è stato a sua volta custode dello stadio cittadino fino al 1978, prima di diventare massaggiatore della squadra del Carpi.

Cresciuto e vissuto per una vita intera all’ombra del “Grande Vecchio”, Cavazzuti nutriva per la società biancorossa un amore illimitato: per oltre ottant’anni il Carpi è stato nel suo cuore. Sino alla fine. “Il nonno non ha mai perso lucidità, ha letto i giornali fino all’ultimo - racconta la nipote Maria Elena De Franco - e non ha mai smesso di chiedere notizie sul mercato e sull’andamento del ritiro della squadra a Pergine Valsugana. Dopo essere stato ricoverato all’Ospedale per uno scom-

penso cardiaco, venerdì scorso, poche ore prima di spegnersi, ha chiesto a sua figlia chi avesse segnato contro l’amichevole col Vicenza. Ha voluto sapere tutti i dettagli… Ci ha chiesto anche dello stadio, se fossero iniziati o meno i lavori. E’ morto sereno e l’immagine che porta con sé del Cabassi con la sua amata curva, che vegliava ogni giorno dalla

i lettori ci scrivono @

finestra di casa, è intatta. Nessuno è mai pronto a perdere chi ama, ma in famiglia siamo tutti sollevati per come è finita: mio nonno ha avuto una grande vita dedicata al Carpi, al calcio e allo sport in generale. Era un uomo preciso, meticoloso. Un grande vecchio, davvero un uomo d’altri tempi. Ci mancherà moltissimo”.

Fernando - che lascia la moglie Ebe, la figlia Loretta, la nipote Maria Elena e il fratello Sergio - amava recarsi ogni giorno al bar dello stadio per bersi un caffè e il proprietario e alcuni tifosi hanno voluto omaggiarlo portandogli in dono la sciarpa del Carpi: i colori della sua squadra del cuore lo accompagneranno anche nell’ultimo addio. “Non c’è altra spiegazione: Dio aveva voglia di ascoltare un secolo di Carpi, ed è venuto a prendersi il migliore per farselo raccontare. Da oggi - scrive il giornalista

Un Meccano per l’Ospedale

“Oss: abbiamo troppe cose da fare” Sono una Oss (operatore socio sanitario) da dieci anni e ho scelto di fare questo mestiere perchè mi piaceva, avevo delle soddisfazioni, era una missione tutti i giorni. Da un paio di anni, forse tre, sempre più agli Oss è stato dato in carico più lavoro, oltre all’assistenza degli ospiti, è aumentato il carico con le pulizie dei bagni, stanze, pavimenti, sala pranzo… per non parlare delle innumerevoli carte da compilare, qualsiasi cosa si fa si deve firmare! Tutti i mesi 6

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occorre pesare tutti gli ospiti del reparto (circa 29 ospiti a reparto)... La relazione con l’ospite non esiste quasi più! E dopo l’igiene, le alzate, le docce e le colazioni si è così stanchi! Poi ci sono le pulizie, una collega fa i letti, un’altra la sala, la cucina e porta in palestra tutti. Alle 13:30 siamo così stanche che a casa rimaniamo bloccate sul divano fino al tardo pomeriggio e il giorno dopo si ricomincia. Se per migliorare bisogna fare formazione vi dico che ho fatto tutti i corsi anno XVII - n. 30

di formazione possibili e immaginabili, obbligatori e non, più convegni! Non serve a nulla se poi sul posto di lavoro l’operatore è caricato di mille mansioni e ha troppe cose da fare: troppe! E’ certo che uno scoppi! E le Regioni non fanno nulla, pensano solo a risparmiare! Lo Stato uguale. Le Asa e le Oss sono quasi tutte donne di 40, 50 anni che hanno già problemi fisici e nel ruolo di Asa e Oss rischiano davvero di scoppiare! Lettera Firmata

sportivo Enrico Gualtieri - il cielo è molto più biancorosso di prima. Se n’è andata l’ultima vera coscienza della nostra Storia. Ma non è un addio, è solo un arrivederci. Continuerà a starci vicino, tutti i giorni. Perché gli uomini così straordinari non ce la fa nemmeno la morte a portarseli via. Se li prende solamente in prestito. Ciao Grande anima. Ti sia lieve la terra”. Se ne staranno insieme, lassù, Ciccio e Paian, a commentare la prossima impresa del Carpi e a vegliare sui “loro” ragazzi. Jessica Bianchi

L’Associazione Verdi Carpi ritiene utile e indispensabile l’aumento del numero di parcheggi nei pressi dell’ospedale Ramazzini, perché nonostante l’apprezzabile riqualificazione a opera dell’Amministrazione Comunale, dei

parcheggi limitrofi, con il rifacimento della segnaletica orizzontale e verticale, nonchè il rifacimento della delimitazione delle righe a terra delle aree di sosta nelle traverse di via Molinari, il vero problema per chi deve recarsi al mattino all’ospe-

dale o ai poliambulatori per fare visite, controlli ed esami, è trovare posto nel parcheggio in via Donatori di Sangue. Siamo convinti che una soluzione percorribile sia la costruzione di un parcheggio sopraelevato, di fatto un Meccano del tutto simile a quello di piazzale Maestri del Lavoro. La dimensione dovrebbe coprire almeno una zona dell’area parcheggio già esistente, in modo da aumentarne significativamente i posti disponibili oggi non certamente sufficienti alle necessità dei cittadini utenti l’ospedale. Andrea Artioli, Associazione Verdi Carpi


Anno dopo anno, in estate, chi percorre la Romana Nord tra Fossoli e Novi di Modena è costretto ad affidarsi alla buona sorte: si transita infatti costeggiando un canale di bonifica pieno d’acqua senza alcuna protezione, come ad esempio dei guardrail. Nel 2014 il settimanale Tempo aveva già sollevato il problema, evidenziando la pericolosità di una strada ad alta percorrenza. La Provincia di Modena aveva ammesso di essere a conoscenza della situazione, riferendo che i tecnici competenti erano impegnati in una ricognizione per valutare i livelli di pericolosità delle varie strade provinciali. In seguito avrebbero deciso un piano di adeguamento dei guardrail in base a una graduatoria delle priorità dei vari interventi a partire dall’autunno successivo o dalla primavera del 2015. I lavori si sarebbero svolti in diverse fasi, compatibilmente con le risorse a disposizione della Provincia. Ma in due anni, nulla si è mosso. Sono passate le stagioni, il canale è stato riempito e svuotato ma nessun guardrail è comparso. Bussiamo di nuovo alla porta della Provincia che stavolta risponde così: “a causa delle difficoltà di bilancio, connesse al riordino dell’ente tuttora in corso, la Provincia non dispone delle risorse necessarie per investire in nuovi guardrail. Per intervenire e installarne di nuovi, la Provincia auspica che il Governo e la Regione mettano a disposizione risorse specifiche per questo tipo di interventi, ritenuti importanti per garantire una maggiore sicurezza alla circolazione”. La sicurezza di chi percorre la Romana Nord per noi cittadini è una priorità, ma tra le tante criticità che i nostri politici devono affrontare e cercare di risolvere in questo periodo particolarmente delicato, quale posto troverà il guardrail tra Fossoli e Novi? Federica Boccaletti Ridurre la velocità delle automobili in transito e tutelare gli utenti deboli della strada, ovvero ciclisti e pedoni. E’ questo l’obiettivo, tanto nobile quanto condivisibile, che ha spinto il Comune di Carpi a intervenire sulla segnaletica della trafficatissima via Roosevelt, a Cibeno. Peccato però che il risultato non sia stato propriamente centrato, come riferiscono numerosi residenti. Oltre all’affollamento di strisce orizzontali, diagonali e verticali che “crea una gran confusione” e alla “ingiustificabile diminuzione del numero di attraversamenti pedonali”, i residenti del quartiere Cibeno Pile denunciano soprattutto la pericolosità dei blocchi in cemento armato posti al centro dell’arteria stradale

Il canale di bonifica che corre lungo la Romana Nord tra Fossoli e Novi di Modena è pieno d’acqua e senza alcuna protezione ma la Provincia dice di non avere soldi per installare nuovi guardrail

No soldi? No guardrail!

Via Roosevelt: oltre all’affollamento di strisce orizzontali, diagonali e verticali che “crea una gran confusione” e alla “ingiustificabile diminuzione del numero di attraversamenti pedonali”, i residenti del quartiere Cibeno Pile denunciano la pericolosità dei blocchi di cemento posti al centro dell’arteria stradale

“Toglieteli, non fanno altro che creare incidenti”

in prossimità delle isole pedonali. “Sono pericolosi e quasi ogni giorno qualche automobilista ci sbatte contro. Sinora non è accaduto nulla di grave

ma se continuiamo di questo passo…”, raccontano i residenti. Certo è meglio un veicolo ammaccato che un pedone falciato ma la soluzione adottata

dai tecnici comunali proprio non va giù a chi, ogni giorno, deve percorrere uno degli assi viari più trafficati della città. Jessica Bianchi

Sono rimasti in pochi ma resteranno sempre meno. Parliamo dei titolari dei negozi, per lo più artigiani, di via Matteotti, nel tratto compreso tra le vie Aldrovandi e Sbrilanci

Esasperati i negozianti di via Matteotti

Sono rimasti in pochi ma con questo andazzo resteranno sempre meno. Parliamo dei titolari dei negozi, per lo più artigiani, di via Matteotti, nel tratto compreso tra le vie Aldrovandi e Sbrilanci. La ragione? I lavori edili in corso su due palazzi uno di fronte all’altro, danneggiati dal terremoto di quattro anni fa, di fatto, dimezzano la sede stradale per la presenza quotidiana di camion, gru, furgoni e altri mezzi con attrezzature per l’edilizia, bloccando il traffico veicolare e rendendo difficoltoso anche il passaggio di pedoni e ciclisti.

“Io ho perso almeno il 50 per cento della mia clientela – dice sconsolato il calzolaio che da anni svolge

il suo mestiere nella strada – ma si trovano nelle stesse condizioni i pochi altri rimasti. Molti se ne sono già

andati, specialmente dopo il terremoto: avendo danneggiato i due alti palazzi che si affacciano su questa strada,

si è proceduto a innalzare impalcature di sostegno e di salvaguardia dei passanti e ora, con l’inizio dei lavori di ripristino e di restauro, giungono tutti i giorni camion, gru, furgoni per lo scarico dei materiali paralizzando la già stretta strada. Ma questa situazione di sostanziale paralisi della circolazione allontana anche i pedoni e così le attività economiche esistenti muoiono di morte lenta. Io mi sono stufato di andare in Comune per fare presente la situazione e mostrare, foto alla mano, la paralisi del transito per molte ore al giorno e per molti giorni

la settimana. Nessuno è intervenuto. Tutto tace. E anch’io, come i pochi altri rimasti, sarò presto costretto a chiudere e questa diverrà un’altra strada ‘morta’ del vecchio centro storico, priva di qualunque attività economica artigianale che la tenga in vita richiamando possibili clienti”. Un grido di dolore che confidiamo arrivi in Comune e all’assessorato competente: degradata già prima del terremoto, ora la strada, giorno dopo giorno, rischia l’abbandono per trasformarsi in una strada fantasma. Cesare Pradella

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Il numero di denunce per presunti errori medici in Italia è a dir poco impressionante. Nel nostro Paese ogni mille pazienti che lasciano l’ospedale due sporgono denuncia per qualche tipo di irregolarità. Il tema è di quelli che scottano dal momento che i casi di malasanità ricorrono quasi quotidianamente nelle cronache. A causa di errori medici si può morire o subire danni fisici, temporanei o permanenti: in sala operatoria come in corsia o persino in sala parto. Ma qual è la fotografia dell’Ospedale Ramazzini di Carpi? A tratteggiarla sono Ruggero Giullari e Alberto Spaggiari, rispettivamente presidente e vicepresidente dell’associazione cittadina DDM - Difensore dei Diritti del Malato. Qual è lo scopo del Difensore dei Diritti del Malato e in cosa consiste la vostra attività? “Il diritto alla salute - spiega Giullari - è sancito dalla Costituzione italiana e, dobbiamo riconoscerlo, il Servizio Sanitario Nazionale Italiano cerca di attuare al meglio tale principio: nonostante carenze e problemi, infatti, è ancora uno tra i migliori al mondo. D’altro canto, tutto è perfettibile e l’obiettivo dev’essere

I casi di malasanità ricorrono quasi quotidianamente nelle cronache. A causa di errori medici si può morire o subire danni fisici, temporanei o permanenti: in sala operatoria come in corsia o persino in sala parto. Ma qual è la fotografia dell’Ospedale Ramazzini di Carpi? A tratteggiarla sono Ruggero Giullari e Alberto Spaggiari, rispettivamente presidente e vicepresidente dell’associazione cittadina DDM - Difensore dei Diritti del Malato

I difensori del malato Ruggero Giullari e Alberto Spaggiari

quindi quello di mantenere standard qualitativi sempre più alti. Ovviamente l’errore umano o il disservizio possono verificarsi in qualsiasi momento tant’è che, alle volte, si subiscono ritardi nell’erogazione delle prestazioni, oppure terapie non conformi, diagnosi errate, si registrano casi di maleducazione e mancanza di rispetto nei confronti del malato da

parte dei medici o del personale sanitario. Di fronte a tali problematiche i cittadini possono rivolgersi a noi per conoscere i propri diritti - e doveri - ottenere chiarimenti, denunciare errori, scorrettezze o inadempienze e, in ultima istanza, ottenere le indicazioni necessarie per richiedere un risarcimento danni”. La vostra sede è all’inter-

no dell’ospedale questo non compromette la vostra indipendenza? “Al contrario, il nostro prosegue il presidente - è un organismo assolutamente libero e indipendente. La prossimità ai malati costituisce un punto di forza e il fatto di non dover sostenere delle spese legate a un affitto garantisce la gratuità delle nostre consulenze. Inoltre

essere tra le mura del Ramazzini ci ha consentito, nel tempo, di costruire ottimi rapporti con la direzione sanitaria e distrettuale e coi vari primari: premessa basilare per poter mantenere un dialogo aperto e per presentare in modo fruttuoso le istanze dei cittadini”. Quali sono i passi che deve compiere un cittadino che pensa d’essere stato vittima di un caso di malasanità? “Basta bussare alla nostra porta. Noi siamo in ospedale tutti i giorni (dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 11 e il sabato mattina su appuntamento) pronti ad ascoltare i bisogni di chiunque e a valutare insieme se, e come, procedere”. Quali sono le segnalazioni più ricorrenti? “Le più disparate: da liste d’attesa lunghissime e conseguenti prestazioni erogate in netto ritardo rispetto agli standard stabiliti dalla Regione a medici che trattano con arroganza e scarsa umanità i pazienti, a ticket o

cartelle cliniche sbagliati. O, ancora, - proseguono Giullari e Spaggiari - fioccano segnalazioni relative ai medici di famiglia accusati di non recarsi al domicilio dei malati, di non prescrivere i farmaci necessari o le visite diagnostiche a cui i cittadini vorrebbero essere sottoposti. A ciò si aggiungono i cavilli di una burocrazia pesante…”. Ci sono reparti o specializzazioni mediche particolarmente sotto accusa? “Non secondo il nostro osservatorio. La casistica che arriva nel nostro ufficio è variegata: succede davvero di tutto. Inoltre constatiamo anche che non tutti i malati lesi si rivolgono a noi, molti bypassano la nostra associazione e chiedono direttamente la consulenza di un legale”. Come vi muovete davanti alle varie segnalazioni? “La maggior parte delle persone che si rivolge a noi - sottolinea Spaggiari necessita di sentirsi accolta, Prosegue a pagina 9

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ascoltata. Il nostro compito è quindi innanzitutto quello di prestare attenzione e trovare la soluzione più consona alle necessità di chi abbiamo di fronte. Spesso, per accorciare i tempi, chiediamo, ad esempio, colloqui coi primari dei reparti affinché il malato, in nostra presenza, possa ottenere le risposte di cui ha bisogno e, solitamente, l’appuntamento si conclude positivamente con delle scuse o una stretta di mano”. “Altre volte - gli fa eco Giullari - di fronte a problematiche più complesse, o qualora non si raggiunga un’intesa tra le parti, ci facciamo portavoce delle istanze dei malati, scrivendo lettere alla direzione sanitaria (il nostro interlocutore privilegiato è l’Ufficio Relazioni Pubbliche) per ottenere delle risposte. Insomma il nostro obiettivo è quello di avvicinare le parti, facendo loro parlare una lingua comune. Purtroppo vi sono anche casi in cui i malati hanno riportato un danno quantificabile (dalla perdita di funzionalità sino alla morte): in quel caso i pazienti potranno avvalersi di un medico legale scelto eventualmente tra quelli che noi indichiamo, che procede con una perizia e, sulla base di quella, potranno poi rivolgersi a un legale, di cui possiamo fornire alcuni nominativi, per ottenere un risarcimento del danno subito”. “Vogliamo spezzare - commenta il vicepresidente - quei meccanismi di sudditanza che ancor oggi regolano i rapporti tra malati e camici bianchi. I pazienti non devono nutrire alcun timore nel chiedere che il diritto alla cura sia loro garantito al meglio ma, allo stesso tempo, facciamo di tutto affinché non si scivoli nella pericolosa trappola della medicina difensiva. Siamo liberi di ascoltare tutti e non abbiamo connivenze di nessuna sorta né PAVAROTTI vs TRUMP “Apprendiamo che la romanza Nessun dorma interpretata da Luciano Pavarotti viene utilizzata come parte della colonna sonora della campagna elettorale di Donald Trump. Tocca a noi familiari ricordare che i valori di fratellanza e solidarietà che Pavarotti ha espresso nel corso della sua carriera artistica sono incompatibili con la visione del mondo proposta dal candidato Donald Trump”. E’ quanto si legge in una lettera firmata sia dalle figlie del tenorissimo Lorenza, Cristina, Giuliana che dalla vedova Nicoletta Mantovani, le quali intendono smarcare il

con la struttura ospedaliera né con gli avvocati. Il nostro desiderio è quello di tutelare i malati e dare degli input positivi all’azienda”. Ad esempio? “Da tempo - spiega Giullari - abbiamo sollecitato la direzione a migliorare la segnaletica all’interno del nosocomio. E, ancora, per garantire il giusto comfort e la doverosa privacy abbiamo chiesto di spostare l’attuale sala d’attesa della Radiologia (che di fatto attualmente è un corridoio) dove oggi sorge anche la Mammografia, uno spazio più riparato e certamente più consono. Essendo poi presenti all’interno del Comitato Consultivo Misto (che riunisce personale medico e amministrativo dell’Ausl e una componente della società civile) cerchiamo di far sentire la nostra voce affinché i progetti messi in campo abbiano una ricaduta socio-sanitaria rispondente ai bisogni reali della cittadinanza”. Lo scorso anno quanti casi si sono tradotti in una richiesta di risarcimento? “Nel corso del 2015 abbiamo ricevuto 3 segnalazioni di persone che hanno denunciato di essere state trattate in modo non rispettoso, 13 che hanno avuto problemi legati a ticket sbagliati, cartelle cliniche non ben compilate, certificati medici illeggibili e problemi nel rinnovo del contrassegno per i disabili. 18 sono stati invece i casi più gravi che hanno implicato la nostra mediazione ma che si sono risolti perlopiù grazie a colloqui coi medici mentre 15 sono quelli che hanno richiesto l’intervento del medico legale e probabilmente otterranno un risarcimento danni. Diciamo che nel 2015, circa il 30% dei casi che abbiamo seguito, ha avviato le procedure per la richiesta di un risarcimento”. Jessica Bianchi

L’Azienda sanitaria di Modena disattende il protocollo sottoscritto insieme a Comune e associazione dei famigliari di pazienti affetti da disturbi psichiatrici

Al di là del Muro non ci sta

Non l’ha presa affatto bene l’Associazione dei famigliari di pazienti affetti da disturbi psichiatrici Al di là del Muro. Dopo anni di discussione, fumate nere e una lunga serie di incontri, ora l’Azienda sanitaria di Modena disattende improvvisamente il protocollo sottoscritto insieme a Comune e associazione relativo alla realizzazione in città di una Residenza psichiatrica a trattamento intensivo (Rti) e del Servizio di Diagnosi e Cura (Spdc). L’accordo siglato e firmato dalle parti prevedeva, a fronte di una spesa pari a 1 milione di euro, a carico dell’Ausl, l’allargamento del piano terra della Palazzina attualmente sede del Centro di Salute Mentale al fine di accogliere entrambi i servizi: l’azienda aveva promesso che, “al termine dei lavori, previsti entro 2 anni, la struttura sarebbe stata in grado di ospitare 8-10 posti letto di Rti e 4-5 di Diagnosi e Cura”. L’Ausl ora ritratta e nel piatto rilancia con una controfferta di soli 10 posti complessivi (3 di Spdc e 7 Rti): un repentino dietrofront che proprio non va giù ad Al di là del Muro. L’associazione però non ci sta e alza la voce inviando una lettera al direttore generale dell’azienda Massimo Annichiarico e al sindaco di Carpi, Alberto Bellelli. “Il progetto di avere due strutture separate con 3 posti letto di SPDC e 7 posti per la Residenza - si legge nella lettera firmata dal presidente dell’associazione dei famigliari Giorgio Cova - non è assolutamente in linea con gli accordi sottoscritti. A cosa è imputabile tale riduzione?

“Nella terza settimana di luglio 5 posti letto sono occupati da TSO e gli altri 4 da ricoveri volontari urgenti. Questa è la media del Diagnosi e Cura. Un servizio con solo 3 posti letto sarebbe insufficiente”.

Giorgio Cova

“A cosa è imputabile tale riduzione? Sappiamo che prima di sottoscrivere l’accordo erano stati presi contatti con la Regione per valutare la fattibilità delle due strutture negli stessi locali. Come mai ora vengono posti nuovi vincoli che non permettono di avere i 12-15 posti promessi? In Regione esistono già esperienze simili alla nostra (vedi Imola) dove convivono le due strutture”. Sappiamo che prima di sottoscrivere l’accordo erano stati presi i dovuti contatti con la Regione per valutare la fattibilità delle due strutture negli stessi locali. Come mai ora vengono posti nuovi vincoli che non permettono di avere i 12-15 posti promessi? In Regione esistono già esperienze simili alla nostra (vedi Imola) dove convivono le due strutture”. Il sospetto avanzato da Cova e peraltro assolutamente condivisibile “è che dopo la sperimentazione si punti a chiudere il Diagnosi e Cura (tanto 3 posti letto sono

pochi) per accentrare il tutto in un’unica struttura a Modena”. Per l’associazione dei famigliari “il mantenimento del Diagnosi e Cura è un obiettivo irrinunciabile, perché dà risposte efficaci alle urgenze e alle crisi. Lo dimostrano i dati: ad esempio nella terza settimana di luglio 5 posti letto sono occupati da TSO e gli altri 4 da ricoveri volontari urgenti. Questa è la media. Nel 2015 i TSO sono stati 82 e gli stessi numeri vengono confermati anche per il 2016. Un Diagnosi e Cura con solo 3 posti letto sarebbe riduttivo

e problematico da gestire sia per i costi che per il personale”. Un doppione che suona davvero poco credibile: “se le due strutture saranno separate in tutto, anche per il personale ci sarà lo stesso vincolo, con notevoli problemi per i turni e per la garanzia del servizio e dell’assistenza in tutte le ore della giornata. Ma soprattutto 3 posti letto non rispondono in modo adeguato alle esigenze del territorio. La sperimentazione dell’integrazione tra i due servizi, inizierà nei primi mesi del 2017 con 4 posti di SPDC e 4 di RTI in locali (ex Avis) e spazi complementari e integrati tra loro e così sarà anche per il personale. Perché con il trasferimento definitivo tale esperienza dovrebbe cambiare?”, domanda provocatoriamente Cova. L’associazione pertanto chiede alle istituzioni e all’Ausl di rivedere il progetto e rispettare quanto sottoscritto: “crediamo che con la volontà di tutti, si possano superare i vincoli per arrivare a una soluzione condivisa su una Residenza e un Diagnosi e Cura complementari, in grado di rispondere ai bisogni della nostra comunità”. Jessica Bianchi

Uno sguardo oltre l ’argine

di Pierluigi Senatore

nome di Pavarotti dalla campagna del candidato repubblicano alle presidenziali. KOBE BRYANT - Visita a Maranello, alla Ferrari, per Kobe Bryant. Il fuoriclasse della Nba - fresco di ritiro dopo i 5 titoli vinti con i Los Angeles Lakers - ha provato in pista la F12tdf e su strada la GTCLusso. Prima Bryant - che

ha trascorso gli anni dell’infanzia e dell’adolescenza in Italia dove ha giocato per diverse squadre il padre, Joe - si era fermato a Reggio Emilia e si era recato al campetto di via Franchetti accanto alla scuola media che ha frequentato negli anni della sua permanenza italiana dove ha incontrato amici d’infanzia oltre a tanti ragazzi accorsi a salu-

tare la superstar della Nba. NEK - “E’ come se il tempo si fosse fermatoal 1997”. Filippo Neviani, ovvero Nek, descrive così la sua esperienza a Los Angeles, dove ha partecipato al Reventon 2016, uno dei più importanti festival di musica latina, organizzato da Radio Superestrella. Il cantante parla del suo ultimo singolo,

Uno di questi giorni, che farà parte dell’album in uscita in autunno, e racconta che è nato dal film, Thelma & Louise. “L’idea che ho della musica è questa dice- E’ un viaggio”. PD REGIONALE - Ci saranno sette ministri del governo Renzi alla festa regionale del Pd dell’Emilia-Romagna, che si apre venerdì 29 e andrà avanti fino al

15 agosto a Villalunga di Casalgrande (Reggio Emilia). All’inaugurazione, con il segretario regionale Paolo Calvano, ci sarà il ministro Graziano Delrio. Arriveranno poi Beatrice Lorenzin (1 agosto), Dario Franceschini (2 agosto), Giuliano Poletti (4 agosto), Maurizio Martina e Roberta Pinotti (5 agosto) e Maria Elena Boschi (6 agosto).

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Si è svolto il 20 luglio l’AperiPerù, evento organizzato dall’associazione Il Calice

700 euro per il Perù

Si è svolto lo scorso 20 luglio l’AperiPerù, un evento organizzato da Il Calice, associazione sportiva dilettantistica con sede a Fabbrico, presieduta da Erika Pellegrini. “E’ una bellissima sensazione vedere che, evento dopo evento, il gruppo diventa sempre più numeroso e volenteroso: per l’AperiPerù abbiamo contato quasi 90 presenze, tra volontari, sponsor e partecipanti, che hanno lasciato il loro contributo per Amici del Perù, ma che hanno soprattutto condiviso una meravigliosa serata - racconta la presidente de Il Calice - perché fare in modo che persone molto diverse possano condividere è proprio bello”. “Il senso di di questi eventi - continua Serena Maccaferri, socia de Il Calice e operatrice marketing di Angelo Po Grandi Cucine, che ha ospitato l’evento - è scoprire (o riscoprire) il dedicarsi alle cose belle: condividere, stare insieme, aiutarsi, sorridere e ridere”. Entusiasmo anche per l’associazione carpigiana Amici del Perù che ha potuto raccogliere più di 700 euro con cui sostenere la mensa organizzata dalla Congregazione Figlie della Pietà, che opera da 25 anni nel territorio delle Ande, in Perù. Protagonista della serata è stato il gusto delle pietanze peruviane preparate da Chef Ugo Pradella, coadiuvato dai volontari de Il Calice. Tra un giro del mondo e l’altro come consulente per la ristorazione professionale, Pradella è stato conquistato dalla cucina di Chef Gaston Acurio, peruviano, che “con le sue specialità semplici, ma presentate in maniera attraente, ha conquistato tutto il mondo, permettendo di far conoscere ed esportare ingredienti come la Quinoa e ricette come il Ceviche”. I partecipanti hanno infine potuto ammirare la mostra fotografica del progetto 7.200LineaRecta, che ha portato lo scorso anno Mattia Polisena, carpigiano, tra Cile e Messico, viaggiando “senza soldi” per 18 mesi. L’eventè è stato patrocinato dal Comune di Carpi e supportato da Angelo Po Grandi Cucine, Natura Sì, IN’S, Studio Fabio Ferraguti, Parafarmacia Dott.ssa Ambrosini, Image Professional Photo e Grafiche Panizza.

Oltre mille le persone che hanno voluto trascorrere un sabato di divertimento, spruzzi e risa in piscina grazie all’evento del Comitatissimo della Balorda

La festa più pazza dell’estate

“Un successo oltre ogni aspettativa”. E’ questo il commento a caldo dei ragazzi del Comitatissimo della Balorda dopo la festa organizzata lo scorso 23 luglio in piscina comunale. Oltre mille le persone che hanno voluto trascorrere un sabato di divertimento, spruzzi e risa nella cornice del nuovo impianto natatorio carpigiano, insieme alla goliardia inesauribile dei Balordi e alla musica dei dj

set di Carlos e Max Po. Organizzata in collaborazione con Pineapple, Checco, Max e Zizzi, Pissina Balorda - Edisione 1976 è stata anche l’occasione per festeggiare tutti i 40enni che durante l’anno hanno toccato - o toccheranno - l’importante traguardo dei quarant’anni. Giovani e famiglie hanno raccolto l’invito per passare una serata insolita e decisamente spumeg-

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Si chiama Giulia Abruscato, ha 27 anni, è laureata in Economia e Marketing Internazionale, e dopo due stage della durata di sei mesi presso un’azienda di moda parigina, nel 2014 è stata assunta con un contratto a tempo indeterminato. “Un’opportunità - racconta lei - che non potevo lasciarmi sfuggire e che non credo avrei potuto ottenere così rapidamente anche in Italia”. Perché hai scelto proprio Parigi? “Ci avevo già vissuto nel 2010 in occasione dell’Erasmus ed era stato amore a prima vista. Pertanto, una volta rientrata in Italia, quando è giunto il momento di cercare uno stage nell’ambito del mio piano di studi universitari, ho cercato a Parigi, e poco dopo aver inviato il mio curriculum ad alcune ditte sono stata contattata da questa azienda di moda per cui lavoro da ormai tre anni”. Di cosa ti occupi? “Sono fashion buyer incaricata del mercato estero. Nello specifico mi occupo della ricerca di prodotti del settore lusso (moda e cosmetica) da vendere ai siti di shopping online e real shop prevalentemente in Oriente, Nuova Zelanda e Stati Uniti”. Come si svolgono le tue giornate nella capitale francese? “Ogni mattina prendo la metropolitana per raggiungere l’ufficio che è in una bellissima posizione centrale, a soli 100 metri dall’arco di Trionfo e dagli Champs-Elysée. Inizio a

LA 27ENNE CARPIGIANA GIULIA ABRUSCATO DA tre ANNI VIVE A PARIGI E RACCONTA: “QUI MI HANNO OFFERTO UN CONTRATTO A TEMPO INDETERMINATO, ORMAI UNA CHIMERA IN ITALIA”.

Giulia, fashion buyer a Parigi

lavorare alle 9 e mezza e resto in ufficio fino alle 18,30 circa, ma non ho orari fissi. Alcuni giorni mi capita di dover viaggiare per lavoro e quindi spesso sono a Firenze o a Milano per degli appuntamenti con clienti e fornitori e faccio andata e ritorno in giornata. Quando esco dal lavoro in estate vado a fare una passeggiata o a prendere un aperitivo sui bordi della Senna o del Canal Saint Martin con il mio coinquilino e amico italiano con il quale condivido tutto, o col mio ragazzo francese o con amici. In inverno

invece mi piace andare a teatro, a concerti, vernissage ed esposizioni serali. Poi adoro fare shopping nel Marais, girare lontano dai quartieri turistici, andare fuori a cena e provare tutte le cucine del mondo. Mi piace l’idea di vivere in una grande città cosmopolita, incontrare gente di ogni nazionalità e cultura”. Come è la situazione lavorativa per i giovani francesi? “Parigi è una realtà a sé stante. Qui le cose vanno ancora abbastanza bene. Conosco tanti amici francesi che non vivono nella

Giulia Abruscato

“La sicurezza è visibilmente aumentata per le strade, ma personalmente non ho cambiato le mie abitudini. Continuo a prendere la metropolitana e a frequentare anche luoghi centrali e affollati. E’ fondamentale non avere paura”.

capitale e che faticano a trovare lavoro, ma sicuramente gli aiuti statali sono più consistenti. Per esempio si ha il premio di attività (anche se si è stagista) e un aiuto per pagare l’affitto”. Dopo i recenti attacchi terroristici a Parigi e Nizza che aria si respira nella capitale francese? “La sicurezza è visibilmente aumentata per le strade, ma personalmente non ho cambiato le mie abitudini. Continuo a prendere la metropolitana e a frequentare anche luoghi centrali e affollati. E’ fondamentale non avere paura”. Il tuo desiderio è rimanere lì o vorreste tornare in Italia? “Un giorno vorrei tornare nel mio Bel Paese ma penso accadrà solo quando non avrò più stimoli per restare”. Chiara Sorrentino La classe 5C del Liceo Scientifico Fanti ha festeggiato, lo scorso 21 luglio, i 25 anni dalla maturità presso il Ristorante Narciso del Club Giardino

La 5C venticinque anni dopo

La classe 5C del Liceo Scientifico Manfredo Fanti ha festeggiato, lo scorso 21 luglio, i 25 anni dalla maturità presso il Ristorante Narciso del Club Giardino. Al traguardo della maturità, sotto l’occhio attento dello storico preside Elia Taraborelli, arrivarono 18 studenti (12 ragazze e 6 ragazzi). Una bella serata vissuta all’insegna dell’amarcord grazie all’iniziativa e organizzazione di Cristian Cavazzuti, manager tra Dubai e Singapore, e Federica Cagnoni, psicoterapeuta tra Carpi e Torino. Dopo tanto tempo, infatti, il rapporto profondo nato e consolidato durante gli anni del Liceo riemerge con forza: “ci si risente immediatamente uniti coi vecchi compagni, nonostante le circostanze della vita ci abbiano allontanato anche di migliaia di chilometri”, racconta l’ex liceale, e oggi notaio, Carlo Camocardi. Tra i diplomati del 1991 ci sono manager internazionali, dentisti, psicologi, un notaio, un direttore di assicurazione, di banca, di museo e numerosi imprenditori. Un’annata degna di nota… venerdì 29 luglio 2016

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Premiati i progetti di giovani architetti che hanno partecipato al concorso per riqualificare gli antichi accessi al centro

Alle porte di Carpi: i vincitori

Si è concluso con la nomina dei vincitori il concorso di idee Alle porte di Carpi: un’iniziativa voluta dall’Amministrazione Comunale, attraverso il costituito Settore Restauro, Cultura, Commercio e Promozione economica e turistica diretto dall’architetto Giovanni Gnoli, nell’ambito di un più ampio progetto di riqualificazione della città. Il concorso aveva l’obiettivo di raccogliere proposte per ridisegnare i tre spazi urbani di principale accesso al centro storico, per connotare e valorizzare questi luoghi, in primis quelli nei quali erano collocate fino a inizio Novecento le porte urbane d’ingresso alla città murata: a sud Porta Modena – ora Piazzale Ramazzini –, a ovest Porta Mantova – ora Piazzale Marconi – e a est Barriera Fanti – ora Piazzale Dante. Lo scopo del bando era quello di ricevere proposte di natura architettonica e di arredo urbano contemporaneo, attraverso progetti di lighting

design, di videomapping permanenti, di installazioni artistiche urbane. Al concorso, aperto agli architetti e ingegneri di nazionalità italiana di età inferiore ai 45 anni, sono arrivate 19 domande di partecipazione. I progetti sono stati valutati da una commissione (l’architetto Carla Di Francesco, il professor Marco Pretelli, l’architetto Anna Allesina, oltre alla direttrice dei Musei di Palazzo Pio Manuela Rossi: la commissione era presieduta dall’architetto Gnoli) che doveva assegnare per ciascuna Porta i riconoscimenti. Delle diciannove proposte, che potevano riguardare un’unica Porta, quattro sono stati i progetti relativi a Porta Mantova, cinque quelli su Porta Modena, la maggior parte, in numero di dieci, quelli su barriera Fanti. Per Porta Mantova è stato assegnato il primo premio (dal valore di 5.500 euro) al progetto Carpi dei siciliani Cinzia Parrino e Angelo Marletta, con la

segnalazione (dal valore di 500 euro) alla proposta di Tommaso Fornasiero e Giulia Gobbo. Per la Barriera Fanti invece il primo premio è stato vinto dal team dei veneti Simone Visentin, Ludovico Stermini e il reggiano Filippo Bergianti con il progetto Una Porta per il centro, un’apertura sulla città: sono stati segnalati i progetti di Matteo Verzellini e Sara Biondi e di Simone Moggia e Tiziana D’Angeloantonio. La Commissione ha deciso di non premiare né segnalare alcuna delle proposte arrivate per Porta Modena. Alcune linee comuni apprezzate dalla commissione hanno caratterizzato i progetti vincitori: una propensione alla costruzione di spazi di piazza veri e propri, contrassegnati da una forte carica di vivibilità e utilizzo; una costante attenzione al verde urbano; l’originalità nell’interpretazione dell’elemento architettonico delle Porte assenti. progetti saranno protagonisti di una mostra entro la fine dell’anno.

Da venerdì 29 luglio presso la Sagra di Quartirolo tutte le sere fino al 5 agosto saranno aperti il ristorante e gli stand e ci saranno spettacoli e musica dal vivo

Tutti alla Sagra di Quartirolo Ha preso il via il 22 luglio la 41esima edizione della Sagra di Quartirolo Costruiamo Misericordia che proseguirà fino al 5 agosto. “Ogni anno qualcuno costruisce la Sagra perché poi – ha sottolineato il parroco di Quartirolo don Fabio - possa servire a costruire qualcosa. Facciamo sagra infatti per costruire e consolidare la nostra realtà di Chiesa e rafforzare il nostro rapporto con Dio e tra noi”. Al lavoro ci sono decine e

decine di volontari che, a titolo gratuito, si adoperano per la riuscita della Sagra: gli utili, oltre al sostentamento della parrocchia e al pagamento dei debiti contratti per le nuove costruzioni, saranno destinati alla diocesi di Cochin in India da cui proviene don Anand che presta servizio in parrocchia a Quartirolo; al Progetto Gemma; al Progetto Rifugiato a Casa Mia e, quest’anno, alla

costruzione di una casa povera in Albania. Da venerdì 29 luglio presso la Sagra tutte le sere fino al 5 agosto saranno aperti il ristorante e gli stand e ci saranno spettacoli e musica dal vivo.

Santuario della Madonna di Carpignano

Arte in Movimento Padre Antonio Venuta, rettore del Santuario della Madonna di Carpignano (Avellino) in occasione di questo anno santo della misericordia ha chiesto agli artisti del gruppo carpigiano Arte in Movimento dell’Associazione culturale Il Portico di donare una propria opera per allestire nei nuovi locali del santuario una mostra permanente su due temi: l’illustrazione delle 14 opere di misericordia corporale e spirituale da un lato e scene del ritrovamento miracoloso del quadro della Madonna e della vita del santuario stesso retto dai Padri Mercedari dall’altro. La richiesta è giunta attraverso l’amico artista Giuseppe D’Italia, originario dell’Irpinia. A mostrare interesse è stata anche l’Amministrazione Comunale di Carpi - nella persona del vicesindaco Simone Morelli - che da 12

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tempo ha stretto un patto di amicizia col Comune di Grottaminarda sul cui territorio sorge il santuario. La risposta del gruppo Arte in Movimento è stata generosa e, a breve, spiega l’artista Romano Pelloni, “saremo in grado di spedire una ventina di opere di pittura, scultura e grafica sui due temi richiesti”. Ecco l’elenco degli artisti partecipanti: Giuseppe Andreoli, Sandra Andreoli, Nuccia Andreoli, Sandra Campostrini Campo’s, Giuseppe D’Italia, Carlo Rigoglioso, Renza Bolognesi, Giovanni Cagili, Chiara Crespi, Sergio Bigarelli, Mariella Gualtieri, Nicola anno XVII - n. 30

Arioli, Romano Pelloni, Oto Covotta Tamidis, Siriano Masetti e Rosanna Zelocchi. Molti di loro hanno poi espresso la volontà di partecipare all’inaugurazione della sezione carpigiana del museo che si terrà il 3 settembre.

Da sinistra Marcello, Federico, Laura, Riccardo e Davide

Hanno ancora gli occhi brillanti e il cuore leggero i trenta cantanti carpigiani della Corale Giuseppe Savani di ritorno da Pechino. Un’avventura, quella appena vissuta, a dir poco straordinaria: “la nostra prima trasferta intercontinentale”, sorride il Maestro Giampaolo Violi. Un anno, il 2016, che resterà nella storia del gruppo nato 41 anni fa: dal 6 all’11 luglio la Corale è infatti volata in Cina per mettere in scena due repliche dello spettacolo coreografico Brevi danze giovanili, di Virgilio Sieni, nell’ambito del 7th Beijing Nanluoguxian Performing Arts Festival. Una preziosa e inaspettata opportunità nata, come tutte le cose belle, quasi per caso. In punta di piedi. “Lo scorso anno, seduto tra il pubblico della rassegna dell’Emilia Romagna Teatro Fondazione, Vie Festival, vi era anche Wang Xiang, mecenate teatrale pechinese, nonché proprietario e direttore artistico del Penghao Theatre, uno dei primi teatri a gestione privata della capitale cinese, inserito all’interno di un tipico hutong, gli stretti e caratteristici vicoletti che collegano le antiche casine di Pechino. Mister Xiang è rimasto talmente colpito dalla rappresentazione dello spettacolo da voler invitare tutti noi, una cinquantina di persone tra coristi, coreuti, tecnici, coreografi e rappresentanti amministrativi, in Cina. E’ solo grazie alla sua determinazione e generosità che questo viaggio è stato possibile”, prosegue il direttore Violi. “E’ stata un’esperienza a dir poco stupefacente. Straordinaria. Sono convinto che ognuno di noi conserverà vivo nel cuore il ricordo di questa avventura. Cantare di fronte a ottocento persone a ottomila chilometri da casa, all’interno di un festival tanto prestigioso, per un coro amatoriale come il nostro, è un enorme passo avanti. Un’emozione indescrivibile”, racconta il presidente della Savani, William Stefani. Abituata a esibirsi in ogni angolo d’Europa, per la Corale Savani questo è stato un vero balzo in avanti, come sottolinea Guido Malagoli: “insomma un conto è cantare in Germania, Francia, Portogallo, Spagna… ma la Cina è un’altra cosa. Un’emozione nuova. Diversa”. La corale si è esibita venerdì 8 e sabato 9 luglio all’interno del Teatro del Palazzo Culturale delle Nazionalità: sulla scena gli interpreti, persone comuni, giovani e anziani, si incontrano a coppie. Ogni danza risveglia negli interpreti risonanze e movimenti. Appare così un ballo che nasce dallo sguardo sull’altro, dall’idea di impronta e vicinanza, da una costante ricerca del senso di comunità. La Corale Savani, composta da sessanta elementi (di cui la 28enne Stefania è la più giovane, mentre Iolanda Battini, coi suoi 86 anni, è la più âgé) modula ogni duetto assorbendone le intuizioni coreografiche secondo un sistema polifonico di accenni sonori che continuamente si dileguano in canzoni appena accennate. “Le musiche che accompagnano i nove duetti - spiega Stefani - sono perlopiù originali e composte dal Maestro Violi, con qualche strizzatina d’occhio alla musica d’avanguardia, a Bach, ai Pink Floyd e alla musica tradizionale francese… la corale, che oltre a cantare partecipa all’azione scenica attraverso la potenza del gesto, accompagna il pubblico in un viaggio

Dal 6 all’11 luglio la Coral danze giovanili di Virgilio Si

La Corale


SONO 5 GIOVANI MUSICISTI PROVENIENTI DA CARPI, MODENA E REGGIO EMILIA: STANNO REINTERPRETANDO IL GENERE FOLK IN CHIAVE MODERNA E SOGNANO DI PUBBLICARE UN ALBUM DI INEDITI IN ITALIANO

Il modern folk targato CARPIRE’MO

Un quintetto ModernFolk. Così amano definirsi i CarpiRe’Mo, il gruppo composto da Laura Antonioli, voce femminile, Marcello Borsari alla chitarra, il carpigiano Federico Varini alla batteria, Davide Marchi al basso e Riccardo Bursi alla tastiera. La band nasce nel 2014 come progetto cover formato da voce, chitarra acustica e percussioni. Dopo un discreto consenso iniziale nei confronti del progetto, nel tempo il suono del gruppo si è plasmato inserendo batteria, basso e tastiere per un organico e un suono più completi con l’intento di creare una sonorità innovativa per il panorama musicale italiano,

reinterpretando in chiave personale brani famosi più o meno recenti. “Il genere che descrive meglio il gruppo - spiegano - è quello che ci piace definire Modern Folk, ovvero il pop ritmato dalla chitarra acustica con sonorità affini al genere folk. L’originalità sta nella voce femminile al centro dello show sorretta da un muro di suono ritmico o ballato e dalle tre voci che riportano al folk classico e agli arrangiamenti pop di gruppi vocali”. Da dove deriva la scelta del nome? “CarpiRe’Mo unisce le sigle delle tre città di origine di noi componenti (Carpi, Reggio Emilia e Modena), oltre ad avere il significato di prendere, raggiungere dal

latino”. Dove vi suonate? “Il punto di ritrovo del gruppo è la sala prove personale a Modena, in cui prepariamo gli show, gli eventi e passiamo le serate a parlare di musica”. Avete composto dei vostri brani originali? “Recentemente abbiamo iniziato a scrivere anche musica inedita e originale. La scommessa è nata da un concorso a cui abbiamo partecipato in occasione della festa della Liberazione di quest’anno: era richiesta la realizzazione di un brano inedito a tema e noi abbiamo scritto Domani Potrà. Da lì siamo partiti realizzando altri brani inediti che proponiamo al pubblico insieme alle cover durante

“Il genere che descrive meglio il gruppo - spiegano - è quello che ci piace definire Modern Folk, ovvero il pop ritmato dalla chitarra acustica con sonorità affini al genere folk. L’originalità sta nella voce femminile al centro dello show sorretta da un muro di suono ritmico o ballato, e dalle tre voci che riportano al folk classico e agli arrangiamenti pop di gruppi vocali”.

le nostre serate”. Avete anche pubblicato degli album? “A oggi sono stati pubblicati due album di sole cover arrangiate in chiave personale di brani più o meno recenti e più o meno affini al genere suonato. Con l’ultimo album Acustico uscito

le Giuseppe Savani è volata in Cina per mettere in scena due repliche dello spettacolo Brevi Sieni, nell’ambito del 7th Beijing Nanluoguxian Performing ArtsFestival

e Savani incanta Pechino

in aprile ci siamo spinti a creare medley, ovvero insiemi di brani simili e diversi all’interno della stessa composizione attivando ulteriormente la creatività del gruppo”. Sogni e progetti per il futuro? “Senza dubbio l’obiettivo

numero uno è quello di divertirsi suonando e questo presuppone di cercare di espandere ulteriormente le influenze musicali del gruppo e uscire dalla zona emiliana. Il sogno principale rimane tuttavia quello di produrre il primo album inedito completamente proprio in italiano e posso dire che ci stiamo già lavorando”. Quali sono le prossime date in programma? “Mercoledì 3 agosto suoneremo alla Sagra di Quartirolo, il 6 agosto saremo al Vezzano Acoustic Festival, il 4 settembre alla Scampagnata di Formigine, e il 17 settembre parteciperemo alla Festa dell’Uva di Castenaso in provincia di Bologna. Chi vuole restare aggiornato su tutti gli appuntamenti e le novità può consultare la pagina facebook CarpiRe’Mo”. Chiara Sorrentino

“Tutti ci guardavano meravigliati, ci fotografavano e ci chiedevano di fare un selfie insieme. Molti dei turisti di Pechino sono cinesi provenienti perlopiù dalle zone rurali: noi eravamo i primi occidentali che avessero mai visto. Da montarci la testa…” musicale eterogeneo e affascinante”. L’impatto con la megalopoli cinese è stato fortissimo. Indimenticabile. “Per me è stato un ritorno - racconta il presidente - avevo visto Pechino oltre dieci anni fa. Mi sono ritrovato davanti una città completamente mutata: piena di traffico e di auto, anche se i trasporti su tre ruote sono ancora molto diffusi. Hutong e grattacieli ricoperti di videowall convivono, compenetrandosi e rendendo la città estremamente affascinante. Sui marciapiedi degli hutong brulica la vita… ci trovi dentisti, parrucchieri, meccanici, venditori di cibo di ogni sorta. Prima erano ovunque, mentre ora sono confinati nelle viuzze più strette, quelle maggiormente caratteristiche che rendono l’atmosfera davvero speciale. Ci si cala davvero in un mondo altro”. L’aria invece, è pressoché irrespirabile, prosegue il Maestro Violi: “il cielo, il sole… tutto appare sfumato. Avvolto da un alone di insopportabile umidità e smog. Non appena atterrati ci siamo domandati, preoccupati, se saremmo riusciti a cantare in quelle condizioni. Fortunatamente tutto è andato per il meglio”. Tra uno spettacolo e l’altro, il gruppo si è potuto dedicare anche a qualche fugace visita alle principali attrazioni turistiche cittadine: dalla Grande Muraglia alla Città Proibita, dal Tempio del Cielo al Palazzo d’estate. Trattati come vere e proprie star, coristi e coreuti hanno assaporato il gusto della celebrità: “tutti ci guardavano meravigliati, ci fotografavano e ci chiedevano di fare un selfie insieme. Molti dei turisti di Pechino sono cinesi provenienti perlopiù dalle zone rurali: noi eravamo i primi occidentali che avessero mai visto. Sul lago che circonda il Palazzo d’estate, tra uno scatto e l’altro, ci è scappata persino una cantatina estemporanea… Anche durante la visita a Piazza Tienanmen la folla ci fotografava come fossimo celebrità: da montarci la testa…”, commenta divertito Giampaolo Violi. Particolarmente commovente il commiato finale: “dopo averci offerto un’ottima cena mongola - conclude Violi - Mr. Wang ci ha abbracciati uno a uno, assicurandoci che sarà a Modena, in ottobre, per assistere al debutto del nostro nuovo spettacolo Ballo_1890, ispirato al pittore Giorgio Morandi…”. Che sia l’inizio di una nuova avventura? In oltre quarant’anni, la Corale ha percorso molte strade, “mutando geneticamente”, ridono William e Guido, aprendosi al nuovo, all’altro. Ora la sfida, la più ardua, è una sola: far innamorare i più giovani e farli cantare! Jessica Bianchi venerdì 29 luglio 2016

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C’è un carpigiano di origini solieresi che, con un percorso di vita a dir poco avventuroso e coraggioso, è passato da speaker del famoso Circo Darix Togni a re degli sfasciacarrozze. Angelo Pedrielli, di 77 anni, fin da ragazzo, aveva dato prova di grande intraprendenza, coraggio e fantasia, dedicandosi a una serie di attività e di lavori diversi. Fino al giorno in cui ha incontrato la persona che ha determinato la svolta della sua vita. Nel 1957, aveva 18 anni e a Modena aveva piantato le tende il più grande circo italiano, quello di Darix Togni: l’intraprendente Pedrielli si presentò sicuro e disinvolto a Togni proponendosi come collaboratore disposto a svolgere tutti i lavori all’interno di una struttura complessa come quella di un circo. Dapprima preso ‘a giornata’, fu poi assunto in ragione del suo spirito di iniziativa, della voglia di lavorare e della capacità di adattamento alle varie necessità. Il patron del Circo se lo tenne vicino assegnandogli di volta in volta funzioni e compiti sempre più importanti: da elettricista a clown, da autista a responsabile dei mezzi di trasporto degli animali e delle attrezzature su strada e ferrovia da una città all’altra. “Mi fece persino attraversare a piedi un tratto delle Alpi con tre elefanti africani. Come Annibale - dice divertito Pedrielli - attraversai la frontiera e, a piedi, da Modane a Susa, portai i tre elefanti legati tra loro in Italia, facendoli poi salire su un mezzo apposito, sino a Torino, dove debuttarono come star”. Ma non finisce qui l’avvincente racconto di Pedrielli: “un giorno, avendo sentito la mia voce al microfono, Darix mi fece debuttare come speaker del programma che veniva presentato agli spettatori mano a mano che gli artisti uscivano in pedana”. E così Angelo Pedrielli, indossato un elegante frac messogli a disposizione dalla sartoria interna, cominciò un altro tipo di attività, intrattenendo il pubblico e presentando gli spettacoli nei panni di Gianni Gabba. E interpretò cosi bene il ruolo di presentatore che continuò a farlo per anni in giro per l’Italia e l’Europa. Sposatosi con un’artista conosciuta all’interno del circo, Ata Fiorito, (pittrice romana che ha frequenDopo il successo della prima edizione sperimentale, che si è svolta in maggio a Villa Ascari, Moda Makers torna con una nuova edizione: quella dedicata all’Autunno-Inverno 2017/2018. E’ previsto un aumento nel numero delle aziende partecipanti e questo significa un potenziale ancora maggiore per i buyer e i clienti che visiteranno la

L ’angolo

di Cesare

Pradella

Da speaker del Circo Togni a re degli autodemolitori

Angelo Pedrielli e Darix Togni

Angelo Pedrielli Ph Luigi Casanova (Lou)

tato il Centro sperimentale di cinematografia di Roma) Pedrielli è padre di una ragazza che ora vive in Messico e ha una sorella, Augusta, che fa la suora in una comunità cattolica in Cile.

Negli anni duemila Angelo Pedrielli pensò di fermarsi, di non fare più il giramondo, né lo speaker o il capo del servizio trasporti di Darix Togni. Ma non per questo ha rinunciato a portare a termine

uno dei suoi brillanti colpi: portare per primo in Italia la troupe americana degli Stunt Cars, iniziativa di cui va fiero. Pedrielli si è stabilito a Rio Saliceto e ha aperto un salone di ricambi per auto ma,

evidentemente, la vita tranquilla e sedentaria non fa per lui e così ha deciso di iniziare un’attività di sfasciacarrozze. Ha colto l’occasione di un vasto capannone vuoto a Carpi in via Lombardia ed è diventato titolare di un’attrezzata ed efficiente officina per autodemolizioni. Era il 2002 e da allora Pedrielli svolge questa attività “in maniera seria e scrupolosa”, come afferma lui stesso, a tal punto da essere il demolitore di fiducia delle Forze dell’Ordine, Carabinieri e Polizia, quando debbono demolire auto ‘di nessuno’ abbandonate da anni ai margini delle strade. E dice con orgoglio di sfasciarne non meno di 500 all’anno, di tutte le cilindrate e di tutte le marche, dalle Fiat 500 alle Mercedes. Entrare nella sua maxi officina è come entrare in un girone infernale, tra rumori assordanti di tritacarrozze, torri di auto poste l’una sull’altra in attesa di essere distrutte, montagne di auto già ridotte a cubetti di lamiere pronte per essere trasportate nelle acciaierie. Ma lo sfasciacarrozze principe di Carpi ha anche un cuore, un’anima e una notevole sensibilità artistica. E lo dimostra quando al visitatore mostra una targa ricordo fatta incidere appositamente per lui da Darix Togni in segno di considerazione, stima e affetto.

Dopo il successo della prima edizione sperimentale, Moda Makers torna con una nuova edizione: quella dedicata all’Autunno-Inverno 2017/2018

Moda Makers cambia look e punta in alto

manifestazione. L’originale formula organizzativa dell’evento prevede la messa in comune da

parte delle aziende dell’elenco dei propri clienti: una forma di condivisione che amplia

le potenzialità commerciali e favorisce una positiva competizione tra le imprese. La manifestazione è promossa dalle associazioni Cna, Confindustria, Confartigianato -Lapam e da Carpi Fashion System, mentre l’organizzazione è

affidata a Expo Modena. L’Amministrazione comunale e Carpi Fashion System intervengono con un significativo contributo economico, a conferma del sostegno già in atto da diversi anni per il settore tessile - abbigliamento. Novità di

questa edizione sarà la location (probabilmente in centro storico) e l‘estensione della durata a tre giorni, in vista di un maggiore afflusso di partecipanti. Entro il 29 luglio le aziende interessate a partecipare devono manifestare il loro interesse a Expo Modena tramite mail: expomodena@mo.camcom. it oppure via fax al n. 059 208548.

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Si è aperto con un video messaggio di Rita Borsellino, sorella di Paolo, la serata che la Parrocchia di Limidi di Soliera ha voluto dedicare alla figura del giudice palermitano massacrato dalla mafia e dei cinque agenti della sua scorta: Emanuela Loi, Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina. A 24 anni dalla strage del 19 luglio in via D’Amelio a Palermo, quella di Limidi è stata una delle pochissime iniziative pubbliche messe in campo da associazioni o enti locali per riflettere sul fenomeno mafia e sulla pervasiva presenza anche nei nostri territori. Per molti quella terribile stagione che insanguinò l’Italia è solo un lontano e sbiadito ricordo. All’incontro, insieme al parroco don Antonio Dotti, erano presenti il sindaco di Soliera Roberto Solomita e il comandante della Polizia Municipale delle Terre d’Argine, Susi Tinti. Dopo una prima parte nella quale si sono tracciati i contorni ed è stata analizzata la diffusione delle mafie in Italia e nel mondo, si è passati ad analizzare la

Si è aperto con un video messaggio di Rita Borsellino, sorella di Paolo, la serata che la Parrocchia di Limidi di Soliera ha voluto dedicare alla figura del giudice palermitano massacrato dalla mafia

In ricordo di Paolo Borsellino

situazione locale anche attraverso i dati raccolti in un sondaggio commissionato dall’Unione delle Terre d’Argine sulla percezione del fenomeno mafioso nei nostri territori. Il sondaggio servirà successivamente come base di lavoro per l’Osservatorio intercomunale in materia di legalità

e contrasto alla criminalità che è in fase di definizione. La maggior parte degli intervistati sa che esiste il fenomeno a livello locale, ma non è consapevole del fatto che sia così radicato sul territorio (processo Aemilia); alcuni indicano che l’inchiesta Aemilia sia solo la punta dell’iceberg, mentre

la percezione complessiva è che negli ultimi anni il

fenomeno sia comunque in aumento sul territorio. Per

molti i motivi che hanno permesso le infiltrazioni: il confino di alcuni soggetti mafiosi nel nord Italia a partire dagli Anni Sessanta; la questione economica; la ricostruzione post-terremoto e l’abbassamento degli anticorpi rispetto al confine tra legalità e illegalità. Il sondaggio illustrato dal comandante Tinti e dal sindaco Solomita è stato realizzato con telefonate a campione, svolto su 400 cittadini residenti nei quattro comuni dell’ente associato (Campogalliano, Carpi, Novi di Modena e Soliera). Si è così iniziato a raccogliere dati ma, oltre al sondaggio sono state realizzate interviste a titolari di esercizi commerciali, a rappresentanti di enti locali, associazioni di categoria, Forze dell’Ordine, associazioni di cittadini e consumatori, banche, sindacati. Inoltre sono stati individuati e analizzati dati nazionali e regionali sul tema della lotta alla criminalità organizzata. Pierluigi Senatore

CIAK MODA!

Tutte le ultime tendenze per essere sempre al passo con la moda

PRIMAVERA ALLE STELLE Le stelle, che siano stampate, cucite, ricamate o applicate sono tornate in gran voga per questa estate 2016, e furoreggiano su capi d'abbigliamento ed accessori per far brillare la stella che c'è in te. Stelle e stelline sono state le indiscusse protagoniste della sfilata di Max Mara, che le ha proposte sia in total look che in abbinamento ad altre fantasie. Glamour e sbarazzina, la sua giacca bianca con stampa a maxi stelle nere è abbinata a pantaloni con fantasia di micro stelline e ad un top a righe, tutto giocato sul contrasto black & white. Sempre della casa di moda italiana anche la mise “all stars” composta da maglia, pantaloni e leggero coprispalle a stampa di stelle di varie dimensioni. Allegre stelle colorate arricchiscono i sandali neri di Paula Cademartori con tacco a prisma, che abbracciano il piede con i loro laci sottili ed eleganti. Due maxi stelle nere sottolineano la vita della tuta a strisce di Giamba per un perfetto look in stile americano. E non potevano mancare le stelle anche sull'iconica Falabella bag della stilista Stella McCartney che opta per un delicato binomio bianco panna e celeste. Stelle luminose sono il tema della collana e degli orecchini firmati Liu Jo. Per la mise casual del tempo libero, la camicia oversize in denim chiaro con stelle rosse applicate di Reclaimed Vintage è perfetta abbinata a degli shorts di jeans, e ad un paio di sneakers. Romantiche, le espadrillas di Zara sono color rosa confetto con tante stelline applicate: graziose indossate sia con shorts che con un abitino leggero. Infine, fascino gipsy per il gilet con frange di Ovs enfatizzato da stelle bianche su fondo blu navy. 16

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Fino al 31 agosto, presso la Sala d’attesa del Poliambulatorio Villa Richeldi, sarà visitabile la personale di Thea Campedelli

Un mondo antico Fino al 31 agosto, presso la Sala d’attesa del Poliambulatorio Villa Richeldi, sarà visitabile la personale di Thea Campedelli. L’artista dipinge per assecondare un sogno. I suoi quadri trasudano amore per l’arte, catturano, comunicano, portano l’osservatore nel mezzo della natura con la forza primordiale di una radice mescolata sapientemente alla terra che, a sua volta, incontra il corpo morbido, timido nella sua nudità, forte e conscio di appartenere alla pura emozione, schiavo di se stesso, ma non ancora domato. Con pennellate decise, con sapienti e sofferte scelte di colore, con dolci chiaroscuro, con un’intensità che sprigiona amore, con la discreta sensualità di una ciocca di capelli sfuggita al verde… Thea trasporta l’osservatore in un mondo antico. Da non perdere.

Cinema sotto le stelle - Tenera è la notte

Il film della settimana Il 31 luglio, alle 21.30, nell’area dello Stadio Cabassi, la rassegna Tenera è la notte propone la proiezione del film The dressmaker - Il diavolo è tornato di Jocelyn Moorhouse. Tilly è tornata. Da Dungatar, paesino desertico di qualche centinaio di anime in cui è nata e cresciuta, era stata cacciata decenni prima, per un incidente che l’ha traumatizzata al punto da averlo rimosso e ora ci torna come affermata stilista. Siamo nel 1951 e Tilly porta con sè una ventata di modernità, di abiti su misura alla moda che mettono in risalto le forme di donne che parevano aver dimenticato tutto, chiuse nel bigottismo locale. Non si tratta però di un ritorno pacifico. Fare vestiti per gli abitanti di Dungatar è solo un modo per iniziare a scoprire cosa ci sia nel suo passato, cosa abbia fatto impazzire sua madre, perché ancora venga insultata e in ultima analisi, vendicarsi. Sostituire alle pallottole i vestiti, usare cioè le armi dell’esaltazione del corpo tramite la stoffa per vendicarsi, è la maniera in cui Jocelyn Moorhouse adatta la storia del romanzo omonimo di Rosaline Ham. Nell’outback australiano la regista cerca e trova le badlands del west, quel misto di desolazione e isolazione che rende necessaria una presa di posizione etica. Dalla sua casa che domina una comunità stretta attorno al farmacista, al sindaco e all’insegnante elementare, Tilly è il baricentro morale del film e promette quello che il paesino non aveva mai conosciuto e invece lei ha imparato oltreoceano: la liberazione del corpo dal giogo dell’ottusità mentale.

Martedì 2 agosto, alle 21.30, presso il Cortile della Biblioteca, Stefano Marras e Luca Iaccarino raccontano il meglio dello street food

Cibo di strada gourmet Saranno il sociologo Stefano Marras e il food writer Luca Iaccarino a chiudere, martedì 2 agosto, alle 21.30, presso il Cortile di Levante della Biblioteca Loria, la rassegna Il Gusto del Racconto. Protagonista dell’incontro dal titolo ITALIA/MONDO – Il cibo di strada gourmet sarà lo street food. In origine furono i carretti di cibo di strada, quello delle caldarroste, della farinata, degli acquafrescai, ma da qualche tempo sono arrivati furgoni belli, grandi e colorati che portano lo street food tradizionale nei sapori e nella qualità del grand gourmet: centinaia di giovani ristoratori hanno scelto questo mezzo per proporre prelibatezze di ogni tipo nelle fiere e nei mercati. In tutti i continenti. E molte delle loro storie, che vale la pena ascoltare, saranno raccontate dal sociologo fondatore dell’associazione Street Food Square che si dedica al tema da quattro anni, illustrando il meglio dello street food italiano. Ricerca, la sua, confluita in Food Truck all’italiana, recentemente pubblicato da EDT, insieme a Iaccarino, che dirige, per la stessa casa editrice, la collana AllaCarta, filo rosso e protagonista di questo ciclo di incontri, promosso dalla Festa del Racconto in collaborazione con Biblioteca Multimediale Arturo Loria, Comune di Carpi ed EDT.

Il 10 e l’11 settembre a Soliera, presso l’azienda agricola La Chianina di Modena, torna l’appassionante appuntamento con il World Barbeque

A colpi di grill

Il conto alla rovescia è cominciato: il 10 e 11 settembre a Soliera, presso l’azienda agricola La Chianina di Modena, torna l’appassionante appuntamento con il World Barbeque. La sfida è iniziata e sono gia numerose le squadre iscritte per partecipare alla gara fra griller. I migliori di Italia si sfideranno nel grande Italian Barbecue Tournament, unico torneo di barbecue del Bel Paese. I team, che si contendendono un montepremi complessivo di oltre 10mila euro, cercheranno di qualificarsi per i Mondiali di Barbecue 2017: cinque i posti in palio assegnati ai primi 5 team

classificati del torneo. Soliera accoglierà i campioni e tutti gli appassionati della griglia perfetta e, come per la passata edizione, ci sarà la possibilità per il pubblico di assistere gratuitamente alle

esibizioni, di carpire i segreti delle squadre e, naturalmente, di assaggiare i gustosi piatti preparati. Presenti anche numerose aziende del settore per provare grill e attrezzature professionali.

I libri da non perdere La via del male Di Robert Galbraith La gamba mozzata di una donna viene fatta recapitare alla bella e intraprendente Robin Ellacott, assistente dell’investigatore privato Cormoran Strike, nel loro studio a Londra. La via del male - terzo capitolo della saga ideata da Robert Galbraith, pseudonimo di J.K. Rowling, dopo Il richiamo del cuculo (Salani, 2013) e Il baco da seta (Salani, 2014) - si apre così, con questa macabra scoperta, il grido di Robin e un primo piano sul suo volto inorridito. La regina della narrativa inglese nonché madrina del maghetto Harry Potter non delude i suoi fan e, al contrario, a colpi di note, citazioni e simboli, li tiene col fiato sospeso sino all’ultima pagina. Al ritmo dei brani dei Blue Öyster Cult, band rock americana degli Anni Settanta, il libro scorre veloce, accompagnando il lettore in una trama sempre più intricata, appassionante e misteriosa. Pagina dopo pagina il passato di Strike ritorna, prepotente. La sua adolescenza difficile accanto alla madre riprende forma. E con essa i fantasmi di un passato gelosa-

mente custodito e rimosso. Figlio di Leda, groupie morta per overdose quando aveva vent’anni, Cormoran, anch’egli privo di un arto a causa di un attentato subito in Afghanistan, sarà costretto a fare i conti col passato e i suoi mostri. Ma cosa c’entra la gamba amputata di una giovane donna coi due protagonisti della serie nata dalla penna della Rowling? Perché l’assassino cita i Blue Öyster Cult tanto amati da Leda da indurla a tatuarsi alcuni loro versi sul corpo? Solo quattro persone che fanno parte della vita di Strike potrebbero esserne responsabili – e l’investigatore sa che ciascuno di loro sarebbe capace di questa e ben altre indicibili brutalità. La polizia concentra le indagini su un sospettato, ma Strike, convinto della sua innocenza, vuole vederci chiaro e, insieme a Robin, si immergerà nelle vite oscure, contorte e pericolo-

se degli altri tre indiziati. E mentre nuovi delitti si consumano nell’ombra, il rapporto professionale e personale che lega Strike e Robin muta. Cresce. Si evolve. Più volte in pericolo di vita, i due stringeranno un’alleanza sempre più stretta. Un giallo ingegnoso, che conquista per ritmo e forza narrativa. Consigliato anche sotto l’ombrellone per un’estate dal tocco noir.

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J.B.

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“Si nasce tutti pazzi. Alcuni lo restano”.

Samuel Beckett

Dal 10 settembre all’11 dicembre la Fondazione Magnani Rocca di Parma, ospita una grande mostra sulla Pop Art italiana, composta da circa settanta opere provenienti da importanti istituzioni pubbliche e prestigiose collezioni private

Invasione Pop alla Villa dei Capolavori!

Italia Pop. L’arte negli anni del boom è questo il titolo della mostra che, dal 10 settembre all’11 dicembre, verrà allestita presso la Fondazione Magnani Rocca a Parma. La mostra intende fornire una lettura articolata e innovativa delle vicende che hanno portato alla nascita e alla diffusione di una “via italiana” alla Pop Art, pienamente in sintonia con le analoghe esperienze maturate in ambito internazionale e al tempo stesso linguisticamente autonoma rispetto ai modelli statunitensi ed europei del periodo. L’allestimento prende avvio con due opere esemplari provenienti dalle stesse collezioni della Fondazione, una Piazza d’Italia di Giorgio de Chirico e un Sacco di Alberto Burri, due fonti primarie, storiche, dell’approccio italiano alla contemporaneità, alla figurazione e all’oggetto. Non a caso, d’altra parte, inizialmente la critica aveva parlato di una stagione “neo-metafisica” a proposito dell’opera di autori come Mario Schifano o Tano Festa, e lo stesso Schifano, come è noto, omaggerà esplicitamente Giacomo Balla e il Futurismo in due serie pittoriche centrali nello sviluppo del suo percorso. La mostra procede poi con quelli che si possono considerare i precursori del linguaggio Pop propriamente detto, una serie di autori che, a partire dagli anni dell’immediato secondo dopoguerra hanno affrontato i temi del nuovo paesaggio visivo in un paese che andava uscendo dai traumi della guerra e aprendosi a nuovi, inediti stili di vita, capaci di generare

naturalmente anche nuove immagini: Gianni Bertini, Enrico Baj, Mimmo Rotella, Fabio Mauri, hanno saputo cogliere per primi la nuova temperie culturale, il nuovo clima anche sociale che andava maturando negli Anni Cinquanta, e le loro opere si pongono, stilisticamente e temporalmente, a fianco di quelle dei neo-dadaisti statunitensi

appuntamenti

Mostre CARPI

Fino al 29 luglio L’umorismo ai tuoi piedi Personale di Francesco Natali O&A Centro Affari Fino al 30 luglio Bianco Imperativo Biblioteca Multimediale Loria 1 - 31 agosto L’umorismo ai tuoi piedi Personale di Fabrizio Zubani O&A Centro Affari Fino al 28 agosto Réclame! Dal cappello alla moda, gli albori della pubblicità a Carpi Museo della Città 18

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Fino al 28 agosto Savoir Faire Creatività, Ricerca, Abilità Spazio Blumarine - Museo Fino al 31 agosto Personale di Thea Campedelli Sala d’attesa Villa Richeldi Fino al 18 settembre Diffusa - Vestire i luoghi A cura di Luca Panaro Centro Storico

Eventi CARPI

29 luglio - ore 21.30 Una storia sbagliata e un po’ sconclusionata

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come Jasper Johns e Robert Rauschenberg o dei coevi esponenti del francese Nouveau Rèalisme. Insieme a loro, alla fine degli Anni Cinquanta anche autori come Schifano, Renato Mambor, Gianfranco Baruchello riflettono sui temi dello schermo e dell’oggettualità della pittura, ponendo le basi per lo sviluppo della vera e

Spettacolo teatrale e musicale Scritta e raccontata da Giovanni Taurasi Interpretata e recitata da Elisa Lolli e Maria Giulia Campioli Cantata e suonata da Francesco Grillenzoni e Stefano Garuti Piazzale Re Astolfo 30 luglio - ore 21 Così lontano, così vicino Iniziative culturali nelle frazioni carpigiane L’acqua miracolosa Spettacolo di burattini Piazza Gasparini San Marino 31 luglio - ore 21.30 Mundus presenta: Clarice Assad “Home” (Brasile/U.S.A.) Piazzale Re Astolfo

propria stagione d’oro della Pop Art italiana tra il 1960 e il 1966. Un momento di straordinario fervore artistico che investe l’intera penisola, che ha i suoi centri nevralgici nelle città di Milano e Roma, ma che trova luoghi di diffusione significativi anche a Torino e in Toscana, per non citare che i centri dove maggiore è l’incidenza di tale

Ballando sotto le stelle Ballo Liscio 31 luglio - ore 21 Mauro Levrini 7 agosto - ore 21 Gigolò Band 14 agosto - ore 21 Giacomo Zanna Centro sociale Guerzoni Festa del racconto Estate Il Gusto del Racconto 2 agosto - ore 21.30 Stefano Marras con Luca Iaccarino Italia/Mondo Il cibo di strada gourmet Biblioteca Loria 2 agosto - ore 21.30 Omaggio a Roald Dahl Strambe storie da Saki e Dahl

tendenza sulla scena artistica. In questa sezione si vedranno i capolavori di Rotella e Baj, degli autori romani riuniti sotto l’etichetta di Scuola di Piazza del Popolo, i già citati Schifano, Festa, Mambor, Mauri e poi Franco Angeli, Umberto Bignardi, Mario Ceroli, Giosetta Fioroni, Sergio Lombardo, Cesare Tacchi, Claudio Cintoli, le opere degli artisti operanti a Milano come Valerio Adami, Lucio Del Pezzo, Emilio Tadini, Antonio Fomez, i torinesi Piero Gilardi, Aldo Mondino, Michelangelo Pistoletto, i toscani Roberto Barni, Adolfo Natalini, Gianni Ruffi e Roberto Malquori. Una lettura che si conclude con la presentazione di un altro fenomeno cruciale nell’evoluzione del linguaggio Pop in Italia, vale a dire quella declinazione che, a partire dal 1966 e almeno fino ai primi Anni Settanta utilizza le immagini e gli stilemi della cultura di massa per realizzare un’arte esplicitamente politica, che riflette il nuovo clima sociale diffuso in tutto il mondo alla fine del decennio: in questa sezione si trovano opere di alcuni autori presenti in quelle precedenti come Schifano, Angeli, Bertini, ma soprattutto degli esponenti di quella ”figurazione critica” - come Giangiacomo Spadari, Paolo Baratella, Fernando De Filippi, Sergio Sarri, Umberto Mariani, Bruno di Bello o Franco Sarnari - che si rivelano oggi come un ulteriore contributo italiano alla diffusione del “popism” in ambito internazionale.

Con Monica Morini e Bernardino Bonzani, Teatro dell’Orsa - Reggio Emilia Disegni dal vivo di Michele Ferri Cortile d’Onore 3 agosto - ore 21 I mercoledì d’estate alla Libreria Mondadori Lisa Fornaciari e Paola Rossi presentano E ora leggiamo... la favola mia (Ada Edizioni) Libreria Mondadori 3 agosto - ore 21.30 Così lontano, così vicino Iniziative culturali nelle frazioni carpigiane Da Elvis a Celentano e oltre Piazza Gasparini San Marino


Dal 15 settembre la Fondazione Fotografia presenta al Foro Boario di Modena, Photographie d’Italie, la prima mostra monografica italiana dedicata a Robert Rive, fotografo di origini tedesche che nella seconda metà dell’Ottocento ha immortalato le più famose città e gli scorci più suggestivi del Bel Paese. Le opere, selezionate dalla curatrice Chiara Dall’Olio, provengono da album originali realizzati dal fotografo nel suo atelier di Napoli - attivo dal 1850 al 1895 – conservati oggi negli archivi storici di Fondazione Fotografia Modena. Nella mostra è integralmente visibile in originale, grazie ad un allestimento suggestivo, un album totalmente inedito di grandi dimensioni (52 x 32 cm), Photographies d’Italie par R. Rive, Naples, contenente 147 preziose vedute all’albumina delle località maggiormente frequentate dai turisti del Grand Tour: da Genova a Torino, Milano e Venezia, fino a Taormina e Palermo. Un secondo album di 49 fotografie, Souvenir de Naples, dedicato alla città partenopea, alle località della Costiera, a Capri e Pompei, viene presentato sia nella sua forma originale che in formato digitale. Alcune fotografie sciolte di Roma completano poi la visione dell’Italia di questo autore dalla vita misteriosa e la cui opera è ancora poco conosciuta. “Nonostante sia considerato fra i più importanti fotografi di paesaggio che hanno operato in Italia - afferma Chiara Dall’Olio - la scarsità d’informazioni sulla sua attività fotografica, così come la frammentarietà dei dati biografici, hanno contribuito alla minor fortuna

Dal 15 settembre la Fondazione Fotografia presenta al Foro Boario di Modena la prima mostra monografica italiana dedicata a Robert Rive, fotografo di origini tedesche che nella seconda metà dell’Ottocento ha immortalato le più famose città e gli scorci più suggestivi del Bel Paese

Photographie d’Italie

critica di questo autore rispetto ad altri e hanno causato anche alcuni errori negli studi che lo riguardavano”. La mostra Robert Rive. Photographie d’Italie, accompagnata da un catalogo edito da Skira presenta molte immagini sinora sconosciute di Rive, aggiungendo così

Iceland Personal è la mostra fotografica di Nicola Dodi, Massimo Mantovani ed Emil Sild dedicata all’Islanda, un Paese che ultimamente sta conoscendo una grande notorietà grazie anche alle imprese della sua nazionale di calcio ai Campionati Europei. Iceland Personal è un percorso artistico e un invito al viaggio, alla scoperta di un luogo al contempo reale e fantastico. Terra di ghiacci e di paesaggi che emergono a poco a poco dai vapori dei geysers per stagliarsi nitidi nella purezza vertiginosa del cielo, l’Islanda è stata meta di un viaggio compiuto nel 2015 dagli autori delle fotografie. Tre amici, tre artisti, tre fotografi dall’opera dei quali si rivelano altrettante anime del luogo: Massimo Mantovani ha colto la poesia di scorci inattesi, mentre la vitalità, il senso della potenza della natura che riesce a imporsi con l’incanto dei suoi colori e delle sue forme nei contesti apparentemente più ostili ha affascinato Emil Sild. Lo sguardo di Nicola Dodi, invece, ha condiviso l’avventura, l’emozione della scoperta, spaziando per ampi panorami.​La mostra, a ingresso libero, sarà visitabile fino al 7 agosto presso il Museo Il Correggio, a Correggio. 3 agosto - ore 21.30 Orchestra Volare in Concerto Un viaggio nella musica italiana Francesco Gualerzi: voce, sax. chitarra Alessandra Ferrari: voce Vincenzo Murè: pianoforte, tastiere Claudio Zanoni: tromba, chitarra, cori Paolo D’Errico: basso elettronico e contrabbasso Renzo Finardi: batteria, percussioni Piazzale Re Astolfo 4 agosto - ore 21 Così lontano, così vicino Iniziative culturali nelle frazioni carpigiane Omaggio a Lucio Battisti

Con Stefano Cattini e Andrea Solieri Area verde a Cantone Fino al 5 agosto 41ª Sagra di Quartirolo Parrocchia di Quartirolo Fino al 14 agosto - ore 21/1.00 Chiuso i lunedì e i martedì Coccobello 2016 PROGRAMMA 29 luglio Ema Yazurlo Y Quilombo Sonoro 31 luglio Ex Otago 3 agosto Bob malone band 4 agosto Wrongonyou 5 agosto

un capitolo importante alla storia della fotografia italiana. Fra tutte meritano di essere ricordate quella scattata al Palazzo Reale di Napoli, quando era ancora sede del Regno delle Due Sicilie, una delle rarissime immagini conosciute scattate da Rive alla fine degli Anni ’50. Poi, la fotografia Milano. Strada

del Duomo, in cui sulla destra si scorge l’insegna della prima libreria Hoepli (1870 circa); il panorama di Genova con la stazione ferroviaria di Porta Principe appena costruita (1860-65) e, ancora, il panorama di Torino con le rive del Po piene di panni stesi ad asciugare. Di grande suggestione roman-

tica anche la veduta del Palazzo di Donna Anna a Posillipo (1860-70) e i faraglioni di Capri (1860-70) in cui appaiono, più o meno evidenti, popolani messi in posa dal fotografo per richiamare quell’elemento pittoresco che tanto piaceva ai turisti stranieri, i maggiori clienti dello studio di Rive.

Iceland Personal è il titolo della mostra allestita al Museo Il Correggio dell’ omonima cittadina reggiana

Alla scoperta dell’Islanda Spartiti 7 agosto Il Conciorto 10 agosto Mundus - Rosario Bonaccorso Quartet Cortile di San Rocco Tutti i Mercoledì fino al 31 agosto Mercoledì d’estate AMare Carpi Il Mare nel centro di Carpi Centro storico I giovedì e i venerdì fino al 26 agosto, ore 21.30/24 La dama della torre Una piazza per giocare Palazzo by night Il martedì e giovedì sera fino al

25 agosto, ore 21/24 Lunedì 15 agosto, ore 21/24. Apertura straordinaria

The Dressmaker - Il diavolo è tornato Di Jocelyn Moorhouse

Ascesa. Torre della Sagra Il martedì sera fino al 30 agosto, ore 21/24 Apertura straordinaria

1° agosto - ore 21.30 Era d’estate Di Fiorella Infascelli

CINEMA ESTIVO Tenera è la notte… Programma 29 luglio - ore 21.30 La isla mínima Di Alberto Rodríguez 30 luglio - ore 21.30 Revenant - Redivivo Di Alejandro González Iñárritu 31 luglio - ore 21.30

2 agosto - ore 21.30 Truman - Un vero amico è per sempre Di Cesc Gay 3 agosto - ore 21.30 Il condominio dei cuori infranti Di Samuel Benchetrit 4 agosto - ore 21.30 Il libro della giungla Di Jon Favreau Area Stadio Comunale Cabassi

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Mercato - In arrivo Zampano e Perico qualora partissero Gagliolo e Letizia

CARPI FC 1909

Ancora “congelata” la situazione di Kevin Lasagna Il mercato del Carpi è più vivace che mai e dopo la massiccia campagna acquisti, condita dalle ciliegine Andrea Catellani e Leonardo Blanchard, ecco arrivare il momento delle riflessioni per quanto concerne il capitolo uscite. Se Jerry Mbakogu, da settimane separato in casa, pare essersi rassegnato alla destinazione russa del Krylia Sovetov, non accenna invece a trovare soluzione la situazione di Cristian Zaccardo, conteso dal Venezia in Lega Pro e da numerosi club esteri, fra cui il Montreal Impact del magnate canadese Joey Saputo. Sempre in uscita, dopo la cessione di Alberto Torelli in prestito alla Carrarese, in settimana

Leonardo Blanchard

Sarà pure calcio d’estate ma il Carpi 201617 gira forte, anzi fortissimo. Se il primo test stagionale, contro la rappresentativa della Valsugana vinto con un largo 14-0, poteva essere un banco di prova poco indicativo, ben più probante è stato lo scontro con l’ambizioso Vicenza terminato con un perentorio 3-1. Specialmente nella prima frazione di gioco, con veneti e biancorossi nella miglior formazione possibile, la differenza è parsa abissale. Atleticamente mostruosi, i biancorossi hanno dominato sin dalle prime battute di gioco risultando imprendibili e volando su un meritato 2-0 “griffato” Andrea Catellani, al primo gol in maglia biancorossa e parso particolarmente in forma e Kevin Lasagna abile a trasformare un rigore procurato dallo stesso attaccante ex Spezia. A completare l’opera, per un rotondo 3-0, ci ha pensato Antonio Di Gaudio con un preciso fendente sul secondo palo che non ha lasciato scampo all’ex di turno Benussi. Con la terza

dovrebbe essere la volta di Ferdinando Mastroianni al Modena e di Michael De Marchi al Santarcangelo. Sempre “congelata” la situazione di Kevin Lasagna: il centravanti mantovano è seguito con insistenza solamente dall’Udinese che mette sul piatto poco più di tre milioni. Più defilate Milan e Bologna che avrebbero ritenuto le richieste del Carpi troppo esose e sproporzionate per l’attuale valore dell’attaccante, autore, nell’ultima stagione, di cinque reti. Resta un vero rebus la situazione dell’estremo difensore sloveno Vid Belec: dopo aver visto tramontare i passaggi, rispettivamente, al Marsiglia e al Paok Salonicco (che ha preferito l’altro

Il centravanti mantovano è seguito dall’Udinese che mette sul piatto poco più di tre milioni. Più defilate Milan e Bologna che avrebbero ritenuto le richieste del Carpi troppo esose.

ex Carpi Zeljko Brkic), continua a rimanere nei radar di Genoa e Atalanta che, tuttavia, tardano ad affondare il colpo. Liguri in pressing anche su Gaetano Letizia con i biancorossi che, in caso di partenza del tornante campano per non meno di due milioni, potrebbero virare con decisione su Giuseppe Zampano, in scadenza col Crotone nella prossima stagione, o sull’esperto svincolato dal Cesena Gabriele Perico. Timido sondaggio dell’Atalanta per Riccardo Gagliolo, attenzionato anche del Bologna

Calcio d’estate - Dopo la vittoria 14 a 0 contro la rappresentativa della Valsugana, il Carpi ha battuto l’ambizioso Vicenza 3 a 1

Carpi a forza 17!

Fabrizio Poli

rete biancorossa e senza mai un tiro in porta da parte dei vicentini, seguiti da un

folto, caloroso e correttissimo pubblico, è andato in archivio un primo tempo,

in cui è brillata la stella dell’acclamato nuovo arrivo Leonardo Blan-

chard, lasciando spazio a una ripresa fatta di numerosi esperimenti da ambo le

ma, intanto, il giocatore tratta un rinnovo quadriennale col patron biancorosso Stefano Bonacini. Rientrati poi definitivamente i malumori del mediano Marco Crimi, per la mancata cessione al Chievo. Il Ds Giancarlo Romairone potrebbe infine non giudicare più incedibile il mediano Raffaele Bianco ambito, in Serie A, dal Crotone (che lo vede come una soluzione più economica rispetto al “frosinate” Robert Gucher) e dal Palermo del neo ds Daniele Faggiano. Enrico Bonzanini

parti. Fra cambi e gambe rese sempre più pesanti dalla preparazione atletica, ancora in corso per entrambe le compagini, si è assisto a un livello calante dello spettacolo, culminato poi con la definitiva rete della “bandiera” vicentina, l’attaccante Di Piazza, che trasforma un penalty gentilmente concesso da una sciocchezza di Alessio Sabbione. Concluso il ritiro di Pergine, il Carpi si concentrerà per due giorni all’antistadio prima di partire alla volta di Perugia nella terza amichevole stagionale continuando il percorso di crescita della rosa in attesa del primo impegno ufficiale previsto per il weekend del 6 e 7 agosto. In quell’occasione i biancorossi saranno impegnati nel secondo turno di Coppa Italia contro la vincente dello scontro fra Maceratese e i padovani del Capodarsego. Per tale sfida la società biancorossa avrebbe chiesto l’inversione di campo, con sullo sfondo la possibilità che si giochi al Braglia di Modena. Enrico Bonzanini

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A meno di una settimana dai Giochi di Rio, Gregorio Paltrinieri parla della gara che lo attende alle Olimpiadi e dello scandalo doping che travolge la Russia: “spero che la situazione si risolva al più presto e che la Wada continui a controllare tutti a tappeto come stanno facendo con me, che mi controllano ogni tre giorni”

Olimpiadi, Paltrinieri: “penserò solo alla mia gara”

“Di Sun Yang non so nulla finora, lo scorso anno ero caduto nel tranello: mi aspettavo lui in finale ai mondiali e quando non è arrivato mi sono incasinato da solo. Quest’anno voglio prenderla più sul personale, concentrato su come voglio impostare io la gara senza pensare ai partecipanti. Poi vediamo come va. Io so cosa voglio fare, penserò alla mia tattica di gara”. Lo dice Gregorio Paltrinieri, campione del mondo e primatista dei 1.500 metri, parlando della gara che lo attende alle Olimpiadi che prendono il via il 5 agosto. “Mi sono preparato bene – ha replicato l’azzurro in occasione di un incontro con i media al centro tecnico federale di Ostia ho una grande voglia di arrivare in Brasile e di entrare nel mood olimpico. Sto facendo 16 chilometri al giorno, sono uno che preferisce arrivare davvero fino all’ultimo a lavorare e smettere a pochi giorni dalla gara. Fino a Rio starò un po’ acciaccato con tanto lavoro sulle spalle poi alleggerirò e sarò pronto per la gara”. Per la prima volta partirà da favorito, anche se il carpigiano non teme la pressione a cinque cerchi: “non ci penso, vado lì per fare la mia gara senza pensare a quello che dirà la gente. Che ci siano 5 medaglie o 20 non mi interessa più di tanto. Voglio andare lì e fare la mia gara”. Sullo scandalo doping che sta travolgendo la Russia, con il duro rapporto pubblicato dalla Wada e l’ipotesi di estromissione degli atleti russi dai Giochi di Rio, Paltrinieri esprime il suo pensiero sostenendo che “è una brutta faccenda. Io sono stato sempre uno che accoglieva le seconde possibilità per gli atleti, però siamo arrivati a un punto in cui davvero il doping sta prevalendo su tutto il resto, quindi magari qual-

Gregorio Paltrinieri

cosa di drastico andrebbe fatto per stroncare la voglia a chi si vuole dopare”. E aggiunge: “è una brutta storia anche nel nuoto stanno trovando sempre più casi di doping, non solo

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russi. Spero che la situazione si risolva al più presto e che la Wada continui a controllare tutti a tappeto come stanno facendo con me, che mi controllano ogni tre giorni”.

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Hanno turbato un ambiente già caratterizzato da un clima teso le partenze dei “gioielli” Carlo Sperti e Andrea Parisini, accasatisi rispettivamente al Kaerjeng in Lussemburgo e all’Angers-Noyant. Sul primo hanno particolarmente infastidito le pressione effettuate dal tecnico dei campioni fiamminghi Riccardo Trillini per accaparrarsi la forte ala che, da settimane, non riusciva a trovare un accordo per il rinnovo con i biancorossi; sul secondo è stata invece decisiva la volontà del padre-procuratore di mettere in condizione il pivot della Nazionale italiana di confrontarsi con un campionato di livello superiore. Due addii che, potendo compromettere la competitività della squadra, impongono ora alla società di agire in maniera aggressiva sul mercato. Se sulle ali,

Pallamano Serie A - Le partenza di Sperti e Parisini diventano un caso

Addii amari per Terraquilia Claudio Cerchiari

specialmente a destra, Carpi numericamente può dormire sonni tranquilli con le presenze in rosa di Giulio Nardo, sul quale bisognerà contrastare la pressante richiesta del Romagna, e del giovane Andrea D’Angelo, la vera problematica permane nel cuore dell’area con la

casella dei pivot completamente sguarnita dopo l’addio anche del capitano Andrea Basic. Nodi spinosi che il Ds Claudio Cerchiari dovrà essere abile, nelle tre settimane che porteranno al raduno, a risolvere in maniera convincente per non far crescere lo scetticismo intorno a un collettivo che da quattro anni è costruito con velleità di vertice. Intanto sono a buon punto le trattative per portare il prolifico terzino cubano Juan Castillo, attualmente in forza all’Appiano, e il giovane centrale del Cingoli, Lorenzo Nocelli; paiono invece più complesse le trattative per accasare i pivot Nicolas Polito (per motivi famigliari preferireb-

be tornare in Italia solo a gennaio) e l’argentino, con passaporto italiano, Lautario Gelosi. Se Carpi continua ad annaspare nelle difficoltà prendono sempre più corpo le candidate a una stagione da protagonista. Nessuna sorpresa per la Junior Fasano: dopo l’ufficializzazione di Demis Radovcic, piazza anche il rinnovo del centrale brasiliano Alves Leal, mentre a fare la voce grossa pare essere il Pressano. I trentini in settimana, dopo aver dato l’annuncio del ritorno del terzino Alessandro Dallago, assestano il colpaccio Nicola Folgheraiter, pivot classe ’90, reduce dalla positiva annata al Mezzocorona. Enrico Bonzanini

Lo staff del Freccettaro, in collaborazione con la ASD Nuova Modena Darts, ha organizzato sabato 16 luglio a Modena un torneo su richiesta dei followers

Ma chi è il Freccettaro Imbruttito? Iniziato come un gioco e sostenuto da più di 1.700 persone, la pagina del Freccettaro Imbruttito ha cominciato a pubblicare le frasi e le situazioni che ogni giocatore di freccette, almeno una volta nella sua carriera, ha vissuto in partita o in allenamento. Lo staff del Freccettaro, in collaborazione con la ASD Nuova Modena Darts, ha organizzato sabato 16 luglio a Modena il primo Torneo del Freccettaro Imbruttito, su richiesta dei followers. Nessuna federazione, ma solo tanti giocatori con voglia di giocare, confrontarsi e soprattutto divertirsi. Sono arrivati dall’Emilia Romagna, dal Friuli, dal Veneto, dalla Lombardia e dalla Toscana. Per la prima volta un torneo di Soft Dart e Steel Dart nella stessa location, la Polisportiva Madonnina di Modena. Di grande successo anche i giochi del Bottle Dart e dell’High Score da seduto, inventati dagli stessi giocatori. Lo spirito della giornata era quello di riunire giocatori provenienti da diverse federazioni che normalmente non avrebbero possibilità di incontrarsi in un normale torneo, per parlare di gioco e scambiarsi opinioni. Grazie alla partecipazione gratuita di alcuni sponsor la giornata è stata veramente un grande successo. Ma chi è il Freccettaro Imbruttito? Nessuno lo sa, si dice che abbia partecipato al torneo, che sia in

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qualche foto scattata o, forse, sono tutti i giocatori che in ogni partita ci mettono il cuore e finiscono per perdere sbagliando i conti in chiusura.


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